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SMAGLIATURE : rimedi di erboristeria

I rimedi di erboristeria per le smagliature sono integratori alimentari, che vanno a incrementare una dieta povera di vitamine, soprattutto la vitamina C, capace di prevenire l'ossidazione delle cellule e la degenerazione del collagene; minerali e proteine, ma soprettutto di acidi grassi insaturi, presenti nel pesce azzurro (sardine, sgombri, alici) e negli olii vegetali. Questi nutrienti stimolano dall'interno il rinnovamento cellulare e l'elasticità della pelle.

 

In commercio, anche per uso esterno esistono dei prodotti cosmetici formulati con queste sostanze e piante in grado di stimolare i fibroblasti, cellule tipiche del tessuto connettivo responsabili della produzione delle fibre elastiche e di collagene, per favorire la rigenerazione del tessuto e il processo di cicatrizzazione. Prima di conoscere i rimedi che si possono reperire in erboristeria per il trattamento delle smagliature, cerchiamo di capire che cosa è questo inestetismo e quali sono le sue cause.

 

 

 

Cosa sono le smagliature e quali sono le cause

Le smagliature, o striae distensae, sono alterazioni atrofiche, lineari e ben delimitate, dello strato dermico della cute; si localizzano elettivamente sulla superficie interna delle cosce, nella parte esterna dei glutei, sui fianchi, sul seno e sul ventre.

 

In queste zone, a causa di vari fattori, si assiste appunto a una sensibile riduzione del volume e del peso di un tessuto (atrofia) e alla formazione di striature o semplici striscioline, lievemente infossate e di colore variabile a seconda della loro fase evolutiva. Inizialmente di colore rosa che vira al violetto (fase infiammatoria), le smagliature assumono in seguito tonalità biancastre (fase cicatriziale).

 

Cause meccaniche: le smagliature compaiono quando vi è una rapido aumento o diminuzione del tessuto adiposo sottocutaneo o della circonferenza di alcune parti del corpo. La gravidanza, l'allattamento, il rapido accrescimento e variazione delle forme corporee in epoca puberale, repentini cambiamenti di peso dovuti a diete drastiche, denutrizione, o malattie debilitanti provocano un'alterazione cutanea definitiva, causata dall'azione di sollecitazioni meccaniche di tipo distensivo (stiramento) sulla cute, con una ridotta capacità di resistenza.

Cause genetiche: la predisposizione famigliare, una scarsa elasticità congenita della pelle portano alla rottura delle fibre di collagene in esso presenti; mentre una cattiva circolazione dei vasi riduce l'afflusso sanguigno alle strutture cutanee con conseguente minore apporto di nutrienti e comparsa di smagliature.

Cause ormonali: anche la qualità e lo stile di vita sono fattori responsabili dell'insorgenza di questo inestetismo. Infatti durante i periodi di maggiore stress, l'organismo rilascia il cortisolo, un ormone che tende ad indebolire le fibre elastiche, presenti nella pelle (catabolismo ed alterazioni dell'elastina). Per questa ragione anche una terapia farmacologica a base di corticosteroidi o di steroidi anabolizzanti porta all'atrofia, sia dell'epidermide che del derma, con riduzione dell'attività proliferativa dei fibroblasti e conseguente modificazione strutturale delle fibre di collagene e della sostanza fondamentale.

 

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I rimedi di erboristeria contro le smagliature

Per prevenire o trattare le smagliature già formate, integratori alimentari e prodotti cosmetici che si possono acquistare in erboristeria, prevedono l'impiego di sostanze naturali e i principi attivi, erbe e piante officinali e olii vegetali in grado di reintegrare, ristrutturare ed elasticizzare i tessuti.

 

Tra le sostanze naturali, l'acido ialuronico è uno dei principali componenti dei tessuti connettivi, su cui svolge, insieme al collagene e all'elastina, un'importante funzione strutturale, conferendo alla pelle le sue particolari proprietà di resistenza, plasticità, turgore e densità. Una sua mancanza, infatti, determina disidratazione e indebolimento della struttura tissutale, fattori responsabili della formazione di rughe e smagliature. Il collagene ha la funzione di irrobustire e rendere elastici tessuti ed organi, prendendo parte al collegamento naturale delle articolazioni, dei muscoli, dei tendini, dei capelli, delle giunture e di parti fondamentali del corpo umano. In aggiunta a queste tipiche caratteristiche organiche, il collagene è il principio attivo essenziale per l’attivazione dei processi riparativi di tutti i tessuti del corpo umano. L'elastina è una proteina fibrosa, dura e stabile, responsabile delle caratteristiche elastiche di organi e tessuti, e costituente il tessuto connettivo. Nel derma le fibre elastiche si intrecciano con le fibre di collagene e questo limita la potenzialità di distensione della cute, evitando lacerazioni. Grazie alla presenza di tale sostanza, le fibre elastiche possono allungarsi e ritornare alla forma iniziale una volta cessata la forza traente. Il nostro organismo sintetizza l'elastina durante tutto lo sviluppo, fino all'età di 20 anni circa. Nel corso del processo di invecchiamento la pelle perde progressivamente la propria elasticità poiché l'elastina “danneggiata” o non viene sostituita oppure è sostituita da fibre non funzionali.

 

 

 

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Tra le erbe e piante officinali spicca l'equiseto per le sua proprietà cicatrizzanti e remineralizzanti che lo rendeno un ottimo riparatore tissutale; è quindi impiegato sia per uso interno che in campo cosmetico nella preparazione di prodotti contro smagliature, rughe e cellulite. Anche la centella ha la capacità di stimolare i fibroblasti, nella loro attività di sintesi del collagene, indispensabile per la salute di diversi tessuti, quali il derma, il connettivo e le pareti dei vasi sanguigni. Per questa proprietà eudermica (che migliora lo stato della pelle) e riepitelizzante (che promuove la formazione di nuovi strati di cellule) la pianta è in grado di accelerare la cicatrizzazione di piaghe, lesioni cutanee e ustioni di primo e secondo grado, ulcera, psoriasi, dermatosi, eczemi ed è quindi impiegata anche in cosmetica nei prodotti antirughe, antismagliature e rassodanti della pelle.

 

L'impiego degli olii vegetali nel trattamento delle smagliature aiuta innanzitutto a elasticizzare i tessuti per evitarne la rottura, azione che ne giustifica l'impiego durante il periodo della gravidanza e dell'allattamento. Tra questi l'olio di rosa mosqueta è il più efficace nell’attenuazione degli inestetismi causati da cicatrici (se non le elimina del tutto, comunque le leviga) e dalle smagliature (risultati evidenti già dopo quindici giorni applicandolo due volte al giorno), agisce sull'invecchiamento prematuro dei tessuti cutanei, sulla pelle secca e sciupata. Quest'olio è indicato sia per le smagliature e cicatrici fresche (da picchiettare delicatamente sopra) che per quelle di alcuni anni (applicando un delicato massaggio). Anche l'olio di argan, per le sue proprietà emollienti e tonificanti, è considerato il migliore olio con attività rassodante, adatto alla cura del rilassamento cutaneo. E’ fondamentale per contrastare la formazione delle smagliature, soprattutto in gravidanza, per combattere le rughe e per restituire elasticità e tensione alla pelle secca, sensibile e disidratata. Infine l'olio di iperico è impiegato fin dall’antichità per le sue proprietà cicatrizzanti ed emollienti, capaci di stimolare la rigenerazione cellulare. Per questo il motivo è usato da sempre contro le ustioni, l’eritema solare, in caso di macchie della pelle, psoriasi, secchezza della cute del viso e del corpo, invecchiamento cutaneo, piaghe da decubito, smagliature, cicatrici, e segni provocati dall'acne.

http://www.cure-naturali.it/erboristeria-altro/2677/rimedi-erboristici-smagliature/3940/a?utm_source=cure_operatori&utm_campaign=ebcc2318d8-Newsletter_Cure_112_130617_operatori6_17_2013&utm_medium=email&utm_term=0_ecafbb38ae-ebcc2318d8-200690125

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La Sindrome di Morgellons dovuta alle scie chimiche

La Sindrome di Morgellons, DOVUTA ALLE SCIE CHIMICHE, è una patologia, non riconosciuta dalla scienza ufficiale, o meglio, viene inclusa nelle sindromi psichiatriche, ma, come vedremo a breve, i sintomi non sono solo mentali.

Quali sono i sintomi di questa sindrome? Se fosse così facile riconoscerli, sarebbe già stata classificata unanimemente come malattia, ma il problema sta proprio nel fatto che non ci sono sintomi “unici”, e che generalmente viene auto-diagnosticata dai pazienti sulla base di ciò che leggono su internet e sentono dai mass media.

La Morgellon Research, fondata dai coniugi Leitao, sostiene che i sintomi di questa malattia possano essere: sensazione di avere insetti che si muovono, pungono o mordono sotto la pelle; lesioni della pelle, sia spontanea che auto inflitte; effetti muscolo scheletrici e dolore alle giunture, ai muscoli, ai tendini ed ai tessuti connettivi; fatica debilitante; effetti cognitivi ed emotivi.

Una tra le poche persone che hanno esaminato scientificamente il morbo di Moregellons è Randy Wymore, un neuro scienziato del Center for Health Science dell’Università di Oklahoma.

Wymore ha ricevuto da una serie di persone dei campioni di fibre fuori uscite attraverso la pelle. Anche se i campioni di fibre presentavano una certa somiglianza tra loro, secondo il suo parere queste non erano paragonabili a nessun’altra fibra sintetica o naturale da lui affrontata.

Wymore, inoltre, chiese alla squadra di polizia forense “Tulsa” di esaminarle. La squadra ha identificato le strutture chimiche delle fibre e le ha confrontate con la loro banca dati costituita da ben 800 campioni. Le fibre in questione non coincidevano con nessuna di quelle del database, pertanto si è ricorsi alla cromatografia gassosa per compararle con 90.000 composti organici.

Anche in questo caso, le fibre non hanno dato riscontri tali da poter coincidere con i composti.

La squadra di polizia è giunta pertanto alla conclusione che le fibre sono “ignote”, fatte di elementi sconosciuti e non certo provenienti da vestiti a stretto contatto con le croste di ferite. Wymore chiese anche al capo reparto di pediatria dell’ospedale universitario di Oklahoma, Rhonda Casey, di osservare alcuni pazienti. Eseguendo la biopsia delle superfici della pelle lesionate nonché di quelle sane, usando un dermatoscopio, la dottoressa Casey è stata in grado di osservare le fibre sotto la pelle dei malati e di ritrovarle unite sia ai tessuti sani sia a quelli danneggiati, identificando, tra l’altro, la varietà di colori di tali filamenti.

Oltre a ciò, la stessa dottoressa ha riferito il caso di una giovane ragazza con una lesione sulla gamba dalla quale spuntavano fibre nere, confermando l’impossibilità, da una parte della giovane, di essersi cagionata ella stessa una ferita simile. Questi sono alcuni dei casi riscontrati (il maggior numero dei malati è negli Stati Uniti) ma, anche nella nostra nazione, ci sono stati diversi casi che gli esperti riconducono alla Sindrome di Morgellons.

Ma che collegamento ci può essere tra scie chimiche, ciò che esse contengono e la sindrome di Morgellons?

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Generalmente chi è affetto da Morgellons ha problemi di concentrazione, affaticamento, irritabilità oltre a tutti i sintomi sopra indicati. Nuovi studi ed esami di laboratorio hanno consentito di accertare che il morbo di Morgellons è collegato alla presenza nell’organismo dei malati di frammenti costituiti da silicone e da fibre di polietilene. Il polietilene è usato normalmente nell’industria delle fibre ottiche. A queste conclusioni è giunta la Dottoressa Hildegarde Staninger, tossicologa, nell’ottobre del 2006. La ricercatrice precisa che tali materiali sono usati dall’industria delle nano biotecnologie per incapsulare i viron, ossia i virus.

Qui l’anello di congiunzione che ci fa pensare che ciò che cade dal cielo e ciò che troviamo in alcuni ammalati trova una corrispondenza chiara ed inequivocabile. Si pensa anche che il Morbo di Morgellons sia collegato alla presenza della Borrelia Burgdogrferi, che trova la sua manifestazione eziologica nella malattia di Lyme.

Spesso coloro che sono colpiti dal Morgellons contraggono questo batterio dalle zecche, ma anche, secondo alcuni scienziati, dalle nano cellule di cui parla la Dottoressa Staninger, dove, oltre ai virus, possiamo trovare batteri e spore.

I ricercatori hanno raccolto prove che le scie chimiche contengono non solo germi, ma anche metalli, cellule di sangue, sedativi, sostanze cristalline, sali di bario, un tipo di fibra di polietilene e silicio (quella di cui parla la Dottoresa Staninger) che si fonde solo oltre i mille gradi F° e altre sostanze tossiche per l’organismo.

Per non parlare di elementi chimici radioattivi e tossici per la salute di tutto il pianeta.

Il Morgellons è forse un effetto collaterale di una sperimentazione di massa? Vogliono stordirci? Alterare la nostra fisiologia rendendoci automi che vengono comandati a distanza ?

Se è così, allora è proprio vero (per quanto non sia una consolazione) che, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Allo stesso modo coloro che, vogliono comandare e soggiogare la popolazione umana non hanno pensato al fatto che il nostro corpo espelle prima o poi tutto ciò che non è organico? O forse (e sarebbe più grave) sanno che noi umani siamo bravi a guardare il dito e non la Luna? In questo caso basterebbe, in realtà, guardare il cielo.

Davide Caluppi – Agenzia Stampa Italia

 

Fonti: Staninger Hildegarde “Far-Infrared Radiant Heat (FIR RH) Type Remediation for Mold and Other Unique Diseases”. National Registry of Environmental. Annual Conference in Nashville, Tennesse, http://www.dldewey.com/stan.htm

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Creata la spugna "magica" che assorbe l'inquinamento dalle acque

Per ripulire le acque dall'inquinamento una soluzione potrebbe essere fornita dalle "spugne magiche" realizzate dai ricercatori del Dipartimento di Fisica di Tor Vergata a Roma. Grazie al nuovo materiale fatto di nanotubi di carbonio, le speciali spugne potranno essere prodotte a partire da materiali a basso costo e facilmente reperibili e saranno in grado di assorbire una quantità di olio pari a 150 volte il loro peso.

 

 

Grande più o meno quanto una moneta da 20 centesimi, la spugna pesa solo 1,5 mg (circa 4000 volte più leggera della moneta stessa). Al suo interno sono presenti dei nanotubi del catalizzatore metallico che assorbono i veleni dalle acque. Galleggiando nell'acqua inquinata, le micro-spugne ultra-leggere sono direzionabili a distanza per via delle loro proprietà magnetiche e possono essere guidate sulla superficie dell'acqua con una calamita, senza alcun contatto diretto, fino a raggiungere le chiazze di olio.

Dopo l'uso, le spugne potranno inoltre essere riutilizzate un numero infinito di volte dopo essere state strizzate o bruciate per eliminare gli inquinanti precedentemente assorbiti.

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Spiegano i ricercatori di Tor Veragata che in entrambi i casi, la spugna viene completamente rigenerata e può essere riutilizzata per un numero elevato di volte. La comubustione infatti altera solo l'olio assorbito, lasciando intatti i nanotubi di carbonio. Inoltre, la spugna è molto elastica e può essere compressa fino al 75% della sua lunghezza iniziale e tornare esattamente alla forma originale.

"La spugna può essere pensata come una matassa formata da milioni e milioni di nanotubi intrecciati dove circa il 90% del suo volume è costituito dagli spazi vuoti tra i nanotubi stessi, il che le conferisce una straordinaria leggerezza – ha detto Maurizio De Crescenzi, professore di Struttura della materia e coordinatore del gruppo di Ricerca del Dipartimento di Fisica dell'Università Roma Tor Vergata -. Grazie a questa sua particolare struttura, la spugna risulta super-idrofobica, dunque repelle completamente l'acqua, ma al tempo stesso è capace di assorbire efficacemente gli eventuali inquinanti disciolti in essa immagazzinandoli negli spazi vuoti".

Altro punto a suo favore il fatto che la produzione del materiale "multifunzionale" della spugna è stata realizzata partendo da materiali a basso costo e facilmente reperibili.

Francesca Mancuso

http://www.greenme.it/informarsi/ambiente/10573-creata-spugna-assorbe-inquinamento-acqua

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Otite: 10 rimedi naturali

L'otite è un disturbo infiammatorio dell'orecchio che può essere causato da virus o da batteri e che può essere associato al ristagno di liquidi all'interno della zona dell'orecchio o all'accumulo di muco.

 

 

Anche esposizione al freddo o allergie possono contribuire alla comparsa dell'otite. L'otite esterna riguarda il canale uditivo esterno e vede tra le proprie cause soprattutto batteri e scarsa igiene dell'orecchio. L'otite media, più fastidiosa e dolorosa, può essere associata alla presenza di raffreddore e catarro, che contribuiscono all'infiammazione dell'orecchio medio.

Ecco alcuni rimedi naturali utili da conoscere per affrontare l'otite.

1) Aglio

 

L'aglio è considerato un efficace rimedio naturale in caso di otite, per via delle sue proprietà antimicrobiche. Si consiglia di portare ad ebollizione in acqua due o tre spicchi d'aglio, di schiacciarli aggiungendo un pizzico di sale e di avvolgerli in un fazzoletto da posizionare vicino all'orecchio. Anche il succo d'aglio può essere utilizzato in caso di otite, come se si trattasse di gocce per le orecchie.

LEGGI anche: Aglio: le proprieta' e i mille utilizzi

2) Olio d'oliva

 

Uno dei più noti rimedi della nonna per quanto riguarda l'otite consiste nel ricorrere a dell'olio extravergine d'oliva. L'olio deve essere riscaldato brevemente in piccole quantità, oppure raccolto all'interno di un cucchiaino tiepido. A questo punto, due o tre gocce di olio d'oliva devono essere lasciate cadere in ogni orecchio.

LEGGI anche: 23 usi alternativi dell'olio di oliva

3) Camomilla

 

La camomilla può essere utilizzata in due modi in caso di otite. Da una parte, è possibile preparare un infuso di camomilla con cui effettuare dei suffumigi, in modo tale che, nel caso in cui l'otite sia aggravata da un eccesso di muco, i canali ostruiti vengano liberati. L'infuso di camomilla può essere inoltre utilizzato tiepido, con l'aggiunta di poche gocce di olio d'oliva, per inumidire un batuffolo di cotone da posizionare nella zona dell'orecchio.

LEGGI anche: Erbe spontanee: la camomilla

4) Sale e riso

 

Un impacco tiepido applicato a livello dell'orecchio può essere utile in caso di otite nei bambini, al fine di alleviare il dolore. E' possibile formare un sacchetto di stoffa in cui versare del riso o del sale grosso, da riscaldare per pochi minuti in forno o sul termosifone. L'impacco non deve scottare, ma risultare semplicemente tiepido, e deve essere posizionato sulla parte esterna dell'orecchio per dieci minuti.

5) Estratto di lobelia

 

L'estratto di lobelia rappresenta un rimedio erboristico ritenuto utile in caso di otite. E' possibile impiegarlo facendone cadere alcune gocce nell'orecchio tormentato dal dolore. Dopo l'applicazione è necessario risciacquare l'orecchio. E' bene rivolgersi ad un erborista per approfondirne l'utilizzo.

6) Oli essenziali

 

I suffumigi a base di oli essenziali sono utili per liberare dal muco i canali auricolari e le vie respiratorie. Gli oli essenziali consigliati sono costituiti dall'olio essenziale di lavanda e dall'olio essenziale di eucalipto. E' necessario colmare d'acqua bollente una ciotola di vetro e aggiungere ad essa tre gocce di ogni olio essenziale. Quindi si dovrà respirare il vapore, coprendosi la testa con un asciugamano.

LEGGI anche: Oli essenziali: 20 possibili utilizzi per la bellezza, la casa e la salute

7) Verbasco

 

Il verbasco (Verbascum Thapsus), conosciuto anche come tassobarbasso, può essere utile in caso di otite per la preparazione di un infuso forte da ottenere versando un cucchiaino dei suoi fiori in mezza tazza d'acqua bollente. Bisognerà dunque mescolare un cucchiaio di infuso di verbasco con un cucchiaio d'olio d'oliva e lasciare riposare per tutta la notte. Si potrà quindi applicare una goccia del preparato nell'orecchio in cui sia presente l'infezione. Questo rimedio è tratto da "The Handbook to Alternatives to Chemical Medicine".

8) Borsa del ghiaccio e batuffolo di cotone

 

Un batuffolo di cotone può essere posizionato all'imboccatura dell'orecchio per proteggere la zona colpita dall'infezione dagli agenti esterni, soprattutto quando ci si trova fuori casa; ciò può contribuire ad accelerare la guarigione. In alcuni casi, il calore potrebbe aumentare l'infiammazione. Per contrastare fastidi e eventuali gonfiori si suggerisce di accostare brevemente all'orecchio una borsa del ghiaccio.

9) Cipolla

 

Così come l'aglio, anche la cipolla viene considerata come un vero e proprio medicinale naturale, adatto a contrastare l'otite. Alcune fettine di cipolla possono essere tritate e lessate, oppure cotte in padella. Esse dovranno dunque essere raccolte in un fazzoletto pulito o in una garza sterile e utilizzate per apporre un impacco sulla zona dell'orecchio.

LEGGI anche: Rimedi naturali: 10 usi alternativi della cipolla

10) Vitamina C

Ci si può prendere cura delle proprie orecchie ed affrontare l'otite anche attraverso l'alimentazione. Introdurre cibi ricchi di vitamina C infatti stimola il sistema immunitario e lo aiuta a combattere le infezioni. E' bene scegliere frutta e verdura ricca di vitamina C, come arance, pomodori, kiwi, fragole e peperoni. Per ridurre l'infezione all'orecchio, si consiglia inoltre di assumere zinco.

LEGGI anche: Vitamina C: gli alimenti che ne sono piu' ricchi

Marta Albè

http://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/10609-otite-rimedi-naturali

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DIMAGRIRE : tisane snellenti e diuretiche

Gonfiore, ritenzione idrica, peso in eccesso. Le tisane possono essere considerate un valido aiuto naturale per il miglioramento della propria forma fisica, ancora di più se accompagnate da movimento regolare e da una alimentazione bilanciata e ricca di frutta e verdura di stagione.

 

 

E' possibile rivolgersi ad alcune tisane dall'effetto diuretico e snellente, composte da erbe specifiche. Ve ne indichiamo alcune, ricordandovi di rivolgervi al vostro erborista di fiducia per la scelta delle erbe migliori e per conoscere la quantità di bevanda da assumere sulla base della vostra condizione di salute.

1) Tisana al tarassaco

 

Il tarassaco rappresenta una delle erbe officinali dalle più spiccate proprietà diuretiche. Per la preparazione di una tisana al tarassaco è possibile raccogliere uno di questi fiori, compresa la radice ed utilizzare le sue parti (con particolare riferimento a radici e foglie) per la preparazione di un infuso. E' necessario lasciare riposare le erbe in acqua bollente per 20 minuti e filtrare.

2) Tisana di achillea millefoglie

 

L'achillea millefoglie viene impiegata in erboristeria per la preparazione di tisane diuretiche. Essa incoraggia i reni ad espellere i liquidi ed il sodio in eccesso. Una tisana a base di achillea millefoglie viene preparata versando in una tazza di acqua bollente due cucchiaini di achillea essiccata. Il tempo di riposo delle tisane a base di erbe essiccate è solitamente pari a 10 minuti. Dopodiché sarà possibile filtrare il liquido ed assumere la tisana.

3) Tisana al tè verde

 

Il ben noto tè verde possiede inaspettate proprietà diuretiche. Secondo la University of Maryland Medical Center le tisane al tè verde possono essere considerate come dei diuretici sicuri. Al tè verde vengono inoltre attribuite proprietà astringenti e dimagranti. Del tè verde di buona qualità, preferibilmente biologico, può essere facilmente acquistato in erboristeria, sfuso o in bustine, ed utilizzato per la preparazione di tisane diuretiche e snellenti.

4) Tisana all'equiseto, finocchio e betulla

 

Una tisana diuretica può essere composta da una sinergia di piante officinali benefiche in tal senso, Per la sua preparazione possono essere impiegate in parti uguali tra loro erbe, piante e fiori come equiseto, foglie di betulla, ortosiphon in foglia, foglie di frassino, prezzemolo e pianta e radice di tarassaco. Gli ingredienti, dopo essere stati mescolati in parti uguali, possono essere utilizzati nella quantità di un cucchiaio per ogni tazza d'acqua. Il tempo di infusione è di 10 minuti.

5) Tisana al fucus

 

Una tisana dall'effetto sia diuretico che snellente può essere preparata mescolando 10 grammi di fucus (alga intera), 10 grammi di bardana, 5 grammi di semi di finocchio, 5 grammi di foglie di tè verde. In questo caso la tisana non dovrà essere preparata sotto forma di infuso, ma di decotto. E' necessario lasciare bollire le erbe per 10 minuti ed in seguito lasciare riposare il tutto per altri 10 minuti prima di filtrare.

6) Tisana ai semi di finocchietto

 

La tisana snellente che vi proponiamo giunge da un suggerimento presente sul nostro Forum. Questa tisana viene preparata utilizzando 1 cucchiaino di tè in foglia, 1 pizzico di semi di finocchietto ed 1 tazza d'acqua. La sua preparazione avviene nella forma del decotto, mettendo a bollire in un pentolino d'acqua i semi di finocchietto e aggiungendo il tè una volta che l'acqua sia giunta ad ebollizione. Dunque si filtra e si lascia raffreddare per qualche minuto prime di berla.

7) Tisana al tè verde, fucus e betulla

 

Una tisana snellente e drenante può essere ottenuta preparando una miscela composta in parti uguali da fucus, foglie di betulla e foglie di tè verde. Tutti gli ingredienti possono essere acquistati in erboristeria. Per 1 litro d'acqua si utilizzano 10 grammi della miscela di erbe. La tisana viene preparata per infusione, lasciando riposare le erbe in acqua bollente per 10 minuti. Bere da una atre tazze di tisana al giorno.

8) Tisana all'edera e carciofo

 

Unendo in parti uguali le seguenti erbe è possibile ottenere la preparazione di una tisana dalle proprietà dimagranti e drenanti. Si dovranno utilizzare foglie di carciofo, foglie di edera, semi di finocchio e buccia di limone. 10 grammi della miscela di erbe sono necessari per la preparazione di 1 litro di tisana per infusione. L'infuso deve riposare per 10 minuti prima di essere filtrato e bevuto. Dosi indicate: da 1 a 3 tazze al giorno.

9) Tisana alla malva

 

Una tisana dall'effetto diuretico, oltre che depurativo dell'organismo e disinfettante delle vie urinarie, può essere preparata utilizzando delle foglie di malva essiccate e sminuzzate. La tisana viene preparata per infusione immergendo in 1 tazza d'acqua 2 cucchiaini di foglie di malva e lasciando riposare l'infuso per 10 minuti prima di filtrare e bere. Per 1 litro d'acqua, nella preparazione di infusi e decotti, possono essere impiegati 30 grammi di fiori di malva.

10) Tisana di borragine

 

Se il desiderio di snellire il proprio corpo e di ottenere un effetto diuretico è dovuto alla presenza di problemi di circolazione, che possono causare gonfiori soprattutto a livello degli arti inferiori, è possibile ricorrere ad una tisana di borragine da preparare sotto forma di decotto. 10 grammi di borragine devono essere fatti bollire in 1 litro d'acqua per 5 minuti. Il consumo della tisana è consigliato soprattutto la sera (1 tazza prima di coricarsi), in caso di gambe e di caviglie gonfie. La ricetta è tratta da "Tisane. Il gusto della salute" (Giunti, 2010).

Marta Albè

http://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/10617-tisane-snellenti-diuretiche

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