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Acqua ossigenata: 10 interessanti utilizzi per la casa e la persona

 

L'acqua ossigenata, o perossido di idrogeno, è una sostanza non inquinante e completamente biodegradabile che può risultare utile in diversi ambiti ed in particolar modo per la cura della casa e della persona. Ad esempio, scegliendo acqua ossigenata a basse concentrazioni, è possibile ottenere un collutorio disinfettante ed un dentifricio fai-da-te per sbiancare i denti. L'acqua ossigenata è solitamente acquistabile in farmacia o parafarmacia. Per uso personale e domestico è bene scegliere l'acqua ossigenata a concentrazioni più basse (3%, corrispondente a 10 volumi). Scopriamo insieme alcuni dei suoi possibili utilizzi.

 

 

1) Collutorio

L'acqua ossigenata può essere utilizzata come collutorio per sbiancare i denti, come indicato da parte di WikiHow. L'acqua ossigenata da acquistare a tale scopo deve rappresentare una soluzione al 3%, considerata una concentrazione sicura per il cavo orale. Come collutorio è possibile impiegarne un paio di cucchiai. L'impiego di acqua ossigenata come collutorio viene indicato per essere messo in pratica prima di lavarsi normalmente i denti.

2) Dentifricio sbiancante

Come suggerito ancora una volta da WikiHow, l'acqua ossigenata può essere impiegata per creare un dentifricio sbiancante fai-da-te da utilizzare una volta alla settimana. E' necessario mescolare 2 cucchiaini di acqua ossigenata e 3 cucchiaini di bicarbonato, fino ad ottenere un composto utilizzabile come dentifricio. Si può aggiungere una goccia di olio essenziale di menta un pochino del proprio normale dentifricio.

3) Disinfettare il bucato

Potrebbe esservi la necessità di disinfettare il proprio bucato, ad esempio in caso di macchie di sangue, pannolini o assorbenti lavabili e vestiti dei bambini. E' possibile aggiungere una piccola quantità (un solo cucchiaio) di acqua ossigenata al catino dell'ammollo degli abiti prima di passare al lavaggio in lavatrice per ottenere un effetto disinfettante. Per non rischiare di scolorire il bucato, è bene utilizzare questo rimedio soltanto con i capi bianchi.

4) Disinfettante per la pelle

Per via dell'abitudine di acquistare prodotti disinfettanti pensati appositamente a tale scopo, non tutti sono a conoscenza di uno degli impieghi principali dell'acqua ossigenata, che consiste nel suo utilizzo per disinfettare la pelle in caso di escoriazioni e ferite. E' necessario evitare che l'acqua ossigenata entri a contatto con la pelle sana e con gli occhi.

5) Disinfettante per le superfici

L'acqua ossigenata può essere utilizzata come disinfettante per le superfici lavabili della casa, con particolare riferimento alle maniglie delle porte e delle finestre ed ai sanitari. Per tale motivo l'acqua ossigenata può essere considerata un rimedio multiuso utile da portare con sé in viaggio, nel caso in cui vi sia la necessità di disinfettare la propria pelle o l'ambiente in cui ci si trova.

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6) Sbiancare le unghie

Se il colorito delle unghie non risulta perfetto, ad esempio a causa della nicotina delle sigarette o per via di un utilizzo prolungato di smalti di colore scuro, è possibile ricorrere ad un rimedio a base di acqua ossigenata, che consiste nell'aggiungere un cucchiaio di questa sostanza in un pentolino d'acqua calda e nell'immergere le unghie in questa soluzione per dieci minuti.

7) Schiarire le macchie della pelle

L'acqua ossigenata, in piccole quantità ed alle concentrazioni più basse, può essere utilizzata per schiarire le macchie della pelle, presenti ad esempio sul viso o sulle mani. Deve essere applicata in piccole quantità sulla pelle con l'aiuto di un batuffolo di cotone nelle ore serali e per più giorni, sempre nella quantità di poche gocce, fino ad ottenere l'effetto desiderato. E' necessario fare attenzione in caso di arrossamenti o pelle sensibile.

8) Sbiancare il bucato

L'acqua ossigenata può essere sostituita alla candeggina (un prodotto altamente irritante ed inquinante) non soltanto per disinfettare ma anche per sbiancare il bucato, soprattutto in caso di capi bianchi che si siano ingrigiti con il tempo ed i lavaggi. Può essere versata nel cestello della lavatrice nella quantità di un solo cucchiaio. Se si teme che l'acqua ossigenata possa avere un effetto troppo forte sul bucato, è bene ricorrere ad un'alternativa anch'essa non inquinante, e sicura, alla candeggina. Si tratta del percarbonato di sodio, acquistabile online o nei negozi di prodotti naturali.

9) Pediluvio

L'acqua ossigenata può essere utilizzata da parte di coloro che frequentano spesso palestre e piscine per eliminare il pericolo di incorrere in infezioni da funghi, per via del suo elevato potere battericida. Piccole quantità di acqua ossigenata possono dunque essere aggiunte alla normale acqua impiegata per il pediluvio da effettuare alla sera o dopo lo sport.

10) Disinfettante in cucina

L'utilizzo dell'acqua ossigenata è stato indicato come adatto alla disinfezione degli utensili da cucina, con particolare riferimento a taglieri e coltelli. In particolare l'acqua ossigenata, in combinazione con l'aceto bianco, sarebbe in grado di eliminare in modo totale dalle cucine contaminate da tali batteri sia E.coli che Salmonella.

Conoscete altri utilizzi interessanti per l'acqua ossigenata?

Marta Albè

http://www.greenme.it/consumare/detergenza/10542-acqua-ossigenata-utilizzi

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Come allontanare i piccioni dal balcone in modo naturale

Come allontanare i piccioni dal balcone o dal terrazzo senza ricorrere a rimedi drastici, pericolosi e dannosi per i volatili?

 

 

In vendita si trovano purtroppo trappole e prodotti chimici utilizzabili per scacciare i piccioni. Se essi rappresentano davvero per voi un motivo di disturbo, preoccupatevi di allontanarli in modo naturale e non violento.

1) Spaventapasseri

 

I piccioni temono la presenza degli uccelli predatori. Pensiamo ad esempio ad aquile e falchi. Data l'assenza in città di predatori, è possibile ricorrere a dagli spaventapasseri che ne riproducano le sembianze e che possano così dissuadere i piccioni dall'avvicinarsi al balcone nel momento in cui scorgano le loro sagome.

2) Gufi

 

Pare proprio che i piccioni abbiano paura dei gufi e che a destare il loro timore sia il brillio dei loro occhi di colore dorato. Provate a dipingere degli occhi di gufo grandi e tondi, di colore giallo o di colore arancio, da applicare alla vostra finestra o al vostro balcone. I piccioni, nel vederli, dovrebbero allontanarsi.

3) Vecchi CD

 

I CD per via della loro superficie riflettente, così come gli specchi o altri oggetti con le medesime caratteristiche, possono essere d'aiuto per allontanare i piccioni, in quanto i riflessi luminosi che essi creano sono ritenuti in grado di impaurire i volatili. E' per questo motivo che i vecchi CD vengono utilizzati talvolta anche come spaventapasseri.

Leggi anche: 14 idee per riciclare vecchi CD e DVD

4) Girandole

 

Se il vostro problema riguarda la necessità di proteggere dall'arrivo dei piccioni i vasi posizionati sul vostro balcone, potrebbe essere utile inserire all'interno di essi delle girandole colorate. I loro colori accesi, i loro movimenti in caso di vento ed i riflessi della luce del sole su di esse potranno contribuire a dissuadere i piccioni dall'avvicinarsi ai vasi o ai balconi.

5) Dispositivi ad ultrasuoni

 

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In vendita esistono dei dispositivi ad ultrasuoni adatti ad allontanare i piccioni. Si tratta di un rimedio innocuo sia per l'uomo che per i volatili, a cui ricorrere nel caso in cui non vi sia proprio altra soluzione, anche poiché tali dispositivi pare risultino piuttosto costosi. Gli ultrasuoni dissuaderanno i piccioni dall'avvicinarsi al balcone, senza recare loro alcun danno.

6) Spezie

 

Come può avvenire nel caso di altri volatili o animali, i piccioni non amano il forte odore delle spezie più piccanti ed avvertirlo potrebbe rappresentare per loro un segnale di pericolo ed un motivo per allontanarsi. Tra le spezie ritenute maggiormente efficaci, con cui riempire delle ciotoline da posizionare sul balcone, vi sono il pepe, il peperoncino e la cannella.

7) Eliminare le fonti di cibo

 

Come è ben noto, i piccioni vengono facilmente attirati dalla presenza di cibo, a partire dalle semplici briciole. E' dunque consigliabile non lasciare alcuna traccia di cibo sui balconi o sui davanzali, se si desidera evitare l'arrivo dei piccioni. Anche le ciotole con il cibo per gli animali domestici potrebbero attirare i piccioni.

8) Carta stagnola

 

Uno dei possibili usi alternativi della carta stagnola consiste nello sfruttarla come superficie riflettente ritenuta adatta ad allontanare i piccioni dal balcone. Delle strisce di carta stagnola potrebbero, ad esempio, essere avvolte attorno alla ringhiera del balcone, o essere posizionate sul davanzale.

Leggi anche: Fogli d'alluminio: 10 riutilizzi creativi

9) Nastro riflettente

 

Una alternativa alla carta stagnola reperibile in commercio è costituita da un nastro riflettente dalla superficie cangiante, che a contatto con la luce del sole può risultare in grado di produrre dei bagliori che dissuaderanno i piccioni dall'avvicinarsi.

10) Oli essenziali

 

A coloro che desiderano allontanare i piccioni in modo naturale potrebbe essere utile conoscere l'esistenza in vendita di miscele di oli essenziali in cubi ad azione repulsiva nei confronti dei piccioni, descritte come resistenti all'acqua e adatte ad essere sistemate nelle vicinanze dei tetti, dei terrazzi e dei balconi delle abitazioni.

Marta Albè

http://www.greenme.it/abitare/cani-gatti-e-co/10532-come-allontanare-piccioni

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Timo: proprieta', i mille usi e come coltivarlo

Il timo (Thymus vulgaris), conosciuto anche come erbuccia o sermollo, è un arbusto di dimensioni ridotte e dalle foglie di colore verde-grigio e piuttosto piccole, dal profumo intenso ed immediatamente avvertibile, in particolar modo sfregandole tra le dita. .

 

 

La fioritura del timo avviene tra la primavera e l'estate, con la comparsa di fiori di colore rosato. L'impiego del timo è particolarmente indicato per il trattamento delle affezioni che interessano le vie respiratorie. Esistono centinaia di varietà di timo, alcune delle quali sono caratterizzate da un piacevole aroma di limone.

Le proprietà del timo

 

Il timo può vantare un inaspettato contenuto vitaminico, sia in riferimento alla vitamina C che alle vitamine del gruppo B. Contiene inoltre timolo, linaiolo e sali minerali. Si tratta di una pianta officinale ed aromatica, che presenta al proprio interno un olio essenziale e sostanze benefiche grazie alle quali al timo vengono attribuite proprietà balsamiche, anticatarrali ed antisettiche. Tra i sali minerali contenuti nel timo troviamo manganese, ferro, potassio, calcio e magnesio. Il suo contenuto di vitamina C permette di contribuire la resistenza dell'organismo alle infezioni ed all'azione dei radicali liberi.

Il timo è inoltre considerato un tonico ed uno stimolante dell'apparato digerente, dunque utile a favorire una buona digestione. E' inoltre ritenuto da parte della medicina alternativa come un vero e proprio antibiotico naturale. Esso è altresì considerato come un diuretico e risulta quindi utile in caso di ritenzione idrica ed al fine di favorire il buon funzionamento del sistema linfatico.

L'impiego del timo nella propria alimentazione e sotto forma di bevanda ottenuta per infuso può contribuire alla regolarizzazione del flusso mestruale. Uno studio condotto da parte della Leeds Metropolitan University ha indicato il timo come un possibile rimedio benefico nel trattamento dell'acne. Al timo vengono infine attribuite significative proprietà antiossidanti nella protezione delle membrane cellulari.

Gli utilizzi del timo

 

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Dal punto di vista della cura naturale della salute, il timo viene utilizzato soprattutto sotto forma di sciroppo e di infuso, da impiegare in caso di malattie delle vie respiratorie, di tosse e di raffreddore. L'olio essenziale di timo può essere impiegato in caso di naso chiuso per effettuare dei suffumigi con acqua bollente, al fine di contribuire a decongestionare e liberare le vie respiratorie.

L'infuso di timo viene particolarmente indicato per risolvere problemi di gonfiori intestinali e di aerofagia dovuta a cattiva digestione. L'infuso di timo trova inoltre impiego nella preparazione di un collutorio naturale adatto all'esecuzione di risciacqui e gargarismi, da effettuare in caso di alito cattivo o di mal di gola. Il timo è un disinfettante ed antibatterico naturale che contribuisce a contrastare i germi che possono provocare tali distrurbi. Altri utilizzi dell'infuso di timo ne prevedono l'impiego nei pediluvi, al fine di alleviare la sensazione di stanchezza e di affaticamento che potrebbe presentarsi a fine giornata a livello degli arti inferiori. L'infuso di timo freddo rappresenta inoltre un ottimo rimedio da utilizzare come ultimo risciacquo in caso di capelli deboli, per rinforzarli.

L'impiego del timo in cucina, come spezia da utilizzare per il condimento delle pietanze e per la preparazione di zuppe e di minestre, permette di proteggere il proprio organismo in maniera naturale dalle malattie da raffreddamento tipiche dell'inverno e può contribuire a stimolare il buon funzionamento del nostro sistema immunitario. Per la preparazione di infusi o di decotti a base di timo si impiegano solitamente 5 grammi dello stesso per ogni 100 grammi d'acqua.

In cucina l'aggiunta di timo durante la cottura o come condimento per i legumi può contribuire a facilitare la digestione degli stessi ed a permettere che non compaiano problemi di gonfiore intestinale. Un vasetto di timo collocato sul davanzale, sul balcone o in cucina permette di allontanare naturalmente gli insetti.

Come coltivare il timo

 

Il timo, che appartiene alla famiglia delle labiate - la stessa della maggiorana - è un arbusto resistente che può essere coltivato come pianta aromatica poliennale. La sua coltivazione può avvenire a partire dai semi o mediante talea. La semina del timo può avvenire in semenzaio dall'inizio della primavera fino al mese di giugno.

Il trapianto del timo dal semenzaio al vaso potrà avvenire a circa due mesi di distanza dalla semina. Durante l'estate la piantina di timo potrebbe richiedere annaffiature piuttosto abbondanti. Subito dopo la semina, ricoprite i semi con un leggero strato di terriccio e procedete alla prima annaffiatura. Si consiglia di effettuare la talea in tarda primavera o nel mese di agosto, a partire da piante resistenti e di età compresa tra i due ed i quattro anni, prelevando porzioni di 7-10 centimetri.

La raccolta del timo avviene dalla primavera alla fine dell'estate, indicativamente da maggio ad agosto. Della pianta si utilizza in modo particolare la parte aerea, con riferimento dunque sia ai fiori che alle foglie. Il timo fresco può essere conservato in frigorifero in un contenitore forato per circa cinque o sei giorni. L'essiccazione del timo deve essere effettuata all'ombra. Il timo essiccato deve essere conservato in un luogo fresco, asciutto ed al riparo dalla luce in barattoli a chiusura ermetica, preferibilmente in vetro. Le sue caratteristiche rimarranno intatte per un periodo compreso tra quattro e sei mesi.

Marta Albè

http://www.greenme.it/abitare/orto-e-giardino/10559-timo-proprieta-usi-come-coltivare

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Alitosi: 10 rimedi naturali per l'alito cattivo

Rimedi naturali per l'alito cattivo. L'alitosi può presentarsi in qualsiasi periodo della vita ed essere legata a differenti cause. La motivazione principale della presenza di un alito cattivo è solitamente rappresentata da problemi digestivi.

 

 

Essa potrebbe inoltre rappresentare il sintomo della presenza di malattie che interessino il fegato o il tratto gastro-intestinale. Potrebbe inoltre essere un sintomo di diabete o dipendere da gastriti in corso o dal verificarsi di fermentazioni anomale a livello dell'intestino. La semplice scarsa igiene orale può rappresentare un fattore da non sottovalutare. In caso di alitosi, ecco alcuni rimedi naturali e suggerimenti per arginare il problema dell'alito cattivo.

1) Olio essenziale di tea tree

 

L'olio essenziale, di tea tree, un potente battericida, potrebbe essere impiegato in modo efficace per arginare il problema dell'alito cattivo. Si consiglia di versarne poche gocce sul proprio spazzolino, insieme al dentifricio, al momento di lavarsi i denti, oppure di impiegarlo per potenziare l'azione del proprio filo interdentale, aggiungendone una goccia nel contenitore.

LEGGI anche: Tea Tree Oil: i mille usi, le proprietà e dove trovarlo

2) Chiodi di garofano

 

Per tenere a bada il problema dell'alito cattivo, alcune persone potrebbero ricorrere a caramelle al mentolo o a chewing-gum. L'alternativa naturale ad essi è rappresentata dai chiodi di garofano, da masticare al momento del bisogno. Con i chiodi di garofano può inoltre essere preparato un infuso da utilizzare come collutorio, una volta freddo, impiegando un cucchiaino della spezia (si utilizzano solitamente i chiodi di garofano interi) per ogni bicchiere d'acqua bollente e prolungando l'infusione per una decina di minuti.

3) Nettalingua

 

L'alitosi potrebbe essere correlata ad una non corretta pulizia della lingua. L'eventuale patina presente sulla lingua può essere rimossa grazie all'aiuto di un nettalingua, uno strumento tipicamente impiegato nella medicina tradizionale ayurvedica, utile per rimuovere batteri, residui di cibo e cellule morte. Secondo l'Ayurveda, la presenza di una spessa patina sulla lingua può indicare una cattiva digestione, problema che potrebbe essere superato attraverso un miglioramento della propria alimentazione. In sostituzione del nettalingua, può essere impiegato uno spazzolino da denti, specialmente se dotato di dorso ruvido.

4) Erbe digestive

 

Il problema dell'alitosi potrebbe dipendere da una digestione problematica. E' possibile ricorrere all'assunzione di alcune erbe digestive per stimolare il funzionamento del nostro apparato digerente. Tra di esse la medicina naturale indica il basilico, l'origano ed il timo. Il peperoncino, in caso di alitosi, secondo la medicina naturale andrebbe invece impiegato con parsimonia.

5) Decotto alla menta piperita

 

Tra i rimedi della nonna contro l'alitosi è presente la possibilità di preparare un decotto a base di menta piperita. Si consiglia di mescolare un cucchiaio di menta piperita in una tazza d'acqua, di versare quindi il tutto in un pentolino, di portare ad ebollizione il decotto e di effettuarne la cottura per dieci minuti. Ne viene indicata l'assunzione dopo ogni pasto. Per il decotto è possibile utilizzare menta piperita fresca.

LEGGI anche: Menta: proprieta', benefici e utilizzi

6) Collutorio al prezzemolo

 

Un ulteriore rimedio della nonna da utilizzare in caso di alitosi è rappresentato da un decotto a base di prezzemolo fresco, da utilizzare come collutorio. Si procede nella sua preparazione portando ad ebollizione due tazze d'acqua con alcuni rametti di prezzemolo. E' possibile aggiungere due o tre chiodi di garofano interi. La cottura del decotto avrà una durata di dieci minuti. In seguito andrà filtrato e lasciato raffreddare per poter essere impiegato come collutorio utile a rinfrescare l'alito.

7) Collutorio agli oli essenziali

 

Nel caso in cui abbiate l'abitudine di acquistare ed utilizzare un collutorio, impiegare un prodotto a base di oli essenziali potrebbe contribuire ad arginare il problema dell'alitosi. Secondo alcuni studi infatti i collutori a base di oli essenziali, con particolare riferimento ad olio essenziale di tea tree, olio essenziale di limone ed olio essenziale di menta piperita risulterebbero maggiormente efficaci rispetto ai collutori privi di tali ingredienti.

8) Tè verde e tè nero

 

Bere una tazza di tè può contribuire a contrastare l'alito cattivo? Secondo una ricerca preliminare i composti presenti sia nel tè verde che nel tè nero possono contribuire a fermare la diffusione dei batteri responsabili dell'alito cattivo e potrebbero inoltre evitare che essi sviluppino sostanze maleodoranti che possano causare cattivo odore a livello della bocca.

LEGGI anche: Foglie di te' verde: 20 modi per riutilizzarle

9) Gestire lo stress

 

Quando l'alitosi non sembra essere originata da cause evidenti che riguardino direttamente l'organismo, essa potrebbe risultare correlata ad una situazione di stress. Secondo uno studio preliminare, condotto su uomini giovani ed in salute con una buona igiene orale, lo stress potrebbe contribuire alla formazione di composti volatili all0interno della bocca, causa di cattivo odore. A volte risolvere il problema dell'alitosi potrebbe significare identificare e contrastare le cause dello stress.

LEGGI anche: Come Gestire Lo stress e rilassarsi in 7 mosse

10) Alimenti da limitare

 

Vi sono alcuni alimenti che potrebbero provocare un peggioramento del problema dell'alitosi. A parere della medicina tradizionale cinese tali alimenti sarebbero rappresentati da caffè, alcolici, zucchero, latte e cibi fritti o speziati. Il loro consumo potrebbe essere limitato per comprendere se il problema dell'alitosi potrà in questo modo giungere ad un miglioramento. Secondo la macrobiotica, sarebbe necessario evitare le proteine animali, i grassi saturi di origine animale e lo zucchero.

Marta Albè

http://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/10556-alitosi-rimedi-naturali-alito-cattivo

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Diabete: 10 miti da sfatare sull'alimentazione dei diabetici

In generale, la migliore dieta da seguire in caso di diabete consiste nello svolgimento di una attività fisica regolare e nella scelta di alimenti che, in abbinamento ai farmaci prescritti dal medico, possano contribuire a mantenere il più possibile regolari i livelli di zuccheri nel sangue.

 

 

Di recente è stato richiesto ai medici delle Asl italiane di prescrivere ai diabetici una dieta vegana, che potrebbe tra l'altro contribuire a ridurre il problema del sovrappeso. Per quanto riguarda il diabete e la dieta da seguire da parte dei diabetici esisterebbero alcuni miti da sfatare, così come essi vengono definiti e presentati da parte di WebMD. Scopriamone insieme alcuni.

1) La principale causa del diabete è l'eccessivo consumo di zuccheri

 

Perché ci si ammala di diabete? Le cause non sono ancora completamente chiare. Non appare comprovato che un semplice consumo eccessivo di zuccheri possa causare di per sé il diabete, malattia che compare quando qualcosa interviene ad interferire con la capacità dell'organismo di trasformare il cibo in energia. L'insulina, prodotta da parte del pancreas aiuta le cellule del corpo ad utilizzare il glucosio per la produzione di energia.

Il diabete di tipo 1 si ha quando il pancreas non è in grado di produrre insulina, che viene dunque assunta da parte dei pazienti. Di solito si manifesta in giovane età, fin da bambini. A parere dei ricercatori potrebbe essere correlato ad un malfunzionamento del sistema immunitario. Il diabete di tipo 2 si ha quando il pancreas non produce insulina a sufficienza, quando l'insulina non agisce correttamente, o in entrambi i casi. Il sovrappeso aumenta le possibilità di incorrere nel diabete di tipo 2, che può presentarsi ad ogni età. Il diabete gestazionale si presenta durante la gravidanza in alcune donne, quando i cambiamenti ormonali non permettono all'insulina di agire correttamente. Il problema può scomparire dopo il parto e nel corso della gravidanza può essere necessaria la somministrazione di insulina.

2) La dieta del diabetico ha molte regole

 

Ai diabetici è a volte necessario pianificare i propri pasti, ma in realtà non vi sarebbero troppe regole. La questione principale è data dalla scelta di alimenti che possano risultare in accordo con le attività svolte nel corso della giornata e con i medicinali assunti per mantenere i livelli di zuccheri nel sangue il più possibile vicini alla norma. Le variazioni rispetto alla dieta abituale potrebbero non risultare troppo numerose. L'importante è rivolgersi ad un esperto.

3) I carboidrati devono essere eliminati

 

I carboidrati non vengono generalmente eliminati nella dieta dei diabetici. Il loro consumo può essere tenuto sotto controllo, sulla base dei medicinali assunti e della propria situazione personale. I carboidrati, anche in caso di diabete, proseguono ad essere considerati alimenti benefici, in quanto ricchi di sostanze nutritive, come vitamine, minerali e fibre. Tra le maggiori fonti di carboidrati troviamo i cereali, il cui indice glicemico varia da una tipologia all'altra. Tra i cereali ad indice glicemico più basso è presente l'orzo.

4) Le proteine sono migliori dei carboidrati

 

Poiché i carboidrati possono alterare rapidamente i livelli di zucchero del sangue, in base all'indice glicemico degli alimenti da cui provengono, vi potrebbe essere la tentazione di consumarne di meno e di sostituirli con delle fonti di proteine. Consumare troppi cibi proteici, come la carne, potrebbe però causare un eccesso di grassi saturi ed innalzare il rischio di patologie cardiache. Le proteine nella dieta di un diabetico dovrebbero rappresentare il 15-20% delle calorie totali consumate ogni giorno.

5) I medicinali possono correggere gli errori alimentari

 

La quantità di medicinali da assumere non dovrebbe mai essere regolata a proprio piacimento in modo da nascondere eventuali "sgarri" alimentari. Riguardo all'assunzione dei medicinali per il diabete è sempre bene seguire alla lettera le indicazioni ricevute da parte del proprio medico ed evitare il più possibile il fai-da-te.

6) E' necessario rinunciare ai propri cibi preferiti

 

Non è detto che modificare la propria dieta una volta accertato di soffrire di diabete comporti di rinunciare ai propri cibi preferiti. Potrebbe infatti risultare utile, al fine di un adattamento degli stessi alla nuova dieta: cambiare il modo di preparare i propri piatti preferiti; modificare gli alimenti con cui vengono abbinati; ridurre le porzioni; consumarli di tanto in tanto come premio per l'aver seguito correttamente il proprio piano alimentare. Il medico saprà indicare come e quando integrare i cibi desiderati nella propria alimentazione.

7) I dolcificanti artificiali sono pericolosi

 

I dolcificanti artificiali risultano più dolci e meno calorici dello zucchero. Vengono dunque solitamente assunti in quantità minori rispetto ad esso. Alcuni dolcificanti artificiali (saccarina, aspartame, sucralosio, acesulfame potassico) sono ammessi da parte della American Diabetes Association. Tra di essi vi è l'aspartame, che si trova però al centro di un vero e proprio dibattito per quanto riguarda i suoi eventuali effetti negativi sulla salute. Una soluzione adatta ai diabetici potrebbe essere rappresentata dalla stevia.

8) E' necessario preparare piatti speciali

 

I piatti adatti per un diabetico sono il più delle volte gli stessi piatti che la sua famiglia consuma abitualmente, con nessuna o davvero poche modifiche. Ciò che è importante per i diabetici è rappresentato dal monitorare più da vicino ciò che si mangia, tenendo conto delle tipologie di carboidrati, grassi e proteine assunte. Un nutrizionista può essere d'aiuto nella gestione della propria situazione a tavola.

9) Gli alimenti dietetici sono la scelta migliore per i diabetici

 

Il fatto che un alimento sia etichettato come "dietetico" non determina che esso risulti la scelta migliore per coloro che soffrono di diabete. Gli alimenti commercializzati come dietetici possono risultare più costosi degli alimenti comuni, seppur presentando le medesime caratteristiche degli altri cibi presenti nei negozi di alimentari o preparati in casa.

10) I diabetici devono rinunciare al dessert

 

Non è detto che i diabetici debbano rinunciare al dessert. Vi è, ad esempio, la possibilità di consumare dei dessert in porzioni più piccole o più raramente, oppure di scegliere dolci preparati con dolcificanti che non alterino i livelli degli zuccheri nel sangue. E' possibile ridurre la quantità di zucchero da utilizzare per la preparazione dei dolci ed arricchirli con nutrienti benefici, ad esempio aumentando la quantità di frutta o sostituendo la farina raffinata con della farina integrale. Il dessert rappresentato da una fetta di torta potrebbe essere sostituito da yogurt, frutta fresca o biscotti integrali.

Marta Albè

http://www.greenme.it/mangiare/alimentazione-a-salute/10518-diabete-10-miti-da-sfatare

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