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Sinusite: cure naturali, le piu' efficaci

Quattro cure naturali contro la sinusite, fai da te, economiche e soprattutto che funzionano!

La sinusite: chi, come me, ne soffre sa quanto disturbo può portare. Fortissimo mal di testa, occhi pesanti, naso perennemente tappato, sensazione di chiusura e stordimento.

Queste sensazioni sono dovute al fatto che con la sinusite, la mucosa nasale si infiamma e provoca dolore, mentre il senso di chiusura è causato dal restringimento dei condotti all’interno del naso ed il ristagno di muco nei seni paranasali.

Eppure proprio contro la sinusite cure naturali, impacchi ed altri “rimedi della nonna” sembrano giovare. Ecco qualche esempio:

1) Suffumigi con bicarbonato

Mi hanno liberato più di una volta dalla sinusite! Utili per decongestionare le vie respiratorie, i suffumigi secondo gli esperti sono un vero toccasana contro la sinusite, poiché riducono la congestione la mucosa nasale; in particolare, l’acqua bollente unita al bicarbonato sprigiona un forte vapore che aiuta a liberare i seni paranasali.

Tra l’altro il bicarbonato costa davvero poco, il portafogli ringrazierà!

Ecco come farli: far bollire un pentolino d’acqua, preferibilmente non troppo largo, ed una volta giunto a bollore, abbassare la fiamma al minimo e versare un cucchiaino di bicarbonato; respirando per una decina di minuti, e versando nuovamente il bicarbonato se necessario.

In alternativa al bicarbonato si possono respirare dei fumenti con olio essenziale di eucalipto, il cui forte aroma aiuterà a liberare il muco, oppure con lo zenzero, dalle forti proprietà antinfiammatorie!

2) Lavaggi nasali

I lavaggi nasali con una soluzione salina si rivelano particolarmente utili poiché aiutano a umidificare, detergere e disinfettare le mucose nasali.

E non è necessario acquistare la soluzione in farmacia in quanto la si può facilmente preparare in casa con un cucchiaino di sale e un cucchiaino di bicarbonato di sodio sciolti in 120 ml di acqua.

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La soluzione andrà poi inspirata con l’aiuto di un contagocce o una piccola pompetta (bastano 2-3 gocce assunte più volte al giorno). Una cura naturale contro la sinusite, facile da preparare e di grande aiuto!

3) Mentolo

Il mentolo è il principio attivo contenuto nell’olio essenziale di menta , ed è una cura naturale per la sinusite poiché ha proprietà espettoranti e disinfettanti, ed aiuta a liberare dalle congestioni nasali. L’ho provato personalmente sotto forma di cristallo, semplicemente annusandolo, anche più volte al giorno.

Attenzione però, è fortissimo, non bisogna toccarlo e soprattutto non deve venire a contatto con gli occhi!

4) Rafano

Unire un cucchiaino di rafano grattugiato al proprio piatto di pasta, servirà non solo a rendere il piatto piccante abbastanza da farvi lacrimare, ma anche da farvi liberare le vie nasali!

Perchè il rafano? A differenza del peperoncino, il rafano, oltre ad essere piccante, ha anche un aroma balsamico molto forte, che ci libererà in un colpo dalla sinusite… provare per credere!

 

http://www.curarsialnaturale.it/sinusite-cure-naturali-le-piu-efficaci-9735.html

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prendere il sole in maniera sana e cosa fare in caso di eritema

Prendere il sole è uno dei passatempi preferiti di chi va al mare o in montagna.

Parlando del sole, si può dire veramente di tutto e di più.

Se utilizzato nella giusta misura, può essere veramente terapeutico grazie alle sue proprietà benefiche.

Il sole infatti, stimola la produzione di Vitamina D che, a sua volta, favorisce l’assorbimento del calcionel nostro corpo.

Il calcio è un fondamentale minerale per la salute delle ossa e dei denti.

Prendere il sole , secondo studi effettuati negli Usa, può essere un’ attività che, se effettuata nella maniera corretta e costante, può dare grandi benefici.

La Vitamina D e il sole hanno un ruolo veramente importante per la salute della pelle.

Dai risultati emersi, gli studiosi ipotizzano che la Vitamina D e il calcio possano avere valenza positiva anche per la prevenzione dei tumori della pelle.

La proprietà più importante del calcio è quella di fortificare la struttura delle pareti e delle membrane delle cellule, così da rendere più forte l’intero tessuto cutaneo.

Quindi, sei anche tu convinto che il sole sia uno stupendo bene della natura da sfruttare a nostro favore e non per causarci problemi di salute?

Scopriamo insieme quali sono prendere solo il buono del sole e dell’ amata abbronzatura che, se non esasperata, rende il nostro aspetto più bello e salutare.

I sintomi di un’esposizione al sole troppo prolungata saranno pelle arrossata o molto arrossata. In questi casi posso comparire eritemi solari e bollicine molto fastidiose fastidiose.

Ma è nel lungo periodo che la nostra pelle patisce maggiormente. Essa perde le sostanze che le donano la consueta elasticità e lucentezza, portando ad un invecchiamento prematuro non solo la pelle ma anche la persona.

Quali sono le regole per prendere il sole in maniera sana e naturale?

1°- Spalma con cura la crema protettiva sulla tua pelle prima di arrivare sul posto dove ti godrai i caldi raggi del sole, così da poter fare assorbire a fondo la crema e permettere alla cute di idratarsi sufficientemente.

In questa maniera la pelle sarà pronta a resistere al calore del sole per un tempo maggiore e potrai mantenere l’abbronzatura più a lungo.

La gradazione della crema protettiva dovrà essere utilizzata in base al fototipo della persona che la utilizza.

 

 

2°- Prendi il sole gradualmente e per un tempo moderato, durante i primi giorni della tua vacanza.

Questa regola vale anche per le persone con un fototipo della pelle scuro. La dermatologia suddivide i fototipi in 6 tipologie in base alla quantità e la qualità di melanina presente di base sulla pelle.

In base al fototipo, si differenzierà la reazione della pelle all’esposizione dei raggi del sole e il tipo di abbronzatura che ogni persona può raggiungere.

3°- Utilizza 2 tipi di creme differenti per il corpo e il viso, in quanto, la pelle di queste parti del fisico, non hanno la stessa resistenza al sole.

E’ quindi consigliabile munirsi di una crema con un grado più alto per la difesa del tuo viso.

4°- Gli orari evitare sono dalle 12 alle 16, periodo durante il quale i raggi ultravioletti sono maggiormente intensi.

E’ il cosidetto sole allo Zenit. Le radiazioni nocive per la nostra pelle si raggruppano per il 70% in queste ore.

Gli orari in cui esporsi ai raggi solari cambiano e si riducono molto a seconda della latitudine in cui ci troviamo.

5°- Anche se sei abbronzato, continua ad applicare la crema sulla tua pelle.

In questa maniera la renderai sempre idratata e la difenderai dai pericolosi raggi del sole contenenti non solo degli elementi positivi ma anche dei pericoli come i raggi UVA e UVB.

Spero di averti illustrato un lato importante della nostra vita che non dovrai mai trascurare per mantenere sempre intatto il tuo benessere.

Aspetto come sempre i tuoi commenti.

Viva le cure naturali.

A presto, Ale.

http://www.curarsialnaturale.it/5-regole-per-prendere-il-sole-in-maniera-sana-436.html

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Finalmente è arrivata l'estate! E con l'estate il desiderio di aria aperta, movimento e...tintarella :)

I primi fine settimana all'aperto ci espongono inevitabilmente a un intensa dose di raggi ultravioletti UVA e UVB cui la pelle non è più abituata dopo mesi di 'riposo'.

Si tratta, per l'organo tegumentario, di un vero e proprio 'bombardamento' che mette a dura prova l'organo stesso (in particolare il film idrolipidico che ne protegge l'area più superficiale), ma anche il sistema immuniario.

 

 

 

COS'E' L'ERITEMA SOLARE

 

Tra le conseguenze più frequenti di un intensa ed eccessiva esposizione ai raggi solari senza necessaria precauzione, c'è l'eritema solare.

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L'eritema solare è particolarmente fastidioso in quanto portatore di sintomi quali: prurito, bruciore, dolore, presenza diffusa di bolle sierose (con distaccamenteo dell'epidermide).

Non va confuso con l'eritema nodoso, in quanto l'eritema nodoso non ha direttamente a che fare con l'esposizione ai raggi ultravioletti e al caldo, ma presumibilmente (non ci sono ancora certezze a riguardo) con una quadro di stress prolungato e intenso.

Tornando all'eritema solare: si tratta di una vera e propria ustione di primo grado, che si manifesta solo dopo alcune ore dall'esposizione. E' la risposta acuta dell'organo pelle alla sollecitazione del calore e dei raggi UVA e UVB.

Si manifesta con dilatazione dei vasi arteriosi del derma superficiale che si accompagna ad arrossamento ed irritazione del tessuto. Nei casi più acuti l'eritema solare può essere accompagnato da febbre alta, vertigini e uno stato di malessere diffuso: si tratta di una complicazione del quadro infiammatorio che tende a risolversi spontaneamente nell'arco di una settimana. In ogni caso anche nei giorni successivi alla fine dei sintomi permane un elevata sensibilità ed è quindi sconsigliato rinnovare l'esposizione ai raggi del sole.

 

 

Non tutte le pelli si comportano allo stesso modo e questo dipende dal fototipo, ovvero il contenuto in melanina: una carnagione chiara, povera di melanina, è molto più delicata di una carnagione scura che, grazie a un maggior contenuto di melanina riesce a sopportare meglio i raggi ultravioletti UVA e UVB del sole.

I bambini hanno una pelle delicatissima che andrebbe responsabilmente protetta, per evitare ustioni in grado di determinare danni permanenti in una così delicata fase della crescita. Molta attenzione anche per i solari bambini da usare, si consigliano ovviamente solari naturali per i bambini.

Occorre inoltre portare particolare attenzione se l'esposizione ai raggi solari avviene in contemporanea o poco tempo dopo l'assunzione di farmaci: una buona fetta di farmaci infatti (antibiotici, antistaminici e antinfiammatori) ha effetto fotosensibilizzante e abbassa le naturali difese immunitarie dell'organismo.

 

Una possibile complicazione dell'eritema colpisce soprattutto i ragazzi fino ai 30 anni, è l'elastosi che si manifesta con un ispessimento della pelle con formazione di rughe profonde e arrossamenti.

 

Un esposizione non consapevole ai raggi ultravioletti di tipo UVA e UVB, al di la di episodi passeggeri quali scottature ed eritemi, è causa di danni permanenti quali l'invecchiamento precoce della pelle e soprattutto tumori cutanei (purtroppo l'incidenza di questo tipo di neoformazione è in costante aumento).

 

 

ERITEMA SOLARE: PREVENZIONE A PARTIRE DALLA TAVOLA

 

 

Premesso che la prevenzione principale dell'eritema solare è senza dubbio legata ai tempi e ai modi di esposizione al sole, siamo in grado di affermare che una buona 'fetta' di prevenzione si può realizzare anche attraverso semplici accorgimenti in campo nutrizionale.

La prima indicazione è quella di bere molta acqua per reintegrare liquidi e sali minerali dispersi con la sudorazione.

A tavola, nel periodo estivo e possibilmente a partire da alcune settimane prima delle vacanze, sarà utile non farsi mancare cibi ricchi di vitamine antiossidanti (C ed E), beta-carotene e oligoelementi quali selenio e zinco. Ne sono, guarda il caso della natura.., ricchissime frutta e verdura di stagione! Per dettagli e approfondimenti rimando al nostro articolo: Prodotti solari naturali: e vai con l'Abbronzatura!

 

 

 

PREVENZIONE DELL' ERITEMA SOLARE

CON I RIMEDI NATURALI

 

Se proprio non si è riusciti ad adottare le precauzioni per evitare l'eritema, la natura viene incontro con rimedi semplici e veramente a 'buon mercato'. Si tratta nella maggior parte dei casi di veri e propri 'rimedi della nonna' che si rivelano miracolosi consentendo, il più delle volte, di evitare il ricorso alle tradizionali cure farmacologiche a base di corticosteroidi (cortisone) e antinfiammatori.

 

L'amido contenuto in molte verdure e nel pane ad esempio è eccellente per disinfiammare e decongestionare velocemente le parti irritate. Quindi largo a: fette di patate, mele, cetrioli e certamente pane (imbevuto in acqua e avvolto in un canovaccio). Si possono applicare sulle parti lese per 10-20 minuti e ricavarne subito sollievo. Ma anche foglie di lattuga, dalle sorprendenti proprietà antinfiammatorie. Senza dimenticare la sempre presente camomilla: è antinfiammatoria e promuove il metabolismo cutaneo e contribuisce alla rigenerazione del derma. Sarà sufficiente preparare un infuso e applicarlo mediante impacchi...rigorosamente freddi mi raccomando!

 

Un bagno fresco con olii essenziali e preferibilmente senza detergenti, è particolarmente gradito alla pelle infiammata. Camomilla romana, lavanda vera, tea tree o eucalipto sono gradevoli, in grado di lenire l'infiammazione e promuovere la rigenerazione del tessuto ustionato.

 

Oleolito di Iperico o in alternativa Olio di Canapa applicati subito dopo il bagno fresco supportano la pelle idratandola, fornendo vitamine ed esercitando anch'essi un notevole effetto lenitivo e rigenerante.

 

Gel di Aloe, anch'esso molto efficace come doposole e in caso di irritazioni e infiammazioni cutanee e quindi perfetta per l'eritema solare.

 

Utilissimo in caso di eritema e in generale su ogni tipo di scottatura e abrasione il cataplasma di argilla ventilata.

 

E per finire...l'acqua fresca! Si, in caso di eritemi e scottature è opportuno evitare il surriscaldamento della pelle e quindi il suggerimento è quello di bere frequentemente e tenere a portata di mano un nebulizzatore d'acqua per rinfrescare la pelle all'occorrenza.

 

Con questi semplici e pratici consigli la pelle tornerà rapidamente come prima e gradualmente si potrà tornare ad esporsi ai raggi del Sole.

http://www.ilsentiero.net/2010/06/eritema-solare-prevenzione-e-rimedi.html

 

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Una macchina che traduca il linguaggio di cani e gatti ? In arrivo ... ?

Che gli animali abbiano molti modi di comunicare tra loro è risaputo. Lo fanno con gli atteggiamenti, con l'olfatto, con il suono, con segnali acustici oppure visivi. Sia che vivano da soli, sia in gruppi organizzati, si scambiano informazioni, necessarie per la loro stessa sopravvivenza, che vanno dalla difesa del territorio a quella dai predatori, dalla ricerca di un compagno per la riproduzione all'allevamento dei piccoli. L'uomo ha studiato il linguaggio animale, chi ha un cane o un gatto prova a "parlare" con loro, qualche studioso ci riesce. E c'è anche chi costruisce speciali apparecchi per comunicare con gli animali domestici.

 

Uno di questi è Con Slobodchikoff, professore emerito di scienze biologiche alla Northern Arizona University, che per trent'anni ha dedicato la sua vita al linguaggio animale tanto da fondare (nel 1993) la "Animal Communications", una società - di cui è presidente e amministratore delegato - che si occupa solo di questo. Specializzato nello studio di cani e gatti (ha insegnato all'università corsi di "dog training") negli ultimi tempi ha focalizzato i suoi studi su un animale in particolare: il "prairie dog", che a dispetto del nome non è un cane delle praterie ma un roditore (una specie di marmotta) molto diffuso tra Stati Uniti, Canada e Messico.

 

"Tra loro usano il più sofisticato linguaggio animale mai codificato", ha raccontato il professor Slobodchikoff al magazine The Atlantic, "hanno fonemi simili alle parole, li combinano tra loro, usano quello che potremmo definire un chiacchiericcio sociale". Grazie a tutto ciò i cani della prateria riescono a distinguere i diversi predatori che arrivano nelle vicinanze delle loro tane (coyote, cani o anche esseri umani) e sembrano aver sviluppato degli "allarmi" con cui riescono a definire non solo la specie del predatore, ma anche la grandezza e il colore. Che Slobodchikoff ha dimostrato (c'è anche un video) grazie alla tecnologia moderna e all'uso di elaborate analisi statistiche.

 

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"Personalmente penso che balene, delfini e scimmie abbiano un linguaggio molto sofisticato, ma ancora non abbiamo trovato il modo di codificarlo. Con i cani della prateria è stato invece possibile. Mi ci sono imbattuto quasi per caso, studiando il loro sistema sociale, sistema molto complesso. Usano "chiamate d'allarme" quando vedono un predatore, e queste sono state per me una sorta di Stele di Rosetta, nel senso che potrei decodificare quali informazioni sono contenute in questi allarmi".

 

Al contrario di balene e delfini, che vivendo in acqua usano un linguaggio molto difficile da intercettare, o dalle scimmie che cambiano troppo spesso luogo, i cani della prateria vivono in colonie che non si muovono e "giorno dopo giorno possono essere studiati". Il professore racconta come stiano in vere e proprie città, con circa cento abitanti l'una, come vengano identificati e classificati (uno ad uno), nutriti con semi di girasole ("ne sono ghiotti"), come ogni suono da loro emesso, ogni comportamento venga registrato e studiato. "Un mio collega che insegna "computer science" ed io usiamo tecniche di intelligenza artificiale, per creare un archivio di tutte le "chiamate" che fanno, che poi vengono elaborate dal computer e ci vengono restituite in lingua inglese. Possiamo capire il loro linguaggio e anche dire noi qualcosa a loro, sempre attraverso una rielaborazione del computer".

 

Il vero sogno del professor Slobodchikoff è quello di creare, grazie alla sofisticata tecnologia dei giorni nostri, degli apparecchi sempre più perfezionati, che permettano di arrivare a conoscere anche il linguaggio degli animali domestici. "Abbiamo la tecnologia per costruire apparecchi grandi come un telefono cellulare, nel giro di una decina di anni penso che saremo in grado di "parlare" veramente con i nostri cani e i nostri gatti".

http://www.repubblica.it/scienze/2013/06/07/news/macchina_traduce_linguaggio_animali-60545395/?rss

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relax : Le erbe del relax: melissa, passiflora, tiglio e valeriana

Tutti noi viviamo grandi o piccoli momenti di stress più o meno forte, ansia, scoraggiamento, paure, debolezze e chi più ne ha più ne metta. Spesso si sottovaluta l'importanza di quei momenti di meritato relax che ci dovremmo concedere ogni giorno (io per prima faccio questo errore!) utili alla rigenerazione del nostro organismo e anche alla nostra mente che può tornare a "respirare" dopo il peso di tanti pensieri.

La natura come sempre ci viene in soccorso dolcemente e ci sostiene nel nostro cammino, a volte difficile e faticoso. In questo post conosciamo meglio quelle che possono essere considerate le "erbe del relax", alcune piante dalle doti particolarmente distensive e calmanti. Si tratta di melissa, passiflora, tiglio e valeriana, un elenco non esaustivo dato che se ne potrebbero aggiungere altre come ad esempio la camomilla.

MELISSA

Questa pianta si utilizza in particolare quando c'è ansia che genera somatizzazioni a livello del sistema gastrointestinale. La melissa infatti agisce come antinfiammatorio e antispastico ed è in grado di alleviare disturbi come nausea, indigestione, crampi addominali ma anche dolori legati al ciclo mestruale. Spesso poi le tensioni si accumulano nella testa e si può accusare dolore, ecco allora che anche in questo caso può venirci in aiuto la melissa che, grazie all'olio essenziale presente nelle sue foglie, è in grado di calmare e rilassare il sistema nervoso ma anche i muscoli.

PASSIFLORA

La potenza della passiflora si trova in particolare nelle sue estremità fiorite che in fitoterapia si utilizzano con azione calmante sul sistema nervoso. E' una pianta adatta a chi soffre di stati ansiosi e viene spesso consigliata anche a chi ha problemia di insonnia in quanto favorisce un sonno notturno senza risvegli e inoltre evita quella fastidiosa sensazione di stordimento al mattino. Avendo anche un'azione antispasmo, la passiflora si può utilizzare in tutti i disturbi dovuti appunto ad una contrazione dei muscoli tra cui crampi mestruali, coliti, tosse, ecc. C'è chi la consiglia anche in menopausa per far fronte ai più comuni disturbi.

TIGLIO

In fitoterapia il tiglio è utilizzato per le sue proprietà rilassanti non solo a livello del sistema nervoso ma anche di quello circolatorio. Ottimo rimedio quindi in tutti i casi in cui si deve fronteggiare stress, ansia, insonnia ma anche mal di testa, pressione alta e tachicardia dovute al nervosismo. Al tiglio, di cui si utilizzano sia le foglie che i fiori, si riconoscono anche proprietà antinfiammatorie e mucolitiche ecco perché a volte questo rimedio naturale si consiglia a chi ha problemi all'apparato respiratorio come tosse e catarro.

VALERIANA

Questa è probabilmente la pianta maggiormente conosciuta e utilizzata per i più comuni problemi legati al sistema nervoso dato che appena si entra in farmacia si notano spesso vicino al bancone quelle piccole pilloline a base di valeriana. Anche questa pianta possiede proprietà rilassanti e favorisce il sonno di cui ne migliora anche la qualità. Si utilizza poi contro ansia e crampi intestinali.

Come assumerle

Se il vostro problema non è particolarmente forte e vistoso oppure se avete una costituzione molto reattiva potete semplicemente prepararvi ogni sera o al bisogno una tisana composta da una o più di queste piante. In alternativa in erboristeria troverete le tinture madri o gli estratti secchi di queste erbe sotto forma di compresse o ancora prodotti composti da mix di piante sedative e calmanti. In base al rimedio che preferite e scegliete chiedete alla vostra erboristeria di fiducia di indicarvi la posologia più adatta alla vostra situazione. Importante ricordare che queste erbe, ad eccezione del tiglio, sono sconsigliate durante la gravidanza e l'allattamento. Inoltre è sempre bene accertarsi, prima di assumerle, di non essere allergici.

Alla prossima e buon relax!!!

Francesca

http://www.greenme.it/spazi-verdi/naturomania/970-le-erbe-del-relax-melissa%2C-passiflora-e-tiglio

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Valium naturale ? lo produce gia' il cervello

Una proteina naturale prodotta in una zona limitata dal cervello dei mammiferi che ha lo stesso effetto del Valium, il famoso farmaco anti-ansia e calmante commercializzato nel 1965, e può agire un po' come la molecola. Ovvero porre un freno su alcuni tipi di crisi epilettiche, controllare le convulsioni febbrili o anche offrire un supporto nell’astinenza acuta da alcol. A fare la scoperta è un team della Stanford University of Medicine (Usa) che ha pubblicato lo studio sulla rivista 'Neuron'.

 

 

La proteina conosciuta come inibitore che regola l'eccitabilità dei neuroni della diazepina (Dbi), agisce nel circuito chiave del cervello in cui avvengo i processi all'origine delle scariche ad alta frequenza responsabili delle crisi epilettiche. Secondo i ricercatori la proteina 'simil Valium' potrebbe rivelarsi così un prezioso alleato nello sviluppo di nuove terapie con meno effetti collaterali rispetto a quelle più vecchie.

"Questo è uno dei risultati più interessanti che abbiamo avuto in molti anni - afferma John Huguenard, autore dello studio - e per la prima volta dimostra che nel nucleo profondo del cervello viene prodotta una piccola proteina che agisce come un benzodiazepine, una classe di di farmaci che comprende anche il noto, ma ormai superato, ansiolitico Valium".

http://www.adnkronos.com/IGN/Daily_Life/Benessere/Medicina-cervello-produce-valium-naturale-frena-crisi-epilettiche_32249797762.html

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