Se ti piace il nostro sito votalo adesso con un click sul pulsante Google +1 qui sotto :


SPEZIE : CURARE E PREVENIRE LE MALATTIE CON LE SPEZIE

Se avete piacere di leggere un pochino di storia delle erbe aromatiche vi consiglio questo post ERBE OFFICINALI STORIA E REGOLAMENTAZIONE dove appunto faccio un excursus attraverso i secoli sino ad arrivare ai giorni nostri e alla normativa vigente.

Le proprietà curative dalle spezie cosa ne sappiamo? come avvicinarsi alla fitoterapia?

Ritengo importante conoscere alcuni punti essenziali da considerare sempre prima di assumere qualunque erba officinale, a scopo curativo.

Vi consiglio anche la lettura di TISANE ,INFUSI, DECOTTI per averne una comprensione maggiore delle loro differenze,utilizzi e posologia.

Per annusare appena in modo veramente superficiale l’argomento vi elenco alcune erbe:

Aglio riduce il colesterolo

Basilico toglie l’insonnia

Cannella Cassia: aiuta la regolarizzazione della glicemia,abbassando il valore degli zuccheri nel sangue, insomma una sorta di insulina naturale.

Cardamomo: è un antisettico e cura gengiviti e dolori ai denti. Previene laringite e faringite. Cura la tosse e libera le vie respiratorie. Nella medicina ayurvedica viene utilizzato per tonificare le pelli mature e per curare le malattie della pelle.

Cardamomo Nero Le proprietà sono praticamente le stesse, ma l’uso risulta più gradevole, in quanto ha un sapore simile all’eucalipto.

Chiodi di garofano curano i dolori articolari

Coriandolo: utile per tutti i problemi dell’apparato digerente, quindi digestione, gas intestinali, stipsi, etc,ma è anche un ottimo diuretico. Oggi sono utilizzate le sue proprietà per disintossicare l’organismo dai metalli pesanti. (argomento che merita in seguito un post specifico)

Cumino: aiuta a combattere il diabete,l’osteoporosi( grazie alla quantità di fitoestrogeni di cui ne è ricco).

Il cumino nero (o semi di Cipolla nera) poi, è conosciuto come la panacea di tutti i mali!! Ha capacità antinfiammatorie e purificanti, rinforza le nostre difese immunitarie, ed è ricco di acidi grassi insaturi essenziali, dalle proprietà nutritive e lenitive. Contiene, inoltre, arginina, acido ascorbico, acido glutammico e calcio tutti elementi vitali per il nostro organismo.

Il cumino essendo ricco di ferro, aiuta in questo modo il metabolismo e fornisce energia. Facilita l’assimilazione del cibo,  ottimo per chi soffre di carenze alimentari o di debolezza. 

Curcuma : Decisamente la regina delle spezie, svolge circa 50 azioni terapeutiche.

In breve la possiamo senza dubbio definire un potente antinfiammatorio pari allo zenzero,quindi ottimo per dolori articolari e muscolari, viene usata anche per combattere morbillo, varicella,raffreddori,gengivite. Importanti sono le sue  capacità antiossidanti,quindi di rilievo per la prevenzione della maggior parte dei tumori. Purifica il fegato, aumenta la secrezione di bile senza modificarne la composizione, stimola inoltre  la contrazione della colecisti e ha la proprietà di aumentare la produzione di bile ed acidi biliari. Gli indiani la usano anche come cicatrizzante. La Curcuma contrasta anche lo sviluppo dell’Alzheimer.

 

Finocchio:antispasmodico, anti dispeptico, aiuta a combattere i dolori mestruali e sono uno dei più potenti antiossidanti naturali, superando di gran lunga la vitamina E. 

Ottimo anche per combattere problemi digestivi come gonfiori addominali e gas intestinali. Studi scientifici hanno, infine, dimostrato la sua efficacia nel trattamento del Morbo di Alzheimer.

Mango in polvere  poco conosciuto,è ottenuto dall’essiccazione del frutto ancora acerbo. Questa spezia è ricca di agenti fitochimici, che prevengono soprattutto i tumori e le malattie cardio-vascolari. Ma non solo. Ha anche effetti benefici sulla tiroide ed aiuta a rallentare la piorrea.

Maggiorana: è antispasmodica, espettorante, sedativa, antisettica, tonica, stimolante. La tisana di maggiorana elimina la colite. Calma gli stati ansiosi.

Melissa: è sedativa e ansiolitica. Calma gli stati depressivi. E’ spasmolitica e antinfiammatoria e viene utilizzata nelle affezioni gastrointestinali e per calmare l’asma bronchiale. E’ un potente antifungino e antimicrobico. Attenua i dolori di origine nervosa quali tachicardia, vertigini, palpitazioni, acufeni. Attenua i sintomi della dismenorrea.

Menta: è antispasmodica e aiuta a bloccare il vomito. La sua capacità germicida è utile per combattere e prevenire le infezioni. Vermicida .Utilizzata nella cura dell’herpes simplex. E’ analgesica e tonificante.

Noce moscata abbassa la pressione sanguigna

Pepe nero Combatte: stipsi, diarrea, carie ai denti, eritemi solari, artrite, catarro, problemi ai polmoni,digestivo, espettorante ed anche stimolante . Tutto questo grazie alla peperina in esso contenuta che se associata alla spezia sorella Curcuma, ne potenzia gli effetti benefici.

L'articolo che stai leggendo continua sotto :
il linguaggio informatico di Dio
LIBRO IN VENDITA Scritto dal Dott. Emanuel Celano - Un testo unico che coniuga informatica, fisica quantistica e spiritualità
IL LINGUAGGIO INFORMATICO DI DIO [ QUI ]

Peperoncino: è un potente antibatterico in grado di fermare salmonella e colibacilli. E’ espettorante, decongestionante, cura la gastrite, scioglie i coaguli del sangue, previene enfisema, bronchite e arteriosclerosi,aiuta nei  disturbi di artrite, la cervicale, il fuoco di Sant’Antonio. Agisce contro psoriasi, stitichezza, vene varicose, cellulite, pellagra, malaria, colera, emicrania, cefalea, anoressia, obesità, ernia iatale, mal di denti, acne, tosse, geloni e raffreddore. Contiene più vitamina A del pepe (ben 9 volte superiore) e vitamina C contenuta in un’arancia

Prezzemolo: è ricco di calcio, ferro, vitamine A, B e C. Il suo decotto allevia i dolori mestruali. E’ diuretico, depurativo, mineralizzante.

Rosmarino migliora la memoria

Salvia: antinfiammatoria, balsamica, digestiva, espettorante. Aiuta negli stati depressivi e di astenia. E’ utile nei casi di insonnia. Riduce la glicemia e la sudorazione.

Timo : è antisettico, balsamico, espettorante e cura la tosse e le affezioni delle vie respiratorie

Zenzero:potente antinfiammatorio grazie al gingerolo contenuto in esso,calma la nausea,anche da mal di macchina, d’aereo o di nave, oltre ad essere un ottimo digestivo. Ma è indicato anche per chi soffre di asma.,protegge da gastriti ed ulcere,favorisce il riequilibrio della flora batterica intestinale. Utilizzandolo in infuso aiuta ad abbassare la febbre.

Aumenta le secrezioni salivari e biliari. Gli viene anche attribuita un’azione afrodisiaca infatti è usato in caso di astenia psicofisica e sessuale. E’ utilizzabile, in piccole quantità, anche durante la gravidanza e l’allattamento.

SEMI

I semi di levistico combattono il mal di testa, alleviano la tosse, diminuiscono l’acidità nello stomaco e sono un ottimo antistaminico per chi soffre di allergia,aiutano ad eliminare il problema di flatulenza.

 

I semi di papavero note le sue proprietà rilassanti sul sistema nervoso. suoi semi oleosi, poi, sono fonte di grassi vegetali (solitamente meno dannosi all’organismo) e proteine. Ricchi di manganese, calcio, omega 6, vitamina E .

 

Il sesamo nero varie le sue proprietà s. Oltre al calcio, importante per combattere l’osteoporosi (di cui la spezia ne è ricca) sono presenti significative quantità di zinco, sufficienti a proteggere l’organismo dalle infezioni, e di selenio, che combatte la formazione di radicali liberi. 

Il sesamo bianco sono molteplici: aiuta a controllare la pressione sanguigna, è ottimo per la cura delle gengiviti, aiuta a migliorare il sonno, ed è ricco di vitamina E.

MISCELE

Curry: è una miscela personale di spezie che varia da regione a regione, da famiglia a famiglia,  Solitamente, gli ingredienti miscelati sono il pepe nero, il cardamomo, la cannella, le foglie di curry, il coriandolo, il cumino, i semi di fieno greco, quelli di senape e, ovviamente, la curcuma

Il Garam Masala è una miscela a base di coriandolo, cannella, cumino, chiodi di garofano, cardamomo, pepe nero e tante altre spezie.

 

ATTENZIONE !!

 

Usate sempre con cautela e solo su prescrizione e controllo del medico o dell’erborista.

Le proprietà e le indicazioni erboristiche delle piante sono riportate a solo titolo indicativo,e non costituiscono nessun tipo di consulto,prescrizione o ricetta medica.

La vostra verifica indipendente è sempre raccomandata.

 

http://scarabeokheper.altervista.org/curarsi-con-le-spezie/

http://www.lifeme.it/2014/10/erbe-medicinali-erbe-officinali-storia.html

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato con UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/newsletterspazio/operazioni.php


#spaziosacro

TROVA LA CURA NATURALE

TROVA LA CURA NATURALE CON UN CLICK

Corsi in Arrivo

reiki bologna


breathwork il potere del respiro

AMI LEGGERE ?

libri gratuiti benessere e crescita personale e spirituale

ACCEDI SUBITO ALLA BIBLIOTECA GRATUITA DI LIBRI DEL BENESSERE, CRESCITA PERSONALE E SPIRITUALE PIU' GRANDE DEL WEB. SCARICA I LIBRI GRATUITI CON UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/interagisci/libri/index.php

FIRMA PER UNA LEGGE SULLE DISCIPLINE BIO-NATURALI

UNA LEGGE PER LE DISCIPLINE BIO-NATURALI : FIRMA ANCHE TU

Ultimi 80 articoli

KARMA E DHARMA: ORIGINE E SIGNIFICATO DELLA LEGGE DI COMPENSAZIONE

Se segui il dharma, avrai un buon karma: si può riassumere così l'antica sapienza e dottrina insegnata nelle Upanisad, tra i più antichi testi religiosi e filosofici indiani. Ma che significa? Karma deriva dal termine sanscrito karman, che si può tradurre con "creare qualcosa agendo"; in pratica, la parte non necessariamente visibile delle nostre azioni crea il nostro destino. Anche “Dharma” è una parola sanscrita e significa “obbligo morale, verità”, “come le cose sono” o “come le cose dovrebbero essere”.

I concetti di karma e dharma (che si sono diffusi in Occidente soprattutto a partire dal XIX secolo, grazie anche alla Società Teosofica e, più tardi, ai movimenti New Age) esprimono il cardine della Legge di compensazione: si raccoglie quello che si semina. Non c'è via di scampo.

“Ogni azione, ogni pensiero, raccoglie i corrispondenti frutti. La sofferenza umana non è un segno della collera di Dio, o della Natura, verso l’umanità: è piuttosto un segno dell’ignoranza della legge divina da parte dell’uomo”, afferma Paramhansa Yogananda in “Come creare il proprio destino”.
 
Il karma è una via senza possibilità di scelta? Sì e no. Rudolf Steiner, nelle sue “Considerazioni esoteriche su nessi karmici”, fa l'esempio di un uomo che decide di costruirsi una casa per andarci a vivere; quando è pronta va ad abitarci. Se a quel punto non ricordasse più di aver voluto quella casa e dentro quelle mura ora si sentisse stretto, rimane sempre il fatto che, dentro la sua abitazione sarà libero di vivere come vuole, in modo saggio oppure in modo dissoluto.

Quelle libere scelte contribuiranno non solo a costruire nuovo karma individuale ma – secondo la Scienza dello Spirito - si inscriveranno anche nel karma della Terra che, a sua volta, contribuisce a preparare il futuro dell'umanità.

 

L'articolo che stai leggendo continua sotto :
il linguaggio informatico di Dio
LIBRO IN VENDITA Scritto dal Dott. Emanuel Celano - Un testo unico che coniuga informatica, fisica quantistica e spiritualità
IL LINGUAGGIO INFORMATICO DI DIO [ QUI ]

Non tutti sanno però che il nostro karma può arrivare anche dal futuro. Spiega Fausto Carotenuto di Coscienze in Rete:

“Le singole esperienze della vita servono per sviluppare la nostra capacità di amare e far crescere lo Spirito; il karma serve per “compensare” le azioni del passato ma una parte delle situazioni in cui ci troviamo è necessaria per prepararci in modo specifico ai compiti che attendono la nostra anima e il nostro Spirito in questa o altre vite. E' lo stesso principio per cui un genitore fa – oggi - studiare una lingua straniera al figlio: così – un domani – avrà già consolidato una competenza che gli sarà utile; ovviamente con il karma si tratta di sviluppare, consolidare qualità dello Spirito”.


 
“Ci sono le onde e c’è il vento, ci sono le forze visibili e quelle invisibili. Ognuno ha questi stessi elementi nella sua vita, il visibile e l'invisibile, il karma e il libero arbitrio”: ci ricorda Kuan Yin, amorevole dea taoista della compassione.

Fonte : https://www.greenme.it/index.php?option=com_content&view=article&id=23578:kharma-dharma-origine-significato&catid=265:mente-emozioni&Itemid=1349

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato con UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/newsletterspazio/operazioni.php


#spaziosacro

TROVA LA CURA NATURALE

TROVA LA CURA NATURALE CON UN CLICK

Corsi in Arrivo

reiki bologna


breathwork il potere del respiro

AMI LEGGERE ?

libri gratuiti benessere e crescita personale e spirituale

ACCEDI SUBITO ALLA BIBLIOTECA GRATUITA DI LIBRI DEL BENESSERE, CRESCITA PERSONALE E SPIRITUALE PIU' GRANDE DEL WEB. SCARICA I LIBRI GRATUITI CON UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/interagisci/libri/index.php

FIRMA PER UNA LEGGE SULLE DISCIPLINE BIO-NATURALI

UNA LEGGE PER LE DISCIPLINE BIO-NATURALI : FIRMA ANCHE TU

Ultimi 80 articoli

PER LE FUTURE MAMMINE ED I LORO BEBE'

40 Settimane di gestazione: 9 Mesi di gravidanza

LA GRAVIDANZA : Il periodo in cui l'embrione si sviluppa nel corpo della madre

            La gestazione, presumendo una durata media del ciclo mestruale di 28 giorni, si conclude alla 40esima settimana, per l'esattezza 280 giorni calcolati a partire dal giorno d'inizio dell'ultima mestruazione. Durante i nove mesi di gravidanza il corpo della donna subisce notevoli trasformazioni che difficilmente si apprezzeranno nel primo trimestre di gravidanza.

            Quando nel corso della gravidanza non si sono verificati eventi degni di nota (patologie o complicanze), ma tutto si è svolto regolarmente ed è giunto il termine della 40esima settimana, questa si definisce fisiologica.

            Secondo uno studio americano condotto da Michael Davidoff, sulla base dei dati raccolti presso la US National Center for Health Statistics, negli ultimi anni sempre più neonati sono nati dopo 39 settimane di gestazione invece che 40 come dovrebbe essere in teoria. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Seminars in Perinatology (Marzo 2006). Secondo il ricercatore, l'incremento dei parti indotti e dei tagli cesarei potrebbe spiegare in parte questo cambiamento. Davidoff ipotizza però un'altra possibile causa, il ritmo frenetico della società in cui viviamo oggi potrebbe aver influenzato, almeno in parte, i nostri ritmi biologici più naturali.

 

            Nelle pagine che seguono saranno spiegate, mese per mese, le varie fasi della gravidanza.

            Primo mese di gravidanza: settimane di gestazione da 0 a 4

            Secondo mese di gravidanza: settimane di gestazione da 4 a 8

            Terzo mese di gravidanza: settimane di gestazione da 8 a 13

            Quarto mese di gravidanza: settimane di gestazione da 13 a 17

            Quinto mese di gravidanza: settimane di gestazione da 17 a 21

            Sesto mese di gravidanza: settimane di gestazione da 22 a 26

            Settimo mese di gravidanza: settimane di gestazione da 26 a 30

            Ottavo mese di gravidanza: settimane di gestazione da 30 a 34

            Nono mese di gravidanza: settimane di gestazione da 35 a 40

 

Come calcolare le settimane di gestazione ?

            Ci si trova in una data settimana di gestazione quando questa è stata conclusa. In pratica, partendo dalla prima, il giorno dopo l'inizio dell'ultimo ciclo mestruale si è di 0 settimane + 1 giorno.

            Nota bene, le settimane di gestazione non si calcolano da quando non si sono presentate le mestruazioni ma dal primo giorno dell'ultimo ciclo.

 

Esempio di un calcolo:

            Supponiamo che le ultime mestruazioni si siano presentare il 10 febbraio, la prima settimana sarà quindi quella che va dal 10 al 17 febbraio, anche se comunque in quella settimana si aveva il ciclo.

 

         Finita la settimana, si entra direttamente in quella successiva, considerando la data d'esempio (10 febbraio) se oggi fosse il 20 febbraio la gestazione sarebbe di 1+3, significherebbe che avresti concluso la prima settimana di gestazione e saresti nella seconda da 3 giorni. Qualunque sia il numero delle settimane, si considera come numero la successiva.

 

Massaggiare la pancia in gravidanza…lo impariamo nell’effleurage sull’addome DA SPAZIOSACRO OPPURE
e da “questa dolce comunicazione” tra il bimbo/a  E  mamma e papa’
Un semplice gesto che racchiude tantissimi messaggi: la mano della mamma in attesa che si accarezza il pancione. Quante volte, più o meno consapevolmente, le donne inviano pensieri e sensazioni ai loro piccoli tramite questo tocco, comunicando mentalmente e fisicamente con il mondo acquatico dentro di sé.
Ma se avete voglia di dedicare a voi e ai vostri bimbi un po’ di tempo, relazionandovi più profondamente e non utilizzando solo toccatine veloci e carezze sfuggevoli al pancione, potete provare a fare un pre-massaggio* ai vostri cuccioli.
Ritagliatevi un momento di quiete, bastano dieci minuti, l’importante è che possiate mettervi comode e abbiate meno interferenze possibili dall’esterno. Chiudete gli occhi e ascoltate il vostro respiro, lasciando che piano piano diventi più profondo e lento: con ogni espirazione lasciate pensieri, immagini, impegni che vi affollano la mente. Lasciate andare, rilassandovi, fino a raggiungere uno stato il quanto più vicino al silenzio mentale. Restate dunque in ascolto, accogliendo qualsiasi cosa verrà.
Con la voce o mentalmente, chiamate il vostro bambino o la vostra bambina, mandate messaggi di presenza, d’affetto, cercate di connettervi inviando tutti i messaggi positivi che sentite dentro, carichi di sincerità e amore.
Quando siete pronte, provate a fare toc-toc-toc sulla vostra pancia: il tocco non è esattamente quello di quando si bussa alla porta, ma una leggera e progressiva pressione sul un lato dell’addome che viene ripetuta lentamente per tre volte. Non appoggiate la mano aperta sul pancione, ma aspettate semplicemente la risposta del piccolo.

Questo tocco serve per chiamare il vostro bambino o la vostra bambina: è un messaggio tattile ben diverso dal quotidiano accarezzamento della pancia ed è volto a instaurare l’inizio di un momento di gioco o di coccola esclusivamente dedicato al vostro bimbo, un messaggio che potrà diventare un riconoscibile rituale d’inizio per le prossime volte in cui vorrete provare questa esperienza.

Rimanete in attesa di una risposta: un cenno, un calcio, un movimento, una sensazione che vi dicono che la vostra creaturina sta rispondendo. Attenzione: non è detto che i bimbi rispondano sempre, magari dormono o non sono disponibili, proprio come succede con il massaggio neonatale; le prime volte, poi, potrebbero aver bisogno di imparare ad associare il vostro gesto tattile con il momento dedicato.

Non vi scoraggiate, se non è il momento potrete riprovare più avanti (un momento in cui i bimbi sono spesso svegli e si muovono è nelle due ore dopo il pasto della mamma, magari potete provare a sfruttare questo lasso di tempo.)

Se sentite la risposta del bambino, disegnate un cuore sul pancione con il vostro dito: il cuore parte dal lato in cui avete “bussato” e ha la punta rivolta verso l’ombelico della mamma.
Di nuovo la mamma potrà inviare messaggi positivi alla sua creatura (es. “mi fa felice essere insieme in questo momento”, “sono felice che tu esista”, “insieme siamo capaci di affrontare questo momento”, o qualsiasi cosa bella sentite di dire al vostro piccolo). La mamma attenderà la risposta e, se ci sarà, disegnerà nuovamente il cuore.
Ovviamente anche i papà possono fare quest’esperienza, vi spiego di seguito in che modo. Prima è la mamma a chiamare il bimbo o la bimba come spiegato precedentemente, poi il papà si presenta e chiama il suo bimbo; potrà poi bussare a sua volta, oppure scegliere un tocco e una modalità differente (es. dei picchiettamenti in verticale, un solo tocco profondo…).

Nell’attesa della risposta, il papà prende la mano della mamma; se e quando la mamma sentirà la risposta del piccolo, stringerà la mano al compagno e allora sarà lui a disegnare il cuore sul pancione.

Terminate questo momento dedicato ringraziando e, se desiderate, lasciando un altro pensiero che accompagni la vostra creatura.

Buon pre-massaggio a tutti!

Nicoletta Bressan

*In Italia questa pratica è stata diffusa da Gino Soldera, nel suo libro: Premassaggio d’amore in gravidanza, edito da Editeam
 
 Cara mamma, godi della bellezza del tuo piccino

L'articolo che stai leggendo continua sotto :
il linguaggio informatico di Dio
LIBRO IN VENDITA Scritto dal Dott. Emanuel Celano - Un testo unico che coniuga informatica, fisica quantistica e spiritualità
IL LINGUAGGIO INFORMATICO DI DIO [ QUI ]

Cara mamma,
è come una coperta. La crei, ci avvolgi il tuo bambino, lo riscaldi. È un dono che gli fai e se è ben cucita, poi, potrà lasciarla per esplorare il mondo, perché saprà costruirne un’altra, altrettanto resistente.
Ciascuna è madre a modo suo, tu lo sei a modo tuo! Con la tua voce, magari stonata, con le tue fragilità, con la tua storia.
Ti sei scoperta e hai scelto uno stile genitoriale tuo: sei molto affettuosa, o un poco ansiosa, distaccata o a tratti rigida. Ciò che hai ricevuto nell’infanzia bussa alla porta e si presenta nella relazione con il tuo bambino. Le strategie e le difese, con cui si è formata la tua personalità, durante la crescita, si attivano nella costruzione dell’attaccamento con lui, arricchite da nuove risorse.
Essere genitore, quindi, apre per te una finestra sul passato, rende intenso il presente e ti interroga sul futuro. Certamente non è noioso!

Puoi decidere di “lavorare” su di te, di crescere con tuo figlio, mettendoti in ascolto dei tuoi limiti e dei suoi bisogni. Cercando di esserci con impegno e passione, con autenticità. La perfezione non appartiene all’uomo. L’amore per tuo figlio, però, può essere motore e desiderio di metterti in gioco. Così tra prove ed errori, risate e pianti, dubbi e scoperte, impari a conoscerlo, e a godere della sua bellezza!
La società di oggi, però, il sentire comune, la nostra cultura, permette di goderne realmente?
Allattare a lungo, tenere a sé il bimbo nella fascia, rinunciare a un lavoro, per prendersi cura, è controcorrente e suscita critiche: “Così lo vizi!“, “Lascialo piangere, che impara!“, “Sempre attaccato al seno, ti prosciuga!“.
Durante lo sviluppo, nel primo anno di vita, in particolare, non c’è vizio. Esiste un bisogno fisiologico, innato. Quello di essere protetti dal pericolo, di essere amati. Il pianto è il canale primario per esprimerlo. Il calore, la vicinanza, l’ascolto, la risposta non sono mai “troppo”. Sono garanzia di una base solida che permette di divenire persone sicure, autonome, capaci di esplorare con coraggio e fiducia. Non si tratta di concedere tutto, durate la crescita è essenziale, infatti, sperimentare la frustrazione, il “no”, conoscere i limiti. Non devono essere, però, confini relazionali. Quando un bambino ti chiama nel sonno, allunga le braccia verso di te, o cerca il tuo seno, ha bisogno di una cosa soltanto.
Amore.
Nei primi mesi di vita sente l’istinto di rivivere ciò che ha sperimentato durante i mesi nella pancia: quell’odore, il tuo profumo mamma! Contatto! Anche tu, come tutti, provi lo stesso impulso: hai bisogno di essere vista, toccata, consolata, accarezzata, stretta. Se ti senti rifiutata si crea in te un senso di vuoto, delusione, inadeguatezza, chiusura.

Negarsi di fronte ad una richiesta di affetto e protezione, dunque, dà vita ad un terreno poco fertile, che facilmente si potrà sgretolare davanti alle difficoltà della vita. L’adattarsi del bambino e il suo essere in apparenza autonomo e non richiedente è una illusione, forse rassicurante per un genitore, che tuttavia può celare una profonda insicurezza.

È la comunità, quindi, che sta perdendo qualcosa. Si è impolverata. L’istinto vitale, animale, quella forza naturale che altre culture hanno mantenuto, si è assopita. I modelli e le strutture che ci appartengono, infatti, sono fondate prevalentemente sulla carriera, sulla scelta famiglia/lavoro, sull’efficienza e la competizione.
Questo di materno non ha nulla.
La madre è terra, calore, presenza.
Il lavoro è vita, è realizzazione di sé e crescita. Il desiderio di una donna (il tuo!) di poter spendere tempo ed energie nel lavoro, è un diritto e una ricchezza. È forse utopia pensare ad una realtà dove questi due aspetti siano conciliabili in modo equilibrato e umano?
Probabile.
Ciò che è certo e reale, ora, è il bambino che hai tra le mani. Se ti prendi del tempo per stare con lui, lo conosci nel profondo. È necessario, per questo, “stare”. Fermarsi e stare! Guardarsi negli occhi, riscoprire la lentezza. Se provi a rispondere alle sue richieste crescerà consapevole di meritare amore, saprà scegliere e circondarsi di persone che lo amano e farà lo stesso.
Allora quando piange prova a chiederti: “Che cosa mi vuoi dire?” Di cosa avevo bisogno io quando ero come te?
Questo è un primo passo per sentire il tuo bambino. Cuore a cuore. E chi meglio di lui merita di avere in custodia il tuo cuore?
È come una coperta. Come la vogliamo costruire?

F.G.

“La gioia che mi hai dato, piccolo mio, è fatta di stupore, di lentezza e di pace. Non sono più in affanno, in continua ricerca di qualcosa di nuovo. È bello soltanto stare. Vedere il tuo faccino incantato dalla mia voce, il tuo sorriso che si apre e illumina la stanza. Ogni cambiamento, impercettibile, è una grande conquista. Grazie amore grande.”

Mamma

Questo bellissimo contributo che abbiamo il piacere di condivdere con voi ci è stato fornito da Francesca Gusmeroli, psicologa e psicoterapeuta sistemica, titolare dell’asilo nido Mimi&Cocò a Sondrio.

Dieci gesti gentili per aiutare una neomamma

 

Quando vediamo una neomamma  proviamo tenerezza! Riconosciamo quello sguardo nei suoi occhi e ci chiediamo cosa potremmo fare per sollevarla un po’. Ecco dieci gesti gentili che l’aiuteranno senz’altro!

1.  Investite un euro. Se vedete una mamma seduta tutta sola in un luogo pubblico ad allattare un neonato, prendetevi cinque minuti e cercate un posto dove comprarle una bottiglietta d’acqua fresca. Quando gliela darete (o gliela farete dare da vostro figlio), potreste sorriderle con calore e dirle appena: “Grazie di allattare in pubblico!“. Allontanatevi senza aspettarvi o accettare nulla.

2.   

2.  Se siete a spasso e vedete una neomamma in difficoltà, con lo sguardo affranto, chiedetele come va. Offritele un ascolto sincero e attento, preoccupatevi davvero della sua risposta. Condividete le vostre esperienze di madre solo se è il caso e se serve a tirarla su. Siate pronte ad allontanarvi se non desidera parlare.

3.   

3.  Difendetela. Che si tratti di qualcuno che le sta facendo passare un brutto quarto d’ora perché allatta in pubblico, o delle occhiate della gente perché il piccolo piange, con calma e senza fragore distogliete da lei la persona ignorante. Un cortese “Possiamo parlare un momento da questa parte?“, seguito da un far notare con gentilezza quanto debba essere difficile per una neomamma, dovrebbe riuscire nell’intento. Altrimenti, chiamate la sicurezza. Dico sul serio. Una volta risolto il problema, procedete come al punto 1.

4.   

4.  Ricordate ad ogni nuova mamma che desideri sentirselo dire quanto sia bene portare il neonato tutto il tempo e allattarlo ogni volta che vuole. Accade che talvolta una madre aspetti solo il permesso di farlo, e rilasserà le spalle con sollievo mentre gli occhi traboccheranno di consolazione.

5.   

5.  Fate sempre uno sforzo in più. Tenetele la porta, portatele le borse della spesa, sorridetele, o compratele il pranzo senza farle sapere chi è stato. Mandate un biglietto anonimo dicendole che le cose miglioreranno. Non mettetevi al centro, siate solo di supporto e incoraggiamento per la nuova mamma che forse si sente persa, sola e insicura.

6.   

6.  Portate fuori la spazzatura. Se i vicini hanno appena avuto un bambino, portate fuori la loro spazzatura, comprese le cose da riciclare settimanalmente, quando uscite per portare fuori la vostra. Non c’è bisogno di dire chi l’ha fatto.

7.   

7.  Cucinate un pasto in più dopo qualche settimana dalla nascita del bambino. Riceviamo tutte tante attenzioni le prime settimane, ma dopo abituarsi a stare da sole è dura.

8.   

8.  Attenzione quando si incoraggia una madre a lasciare il proprio bambino. Lo si fa con le migliori intenzioni: “Esci per un’ora!“, “Vai a cena fuori con il tuo compagno!” sono gesti davvero benintenzionati e sembrano nel miglior interesse della mamma. Ma le neomamme sono programmate biologicamente per stare accanto ai loro bambini, quando le incoraggiamo a separarsi da loro rischiano di mettere in discussione il proprio intuito e i propri istinti.

9.   

9.  Tenete la bocca chiusa. Non importa quanti figli abbiate avuto o quanti anni abbiate lavorato con i bambini, non date mai consigli. Invece, ricordate alla novella mamma che può avere fiducia in se stessa e nel suo bambino, hanno entrambi tutte le risposte.

10.             

10.            Sorridete. Sorridete e basta. In quei primi giorni e settimane è come se il mondo si capovolgesse. Tutto è incerto e non si hanno risposte. I giorni sono notti e le notti sono solitarie. Un incoraggiamento visivo che confermi che tutto viene fatto al meglio darà magari alla mamma abbastanza spinta per arrivare a fine giornata, o meglio, a fine nottata.

11.             

In fondo, non si tratta che di gesti semplici e facili alla portata di tutte!

Tradotto e adattato da Michela Orazzini, curatrice della rubrica Tradotti per voi

Di Jennifer Andersen, tratto da ourmummyboots.com

 http://www.bambinonaturale.it/2017/02/cara-mamma-godi-della-bellezza-del-tuo-piccino/

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato con UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/newsletterspazio/operazioni.php


#spaziosacro

TROVA LA CURA NATURALE

TROVA LA CURA NATURALE CON UN CLICK

Corsi in Arrivo

reiki bologna


breathwork il potere del respiro

AMI LEGGERE ?

libri gratuiti benessere e crescita personale e spirituale

ACCEDI SUBITO ALLA BIBLIOTECA GRATUITA DI LIBRI DEL BENESSERE, CRESCITA PERSONALE E SPIRITUALE PIU' GRANDE DEL WEB. SCARICA I LIBRI GRATUITI CON UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/interagisci/libri/index.php

FIRMA PER UNA LEGGE SULLE DISCIPLINE BIO-NATURALI

UNA LEGGE PER LE DISCIPLINE BIO-NATURALI : FIRMA ANCHE TU

Ultimi 80 articoli

IN VIAGGIO VERSO LA PASQUA - SETTIMA E OTTAVA TAPPA

Venerdi’ Santo la Crocifissione

 

PASSIONE E MORTE DI GESU’

E per tutti coloro che soffrono e muoiono per la verita’

 

AmatI, mi dispiace, ma so che e’

per amore! PER L’ESEMPIO, PER LA VITTORIA

Grazie!

 

Gesu’ non rinunciava mai a nessuno, nemmeno  se le persone lo abbandonavano

 

Come avra’ fatto il PADRE a far bere “il calice della passione” a Gesu’?

 

Il figlio aveva compreso che il calice era inevitabile e per questo si arrese alla sua volonta’.

Egli pensava che se avesse fallito anche il piano di Dio  e quindi la redenzione dell’umanita’ non avrebbe avuto luogo,

ne’ si sarebbe realizzata la liberazione dalle miserie e nessuna creatura avrebbe raggiunto l’eternita’.

 

Mentre pregava nell’orto del Getzemani  la volonta’ di Gesu’ non ebbe risposta dal Padre ma non per questo egli smise di pregare.

Perche’ pregava?

Perche’ quel dialogo silenzioso lo sosteneva, irrorava la sua anima di speranza e gli restituiva le forze.

 

Forse per il Padre morire in croce sarebbe stato piu’ sopportabile che vedere il proprio figlio rimanere tranquillo pur essendo percosso, rimanere docile pur essendo ingiuriato, essere tollerante pur essendo flagellato, avere la liberta’ di riuscire ad amare e perdonare pur essendo annichilito sulla croce.

 

Gesu’ compi’ la volonta’ del Padre affinche’ “essendo Dio divenuto uomo, l’Uomo diventasse Dio”

Quindi bere l’amaro calice non corrispondeva a soffrire come un povero miserabile ,ma alla realizzazione dell’ambizioso progetto di Dio: infondere l’immortalita’ nell’uomo temporale.E nell’immortalita’ c’e’ l’amore! 

 

Il venerdi’ santo GESU’ muore sulla croce per questo.

-

8° tappa

CRISTO  e’ una persona emozionalmente sana perche’:

-           Proteggeva le proprie emozioni nei momenti di maggior tensione

-           Filtrava gli stimoli stressanti

-           Non trasformava la sua memoria in una pattumiera delle miserie dell’esistenza

-           Non viveva in funzione delle offese e del rifiuto della societa’

-           Era convinto di cio’ che pensava e gentile nell’esporre le sue idee

-           Viveva l’arte del perdono, era cioe’ capace di riprendere in qualunque momento il dialogo con le persone che gli avevano creato frustrazioni

-           Investiva in saggezza per affrontare i momenti duri della vita

-           Non fuggiva di fronte alla sofferenza ma l’affrontava con lucidita’ e dignita’

-           Gestiva i suoi pensieri con liberta’  e non lasciava che idee negative prendessero il sopravvento nella sua mente

-           Era un agente trasformatore della sua storia

-           Non soffriva per ansia da anticipazione

-     ;     Spezzava ogni tipo di carcere intellettuale

-           era dotato di raziocinio brillante perche’ prendeva in considerazione ogni possibilita’

-           non gravitava intorno alla fama e non perdeva mai il contatto con le cose semplici

-           era socievole, gradevole e rilassante

-           sapeva condividere i suoi sentimenti e parlare di se’

-           viveva l’arte dell’autenticita’

-           viveva l’arte della motivazione

-           non si aspettava molto dalle persone che lo circondavano, nemmeno dai piu’ intimi anche se si donava intensamente a loro

-           aveva una pazienza enorme nell’insegnare

-           non rinunciava mai a nessuno, nemmeno se le persone lo abbandonavano

 

GRAZIE Gesu’

Carmen joti ed Emmanuel

 

Gesù non si occupava di RELIGIONI ma dell'UOMO

Si noti che Gesù non ha mai presentato una visione della sfera spirituale di tipo mercanteggiante, ovvero finalizzata a presunti benefici da realizzarsi nell'aldilà. Gesù è sempre concentrato sull'interiorità dell'uomo, sul suo essere qui-ed-ora, sulla mente.

A coloro che venivano guariti da malattie  (come la paralisi isterica, Gesù diceva: "la tua fede ti ha salvato".  Nessun intervento magico o miracolistico, semplicemente Gesù riteneva che la nostra mente, la nostra fede, può "spostare le montagne". Non la religione, non i riti né i sacrifici, ma la nostra fede, ovvero la profonda intenzione della nostra mente.

Basti pensare a celebri detti di Gesù come "chi vuole salvare la sua vita la perderà" oppure "non siate ansiosi per il futuro".

Secondo Gesù, la condizione umana richiede di essere riscattata, "salvata", dal proprio stato di sofferenza attraverso un cammino di illuminata comprensione e consapevolezza, basata NON SULLE COSE ESTERIORI (come appunto cerimonie religiose, ecc.) ma sull'INTERIORITA'

"Il Regno di Dio è dentro di voi"

che non ha bisogno di RIVERENTI OBBEDIENZE A POTERI RELIGIOSI

…"Non chiamate nessuno sulla terra vostro Padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli"…

ma di RITROVARE il Divino in SE' STESSI,  NELLA MEDITAZIONE ("Quando preghi, chiuditi a chiave nella tua camera…..").

Gesù, il Monoteismo e la "fede non religiosa"

Si potrebbe certamente osservare che Gesù, da bravo ebreo,  fa costantemente riferimento al concetto di Dio.

Tuttavia possiamo osservare alcuni elementi interessanti:

Innanzitutto, Gesù non teorizza un "intervento" divino nella sfera umana, e NON C'E' una comoda "PROTEZIONE DIVINA" ma l'uomo deve comunque assumersi le sue responsabilità, valutare le sue possibilità e soprattutto gli EFFETTI del suo agire.

Infatti, quando Gesù prese posizione su una catastrofe che accadde in quel periodo (chissà perché ma questo è uno degli episodi dei vangeli meno conosciuti) ovvero il crollo della torre di Siloe, che uccise 18 persone, non disse che si trattava di una "punizione divina"

Si trattava di un  accadimento  che NON DOVEVA ESSERE STRUMENTALIZZATO per ricavarne alcun principio (vangelo di Luca, cap. 13).

Egli affermò tuttavia che sia chi muore in simili incidenti sia chi sopravvive, si trovano esattamente nella stessa condizione, perché il vero bene per dell'uomo non è "sopravvivere alla morte" ma "convertirsi", ovvero ricercare quella trasformazione interiore senza la quale non c'è molta differenza qualitativa tra vivere, sopravvivere o morire.

Quindi Gesù è senz'altro concentrato non su un mero attaccamento alla vita fisica, ma su una dignità umana QUALITATIVA.

GRAZIE GESU’

 

GESU’ DEI DOLORI E DELLA BELLEZZA

GESU’ DELLA FORZA E DEL CORAGGIO

 

GESU’ DEI CIELI LIMPIDI E DELLE VALLI OSCURE

 

GESU’ DELLE PREGHIERE E DEI SILENZI

 

GESU’ DELLE SPINE E DELLE ROSE

 

GESU’ FIGLIO E GESU’ PADRE

 

GESU’ DELL’INTEGRITA’ E DELLA DOLCEZZA

 

GESU’ DELL’AMORE INCONDIZIONATO

 

GESU’ AMATO

 

GRAZIE!

www.SPAZIOSACRO.IT

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato con UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/newsletterspazio/operazioni.php


#spaziosacro

TROVA LA CURA NATURALE

TROVA LA CURA NATURALE CON UN CLICK

Corsi in Arrivo

reiki bologna


breathwork il potere del respiro

AMI LEGGERE ?

libri gratuiti benessere e crescita personale e spirituale

ACCEDI SUBITO ALLA BIBLIOTECA GRATUITA DI LIBRI DEL BENESSERE, CRESCITA PERSONALE E SPIRITUALE PIU' GRANDE DEL WEB. SCARICA I LIBRI GRATUITI CON UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/interagisci/libri/index.php

FIRMA PER UNA LEGGE SULLE DISCIPLINE BIO-NATURALI

UNA LEGGE PER LE DISCIPLINE BIO-NATURALI : FIRMA ANCHE TU

Ultimi 80 articoli

IN VIAGGIO VERSO LA PASQUA - QUINTA E SESTA TAPPA

IN VIAGGIO VERSO LA PASQUA . LA SETTIMANA SANTA: LA PASSIONE, MORTE E RESURREZIONE DI GESU' e LA NOSTRA TRASFORMAZIONE – gli attacchi di panico- :

5° e 6° TAPPA

 

 

Disegno di GESU’ della bambina AKIANE  che ha avuto visioni su di lui

 

IN CAMMINO VERSO LA PASQUA

 

 

5° tappa della passione di Gesu’ :

 

Tutte le volte che Cristo prevedeva un avvenimento frustrante relativo ai suoi discepoli, aveva almeno 4 grandi obiettivi.

 

Primo, alleviare il proprio dolore. Prevedendo in anticipo le frustrazioni a cui sarebbe stato sottoposto,

attrezzava le sue difese emozionali per proteggere se stesso nel momento in cui si fossero presentate.

Quando i discepoli lo abbandonarono non fu colto di sorpresa.

Amava e si donava senza riserve agli esseri umani, ma non si aspettava molto da loro.

 

Non c’e’ niente che preservi l’emozione quanto ridimensionare le aspettative che nutriamo nei confronti delle persone che ci circondano.

Ogni volta che ci aspettiamo troppo, aumentano anche le nostre probabilita’ di cadere nelle grinfie della delusione.

 

Gesu’ aveva accettato in quei momenti l’abbandono e la solitudine.

 

Anche quando vide che Pietro lo rinnegava e gli altri dietro di lui, volle mostrare loro che non pretendeva cose impossibili.

Viste le lezioni che aveva impartito loro in quei singolari tre anni e mezzo avrebbe potuto essere esigente, ma non lo fu.

 

Poiche’ era il maestro dei maestri della scuola della vita sapeva che superare la paura, vincere l’ansia

 ed elaborare le sofferenze erano le lezioni piu’ difficili da applicare nella vita.

Il Maestro utilizzo’ il dolore stesso che i discepoli gli avevano inflitto per aiutarli ad interiorizzarsi e ad espandere la loro comprensione della vita.

 

Che Maestro ha mai sacrificato tanto in nome dell’insegnamento ai suoi allievi?

Non li avrebbe mai abbandonati, nemmeno se loro avessero abbandonato lui

 

Quarto punto, voleva che fossero preparati a non perdere la fiducia in se stessi a prescindere dai loro errori.

Non voleva che si lasciassero prendere dal senso di colpa e dallo scoraggiamento.

 

Egli voleva fornire loro i mezzi e la strada per il ritorno.

Purtroppo Giuda non torno’. Il senso di colpa e un’intensa reazione depressiva lo portarono al suicidio.

 

Pietro anche se in lagrime torno’.

 

Gli educatori, i genitori, i manager di imprese si preoccupano di correggere gli errori immediati e di ridisegnare le rotte del comportamento.  Si impongono.

 

Gesu’ invece voleva condurre i suoi discepolo allo sviluppo dell’arte del pensare, fosse anche al prezzo di errori umilianti.

Tuttavia prima che si sentissero in colpa, stava gia’ preparando loro il rimedio

 

Rispettando comunque il loro libero arbitrio…..(infatti Giuda decise di non tornare!)

 

MAESTRO GESU’ Insegnaci ad amare senza aspettative 

Insegnaci a dare a chi ci ha offeso sempre un’altra possibilita’ di ritorno 

Rispettando tuttavia il libero arbitrio 

Grazie!

 

6° tappa nel percorso di Gesu’

 

ANSIA VITALE-ANSIA PATOLOGICA- ATTACCO DI PANICO

 

Abbiamo visto che nel Getsemani Gesu’ si dichiaro’ depresso

Si trattava di una malattia o di uno stato d’animo momentaneo?

Molti psichiatri e psicologi pensano che qualsiasi ansia sia patologica.

 

Non e’ cosi’.

 

Esiste invece un’ansia vitale e normale che abita l’intelligenza di ogni essere umano

ed e’ presente nella costruzione dei pensieri, nella ricerca del piacere e nella realizzazione di progetti

L’ansia vitale stimola la creativita’.

 

Anche Gesu’ aveva ansiosamente aspettato l’ultima cena con i suoi discepoli per veder portato a compimento il desiderio del suo cuore.

 

L’ansia diventa patologica quando ostacola la normale attivita’ intellettuale e riduce la liberta’ emozionale.

 

Le caratteristiche piu’ evidenti dell’ansia sono: labilita’ emozionale, irritabilita’, iperaccelerazione del pensiero, difficolta’ a gestire la tensione, perdita della capacita’ di concentrazione, deficit di memoria e comparsa di sintomi psicosomatici.

L’ansia patologica fa vivere in funzione dell’anticipazione costante di quello che potrebbe succedere.

 

Il Maestro della scuola della vita aveva vaccinato i suoi discepoli contro l’ansia patologica poiche’ coltivava in loro la liberta’ dalle preoccupazioni della sopravvivenza, coltivava in loro la tranquillita’, la solidarieta’, l’amore reciproco, la lucidita’, la coerenza, l’unita’; insegnava affinche’ imparassero ad affrontare i problemi reali della vita quotidiana anziche’ quelli immaginari creati dalla mente.

L’uomo cosi’ diveniva sicuro di se’, stabile,  un uomo che sa interiorizzarsi, che sa gestire coerentemente i suoi pensieri e le sue emozioni durante i momenti piu’ turbolenti della sua vita.

 

I giovani di oggi escono dalle scuole e dalle universita’ con un diploma o titoli accademici abilitati all’azione nel mondo fisico ma non sanno come comportarsi nel loro mondo personale ne’ essere agenti di trasformazione della propria storia emozionale intellettuale o sociale e la societa’ non li aiuta. 

Quando siamo ansiosi qualunque problema diventa un mostro, siamo instabili e irritabili; la nostra gentilezza si dissolve .

In Gesu’, al culmine della sua angustia, la sua umanita’ riusciva ancora a brillare e benche’ si sentisse profondamente abbattuto era premuroso con le persone che lo circondavano. Non ha mai scaricato la propria tensione su di loro ne’ vi ha rovesciato il suo dolore.

Eppure la sua passione era intensissima.

 

Luca ci riferisce che l’ansia del maestro era cosi’ intensa che mentre pregava i suoi pori si aprivano e il sudore scorreva sul suo corpo fino a bagnare la terra ai suoi piedi.

 

GESU’ ebbe un attacco di panico nel giardino del Getsemani? NO !

 

Vediamo che cos’e’ la sindrome da attacco di panico o DAP

Il profilo psicologico di un dappista e’ caratterizzato da ipersensibilita’ emozionale, da preoccupazione eccessiva per il proprio corpo.

L’attacco di panico e’ caratterizzato da una paura improvvisa e drammatica di stare per morire o per svenire, ha una intensa reazione ansiosa, vi e’ tachicardia, accelerata frequenza respiratoria, forte sudorazione, eventuale perida delle urine, obnubilamento, spesso si ha l’impressione di avere un infarto e si corre da un medico perche’ rassicuri che non si sta per morire.

Se gli attacchi di panico si prolungano negli anni Si hanno problemi di  autonomia  la’ dove puo’ essere compromessa la capacita’ di uscire da soli  e di  non poter vivere senza un accompagnamento

La liberta’ allora e’ completamente persa poiche’, loro malgrado, queste persone diventano dipendenti.  Soffrendo moltissimo per questo anche perche’  spesso non sono compresi dalla famiglia, dalla societa’ in cui vivono  cosi’ piano piano  diventano anche emarginati che si emarginano.

Nessuno muore per la sindrome di attacco di panico, ma queste persone soffrono piu’ di chi sta veramente avendo un infarto o si trova in reale pericolo di vita.

 

In America si e’ trovata solo da 10 mesi  la spiegazione di questa patologia che non e’ assolutamente psicologica ma crea problemi psicologici.

Si e’ visto che essa viene creata da un problema fisico, un mancato biofeedback di due zone del cervello: corpo calloso e ippocampo e questo generalmente dopo forti shock  o eventi traumatici che portano l’Amigdala fuori controllo.

Tuttavia, nell’attesa di una cura piu’ adeguata degli psicofarmaci (che sembra imminente) che tengono solo un po’ frenata l’ansia, o intontiscono e obnubilano la mente,sarebbe importante decaratterizzare nella memoria questo terrore della morte, recuperare il controllo dell’io nei momenti di maggior tensione e gestire i pensieri negativi, come fece il MAESTRO DI NAZARET nei momenti difficili del Getzemani.

 

Nel giardino del Getzemani tuttavia Gesu’ non ebbe un attacco di panico, sebbene abbia presentato diversi sintomi psicosomatici.

In quella fatidica notte l’ansia del maestro non aveva niente a che vedere con la paura della morte, ma piuttosto del tipo di morte a cui andava incontro e del comportamento che avrebbe dovuto mantenere in ciascuna delle tappe della sua sofferenza.

Poi Lui confidava completamente nel Padre ! Sapeva di non essere solo anche se, quella sua parte umana, ebbe un momento di sconforto.

 

(Cosi’ dicono alcuni Maestri spirituali,  che se un dappista avesse cosi’ tanta fede da abbandonarsi al Divino Se’ Superiore, sarebbe libero da questa malattia che per loro e’ di origine karmica)

 

Le biografie di GESU’ ci raccontano che compiva molti miracoli fisici ma non nell’anima e nella personalita’ .

La personalita’ non ha bisogno di miracoli ma di trasformazioni.

 

Perfezionare l’arte del pensare, imparare a filtrare gli stimoli stressanti, investire in saggezza durante le stagioni fredde della vita sono nobili funzioni della personalita’ che pero’ non si conquistano in tempi brevi.

 

A noi tutti piacerebbe eliminare velocemente e istantaneamente le nostre sofferenze ma non e’ possibile.

Non esistono strumenti adatti a cio’ (a meno che non succeda un miracolo)

 

Dobbiamo imparare dal Maestro a veleggiare dentro a noi stessi e ad affrontare il dolore con dignita’ e coraggio e a usarlo per levigare la nostra Anima come ci ha insegnato lui 

 

 

MAESTRO GESU’

Insegnaci ad arrenderci fiduciosi al Nostro Divino e a TUO PADRE/MADRE

Per incontrare la saggezza e l’amore

E liberarci dalla paura

Io ho fiducia in te!

 

Grazie!

 www.spaziosacro.it

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato con UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/newsletterspazio/operazioni.php


#spaziosacro

TROVA LA CURA NATURALE

TROVA LA CURA NATURALE CON UN CLICK

Corsi in Arrivo

reiki bologna


breathwork il potere del respiro

AMI LEGGERE ?

libri gratuiti benessere e crescita personale e spirituale

ACCEDI SUBITO ALLA BIBLIOTECA GRATUITA DI LIBRI DEL BENESSERE, CRESCITA PERSONALE E SPIRITUALE PIU' GRANDE DEL WEB. SCARICA I LIBRI GRATUITI CON UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/interagisci/libri/index.php

FIRMA PER UNA LEGGE SULLE DISCIPLINE BIO-NATURALI

UNA LEGGE PER LE DISCIPLINE BIO-NATURALI : FIRMA ANCHE TU

Ultimi 80 articoli