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La Meditazione Creativa: Yogi harbhajan

Quando la vostra mente è totalmente creativa, niente giunge a voi senza un fine, niente vi succede senza un fine. Niente vi lega con l’attaccamento al ciclo delle preoccupazioni e del dolore. Il successo diventa un’abitudine inconscia.

La meditazione creativa è quando la mente creativa accetta sé stessa come parte dell’universo. Allora l’intero universo diventa parte di voi. Una mente creativa sa che, ovunque si trovi, può essere creativa.

Quando diventate parte dell’universo, l’universo diventa parte di voi. Questa è la meditazione creativa – di minuto in minuto, di essere in essere, di luogo in luogo, di respiro in respiro.

 

Ogni respiro che entra dentro di voi entra per volontà` divina ed esce per volontà divina. Perciò, di cosa vi preoccupate?

 

Chi tra voi ha il potere di respirare? Cos’ è il respiro per voi? Respiro significa vita. È la vita. Cos’ è la vita? La vita è un bindu, un punto. Un punto a cui sono state date esistenza ed energia per percorrere in longitudine e in latitudine l’orbita del tempo su una specifica estensione. Il suo splendore dipende dalla sua vibrazione. Se vibrate come l’universo, siete umani universali. Se vibrate come una nazione, siete umani nazionali. Se vibrate come una città, siete cittadini.

 

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Se la vostra vibrazione è limitata, siete uomini limitati. Potete decidere. Tutto questo dipende da voi, potete scegliere. Se espandete la vostra mente, vi espandete. Se la vostra mente è contratta, siete contratti.

La vita non è sotto il vostro controllo e la mente non è obbediente, ma c’è qualcosa a cui la mente obbedisce. È il ritmo del respiro. La mente sa che se il suo corpo non riceverà il respiro, non potrà più agire con il corpo.

Quando il respiro è lungo, profondo e lento, la mente è costante e concentrata. Quando il respiro è pesante, rapido e superficiale, la mente si disperde. Normalmente respirate quindici volte al minuto. Se riuscirete ad abituarvi a respirare otto volte al minuto potrete tenere il vostro umore e la vostra proiezione sotto controllo. È la meditazione più creativa che possiate fare.

Espandete la mente e diventate parte dell’intero processo cosmico. Diventate creativi, non attaccati e senza preoccupazioni, ma non noncuranti.


Tenete nel cuore la meditazione come una strada d’oro verso l’infinito,

 

di cui si deve fare esperienza ogni giorno nell’attività pratica.

Tratto da: “Meditazione Creativa – Manuale di Yoga Kundalini per risvegliare ed equilibrare i sette chakra”
a cura di Ravijeet Kaur

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LA MEDITAZIONE E LA FISICA QUANTISTICA

Il campo unificato è quella parte immutabile in cui ogni porzione di spazio riposa ….come LA MEDITAZIONE

Oggi abbiamo fatto due chiacchiere con Carlotta Brucco, MAESTRA DI MEDITAZIONE  (autrice, cresciuta sotto la guida di grandi lama tibetani e altri maestri di diverse tradizioni spirituali avendo così modo di approfondire lo studio e la pratica di antichi metodi e tecniche di autoconoscenza). Meditazione con tema: Il vero volto della meditazione, l'essenza, il pensiero.

Carlotta e’ intervistata da Riccardo R.

Di R: Riccardo e  C: Carlotta

C: Sì diventa una meditazione se lo mettiamo in pratica, se lo portiamo nella nostra vita. La meditazione non é mai scissa dalla quotidianità. Quando le persone mi chiedono quanto tempo devono meditare io dico loro: “24 su 24!”. La meditazione é uno stato di coscienza; a me piace dire un nuovo linguaggio. Si impara piano piano, ma poi lo si parla sempre….

….vi auguro di cercare la consapevolezza della vostra felicità iniziando dall’ascoltare tutto ciò che siete e tutto ciò che é il mondo senza giudicare, senza dare opinioni ma solo offrendo a voi stessi e gli altri un tenero ascolto privo di alcuna proiezione. Se unirete l’ascolto silenzioso alla tenerezza qualcosa di speciale inizierà pian piano a farsi vedere. Bisogna però avere molta pazienza e innaffiare la nostra pratica quotidianamente con gentilezza e costanza. Mi piace dire che quando non sappiamo più che fare é utile abbracciare ciò che non ci piace per arrenderci meglio al momento presente. Solo accettando ciò che c’é in questo momento arriveranno le intuizioni per creare nuovamente una vita ricca e appagante. Vi auguro Buon Anno: che troviate la Visione e la frequenza del meraviglioso essere che siete veramente!

Leggi tutto :

R: Il campo unificato è quella parte immutabile in cui ogni porzione di spazio riposa, le onde che emergono dal vuoto cercano sempre l'armonia il principio unificante. La mente, quindi, ha il ruolo di insegnare alle onde come accordarsi in pace.

Questa misura della mente crea ordine nel campo personale, nel campo collettivo e in quello universale.

Esperimenti scientifici hanno dimostrato che una persona che medita riduce la criminalità nel mondo di quasi il 10%, più del 60% se a meditare è un gruppo. La meditazione è anche un modo per rinnovare il campo strutturato del corpo (esperimenti dimostrano che i telomeri del corpo hanno grossi benefici in chi medita).

La meditazione è confusa come una tecnica, ma in realtà è la scoperta della perfezione del momento presente, quindi potremmo dire che la meditazione è la vita.  Accettare la perfezione del momento implica comunque una divisione tra chi accetta e ciò che viene accettato, potremmo dire che la meditazione è la fine della divisione, che vuol dire che le onde di pensiero vengono acquietate, perché non c'è dualità, divisione e quindi conflitto. La meditazione è la scoperta dell'essenza (la presenza continua e permanete del campo unificato), quindi è la fine dell'identificazione.

Questo va distillato all'interno e sciolto in un processo di evoluzione di campo che va dalle onde infrarosse all'ultravioletto di campo, in cui vengono osservate le esperienze. Ma, per chi si avvicina alla meditazione queste rimangono solo parole, qual è quel processo interno per cui si viene veramente in contatto con tale essenza.

 

C: A me piace parlare di contemplazione proprio riferendomi alla meditazione intendendo un tipo di ascolto particolare in cui non c’é proiezione di alcun pensiero ma solo ascolto totale, un morbido, tenero ascolto di ciò che c’é che parte proprio dalla totale accettazione del momento presente. La perfezione del momento presente é difficile da accettare perché l’ego crede di dover trovare delle soluzione ai problemi pensando, invece non é così; la contemplazione porta a far pace con l’istante comprendendo che ha tutto ciò che ci serve per essere felici e ci rivela inoltre quello che potrebbe essere creato partendo da quel momento. Dalla contemplazione nasce l’intuizione che non è un pensiero ma una frequenza, una nuova frequenza che ci indica una nuova possibilità di realtà che prima magari non riuscivamo a vedere.

 

R: Sì, chi si presta a questo tipo di pratica riscontra subito l'aumento del pensiero, se prova ad acquietarlo con la forza o a non pensarlo, esso aumenta, ma se la meditazione è veramente la fine del pensiero allora bisogna rendersi conto di non essere il contenuto del pensiero.

 

C: La meditazione o contemplazione non é una tecnica, come dici tu, ma proprio un modo di essere, di vivere, di guardare alle cose del mondo. Certo, i pensieri aumentano se si decide di non pensare! Nella mia esperienza ho visto che i pensieri si acquietano solo quando ci si stufa di pensare, solo quando capiamo che non ci portano soluzioni. Allora non siamo più interessati a quelle voci e qualcosa si acquieta. Quando i pensieri diminuiscono è possibile avere più chiarezza per prendere consapevolezza che non siamo il contenuto dei pensieri. I pensieri nascono dalle nostre Visioni illusorie che si sono create dalle frequenze dei nostri genitori, avi, ecc.. maschere che non ci appartengono ma che ci tengono legati alle Visioni/frequenze non scelte da noi ma subite da altri. È una schiavitù inconsapevole. Inizialmente é utile prendere consapevolezza che noi non siamo ciò che noi crediamo, non siamo i nostri credo; le nostre convinzioni non ci appartengono ma sono state subite perché nate da Visioni/frequenze non nostre che ci hanno portato su binari obbligati di pensiero e di vita.

 

R: Bene, ora la cosa fondamentale è capire chi è che si accorge del contenuto del pensiero e smette di creare un'immagine di se stessi. Chi è questa entità che si accorge del pensiero? Se diciamo "io", nel momento esatto in cui dico io mi sono accorto del pensiero sto di nuovo pensando, quindi ci deve essere un qualcosa che si accorge del pensiero ma che non è il pensiero stesso.

 

C: Difficile descrivere ciò che non può essere descritto, ma io la chiamo Presenza. Presenza é soggetto e oggetto insieme e non accade nell’Io vedo te ma nell’essere il vedere. Non accade nell’io tocco te ma nel toccare. L’io esiste solo nel tempo. Nella contemplazione, cioè nell’attimo presente o meglio ancora nella Presenza non esiste. Non può essere trovato. L’io é una dimensione sconosciuta alla presenza. Se si dimora nella contemplazione l’io non é più la nostra casa che finalmente ritorna ad essere ciò che é sempre stato: Presenza, o meglio un’amorevole Presenza. Se non c’é amore non c’é Presenza. Sono intimamente legati e se si può dire ancor meglio sono la stessa cosa. Una volta un lama tibetano speciale, un vecchio eremita che viveva sull’Himalaya mi ha detto che ci si accorge di aver realizzato la vera natura della mente se contemporaneamente a ciò si dimora nella compassione. Come dire che amore e saggezza devono sempre stare insieme altrimenti non c’è amore e non c’é saggezza.

R: Se lo vediamo da un punto di vista fisico è il campo ultimo, immutabile e sempre perfetto, tale essenza e sempre presente anche quando l'ente non se ne accorge ed è estesa ed unita: ha come principio l'armonia la condivisione dello spazio che ha come misura phi. A questo punto si può dire che la meditazione è la fine del pensiero, cioè quando il pensiero con tutto il suo bagaglio si accorge della sua insensatezza giunge alla fine ed allora la presenza affiora. In pratica potremmo dire che l'io è pensiero? Bilanciare il pensiero consiste nel porre fine al pensiero, in questo senso la fine dl pensiero è la scoperta di sè? L'unico approccio a questo è la compassione, cioè accettare tutto il pensiero così com'è?

 

C: Più che porre fine al pensiero è disidentificarsi con esso. Ci possono essere dei pensieri, certo ma diventano dei mezzi per vivere qui in questo mondo, non più dei padroni. Tuttavia sono pensieri molto legati alle circostanze, molto semplici, oppure sono pensieri nati da intuizioni, o meglio sono traduzioni di queste intuizioni. In questo modo riusciamo a usare le intuizioni portandole in azione in questo mondo. Ci serviamo dei pensieri come il cavaliere si serve dei cavallo per andare in giro a compiere la sua opera. La compassione é l’essenza. La vera natura della mente é un’unica presenza compassionevole. Non parlo di amore nel senso conosciuto, quello é limitato da infinite visioni condizionanti. Parlo di una frequenza, che è ciò che regge il tutto. Compassione é quella frequenza che ti fa riconoscere la sofferenza dell’altro anche se tu sei felice. É quella frequenza che ti fa entrare in azione usando i tuoi talenti anche se tu hai compreso che é tutto un’illusione. Anche se hai compreso che tutto é Uno e l’Io non esiste la compassione ti fa Vedere che per l’altro non é così e quindi sei spinto a portare anche l’altro a vedere che può essere felice. La compassione é una realizzazione che viene mano a mano che ci si libera dalle proprie illusioni e contemporaneamente ci si libera dalle proprie illusioni cercando la compassione. Il problema é che crediamo di poter essere felici pensando nel solito modo alle solite cose; questo é il vero problema.

R: Si, la frequenza di cui parli ha sicuramente una misura in sezione aurea, è un emozione purificata. In pratica il pensiero non può conoscere quel principio universale che chiamiamo amore. Ma, se un dialogo come questo mi aiuta a porre fine al pensiero o mi porta alla quiete, non potremmo dire che in fin dei conti è una meditazione?

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C: Sì diventa una meditazione se lo mettiamo in pratica, se lo portiamo nella nostra vita. La meditazione non é mai scissa dalla quotidianità. Quando le persone mi chiedono quanto tempo devono meditare io dico loro: “24 su 24!”. La meditazione é uno stato di coscienza; a me piace dire un nuovo linguaggio. Si impara piano piano ma poi lo si parla sempre.

R.: Sì, ma se mentre parliamo il pensiero si accorge di non essere l'intero, non è forse una pratica?

 

C: Sì certo. Diciamo che il pensiero non può accorgersi di essere l’intero ma la presenza sì. Quindi è più un atto intuitivo di consapevolezza che poi può essere tradotto in un pensiero. La mente capisce, la consapevolezza comprende. Mentre ora parliamo possiamo ascoltare quella parte di noi che intuisce di essere un’amorevole presenza. Magari non la vediamo bene ma qualcosa di noi sa che é così. Questo per ricordarci che é possibile essere liberi e felici.

R: Ma, la presenza non è forse già consapevole della sua natura, ed è quella che emerge come intuizione come dicevi prima, quindi in pratica il pensiero deve accorgersi del suo limite e del fatto che è la causa della sofferenza, a quel punto smette di essere?

 

C: Sì penso anche io come dici.

 

R: Bene a questo punto potremmo dire che la causa della sofferenza è l'immagine di sé?

 

C: Sì io dico una distorta Visione di sé.

 

R: Quindi, chi soffre è l'immagine o il pensiero ma mai la presenza interna che è intoccabile?

 

C: Giustissimo! Bisogna diventarne consapevoli. Allora la sofferenza non c’é più. Anche quando c’è dolore la sofferenza non c’é più.

 

R: Ok, il tempo per questa meditazione sta per finire vuoi aggiungere qualcosa prima di salutarci?

 

C: Auguro a tutti, con tutto il cuore di cercare la propria vera natura meravigliosa, felice e compassionevole, perché chi cerca con sincerità e costanza troverà di sicuro.

vi auguro di cercare la consapevolezza della vostra felicità iniziando dall’ascoltare tutto ciò che siete e tutto ciò che é il mondo senza giudicare, senza dare opinioni ma solo offrendo a voi stessi e gli altri un tenero ascolto privo di alcuna proiezione. Se unirete l’ascolto silenzioso alla tenerezza qualcosa di speciale inizierà pian piano a farsi vedere. Bisogna però avere molta pazienza e innaffiare la nostra pratica quotidianamente con gentilezza e costanza.

Mi piace dire che quando non sappiamo più che fare é utile abbracciare ciò che non ci piace per arrenderci meglio al momento presente. Solo accettando ciò che c’é in questo momento arriveranno le intuizioni per creare nuovamente una vita ricca e appagante. Vi auguro Buon Anno: che troviate la Visione e la frequenza del meraviglioso essere che siete veramente!

R: Grazie, Carlotta.

C: Grazie Riccardo.

RINGRAZIAMO ANCHE NOI CARLOTTA, MAESTRA DI MEDITAZIONE

http://scienzeeteriche.blogspot.it/2015/12/ricerca-sul-campo-unificato_15.html

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Trasmissione di Luce: La Sintonizzazione Dimensionale Pituitaria

Gli Hathors

Attraverso Tom Kenyon

 

Messaggio Planetario degli Hathors – Attraverso Tom Kenyon

Dalla nostra prospettiva, il processo di ascensione può essere visto come la convergenza di due correnti energetiche. La prima coinvolge il corpo KA, il vostro corpo di energia sottile (cioè il vostro gemello eterico o doppio spirituale). Qualsiasi metodo che innalzi il tasso vibratorio del KA è un metodo per l’ascensione.  La seconda corrente coinvolge il corpo fisico e la trasformazione della materia in luce. La metamorfosi completa della materia in luce è una forma di ascensione molto progredita e si vede, generalmente, solo negli Iniziati altamente sviluppati. Tuttavia, le forme seme di questa metamorfosi possono presentarsi, e lo fanno, in svariate fasi del processo di ascensione.  La meditazione sonora che desideriamo condividere con voi è un veicolo per incrementare il flusso di luce spirituale (leggi luce interdimensionale) che entra nel vostro sistema endocrino. Durante il processo di ascensione, gli ormoni che costituiscono il vostro mare biologico e le realtà interiori del vostro corpo, vanno incontro ad una raffinazione.  Questa meditazione sonora è un mezzo delicato, eppure potente, per facilitare questo movimento verso l’alto.

La Meditazione sonora:

Clicca qui per ascoltare o scaricare la Sintonizzazione Dimensionale Pituitaria

Desideriamo condividere due metodi per lavorare con questa Sintonizzazione.

Il primo è per principianti, quelli di voi che non hanno familiarità con i reami interiori della propria coscienza. Il secondo metodo è per quelli che sono più avanzati.

Entrambi i metodi funzionano molto bene. Riconoscete a che punto del vostro sviluppo vi trovate e scegliete di conseguenza.

Il Primo Metodo

In questa tecnica, ponete semplicemente la vostra attenzione mirata sull’area della ghiandola pituitaria, regolatore principale del vostro sistema endocrino. Come in tutte le precedenti Sintonizzazioni Dimensionali che abbiamo fornito, i suoni che udirete saranno analoghi alle fluttuazioni dei regni di luce e creeranno uno spostamento di energie nella pituitaria, fin quando manterrete l’attenzione intorno a quell’area. Questa zona è situata approssimativamente 2 cm. dietro il ponte nasale.

Quest’area generica è tutto ciò su cui dovete concentrarvi. Non è necessario essere precisi. Il semplice portare la propria consapevolezza sulla zona servirà allo scopo.

La parola d’ordine qui è “posate” la vostra consapevolezza. Non è concentrazione. Posate semplicemente la vostra attenzione nell’area della ghiandola pituitaria e permettete ai suoni che udite di influenzare quell’area. Quando la vostra mente vaga, basta riportare l’attenzione sulla pituitaria.

Il Secondo Metodo

Per chi tra voi ha più familiarità con i reami interiori, suggeriamo di immaginare che l’area della ghiandola pituitaria sia un bianco fiore di loto che galleggia su un corpo d’acqua pura calmo e infinito. Questa immagine mentale sposta il vostro cervello/mente in uno stato altamente ricettivo e genera una qualità di coscienza che è assai utile in questo particolare tipo di lavoro trasformativo. Suggeriamo che il loto sia bianco, perché in esso sono contenuti tutti i colori e tutte le frequenze. Potete immaginare questo loto come se fosse sbocciato del tutto o in parte o, se preferite, potete immaginarlo come un bocciolo chiuso.

Mantenete l’immagine mentale di questo loto bianco nella zona della ghiandola pituitaria e, come nel primo metodo, quando la vostra mente divaga, riportatela al loto e all’area della pituitaria.

Che utilizziate il primo o il secondo metodo, i suoni catalizzatori provocheranno un movimento di energie sottili nella pituitaria, creando una cascata di effetti energetici in tutte le ghiandole che formano il vostro sistema endocrino. Man mano che continuerete a sperimentare questa Sintonizzazione, acquisirete più familiarità con i suoi potenti e sottili effetti.

Vi consigliamo, prima di iniziare, di trascorrere qualche momento a separarvi dalle preoccupazioni della vostra vita quotidiana. Tracciate una linea fra questa breve meditazione e il resto della vostra vita. La meditazione dura approssimativamente cinque minuti e, dopo che avrete finito di ascoltarla, vi suggeriamo di passare alcuni momenti in silenzio, a percepire l’area della pituitaria. Se siete energeticamente sensibili e consapevoli, potrete avvertire gli effetti sottili in tutte le vostre ghiandole.

Come abbiamo detto prima, questa Sintonizzazione è sottile, ma potente. E questo strano paradosso si basa su un’intricata relazione fra la materia e l’energia.

Quando vi spostate ai livelli più sottili della materia (cioè le particelle sub-atomiche), c’è più energia potenziale. Allo stesso modo, quando vi portate ai livelli più sottili della vostra coscienza, c’è anche lì un incremento di energia (cioè i poteri della coscienza).

I modelli che compongono questa Sintonizzazione sono precisi e formano relazioni complesse nei reami sottili della coscienza.

Non lasciatevi ingannare dalla sua semplicità. Questa Sintonizzazione è un potente trasformatore di coscienza.

Suggeriamo, pertanto, di provare e di trovare la vostra zona di conforto, con questa particolare Sintonizzazione.

Quando generate un incremento di flussi di luce dentro la ghiandola pituitaria e il sistema endocrino, liberate una depurazione potente e intensa. Ciascuno di voi ha in questo la propria zona di comodità.

Per alcuni di voi, ascoltare la Sintonizzazione una volta al giorno sarà tutto ciò che riescono a gestire con facilità. Altri potrebbero sentirsi attratti ad ascoltarla diverse volte.

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Man mano che procedete nell’ascolto di questa Sintonizzazione in modo regolare, scoprirete che il vostro nido energetico, o zona di conforto, si espande e sarete in grado di ascoltarla più volte. Ma il principio guida rimane la vostra zona di conforto.

Se ascoltate questa Sintonizzazione troppo spesso per la vostra realtà energetica, saprete di avere superato il limite. Riconoscerete che state rilasciando dentro di voi più energie di quanto possiate gestire. Il fatto è che, quando le ghiandole che costituiscono il vostro sistema endocrino ricevono le fluttuazioni di luce, attraverso la ghiandola pituitaria, esse rilasciano gli schemi inibitori di energia e coscienza.

L’unica linea guida, qui, è di procedere in modo da essere a vostro agio. Quelli tra voi che sono di natura più battagliera, potranno fare l’impossibile, diciamo. Ma rendetevi conto che state accelerando parecchio la trasformazione energetica del vostro sistema endocrino. E, se la vostra percezione, i vostri pensieri e sentimenti accelerano troppo, allora rallentate. Ascoltate la Sintonizzazione meno spesso e trovate la vostra zona di conforto.

 

Trasmissioni di Luce

La Meditazione

Per sua stessa natura, questa Sintonizzazione possiede un’energia evolutiva sottile, eppure potente. Molti di voi useranno questa Sintonizzazione per vedere più chiaramente il mistero di come voi co-create le vostre realtà. E, man mano che i veli che separano la realtà fisica dalle realtà sottili si aprono, vi risveglierete ad una nuova visione di voi stessi, insieme ad una nuova comprensione del vostro posto nel cosmo.

Gli Hathor

Pensieri e Osservazioni di Tom

È meglio se ascoltate questa particolare Sintonizzazione con le cuffie stereo. Il motivo è che i modelli di suono stereofonici di questa ricodifica audio creano complessi vortici di energia sottile. E questi vortici ruotano e piroettano ovunque concentriate la vostra attenzione. Se scegliete di ascoltare la Sintonizzazione senza le cuffie stereo, sarebbe utile separare lo speaker destro e quello sinistro, in modo da ottenere un effetto simile a quello stereo.

Non ascoltate questa Sintonizzazione mentre guidate l’auto o in situazioni che richiedono la vostra attenzione totale.

Ho lavorato con la Sintonizzazione usando sia il primo metodo che quello più avanzato menzionato dagli Hathor. E, come dicono loro, entrambi funzionano benissimo.

Questi metodi si spiegano da sé, eccetto un solo dettaglio, riguardante il metodo del loto bianco.

Quando immaginate “un fior di loto bianco, che galleggia su un corpo di acqua pura, calmo e infinito”, immaginate il loto e il corpo d’acqua in un modo che vi risulti facile. In altri termini, questo non è un esercizio di visualizzazione. Se tendete a visualizzare le cose con l’occhio della mente, allora potreste benissimo avere un immagine visiva del loto e dell’acqua. Ma se non avete questa inclinazione, allora sperimenterete il loto e l’acqua nella modalità sensoriale che vi riesce meglio.

La mia impressione, avendo lavorato per un po’ con questa Sintonizzazione, è che essa generi indubbiamente dei vortici di energia sottile nella mia ghiandola pituitaria. E da qui, le energie sottili si spostano spontaneamente lungo il mio sistema endocrino.

La Sintonizzazione, in genere, ha una qualità calmante, nutriente e profondamente ristoratrice. Ma, se la ascoltate troppo a lungo, essa svolge un’azione di purificazione. In questo caso, io mi sento come se fossi nervoso e irritabile. Questo mi dice che ho superato il limite della mia zona di conforto o, come dicono gli Hathor, il mio nido energetico.

Ogni volta che ascolto questa Sintonizzazione, mi sento come se mi stessi aprendo alle vivificanti qualità della luce interdimensionale. Ho anche notato che queste energie vivificanti a volte smuovono in me delle cose. E, quando questo avviene, io lo vivo come una pulizia generale di casa. Non smetto di pulire solo perché c’è della “polvere” nell’aria. Mi do una calmata e basta. E mi sforzo di essere paziente, perché, dopo tutto, ci sono molte stanze nella mia casa interiore e parecchie di esse hanno bisogno di una pulita.

Ho trovato, e continuo a trovare, che questa Sintonizzazione è profondamente trasformativa.

Trovo anche assai affascinante esplorare l’interfaccia tra la coscienza e la materia, in particolare la mia coscienza e la materia che costituisce il mio corpo. Percepisco immense opportunità, in questa Sintonizzazione, per l’esplorazione e la scoperta di sé stessi.

Questa Sintonizzazione, secondo me, è un vascello squisito ed elegante per esplorare alcune delle profondità che risiedono in noi.

E, con questo spirito, vi auguro, miei colleghi Argonauti della Mente, viaggi profondi e soddisfacenti.

Tom Kenyon

Clicca qui per ascoltare o scaricare su mp3 la Sintonizzazione Dimensionale Pituitaria :

https://tomkenyon.app.box.com/shared/18h6a6dpceq3a8ya5nyl

 

www.hathors.com

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Anche tuo figlio e' un piccolo Lannister? Genitori ostaggi dei capricci del proprio figlio

Anche tuo figlio è un piccolo Lannister?

 

Vanessa Niri

 

Coordinatrice pedagogica

 

Apre in francia un centro per aiutare genitori “ostaggio” dei capricci del proprio figlio. Il problema è molto più grave di quello che sembra. Perché far cambiare un (piccolo) dittatore con l’amore, non è affatto facile

 

 

 

 

Chi è un bambino tiranno?

Un bambino tiranno è il piccolo della famiglia che decide anche per i più grandi.

È il bambino che, se a cena c’è qualcosa che non gli piace, urla e strepita finché non ottiene le patatine fritte; è quello che guarda la televisione mentre i genitori fanno i compiti al posto suo, ed è quello che a cinque anni morde la mamma al Centro Commerciale e minaccia di non smettere finché non avrà le scarpe che luccicano, il videogioco o la casetta gigante di Peppa Pig. O ancora, il bambino tiranno è quello che decide a che ora andare a dormire, si impossessa del lettone e non fa dormire i genitori.

 

E, soprattutto, il bambino tiranno, è quello che non cambia idea né posizione, indipendentemente dalla tattica utilizzata dai genitori: che provino a smuoverlo con le sculacciate o con le minacce, con le moine o con le sfuriate, con i premi o con le punizioni, il risultato non cambia mai: il bambino tiranno è quello che non cede mai, non riconosce l’autorità altrui e resta seduto sul trono anche a costo di pagarla molto cara.

 

Insomma, se parliamo di bambini tiranni non parliamo semplicemente di figli viziati, o capricciosi, ma di un fenomeno presente e sempre più diffuso tra le nuove generazioni. Un problema educativo con serissimi risvolti socio sanitari, come dimostra la recente apertura del primo centro d’aiuto per genitori, presso l’ospedale Sant Eloi di Montpellier.

 

L’équipe di psichiatri francesi che ha aperto il centro, ci dice infatti che sono proprio i genitori ad essere le prime vittime dei bambini tiranni: mamme e papà sull’orlo di una crisi di nervi, costretti ad avere a che fare quotidianamente con un piccolo dittatore ingestibile, frustrante, violento e apparentemente anaffettivo. Un bambino difficile non solo tra le mura domestiche, ma anche nei luoghi pubblici, come l’asilo, la scuola, i corsi sportivi e che, a causa del suo comportamento, viene spesso emarginato dai compagni e stigmatizzato dagli adulti, aumentando di conseguenza anche le difficoltà dei propri genitori.

 

Quali siano le cause del fenomeno è attualmente fonte di discussione ( i francesi prediligono la spiegazione clinico-psichiatrica, molti pedagogisti ipotizzano invece che, a favorire la crescita di un bambino tiranno, concorra un insieme di cause educativo-comportamentali). Quello che è certo, però, è che la tirannia infantile è un tunnel dal quale è difficilissimo riuscire ad uscire senza un aiuto.

La scommessa del centro d’aiuto di Montpellier è quindi quella di sostenere i genitori, aiutandoli a scardinare le dinamiche, riportando in famiglia il necessario benessere per affrontare una situazione delicata.

 

Il quotidiano livello di stress, frustrazione, depressione e arrendevolezza generato dal rapporto quotidiano con un bambino tiranno è un coc ktail micidiale, all’interno del quale soffrono i genitori ma – dietro all’apparente sbruffonaggine – soffre immensamente anche il bambino, costretto in un ruolo dal quale nessuno riesce ad aiutarlo ad uscire.

Aiutare gli adulti a riconoscere e ad affrontare il problema è quindi l’unica strada possibile per neutralizzare il dittatore: una rivoluzione necessaria non soltanto ai genitori ma soprattutto ai figli, che hanno il diritto di essere aiutati a scendere dal trono per tornare ad essere semplicemente bambini.

 

 

 

http://www.wired.it/lifestyle/salute/2016/02/24/figlio-bambino-tiranno/?utm_source=wired&utm_medium=NL&utm_campaign=daily

 

 

 

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VITAMINA B12: A COSA SERVE E LE CONSEGUENZE DI UNA CARENZA

Si sente spesso parlare di vitamina B12, soprattutto associata a diete in cui si escludono in parte o totalmente cibi di origine animale come quella vegetariana o vegana. Ma a cosa serve la vitamina B12 e quali sono le possibili conseguenze di una carenza di questa sostanza nell’organismo?

Al nostro corpo serve un piccolo quantitativo di vitamina B12 (tra i 2 e i 3 mcg al giorno) ma quel poco è davvero essenziale, una carenza infatti può, a lungo termine e se sottovalutata, provocare gravi danni. Il problema sorge dal fatto che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare questa sostanza da solo ma deve necessariamente assumerla con l’alimentazione.

La B12 è conosciuta anche come Cobalamina dato che nella sua composizione è presente al centro un atomo di cobalto e fa parte delle vitamine idrosolubili, che si disciolgono in acqua.

La vitamina b12, a cosa serve

La vitamina B12 è fondamentale per la formazione dei globuli rossi di cui promuove la crescita. Lavora in sinergia in particolare con l’acido folico nella sintesi di DNA e dell’RNA aiutando quindi anche nella formazione dei globuli bianchi che difendono il nostro organismo dai microrganismi infettivi.

La B12 contribuisce poi alla buona salute del sistema nervoso intervenendo nella creazione della guaina mielinica che avvolge i nervi. Essenziale per la salute anche l’azione che ha sul metabolismo dell’omocisteina che contribuisce a tenere nei giusti livelli evitando che si depositi troppo colesterolo nei vasi sanguigni.

Vitamina b12 negli alimenti: dove si trova?

I cibi in cui la vitamina B12 è presente sono soprattutto carne, pesce, uova, latte e latticini anche perché i mangimi con cui sono nutriti gli animali sono spesso addizionati con questa sostanza. I vegetali potenzialmente conterrebbero B12, dato che questa vitamina viene sintetizzata dai batteri presenti nella terra. Noi però siamo soliti pulire bene frutta e verdura prima di mangiarla e quindi, anche se in origine c'erano tracce di B12, con il lavaggio non possiamo più dirci sicuri della sua presenza. Si tratta per questo dell'unico elemento che non è presente in maniera affidabile in un'alimentazione completamente a base vegetale.

Non è un caso quindi che, in particolare ai vegani, si consiglia di assumere integratori di vitamina B12 o quanto meno di servirsi quotidianamente di alimenti fortificati per raggiungere il fabbisogno giornaliero.
Gli alimenti fortificati, nei quali questa vitamina è stata addizionata appositamente, sono ad esempio alcuni cereali per la colazione o delle tipologie di latte vegetale.

Su questi prodotti trovate indicata in etichetta la presenza e il quantitativo di B12 addizionata.

 

Carenza vitamina b12, le conseguenze

Una carenza di vitamina b12 può provocare gravi danni al sistema nervoso e un aumento nel sangue di omocisteina, aminoacido che è stato messo in relazione con il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, tumori e demenza. Inoltre una mancanza di B12 può portare anemia se sono contemporaneamente bassi anche i livelli di acido folico (altra vitamina del gruppo B).

In particolare scarsa vitamina B12 nel sangue può portare a sviluppare una forma di anemia detta megaloblastica o perniciosa considerata molto pericolosa. In particolare nei bambini la carenza di questa vitamina è assolutamente da non sottovalutare dato che può portare a danni neurologici permanenti.

C’è da dire però che, escludendo il caso di bambini piccoli, prima di andare incontro a una vera carenza di B12 sono necessari diversi anni dato che il nostro organismo ha la capacità di immagazzinarne delle riserve nel fegato. Si ha quindi tutto il tempo utile ad agire già alle prime avvisaglie di una possibile carenza.

I primi sintomi in caso di carenze di vitamina B12 sono stanchezza, debolezza, nervosismo, perdita di memoria e calo dell’attenzione, tutte cose che si possono facilmente confondere con altre problematiche. Ecco perché è essenziale valutare i livelli di vitamina b12 attraverso specifiche analisi del sangue che vanno a stabilire le effettive riserve di questa sostanza nell’organismo.

Vitamina b12 bassa e alta

Dalle analisi del sangue possono risultare livelli di vitamina B12 bassi oppure alti. Il primo caso è sicuramente più frequente e non solo se si segue una dieta vegetariana o vegana. Anche tanti onnivori, spesso senza saperlo, non hanno grandi riserve corporee di questa vitamina perché in alcuni casi non è tanto un problema di assunzione quanto di assorbimento.

Carenze di B12 possono infatti essere dovute a due casi: scarso apporto con la dieta o difficoltà di assorbimento. Sul primo caso si può agire facilmente con degli appositi integratori, nel secondo invece bisogna andare alla ricerca della causa. Frequentemente il problema deriva dalla mancanza di fattore intrinseco, una glicoproteina prodotta dallo stomaco fondamentale per l’assorbimento della B12. Esistono poi patologie o farmaci che inibiscono l’assorbimento di questa vitamina e anche l’andare avanti con l’età è un possibile fattore di rischio per carenze vitaminiche tra quella della B12.

Si è visto invece che alti livelli di B12 potrebbero essere tra le cause dell'acne ma, un eccesso di questa vitamina, è particolarmente dannoso in particolare per i reni.

Davvero difficile comunque raggiungere livelli dannosi di questa sostanza con la sola alimentazione, ma se ciò dovesse accadere è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia per indagare meglio sulle cause di questa situazione.

Francesca Biagioli

Vitamina B12: a cosa serve e le conseguenze di una carenza

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