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LA QUALITA' DEI SOGNI È QUESTIONE CHIMICA, STUDIO ITALIANO SVELA MECCANISMO

La qualità dei sogni è una questione di chimica.

E' la scoperta fatta dai ricercatori del dipartimento di Psicologia dell'Università Sapienza di Roma, del dipartimento di Neurologia clinica e comportamentale dell’Irccs Santa Lucia di Roma e dell’Università dell’Aquila.

Lo studio, pubblicato su 'Human Brain Mapping', ha individuato un meccanismo neurochimico che determina il ricordo.

I ricercatori hanno scoperto le ragioni per le quali gli uomini sognano in maniera diversa: alcuni non ricordano affatto i loro sogni, mentre altri ne conservano un ricordo molto dettagliato, quasi 'filmico'.

Allo stesso modo, tra coloro che ricordano con regolarità i sogni, alcuni riportano narrazioni di estrema incongruenza e bizzarria o con una forte componente emotiva, altri invece forniscono descrizioni assai povere di eventi e scene.

Grazie a una strategia innovativa che sfrutta l’elevata risoluzioni delle tecniche di neuroimmagine, i ricercatori hanno potuto misurare il comportamento 'microstrutturale' di alcune aree del cervello, dimostrando che esiste una diretta implicazione del neurotrasmettitore dopamina negli aspetti salienti dell’esperienza onirica.

In particolare l’attenzione degli studiosi si è focalizzata sulle strutture cruciali del sistema dopaminergico di rinforzo e gratificazione cerebrale: la sostanza grigia della corteccia prefrontale mediale e l’amigdala. Per lo studio, il gruppo di ricerca coordinato da Luigi De Gennaro per la Sapienza e da Gianfranco Spalletta per il Santa Lucia, ha scelto come modello di riferimento la malattia di Parkinson che è caratterizzata da una evidente carenza di dopamina.

In questo modo i ricercatori hanno potuto scoprire che pazienti colpiti, il comportamento di specifiche strutture del sistema di gratificazione cerebrale e, soprattutto, il dosaggio dei farmaci dopaminergici assunti, influiscono diversamente sugli aspetti qualitativi dei loro sogni. Le implicazioni di tale scoperta possono aprire prospettive completamente innovative per l’approccio neuroscientifico allo studio del sogno.

L’esame delle alterazioni dei sogni in pazienti affetti da malattia di Parkinson mette direttamente in relazione il bilancio di dopamina nella corteccia prefrontale mediale e nell’amigdala con la vivezza dei sogni ricordati.

Tutto questo apre prospettive completamente innovative.

"Potremmo dire – conclude De Gennaro - di avere inaugurato una nuova stagione dello studio della neurochimica del ricordo dei sogni”.

 

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Mente, cervello e controllo del pensiero: a che punto siamo?

Mente, cervello e controllo del pensiero: a che punto siamo?

 

Mente e cervello sono la nuova frontiera della scienza. La telepatia, la telecinesi, il brainet, esoscheletri neuro-comandati che decuplicano la forza negli operai, farmaci per dimenticare.

 

Videogiochi, fantascienza oppure realtà? Da dove partono queste ambizioni? Chi finanzia la ricerca? A che punto siamo?

 

Ecco qualcosa che dovreste sapere.

 

Il progetto BRAIN (cervello)

 

Il progetto BRAIN (Brain Research through Advancing Innovative Neurotechnologies) vuole comprendere tutte le dinamiche del funzionamento del cervello attraverso varie tecniche, tra cui l’uso della sperimentazione animale sui primati.

 

L’iniziativa è partita nel 2013 dall’amministrazione Obama, grazie all’eugenista John Holdren, direttore del White House Office of Science and Technology Policy. Brain, che è consequenziale alla mappatura completa del genoma umano terminata nel 2003, è un progetto sia pubblico che privato:

è finanziato infatti sia dal co-fondatore di Microsoft Paul Gardner Allen, con 100 milioni di dollari, sia dal governo americano, con 300 milioni di dollari l’anno.

 

L’opinione pubblica è favorevole, perche ha la speranza (e solo questo gli hanno fatto credere) di future cure per i disordini mentali come la schizofrenia, la depressione, l’Alzheimer, la tetraplegia, il Parkinson e così via..

 

 

 

John Holdren è però anche uno dei co-autori del testo Ecoscience: Population, Resources, Environment, dove viene discusso il possibile ruolo di una vasta gamma di mezzi per affrontare la sovrappopolazione. Tra queste,la sterilizzazione forzata, l’aborto obbligatorio, contraccettivi nella fornitura di cibo e acqua, licenze riproduttive… Holdren prevede una società in cui a tutte le ragazze, non appena raggiunta la pubertà, il governo impianti una capsula per la sterilizzazione a lungo termine. Tale capsula potrebbe poi essere temporaneamente rimossa, dopo avere ottenuto il permesso ufficiale per avere una gravidanza. In alternativa, Holdren vuole una società che sterilizzi tutte le donne che hanno già avuto due figli. !!!!!

Questo approccio non è dissimile da quello che viene discusso dalla comunità scientifica e negli ambienti governativi nel Regno Unito (vedi: “Come in UK vogliono cambiare i nostri figli“).

 

Lo Human Brain Project (Progetto Cervello Umano)

 

L’Unione Europea non è da meno: oltre al progetto NERRI di governo della mente (leggere: “Piani UE e Big Pharma per il governo del pensiero“) nel 2013 ha stanziato, attraverso la Commissione Europea, un miliardo di euro in dieci anni per un unico faraonico progetto, lo HBP (Human Brain Project), con le stesse finalità del progetto BRAIN, coinvolgendo 113 partner tra università e imprese. Il sito ufficiale tuttavia mette testualmente in guardia dall’utilizzo dei risultati di questi studi per “implementare nuovi sistemi di sorveglianza di massa e nuovi armamenti”. Lo Human Brain Project punta a realizzare entro il 2023 un simulatore del cervello umano (solo i neuroni in media sono più di 100 miliardi, come le stelle di un’intera galassia) ed è stato istituito dalla Commissione Barroso II, in particolare dal commissario Máire Geoghegan-Quinn, che l’anno precedente si è fatta notare in consessi elitari come il Forum Ambrosetti, insieme a Yasuchika Hasegawa (Presidente e CEO della giapponese Takeda Pharmaceutical Co.), Peter Sutherland (Presidente della BP e Presidente di Goldman Sachs International) e così via.

 

 

Ma soprattutto, eccola in una foto, sorridente, sotto allo sguardo rassicurante del presidente Obama, insieme a John Holdren, l’uomo del progetto BRAIN. La prova più evidente che i due progetti, il BRAIN e l’HBP, nascono sotto a un’unica direzione trasversale.

 

PERO’, nel 2014, ben ottocento neuro-scienziati europei, di cui una trentina italiani, hanno firmato una lettera aperta indirizzata alla Comunità Europea, contestando il progetto HBP, criticandone gli obiettivi, la trasparenza generale e chiedendo una riallocazione dei fondi, gestiti da tre soli soggetti.

 

Il presente del “futuro della mente”. A che punto siamo?

Con la EEG, l’elettroencefalografia, la telepatia è già all’ordine del giorno. Nel libro “Il futuro della mente: l’avventura della scienza per capire, migliorare e potenziare il nostro cervello ” (clicca qui per leggere il libro), il fisico teorico Micho Kakusostiene che gli scienziati abbiano già sviluppato un vero e proprio dizionario dei pensieri mentali. L’IBM nel rapporto “Next 5 in 5 forecast” promette che presto saremo in grado di comunicare con i nostri computer esclusivamente attraverso il pensiero: basta con i mouse, con le tastiere o con i comandi vocali.

 

A Berkeley, Jack Galland è già riuscito a interfacciare computer e cervello per ricostruire in un video a bassa risoluzione ciò che “la mente” sta osservando. E siccome la corteccia visiva si attiva anche quando semplicemente immaginiamo qualcosa, in futuro prossima potrebbe essere possibile vedere quello che qualcuno sta pensando.

Video: Barkeley - Jack Galland - Vision Reconstruction

 

Nello Utah era il 2011 quando, utilizzando l’ECoG – l’elettrocorticogramma-, un computer riusciva a indovinare le parole pensate dai volontari che si sottoponevano all’esperimento, su una rosa di dieci nomi, con un’accuratezza che oscillava tra il 76 e il 90%.

 

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Scrivere con il pensiero è già possibile: ci sono esempi di tetraplegici che navigano sul web. E queste nuove possibilità potrebbero forse presto dare luogo a nuove tecniche di interrogatorio sia per la polizia che per i magistrati.

La NeuroSky, situata manco a dirlo nella Silicon Valley, è già leader del settore dell’elaborazione di onde cerebrali e la sua software house conta già oltre duemila programmatori. In collaborazione con ARM, leader nel campo dei semiconduttori, ha creato una soluzione di monitoraggio cardiovascolare e neurologico per pazienti con problemi cronici che consente ai medici l’accesso tramite smartphone alle informazioni vitali.

Video: NeuroSky - Una ragazza controlla un robot con la mente

 

Il Brainet

 

Miguel Nicolesis, protagonista nella scena internazionale nel campo degli studi neurologici, è convinto del fatto che fra poco utilizzeremo replicanti controllati dalla mente, dei veri e propri avatar come nell’omonimo film, per affrontare le sfide come la colonizzazione dello spazio. È suo uno studio recente nel quale tre scimmie, collegate “mentalmente”, dovevano comandare un cursore da spostare con il pensiero verso un obiettivo. A ogni primate era assegnato un asse specifico nelle tre dimensioni. Questo tipo di connessione multipla, tra più “dispositivi cerebrali”, secondo Nicolesis rappresenta il primo passo verso BRAINET, un sistema grazie al quale le persone viaggeranno su internet con la mente e condivideranno i pensieri.

Eccolo descrivere le sue idee in uno speech su Ted.

 

Nel 2014, in Brasile, Nicolesis fece battere il calcio d’inizio a un ragazzo paraplegico. Il ragazzo ottenne dal suo esoscheletro una “reale sensazione” del contatto col terreno. In un altro suo esperimento, una scimmia è riuscita a muovere un braccio robotico a distanza chilometri. I suoi primati riuscirono anche a distinguere le superfici lisce da quelle ruvide (attraverso quella che si chiama interfaccia aptica). Intanto il ventenneEaston LaChappelle ha già rivoluzionato la robotica, inventando le prime protesi neurobioniche con licenza Creative Common a 500 dollari.

 

 

Foto: Easton LaChappelle e il suo braccio robotico Open Source

 

Ispirandosi alle ricerche e ai risultati di questo tenore, i fratelli Wachowski, ideatori di Matrix, nel loro nuovo serial Tv Sense8 descrivono un mondo dove i protagonisti collaborano attraverso una sorta di destino che li lega nei pensieri, ma anche attraverso ogni sorta di sensazione, da quella visiva a quella tattile e, naturalmente, emotiva.

 

Il potenziamente neurocognitivo

 

I savant sono persone nate con particolari abilità mentali, intensificate a discapito di altre.

L’esempio più famoso al mondo è sicuramente Kim Peek, che Dustin Hoffman portò sul grande schermo nel film Rain Man. Peek era in grado di leggere ogni libro due pagine alla volta, usando un occhio per la pagina sinistra e l’altro occhio per la destra, per poi recitarne a memoria il testo. Si dice che contasse più di 10.000 libri nella sua biblioteca mentale. Per contro, non riusciva ad allacciarsi le scarpe. Grazie alla TMS, la stimolazione magnetica transcranica, gli scienziati sono in grado di riprodurre parte di questo singolare processo, inibendo aree selezionate del cervello. Diviene così ipotizzabile, in futuro, avere memorie fotografiche o abilità matematiche sorprendenti, in sintonia con lo sviluppo di nuove scienze come la genetica e la bioinformatica. Inoltre, anche per il potenziamento neurocognitivo, come ricordato all’inizio, l’Europa ha il suo progetto (si chiama Nerri).

 

Riuscire a dimenticare

 

Farmaci come il midazolam, che causano un’amnesia anterograda, possono rendere più difficile il formarsi dei ricordi consci, ma lasciare intatti quelli inconsci. Andrew Davidson, anestesista presso l’Ospedale dei Bambini Royal Victoria, in Australia, li chiama “ricordi che ci riguardano, anche se non possiamo coscientemente richiamarli”, un po’ come una bella sbronza dunque. Il Midazolam è usato non a caso anche come farmaco di induzione dell’ipnosi.

 

È stato già dimostrato che, usando una tecnica che si chiama optogenetica, è possibile riattivare i ricordi sopiti di topi modificati geneticamente, eccitando una proteina sensibile con un fascio di luce. Anche l’amnesia retrograda, cioè la perdita di memoria per eventi precedenti alla causa che la induce, è oggetto di studi. Joe Tsien, del Medical College of Georgia, ha annunciato di aver cancellato un ricordo di un topo usando una proteina chiamata CaMKII. E ha già dieci anni la scoperta di André Fenton, professore di scienze neurali alla New York University, riguardate l’enzima PKM-Zeta, che prometteva una terapia farmacologica per rimuovere selettivamente i ricordi. Science ha annunciato questo risultato come una delle 10 scoperte più sensazionali del 2006.

Ma non è tutto rose e fiori

 

Se, per citare ancora il visionario Micho Kaku, presto “potremo vagare tra le stelle” con la sola forza della mente, attraverso una connessione magari wireless al cervello, non bisogna dimenticare che vi sono molte sperimentazioni in corso che rappresentano in pieno la ferocia inimmaginabile a cui il genere umano sottopone molte specie animali e che sono giudicate inaccettabili da molte persone e organizzazioni.

 

Se pensate di farcela, potreste per esempio dare un’occhiata a quello che, secondo l’attivista Richard Edmondson,

si nasconde dietro agli esperimenti di collegamento mentale tra i primati. Oltre agli aspetti bioetici, poi, questi progressi pongono rilevanti problemi politici.

 

Uno stato di polizia centrale, comandato da un élite che vede, comanda ed influenza ogni coscienza con una forza che nessuna sommossa sarebbe mai in grado di sovvertire, davvero non ce lo possiamo permettere. Minority Report docet.

L’umanità è a un bivio evoluzionistico: che almeno questa volta si riesca a governarlo in anticipo.

 

Fonte: www.byoblu.com

 

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IL DNA SI RIPARA CON I SENTIMENTI !

 

IL DNA SI RIPARA CON I SENTIMENTI!

I codici del DNA si-invertono quando i sentimenti di amore, gioia,gratitudine e apprezzamento sono Sentiti ...

 

E NOI SIAMO IN SINTONIA CON QUESTO QUALUNQUE COSA ACCADA O ACCADE

I suoni che posseggono determinate frequenze, hanno un potere straordinario sulla fisiologia umana grazie appunto alla forma che accoglie informazioni coerenti alle leggi della creazione universale.

UTILE PER I SEMANARI CHE TENIAMO: IL NOSTRO REIKI, PER LA GUARIGIONE DELLA CELLULA MADRE, LA CRISTALLOTERAPIA AYURVEDICA, IL MASSAGGIO-MESSAGGIO, LA TERZA LINGUA , LA MUSICOTERAPIA….

 

Rigenera il tuo DNA ed evolvi la tua coscienza

Se un numero abbastanza elevato di individui si unisse con uno scopo più elevato, come la meditazione per la pace, si dissolverebbe anche la violenza!

Utilizzando determinate frequenze in un ambiente silenzioso si possono effettuare sedute di meditazione, training autogeno, E.F.T  e  REIKI e altre tecniche di ricerca interiore. Ad esempio un suono con frequenza a 528 Hz, può essere utilizzato prima di andare a dormire per ri-armonizzarsi o anche per cancellare le “basse frequenze” derivanti da pessime situazioni vissute o emozioni provate. Queste frequenze possono riparare e riprogrammare il nostro DNA.

Esistono frequenze sonore vitali, circa 6, che hanno un potere straordinario e benefico sulla fisiologia umana.

Queste sono:

396 HZ – Liberi dal senso di colpa e ansia

417 HZ – Cambiamento, lasciare andare il passato

528 HZ – Riparazione e armonizzazione DNA

639 HZ – Apertura e connessione nei rapporti umani

741 HZ – Stimolare il risveglio interiore

852 HZ – Ritorno all’ordine spirituale

In queste 6 frequenze (Do 396 HZ, Re 417 HZ, Mi 528 HZ, Fa 639 HZ, SOL 741 HZ, LA 852 HZ) la proporzione che ne deriva crea ottave superiori corrispondenti alla geometria sacra del Codice da Vinci.

È l’inizio di una nuova scienza, la Cimatica, che studia le onde e i suoni che creano forme geometriche armoniose.

 

I suoni e la luce saranno gli strumenti delle medicina del futuro….CHIEDIAMO AIUTO ALLA NOSTRA MUSICISTA CHIARA T.!

Nikola Tesla diceva che i tre numeri principali che costituiscono l’universo sono 3,6,9. – La frequenza 528 Hz (5+2+8=15 1+5 =6) è definita la frequenza ‘Miracolo’ ed è la stessa delle eliche del DNA…

- Nei canti Gregoriani, queste frequenze basiche sono espresse continuamente e ripetutamente. Da questo deriva il senso di armonia e di beatitudine.

- Un istituto giapponse (I.H.M Research Institute), ha condotto una ricerca su queste frequenze vitali, fotografando a -25 gradi i cristalli dalla geometria perfetta che ne derivava. La tecnica è quella di Masaru Emoto.

- Altre ricerche con la kinesiologia sui chakra ha dimostrato il potenziamento della forza vitale in presenza di tale frequenze.

- Tutti i pezzi di musica classica composte da Ottave superiori posseggono alcune di queste frequenze specifiche.

- Nel padiglione auricolare è presente la proporzione del Codice da Vinci.

- I suoni che posseggono queste frequenze hanno un potere straordinario sulla fisiologia umana grazie appunto alla forma che accoglie informazioni coerenti alle leggi della creazione universale.

Il corpo umano è composto di sostanza genetica ed è dotato di un trasmettitore e un ricevitore estremamente evoluto di frequenze. Durante sperimentazioni scientifiche, si è osservato che inserendo il DNA in un contenitore particolare di elettroni, questi ultimi si dispongono creando una struttura uguale al DNA. Se si rimuove il DNA, gli elettroni ritornano ad occupare le precedenti posizioni. Questa è la prova certa che il patrimonio genetico dell’essere umano interagisce di continuo con l’energia circostante; siamo noi, le nostre condizioni emotive, a influenzare il mondo di continuo.

Dentro un essere umano ci sono delle microantenne, conosciute con il nome di amminoacidi, connesse e collegate con il DNA. Inoltre, esistono 64 codici genetici, fatti per inviare o ricevere frequenze più elevate collegando ogni persona ad una coscienza più elevata. Le ultime ricerche scientifiche dicono che solo 20 di queste antenne sono funzionanti, mentre le rimanenti 44 rimangono “spente”. 20 antenne sono insufficienti a collegare un essere umano con le frequenze più elevate. Ne deriva che ogni essere umano usa solo una piccola parte del proprio potere cerebrale.

Le nostre emozioni hanno una funzione determinante sull’attivazione di queste microantenne, come dimostrato da Bruce Lipton nel libro La biologia delle credenze. Una situazione di paura che deriva da tutte le nostre emozioni a bassa frequenza, può attivare solo alcune di queste “antenne” perché produce una lunghezza d’onda lunga e lentissima.

Invece l’amore, espressione di tutte le nostre emozioni di elevata qualità spirituale, riesce ad attivare un numero elevato di “antenne Effettori’ perché genera una lunghezza d’onda veloce e corta.

LE FREQUENZE POSSONO INFLUENZARE E RIPROGRAMMARE IL DNA

Il DNA umano è un Internet biologico, superiore, sotto molti aspetti, a quello artificiale. La più recente ricerca scientifica russa spiega, direttamente o indirettamente, fenomeni quali la chiaroveggenza, l’intuizione, gli atti spontanei ed a distanza di cura, l’auto-guarigione, le tecniche di affermazione, la luce o aure insolite intorno alle persone (concretamente, dei maestri spirituali), l’influenza della mente sui modelli climatici e molto ancora. Inoltre, ci sono segni di un tipo di medicina completamente nuova nella quale il DNA può essere influenzato e riprogrammato dalle parole e dalle frequenze SENZA sezionare e rimpiazzare geni individuali.

Solo il 10% del nostro DNA viene utilizzato per costruire le proteine. Questo sub-complesso di DNA è quello che interessa i ricercatori occidentali che lo stanno esaminando e catalogando. L’altro 90% è considerato “DNA rottame”. Tuttavia, i ricercatori russi, convinti che la natura non è stupida, hanno riunito linguisti e genetisti per intraprendere un’esplorazione di quel 90% di “DNA rottame”. I loro risultati, scoperte e conclusioni sono semplicemente rivoluzionarie !

Secondo loro, il nostro DNA non solo è il responsabile della costruzione del nostro corpo, ma serve anche da magazzino di informazioni e per la comunicazione.

I linguisti russi hanno scoperto che il codice genetico, specialmente nell’apparentemente inutile 90%, segue le stesse regole di tutte le nostre lingue umane. Per questo motivo, hanno confrontato le regole della sintassi (il modo in cui si mettono insieme le parole per formare frasi e proposizioni), la semantica (lo studio del significato delle parole) e le regole grammaticali di base. Hanno scoperto che gli alcalini del nostro DNA seguono una grammatica regolare e hanno regole fisse come avviene nelle nostre lingue. Così le lingue umane non sono apparse per coincidenza, ma sono un riflesso del nostro DNA inerente.

Anche il biofisico e biologo molecolare russo Pjotr Garjajev e i suoi colleghi hanno esplorato il comportamento. La linea finale è stata: “I cromosomi vivi funzionano come computer “solitonici/olografici” usando la radiazione laser del DNA endogeno”.

Questo significa che hanno fatto in modo di modulare certi modelli di frequenza con un raggio laser e con questo hanno influenzato la frequenza del DNA e, in questo modo, l’informazione genetica stessa.

Siccome la struttura base delle coppie alcaline del DNA e del linguaggio (come si è già spiegato) sono la stessa struttura, non si rende necessaria nessuna decodificazione del DNA. Uno semplicemente può usare parole e preghiere  del linguaggio umano !

Questo è stato anche provato sperimentalmente.

La sostanza del DNA vivente (in tessuto vivo, non in vitro), reagirà sempre ai raggi laser del linguaggio modulato e anche alle onde radio, se si utilizzano le frequenze appropriate. Infine questo spiega scientificamente perché le affermazioni, l’educazione autogena, l’ipnosi e cose simili possono avere forti effetti sugli umani e i loro corpi. È del tutto normale e naturale che il nostro DNA reagisca al linguaggio. Mentre i ricercatori occidentali ritagliano geni individuali dei filamenti del DNA e li inseriscono in un altro posto, i russi hanno lavorato con entusiasmo con dispositivi che possono influenzare il metabolismo cellulare con le frequenze modulate di radio e di luce per riparare difetti genetici.

Per esempio il gruppo di ricercatori di Garjajeva ha avuto successo nel provare che con questo metodo si possono riparare i cromosomi danneggiati dai raggi X. Sono anche riusciti a catturare modelli di informazione di un DNA specifico e lo hanno trasmesso ad un altro, riprogrammando così le cellule su un altro genoma. In quel modo, hanno trasformato con successo, per esempio, embrioni di rana in embrioni di salamandra, semplicemente trasmettendo i modelli di informazione del DNA !

In quel modo, l’informazione completa è stata trasmessa senza nessuna delle disarmonie o effetti collaterali che si manifestano quando si fa l’ablazione e si reintroducono geni individuali del DNA ! Questo rappresenta una rivoluzione e sensazione incredibili, che trasformerà il mondo !

Tutto ciò applicando semplicemente la vibrazione e il linguaggio al posto dell’arcaico processo d’ablazione ! Questo esperimento punta all’immenso potere della genetica delle onde, che ovviamente ha più influenza, sulla formazione degli organismi, che i processi biochimici delle sequenze alcaline.

I maestri esoterici e spirituali sanno da millenni che il nostro corpo si può programmare con il linguaggio, le parole e il pensiero. Ora questo è stato provato e spiegato scientificamente. Certamente la frequenza deve essere quella corretta e a questo si deve il fatto che non tutti hanno lo stesso risultato o possano farlo sempre con la stessa forza.

La persona deve lavorare con i processi interni e la maturità per poter stabilire una comunicazione cosciente con il DNA. I ricercatori russi lavorano con un metodo che non dipende da questi fattori, però funziona SEMPRE, sempre e quando venga usata la giusta frequenza.

Però, quanto più è sviluppata la coscienza individuale, meno c’è la necessità di qualsiasi tipo di dispositivo! Si possono ottenere quei risultati da se stessi e la scienza finalmente smetterà di ridere di tali idee e potrà spiegarne e confermarne i risultati. E non finisce qui. Gli scienziati russi hanno anche scoperto che il nostro DNA può causare modelli di perturbazione nel vuoto, producendo così “cunicoli” magnetizzati o cunicoli spaziali – molto simili ai buchi neri.

I “piccoli buchi” sono gli equivalenti microscopici di quelli chiamati ponti Einstein-Rosen nella vicinanza dei buchi neri (lasciati da stelle consumate)

Questi sono dei tunnel di connessione, fra aree completamente differenti dell’universo, attraverso i quali si può trasmettere l’informazione fuori dallo spazio e dal tempo. I PORTALI DI CUI PARLIAMO NELLA DENDROTERAPIA

Il DNA attira quei frammenti di informazione e li passa alla nostra coscienza. Questo processo di ipercomunicazione (LA TERZA LINGUA) è più efficace in stato di rilassamento. Lo stress, le preoccupazioni e l’intelletto iperattivo impediscono il successo dell’ipercomunicazione o ne distorcono completamente l’informazione rendendola inutile.

In Natura, l’ipercomunicazione è stata applicata con successo da milioni di anni. Il flusso di vita strutturato in “organizzazioni stato” di insetti lo prova drammaticamente. L’uomo moderno lo conosce solo ad un livello molto più sottile come “intuizione”. Però anche noi possiamo recuperarne a pieno l’uso.

Un esempio in Natura. Quando un formica regina è lontana dalla sua colonia, la costruzione continua con fervore e in accordo con la pianificazione. Tuttavia, se si uccide la regina, nella colonia tutto il lavoro si ferma. Nessuna formica sa cosa fare. Apparentemente, la regina invia i “piani di costruzione” anche da molto lontano per mezzo della coscienza gruppale dei suoi sudditi. Può stare lontana quanto vuole, fintanto che sia viva.

Nell’uomo l’ipercomunicazione si attiva quando uno improvvisamente riesce ad avere accesso ad un’informazione che è fuori dalla propria base di conoscenze. (TERZA LINGUA)

A quel punto questa ipercomunicazione viene sperimentata e catalogata come un’ispirazione o intuizione.

Il compositore italiano Giuseppe Tartini, per esempio, una notte sognò che il diavolo si sedeva vicino al suo letto suonando il violino. La mattina seguente, Tartini potè trascrivere il brano a memoria con esattezza e lo chiamò la Sonata del Trillo del Diavolo.

Per anni, un infermiere di 42 anni sognò una situazione nella quale era connesso ad una specie di CD-ROM di conoscenza. Gli veniva trasmessa conoscenza verificabile da tutti i campi immaginabili e alla mattina poteva ricordare. Era tale la valanga di informazioni che sembrava che di notte gli trasmettessero tutta una enciclopedia. La maggior parte delle informazioni era fuori dalla sua base di conoscenze personali e arrivava a dettagli tecnici di cui lui non sapeva assolutamente niente.

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Quando avviene l’ipercomunicazione, si possono osservare fenomeni speciali nel DNA, così come nell’essere umano. Gli scienziati russi hanno irradiato campioni di DNA con luce laser. Nello schermo si è formato un modello di onde tipico. Quando hanno ritirato il campione di DNA, i modelli di onda non sono scomparsi, sono rimasti. Molti esperimenti di controllo hanno dimostrato che il modello proveniva ancora dal campione rimosso, il cui campo energetico apparentemente è rimasto di per se stesso. Questo effetto ora si denomina effetto del DNA fantasma.

Si presume che l’energia dello spazio esteriore e del tempo, dopo aver ritirato il DNA, fluisca ancora attraverso i “cunicoli”.

I BRAVI REIKISTI POSSONO FARE QUESTO:

La maggior parte delle volte gli effetti secondari che si incontrano nell’ipercomunicazione, anche degli esseri umani, sono campi elettromagnetici inspiegabili nelle vicinanze della persona implicata. In presenza dei quali i dispositivi elettronici, come attrezzature per CD e altri simili, possono essere alterati e smettere di funzionare per ore. Quando il campo elettromagnetico si dissolve lentamente, le attrezzature funzionano ancora normalmente. Molti curatori e psichici conoscono questo effetto dovuto al loro lavoro. Più si migliorano l’atmosfera e l’energia dell’ambiente più frustante è che in quel preciso istante l’attrezzatura di registrazione smette di funzionare e di registrare. Il riaccendere e spegnere dopo la sessione non ne ristabilisce ancora la funzionalità totale che però il giorno dopo ritorna alla normalità. Chissà forse leggere ciò risulta tranquillizzante per molti, in quanto non ha niente a che vedere con l’essere tecnicamente incapaci, ma significa semplicemente che sono abili per l’ipercomunicazione.

Gli scienziati russi hanno irradiato diversi campioni di DNA con dei raggi laser e su uno schermo si è formata una tipica trama di onde che, una volta rimosso il campione, rimaneva sullo schermo. Allo stesso modo si suppone che l’energia al di fuori dello spazio e del tempo continua a passare attraverso gli tunnel spaziali attivati anche dopo la rimozione del DNA.

Gli effetti collaterali più frequenti nell’ipercomunicazione sono dei campi magnetici vicini alle persone coinvolte. Gli apparecchi elettronici possono subire delle interferenze e smettere di funzionare per ore. Quando il campo elettromagnetico si dissolve, l’apparecchio ricomincia a funzionare normalmente. Molti operatori spirituali conoscono bene questo effetto.

Grazyna Gosar and Franz Bludorf nel loro libro Vernetzte Intelligenz spiegano queste connessioni in modo chiaro e preciso. Gli autori riportano anche alcune fonti secondo le quali gli uomini sarebbero stati come gli animali, collegati alla coscienza di gruppo, e quindi avrebbero agito come gruppo. Per sviluppare e vivere la propria individualità, tuttavia, avrebbero abbandonato e dimenticato quasi completamente l’ipercomunicazione.

Ora che la nostra coscienza individuale è abbastanza stabile, possiamo creare una nuova forma di coscienza di gruppo. Così come usiamo Internet, il nostro DNA è in grado di immettere dati nella rete, scaricare informazioni e stabilire un contatto con altre persone connesse. In questo modo si possono spiegare i fenomeni quali telepatia o guarigioni a distanza (VEDESI REIKI 2° LIVELLO!!!!).

Senza un’individualità distinta la coscienza collettiva non può essere usata per un periodo prolungato, altrimenti si ritornerebbe a uno stato primitivo di istinti primordiali. L’ipercomunicazione nel nuovo millennio significa una cosa ben diversa. I ricercatori pensano che, se gli uomini con piena individualità formassero una coscienza collettiva, avrebbero la capacità di creare, cambiare e plasmare le cose sulla terra, come fossero Dio ! E l’umanità si sta avvicinando a questo nuovo tipo di coscienza collettiva.

Il tempo atmosferico è piuttosto difficile da influenzare da un solo individuo, ma l’impresa potrebbe riuscire dalla coscienza di gruppo (niente di nuovo per alcune tribù indigene). Il tempo viene fortemente influenzato dalla frequenza risonante della terra (frequenza di Schumann). Ma queste stesse frequenze vengono prodotte anche nel nostro cervello, e quando molte persone si sincronizzano su di esse, o quando alcuni individui (p. e. maestri spirituali) concentrano i loro pensieri come un laser, non sorprende affatto che possano influenzare il tempo. Una civiltà moderna che sviluppa questo tipo di coscienza non avrebbe più problemi né d’inquinamento ambientale, né di risorse energetiche; usando il potere della coscienza collettiva potrebbe controllare automaticamente e in modo naturale l’energia del pianeta. (E PERCHE’ NON LE SCIE CHIMICHE?)

Se un numero abbastanza elevato di individui si unisse con uno scopo più elevato, come la meditazione per la pace, si dissolverebbe anche la violenza!

Il DNA sembra essere anche un superconduttore organico in grado di lavorare a una temperatura corporea normale. I conduttori artificiali invece richiedono per il loro funzionamento delle temperature estremamente basse (tra -200 e -140°C). Inoltre, tutti i superconduttori possono immagazzinare luce, quindi informazioni. Anche questo dimostra che il DNA sia è grado di farlo.

ORBS:

Vi è un altro fenomeno legato al DNA e ai tunnel spaziali. Normalmente questi minuscoli tunnel sono altamente instabili e durano soltanto una frazione di secondo. In certe condizioni però si possono creare dei tunnel stabili in grado di formare delle sfere luminose. In alcune regioni della Russia queste sfere appaiono molto spesso. In queste regioni le sfere a volte s’innalzano dalla terra verso il cielo, e i ricercatori hanno scoperto che possono essere guidati dal pensiero. Le sfere emettono onde a bassa frequenza che vengono anche prodotte dal nostro cervello, quindi sono in grado di reagire ai nostri pensieri. Queste sfere di luce hanno una carica energetica molto elevata e sono in grado di causare delle mutazioni genetiche. Anche molti operatori spirituali producono queste sfere o colonne di luce, quando si trovano in uno stato di profonda meditazione o durante un lavoro energetico. In alcuni progetti per la guarigione della terra queste sfere vengono catturate anche nelle foto. In passato di fronte a questi fenomeni luminosi si credeva che apparissero degli angeli. In ogni caso, pur mancando le prove scientifiche, ora sappiamo che persone con queste esperienze non soffrivano affatto di allucinazioni. Abbiamo fatto un grande passo in avanti nella comprensione della nostra realtà. Anche la scienza “ufficiale” conosce le anomalie della terra che contribuiscono alla formazione dei fenomeni luminosi.

Nel libro L’Intelligenza in Rete nascosta nel DNA, (Macro Edizioni) Grazyna Gosar e Franz Bludorf spiegano queste connessioni chiaramente e precisamente. Gli autori citano anche fonti supponendo che in tempi primitivi l’Umanità, come gli animali, è stata fortemente connessa alla coscienza gruppale e agiva come gruppo. Tuttavia, per sviluppare e sperimentare l’individualità, noi umani abbiamo dovuto dimenticare l’ipercomunicazione quasi completamente. Ora che siamo abbastanza stabili nella nostra coscienza individuale, possiamo creare una nuova forma di coscienza gruppale, concretamente una, quella in cui abbiamo accesso a tutte le informazioni per mezzo del nostro DNA senza essere forzati o controllati a distanza rispetto a quello che dobbiamo fare con quell’informazione.

Fonti:

Testi ed immagini tratti dal cd “The Frequencies of Life”, del dr. Nicholas Caposiena, editi da Edizioni MyLife,

acquistabili su www.mylifestore.it

L’Intelligenza in Rete nascosta nel DNA, (Macro Edizioni) Grazyna Gosar e Franz Bludorf

 

 

Tutte le frequenze della vita

Oggi navigando in rete mi sono imbattuta inoltre in un forum interessante dove un utente scrive di aver trovato tutte le frequenze riportandole e di aver creato un file waw che contiene i 7 toni dei chakra

 

174hz – Fondamenta, effetti spirituali individuali

285hz – Cognizione quantica

396hz – Liberi dal senso di colpa, ansia e paura

417hz – Cambiamento, lasciare andare il passato

528hz – Riparazione e armonizzazione DNA

639hz – Apertuta e connessione nei rapporti umani

741hz – Stimolare il risveglio interiore

852hz – Ritorno all’ordine spirituale

963hz – Effetti spirituali individuali

696hz – Normalizzare la funzione cardiaca

751hz – Normalizzare la funzione epatica

763hz – Normalizzare la funzione della tiroide

835hz – Normalizzare il sistema immunitario

1335hz – Normalizzare la ghiandola surrenale

1537hz – Normalizzare il sistema endocrino

480hz – Corretto funzionamento della ghiandola pineale

635hz – Corretto funzionamento del colon

637hz – Rinforzo dell’integrità e delle funzione dell’RNA

1444hz – Produzione fisiologica di testosterone maschile

1445hz – Produzione fisiologica di testosterone femminile

1725hz – Stimolazione della ghiandola pituitaria G.H

35hz – Mente chiara

764hz – Normalizzare il sistema nervoso

1565hz – Bilanciamento Mente-Spirito

 

Chakras:

Base Della Spina Dorsale, Rosso Tramonto – 256 Hz

Osso Sacro, Arancione – 288 Hz

Plesso Solare, Giallo – 320 Hz

Cuore, Verde – 341.3 Hz

Gola, Blu – 384 Hz

Terzo Occhio, Indaco – 426.7 Hz

Corona, Viola – 480 Hz

 

FONTE : http://www.lorecalle.it/?p=650

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il microbiota: il microbo che ci aiuta a vivere

Il microbiota del bambino si perfeziona entro i primi quattro anni di vita, si arricchisce sempre più assumendo altre specie di batteri, sia dal cibo solido che dall’ambiente dove vive. “Far crescere i bambini in una bolla di igiene eccessiva - spiega Carlotta De Filippo- dando loro solo cibi sterilizzati, non facendoli giocare con gli animali per terra, curandoli con antibiotici a ogni raffreddore, impoverisce il microbiota, creando le premesse per le allergie”.

Lo sapevate? Ognuno di noi porta con sé circa due chilogrammi di microrganismi che interagiscono con ogni individuo su una superficie di 300 metri quadrati di intestino, quasi un campo da tennis.

Il microbiota è come un altro organo del nostro corpo, le cui funzioni stiamo cominciando a capire solo ora: batteri, lieviti e funghi ricoprono il nostro corpo, per difenderci. Il cosiddetto microbiota ha la capacità di proteggerlo dai patogeni esterni. Sono dunque dei meravigliosi (e piccolissimi) complici della nostra salute.

Importanti studi di microbiologia attualmente in corso a livello mondiale sono condotti anche  dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige.

Duccio Cavalieri e Carlotta De Filippo rispettivamente coordinatore del Dipartimento di biologia computazionale e ricercatrice del Dipartimento di qualità alimentare e nutrizione del Centro Ricerca e Innovazione di San Michele, sono da tempo impegnati a studiare il microbiota nelle aree alpine.

Carlotta De Filippo spiega che si nasce sterili ma il microbiota si forma già dalle prime ore di vita.

“Il passaggio attraverso il canale materno – aggiunge Duccio Cavalieri - ci conferisce una carica batterica in grado di addestrare il nostro sistema immunitario a distinguere i batteri amici dai batteri estranei”. 

Il microbiota del bambino si perfeziona entro i primi quattro anni di vita, si arricchisce sempre più assumendo altre specie di batteri, sia dal cibo solido che dall’ambiente dove vive. “Far crescere i bambini in una bolla di igiene eccessiva - spiega Carlotta De Filippo- dando loro solo cibi sterilizzati, non facendoli giocare con gli animali per terra, curandoli con antibiotici a ogni raffreddore, impoverisce il microbiota, creando le premesse per le allergie”.

Le ricerche della Fondazione Mach in questo campo si stanno concentrando sugli effetti degli alimenti sulla salute umana, in particolare sugli alimenti vegetali, ricchi di sostanze prebiotiche, sui prodotti fermentati, con una certa attenzione ai prodotti tipici, molto ricchi di probiotici che possono mantenere un equilibrio salutare del microbiota intestinale.

- See more at: http://www.giornalesentire.it/article/microrganismi-benefici-per-la-salute-fondazione-edmund-mach-san-michele-all-adige.html#sthash.ig5mxXMD.dpuf

 

 

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Il caso del Lago Vostok e altri misteri dell’Antartide C’E’ UN BUCO SPAZIO-TEMPORALE ?

Inevitabile chiedersi cosa ci sia di così importante e vitale sul continente antartico da giustificare la presenza di tante basi di ricerca e l’impegno economico conseguente che ogni nazione ricopre puntualmente.

 

Molti sostengono che l’Antartide sia una sorta di X-File, impenetrabile e protetto a oltranza dagli organismi che lo gestiscono. Questa stessa rivista, su cui appare l’articolo, è stata censurata e le è stato impedito, senza alcuna giustificazione, di realizzare un’ indagine giornalistica che potesse fare migliore luce su quanto avviene sul continente di ghiaccio.

 

In ogni caso, al di là delle asettiche dichiarazioni di routine che vengono rese note periodicamente sulle rilevazioni scientifiche, proprio la cospicua e incontrollabile presenza delle équipe di ricerca sul continente antartico ha permesso di ottenere dai vari testimoni uno spaccato più preciso sul profilo ambientale e umano della dimensione antartica e soprattutto ha consentito di cogliere delle inaspettate indiscrezioni su vari fenomeni ed eventi non convenzionali che si manifestano in Antartide. Nelle sue acque, che risulterebbero incontaminate essendo sigillate dall’enorme massa ghiacciata che lo sovrasta, i ricercatori americani e russi sperano oggi di poter recuperare microrganismi e vegetali di milioni di anni fa. L’ipotesi che l’acqua di questo bacino si congeli e poi si scongeli lascerebbe supporre la possibilità che nelle sue acque possa esistere qualche forma di vita ancora attiva.

 

Ma l’interesse suscitato intorno a questo lago subantartico è stato causato dalla forte anomalia magnetica riscontrata, nella zona sud-orientale, durante i voli esplorativi effettuati a partire dal 2001. L’energia dell’anomalia è stata calcolata in 1000 nanotesla, si estende per ben 166 chilometri quadrati ed è in grado di far impazzire gli strumenti di bordo.

 

Le cause di questa anomalia non sono state ancora spiegate. Alcuni ricercatori l’hanno messa in relazione all’oggetto di natura metallica che è stato rilevato alla base del lago.

 

La stessa natura di questo oggetto rimane un altro mistero a cui non viene data spiegazione. In un primo momento si pensava che si trattasse del meteorite che poteva aver causato la depressione del lago. Ma in seguito, dopo ulteriori rilievi effettuati ancora con i radar, è stato stabilito che l’oggetto aveva una forma circolare, e probabilmente anche cilindrica, con un diametro notevolmente esteso. Al di là dei possibili errori di rilevazione radar, l’oggetto sembrava apparire di forma particolarmente regolare.

 

Altri fatti rendono ancor più enigmatico il caso del Lago Vostok, come le voci dell’inspiegabile scomparsa di due turiste australiane che, dopo aver comunicato con la loro base un non meglio precisato “incontro con qualcosa di anomalo” nei pressi del lago, sono state intercettate da un elicottero militare e internate in una base americana. Ad oggi, testimoni non confermati riportano che l’area del Lago Vostok ospita un numero inconsueto di escavatori, di personale scientifico e militare e di altri mezzi logistici. Questi stessi riportano anche che al Lago Vostok sia presente la NSA americana, “L’Agenzia per la Sicurezza Nazionale”, e che questa abbia perimetrato l’intera zona del lago, secretando le comunicazioni sull’area e impedendo l’accesso a chiunque non sia autorizzato, allo scopo dichiarato di “evitare contaminazioni”.

 

Che cosa sta succedendo nel cuore dell’Antartide? Che cos’è quell’oggetto metallico circolare che emette onde elettromagnetiche dal fondo del Lago Vostok? Che cosa hanno visto le due australiane che non dovevano vedere?

 

 

 

 

 

 

 

Attualmente le indagini sull’inspiegabile fenomeno sono ancora in corso e si suppone che il vortice sopra il Polo Sud possa essere la manifestazione di un “wormhole”, un “buco” spazio-temporale previsto dalla fisica quantistica che teoricamente consentirebbe di penetrare dentro altre dimensioni temporali.

 

Fonti dell’underground culturale newyorkese affermano che la ricerca sul fenomeno è andata particolarmente avanti e che sarebbe allo studio un programma governativo che prevede la possibilità di far esplorare il varco temporale direttamente da volontari umani.

 

 

 

 

 

Il continente antartico è ricoperto da una compatta coltre di ghiaccio, alle volte dello spessore di 3-4 chilometri, che nasconde le vere caratteristiche della sua superficie

 

 

 

Il misterioso oggetto circolare del Lago Vostok e le bizzarrie temporali del “Time Gate” aprono un capitolo nuovo sulla storia dell’antico Eden nell’Antartide. Chi si nasconde sotto i ghiacci del continente: nazisti superstiti del Reich o una antica civiltà di rettiliani? Che cosa ne pensano quelli che abitano le basi di ricerca scientifica in Antartide?

 

 

 

di Giancarlo Barbadoro

 

 

 

I misteri dell’Antartide

 

Per molto tempo il continente antartico è stato ignorato dalla storia. Nel medioevo, la Chiesa e le Società iniziatiche del tempo sapevano che esisteva ai limiti estremi dell’emisfero australe e ritenevano che rappresentasse quanto rimaneva dell’antico Eden. Una convinzione che apparteneva anche alla tradizione dell’antico druidismo europeo.

 

Benché l’ubicazione di questo lontano continente australe fosse rappresentata in diverse mappe medievali, la sua scoperta ufficiale avvenne solamente nel 1820. Da allora si sono susseguiti vari tentativi di esplorazione da parte di molte nazioni. Soprattutto da parte degli Stati Uniti che hanno organizzato numerose missioni esplorative e impiantato sul continente le loro basi permanenti di ricerca e di appoggio militare.

 

 

 

In questa prospettiva poteva accadere che gli USA, dimostrando di poter esercitare una indubbia sovranità politica e militare sul territorio, potessero reclamare il continente antartico come nuovo Stato dell’Unione. Un’ipotesi confortata da altri esempi di territori cooptati dagli USA, sebbene non direttamente collegati al territorio federale, come l’Alaska e le Hawaii.

 

Tuttavia, contrariamente a ogni logica ipotizzabile, gli USA, inaspettatamente, hanno rinunciato a rivendicare il proprio diritto sovrano sull’Antartide giungendo a invitare altre nazioni a gestire insieme il territorio per decidere le sorti future del continente.

 

 

 

Nel 1959 a Washington si riunirono i rappresentanti di vari stati. Oltre alle prime sette nazioni che ufficialmente avevano già ipotizzato di rivendicare la loro sovranità su alcune parti dell’Antartide, ovvero Regno Unito, Norvegia, Nuova Zelanda, Australia, Cile, Argentina e Francia, erano presenti anche Belgio, Giappone, Sudafrica e Unione Sovietica.

 

Le nazioni convenute giunsero così a siglare le fondamenta giuridiche del cosiddetto “Trattato Antartico” con cui si impegnavano a gestire le modalità di insediamento e di esplorazione del continente, impegnandosi in una reciproca cooperazione.

 

 

 

 

 

 

 

La mappa del continente antartico

 

 

 

 

 

Merita soffermarsi su alcuni passi emblematici del trattato: “Nessuno Stato può arrogarsi il diritto di occupare il territorio che è patrimonio dell’umanità”, neppure se ha delle stazioni di ricerca sul territorio. E poi ancora: “… è proclamata la libertà di ricerca scientifica sul territorio ed è prevista la cooperazione in essa anche nello scambio delle informazioni ottenute su territori che sono considerati patrimonio dell’umanità”.

 

 

 

Perché mai dichiarare l’Antartide “patrimonio dell’umanità”? Che cosa ha spinto gli USA a regalare al pianeta il libero accesso al continente antartico? Forse proprio per quello che già sapevano le consorterie medievali?

 

 

 

A seguito di questo trattato, oggi in Antartide le varie nazioni del pianeta hanno ricavato specifiche competenze territoriali dove hanno impiantato le loro basi scientifiche che stanno conducendo un lavoro di ricerca, per la verità non sempre molto chiaro.

 

 

 

Attualmente, per quanto se ne sa, vengono condotte ricerche sul comportamento dei venti di alta quota e sulla rilevazione delle temperature polari. Si eseguono carotaggi estraendo porzioni di ghiaccio dal suolo. Vengono altresì collaudate attrezzature per sport estremi, si studiano i comportamenti psicologici dei membri delle spedizioni asserragliati nei loro rifugi tecnologici. Risulta poi che sono stati montati anche telescopi amatoriali per improbabili osservazioni astronomiche che adesso poco alla volta vengono sostituiti con attrezzature più professionali.

 

In linea teorica si potrebbe pensare che non ci sia molto da studiare sul continente antartico. Un lavoro che oltretutto potrebbe essere condotto da pochi enti di ricerca senza dover essere sviluppato da una pletora di stazioni scientifiche in una ripetizione di dati che, visto il patto di reciproca collaborazione, risulta inutile e paradossale.

 

Così, in apparenza nulla sembrerebbe giustificare i considerevoli costi che ciascun insediamento scientifico porta a gravare sul bilancio delle Nazioni promotrici. L’Italia, ad esempio, ha contribuito per circa 25 anni al “Programma Nazionale di Ricerche in Antartide”, il “PNRA”, con 550 milioni di euro. L’ultima trance per il 2010-2011, suggellata dal Ministro Gelmini, è stata di ben 18 milioni di euro, ovvero 36 miliardi delle vecchie lire per intenderci.

 

 

 

 

 

La base antartica McMurdo degli USA

 

 

 

 

 

Per fare un confronto di valori, lo Stato Italiano ha finanziato, per il triennio aprile 2009 – marzo 2012, a favore del settore olivicolo nazionale solo 3,4 milioni euro. Mentre la Regione Liguria ha stanziato un aiuto di appena 8,9 milioni di euro per sostenere il piano economico di ricerca sulle energie sostenibili.

 

C’è da aggiungere inoltre che la partecipazione scientifica alla ricerca in Antartide dell’Italia viene sponsorizzata e controllata anche dallo Stato Maggiore della Difesa italiana.

 

Inevitabile chiedersi cosa ci sia di così importante e vitale sul continente antartico da giustificare la presenza di tante basi di ricerca e l’impegno economico conseguente che ogni nazione ricopre puntualmente.

 

 

 

Molti sostengono che l’Antartide sia una sorta di X-File, impenetrabile e protetto a oltranza dagli organismi che lo gestiscono. Questa stessa rivista, su cui appare l’articolo, è stata censurata e le è stato impedito, senza alcuna giustificazione, di realizzare una indagine giornalistica che potesse fare migliore luce su quanto avviene sul continente di ghiaccio.

 

In ogni caso, al di là delle asettiche dichiarazioni di routine che vengono rese note periodicamente sulle rilevazioni scientifiche, proprio la cospicua e incontrollabile presenza delle équipe di ricerca sul continente antartico ha permesso di ottenere dai vari testimoni uno spaccato più preciso sul profilo ambientale e umano della dimensione antartica e soprattutto ha consentito di cogliere delle inaspettate indiscrezioni su vari fenomeni ed eventi non convenzionali che si manifestano in Antartide.

 

 

 

Il caso del Lago Vostok:

 

Il primo caso di eventi non convenzionali che si affianca alla consueta rilevazione scientifica riguarda il lago subantartico Vostok.

 

Fino agli anni settanta “Vostok” era solo il nome di una stazione di ricerca dell’ex-Unione Sovietica, poi ceduta dalla Russia agli Stati Uniti, con cui condivide ancora la ricerca in loco.

 

A seguito dell’impiego di speciali radar, dedicati all’esplorazione del sottosuolo dei ghiacci, venne evidenziata una zona piatta e anomala che portò alla conclusione che sotto la calotta glaciale c’era un vero e proprio lago d’acqua liquida.

 

 

 

 

 

Il lancio di un pallone sonda meteorologico della NASA. Fu durante uno di questi lanci che avvenne l’inspiegabile fenomeno della manomissione degli strumenti di bordo che ha dato il via al caso del “Time Gate” sul quale sembrerebbero indagare anche i Servizi di sicurezza americani

 

 

 

 

 

Un lago, grande come l’Ontario, lungo quasi 250 chilometri e largo 50, profondo 1000 metri, ma che si trova a 4 chilometri dal livello della superficie. I ricercatori stimarono che il lago poteva essere stato originato dalla caduta di un meteorite oppure da una depressione provocata da un vulcano in formazione quando il continente non era ancora ricoperto dai ghiacci.

 

Nelle sue acque, che risulterebbero incontaminate essendo sigillate dall’enorme massa ghiacciata che lo sovrasta, i ricercatori americani e russi sperano oggi di poter recuperare microrganismi e vegetali di milioni di anni fa. L’ipotesi che l’acqua di questo bacino si congeli e poi si scongeli lascerebbe supporre la possibilità che nelle sue acque possa esistere qualche forma di vita ancora attiva.

 

Ma l’interesse suscitato intorno a questo lago subantartico è stato causato dalla forte anomalia magnetica riscontrata, nella zona sud-orientale, durante i voli esplorativi effettuati a partire dal 2001. L’energia dell’anomalia è stata calcolata in 1000 nanotesla, si estende per ben 166 chilometri quadrati ed è in grado di far impazzire gli strumenti di bordo.

 

Le cause di questa anomalia non sono state ancora spiegate. Alcuni ricercatori l’hanno messa in relazione all’oggetto di natura metallica che è stato rilevato alla base del lago.

 

La stessa natura di questo oggetto rimane un altro mistero a cui non viene data spiegazione. In un primo momento si pensava che si trattasse del meteorite che poteva aver causato la depressione del lago. Ma in seguito, dopo ulteriori rilievi effettuati ancora con i radar, è stato stabilito che l’oggetto aveva una forma circolare, e probabilmente anche cilindrica, con un diametro notevolmente esteso. Al di là dei possibili errori di rilevazione radar, l’oggetto sembrava apparire di forma particolarmente regolare.

 

Altri fatti rendono ancor più enigmatico il caso del Lago Vostok, come le voci dell’inspiegabile scomparsa di due turiste australiane che, dopo aver comunicato con la loro base un non meglio precisato “incontro con qualcosa di anomalo” nei pressi del lago, sono state intercettate da un elicottero militare e internate in una base americana.

 

 

 

 

 

Molti ricercatori stimano che, se il continente antartico ha ospitato in un lontano passato la culla dell’umanità, si dovrebbero trovare resti di una civiltà antica. I primi esploratori rimasero quindi suggestionati dalle formazioni come questo “castello di ghiaccio” che risvegliava antichi ricordi ancestrali

 

 

 

 

 

Da quanto raccolto da operatori in Antartico si racconta che le due donne australiane, mentre attraversavano il continente antartico sugli sci, una volta giunte sul luogo del Lago Vostok sono state prelevate con la forza da una squadra americana e messe in isolamento in un luogo non precisato sotto il controllo dell’autorità americana. Altro non è stato detto e da allora non si è saputo che fine abbiano fatto le due malcapitate. L’unica cosa certa è che la loro scomparsa cela un mistero collegato con l’ultimo loro collegamento radio effettuato con la base australiana Casey, nel corso del quale affermavano che “avevano visto qualcosa che volevano assolutamente riferire, ma di cui non osavano parlare via radio, per timore di essere captate”. Tuttavia sono state intercettate e messe in isolamento, rendendo ancora più fitto il mistero.

 

Ma il caso delle due australiane non è l’unico. Nei primi mesi del 2012 si è verificata la scomparsa di un intero team di scienziati, di cui hanno dato notizia network importanti come la Fox, poi riapparsi improvvisamente dopo una settimana di comunicazioni interrotte.

 

Ad oggi, testimoni non confermati riportano che l’area del Lago Vostok ospita un numero inconsueto di escavatori, di personale scientifico e militare e di altri mezzi logistici. Questi stessi riportano anche che al Lago Vostok sia presente la NSA americana, “L’Agenzia per la Sicurezza Nazionale”, e che questa abbia perimetrato l’intera zona del lago, secretando le comunicazioni sull’area e impedendo l’accesso a chiunque non sia autorizzato, allo scopo dichiarato di “evitare contaminazioni”.

 

Che cosa sta succedendo nel cuore dell’Antartide? Che cos’è quell’oggetto metallico circolare che emette onde elettromagnetiche dal fondo del Lago Vostok? Che cosa hanno visto le due australiane che non dovevano vedere?

 

 

 

Il caso del “Time Gate” antartico

 

Un altro mistero riferito all’Antartide è quello del cosiddetto “vortice temporale del Time Gate”. E qui non si riesce a capire come possano prolificare tante narrazioni, mai documentabili, ma comunque sempre coerenti nella narrazione e di sicuro impatto suggestivo.

 

Viene raccontato dai testimoni che il 27 gennaio 1996, mentre una équipe di scienziati americani e inglesi stava svolgendo delle ricerche sul continente antartico, la ricercatrice Mariann McLein comunicò di aver osservato un inconsueto vortice di nebbia grigia al di sopra del Polo Sud.

 

 

 

 

 

Una tavola di fantasia su quello che potrebbe essere scoperto sotto la superficie di ghiaccio del continente antartico

 

 

 

 

 

In un primo momento la spiegazione del fenomeno fu che doveva trattarsi di una tempesta di sabbia. Tuttavia, poiché nel corso del tempo la grande nube grigia non cambiava forma né si spostava dalle coordinate in cui era stata osservata per la prima volta, i ricercatori decisero di investigare sull’insolito fenomeno e lanciarono verso il cielo un pallone sonda di tipo meteorologico.

 

Il pallone sonda era dotato di strumentazioni in grado di registrare la velocità del vento, la temperatura e la composizione dell’aria e altre cose utili allo scopo.

 

Il pallone salì in alto e una volta in prossimità del vortice scomparve all’improvviso alla vista degli sbalorditi ricercatori. Dopo un breve momento di sorpresa gli scienziati afferrarono la corda che tratteneva il pallone meteorologico a terra e lo tirarono verso il basso.

 

Dopo averlo recuperato controllarono i dati rilevati dalle apparecchiature di bordo e con sorpresa si accorsero che il cronometro di bordo mostrava la data del 27 gennaio 1965. Lo stesso giorno del lancio, ma con la data di trent’anni prima.

 

 

 

Ritenendo che si trattasse di un errore della strumentazione di bordo, i ricercatori, dopo aver controllato che l’equipaggiamento fosse funzionante, ritentarono più volte l’esperimento lasciando che il pallone sonda finisse dentro la nube grigia sulle loro teste. Ma tutte le volte che lo riportavano a terra, l’orologio di bordo mostrava ancora la data che risultava posta nel passato.

 

 

 

 

 

L’impronta del Lago Vostok sulla superficie dell’Antartide. Le acque del lago si trovano a 4 chilometri di profondità, sigillate da una massa di ghiaccio perenne. Il luogo è salito alla ribalta dei media per i misteriosi fenomeni magnetici che disturbano il volo degli aerei

 

 

 

 

 

Il fenomeno venne classificato dai ricercatori con il nome di “the Time Gate” e venne fatto rapporto alla Casa Bianca.

 

Attualmente le indagini sull’inspiegabile fenomeno sono ancora in corso e si suppone che il vortice sopra il Polo Sud possa essere la manifestazione di un “wormhole”, un “buco” spazio-temporale previsto dalla fisica quantistica che teoricamente consentirebbe di penetrare dentro altre dimensioni temporali.

 

Fonti dell’underground culturale newyorkese affermano che la ricerca sul fenomeno è andata particolarmente avanti e che sarebbe allo studio un programma governativo che prevede la possibilità di far esplorare il varco temporale direttamente da volontari umani.

 

 

 

Resti di una antica civiltà?

 

Un altro mistero dell’Antartide riguarda la scoperta, nei pressi del Lago Vostok, di una antica città abbandonata. L’annuncio sarebbe attribuibile a una troupe televisiva della California che dopo aver girato dei video sarebbe scomparsa dal novembre 2002.

 

La notizia riporta che fonti della Marina americana hanno sostenuto di avere trovato un video girato dall’équipe in una discarica abbandonata a circa 160 chilometri a ovest della stazione antartica Vostok.

 

Dopo il ritrovamento, un portavoce del governo americano avrebbe detto che “il governo degli Stati Uniti cercherà di bloccare la messa in onda di un video, trovato dai soccorritori della Marina in Antartide, che rivela presumibilmente che un imponente scavo archeologico, di 3 chilometri quadrati, è in corso al di sotto dei ghiacci”.

 

Un portavoce della società televisiva avrebbe replicato: “Questo video è di proprietà di AtlantisTV, noi l’abbiamo girato. È anche il nostro. E non appena ci sarà giustamente restituito, lo manderemo in onda. Fine della storia”.

 

 

 

 

 

 

 

Gli strumenti radar che hanno scandagliato il fondo del Lago Vostok hanno rivelato la presenza di un oggetto metallico circolare, probabilmente cilindrico, che sarebbe la causa delle distorsioni magnetiche che provocano alterazioni degli strumenti di bordo degli aerei che sorvolano il lago

 

Non resta che rimanere in attesa degli eventi. Intanto si può ascoltare quello che hanno riferito ai ricercatori della National Science Foundation due ufficiali della Marina americana dopo aver visto il contenuto del nastro magnetico: “Spettacolari rovine e altre cose che non eravamo in grado di specificare”.

 

Un ultimo mistero continua a sussistere e questo è ben documentabile anche solamente utilizzando le mappe di Google Earth. Compaiono infatti, quasi sul bordo estremo del continente Antartico, nella parte orientale, vicino alla base italo-francese Concordia, delle inspiegabili aperture che emergono dai ghiacci nelle pareti rocciose.

 

Sebbene distanti tra di loro parecchi chilometri, risultano pressoché identiche e assomigliano all’ingresso di cunicoli che presumibilmente si addentrano nel sottosuolo.

 

Entrambe le aperture di forma semicircolare misurano all’incirca 90 metri di larghezza per 30 di altezza e sembrano sottoposte a una accurata manutenzione.

 

Bocche secondarie di qualche vulcano oggi inattivo? Tunnel di qualche installazione sconosciuta? Forse parte delle installazioni realizzate dai nazisti del Reich durante la loro permanenza sul continente antartico? Oppure strutture costruite dal misterioso popolo di umani e sauroidi, che invece di abbandonare l’antico Eden preferì rimanere per celebrare il ricordo di ere arcaiche?

 

Anche in questo caso non rimane che attendere lo sviluppo delle ricerche che studiosi indipendenti stanno conducendo in gran segreto sul continente dei ghiacci. Sempre a condizione che non esista veramente una qualche forma di cover up sulle scoperte effettuate in Antartide.

 

 

 

 

 

 

 

Una delle misteriose “bocche” che si aprono verso il sottosuolo del continente antartico. La loro struttura porta a pensare che siano di natura artificiale. Le misure sono considerevoli, è stata infatti calcolata una apertura di almeno 90 metri di larghezza e 30 di altezza

 

 

 

 

 

Che cosa ne pensano quelli che vivono in Antartide

 

I misteri di cui si ammanta il continente antartico sembrano essere ben conosciuti da una certa parte di quanti vivono da anni nelle basi scientifiche permanenti e di quanti partecipano saltuariamente alle missioni che si susseguono anno dopo anno.

 

Sono voci e indiscrezioni che si rincorrono spesso senza alcuna documentazione, poiché tutti hanno un certo timore della censura che sembra imperare sul continente antartico. Ma molte volte le testimonianze fanno parte di esperienze personali, indelebili, che nessuno può nascondere o far dimenticare.

 

A conferma di quanto si può ipotizzare sul caso dei misteri dell’Antartico possiamo citare l’articolo apparso il 6 febbraio 2000 sulla rivista “The Antarctic Sun”, pubblicata dal governo americano nella base antartica McMurdo. L’articolo, di T. Lloyd, si rivolgeva ai fatti che stavano accadendo in Antartide e portava un titolo inequivocabile: “Continente immacolato, ma con oscuri segreti”.

 

Un articolo che sembra confermare gli eventi e la natura misteriosa del continente antartico attraverso la diretta testimonianza del suo autore che da anni stava raccogliendo dati che sfuggivano al secretamento da parte delle autorità che gestiscono l’accesso e la ricerca in Antartide.

 

Si può citare un passo di questo articolo che appare sicuramente suggestivo e emblematico se si pensa che è stato scritto proprio sul continente antartico da un diretto testimone, da interpretare con tutte le suggestioni e incertezze del caso:

 

 

 

 

 

Un’altra delle misteriose “bocche” che sembrano essere l’ingresso di grandi gallerie che portano sotto la superficie del continente antartico. Ne sono state rilevate tre di dimensioni notevoli che si trovano tra il Lago Vostok e la base italo-francese Concordia

 

 

 

 

 

“In tutte le ricerche che si svolgono in questo grande continente, vi è una sospetta mancanza di attenzione a certe teorie, assolutamente straordinarie, che meritano un esame approfondito.

 

Stiamo vivendo sulla superficie di una terra in gran parte inesplorata, ed è da tempo che abbiamo preso in considerazione solo semplici rocce, ghiacciai e pinguini.

 

Sto parlando dell’evidenza che è stata sollevata a più riprese, che rivela che non siamo i primi esseri viventi ad abitare questo luogo, e che la ricerca scientifica non è l’unica attività che viene svolta qui. Quando riconosceremo che ci possono essere molte più cose oltre le apparenze che abbiamo sotto gli occhi?

 

Come tutti sanno, il continente è pressoché completamente ricoperto dai ghiacci. Cosa si nasconda sotto quel ghiaccio, a chilometri di profondità in molti luoghi del continente, è un fattore ancora sconosciuto. La verità viene fuori, tuttavia, da poche anime coraggiose che cercano delle risposte ad alcune domande inquietanti.

 

Esiste nel loro lavoro una forte evidenza che rivela che l’Antartide è stata abitata molto tempo fa da creature sconosciute, quando la temperatura di questo continente era molto più calda”.

 

C’è una evidente censura sugli eventi e sui ritrovamenti che vengono fatti in Antartide. Un giorno, forse, si potrà conoscere la vera storia di questo continente, considerato dalla Chiesa e dalle Società Iniziatiche medievali, e oggi ancora dalle tradizioni native di tutti i continenti, come la terra dell’antico Eden.

 

Una antica terra imperitura che è rimasta nel ricordo ancestrale delle genti, in cui l’umanità conviveva con creature sauroidi, oggi ricordate anche dalla Bibbia e conosciute fantasiosamente come “rettiliani”, da cui ricevette il dono della conoscenza.

 

L’accesso al suolo dell’Antartide non è facile ed è regolamentato da una Authority che con il pretesto di salvaguardare l’ambiente dalle intemperanze del turismo selvaggio impone rigidi controlli sulle persone e paradossalmente anche sul materiale documentativo.

 

Per ora non possiamo far altro che vagliare le varie testimonianze che ci giungono dal continente dei ghiacci perenni per ricostruire poco alla volta, senza censure che possano impedirlo, il puzzle della vera storia dell’umanità.

 

 

 

http://www.shan-newspaper.com/web/antartica/516-il-caso-del-lago-vostok-e-altri-misteri-dellantartide.html

 

 

 

I misteri irrisolti del Lago Vostok: conterrebbe forme di vita ritenute estinte

 

 

 

mar 15, 2014

 

Il lago Vostok, in Antartide, è uno dei luoghi più misteriosi del Pianeta. Esso si trova vicino alla omonima base scientifica russa, ed è il più grande degli oltre 70 laghi subglaciali situati sotto la calotta di ghiaccio del Polo Sud. Nonostante sia uno dei luoghi più inospitali della Terra, pare che le sue acque siano ricche di specie ittiche che si pensavano estinte.

 

A quasi 4 km dalla superficie, esattamente sotto 3700 metri di ghiaccio, coesisterebbe un ecosistema al momento ancora indefinito. C’è qualcosa di strano, per dirla in parole semplici, in questo bacino d’acqua dolce ricoperto da un antichissimo strato di ghiaccio perenne, che nel corso degli anni è stato oggetto di studi e perforazioni da parte degli scienziati di tutto il mondo.

 

Le analisi di alcuni campioni d’acqua raccolti da una spedizione russa, sotto più di tre km di strato di ghiaccio, avrebbero mostrato la presenza di un batterio che non sembra appartenere a nessun gruppo già noto. Tale batterio avrebbe confermato la presenza di microrganismi solitamente presenti nell’intestino dei pesci.

 

Anche chiamato “Lago Preistorico”, il lago Vostok testimonierebbe la presenza di pesci e crostacei, secondo l’analisi divulgata da Scott Rogers sul magazine “Plos One”. Una scoperta che, se dovesse trovare ulteriori riscontri, potrebbe portare alla luce specie che si ritenevano estinte. L’unica perplessità che si presenta agli studiosi, è rappresentata dalla possibilità che i campioni analizzati possano essere stati involontariamente contaminati.

 

Dopo vari tentativi inutili, il 5 febbraio 2012 la spedizione è finalmente riuscita a penetrare lo strato di ghiaccio, che da oltre 14 milioni di anni protegge lo specchio d’acqua, mantenendo il lago “sigillato” nel tempo.

 

Il lago è rimasto intatto, ma il blocco di ghiaccio prelevato ha restituito abbondanti tracce di lubrificante, utilizzato per alimentare la trivella durante la perforazione. “Era molto sporco- conferma Sergey Bulat, ricercatore dell’Istituto di Fisica Nucleare di San Pietroburgo- conteneva cherosene, microrganismi provenienti dal macchinario stesso e anche batteri che normalmente vivono nella pelle umana.

 

Ma era presente anche un Dna non corrispondente alle sequenze genetiche conservate nei database”, ha spiegato, riferendosi al campione di ghiaccio prelevato.

 

I ricercatori hanno definito prematuro quell’annuncio, considerando la presenza degli agenti contaminanti. Ma i russi facenti parte della spedizione sono certi di avere trovato un nuovo microbo non classificato.

 

David Pierce, del British Antartic Survey di Cambridge afferma:

 

“Non stupisce che abbiano trovato forme viventi, gli organismi fanno di tutto per sopravvivere in qualsiasi condizione, anche in quelle più estreme. Sarebbe più interessante capire come appaiono le forme di vita del lago Vostok e quanto differenti esse siano da qualsiasi altra sulla Terra”.

 

Gli scienziati russi non hanno ancora stabilito la fisiologia e la biochimica dell’anomalo microrganismo e non sanno da dove possa aver ricavato l’energia necessaria per vivere, in quell’ambiente privo di luce e nutrienti. “Ulteriori esami, molto più sofisticati, inclusa l’intera sequenza del genoma, daranno risposte a questi interrogativi”, assicura Bulat. Circa 35 milioni di anni fa l’area del lago Vostok era verde e priva di ghiacci.

 

Il livello del mare era più alto e probabilmente il lago Vostok era collegato con l’oceano meridionale. Forse era addirittura una baia di acqua salmastra. Solo con la copertura del ghiaccio la baia da salmastra è diventata dolce e si è chiusa a diventare un lago, con gli organismi viventi che si sono adattati a quella vita estrema. Questo tuttavia non giustificherebbe come possa esserci ancor oggi la vita.

 

Una spiegazione viene dal fatto che il bacino si trovi su un importante confine geologico attivo. L’attività geologica in atto può apportare forme di energia sufficienti alle comunità per sopravvivere. Ci sarà ancora molto da studiare e da capire. Viene da sé che se c’è vita là sotto, allora la probabilità che forme viventi si trovino su pianeti ricoperti di ghiaccio, come le lune di Giove e Marte, ma con mari relativamente caldi sotto di essi, aumentano notevolmente.

 

 

 

Writ ten by Cristina Biolcati

 

Cristina Biolcati

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