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LO STRAORDINARIO POTERE DELLA MENTE FLESSIBILE

Lo straordinario potere della mente flessibile

 

Una mente flessibile è una mente felice. E’ la mente di chi sa pensare al di fuori dagli schemi e di chi non accetta nessun tipo di dogma. Une mante flessibile è una mente meravigliosa, interessata alla ricerca e che sa affrontare gli ostacoli.

Le persone che hanno una mente flessibile sono in grado di affrontare le difficoltà in modo creativo e di trovare più facilmente le soluzioni ai problemi mentre chi ha una mente rigida fatica ad uscire dagli schemi di pensiero e di comportamento del passato e probabilmente continua a ripetere gli stessi errori.

Ecco perché chi ha una mente flessibile ha un potere straordinario. Lo stress e le problematiche della vita quotidiana diventano più agevoli sia da affrontare che da sopportare perché non ci si sente schiacciati dal peso del passato e dei comportamenti precedenti.

Chi ha una mente flessibile infatti sa che, quando serve, è davvero bene cambiare il proprio atteggiamento e il proprio modo di agire. Seguire uno schema di comportamento ripetitivo significa ottenere sempre gli stessi risultati.

Se vogliamo modificare il risultato che vogliamo ottenere dobbiamo necessariamente cambiare il nostro schema di comportamento e tutto ciò diventa davvero molto più semplice se abbiamo una mente flessibile.

Una mente flessibile migliora la nostra capacità di adattamento alle situazioni che viviamo ogni giorno, anche quando ci sentiamo spiazzati, tristi o impauriti. Quando siamo alla ricerca di un pizzico di coraggio in più, non irrigidiamoci e facciamo appello alla nostra mente flessibile.

A volte ci rendiamo conto di essere delle persone rigide perché anche il nostro corpo lo è, in questo senso: i blocchi emotivi diventano blocchi a livello fisico, abbiamo dei dolori che ci impediscono di muoverci al meglio.

Che cosa succede allora? Non dimentichiamo l’antico detto ‘mens sana in corpore sano’. Alleniamoci a mantenere un corpo flessibile – ad esempio grazie allo Yoga o al Thai chi o al Qi gong – e anche la nostra mente via via lo diventerà, soprattutto se la aiuteremo con la meditazione.

Siamo noi, giorno per giorno, a dover tenere le redini del nostro futuro e d’ora in poi potremo fare appello alla parte più flessibile della nostra mente per costruire al meglio ciò che vorremmo realizzare e diventare.

Mindfulness: 10 modi per praticare la consapevolezza del momento presente nella vita quotidiana
La meditazione mindfulness si basa sostanzialmente su esercizi di respiro consapevole e attenzione al “qui e ora”, ovvero alle sensazioni del momento. Sarebbe questa dunque la chiave che tutti potenzialmente possediamo per imparare a gestire e tenere sotto controllo lo stress.

Stiamo davvero vivendo nel presente? Tecnicamente è così ma forse molti di noi sono nel qui e nell'ora soltanto per il 10%. Il resto dei pensieri è proiettato verso il futuro o nel passato. Le pratiche di consapevolezza (Mindfulness) per rientrare in contatto con il momento presente possono diventare un aiuto prezioso.

Non sempre siamo davvero connessi con ciò che sta succedendo in noi e attorno a noi in questo momento, eppure il presente è l'unico tempo che abbiamo a nostra disposizione senza alcuna incertezza.

Può capitarci più o meno spesso di lasciarci trascinare dai ricordi del passato, di preoccuparci troppo per il futuro o di giudicare senza motivo ciò e chi abbiamo di fronte ai nostri occhi. In realtà con alcuni esercizi semplici e concrete possiamo praticare la consapevolezza del momento presente ogni giorno, nella nostra vita quotidiana.

1) Quando mangiamo

Quante volte vi sarà capitato di mangiare con molta fretta, distratti dal lavoro, dal computer, dallo smartphone o dalla tv? Provate a mangiare con più consapevolezza, a masticare a lungo ogni boccone, ad assaporare davvero il vostro cibo. Masticare ogni boccone circa 30 volte, contandole una ad una, può essere un buon esercizio di consapevolezza oltre che una buona abitudine per la vostra salute.

2) Quando beviamo una tazza di tè

"Quando stiamo mangiando, mangiamo. Quando stiamo bevendo, beviamo". Proviamo a richiamare alla mente questa semplice frase sia durante il pranzo o la cena sia quando stiamo per bere una tazza di tè o di caffè. Stiamo bevendo in quel momento e non abbiamo bisogno di pensare ad altro, solo ad assaporare e a gustare la nostra bevanda.

3) Quando camminiamo

Dove ci stanno portando i nostri passi? Stiamo camminando di fretta o lentamente? Ci sono delle persone intorno a noi? Conosciamo già questa via o per noi si tratta di una strada nuova? Quando camminiamo cerchiamo di non fare in modo che tutto ciò che ci circonda, con i suoi colori e suoni, passi inosservato. Quando possiamo prendiamoci un momento di pausa per camminare con consapevolezza e ammirare tutto ciò che si trova intorno a noi, con lo stesso sguardo di meraviglia che avrebbe un bambino.

4) Quando sentiamo lo squillo del telefono

Ecco, il telefono squilla, forse è una chiamata oppure è un semplice messaggio. Possiamo considerare lo squillo del telefono come un suono che ci riporta al momento presente. Facciamo un bel respiro profondo prima di andare a rispondere o prima di leggere il messaggio che abbiamo appena ricevuto.

5) Quando respiriamo profondamente

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Fermiamoci, dedichiamoci un momento di pausa e facciamo un respiro lungo e profondo che possa riportare un po' di calma nella nostra mente e nel nostro cuore. Creiamo delle pause dedicate alla respirazione profonda tutte per noi. Bastano davvero pochi minuti. Magari possiamo fare un respiro profondo quando ci alziamo dalla scrivania e usciamo a prendere una boccata d'aria.

6) Quando facciamo una pausa

Nel nostro mondo che corre sempre più in fretta sembra quasi impossibile fermarsi per dedicarsi un momento di pausa e prendere in considerazione punto per punto tutto ciò che ci preoccupa o che ci rende felici in questo momento. Per ritrovare la tranquillità può essere utile provare a compilare delle liste con un numero fisso di punti. Scriviamo i nostri desideri o ciò di cui ci vorremmo liberare in questo preciso momento. Poi iniziamo ad agire davvero in base ai nostri obiettivi.

7) Quando siamo sovrappensiero

Forse in alcuni momenti vi sentite sovrappensiero, quasi distaccati dal mondo. Provate a tornare al presente usando i cinque sensi uno alla volta. Osservate bene ciò che si trova di fronte a voi, ascoltate i rumori e le voci che avete intorno, accarezzate il tessuto del divano su cui siete seduti, sentite se ci sono odori o profumi, soltanto per fare qualche esempio. Senza dimenticare di concedervi anche qualche respiro profondo.

8) Quando ascoltiamo gli altri

Un amico è seduto davanti a noi e ci sta raccontando le ultime novità. Lo stiamo ascoltando fino in fondo o stiamo pensando a ciò che vorremmo raccontargli subito dopo o a quali risposte dare alle sue domande? Ecco, anche in questo caso possiamo provare a vivere nel presente e a concentrarci fino in fondo su ciò che la persona che è qui con noi ci sta davvero raccontando e comunicando.

9) Quando ascoltiamo le nostre emozioni

Sapremo davvero ascoltare gli altri solo quando avremo imparato a comprendere davvero come ci sentiamo in questo momento e quali sono le emozioni che stanno guidando le nostre parole e le nostre azioni. Proviamo a comprendere quali sono le nostre emozioni e i nostri pensieri in questo momento, da dove nascono, cosa possiamo fare per risolvere i problemi che si presentano davanti a noi e cosa possiamo trarre di positivo da ciò che proviamo o che pensiamo.

10) Quando meditiamo

Quando ci sediamo nel nostro posto preferito per meditare siamo guidati dalle migliori intenzioni ma poi nella nostra mente arrivano mille pensieri. E' perfettamente normale perché per la nostra mente è impossibile non pensare. La mente deve essere sempre concentrata su un pensiero o su un oggetto. Come fare allora? Per mantenere la mente concentrata nella meditazione senza distrazioni possiamo meditare con l'aiuto di un mantra e del suo significato. Questo tipo di pratica aiuterà la mente a vivere al meglio il momento presente e ci permetterà di essere del tutto assorti nella meditazione come unica azione in cui vogliamo impegnarci in quel determinato momento.

Marta Albè

Meditazione: il miglior rimedio naturale contro ansia e depressione
La meditazione è il miglior rimedio naturale contro . Bastano 30 minuti al giorno di meditazione per aiutare a combattere ansia e depressione, con effetti superiori a quelli che potrebbe dare un placebo e in alcuni casi paragonabili a quelli dei farmaci antidepressivi.

Meditare agisce profondamente sulla mente e può dare sollievo a chi soffre di ansia e depressione. Ciò che importa davvero è mantenere una costanza ben precisa nella pratica. I risultati incoraggianti in proposito riguardano infatti sessioni di meditazione di circa 30-40 minuti al giorno, da praticare per un periodo complessivo di almeno 2 mesi.

Si tratta di quanto emerso da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Hopkins University School Of Medicine, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica JAMA Internal Medicine. La meditazione, a parere degli esperti, aiuta a contrastare l'impatto negativo sulla qualità della vita degli stati ansiosi e depressivi.

I ricercatori hanno sottolineato che molte persone nel mondo iniziano a praticare la meditazione, anche se non è considerata parte della medicina convenzionale. La ricerca mostra che la meditazione è una vera e propria terapia in grado di alleviare alcuni sintomi di ansia e depressione, proprio come farebbero gli antidepressivi.

Le sessioni di meditazione da 30-40 minuti al giorno sono risultate efficaci a partire dalle 8 settimane di pratica. I miglioramenti sono stati rilevati anche a 6 mesi di distanza dalla prima sessione meditativa. Si tratta di una conferma importante per una pratica rilassante e indolore che può arrecare benefici sulla nostra mente e sulla salute senza la necessità di ricorrere ai comuni farmaci.

Meditazione tibetana per curare il cancro a Bologna

La meditazione tibetana Tong Len puo aiutare moltissimo i malati di cancro. Essa e’utilizzata dal febbraio 2013. La meditazione tibetani Tong Len e’ introdotta nel reparto di oncologia dell'ospedale Bellaria di Bologna. La sua introduzione ospedaliera e’ effettuata sotto la guida dell'equipe di Gioacchino Pagliaro, direttore del reparto di psicologia clinica dell'ospedale bolognese.

Per la prima volta, a livello internazionale, un'azienda ospedaliera ha preso la decisione di approvare la sperimentazione di una terapia di meditazione tibetana sui pazienti del reparto di oncologia.

La terapia tibetana in oggetto prende il nome di "Tong Len", con il significato di "Prendere e dare". Essa precede principalmente la pratica della meditazione e allevia stati di ansia o di tensione e migliora i valori del sangue.

Marta Albè

www.greenme.it

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Bruciore di stomaco e Reflusso acido – Cause, Rimedi naturali ed Effetti dei farmaci

Il bruciore di stomaco e reflusso acido non sono dovuti ad un eccesso di acido nello stomaco. Ecco le vere cause di questi disturbi, come risolverli e gli effetti collaterali degli antiacidi


Il Dr. Jonathon V. Wright che ha curato migliaia di pazienti con bruciore di stomaco e reflusso acido afferma che quasi il 100% dei suoi pazienti in realtà non hanno abbastanza acido dello stomaco. Questo può sembrare strano perché ci è stato detto per anni l’opposto ovvero che troppo acido è il colpevole e quindi sono stati prescritti in massa i farmaci antiacidi.

Purtroppo, questi farmaci non aiutano a curare la causa del reflusso acido o altri problemi gastrointestinali e – anche se Nexium, Pepcid, Prevacid, Prilosec, Zantac e altri possono aiutare a mantenere temporaneamente i sintomi al minimo, in realtà fanno più male che bene nel lungo termine!


Il Dr. Wright, autore di “Why Stomach Acid Is Good for You: Natural Relief from Heartburn, Indigestion, Reflux and GERD” (traduzione: “Perché lo stomaco acido ti fa bene: Soluzione naturale a bruciore di stomaco, indigestione, reflusso e GERD”) spiega che letteralmente la metà della popolazione occidentale con più di 50 anni manca della giusta quantità di acido dello stomaco per digerire il cibo completamente.

Quali sono le cause del reflusso acido
La causa primaria del bruciore e delle malattie da reflusso gastroesofageo (GERD) è che l’acido entra nell’esofago a causa di una valvola che perde. Ci sono una varietà di ragioni per cui questo accade, ma essenzialmente la valvola esofagea che collega l’esofago e lo stomaco non è in grado di chiudersi correttamente e i succhi gastrici finiscono per risalire. Le cause più comuni sono:


Ernia iatale – Normalmente, il diaframma aiuta ad impedire all’acido di salire nell’esofago. Tuttavia, se la parte superiore dell’intestino sposta in alto questo muscolo che separa il torace dallo stomaco, l’acido può fuoriuscire.
Helicobacter Pylori. L’Helicobacter Pylori è un batterio molto diffuso che provoca un costante livello infiammazione cronica nel rivestimento dello stomaco, che è in gran parte responsabile di molti dei sintomi del reflusso acido. Inoltre un basso livello di acidità favorisce la proliferazione di questo batterio quindi possiamo dire che è sia una causa che un effetto del reflusso acido.
Gravidanza – La pressione in eccesso dal feto in crescita a volte può essere troppo per la valvola esofagea.
Fumo – Fumare danneggia le mucose e i riflessi muscolari, aumentare la secrezione acida e riduce salivazione portando a reflusso acido.
Troppo poco acido – Completamente all’opposto di quello che comunemente viene insegnato oggi, troppo poco acido dello stomaco provoca una sfilza di problemi gastrointestinali come la permeabilità intestinale che contribuiscono al reflusso acido. Una dieta troppo povera di sale può causare poco acido nello stomaco infatti il sale è la nostra fonte principale di cloro, il componente maggiore dell’acido cloridrico.
Mangiare prima di coricarsi – Mangiare troppo prima di andare a letto non va bene perché si mette il corpo in una posizione che è anormale per la digestione favorendo il reflusso acido.
Eccessivo esercizio fisico – Mettendo eccessivamente sottosforzo il sistema cardiovascolare si può rendere più difficile da digerire il cibo che si mangia.
Assunzione di farmaci – Farmaci come l’aspirina, ibroprofene, rilassanti muscolari, farmaci per la pressione del sangue, steroidi e antibiotici possono danneggiare il rivestimento dell’intestino causando reflusso acido.
Essere in sovrappeso o obesi – Mettere su peso può causare il reflusso acido aumentando la pressione sulla valvola esofagea e può anche essere collegato a bassa acidità di stomaco.
Cibi che facilitano il reflusso acido
Se si ha reflusso acido, cercare di limitare questi alimenti come parte della vostra dieta reflusso acido.

Alcol
Bevande gassate
Cioccolato
Agrumi
Caffè
Dolci
Cibi fritti
Cibi piccanti
Pomodoro
Risolvere naturalmente il reflusso acido
La guarigione non è poi così difficile, ma ci vuole un po’ di determinazione e costanza dopo anni di errori.


1. Masticare. La masticazione impropria è il colpevole numero 1 che spiega il motivo per cui le persone hanno bassa acidità di stomaco. Se si mastica poco il cibo i segnali neurogeni dal cervello, che arrivano al motore dorsale del nervo vago allo stomaco, sono notevolmente accorciati e le secrezioni gastriche saranno notevolmente diminuite. Quando mangi perciò assicurati di masticare abbastanza a fondo in modo che il cibo in bocca è una consistenza pastosa morbida prima di deglutire. Questo aiuterà anche a prevenire l’eccesso di cibo e promuoverà la perdita di peso!

2. Digiuno Intermittente. I vantaggi del digiuno intermittentesono stati sperimentati fin dall’inizio dei tempi e oggi anche la scienza li dimostra. Un digiuno intermittente può essere di 16-24 ore di astinenza dal cibo e può essere fatto semplicemente saltando un pasto: ad esempio si mangia a pranzo e poi il prossimo pasto è la colazione del giorno dopo. Oltre ad aiutare a ripristinare livelli adeguati di acido nello stomaco, i ricercatori hanno dimostrato l’efficacia del digiuno intermittente nel rinnovare il sistema immunitario, distruggere il cancro, migliorare la resistenza all’insulina e molto altro.

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3. Dieta. Evitare di consumare troppe fibre e di bere durante i pasti. Eliminare per alcune settimane glutine, latticini e lieviti che possono favorire disturbi digestivi. Eliminare il sale raffinato e sostituirlo con il sale marino himalayano. Usare il miele di Manuka e consumare verdure fermentate.

4. Aceto di mele. L’aceto di mele biologico non pastorizzato è anche quasi un obbligo per chiunque cerchi di aumentare i livelli di acido dello stomaco. Se la causa del tuo bruciore è l’ernia iatale allora non fa al caso tuo e magari puoi farti aiutare da un chiropratico per aiutarti a sistemare la posizione dello stomaco e/o anche da un terapeuta per eliminare lo stress eccessivo che può far insorgere l’ernia iatale. Poiché l’aceto è naturalmente acido farà naturalmente abbassare il pH dello stomaco. Inoltre l’aceto aiuta a controllare la crescita eccessiva di candida che può manifestare la perdita di acidità di stomaco. Viene consigliato di assumere 1 cucchiaio di aceto di mele in un bicchiere d’acqua al giorno 3 dieci minuti prima dei pasti.

5. Acido cloridrico e pepsina. L’integrazione con acido cloridrico (HCl) e pepsina funziona meravigliosamente per le persone con bassa acidità di stomaco. Inizia con 1/2 compressa al pasto. Se si verifica ancora il bruciore di stomaco, poi aumentare il dosaggio a tutta una pillola, poi 1 1/2 pillole, ecc fino a sentire la pressione dopo il pasto, poi tagliare a metà una tavoletta per il vostro prossimo pasto. Non si dovrebbe sentire alcuna pressione o bruciore di stomaco una volta ottenuto il corretto dosaggio. Non utilizzare integratori di acido cloridrico se si prende corticosteroidi o farmaci anti-infiammatori, infatti questi farmaci spesso danneggiano il rivestimento gastrointestinale e aumentano il rischio di sviluppare ulcere allo stomaco che verranno esacerbate se si prende l’acido cloridrico.

6. Gli enzimi digestivi. Assumendo probiotici ed enzimi sono molto consigliati a chi ha problemi di bruciore e delle malattie da reflusso gastroesofageo. Entrambi sono estremamente utili per digerire il cibo, che prende il carico del sistema gastrointestinale, mentre si guarisce. Perché le diete oggi sono a basso contenuto di probiotici naturali (presenti nei cibi fermentati), la maggior parte delle persone hanno molti benefici dall’integrazione con probiotici/enzimi.

Effetti collaterali dei farmaci antiacidi e inibitori della pompa protonica
Non molti conoscono quanto possono essere pericolosi questi farmaci che vengono assunti alla leggera per tempi prolungati e sono nella lista dei dieci farmaci più venduti in Italia:

Gli antiacidi abbassano i livelli di vitamina B12 che conducono a: fratture, depressione, demenza e Alzheimer, disturbi di fertilità femminile, disturbi della crescita nei bambini, malattie cardiache e cancro.
Gli antiacidi spesso contengono alluminio che favorisce: demenza, Alzheimer, nervosismo, instabilità emotiva e compromissione delle facoltà intellettive.
Gli inibitori della pompa protonica abbassano i livelli di magnesio e ferro che conducono a: irritabilità, crampi, stanchezza, ipertensione, aritmia, anemia, disturbi nella gravidanza, caduta di capelli e disturbi del sonno.
Gli inibitori della pompa protonica possono causare molti effetti indesiderati: disturbi digestivi, stitichezza, diarrea, mal di testa, nausea, mal di stomaco, crampi muscolari, tachicardia.

 

https://www.dionidream.com/bruciore-stomaco-reflusso-acido/

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Midollo spinal : la curcuma guarisce le lesioni del midollo spinale meglio dei farmaci

La lesione del midollo spinale può avere effetti devastanti, e spesso irreversibili. Il trattamento convenzionale si basa su farmaci steroidei e chirurgia con risultati poco brillanti. Che cosa succede se un estratto di curcuma funziona meglio, ed è più sicuro?


Un nuovo studio promettente pubblicato sulla rivista “Neurology Research International” dal titolo “Il potenziale della curcumina per il trattamento di lesioni del midollo spinale”, suggerisce che l’antica spezia indiana, e il suo polifenolo primario curcumina,possono fornire alle vittime di lesioni del midollo spinale (LMS) un approccio più sicuro e più efficace del trattamento convenzionale che si basa principalmente sulla chirurgia e sui corticosteroidi, una classe di farmaci anti-infiammatori noti per gli effetti negativi sulla salute.

Centinaia di studi hanno confermato l’immenso valore della curcumina nel trattamento di una vasta gamma di malattie a base infiammatoria tanto che si trovano più di 200 studi che dimostrano le potenti proprietà anti-infiammatorie della curcumina.


Nonostante la ricchezza di ricerche già pubblicate che dimostrano le potenti proprietà anti-infiammatorie della curcumina, questo nuovo studio ha esaminato in modo sistematico tutti i dati disponibili sull’effetto della curcumina sulle lesioni al midollo spinale, permettendo di ottenere un quadro più chiaro del suo valore in relazione alle terapie standard. Lo studio evidenzia rapidamente una superiorità di potenziale della curcumina nei confronti dei corticosteroidi:

“Poiché tutti gli studi che mettono a confronto i due mostrano risultati superiori per la curcumina sui corticosteroidi, potrebbe essere vero che la curcumina agisce meglio alla fonte infiammatoria del danno neurologico che media la LMS, anche se questa domanda rimane senza risposta nei pazienti.”


Perché la curcumina è stata esclusa dalla ricerca clinica sulle lesioni del midollo spinale, e molte altre applicazioni potenziali alla malattia, fino ad ora?

Il motivo principale è che non è brevettabile, e come tutte le altre sostanze naturali di valore medicinale, gli ingressi di capitali enormi necessario per finanziare la sperimentazione clinica richiesta per l’approvazione dei medicinali semplicemente non confluisce in qualcosa che non ha un ritorno potenziale dell’investimento. Si può leggere di più sul tema in due precedenti articoli che ho scritto su tale tema:


Perché la legge vieta l’uso medicinale di sostanze naturali?

Perché è Curcuma non è ancora stata approvata dalla FDA?

Il quesito se la ricerca clinica alla fine si concentrerà sulla curcumina e sulla LMS è affrontato con forza nei commenti dello studio di chiusura:

Infine, possono i clinici perdere lo stigma della “medicina erboristica” ed essere in grado di riconoscere che si ignorano i suoi effetti benefici in gran parte a causa della mancanza di dati clinici e non necessariamente a causa di inferiore efficacia clinica?

Questo è un punto estremamente importante: l’assenza di una prova clinica randomizzata, in doppio cieco, multicentrico, studi clinici con controllo del placebo non significa che una sostanza non è clinicamente efficace. Il problema con la medicina “basata sull’ evidenza” e dei suoi sostenitori è che essi assumono una posizione epistemologica nella tradizione del diritto napoleonico: Ciò che non è esplicitamente consentito è proibito; ciò che non è esplicitamente confermato come vero, si presume falso. Questo è un tipo di monoteismo medico che chiude efficacemente la porta su un numero praticamente infinito di terapie naturali che non potrà mai avere il sostegno delle forze di mercato che prosperano sulle formule, e approcci meramente palliativi, che senza risolvere le cause alla radice producono un modello di crescita infinita dell’ inguaribilità e ampliano la generazione iatrogena dei sintomi.

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Quindi, come fa esattamente la curcumina a fornire valore terapeutico in lesioni del midollo spinale?

Il motivo principale per cui la curcumina ha valore nelle lesioni del midollo spinale è dovuto al fatto che un’infiammazione sregolata è il fattore chiave di danno ai tessuti danneggiati. Nelle lesioni del midollo spinale ci sono entrambi i processi infiammatori primari e secondari che sono ritenuti responsabili dei danni spesso permanenti causati da tali lesioni:

Esistono due fasi della LMS; la lesione primaria inizia dopo che un impatto fisico ha danneggiato alcuni assoni, e la cascata di eventi infiammatori che seguono provoca la perdita di un gran numero di assoni che causano perdite sensomotorie, chiamate lesione secondaria.

Chiaramente, poi, la curcumina può aiutare a ridurre sia le dimensioni primarie e secondarie delle lesioni del midollo spinale agendo come un potente anti-infiammatorio pleotropico. Ma questo potrebbe essere solo la punta di un iceberg. Ci sono altri modi identificati in questa ricerca in cui la curcumina può avere un ruolo terapeutico, come la sua capacità di stimolare la classe di cellule rigenerative all’interno del corpo conosciute come cellule staminali. In realtà, non fino a poco tempo era noto che il midollo spinale nutre le cellule staminali in grado di rigenerare tessuti danneggiati. Inoltre, è stato solo di recente dimostrato che la curcuma possiede la capacità di stimolare la rigenerazione dei tessuti neurologici danneggiati attraverso le cellule staminali neurali. Abbiamo riportato questo in modo più approfondito di recente nell’articolo “Come la curcuma intera può guarire il cervello intero.” Un altro dato interessante, riportato anche di recente, è che la curcumina stimola la proliferazione delle cellule progenitrici neurali che possono guarire il midollo spinale.

In sostanza, quindi, la curcumina potrebbe essere in grado di affrontare la causa principale di disabilità causata da lesioni del midollo spinale.

Lo studio affronta anche il ruolo della curcumina come antiossidante e agente anti-fibrotica nel mitigare i danni LMS e stimolare la guarigione accelerata. Infine, lo studio esamina i dati pre-clinici che dimostrano che la curcumina stimola il recupero funzionale accelerato in modelli animali dell’industria del midollo spinale.

Questo è un aspetto molto importante, perché anche se la scienza non è ancora pienamente in grado di comprendere i meccanismi esatti in gioco per stimolare la guarigione delle lesioni al midollo spinale, l’osservazione che la curcumina produce un miglioramento funzionale e/o il recupero è la scoperta più importante e rilevante.

Chiaramente, poiché la ricerca disponibile mostra che la curcumina è almeno paragonabile, se non superiore in efficacia rispetto al trattamento convenzionale, si dovrebbe almeno considerare come terapia complementare aggiuntiva.

Infine, è stato dimostrato da studi pre-clinici che l’estratto di curcuma (curcumina) è superiore a più di una dozzina di farmaci convenzionali. Chiaramente, la constatazione che la curcumina potrebbe avere potenziale terapeutico in lesioni del midollo spinale al di là di quelli di un trattamento convenzionale non è un nuovo dato visto ciò che è stato già dimostrato in merito.

Per migliorare l’assimilazione della curcumina è necessario consumarla in un certo modo dato che altrimenti viene espulsa dal corpo senza essere assorbita correttamente, puoi approfondire come fare in 4 Modi per potenziare l’assorbimento della Curcumina.

https://www.dionidream.com/curcuma-midollo-spinale/

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Tosse secca : cure naturali

Tosse secca

La tosse secca è uno dei sintomi più diffusi, ed anche uno di quelli più “combattuti”. Infatti tutti siamo molto infastiditi dal rumore prodotto dai colpi di tosse.

Ricordiamo sempre che la tosse secca è un meccanismo di difesa che serve all’organismo per ripulire i bronchi da sostanze estranee. Infatti abbiamo provato tutti l’esperienza di tossire se inavvertitamente inaliamo polvere! Questo meccanismo si attiva perché abbiamo molti “pulsanti di allarme” disseminati sui bronchi, trachea, laringe, faringe. L’atto della tosse è costituito da più fasi: inspirazione profonda, chiusura della glottide, contrazione muscolare, espirazione espulsiva. La tosse diventa preoccupante quando dura da più giorni e quindi è sempre bene farsi visitare dal medico. Il mio scopo qui è quello di farvi vedere la tosse non come un nemico da combattere. Vorrei suggerirvi come modulare una tosse secca con la cura naturale.

RIMEDI NATURALI TRADIZIONALI

UMIDIFICARE L’AMBIENTE

La tosse secca peggiora in ambienti secchi poichè le mucose respiratorie vengono irritate dalla mancanza di umidità. Quindi muniamoci di umidificatore aggiungendo qualche goccia di olio essenziale che ha l’effetto di sfiammare le mucose e di diminuire l’eventuale carica batterica.

TISANA DI MALVA

La malva (Malva sylvestris) è una pianta ricca di mucillagini. Quindi bere una bella tazza di tisana di malva ha due vantaggi: idrata le mucose e le mucillagini leniscono l’infiammazione.

Infatti quando si ha una tosse secca è importante bere molto, e se introduciamo bevande calde il beneficio è maggiore. L’efficacia maggiore si ottiene preparando un infuso con un cucchiaino di fiori di malva per tazza e bevendolo più volte al giorno. Se però avete poco tempo potete usare una tisana in filtri, possibilmente di origine biologica.

SCIROPPO DI LUMACA

Lo sciroppo di lumaca è estremamente efficace per la tosse secca. Mi rendo conto che può sembrare “disgustoso” ma intanto è sempre ben aromatizzato e poi una volta che ne avrete provato l’efficacia vi ricrederete. La bava di lumaca aiuta a ricostruire una mucosa irritata e danneggiata dal continuo tossire. Inoltre, se ci fosse del catarro fermo questa sostanza lo rende eliminabile. Infatti contiene enzimi in grado di modificare la viscosità del catarro. Si trovano diversi sciroppi in commercio, per i bambini i più adatti sono sicuramente quelli senza aggiunta di altri ingredienti o olii essenziali. Si assume un cucchiaio (o cucchiaino per i bambini) 3-4 volte al giorno. Aspetto commenti!!!!

RIMEDI CON L'OMEOPATIA

BRYONIA

Tosse che migliora tenendosi il torace

Bryonia è uno dei farmaci per eccellenza della tosse secca.

La tosse in questo caso è secca, dolorosa. Tossendo abbiamo dolore al torace e ci viene istintivo tenere le mani sulla gabbia toracica per comprimerla. La tosse peggiora con il movimento, quindi adatto anche a quei bambini che cominciano a tossire in modo stizzoso dopo aver corso. Bryonia ci mostra proprio il bello della cura naturale delle patologie, la completezza d’azione. Bryonia è anche un rimedio di incontinenza urinaria. Se ci pensate bene a volte capita che il colpo di tosse provochi una piccola perdita di pipì e Bryonia serve anche a questo.

Bryonia la possiamo assumere alla 9CH, 5 granuli per 3 volte al giorno. Se gli attacchi di tosse non ci danno tregua 5 granuli anche ogni mezz’ora fino a miglioramento.

RUMEX CRISPUS

Tosse che peggiora inspirando aria fredda

Rumex crispus trova utilizzo per una tosse secca con la caratteristica di peggiorare inspirando aria fredda. Infatti se sentiamo il bisogno di coprirci la bocca con la sciarpa o  il cappotto perchè l’aria fredda ci scatena la tosse, possiamo utilizzare Rumex crispus. Inoltre anche questo rimedio ha la caratteristica di darci una mano in caso di incontinenza urinaria da tosse. Il consiglio è quello di prendere 5 granuli alla 9CH per 3 volte al giorno oppure  anche più volte a seconda della intensità  della tosse.

SPONGIA TOSTA

Laringospasmo

Spongia è il rimedio adatto alla tosse secca che diventa rumorosa come una “sega sul legno”. Utilissima per la laringite acuta. Naturalmente se un bambino soffre di laringospasmo è bene seguire il consiglio del pediatra. Ma se ha questa tendenza si può provare ad usare spongia ai primissimi sintomi oppure quando si ha solo paura che ciò possa succedere. In questo caso potremmo usare 5 granuli alla 5CH anche ogni 5 minuti. Questo tentativo può dimostrarsi risolutivo. Comunque in questi casi è sempre necessario attenersi alle indicazioni date dal medico.

IPECA

Tosse che provoca conati di vomito

Ipeca trova utilizzo per la tosse secca, spasmodica, la faccia può addirittura diventare violacea e possono manifestarsi anche conati di vomito. Naturalmente, viste le caratteristiche, risulta utile anche nella pertosse o nelle forme simil-pertosse. Possiamo utilizzare una diluizione 9CH, 5 granuli al ritmo degli attacchi di tosse. Quando la situazione migliora si passa a prenderne 5 granuli per 3 volte al giorno.

HYOSCIAMUS NIGER

Hyosciamus niger è il rimedio tipico di chi comincia a tossire quando si sdraia e migliora sedendosi sul letto. E’ sufficiente prenderne 5 granuli alla 9CH al momento di coricarsi e poi tutte le volte che ci si sveglia per la tosse.

DROSERA

Drosera si usa per la tosse secca che però fa pensare che ci possa essere anche un po’ di catarro da smuovere. Quindi si hanno degli attacchi di tosse che rendono cianotici, si ha la sensazione che l’aria non riesca ad uscire e spesso la tosse peggiora di notte. E’ il caso del bambino che va a letto tranquillo e si sveglia dopo mezzanotte perchè tossisce. In questi casi si può usare sia una 9CH, 5 granuli per 3 volte al giorno e durante gli accessi di tosse, sia una 30CH se siamo di fronte ad una pertosse o una tosse secca che dura da tempo.

DROSERA TM

Drosera è decisamente una “pianta da tosse” visto che la possiamo utilizzare sia in forma omeopatica che fitoterapica.

La drosera è una pianta carnivora che attira gli insetti con il suo aspetto lucido, sembra ricoperta di rugiada. In realtà il liquido che ricopre le sue foglie è appiccicoso e quindi in questo modo trattiene l’insetto e poi chiude la foglia e lo digerisce.

Drosera è una vera e propria cura naturale per la tosse secca. Calma la tosse, ferma lo spasmo muscolare dei bronchi e quindi migliora gli attacchi di asma. Inoltre è utile anche nella pertosse o tossi pertussoidi e riesce a disinfettare i catarri.

Come Tintura Madre posso usarne 20 gocce tre volte al giorno.

Dr. Manuela Succi www.lacuranaturale.com

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VITAMINA A

VITAMINA A

 

La Vitamina A è fondamentale per la salute del nostro organismo in quanto svolge importanti funzioni per:

crescita e sviluppo dei bambini
vista
ossa e denti
pelle
capelli
mucose
sangue e apparato circolatorio
polmoni e apparato respiratorio
fertilità e riproduzione
protezione dalle infezioni
azione antiossidante
difesa immunitaria
riparazione dei tessuti
Cause di carenza di Vitamina A
Oltre che da un apporto dietetico insufficiente, la carenza si può ricondurre a limitate capacità dell’organismo di assimilare o far uso della Vitamina A. Le possibili cause sono:

Disordini gastrointestinali ed epatici (in particolare: colite ulcerosa, cirrosi epatica, fibrosi cistica, ostruzione del dotto biliare)
Disturbi al duodeno che è la zona primaria di assimilazione della Vitamina A
Ipotiroidismo (deficit di tiroxina)
Diabete
Infezioni respiratorie o renali
Carenza o eccesso di Vitamina E (le Vitamine A ed E hanno un’azione di protezione reciproca, necessitano una dell’altra in quanto l’una impedisce all’altra di ossidarsi)
Carenza di Vitamina D, Vitamina C e tutto il complesso B
Carenza di zinco, calcio, fosforo
Contemporanea assunzione di Vitamina F (Omega 3): tra le due vitamine (A e F) c’è una sorta di antagonismo, l’unica soluzione consiste nell’assumerle a 8 ore di distanza una dall’altra
Eccesso di ferro
Dieta troppo povera di grassi (la Vitamina A è liposolubile)
Consumo di oli minerali (presenti in lassativi e in alcuni alimenti non biologici)
Cortisone e antibiotici
Prolungata esposizione al freddo
Attività fisica intensa praticata entro le 4 ore successive al consumo
Uso di alcol e droga
Stress
Fumo
Caffé
Sintomi di carenza di Vitamina A
Il nostro organismo ha elevate riserve di Vitamina A, principalmente nel fegato, e sono necessari molti mesi di carenza prima che ne compaiano i sintomi. La carenza di Vitamina A non è quindi particolarmente diffusa, tuttavia, considerata la sua importanza, è consigliabile effettuare accertamenti ed eventualmente integrare se notiamo la persistenza di sintomi come:

1. Difficoltà di crescita e sviluppo nei bambini. la Vitamina A favorisce la secrezione dei succhi gastrici necessari alla  digestione delle proteine, la sintesi delle proteine è il fondamento della costruzione e riparazione dei tessuti organici, dalle ossa alla pelle. In carenza di Vitamina A ci saranno vistosi ritardi della crescita nei bambini e un indebolimento nella capacità di riparazione dei tessuti anche negli adulti.

2. Problemi alla vista e agli occhi. Uno dei primi sintomi è la cosiddetta cecità crepuscolare o notturna, ovvero il ritardo dell’occhio ad adattarsi agli stimoli luminosi in ambienti scarsamente illuminati. Una carenza prolungata può portare anche a: secchezza, prurito, bruciore oculare, occhi stanchi dopo la lettura, formazione di detriti di cheratina nella congiuntiva, orzaioli.

3. Secchezza delle mucose di bocca, naso, apparato respiratorio e uro-genitale. Si può arrivare all’alterazione delle percezioni sensoriali: abbassamento o  perdita del senso dell’olfatto, dell’udito e del gusto. Si dovrebbe dedicare un particolare riguardo all’osservazione degli anziani: spesso non sono sordi o ciechi per l’età avanzata ma per una mancata corretta integrazione di Vitamina A. IN SINTESI: La perdita dell’udito, la perdita dell’odorato, la perdita del gusto e la cecità notturna devono far subito pensare ad una carenza di Vitamina A

4. Capelli e pelle secchi. I capelli hanno perso lucentezza e sono fragili. La pelle si screpola facilmente, prude, è rugosa, prematuramente invecchiata e tende ad ispessirsi.

5. Raffreddori recidivanti, disturbi respiratori. Il raffreddore “che non passa mai”, specialmente nei bambini, può essere sintomo di carenza di Vitamina A. L’aria che inspiriamo attraversa le fosse nasali rivestite di peli e muco che servono a trattenere le particelle estranee, questo rivestimento dipende dalla Vitamina A e se è compromesso l’inquinamento può invadere gola, bronchi e polmoni con varie dannose conseguenze.

6. Facilità alle infezioni. In caso di carenza si è più esposti alle infezioni in quanto la Vitamina A assicura la robustezza delle pareti cellulari che impediscono la penetrazione di virus e sostanze tossiche nelle cellule; inoltre sostiene l’efficienza del timo permettendo la produzione di cellule T per aumentare le difese immunitarie.

Altri campanelli d’allarme sono: inappetenza, stanchezza, anemia, dolore alle articolazioni.

Come integrare la Vitamina A
La Vitamina A si presenta in natura come carotenoide, beta-carotene (precursosi) e retinolo (vitamina A).

Il CAROTENOIDE e il  TOCOFEROLO +BETA-CAROTENE  ( BETACAROTENE FARMACIA DAGNINI SECONDO IL METODO DEL DOTT. DI BELLA)si trovano nella frutta di colore giallo/arancione come:

carote
mango
melone
albicocche
arance
pompelmi rosa
pesche
zucca
peperoni
pomodoro
papaia
ciliege
anguria
e nella verdura a foglia scura, in particolare:

tarassaco
aglio
prezzemolo
lattuga, crescione, rucola, spinaci, indivia
sedano
broccoli, cavolo, cavolini di bruxelles
Il RETINOLO si trova in fonti di origine animale (carne, pesce, olio di fegato di merluzzo, fegato, uova, latticini), nel caso è bene assumerlo in concomitanza a complessi che contengano anche beta-carotene, ma soprattutto è importante informarsi preventivamente sugli effetti dei derivati animali sulla salute umana e sull’ambiente.

L’assorbimento della Vitamina A richiede la presenza dei grassi nella dieta ed è potenziato dal complesso B, Vitamine C e D, equilibrio della Vitamina E, calcio, fosforo, zinco.

Controindicazioni. Ipervitaminosi di Vitamina A
L’eventuale eccesso di integrazione di Vitamina A non viene rilasciato dal nostro organismo ma accumulato, quindi alti dosaggi per tempi prolungati possono dare fenomeni di ipervitaminosi causando nausea, vomito, emicrania e gli stessi sintomi della carenza.

Da notare che la probabilità di intossicazione è raramente alta e accade quando la vitamina è assunta in dosi eccessive proveniente da fonti di origine animale o farmaci. Le verdure contengono la provitamina A che non può trasformarsi abbastanza rapidamente da creare un’intossicazione.

L’assunzione di Vitamina C contrasta gli effetti dannosi. Chi ha problemi di reni, specie chi fa dialisi, dovrebbe assumere con cautela la Vitamina A, perché si possono avere problemi di riassorbimento osseo che causa aumenti dei livelli di calcio nel sangue.

La pillola anticoncezionale aumenta i livelli di assorbimento della Vitamina A. Un’integrazione farmaceutica di Vitamina A deve essere fatta sotto controllo medico.

Riferimenti:DIONIDREAM.IT

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