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A Ferla il primo centro olistico comunale d'Italia che promuove anche un festival reiki

Ferla - Fra i servizi che un Comune può erogare esistono tante variabili, legate al territorio, alla storia di una comunità. Certo è che a Ferla, nel siracusano, hanno battuto tutti in termini di immaginazione e coraggio. E così, dal marzo 2017, l'amministrazione comunale retta dal sindaco Michelangelo Giansiracusa, 39 anni, quasi 40, avvocato, ha aperto un centro olistico promuovendo addirittura un Festival Reiki. La cittadina barocca che conta 2700 anime, a pochi chilometri da Pantalica, ha avviato anche un sistema di "borgo albergo" in omaggio al riconoscimento della cittadina fra i "borghi più bello d'Italia". Attualmente il Comune assegna ad alcune associazioni la gestione del centro, nell'ex teatro con 600 posti a sedere, rifunzionalizzato come centro poliservizi comunale. Da qui a breve farà un albo degli operatori olistici accreditati dal Comune. Il risultato? Da ogni luogo della Sicilia visitatori in fila per partecipare alla terapia Reiki.

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Quando l'anima entra nel feto

Cosa avviene prima della nostra nascita? Quando l’anima decide di entrare nel feto?

 

Esiste la vita prima della nascita? Un’eminente psicologa, Helen Wambach, ha esplorato con l’aiuto dell’ipnosi, i ricordi e le esperienze vissute di 750 soggetti, uomini e donne, che hanno accettato di ricostruire e rivedere i momenti e il periodo precedenti la loro nascita.

Ogni storia, naturalmente, ha caratteristiche individuali, ma tutte coincidono in numerosi aspetti e dettagli. Raggruppati e studiati statisticamente, i casi costituiscono una ulteriore conferma del fenomeno della reincarnazione.

Fra le migliaia di risposte alcune delle più significative sono state:

“Sì, ho scelto io di nascere. Qualcuno mi aiutò a scegliere: una voce in cui ho molta fiducia, generosa e saggia… “.

“Penso di essere stato convinto a fatica a venire al mondo: un saggio, che io rispettavo, amavo, al quale obbedivo contribuì a convincermi”.

“Ho conosciuto mia madre in un’altra vita come sorella, e mio padre in una vita diversa; conoscevo anche mio marito, i miei bambini e i miei amici…”. “Ho scelto questo periodo perché le condizioni sono favorevoli. Sono venuta ad amare”.

La psicologa fornisce delle risposte interessanti riguardo alla consapevolezza dell’anima che si andrà a incarnare nel nascituro e ai sentimenti della madre.

Dai suoi studi, in cui ha analizzato 750 casi, risulta che l’89% dei soggetti afferma di non essere divenuto parte del feto o di non essersi sentito coinvolto con esso, prima del sesto mese di gestazione. Pare che in quel lasso di tempo molti soggetti riferiscono di essere entrati e usciti dal corpo fetale. Essi percepivano se stessi come coscienza adulta, in rapporto al corpo fetale visto come forma di vita meno evoluta.

Quasi tutti riferirono di essere stati consapevoli, presumibilmente attraverso un canale telepatico, delle emozioni della madre sia prima che durante la nascita.

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Il 33% di queste persone affermava di non essersi uniti al feto, o di non essersi sperimentati dentro di esso, fino al momento prima della nascita o addirittura durante il processo del parto.

Ecco alcune testimonianze:


“Io me ne stavo fuori, aspettando che il corpo fosse pronto a nascere per poterci entrare. Riguardo i sentimenti di mia madre, mi sono reso conto che lei era nervosa e non era poi tanto contenta di questa nascita”.

“Io sono entrata nel feto praticamente alla fine del nono mese. Riguardo i sentimenti di mia madre subito prima della nascita, ho provato la sensazione che lei fosse indifferente. Strano… mi sono resa conto che lei stava discutendo di problemi economici con mio padre. Non sono riuscita ad avere un’immagine chiara di dove io mi trovassi prima di nascere. Mi sembra che fossi troppo confusa e mi sentivo come seccata di dovermi unire a questo feto e vivere questo ciclo”.

“Sono entrato nel feto alla nascita. Quando tu mi hai chiesto di mia madre, ho sentito che essere incinta per lei, costituiva un danno e anche che questa era, almeno in parte, la ragione per cui non mi ero attaccato al feto prima, perché non era molto gradevole”.

“Io non ero completamente entrato nel feto e riuscivo a muovermi prima di reincarnarmi in lui. Sono venuto stabilmente soltanto quando lui era pronto per nascere. Ero consapevole dell’emozione di mia madre. Lei aveva paura e anche io mi sono accorto in quel frangente del dottore, delle infermiere e di tutta la sala parto”.

“Mi sono sentita in un certo modo spaventata dalla sua crescita. Mi sono resa conto che il feto diventava sempre più grande ed era sempre più prossimo al momento della nascita, ma io sono rimasta fuori fino al momento del parto”.

“Io ci sono entrata un pochino all’inizio, quando stava cominciando a svilupparsi, ma poi mi sono staccata quando è diventato troppo ‘appiccicoso’ e non sono tornata fino a pochi attimi prima di nascere. Quando hai fatto la domanda sulle emozioni di mia madre subito prima e durante il parto, ho sentito che lei non aveva coscienza di me quando sono nata perché l’avevano addormentata. Ho captato da lei tristezza, perché il mio arrivo le induceva paura di ritrovarsi sola”.

“Io mi sono incarnato nel feto poco prima che iniziasse il travaglio. Ero consapevole dei sentimenti di mia madre e ho avvertito il suo senso materno. Lei era addormentata durante il parto e questo mi ha dato un senso di alienazione”

Fonte: http://www.coscienza-universale.com

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L'Erborista italiano potrebbe non esistere piu' . Un provvedimento del governo potrebbe cancellarlo

Una vergogna senza fine – Giù le mani dall’Erboristeria.

UNA VERGOGNA SENZA FINE!

Mentre da una parte si includono nuove figure sanitarie dall’altra si cancella la figura professionale dell’Erborista con l’abrogazione in toto della Legge del ’31: un atto che può avere gravi conseguenze sulla salute pubblica privando della preparazione e competenze necessarie la manipolazione delle piante officinali e gettando alle ortiche quel patrimonio di sapere unico che gli erboristi italiani da sempre rappresentano.

ERBORISTI,  è solo questione di pochissimi giorni e la nostra professione potrebbe non esistere più!

In questi giorni di festa e in silenzio si sta compiendo lo scempio del settore erboristico italiano, arrivano oggi al pettine le drastiche e non condivise decisioni prese durante i lavori del Tavolo di filiera delle Piante Officinali istituito  presso il ministero delle Politiche Agricole, su sollecitazione di FIPPO – ASSOERBE e SISTE.

Il Governo sta per approvare, su proposta del Ministro delle politiche agricole Martina, un decreto legislativo, sulla “disciplina della coltivazione, della raccolta e della prima trasformazione delle piante officinali”.

Eravamo riusciti a disinnescare la proposta di legge di pari titolo n. 3864 portando motivate ed analitiche osservazioni durante l’audizione del 26 ottobre scorso, ma ecco che ciò che è uscito dalla porta rientra dalla finestra e con maggior virulenza.

All’articolo 8 di questo decreto si ABROGA, totalmente e senza mezzi termini la Legge n. 99 del 1931, in pratica l’Erborista NON ESISTE PIU’.

Una cattiveria ed un’ostinazione senza fine, ingiustificata ed inutile, in un provvedimento volto a dichiarare la coltivazione delle piante officinali una pratica agricola comune che autorizza l’agricoltore alla prima trasformazione e alla distillazione delle piante officinali, con buona pace della tanto decantata qualità e con i conseguenti rischi per la salute del consumatore.

Il Tavolo di filiera delle piante officinali, che ha prodotto il Piano di Settore che la F.E.I. ha sempre ampiamente criticato con i fatti perché da subito capimmo che quello che in realtà si voleva ottenere era l’abrogazione della Legge del 1931, di fatto estromette l’Erborista dalla filiera delle Piante Officinali decretandone la FINE senza appello.

Inutile ormai laurearsi in Scienze e Tecniche Erboristiche, inutili i corsi universitari. Ringraziamo queste associazioni e il Governo per aver fatto spendere soldi inutilmente alle tante famiglie italiane i cui ragazzi aspiravano a diventare erboristi e ad avere un ruolo nella filiera delle piante officinali. Questo è il risultato di un lavoro disastroso volto ad accontentare associazioni agricole potenti dietro le quali FIPPO ed altre si sono riparate.

Ringraziamo il Dott. Primavera, Presidente della FIPPO – Federazione Italiana Produttori Piante Officinali – che fino al giorno dell’audizione alla Camera dei Deputati insisteva a dire che la  sua associazione non intendeva abrogare la legge sull’erboristeria. Questo è il risultato ottenuto. Ne terremo sicuramente conto nell’acquisto di piante officinali dai loro associati.

Questo il risultato della politica del NON ASCOLTO, non sono stati ascoltati gli erboristi né le Università, la contrapposizione con i funzionari del Ministero delle politiche agricole e con le associazioni di categoria agricole fu subito fortissima, perché l’imperativo era di eliminare l’erborista italiano affinché l’agricoltore potesse liberamente prendere il suo posto.

A rischio ovviamente la libera miscelazione delle piante officinali e dei laboratori erboristici, senza più l’ombrello protettivo della Legge del 1931, del suo regolamento e di tutta la giurisprudenza successiva conquistata a forza di lacrime e sangue dagli erboristi in più di quarant’anni di battaglie.

Nessuno, neanche il settore farmaceutico aveva osato tanto!

In un mondo in cui impazzano consigli non qualificati sulla salute da parte dei Social Network, in cui i venditori porta a porta delle grandi multinazionali degli integratori fanno continuo abuso di professione medica introitando enormi guadagni, senza essere perseguiti per le loro azioni,

l’Erborista italiano potrebbe non esistere più.

La F.E.I. ha già contattato ed avvertito l’Università e le altre Associazioni di settore, Unerbe Confesercenti – Federimpresa Erbe CNA – Confartigianato contrarie all’abrogazione della legge sull’erboristeria nel tentativo di porre un rimedio estremo alla questione.

In un ultimo estremo tentativo di salvare la nostra professione in qualità di Presidente della Federazione Erboristi Italiani mi rivolgo a tutti i colleghi, alle aziende di settore, ai laureati e agli studenti in Scienze e Tecniche Erboristiche, al corpo docente e ai cittadini vicini all’erboristeria per invitarli ad inviare una MAIL di protesta e di cui inviamo un fac-simile agli organi di Governo interessati in prima persona, in particolare al  Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, al Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, alla Ministra della salute Beatrice Lorenzin.

“ GIU’ LE MANI DALL’ERBORISTERIA!

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Le erbe officinali agli Erboristi! No al decreto legislativo del Governo che prevede l’abrogazione dell’Erborista unico e vero esperto di piante officinali, del loro riconoscimento e utilizzo. No ad un’ingiustizia senza alcuno scopo. No all’abrogazione della Legge n. 99 del 1931”. 

Ovviamente sulla base di questo esempio ognuno potrà inviare le proprie considerazioni, ma senza mai oltrepassare i limiti della buona educazione.

Invito inoltre i laureati e gli studenti dei Corsi di laurea a rispondere in modo massiccio a questo invito e a coordinarsi con la FEI per ogni ulteriore iniziativa da intraprendere.

MAI come questa volta la nostra professione, il nostro lavoro, le vostre speranze, in pratica l’ERBORISTERIA italiana è nelle nostre mani.

Diamo una risposta compatta e forte contro questa ingiustizia ai danni degli Erboristi italiani e dei cittadini che usano le piante officinali per la propria salute.  Diamo un messaggio forte e deciso al Governo:

questo provvedimento non deve essere approvato.

Federazione Erboristi Italiani – F.E.I.

Confcommercio Imprese per l’Italia

Mail di riferimento:

gentiloni@governo.it

ministro@politicheagricole.it

segreteria.viceministro@politicheagricole.it

segreteriaministro@sanita.it

DPIT.segreteria@istruzione.it

segreteria.ministro@mise.gov.it

segreteria.ministro@minambiente.it

 

FONTE : 

http://www.feierboristi.org/fei/una-vergogna-senza-fine-giu-le-mani-dallerboristeria/

 

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DIABETE - Gymnema Sylvestre - trattamento a base di erbe per il diabete

Gymnema Sylvestre: il trattamento naturopatico per diabete e obesità

 

TAVOLA DEI CONTENUTI
La Gymnema Sylvestre è una pianta medicinale appartenente alla famiglia Asclepiadacea, popolarmente nota come gurmar che in Hindi significa  “distruggere zucchero”.

La Gymnema Sylvestre
Come agisce
Gli studi
Autore e fonti
Gymnema Sylvestre
Si tratta di uno scalatore legnoso che cresce nelle foreste tropicali in India e Sud Est Asiatico. Le sue foglie presentano una vasta gamma di effetti terapeutici grazie ai suoi principi attivi, tra cui gli acidi gimnemici, costituiti da una miscela di almeno 17 diverse saponine, acidi glicosidici e antrochinoni.

Nella medicina indiana è utilizzato per i suoi principali effetti antidiabetici; tuttavia, altri importanti effetti metabolici sono emersi da vari studi, evidenziandone un potenziale utilizzo per il trattamento della sindrome metabolica.

I componenti fitoattivi della pianta, come le saponine triterpeniche, gli acidi gymnemici, le saponine gymnemiche, e il polipeptide bioattivo gurmarin, vengono estratti dalle sue foglie e si ritrovano in molti integratori alimentari in quanto riducono il peso corporeo, il colesterolo nel sangue e i livelli di trigliceridi, ed hanno anche un’azione diuretica e lassativa.

La Gymnema Sylvestre, infatti, aiuta a diminuire il peso corporeo e i livelli di zucchero nel sangue,  proprietà che la rendono efficace anche nel controllare la sindrome metabolica (SM), un gruppo di disturbi endocrini che comprendono obesità, disglicemia, dislipidemia e ipertensione, e che predispone gli individui ad un aumento rischio di aterosclerosi, malattie cardiovascolari e diabete mellito tipo 2.
Come agisce
Il meccanismo attraverso cui questa pianta promuove la perdita di peso, riguarda essenzialmente sua capacità di ridurre il desiderio di dolci e controllare i livelli di zucchero nel sangue. Alcune studi hanno dimostrato che l’acido gimnemico lega il recettore per gli zuccheri situato sulle papille gustative della lingua e ne impedisce l’attivazione da parte delle molecole di zucchero, sopprimendone così l’assorbimento. Inoltre, una delle sue molecole, il peptide gurmarin, agisce bloccando i recettori per il saccarosio.

Sylvestre non blocca solo i recettori di zucchero della bocca ma ha la stessa attività inibitoria sul trasportatore sodio-dipendente per il glucosio, dandole la capacità di abbassare le concentrazioni di glucosio nel sangue.

Tutte queste proprietà rendono la G. Sylvestre un ottimo farmaco naturale per il trattamento del diabete, per questo è stata testata come agente ipoglicemico in combinazione con insulina nell’uomo, con risultati incoraggianti.
Gli studi
Diversi studi hanno dimostrato che la somministrazione di 200 mg/die di estratto di G. sylvestre diminuisce la dose di insulina richiesta del 50% e risulta anche aumentato il numero delle cellule beta nel pancreas e quindi la produzione interna di insulina.

Infatti, le molecole di un particolare tipo di acido gimnemico, il diidrossi triacetato gymnemico, hanno la capacità di stimolare un processo di rigenerazione e rivitalizzazione del cellule beta del pancreas,  inducendo il rilascio di insulina.

Studi successivi, hanno dimostrato che associando la somministrazione di 400 mg/die di G. sylvestre all’utilizzo degli ipoglicemizzanti convenzionali, come gliburide o tolbutamide, alcuni pazienti sono stati in grado di ridurre la dose del farmaco o addirittura interrompere il suo utilizzo.

Anche se l’estratto di questa pianta è principalmente usato come farmaco naturopatico per il diabete, dimostra effetti promettenti anche per il trattamento dell’obesità, dell’artrite, dell’ iperlipidemia, del parkinsonismo, e dell’ ipercolesterolemia.

Inoltre, i composti bioattivi di questa pianta possiedono proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e antitumoralie trova utilizzo  anche nella cura delle carie dentali, come antibiotico e come purificatore del sangue, oltre che come rimedio per il  mal di stomaco e nel trattamento dei reumatismi.
Dott. Martina D’Aronzo
Biologa – Attività di ricerca nel cancro al pancreas dal 2012 al 2014- Scrittrice

Fonti:

– Pragya Tiwari, B. N. Mishra, and Neelam S. Sangwan. Phytochemical and Pharmacological Properties of Gymnema sylvestre: An Important Medicinal Plant. BioMed Research International Volume 2014, Article ID 830285.

– Esperanza Martínez-Abundis, Miriam Mendez-del Villar, Karina G Pérez-Rubio, Laura Y Zuñiga, Marisol Cortez-Navarrete, Alejandra Ramírez-Rodriguez, Manuel González-Ortiz. Novel nutraceutic therapies for the treatment of metabolic Syndrome. World J Diabetes 2016; 7(7): 142-152.

– Patel DK, Prasad SK, Kumar R, Hemalatha S. An overview on antidiabetic medicinal plants having insulin mimetic property. Asian Pac J Trop Biomed 2012; 2(4): 320-330.

Fonte : 
 https://www.fenixlife.it/gymnema-sylvestre-trattamento-naturopatico-diabete-obesita/

-------------------------------

https://www.herbal-supplement-resource.com/gymnema-sylvestre.html

Traduzione con google :

Gymnema Sylvestre - Benefici per la salute ed effetti collaterali
Nome botanico: Gymnema sylvestre.

Gymnema significa "nudo" e sylvestre "dalla foresta" in latino.

Altri nomi comuni: Gurmarbooti, gurmar, gurmari, gudma, periploca dei boschi, meshasring e mesbasringi.

Habitat: Gymnema sylvestre si trova nelle foreste tropicali dell'India e del Sud-Est asiatico.

Vive a temperature tropicali con abbondante umidità.

Descrizione: Questa è una vite rampicante legnosa con foglie ovali o ellittiche. I fiori sono di colore giallo e hanno una forma a campana.

Parti di piante utilizzate: le radici e le foglie di questa pianta sono utilizzate a scopi vegetali.

Gymnema sylvestre
Gymnema Sylvestre - Attribuzione: J.M.Garg
Usi terapeutici e benefici di Gymnema Sylvestre
Gymnema Sylvestre - Illustrazione
Gymnema Sylvestre - Illustrazione
Gymnema sylvestre è anche chiamato gurmar, che è un nome hindi che significa "distruttore di zucchero".

È stato usato per migliaia di anni come trattamento a base di erbe per il diabete.

Ha la capacità di bloccare l'assorbimento del glucosio dall'intestino e aiuta a ridurre il desiderio di zucchero.

La riduzione delle voglie di zucchero porta anche all'uso di gymnema per applicazioni di perdita di peso a base di erbe.

Masticare le foglie, o anche assumere la forma di capsule, può alterare il gusto dello zucchero quando ingerito e ridurre la dolcezza.

Gymnema sylvestre aiuta a ridurre il numero di carboidrati immagazzinati nelle riserve di grasso e aumenta la quantità di energia bruciata. Ciò comporta una riduzione delle riserve di grasso e un aumento dell'energia disponibile

È stato anche suggerito che questa erba può ridurre il numero di trigliceridi e la quantità di LDL, "colesterolo cattivo", nel sangue. Questo è un passo importante nella lotta contro i problemi cardiaci, particolarmente comune nei diabetici.

Ha anche un leggero effetto diuretico ed è stato usato per aiutare con la ritenzione idrica.

Le foglie sono state usate per curare disturbi di stomaco, stitichezza e malattie del fegato.

Anche l'artrite reumatoide e la gotta sono state trattate efficacemente con la gymnema sylvestre.

Le foglie hanno anche dimostrato proprietà antibatteriche e antivirali nelle applicazioni liquide.

Dosaggio e somministrazione
Il dosaggio più comune per il controllo della glicemia è da 400 a 600 mg di erba.

La maggior parte degli integratori di gymnema sylvestre sono standardizzati ad almeno il 25% di acido gymnemico, il principio attivo delle foglie e delle radici.

Si raccomanda di prendere la gymnema con il cibo.

Gli ingredienti attivi si accumulano nel sistema e producono un effetto sommativo e cumulativo.

Per questo motivo, si consiglia inoltre di distribuire l'assunzione di erbe durante il giorno, durante i pasti.

Gymnema Sylvestre Herbal Medicine
Gymnema Sylvestre utilizza come medicina di erbe
Effetti collaterali e possibili interazioni di Gymnema Sylvestre
Questa erba è stata considerata molto sicura per gli adulti se assunta in dosi raccomandate.

Gli individui con allergie alla famiglia delle piante da latte possono anche avere reazioni a questa erba.

La sua sicurezza in bambini o donne che sono incinte o in allattamento non è stata determinata e quindi non dovrebbe essere presa da questa popolazione.

A causa della capacità di abbassare il livello di zucchero nel sangue di gymnema sylvestre, le persone che assumono farmaci anti-iperglicemici o altri farmaci per il diabete devono prestare attenzione quando prendono questa erba.

Può portare a ipoglicemia, bassi livelli di zucchero nel sangue. Potrebbe essere necessario modificare i dosaggi.

È importante consultare un medico prima di modificare o modificare qualsiasi programma di farmaci e integratori.

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I danni da solfiti

Tutti abbiamo sentito parlare dei solfiti e dell’ anidride solforosa contenuta nel vino. Le sigle degli additivi alimentari conservanti E220 e228 molto meno. Eppure sono contenuti in alimenti come bevande, succhi di frutta, pesce,frutta secca


Scopriamo quanti solfiti ingeriamo e che danni possono provocare e come evitare di assumerne meno!


Tutti abbiamo sentito parlare dei solfiti e dell’ anidride solforosa contenuta nel vino. Le sigle degli additivi alimentariconservanti E220 E221 E222 E223 E226 E227 E228 molto meno. Eppure sono contenuti in alimenti come bevande, succhi di frutta, pesce,frutta secca . Scopriamo quanti solfiti ingeriamo e che danni possono provocare e come evitare di assumerne troppi !


I solfiti: conservante utilizzato fin dall’ antichità …


I Romani e gli antichi Egizi, già utilizzavano il biossido di zolfo per ripulire dai batteri i tini dove veniva fatto fermentare il vino. Tuttavia il loro utilizzo divenne massiccio solo nel secolo scorso in concomitanza con le nuove esigenze alimentari dettate dallo sviluppo industriale.


Che cosa sono i solfiti e l’ anidride solforosa. Da non confondere con i solfati.


L’ anidride solforosa ora è indicata con la sigla E220. L’ anidride solforosa è un gas incolore ma altamente irritante che si produce dalla combustione dello zolfo nell’ aria. Avete presente i vulcani? Durante le eruzioni ne emette in quantità notevoli ! Decisamente un clima inospitale per la vita.


All’ interno del nostro sangue l’ anidride solforosa, si comporta allo stesso modo: è un veleno in grado di inattivare la vitamina B1 e B12. A dosaggi bassi può causare faringite , perdita dell’ odorato, del gusto, acidità urinaria e stanchezza. I sintomi più conosciuti sono quelli legati al mal di tesa post sbornia e disturbi nervosi.


I solfati invece ,sono i prodotti della combustione del petrolio e sono i maggiori responsabili delle piogge acide !


Come vengono utilizzati i conservanti a base di anidride solforosa.


L’ utilizzo dei solfiti come additivi alimentari è legato alla loro proprietà antimicrobiche, antifungine , antiossidanti ed inibitrici dell’ imbrunimento enzimatico ( Avete presene le patate o le mele che si ossidano senza pelle ?) Altri impieghi prevedono il loro utilizzo come sbiancanti per lo zucchero negli zuccherifici, come conservante per il mosto in enologia e come antimicrobico nelle bevande , bibite succhi di frutta ed insaccati. Vengono utilizzati anche in alcune lavorazioni degli ortaggi sfruttando la loro capacità antiossidante. (imbrunimento chimico)


Come riconoscere i conservanti A base di anidride solforosa.


Come visto l’ anidride solforosa è un gas . La sigla identificativa è E220. Gli altri solfiti non sono gassosi ma sono Sali. Non cambia nulla : i Sali liberano anidride solforosa !
E220 Anidride Solforosa
E221 Sodio Solfito
E222 Sodio Solfito Acido
E223 Sodio disolfito
E224 Potassio Disolfito
E226 Calcio Solfito
E227 Calcio Bisolfito Acido
E228 Solfito Acido di Potassio


Le conseguenze sulla nostra salute e di limiti di legge imposti per l’ utilizzo dei solfiti.


I danni da solfiti si dividono in quattro categorie


1 Alterazioni vitaminiche: l’ anidride solforosa ed i solfiti distruggono la tiamina e la cianocobalamina (vitamine del gruppo B : B1 e B12 )


2 Appesantisce il nostro sistema detossificante: questi additivi vengono eliminati per via urinaria dopo essere stati detossificati ad opera del fegato tramite un ‘enzima chiamato solfito ossidasi. Se la dose di solfiti è superiore alla nostra capacità di eliminarli, compaiono mal di testa .


3 Reazioni allergiche ed allergie Un pericolo in agguato è rappresentato da possibili allergie e reazioni asmatiche con manifestazioni respiratorie anche gravi. Riniti, eczemi, orticaria e dissenteria possono essere causati dai solfiti . in queste malattie una delle componenti più ostiche è proprio l’ identificazione della causa. Immaginate l’ efficacia di un trattamento se non viene rimossa la causa che ha scatenato la malattia!


4 Interazione con farmaci cortisonici. Da non sottovalutare anche l’ interazione con farmaci, in particolar modo i cortisonici che aumentano la sensibilità individuale ai solfati.


Quanti solfiti possiamo ingerire e quanti realmente ne assumiamo?


Il limite di legge imposto per l’ assunzione di solfiti e di 0,7 g. per kg di peso corporeo . l’ organizzazione Mondiale per la Sanità ha stabilito questo limite di sicurezza. Per interpretare correttamente questo valore è necessario poter calcolare in linea di massima quanti solfiti possiamo ingerire.


In quali alimenti troviamo i Conservanti E220 e similari?


Potenzialmente i solfiti sono presenti in quasi tutti gli alimenti conservati e perfino in molti freschi.


Nei prodotti preconfezionati devono essere indicati in etichetta o con il codice identificativo o con il nome chimico. Sfortunatamente in molti casi non è obbligatorio segnalare né la loro presenza ne la loro quantità. Un esempio: il pesce fresco (tipicamente nei gamberetti , gamberi e surimi )


E’ presente anche nei cereali come l’ orzo perlato, purè di patate, ortaggi sottolio ,sottaceto e salamoia ( con sale ). Nelle bibite a base di frutta , nei funghi secchi e nella frutta essiccata , nella frutta candita .


Nei prodotti a base di carne, essendo maggiormente soggetti a fenomeni putrefattivi i quantitativi di conservanti sono ancora maggiori e possono contenere anche 450 mg al kg.


Il vino li contiene. I limiti legali imposti dalla comunità europea sul contenuto finale di anidride solforosa nel vino consentono fina a 160 mg/litro per i vini rossi e di 210 mg/litro per i vini bianchi. Mediamente più è scarsa la qualità del vino e maggiormente se ne rende necessaria l’ aggiunta in quantità superiori.


Per legge non è obbligatorio indicare la loro presenza se il quantitativo è inferiore a 10 mg al kg o lt. In soggetti allergici anche quantitativi modesti possono scatenare serie conseguenze !


Quanti solfiti mangiamo?


Come avrete ben compreso è molto difficile stabilirlo. In molti casi la loro presenza non è indicata e data la loro alta diffusione è molto facile che questi quantitativi si accumulino oltrepassando molto facilmente il valore consigliato dalla OMS.


Ma mancora più interessante è una ricerca condotta nel 2000 che ha stabilito che il quantitativo di solfiti tollerato dall’ organismo è ben inferiore a quello ufficiale OMS èd è pari a 0.7 mg al Kg di peso . Facciamo un esempio semplicissimo. Se peso 70 Kg il tasso limite tollerabile è di 0.7 mg per kg , quindi in totale solo 49 mg.


Una cenetta con un po’ di insaccati, 2 bicchieri di vino bianco con un po’ di frutta secca e siamo già oltre i limiti consigliati. Senza contare il resto dei conservanti …


Quantità massime di solfiti maggiormente presenti negli alimenti ammesse secondo la regolamentazione della comunità europea


ALIMENTI DOSE MASSIMA mg o ml / kg di solfiti
Aceto 170
Amidi 50
Crostacei 150
Stoccafisso o baccala 200
Senape 250/500
Surrogati carne pesce o crostacei 200
Concentrati di frutta 250
Albicocche pesche uvetta prugne e fichi secchi 2000
Banane essiccate 1000
Mele e pere secche 600
Preparati per purè 400
Pomodori secchi 200
Vini rossi 210
Vini bianchi 160
Vini tedeschi Spatlese e Aulese 300
Vini bordeaux 300
Vini francesi Barzac, Cadillac… 400
Succo d’uva concentrato 200
Succo di limone 350


Conclusioni


Spero di aver fatto un po’ di chiarezza. I solfiti sono solo uno dei moltissimi additivi nocive per il nostro organismo. Se fosse l’ unico , probabilmente questo articolo non avrebbe ragione di essere. Sfortunatamente non è così ed assieme ai solfiti ingeriamo moltissime altre sostanze tossiche che si accumulano nel nostro organismo. Sapere in quali alimenti è maggiormente concentrato può essere di aiuto a limitarne l’ assunzione.


Alessandro Di Coste

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