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Boom di diagnosi di disturbi dell’apprendimento tra i bambini

I nostri figli sono improvvisamente tutti malati? Oppure c’è un eccesso di diagnosi che sta medicalizzando situazioni in realtà assolutamente normali?

 

E’ questo l’acceso dibattito che si concentra sui DSA, ovvero sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Un dibattito che nasce dai numeri: dall’anno scolastico 2010/2011 i bambini con diagnosi di DSA sono passati dallo 0,7% al 2,1% della popolazione studentesca nel 2014/2015, con punte che toccano il 6,6% nella scuola secondaria di I grado nel Nord Ovest dell’Italia. Quello che è cambiato è che nel 2010 la legge 170 ha stabilito che bambini con questo tipo di difficoltà hanno diritto ad un percorso didattico personalizzato, a “strumenti compensativi” come la calcolatrice e a “misure dispensative” come l’astensione dal dettato. Basta che la famiglia presenti idonea certificazione di un medico specialista per fruire di questi percorsi di aiuto

 

E allora torniamo alla domanda iniziale: stiamo di fronte a un eccesso diagnostico che crea più problemi di quanti ne risolva oppure finalmente stiamo smettendo di etichettare come lenti o svogliati dei bambini che invece hanno un disturbo specifico, circoscritto e localizzato?

Chiariamo innanzi tutto di cosa stiamo parlando: dislessia, disgrafia, discalculia e disortografia non sono generiche difficoltà dell’apprendimento ma disturbi specifici. Ci sono, per esempio, bambini che non collegano un numero alla parola che lo definisce e fuggono sistematicamente dai giochi in cui è richiesto l’uso dei numeri o bambini che invertono le sillabe e tagliano le parole e per cui il dettato rappresenta un incubo. Pur lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale e la creatività questi disturbi non solo incidono sul rendimento scolastico ma sono causa di grande stress per il bambino, associandosi molto spesso a problemi di autonomia, scarsa autostima, isolamento. Ancor più se l’insegnante non li riconosce e li punisce marcandoli come distrazione e svogliatezza: il bambino rischia di entrare in circoli viziosi di rabbia, frustrazione e isolamento in cui il fallimento e la demotivazione vanno ad aggravare lo specifico disturbo di apprendimento. Ed ecco che la diagnosi, in questi casi, può essere un ottimo punto di partenza perché il bambino riceva il sostegno adeguato. Ma attenzione: parliamo di punto di partenza e non di arrivo.

Se pensiamo che esiste un continuum che va da un polo di “normalità” verso un polo “patologico” dobbiamo chiederci se la valutazione che conduce a una diagnosi di Dsa e ha una certificazione abbia o meno un fondamento scientifico. Molti ricercatori ed esperti in materia, ad esempio, sottolineano come la somministrazione di una batteria di test non sia sufficiente: fattori individuali, eventi di vita, relazioni di attaccamento, sostegno degli adulti, contesto scolastico, devono essere indagati e non possono essere esclusi dal quadro diagnostico. Questa visione più ampia, multifattoriale e attenta alle numerose variabili in gioco, deve riguardare anche i percorsi di aiuto e cura. Come possono bastare gli strumenti compensativi e le misure dispensative? Sono un inizio importante, certo, ma sono troppo centrati sugli aspetti cognitivi del disturbo, sull’apprendimento e sul contesto scolastico, trascurando quelle difficoltà emotive e relazionali che inevitabilmente si associano ai DSA.

 

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Oltre al problema dell’importanza e della centralità di una diagnosi seria e rigorosa, che non si riduca a una batteria di test depersonalizzanti e tra l’altro costosissimi per le famiglie (visto che l’accesso ai centri pubblici richiede spesso attese di parecchi mesi), c’è quello ancora più insidioso dell’utilizzo improprio di queste diagnosi. Perché per molti genitori e purtroppo anche per molti insegnanti la diagnosi è vista come una facile soluzione che solleva dalle responsabilità di mettere in discussione, magari, un metodo educativo e didattico troppo standardizzato e depersonalizzante oppure una relazione ambivalente con il genitore che magari, in preda all’ansia, scarica sul bambino la responsabilità dei suoi “insuccessi”. Mentre fioriscono centri per la diagnosi e il trattamento e farmaci che promettono guarigioni miracolose.

 

Il rischio da evitare, quindi, è quello di usare la malattia come scusa e di vedere la diagnosi come via di fuga dalla responsabilità. Non basta che un bambino vada male a scuola perché si tratti di Dsa: non si devono confondere delle difficoltà didattiche o di relazione con un disturbo, peraltro complesso e difficile da diagnosticare. Si rischia di etichettare un bambino o una bambina e di farli sentire diversi dai loro coetanei, magari incapaci rispetto ai compagni perché magari hanno modalità leggermente diverse nell’apprendimento o perché necessitano di un maggiore ascolto da parte di genitori e insegnanti.

 

Il supporto costante di genitori e insegnanti, le parole di incoraggiamento, la fiducia, la rassicurazione sono, come sempre, gli ingredienti più preziosi, capaci di riscrivere in positivo la storia di un bambino. Di quello che ha delle difficoltà facilmente superabili con un’attenta osservazione e cura da parte di genitori e insegnanti e di quello che ha una diagnosi di Dsa. Perché, in caso contrario, la certificazione rischia di trasformarsi in una etichetta che, anziché aiutare, si attacca al bambino e lo definisce. Intrappolandolo. Privandolo di possibilità e di speranza.

 

(in collaborazione con la dottoressa Barbara Forresi, psicologa e psicoterapeuta)

http://www.alleyoop.ilsole24ore.com/2016/12/01/boom-di-diagnosi-di-disturbi-dellapprendimento-tra-i-bambini-ce-unepidemia/?refresh_ce=1

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CHAKRA - Hai i Chakra che non funzionano bene? Ecco il test per scoprirlo

Hai i Chakra  che non funzionano bene? Ecco il test per scoprirlo e come fare per curare i tuoi Chakra “bloccati” 

Secondo la medicina ayurvedica, nel nostro corpo vi sono alcuni punti che ci influenzano sia fisicamente sia emotivamente. I chakra sono canali di energia che attraversano il nostro corpo e per i quali scorrono la vita e la salute. Se uno o vari chakra sono malati, ne risente tutto l’organismo. Eccovi un articolo per scoprire come curare i chakra.  (noi diciamo 1°reiki, cromoterapia, suoni, riflessologia, aromaterapia ,campo magneto-dactila etc…)

 

Informazioni generali sui chakra

Si tratta di un tema molto vasto e ci vorrebbero ore per spiegarne tutti i dettagli. Tuttavia, vogliamo condividere con voi le informazioni di base. La parola “chakra” deriva dal sanscrito e significa “ruota di energia” o “ruota di luce”. Questi centri sonno connessi tra di loro grazie ai flussi di energia e sono il nostro punto di collegamento con l’universo.

  

Primo Chakra

 

Il Primo Chakra è di colore rosso scuro e si trova alla base nel perineo, tra l’ano e i genitali. Si blocca a causa della paura e, quando ciò accade, scatena malattie come la sciatica, il cancro dell’ovaio, dell’utero o del colon-retto, stitichezza, problemi alla prostata, vene varicose, emorroidi e disturbi del sistema immunitario. È fonte di frustrazione, instabilità emotiva, depressione e bassa autostima.

 

Secondo Chakra

 

Il Secondo Chakra è di colore arancio ed è situato nella zona degli organi interni femminili, della vescica, del bacino, dell’intestino e dei glutei. Un blocco del Secondo Chakra può essere la causa di tensioni lombari e pelviche, fatica cronica, impotenza, diabete, cancro, irritazioni e infezioni dei reni e della vescica. Nella sfera emotiva provoca ansia, paura, gelosia, diffidenza e preoccupazione.

 

Terzo Chakra

 

Il colore del Terzo Chakra è il giallo. Si trova sotto l’ombelico e include, il fegato, il pancreas, la cistifellea, la milza, i reni, lo stomaco, l’intestino tenue e la cassa toracica. Se bloccato, provoca squilibri che causano problemi respiratori e del sistema immunitario, bulimia, anoressia, diabete, acidità di stomaco, ulcere, calcoli biliari, epatite, cirrosi e artrite. A livello emotivo scatena vittimizzazione, stress, rabbia, frustrazione, sensi di colpa, dubbi e costante necessità di approvazione.

 

Quarto Chakra

 

Il Quarto Chakra è di colore verde e viene bloccato da dolore e sofferenza. Include l’area dei polmoni, della colonna vertebrale, del seno, dell’esofago e del sistema nervoso. Uno squilibrio del Quarto Chakra può causare malattie cardiache e respiratorie,   Cisti o cancro al seno, angina pectoris, polmonite, ipertensione e dolori alla colonna. È anche fonte di passività, depressione, insensibilità e dolore.

 

Quinto Chakra

 

È di colore blu zaffiro e copre le aree della bocca, della laringe, delle gengive, della trachea, della tiroide, della cervicale, dei denti e delle spalle. Quando non è equilibrato, provoca mal di gola, sanguinamento delle gengive, disfonia, allergie, influenza e infezioni croniche. Nella sfera delle emozioni scatena ossessione, depressione, paure, fobie, indecisione e stasi emotiva.

 

Sesto Chakra

Conosciuto anche come Terzo Occhio, il Sesto Chakra è di colore indaco e comprende il naso, le orecchie, gli occhi, la ghiandola pineale, l’ipofisi, il sistema nervoso e il cervello. Quando si blocca, scatena mal di testa, tumori cerebrali, cecità, sordità, convulsioni, ictus e problemi alla colonna vertebrale. Ha anche delle conseguenze sulle emozioni, tra cui paure, fobie, confusione, incubi, schizofrenia, panico e depressione.

 

Settimo Chakra

È di colore viola (bionaco o oro) e si trova nella parte superiore della testa. Se bloccato, può causare fatica cronica, ipersensibilità alla luce e ai suoni, problemi cutanei e problemi muscolari e ossei. Provoca apatia, perdita del collegamento con ciò che è divino, preoccupazione, depressione, mente chiusa e scontentezza.

 

Come si fa a sapere se qualche chakra non funziona al meglio?

 

Esiste un test per capire se un chakra sta bloccando il passaggio di energia verso gli altri e per capire se ce n’è più di uno che è bloccato. Basta rispondere ad alcune domande specifiche per ogni chakra. Se la maggior parte delle risposte sono negative, può voler dire che un chakra è mal funzionante.

 

Primo Chakra

Vi sentite “vivi”, vitali e in salute? Vi sentite come a casa vostra? Avete un forte desiderio di vivere? Amate il vostro corpo e pensate che sia un tesoro incredibile? Siete delle persone piene di energia e sempre in movimento? Siete audaci?

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Secondo Chakra

Provate sani impulsi sessuali? Siete soddisfatti delle vostre performance sessuali? Siete in grado di esprimere la vostra sessualità? Riuscite a dare e a ricevere piacere? Superate bene le paure quotidiane e le ansie?

 

Terzo Chakra

Sapete cosa volete e avete fiducia in voi stessi? Riuscite a prendere decisioni da soli? Siete coscienti delle vostre emozioni? Riuscite a controllare le emozioni che provate? Pensate di essere equilibrati emotivamente?

 

Quarto Chakra

Avete delle relazioni sane? Amate voi stessi? Amate chi vi sta intorno? Provate compassione per gli esseri viventi? Riuscite ad accettare gli altri come sono? Siete bravi a collaborare? Riuscite a mettercela sempre tutta?

 

Quinto Chakra

Riuscite a esprimervi con facilità? State vivendo una vita felice? Vi assumete le responsabilità della vostra vita? Riuscite a risolvere i problemi da soli? Credete di meritare una ricompensa per i vostri sforzi? Avete abbastanza fiducia da assumervi i rischi? Vi piacciono le sfide?

 

Sesto Chakra

Siete mentalmente forti? Siete bravi a risolvere i problemi? Vi vengono idee creative? Fate tutto il possibile per trasformare i vostri sogni in realtà? Riuscite a visualizzare i vostri obiettivi? Sapete ancora sognare e sperare nella vita?

 

Settimo Chakra

Vi considerate un essere meraviglioso? Vi sentite connessi a Dio o all’universo? Pensate che la vostra vita abbia uno scopo?

Ricercate quello scopo con le azioni e le preghiere?

 

Affermazioni per curare i chakra mal funzionanti

 

Durate una sessione di meditazione, vi consigliamo di usare le seguenti frasi o mantra, cioè parole di una sola sillaba che vanno ripetute molte volte (la più famosa è “OM”). Esistono un mantra e un’affermazione diverse per ogni chakra:

Per il Primo Chakra: “Io son un tutt’uno con me stesso, sono certo di essere amato”. Il mantra è LAM.

Per il Secondo Chakra: “Io mi amo, mi onoro oggi e per tutta la vita”. Il mantra è VAM.

Per il Terzo Chakra: “Io sono fautore di grandi capacità e ciò è appassionante”. Il mantra è RAM.

Per il Quarto Chakra: “Io sono amore e accettazione incondizionata”. Il mantra è YAM.

Per il Quinto Chakra: “Io sono l’autore della mia vita. Il potere di scelta è in me”. Il mantra è HAM.

Per il Sesto Chakra: “È sicuro per me vedere E ONORARE la verità”. Il mantra è OM (o AUM).

Per il Settimo Chakra: “Io sono un tutt’uno con il momento presente”.  IO SONO. Non si usa un mantra, perché in questo caso si medita in silenzio.

 

Fonte : http://frasideilibri.com/chakra-come-curare-i-7-centri-di-energia-del-corpo-umano/

 

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Magnesio - protegge da ictus, malattie cardiache e diabete

Un nuovo studio dimostra che le persone con alti livelli di magnesio hanno minori probabilità di sviluppare malattie cardiache, ictus e diabete di tipo 2.

Le ricerche svolte in diversi decenni hanno indicato un basso livello di magnesio come causa di aterosclerosi e altre problematiche legate al cuore, ma questo è stato ignorato, gli scienziati si concentravano sui livelli di colesterolo e di grassi saturi. Gli studi dimostrano che quando calcio e magnesio scendono di livello, il rischio di malattie cardiache aumenta. Mentre i medici si sono concentrati sul colesterolo come problema e hanno prescritto statine per più di 20 anni, ciò non ha cambiato il fatto che la malattia cardiaca è ancora la principale causa di morte negli Stati Uniti.

Se stai cercando un modo per abbassare il rischio di sviluppare malattie cardiache, ictus e diabete di tipo 2, un nuovo studio ha rivelato risultati molto importanti solamente iniziando una semplice abitudine: assumere quotidianamente 100 mg di magnesio.


I ricercatori dell’Università di Zhejiang e l’Università di Zhengzhou in Cina hanno scoperto che oltre 1 milione di persone in nove paesi che hanno consumato una maggior quantità di magnesio hanno riscontrato un rischio di malattia coronarica inferiore del 10%, un rischio di ictus inferiore del 12% e un rischio di diabete di tipo 2 inferiore del 26%.

Per quanto riguarda la nuova ricerca, pubblicata in Biomed Central,1 uno degli autori dello studio, il dott. Fudi Wang, spiega:

“Bassi livelli di magnesio nel corpo sono stati associati ad una serie di malattie, ma non sono state presentate prove conclusive sul legame tra il magnesio alimentare e i rischi per la salute.


La nostra meta-analisi fornisce prove più aggiornate che sostengono un legame tra il ruolo del magnesio nell’alimentazione e la riduzione del rischio di malattia … I nostri risultati sono molto importanti per informare sia il grande pubblica sia i responsabili delle politiche alimentari, sui rischi sanitari legati alla sua carenza.” 2

Wang ha affermato in un comunicato stampa di Medical Xpress 3 che, sebbene le raccomandazioni correnti consigliano agli uomini di assumere circa 300 mg di magnesio al giorno, e alle donne 270 mg al giorno, la carenza di questo minerale è ancora molto diffusa, interessando ovunque tra l’1,5 e il 15 per cento della popolazione.

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I ricercatori sperano che queste nuove informazioni servano non solo ad incoraggiare la gente di assicurarsi di assumere una quantità di magnesio adeguata, ma anche a spingere i responsabili delle politiche a cambiare linee guida alimentari, ciò può diminuire il numero di malattie legate ad un deficit di magnesio.

Le patologie cardiache sono collegate a un basso livello di magnesio, ma la scienza prende una direzione sbagliata
Nel 2013, il risultato di una ricerca “innovativa” che copre ciò che era conosciuto delle malattie cardiovascolari già dal 1937, ha dimostrato che un basso livello di magnesio – quindi né il colesterolo alto né un eccessivo consumo di grassi saturi – è la causa principale di malattie cardiache.

Il riesame durato dieci anni, condotto dal ricercatore e autore dott. Andrea Rosanoff, si basava sulla precedente ricerca del dottor Mildred Seelig, che ha studiato la relazione tra il magnesio e le patologie cardiovascolari per oltre 40 anni. Seelig ha osservato:

“These numervous studies have found low magnesium to be associated with all known cardiovascular risk factors, such as cholesterol and high blood pressure,

“Questi numerosi studi hanno dimostrato che il magnesio basso è associato a tutti i fattori di rischio cardiovascolari come il colesterolo e l’ipertensione, la formazione di placca arteriosa (aterosclerosi), l’indurimento delle arterie e la calcificazione dei tessuti molli. 

Ciò significa che ci stiamo mordendo la coda in tutti questi anni, puntando il dito sul colesterolo e sull’alimentazione, quando il vero colpevole era e ancora è il basso livello di magnesio”.4

Già nel 1957, dice Rosanoff, era molto chiaro che il magnesio basso era una causa certa di aterogenesi e calcificazione dei tessuti molli. Ma questa ricerca è stata ampiamente e immediatamente ignorata, poiché il colesterolo e la dieta ad alta percentuale di grassi saturi erano i colpevoli da combattere.

Gli scienziati hanno preso “la strada sbagliata” seppur quando la ricerca era così chiara, afferma Rosanoff, ciò ha creato una traiettoria nel modo in cui le malattie cardiache e altri problemi cardiovascolari sono stati affrontati. Ciò ha portato intere popolazioni a non riuscire a bilanciare l’assunzione di magnesio con l’assunzione di calcio e le cose stanno anche peggiorando.

Gli studi continuano a dimostrare che quando l’assunzione di calcio e magnesio non è sufficiente, afferma Rosanoff, si aumenta notevolemte il rischio di malattie cardiache.

Evidenze scientifiche “troppo convincenti da ignorare”
Il medico e naturopata Carolyn Dean, membro del consiglio medico consultivo dell’Associazione di magnesio nutrizionale, afferma che è evidente che il colesterolo non è la causa poiché le statine sono state i medicinali a cui si sono rivolti per curare i loro pazienti per due decenni, eppure le malattie cardiache sono ancora la prima causa di morte in America.

Anche se ci sono molte altre condizioni mediche che possono essere attribuite a bassi livelli di magnesio, Dean ne ha elencate sei tra le più debilitanti:

Ipertensione (pressione alta)
Aritmia cardiaca
Diabete di tipo 2
Angina
Problemi che alzano i livelli di colesterolo
Attacchi di cuore
La celeberrima dietista Ashley Koff, anche membro del consiglio di amministrazione della prevenzione, ha osservato che il magnesio ha giustamente ricevuto una maggiore attenzione come nutriente fondamentale in relazione alla salute ottimale. Inoltre, ritiene che la correzione dei livelli raccomandati di magnesio è oggi una delle questioni sulla salute più importanti.

“Ci sono ancora molte sfide per raggiungere un’adeguata assunzione di magnesio nella dieta moderna; considero il magnesio una delle sostanze nutritive essenziali da integrare quotidianamente e, alla luce di questa ricerca, lo considero cruciale per prevenire le malattie cardiovascolari”. 5

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In uno studio, scoperto dagli scienziati nel marzo 2017, si è dimostrato che l’ipertensione è inversamente associata ai livelli di magnesio nei bambini che vivono nelle aree a maggior altitudine dell’Argentina.6

Un altro studio di tre mesi randomizzato a doppio cieco controllato con placebo ha rivelato che l’integrazione di magnesio ha migliorato lo stato metabolico dei pazienti obesi e prediabetici con lievi casi di malattie renali croniche.7

Perché è tanto importante assumere magnesio?
Il dottor Mehmet Oz, creatore del dottor Oz Show, vincitore del premio Emmy e vicepresidente e professore di chirurgia presso la Columbia University, dice che il magnesio è essenziale per aiutare a regolare il metabolismo e inoltre aiuta a ridurre la pressione sanguigna e a dilatare le arterie.

Inoltre, afferma Oz, probabilmente negli Stati Uniti 3 persone su 4 non riescono ad ottenere la necessaria quantità di magnesio, il che significa che sono in deficit di magnesio.

Mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) raccomanda dai 400 mg ai 500 mg di calcio, Dean consiglia una pari dose di magnesio, con il calcio consumato attraverso la dieta e l’aggiunta di vitamina D insieme al vitamina K2 “la combinazione di tutti questi nutrienti proteggeranno le tue ossa e il tuo cuore”.

La ricerca di Wang ha analizzato i dati di 40 studi epidemiologici dal 1999 al 2016, focalizzandosi sulle associazioni tra il magnesio alimentare e le diverse malattie. Tutti gli studi utilizzavano questionari di frequenza alimentare auto-segnalati di 24 ore per determinare i livelli di magnesio e variarono ampiamente.

Anche i fattori biologici, stile di vita, sesso e luogo dello studio sono stati presi in considerazione. Successivamente, ha spiegato, i ricercatori hanno effettuato un’analisi sull’effetto di 100 mg al giorno di aumento della quantità di magnesio assunto in base all’alimentazione.

La conclusione dello studio ha rafforzato le ipotesi iniziali, ossia che l’aumento del consumo di alimenti ricchi di magnesio può essere utile per la salute generale.

Il comunicato stampa di Wang:

“Il magnesio è vitale per la salute umana e per le normali funzioni biologiche, tra cui il metabolismo del glucosio, la produzione di proteine e la sintesi degli acidi nucleici come il DNA. La dieta è la principale fonte di magnesio poiché questo elemento può essere trovato negli alimenti come spezie, noci, fagioli, cacao … e verdure a foglia verde”.

Cibi ricchi di magnesio: Come combattere naturalmente le patologie cardiache
Il magnesio è il quarto minerale più abbondante nel tuo corpo e più di 300 enzimi si affidano ad esso per svolgere le normali funzionalità muscolare e nervosa legate all’energia, ai vasi sanguigni rilassati, ad una buona dentatura, alla formazione delle ossa e alla regolazione di insulina e dei livelli di zucchero nel sangue. 8

Il magnesio aiuta il tuo corpo a ripulirsi dalle tossine e aiuta la sintesi del glutatione. Svolge anche un ruolo fondamentale nelle funzioni mitocondriali del tuo corpo e nel miglioramento del tuo livello energetico. Un aspetto molto positivo di questo minerale è che quando il tuo corpo ha preso l’ammontare ottimale, semplicemente elimina quello in eccesso.

Dean, nel suo libro “The Magnesium Miracle“, raccomanda di prenderne 200 mg al giorno, ma suddiviso in due o tre dosi, in quanto potrebbe avere un effetto lassativo. Altri scienziati raccomandano di assumerne quasi il doppio, ma età e sesso sono fattori da considerare.

Alimenti al alto contenuto di magnesio:

Spinaci 

 
Cavolo verde
bietola
Cime di rapa 

 
barbabietola
broccoli
cavoletti di Bruxelles 

 
cavolfiore
Bok choy
Lattuga romana
Semi di cacao crudi
avocado
Noci e semi oleosi
Frutta e bacche
zucca
Pesci grassi (salmone selvatico dell’Alaska), semi, compresi semi di zucca e semi di girasole, noci, compresi anacardi, mandorle e noci del Brasile, erbe e spezie, tra cui erba cipollina, coriandolo, cumino, prezzemolo, semi di senape, finocchio, basilico e chiodi di garofano, contengono elevate quantità di magnesio, come potete vedere, è facile includerlo nella vostra dieta.

Scritto dal Dr. Mercola – Magnesium Protects Against Stroke, Heart Disease and Diabetes

https://www.dionidream.com/magnesio-ictus-malattie-cardiache-diabete/

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FEBBRE - Abbassare la febbre in modo naturale

Di per sé la febbre non è una patologia ma è un sintomo, si tratta infatti di una risposta del nostro organismo alle aggressioni esterne, volta ad eliminare l’agente destabilizzante. La febbre è in genere associata ad altri sintomi come mal di testa, debolezza, inappetenza, senso di nausea. Si può presentare in diverse occasioni, per esempio quando è in corso un’infezione o un’alterazione di un qualsiasi parametro dell’organismo. Le cause possono essere diverse come un colpo d’aria , un virus influenzale ecc.. Per capire come abbassare la febbre bisogna capire le cause scatenanti per evitare di assumere in maniera inappropriata antibiotici che possono poi favorire una farmaco-resistenza.Dunque bisogna sempre capire le cause della febbre, consultando il proprio medico di fiducia.

 

Come intervenire con i rimedi naturali?

Come accennato, la febbre è un meccanismo di difesa, ma temperature superiori ai 40 gradi, se persistenti possono rivelarsi dannose, ecco quindi che potremmo intervenire con delle piante officinali per regolare il processo di sudorazione ed aiutare il nostro corpo a disperdere calore in maniera più veloce. Altre piante  invece sostengono le difese immunitarie e favoriscono la guarigione.

Vediamo quali sono:

La pianta di Sambuco , Sambucus Nigra, la poniamo al primo posto, è molto comune in Italia, la troviamo nei boschi o lungo i corsi d’acqua. I fiori della pianta sono utilizzati in fitoterapia per la formulazione di integratori per contrastare i malanni della stagione fredda, per il benessere delle prime vie respiratorie e per regolare i processi della sudorazione. Tuttavia c’è anche un piacevole utilizzo culinario delle bacche  del sambuco, trovano infatti impiego per la preparazione di una deliziosa marmellata.

China, Cinchona calisaya, usata fin dal XVI secolo come febbrifugo; oggi utilizzata per l’estrazione del chinino utile per mitigare la febbre  e irradiare il calore, diminuendo la sudorazione.

Salice, albero maestoso originario dell’Europa centro meridionale che cresce in luoghi umidi. La parte della pianta sfruttata in fitoterapia è la corteccia, il suo estratto , la salicina, regola la sudorazione  e contrasta gli stati di tensione localizzati;

Echinacea, è la pianta più nota e più sfruttata in fitoterapia, si utilizzano gli estratti delle radici, in quanto sostengono l’efficienza del sistema immunitario e favoriscono il benessere delle vie respiratorie, pur non agendo sul sistema di termoregolazione, può aiutare il corpo a difendersi dall’azione di agenti esterni e a ripristinare velocemente il suo equilibrio.

 

 

In commercio esistono diversi integratori che contengono le piante sopra citate . Quelli più completi sono arricchiti anche da vitamina C, per sostenere il sistema immunitario, e piante utili anche per il benessere di naso e gola; in questo modo si ottiene un effetto sinergico e una maggiore efficacia nel ripristino del benessere. E’ bene assumere questi prodotti alle prime avvisaglie della febbre, e continuare per qualche giorno, finchè la temperatura non si è regolarizzata. Tutte le piante descritte non hanno effetti collaterali se utilizzate seguendo i dosaggi corretti.

 

E per i piccoli?

In caso di febbre, se non hanno molta voglia di mangiare è bene non forzarli; stare attenti alla disidratazione, quindi far bere molta acqua preferibilmente a temperatura ambiente; non coprite troppo il corpo per aiutare il corpo a disperdere calore; no al ghiaccio sulla fronte, poiché inganna solo temporaneamente il meccanismo di termoregolazione piuttosto fare un bagnetto o spugnature di acqua tiepida. Ricordiamo inoltre che prima di somministrare al bambino qualsiasi farmaco è sempre bene sentire il parere del medico. In ogni fascia di età occorre ovviamente sempre monitorare la temperatura e l’eventuale presenza di altri sintomi come rigidità nucale, dolore addominale o respiro affannoso, abbinati ad una febbre persistente.

Come si fa a misurare la febbre senza termometro? Valutando il battito cardiaco e la frequenza respiratoria, la febbre infatti fa aumentare entrambi. Tenendo conto che i battiti di un adulto sano a riposo sono compresi tra 60 e 80 al minuto, se vengono rilevati almeno 10 battiti in più è possibile che sussista qualche linea di febbre.

Giuseppina Nesta

http://www.senzalinea.it/giornale/abbassare-la-febbre-in-modo-naturale/

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SQUILIBRI ORMONALI: 10 SINTOMI A CUI PRESTARE ATTENZIONE

Squilibri ormonali: 10 sintomi a cui prestare attenzione

 

Squilibri ormonali: quante volte se ne sente parlare. Un brufolo spuntato dal nulla, l’eccessiva stanchezza e, a volte, anche i chili di troppo: il costante cambiamento del nostro corpo dipende fortemente dagli ormoni. Queste piccole sostanze rispondono al nostro umore, alle emozioni, al comportamento e anche al nostro aspetto fisico. Ma quali sono i sintomi di uno squilibrio ormonale? E quando dobbiamo prestarvi attenzione?

L’equilibrio ormonale è molto fragile e può “guastarsi” per cause naturali o correlate a determinati cambiamenti nell’ambiente o nell’organismo, anche se questo squilibrio può anche essere un segno di malfunzionamento degli organi esocrini o endocrini. 

Attenzione però: non sempre il rischio di squilibri ormonali deriva dallo stile di vita oppure da determinate malattie che influenzino il sistema endocrino. A volte il problema è negli ormoni stessi, per cui sempre e in ogni caso è bene rivolgersi al proprio medico.

Sintomi di squilibri ormonali che possono influire sull’aspetto fisico
1. Acne

 

I brufoli possono essere causati da una igiene sbagliata della pelle, da uno stile alimentare squilibrato e dal ciclo mestruale. Tuttavia, se l’acne diventa un fenomeno costante, senza dipendere da questi fattori, è molto probabile che ci sia un problema ormonale.

Quando si ha un aumento di peso, per esempio, gli estrogeni si riducono e il testosterone accresce, producendo così un aumento di produzione di sebo, peluria sul volto e acne. Una condizione che può a sua volta provocare una sindrome dell'ovaio policistico e portare a mestruazioni assenti o irregolari.

2. Stanchezza 

Lo squilibrio ormonale spesso diventa causa di poco sonno. Ma anche coloro che 8 ore al giorno possono sembrare stanchi. Spesso è colpa del progesterone ormonale, per cui è bene conoscerne la propria concentrazione facendo un esame del sangue.
Da controllare sono anche cortisolo e ormoni tiroidei: se sono a livelli bassi possono comportare un affaticamento dell’organismo.

3. Sudorazione eccessiva

La sudorazione eccessiva non è sempre correlata ai cambiamenti ormonali. Tuttavia, è bene controllare gli ormoni soprattutto se la sudorazione è accompagnata da una sensazione di calore.

4. Borse scure sotto agli occhi

 

Se avete cerchi scuri sotto agli occhi, che non c’è base di trucco che tenga, può essere di fondo uno squilibrio ormonale. In questo caso ne va di mezzo anche la qualità del sonno: tenete infatti presente che l’insonnia cronica può essere la conseguenza della carenza di testosterone negli uomini e nel progesterone nelle donne.

5. Depressione

Sembra strano, ma anche la depressione può essere sintomo di uno squilibrio ormonale. Di solito si verifica nelle donne quando il loro periodo mestruale è vicino, oppure durante la gravidanza e in menopausa. Se notate che, all'improvviso, siete presi da tristezza e apatia, date una controllatina agli ormoni.

6. Caduta dei capelli

Se notate un’eccessiva perdita di capelli e che anche i migliori shampoo non contribuiscono a ridurre la quantità di capelli che cadono, forse anche in questo caso bisogna valutare un problema ormonale.

7. Irsutismo e aumento dei peli

Al contrario, se si hanno dei peli in eccesso può anche essere dovuto ad un eccesso di ormoni.
I peli scuri sul busto, sul viso, sul retro delle mani e su altre zone non comuni nel caso delle donne possono segnalare che c’è un disordine ormonale che può essere più grave di quanto pensi.

8. Seno

Mai sottovalutare cambiamenti al vostro seno! Guardatelo e fate tutte le palpazioni necessarie, in attesa del controllo annuale dal senologo.

Sappiate che la densità dei tessuti molli dei seni è ridotta dalla mancanza di estrogeni. Allo stesso tempo, una quantità eccessiva di questi ormoni può essere causa di grumi insoliti nei seni. Quindi, se notate cambiamenti alle mammelle, può essere un segno precoce di qualcosa su cui è necessario indagare.

9. Sete e necessità di urinare

In questo caso è da valutare i livelli di insulina. Questi sintomi possono infatti indicare la presenza di diabete: quello di tipo 1 colpisce bambini e giovani, mentre quello di tipo si presenta in età più avanzata.

10. Aumento di peso repentino

 

L’improvviso aumento di peso è spesso associato a un problema ormonale.

Tenete presente che mentre alcune persone riescono a perdere peso velocemente, altri guadagnano chili anche durante una dieta ipocalorica e un regolare esercizio fisico. Questo può essere dovuto agli ormoni.

·          

Germana Carillo

 

www.greenme.it

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