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Malva: proprieta' e utilizzi

Forse conoscerete la malva per via dei suoi bellissimi fiori violetti, in grado di colorare e rallegrare qualsiasi parco, giardino o balcone. Meno note al grande pubblico sono invece le proprietà di questa pianta che vedono proprio in quei fiori dal colore così accattivante, la parte più ricca di proprietà.

Grazie alla presenza delle mucillagini e di altri principi attivi, la malva è dotata di proprietà antinfiammatorie e anti-stipsi, aiuta in caso di colite, tosse e laringite. Tra le altre cose si tratta anche di una delle pochissime piante che si può utilizzare in gravidanza.

Ma vediamo come usarla a seconda dei casi:

1. INFIAMMAZIONE DELLE PRIME VIE AEREE (laringite, faringite o tosse)

Si può preparare una tisana di malva (si trova facilmente in erboristeria) da bere al bisogno lasciando in infusione per circa 10-15 minuti 1 cucchiaino di fiori e foglie per ogni tazza d’acqua bollente utilizzata. La malva infatti, oltre a sfiammare, ha doti espettoranti, ovvero aiuta a fluidificare il catarro e dunque a liberarsene meglio. In alternativa in erboristeria si possono trovare estratti secchi e capsule a base di questa pianta da utilizzare seguendo le istruzioni riportate sulla confezione.

2. STIPSI, COLITE O BRUCIORE DI STOMACO

Anche in caso di stipsi o problemi di colite o gastrite la tisana di malva può venire in aiuto grazie al suo potere antinfiammatorio. La presenza di mucillaggini rende questa pianta un leggero e dolce lassativo e bevuta la sera prima di andare a dormire consente di andare in bagno l'indomani con più semplicità. In caso di colite o gastrite è possibile anche prendere gli integratori a base di malva.

3. AFTE; GENGITIVI o CONGIUTIVITI

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La malva è ottima anche per uso topico per ridurre le infiammazioni locali. In questo caso si può preparare un decotto al 5% (ovvero composto da 5 grammi di malva per ogni 100 ml di acqua) lasciarlo raffreddare e poi utilizzarlo ad esempio per fare gargarismi più volte al giorno in caso di infiammazioni della cavità orale. Dato il potere lenitivo di questa pianta, la malva è ideale anche per fare impacchi su occhi stanchi o colpiti da congiuntivite.

4. INFIAMMAZIONI VAGINALI o CISTITE

Un infuso di malva a temperatura ambiente può essere impiegato anche in caso di infiammazioni vaginali per farsi delle lavande intime. Basta avere l’apposito strumento che si può acquistare in tutte le farmacie. Per problemi alla sfera genitale femminile leggi anche: Consigli per il benessere naturale delle parti intime femminili. Spesso la malva si utilizza anche con successo in caso di cistite lieve.

5. IRRITAZIONI DELLA PELLE Per uso topico la malva può essere utilizzata anche per lenire eventuali irritazioni della pelle come scottature, arrossamenti, brufoli e piaghe. Basta tamponare la zona interessata dal problema (anche più volte al giorno) con un batuffolo di cotone imbevuto di infuso di malva.

Infine sapevate che la malva si può anche mangiare aggiungendola a minestre o insalate? Inoltre è possibile godersi un bel bagno rilassante unendo alla normale acqua calda una tisana di malva preparata con 200 grammi di foglie e fiori lasciati in infusione per 15 minuti in 3 litri d’acqua bollente.

Alla prossima

Francesca

http://www.greenme.it/spazi-verdi/naturomania/1183-malva-propriet%C3%A0-e-utilizzi

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Gastrite: 10 rimedi naturali

Gastrite o semplice bruciore di stomaco? La gastrite è un'infiammazione della mucosa gastrica che può presentarsi in modo cronico o acuto. Tra i sintomi della gastrite possiamo trovare nausea, vomito, febbre, dolori e bruciori di stomaco.

 

 

Perché i sintomi possano scomparire in breve tempo, è necessario individuare al più presto la causa, che può essere determinata, ad esempio, da errori alimentari, dallo stress o dall'assunzione di farmaci aggressivi per la membrana dello stomaco. Per alleviare i sintomi, potrete ricorrere ad alcuni rimedi naturali.

1) More e lamponi

 

More e lamponi sono un prezioso alleato per proteggere lo stomaco dalla gastrite. A confermarlo è un nuovo studio condotto dagli esperti dell''Università degli Studi di Milano in collaborazione con il Centro Ricerca e Innovazione di San Michele all'Adige (Trento). Ne basterebbero 150 grammi al giorno per contrastare l'infiammazione. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Plos One.

2) Camomilla

 

L'infuso di camomilla uno dei rimedi naturali più conosciuti ed applicati in caso di gastrite e mal di stomaco. E' adatto anche ai bambini. La camomilla protegge le pareti dello stomaco e calma le infiammazioni. L'azione protettiva della camomilla è efficace sia contro gli effetti collaterali dei farmaci, che possono risultare nocivi per la superficie interna dello stomaco, sia nel caso in cui la gastrite sia provocata dall'assunzione eccessiva di alcolici o dalla cattiva alimentazione.

3) Argilla verde ventilata

 

L'argilla verde ventilata è considerata un rimedio naturale dolce adatto a chi soffre di gastrite. Come assumerla? Dovrete versare 1 cucchiaino di argilla verde ventilata in 1 bicchiere d'acqua tiepida, mescolare e lasciare riposare per almeno 5 minuti. Bevete il rimedio al mattino o durante la giornata, gettando la parte sedimentata.

Leggi anche: Argilla verde: 10 usi per la salute e la bellezza

4) Limone

 

Bere del succo di limone, oppure acqua e limone al mattino a digiuno, è un rimedio naturale utile per neutralizzare l'iperacidità gastrica, che può causare dolori allo stomaco e infiammazione. L'acqua e limone ha infatti un potere alcalinizzante sull'organismo ed è utile per regolare il pH dello stomaco. Se il problema è causato da cattiva digestione, la medicina popolare consiglia di aggiungere al bicchiere di acqua e limone un pizzico di bicarbonato di sodio.

Leggi anche: Limone: tutti i benefici e 5 modi per utilizzarlo come rimedio naturale

5) Cannella

 

La cannella è una spezia davvero portentosa. Abbassa la glicemia, regola i livelli degli zuccheri nel sangue, calma i dolori mestruali ed è utile per risolvere problemi di cattiva digestione. In caso di gastrite, è possibile ricorrere alla cannella come rimedio naturale, preparando una tisana da assumere dopo i pasti principali. La tisana alla cannella è benefica anche per combattere il mal di gola.

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Leggi anche: 10 usi alternativi della cannella

6) Zenzero

 

Come prevenire la gastrite? Chi soffre spesso di gastrite, a causa dello stress o di abitudini alimentari scorrette, può ricorrere ad una delle spezie più portentose a nostra disposizione: lo zenzero. Masticare un pezzetto di zenzero fresco prima dei pasti, infatti, aiuta a prevenire la gastrite. Lo zenzero vi darò una mano per stimolare la digestione e proteggere lo stomaco dalle infiammazioni.

Leggi anche: Zenzero: tutte le proprietà e i trucchi per valorizzarne i benefici

7) Macerato di fico

 

Dal nostro Forum ecco un suggerimento interessante per combattere la gastrite. Si tratta di un rimedio erboristico conosciuto come macerato glicerinato di fico o gemmoderivato di Ficus carica. Può essere acquistato in farmacia o in erboristeria. Se assunto prima dei pasti, normalizza la produzione di succhi gastrici e aiuta nei problemi di gastrite e ulcera.

8) Infuso di melissa

 

Tra i rimedi a base di erbe officinali adatti per calmare la gastrite, troviamo l'infuso di melissa. E' possibile assumerlo dopo i pasti per alleviare i fastidi causati dalla gastrite. Potrete acquistare le tisane alla melissa pronte in erboristeria. Se avete a disposizione delle foglie di melissa essiccate e tritate, preparate l'infuso lasciandone riposare due cucchiaini in una tazza di acqua bollente per 10 minuti. Filtrate e lasciate intiepidire prime di bere.

9) Acqua di cocco

 

L'acqua di cocco è un rimedio naturale considerato molto utile per normalizzare la funzionalità dello stomaco e ridurre la sensazione di dolore e di bruciore, anche in caso di gastrite. Si tratta inoltre di una bevanda rimineralizzante, che stimola il metabolismo e che aiuta ad alleviare i disturbi digestivi. Può essere acquistata nei negozi di prodotti biologici e assunta più volte al giorno.

Leggi anche: Acqua di cocco: 10 benefici per la salute

10) Succo di cavolo e infuso di malva

 

Se avete a disposizione un estrattore di succhi freschi o una centrifuga, potrete ottenere del succo di cavolo. Si tratta di una bevanda dalle proprietà lenitive e riequilibranti dello stomaco, che può essere assunta in abbinamento all'infuso di malva, per completare il trattamento naturale. La malva, a propria volta, possiede proprietà emollienti e calmanti, che contribuiscono a ridurre i bruciori di stomaco. Per la preparazione del succo fresco di cavolo utilizzate 4 foglie di cavolo verza e 1 mela.

Marta Albè

http://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/11343-gastrite-rimedi-naturali

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Allergie alimentari e acqua, attenzione a quel che esce dal rubinetto

L'acqua del rubinetto può essere pericolosa tanto quanto i residui dei pesticidi su frutta e verdura, almeno per quanto riguarda il rischio di essere allergici ad alcuni alimenti. Secondo quanto riportato sulle pagine degli Annals of Allergy, Asthma and Immunology, rivista scientifica dell'American College of Allergy, l'accumulo nell'organismo di diclorofenoli presenti nei prodotti per uccidere i parassiti delle piante, utilizzati anche per disinfettare l'acqua, è associato alla comparsa di allergie alimentari.

 

Elina Jerschow e colleghi dell'Albert Einstein College of Medicine di New York (Usa) hanno identificato 1.427 casi di allergia fra 2.211 degli individui coinvolti nella US National Health and Nutrition Examination Survey 2005-2006 caratterizzati dalla presenza di quantità misurabili di diclorofenoli nelle urine. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che 411 individui soffrivano di allergie alimentari e 1.016 di allergie ambientali. Jerschow ha spiegato che “livelli elevati di pesticidi contenenti dicolorofenoli potrebbero ridurre la tolleranza ai cibi in alcune persone” e che queste molecole si trovano anche nell'acqua potabile che sgorga dai rubinetti.

 

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La scoperta potrebbe almeno in parte giustificare l'aumento delle allergie alimentari registrato negli ultimi anni. Preferire l'acqua imbottigliata a quella del rubinetto non sembra, però, sufficiente a risolvere il problema. “Altre fonti di diclorofenoli, come la frutta e la verdura trattate con pesticidi, potrebbero giocare un ruolo più importante nel causare le allergie alimentari”.

di Silvia Soligon

https://www.spaziosacro.it/interagisci/blog/admin.php?ctrl=items&action=new&blog=2

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Cancro : cura con l'Ascorbato di Potassio. Il protocollo Pantellini

ASCORBATO DI POTASSIO (SALUTE E PREVENZIONE)

I protocolli antiossidanti: L'ASCORBATO DI POTASSIO

 

Studi e ricerche sull'Ascorbato di Potassio del dott. biochimico GIANFRANCO

VALSE' PANTELLINI.

 

 

Gianfranco Valsè Pantellini laureato in chimica pura ad indirizzo organico

biologico.

Lavorò fin dal 1946 con il Prof. Giocondo Protti al Centro autonomo Tumori

di Ancona, seguendo indagini di ricerca enzimatica dei lieviti e dell'azione

Piroerte dei medesimi nei confronti della cellula neoplastica.

Partecipò con comunicazioni personali ai congressi di cancerologia di

Firenze, Cremona, BadenBaden, New York, ecc.

Seguace del pensiero scientifico atomistico dei maestri Saent Gyodgyi ed E.

Maiorana, tenne contatti con studiosi di vari centri di ricerca

parallelamente alle ricerche di Linus, Pauhng, Kemberg, Marks, Lapis,

Zsende, Kervran.

Appartenne ad un gruppo internazionale di ricerca sul cancro con metodiche

non convenzionali, per questo venne eletto Membro dell'Accademia delle

Scienze di New York, Usa, e della Società Internazionale di Criochirurgia.

 

 

 

PREMESSA

 

Nell'organismo umano, i processi metabolici di base a livello cellulare sono

di tipo bio-chimico-fisico

Il corretto funzionamnto cellulare è regolato da quattro cationi: SODIO,

CALCIO, POTASSIO e MAGNESIO, attraverso i processi di legami reversibili che

influenzano le reazioni di ossidoriduzione. In particolare il Potassio è

considerato il catione guida (cofattore) dei processi metabolici

intracellulari. l'organismo sano si contraddistingue per il corretto

funzionamento della pompa Sodio-Potassio. L'acido ascorbico, che è un

fortissimo antiossidante, si comporta come "veicolo trasportatore" per il

Potassio, mantenendo o riportando la sua concentrazione intracellulare ai

valori corretti. Infatti uno squilibrio di questo catione è il segnale che

l'organismo è a rischio di processi degenerativi e porta come conseguenza lo

sbilanciamento degli altri cationi.

L'importanza del potassio per il metabolismo cellulare e la sua carenza

nelle patologie degenerative è nota in letteratura fin dagli anni '30.

Durante la degenerazione, c'è una perdita di potassio intracellulare a

vantaggio del sodio (alterazione della pompa sodio/potassio), con

conseguente sbilanciamento elettrolitico. Questo evento, che completa una

catena di processi bio-chimico-fisici complessi, ha un peso decisivo nella

proliferazione incontrollata delle cellule degenerate perchè il potassio è

un elemento che gioca un ruolo decisivo nella regolazione dell'attività

metabolica di enzimi e proteine.

La perdita di potassio è legata ad una degradazione di particolari strutture

proteiche ed enzimatiche conosciute con il nome di anelli pirrolici e

l'unico modo per reintegrare questa perdita è attraverso la somministrazione

di ascorbato di potassio.

L'acido ascorbico, oltre all'effetto antiossidante, si comporta da veicolo

di trasferimento intracellulare per il potassio ed è in grado di sostituire

le strutture pirroliche degradate.

Nell'esperienza del biochimico dott. Gianfranco Valsè Pantellini questi

fatti producono un arresto nel processo di proliferazione incontrollata, un

riequilibrio degli elettroliti con ripristino del corretto metabolismo

cellulare ed un ripristino del corretto funzionamento cellulare.

L'ascorbato di potassio non è una metodica alternativa perchè agisce sui

meccanismi cellulari fondamentali e può essere considerata come una metodica

biochimica di base.

L'interesse per l'agente antiossidante ascorbato di potassio è legato

appunto agli straordinari effetti contro le patologie degenerative, ed i

tumori in particolare, percvhè agisce per ripristinare il corretto

equilibrio di potassio intracellulare, alterato dalla patologia

intracellulare.

 

 

 

LA PREVENZIONE

 

L'Ascorbato di Potassio interviene per riequilibrare i meccanismi che sono

all'origine dei processi degenerativi ed agisce anche per POTENZIARE LA

RISPOSTA IMMUNITARIA DELL'ORGANISMO ALLE AGGRESSIONI DI "AGENTI ESTERNI".

Si capisce quindi l'importanza di una corretta prevenzione basata

sull'impiego di Ascorbato di Potassio, la cui efficacia preventiva potrebbe

esssere indagata attraverso un'indagine epimediologica adeguata.

Per l'assenza di tossicità e di effetti collaterali (a meno di intolleranza

alla Vitamina C) l'assunzione del composto può essere protratta a tempo

indeterminato.

 

LA RICERCA

 

La ricerca sull'Ascorbato di Potassio viene condotta dalla Fondazione

Internazionale Valsè Pantellini insieme con il Dipartimento di Sanità

Pubblica dell'Università di Parma e con l'Istituto di Mutagenesi e

Differenziamento del C.N.R. di Pisa.

Attualmente questa collaborazione ha portato a presentare due relazioni ai

Congressi Internazionali di Atene (Giugno 2001), organizzato dall'Institute

of Physics, che evidenziano le caratteristiche antiossidanti e non tossiche

del composto.

E' in corso di completamento un articolo scientifico con i contenuti di

queste relazioni da sottomettere per la pubblicazione all'autorevole

"Anticancer Research".

 

COS'E' E COME SI USA

 

L'Ascorbato di potassio è un sale ottenuto dall'acido ascorbico, facilmente

solubile in acqua, che si ottiene mettendo insieme acido L-ascorbico

(Vitamina C) e bicarbonato di potassio in forma cristallizzata purissima.

I due componenti, già dosati, devono essere mantenuti separati e protetti

dall'umidità e dalla luce, essendo igroscopici e fotosensibili

(particolarmente l'acido ascorbico).

L'Ascorbato di Potassio si ottiene sciogliendo i due componenti in 20 cc di

acqua in un bicchiere di vetro. Per evitare possibili fenomeni di tipo

ossidativo, si consiglia di NON UTILIZZARE CUCCHIAINI METALLICI per

miscelare la soluzione.

In linea di principio, l'assunzione in senso preventivo può essere fatta a

giorni alterni la mattina a digiuno (10-15 minuti prima di colazione) oppure

un quarto d'ora prima di uno dei pasti principali.

Il dosaggio medio di ascorbato di potassio consigliato a livello di

prevenzione è inferiore ad 1 grammo per settimana, ma in ogni caso dipende

dalla valutazione dei dati ematochimici, dell'anamnesi remota e dei fattori

di rischio di ciascun soggetto.

 

 

 

SCHEDA TECNICA:

 

Composto ASCORBATO DI POTASSIO NIKE C-K

(Acido L-Ascorbico- Potassio Bicarbonato in bustine)

100 DOSI DI ASCORBATO DI K SOLUBILI IN ACQUA confezionato per New Mercury

s.r.l. dal Laboratorio Mirko Ely S.L.

 

 

INFORMAZIONI

 

Per informazioni sul composto ASCORBATO DI POTASSIO NIKE C-K in bustine

(ACIDO L-ASCORBICO POTASSIO BICARBONATO) New Mercury s.r.l. scrivere a:

energiaevita@tiscali.it

 

 

Per ulteriori consultazioni vedi:

www.pantellini.org

La Fondazione Valsè Pantellini

Non facciamo miracoli. Troviamo solo nuove strade per aggredire le malattie degenerative: soluzioni che rispettano coloro che le usano.

L’obiettivo ed il proposito di questo sito è di riuscire a spiegare perché l’Ascorbato di Potassio ed il Ribosio sono diventati la nostra arma contro le malattie degenerative.

In particolare vogliamo spiegare come queste sostanze cerchino di attaccare direttamente, anche nelle situazioni più compromesse e difficili, la causa fisiologica che, a nostro modo di vedere, scatena queste patologie.

In questo sito non promettiamo miracoli, nè pensiamo di essere dalla parte della verità: offriamo solamente le nostre conoscenze, le nostre “ipotesi di lavoro” (supportate da fatti, dati e ricerche scientifiche), le nostre convinzioni e le nostre esperienze, la nostra “chiave di lettura” del problema.

Le offriamo alla discussione e alla critica costruttiva convinti che la Scienza possa progredire soltanto superando le “ottusità” e le “presunte verità“, cercando la strada della collaborazione, del confronto, della condivisione dei dati scientifici e delle esperienze umane.

Siamo profondamente convinti che non esistano una scienza ufficiale ed una alternativa. La Scienza, infatti, o è tale o non è una realtà degna di essere presa in considerazione.

Desideriamo, inoltre, onorare la figura e l’attività scientifica del Dott. Gianfrancesco Valsè Pantellini, biochimico fiorentino, scopritore delle qualità curative dell’Ascorbato di Potassio contro il cancro e le malattie degenerative.

Il suo calore umano, la sua curiosità scientifica, il suo spirito arguto, la sua statura morale, la sua etica rigorosa dal punto di vista scientifico ed umano, sono stati e sono tutt’ora, infatti, l’esempio su cui si costruisce l’attività della Fondazione Pantellini.

 

http://cosco-giuseppe.tripod.com/medicina/potassio.htm

http.//www.medicinaalternativa.biz/cure natur/ascorb potassio.htm

http.www.alinet.it/andromeda/reprint01appr.htm

 

http://fiocco59.altervista.org/pantellini.htm

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L'OMS ha classificato la chemioterapia come agente cancerogeno

Non è da poco che l’OMS ha classificato la chemioterapia come agente cancerogeno, ma la notizia rimbalza nuovamente da quando il governo ci ha stupiti con la discutibile scelta di attribuire i costi di due farmaci anti-tumorali direttamente al paziente e non più alla sanità pubblica, per un costo di circa 3 mila euro a settimana.

 

A questo punto i cittadini cominciano a chiedere maggiori risposte alla comunità scientifica che il più delle volte appare spaccata al suo interno e ricca di contraddizioni come quella relativa alle posizioni dell’OMS sull’uso dei farmaci chemioterapici.

 

 

Il paradosso della nostra medicina è proprio quello di voler guarire sapendo di danneggiare. Qualsiasi terapia accreditata potrebbe apportare benefici e, allo stesso tempo, degli effetti collaterali. Tuttavia colpisce comunque pensare che, mentre milioni di donne decidono di curare il cancro alla mammella con chemioterapie, allo stesso tempo stanno inconsapevolmente assumendo sostanze classificate come “cancerogene”. Qualcuno potrebbe obiettare che lo stesso concetto è alla base delle vaccinazioni contro molti ceppi di virus.

 

È vero, ma la differenza è che il cancro non è un virus e non andrebbe, in teoria, curato con una vaccinazione a base di sostanze che provocano il cancro. Un parallelismo sicuramente non scientificamente calzante, ma che rende l’idea di quello che da diversi decenni sta accadendo in campo oncologico.

 

Il cancro è la seconda causa di morte nei paesi industrializzati. Innumerevoli sono i fattori che possono causare l’insorgenza di questa malattia: in primo luogo l’inquinamento e le diossine che entrano nel ciclo agro-alimentare, le polveri sottili inalate, l’elettromagnetismo, fattori genetici e moltissime altre cause. Qualsiasi sia la causa che ha cagionato l’insorgenza della malattia, la terapia è sempre a base di chemio. Ne esistono di diversi tipi a seconda del tumore. In moltissimi casi vengono somministrati mix di farmaci e, in alcune cliniche, prima della terapia vengono fatte flebo con lo scopo di diminuire l’acidità del sangue.

 

La chemio quindi è la terapia più usata per combattere alcuni tipi di cancro, ma colpisce pensare che la stessa Organizzazione mondiale della Sanità e l’American Cancer Society la “classificano come agente cancerogeno” quantificando il suo reale beneficio in una media del 2,2%. È stato stimato infatti che in America la media era del 2,1% mentre in Australia del 2,3%.

 

Non solo. Secondo gli studi e le statistiche la Radioterapia è ancora peggiore perchè causa il cancro e lo peggiora. Anzi, la radioterapia sarebbe conosciuta da medici e pazienti come una terapia che causa spesso alcune forme tumorali.

 

Siamo di fronte quindi al più grande fallimento della medicina?

 

Di fallimenti ce ne sono stati tanti durante gli ultimi decenni, in campo chemioterapico il primo e più noto fallimento dell’oncologia riguarda il farmaco DES usato per molti tipi di cancro e soprattutto per il cancro alla mammella. Questo farmaco dava effetti collaterali anche nel lungo termine ed era stato già indicato da alcuni oncologi come “farmaco pericoloso”. Correva l’anno 1938. Ma questo farmaco uscì fuori commercio solo nel 1970 lasciando il posto all’oggi discusso TAMOXIFEN. La rete pullula di materiale concernente la tossicità di questo farmaco che per altro presenta una struttura simile al DES e che oggi è ancora il farmaco più prescritto al mondo per il cancro.

 

Su vogliovivere.org è scritto esplicitamente che:

 

Il ben conosciuto ricercatore Pierre Blais descrive il tamoxifen come “farmaco spazzatura che si poneva ai vertici del mucchio di immondizia”.

 

 

 

Le tremende previsioni di Blais furono ignorate.

 

Il tamoxifen venne dapprima approvato dalla FIDA (Autorità per i medicinali e gli alimenti degli USA, ndt) per essere usato come pillola per il controllo delle nascite, poi per la prevenzione del tumore al seno.

 

Ben presto si rivelò invece come promotore di cancri particolarmente aggressivi all’utero ed al fegato, come causa di fatali coagulazioni di sangue ed ostacolo a numerose altre funzioni.

 

Clicca qui per leggere l’aricolo completo.

http://www.vogliovivere.org/P/348/SANITA/CIBI-E-SOSTANZE-TOSSICHE---FARMACI-KILLER/TAMOXIFEN.html

Come approcciare quindi a queste posizioni?

 

Come mai la scienza resta sempre un’opinione?

 

La ricerca dovrebbe darci una spiegazione scientifica, cioè formulata con metodo scientifico che risponda quindi a domande universali e che sia caratterizzata da esperimenti ripetibili. Fin quando si troverà risposta a tutte queste domande sarà lecito parlare di eventuali benefici derivanti di terapie nuove e sperimentali spesso piuttosto discusse o ingiustamente temute. Soprattutto alla luce del fatto che, il nuovo decreto legge approvato dal Governo Letta addebita i costi delle cure antitumorali direttamente al paziente e non alla sanità pubblica. I consumatori e i pazienti quindi devono avere una risposta. Abbiamo posto queste domande a validi ricercatori. Presto vi informeremo delle risposte.

 

Fonte: EC Planet

http://www.ecplanet.com/node/3990

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