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Il cuore ha un suo cervello e coscienza

Molti credono che la consapevolezza cosciente ha origine nel cervello solamente. Recenti ricerche scientifiche suggeriscono invece che la coscienza emerge in realtà dal cervello e dal corpo che agiscono insieme. Un crescente corpo di evidenza suggerisce che il cuore ha un ruolo particolarmente significativo in questo processo.

 

Molto più di una semplice pompa, come si credeva un tempo, il cuore è ormai riconosciuto dagli scienziati come un sistema altamente complesso con il proprio funzionale “cervello”.

 

La ricerca nella nuova disciplina di neurocardiologia mostra che il cuore è un organo sensoriale ed un sofisticato centro per ricevere ed elaborare le informazioni. Il sistema nervoso all’interno del cuore (o “cervello cuore”) consente di imparare, ricordare e prendere decisioni funzionali indipendente dalla corteccia cerebrale del cervello. Inoltre, numerosi esperimenti hanno dimostrato che i segnali che il cuore invia continuamente al cervello influenzano la funzione dei centri cerebrali superiori coinvolti nella percezione, cognizione, ed elaborazione emotiva.

 

Oltre alla vasta rete di comunicazione neurale che collega il cuore con il cervello e il corpo, il cuore comunica anche informazioni al cervello e tutto il corpo attraverso interazioni con campi elettromagnetici. Il cuore genera il campo elettromagnetico ritmico più potente e più esteso del corpo . Rispetto al campo elettromagnetico prodotto dal cervello, il componente elettrico del campo del cuore è circa 60 volte maggiore in ampiezza, e permea ogni cellula del corpo. Componente magnetico è circa 5000 volte più forte del campo magnetico del cervello e i suoi valori possono essere rilevati a diversi metri di distanza dal corpo con magnetometri sensibili.

 

Il cuore genera una serie continua di impulsi elettromagnetici in cui l’intervallo di tempo tra ogni battito varia in modo dinamico e complesso. Il cuore è sempre presente e il suo campo ritmico ha una forte influenza sui processi in tutto il corpo. Abbiamo dimostrato, ad esempio, che i ritmi del cervello naturalmente sincronizzano l’attività ritmica del cuore, e anche che durante i sentimenti duraturi di amore o apprezzamento, la pressione sanguigna e il ritmo respiratorio, tra gli altri sistemi oscillatori, si sincronizzano al ritmo del cuore.

 

Il cuore ha il suo "cervello" e coscienza | in5d.comLa lettura delle nuove evidenze scientifiche che proponiamo è che il campo del cuore agisce come un’onda portante per le informazioni, che fornisce un segnale di sincronizzazione globale per tutto il corpo . In particolare, si suggerisce che, siccome onde di energia pulsante si irradiano dal cuore, esse interagiscono con organi e altre strutture. Le onde codificano o registrano le caratteristiche e l’attività dinamica di queste strutture nei modelli di forme d’onda di energia che sono distribuiti in tutto il corpo. In questo modo, le informazioni codificate agiscono in modo da in-formare (letteralmente, dare forma) all’attività di tutte le funzioni corporee, per coordinare e sincronizzare i processi nel corpo nel suo complesso. Questa prospettiva richiede un concetto energetico di informazioni, in cui i modelli di organizzazione sono avvolti in onde di energia di attività del sistema distribuito in tutto il sistema nel suo complesso.

 

La ricerca di base presso l’Istituto di HeartMath dimostra che le informazioni riguardanti lo stato emotivo di una persona viene anche trasmessa in tutto il corpo attraverso il campo elettromagnetico del cuore. I modelli dei ritmici battiti del cuore cambiano in modo significativo, quando sperimentiamo emozioni diverse.Le emozioni negative, come la rabbia o la frustrazione, sono associate ad un irregolare, disordinato, modello incoerente nei ritmi del cuore. Al contrario, le emozioni positive, come l’amore e l’apprezzamento, sono associati con una superficie liscia, ordinata, un modello coerente nell’attività ritmica del cuore. A loro volta, tali cambiamenti nella struttura del battito del cuore creano corrispondenti variazioni nella struttura del campo elettromagnetico irradiato dal cuore, misurabile con una tecnica chiamata analisi spettrale.

 

In particolare, abbiamo dimostrato che prolungati emozioni positive sembrano dar luogo ad una modalità distinta di funzionamento, che noi chiamiamo COERENZA PSICOFISIOLOGICA. Durante questa modalità, il ritmo cardiaco mostra un modello ondulatorio sinusoidale e il campo elettromagnetico del cuore diventa di conseguenza più organizzato.

 

A livello fisiologico, questa modalità è caratterizzata da una maggiore efficienza e armonia per l’attività e le interazioni dei sistemi del corpo. [1]

 

Psicologicamente, questa modalità è collegata con una notevole riduzione interna del dialogo mentale, la percezione di stress ridotta, maggiore equilibrio emotivo, e una maggiore chiarezza mentale, discernimento intuitivo e prestazioni cognitive.

 

In sintesi, la nostra ricerca suggerisce che la coerenza psicofisiologica è importante nel rafforzamento della coscienza sia per la consapevolezza sensoriale del corpo in merito alle informazioni richieste per eseguire e coordinare la funzione fisiologica, ma anche per ottimizzare la stabilità emotiva, la funzione mentale, e l’azione intenzionale. Inoltre, come si vede dopo, ci sono prove sperimentali che la coerenza psicofisiologica può aumentare la nostra consapevolezza e sensibilità verso gli altri intorno a noi.

 

L’Istituto di HeartMath ha creato tecnologie pratiche e strumenti che tutte le persone possono utilizzare per aumentare la coerenza.

 

Campo Interazioni Cuore tra gli individui

 

La maggior parte della gente pensa alla comunicazione sociale solo in termini di segnali palesi espressi attraverso il linguaggio, le qualità vocali, i gesti, le espressioni facciali e movimenti del corpo. Tuttavia, vi è ora la prova che un sottile ma influente comunicazione elettromagnetica o sistema “energetico” opera appena sotto la nostra consapevolezza cosciente. Interazioni energetiche possono contribuire alle attrazioni o repulsioni “magnetiche” che si verificano tra gli individui, e anche influenzare gli scambi e le relazioni sociali. Inoltre, sembra che il campo del cuore gioca un ruolo importante nel comunicare informazioni fisiologiche, psicologiche, e sociali tra individui.

 

Gli esperimenti condotti presso l’Istituto di HeartMath hanno trovato la prova notevole che il campo elettromagnetico del cuore è in grado di trasmettere informazioni tra le persone. Siamo stati in grado di misurare uno scambio di energia cuore tra le persone fino a 5 metri di distanza. Abbiamo anche trovato che le onde cerebrali di una persona possono effettivamente sincronizzare il cuore di un’altra persona. Inoltre, quando un individuo sta generando un ritmo cardiaco coerente, la sincronizzazione tra le onde cerebrali di quella persona e battito cardiaco di un’altra persona è più probabile che si verifichi. Questi risultati hanno implicazioni interessanti, il che suggerisce che gli individui in uno stato coerente psicofisiologicamente parlando diventano più consapevoli delle informazioni codificate nei campi del cuore di coloro che li circondano.

 

I risultati di questi esperimenti ci hanno portato a dedurre che gli atti del sistema nervoso sono come un ‘”antenna”, che è sintonizzata e risponde ai campi elettromagnetici prodotti dai cuori degli altri individui.

 

 

 

Crediamo che questa capacità per lo scambio di informazioni energetiche è un capacità innata che esalta gli aspetti di sensibilizzazione e di media importanti di vera empatia e sensibilità verso gli altri. Inoltre, abbiamo osservato che questa capacità comunicazione energetica può essere intenzionalmente migliorata, producendo un livello molto più profondo della comunicazione non verbale, la comprensione, e la connessione tra le persone. Vi sono anche prove che le interazioni di campo che interessano il cuore possono verificarsi tra persone e animali.

 

In breve, la comunicazione energetica tramite il campo cuore facilita lo sviluppo di una coscienza espansa in relazione al nostro mondo sociale.

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Il campo del cuore e l’Intuizione

 

Ci sono anche i nuovi dati che suggeriscono che il campo del cuore è direttamente coinvolto nella percezione intuitiva, attraverso il suo accoppiamento ad un campo di informazioni energetiche al di fuori dei confini di spazio e tempo. Utilizzando un rigoroso design sperimentale, abbiamo trovato prove che sia il cuore e il cervello ricevono e rispondono alle informazioni su un evento futuro prima che l’evento si verifichi.Ancora più sorprendente è stata la nostra scoperta che il cuore sembra ricevere tali informazioni “intuitive” prima che il cervello. Questo suggerisce che il campo del cuore può essere collegato a un campo energetico più sottile che contiene le informazioni sugli oggetti e gli eventi remoti nello spazio o avanti nel tempo. Chiamato da Karl Pribram e altri il “dominio spettrale,” questo è un ordine fondamentale di energia potenziale che avvolge lo spazio e il tempo, ed è pensato per essere la base per la nostra coscienza di “tutto”. (Vedi heartmath.org per ulteriori dettagli .)

 

Campi sociali

 

Nello stesso modo che il cuore genera energia nel corpo, proponiamo come interpretazione delle recenti risultanze scientifiche che il collettivo sociale sia l’attivatore e regolatore di energia nei sistemi sociali.

 

Un corpo di un lavoro pionieristico mostra come il campo di interazione socioemozionale tra una madre e il suo bambino è essenziale per lo sviluppo del cervello, l’emergere della coscienza, e la formazione di un sano concetto di sé. Queste interazioni sono organizzate lungo due dimensioni 1) relazionale 2) di stimolazione delle emozioni del bambino, e la regolamentazione del comune energia emozionale. Insieme formano un campo socioemozionale attraverso il quale vengono scambiati enormi quantità di informazioni psicobiologica e psicosociale. L’organizzazione coerente delle relazioni madre-bambino che compongono questo campo è fondamentale. Ciò si verifica quando le interazioni pagano, soprattutto, con le emozioni positive (amore, gioia, felicità, eccitazione, apprezzamento, ecc), e sono modellate come altamente sincronizzate, negli scambi reciproci tra i due individui. Questi modelli sono impressi nel cervello del bambino, e quindi influenzano la funzione psico-sociale per tutta la vita. (Vedere: Allan Schore, regolazione degli affetti e l’origine del Sé.)

 

Inoltre, in uno studio longitudinale di 46 gruppi sociali, uno di noi (RTB) ha documentato come le informazioni circa l’organizzazione globale di un gruppo del collettivo gruppo di coscienza sembra essere trasmesso a tutti i membri in connessione ad un campo energetico di sviluppo socio-emotivo.Dati sulle relazioni tra ogni coppia di elementi che sono stati trovati forniscono un’immagine accurata della struttura sociale del gruppo nel suo insieme. L’organizzazione coerente della struttura sociale del gruppo è associata a una rete di emozioni cariche positivamente (amore, eccitazione, e l’ottimismo) che collegano tutti i membri. Questa rete di emozioni positive sembra costituire un campo di connessione energetica in cui sono codificate informazioni sulla struttura sociale del gruppo e distribuite in tutto il gruppo.Sorprendentemente, un quadro preciso della struttura sociale complessiva del gruppo è stato ottenuto da informazioni solo sulle relazioni tra coppie di individui.

 

Crediamo che l’unico modo in cui questo sia possibile è che le informazioni circa l’organizzazione di tutto il gruppo siano distribuite a tutti i membri del gruppo per mezzo di un campo energetico. Tale corrispondenza di informazioni tra le parti e il tutto è coerente con il principio di organizzazione olografico. [2]

 

Sintesi e implicazioni

 

Alcune caratteristiche organizzative del campo cuore, identificati in numerosi studi a HeartMath, possono essere condivise anche da quelli del nostro campo ipotizzato sociale. Ognuno di essi è un campo di energia in cui le forme d’onda di energia codificano le caratteristiche degli oggetti e degli eventi così come l’energia si muove in tutto il sistema. Questo crea un ordine non locale di informazioni energetiche in cui ogni posizione nel campo contiene un’immagine ripiegata dell’organizzazione dell’intero sistema in quel momento. L’organizzazione e l’elaborazione delle informazioni in questi campi di energia può essere meglio compresa in termini di principi olografici quantistici. [3]

 

Un altro elemento comune è il ruolo delle emozioni positive, come l’amore e l’apprezzamento, nel generare la coerenza sia in campo cuore sia in campo sociale. Quando il movimento di energia è regolato intenzionalmente per formare un ordine coerente e armonioso, l’integrità delle informazioni e di flusso sono ottimizzati. Questo, a sua volta, produce una stabile ed efficace funzione di sistema, che migliora la salute, benessere psicosociale, e l’azione intenzionale del gruppo individuale o sociale.

 

La coerenza del cuore e la coesione sociale può anche agire per rafforzarsi reciprocamente. Come individui all’interno di un gruppo di aumento di coerenza psicofisiologica, la sintonia psico-sociale può essere aumentata, aumentando in tal modo la coerenza delle relazioni sociali. Analogamente, la creazione di un campo sociale coerente da un gruppo può contribuire a sostenere la produzione e la manutenzione di coerenza psicofisiologica nei suoi singoli componenti. Una estesa, profonda consapevolezza e coscienza in merito ai risultati dei processi interni fisiologici, emotivi e mentali del corpo, e anche qualcosa di più profondo, sono ordini latenti avvolti nei campi di energia che ci circondano.

 

Questa è la base dell’auto-consapevolezza, della sensibilità sociale, creatività, intuizione, intuizione spirituale, comprensione di noi stessi e di tutto ciò cui ci si è connessi. E ‘attraverso la produzione intenzionale di coerenza in entrambi i campi cuore e sociale che il passaggio fondamentale per il successivo livello di coscienza planetaria si può verificare una volta che siamo in armonia con il movimento del tutto.

 

Per ulteriori informazioni sul l’Istituto di ricerca HeartMath e pubblicazioni, si prega di visitare www.heartmath.org .

 

Note

 

1. I correlati di coerenza fisiologica comprendono: aumento della sincronizzazione tra i due rami del sistema nervoso autonomo, uno spostamento del baricentro verso autonomo aumento dell’attività parasimpatica, aumento cuore-cervello sincronizzazione, aumento risonanza vascolare e trascinamento tra i diversi sistemi fisiologici oscillatori.

 

2. L’organizzazione olografica è basata su un concetto materia di ordine, in cui è codificato informazioni sull’organizzazione di un oggetto nel suo complesso come una figura di interferenza in forme d’onda di energia distribuita in tutto il campo. In questo modo è possibile recuperare le informazioni relative all’oggetto nel suo insieme da qualsiasi posizione all’interno del campo.

termine.

 

3. Il “quantum”, come utilizzato in olografia quantistica, non significa che questo tipo di elaborazione delle informazioni energetiche è inteso in termini di principi della fisica quantistica. Piuttosto, l’olografia quantistica è una speciale forma di organizzazione olografica non deterministica sulla base di una unità digitale di informazioni energetica chiamati un accesso o un “quantum” di informazioni.

http://www.dionidream.com/il-cuore-ha-un-suo-cervello-e-coscienza/

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Milano, sentenza shock, autismo causato da vaccino esavalente. Adesso e' ufficiale

Sentenza shock, “autismo causato da vaccino esavalente”: riconosciuto vitalizio al bambino

 

“Autismo causato da vaccino esavalente”.È questa la sentenza shock emessa dal Tribunale del Lavoro di Milano, che ha riconosciuto un vitalizio ad un bambino divenuto autistico in seguito, secondo il giudice, all’assunzione del vaccino. Ecco i dettagli.

La sentenza emessa il 23 settembre dal Tribunale del Lavoro di Milano creerà un precedente fondamentale nella lotta agli effetti collaterali dei vaccini. Anche perchè, e questo è un altro aspetto da non sottovalutare, il Ministero della Salute non ha presentato ricorso entro i termini, scaduti in questi giorni, rendendo la decisione del Tribunale esecutiva de facto.

 

Il Ministero della Salute dovrà quindi versare un vitalizio a un bambino vaccinato nel 2006 con l’esavalente prodotto dalla GlaxoSmithKline e divenuto autistico: questa è la conseguenza economica della sentenza del Tribunale, che ha riconosciuto pienamente la causalità tra la vaccinazione e la conseguente malattia.

 

Secondo quanto riporta Repubblica, “il giudice Nicola Di Leo ha acclarato la sussistenza del nesso causale tra tale vaccinazione e la malattia. Per la famiglia, l’augurio è che in futuro si possano introdurre più cautele nelle vaccinazioni. Il bambino riceverà un assegno bimestrale il cui importo sarà calcolato a partire da una base di 1.683 euro, più un indennizzo una tantum.”

 

LA POSIZIONE DEL MINISTRO LORENZIN – Nella Conferenza internazionale “The State of Health of Vaccination”, organizzata da Aifa e Ministero della Salute, il Ministro Beatrice Lorenzin ha fatto il punto della situazione: “La Commissione europea promuove lo scambio di buone pratiche e c’è un interesse generale sul tema ma c’è anche molta sottovalutazione e scarso impegno politico da parte di alcuni Stati membri, va detto, e da parte di alcuni medici. Proprio in Europa, infatti, dove sono state eradicate importanti patologie che hanno causato migliaia di morti, si assiste ora a un pericoloso abbassamento del livello di attenzione.”

 

“Per questo l’Italia – prosegue la Lorenzin - ha insistito perché i vaccini entrassero in agenda e il primo dicembre presenteremo al Consiglio d’Europa le conclusioni di un anno di lavoro sulle strategie economiche comuni per la razionalizzazione delle azioni per la ricerca e l’acquisto dei vaccini.”

 

Il Ministro, quindi, non molla la presa sull’importanza dei vaccini ma, anzi, rincara la dose e dichiara che “in Italia siamo al di sopra del 90% di copertura vaccinale, per quanto riguarda i vaccini obbligatori, ma il nostro obiettivo è raggiungere il 100%.”

 

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Questa sentenza del Tribunale di Milano sicuramente non aiuterà la Lorenzin a raggiungere il suo obiettivo ma rischia di scoperchiare un vaso di Pandora dentro cui si nascondono le paure più recondite di una buona parte di italiani, e cioè che alcuni vaccini siano controproducenti o, addirittura, facciano male.

 

Nella contesa è intervenuto, pesantemente, anche Paolo Bonanni, membro della task force Oms, secondo cui “nel mondo sono state fatte milioni di dosi di esavalente: mai nessuno è arrivato a queste conclusioni”, lanciando chiaramente un monito al Tribunale di Milano e prendendo una posizione netta a riguardo.

 

“Una decisione incredibile“, la definisce Bonanni senza giri di parole.

 

E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.

 

Fonte

 

Tratto da: www.losai.eu

 

Fonte: informarexresistere-http://www.morasta.it

 

 

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Menopausa: i rimedi naturali per alleviare fastidi e vampate

Molte donne una volta arrivate alla menopausa iniziano ad accusare una serie di fastidiosi sintomi dovuti principalmente ai cambiamenti ormonali che avvengono in questo periodo della vita. La maggior parte di esse accusa vampate di calore, nervosismo, insonnia, ansia e depressione. Sul piano più prettamente fisico si può andare incontro ad osteoporosi, secchezza vaginale, aumento di peso, ipertensione e altro.

 

Inevitabile un periodo di adattamento a questa situazione che però può essere tenuto sotto controllo attraverso alcuni rimedi naturali, principalmente fitoterapici, utili ad alleviare le vampate e gli altri fastidi che possono sopraggiungere. Si tratta di piante che contengono fitoestrogeni, sostanze in grado di andare a riequilibrare l’assetto ormonale delle donne, che in menopausa cambia in maniera molto netta rispetto al periodo di fertilità.

 

Solitamente, per ottenere benefici stabili, i trattamenti con le piante vanno effettuati per periodi lunghi in quanto le oscillazioni ormonali sono cicliche e anche se già dopo un mese si possono ottenere dei buoni risultati non bisogna abbandonare le terapie per non ritrovarsi dopo poco tempo nella situazione di partenza.

 

Generalmente l’assunzione dei rimedi fitoterapici a questo scopo è consigliata per periodi non inferiori ai 3/6 mesi. Spesso le piante si assumono in compresse o in tinture madre che si trovano facilmente sia in erboristeria che nelle farmacie con un settore dedicato alla medicina naturale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TRIFOGLIO ROSSO

 

Uno dei rimedi più utilizzati, anche perché considerato sicuro e privo di effetti collaterali, è il trifoglio rosso. Questa pianta contiene isoflavoni, fitoestrogeni in grado di svolgere un’azione benefica sui principali sintomi della menopausa appunto vampate, sudorazione, secchezza vaginale. Questa pianta si è mostrata anche in grado di prevenire l’osteoporosi.

 

 

 

ISOFLAVONI DELLA SOIA

 

Altro rimedio molto utilizzato per i disturbi della menopausa sono gli isoflavoni della soia, che proprio come il trifoglio rosso svolgono nel corpo della donna un’azione simile a quella degli estrogeni. Non a caso spesso si trovano prodotti già pensati per la menopausa che contengono entrambe queste piante che insieme possono andare ad offrire un sostegno ancora maggiore.

 

 

 

DIOSCOREA VILLOSA

 

La dioscorea è una radice utilizzata fin dall’antichità per trattare diversi disturbi della sfera femminile, con l’arrivo della moderna scienza si è scoperto che questo aveva fondamento in quanto in questa radice si trova la diosgenina, sostanza simile al nostro progesterone. La dioscorea è quindi in grado di aiutare a riequilibrare il sistema ormonale, i risultati possono essere diversi da persona a persona ma, cosa importante, generalmente non si riscontrano effetti collaterali.

 

 

 

PASSIFLORA

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Tra le tante proprietà della passiflora, generalmente conosciuta e utilizzata per il suo effetto rilassante, c’è anche quella di regolare gli sbalzi di temperatura corporea che possono sopraggiungere nel periodo della menopausa. Il beneficio che fornisce questa pianta è quindi duplice: a livello fisico ma anche a livello del sistema nervoso dato che tende a calmare nel caso i cambiamenti ormonali abbiano portato anche come effetti indesiderati ansia, tachicardia e nervosismo.

 

 

 

SALVIA

 

Le foglie di salvia le utilizziamo comunemente per cucinare ma sono un ottimo rimedio naturale anche per i sintomi della menopausa. Si possono gustare anche in tisana (1-3 tazze al giorno) con un effetto benefico in particolare sulle vampate e la sudorazione. Esiste però anche la possibilità di assumere questa pianta in capsule, tintura madre o ancora in prodotti specificatamente pensati per la menopausa in cui la salvia viene associata ad altri rimedi per avere un effetto più completo sui diversi sintomi che possono comparire.

 

 

 

CIMICIFUGA

 

Un’altra pianta che può aiutare le donne in menopausa è la cimicifuga, diversi studi hanno infatti evidenziato effetti benefici sui principali sintomi che compaiono: vampate, irritabilità, insonnia, tachicardia. Aiuta inoltre a non perdere minerali preziosi dalle ossa e quindi a prevenire l’osteoporosi. Rispetto alle erbe precedenti ha forse un piccolo effetto collaterale che le altre solitamente non presentano, ovvero in alcune persone può dare dei problemi gastrici, inoltre non può essere assunta da chi è allergico all’aspirina.

 

 

 

MAGNESIO

 

Anche il magnesio può essere un complemento importante per alleviare i fastidi della menopausa. Questo perché spesso le donne ne sono carenti ed invece questo minerale è essenziale per sostenere il sistema nervoso, dunque particolarmente consigliato a chi, in questa fase della vita, risente soprattutto a livello umorale. Ma il ruolo del magnesio non si esaurisce qui, è essenziale ad esempio a prevenire l’osteoporosi dato che lavora insieme al calcio per fare in modo che quest’ultimo si fissi nelle ossa e le renda dunque forti e sane. Per avere il giusto quantitativo di magnesio si può aumentare il consumo di alimenti che lo contengono o ricorrere ad un integratore.

 

 

 

CRAB APPLE E WALNUT

 

Nel repertorio di Bach ci sono due fiori particolarmente consigliati alle donne in menopausa. Si tratta di Walnut, che si utilizza tutte le volte in cui le persone devono affrontare dei cambiamenti che siano fisici e/o psicologici come appunto può essere quello della menopausa e Crab Apple che aiuta ad accettare il corpo che cambia e che magari non piace più e va incontro ad una sintomatologia fino ad allora sconosciuta. Si possono assumere anche insieme, basta farsi preparare la miscela da una farmacia specializzata e prendendone poi 4 gocce 3/4 volte al giorno per tutto il tempo necessario.

 

 

 

OLI ESSENZIALI

 

Anche gli oli essenziali possono essere utili a mitigare i sintomi tipici della menopausa. I più utilizzati a questo scopo sono la salvia sclarea, la melissa, il cipresso e il limone. Si possono utilizzare diffondendoli in casa negli ambienti che si frequentano di più oppure scioglierne qualche goccia in un po’ di sale o latte prima di versarli nella vasca da bagno, o ancora utilizzarli in forma diluita (in un olio vegetale tipo quello di mandorle) per fare dei massaggi sul corpo.

 

http://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/15004-menopausa-rimedi-naturali

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Anche gli animali hanno una coscienza

Anche gli animali hanno una coscienza

Gli animali non sono delle macchine biologiche, mosse dal puro istinto e senza coscienza di sé. Oggi, anche il mondo scientifico sta scoprendo e capendo l’affascinante mondo della coscienza animale.

Intelligenza e sensibilità degli animali

Non solo Dian Fossey con i suoi gorilla di montagna, o i coniugi Lilly con i delfini, o Donald Griffin con le sue ricerche sulla coscienza animale, ma anche tutti gli esseri umani che sono entrati in profondo amore ed empatia con gli animali, sono rimasti affascinati dalla loro sensibilità e della loro intelligenza. San Francesco e i mistici di ogni tempo hanno espresso con convinzione anche maggiore questa esperienza di comunione con i nostri fratelli più primitivi. Per tutti loro, gli animali hanno una coscienza! Ora anche il mondo scientifico sta riscoprendo l’affascinante e ineffabile dimensione della coscienza animale.

Fino a pochi anni fa la linea scientifica ufficiale, sviluppatasi dall’impostazione cartesiana, sentenziava che gli animali sono delle macchine biologiche, mosse da puri istinti e quindi senza nessuna libertà di decisione, né tanto meno coscienza di sé. Ora questa linea di tendenza cozza contro i dati oggettivi e le osservazioni dei biologi, degli etologi e dei neuropsicologi più avanzati, come Lorenz, Bateson, Lilly, Bonner. A questa nuova tendenza, che considera gli animali come esseri dotati di una loro mente, sensibilità e intelligenza, si sono anche affiancati fisici, cibernetici, psicanalisti e filosofi che sono giunti a queste considerazioni, partendo da altre esperienze.

Vorrei contribuire a questa profonda rivalutazione dell’aspetto psichico intrinseco in ogni essere vivente, con una proposta teorica particolarmente provocatoria, che potenzialmente potrebbe permettere un alto grado di unificazione tra le differenti aree culturali coinvolte su questi temi. La mia ipotesi di lavoro è che la coscienza sia il vero “nucleo originario” di ogni forma di vita, inclusa quella atomica. La coscienza definita come “la capacità di percepire il significato di una informazione”, è presente in ogni essere vivente, e ne rappresenta il cuore, l’essenza.

Benché questo sia per me e molti altri amici e collaboratori un fatto ormai ben compreso e documentato, ritengo – dati i condizionamenti culturali, scientifici e religiosi che ancora ostacolano la visione del singolo scienziato – che sia necessario presentare questa nuova visione dei fenomeni come se fosse ancora tutta da dimostrare, proponendola con l’etichetta “ipotesi coscienza”.

Sotto il termine coscienza, dizionario alla mano, si celano in realtà innumerevoli concetti: la definizione che ho proposto permette di ribaltare completamente tutte le definizioni fino ad ora utilizzate, permettendo di interpretare, su base informatico-cibernetica, i fenomeni mentali presenti nelle unità biologiche e il loro sviluppo cronologico. Nella capacità di autodeterminazione o “volontà” che i batteri hanno dimostrato di avere sui processi di mutazione del loro codice genetico, è racchiusa la logica stessa del vivente.

Prendiamo una cellula, essa è un “mondo vivente”, una sfera composta da miliardi di atomi in continuo e incessante scambio di informazioni; la cellula vive proprio grazie a questa continua comunicazione interna, in cui ogni elemento dell’insieme “informa” e viene informato dall’insieme stesso. Su questa “rete unitaria di informazioni”, sono veicolati i dati sullo stato fisico, sui bisogni biochimici, e sulle necessità dell’intero sistema. Gli esseri viventi, sono dal punto di vista della termodinamica di Prigogine, dei “sistemi lontani dall’equilibrio”, ossia dei sistemi instabili, che per esistere, devono continuamente scambiare materia e informazioni con l’esterno, e che necessitano di un continuo lavoro per mantenere il proprio equilibrio vitale. Questo equilibrio instabile è mantenuto grazie ad una ininterrotta comunicazione, elaborazione e gestione delle informazioni. È necessario allora chiederci: qual è la base dell’unitarietà di questa gestione di informazioni?

Non potrebbe esserci vita senza questa continua comunicazione in rete, ed è implicito che la cellula, nel suo insieme, deve essere in grado di percepire il significato di queste informazioni.L’unità cellula, matrice di tutte le più complesse forma di vita, esiste in quanto è cosciente del significato di tutti gli elementi di cui è composta, e quindi, in ultima analisi, è “cosciente” della sua globalità. Questa coscienza unitaria delle informazioni presenti nella propria struttura, rappresenta la matrice del fenomeno dell’individualità biologica, dell’identità o self cellulare.

Gli animali hanno coscienza di séLa coscienza delle informazioni dell’intera rete costituisce la base della coscienza di sé.Cyber (dal grecoKubernetes: colui che governa, che dirige) è il termine che ho scelto per designare questa coscienza unitaria globale che “governa” le attività di ogni organismo vivente.Ritorniamo alla biologia, questo concetto di coscienza, in realtà, è usato costantemente anche se non viene mai definito. Quando parliamo di un animale facciamo riferimento a quella unità in quanto sistema vivente, e non al fatto che sia un agglomerato di alcuni miliardi di atomi. Il concetto di identità di sé, fino ad ora è stato usato in modo scontato proprio come, prima di Newton, era scontato considerare l’esistenza della forza di gravità, benché non esistesse il concetto scientifico che la definiva. Quando cerchiamo di uccidere una zanzara non abbiamo dubbi che lei sa di esistere e che, per vivere, deve sfuggirci. Ogni essere vivente sa di esistere e la sua stessa vita è strettamente legata alla coscienza di sé stesso, dell’ambiente e delle strategie per sopravvivere.

Ogni essere vivente è quindi una unità di coscienza, un cyber. Tutto ciò è assolutamente logico e auto-evidente, ciò che cambia è solo la nuova prospettiva introdotta con questa ipotesi di coscienza. E’ anche possibile e interessante studiare ogni essere vivente come un “campo di coscienza”, ossia un’area di spazio in cui le informazioni sono percepite ed elaborate in modo unitario e finalizzato. Il processo di evoluzione sarebbe quindi studiato come lo svilupparsi nello spazio, nel tempo e nella complessità delle unità di coscienza. Dai pochi micron del campo di coscienza di un batterio, ai millimetri dei più semplici multicellulari, ai metri e ai chilometri del vertebrati, l’ampiezza del campo di informazione gestito dall’unità di coscienza diventa sempre più espanso, efficiente e complesso, fino all’essere umano, in grado di espandere il suo campo di coscienza dai livelli subatomici fino agli spazi extragalattici.

Ad ogni salto o espansione evolutiva, alla base delle conoscenze acquisite si aggiunge un ulteriore livello di organizzazione e di capacità di gestire informazioni. Ad ogni salto evolutivo aumenta il grado di libertà del sistema vivente, che attualmente trova il suo apice nella libertà dell’uomo. Ma è solo una differenza, una lunga scala di innumerevoli gradini, e questo non consente certo di sentenziare che l’uomo è l’unico essere cosciente o dotato di libero arbitrio: è poca la differenza che ci separa realmente dagli altri animali.

La struttura di ogni essere vivente parte da un identico schema per poi evolversi nello spazio, nel tempo e nella complessità. Analizzando nei dettagli le attività biologiche e informatiche della cellula, risulta evidente che, non solo la cellula nella sua totalità è in grado di percepire il significato delle informazioni presenti al suo interno e che le giungono dall’esterno, ma è anche in grado di decodificarle e integrare questo nuovo significato con quelli delle informazioni presenti nel suo codice genetico, fino ad elaborare una risposta da utilizzare operativamente per la sua stessa sopravvivenza. Ogni cellula, in altri termini ha coscienza delle informazioni che percepisce: le memorizza, le integra con quelle che ha già ricevuto, ed elabora strategie di intelligenza e finalità. In altri termini la cellula è già in grado, seppure su una scala di differente complessità, di fare le stesse operazioni mentali che sono state reputate proprie dell’uomo.

Appare evidente che utilizzando questa definizione cibernetica di coscienza, ogni aspetto della vita diventa un fenomeno di coscienza, in quanto in ogni fenomeno biologico sono necessariamente implicati processi di percezione di informazioni e di elaborazione, memorizzazione e utilizzo finalizzato.

Oltre le concezioni dicotomiche:

Intelligenza del creato Con questa concezione, non è più necessario quindi ricorrere alla dicotomia classica, che vede coloro che sentono l’incredibile bellezza e intelligenza del creato e postulano l’esistenza di un Dio, di un’entità esterna che ha creato il tutto, contrapposti a quelli che, infastiditi dalle proposte fideiste, dogmatiche non verificabili delle religioni,sostengono invece una visione meccanicistica, per la quale la materia è tutto, e ogni fenomeno trova spiegazione nelle sue stesse leggi fisiche naturali, e quindi in sostanza non è necessario concepire alcuna coscienza o entità soprannaturale.

La mia ipotesi è una sintesi delle due: nelle stessi leggi della fisica e della materia sono impliciti i segni della coscienza, ed è questa che continuamente crea, mantiene ed evolve la vita. Non una coscienza antropomorfizzata ed esterna che esiste in una dimensione diversa dalla nostra, al contrario, una coscienza interna, “implicata” (direbbe Bohm) in ogni singolo atomo di ogni vivente. L’ipotesi di una coscienza implicata nei fenomeni biologici, equivale a dire che la natura stessa della vita è coscienza di sé e dell’ambiente esterno.

Così tutta quanta l’esistenza diventa viva, pulsante, intelligente; dal sasso, alle balene, alle foreste, tutto è compreso in una visione unitaria: si apre uno scenario vasto e misterioso dove, finalmente, anche lo scienziato è chiamato a comprendere l’aspetto più inafferrabile e magico della vita, dentro e fuori di lui: la coscienza stessa.

Articolo di Nitamo Federico Montecucco. Titolo originale: “Ipotesi coscienza: la coscienza del sé come ‘cuore’ degli esseri viventi”

Rivisto da Fisicaquantistica.it

Fonte: http://www.enciclopediaolistica.com/enciclopedia/dio/dio06.htm

Gli animali hanno una coscienza

di Marinella Meroni

Tutti gli esseri viventi sono coscienti e consapevoli Già nel 1986 Konrad Lorenz, etologo di fama mondiale, dichiarò “Sono pienamente convinto che gli animali abbiano una coscienza. L’uomo non è il solo ad avere una vita interiore soggettiva, ma è troppo presuntuoso per ammetterlo. Inoltre, il fatto che gli animali abbiano una coscienza ‘solleva dei problemi’. Forse l’uomo ha paura, perché riconoscendo una vita interiore agli animali sarebbe costretto a inorridire per il modo in cui li tratta”. Oggi la scienza lo conferma: eminenti scienziati internazionali (ricercatori cognitivi, neurofarmacologi, neurofisiologi, neuroanatomisti e neuroscienziati computazionali) hanno sottoscritto un atto ufficiale, la“Dichiarazione di Cambridge sulla Coscienza” nella quale confermano che “gli esseri viventi sono coscienti e consapevoli allo stesso livello degli esseri umani”.

La dichiarazione è stata firmata in presenza di Stephen Hawking, matematico, fisico e cosmologo, fra i più importanti del mondo, noto per gli studi sui buchi neri. L’elenco comprende tutti i mammiferi, uccelli, invertebrati, insetti. Ma cos’è la coscienza? Il termine deriva dal latino Cum-scire, cioè “sapere insieme”: l’uomo ha 3 centri indipendenti chiamati “centro intellettivo”,”motore-istintivo”e “emozionale”, posti nel cervello. La coscienza indica lo stato di sintonia tra i 3 centri, che permette la consapevolezza di sé, delle proprie azioni e scopi, dei rapporti con il mondo esterno, dei sentimenti, capacità di valutare i valori morali, ravvedersi, pentirsi, etc. Queste facoltà non sono più considerate doti uniche dell’uomo, ma di tutte le creature! Un aspetto molto interessante rilevato dagli studiosi è che la coscienza emerge anche negli animali che sono molto differenti dagli umani, compresi quelli che si sono sviluppati su percorsi evolutivi differenti, come uccelli, insetti e cefalopodi (polipi, seppie, calamari), in quanto l’assenza di neocorteccia cerebrale non impedisce ad un essere vivente di provare stati affettivi.

Scrivono gli scienziati: “Prove convergenti indicano che gli animali hanno substrati neuroanatomici, neurochimici e neurofisiologici di stati di coscienza, insieme alla capacità di esibire comportamenti intenzionali, di provare stati affettivi e di sognare come l’uomo, incluso il sonno Rem. Di conseguenza l’evidenza scientifica indica che gli umani non sono gli unici a possedere i substrati neurologici che generano coscienza”. E’ una rivoluzione scientifica e morale nei confronti degli animali!

Test scientifici hanno rivelato prove di coscienza commoventi: animali che si soffermano e ascoltano brani musicali, elefanti che si aiutano per risolvere problemi, scimpanzé che insegnano ai giovani a fare arnesi, polpi in grado di pianificare, uccelli che sognano come noi, gazze che dimostrano eclatanti analogie con gli umani. Grandi scimmie, delfini e elefanti inoltre si riconoscono nello specchio, mentre i pappagalli africani grigi hanno livelli di coscienza simili a quelli umani. La ricerca sulla coscienza è in rapida evoluzione, e ciò richiede una rivalutazione periodica dei preconcetti espressi in questo settore.

Dichiara l’istituto di ricerca della coscienza Umberto di Grazia “Questa scoperta rappresenta un grande e importante cambiamento, la scienza sta realizzando che tutta la vita è interconnessa e interdipendente, e che gli umani non sono gli unici esseri coscienti del pianeta”. Gli animali sono consapevoli nello stesso modo in cui lo siamo noi e ciò comporterà la necessità di rivedere le nostre responsabilità morali nei loro confronti.

Articolo di Marinella Meroni

Rivisto da Fisicaquantistica.it

Fonte: attraversololtre.blogspot.it

Tratto da: fisicaquantistica.it di Nitamo Federico Montecucco -

http://www.morasta.it/anche-gli-animali-hanno-una-coscienza/

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LA NASA SI PREPARA ALLA SCOPERTA DI VITA ALIENA

La NASA a convegno: “Prepariamoci alla scoperta degli Alieni”

Ci sono nella Storia (quella con la S maiuscola) dei momenti di passaggio fondamentali, delle fasi che segnano la svolta, delle epoche che cambiano il futuro dell’Umanità. Talvolta chi li vive si rende conto di essere all’inizio di una nuova era. Probabilmente è quello che sta accadendo alla nostra generazione, sul punto di scoprire- al di là di ogni ragionevole dubbio- l’esistenza di altre forme di vita nella galassia attorno a noi.

LA NASA SI PREPARA ALLA SCOPERTA DI VITA ALIENA

Sembra davvero questione di tempo ormai e la scienza non vuole arrivare impreparata al grande giorno. Ecco perché la NASA e la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti hanno riunito astronomi, storici, filosofi, fisici e teologi di tutto il mondo per un simposio dal tema significativo: ”Prepararsi alla scoperta”. Ovviamente, degli altri esseri viventi del cosmo. Tra i punti del dibattito: valutare come dovremmo predisporci in vista dell’inevitabile individuazione di vita extraterrestre, sia essa in forma batterica oppure intelligente.

 

“Stiamo considerando ogni possibile scenario in merito. Se si scoprono dei microorganismi, è un conto. Ma se si trovano creature intelligenti, è un altro. E se comunicano, è un altro ancora e in base a quello che ci dicono, se ne profila uno diverso!”, ha detto all’Huffington Post l’astrobiologo Steven J. Dick, ex della Nasa ed organizzatore di questa due-giorni di Washington.

 

“L’idea non è stare ad aspettare fino al giorno in cui arriveremo ad una scoperta, ma tentare di preparare il pubblico a tutte le potenziali implicazioni in vista della scoperta.” Insomma, il punto non è se, ma quando ciò si verificherà. E anche l’ente spaziale americano ne è ben consapevole e vuole giocare d’anticipo. “Credo che a spingere la Nasa in questa direzione siano tutti i nuovi esopianeti individuati e i progressi dell’astrobiologia in generale. La gente considera molto probabile che troveremo qualcosa ed è un’opinione sostenuta anche dalla scienza: ad un certo momento, nel futuro, scopriremo la vita”, ha spiegato Dick.

 

Tra gli esperti chiamati a confrontarsi su queste tematiche c’era anche l’ astronomo del Papa, Padre Guy Consolmagno, neopresidente del Vatican Observatory Foundation, noto per le sue affermazioni in merito alla possibilità di catechizzare anche gli Alieni. La sua frase “qualsiasi entità- non importa quanti tentacoli possa avere- possiede un’anima” lo ha portato alla ribalta internazionale, insieme alla sua dichiarata disponibilità a somministrare il battesimo ad E.T.- ma solo su richiesta…

 

L'ASTRONOMO DEL VATICANO, PADRE GUY CONSOLMAGNO

L’ASTRONOMO DEL VATICANO, PADRE GUY CONSOLMAGNO

Al Simposio, il gesuita ha ribadito il concetto mentre al quotidiano online ha spiegato il suo approccio all’argomento. “Credo che la vita aliena esista, ma non ne ho le prove. Ne sarei davvero entusiasta e renderebbe la comprensione della mia religione più profonda e ricca, in modo che ancora non so neppure immaginare, ed è per questo che sarebbe tanto esaltante”, ha affermato. “Essere un bravo scienziato significa ammettere che non possediamo tutta la verità, c’è sempre da imparare”. E a suo avviso, l’ annuncio epocale -non siamo soli nell’ Universo, anzi, siamo circondati da forme di vita…- non scatenerebbe affatto il panico.

 

“Penso che in realtà ci sarebbero tre giorni di stupore, ma poi torneremmo a preoccuparci dei programmi Tv o delle follie che accadono a Washington. Perché l’umanità è fatta così. E la maggior parte delle persone sono come me: noi ce l’aspettiamo che là fuori ci sia qualcosa. E la nostra reazione sarebbe: wow, grazie al cielo, era ora…”

 

A rendere così sicuri gli scienziati che sia ormai partito il conto alla rovescia, sono i numeri- enormi, impressionanti- relativi alle stelle e ai sistemi planetari attorno a noi. Certo, sono solo stime perché nessuno sa con esattezza quante copie della Terra, dotate delle medesime caratteristiche adatte alla vita, esistano realmente, ma la statistica non è un’opinione e i potenziali mondi abitati sono davvero innumerevoli- proprio come diceva, quattro secoli fa, Giordano Bruno.

 

“I pianeti del genere, nella nostra galassia, sono decine di miliardi, senza parlare delle lune. E il numero delle galassie che siamo in grado di vedere è circa 100 miliardi”, ha affermato Seth Shostak, astronomo del SETI Institute. Solo nella parte di universo che noi riusciamo ad osservare, ci potrebbero essere 10 mila miliardi di stelle.

 

SOLO NELLA VIA LATTEA POTREBBERO ESISTERE MILIARDI DI GEMELLI DELLA TERRA

SOLO NELLA VIA LATTEA POTREBBERO ESISTERE MILIARDI DI GEMELLI DELLA TERRA

“Sappiamo che la maggior parte ha dei pianeti, per il 70-80 per cento. Se tutti questi pianeti sono privi di vita e l’uomo è l’unica cosa interessante del cosmo, bè, allora è un miracolo. Sarebbe un’eccezione a livelli estremi. Un approccio più pragmatico è invece dire: no, l’uomo non è un miracolo, è solo uno dei tanti nell’elenco. Il punto di arrivo è ipotizzare che una stella su 5 possa avere un omologo della Terra. E questo significa un sacco di mondi abitabili. Anzi, il numero delle copie della Terra nella sola nostra galassia potrebbe essere nell’ordine di 50 miliardi.”

 

Quante potrebbero ospitare civiltà così evolute da possedere una tecnologia a noi ancora sconosciuta in grado di compiere viaggi interstellari? La scoperta della vita extraterrestre passerà anche dall’individuazione di un’ astronave in volo in un punto della galassia? Sarà il James Webb Space Telescope, in orbita dal 2018 per analizzare le atmosfere dei pianeti lontani, a trovare anche la prova dell’esistenza degli Ufo?

 

Domande che l’ Huffington Post ha rivolto a Steven J. Dick e alle quali l’astrobiologo non si è sottratto. Anzi, ha dato una risposta che dovrebbe far riflettere i tanti scettici ad oltranza che per principio ritengono l’argomento UFO una baggianata da non prendere neppure in considerazione. “Io cerco di tenere la mente aperta”, ha detto Dick. “ Il 90 e passa per cento di avvistamenti è spiegabile come fenomeni naturali. Il punto è cosa dobbiamo fare del restante 3 o 4 per cento. Secondo me, andrebbe ulteriormente studiato.

 

Per definizione, gli UFO sono qualcosa che non sappiamo cosa sia. Potrebbero essere fenomeni fisici, psichici o sociali che ignoriamo. Certo, è un bel salto concludere che siano extraterrestri, non ne vedo la dimostrazione. Non ho analizzato da vicino i dati per poter affermare che ci sia una forma di intelligenza dietro ad essi, ma ho visto abbastanza per sapere che ci sono delle realtà non spiegate che dovremmo osservare meglio e per il momento il governo degli Stati Uniti non lo sta facendo.”

 

SABRINA PIERAGOSTINI

http://www.extremamente.it/2014/09/29/la-nasa-a-convegno-prepariamoci-alla-scoperta-degli-alieni/

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