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Segni di un eccesso di tossine nel corpo

I nostri antenati, tantissimi anni fa, di certo non si dovevano preoccupare della presenza di elementi tossici nel corpo o nell’ambiente. A differenza loro, purtroppo, i nostri organismi sono invece esposti quotidianamente a sostanze pericolose

presenti nell’aria, nell’acqua, nei cibi, con conseguenze anche importanti per la nostra salute. Una cosa che i medici professionisti hanno iniziato a riconoscere da relativamente poco tempo, ma che assume connotati preoccupanti. Le tossine, infatti, sono diventate ormai una parte inevitabile della nostra vita quotidiana. Sono praticamente ovunque ed è molto difficile riuscire a condurre uno stile di vita che ci protegga totalmente dalla loro contaminazione. Ecco perché potrebbe essere utile comprendere se e quanto il nostro corpo è intossicato da queste sostanze, in modo da intervenire repentinamente, anche con rimedi naturali. Vediamo allora alcuni dei più comuni segni che indicano una presenza eccessiva di tossine nel corpo. Nell’elenco proposto, noterete che i sintomi possono essere molto generici. Prima di dire quindi che il vostro corpo è effettivamente intossicato, è sempre meglio il confronto con uno specialista. Ecco quali sono i disturbi più comuni a cui si può andare incontro:

disturbi del sonno

alito cattivo

stanchezza persistente

peggioramento dei problemi infiammatori come artrite e asma

problemi digestivi

ulcere o emorroidi

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aumento di acne, psoriasi, eczema e altre malattie della pelle

confusione mentale

dolori muscolari e articolari

peggioramento dei sintomi premestruali

 

Chi ha un corpo intossicato può andare facilmente incontro a problemi di stipsi. L’intestino, infatti, è uno degli organi coinvolti nel processo naturale di eliminazione dei rifiuti. Un accumulo eccessivo di tossine può portare a un cattivo funzionamento di questo processo e all’assorbimento delle materie di scarto da parte del flusso sanguigno. L’alitosi può essere dovuta invece al cattivo funzionamento di colon e fegato che non riescono più a purificare il corpo. Le malattie e i disturbi che possono derivare dalla tossicità cronica del nostro corpo sono veramente tante: si parte dalle semplici eruzioni cutanee, a continui mal di testa, fino ad arrivare a disturbi dell’umore e al peggioramento di malattie autoimmuni. L’arma più potente che abbiamo per contrastarle è conoscere e riconoscere i segnali inviati dal nostro corpo e le possibili fonti di contaminazione. La principale fonte di tossine, ad esempio, è il cibo, attraverso l’accumulo di metalli pesanti, di pesticidi, ma anche di tutte le sostanze chimiche che i processi industriali ci mettono dentro. Ancora, come abbiamo visto, un’altra fonte possono essere i prodotti per la cura personale, come shampoo, ma anche cosmetici, dentifrici ecc… Infine, la terza maggiore fonte di contaminazione è proprio l’ambiente, fuori casa e dentro casa. Al link trovate ad esempio alcune soluzioni naturali per purificare l’aria di casa: http://ambientebio.it/6-passi-per-purificare-laria-della-vostra-casa/ Esistono diversi metodi naturali, utili anche a disintossicare il nostro corpo dall’eccessiva presenza di sostanze nocive. La prima soluzione più ovvia è ridurre l’esposizione agli agenti inquinanti. Importante è anche la corretta idratazione del corpo, che aiuta l’espulsione delle tossine. Poi, esistono tutta una serie di rimedi naturali per disintossicare il corpo dai metalli pesanti, pulire il sangue, o depurare il fegato. Cercate di scegliere sempre alimenti biologici, evitando cibi trasformati. Introducete nella vostra dieta la giusta quantità di fibre e fate il corretto esercizio fisico, in modo da sostenere il corpo nella sua normale funzione di depurazione. Infine, potete assumere integratori come ad esempio l’alga spirulina, l’alga clorella, o cibi ricchi di clorofilla che aiuteranno a ridurre la tossicità del vostro organismo. Potete avere ulteriori informazioni sulla dieta disintossicante, leggendo il nostro articolo: http://ambientebio.it/dieta-disintossicante-e-antinfiammatoria-per-il-corretto-funzionamento-del-nostro-organismo/ Ridurre la tossicità del nostro corpo aiuta a vivere meglio, nel presente, ma anche nel futuro. (Foto in evidenza: ronandlisa; foto interna: jazzercise) http://ambientebio.it/segni-di-un-eccesso-di-tossine-nel-corpo/

http://terrarealtime.blogspot.it/2015/03/segni-di-un-eccesso-di-tossine-nel-corpo.html?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed:+TerraRealTime+(TERRA+REAL+TIME)

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Idrocolonterapia - pulisci l'intestino se vuoi stare bene

Idrocolonterapia

In cosa consiste l’idrocolonterapia: pulisci l’intestino se vuoi stare bene

Da sempre la forza purificatrice dell’acqua viene utilizzata a scopi curativi. In naturopatia le proprietà dell’acqua sono utilizzate anche per purificare il colon, appunto con l’idrocolonterapia, un lavaggio intestinale dolce e benefico che ha lo scopo di eliminare scorie e tossine: aiuta a disintossicarsi, a sgonfiare la pancia, a combattere i disturbi intestinali e, come scoprirai leggendo questo articolo, a risolvere tantissimi problemi di salute, anche quelli non direttamente collegati al colon. Senza dolore e senza ricorrere a farmaci: l’idrocolonterapia è un rimedio naturale basato sul lavaggio del colon.

Più precisamente l’idrocolonterapia è una pulizia dell’intestino crasso (l’ultimo tratto dell’intestino, detto anche colon) tramite acqua, eventualmente addizionata di sostanze terapeutiche (infusi di erbe, o liquidi vegetali, o sali minerali) introdotti per via rettale tramite una sonda che viene inserita delicatamente, in modo indolore.

La funzione del liquido è quella di rendere fluide le feci, sciogliere le scorie incrostate che rivestono le pareti dell’intestino, favorendo l’espulsione delle sostanze di rifiuto.

Il liquido iniettato durante un lavaggio intestinale si aggiunge al volume delle feci esercita una pressione sulla muscolatura intestinale stimolando intensamente la peristalsi e i riflessi di defecazione. L’evacuazione rapida di un grande volume di materiale (acqua e scorie) determina anche un effetto aspirante sui materiali di rifiuto che si trovano più a monte: se il lavaggio intestinale è ben eseguito viene purificato il colon interno, dalla parte iniziale (cieco) fino a quella finale.

Non viene invece mai pulito l’intestino tenue che è protetto dalla valvola ileo-cecale che lo separa dal colon. In realtà la pulizia dell’intestino tenue può essere effettuata, ma non con un’idrocolonterapia bensì con un tipo di lavaggio intestinale che si effettua per via orale, come descritto più sotto nel paragrafo “La classificazione dei lavaggi intestinali”.

Voglio sottolineare che i lavaggi intestinali non sono pratiche difficili, come si potrebbe pensare, né tantomeno dolorose. Le idrocolonterapie, o lavaggi intestinali, se ben eseguite, sono un rimedio naturale piacevole, efficace e molto semplice.

I termini giusti: cos’è davvero l’idrocolonterapia

Una confusione evidente che come naturopata noto riguardo all’idrocolonterapia è l’utilizzo dei termini, che chiarisco subito, per fare comprendere con chiarezza questo rimedio naturale dai risultati sorprendenti.

Il termine “idrocolonterapia” significa irrigazione del colon con acqua, o altri liquidi. Quindi qualsiasi tipo di lavaggio intestinale può essere definito una idrocolonterapia. In realtà, in Italia, erroneamente viene definito con questo termine il lavaggio intestinale effettuato con uno speciale macchinario, in sede ambulatoriale. Ma in questo articolo scoprirai che questo è un “tipo” di lavaggio intestinale, ma non l’unico. E nemmeno il più efficace. Nella mia pratica di naturopata – pur essendomi specializzata lungamente negli Stati Uniti proprio in questa procedura – ho optato per altri lavaggi, molto più benefici, terapeutici ed anche economici.

I diversi tipi di idrocolonterapie

 

Quindi riassumendo, le idrocolonterapie sono le seguenti:

• l’idrocolonterapia effettuata in ambulatorio, con un macchinario, che necessità di un appuntamento, uno spostamento e un costo piuttosto alto. Il prezzo generalmente è di 80-150€.

• l’idrocolonterapia domiciliare, cioè domestica, effettuata in tutta comodità a casa propria con un costo iniziale per apprendere correttamente il metodo di esecuzione (è importante conoscerlo bene, per evitare errori) e poi più nessun costo aggiuntivo. Questo tipo di idrocolonterapia non richiede appuntamenti, programmazioni, spostamenti e può essere effettuata a necessità. Specifico che:

o non è l’idrocolonterapia fatta con i macchinari casalinghi (che sconsiglio vivamente)

o non è il classico clistere (anche questo lo sconsiglio vivamente)

Nella mia esperienza, l’idrocolonterapia domiciliare è quindi risultata molto più efficace e terapeutica dell’idrocolonterapia ambulatoriale. Infatti, pur io conoscendo molto bene la tecnica con il macchinario, e pur avendolo a disposizione nel mio studio, non l’ho praticamente mai messo in azione perché molto meno efficace di quella domiciliare.

Ma prima di addentrarci nei particolari riguardo ai diversi tipi di idrocolonterapie, voglio raccontarti qualcosa sulla storia di questo rimedio naturale che non smette mai di stupirmi per la sua efficacia.

La storia dell’idrocolonterapia: un’antico rimedio naturale

 

Metodo di cura utilizzato fin dalla antichità, l’idrocolonterapia è sempre stato un fondamento di ogni cura naturale. Già 3500 anni fa i guaritori egiziani avevano descritto sui papiri la tecnica della pulizia del colon sotto forma di irrigazione con acqua. Questa terapia ha quindi la stessa età dell’agopuntura ed è stata usata dai medici di quasi tutti i popoli civilizzati di allora per la cura di svariate malattie, con lo scopo di combattere i problemi alla radice.

Questa semplice terapia naturale, dai risultati spettacolari, fu una pratica abbastanza diffusa anche negli anni Venti, Trenta e Quaranta. Tra i terapeuti più famosi vi fu Sebastian Kneipp. Anche V. Priessnitz, padre dell’idroterapia, utilizzava le irrigazioni ritenendole una parte importante delle sue cure idroterapiche. Nel suo centro di Gräfenberg più di 40000 pazienti si sono sottoposti alle irrigazioni intestinali con ottimi risultati.

Ma non solo. Anche in un passato più recente l’irrigazione del colon con acqua era una procedura molto comune, accettata e riconosciuta. Questa tecnica oggi dimenticata, era molto utilizzata dai nostri nonni. Il medico di famiglia, in caso di febbre o malessere, consigliava prima di tutto una pulizia dell’intestino, con acqua o con una purga. Ricordo i consigli di mio nonno – il dottor Karl Oberhammer – medico naturopata austriaco. Diceva: «Un giorno di riposo, cibo naturale e un lavaggio dell’intestino fanno miracoli».

E in effetti è vero: il corpo si disintossica velocemente e la guarigione è breve.

Nel passato era quindi frequente l’abitudine di pulire l’intestino nei passaggi di stagione, o quando si stava male. Il lavaggio del colon era un vero e proprio strumento terapeutico oggi sostituito dai lassativi, che sono tra i farmaci più venduti. Successivamente la medicina si è orientata alla farmacologia, allontanandosi da questo antico metodo di cura: l’idrocolonterapia, così apprezzata in passato, è caduta in disuso. Negli ambienti medici l’idrocolonterapia spesso è ignorata oppure confusa con un semplice clistere. Il dr. J.E.G. Waddington, noto naturista, scrive “Nonostante i lavaggi intestinali abbiano origine nei tempi biblici, sembra che ancora ci sia una grande ignoranza riguardo ai benefici terapeutici di questo rimedio”.

Poi le idrocolonterapie sono tornate alla ribalta negli Stati Uniti, dove oggi fanno parte di programmi di studio universitari ad indirizzo naturale e di corsi di specializzazione che formano gli idrocolonterapeuti. Anche io, come naturopata, ho frequentato questi corsi di specializzazione. Successivamente, in molti Paesi europei come Svizzera, Francia e Germania, i lavaggi intestinali sono tornati a far parte dei metodi di cura, con grande successo. In Italia si stanno diffondendo su larga scala solo di recente ma con grande interesse.

Benefici dell’idrocolonterapia: i lavaggi intestinali funzionano

 

I benefici dell’idrocolonterapia sono davvero tanti e li puoi avvertire già dopo pochi lavaggi. Agendo sull’organo di eliminazione principale, l’intestino, drenano ed eliminano enormi quantitativi di scorie durante ogni trattamento.

I vantaggi dell’idrocolnterapia sono:

• Disintossicazione generale dell’organismo con depurazione profonda.

• Sensazione di benessere: eliminazione di muco, gas intestinale, tossine, particelle alimentari non digerite.

• Sensazione di leggerezza: la pressione sugli organi vicini scompare.

• Miglioramento delle malattie dell’intestino: stitichezza, colite, disbiosi (alterazione della flora batterica), sindrome da colon irritabile, emorroidi, meteorismo (gonfiore addominale), diarrea.

• Aumento della tonicità addominale e della peristalsi: se l’intestino è molto ostruito non vi può essere una buona peristalsi.

• Scomparsa delle impurità tipiche dell’epidermide quali brufoli, comedoni, papule, pustole, acne, eczema, dermatite.

• Le malattie ginecologiche ne beneficiano notevolmente: per esempio la vaginite e la leucorrea.

• La candida, o meglio la candidosi (infezione da candida) trova grande sollievo con l’idrocolonterapia.

• Migliorano le malattie urologiche: cistite e infiammazioni delle vie urinarie

• Digestione più veloce e attenuazione dell’alito cattivo (alitosi) e della sensazione di sonnolenza dopo aver mangiato.

• Migliore funzionalità del fegato, in quanto le tossine ostacolano il suo buon funzionamento.

• Eliminazione delle sostanze tossiche nel sangue.

• Miglioramenti dell’artropatia cronica e delle malattie dell’apparato osteoarticolare quali reumatismi e artrosi.

• Ottimo beneficio per asma e allergie

• Memoria e riflessi più pronti, maggiore chiarezza mentale.

• Capacità da parte dell’intestino di maggior assorbimento.

• Riduzione del desiderio di mangiare zuccheri e carboidrati.

• Maggiore facilità a perdere peso quindi aiuto nel dimagrimento.

• Ciclo mestruale meno doloroso.

• Miglioramento del tono muscolare del colon.

• Scomparsa dei disturbi legati a coliti, sindrome del colon irritabile e altri problemi gastro-intestinali.

• Riduzione dei chili di troppo e la riconquista di un ventre piatto.

• La pelle diventa luminosa, fresca e ne viene rallentato l’invecchiamento.

• Azione anticellulite per l’effetto drenante e disintossicante.

• Stimolazione delle difese immunitarie dell’organismo.

• Si forma un ottimo terreno per reimpiantare la flora batterica.

• Scomparsa di parassiti e vermi intestinali.

• Ottima terapia antiinvecchiamento dell’organismo.

• Miglioramento delle funzioni intellettuali e riequilibrio emozionale con lucidità e leggerezza: insieme alle tossine intestinali si espellono anche quelle mentali.

• Miglioramento di edemi e stati infiammatori (eliminazione sostanze irritanti).

• Beneficio per la cellulite.

• Riequilibrio del peso per i magri.

• Sollievo dalla fatica cronica.

• Utile dal punto di vista della prevenzione: evita la comparsa o il cronicizzarsi di alcuni disturbi a carico dell’intestino.

• Le sintomatologie dolorose in generale, migliorandone i disagi: per esempio l’emicrania (cefalea) beneficia molto dell’idrocolonterapia.

• Il sistema immunitario viene rafforzato.

• Le patologie della prostata (ipertrofia prostatica o prostatite) ne beneficiano notevolmente.

• Si allevia il sovraccarico da sostanze tossiche quali inquinanti ambientali, farmaci, chemioterapici, o eccessi di cibo.

Benefici immediati e benefici a lungo termine

I benefici dell’idrocolonterapia sono sia immediati che a lungo termine.

• I benefici immediati: subito dopo una idrocolonterapia si percepisce una sensazione di grande benessere e leggerezza dovuta all’eliminazione di tanti quantitativi di scorie, alla riduzione della pressione esercitata da queste scorie sull’addome e sugli organi vicini e alla eliminazione di molte tossine circolanti.

Si percepisce spesso un senso di vitalità, energia e liberazione.

L’idrocolonterapia inoltre contribuisce a creare una nuova consapevolezza di come ci si sente liberi dalle scorie, percezione che alcune persone non provano praticamente mai: è una bellissima sensazione quella di sentire l’addome “piatto” e “sgonfio”.

Gli effetti dell’idrocolonterapia sono quindi immediati, fin dalla prima seduta perché, una volta agevolata la funzionalità intestinale, l’organismo inizia a disintossicarsi e depurarsi da subito.

Si prova infine la sensazione di respirare meglio. Il motivo potrebbe essere dovuto al fatto che dopo il lavaggio, il diaframma, cioè lo strato muscolare a forma di cupola che separa il torace dall’addome, ha maggiori possibilità di distendersi.

• I benefici a lungo termine: a distanza di tempo, man mano che si esegue una idrocolonterapia dopo l’altra, si avvertono i benefici sui diversi disturbi, come riportato più sopra.

Cosa si elimina con l’idrocolonterapia: come funziona

I lavaggi intestinali eliminano:

• Le macroscorie, cioè feci, fecalomi, muco ecc.

• Le microscorie: anche se l’evacuazione è regolare ci sono tante microscorie presenti, per esempio i batteri patogeni tipici della diarrea, situazione in cui il colon è piuttosto libero ma ha comunque bisogno di essere disintossicato. Quindi anche chi ha un’evacuazione regolare trae enormi benefici dall’idrocolonterapia, eliminando tante sostanze di rifiuto.

l’eliminazione avviene durante l’idrocolonterapia ma anche i giorni dopo

Con le idrocolonterapie si eliminano davvero molte scorie, non solo durante il lavaggio stesso ma anche dopo, nei giorni successivi. Ciò succede perché i vecchi detriti sono stati ammorbiditi.

E’ importante considerare che non tutte le scorie presenti nel colon fuoriescono subito: diverse sono indurite, aderiscono alla parete intestinale fermamente o hanno una consistenza appiccicosa. È necessario quindi effettuare più di un lavaggio per discioglierle bene, meglio se con liquidi terapeutici anziché con sola acqua. In questo modo si riescono a rimuove le scorie a fondo.

I residui che fuoriescono spesso sono anche molto maleodoranti. Continuando con la disintossicazione intestinale l’evacuazione diventa quasi completamente inodore.

Indicazioni dell’idrocolonterapia: in quali casi fanno bene i lavaggi intestinali

 

In riassunto le principali indicazioni dell’idrocolonterapia sono:

• Patologie intestinali

o Stipsi

o Diarrea

o Meteorismo e gonfiore addominale

o Colite e sindrome del colon irritabile

o Infezione da parassiti

o Colon atonico

o Emorroidi (I° e II° grado)

o Tossiemia intestinale

o Putrefazioni intestinali

o Candidosi intestinale

o Prevenzione dai tumori intestinali

• Disturbi digestivi ed epatici

o Digestione lenta

o Alitosi

o Intossicazione da cibo

o Insufficienza e sofferenza epatica

• Disturbi uro-genitali femminili

o Dolori mestruali (dismenorrea)

o Sindrome pre – mestruale

o Vaginite

o Leucorrea

o Candidosi vaginale

o Disturbi della menopausa

• Patologie cutanee

o Problemi della pelle in generale

o Brufoli e foruncoli

o Acne

o Eczemi

o Dermatiti

o Eczema

• Disturbi articolari

o Artropatie

o Reumatismi

• Disturbi dell’apparato respiratorio e auricolare

o Otiti croniche

o Sinusiti e raffreddori cronici

o Tosse recidiva

o Asma

• Altri disturbi

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o Stanchezza cronica e affaticamento (astenia)

o Candidosi di ogni tipo

o Cellulite

o Prostatite e ipertrofia prostatica

o Sovrappeso

o Invecchiamento

o Disturbi circolatori

o Allergie di origine non ben identificata

o Febbre

o Avvelenamenti organici

o Intossicazione da alcool, droga e farmaci

o Infiammazione

o Sintomatologia dolorosa

o Cefalea (emicrania)

Controindicazioni ed effetti collaterali dell’idrocolonterapia

In realtà sono pochi i casi in cui è controindicata l’idrocolonterapia. Più che altro ci sono alcune situazioni (poche) che richiedono la diretta supervisione di uno specialista. Un terapeuta esperto può quindi consigliare le idrocolonterapie anche se sussistono controindicazioni. Negli istituti americani specializzati in idrocolonterapia dove ho studiato ed effettuato la pratica ho visto operare nelle casistiche più disparate, con ottimi risultati.

Le indicazioni qui riportate sono quindi di massima.

Indicazioni dietro supervisione dello specialista

• Impacco fecale acuto

• Infezione parassitaria

• Diverticolosi e diverticolite

• Colite ulcerosa e mucosa

• Malattia di Crohn

• Iper – ipotermia

• Fase post trauma

• Gravidanza fino a 4 mesi

• Pulizia della colostomia

Ecco più in specifico situazioni dove, a seconda della gravità della malattia, l’idrocolonterapia può avere effetti benefici oppure deve essere eseguita con alcune precauzioni. Ecco i casi più comuni.

Emorroidi: può risultare difficile (oltre che doloroso) introdurre la cannula, se sono in fase acuta. L’idrocolonterapia è però estremamente benefica in questo caso, specie se si utilizzano liquidi che favoriscono il drenaggio epatico attraverso la vena porta.

Poliposi: si raccomanda di effettuare con prudenza il riempimento e lo svuotamento dell’intestino, così come di controllare il materiale che fuoriesce dal colon in persone potenzialmente a rischio.

Diverticolosi: in assenza di dolore e di infiammazioni, si può procedere con l’idrocolonterapia che può essere, – assieme a una dieta appropriata e all’abitudine di masticare bene il cibo – un valido mezzo di prevenzione contro le eventuali degenerazioni della diverticolosi; se è in atto una diverticolite, invece, la pratica è da fare sotto controllo.

Ragadi anali: se da un lato l’idrocolonterapia può essere benefica perché potrebbe regolarizzare le evacuazioni e accelerare la guarigione delle ragadi, dall’altro lato può essere difficile riuscire a inserire la cannula attraverso l’ano e può causare dolore ogni singolo movimento della stessa.

Carcinoma del colon-retto: l’idrocolonterapia può essere utile come prevenzione nelle persone cosiddette a rischio per questo tipo di tumore (per esempio nelle persone che hanno parenti con la malattia). E’ invece assolutamente sconsigliato il trattamento in presenza di un tumore del colon accertato.

Controindicazioni dell’idrocolonterapia

• Grave malattia cardiaca non controllata

• Ipertensione o cardiopatia congestizia

• Aneurismi

• Grave anemia

• Perforazioni – emorragie del tratto intestinale

• Emorroidi di grado severo

• Cirrosi

• Carcinoma del colon o del retto

• Gravidanza avanzata

• Ernie addominali

• Recente chirurgia del tratto colon – rettale

• Grave insufficienza renale

• Fistole anali gravi

• Patologie in fase emorragica, cioè se si hanno perdite di sangue con le feci, per esempio con il morbo di Crohn in fase acuta.

La classificazione dei lavaggi intestinali

Per conoscere i diversi tipi di idrocolonterapie è necessario partire a monte, dalla classificazione dei lavaggi intestinali. Quella che ti presento deriva dal mio programma “Disintossicazione Intestinale – metodo Oberhammer”. Sono arrivata ad elaborare questi tipi di lavaggi intestinali dopo anni di esperienza e di pratica nei più importanti Istituti e cliniche del naturale, a livello internazionale.

Innanzitutto i lavaggi intestinali si dividono in 2 tipi, in base alla somministrazione. Eccoli in riassunto. Poi li illustro più specificamente:

• Lavaggio intestinale per via rettale

o Idrocolonterapia ambulatoriale

o Idrocolonterapia domiciliare

o Doccia rettale

• Lavaggio intestinale per via orale

o Lavaggio gastro-intestinale

• Lavaggio intestinale per via orale e intestinale insieme

o Lavaggio gastro-intestinale con idrocolonterapia domiciliare

Idrocolonterapia ambulatoriale

L’idrocolonterapia ambulatoriale viene effettuata con un’apposita apparecchiatura collegata a due tubi, i quali a loro volta sono collegati a una cannula.

Dopo che la persona è stata fatta sdraiare su un lettino, coperta da un telo, il terapeuta provvede a inserire per via rettale una sonda monouso a due vie in cui defluisce l’acqua. Invertendo il flusso, l’acqua si scarica con il contenuto intestinale. Tutto avviene in un sistema chiuso e igienico.

La cannula, preventivamente lubrificata, è inserita attraverso l’ano per 5 – 6 centimetri. Attraverso il primo tubo viene immessa dell’acqua depurata nel colon mentre, attraverso il secondo, l’acqua viene successivamente scaricata insieme al materiale fecale. Il procedimento viene ripetuto più volte fino a quando l’acqua in uscita non appare pulita. Non è però detto che se l’acqua fuoriesce limpida, il colon sia stato ripulito completamente. Se c’è contrazione o se le scorie sono molto indurite, l’acqua può fuoriuscire limpida nonostante i detriti e le tossine presenti nel colon.

Il lavaggio avviene sempre sotto la supervisione di uno specialista che, durante il trattamento, aiuta anche la persona a rilassarsi (un po’ di agitazione è naturale), massaggiandole la pancia. In realtà, a fine trattamento, molte persone lamentano crampi addominali. Inoltre il massaggio intestinale, parte fondamentale del trattamento, spesso viene applicato sommariamente perché in Italia, diversamente dagli Stati Uniti, non esistono delle scuole che preparano gli idrocolonterapeuti. Quando mi sono specializzata in idrocolonterapia abbiamo imparato per centinaia di ore tutte le procedure di massaggio, che richiedono uno studio apposito. Se questa parte non viene seguita con attenzione il trattamento può essere davvero poco efficace. È un peccato, considerata l’elevata spesa che bisogna affrontare per effettuare l’idrocolonterapia ambulatoriale. Ricordo, durante i miei corsi di specializzazione, che agli inizi noi allievi eseguivamo l’idrocolonterapia e la persona non rilasciava quasi niente. Poi arrivava uno degli insegnanti, effettuava delle manovre di massaggio e di manipolazione, e la persona poco dopo rilasciava scorie. Quindi conta tantissimo la capacità dell’operatore.

Gli strumenti. Per il trattamento viene utilizzato un apposito macchinario che rilascia un flusso continuo di acqua a una temperatura media di 37 gradi e a una pressione massima di 8 atmosfere. Questa apparecchiatura è provvista di una cannula sterile, monouso (piuttosto grossa) da inserire nell’ano. Due sono i tubi collegati alla cannula: uno per il trasporto dell’acqua, cui possono anche essere aggiunte sostanze terapeutiche, l’altro per l’asporto del materiale intestinale. Nel tubo di scarico vi è uno sfiato per la fuoriuscita dei gas intestinali. L’acqua, prima di entrare nel tubo, viene filtrata e depurata di tutte le particelle più grandi di 5 micron, pressione e temperatura del liquido sono continuamente monitorate ed eventualmente modificate. In ogni caso, l’acqua non deve mai superare i 38 gradi centigradi.

Tubicini e cannule sterili monouso, valvole di sicurezza, ecc. contribuiscono all’efficacia del trattamento, eliminando anche possibili rischi, contaminazioni, disagi o effetti collaterali.

La velocità. La velocità del lavaggio dipende molto dallo stato di liquidità delle feci e quindi dalla preparazione alimentare, così come dalle condizioni dell’intestino. Se questo infatti è privo di tonicità, ha una minore reattività e risulta difficile ottenere lo svuotamento completo; usando acqua fredda, si riesce comunque a rivitalizzarne le pareti. Se invece l’intestino è facilmente irritabile, la persona avverte lo stimolo a evacuare troppo presto senza poi riuscirvi completamente.

Qualora vi siano gas, questi possono causare spasmi intestinali e fare da tappo alla fuoriuscita delle feci.

Ozono. Si può aggiungere all’acqua una certa quantità di ossigeno o una miscela di ozono e ossigeno quando il trattamento sta per concludersi: così si rivitalizza l’organismo.

Durata e costi della seduta. La seduta va dai 45 ai 60 minuti per il primo lavaggio, ma diminuisce progressivamente nei successivi, specie se praticati a breve distanza l’uno dall’altro. La fine del trattamento dovrebbe essere segnalata dall’emissione, nel tubo di scarico, di acqua del tutto pulita. Ma, come ho spiegato, è un dato poco indicativo.

Idrocolonterapia domiciliare (o domestica )

 

Questo è il lavaggio intestinale che io in assoluto di più consiglio e che insegno nel mio programma “Disintossicazione intestinale metodo Oberhammer” Durante la mia lunga esperienza ho elaborato una tecnica attraverso la quale si inserisce per via rettale un liquido tiepido e medicato, ricco di sostanze terapeutiche e benefiche che ha lo scopo di sciogliere le tossine e le scorie, facilitando l’eliminazione. Inoltre disinfiamma la mucosa del colon e favorisce il drenaggio epatico attraverso la circolazione enteropatica.

Può essere praticato da soli, in tutta sicurezza, sperimentando il meraviglioso benessere che ne segue, come già lo hanno sperimentato migliaia di persone.

In questo tipo di tecnica da me ideata dò grandissima attenzione al tipo di strumentazione da utilizzare: quella che consiglio si trova facilmente in farmacia, è economica ma deve essere “assemblata” mettendo insieme pezzi di ditte diverse, in base alle mie indicazioni. Va invece accuratamente evitata la tipica strumentazione per clistere che, a mio avviso, è piena di controindicazioni.

I grandi benefici di questo tipo di lavaggio, rispetto all’idrocolonterapia ambulatoriale sono:

• Poco liquido medicato è meglio di tanti litri di acqua. Non vengono immessi nel colon litri e litri di acqua che, oltre a eliminare le scorie e la flora batterica disbiotica (cioè negativa), eliminano anche quella benefica.

• A mio avviso una pulizia intestinale efficace più che richiedere numerosi litri di acqua (come accade con l’idrocolonterapia ambulatoriale) necessita soprattutto di un liquido medicato, arricchito da sostanze terapeutiche e trattenuto per un certo tempo, favorendo così la dissoluzione delle scorie.

Io consiglio svariati tipi di ricette, da preparare con sostanze economiche e facilmente reperibili, in base ai diversi disturbi che si vogliono risolvere. Inoltre, nel mio metodo considero fondamentale l’abbinamento all’intervento per via orale, con l’alimentazione e i rimedi naturali, e con l’automassaggio e gli esercizi specifici per l’intestino. Ho selezionato solo pratiche semplici e veloci che, una volta apprese, danno i migliori risultati.

Quindi anche se mi sono specializzata negli Stati Uniti in idrocolonterapia ambulatoriale (con tantissime ore di pratica e quindi la conosco bene), anche se nel mio studio ho la macchina per farla, io non la utilizzo, nemmeno per me personalmente perché ritengo molto più efficace l’idrocolonterapia domiciliare.

• A casa è meglio che in ambulatorio. Se vogliamo beneficiare del idrocolonterapia, specialmente quando stiamo male, è importante poterla fare ogni qualvolta volta ne abbiamo bisogno, secondo i nostri tempi e i nostri orari. Dover prendere un appuntamento, aspettare il momento giusto, uscire quando potremmo farla tranquillamente in casa, è quasi un controsenso. Considerando che l’idrocolonterapia è talmente utile per qualsiasi disturbo, il grande beneficio è proprio poterla fare al bisogno.

• Tutta la tua intimità: il rilassamento è fondamentale per la riuscita. La riservatezza in questa terapia è molto importante. Quando non ci sentiamo a nostro agio, per esempio in un ambulatorio con un estraneo, entriamo in tensione e non riusciamo ad eliminare le scorie: se l’addome è contratto l’acqua entra nel colon ma non riesce a portare via le tossine presenti nell’intestino.

Quando invece siamo distesi, tranquilli e a nostro agio il colon rilascia con molta più facilità le scorie e le tossine.Le sonde sono molto più piccole. Nell’idrocolonterapia ambulatoriale le sonde devono essere a due canali e quindi sono più grosse, e anche rigide. Nell’idrocolonterapia domestica, invece, le sonde che consiglio di utilizzare sono sottilissime e morbidissime.

• Costa molto meno. L’idrocolonterapia ambulatoriale è costosa (da 80 a 150 euro a seduta). Inoltre, non utilizzando sostanze medicate che le rendono più efficaci, si consiglia di farne almeno un ciclo di 6-10 sedute, 1-2 volte all’anno. Diversamente non si ottengono grandi risultati. Il costo è perciò notevole.

Invece quando si impara la tecnica dell’idrocolonterapia domiciliare con il mio metodo, si fa un investimento iniziale (molto inferiore a quello di un intero ciclo di sedute di idrocolonterapia ambulatoriali) e poi si conosce una tecnica dai grandissimi benefici che si può utilizzare per sempre, per tutta la vita, comodamente a casa propria.

MA BISOGNA ANDARE AI SUOI CORSI!.....

Specifiche importanti

I lavaggi intestinali non sono un clistere

I lavaggi intestinali spesso vengono confusi con la pratica del clistere, pur essendo totalmente diversi sia nell’applicazione che nell’effetto: in realtà non c’è alcuna somiglianza tra le due pratiche se non quella di far scorrere acqua nel colon.

Le differenze tra un clistere e i lavaggi intestinali fondamentalmente sono queste:

• Il clistere pulisce solo l’ultima parte del colon (cioè il retto e il sigma); un lavaggio intestinale, se effettuato correttamente, pulisce l’intero colon. Inoltre il clistere, come viene eseguito di solito, non esercita effetti curativi sulle mucose intestinali, diversamente dai lavaggi intestinali.

• Il clistere ha molte controindicazioni, specialmente quella di affaticare il retto e il sigma con quantitativi di liquidi che lo sforzano. Nel modo in cui viene comunemente somministrato, il clistere irrita il colon e deprime la naturale sensibilità del retto. I lavaggi intestinali, invece, se ben eseguiti sono innocui e benefici.

La pressione troppo elevata o l’eccesso di acqua in un solo punto del colon, come spesso si verifica durante un clistere, sono rischiose per le persone che soffrono di diverticolosi, cioè estroflessioni della mucosa simili a piccole sacche. Un clistere può provocare la perforazione della sottile e debole parete di un diverticolo con conseguente peritonite locale o generalizzata. Il clistere è nocivo anche per le persone che hanno un intestino particolarmente irritabile o spastico. Può accadere infatti che gli spasmi trattengano e intrappolino il liquido scatenando una colica addominale.

• Il clistere è effettuato solo per via anale; i lavaggi intestinali comprendono anche pratiche effettuate per via orale.

L’azione dei lavaggi intestinali è diversissima da quella dei lassativi

I lavaggi intestinali agiscono in modo totalmente diverso dai lassativi. Anche le loro finalità sono totalmente differenti tanto da non poter neppure essere paragonati:

• I lassativi agiscono irritando e paralizzando l’intestino, le idrocolonterapie purificando e rieducando l’intestino.

• I lassativi eliminano le scorie superficiali, i lavaggi intestinali anche quelle profonde.

• I lassativi non curano l’intestino; i lavaggi intestinali, se inseriti all’interno di un metodo completo, sono rigeneranti per l’intero apparato gastro-intestinale.

Le modalità: dove farla, quando farla, quanto costa, chi l’ha provata, quante sedute

 

Dove fare l’idrocolonterapia

L’idrocolonterapia domiciliare viene fatta a casa propria. L’idrocolonterapia ambulatoriale deve essere invece fatta su appuntamento, in uno studio medico o un centro di benessere. Gli indirizzi si possono trovare in Internet.

Quando fare l’idrocolonterapia

In caso di necessità, per esempio all’insorgere di una malattia, l’idrocolonterapia si può fare in qualsiasi momento. Come prassi, però, è preferibile farla a stomaco vuoto, tre ore dopo un pasto che ha preparato l’organismo al lavaggio intestinale.

Quante sedute fare: la frequenza

Con l’idroterapia, il colon non viene pulito con un solo trattamento, ma la pulizia avviene progressivamente nel corso delle sedute.

La frequenza dell’idrocolonterapia dipende però dalla propria situazione personale. Non è certo possibile ripulire un colon intossicato da anni solo con qualche lavaggio intestinale. Le prime idrocolonterapie portano via le scorie superficiali ma non quelle vecchie, sedimentate e indurite. Occorrono una serie di lavaggi intestinali, da abbinare a un programma di disintossicazione intestinale completo, da fare anche per via orale.

Successivamente si può utilizzare un programma di mantenimento eseguendo i lavaggi intestinali con minor frequenza, da aumentare solo in caso di malattia.

Nel caso delle idrocolonterapie ambulatoriali spesso viene fornito questo protocollo: 4-10 sedute di idrocolonterapia, a distanza di 7 – 10 giorni l’una dall’altra. Poi, ogni anno, è necessario fare delle sedute di mantenimento. Il costo di ogni seduta varia dagli 80 ai 150 euro.

Risposte alle domande sul mio programma “Disintossicazione Intestinale – metodo Oberhammer”

Domanda: “Qui c’è scritto solo di cosa si tratta ma non come si fa”

Risposta: sì, proprio così. E ti specifico anche il motivo: l’idrocolonterapia – e i lavaggi intestinali in genere – sono estremamente efficaci ma devono essere eseguiti con attenzione, conoscenza e dopo averli appresi attraverso una spiegazione dettagliata e accurata.

Tutto ciò non può certo avvenire sul Web!

Il Web va bene per le informazioni generalizzate, per i piccoli consigli, per i rimedi che non richiedono una accuratezza particolare. Non è certo il caso dell’idrocolonterapia, un rimedio facile e semplice, solo però dopo averlo appreso nel migliore dei modi. Sebbene io sia molto favorevole a fornire tante informazioni sul Web (e lo faccio attraverso il mio sito che contiene articoli con consigli dettagliati) sono invece assolutamente contraria ad insegnare pratiche come questa.

Anche se sul Web vengono date informazioni di ogni tipo, spesso viene fatto in modo talmente approssimativo che si finisce per far del male alle persone. Lo so, perché ogni giorno riscontro questa situazione: l’applicazione della Naturopatia “in malo modo” porta a dire che “non funziona”. Ma non è così. Non funziona solo se applicata male. E io non credo in questo tipo di approccio. Per questo motivo non posso scrivere qui le indicazioni su come fare il lavaggio intestinale. Durante i miei corsi impiego ben quattro ore per spiegare come farli, utilizzando video, slide e soprattutto personalizzando i miei consigli in base alla situazione di ciscuno. Inoltre rispondo a tutte le domande e ai dubbi che ogni persona può avere, secondo le sue esigenze.

Tutto ciò non è lontanamente possibile sul Web ma, secondo la mia esperienza, nemmeno con un libro.

Ecco, queste sono le motivazioni della mia scelta.

Il mio obiettivo è quello di diffondere la Naturopatia. Mi sto davvero impegnando in questa direzione, investendo tantissime risorse economiche nel sito e nei video (purtroppo la diffusione sul Web, se ben fatta, e ancora molto costosa perché richiede tecnici esperti). Ma lo voglio fare con la massima serietà, professionalità e sicurezza per le persone che mi seguono che sono sempre più numerose.

Per te che hai letto l’articolo

Spero che l’articolo che ho scritto ti abbia dato delle informazioni utili.

Un saluto

Dr. Simona Oberhammer

Disclaimer

http://simonaoberhammer.com/

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Primo stop ai microgranuli nei Dentifrici scrub e creme

Primo stop ai microgranuli

Dentifrici, scrub e creme: i prodotti che contengono microgranuli danneggiano gravemente fiumi, laghi e mari. Alcune aziende li ritirano, noi impariamo a non acquistarli.

 

Primo stop ai microgranuli

Dalle nostra parti i cosmetici che contengono microgranuli li troviamo ancora ben pubblicizzati. Creme esfolianti, shampoo, saponi e dentifrici, li mettono ancora in bella mostra sulle loro confezioni, come se fossero davvero in grado di far miracoli.

Si tratta generalmente di microsfere di polietilene o polipropilene che agiscono in modo meccanico nella azioni di lavaggio, e che inevitabilmente passano attraverso la rete fognaria andando a inquinare fiumi, laghi, mari e oceani finendo nella catena alimentare di pesci, anfibi, molluschi e altri animali, di cui gli esseri umani ancora si cibano.

Secondo uno studio condotto nel 2012 dall'Università del Wisconsin, l'inquinamento dell'area dei Grandi Laghi è causato soprattutto da queste microsfere di plastica, la cui presenza è stata rilevata in concentrazioni molto elevate: oltre un milione di particelle di plastica per chilometro quadrato, che si legano ad altre sostanze inquinanti pericolose.

Per tamponare questo fenomeno, negli Stati Uniti lo scorso febbraio è nata una proposta per la messa al bando dei microgranuli, dopo che il governo olandese ha posto la questione nel 2012 al Parlamento europeo.

Nello scorso mese di giugno il governatore dell'Illinois, Pat Quinn, è passato agli atti e ha firmato una legge che mette al bando la vendita e la produzione di prodotti che contengano microgranuli sintetici non biodegradabili.

Secondo il governatore, questo provvedimento permetterà di assicurare acque più pulite nel Lake Michigan e nei laghi e fiumi circostanti, che rappresentano alcune delle risorse idriche più importanti per l'Illinois.

L'articolo che stai leggendo continua sotto :
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LIBRO IN VENDITA Scritto dal Dott. Emanuel Celano - Un testo unico che coniuga informatica, fisica quantistica e spiritualità
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Entro il 2017 si prevede la messa al bando dei microgranuli dai processi di produzione, mentre entro l'anno successivo, il 2018, scatta il divieto di vendita all'interno dello Stato federale.

Secondo la rivista Time, anche altri stati come la California, New York e l'Ohio starebbero preparando delle leggi per mettere al bando questi ingredienti, peraltro non necessari dal punto di vista funzionale, che però vengono ancora propinati dai principali marchi dell'industria cosmetica.

Per lo scrub sarebbe infatti possibile utilizzare altri ingredienti naturali innocui come la farina d'avena o il sale da cucina.

Alcune multinazionali come Unilever, che in Italia è proprietaria dei marchi Dove e Mentadent, intanto si sono impegnate a togliere dalla produzione di cosmetici le microplastiche entro il 1 gennaio 2015.

In Italia, comunque, manca ancora una presa di coscienza sul pericolo di queste sostanze. Tutto dipende dalle scelte dei consumatori, che possono cercare di evitare le seguenti sostanze tra gli ingredienti delle formulazioni: Polyethylene (PE), Polypropylene (PP), Polythylene Terephthalate (PET), Polymethyl methacrylate (PMMA) e Nylon.

L'organizzazione olandese North Sea Foundation ha lanciato la campagna "Beat the Microbead" (colpisci i microgranuli) e ha sviluppato una applicazione per smartph one, mentre scriviamo non ancora disponibile in italiano, che permette di controllare velocemente, attraverso la scansione del codice a barre, se tale prodotto contiene microplastiche.

Sulo smartph one apparirà un segnale di diversi colori: rosso nel caso siano presenti i microgranuli, giallo quando sono presenti ma l'azienda si è impegnata a metterli al bando o a sostituirili, verde in caso di loro assenza.

Per ulteriori informazioni: beatthemicrobead.org

 

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Vitamina D un aiuto essenziale nelle malattie autoimmuni

Vitamina D: un aiuto essenziale nelle malattie autoimmuni

Sono sempre più numerose le evidenze scientifiche che attestano l'efficacia di alte dosi di vitamina D nella prevenzione e nel trattamento delle malattie autoimmuni, compresa la sclerosi multipla.

 

Vitamina D: un aiuto essenziale nelle malattie autoimmuni

Sono sempre più numerose le evidenze che attestano l'efficacia di alte dosi di vitamina D nel trattamento e nella regressione delle malattie autoimmuni e negli ultimi tempi la letteratura scientifica ha pubblicato innumerevoli studi sull'argomento.

Assai significativi appaiono i risultati delle ricerche del neurologo brasiliano Cicero Galli Coimbra(1), che già dodici anni fa cominciò a somministrare ai suoi pazienti alte dosi di vitamina D, pro-ormone regolatore del sistema immunitario presente negli organismi viventi da oltre 500 milioni di anni.

Oggi in Italia non sono molti i medici specializzati che applicano questi protocolli terapeutici; uno di questi è il dottor Paolo Giordo, neurologo e omeopata, che ha appreso il razionale della terapia, metodologie e protocolli di cura direttamente dal professor Coimbra.

Gli studi del dottor Coimbra

"Nelle malattie autoimmuni il sistema immunitario è talmente sgretolato da scatenare una reazione contro gli stessi componenti del nostro organismo" spiega Giordo. "Negli ultimi vent'anni si è osservato che, mano a mano che ci si allontana dall'equatore, le popolazioni presentano molto spesso diffusi stati di carenza di vitamina D, e che ciò è statisticamente collegato all'aumento dell'incidenza delle malattie autoimmuni e degenerative".

Osservazione e conoscenza hanno trovato una perfetta fusione quando il dottor Coimbra, insieme ai suoi collaboratori, iniziò a somministrare 10.000 UI(2) di vitamina D al giorno alle persone affette da sclerosi multipla e altre malattie autoimmuni. "Si tratta della dose che il corpo è in grado di produrre da sé dopo 20-30 minuti di esposizione solare" continua Giordo. "Nei pazienti si attenuarono molto l'astenia e l'affaticamento, oltre agli altri sintomi neurologici. Poi si iniziò ad utilizzare un dosaggio più elevato senza che ci fosse ripercussione alcuna sul metabolismo del calcio; quindi Coimbra e i suoi collaboratori aumentarono le dosi sino al punto in cui l'escrezione del calcio urinario superò la norma. Tutto ciò era accompagnato da una serie di misure precauzionali tali da eliminare il rischio di un eccesso di calcio nei reni. Negli anni, poi, il dottor Coimbra in Brasile e il dottor J.T. Bowles negli Stati Uniti hanno somministrato elevate quantità di vitamina D nei pazienti affetti da malattie autoimmuni arrivando anche a 30, 40, 50 o 60 mila UI al giorno, senza riscontrare quei problemi di sovradosaggio che vengono paventati dalle linee guida e dalle RDA, le dosi raccomandate giornaliere, ancora in uso. In molti casi sono stati ottenuti risultati spettacolari con remissioni dei sintomi in oltre il 90-95% dei pazienti".

Un numero sempre maggiore di medici si sta esprimendo favorevolmente sull'uso di dosaggi più elevati di vitamina D nelle malattie correlate alla sua carenza. Uno studio canadese sulla sclerosi multipla ha dimostrato la sicurezza dell'impiego di alte dosi: "Gli effetti positivi dopo 6-12 mesi sono stati di tipo immunomodulatorio, inclusa una riduzione persistente delle cellule T che ha portato a una netta diminuzione delle ricadute" spiega sempre Giordo.

Ma come agisce la vitamina D su queste malattie?

Il ruolo della vitamina D

"La luce solare, e di conseguenza la vitamina D che si forma attraverso di essa, oltre ad essere essenziale per il metabolismo delle ossa, stimola la produzione del fattore di crescita dei nervi e promuove lo sviluppo delle connessioni nervose" aggiunge Giordo. "Quanto più forti sono queste connessioni (sinapsi), tanto più efficienti sono le capacità motorie, sensoriali, cognitive. La carenza di vitamina D è un importante fattore di rischio di molte malattie croniche: autoimmuni, infezioni respiratorie, immunodeficienza, malattie cardiovascolari e ipertensione arteriosa, diabete di tipo 1, cancro, morbo di Alzheimer ecc; regola inoltre la produzione di chemiochine contrastando l'infiammazione di tipo autoimmune e induce la differenziazione delle cellule immunitarie in modo tale da promuovere l'autotolleranza. In più, promuove la regolazione e l'interazione tra linfociti e cellule aumentando la produzione di linfociti Th2 e inducendo la proliferazione di cellule dendritiche con proprietà di tolleranza immunitaria, con un'azione antinfiammatoria e di immunoregolazione. La vitamina D è implicata anche nel meccanismo di apoptosi (o suicidio) cellulare, che si manifesta quando la cellula riceve il segnale che deve morire in quanto non più funzionale; se questo segnale non viene raccolto ed eseguito si può aprire la strada a una proliferazione incontrollata".

"I protocolli utilizzati hanno un loro razionale anche nella prevenzione oncologica. E' il caso di dire che la vitamina D fa bene per tante patologie e questo è spiegato dal fatto che i recettori per la vitamina D sono presenti nella maggior parte delle cellule e dei tessuti del nostro corpo. Questa sostanza è uno dei più potenti regolatori della crescita cellulare, sia delle cellule normali che di quelle tumorali. Per questo è particolarmente efficace nell'inibire la crescita anomala o lo sviluppo di tumori maligni nei tessuti epiteliali. Il dottor Frank Caldwell Garland ritiene che i carcinomi abbiano un'origine comune nei bassi livelli di vitamina D e che con un'adeguata integrazione di quest'ultima potrebbero essere prevenuti il 75% dei tumori. A livello immunogenetico la vitamina D aiuta a regolare la produzione di E-caderina, una specie di colla biologica che tiene unite le cellule. Quando è scarsa, le cellule perdono adesione reciproca, alcune di esse migrano al di fuori della loro sede fisiologica e cominciano a moltiplicarsi senza controllo, dando luogo alle prime fasi della trasformazione cancerosa. Inoltre esistono evidenze secondo cui una carenza di vitamina D ha una diretta correlazione con alcuni tra i più comuni tumori (mammella, colon, prostata, polmone, linfoma di Hodgkin ecc); ciò apre anche possibilità terapeutiche e non solo preventive".

Partire dallo stile di vita

Le malattie autoimmuni hanno generalmente una genesi multifattoriale, cioè dovuta a diverse cause ambientali, genetiche e legate agli stili di vita. "Quindi anche il trattamento deve rispondere a questa molteplicità di cause cercando di compensare tutte le carenze e di riequilibrare le alterazioni che si sono gradualmente create" spiega Giordo. "Il primo squilibrio avviene a livello della barriera intestinale quando passano sostanze estranee o riconosciute tali che innescano reazioni immuni. Correggere l'alimentazione e gli stili di vita è essenziale per il benessere intestinale e immunitario, è vitale provvedere alla giusta proporzione dei micronutrienti quali vitamine, minerali, oligoelementi, enzimi ecc. Occorre scegliere gli alimenti più idonei in modo da trarre da essi ciò di cui abbiamo bisogno e ricorrere a un'integrazione nel caso di aumentato fabbisogno di specifici nutrienti, come la vitamina D, ad esempio. Inoltre oggi sappiamo che le tensioni quotidiane, le ansie, lo stress sono in grado di danneggiare il nostro cervello facendogli perdere neuroni e connessioni nervose che è difficile ripristinare. Molti studi confermano che, soprattutto nelle malattie autoimmuni ma non solo, un evento stressante negativo di determinate proporzioni precede l'esordio della malattia o una sua riacutizzazione; questo avviene in oltre il 90% dei casi. Se si riesce a comprendere e trattare la maggior parte di qusti fattori concausuali delle malattie, i risultati terapeutici non si fanno attendere a lungo e sono positivi".

Il dottor Coimbra ha ottenuto in tutte le malattie autoimmuni e non solo (sclerosi multipla, artrite reumatoide, Parkinson, Alzheimer iniziale, spondilite anchilosante, malattia di Sjogren, rettocolite ulcerosa, Crohn,

psoriasi,

vitiligine,

fibromialgia,

diabate tipo 1 e così via)

remissioni sintomatologiche di circa il 95%. "Anche noi siamo sulla buona strada e gli studi di approfondimento e di integrazione terapeutica ci inducono ad una serena prospettiva per i pazienti" conclude Giordo.

NOTE:

1. Cicero Galli Coimbra è professore associato al Dipartimento di neurologia e neurochirurgia dell'ospedale federale di San Paolo.

2. UI (Unità Internazionale) è l'unità di misura utilizzata in farmacologia per determinare la quantità di una sostanza in base al suo effetto.

Articolo tratto dal mensile Terra Nuova http://www.aamterranuova.it/Novita-dal-mondo-Terra-Nuova/Il-mensile-Terra-Nuova-Gennaio-2015

 

 

 

 

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5 MOTIVI PER CUI NON DEVI USARE IL FORNO A MICROONDE

 

 

 

5 MOTIVI PER CUI NON DEVI USARE IL FORNO A MICROONDE

 

Oltre il 70% delle case italiane ha un forno a microonde! Questo la dice lunga sui nostri desideri di cucinare rispetto al preferire un pasto veloce e conveniente.

Guardando il quadro da una prospettiva più ampia, questo non è interamente colpa nostra…

 

Il mondo si è “evoluto” in una corsa veloce contro il tempo, dove è tutto fatto alla velocità della luce e le persone corrono avanti e indietro a dei ritmi assurdi. Il mercato alimentare sembra si sia adeguato molto bene a questi ritmi, dato che la stragrande maggioranza dei cibi si trova confezionata in plastica per il rapido consumo.

Ecco 5 validi motivi per cui vale la pena sbarazzarsi del forno a microonde:

1. Il microonde elimina le sostanze nutritive degli alimenti.

Il riscaldamento del cibo nel forno a microonde strappa via le sue sostanze nutritive originali. Le alte frequenze emesse da un forno a microonde costringono le molecole di acqua a girare rapidamente, creando attrito che riscalda il cibo in un breve lasso di tempo.

Questo cambia completamente la struttura molecolare del cibo stesso!

Il Dr. Joseph M. Mercola, un medico autorizzato, scrive che il dielettrico calore nel forno a microonde rimbalza e viene assorbito dall’alimento fino a che non si evolve in una sorta di “cibo morto”.

Il valore nutritivo diminuisce sempre di più, in base al tempo in cui il cibo viene esposto le radiazioni.

2. Il microonde distrugge il latte materno e la vitamina B-12.

In uno studio pubblicato su un giornale di Agricoltura e Chimica degli Alimenti, i ricercatori hanno esaminato gli effetti del riscaldamento da microonde sulla vitamina B-12 in alimenti come la carne cruda, la carne di maiale e il latte. I risultati dello studio hanno dimostrato una perdita del 30-40% della vitamina quando gli alimenti sono stati sotto l’esposizione delle microonde ed hanno riscontrato che la vitamina B-12 era diventata praticamente inattiva.

I ricercatori hanno testato 22 campioni di latte umano fresco congelato (per verificare gli effetti sull’attività del lisozima e degli anticorpi). Hanno riscaldando i campioni per 30 secondi sia su una frequenza bassa, che ad un’alta potenza. E’ stato riscontrato che il latte materno scaldato a microonde ad alte temperature produce una crescita maggiore, all’incirca 18 volte superiore rispetto al latte materno non riscaldato al microonde.

Anche il forno a microonde a basse temperature ha drasticamente diminuito l’attività del lisozima e prodotto la crescita di batteri nocivi per i bambini.

3. Il microonde creare sostanze cancerogene negli alimenti.

Se si decide di utilizzare il forno a microonde, non avvolgere mai niente nella plastica! È possibile creare agenti cancerogeni negli alimenti.

Il governo russo ha emesso un avvertimento sull’utilizzo dei forni a microonde mettendo in guardia le persone sui rischi di salute per il corpo umano e l’ambiente.

Negli alimenti che sono congelati e quindi destinati ad essere riscaldati nel forno a microonde, sono stati trovate delle sostanze chimiche tossiche come BPA, polietilene terpthalate, benzene, toluene e xilene. Anche nei contenitori di plastica, utilizzati per riscaldare questi pasti nel microonde, sono state riscontrate sostanze cancerogene insieme ad altre tossine dannose. Queste particelle vengono assorbite dai cibi, che poi ingeriamo all’interno del nostro corpo.

4. Il microonde può cambiare la consistenza del tuo sangue.

In uno studio clinico svizzero, i ricercatori hanno trovato che il sangue cambia in molte persone che consumavano latte e verdure, riscaldate o cotte, nel forno a microonde.

Nei partecipanti al loro studio hanno riscontrato che i loro globuli rossi sono diminuiti, mentre i globuli bianchi sono aumentati, insieme ai loro livelli di colesterolo. Le radiazioni non ionizzanti del forno a microonde possono influenzare i cambiamenti nel tuo sangue.

5. Il microonde può cambiare la tua frequenza cardiaca.

Uno studio condotto dalla Dott.ssa Magda Havas della Trent University ha constatato che i livelli di radiazioni emesse da un forno a microonde possono influenzare sia la frequenza cardiaca, che la variabilità della frequenza cardiaca. Il forno a microonde è in grado di produrre degli effetti sul tuo corpo istantaneamente, a causa della radiazione di 2,4 GHz, la frequenza della radiazione emessa dal forno a microonde.

Questi livelli sono all’interno della linee guida di sicurezza federali, ma ovviamente questo non significa nulla circa la sicurezza per il nostro organismo. Oggi giorno riceviamo dosi massicce di radiazioni. E’ stato segnalato che chi mangia spesso cibi cotti o semplicemente riscaldati al microonde ha sperimentato un cambiamento drammatico nella frequenza cardiaca, irregolarità del battito cardiaco e dolori al torace.

Attraverso tutti questi studi, ma anche solo con la semplice consapevolezza che ci stiamo esponendo ad un alto livello di radiazioni all’interno delle nostre case, sarebbe una buona idea valutare di buttare i nostri forni a microonde, o quanto meno utilizzarli il meno possibile.

Moltissimo cibo è stato progettato per essere solo cotto nel forno a microonde e questa è una cosa molto grave e pericolosa. Siamo costantemente bombardati da scelte alimentari malsane a causa del risparmio, sia economico, che di tempo.

Alla fine, credo che valga davvero la pena prendersi del tempo per cucinare dei pasti completi, ma soprattutto salutari. E’ vero, potremmo aver bisogno di più tempo, ma con l’organizzazione e l’amore per se stessi, anche questo sarà possibile e di sicuro il tuo corpo ti ringrazierà!

Fonte: http://www.panecirco.com/

 

 

 

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