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PRESTAZIONI FISICHE : un aiuto dal succo di Barbabietola

Migliorare naturalmene le proprie prestazioni fisiche nello sport è possibile? Certamente grazie alla barbabietola o rapa rossa, e in particolar modo al suo succo, un concentrato di nitrati estremamente preziosi per il nostro organismo e fondamentali per combattere la fatica, ma non solo perchè essa possiede proprietà fondamentali anche contro l'anemia e durante la gravidanza anche per il suo apporto di acido folico.

Le proprietà del succo di Barbabietola, un alleato indispensabile di ogni atleta e sportivo

Da molti anni oggetto di molte indagini e ricerche grazie al suo alto contenuto di vitamine, sali minerali, nitrati e antiossidanti, il succo di barbabietola è stato testato sul campo molte volte e non hai mai deluso gli sportivi che l'hanno assunto a livello agonistico prima di una gara. Un esempio lampante è la ricerca della University of Exetere (UK) che dopo aver somministrato a diversi ciclisti professioni mezzo litro di questo famoso succo prima di percorrere varie distanze hanno osservato un netto miglioramento nei tempi e un totale distacco rispetto di quasi 11 secondi nella breve distanza e di quasi 45 secondi su quelle più lunghe, rispetto a coloro che avevano assunto il succo "deprivato" di nitrati.

 

succo-barbabietola-biologicoGli effetti benefici sul cuore di questo succo: adatto a atleti e non solo

 

Note anche come "Beta Vulgaris" le barbabietole portano benefici specialmente al sistema circolatorio e a quello cardiaco, riducendo la pressione sanguigna e permettendo un maggiore afflusso di sangue nel resto del corpo, permettendo così l'espansione dei vasi sanguigni e diminuendo l'ossigeno consumato dal nostro corpo e di conseguenza anche lo stress subito dalle arterie.

Di conseguenza chiunque anche chi non pratica sport o solo in forma saltuaria può beneficiare enormemente di questo energy drink completamente naturale.

 

Il succo di Barbabietola: il migliore per i corridori

 

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Un altra importante ricerca deve essere citata quando parliamo del succo di barbabietola, ovvero quella dell'istituto di St. Louis, che pubblicò sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, i risultati del consumo di barbabietola su diversi atleti, corridori che percorsero ben 5 km paragonando il consumo di mirtilli e di barbabietole (in diversi soggetti) ottenendo risultati sorprendenti infatti non solo i precedenti dati emersi da simili studi vennero confermati ma anche le prestazioni migliori: maggiore velocità sostenuta dall'intero campionamento di atleti e media migliore sulla distanza percorsa dal singolo, furono ottenuti entrambi dagli atleti che consumarono barbabietole, perchè più ricco di nitrati rispetto al mirtillo.

 

I Nitrati e lo sport: assumerli sempre naturalmente

 

Dopo simili risultati è palese l'attribuzione ad i meriti sportivi ai nitrati, di cui la barbabietola rossa è molto ricca, non sono da sottovalutare i vantaggi per la nostra salute di questo alimento ricco di vitamine A e B (tra cui l'acido folico importantissimo in gravidanza per evitare malformazioni nel feto), flavonoidi, potassio, ferro e magnesio.

Sono molte le ragioni per assumere questi nitrati naturalmente e non attraverso altre e molte volte poco raccomandabili fonti, soprattuto per chi fa sport il succo di barbabietola rossa può essere una vera e propria panacea se assunto sempre con moderazione.

 

 

Autore: Mario Di Coste

 

http://www.naturopataonline.org/sport-e-benessere/alimentazione-e-sport/995-il-succo-di-barbabietola-per-migliorare-naturalmente-le-prestazioni-atletiche.html

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La mente e' l'unico vero problema

Il problema che sta alla base di tutti i problemi, è la mente. Quindi, per prima cosa, è necessario sapere che cosa sia la mente, di che materia sia fatta e se sia un’entità o solo un processo; se sia sostanziale o solo un’apparenza.

 

La natura della mente

Se non conoscete la vera Natura della mente, non riuscirete mai a risolvere nessuno dei problemi che assillano la vostra vita. Potete sforzarvi, ma siete destinati a fallire. La mente è l’unico vero problema. Quindi anche se risolverete questo o quel problema, non servirà a nulla, perché la radice rimarrà intatta.

 

E’ proprio come tagliare i rami di un albero, in modo da sfrondarlo senza sradicarlo. Nuove foglie e nuovi rami spunteranno e cresceranno di nuovo (ossia nuovi problemi). Il tuo sforzo non servirà a niente. In quella lotta sprecherai energia, tempo, vita, e nel contempo l’albero non farà altro che diventare più forte, più fitto e più folto. Sarai sorpreso di ciò che accade: anche se risolverai un problema, con grande sforzo ed impegno, i problemi continueranno a crescere e ad aumentare, ed altri dieci prenderanno il posto di quello appena risolto. Non cercare allora di affrontare i singoli problemi separatamente: la mente in quanto tale è il vero problema.

 

Essa è nascosta sottoterra, è la radice e quindi non si vede. Quando ti trovi davanti un problema, questo è alla luce del sole, puoi vederlo, non è la radice, che rimane invece invisibile, nascosta. Non lottare perciò con ciò che è manifesto, perché ti troverai paradossalmente a lottare con delle ombre e gli stessi problemi continueranno ad affiorare.

 

Se osservi la tua vita, puoi capire ciò che intendo dire. Non sto parlando della mente su un piano teorico, ma della sua realtà pratica. Questo è il fatto: la mente dev’essere dissolta. Le persone vengono da me e mi chiedono: “Come si può arrivare ad avere una mente serena?” E io rispondo: “La mente non è mai serena, solo la non-mente è pace”. La mente di per sé, non può mai essere serena, silenziosa. Per sua stessa natura, essa è in tensione, in uno stato di confusione. La chiarezza, la pace e il silenzio sono possibili solo senza la mente. Quindi, non provare mai a raggiungere una mente silente, perché ti muovi in una dimensione impossibile.

 

Dunque, la prima cosa da fare, è comprendere la natura della mente, che è in realtà solo un processo. In essa esistono pensieri individuali, che si agitano così velocemente che è impossibile vedere gli intervalli tra l’uno e l’altro. E non riesci a vedere questi intervalli, perché non sei abbastanza consapevole e all’erta: hai bisogno cioè di un’intuizione più profonda. Nel momento in cui riuscirai a guardare più in profondità, all’improvviso individuerai un pensiero, poi un altro e un altro ancora, ma non ci sarà nessuna mente. E’ solo l’insieme dei pensieri, milioni di pensieri, a darti l’illusione che la mente esista. E’ proprio come una folla: tantissime persone raccolte in gruppo, che ti danno la sensazione che esista qualcosa che puoi definire “folla”, ma in realtà sono solamente un insieme di individui raccolti in uno stesso luogo. Solo gli individui esistono.

 

Questo è il primo passo nella comprensione della mente. Osserva dunque e troverai i pensieri, ma non incontrerai la mente. E se questa osservazione diventa davvero una tua esperienza diretta e un elemento della tua conoscenza, all’improvviso, molte cose inizieranno a cambiare. Scoprirai che i pensieri galleggiano, e che esistono spazi intermedi fra l’uno e l’altro. Ti accorgerai poi che gli intervalli sono più numerosi dei pensieri, perché ogni pensiero deve essere separato dall’altro e ogni parola è separata dall’altra. E più andrai a fondo, e più intervalli troverai, e sempre più ampi.

 

Se sei inconsapevole, non puoi scorgere questi intervalli: salti da un pensiero all’altro, senza vedere mai intervalli. Se invece acquisti consapevolezza, vedrai spazi sempre più numerosi; se diventi del tutto consapevole, allora ti si riveleranno spazi immensi. E proprio in quegli spazi la Verità busserà alla tua porta. In quegli spazi, si realizza Dio, o in qualsiasi altro modo tu voglia chiamare questa esperienza. Quando poi la consapevolezza è assoluta, allora esiste solo un unico vasto intervallo di nulla. Accade proprio come con le nuvole: le nuvole si muovono, e possono essere così dense, da non permettere di vedere il cielo nascosto dietro di loro. Poi… all’improvviso, uno squarcio nell’azzurro del cielo infinito. La stessa cosa accade dentro di te: tu sei l’azzurra vastità del cielo, e i pensieri sono come nubi che si librano sopra di te e ti riempiono.

 

La mente non esisteDunque la mente non esiste come entità separata. Questa è la prima cosa: solo i pensieri esistono. La seconda cosa è che i pensieri esistono indipendentemente da te; non sono un tutt’uno con la tua natura, ma vanno e vengono, mentre tu continui ad esistere, permani. Tu sei come il cielo: è sempre là. Le nubi invece passano, sono un fenomeno di pochi attimi, non durano in eterno. I pensieri non sono tuoi, non ti appartengono. Sono visitatori, ospiti, ma non sono i padroni di casa. E finché rimangono tali sono belli, ma se ti dimentichi completamente di essere il padrone di casa, ed essi prendono il tuo posto, allora sarai nei pasticci. Sono ospiti… ricevili, prenditene cura, ma non ti identificare con essi, altrimenti diventeranno i tuoi padroni. La mente diventa il problema, quando i pensieri sono così profondamente radicati in te, che ti scordi completamente delle distanze fra te e loro.

 

Ricorda sempre colui che dimora in te: quella è la tua natura, il tuo Tao. Stai sempre attento a ciò che resta fisso, proprio come il cielo. Rimani radicato nella consapevolezza di essere tu il padrone: gli ospiti potranno andare e venire. Naturalmente poi, ci saranno ospiti buoni e ospiti cattivi, ma non te ne devi preoccupare. Un buon padrone di casa dedica a tutti gli ospiti la stessa attenzione, senza fare alcuna distinzione. Se si presenta un cattivo pensiero trattalo esattamente come fai con quelli buoni. Qualsiasi pensiero infatti quando diventa il capo, crea miseria, perché non è la verità, anche se è un pensiero buono. Il pensiero è un simulatore con cui tu ti identifichi, e quell’identificazione è una malattia.

 

Il mattino, il giorno, la sera, la notte vengono e poi se ne vanno, tu invece permani, non in quanto “tu”, perché anche questo è un pensiero, ma in quanto pura consapevolezza; non identificarti quindi con il tuo nome, perché anche questo è un pensiero; né con il tuo corpo, perché un giorno ti accorgerai che anch’esso è un pensiero. Sii solo pura consapevolezza, senza nome, senza forma. Solo purezza. Poiché solo il fenomeno reale dell’essere consapevole, permane. Se ti identifichi, diventi la mente. Se ti identifichi, diventi il nome, il corpo. E a questo punto ciò che è momentaneo acquista importanza e rilievo. Ciò che è momentaneo è il mondo, l’eterno è il divino. Questa è la seconda intuizione a cui devi giungere: riconoscere che tu sei il padrone e i pensieri sono gli ospiti.

 

Se continui ad osservare, presto arriverai al terzo punto: ti accorgerai che i pensieri sono stranieri, intrusi, estranei. Nessun pensiero ti appartiene: entrano sempre dall’esterno; tu sei solo un passaggio. Un uccello entra in casa da una porta e vola via da un’altra apertura. Proprio come un pensiero, che entra ed esce da te. Continui a credere che i pensieri siano tuoi: combatti per loro, parli, discuti, dibatti, cerchi di mostrare di avere dei pensieri. Ma nessun pensiero è tuo, nessun pensiero è originale, tutti sono presi a prestito, e non sono neanche di seconda mano, perché sono stati di milioni di persone prima di te… Un pensiero è altrettanto esterno a te, quanto un oggetto.

 

Il famoso fisico “Eddington”, ha affermato che quanto più la scienza va in profondità nell’analisi della materia, tanto più fortemente emerge la consapevolezza che le cose siano pensieri. Andando sempre più in profondità, cose e pensieri si assomigliano sempre di più. E in effetti, sono le due facce del medesimo fenomeno: una cosa è un pensiero, un pensiero è una cosa.

 

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Ma che cosa intendo dire affermando che un pensiero è una cosa? Voglio dire, che si può “lanciare” un pensiero, così come si fa con un oggetto. Con un pensiero si può addirittura colpire qualcuno, proprio come si fa con un oggetto. Con un pensiero si può quindi uccidere una persona, oppure esso può essere offerto come un dono, o diffuso come una malattia. I pensieri sono cose, hanno forza, ma non ti appartengono. Arrivano, dimorano per un po’ dentro di te, poi ti lasciano. L’intero universo è colmo di pensieri e di cose: queste rappresentano la tensione fisica dei pensieri, e quelli la tensione mentale delle cose.

 

Questa è quindi la terza intuizione: i pensieri sono cose, che hanno forza, e che bisogna trattare con cautela. Di solito invece si continua, inconsapevolmente, a pensare a qualsiasi cosa. E’ difficile trovare una persona che con l’intenzione, non abbia perciò commesso molti delitti e ogni sorta di peccati. Ad esempio pensare continuamente di uccidere qualcuno, può determinare la situazione per cui quella persona venga uccisa. Il tuo pensiero, può infatti essere catturato da qualcuno, che trovandosi in una condizione di debolezza, può arrivare a commettere quel delitto.

 

Stato di non-mentePer questo chi ha raggiunto la conoscenza dell’intima essenza dell’uomo, afferma che tutti noi, in verità, siamo responsabili per ciò che accade sulla Terra. Esiste solo un individuo che può non addossarsi tale responsabilità: colui che è nello Per il resto, siamo tutti responsabili per ciò che accade. Se la terra è un inferno, tutti ne siamo artefici.

 

Non continuare allora a buttare addosso agli altri la responsabilità, perché essa è anche tua, è un fenomeno che interessa l’intera collettività. Può essere che la “malattia” esploda in un luogo qualunque, a migliaia di chilometri di distanza da te, ma questo non fa alcuna differenza, perché il pensiero è al di sopra dello spazio. Questo è il motivo per cui viaggia velocissimo, neppure la luce si propaga alla stessa velocità. Non ha bisogno del tempo per muoversi, lo spazio per lui non esiste. Puoi essere qui, pensare a qualcosa, e quel pensiero determinare un accadimento in un luogo lontano da te, dall’altra parte della Terra. Come ti si può ritenere responsabile? Nessun tribunale può punirti, ma di fronte alla corte suprema dell’esistenza sarai condannato, anzi sei già stato condannato. Per questo sei così infelice.

 

Il pensiero è quindi perfino più insidioso dell’azione. Ci si può infatti difendere dall’azione, ma non dal pensiero. Tutti sono vulnerabili rispetto al pensiero. Non pensare, è quindi una necessità irrinunciabile per poter essere liberi dal peccato, liberi dal crimine, liberi da tutto ciò che ci circonda: questo significa essere un “buddha”. Egli è un individuo che vive “senza la mente”, perciò non è responsabile. Per questo motivo, in Oriente, diciamo che un buddha non accumula mai “karma”. E’ semplice: tutto quello che un buddha fa, lo fa al di là della mente.

 

Quindi stai bene attento, perché ogni pensiero ha un qualche effetto concreto. E se hai pensieri positivi, ne avrai anche di negativi. Come può infatti esistere il bene senza il male? Se pensi all’amore, scoprirai che proprio lì vicino, è nascosto l’odio. Come fai a pensare all’amore senza non pensare anche all’odio? L’amore può risiedere negli spazi consci della mente, ma l’odio può essere nascosto nell’inconscio. Puoi forse pensare alla compassione, senza pensare alla crudeltà? Puoi pensare alla non violenza, senza pensare alla violenza? La stessa parola “non- violenza” contiene la parola violenza; è inclusa in quello stesso concetto.

 

Esiste una qualità dell’essere completamente diversa, che nasce dal non pensiero: non pensieri positivi o negativi, semplicemente uno stato di non pensiero. Limitati ad osservare, rimani consapevole, ma non pensare. Anche se qualche pensiero entrerà sicuramente in te, perché i pensieri non sono tuoi e galleggiano nell’aria. Così come l’aria, il pensiero è tutt’intorno a te e continua ad entrare dentro di te per conto suo, si ferma solo col crescere della tua consapevolezza, la quale crea un’energia più forte del pensiero.

 

La consapevolezza è come la luce. Quando accendi una lampada in casa, l’oscurità non riesce più ad entrare; ma se la spegni, il buio si diffonde in meno di un attimo e ti avvolge. I pensieri sono come l’oscurità: entrano soltanto se all’interno non c’è luce. Quindi più diventi consapevole, meno pensieri entrano in te.

 

Se ti integri veramente nella tua consapevolezza, i pensieri non possono più entrare in te: diventi come una cittadella inespugnabile. Ciò non significa essere chiusi, anzi, vuol dire essere incondizionatamente aperti, ma la stessa energia della consapevolezza diventa la tua roccaforte. E se i pensieri non possono entrare in te, ti gireranno intorno e se ne andranno. Li vedrai arrivare e, semplicemente, prenderanno un’altra strada.

 

Questo è ciò che intendiamo per illuminazione.

 

Osho

 

Copyright © 2003 Osho International F o undation

Tratto da: “Tantra: la comprensione suprema”

 

Rivisto da Fisicaquantistica.it

http://www.fisicaquantistica.it/evoluzione-personale-e-consapevolezza/la-natura-della-mente-osho

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RITENZIONE IDRICA : in aiuto alimenti naturali

Quello della ritenzione idrica è un problema molto diffuso che colpisce soprattutto le donne.

 

Il termine “ritenzione idrica” indica la tendenza del nostro organismo a trattenere liquidi soprattutto in alcune zone particolari, come addome cosce e glutei. All’origine del problema possono esserci diverse cause: da un semplice stiva di vita sbagliato, all’uso di alcuni farmaci, fino ad arrivare a gravi patologie responsabili di disfunzioni cardiache o renali. Per questo è sempre bene, prima di tutto, capire qual è il fattore scatenante.

 

Il rigonfiamento dei tessuti è uno dei segni principali che indica la presenza di ritenzione idrica. Assieme ai liquidi vengono trattenute nel nostro corpo anche numerose tossine che vanno ad alterare il metabolismo cellulare, già intaccato dal ridotto apporto di ossigeno e nutrienti.

 

Esistono vari alimenti ed erbe che possono aiutare contro la ritenzione idrica; alimenti dall’azione antiossidante, drenante e disintossicante. Vediamone insieme alcuni.

 

Melone

Tra i cibi che aiutano maggiormente il nostro organismo a combattere la ritenzione idrica troviamo il melone. Le proprietà che lo rendono così indicato per il nostro scopo sono soprattutto il suo alto contenuto di potassio, che bilancia i livelli di sodio, e le sue fibre che regolano il transito intestinale. Inoltre, è un frutto ricco di acqua, antiossidanti, come il betacarotene, e vitamina C.

 

Ananas

L’ananas rientra tra i frutti che aiutano a combattere la ritenzione idrica grazie alle sue proprietà diuretiche e disintossicanti. Indicato nelle diete dimagranti, ha un alto contenuto di potassio, acido citrico, vitamine A, B e C. Non solo, secondo una ricerca, la bromelina, un enzima estratto dai gambi di questo frutto, sarebbe utile nel contrastare il cancro.

 

Uva

Anche nell’uva è contenuto un buon quantitativo di potassio. Questo la rende un ottimo diuretico e drenante. È un frutto molto calorico, ma è ricco di acqua, vitamine del gruppo b, vitamina C e Sali minerali. È un ottimo antiossidante naturale, inoltre, i flavonoidi in esso contenuti aiutano a rafforzare le pareti dei vasi sanguigni, migliorando la circolazione e favorendo il drenaggio dei liquidi e l’eliminazione dei ristagni.

 

Mirtilli

I mirtilli sono uno dei più potenti antiossidanti naturali, grazie alla varietà di vitamine in esso contenute e di antocianine, di cui la più importante è la mirtillina. Sono utili per tutti i problemi venosi caratterizzati da pesantezza alle gambe, formicolii, prurito, crampi, gonfiore e varici. Stimolano la circolazione e rafforzano le pareti dei capillari. Grazie al loro contenuto di acqua e minerali, inoltre, favoriscono la diuresi e contrastano la ritenzione idrica.

 

Carciofi

Anche i carciofi sono un ottimo alimento utile a combattere la ritenzione idrica. Hanno infatti un’importante azione diuretica e favoriscono l’eliminazione delle tossine e dei liquidi in eccessi accumulati nel nostro organismo. Contengono inoltre degli ottimi antiossidanti che favoriscono la protezione delle cellule del nostro corpo, evitando inutili accumuli di grasso. Infine, aiutano il fegato a svolgere le sue funzioni. Anche qui troviamo una buona concentrazione di potassio.

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Asparagi

Gli asparagi sono un alimento ricco di fibre, vitamine, e antiossidanti naturali. Le fibre in esso contenute sono molto efficaci per stimolare e regolarizzare il transito intestinale. Inoltre, l’ottimo quantitativo di potassio, come spiegato prima, facilita l’eliminazione dei ristagni di liquidi. Un’altra sostanza molto importante in essi contenuta è la rutina, utile per la circolazione sanguigna, perché rafforza le pareti dei capillari, delle arterie e delle vene.

 

Passiamo adesso ad alcune erbe che possono aiutarci contro i ristagni di liquidi.

 

Crescione

Il crescione è una pianta aromatica, dall’odore dolciastro e dal sapore molto particolare, quasi pungente. Questa pianta è un diuretico naturale ed è ricco di potassio. Non solo, gli isosolfocianati in esso contenuti, oltre a essere utili per stimolare l’apparato respiratorio e rinforzare il cuoio capelluto, sono utili a stimolare la circolazione.

 

Tarassaco

Il tarassaco è una piccola pianta primaverile, molto diffusa. Conosciuta fin dall’antichità per le sue numerose virtù, è da sempre presente in erboristeria con le sue utili radici e foglie. È da sempre usata per le sue proprietà diuretiche, di cui sono responsabili i flavonoidi e il potassio in esso contenuti. Per questo è indicato, tra le altre cose, per combattere la cellulite e l’ipertensione.

 

Cibi da evitare

Naturalmente, oltre agli alimenti che combattono la ritenzione idrica, ci sono anche quelli che invece la favoriscono. Per evitare un eccesso di ristagno di liquidi nel nostro organismo, dobbiamo prestare attenzione a cibi confezionati e trasformati, insaccati e cibi troppo salati.

 

Alcune cose da ricordare…

Ecco alcuni piccoli consigli da ricordare se volete sconfiggere la ritenzione idrica.

 

Bere tanta acqua. Si potrebbe pensare che limitare la quantità di acqua riduce il gonfiore. Non è così. Paradossalmente, più idratato è il corpo, meno liquidi trattiene. Cercate quindi di bere 8 bicchieri di acqua al giorno.

 

Sì a frutta e verdura. Ortaggi a foglia verde, sedano, cetrioli, lattuga, pomodori, carote e altri alimenti ricchi di potassio vi aiuteranno a espellere i liquidi in eccesso. Per la frutta, ok a meloni, angurie ma anche e soprattutto agli agrumi.

http://mazzarini-assistenza.blogspot.it/2014/02/come-combattere-la-ritenzione-idrica.html

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MORBO DI CROHN : rimedi naturali per aiutare chi ne soffre

Sono veramente tante le persone che soffrono delle cosiddette malattie infiammatorie croniche intestinali. Malattie fastidiose, tra cui si annovera, tra le altre, il morbo di Crohn.

 

Le cause di queste infiammazioni croniche dell’intestino sono tutt’ora sconosciute. La teoria più diffusa è che si tratti di una reazione immunologica eccessiva da parte dell’organismo, verso antigeni normalmente presenti.

 

Tra i sintomi più comuni del morbo di Crohn troviamo:

diarrea più o meno ricorrente, con o senza sanguinamento;

dolori addominali anche forti;

in alcuni casi, febbre e dimagrimento causati da diminuzione di appetito o malassorbimento.

Allo stato attuale, la terapia prescritta per il morbo di Crohn riguarda essenzialmente l’utilizzo di farmaci cortisonici in dosi elevate che cercano di inibire l’infiammazione a vari livelli. In alcuni casi si fa ricorso anche alla chirurgia.

 

Ma qualcosa può essere fatta anche attraverso l’alimentazione.

I cibi che ingeriamo influiscono, quali più, quali meno, sul livello di infiammazione del nostro intestino. Fare attenzione a ciò che mangiamo potrà alleviare i sintomi ed evitare l’aggravarsi della patologia.

 

La prima cosa da fare è capire se si è soggetti a eventuali allergie o intolleranze alimentari. Spesso, infatti, il morbo di Crohn si accompagna anche a celiachia e intolleranza da lattosio.

 

Le intolleranze alimentari hanno un’importanza cruciale per chi soffre di questa patologia: possono innescare una sovra-stimolazione del sistema immunitario che può peggiorare la predisposizione alle malattie autoimmuni, aumentando il livello di infiammazione dell’intestino.

 

Se si conosce a quali alimenti si è intolleranti, ad esempio, si può effettuare una dieta per il recupero della tolleranza e la riduzione dell’infiammazione da cibo, prevedendo giorni in cui astenersi da quegli alimenti che ci causano fastidi e giorni durante i quali reintrodurli in piccole quantità.

 

Oltre a ciò è assolutamente necessario evitare gi alimenti che possono aumentare il disturbo, ad esempio quelli che favoriscono la produzione di prostaglandine di tipo infiammatorio.

 

Cibi da evitare: caffè, cioccolato, bevande analcoliche e gassate, fritture, grassi idrogenati, insaccati, carni grasse, carne di maiale, zucchero raffinato, semi di lino.

 

Un discorso particolare si deve fare per i latticini e per il grano, tra gli alimenti più comuni nelle liste delle intolleranze alimentari. Da evitare se si è intolleranti, da limitare se non lo si è: aumentano infatti l’irritazione dell’intestino.

 

Controverso anche il discorso delle fibre: integrare molte fibre potrebbe peggiorare la situazione. In genere queste sostanze proteggono il nostro intestino, ma il loro beneficio dipende anche dallo stato di partenza dell’infiammazione. Riducendola si potrà gradualmente, sotto la guida di un esperto, introdurre una maggior quantità di fibre senza alcun problema. Nel frattempo, si consiglia di eliminare, soprattutto durante la fase di acuzie della malattia, le fibre (frutta e verdura) in quanto legate ad un fattore meccanico che potrebbe mantenere l’infiammazione.

 

Cibi consentiti: pasta di semola, semolino, polenta, riso, carne magra e poco fibrosa, verdure cotte (solo patate, carote, zucchine) e pomodori sia cotti che crudi privati dei semi e della buccia. Tra la frutta, meglio prediligere mele e banane.

 

L’alimentazione non è l’unico fattore che può influenzare i livelli di infiammazione. È importante modificare alcune abitudini: ad esempio, masticare bene, evitare bevande eccessivamente fredde e cercare di diminuire gli stress emotivi.

 

Ricordate: inghiottire il cibo senza masticare non fa altro che rendere più difficile la digestione irritando l’intestino.

 

Rimedi naturali

Infine, concludiamo con una serie di rimedi naturali che, in genere, vengono consigliati per diminuire i disagi derivanti da questa patologia.

 

Acqua calda e limone appena alzati. Abbiamo già descritto i benefici di questa pratica. Secondo molti, bere appena svegli una spremuta di limone in acqua aiuta a pulire e disinfettare tutto il tratto gastro-intestinale. Non solo, sembra che aiuti anche a depurare le articolazioni che rappresentano spesso un problema per i malati di Crohn.

 

Succo di carote. La carota è un regolatore sia del fegato che dell´intestino con azione depurativa e cicatrizzante anche grazie all´alto contenuto di carotenoidi. Potrebbe essere utile, a tal proposito, berne un bicchiere due volte la settimana.

 

Succo di cavolo. A quanto pare, c’è chi consiglia anche l’assunzione di una spremuta di succo di cavolo per i principi attivi presenti in questo ortaggio, in particolare per le sue proprietà cicatrizzanti utili sia per lo stomaco, che per l´intestino ed il colon.

 

Il morbo di Crohn è un disturbo che non va assolutamente sottovalutato. Va da sé che è sempre necessario innanzitutto una diagnosi della malattia, ottenuta attraverso strumenti specifici, e un confronto con uno specialista. I consigli dati non possono assolutamente sostituirsi a un parere medico.

http://mazzarini-assistenza.blogspot.it/2014/02/quale-lalimentazione-piui-corretta-per.html

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Anticellulite naturale

Sapete che in casa e con pochissimo lavoro potete ottenere un oleolito efficacissimo contro la cellulite e le occhiaie ? La caffeina infatti ha tantissime proprietà benefiche, e un oleolito così prodotto sarà una toccasana per la vostra pelle, e magari anche un'idea in più in cucina !

 

 

Molte tra le creme anticellulite più famose sono a base di caffeina e anche alcune pasticche contro il mal di testa la contengono ( ecco perchè a volte, invece di prendere una pillola, molto meglio farsi un buon caffè con la moka e rilassarsi ). La caffeina infatti è un alcaloide della famiglia delle metilsantine e agisce come stimolante, psicotropo, leggero diuretico e si dice anche afrodisiaco! Benchè solitamente consumata come infuso dei semi dell'albero del caffè o di foglie dell'albero del tè, è presente anche in molti altri preparati derivati dalla noce di Cola ed è anche un componente di complessi chimici insolubili come la guaranina e la mateina, cioè derivati dal seme di guaranà e dalla foglia di yerba mate.

In applicazione topica locale, ha proprietà snellenti e drenanti, perchè svolge un'azione lipolitica sulle cellule adipose, quindi aiuta a smaltire i trigliceridi, ed è efficace anche sul trasporto del glucosio. Da quindi luogo a una riduzione del volume dei grassi responsabili della pelle a buccia d'arancia e di conseguenza aiuta il miglioramento della superificie epidermica. Tramite lo stesso meccanismo viene accresciuto anche il flusso sanguigno periferico, migliorando la qualità e la densità dei tessuti. Per questo motivo va benissimo come coadiuvante nel trattamento delle occhiaie e delle rughe di espressione.

E' chiaro però che tale sostanza non si potrà estrarre utilizzando come solvente l'olio, poichè il caffè, come sappiamo, è idrosolubile. In questa preparazione quindi si utilizzerà l'acool alimentare, perchè dopo varie sperimentazioni, è risultato il miglior alleato!

 

OLEOLITO DI CAFFE'

ingredienti

20 gr di chicchi di caffè

80 gr di alcool alimentare a 95 gradi

600 gr di olio di oliva o di girasole

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Iniziamo pestando i chicci nel pestello di legno o di marmo, avendo cura di triturarli ben bene. Se desiderate potete utilizzare anche un macinacaffè, ma io preferisco che i chicchi, come tutte le erbe officinali utili per preparare gli oleoliti, non entrino in contatto con il metallo.

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Una volta pestati poneteli in un barattolo capiente e ricopriteli con alcool alimentare ( quello che si utilizza per fare i liquori in casa ) e tenete il composto a riposo, senza tappo, per 24 ore. Arrotolate una coperta intorno al barattolo e mantenetelo in un luogo caldo, il calore costante aiuta l'evaporazione, mentre la caffeina viene così estratta. Trascorse le 24 ore potete aggiungere l'olio e lasciar macerare, sempre senza copertura, per alcuni giorni, cioè fino a che l'alcool in eccesso è evaporato e non si può più, o quasi, sentirne l'odore. b2ap3_thumbnail_caff8.jpg

Dopo circa 5 giorni si può filtrare il liquido, magari attraverso una garza di cotone o un panno di lino, e lasciar decantare ancora il preparato per altri 10 giorni, proprio per evitare che ci siano residui di alcool; essendo più leggero dell'olio tenderà a gallerggiarvi sopra quindi potrete tenerlo d'occhio facilmente !

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Quando l'olio avrà l'odore del caffè senza alcun residuo alcolico, potrete travasare l'oleolito in una bottiglia scura e utilizzarlo: potete farvi dei massaggi anticellulite, picchiettarlo sulle occhiaie prima di andare a dormire, oppure mescolarlo ad altri preparati che vedremo in seguito, per aumentarne l'efficacia.

Io lo utilizzo anche nelle preparazioni di ciambellone e fette biscottate con lievito naturale, hanno un buonissimo profumo e si adatto perfettamente alla colazione !

http://www.greenme.it/spazi-verdi/il-pensiero-nelle-mani/1535-anticellulite-naturale-il-caff%C3%A8-mi-rende-sinuosa

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