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Categoria: "Crescita spirituale"

LIBERTA' DI SCELTA E CREATIVITA' UMANA - Esiste il libero arbitrio ? Il Doni del Divino arrivano a noi o li dobbiamo cercare ?

LIBERTA' DI SCELTA E CREATIVITA' UMANA :
- E' possibile raggiungere lo stato di beatitudine su questa Terra ?
- Esiste davvero il libero arbitrio e la libertà di scelta ?
- I "Doni del Divino" arrivano a noi o li dobbiamo cercare ?

Osho ha scritto molti testi su questi temi, così importanti per la nostra crescita spirituale. Desidero leggervi alcuni passaggi e commentarli….e non solo i suoi……
Mi rivolgo al vostro cuore, poiché la mente reagisce mentre il vostro cuore risponde.
Gregg Braden ha visto che molti studiosi e molti scienziati sorprendentemente hanno presupposto che l’atomo in realtà non ha un nucleo ma è composto esclusivamente da energia elettrica e magnetica. Quindi se vogliamo cambiare l’atomo dobbiamo lavorare su questi due tipi di energia. A differenza di quello che credevamo, l’organo maestro del nostro corpo, il solo che può cambiare i nostri atomi, non è il cervello ma il cuore. Infatti, l'organo con il più forte campo elettrico e magnetico è il cuore. Confrontando il cuore e il cervello si misura che il cuore ha un campo elettrico 100 volte maggiore e un campo magnetico 5000 volte maggiore.
Da questo si evince che se vogliamo realizzare la “cosiddetta guarigione”, occorre che vi sia coerenza tra cuore e cervello e la coerenza è data dall’amore con cui si invia l’intento, intento che va a modificare ed equilibrare l’energia elettrica e magnetica. La scienza ha già validato l'influenza del cuore umano sulla materia. La scienza conferma che esiste un linguaggio del cuore.
Ma per provare amore occorre gratitudine.
La forza più grande del nostro cuore si chiama, infatti, GRATITUDINE ; quella gratitudine che nasce dalla consapevolezza di aver ricevuto il dono della vita.
Essere grati per il solo fatto di esistere.
Vi era un tempo in cui i cuori degli uomini cantavano ed erano colmi di gratitudine. L’uomo era in equilibrio e non aveva bisogno di terapie perché era sano essendovi coerenza tra cuore e cervello.
Essere alla presenza di un Buddha o di un Cristo era già guarigione.
L’Integrità di questi esseri di Luce era contagiosa. Se le malattie possono essere contagiose anche la salute è contagiosa.

L’uomo ha perduto la sua integrità e quello che essa generava come stato di beatitudine.
Ha “dimenticato quell’assaggio di fiducia” condiviso dai Buddha, quel sapore della fiducia sufficiente a trasmutare la sua vita.

Occorre quindi interrogarsi sulla responsabilità o meno di questa “caduta”.
Per i filosofi del passato l’uomo ha un fato, un destino.
Diventa un’entità prefissata. Tutto è già stato scritto. Il fatto che tu non ne sia consapevole è un’altra questione. Questa è la posizione dei deterministi e dei fatalisti.

Rispetto alla trasformazione dell’uomo e al suo “distacco” dalla Luce, dalla beatitudine, non si può fare nulla.
Tutto accadrà come dovrà accadere … e se non si può fare nulla si comincia ad accettare tutto : schiavitù, povertà, brutture ...

In una visione totalmente differente, sposata anche dal maestro Osho, l’uomo è l’unico essere sulla Terra a possedere la libertà.

Gli animali e le piante nascono e muoiono seguendo ciò che la loro natura suggerisce.
L’uomo invece non solo è libero ma è la libertà stessa. Se neghi la libertà all’uomo hai negato il suo tesoro più prezioso.

Una volta compreso questo, ovvero che l’uomo nasce in quanto libertà, si comprende bene che tutte le dimensioni sono disponibili e che dipende solo da lui cosa diventare o cosa non diventare.
La vita diventa un’avventura e l’uomo la crea ogni attimo.
In ogni istante ci stiamo creando.
Su questo punto anche la Fisica Quantistica ci viene in aiuto. Ogni essere quantico può agire “provocando la sincronicità” o “subendo la sincronicità”.
Se agiamo provocando la sincronicità non si parlerà più di caso e di coincidenze ma di strategie creative per favorire lo sviluppo cosmico.
Se agiamo subendo la sincronicità non faremo altro che confermare le nostre false credenze, attribuire le responsabilità al di fuori di noi e attendere che l’universo provochi nella nostra vita tutte quelle prove ed effetti sincronici che ripristineranno la nostra intenzione iniziale, di anime che si incarnano per evolvere.

Ma se siamo liberi sorge una grande paura.
La libertà di scegliere fa paura perché la responsabilità ricade interamente su di noi. Parliamo di responsabilità e non di colpa.
A causa di questa paura le persone assumono posizioni deterministiche.
Per questo i maestri ci hanno insegnato a non evitare le responsabilità.
Nell’istante in cui crei te stesso nasce una grande gioia e quando ti sei completato nel modo in cui volevi, l’appagamento è immenso. Si ha la sensazione di aver partecipato al Tutto.
La CREATIVITA’ è ciò che ci permette di partecipare al TUTTO !
La creatività ci permette di innalzare la nostra consapevolezza. Ma è una strada in salita. Salire al mondo della bellezza, della verità, della beatitudine è veramente difficile. Andare in discesa, scegliere la via “sbagliata” è facilissimo. Non devi fare nulla. Puoi semplicemente rotolare come una roccia dalla cima di una collina e arrivare fino al fondo.
Più arriviamo in alto e maggiore è il pericolo di cadere perché il sentiero si fa stretto e sei circondato da valli oscure.

Ecco perché molte persone preferiscono sentirsi determinate dagli eventi, dalla società, dalla ideologie religiose … è più comodo e sicuro camminare in pianura.
Gli uomini percorrono quindi la stessa scala e siamo noi a fare la scelta di camminare in una direzione o nell’altra. Luce o Buio. La scelta è tua !


Ed ecco allora una domanda:
Perché l'intera umanità non ha ancora scelto di raggiungere lo stato di beatitudine del Buddha, di amore di Cristo, di celebrazione di Krishna ? Come mai ?
Per il semplice motivo che è pericoloso aspirare a quelle altezze. E’ meglio non pensarci ed il modo migliore per farlo è accettare che la libertà non esiste. Pensare di essere già pre-determinati.
L’uomo non è un entità ma un ponte tra due eternità : l’animale ed il Divino, l’inconscio ed il conscio.
Cresci in consapevolezza e cresci in libertà !
I Maestri ci possono insegnare ad essere liberi ma poi ci lasciano necessariamente a noi stessi.
Siamo noi a decidere di fare di ogni nostro passo una nostra scelta.
In sintesi : “crea te stesso e assumitene l’intera responsabilità” !
Mentre creiamo noi stessi saremo unici e ce ne accorgiamo dal fatto che ad ogni individuo appaiono e accadono cose diverse
ma arrivando alla meta sulla montagna saremo uniti, saremo UNO, e potremo, tutti insieme osservare la stessa esistenza !

A questo punto potremmo chiederci come innalziamo la nostra consapevolezza ?
Abbiamo visto come la consapevolezza sia legata alla libertà.
Vediamo ora come la liberà e la solitudine siano due aspetti della stessa medaglia e comprenderemo come la consapevolezza significa esistere con gioia nella solitudine, solitudine intesa come felicità nel sentirsi completi da soli.

Questo passaggio è molto delicato e si potrebbe prestare a diversi fraintendimenti. La parola di Gesù ci aiuta a comprendere.
Gesù a detto : “Beato il solitario e l’eletto, perché egli troverà il Regno. E poiché viene da esso vi farà ritorno”.

Una persona quindi che non ha bisogno di sentirsi dire “sei importante”.
La sua importanza risiede dentro di lei, non viene dagli altri. Non la mendica. Il suo significato nasce dal suo stesso essere.

Accade invece che ogni volta che siamo soli ci sentiamo a disagio. Che abbiamo bisogno di fare e di andare. L’importante è fare e andare in qualche luogo perché ogni volta che siamo soli la nostra vita appare perdere completamente significato.
Abbiamo una profonda necessità di sentirci necessari, di sentirci importanti.

Proviamo a pensare per un attimo se scomparissero tutte le persone care che conosciamo. Cosa faremmo ? Improvvisamente avremmo la sensazione che la nostra vita è priva di senso. Quando nessuno ha bisogno di noi ci chiudiamo in noi stessi. Riempirsi di responsabilità e di obblighi serve a glorificare o quietare il nostro ego.

Il solitario è colui che non ha più bisogno di essere necessario, che non chiede alcun significato dagli altri, dalle loro risposte. Se dai il tuo amore sarà riconoscente, se non lo dai non si lamenterà e sarà felice comunque.

Un solitario ha imparato a vivere ed essere felice da solo, quella solitudine che dichiara una grande libertà, quella di non aver bisogno di appartenere ad altri.

Cosa ha scelto il solitario ? Solo il suo essere. E quando scegli il tuo essere hai scelto l’Essere di tutto l’universo, perché il tuo essere e quello dell’universo non sono due cose diverse.
Quando scegli te stesso hai scelto il Divino, e quando hai scelto il Divino il Divino ha scelto te : sei diventato l’eletto.

Un solitario non è paragonabile ad una linea, al contrario di chi vive senza consapevolezza. Per quest’ultimo, l’inizio e la fine non si incontrano mai.
Il solitario è come un cerchio, il suo inizio e la sua fine coincidono. Ecco perché Gesù dice “ … e poiché viene da esso, vi farà ritorno”. Diventerai una cosa sola con la sorgente e ti sarai trasformato in un cerchio.

Ed è in questo cerchio che l’uomo ri-trova i suoi Doni. Arrivano a lui come se gli fossero appartenuti da sempre.
Il Buddha ripeteva spesso : “la funzione del Maestro è aiutarti a ricordare chi sei”. Ti sei dimenticato dei tuoi Doni, hai dimenticato che nel tuo interno si nasconde il Divino.
Per ricevere i Doni, i Talenti vanno considerate tre cose e mi trovo d’accordo con Osho.


Il primo elemento è avere una mente che indaga e non una mente che crede.
La preparazione fondamentale è avere una mente esploratrice, e l’indagine non dovrebbe essere volta ad una risposta ma ad un’esperienza.
Chiunque può darti una risposta, mentre nessuno può darti l’esperienza.

La gente è pronta a ricevere delle risposte dagli altri, dai libri, dai Guru ma pochi vogliono conoscere veramente il proprio essere e realizzare così i proprio Doni.

Illuminante a tal proposito la storia di Milarepa quando si recò da un mistico in Tibet per porre la sua domanda. Era usanza che quando qualcuno si recava in visita ad un maestro prima gli girasse intorno tre volte, poi si inchinasse sette e alla fine attendesse che il Maestro gli dicesse di porre le sue domande.
Milarepa, quando fù il suo turno andò dritto al collo del Mestro e disse “Dimmi subito cosa vuoi comunicarmi. So solo di non sapere nulla. Se hai qualcosa da dire parla subito.” Il Maestro disse “Non conosci il modo di porre una domanda ?” e Milarepa rispose : “ se mi prometti che facendo tutto quello che il rituale richiede ti assumerai la responsabilità della mia morte, se durante gli inchini dovessi morire, lo farò non sette ma settecento volte.” Il Maestro disse : “Siediti, tu sei il tipo di persona che sta cercando un’esperienza e non una risposta.
I rituali li fanno solo coloro che non sono alla ricerca e hanno ancora tempo per le formalità. Quando arriva qualcuno che mi gira attorno so che è arrivata la persona sbagliata perché ha ancora il tempo per farlo.

Il secondo elemento che va considerato per predisporsi alla ricezione dei Doni e dei Talenti è comprendere che la verità non può essere scoperta abbandonando ciò che si ha, ma scomparendo rispetto a ciò che si è.
La domanda quindi è : “sei disposto a lasciarti andare ?”
L’essere disponibili a dare se stessi è sufficiente. Una volta che ti sei mostrato disponibile, i Doni iniziano ad arrivare a te.

Il terzo elemento è quello più difficile, occorre una pazienza infinita. Capacità di attendere.
Non che non si possano ricevere istantaneamente i Doni, è possibile.
Occorre tuttavia essere in uno stato in cui non esista domanda, dove si dica : “Sia tutto ciò che deve essere, per me va bene lo stesso. Sono disposto ad aspettare.”

La cosa più difficile da accettare in questa attesa è che la crescita spirituale non si ottiene un pezzo per volta, un centimetro oggi, due domani, così da poter dire tra un mese riceverò questo dono e questo talento.
I doni arrivano a noi istantaneamente o non si ricevono affatto.
Ecco perché non ha senso fare dei paragoni tra noi e gli altri in un cammino spirituale.
Non ha senso dire quella persona ha lavorato per anni e si merita di ricevere doni e talenti.
Ecco perché molte volte la nostra mente si pone la domanda : “forse sto aspettando inutilmente ?”, “Forse è già troppo tardi, ho già perso tanto tempo in modo inconsapevole” e tante altre domande simili …
In questa attesa, occorre comprendere la differenza tra colui che si sente smarrito e solo ed il solitario, colui che non ha pensiero, che cerca un’esperienza e non un risposta, colui che offre se stesso ed ha una pazienza infinita.
Il solitario quindi non è colui che è solo, vuoto, ma al contrario è colui che è diventato l’eletto, è pieno.
Vorrei che fosse ben chiara la differenza tra colui che è solo ed il solitario.
Essere soli, sentirsi soli e smarriti è la partenza, una grande opportunità, una benedizione per iniziare il cammino del solitario ! E’ la sola condizione per cui possiamo imbatterci in noi stessi e ricordarci chi siamo. Ecco perché le filosofie orientali insegnano la via maestra della meditazione.

Nell’instante in cui la nostra solitudine sarà completa, la nostra esperienza di essa ci condurrà nel cerchio del solitario e si trasformerà nella nostra illuminazione.
L’illuminazione non è quindi qualcosa che nasce dall’esterno ma qualcosa che nasce dentro di noi.

Il solitario non è quindi separato. L’intera esistenza è un’unità organica. L’idea della separazione esiste a causa del nostro oblio. E’ come se ogni foglia dell’albero cominciasse a pensare di essere separata dalle altre foglie quando in profondità vengono nutrite dalle stesse radici. L’albero è uno solo anche se le foglie possono essere molte. L’esistenza è una sola anche se le manifestazioni possono essere molteplici.

Conoscendo se stessi diviene assolutamente chiaro che nessun uomo è un’isola. La stessa vita ci attraversa tutti, lo stesso amore riempie ogni cuore, la stessa gioia danza in ogni essere. Pensiamo di essere separati solo a causa della nostra inconsapevolezza.

Dipenda da noi quanto riusciamo a riversare nell’esistenza e riceveremo indietro la stessa quantità.
Ecco perché le persone creative conoscono più bellezza, più amore, più gioia. Proprio perché le persone creative riversano qualcosa nell’esistenza, l’esistenza risponde loro … e risponde con generosità.
Siate creativi, riversate negli altri la vostra luce !
Quando avremo acquisito la capacità di vedere lo spirito riusciremo a vedere che la materia è scomparsa. Non si possono vedere contemporaneamente.
Tutto ciò che esiste è la consapevolezza.

In modo più semplice significa disimparare ciò che la dualità di essere umano ci offre per avvicinarsi alla buddhi mind, la mente illuminata.
La realizzazione non duale è la sola vera realizzazione che ci permette di sperimentare l’Unità con il tutto.
La Dualità è un concetto fondamentale che desidero approfondire.
Da un punto di vista fisico la Dualità nasce dalla polarizzazione della materia,
da un punto di vista evolutivo-spirituale la Dualità nasce dal Libero Arbitrio.
La possibilità di polarizzazione della materia offre dei dati sconvolgenti.
Nicola Tesla fu il primo a teorizzare che se il vuoto cosmico venisse polarizzato produrrebbe energia infinita.
Pensate che ogni cm3 di “vuoto siderale” contiene una quantità di energia superiore a quella contenuta nel nostro sole.
Superare la logica della Dualità da un punto di vista evolutivo-spirituale rappresenterebbe un momento storico non meno importante!
La Dualità è presente non solo nello spazio-materia ma anche in noi.

Esistono forze contrarie derivate dalla dualità che si affrontano all’interno di ogni essere umano. Abitiamo il pianeta della libera scelta. La Dualità è quella parte di noi che mette in dubbio ogni cosa, ed in particolare le cose Spirituali. La Dualità divide ogni cosa. La Dualità ci permette di dire che una cosa è reale o meno, oppure di dire, solo forse è reale.
Amore-Odio, Bene-Male, Saggezza-Follia sono solo alcune delle infinite manifestazioni della dualità.
Superare la dualità significa vibrare sulla frequenza della nostra vera essenza. Essere anziché scegliere.

Alla luce di quanto abbiamo letto potremmo chiederci quale sia la paura primaria di ogni essere umano.
La risposta è che, la paura seme, l’origine di tutte le paure è la paura dell’Illuminazione, è la paura del Co-Creare la propria realtà, di essere liberi, è la paura di riconoscere la parte Divina che è in noi.

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In questo tempo di “caccia alle streghe” e di manipolatori della mente è importante essere chiari. Riconoscere la parte Divina che è in noi non significa “sentirsi un Dio in terra”, agire spinti dall’ego o semplicemente pensare positivo in uno stato temporaneo di auto-induzione come accadeva nella new age.

Al contrario, significa celebrare la vita, rendere sacro ogni gesto, non ostentare i propri doni e la propria potenza, rimanere umili ma consapevoli, non profetizzare catastrofi ma mostrarsi fiduciosi per il futuro. L’operatore di Luce della Nuova Energia è partito dal pensiero positivo della New Age per arrivare all’intenzione creativa della Now Age.
Intenzione, coscienza e divinità spostano l’uomo in una nuova realtà.
Esserci o non esserci dipenderà dalle nostre scelte, dall’accettazione dei doni e dalla realizzazione dei nostri talenti.
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Articolo scritto da Emanuel Celano

www.spaziosacro.it

NOTA : Molti dei discorsi sono tratti dai Libri di OSHO “Con te e senza di te” Oscar Mondadori, “la luce nell’abisso” NSC New Service Corporation e “Aprirsi alla vita” Mondadori.

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I testi di questo articolo non riproducibili neppure parzialmente, senza citarne la fonte, il nome dell’autore e pubblicarne il link come indicato qui sotto :

Articoli Scritti da Emanuel Celano :

 

Ecco perche' i Maya hanno smesso di contare il 21-12-2012

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SAHASRARA : I MILLE PETALI DELLA CONSAPEVOLEZZA - Quando una persona si Illumina cosa accade ?

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LIBERTA' DI SCELTA E CREATIVITA' UMANA - Esiste il libero arbitrio ? Il Doni del Divino arrivano a noi o li dobbiamo cercare ?

https://www.spaziosacro.it/interagisci/blog/blog2.php/liberta-di-scelta-e-creativita

 

Personalmente non credo nella legge dell’attrazione intesa come possibilita' assoluta di poter determinare il proprio destino

https://www.spaziosacro.it/interagisci/blog/blog2.php/personalmente-non-credo-nella-legge

 

Cosa significa NON DARE LE PERLE AI PORCI ? Non priviamo i porci dal fare la loro parte !

https://www.spaziosacro.it/interagisci/blog/blog2.php/cosa-significa-non-dare-le

 

Il SOFTWARE AMORE è davvero incredibile

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IL FOGLIO A4 DELL'ESISTENZA : la matematica per spiegare metaforicamente il cammino dell'Anima ... :

https://www.spaziosacro.it/interagisci/blog/blog2.php/il-foglio-a4-dell-esistenza

 

LA RICCHEZZA DELLA FIDUCIA : LA FORMA PIU’ ELEVATA DI AMORE ... :

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IL POTERE DELLA MEDITAZIONE

IL SENTIERO DEL SILENZIO compendio sulla meditazione
Tratto da: “La via della luce” di G. Filipponio

LIBRO INTERO SCARICABILE A QUESTO INDIRIZZO :
libri gratuiti

Esiste in noi un misterioso impulso che ci sospinge sulla lunga via evolutiva. Questa spinta ci ha
sicuramente portati dalle primordiali foreste di tanti millenni passati alla nostra presente vetta della
tecnologia e continua, senza tregua, a indirizzarci verso l'esplorazione della coscienza, verso nuove
dimensioni.
E' questo eterno propulsore, questo Principio Divino, che ci muove, ci spinge a meditare, che rende
possibile il nostro progresso e che, alla fine porrà nelle nostre mani nuovi domini, nuove conquiste.
Chi si affaccia alla meditazione non deve lasciarsi confondere se trova che essa significa cose diverse
per persone diverse. Molti sono i nodi che possono essere seguiti e ciascuno trova il proprio quando è
giunto a giusto punto di preparazione, in base ai requisiti fondamentali.L'intero campo della
meditazione si è esteso attraverso i secoli e le civiltà della storia umana e comprende accostamenti
specializzati, ognuno dei quali richiede una o più vite per la sua completa esplorazione, e soprattutto
pone in evidenza il mondo della realtà e dà una indicazione generale di direzione del sentiero segreto
che ci conduce da mondo a mondo, e che è simile ad una scorciatoia che attende di essere trovata.
Questa via, che da noi stessi dobbiamo scoprire, può talvolta apparire solitaria e richiede una disciplina
che può sembrare in utile; ma non è così.Ogni volta che tentiamo di trascendere l'immediato con
intelligenza, ci protendiamo verso il nostro alto potenziale e questa è la nostra fonte di gioia. Così
quando cominciamo a meditare ci lanciamo in una grande avventura, in cui non siamo soli, come
potrebbe sembrare. Sul silente sentiero abbiamo innumerevoli amici ed apparteniamo ad una onorata
schiera, questa via è stata calcata non soltanto dai Grandi fra Coloro che hanno vissuto sulla Terra, ma
sappiamo anche che il Budda, riguardo ad essa, ha detto:
E' meglio vivere un sol giorno nella ricerca della comprensione e della meditazione, anziché vivere
cento anni nell'ignoranza e nella dissolutezza.
Il luogo segreto
Noi non udiamo sorgere il sole, ha scritto Paolo Brunton, così pure il più grande momento della vita di
un uomo giunge quietamente. In questa sola quiete nasce la conoscenza del Super-Ego.
Il sentiero della meditazione Può essere ben paragonato alla lunga quiete che precede l'alba. Spesso
niente la contrassegna se non un tranquillo chiarore crescente. li graduale albeggiare di un nuovo
mondo nella nostra coscienza avviene tacitamente. E' un segreto fatto interiore che non possiamo mai
condividere con gli altri, è un sentiero silente.
Ciò necessariamente è così, anche se lo cerchiamo in compagnia di altri, poiché esso implica certi
assestamenti che dobbiamo compiere in noi stessi, esso conduce a riconoscimenti cui giungiamo
soltanto mediante i nostri propri sforzi e, col tempo, arreca conoscenza, realizzazione che possiamo
raggiungere solo con l'esperienza personale.
Noi costruiamo con la nostra coscienza il nostro sentiero, un sentiero interiore, silenzioso e segreto.
Vi sono, tuttavia, diverse specie di silenzio e la meditazione può essere effettuata in mezzo al suono.
Infatti oggi siamo costretti ad inserirla in qualsiasi momento semi quieto che ci sia possibile di trovare,
mentre la vita fragorosa pulsa intorno a noi. Chiostri ed eremi stanno sparendo dalla moderna società e
la difficoltà di trovare un posto quieto è causata dal progresso della civiltà, mentre i nostri crescenti
poteri ci pongono più richieste.Il campo di battaglia del nostro attuale stadio è quello di percorrere la
nostra via in mezzo a difficoltà, prima di accostarci ai luoghi interiori. Questa è evoluzione, e ci indica
che la meditazione non è semplicemente una evasione nei sogni di veglia, quando la fantasia ci muove,
ma bensì un uso specifico delle nostre facoltà per compiere una interiore penetrazione. Un uso quieto,
si, ma tuttavia un determinato, deliberato e controllato uso che esige intenzione e sforzo.
Importanza della meditazione
I cardini principali sui quali è impostato il lavoro occulto possiamo ravvisarli nello studio, nel servizio
e nella meditazione. Ciascuno di questi è un particolare aspetto del lavoro, e mentre la meditazione è la
più importante, gli altri due sono complementari.
Lo studio. - La letteratura esoterica è ricca di insegnamenti il cui scopo precipuo è quello di sviluppare
la coscienza affinché l'uomo arrivi alla comprensione della sua vera natura divina e di non essere perciò
una creatura separata, ma parte di un grande tutto, parte dell'Unico Sé.
L'ingiunzione delfica "Conosci Te Stesso" va intesa non soltanto come conoscenza della personalità,
ma soprattutto come conoscenzadell'anima, perciò conoscenza dell'uomo nella sua costituzione visibile
e invisibile, da dove esso viene e dove va.
Con la conoscenza di sé l'uomo si, rende conto della parte che il Karma gli h a assegnato di
rappresentare nell'economia della vita. Tale conoscenza impone l'obbligo di servire sempre meglio,
sempre più nobilmente.
Servizio. - Servire chi? Servire il Piano divino di evoluzione, perciò il servizio possiamo considerarlo
la chiave della vita.
Ogni regno di natura serve il regno superiore ed a sua volta è servito da quello inferiore nella misura
che la,sua coscienza glielo consente: infatti il minerale è il cibo per il vegetale; il vegetale nutre
l'animale; l'animale serve l'uomo; l'uomo offre all'anima la sua esperienza e tutti i regni vengono
costruiti nello spirito.
L'uomo lavorando i minerali, coltivando i vegetali, addomesticando gli animali ne eleva la coscienza.
L'Ego serve l'uomo elevandone la coscienza, così pure la Monade serve l'Ego elevandolo. Sono tutti in
relazione l'uno con l'altro sulla scala di evoluzione e questa non è che servizio del Piano Divino.
Il primo servizio che dobbiamo compiere è la purificazione del tempio che ospita la Divina Presenza in
Noi:
a) Purificazione del corpo fisico mediante l'armonioso contatto con gli elementi naturali affinché il
corpo, in buona salute possa mantenere il ritmo degli atomi che lo compongono.
b) Purificazione del corpo emotivo, mantenendone la stabilità affinché possa servire l'anima quale
canale di forza. Tale purificazione consiste nel riorientamento e nella elevazione dei desideri coscienti,
nel trasferimento delle brame del cuore dalle cose terrene e umane a quelle spirituali e divine.
c) Purificazione del corpo mentale mediante il costante sforzo di pensare in modo impersonale ed
universale, . di coltivare pensieri elevati in modo da orientare la propria attività verso il servizio
altruistico, liberandoci dalle illusioni della mente inferiore che sono limitazioni che ostacolano il nostro
progresso.
La personalità così purificata è in grado di servire l'anima, che ha per scopo lo sviluppo e la espansione
della coscienza per renderla sempre più atta a rispondere alle vibrazioni dei livelli più alti cioè
sviluppare il potere di risonanza alla vibrazione spirituale. A ciò si perviene a mezzo della pratica
costante della meditazione occulta.
Meditazione. - La meditazione possiamo definirla una silenziosa preghiera senza parole, e come dice
Platone " L'ardente volgersi dell'anima verso il divino".
Con la meditazione noi mettiamo in moto energie che producono trasformazioni, suscitano ed evocano
forze latenti sopite, distruggono negatività costruiscono qualità positive. Questo avviene perché ogni
atomo di sostanza contiene in sé ciò che può rispondere alla stimolazione dell'energia. Noi supponiamo
che tutte le energie hanno un preciso effetto sulla vita in tutte le forme, in tutti i regni di natura, perciò
la meta dell'evoluzione per l'umanità è quella di divenire consapevole coscientemente della natura di
queste energie, da ciò la necessità di conoscerle e usarle.Con la pratica della meditazione noi facciamo
un lavoro di irradiazione di energie, dirigendole verso la meta, con un proposito, per un determinato
effetto.L'effetto della meditazione è quello di cambiare le condizioni, di invocare il potere spirituale.
lavorando con la concentrazione sia Verticale che orizzontale, sia nel mondo degli uomini che nel
Regno di Dio. Dobbiamo divenire come lenti biconvesse che concentrano e irradiano l'energia.
Gli Stadi della Meditazione
L'eterna legge della vita è che ciò che si pensa e si sente prende forma e poiché l'uomo non è che
coscienza, dove è il pensiero là è l'uomo. E' detto anche che "l'energia segue il pensiero" quale risultato
del desiderio e ciò perché l'attività senziente della vita è il punto più vulnerabile della umana coscienza,
per cui i pensieri vengono sospinti nella sostanza atomica in guisa che diventino cose. Da ciò la
necessità di dominare la mente ed educarla mediante la pratica della concentrazione e della
meditazione.E' in virtù della meditazione che la mente e il cervello vengono portati gradatamente sotto
il magico dominio dell'Anima la quale così viene a plasmare la personalità e ad integrarla di sensibilità,
facendo fluire la sua luce nei densi livelli della personalità, affinché questa possa divenire sempre più
ricettiva alle impressioni spirituali. Però la meditazione per avere efficienza deve essere costantemente
praticata, deve entrare nel ritmo della nostra vita giornaliera come il pulsare del cuore.
Tuttavia questo non è tutto: occorre curare anche lo studio e il servizio e soprattutto occorre coltivare
pensieri elevati, pensare in modo impersonale ed universale, purezza di vita, essere vigili affinché la
personalità non faccia prevalere in un qualsiasi momento le sue basse vibrazioni, che possano
distruggere quanto realizzato nella meditazione. Con la meditazione noi ,Sviluppiamo la facoltà di
creare delle forme pensiero e di costruire il filo di collegamento tra la mente concreta e quella astratta
(superiore), cioè tra il mondo inferiore della personalità e la sacra dimora dell'Anima. Soltanto quando
il collegamento è avvenuto, potendoci allora identificare con l'anima, questa può imprimere i suoi
desideri e creare nel mondo del pensiero quelle forme viventi che porteranno aiuto, luce e verità agli
altri (attività creatrice).Il nostro compito, quindi, non è tanto di creare nuove forme pensiero, ma di
divenire ricettivi a quelle forme delle Leggi e dei Principi già creati dalla Bianca Gerarchia e di
arricchirle col nostro pensiero, incrementare la loro vitalità col nostro volere e col nostro amore ed
irradiarle nel mondo. Occorre però distinguere la finalità dalla tecnica della meditazione.La
meditazione comprende sei stadi preceduti dall'Allineamento e cioè:
Aspirazione, Concentrazione, Meditazione vera e propria, Contemplazione, Illuminazione, Ispirazione.
Allineamento
Sedersi in Posizione comoda con la spina dorsale eretta; tenere le mani sulle ginocchia, ì piedi
incrociati, bocca appena aperta per evitare tensione al mento, il respiro fluente e ritmico, occhi chiusi.
Distensione dei muscoli, rilasciamento di tutto il corpo fisico portandolo in uno stato di tranquillità,
qualche respirazione profonda aiuterà a conseguire lo scopo. Si passa alla stabilità emotiva, mettendo
da ' parte ogni ansia, ogni desiderio e sentimento, in modo che il corpo astrale diventi calmo, simile ad
uno specchio di acqua limpida atto a riflettere le più lievi impressioni e le immagini proiettate dall'alto.
Indi si fa uno sforzo di volontà per mettere da parte i pensieri relativi all'attività della vita ricorrente,
onde arrivare al silenzio interiore e coordinare fra loto i tre corpi della personalità (fisico-eterico,
astrale, mentale). Visualizzare i tre corpi raccolti. Questo è l'allineamento inferiore, esso crea nella
personalità una integrazione che, seppure momentaneamente, apre un canale per l'afflusso eventuale
delle energie dell'Anima.Aspirazione
L'Aspirazione è il sincero desiderio dell'uomo di raggiungere l'illuminazione. L'aspirazione pone i corpi
in calice,, cioè li appronta a vibrare e quindi a poter ricevere il pensiero. de mondi superiori; se manca
l'aspirazione non vi è meditazione, pertanto è bene che in ogni momento l'aspirazione faccia parte di
noi. In tal modo nei nostri veicoli superiori avviene una trasformazione da farci aprire spontaneamente
appena ci mettiamo in meditazione e divenire atti a ricevere l'ispirazione in relazione al grado di
ricettività raggiunto dalla coscienza. Il continuo allenamento meditativo è il metodo più sicuro per lo
sviluppo della coscienza superiore.
Concentrazione
La concentrazione costituisce più di metà del procedimento della meditazione; dalla capacità di
raggruppare le forze dipende il successo: appena l'allineamento è raggiunto, occorre concentrare la
coscienza fra le sopracciglia (glandola pituitaria), continuando a tenere gli occhi chiusi e mantenendo la
bocca appena aperta, senza forzare la mascella. In questo stadio l'Ego assume il controllo della mente
soggiogandone le fluttuazioni ed eliminando qualsiasi pensiero fino ad ottenere il silenzio interiore e di
concentrare l'attenzione sopra un determinato soggetto sia esso di natura occulta, devozionale,
filosofico, religioso, scientifico, letterario, oppure su un'immagine come un albero un fiore ecc. Nessun
altro pensiero deve essere accolto nella mente.La mente concentrata si comporta come un riflettore,
essa riesce a penetrare nelle parti più occulte di un soggetto in esame e ad ottenere una profonda
coscienza dell'oggetto stesso. Durante la concentrazione l'immagine viene formata nel corpo mentale,
cioè visualizzata e a mano a mano vengono ad aggiungersi i dettagli e così la nostra coscienza viene a
contatto a poco a poco con l'oggetto e le persone.La concentrazione costituisce perciò un mezzo e non
un fine: essa forma l'organo per la meditazione.
Meditazione
E' la concentrazione prolungata fissando gli occhi della mente sopra un singolo oggetto o pensiero,
ampliandolo, approfondendolo. Appena la concentrazione è al suo punto giusto con la focalizzazione
del terzo occhio situato fra le sopracciglia, elevare il pensiero verso il centro della sommità della testa e
aspirare, per poter ricevere una vibrazione di ritorno. Occorre far uso dell'immaginazione per
visualizzare il pensiero o l'immagine in esame.
La pratica costante della meditazione, con il rivolgere tutta l'attenzione al mondo interiore, costituisce
una catarsi verso la sorgente divina, sorretta dal desiderio di venire in contatto con l'Io superiore, con la
Presenza Magica in noi dimorante. Però le realizzazioni durante la meditazione dipendono da ciò che
noi siamo capaci di fare durante la vita ordinaria, per cui occorre molta rettitudine, purificazione e
dedizione.La manifestazione è l'alimento per la vita dello spirito in quanto l'Io superiore istruisce la
nostra personalità, imprimendo nella coscienza cerebrale gli obbiettivi verso cui tendere, aprendoci a
mano a mano la via della percezione intuitiva e permettendoci di mantenere con forza di volontà
un'attitudine di profonda serenità di fronte ad ogni evento, allo stesso modo che l'uccello,
apparentemente passivo e immobile, si appoggia sul vento per mezzo di un continuo sforzo d'ali.
Contemplazione
E' la fase del procedimento nella quale colui che medita osserva senza alcuna attività mentale ciò che
egli stesso ha creato.
Ciò significa vedere come in uno specchio con calma e ferma visione il frutto della precedente forza di
pensiero meditativo.
Prima di poter passare dalla meditazione alla contemplazione bisogna aver completamente
abbandonato ogni desiderio in quanto il desiderio è un seme da cui può nascere collera, falsità, impurità
risentimento, ignoranza, scontento. Allora l'attenzione non essendo più distrattapermette alla mente di
muoversi come un tutto omogeneo. A questo stadio i limiti della personalità sono caduti e, come è detto
nella Voce del Silenzio, "tu sei diventato la luce, il suono,' il Maestro, Tu sei l'oggetto stesso della tua
ricerca". Per giungere alla contemplazione la strada è lunga, molto lunga, per ora contentiamoci della
concentrazione e della meditazione.
Illuminazione
L'aspirante che è arrivato alla contemplazione, ha anche raggiunto l'illuminazione. Egli vedrà la realtà
in ogni cosa.
Al principio e alla fine della meditazione, mentre la coscienza è concentrata nella testa, è d'uso intonare
la parola sacra: AUM.
La parola sacra nella sua vibrazione vivifica direttamente la sostanza eterica e stimola il flusso
dell'energia vitale attraverso il centro splenico e influenza quindi i corpi fisico, astrale e mentale. Essa
dovrebbe essere pronunciata solo quando l'Io ha acquistato il dominio sulla personalità alità, e deve
avere quella determinata lunghezza d'onda e frequenza per mettere in risonanza i piani ove dovrebbe
giungere.
La durata della meditazione varia da 10 a 15 minuti (5-7 per la concentrazione, 5 per la meditazione), le
ore più propizie sono le prime del mattino poiché allora l'oceano di prana inonda la terra, ed anche
perché dopo il sonno le emozioni e i desideri ci lasciano tranquilli. I giorni più efficaci sono quelli di
luna crescente, mentre i maggiori risultati si ottengono nei giorni di Plenilunio. Si raccomanda di
raccogliersi sempre nello stesso posto. Non è consigliabile meditare dopo i pasti e quando il corpo è
stanco o ammalato.Il conclusione la meditazione non deve essere soltanto la pratica di una tecnica per
la nostra evoluzione, ma un'arte della vita interiore, un rituale di consacrazione al servizio
disinteressato della vita soggettiva dell'Umanità.
Uno Schema di Meditazione
Impegno: "Io Ego immortale, principio manifesto di una scintilla monadica della Luce onnipervadente,
scelgo di percorrere il Sentiero che conduce a quegli Uomini Divini, miei Fratelli Maggiori che vivono
eternamente per diffondere la luce, amando e servendo coloro che brancolano nelle tenebre. A tale
scopo voglio purificare e dominare i miei corpi mentale, emotivo e fisico e fare ciò che è necessario per
renderli canali per l'afflusso della Divina Luce e della Illuminazione. Mi impegno di entrare nel
Silenzio ogni qualvolta mi sia possibile per ascoltare gli ordini del Padre Celeste. Nel nome di Coloro
di cui cerco la guida e con l'aiuto della Luce interiore".
Allineamento: "Ogni muscolo si rilascia... si rilascia. . . ogni nervo si riposa. . . si riposa. . . Ogni
tensione fisica sparisce... un senso di sollievo, di pace mi pervade ... il corpo fisico è rilasciato".
Qualche respiro profondo..." Le energie eteriche fluiscono liberamente...ogni emozione cessa, ogni
sentimento si acquieta". Il corpo emotivo ora è completamente calmo. "Come il corpo, così la mente si
acquieta... ogni pensiero cessa... una gran calma, una serenità è in me...i miei corpi fisico-eterico,
emotivo e mentale sono raccolti e allineati al centro della mia aura. Io resto Vigile e calmo con la
coscienza raccolta al centro del mio essere... AUM".
Aspirazione: "Dirigo la mia attenzione, l'interesse, l'aspirazione verso l'alto con purezza e
impersonalità".Concentrazione: "Concentro la mia coscienza fra le sopracciglia, e la elevo verso il
Piano della Realtà, verso il mondo di Luce, di Pace, di Gioia, di Amore, dove dimora la mia
Anima.Meditazione: " Io sono un'anima e non il mio corpo . . . io sono una scintilla della Fiamma
Divina, partecipo alla Divina Potenzialità; ... quale anima realizzo la mia intima comunione con le
anime di tutti i miei fratelli in umanità, particelle di una unica vita. In nome di questa essenziale unità
di vita invoco per tutti gli esseri: Luce, Pace e Bene. AUM".
La meditazione può anche essere fatta su altro pensiero seme: "Che l'uomo si renda deliberatamente
conto che egli è un figlio di Dio sulla via del ritorno alla Casa del Padre. Che egli stesso è un Dio che
cerca di ritrovare la coscienza di Dio che è la sua stessa coscienza. Che egli è un creatore che cerca di
creare. Che egli è l'aspetto inferiore della divinità che cerca di allinearsi con l'aspetto superiore".(da
lettere sulla Meditazione Occulta di A.A. Bailey)
Suggerimenti
Nell'intraprendere la pratica della meditazione occorre ricordare che c'è una serie graduale di
meditazioni disposte in modo da produrre certi effetti specifici di cui i due più importanti sono:
1) Allineamento con l'Ego o Sé superiore.
2) Portare la conoscenza dell'Ego e dei suoi fini nella coscienza del cervello fisico. durante la vita
quotidiana.
Questo lavoro di soggiogamento della natura inferiore, di attingere energie superiori per il tramite del
filo o Sutratma, dei centri e del cervello, è un lungo e difficile processo. Per molto tempo non si vedono
risultati, tuttavia il vero studioso di occultismo continua ad andare avanti con costanza e perseveranza.
Però egli vedrà svilupparsi in lui maggior efficienza nel servire, nel giovare agli altri, vedrà la sua vita
divenire sempre più organica ed utile, acquisterà maggior dominio emotivo e mentale.
Seguendo tale pratica meditativa si aiuta il fiorire del loto egoico, si stimolano i centri di energia nei
corpi più sottili affinché possano divenire migliori trasmettitori dell'energia egoica.
Fin quando non si sia salito un gradino, l'ulteriore rimane nascosto: fintanto la teoria di uno stadio non
sia divenuta pratica vissuta, lo stadio seguente non viene rivelato; fino a che un suggerimento non sia
pienamente seguito, l'insegnamento più profondo viene tenuto nascosto, fintanto che la luce che ci è
stata concessa non sia utilizzata, non si ottiene una maggiore illuminazione.
Se sentite una certa avversione a meditare su di uno schema prestabilito, sappiate che la meditazione su
quello schema ha per scopo precipuo di condurvi al dominio della mente e di mettervi in grado di
usarla come sesto senso, come strumento per acquisire conoscenza.
Avreste forse preferito una meditazione che fosse più sulla linea devozionale, poiché questa vi avrebbe
dato maggior senso della vostra bontà e quindi maggior soddisfazione, ma in questo momento della
vostra evoluzione dovete lavorare per divenire utili nel mondo; dovete prepararvi a divenire un
Conoscitore. Il metodo del misticismo ci mette in grado dì conoscere noi stessi, il metodo
dell'occultismo ci porta a conoscere anche il fratello e aiutarlo. Ambedue i metodi sono necessari.
Dal Libro "Lettere sulla Meditazione Occulta" di A. Bailey rileviamo i seguenti suggerimenti:
l. - Ricordatevi che una mente torpida, inerte ed un atteggiamento passivo sono poco desiderabili. I
poteri inibitori debbono rimanere attivi, la mente deve essere quieta, ma vigile e ricettiva e
completamente sotto controllo, in modo che l'Ego possa usarla per trasmettere informazioni al cervello
fisico.
2. - Imparate a considerare il cervello fisico, durante la meditazione, come il ricevitore delle
informazioni provenienti dall'Ego, per il tramite della mente. Molti usano il cervello pochi usano la
mente. Imparate dunque a differenziare fra il Pensatore, il Pensiero, e l'organo pensante che registra le
impressioni di pensiero (cervello fisico).
3. - Lo schema di meditazione che viene dato in questo allenamento deve essere usato come aiuto per
conservare il pensiero su di una determinata linea e per abituarlo a non sbandare.
I pensieri che possono sorgere durante il processo della meditazione sono liberi: ognuno di noi ha una
sua propria, maniera di accostarsi alla Verità, qualche suo particolare metodo di. pensiero, e ha idee che
lo interessano più di altre. Ognuno può seguire queste sue particolari ten(lenze entro i limiti dello
schema di meditazione dato.
4. - Sia la vostra meditazione breve e concisa, dedicando un determinato numero di minuti ad ogni
parte. Non vi abbandonate a nebulose e oziose fantasticherie. Seguite il Vostro schema con la mente
ben sveglia senza divagare per sentieri secondari, anche se interessanti.
5. - Non cercate per ora di contemplare: la contemplazione è uno stadio molto avanzato. Per molti la
meditazione si limita alla concentrazione, per ora, se non potete raggiungere altro che questa, non ve ne
crucciate, questo è il primo passo e l'ulteriore non tarderà a verificarsi anche per voi, se persevererete.
6. - Siate regolari nella vostra meditazione, dedicando ad essa 15 minuti ogni mattina. Questo è un
impegno che si può sempre mantenere, a meno che non si sia pigri e ammalati.
7. - Meditate in posizione comoda, e con la spina dorsale eretta, evitando, 'però, ogni tensione.
Rilasciate ogni muscolo, nulla di contratto deve esservi in tutto il corpo.
Sedendo su di una seggiola, tenete però le gambe incrociate. Se però fate la meditazione in gruppo,
sedete, e tenete le mani appoggiate alle ginocchia e noi-, incrociate i piedi, teneteli invece posati sul
pavimento in posizione parallela. In tal modo l'energia si trasmette per l'uso collettivo del gruppo;
mentre quando meditate da soli, le gambe incrociate impediscono la dispersione dell'energia.
8. - Cercate di meditare sempre nel medesimo posto. L'atmosfera di quel particolare luogo s'impregna
delle formepensiero della meditazione sì da costruire automaticamente un piccolo tempio di natura
mentale, nel quale vi potrete ritirare con facilità sempre crescente. Naturalmente il vostro vero Tempio
è dentro di voi ed è lì che dovete imparare a ritirarvi e ad entrare il più sovente possibile, esso ha un
grande vantaggio, ed è che potete averlo sempre a vostra disposizione, ovunque andiate e ovunque vi
troviate.
9. - Badate al principio della meditazione che la vostra respirazione sia ampia e profonda, poi, quando
avete stabilito un ritmo costante ed equilibrato, non ci pensate più per tutto il tempo della meditazione.
Pensieri Seme (uno per ogni mese)
l. L'anima è luce, è impulso che muove all'azione, è, il centro che trovasi entro tutte le forme
manifestate.
2. Impara che la forma non è che il velo che nasconde lo splendore della Divinità.
3. L'uomo costruisce i suoi propri mondi col potere dei suoi processi mentali.
4. Rinunciando al non Sé, troviamo il sé.
5. La conoscenza intuitiva si sviluppa mediante la facoltà della discriminazione o del discernimento.
6. Che la parola della mia Anima sia emessa con forza verso gli altri, tale parola è: "Comprensione".
7. Una mente che può essere tenuta salda nella luce, può riflettere il puro Amore.
8. L'aspetto si forma gradatamente e si adegua ad essere un esponente o una impressione dell'energia
dell'Anima.
9. Per l'Anima, il corpo è soltanto un apparecchio ricevente e reagente sul piano fisico, è un mezzo di
espressione.
10. L'uomo è unità complessa e completa, una copia in miniatura del mondo esterno.
11. Quando l'innocuità e la buona volontà determinano e regolano l'avvicinamento mentale, non può
derivare altro che bene.
12, L'Amore dell'Unico Sé fluisce in tutti i Sé, e per il tramite di Essi fluisce in tutto ciò che esiste. Tale
Amore conferisce anche il potere di guarire.

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Il Testamento di Giovanni Paolo II

''Totus Tuus ego sum Nel Nome della Santissima Trinita'. Amen''. Inizia cosi' il testo del testamento del papa Giovanni Paolo II in data 6 marzo 1979 con le aggiunte successive. ''Vegliate, perche' non sapete in quale giorno il Signore vostro verra''' (cf. Mt 24, 42) - queste parole mi ricordano l'ultima chiamata, che avverra' nel momento in cui il Signore vorra'. Desidero seguirLo e desidero che tutto cio' che fa parte della mia vita terrena mi prepari a questo momento. Non so quando esso verra', ma come tutto, anche questo momento depongo nelle mani della Madre del mio Maestro: Totus Tuus. Nelle stesse mani materne lascio tutto e Tutti coloro con i quali mi ha collegato la mia vita e la mia vocazione. In queste Mani lascio soprattutto la Chiesa, e anche la mia Nazione e tutta l'umanita'. Ringrazio tutti. A tutti chiedo perdono. Chiedo anche la preghiera, affinche' la Misericordia di Dio si mostri piu' grande della mia debolezza e indegnita'. Durante gli esercizi spirituali ho riletto il testamento del Santo Padre Paolo VI. Questa lettura mi ha spinto a scrivere il presente testamento. Non lascio dietro di me alcuna proprieta' di cui sia necessario disporre. Quanto alle cose di uso quotidiano che mi servivano, chiedo di distribuirle come apparira' opportuno. Gli appunti personali siano bruciati. Chiedo che su questo vigili don Stanislao, che ringrazio per la collaborazione e l'aiuto cosi' prolungato negli anni e cosi' comprensivo. Tutti gli altri ringraziamenti invece, li lascio nel cuore davanti a Dio stesso, perche' e' difficile esprimerli. Per quanto riguarda il funerale, ripeto le stesse disposizioni, che ha dato il Santo Padre Paolo VI. (qui nota al margine: il sepolcro nella terra, non in un sarcofago, 13.3.92). ''apud Dominum misericordia et copiosa apud Eum redemptio''. Segue la firma e la data e poi un aggiunta del 5 marzo 1990: ''Dopo la morte chiedo Sante Messe e preghiere''. Poi un foglio senza data: ''Esprimo la piu' profonda fiducia che, malgrado tutta la mia debolezza, il Signore mi concedera' ogni grazia necessaria per affrontare secondo la Sua volonta' qualsiasi compito, prova e sofferenza che vorra' richiedere dal Suo servo, nel corso della vita. Ho anche fiducia che non permettera' mai che, mediante qualche mio atteggiamento: parole, opere o omissioni, possa tradire i miei obblighi in questa santa Sede Petrina. ''Anche durante questi esercizi spirituali - si legge in data degli esercizi spirituali 24 febbraio-3 marzo 1980 - ho riflettuto sulla verita' del Sacerdozio di Cristo nella prospettiva di quel Transito che per ognuno di noi e' il momento della propria morte. Del congedo da questo mondo - per nascere all'altro, al mondo futuro, segno eloquente (aggiunto sopra: decisivo) e' per noi la Risurrezione di Cristo. Ho letto dunque la registrazione del mio testamento dell'ultimo anno, fatta anch'essa durante gli esercizi spirituali - l'ho paragonata con il testamento del mio grande Predecessore e Padre Paolo VI, con quella sublime testimonianza sulla morte di un cristiano e di un papa - e ho rinnovato in me la coscienza delle questioni, alle quali si riferisce la registrazione del 6.III. 1979 preparata da me (in modo piuttosto provvisorio). Oggi desidero aggiungere ad essa solo questo, che ognuno deve tener presente la prospettiva della morte. E deve esser pronto a presentarsi davanti al Signore e al Giudice - e contemporaneamente Redentore e Padre. Allora anche io prendo in considerazione questo continuamente, affidando quel momento decisivo alla Madre di Cristo e della Chiesa - alla Madre della mia speranza. I tempi, nei quali viviamo, sono indicibilmente difficili e inquieti. Difficile e tesa e' diventata anche la via della Chiesa, prova caratteristica di questi tempi - tanto per i Fedeli, quanto per i Pastori. In alcuni Paesi (come p.e. in quello di cui ho letto durante gli esercizi spirituali), la Chiesa si trova in un periodo di persecuzione tale, da non essere inferiore a quelle dei primi secoli, anzi li supera per il grado della spietatezza e dell'odio. Sanguis martyrum - semen christianorum. E oltre questo - tante persone scompaiono innocentemente, anche in questo Paese in cui viviamo... Desidero ancora una volta totalmente affidarmi alla grazia del Signore. Egli stesso decidera' quando e comedevo finire la mia vita terrena e il ministero pastorale. Nella vita e nella morte Totus Tuus mediante l'Immacolata. Accettando gia' ora questa morte, spero che il Cristo mi dia la grazia per l'ultimo passaggio, cioe' la [mia] Pasqua. Spero anche che la renda utile anche per questa piu' importante causa alla quale cerco di servire: la salvezza degli uomini, la salvaguardia della famiglia umana, e in essa di tutte le nazioni e dei popoli (tra essi mi rivolgo anche in modo particolare alla mia Patria terrena), utile per le persone che in modo particolare mi ha affidato, per la questione della Chiesa, per la gloria dello stesso Dio. Non desidero aggiungere niente a quello che ho scritto un anno fa - solo esprimere questa prontezza e contemporaneamente questa fiducia, alla quale i presenti esercizi spirituali di nuovo mi hanno disposto''. Dopo la firma segue ''Totus Tuus ego sum''. Il 3 marzo 1982 si legge: ''Nel corso degli esercizi spirituali di quest'anno ho letto (piu' volte) il testo del testamento del 6.III.1979. Malgrado che tuttora lo consideri come provvisorio (non definitivo), lo lascio nella forma nella quale esiste. Non cambio (per ora) niente, e neppure aggiungo, per quanto riguarda le disposizioni in esso contenute. L'attentato alla mia vita il 13.V.1981 in qualche modo ha confermato l'esattezza delle parole scritte nel periodo degli esercizi spirituali del 1980 (24.II - 1.III) Tanto piu' profondamente sento che mi trovo totalmente nelle Mani di Dio - e resto continuamente a disposizione del mio Signore, affidandomi a Lui nella Sua Immacolata Madre (Totus Tuus)''. E il 5 marzo 1982 aggiunge ''In connessione con l'ultima frase del mio testamento del 6.III 1979 (: ''Sul luogo /il luogo cioe' del funerale/ decida il Collegio Cardinalizio e i Connazionali'') - chiarisco che ho in mente: il metropolita di Cracovia o il Consiglio Generale dell'Episcopato della Polonia - al Collegio Cardinalizio chiedo intanto di soddisfare in quanto possibile le eventuali domande dei su elencati''. Il 1 marzo 1985 (nel corso degli esercizi spirituali) si legge ''Ancora - per quanto riguarda l'espressione ''Collegio Cardinalizio e i Connazionali'': il ''Collegio Cardinalizio'' non ha nessun obbligo di interpellare su questo argomento ''i Connazionali''; puo' tuttavia farlo, se per qualche motivo lo riterra' giusto''. E la firma e' una sigla ''JPII''. Si salta poi agli esercizi spirituali dell'anno giubilare 2000 che si svolgono dal 12 al 18 marzo. ''Quando nel giorno 16 ottobre 1978 il conclave dei cardinali scelse Giovanni Paolo II, - vi si legge - il Primate della Polonia Card. Stefan Wyszynski mi disse: ''Il compito del nuovo papa sara' di introdurre la Chiesa nel Terzo Millennio''. Non so se ripeto esattamente la frase, ma almeno tale era il senso di cio' che allora sentii. Lo disse l'Uomo che e' passato alla storia come Primate del Millennio. Un grande Primate. Sono stato testimone della sua missione, del Suo totale affidamento. Delle Sue lotte: della Sua vittoria. ''La vittoria, quando avverra', sara' una vittoria mediante Maria'' - queste parole del suo Predecessore, il card. August Hlond, soleva ripetere il Primate del Millennio. In questo modo sono stato in qualche maniera preparato al compito che il giorno 16 ottobre 1978 si e' presentato davanti a me. Nel momento in cui scrivo queste parole, l'Anno giubilare del 2000 e' gia' una realta' in atto. La notte del 24 dicembre 1999 e' stata aperta la simbolica Porta del Grande Giubileo nella Basilica di San Pietro, in seguito quella di San Giovanni in Laterano, poi di Santa Maria Maggiore - a capodanno, e il giorno 19 gennaio la Porta della Basilica di San Paolo ''fuori le mura''. Quest'ultimo avvenimento, per via del suo carattere ecumenico, e' restato impresso nella memoria in modo particolare. 2. A misura che l'Anno Giubilare 2000 va avanti, di giorno in giorno si chiude dietro di noi il secolo ventesimo e si apre il secolo ventunesimo. Secondo i disegni della Provvidenza mi e' stato dato di vivere nel difficile secolo che se ne sta andando nel passato, e ora nell'anno in cui l'eta' della mia vita giunge agli anni ottanta (''octogesima adveniens''), bisogna domandarsi se non sia il tempo di ripetere con il biblico Simeone ''Nunc dimittis''. Nel giorno del 13 maggio 1981, il giorno dell'attentato al Papa durante l'udienza generale in Piazza San Pietro, la Divina Provvidenza mi ha salvato in modo miracoloso dalla morte. Colui che e' unico Signore della vita e della morte Lui stesso mi ha prolungato questa vita, in un certo modo me l'ha donata di nuovo. Da questo momento essa ancora di piu' appartiene a Lui. Spero che Egli mi aiutera' a riconoscere fino a quando devo continuare questo servizio, al quale mi ha chiamato nel giorno 16 ottobre 1978. Gli chiedo di volermi richiamare quando Egli stesso vorra'. ''Nella vita e nella morte apparteniamo al Signore... siamo del Signore'' (cf. Rm 14, 8). Spero anche che fino a quando mi sara' donato di compiere il servizio Petrino nella Chiesa, la Misericordia di Dio voglia prestarmi le forze necessarie per questo servizio. 3. Come ogni anno durante gli esercizi spirituali ho letto il mio testamento del 6.III.1979. Continuo a mantenere le disposizioni contenute in esso. Quello che allora, e anche durante i successivi esercizi spirituali e' stato aggiunto costituisce un riflesso della difficile e tesa situazione generale, che ha marcato gli anni ottanta. Dall'autunno dell'anno 1989 questa situazione e' cambiata. L'ultimo decennio del secolo passato e' stato libero dalle precedenti tensioni; cio' non significa che non abbia portato con se' nuovi problemi e difficolta'. In modo particolare sia lode alla Provvidenza Divina per questo, che il periodo della cosi' detta ''guerra fredda'' e' finito senza il violento conflitto nucleare, di cui pesava sul mondo il pericolo nel periodo precedente. 4. Stando sulla soglia del terzo millennio ''in medio Ecclesiae'', desidero ancora una volta esprimere gratitudine allo Spirito Santo per il grande dono del Concilio Vaticano II, al quale insieme con l'intera Chiesa - e soprattutto con l'intero episcopato - mi sento debitore. Sono convinto che ancora a lungo sara' dato alle nuove generazioni di attingere alle ricchezze che questo Concilio del XX secolo ci ha elargito. Come vescovo che ha partecipato all'evento conciliare dal primo all'ultimo giorno, desidero affidare questo grande patrimonio a tutti coloro che sono e saranno in futuro chiamati a realizzarlo. Per parte mia ringrazio l'eterno Pastore che mi ha permesso di servire questa grandissima causa nel corso di tutti gli anni del mio pontificato. ''In medio Ecclesiae''... dai primi anni del servizio vescovile - appunto grazie al Concilio - mi e' stato dato di sperimentare la fraterna comunione dell'Episcopato. Come sacerdote dell'Arcidiocesi di Cracovia avevo sperimentato che cosa fosse la fraterna comunione del presbiterio - il Concilio ha aperto una nuova dimensione di questa esperienza. 5. Quante persone dovrei qui elencare! Probabilmente il Signore Dio ha chiamato a Se' la maggioranza di esse - quanto a coloro che ancora si trovano da questa parte, le parole di questo testamento li ricordino, tutti e dappertutto, dovunque si trovino. Nel corso di piu' di vent'anni da cui svolgo il servizio Petrino ''in medio Ecclesiae'' ho sperimentato la benevola e quanto mai feconda collaborazione di tanti Cardinali, Arcivescovi e Vescovi, tanti sacerdoti, tante persone consacrate - Fratelli e Sorelle - infine di tantissime persone laiche, nell'ambiente curiale, nel Vicariato della Diocesi di Roma, nonche' fuori di questi ambienti. Come non abbracciare con grata memoria tutti gli Episcopati nel mondo, con i quali mi sono incontrato nel succedersi delle visite ''ad limina Apostolorum''! Come non ricordare anche tanti Fratelli cristiani - non cattolici! E il rabbino di Roma e cosi' numerosi rappresentanti delle religioni non cristiane! E quanti rappresentanti del mondo della cultura, della scienza, della politica, dei mezzi di comunicazione sociale! 6. A misura che si avvicina il limite della mia vita terrena ritorno con la memoria all'inizio, ai miei Genitori, al Fratello e alla Sorella (che non ho conosciuto, perche' mori' prima della mia nascita), alla parrocchia di Wadowice, dove sono stato battezzato, a quella citta' del mio amore, ai coetanei, compagne e compagni della scuola elementare, del ginnasio, dell'universita', fino ai tempi dell'occupazione, quando lavorai come operaio, e in seguito alla parrocchia di Niegowic, a quella cracoviana di S. Floriano, alla pastorale degli accademici, all'ambiente... a tutti gli ambienti... a Cracovia e a Roma... alle persone che in modo speciale mi sono state affidate dal Signore. A tutti voglio dire uno sola cosa: ''Dio vi ricompensi'' ''In manus Tuas, Domine, commendo spiritum meum''. La data e' del 17 marzo 2000.

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