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Diminuisce drasticamente l'aspettativa di vita sana degli italiani

Una delle più frequenti obiezioni che viene mossa a noi medici “allarmisti” è che, in barba ai rischi
ambientali, la speranza di vita – almeno nei paesi occidentali – non solo è cresciuta, ma sta ulteriormente aumentando. Sembrerebbe quindi che i veleni ( metalli pesanti , agenti cancerogeni, diossine, particolato ultrafine, pesticidi, radiazioni…) per i quali tanto ci agitiamo, non fossero poi così pericolosi nè in grado di danneggiarci più di tanto.
Forse, ancora una volta, siamo invece proprio noi ad avere ragione: andate sul sito della Commissione
Europea per la Salute ) e scegliete, come indicatore, l’aspettativa di vita alla nascita (Life expectancy at
birth) e l’aspettativa di salute alla nascita (Health life years at birth), cliccate in corrispondenza di “Italia” e questi sopra e sotto sono i grafici che visualizzerete. E’ chiaro per tutti che nel nostro paese, a partire dal 2003 vi è un crollo dell’aspettativa di vita in salute, crollo che è ancora più repentino nelle donne che non nei maschi: la vita continua ad allungarsi ma la vita in salute si accorcia drasticamente come, tra l’altro, non aveva mai fatto prima. Cosa sta succedendo? E’ evidente che la nostra salute sta rapidamente deteriorandosi per l’aumentare di patologie cronico-degenerative fra cui, in primo luogo il cancro, che purtroppo colpisce non solo gli anziani, ma sempre più spesso giovani e bambini. Questo dato, del resto perfettamente coerente con l’aumento del 60%, nel consumo di farmaci di classe A nel nostro paese dal 2000 al 2009, dovrebbe suscitare estrema attenzione non solo fra cittadini e addetti ai lavori, ma ai più alti livelli istituzionali se non altro per i costi economici ed assistenziali che tutto ciò comporta. E’ questo crollo della speranza di vita in salute che il Prof Ugo Bardi, ha definito, analogamente al picco del petrolio, il “picco della salute”. Le riflessioni che tutto ciò , in qualità di medico oncologo mi suscita sono tante, ma la prima è che mi sembra davvero paradossale che non ci si interroghi adeguatamente sulle cause di questo fenomeno, quasi che noi medici (ed in particolare noi oncologi che pure abbiamo sviluppato tanta sensibilità nei confronti della qualità della vita dei nostri pazienti), abbiamo di fatto dimenticato che la miglior qualità di vita si gode semplicemente quando non si ha bisogno di noi, nè delle nostre cure, esami o farmaci anche se sempre più “intelligenti”…. In questo periodo poi in cui da ogni dove siamo bersagliati da richieste di fondi per la ricerca sul cancro, vorrei fare a tutti una domanda: pensiamo davvero che sia questa la strada da battere per vincere questa malattia o non sarà che così facendopuntiamo a cronicizzare il cancro, ma non a debellarlo?
Il Presidente Nixon firmò nel 1971 il National Cancer Act, un solenne atto con cui dichiarava di voler
sconfiggere il cancro, e Gaylord Nelson fu l’unico membro del Senato a votare contro, quando gli fu chiesto ragione di ciò disse: ”semplicemente non riuscivo a vedere quale era la logica; pensavo che stessimo promettendo alla gente cose che non saremmo mai stati in grado di mantenere”. Oggi, nel 2011, dopo 40 anni a chi dobbiamo dare ragione? In U.S.A fino al 2005 sono stati investiti oltre 50 miliardi di dollari nella guerra contro il cancro, ma è sotto gli occhi di tutti che, se da un lato diminuisce l’incidenza di alcuni tipi di tumore (specie quelli correlati al tabagismo, abitudine fortunatamente in diminuzione specie nei maschi), dall’altro ci si ammala sempre di più per tumori alla prostata, testicolo, mammella, tiroide, linfomi , melanoma, pancreas, fegato… e soprattutto si ammalano sempre più giovani e giovanissimi. Proprio in questi giorni è comparso sui giornali di Brescia che in quella città vi sono state in un solo anno ben 60 nuove diagnosi dicancro fra bambini ed adolescenti, con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente: chi non si preoccuperebbe davanti a tali numeri? Certo, per alcuni tipi di tumore, anche in stadi avanzati, qualche miglioramento della sopravvivenza è stato raggiunto: ma a che prezzo, sia in termini di effetti collaterali che economici? Un articolo recente ha valutato che a New York negli anni ’90 si poteva prolungare di 11,5 mesi la vita di un paziente affetto da tumore al costo di 500 $, nel 2004, per lo stesso tipo di cancro e nel medesimo stadio, erano disponibili cure in grado di prolungare la vita di 22,5 mesi al costo di 250.000 $. Il ricercatore R.W Clapp che riporta questi dati si spinge oltre ed afferma: ”C’è uno straordinario profitto dell’industria farmaceutica in generale e la chemioterapia attualmente in uso o all’orizzonte è uno dei campi più promettenti….[...] La “target therapy” ( terapia mirata o intellligente n.d.r.) come descritta da Hanahan e Weinberg è il Santo Graal delle multinazionali del farmaco e ci si aspetta che il numero di persone affetta da cancro in U.S.A raddoppierà nelle due prossime decadi”.
Davvero possiamo onestamente pensare di poter sostenere questi costi e, soprattutto, che così facendo si
apra un reale spiraglio nella guerra contro il cancro? Siamo in tanti fra “addetti” e “non addetti” ai lavori a ritenere che questo approccio sia perdente e vorremmo che si invertisse al più presto la rotta, o che per lo meno la ricerca di efficaci terapie fosse accompagnata da pari investimenti per la rimozione delle cause del cancro: in U.S.A. il National Cancer Institute investe meno del 3% per la reale prevenzione della malattia e l’America Cancer Society addirittura meno dello 0.1 %…Qualcuno può onestamente ritenere che nel nostro paese siamo messi meglio?
E’ davvero sensato puntare tutta l’attenzione sulla ricerca di nuovi farmaci, senza di fatto mai puntare
l’attenzione sulle cause di queste malattie, evitando fra l’altro di fornire ai cittadini informazioni
scientificamente corrette, chiare, complete e dettagliate sui tanti agenti cancerogeni presenti nel nostro
habitat? E’ ora di passare dalle parole alle azioni: guardiamoci intorno, chiediamoci che ruolo hanno pesticidi, diossine, nichel, cadmio, cromo, piombo, mercurio, benzene, PCB, IPA … e gli altri numerosissimi veleni presenti ormai stabilmente non solo in aria, acqua, cibo, ma nel nostro stesso corpo. E’ ora di intraprendere azioni decise per ridurre la presenza di tali sostanze nell’ambiente, evitando ad esempio, di bruciare rifiuti o di inzuppare le nostre terre di pesticidi. Non sto inventando nulla di nuovo: nella lettera al Presidente Obama del 10 Aprile 2010 che accompagna il Report commissionato dal governo americano ad un Panel di Oncologi ”Reducing Environmental Cancer Risk, what we can do now”” troviamo scritte queste parole: ”il popolo americano, ancor prima di nascere, è bombardato continuamente da una miriade di combinazioni di esposizioni tossiche. Il Panel La esorta [ Presidente Obama] ad esercitare con forza tutto il potere della Sua carica per rimuovere le sostanze cancerogene e gli altri agenti tossici dal nostro cibo, dall’acqua e dall’aria, perché tutto ciò aumenta a dismisura i costi per la sanità, danneggia la produttività della nostra Nazione e devasta la vita degli Americani” Non mi sembrano cose difficili da capire; di certo, senza tema di smentita, posso affermare che il cancro da cui certamente – nel 100% dei casi – si guarisce è quello di cui NON ci si ammala!Riscopriamo quindi la Prevenzione Primaria, investiamo risorse per ridurre l’esposizione delle popolazioni agli agenti inquinanti e difendiamo una informazione rigorosa, indipendente, scientificamente corretta sui rischi ambientali, solo così potremo sperare di invertire la rotta e risalire la china.
Bibliografia

http://ec.europa.eu/health/indicators/healthy_life_years/data/index_en.htm

Agenzia nazionale del Farmaco AIFA –Osmed

http://ugobardi.blogspot.c

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Danei G.: Causes of cancer in the world: comparative risk assessment of nine behavioural and
environmental risk factors Lancet 366: 1784-1793, 2003
Clapp RW et al:
Environmental and Occupational Causes of Cancer, Lowell Center for Sustainable
Production, 2007
Devra Davis: La Storia Segreta della Guerra al Cancro
Samuel S. Epstein: How to win the war against cancer, 2005 http://www.preventcancer.com/
2008-2009 Annual Report Presidet’s Cancer Panel Reducing Environmental Cancer Risk, what we can do now
Patrizia Gentilini
Medico Oncologo ed Ematologo, Presidente ISDE Forlì

 

fonte

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Cosa mangiano i vegetariani?

"Ommioddio, non mangi carne, non mangi pesce, non mangi formaggi, non mangi uova... ma cosa mangi?!? Erba?!?!?"
è la frase tipica del carnivoro sgomento che non si capacita di non avere la sua fettina ai ferri o il panino al prosciutto o lo spezzatino tutti i giorni. Ammettetelo, che vi vien da dirlo ;-)

La vegan-reazione è quella o di scoppiare a ridere in faccia al malcapitato (che magari mangia tutti i giorni le solite 2-3 cose e crede di mangiare in modo "variato") o di sbattere la testa contro il muro dopo aver sentito questa frase per la millesima volta.

Ma la cosa migliore è mostrare tutte le cose che possiamo mangiare - alcune sono le stesse che mangiano i carnivori, anche se non se ne capacitano (perche' molti credono che la carne o il pesce o il latte o le uova ci siano in tutte le pietanze...), altre sono molto simili con qualche piccola variazione alla ricetta originale (ad esempio le lasagne sono facilissime da veganizzare e si possono preparare in tante varianti), altre ancora sono del tutto diverse, e sempre buonissime. Perfino quando mangiamo "erba" (leggi: insalata) mangiamo meglio del carnivoro medio (anche i carnivori mangiano insalata, ebbene sì), perchè sappiamo condirla con tante "aggiunte" gustose: il gomasio, le noci tritate, il lievito in scaglie, i semi di girasole...

Proponiamo qui una galleria fotografica di frighi e dispense vegan, che potrete poi mostrare, una volta fatta la scelta veg, a chi si dice così preoccupato per la mancanza di varietà della nostra alimentazione... quante cose diverse si possano preparare con gli ingredienti ritratti nelle foto crediamo sia chiaro anche al carnivoro meno fantasioso...

E qui sotto, potete vedere anche un filmato... da mangiarsi con gli occhi ;-)




A colazione



Fare una colazione vegan non è semplicissimo solo se si è fuori casa, perchè purtroppo oggi è molto difficile trovare al bar qualcosa di dolce (tipo croissant o altro) che non contenga latte o uova, o addirittura strutto (come accade nei dolci degli Autogrill, che quindi non sono nemmeno vegetariani!). A casa, però, come potete vedere dalle foto qui accanto, il problema non si pone assolutamente, c'è un mare di prodotti tra cui scegliere, sia dolci che salati.

Al posto del latte di mucca basta scegliere il latte di soia (eventualmente aromatizzato in vari gusti: vaniglia, cioccolato), di riso, di mandorle, d'avena, quel che preferite, oppure si può optare per il caffè, caffè d'orzo, bevande a base di cacao. Esistono tanti biscotti senza latte, burro e uova, si trovano sia nei negozi di alimentazione biologica sia nei normali supermercati. Anche alcune delle marche più diffuse producono dei biscotti vegan... senza farlo apposta :-) Basta leggere gli ingredienti per saperlo. Basta che non abbiano latte, burro, uova, miele, e siete a posto!

Se si è appassionati del pane-burro-e-marmellata, si può usare il "burro di soia" o una delle tante margarine vegetali in commercio, ovviamente senza esagerare, si tratta comunque di cibi molto grassi e quindi non salutari.

Altra opzione è una colazione a base di frutta, o una colazione salata, con crackers e fette biscottate guarniti da uno dei tanti patè vegetali in commercio (si trovano nei negozi di alimentazione naturale) oppure fatti in casa. Sempre consigliata è la frutta secca (nel muesli o da sola): le noci, mandorle, pinoli, nocciole, noci brasiliane, ecc. sono un alimento molto prezioso, oltre a essere buonissimo!

A pranzo



A pranzo di solito non c'è molto tempo, quindi la cosa più veloce da fare è un bel piatto di pasta o di riso o di altro cereale in chicco, con uno dei tanti possibili condimenti: un sugo alle verdure fatto in casa, una semplice spruzzata di varie erbe (prezzemolo, basilico, o altre erbe) tritate, con olio d'oliva, un legume (ad esempio i ceci stufati con un po' di cipolla sono buonissimi come condimento per la pasta corta), un sugo già pronto al seitan o alle verdure. Non deve mancare mai una spruzzata di lievito alimentare in scaglie (no, non lievito di birra di quello che si usa per fare il pane!) sopra la pasta: è buonissimo, aggiunge quel sapore in più che rende tutto più gustoso!

Molto comodo è preparare delle insalate di riso, di pasta, di farro, e quant'altro, che poi durano 2-3 giorni e sono già pronte. Fredde nei mesi estivi, da riscaldare nei mesi invernali.

Anche una ricca insalata è un piatto veloce e nutriente: verdure fresche con l'aggiunta di tofu a dadini (o sbriciolato), noci, gomasio (un condimento per l'insalata a base di semi di sesamo tostati e sale), lievito in scaglie, semi di girasole o di zucca (magari non tutto assieme, ma a rotazione :-) ), olio d'oliva, il tutto mangiato col pane, magari integrale, sazia e fornisce tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno nella giornata!

Se si mangia in mensa, è bene far presente ai cuochi le proprie esigenze, in modo che ne tengano conto nella preparazione dei pasti: a loro non costa nulla evitare di mettere, ad esempio, la pancetta nella zuppa o il prosciutto nei piselli stufati, e così quei piatti diventano adatti a tutti.

Al bar o al ristorante si trovano sempre scelte vegan per il pranzo, e se non ci sono, basta chiederle, se il gestore è gentile ed educato le metterà a disposizione, sennò... cambiate bar!

Lo spuntino

A chi non viene una "botta di fame" a metà pomeriggio?! Un po' a tutti, ed è consigliabile mangiare qualcosa per avere le energie per continuare a lavorare o studiare. Valgono un po' gli stessi consigli dati per la colazione, anche se in questo caso spesso non si è a casa ma a scuola o in ufficio, e quindi ci si deve portare qualcosa da casa.

Va benissimo della frutta, uno yogurt di soia, o dei biscotti, o un panino, magari col burro d'arachidi, o la crema di nocciole o di mandorle. Questi patè sono parecchio calorici, essendo a base di frutta secca, ma sono molto buoni e molto più salutari delle merendine confezionate.

A cena

A cena solitamente c'è un po' più di tempo per cimentarsi in piatti più elaborati, e allora si può far riferimento ai tanti libri e siti di ricette - ecco qui una carrellata di siti e libri di ricette vegan - poi basta riempire il proprio frigo con tutto il bendiddio delle foto che vedete qui accanto (ATTENZIONE: la cavietta a pelo lungo che vedete nella prima foto non si compra, si adotta, fate solo attenzione che non vi mangi tutta la verdura!), e mettersi al lavoro, non è difficile, basta seguire le istruzioni!

Di nuovo, guardando le centinaia di ricette disponibili, e le altre migliaia "inventabili" sul momento, viene davvero da ridere a pensare che c'è chi crede che noi vegan non sappiamo cosa mangiare e mangiamo solo insalata!

Di ricette ce ne sono già tante che usano solo ingredienti per noi tradizionali, cioè verdure, legumi, cereali, tipici della dieta mediterranea. Anche per chi ha poco tempo, è facile fare delle zuppe o stufati di legumi che poi durano per svariati giorni, e specialmente d'inverno si mangiano sempre volentieri, mentre per chi ha tempo e voglia di fare qualcosa di più impegnativo si possono preparare tutti i piatti della cucina tradizionale in versione vegan.

Ma ci sono anche tanti cibi nuovi da provare, nuovi per noi, ma tradizionali per altre culture: il tofu, il seitan, le "bistecche" o "spezzatino" di soia, le alghe, oppure "variazioni sul tema" inventate anche qui in Italia, come il "muscolo di grano", una variante del seitan.




Alghe: le alghe sono un cibo ricco di iodio e calcio, e sono un cibo tradizionale nei paesi orientali. Possono essere aggiunte in pezzi alle zuppe di legumi, per rendere gli stessi più digeribili, oppure possono essere usate come parte del ripieno in torte salate, grattugiate a piccoli pezzi sulle insalate, in condimenti per la pasta.

Proteine ristrutturate di soia: si presentano in forma di "bistecche" o "spezzatino" di soia disidratato, e vanno fatte rinvenire nel brodo vegetale per qualche minuto prima della cottura. Terminata questa operazione preliminare, possono essere cucinate proprio come il tradizionale spezzatino, o come scaloppine in padella, e hanno un sapore davvero ottimo, perché, non avendo un sapore proprio, si impregnano del sugo di cottura. Sono molto ricche di proteine, ma non contengono altri nutrienti, per cui è meglio non abusarne, e accompagnarle sempre con verdure.

Tofu: è una sorta di "formaggio" preparato col latte di soia. In realtà, anche se viene detto "formaggio di soia" non ha niente a che vedere coi latticini, quindi è meglio non farsi alcuna illusione in questo senso. Ne esistono moltissime varietà, con sapori molto diversi tra loro. Pochissime varietà sono buone mangiate "al naturale" con semplice olio e sale, ne esistono però un paio che hanno un gusto simile al formaggio "primosale" o alla mozzarella, e sono davvero molto buone. Le altre varietà sono invece ottime da usarsi in torte salate, stufati, o sformati, perché assumono il gusto degli altri ingredienti della pietanza. Anche il tofu è un alimento ricco di proteine.

Seitan: è un alimento a base di glutine di frumento, iperproteico, e, francamente... buonissimo! Viene venduto in vari formati: affettato per panini, aromatizzato con vari sapori; affumicato; a fette da mettere in padella; "informe" per spezzatini e stufati. Al contrario del tofu, è molto buono anche mangiato al naturale. Il suo aspetto ben si presta a creare delle "imitazioni" della carne, quindi lo troviamo in forma di würstel, di arrosto, di mortadella, ecc., ma, proprio perché a volte il suo sapore è così simile alla carne (specie nei würstel), non sempre è gradito ai vegetariani e vegani in queste sue forme.

Alle feste



Qui accanto potete vedere un frigo strapieno di tofu e seitan, pronto per essere usato per un cenone di capodanno per 100 persone! (capodanno 2005-2006)

Tanto per rendere l'idea di quanto appetitosi fossero i piatti preparati in quell'occasione... ecco il menu:

Antipasti:

Hummus alla libanese
Vol au vent ai funghi
Palline di tofu speziato al curry
Tofumini al verde
Primi:

Lasagne al ragù di seitan
Cous cous piselli e curry
Secondo e contorni:

Goulash di seitan con verdure
Lenticchie allo zenzero
Cavolfiore besciamellato
Dolci:

Strudel ai frutti di bosco con crema pasticcera
Panforte
Organizzare feste e cene con un menu vegan (a buffet, o con gli ospiti serviti al tavolo, a seconda di quello che viene più comodo) è uno dei modi migliori per far capire a tutti quanto sia buona la cucina vegan e quindi quanto sia del tutto realizzabile, questa scelta, da un punto di vista pratico, senza rinunciare alla buona cucina. Cercate di organizzarne qualcuna nella vostra città, sono anche un ottimo modo per raccogliere fondi per iniziative a favore degli animali!

Conclusione
Questa bella galleria fotografica di frighi e dispense vegan vuol fare capire solo una semplice cosa: che la cucina vegan offre una infinita varietà di cibi tra cui scegliere, di piatti da preparare, semplici e più complessi. Chi non sa cucinare, se la può cavare benissimo anche da vegan o comprando cose pronte o iniziando da piatti semplicissimi (non certo più difficili di quelli "da onnivori"), chi sa cucinare, a maggior ragione, può cimentarsi in tante variazioni rispetto ai piatti tradizionali o in piatti del tutto nuovi (se pensate "ma no, certe cose non si possono fare"... vuol dire che, al contrario di quanto credete, non è vero che sapete cucinare ;-) O che siete prevenuti o vi manca la creatività).

Perciò: niente scuse, vegan si può, e quindi vegan "si deve"!

 

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fonte : http://www.vegfacile.info/mangiare-vegan.html

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Anche il sole e' in subbuglio : eruzione solare straordinaria

Come Londra esplode in violenze senza precedenti, il Medio Oriente continua ad essere teatro di rivolte e massacri e le borse continuano ad oscillare pericolosamente senza “controllo”, il fratello Sole continua ogni giorno a ricordarci che tutto questo “tumulto” è nulla in confronto a quello che succede nella palla di plasma magnetizzato che spicca sulle nostre teste.

Quello era un X7, ed è avvenuto ieri mattina. Che visto così può sembrare nulla, mentre invece è un evento straordinario. Si tratta di una eruzione solare potentissima, avvenuta ieri, potenzialmente in grado di mettere fuori uso i nostri “cari” satelliti per le comunicazioni (potenzialmente perché tutte le verifiche sono in corso), ed ha causato blackout nelle comunicazioni radio VLF ed HF (per capirci, ne hanno risentito i militari ed altre infrastrutture governative).

L’eruzione fortunatamente è avvenuta in una parte di Sole che non punta direttamente la terra, dunque ha lambito parzialmente il nostro pianeta. L’evento è stato studiato e riportato dal Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA, tale telescopio, di recentissima attivazione (primavera 2010), è un laboratorio orbitante creato per monitorare l’attività solare, avvisare e permettere di proteggere le infrastrutture dell’uomo da questo tipo di eventi.

Le eruzioni solari sono categorizzate tramite diverse classi da C (deboli) passando per M (Medie) a X (violente), possono mettere fuori uso satelliti, sistemi di comunicazione a terra ed addirittura generare black out delle reti di distribuzione dell’energia elettrica. Infatti le correnti geomagnetiche che si possono creare, se incanalate negli elettrodotti, possono far saltare i trasformatori delle centrali elettriche. Negli anni Ottanta è successo in Quebec…

L’evento avvenuto ieri, come già detto, è stato categorizzato come “X7”, cosiderando l’ulteriore classificazione da 1 (minimo) a 10 (massimo) all’interno della classe X.



La tempesta solare è costituita da tre componenti: radiazione ultravioletta e raggi X, che raggiunge la Terra in 8 minuti; una seconda componente di particelle relativistiche, che arrivano in qualche ora; infine, una bolla di plasma di enormi dimensioni che può investire la Terra nei giorni successivi al brillamento.

Sebbene quest’ultima eruzione sia stata molto violenta, grazie al fatto che la direttrice dell’esplosione lambiva la terra marginalmente, sono state riportate solo alcune interruzioni nelle comunicazioni radio VLF ed HF, non sono attese per i prossimi giorni grosse quantità di plasma, tali da indurre problematiche ulteriori.



Niente pericolo invece per noi “comuni mortali” che sulla terra siamo protetti dalla magnetosfera. L’unico problema può riguardare passeggeri, e in particolare il personale di bordo, sulle rotte aeree in vicinanza dei poli, dove le linee di campo magnetico convogliano le particelle di alta energia provenienti dal Sole.

Tutto bene quindi, per ora possiamo continuare ad ammazzarci fra di noi, il sole resta a guardare, manda solo qualche sporadico segnale…per ora.
FONTE : http://www.basilic.it/sole-in-subbuglio-9-agosto-eruzione-solare-straordinaria/

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Io sono la causa dei miei problemi e il mezzo per risolverli

“Io sono la causa dei miei problemi e il mezzo per risolverli”.

Non delegare ad altri il tuo benessere e la tua salute: sii artefice del tuo stesso destino.

La prima e più importante prevenzione contro le malattie

è l’equilibrio e la moderazione.

La guarigione non è un evento passivo ma un’esperienza

da vivere consapevolmente.

Non aspettare di ammalarti per prenderti cura di te stesso.

Se oggi non hai tempo per prevenire la malattia domani dovrai trovarlo per curarti.

Abbi la consapevolezza che tutte le malattie possono essere guarite.

In ogni debolezza si riflette il lato oscuro della nostra natura.

Segui il flusso del cambiamento incessante delle cose

invece di ostacolarlo.

Non affidare a nessuno il compito di renderti felice.

Ogni ostacolo è soprattutto una prova che contiene un messaggio: sappi interpretarlo.

Vivi con entusiasmo nel presente, apprezza il valore delle cose

e sii grato alla vita.

Impegnati a superare i tuoi limiti e ad essere oggi migliore di ieri.

Ricordati che ogni errore se paga con una sofferenza

e che non vi è pensiero o azione che non abbia i suoi effetti universali.

Non è la vittoria sugli altri che conta ma il trionfo su se stessi.

Cerca di non fare mai lo stesso errore.

Vivi come se ogni tua azione dovesse essere commessa davanti a tutti.

Male è tutto ciò che si oppone alla vita, bene è tutto ciò che la custodisce.

L’indifferenza verso il dolore altrui è il vero cancro del genere umano.

Quando un uomo non vuole fare il suo dovere

tira in ballo le mancanze degli altri.

La maggior parte degli uomini passa la vita a dire

ciò che gli altri dovrebbero fare per migliorare le cose.

Tutti vogliono cambiare il mondo ma nessuno vuole cambiare se stesso.

Il male si genera più dall’indifferenza dei molti

che dalla violenza dei pochi.

Affinché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all’azione.

Veramente spregevole non è colui che fa del male

ma chi non sa fare il bene.

Non pretendere più di quanto sai dare.

Ti ama veramente colui che ti vorrebbe migliore.

Ricco non è colui che ha maggiori sostanze ma chi ha meno bisogni.

Spesso l’infelicità nasce dalla troppa ingratitudine del cuore.

Il momento più buio della notte è anche l’inizio del giorno.

Se cerchi un compagno senza difetti resterai solo.

L’amore è la follia dei saggi e la saggezza dei folli.

Non esiste barriera che l’amore non possa infrangere.

L’amore è delirio, è cascata che frange le dighe,

che scende atterrando tutto quanto non è amore.

La dolcezza è un tratto divino: nulla è più forte della dolcezza

e nulla è tanto dolce quanto la vera forza.

Una lucciola riscalda più del sole quelli che la sanno guardare.

Tutte le cose parlano per chi sa ascoltare.

Un cielo troppo oscuro non può schiarirsi senza una tempesta.

Sapere, senza sapere amare, è niente e a volte è peggio di niente.

Bisogna aver fatto molto per capire che non si è fatto abbastanza.

La più grande disgrazia che possa capitarci è di non essere utili a nessuno.

La più grande scienza permette all’uomo di scoprire

la sua sconfinata ignoranza.

La verità è una luce che acceca chi non è abituato a guardarla.

Non si insegna agli uomini ad essere onesti

però si insegna loro tutto il resto,

intanto questi non si vantano di sapere tutto il resto quanto di essere onesti.

Non si vede bene che col cuore: l’essenziale è invisibile agli occhi.

Sono più le cose che ci spaventano

che quelle che realmente ci minacciano.

Equilibrio e moderazione sono sempre sinonimo di forza.

E quando cala il gelo che si vede se i pini e le querce

sono gli ultimi a perdere le foglie.

L’uomo superiore cerca se stesso, l’uomo comune cerca gli altri.

Il viaggio più lungo è quello alla ricerca di se stessi.

Le difficoltà sono il cammino più breve per arrivare alla meta.

Non badate a ciò che dicono gli altri ma a ciò che fanno.

Tutti vorrebbero un amico ma nessuno si preoccupa di esserlo.

Siamo sordi alle parole di Dio ma pretendiamo che Lui ascolti le nostre.

Basta credersi migliori degli altri per diventare peggiori di tutti.

E’ meglio tacere e sembrare stupidi che parlare e levare ogni dubbio.

Molti pregano per ottenere quello che desiderano,

il saggio per apprezzare quello che ha.

Vi sono pulcini che quando diventano galli

credono che il sole si levi per sentirli cantare.

Sii breve, al giudizio finale ciò non sarà che un vantaggio.

Da cosa mangia (e da come mangia) si riconosce un uomo.

La povertà è un’indisposizione momentanea

mentre la ricchezza è una malattia cronica.

La nostra colpa maggiore sta nel preoccuparci delle colpe degli altri.

La parola verità ha perso di significato

da quando la menzogna è diventata utile.

Non credo in quello che dici ma lotterò fino alla morte

per il tuo diritto a dirlo.

Se si andasse in fondo alle cose si avrebbe pietà perfino delle stelle.

Una parte degli uomini opera senza pensare,

l’altra metà pensa senza operare.

La salute è come la coscienza: tiene conto di tutto.

Quando gli dei vogliono punirci esaudiscono le nostre preghiere.

 

AUTORE DEI CONSIGLI DI BUON COMPORTAMENTO : Franco Libero Manco

 

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ESSENZA DEL VEGETARISMO?

Il termine “vegetariano” deriva dalla radice sanscrita Vag che significa gagliardo; tale radice si trova anche nel sostantivo della lingua latina Vigor, che significa vigore, salute e nell’aggettivo Vegetus che significa sano, pieno di vita. Il termine Vegetarianesimo fu coniato nel 1847 in Inghilterra dalla prima Vegetarian Society, fondata da William Cowherd della Chiesa Cristiana della Bibbia e adottato poi nel 1857 in Germania ed in Francia nel 1875. Dal 1889 si parla di vegetarismo e dal 1920 di fruttarismo, mentre il Il temine vegan fu coniato da Donald Watron nel 1944 quando fondò a Londra la Vegan Society.

 

Il vegetarismo non è un compendio di norme alimentari intese a tutelare la salute; non è un movimento di nutrizionisti alternativi; non è l’ideologia rampante delle ultime generazioni e non è nemmeno la tendenza spontanea verso un romantico ritorno alla natura nel rispetto di tutti i viventi. Il vegetarismo (e nella sua più ampia definizione “vegetarianesimo”) è l’espressione più alta, profonda e matura dell’intelligenza positiva e della coscienza universale protesa verso il bene, la verità, la vita e l’evoluzione integrale dell’uomo in a armonia con tutti gli esseri. Nella sostanza è il ritorno al piano originale di Dio per il creato enunciato dai grandi mistici di ogni dottrina religiosa e filosofica.

 

Il vegetarismo, anche se si manifesta platealmente nelle ultime generazioni specialmente occidentali, affonda le sue radici nei lontani millenni della storia traendo il suo insegnamento dal pensiero dei più grandi illuminati della terra in una sorta di sincretismo universale facendo proprio il pensiero dei grandi filosofi, dei grandi iniziati, dei grandi mistici, letterati e scienziati di ogni tempo e paese base della morale e della spiritualità umana.

 

Il vegetarismo fa suo l’anelito dell’uomo verso la liberazione integrale dai condizionamenti fisici, mentali e morali e lo rende libero e artefice del proprio destino, della propria salute fisica, del proprio equilibrio mentale, dello sviluppo della propria sfera emozionale e della propria elevazione spirituale.

 

Fulcro fondamentale della visione vegetariana è il rifiuto della violenza, in empatica adesione al pensiero janista, al sentiero dell’amore enunciato da Cristo, alla legge della compassione indicato da Buddha, alla via della rettitudine raccomandato da Zoroastro e da Pitagora.

 

La cultura della scienza e dell’etica vegetariana supera le barriere ideologiche, razziali, culturali, religiose, politiche per valorizzare le differenze formali, e sostanziali positive, per espandersi a raggi concentrici sempre più vasti dall’uomo ad ogni essere vivente.

 

Nella sua pratica attuazione il vegetarismo vuole dare all’individuo gli strumenti per essere artefice del proprio destino attraverso la consapevolezza delle proprie capacità di recuperare e conservare la propria salute fisica, di favorire il proprio equilibrio mentale e sviluppare la propria sfera emozionale e il proprio sviluppo spirituale attraverso stili di vita e abitudini alimentari conformi alla nostra natura di esseri pacifici e fruttariani: da ciò che mangiamo, dalla qualità dei nostri pensieri e dal nostro stato emotivo dipende il nostro benessere, la nostra felicità e l’armonico convivere.

 

Il superamento da ciò che genera disarmonia nel nostro essere, oltre a prevenire la malattia e ripristinare l’equilibrio energetico dell’individuo rafforzando le sue difese immunitarie, consente di sviluppare una coscienza giusta e compassionevole, una personalità serena, forte e positiva nei confronti della vita rendendo l’individuo parte attiva della sua stessa guarigione.

 

Il vegetarismo, quindi, supera la concezione meccanicistica, settoriale e sintomatologia della medicina convenzionale per intervenire sulle cause che determinano la malattia, secondo approcci terapeutici alternativi, naturali, di tipo olistico, ambientali e comportamentali.

 

Il vegetarismo dunque si propone di: dare all’individuo gli strumenti di difesa dalle malattie derivanti da alimentazione e stili di vita contrari alla nostra natura; favorire il rispetto della vita in tutte le sue manifestazioni; debellare la fame nel mondo e salvaguardare la natura; sensibilizzare la coscienza umana verso le necessità vitali di ogni essere vivente; abolire la violenza in senso lato mettendo in atto il principio “non ammazzare” e “non fare ad altri ciò che non vorresti ti fosse fatto”; opporsi ad ogni pratica di sfruttamento dell’uomo come dell’animale sviluppando una mentalità di pace, di condivisione, di non predominio.

 

Da una nuova cultura umana fondata sulla consapevolezza delle possibilità di autodeterminare la propria condizione fisica, psichica e morale e da una nuova sensibilità umana aperta alla condivisione e al rispetto dei più deboli è possibile porre le basi per la per un mondo libero dalle malattie, dalla violenza e dal dolore.

 

Vivere secondo i principi etici del vegetarismo significa:

 

- estendere i codici del diritto dall’uomo ad ogni essere in grado di soffrire;

- valorizzare le differenze formali e sostanziali componenti la vita;

- estendere i principi: non ammazzare e non fare agli altri quello che non vorresti per te stesso dall’uomo ad ogni essere senziente;

- anteporre il biocentrismo alla visione antropocentrica;

- responsabilizzare l’individuo delle proprie scelte che sono in grado di condizionare il destino collettivo e quindi non delegare altri a tutelare il proprio bene fisico, mentale e spirituale.

 

POPOLI VEGETARIANI

 

Per quanto concerne gli esempi pratici da stimare, si possono citare oltre agli Hunza del Kashmir, il popolo dei Vilcabamba dell’antico Perù, che seguiva una dieta spartana attorno alle 1200 calorie giornaliere e viveva a lungo sino all’età di 120-140 anni, godendo ottima salute; o gli indigeni del Monte Hagen nella Nuova Guinea, i quali si alimentano con cibi, germogli, canna da zucchero, banane, noci varie, verdure, cuore di palma, oltre alle patate cotte, introducendo, secondo studi 9,92 gr di proteine giornaliere, godono anch’essi ottima salute e compiono notevoli sforzi fisici; i Carani Guarani dell’America del Sud, i quali mangiano molta frutta masticando lentamente ogni boccone, in assoluto silenzio e vivono con gioia e letizia. E poi i russi del Caucaso, gli indiani del Toda (India) e quelli dello Yucatan del centro America.

 

Questi popoli hanno in comune un’esistenza all’aria aperta, aria pura, un’intensa attività fisica in natura, sufficienti ore di sonno, un’alimentazione frugale povera in calorie, proteine e grassi con largo consumo di frutta e verdure crude e cibi integrali; non assumono farmaci e non beneficano di assistenza sanitaria, non soffrono stress particolari, sono lontani dai conflitti psichici tipici della civiltà moderna più economicamente ed industrialmente avanzate come quella occidentale e americana.

 

Associazione Vegetariana Animalista

Associazione di Volontariato Onlus affiliata all’EVU

via Cesena 14 Roma 00182 tel. 06 7022863 – 3339633050

c.c.p.n. 58343153; c.f.n. 97365030580

In collaborazione con ABIN (Associazione Bergamasca di Igiene Naturale)

www.vegetariani-roma.it; www.universalismo.it; www.medicinanaturale.biz

AUTORE ARTICOLO : Franco Libero Manco

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