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Microonde nemiche della vita

Immaginati in un concerto di musica, sentendo un quartetto di strumenti a corda che suona belle melodie di Mozart. Tutto è ben accordato e armonioso. Immediatamente arriva dietro a te un rumore assordante: una banda di rock con gli strumenti scordati e grandi casse acustiche distruggono a martellate, le melodie. Tu ti senti come se avessi ricevuto un colpo alla testa. Il quartetto si azzittisce…questo stesso effetto brutale e distruttivo hanno le microonde comparato al riscaldamento tradizionale sul fornello.

 

 

 

Quando riscaldiamo una zuppa, il calore che viene dalla fiamma del fornello passa pian piano dalla pentola alla zuppa. L’olio nella friggitrice scalda e questo calore passa alla verdura o ad un altro alimento che vuoi scaldare. Quando cucini il riso il calore fa diventare porosa la parete delle cellule del chicco, l’acqua entra facendo gonfiare il chicco, che diventa morbido da masticare.

 

Quando la cottura è rapida – senza lasciar che l’alimento su rammollisca troppo – e quando evitiamo le fritture, che elevano troppo la temperatura, negli alimenti iniziano alcuni processi simili alla digestione nel corpo umano. In un certo senso la cottura riduce il lavoro dell’organismo. ( E’ vero che si formano anche altre sostanze che possono far male, ma questo è un altro discorso).

 

Nel microonde gli alimenti non sono esposti a un calore dolce, ma sottoposti in modo cruciale a una vibrazione tecnica, dura e anti-naturale.

 

Al contrario della luce solare e delle altre vibrazioni della natura, le vibrazioni del microonde non hanno come principio la corrente elettrica continua, ma la corrente alternata. Nel microonde, la corrente alternata fa sì che gli atomi, le molecole e le cellule cambiano polarità 2.5 bilioni di volte per secondo. Le cellule piene d’acqua entrano in un gigantesco caos e così, l’attrito libera calore che scalda gli alimenti. Le molecole e le cellule sono polarizzate in modo distruttivo. Tutta la vita finisce, come tanti scienziati – Varga, Hertel e altri – dimostrano. Così nascono radicali liberi che causano grandi disagi nel corpo umano.

 

Per la immensa quantità di energia, le cellule degli alimenti si aprono in maniera esplosiva e la loro struttura biologica muore. Questo processo di distruzione assomiglia al processo di irradiazione degli alimenti. La proteina è più alterata che negli altri processi di cottura; il grasso del latte è trasformato in palline giganti; elementi vitali coma la vitamina C – per esempio, nel succo d’arancia sterilizzato al microonde questo è comune – o l’acido folico sono distrutti o degradati.

 

Durante i milioni di anni di storia dell’evoluzione, l’essere umano mai ha avuto contatto con questo tipo di alimentazione, che comincia ad agire nel suo organismo come un veleno. Questo fu constatato in ricerche minuziose che mostrarono gli effetti degli alimenti fatti nel forno a microonde e sull’essere umano. (1)

 

Gli alimenti scaldati, scongelati o cotti nel microonde (latte e legumi) causarono alterazioni nel sangue:

 

diminuzioni dei tassi di emoglobina e dei linfociti (cellule che difendono l’organismo dalle malattie). Queste alterazioni indicano l’inizio di un processo morbido. Appare anche all’inizio di un processo cancerogeno. Oltre a questo fu provato che alimenti fatti nel forno a microonde trasmettono al vibrazione nociva, della microonda all’organismo che lo consuma. Così, possono apparire lesioni simili a quelle che conosciamo quando si subiscono irradiazioni dirette da microonde.

 

Anche se gli apparecchi dei microonde avessero una chiusura perfetta – che non c’è – la radiazione nociva prodotta sarebbe trasmessa all’essere umano. nella letteratura scientifica, appaiono innumerevoli casi di lesioni da microonde. Il ricercatore Kàs, dell’università di Monaco, Germania, ha constatato, che le microonde pregiudicano le funzioni cerebrali; Levengood ha confermato mutazioni genetiche; Thomas mise in guardia, nella rivista medica tedesca, contro gli effetti nocivi delle microonde sul sistema nervoso centrale; il ricercatore nord-americano Knes dimostrò che le microonde possono provocare il distaccamento della retina, etc.

 

In Germania e in Svizzera si sono formati gruppi che protestano contro le installazioni di nuove torri di trasmissione, pianificate dalle poste, in aree densamente popolate. Sono molto conosciuti i danni nelle foreste intorno alle emittenti, provocati dalle radiazioni delle microonde. Con altre nuove emittenti colpirebbero direttamente la popolazione.

 

Nella preparazione degli alimenti, si è constatato che alcuni ortaggi, come carote o broccoli, non diventano ben morbidi nel forno a microonde, anche dopo irradiazione più prolungata, nonostante che la struttura cellulare sia completamente distrutta. L’economia di tempo o d’energia elettrica osservata per piccole quantità va diminuendo nella preparazione della quantità necessaria per una famiglia di quattro persone. L’economia di tempo è piccola quando la preparazione degli alimenti è fatta a tappe, poiché addizionare alimenti è molto più facile in una pentola aperta sul fornello elettrico o a gas. Siccome i cristalli di ghiaccio assorbono meno energia dell’acqua sorge un problema al momento di scongelare: le parti esterne degli alimenti risultano cotte, invece la parte interna è ancora congelata. La cottura è diseguale e i batteri, principalmente le salmonella, non sono totalmente distrutti. Questo contribuisce alle intossicazioni da salmonella, che aumentano ogni anno. Riscaldando il biberon nel microonde, abbiamo il problema contrario: il contenuto all’interno sta già bollendo e fuori è ancora tiepido, questo ha già causato ustioni. Esiste un altro fattore importante: il forno a microonde offre molta rapidità e comodità quando usato per decongelare e scaldare piatti pronti, ma aumenta ancora di più gli scarti di imballaggio. Nessuno si ammalerà se mangerà alcune volte piatti passati al microonde. Ma chi lo fa di regola, per anni e anni, rovinerà la sua salute. Anche senza l’uso di microonde i piatti pronti congelati sono la peggiore cosa che si possa immaginare dal punto di vista di un’alimentazione salutare.

 

Questi piatti praticamente non contengono nessun elemento vitale, ma sono pieni di ogni tipo di additivo. Questo tipo di alimentazione indebolisce il sistema immunitario e la vitalità, le persone non hanno energia per lavorare, sono stanche e, alla fine, si ammalano.

 

Le microonde, comunque, distruggono la vitalità.

 

 

 

Dr. Devanando Otfried Weise

 

Fonte: Lebenskunde – Magazin – maggio 1992

 

 

 

(1) Prof. Dr. Bernhard Blanc, do Instituto de Biochimica da Universidade Federal ETH, Lausanne, Svizzera. Dr. Hans H. Hertel, do projeto de ricerca de Biologia Ambiental, Watterwill, Svizzera

 

 

 

 

 

www.disinformazione.it

 

 

 

 

 

 

 

http://www.laleva.cc/ambiente/microonde.html

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FORNO A MICROONDE

 

LA RICETTA PER AMMALARSI DI CANCRO

 

 

 

 

 

Esiste da dieci anni una prova, che il tribunale svizzero ha soppresso, che dimostra come il cibo trattato con le microonde possa danneggiare il sangue in modo rilevante. Studi più recenti hanno aggiunto prove evidenti che il forno a microonde è un rischio per la salute.

 

 

 

Nel 1989, un nutrizionista svizzero, il Dottor Hans-Urich Hertel fece delle scoperte allarmanti sull'uso del forno a microonde. Ma nonostante ciò per più di dieci anni ha dovuto lottare per avere il diritto di far sapere al mondo che cosa aveva scoperto.

 

 

 

Il punto che ha cercato in tutti i modi di rendere noto al pubblico è di interesse vitale per i consumatori : tutti i cibi che vengono cucinati o scongelati nel microonde possono causare dei cambiamenti del sangue che indicano lo sviluppo di un processo patologico presente anche nel cancro.

 

 

 

Nonostante ciò, Hertel per tutto questo tempo, è stato preso in giro dai fabbricanti di forni a microonde che hanno usato le leggi svizzere sul commercio per tappargli la bocca al punto di minacciare di rovinarlo.

 

 

 

Nel Marzo 1993, il Tribunale per il Commercio di Berna, a segui-to di una denunzia della Associazione Svizzera dei Produttori di Apparecchi Elettrici Domestici ed Industriali, ha fatto divieto al Dottor Hertel di dichiarare pubblicamente o per scritto, che i forni a micro-onde sono dannosi alla salute. Non ubbidire a questo ordine avrebbe potuto significare una multa di 5000 Franchi Svizzeri o addirittura un anno di prigione.

 

 

 

La Corte Federale di Losanna ha confermato questo verdetto nel 1994 giustificandolo sulla base della Legge Svizzera contro la Concorrenza Sleale che proibisce "dichiarazioni discriminanti, false, ingannevoli e dannose contro un produttore e i suoi prodotti" (Giornale delle Scienze Naturali, 1998;1: 2-7) una legge che prende esclusiva-mente in considerazione la facoltà di impedire il commercio in sé e non l'intento di nuocere.

 

 

 

Tale legge imbavaglia anche la stampa svizzera poiché qualsia-si osservazione che possa essere considerata una critica del forno a microonde può con facilità portare ad un processo. Le opinioni svizzere sulle scoperte del dottor Hertel non sono condivise dal resto dei paesi europei. Nell'Agosto del 1998, La Corte Europea dei Diritti Umani stabilì che l'ordine del silenzio emesso dalla corte svizzera contro il Dottor Hertel era contrario al diritto di libertà di espressione : La Corte Europea ordinò anche alla Corte Svizzera di pagare un com-penso di 40.000 franchi svizzeri come risarcimento.

 

 

 

Pur avendo vinto la causa da due anni, il Dottor Hertel è ancora in attesa che il Tribunale svizzero cambi la sentenza precedente e gli tolga la multa di 8000 franchi. Nel frattempo le sue scoperte sensaz-ionali sono state convalidate da testimonianze che spuntano qua e là in tutto il mondo.

 

 

 

DA DOVE E' INIZIATO TUTTO QUESTO?

 

 

 

Si ritiene da parte di molti che i forni a microonde siano stati ideati durante la seconda guerra mondiale in Germania per facilitare la preparazione del cibo nei sottomarini; altri dicono che gli stessi scienziati svilupparono tale invenzione per facilitare le manovre durante l'invasione dell'Unione Sovietica. In ogni modo l'invenzione è databile dalla Seconda Guerra Mondiale.

 

 

 

Dopo la guerra, questa tecnologia fu importata negli USA dove fu sviluppa e come risultato il primo forno a microonde fu messo in commercio nel 1952 dalla Raytheon. Da quel momento in poi, questa tecnologia è stata adottata in tutto il mondo senza che venissero fatte ricerche sui possibili effetti dannosi da parte delle autorità di nessun paese.

 

 

 

Solo negli anni '70 cominciarono a comparire dei rapporti che mettevano in dubbio la sicurezza dei cibi cotti a microonde. Studi istologici sui broccoli e le carote cotti a microonde rilevarono che la struttura molecolare dei nutrimenti erano deformati a tal punto da distruggere le pareti cellulari quando, nella cucina tradizionale, la struttura cellulare rimane intatta (Journal of Food Science, 1975;

 

40 : 1025-9).

 

 

 

 

 

 

 

IL FUNZIONAMENTO DI UN FORNO A MICROONDE

 

 

 

Il forno a microonde usa un dispositivo chiamato magnetron, che fa oscillare un fascio elettronico ad una frequenza molto alta, producendo così una radiazione di microonde (MW). Gli apparecchi domestici o industriali usano una frequenza di 2.45 gigahertz (Ghz)

 

ad una potenza di 400-900 watts per un forno domestico standard, la cui alimentazione è progettata per fornire 4000 impulsi al magnetron.

 

La frequenza di 2.45 Ghz si usa perché l'acqua assorbe l'energia

 

elettromagnetica più velocemente e al massimo grado a questa fre-

 

quenza, dando così modo al cibo che contiene acqua di riscaldarsi rapidamente.

 

 

 

Le molecole contenute nel cibo sono costrette a allinearsi con

 

il campo elettrico molto rapidamente e ad oscillare intorno al proprio asse. Il calore viene prodotto dalla notevole frizione intermolecolare.

 

 

 

Le microonde vengono proiettate dal magnetron all'interno del forno, dove riscaldano il cibo dall'interno verso l'esterno, a differenza dei forno tradizionali che fanno il contrario. Il riscaldamento dall' interno cosa può lasciare delle zone fredde e da ciò la necessità di ruotare costantemente il piatto.

 

 

 

Il massimo livello di perdita permesso dalle norme attuali corris-ponde a una potenza di densità di 5 milliwatts per centimetro quadrato alla distanza di 5 centimetri dalla porta del forno. Questo valore si basa su misurazioni standard per radiazioni MW che sono oggetto

 

di discussione fra coloro che sostengono che gli effetti atermici delle radiazioni MW dovrebbero essere tenuti in considerazione solo quan- do i livelli di radiazione registrati sono bassi (come ad esempio con i cellulari). Lo sportello del forno stesso dovrebbe essere controllata periodicamente per assicurarsi che non ci siano eccessive perdite.

 

 

 

 

 

 

 

LA RICERCA DI HERTEL

 

 

 

Undici anni fa, il Dottor Hertel, un medico nutrizionista che ave-va già lavorato per diversi anni per una società alimentare svizzera,

 

si mise in contatto con il Professor Bernard Blanc dell' Istituto Federale di Tecnologia per sviluppare un programma di ricerca a largo raggio sull'effetto del cibo trattato con microonde negli esseri umani. I due scienziati decisero in seguito di ridurre la loro ricerca ad un livello più limitato, quando il Fondo Nazionale Svizzero non si dichiarò dispon-ibile a finanziare il loro progetto.

 

 

 

Selezionarono otto individui dell'Istituto di Macrobiotica di Kientel in Svizzera che seguivano una dieta strettamente macro-biotica, compreso anche il Dottor Hertel: questo per ridurre al minimo la presenza di elementi che avrebbero potuto essere considerati fuor-vianti per i loro effetti sull'analisi del sangue. Tutti i volontari avevano un'età compresa fra i 20 ed i 40 anni, tranne Hertel che aveva 64 anni.

 

 

 

Come ci racconta Hertel nel suo libro : "Ciò che i dottori non ci dicono" per otto settimane abbiamo vissuto tutti nello stesso albergo e non c'è stato ne fumo, né alcol, né sesso. Ad intervalli di 5 giorni, i volontari ricevevano uno degli otto tipi di cibo disponibili a stomaco vuoto : latte crudo biologico; lo stesso latte preparato in modo tradiz-ionale; lo stesso tipo di latte scaldato in forno a microonde; latte pastorizzato in forma tradizionale; verdura da cultura biologica cruda; la stessa verdura cucinata in forma tradizionale; la stessa verdura surgelata e scongelata in forno a microonde e la stessa verdura cucinata in forno a microonde.

 

 

 

Ai volontari fu prelevato il sangue immediatamente prima di mangiare e a intervalli fissi dopo avere mangiato i suddetti cibi.

 

 

 

Si poterono osservare dei cambiamenti significativi del sangue di coloro che avevano consumato cibo trattato con forno a microonde; mutamenti consistenti in una riduzione di tutti i valori dell'emoglobina e del colesterolo, sia delle lipoproteine ad alta densità (colesterolo "buono") sia di quelle a bassa densità (colesterolo "cattivo") (Nexus, 1995; Aprile / Maggio : 25-7).

 

 

 

I linfociti (globuli bianchi) mostravano una diminuzione a breve termine più evidente dopo che era stato consumato del cibo trattato a microonde che dopo avere consumato del cibo cucinato in maniera tradizionale. Inoltre, Hertel scoprì un'associazione altamente signifi-cativa fra la quantità di energia a microonde nel cibo preso in esame e la luminescenza di quei batteri che si illuminano, se esposti ad una luce speciale, nel sangue di coloro che ne avevano mangiato. Hertel concluse che tale energia poteva essere trasmessa a coloro che mangiavano cibo cucinato a microonde.

 

 

 

Oltre agli effetti suddetti, Hertel notò anche effetti non termici che, egli sostiene, alterano la permeabilità della membrana cellulare poiché cambiano i potenziali elettrici fra l'esterno e l'interno della cellula. Le cellule danneggiate diventano quindi facile preda dei virus, dei funghi e di altri microrganismi.

 

 

 

I meccanismi naturali di riparazione delle cellule vengono anch' essi alterati, e ciò induce le cellule a ricorrere forzatamente alla riserva di energia in "stato di emergenza passando dalla respirazione aerobia (basata sull'ossigeno) a quella anaerobia (priva di ossigeno). Invece di produrre acqua e biossido di carbonio, producono perossido di idrogeno e monossido di carbonio.

 

 

 

In una situazione di questo tipo Hertel asserisce, le cellule passano da un processo generatore di energia di "corretta ossidaz-ione" ad uno di "fermentazione" malata. Hertel prosegue e constata che quando il cibo è trattato con microonde, il forno emette una potenza di 1000 watt o ancora di più. La distruzione e la trasformazione delle molecole del cibo che ne risulta produce dei nuovi composti che si chiamano "radiolitici", sconosciuti in natura. E' opinione corrente nei circoli scientifici che i cibi trattati a microonde non contengano livelli significativamente alti di composti radiolitici più dei cibi cucinati in maniera tradizionale, ma i risultati portati da Hertel suggeriscono il contrario.

 

 

 

Le analisi del sangue dei volontari hanno confermato che in coloro che consumavano cibo trattato a microonde non tutto andava bene. Campioni presi ogni mattina alle 7,45, 15 minuti dopo che avevano mangiato e due ore dopo, mostrarono che i valori degli eritrociti, dell'emoglobina degli ematocriti e leucociti erano al limite minimo della normalità in coloro che avevano mangiato del cibo trattato a microonde.

 

 

 

Tali risultati sono simili a quelli delle persone tendenti all'anem-ia; i risultati erano più evidenti e significativi statisticamente nel secondo mese della ricerca. Inoltre, in correlazione con la diminuz-ione dei valori, si erano innalzati i livelli di colesterolo. Non è difficile capire perché la pubblicazione dei risultati della ricerca nel 1992 abbia causato allarme in Svizzera. Comunque, la reazione delle autorità svizzere e dell'industria che lo portarono davanti ad un tribunale e lo accusarono e condannarono per Concorrenza Sleale, segna un capitolo vergognoso nella stia della Svizzera. Tale fu la pressione sul Professor Blanc che si sentì obbligato a dissociarsi pubblicamente dalla interpretazione data nella relazione congiunta che aveva seguito la loro ricerca, subito dopo la sua pubblicazione. Privatamente, egli ammise che con il Dottor Hertel che lo aveva fatto perché temeva per la sicurezza della propria famiglia (Journal of Natural Sciences,1998; 2-7).

 

 

 

Nonostante tutti i tentativi per metterlo a tacere, la ricerca del Dottor Hertel è disponibile fuori dalla Svizzera per posta o sul sito web (copie disponibili da World Foundation for Natural Science, Box 632, CH-3000, Bern, Switzerland; tel: 0041 33 4381158; fax 437 4816. Sito web : www.wffns.org).

 

 

 

 

 

I RUSSI VIETANO I FORNI A MICROONDE

 

 

 

Dopo la seconda guerra mondiale anche i Russi hanno sperimen-tato il forno a microonde. Dal 1957 fino ad oggi, le ricerche sonostate portate avanti dall'Istituto di Radiotecnologia di Klinsk, Bielorussia. Secondo il ricercatore americano William Kopp, che ha raccolto sia le ricerche tedesche che quelle russe, e che è stato inquisito per questo (Journal of Natural Sciences, 1998; 1: 42-3) - dal gruppo legale russo sono stati rilevati i seguenti effetti :

 

 

 

- La carne già cucinata e scaldata nel forno a microonde con calore sufficiente a distruggere un essere umano provoca :

 

 

 

- d-nitrosoditanolamine (un agente ben conosciuto fra le cause del cancro);

 

 

 

- destabilizzazione dei composti biomolecolari della proteina attiva;

 

 

 

- origine di un effetto binding della radioattività dell'atmosfera;

 

 

 

- origine di agenti che causano il cancro nelle proteine-idrolizzate del latte e dei cereali.

 

 

 

- L'emissione di microonde causava anche alterazioni nel comportamento catabolico (guasto) del glucoside - galattoside - elementi che si trovano nella frutta surgelata se viene scongelata in questo modo.

 

 

 

- Le microonde alteravano il comportamento catabolico degli alcaloidi delle piante se la verdura surgelata, cruda o cotta veniva esposta anche per tempi molto brevi.

 

 

 

- I radicali liberi che causano il cancro si erano formati in

 

alcune strutture molecolari con minerali in traccia nelle sostanze vegetali, specialmente nei tuberi crudi.

 

 

 

- Ingerire cibi trattati a microonde innalzava la percentuale

 

di cellule cancerogene nel sangue.

 

 

 

- A causa delle alterazioni chimiche nelle sostanze alimentari, c'erano delle disfunzioni nel sistema linfatico che causavano una degenerazione della capacità del sistema immunitario di autodifesa contro la crescita del cancro.

 

 

 

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- Il catabolismo instabile dei cibi trattati a microonde alterava le loro sostanze elementali, e ciò provocava disturbi della digestione.

 

 

 

- Coloro che avevano mangiato cibi trattati a microonde mostrarono un incidenza statisticamente maggiore di tumori allo stomaco e all'intestino, oltre a una degenerazione generale dei tessuti cellulari periferici ed una graduale perdita delle funzioni digestive e escretorie;

 

 

 

- L'esposizione alle microonde causò una diminuzione significativa dei valori nutrizionali di tutti i cibi studiati particolarmente :

 

 

 

- Una diminuzione della biodisponibilità delle vitamine del complesso B, della Vitamina C, vitamina E dei minerali essenziali e lipotropi;

 

 

 

- Distruzione del valore nutrizionali delle nucleoproteine della carne;

 

 

 

- Diminuzione dell'attività metabolica degli alcaloidi, glucosidi, galattosidi e netrilosidi (tutte sostanze base delle piante presenti nella frutta e nella verdura);

 

 

 

- Notevole accelerazione della disintegrazione strutturale dei cibi (Perceptions, 1996; Maggio / Giugno : 30-3).

 

 

 

- Come risultato di tali ricerche i forni a microonde furono vietati in Russia nel 1976 e questo divieto fu annullato dopo la Perestrojka.

 

 

 

 

 

 

 

RICERCHE RECENTI

 

 

 

Ancora alcune di queste teorie devono essere verificate, ma altre ricerche in Gran Bretagna e negli USA hanno messo in evidenza altri rischi. Nel 1990 all'Università di Leeds, due ricercatori del Diparti-mento di Microbiologia Medica hanno studiato il calore irregolare che i forni a microonde possono causare. Hanno scoperto che il contenuto di sale in una data porzione di purea di patate influiva sulla temperat-ura interna della vivanda- maggiore era il contenuto di sale, minore era la temperatura.

 

 

 

Da ciò i ricercatori hanno concluso che "la scarsa penetrazione

 

di microonde nel cibo preso in esame ad alta concentrazione ionica può essere causato dalla induzione della corrente elettrica/ionica sulla superficie del cibo stesso. Questo spiegherebbe la ragione per cui il cibo confezionato scaldato a microonde di solito è bollente in super-ficie ma freddo all'interno (Nature,1990; 344 : 496).

 

 

 

E' riferito il caso di un paziente che nel 1991 in un ospedale di Tulsa, Oklahoma, è morto per crisi anafilattica dopo una trasfusione di sangue che era stato scaldato in forno a microonde. L'irradiazione

 

sembra avere alterato il sangue in qualche modo e avere causato la

 

morte del paziente (Journal of Natural Sciences, 1998; 1: 2-7).

 

 

 

Nell'Agosto 1989, una ricerca del governo britannico ha dimost-rato che la Listeria ed altri batteri potenzialmente mortali possonosopravvivere nel cibo cucinato a microonde, anche se si seguono le istruzioni (Food Business, 1989; 20 :12).

 

 

 

Un'altra ricerca americana ha dimostrato che l'uso di riscaldare avanzi di cibo nel forno a microonde è potenzialmente pericoloso. I ricercatori che studiavano le cause di una serie di casi di Salmonell-osi fra le persone che facevano picnic nel 1992, scoprirono che delle

 

 

 

trenta persone che riportarono a casa della carne avanzata, i dieci che avevano usato il forno a microonde si erano tutti ammalati. Nessuno dei dieci che avevano usato un forno normale o una padella per riscaldare il maiale si era ammalato.

 

 

 

I ricercatori conclusero che, paragonando i metodi convenzionali di riscaldamento, il forno a microonde non dava nessuna protezione all'insorgere di salmonella (American Journal of Epidemiology, 1994; 139 : 903-9).

 

 

 

 

 

 

 

NON SCALDATE IL LATTE NEL FORNO A MICROONDE

 

 

 

Riscaldare o scongelare latte materno nel forno a microonde causa un diminuzione del livello di fattori anti infettivi del latte, anche se si usano basse temperature (20- 53 °c) ( Paediatrics,1992; 89 :

 

667 -9 ). In uno studio dell'Università di Stanford in California, il riscaldamento a microonde a più di 72°C si dimostrò come la causa di una sensibile diminuzione di tutti i fattori anti infettivi testati.

 

 

 

Un altro studio, fatto a Vienna, trovarono che cuocere a micro-onde causa cambiamenti notevoli delle proteine del cibo cosa che non si verificava dopo una cottura tradizionale. La D prolina e la cis D idrossidoprolina furono rinvenute in quantità significative nella formu-la del latte per neonati scaldato a microonde, mentre di solito solo la L prolina si trova nel materiale biologico. L sta per levogiro, D per destrogiro, riferendosi alla direzione di rotazione degli elettroni sul piano di polarizzazione ottica).

 

 

 

Lubec ed i suoi colleghi misero in guardia per il fatto che "la conversione di forme da trans a cis può essere pericolosa perché quando i cis-aminoacidi sono incorporati in peptidi e proteine invece che nei loro transisomeri, ciò può portare a cambiamenti strutturali, funzionali ed immunologici" (Lancet, 1989; 9 : 1392-3).

 

 

 

Altre ricerche hanno trovato che il latte per neonati trattato con microonde può causare cambiamenti molecolari degli aminoacidi

 

delle proteine del latte, causando in tal modo tossicità o cambiando il valore nutritivo del latte stesso. Però la quantità di proteine cambiate era molto piccola (Journal of the American College of Nutrition, 1994; 13 : 209 -10 ).

 

 

 

Non tutte le testimonianze sono comunque negative. Gli scienz-iati di un laboratorio dell'Istituto di ricerca di Zeist, in Olanda, hanno svolto una ricerca di 13 settimane sugli effetti del cibo trattato a micro-onde, sulla composizione del sangue ed altri indicatori sanitari su topi e sembra che non abbiano riscontrato nessun effetto negativo (Food Chemical Toxic ,1995 ; 33: 245 -56 ). Comunque va tenuto presente che si tratta di studi su animali e non sempre si possono applicare ad essere umani.

 

 

 

ATTENZIONE ! PERDITA DI ADDITIVI

 

 

 

Un altro problema del cibo trattato a microonde è che esso ha un colore ed un sapore meno forte se paragonato al cibo cucinato in modo tradizionale soprattutto ciò si verifica nei cibi che contengono della pasta. Questo fatto ha sviluppato ed incoraggiato la produzione di additivi che possono essere usati nei cibi per forno a microonde e che riproducono artificialmente i colori ed i sapori che i consumatori

 

si aspettano di trovare. Gli studiosi dell'università australiana degli stati di Lara e Ashton nel loro libro che raccomandiamo caldamente

 

di leggere "I Pericoli del Progresso" (Zed Books, Londra, 1999) affer-mano :

 

 

 

"Un esempio di un nuovo tipo tecnologico di sapori special- mente destinati ai cibi da cucinare a microonde sono i recettori. Questi sono di solito incorporati nell'involucro dei cibi per microonde e sono usati per raggiungere delle aree ad alta temperatura; questo da un effetto di rosolatura al cibo durante la cottura a microonde. Un leggero effetto collaterale di alcuni di questi prodotti prima del 1992 significava anche che veniva emessa una piccola quantità di etere bisfenolo Aúdiclicide,

 

una sostanza chimica tossica conosciuta come BADGE, che andava nel cibo durante la cottura a microonde. BADGE era un componente dell'adesivo antigelo usato per fissare i recettori all'involucro."

 

 

 

Gli autori citano uno studio del 1992 su 52 campioni di pizza in cui nove recettori usati in una marca contenevano BADGE in una con-centrazione che andava da 0,2 -a 0,3%. La sostanza chimica passava nella pizza quando questa veniva cucinata nell'involucrocome da istruzioni (Food Additives and Contaminants, 1994; 11 : 231- 40).

 

 

 

Spesso pane e cereali vengono venduti in involucri cerati per poter facilmente essere scaldati a microonde. Ma uno studio recente ha dimostrato seguendo le istruzioni risultava che il 60% della cera passava nel cibo (Food Additives and Contaminants, 1994; 11 : 79 -89).

 

 

 

La pellicola in PVC che copre il cibo durante la cottura a micro-onde lascia particelle di plastica a tal punto che una ricerca del 1996 raccomandava di non usare plastica PVC a diretto contatto con il cibo durante la cottura (AB Badeka, MG Kontominas, 1996; citato da Ashton e Laura,1999, pag.68).

 

 

 

 

 

COME PROTEGGERSI DALLE RADIAZIONI SE SI DEVE

 

CONTINUARE AD USARE IL FORNO A MICROONDE

 

 

 

. Controllare periodicamente specialmente lo sportello di chiusura che è la parte più soggetta a perdite;

 

 

 

- Non aprire mai la porta quando il forno è in funzione;

 

 

 

- Stare ad una distanza di almeno circa 90 centimetri (specialmente i bambini); quando il forno è in funzione per evitare effetti cumulativi anche per esposizioni limitate. Il cristallino degli occhi è la parte a maggior rischio per una esposizione alle microonde perché non ha modo di disperdere l'energia termica o in altro modo;

 

 

 

- Evitare di cucinare a microonde cibi surgelati o preparati, specialmente se vanno cotti nel loro involucro;

 

 

 

- Non usare contenitori in PVC;

 

 

 

- Non incoraggiare gli adolescenti ad usare cibo scaldato a microonde o ad usare il forno in generale;

 

 

 

- Sappiate che la maggior parte dei ristoranti usa cibo da microonde in grandi forni industriali che risultano ancora avere maggiori rischi per i consumatori, e i clienti dovrebbero esserne informati;

 

 

 

Il messaggio è abbastanza chiaro. Non cuocete cibi in forni a microonde, specialmente per i bambini, a meno che non ci sia una

 

vera urgenza. Non date ascolto alla pubblicità ingannevole che vi offre "una preparazione veloce" per la vostra vita "piena di impegni".

 

Rendetevi conto che il vostro corpo ha bisogno di cibi genuini prep-

 

arati nel modo più genuino possibile in modo da farlo funzionare al massimo. Più vengono consumati cibi non genuini e sempre più gli organi del vostro corpo saranno colpiti negativamente verso la degen-erazione e la malattia. Trattate il vostro corpo come trattereste una Rolls-Royce non come un bidone della spazzatura.

 

 

 

 

Scritto da Simon Best, direttore e produttore

 

di "Electromagnetic Hazard Therapy",

 

e-mail : Simon Best

 

website : Hazard Therapy

 

Tradotto dalla Signora Paola Macelloni.

 

 

 

 

 

PUNTI DI VISTA

 

CONFLITTO DI INTERESSI

 

 

 

Simon Best il nostro esperto in elettromagnetica, ci ha dato nel testo suddetto una testimonianza agghiacciante dei pericoli dei forni a microonde.

 

 

 

Una dei testi giornalistici più informati su questo argomento specifico sembra un racconto dell'orrore. Una solida testimonianza scientifica ci fa comprendere che scaldare il cibo a microonde lo priva delle parti nutrizionali più importanti. Mangiare del cibo cucinato in questo modo produce dei cambiamenti del sangue, delle cellule e del sistema immunitario rendendo più facile che si verifichino condizioni cancerogene.

 

 

 

Il cibo cucinato a microonde ha un sapore così disgustoso tanto che le industrie alimentari hanno dovuto usare additivi, coloranti, sapori artificiali ed altra spazzatura per fare in modo da far assomigli-are il più possibile al sapore naturale, o come alternativa hanno aggiunto tali sostanze agli involucri e così facendo gli additivi chimici passano direttamente nei cibo. Non ci dobbiamo quindi sorprendere se quelle particelle di eleganti risparmia - tempo come ad esempio i contenitori di plastica pronti per cucinare, finiscono nei cereali della colazione quando si scaldano.

 

 

 

Ma se questa tecnologia è così pericolosa perché nessuno ha mai detto nulla?

 

 

 

La risposta è che quei pochi che hanno tentato di dire ad alta voce quale è il problema hanno visto le loro informazioni venire soppresse dal le così dette illuminate società occidentali come ad esempio la Svizzera.

 

 

 

Questa non è una storia semplicemente su i pericoli della tecno-logia universalmente venduta al pubblico prima che ne venissero

 

studiati e compresi gli effetti. E' una classica dimostrazione di inter-essi commerciali in collusione con un governo e di un sistema giudiz-iario che mette al primo posto i profitti e non l'interesse pubblico.

 

 

 

Il caso dello scienziato svizzero Dottor Hans-Urich Hertel è un altro capitolo vergognoso della storia della Svizzera. Per 10 anni la Svizzera è riuscita a mettere a tacere la voce del Dottor Hertel usando una legge draconiana che proibisce qualsiasi tipo di critica che poss-ano recar danno al commercio. Anche se questa legge dovrebbe riguardare solo le affermazioni che siano " false o ingannevoli", questo dipende da chi è chiamato ha decidere.

 

 

 

Quello di cui si può accusare la legge svizzera è l'impedire la libertà di parola e la soppressione di qualsiasi prova che avrebbe potuto potenzialmente essere di ostacolo agli interessi di qualche compagnia o industria.

 

 

 

La cosa che da più fastidio è che gli svizzeri proclamano la loro libertà commerciale come sacra e migliore di tutti. Benché il tribunale europeo, quello che dovrebbe avere una voce autorevole più di quello delle singole nazioni, abbia deliberato a favore di Hertel, il tribunale svizzero indugia prima di decidere se intenda prenderne atta.

 

 

 

Lungi da me applaudire il comunismo, ma l'ironia di questa lunga storia sta nel fatto che un regime totalitario e repressivo come era quello russo degli anni '70 sia stato l'unico a reputare giusto proibire una tecnologia che gli scienziati avevano dichiarato pericolosa.

 

 

 

A meno che non crediamo che questo possa succedere in Inghilterra, sta per passare una legge che proibirà di esprimere un giudizio critico su un prodotto se ciò non sarà sostenuto da prove scientifiche. Questo sembra giusto se non consideriamo come potrà essere ricevuta una ricerca come quella di Hertel. Ci saranno dei professori con credenziali che fanno presa sulla gente che probabil-mente sosterranno in tribunale che le prove non sono sufficienti e la voce di Hertel potrebbe essere messa a tacere anche qui.

 

 

 

Qualche volta le leggi che sembrano fatte per proteggerci sono quelle a cui ci dobbiamo opporre più fortemente. Questa nuova legge che dovrebbe aiutare a farci individuare la verità sui prodotti nuovi e vietare alle multinazionali di fare affermazioni false, potrebbe anche proteggere il commercio da dovere sottomettersi a ricerca scientifica. Solo il tempo ci dirà quanti Hertel inglesi avranno la bocca chiusa da una museruola.

 

 

 

 

 

 

 

Scritto dalla Signora Lynne McTaggart, editrice della rivista

 

"What Doctors Don't Tell You" (Vol. no, No. 12),

 

Satellite House, 2 Salisbury Road, London SW19 4EZ, Inghilterra.

 

Tradotto dalla Signora Paola Macelloni.

 

 

 

A cura di Bernadette Sandovaz

 

per gentile concessione del mensile «Biolcalenda» giugno 2003 www.labiolca.it

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Ultimi 80 articoli

I medici sono i primi a non credere alla chemioterapia !

Il caso di uno dei più grandi esperti al mondo:

 

Se pensate che tutti i medici siano davvero convinti dell’efficacia delle

cure che propinano ai loro malati e che nel caso siano loro ad ammalarsi di

cancro si sottopongano alle stesse cure chemioterapiche e radioterapiche che

prescrivono ai loro malati siete degli illusi. Se non ci credete leggete

questa storia.

 

Sidney Winawer è un oncologo direttore del Laboratorio di Ricerca per il

Cancro al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, uno dei centri

più importanti del mondo. Per capirne l’importanza, pensate che è stato

l’ospedale a cui si è rivolto Giovannino Agnelli.

 

Per decenni ha praticato la chemioterapia a tutti i pazienti, metà dei quali

sono deceduti. Ma un giorno la diagnosi è toccata a sua moglie… Alcuni di

voi probabilmente (spero non proprio tutti) si aspetterebbero di sentire che

il dottor Sidney Winawer abbia sottoposto la moglie alle stesse cure che per

decenni ha dato, con tanta convinzione, a tutti i malati. Ebbene no.

Ben consapevole dei danni catastrofici e dell’inutilità assoluta di quel

tipo di cura (come ammetterà più tardi nel suo libro “Dolce è la tua voce”,

Positive Press, 1998) NON la sottopone a nessuna chemioterapia o

radioterapia, ma si affida alla… somatostatina (Metodo Luigi Di Bella) !

E la moglie guarisce !!

 

Spero che dopo aver conosciuto questa storia (verificabile quanto si vuole,

basta leggere il libro) molti possano riflettere sui danni e l’inefficacia

delle terapie tradizionali. Considerate che non è affatto un caso isolato,

anche alcuni primari in Italia (di cui non posso citare i nomi per evitare

querele) curano con la chemioterapia i pazienti, ma curano se stessi o i

familiari con l’aloe ! Praticamente abbiamo visto che quando la malattia

colpisce loro (considerate che era uno dei maggiori esperti al mondo !),

sono i primi a NON credere alle cure che propinano.

A un certo punto si scopre che sono consapevoli dell’inutilità e della

dannosità dei prodotti delle case farmaceutiche e si affidano alle cure

alternative.

 

Dopo aver avuto la conferma di uno dei più grandi esperti mondiali sul

cancro sul fatto che la chemioterapia NON funziona, credete ancora ai

ricercatori pagati dalle case farmaceutiche, il cui interesse è quello di

vendere i loro farmaci che costano centinaia di milioni ?

 

Perchè la chemioterapia non risolve il problema

 

La chemioterapia distrugge completamente il sistema immunitario

 

Secondo la stragrande maggioranza delle teorie mediche, ci si ammala di

cancro per un’insufficienza del sistema immunitario.

La chemioterapia riduce le masse tumorali di dimensione, ma al prezzo di

distruggere completamente il midollo e le difese immunitarie dell’organismo,

col risultato che quest’ultimo rimarrà debilitato ed esposto ad ammalarsi di

nuovo per anni o anche per il resto della vita.

 

LA CHEMIOTERAPIA DISTRUGGE TUTTE LE DIFESE IMMUNITARIE, IN MOLTI CASI IL

TUMORE RITORNA PIU’ VIOLENTO DI PRIMA !!!

 

Per dare un’idea di quanto siano tossici questi veleni posso prendere spunto

dalla stessa documentazione farmaceutica allegata a questi “farmaci”:

pensate che basterebbe solo triplicare le dosi di una sola “seduta” di

chemioterapia per uccidere un cane, nel 100% dei casi, per avvelenamento nel

giro di pochi giorni (potete controllare voi stessi dato che la tossicologia

è pubblica). Inoltre per smaltire questi farmaci occorre molto tempo (mesi e

mesi), molto di più della durata di ogni ciclo, per cui quando si torna ad

es. dopo un mese a fare un altro ciclo si ha un accumulo continuo di veleni

nell’organismo !

 

E’ vero che le cellule tumorali sono molto più sensibili a questi farmaci

rispetto alle cellule sane, ma è anche vero che la chemioterapia azzera

completamente il sistema immunitario, lasciando l’organismo senza nessuna

difesa (insufficienza midollare, renale, epatica, cardiaca, respiratoria,

fibrosi polmonari, polmoniti interstiziali ecc.). Inoltre provoca lesioni

estese a tutti gli organi e tessuti e conseguente necrosi irreversibile di

alcuni di essi. Non c’è da stupirsi che tutti questi farmaci siano

estremamente cancerogeni, ossia potenzialmente in grado di sviluppare tumori

anche in una persona sana!

 

Il fatto che molto spesso il cancro ritorna negli anni successivi, dopo una

cura chemioterapica, non è dovuto a una certa “predisposizione” della

persona, ma al fatto che le difese immunitarie sono ormai distrutte e quindi

l’organismo è completamente indifeso ed è logico che venga aggredito

nuovamente.

La chemioterapia non è quindi la soluzione definitiva del problema, poiché

questo si ripresenta molto spesso anni dopo con maggiore violenza.

 

E’ QUASI SEMPRE LA CHEMIOTERAPIA LA RESPONSABILE DEL RITORNO DEL CANCRO,

 

ROVINANDO IL SISTEMA IMMUNITARIO PER ANNI E ANNI !

 

Il cancro deve essere vinto invece potenziando il sistema immunitario. Per

molti tipi di tumore, il sistema immunitario ha una “memoria”, esattamente

come per le malattie esantematiche (morbillo, varicella, rosolia, ecc.); se

il tumore viene vinto dall’organismo stesso, piuttosto che represso dai

farmaci, è molto più difficile che si ripresenti in seguito. L’aloe ha un

centinaio di principi attivi che potenziano il sistema immunitario in modo

ineguagliabile rispetto a qualsiasi altro farmaco, inoltre questi hanno un

ruolo attivo e selettivo nell’aggredire le cellule malate, inducendo

l’apoptosi.

 

Tutto questo è stato dimostrato scientificamente in molte università del

mondo, comprese alcune italiane.

 

Inoltre è possibile scaricare qui nel ns sito, un estratto del libro “La

terapia dei tumori con Gadolinio 159 in Risonanza Magnetica Nucleare”, dott.

Giuseppe Nacci, seconda edizione, maggio 2002, dove si parla appunto del

fallimento della chemioterapia e dei gravi danni che comporta.

 

Perchè non fidarsi ciecamente dei medici

 

Cosa ci guadagnano ?

 

La maggior parte delle persone si fida ciecamente dei medici, poiché sono

professionisti: chi meglio di loro potrà dirmi cosa è meglio per me?

Qualunque farmaco loro consiglino, anche se con manifesti e accertati

effetti collaterali e controindicazioni si assume senza battere ciglio,

poiché il medico ci consiglia di prenderlo. Dobbiamo metterci in testa che i

medici quando ci spingono a consumare un farmaco ci guadagnano, al pari dei

farmacisti, poiché le case farmaceutiche li “premiano” proprio per

diffondere i farmaci (se hai un certo numero di pazienti che consuma questo

farmaco ti regalo un viaggio, un computer, ecc.). Il medico riceve

puntualmente dei promotori commerciali che gli danno queste informazioni:

“abbiamo fatto delle ricerche su questo farmaco, si è dimostrato (chissà

come ?) che questo farmaco da noi prodotto e brevettato “aiuta a ridurre i

sintomi” di questa malattia (notate: non “guarisce”, ma “aiuta a ridurre i

sintomi”), ha questi effetti collaterali, ma è approvato dal Ministero della

Sanità. Il medico, quando si presenta un paziente con quei sintomi, avverte

il paziente degli effetti collaterali (non sempre tra l’altro) e consiglia

il farmaco. Dal suo punto di vista morale è a posto (il farmaco è approvato

e legale), dal punto di vista economico ci guadagna parecchio, per cui

perchè dovrebbe consigliarvi invece qualcos’altro dove non c’è guadagno e

non è sperimentato dalle case farmaceutiche che lo sponsorizzano ? Anzi,

così facendo ne ricaverebbe un danno, poiché le case farmaceutiche lo

guarderebbero con un cattivo occhio, un medico fuori dal coro, da evitare,

da isolare dalla comunità medica.

 

Quello che sto dicendo è verissimo ed è stato denunciato pubblicamente sui

media proprio da medici che, disgustati da questo sistema “commerciale”, si

sono ribellati alle case farmaceutiche.

 

Le sostanze naturali, invece, sono malviste dalle case farmaceutiche, poichè

non sono brevettabili e offrono un guadagno infinitesimale rispetto ai

farmaci. Di conseguenza le case farmaceutiche evitano di fare ricerche su di

essi e anzi tentano di screditarle per mezzo dei medici. Gli unici a fare

ricerche sulle sostanze naturali sono le università o più raramente le

aziende produttrici di integratori, ma i risultati di queste ricerche non

sono certo pubblicizzati come quelli dei farmaci.

Il risultato (assurdo e ridicolo) è che la gente diffida dei prodotti

naturali, anche se sono approvati dal Ministero della Sanità e totalmente

innocui, come se fossero pericolosi e dannosi.

 

E’ assolutamente sconvolgente che molte persone, andate dal medico per

risolvere problemi semplici, come l’insonnia, l’allergia, il mal di schiena

o il mal di testa si ritrovano letteralmente “schiave” dei farmaci e dopo

poco tempo hanno problemi molto più gravi di quelli che erano andati a

risolvere.

Così, se si ha l’insonnia il medico prescrive i sonniferi, che causano

inevitabilmente depressione e che devono quindi essere curati con gli

antidepressivi; se si ha l’allergia vengono prescritti gli antiallergici (o

antistaminici) che causano anch’essi depressione, col risultato di diventare

schiavi degli antidepressivi; se si hanno dolori vengono prescritti gli

antidolorifici, che causano problemi allo stomaco e all’intestino e che ogni

anno uccidono migliaia di persone. E’ ovvio che dopo essere stati

scombussolati dai farmaci per lungo tempo è molto difficile riuscire a

liberarsi dalla dipendenza. Se ad es. si sono presi sonniferi per settimane,

non appena si smette di prenderli non si riesce a dormire più.

 

TUTTI I FARMACI INTOSSICANO ENORMEMENTE L’ORGANISMO, INDEBOLISCONO IL

SISTEMA IMMUNITARIO, AUMENTANDO IL RISCHIO DI CANCRO

 

Non c’è che dire, i ricercatori farmaceutici hanno congegnato proprio bene

il meccanismo: sopprimono il sintomo, ma solo finché prendi il farmaco,

praticamente quindi si è costretti ad assumerlo per tutta la vita, si

diventa quindi schiavi dei farmaci, finché non insorgono altre malattie e a

quel punto si è costretti ad assumere altri farmaci, sempre concepiti come

il primo, ossia che subdolamente nel lungo periodo causano altri malesseri.

 

La cosa ancora più impressionante è che questi problemi possono essere

risolti con rimedi naturalissimi e innocui, ma che i medici incredibilmente

non conoscono per ignoranza o fanno finta di non conoscere, perchè non

sponsorizzati dalle case farmaceutiche.

Così, se un paziente va dal medico dicendo: “posso prendere la glucosamina

per rigenerarmi le cartilagini e farmi passare l’artrite ?”. Il medico

risponde: “la glucosamina ? e che cos’è ? non l’ho mai sentita (che equivale

a dire non c’è nessuna azienda farmaceutica che mi regala qualcosa se te la

prescrivo), prenditi gli antidolorifici”. Se invece gli si dice: “posso

prendere la melatonina al posto dei sonniferi ?”, il medico risponde: “la

melatonina ? e che cos’è ? non l’ho mai sentita (che equivale a dire non c’è

nessuna azienda farmaceutica che mi regala qualcosa se te la prescrivo),

prenditi i sonniferi e gli antidepressivi”.

Queste cose incredibili succedono ogni giorno e io le ho viste con i miei

occhi e ogni volta mi fanno venire il voltastomaco. La mentalità della gente

è stata talmente plasmata a ragionare in questo modo che la gente ha totale

fiducia in gente ipocrita “qualificata”, ma che dà consigli solo in base a

puri interessi economici e non ha invece fiducia nelle cose naturali. Ho

letto recentemente che alcuni medici sono giunti ad affermare addirittura

che l’aloe sia tossica e per giunta cancerogena.

Questa è la cosa più falsa e immorale che si possa dire sull’argomento e

viene detto unicamente a scopo disinformativo, per evitare che la gente

possa provarla e scoprirne gli effetti benefici.

 

dr. G. Paolo Vanoli (I2VGP) – Giornalista pubblicista – Consulente in

Scienza della Nutrizione e Medicine biologico Naturali

 

http://www.mednat.org/curriculum.htm

 

MarcoM

L'articolo che stai leggendo continua sotto :
il linguaggio informatico di Dio
LIBRO IN VENDITA Scritto dal Dott. Emanuel Celano - Un testo unico che coniuga informatica, fisica quantistica e spiritualità
IL LINGUAGGIO INFORMATICO DI DIO [ QUI ]

02-11-2007, 18:00

G. Paolo ha scritto:

“Meglio un topo tra due gatti che un malato tra due medici” – By Padre Pio

 

Non cliccate sul suo sito.

 

[cut off the capital B to reply]

G. Paolo

03-11-2007, 09:33

 

“MarcoM” ha scritto nel messaggio

news:3JIWi.161715$EMAIL REMOVED

G. Paolo ha scritto:

“Meglio un topo tra due gatti che un malato tra due medici” – By Padre

Pio

 

Da indagini e questionari si rileva che, ad esempio, tra gli oncologi

americani 3 medici su 4 rifiuterebbero qualsiasi chemioterapia, a causa

della sua inefficacia e dei suoi effetti devastanti per l’organismo umano.

Quanti oncologi si curerebbero con la chemio ? 64 su 79 si dimostrano

riluttanti !

Qualcuno si è mai chiesto se l’oncologo, in caso di bisogno, acconsentirebbe

a farsi trattare con la chemioterapia ? Sorpresa !…

Contrariamente alle nostre supposizioni – e anche se i media si guardano

bene dal divulgarlo – esiste una grande sfiducia tra gli oncologi riguardo

la chemioterapia. Da indagini e questionari si rileva che, ad esempio, tra

gli oncologi americani 3 medici su 4 (il 75%) rifiuterebbero qualsiasi

chemioterapia, a causa della sua inefficacia e dei suoi effetti devastanti

per l’organismo umano.

Ecco alcune delle testimonianze di medici a riguardo:

 

Nell’anno 1990, ad esempio, il prof. Ulrich Abel, dell”Università di

Heidelberg affermava ((Healing Journal, No. 1-2, Vol. 7): “sebbene i farmaci

chemioterapici portino ad una “risposta”, cioè ad una diminuzione della

massa tumorale, questa riduzione non produce affatto un prolungamento della

sopravvivenza del paziente; il cancro, invece, torna più aggressivo di prima

poiché la chemio favorisce la crescita di ceppi tumorali resistenti.

Inoltre la chemio danneggia gravemente le difese dell’organismo, tra cui il

sistema immunitario, spesso i reni e il fegato”.

Dopo anni di ricerca in oncologia, Abel arriva ad una conclusione:

“Un’analisi bilanciata ed imparziale della letteratura medica mostra un

indice di successi terapeutici quasi nullo dei trattamenti impiegati

convenzionalmente nel trattare forme avanzate di tumori solidi”. Abel

conclude, inoltre, dopo avere intervistato centinaia di oncologi: “Quello

che pensano realmente, non sembra essere quello che consigliano alla gente”.

Abel cita studi che hanno mostrato “che molti oncologi non accetterebbero la

chemioterapia se avessero il cancro loro stessi” – The Cancer Chronicles,

dicembre 1990.

 

“Alcuni scienziati di stanza presso il McGill Cancer Center (McGill

University, Montreal, Canada) inviarono a 118 medici, esperti di cancro ai

polmoni, un questionario per determinare quale grado di fiducia essi

nutrissero nelle terapie che applicavano. Fu loro chiesto di immaginare di

aver contratto essi stessi la malattia e quale delle sei attuali terapie

sperimentali avrebbero scelto.

Risposero 79 medici, 64 dei quali non avrebbero acconsentito a sottoporsi ad

alcun trattamento che contenesse Cisplatino – uno dei comuni farmaci

chemioterapici che applicavano – mentre 58 dei 79 reputavano che tutte le

terapie sperimentali in questione fossero inaccettabili, a causa

dell’inefficacia e dell’elevato grado di tossicità della chemioterapia”.

Philip Day, “Cancer: Why We’re Still Dying To Know The Truth”, Credence

Publications, 2000.

 

“Non vi è alcuna prova che per la stragrande maggioranza dei casi la

chemioterapia prolunghi le aspettative di sopravvivenza. Questa è la grande

menzogna su tale terapia, cioè che esista una correlazione fra la riduzione

del tumore ed il prolungamento della vita del malato”.

Philip Day, “Cancer: Why We’re Still Dying To Know The Truth”, Credence

Publications, 2000.

 

Nel 1991, l’oncologo Albert Braverman diceva: “.nessun tumore solido che era

considerato incurabile nel 1975 è curabile oggi. Molti oncologi

raccomandano la Chemioterapia per qualsiasi forma di tumore, con aspettative

che il sistematico fallimento non scoraggia.”

 

Riunione del settembre 1994 del President’s Cancer Panel.

Il President’s Cancer Panel è un Ente nato in conseguenza del National

Cancer Act, un programma di lotta contro il cancro, firmato da Richard Nixon

il 23/12/1971 e per cui si sono spesi fino al 1994 “solo” 25 miliardi di

dollari.

John C. Balair III, insigne professore di epidemiologia e biostatistica alla

Mc Gill University, uno dei più famosi esperti di oncologia degli Stati

Uniti e dell’intero pianeta, si esprime, alla fine del suo intervento, con

queste incoraggianti parole: “Torno a concludere, come feci sette anni fa,

che i nostri vent’anni di guerra al cancro sono stati un fallimento su tutta

la linea. Grazie e arrivederci”.

 

“La maggior parte dei malati di cancro di questo paese (USA) muore a causa

della chemioterapia, la quale non elimina i tumori al seno, al colon od ai

polmoni. Tale aspetto e’ documentato da oltre un decennio, e tuttavia i

medici utilizzano ancora la chemioterapia per combattere questi tumori”.

(Allen Levin, MD, UCSF, The Healing of Cancer, Marcus Books, 1990)

 

“Se contraessi il cancro, non ricorrerei mai ad un centro standard per la

cura di tale malattia. I malati di cancro che stanno alla larga da questi

centri hanno qualche probabilita’ di farcela”.

(Prof. Charles Mathe, Esperto in oncologia, su Medicine Nouvelles, Paris

1989)

 

“Il dr. Sardina Jones, docente presso l’Universita’ di California, dopo

aver analizzato per molti decenni le statistiche relative alla sopravvivenza

al cancro, ha tratto la seguente conclusione: ..”quando non vengono curati,

i malati non peggiorano, o addirittura migliorano. Le inquietanti

conclusioni del dr. Jones non sono mai state confutate”.

(Walter last, giornalista che scrive sul The Ecologist)

 

“Molti oncologi raccomandano la chemioterapia praticamente per qualsiasi

tipo di tumore, con una fiducia non scoraggiata dagli insuccessi pressoche’

costanti”

(Albert Braveman, MD, “medical Oncology in the 90s”, Lancet 1991, vol.337,

p.901).

 

“Nonostante il diffuso impiego della chemioterapia, negli ultimi 70 anni, il

tasso di mortalita’ da cancro al seno non e’ variato”. (Thomas Dao, MD,

New England Journal of Medicine, marzo 1975, vol.292, p.707).

 

Il Dr. Ralph Moss autore di: The Cancer Industry, denuncia le convenzionali

politiche sanitarie relative al cancro. In una intervista nello studio

radiofonico di Laura Lee (1994), affermo’: ” In fin dei conti, non vi e’

alcuna prova che la stragrande maggioranza dei casi la chemioterapia

prolunghi le aspettative di sopravvivenza, e questa e’ la piu’ grande

menzogna su tale terapia, cioe’ che esista una correlazione fra la riduzione

del tumore ed il prolungamento della vita del malato”.

“I nostri regimi più efficaci sono gravidi di rischi, di effetti collaterali

e di problemi pratici. Dopo che tutti i pazienti che abbiamo curato ne hanno

pagato lo scotto, solo un’esigua percentuale di essi viene ricompensata da

un effimero periodo di regressione tumorale, generalmente parziale”.

Edward G. Griffin, “World Without Cancer”, American Media Publications,

1996.

 

“Il Dr. Ulrich Abel, epidemiologo tedesco della Heidelberg/Mannheim Tumor

Clinic, ha esaustivamente analizzato e passato in rassegna tutti i

principali studi ed esperimenti clinici mai eseguiti sulla chemioterapia.

Abel scoprì che il tasso mondiale complessivo di esiti positivi in seguito a

chemioterapia era scioccante in quanto, semplicemente, non erano disponibili

da nessuna parte riscontri scientifici del fatto che la chemioterapia riesca

a “prolungare in modo apprezzabile la vita dei pazienti affetti dai più

comuni tipi di cancro organico.”

Abel sottolinea che di rado la chemioterapia riesce a migliorare la qualità

della vita, la descrive come uno squallore scientifico e sostiene che almeno

l’80% della chemioterapia somministrata nel mondo è priva di qualsiasi

valore. Ma, anche se non esiste alcuna prova scientifica che la

chemioterapia funzioni, né i medici né i pazienti sono disposti a

rinunciarvi. – Lancet, 10 agosto 1991

 

Nessuno, fra i principali media (nel mondo), ha mai nemmeno citato questo

esaustivo studio che e’ stato silenziosamente e ..completamente insabbiato

!.

 

“Quando ricorriamo all’assistenza del piu’ accorto dei medici, e’ probabile

che costui faccia affidamento ad una “verita scientifica” la cui

infondatezza diventera’ manifesta nell’arco di pochi anni”. (Marcel Proust)

 

Nella chemioterapia, la ciclofosfammide non è altro che un iprite chelata

che viene introdotta nell’ organismo,

 

http://www.aimac.it/informazioni/profili/visualizza.php?id_articolo=716

 

Peccato che delle controindicazioni nascondano che e’ cancerogeno…..

L’uso a lungo termine della ciclofosfamide può causare problemi di fertilità

e aumento del rischio di neoplasie -

 

http://www.printo.it/pediatric-rheumatology/information/Italia/15.htm

 

Ciclofosfamide: cancerogeno l’International Agency for Research on Cancer

(IARC) ha classificato alcune sostanze come cancerogene o come

potenzialmente cancerogene.

(Tab. 2) IARC 1987 http://www.eupharma.org/pubbli/galli.pdf

da:

 

http://www.dogpile.com/info.dogpl/search/web/Ciclofosfamide%2Bcancerogeno

 

Cyclophosphamide is on the Hazardous Substance List because it is cited by

DOT, IARC, NTP and EPA. This chemical is on the Special Health Hazard

Substance List because it is a CARCINOGEN, a MUTAGEN and a TERATOGEN. A

carcinogen is a substance that causes cancer.

 

http://www.state.nj.us/health/eoh/rtkweb/0587.pdf

 

da: http://www.dogpile.com/info.dogpl/search/web/cyclophosphamide%2Bmutagen

C’e’ qualcosa che non quadra nella pratica medica per il cancro.

 

La prossima volta che vi chiedono di fare delle Donazioni ad organizzazioni

per la “ricerca” sul cancro, tenete presente che il Vs. denaro verra’

utilizzato per sostenere un’industria che molti scienziati hanno giudicato

un fallimento legalizzato ed altri una frode.

Tratto da “Morte per trattamento medico” 2003, Nexus n°44, pag. 29

 

Ci sono altri oncologi che non si curerebbero con le cure che fanno ai loro

pazienti:

 

http://www.garynull.com/Documents/Spectrum/afraid_of_their_own_medicine.htm

 

http://www.shirleys-wellness-cafe.com/cancer.htm

 

Townsend Letter for Doctors & Patients, Jan 1998; Spectrum, Mar/April 1998

 

dr. G. Paolo Vanoli (I2VGP) – Giornalista pubblicista – Consulente in

Scienza della Nutrizione e Medicine biologico Naturali

 

http://www.mednat.org/curriculum.htm

 

http://www.stampalibera.com/?p=26879#more-26879

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I pericolosissimi collegamenti senza fili (WI FI) OBBLIGATORI NELLE SCUOLE

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prepariamoci ad una lotta senza quartiere.

 

Il ministero ha richiesto l'eliminazione della documentazione cartacea.E' di venerdì scorso la nuova iniziativa che prevede

per tutte le scuole.il registro elettronico(scuola mia) ed i collegamenti wi-fi entro fine 2013.

 

http://www.innovazionepa.gov.it/comunicazione/notizie/2011/febbraio/01022011-albi-pretori-online.aspx

 

http://www.innovazionepa.gov.it/lazione-del-ministro/cad/nuovo-codice-dellamministrazione-digitale.aspx

 

 

 

La cittadina di Hérouville-Saint-Clair ha abolito il wi-fi nelle scuole e posto dei limiti alle emissioni delle antenne di wi-fi e telefonia mobile

 

 

 

 

 

L'edizione on line del quotidiano libération ci avverte in un suo articolo dello scorso anno (Hérouville-Saint-Clair coupe le wifi à l'école) che il paese di Hérouville-Saint-Clair, una cittadina di 24.000 abitanti, ha proibito l'uso del wi-fi a scuola, dopo che tale tecnologia era già stata implementata; una scelta coraggiosa da parte di un sindaco una volta entusiastico sostenitore del collegamento senza fili ad internet.

 

 

 

Hérouville-Saint-Clair toglie il wifi a scuola

 

 

 

La municipalità [il termine municipalità in Francia designa il comune, o più precisamente la parte esecutiva del consiglio comunale, ovvero il sindaco e gli altri consiglieri comunali delegati, che corrispondono alla nostra giunta - N.d.T.] di questa cittadina di 24.000 abitanti sorta di recente, situata nell'agglomerato di Caen (Calvados) intende «applicare il principio di precauzione».

 

 

 

 

 

 

La municipalità di Hérouville-Saint-Clair (gestita da un sindaco del Modem, Mouvement Démocrate, ovvero Movimento Democratico) toglierà l'internet senza fili nelle scuole entro la fine dell'anno, ha annunciato lunedì la giunta, quattro giorni dopo il lancio del "Grenelle des ondes" a Parigi [Il Grenelle des ondes è un progetto governativo mirante alla rimessa in discussione del problema della telefonia mobile, del wifi, e dei potenziali pericoli ad essi collegati - N.d.T]. «Noi applichiamo il principio di precauzione. Il nostro ruolo è quello di proteggere la salute della gente», dichiara il sindaco Rodolphe Thomas.

 

 

 

In questa cittadina di 24.000 abitanti situata nell'agglomerato di Caen, il wifi permetteva alle scuole di collegarsi senza fili ad internet, attraverso il comune [ovvero attraverso una connessione senza fili che partiva da un'antenna installata sul municipio, vedi foto accanto - N.d.T.]. La dozzina di siti interessati [ovvero di scuole che utilizzavano il wi-fi - N.d.T.] avrà ormai un accesso individuale a Internet [e col cavo, non più senza fili ovviamente - N.d.T.].

 

 

 

La municipalità finanzierà inoltre una dozzina di misure di campi magnetici nel comune per un totale di 4/5.000 euro. L'obiettivo è quello di cambiare o spostare certe antenne se il campo è troppo forte

 

«Faremo ricorso al tribunale» se gli operatori rifiuteranno di farlo, afferma la municipalità.

 

 

Fonte agenzia AFP

 

 

 

 

 

 

 

Ulteriori notizie su quanto avvenuto in quella cittadina le possiamo apprendere dal sito dello stesso movimento democratico cui appartiene il sindaco di Hérouville-Saint-Clair.

 

Qui di seguito la traduzione dell'articolo Hérouville-Saint-Clair s'attaque aux antennes relais del 28 aprile 2009.

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Il sindaco di Hérouville, Rodolphe Thomas (il secondo da sinistra nella foto a fianco) ed i consiglieri vogliono limitare l'impatto delle antenne.

 

 

La municipalità applicherà un principio di precauzione riguardo alle onde emesse dalle antenne. Prima misura: eliminare il wi-fi dalle scuole primarie.

 

 

Precauzione

«Le onde elettromagnetiche hanno degli effetti sul sistema nervoso ed immunitario. Esse possono causare disturbi del comportamento e del sonno. Esse sono anche all'origine dei rischi di leucemia infantile e di tumori cerebrali». Ispirandosi allo studio «Bioinitiative» realizzato da un collettivo internazionale di 14 scienziati nel 2007, i consiglieri di Hérouville-Saint-Clair si preoccupano della nocività di queste onde. Anche se nessun caso di questo genere è stato ancora rilevato ad Hérouville, i consiglieri preferiscono applicare un principio di precauzione nei riguardi delle antenne.

 

 

 

Dozzine di antenne

Con le nuove tecnologie, queste onde sono dappertutto: GSM et 3G per la telefonia mobile e Wi-Fi e Wimax per internet. A Hérouville-Saint-Clair, cittadina dell'agglomerato di Caen, diverse dozzine di antenne circondano gli abitanti.

 

 

 

Antenne molto care

Installate un'antenna sul tetto di un immobile ha un costo : 100.000 €. In seguito gli operatori devono pagare l'affitto di questo spazio che è dell'ordine di 1.500 / 2.500 € al mese. Per limitare le loro spese, gli operatori riducono il numero delle antenne e aumentano l'emissione delle onde [ovvero l'intensità delle onde emesse da una singola antenna - N.d.T.].

 

 

 

Misurare la nocività

La municipalità ha appena aderito a Robin des toits [Robin dei tetti] e alla Criirem, due associazioni che lottano per la sicurezza sanitaria delle popolazioni esposte alle nuove tecnologie di telecomunicazione senza fili. Per evitare il sistema «pernicioso» o l'emettitore di onde ed anche per controllarlo, il comune ha chiesto a queste due strutture indipendenti di fare delle misure all'interno della città.

 

 

 

Norme d'esposizione

«Il limite di esposizione raccomandato dalle norme di legge è di 0,6 V/m (volt al metro). In Francia, il limite massimo autorizzato è di 41 V/m», spiega Philippe Le Boulanger, direttore del servizio informatico. Se la nocività delle onde divenisse troppo elevata, il comune «non esiterebbe a ricorrere al tribunale per obbligare gli operatori a ritirare le loro antenne», afferma il sindaco.

 

 

 

Soppressione del Wi-Fi nelle scuole

Dal momento che i più giovani sono i più colpiti dalle onde, il comune eliminerà il sistema Wi-Fi dalla sua dozzina di scuole primarie. Questa tecnologia, che permette di accedere senza fili ad internet, sarà rimpiazzata dall'ADSL fornito attraverso le fibre ottiche. Malgrado questa precauzione, i bambini resteranno esposti alle onde. Perché il Wi-Fi è dappertutto e le emissioni delle antenne possono arrivare a centinaia di metri di distanza.

 

 

 

Campagna d'informazione

Il sindaco distribuirà un opuscolo con dei consigli per gli utilizzatori: evitare di mettere il cellulare nella tasca dei pantaloni, scegliere accuratamente il proprio telefono portatile, utilizzare il kit per avere le mani libere [microfono ed auricolare - N.d.T.]. «Non si tratta di spaventare ma di sensibilizzare» ha concluso Laurent Mata, incaricato del sindaco per lo sviluppo sostenibile.

 

 

 

Émilie CHASSEVANT - Francia dell'Ovest, martedì 28 aprile 2009

 

 

 

Per saperne di più potete guardare il documentario dell'emittente privata Citizen TV: Les antennes relais inquiètent les riverains à Caen(ovvero Le antenne preoccupano i riveraschi di Caen).

 

Caen : Les antennes relais inquiètent les riverains

Caricato da cityzentv.

 

 

 

Qui sotto invece un altro video, un servizio dell'emittente canadese Global TV sempre sul problema della nocività delle emissioni elettromagnetiche delle antenne per il wi-fi. Anche questo video si può scaricare in formato .flv oppure in formato .avi (circa 8 Mega byte entrambe le versioni). Appena possibile curerò una traduzione dei due video.

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Attivita' solare ed effetti sull'uomo

La radiazione solare non è composta dalla sola radiazione visibile ma da diversi tipi di radiazioni e/o particelle, nello specifico radiazione infrarossa, ultravioletta, e soprattutto da raggi X.

Il vento solare è un plasma tenuissimo formato, normalmente, per il 95% da protoni ed elettroni e per il 5 % da particelle alfa (nuclei di elio) con tracce di nuclei di elementi più pesanti. Il plasma del vento solare porta con sé il campo magnetico del Sole in tutto lo spazio interplanetario. Poiché le linee di forza del campo magnetico del vento solare rimangono collegate alla loro origine, l’espansione del vento solare dal Sole e la sua rotazione su un periodo di 28 giorni, fanno sì che le linee del campo magnetico si curvino in modo da formare una spirale.

Il vento solare interagisce con il campo magnetico terrestre e lo confina in una regione di spazio detta magnetosfera. Le variazioni nel tempo dell’intensità e dell’orientazione del campo magnetico portato dal vento solare perturbano la magnetosfera terrestre. Tali perturbazioni sono oggetto di studio da parte di una disciplina emergente, la cosiddetta "meteorologia spaziale". Tra gli effetti osservati vi sono il danneggiamento delle sonde spaziali e dei satelliti artificiali e la ben nota aurora boreale e quella australe.

Il ciclo solare (o ciclo dell’attività magnetica solare) è il "motore" dinamico e la sorgente energetica alla base di tutti i fenomeni solari.

L’attività solare viene misurata in base al numero di macchie solari che compaiono in maniera ciclica e più o meno intensa sulla superficie solare. Quando la superficie solare mostra un ampio numero di macchie, il Sole sta attraversando una fase di maggior attività e emette maggior energia nello spazio circostante. Il numero medio di macchie solari presenti sul Sole non è costante, ma varia tra periodi di minimo e di massimo. Il ciclo solare è il periodo, lungo in media 11 anni, che intercorre tra un periodo di minimo dell’attività solare e il successivo minimo. La lunghezza del periodo non è strettamente regolare ma può variare tra i 10 e i 12 anni.

Oltre alla variazione del numero di macchie solari, molti altri fenomeni manifestano variazioni cicliche undecennali, tra cui la frequenza di brillamenti solari, espulsioni di massa coronali, e di conseguenza la frequenza di aurore sulla terra.

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è una espulsione di materiale dalla corona solare.

Il materiale espulso, principalmente da elettroni e protoni (oltre a piccole quantità di elementi più pesanti come elio, ossigeno e ferro), viene trascinato dal campo magnetico verso la Terra. Quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera comprimendola nella regione illuminata dal Sole ed espandendola nella regione non illuminata. Le espulsioni di massa della corona assieme ai brillamenti possono disturbare le trasmissioni radio, creare interruzioni di energia, danneggiare i satelliti e le linee di trasmissione elettriche.

Approfonditi studi portati a termine nel 2009 da scienziati statunitensi e tedeschi del National Center for Atmospheric Research (NCAR) a Boulder, Colorado, dimostrano come anche un piccolo aumento di attività solare influenza in maniera determinante l’area tropicale e le precipitazioni di tutto il globo terrestre e come la variabilità climatica naturale sia significativamente influenzata dal sole.

Anche il flusso di particelle cosmiche che giungono sulla Terra varia con il variare dell’attività solare. Quando l’attività solare aumenta, aumenta anche il vento solare, che deflette i raggi cosmici, provenienti dallo spazio intergalattico.

Accanto agli studi sugli effetti metereologici dell’attività solare,  si sta studiando  l’impatto sui sistemi fisiologici, in particolare sul sistema nervoso degli esseri viventi e sulle funzioni cerebrali. Proprio come le fasi lunari e i cambiamenti del campo magnetico e gravitazionale stimolano la germinazione dei semi, la crescita delle coltivazioni e il comportamento umano, le cariche atmosferiche producono effetti simili su un periodo molto più lungo.

Negli studi di B. e T. Dull si è osservato un sensibile aumento di suicidi, l’8%, in giorni di grande attività solare. Negli studi di svolti nell’arco di due anni da R. Reiter si è scoperto che gli incidenti accaduti nell’industria avevano subito incrementi dal 20 al 25 % in periodi di intensa attività solare. Reiter aveva ottenuto analoghi risultati relativamente  a 21.000 incidenti stradali. Nel 1959 il dott. M. Poumailloux, primario di cardiologia all’ospedale parigino Saint-Antoine scriveva: "le nostre constatazioni hanno fatto apparire una correlazione veramente impressionante tra l’aumento degli infarti al miocardio, in certi periodi di massima attività solare e di punte di agitazione geomagnetiche".
In India i dottori Malin e Srivastava (1979) hanno studiato 5000 casi di ricovero per infarto mettendoli in relazione all’attività geomagnetica terrestre in rapporto all’intensità delle macchie solari.

Lo scienziato sovietico A.L. Tchijewsky (1897-1964), professore alla Facoltà di medicina dell’Università di Mosca, raccogliendo dati da 72 paesi fin dal 600 a.C., scoprì un evidente parallelismo tra il ciclo undecennale del sole  e le epidemie in genere, le guerre, le grandi migrazioni e le rivoluzioni. Tchijewsky evidenziò il parallelismo della ben nota periodicità di circa undici anni per la difterite col ciclo undecennale del sole. Identica relazione evidenziò lo studioso russo, per la meningite cerebrospinale, che studiò in diversi Paesi e i cicli delle macchie solari, negli anni 1800-1920. Il dott. B. Rudder, direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Francoforte, confermò con successive e più estese ricerche le conclusioni di Tchijewsky.
Il biologo giapponese Maki Takata (1951), lavorando sul test che serve a misurare l’albumina del siero sanguigno constatò, tra l’altro, che: "l’indice aumenta ogni qual volta che l’attività solare è massima o quando le eruzioni o le macchie appaiono al centro del disco solare…".

Di seguito si cita un articolo pubblicato su "la Repubblica" di venerdì 26 gennaio 1990, che riproponeva quanto già scritto dal prestigioso settimanale di scienza "Nature" :

"Secondo Fred Hoyle e Chandra Wickramasinghe il fatto che le ultime cinque epidemie d’influenza più gravi, compresa l’attuale, siano avvenute ogni undici anni, quando maggiore è stata l’attività del sole, non è una semplice coincidenza. I due scienziati, infatti, sostengono che lo spazio è abitato da forme viventi primordiali come i virus, compreso quello che nell’uomo causa l’influenza. La grande intensità che raggiunge il vento solare ogni undici anni trasporterebbe molti più virus sulla Terra, causando le epidemie più gravi. "

Il prossimo massimo di attività solare assume particolare interesse per il numero di satelliti attualmente in orbita e per il numero di dati che potranno essere rilevati e analizzati.

"Per essere soggetto agli effetti cosmici, l’uomo non ha bisogno di essere lanciato nello spazio; non è neppure necessario che esca di casa" (Giorgio Piccardi)

fonte: http://rosaliastellacci.altervista.org/blog/attivit-solare-ed-effetti-sulluomo/

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Aggiungere un po' di peperoncino alla cena può aiutare chi sta seguendo una dieta a limitare l'appetito. Lo afferma uno studio della Purdue University pubblicato dalla rivista 'Physiology & Behaviour'.

La ricerca ha esaminato gli effetti di mezza tazza da tè di peperoncino di Cayenna aggiunta alla cena di alcune persone che stavano cercando di perdere peso.

"Abbiamo scoperto che il consumo del peperoncino può aiutare a tenere sotto controllo l'appetito", ha spiegato Richard Mattes, uno degli autori, "e a bruciare più calorie dopo il pasto, soprattutto per chi non usa la spezia regolarmente".

Il consumo nei cibi, aggiungono gli autori, ha un effetto maggiore rispetto alle pillole contenenti capsaicina, che è il principio attivo responsabile del sapore piccante. "E' proprio l'esperienza sensoriale ad aumentare l'efficacia - ha spiegato l'esperto - il bruciore nella bocca contribuisce ad alzare la temperatura corporea, ad aumentare l'energia spesa e a controllare l'appetito".

fonte : http://news.paginemediche.it/i

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