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Il mandala e il cancro uno scambio con la dottoressa Daniela Respini

Daniela Respini è una psicologa psicoterapeuta psico-oncologa che usa la tecnica della colorazione e creazione del mandala come strumento di supporto  nei suoi interventi psicoterapici.

Ci siamo incontrate sul percorso del mandala e con piacere condivido il nostro scambio d’idee e le sue parole sui risultati ottenuti utilizzando il mandala con pazienti malati di cancro.

 

Annalisa: Allora Daniela, come hai conosciuto il mandala?

Daniela: Direi piuttosto come il mandala ha conosciuto me? Come scrivo nel mio libro l’esperienza mi insegna che niente accade a caso. Il mio incontro con il Mandala avviene in due momenti diversi. Da sempre mi occupo di psico-oncologia, ho sempre lavorato con le persone ammalate di cancro, ed il mio primo incontro con il mandala avviene proprio in un centro di ricerca oncologica  il Lee Moffitt Cancer Institute a Tampa negli Stati Uniti dove ero impegnata in uno studio sulle correlazioni fra alcuni disturbi cognitivi ed alcuni effetti collaterali dei trattamenti antineoplastici. In quell’occasione ho avuto l’opportunità di partecipare ad un workshop sul Mandala, e di visitare  anche un laboratorio di arte-terapia in cui veniva utilizzata la colorazione del Mandala.  Successivamente rientrata in Italia a distanza di qualche mese, un collega mi regala  un album di colorazione di Mandala. Accolsi quel regalo come un segnale che il mio approccio terapeutico aveva bisogno di arricchirsi. Ho cominciato a documentarmi sul Mandala, ed avendo appreso che si trattava di uno strumento spirituale di origine tibetana da lì diversi sono stati i confronti con guide spirituali del mondo occidentale e di quello orientale. È stato uno strumento a me molto utile per i miei percorsi di crescita spirituale.  Ho iniziato a sperimentarlo su di me  come uno strumento ludico e creativo. Man mano che ne scoprivo gli effetti benefici, da un punto di vista psicologico, ho voluto approfondirne le conoscenze. Nell’applicazione di queste tecniche (quali la colorazione e la creazione del Mandala, disegni geometrici e tecnica di meditazione tibetana) mi sono accorta che vengono fuori alcuni elementi che arricchiscono la conoscenza del proprio sé. Il Mandala, per usare alcune affermazioni dei pazienti, “mi porta a pensare su di me, facendomi scoprire delle verità mai conosciute, ma soprattutto facendomi ricordare  che ho un sé”.

 

A: Quando hai scoperto il valore terapeutico del mandala con i malati  di cancro?

D: Ho iniziato a sperimentarlo sulle persone ammalate di cancro inizialmente  come attività diversionale  all’interno di una sala d’aspetto di un day hospital oncologico. Gli effetti inaspettati di miglioramento del loro stato umorale e la partecipazione sia dei pazienti che dei familiari  mi hanno man mano incoraggiata ad usarlo in terapia sia individualmente che in gruppo. Venivano fuori affermazioni come “colorare un mandala è come osservare parti di me” o espressioni come “da quando coloro questi mandala mi accorgo di vedere più colori attorno a me, è come se improvvisamente mi accorgo anche dei particolari di una foglia, di piante  che non avevo mai visto ma che stavano lì da sempre “, ed ancora  “colorare mi rilassa, mi mette di buon umore recupera la mia parte infantile mi diverte”. La sua efficacia terapeutica veniva confermata dai risultati dei test psicologici che venivano somministrati prima e dopo il trattamento con i mandala,  si notava che  il livello di ansia diminuiva, migliorava il tono dell’umore e  miglioravano le attività cognitive. Nella persona ammalata di cancro a mio avviso valgono gli stessi principi del mandala: centrare guarire e crescere. Il mandala inoltre mira a riportare l’attenzione del paziente su se stesso entrando in contatto con la sua parte sana, una sorta di passaggio segreto che va in profondità restituendo alla persona la sua autonomia. D’altra parte già Jung considerava il mandala  un simbolo naturale di totalità insito nell’uomo, impressosi quale archetipo.

 

A: Con quali obiettivi è usato in quest’ambito?

D: L’obiettivo primario è quello di aiutare la persona ammalata di cancro a concentrasi su se stessa per trovare un equilibrio interiore e scoprire le risorse personali utili a un migliore adattamento alla malattia e alla terapia. Come  ogni malattia grave la malattia neoplastica altera notevolmente ogni schema mentale compromettendo spesso anche le funzioni cognitive. L’attività di colorazione del mandala si pone come stimolatore: diventa  un allenamento per la mente, perché grazie alla sua complessità cattura l’attenzione del paziente che in quel momento è concentrato nel colorarlo, e trascorre quei momenti ad organizzare i colori all’interno di una figura geometrica , che come il cerchio riattiva le attività cerebrali dell’individuo. Allo stesso tempo, serve a contrastare i pensieri negativi che agiscono sull’interazione fra soggetto e ambiente. Le continue esperienze di sofferenza legate ai trattamenti antineoplastici, portano il paziente a manifestare sintomi depressivi, senso di abbandono, frustrazione e inadeguatezza. Realizzare un Mandala potrebbe essere visto come una sorta di distrazione cognitiva perchè il paziente, man mano che colora, dirige il suo pensiero lontano dalla malattia o dai sintomi legati alla terapia. Ho sempre paragonato il principio del Mandala al percorso del paziente oncologico: entrambi partono da una situazione di caos, mentre l’obiettivo è l’ordine, se stessi. In entrambi all’inizio c'è uno spazio caotico che dovrà prima di tutto essere pulito, poi consacrato, armonizzato ed infine colorato con la buona vibrazione. Il principio della colorazione è quello di aiutare chi colora ad accogliere tutto ciò che può provenire dal momento esterno, malattia inclusa, senza opporvisi e con la piena consapevolezza che è qualcosa che appartiene al mondo esterno e che in nessun modo può divorare o controllare la persona. Non ci sono regole nè performance, ma solo liberazione. Tutto questo porta gradualmente il paziente ad uno stato di  profondo rilassamento e di armonia tra ciò che è la sua  mente e ciò che è il suo corpo,  i pensieri, le immagini, gli stati fisici emotivi tutti contestualmente presenti in dialogo armonioso nel grande Mandala umano che è l'uomo. In questo senso il Mandala diventa dunque una comunicazione in codice diretta alla parte sana di ognuno di noi eludendo la volontà distruttiva del cancro. Uno strumento che mira non a guarire la malattia ma la persona.

 

A: Quali risultati ha generato questa esperienza?

D: Nella mia esperienza, l’uso del mandala con i pazienti, mi ha dato la possibilità di trovare una nuova via comunicativa che mi permetteva di mantenere l’alleanza e la relazione con il paziente. Un linguaggio nuovo da apprendere  per comunicare in  profondità con il paziente eludendo i checkpoint della malattia,  una sorta di passaggio segreto, che porta al cuore dell’uomo. Se è vero che il paziente deve decidere senza interferenze, è altrettanto vero che il terapeuta deve essere in grado di aiutare il paziente ad esaminare con chiarezza le diverse alternative, proprio perchè competente ed esperto, il mandala è stato per me un ottimo codice di comunicazione.

 

A: Qual è la difficoltà piu’ grande che hai dovuto affrontare nel proporre il mandala come strumento curativo con pazienti affetti da un male cosi importante?

D: Avendolo proposto in maniera graduale come attività diversionale prima e solo in un secondo momento all’interno di un percorso  psicoeducazionale,  è stato positivamente accolto sia dai pazienti che dai medici del reparto di oncologia. L’applicazione del mandala è stato dall’inizio supportato da valutazioni psicologiche tradizionali che hanno potuto scientificamente dimostrare il miglioramento della qualità di vita delle persone che lo hanno adottato nei loro percorsi psicologici. La difficoltà è stata invece altrove essendo uno strumento fortemente spirituale è stato abbastanza complesso poterne estrapolare la parte religiosa e trasformarlo in uno strumento di terapia.

 

 

A: Il mandala è utilizzabile con ogni tipo di paziente?

D: L’uso del Mandala nella mia esperienza è stato  ampiamente utilizzato  con il paziente oncologico  sia nella fase attiva  di malattia che in quella avanzata e terminale.  Nella situazione in cui si trovano i pazienti, colorare è come se una forza interna governasse il loro corpo. Con il tempo, l’individuo prova soddisfazione fino a quando la realizzazione del Mandala lo porta ad un momento di gratificazione.

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In tal senso si può pensare che il Mandala abbia in sé un potere catartico. Le rappresentazioni simboliche del cielo e della terra in esso contenute si trovano un pò in tutte le religioni: ebbene il paziente riesce ad alienare la sua mente da ogni voce interiore, abbandonandosi al rilassamento profondo, proprio focalizzando lo sguardo su queste forme. Un gioco apparentemente semplice ma in realtà piuttosto complesso, divertente ma nello stesso tempo elevato. Un gioco che mira a stimolare la consapevolezza spirituale, la memoria e le cellule, attraverso il piacevole gioco dei colori. L'obiettivo è riorganizzare la struttura celebrale per aiutare il paziente a ritrovare quell'armonia tra corpo e mente fondamentale per raggiungere la propria autorealizzazione. Nella spritualità, infatti, non può esistere la scissione tra la mente ed il corpo, ed il mandala si pone proprio come un “ponte”, un percorso che mettendo ordine nella struttura celebrare porta anche ad un benessere anche fisico.

 

A: Proponi il mandala solo ai pazienti o anche ai familiari e al personale medico e paramedico che assiste il malato di cancro?

D: Il Mandala, non è solo uno strumento che viene messo nelle mani del paziente: talvolta viene utilizzato dall’operatore per trovare strategie di prevenzione del burnout. Lavorare con  le persone ammalate di cancro ti pone inevitabilmente davanti a domande sul tuo senso della vita e della morte. Nella mia  associazione, la Mareluce Onlus oltre a tenere laboratori di mandala per pazienti, porto avanti  corsi formativi ed esperenziali  per personale sia medico che non sulla conoscenza del mandala.  Negli anni inoltre in associazione abbiamo sperimentato laboratori di mandala anche con i  bambini figli  di pazienti oncologici per  la fase di elaborazione del lutto.  Dunque possiamo dire che negli anni ho  potuto sperimentare l’applicazione del mandala sia come attività diversionale,  come strumento terapeutico, come strumento utile nel processo di accompagnamento alla morte, per la elaborazione del lutto e come strumento per l’operatore nella  prevenzione del burnout.

 

A: Quali sono le reazioni delle persone coinvolte al mandala e ai laboratori?

D: Se consideriamo il fatto che le stesse partecipanti ai laboratori di colorazione e creazione di mandala hanno organizzano con l’aiuto della Mareluce una mostra di mandala il cui ricavato va in beneficenza, possiamo dire che il mandala ha indubbiamente un riscontro positivo in ognuna di loro.  Il percorso del mandala inoltre è stato per  loro un opportunità per non avere paura di essere considerati malati cancro, ma addirittura occasione per avere scoperto il loro coraggio e l’amore per la vita in generale partendo dalle cose più semplici. Questo strumento ha lo straordinario potere di rendere migliori. L’attenzione è sempre rivolta al particolare: lì ci siamo noi. Quando decidi di colorare un Mandala, stai lì a contemplarlo, come se da un momento all’altro dovesse scaturire da quei segni un suono o una parola. Istanti, attimi prima di iniziare a colorare. A quel punto, la tua volontà è di rendere quel cerchio il più bello possibile. A volte, però, ti accorgi che più lo colori e più diventa brutto. Colori scuri, pesanti, riempiono il Mandala. È evidente che queste parti scure sono quelle più pesanti del proprio sé. In questa fase emerge in tutta la sua potenza la forza del Mandala: per quanto negative, infatti, queste parti non possono essere eliminate; bisogna invece farle emergere ed organizzarle in maniera tale che non possano più rappresentare una minaccia per l’equilibrio personale.

 

A: Con quale clima è stato accolto tra gli esperti del settore l’uso del mandala?

D: Negli ultimi anni  la meditazione, un antica pratica spirituale sta riscontrando un notevole successo  in quanto integrata anche  nella clinica psicoterapica. L’obiettivo primario  di questa pratica  è quello di portare l’individuo verso sè stesso di centrarlo più su se stesso. Di recente le teorie psicologiche in particolar modo il Cognitivismo fondendosi con le tecniche di meditazione, hanno portato allo sviluppo di un terzo approccio terapeutico: la Mindfulness Based Cognitive Therapy (MBCT), entrambi questi approcci sono stati nel corso degli anni ampiamente applicati al fine di potenziare la salute fisica e psicologica. La mindfulness infatti è stata utilizzata con successo su alcune patologie di origine psicosomatica disturbi quali, psoriasi, disturbi ossessivi compulsivi, disturbi alimentari e malattia oncologica. Diversi studi scientifici riportano dei successi dell’uso delle tecniche meditative con i pazienti oncologici. Da cognitivista l’ho proposto come uno strumento che per i suoi principi poteva adeguatamente rientrare negli approcci della mindfulness . a quel punto non mi rimaneva che dimostrane l’efficacia. Quando infatti l’ho inserito come attività diversionale all’interno della sala d’aspetto del day hospital oncologico per poterne dimostrare l’efficacia, insieme al mio collega abbiamo strutturato un questionario di gradimento,   il 90% dei familiari ed il 78% dei pazienti,  riscontrava nella colorazione dei Mandala un’ attività ricreativa e rilassante. L’applicazione di tale attività è sempre stata monitorata dalla presenza di uno psicologo, così da poterne cogliere gli effetti immediati in ognuno. Nella colorazione del Mandala il malato tendeva a concentrarsi su se stesso e  scopriva inaspettatamente un benessere personale. Questo è stato indubbiamente rassicurante per gli esperti .

 

A: La tua esperienza è stata raccolta in un testo molto interessante il libro “Il mandala Contro il Cancro” , com’è nata l’idea di questo libro?

D: Nella mia carriera ho sempre scritto di dati scientifici che derivavano dall’evidence based, ma non avevo mai pensato di potere raccontare di un esperienza così intensa. Ad incoraggiarmi è stata la stessa persona che a suo tempo mi aveva regalato quel famoso album di mandala da colorare: il collega Giuseppe Lissandrello. Con difficoltà ho accolto questo invito perche risultava per me difficile trasformare in parole emozioni. Il libro non racconta solo dell’esperienza dei pazienti ma di come insieme abbiamo fatto questo viaggio dentro il mandala. Scrivere della mia esperienza professionale con il mandala è stato un percorso lungo ma un importante occasione  di  ringraziare i protagonisti  per avermi dato l’onore di viaggiare con loro  nel meraviglioso mondo  del mandala.  Nel raccontare le loro esperienze i protagonisti sottolineano che il mandala per loro è stato un occasione per potere riscoprire che non sono solo malattia, esiste una parte sana non raggiunta dal cancro ed è proprio questa grazie a questa parte sana che riusciranno a riprendersi la gestione della loro vita e quindi anche della malattia.

 

A: Quali sono i tuoi progetti nel futuro rispetto al mandala?

D: I risultati della mia  esperienza mi incoraggiano ad andare avanti innanzitutto nello studio e nella formazione mia personale con il mandala. E  considerato l’effetto positivo  nella qualità di vita delle persone che hanno utilizzato il mandala nel loro percorso psicologico diventa necessario andare ad approfondire l’utilità di questo approccio nel miglioramento della qualità di vita del persona.

 

 

Per contattare la dott.ssa Daniela Respini scrivere a mareluce@mareluce.it

per sapere di piu' sulla sua attivita' visitare il suo sito www.mareluce.it

http://www.mandalaweb.info/Home/persone-e-mandala/ilmandalaeilcancrounoscambioconladottoressadanielarespini

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LA SOLITUDINE DIVINA - ANIMA COMPAGNA - FIAMMA GEMELLA

La Sacra Divinità della Solitudine

Saluti, Amati! Io Sono Metatron, Signore della Luce e vi diamo il benvenuto a questo incontro.

Circondiamo ognuno di voi in un vettore appositamente creato di Amore Incondizionato. Un vettore di spazio non lineare che viene eccezionalmente aperto mentre ognuno di voi legge queste parole dallo spazio e dal tempo che ha scelto.

L’attuale fase di tempo lineare sul vostro pianeta è un momento eccezionalmente opportuno per per l'auto-analisi e la solitudine scelta. Maestri, molti di voi, in particolare quelli di età superiore ai 49 anni, il settimo ciclo di sette anni, si trovano in una condizione di solitudine, dopo la transizione dei loro coniugi, la fine delle loro relazioni o la rottura dei contratti matrimoniali. Ed anche se questo sentiero a volte è alquanto solitario, alquanto difficile e può apparire “innaturale” a molti di voi, esso ha uno scopo. Così vi diciamo di usare questo tempo con saggezza, di abbracciarlo. Siete sul punto culminante di una grande promozione.

Ora c’è un messaggio ricorrente in molti dei vostri testi religioni che dice: “C’è una stagione per ogni cosa, un tempo per ogni proposito sotto il cielo”.

In effetti c’è un tempo per la solitudine. La Solitudine Divina è una condizione nobile, che offre salti quantici in termini di crescita, quando viene compresa e riconosciuta per il suo scopo profondo.

Voi vedete  il Sé Divino in ultima analisi, conclusivamente solo nella sua ricerca finale di onnipotenza.

Nei vostri termini, l’anima arriva sulla terra da sola e lo spirito si allontana dalla terra da solo. I Maestri Ascesi che camminano sulla Terra, per millenni hanno cercato la solitudine nelle loro incarnazioni prima di raggiungere la Maestria. Così è per molti di voi adesso.

Carissimi, molti di voi che sono soli in questo momento, sono convinti di dover trovare un partner. Molti di voi cercano la propria “anima compagna”, la propria fiamma gemella. Tuttavia in molti casi tra le anime evolute, vi diciamo, che voi siete soli perché lo avete programmato. E’ davvero un impegno speciale e nobile. E’ tempo per la Solitudine Divina.

La solitudine per chi cerca la luce santificata, per chi cerca quella che viene definita “illuminazione consacrata” è una scelta di periodi specifici nel proprio piano di vita, per essere soli per un po’.  Questo non significa essere sempre in solitudine, significa semplicemente averla scelta per un po’ per “lavorare su di sé”, per raggiungere l’amore di sé, tra le anime alla ricerca.

La Maestria, all’incirca ogni tre o quattro vite, è una vita scelta per la solitudine.

Amare Sé Stessi è un requisito

L’amore di sé è una condizione che molti, soprattutto quelli di fede cristiana, hanno perso. La Cristianità con i suoi insegnamenti di peccato originale vi ha insegnato che eravate peccatori per natura, che avevate bisogno del perdono. Avete trascorso vite prostrati chiedendo perdono per chi siete. Avete perso il senso della vostra divinità e trovato più facile dare che ricevere. Si è perso l’equilibrio.

Adesso vi diciamo che mentre la Terra si trasforma nella nuova Era Cristallina, la natura della risonanza energetica e la stretta dimensionale del pianeta si espandono. C’è una diminuzione dell’influenza della dualità/polarità per quelli di voi che hanno scelto di estendersi oltre la terza dimensione.

Forse chiedete se la solitudine o la partnership portino un maggiore progresso per l’anima. La domanda è tempestiva e particolarmente pertinente per molti di voi all’alba dell’Ascensione.

La risposta concisa è che sia la vita di coppia sia  la solitudine hanno entrambe il loro scopo divino… e sottolineiamo la parola ENTRAMBE.  Molto si ottiene da una relazione d’amore impegnata. Questa è la circostanza naturale nella maggior parte dei soggiorni sul piano della Terra.

Ma, Maestri, vi diciamo che c’è anche un grande scopo nella solitudine. Essa è in effetti un requisito.

Non è un errore che molti di voi in questo periodo siano soli negli ultimi passi del sentiero di illuminazione. Adesso è il preludio dell’imminente Ascensione. Se siete tra questi, vi diciamo che forse la vostra solitudine è appropriata. Forse è come dovrebbe essere. Vedete quanti di voi l’hanno programmata.

Tuttavia molti di voi pensano che la solitudine sia troppo da sopportare e che dovete trovare un partner… la sfuggente fiamma gemella. Care Anime, c’è molta confusione intorno al concetto di fiamma gemella, “l’anima compagna” ed il ruolo e la natura della collaborazione ottimale nella Maestria di Sé.

Solitudine e non-dipendenza

La solitudine è destinata ad essere un periodo di  sublime rispetto di sé. La vostra vita e la vostra esperienza in questo piano è una vostra creazione, il vostro arazzo vivente, intessuto dalle vostre convinzioni individuali. Nella solitudine, l’anima è spinta all’auto-analisi, e viene data l’opportunità di immergersi nelle acque profonde che scorrono dentro di voi, per nuotare nell’oceano del Sé, e così facendo riscoprire l’amore interiore, per imparare quale luminosa scintilla di Dio siete in realtà.

Le relazioni sono un modo per riflettere l’efficacia del vostro sistema di credenze e dare il vostro feedback a quello che, in parole povere, funziona e a quello che invece non funziona. Il distacco richiede che l’individuo esplori se stesso, per riconoscere l’orizzonte interiore, e questo facilita e rende necessaria la sovranità, che è predomino della Maestria.

Una relazione di due umani sovrani non dipendenti ha un maggior equilibrio, maggiore creatività, e maggiore longevità di una coppia di due esseri co-dipendenti l’uno dall’altro. Capite?

In ultima analisi ogni anima deve chiaramente definire SE STESSA per poter  acquisire la Maestria. La Maestria di Sé è racchiusa in periodi di distacco programmato. E’ in quel periodo che l’impeccabilità viene cristallizzata. E vi diciamo, carissimi, che la cristallizzazione attraverso l’impeccabilità è una fase necessaria della Maestria di Sé. E’ un momento di calibratura nel soggiorno multidimensionale. Si entra nel vuoto, il grande mistero, alla ricerca della forza d’animo e visione sovrana, soli, senza una spalla a cui appoggiarsi. E nel processo, si scopre la sublime interezza ed il completamento di sé.

Non fraintendete quello che vogliamo dire; c’è una grande validità nella coppia, è l’aspetto naturale dell’anima compagna. Ma in conclusione si percorre il sentiero della Maestria con distacco sovrano.

Si diventa illuminati quando s’impara a trascendere il sé fisico. Ognuno di voi deve adoperarsi per la conquista finale di quella che definiamo “impeccabilità”. L’impeccabilità è la cristallizzazione o chiarezza uniforme dell’anima, ed è una virtù necessaria della Maestria. Questo implica lasciar andare la dipendenza, lasciar andare tutto ciò che non serve alla vostra divinità. E’ un riavvio ed una riprogrammazione di tutto ciò che siete.

Vi abbiamo detto che il linguaggio, il tessuto della dimensione superiore è la geometria sacra. L’impeccabilità è la chiarezza geometrica della mente spirituale. Definendo se stessi attraverso l’impeccabilità si diventa cristallini, e perciò più esperti della Coscienza Divina all’interno della luce geometrica dei piani coerenti superiori. Questo si ottiene soltanto decidendo chi siete, in che cosa credete e poi vivendolo. Riconoscendo le vostre verità ed allineandosi totalmente ad esse.

Domanda a Metatron: Stai dicendo che le nostre relazioni d’ amore come il matrimonio non sono la nostra unione finale?

AAMetatron: Ricordate che nel regno più elevato voi siete in una Sacra Unità,  ognuno una parte del Divino. Così in termini di esperienza duale, la risposta alla tua domanda è sì. In questo contesto, SI’! Maestri, nella realtà più elevata, voi siete una coscienza unitaria plurale.

Le relazioni nell’esperienza lineare duale sono un mezzo per il fine. Stiamo dicendo che le relazioni d’amore sono uno strumento sacro, gioioso per raggiungere la Maestria di Sé, ma che alla fine nel percorso di ogni anima c’è la crescita finale necessaria nella sovranità. Il sé sovrano è un sé autosufficiente e non ha necessità dipendenti da altri. Una tale dipendenza concettuale può essere un deterrente per la Maestria.

In verità voi vi fondete nella sovranità con l’altra vostra metà, l’altra parte della vostra anima che si è separata nell’espressione della dualità. Ognuno di voi ha una componente maschile ed una femminile  e l’altra metà si è ri-unita nel Sé Integrale Divino prima di salire verso il regno più elevato.

Molti di voi considerano un’anima compagna ed una fiamma gemella la stessa cosa. Soltanto la sintassi è in parità. I veri significati sono diversi. La fiamma gemella è l’altra parte della stessa anima, divisa nella dualità, e queste raramente sono nella fisicità insieme. “L’anima compagna” è, nei nostri termini, un’altra anima con cui avete stipulato un contratto per crescere insieme nella dualità fisica, come mezzo di sviluppo ed esplorazione d’amore con un’altra anima. Movimento verso una meta comune.

L’apparente paradosso nelle relazioni lineari, quelle del concetto di “anima compagna” (non fiamma gemella) è che la relazione di due esseri sovrani non dipendenti ha maggiore gioia, maggiore equilibrio, maggiore interfaccia con il divino, maggiore opportunità di avanzamento di una relazione basata sulla co-dipendenza. Riuscite a capire?

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In questo momento, in questo adesso, molti di voi si stanno in realtà fondendo con la propria fiamma gemella eterica (non fisica) e stanno modellando la propria sacra pienezza nella fisicità in modo da entrare nel regno cristallino dell’interezza.  Nella maggior parte dei casi questa riconnessione dell’anima si raggiunge in solitudine o in relazioni sovrane non dipendenti.

Così diciamo abbracciate il periodo scelto di SOLITUDINE SOVRANA, è il segno dell’intenzione della vostra anima di entrare nella Maestria della Mer-ka-na Cristallina

Il Divino Femminile

Aggiungiamo che molti di coloro che sono in questa vita, di sesso femminile, hanno scelto ruoli particolarmente efficaci nell’equilibrio del pianeta in questo periodo. Non è forse vero che il pianeta è stato fuori equilibrio con un eccesso di energie patriarcali per millenni? Questo è il motivo per cui sembrerebbe che una grande maggioranza delle persone attirate verso la “Nuova Era” sono di sesso femminile, vedete, per ancorarsi nel Divino Femminile. Le femmine sono state condizionate ed etichettate nel vostro attuale paradigma come “sesso debole”. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità!

Molte delle femmine, che oggi si trovano nello stato di single, sono condizionate a pensare che devono avere un partner. Ancora una volta, vi diciamo, abbracciate la vostra solitudine. L’avete scelta, vi onoriamo per il sentiero che avete scelto.

L’ideale per il pianeta non è essere femmina o maschio, piuttosto  un equilibrio perfetto di ENTRAMBI, ma al momento si trova ancora in uno squilibrio di risonanza patriarcale.  Onoriamo quelle di voi che si trovano in una biologia femminile, la vostra forza sta davvero progredendo nel creare l’equilibrio che nutre.

In verità la sovra-anima è androgina, autocontrollata, autosufficiente. Questo non significa che l’amore non sia  la base frequenziale dell’anima, in realtà è la vibrazione più elevata. E’  la risonanza che viene prodotta dall’Anima Ascendente al Cosmo, e rimandata indietro come armonia collettiva di amore cristallino. C’è un momento in cui quelli di voi che hanno interpretato il ruolo di anime compagne, si individualizzeranno, e nei vostri termini, si separeranno con gioia. L’anima evoluta nell’acquisire onnipotenza diventerà completamente autosufficiente, e così facendo irradierà uno spettacolare amore incondizionato verso TUTTI. E’ così che dovrebbe essere, è così che deve essere. E’ così che ascendete.

Abbracciare la Sovranità

La promozione finale dell’anima non si ottiene con la coppia, vedete. Si ottiene dentro il Sé divino nell’armonia universale con Tutto Ciò Che E’. Capite? Questa è l’attivazione del Sé alla risonanza divina del Campo Quantico Cristallino. Deve avvenire la separazione in modo osmotico prima della riunione finale collettiva, deve avvenire per permettere la coalescenza finale in Tutto Ciò Che E’.  Si tratta di chi SIETE. Si tratta dell’Io SONO Colui Che SONO.

Il nostro punto qui è che se vi trovate in Solitudine, ne riconoscete lo scopo. Se siete in una relazione raffinatene la bellezza con l’amore più grande di non-dipendenza. Scoprirete davvero che l’amore si espande e la relazione diventa più splendida nella non dipendenza;  proprio come state scoprendo che le relazioni di co-dipendenza sono strade non equilibrate a senso unico e falliscono.

Nella sovranità l’umanità vedrà se stessa in questa cornice nella propria “interezza” e non come proprietà del proprio partner o la “dolce metà” di qualcuno. Ognuno porterà nella relazione il proprio Sé integrale, in totale pienezza, in un intenso flusso di energia, come non si verifica spesso oggi. Ci sono punti già concordati che consentono la libertà di scelta ed il cambiamento, anche se quel cambiamento è per porre fine alla relazione. Nella sovranità gli individui condividono il loro meglio, senza compromessi di ideali. Ciascuno riconoscerà la divinità dell’altro, e conserverà l’integrità del SE’.

Essi offriranno le loro promesse, promesse e scelte di un nuovo paradigma, ma ci saranno strade ed opportunità  di adeguamenti e la capacità di rivedere i termini. Ciò permetterà un maggior riconoscimento del SE’. Questi saranno progettati per prevenire il blocco energetico e ridurre i matrimoni disfunzionali, le complicazioni del divorzio e le cause legali, vedete.

Alcune relazioni in questi termini dureranno davvero una vita, altre no. Ma l’archetipo della sovranità supporterà meglio entrambi, avendo come base la scelta  ed il consenso reciproco dei termini di ogni  individuo. E come tale l’indipendenza diventa gioiosa, senza un partner dominante che impone le proprie credenze, moralità e volontà su un altro.

L’umanità in massa oggi in realtà non riconosce o capisce la propria anima, il proprio Sé Divino. Il sé purtroppo è regolato dalle masse al regno della personalità dell’ego. E’ vero che un grado più alto di quoziente di luce viene risvegliato sul pianeta  adesso più che in ogni altro periodo, ma si tratta ancora approssimativamente soltanto del 10% della popolazione di otto miliardi che si è risvegliato. Questo è un numero sufficiente per assicurare l’Ascensione, ma molto deve ancora essere fatto.

La Religione nel Nuovo Paradigma

La religione nel nuovo paradigma deve essere individualizzata, deve davvero riconoscere la natura del SE’, la natura dell’ANIMA DIVINA. Nessuna delle vostre religioni mondiali risponde realmente a queste domande oggi. Nessuna delle vostre religioni risponde alle domande sulle vere origini cosmiche extraterrestri multidimendionali. E questo deve venire alla luce nel nuovo paradigma. Nessuna delle vostre principali religioni attuali può esprimere esattamente e completamente la vera storia dell’uomo sulla Terra.  In quanto tale, non c’è una vera religione sul pianeta oggi. La maggior parte è comprata e venduta su modelli regolati prefissati.  Ognuna pretende di conoscere il percorso verso Dio, di essere in grado di aprire la strada verso Dio, tuttavia nessuno la conosce davvero, Ognuna ha il suo dogma, ognuna ha la sua gerarchia e i suoi controlli.

L’uomo cerca DIO più ardentemente adesso che in qualsiasi altro tempo sul pianeta, e così questa ricerca ha in sé il potenziale di portare la luce. Pochi insegnanti religiosi sono veri maestri, studiosi forse, ma non veri maestri, vedete. Altri sono ciarlatani, anche nel campo della metafisica e della cosiddetta “New Age”. Pochi che affermano di canalizzare i Maestri Ascesi o gli angeli lo fanno davvero.

Discernimento

Quando non viene mantenuta l’integrità, la connessione al vero spirito è interrotta e tutti coloro che sono umani sono soggetti ad entrare e ad uscire dall’integrità.  La via verso l’ascensione è in realtà la capacità di ogni anima di elevarsi  verso il  proprio sé superiore. Guardatevi dentro e trovate la vostra divinità nel vostro cuore. Non seguendo ciecamente un guru, un predicatore, un canale o un leader spirituale, ma attraverso il SE’. Accettate soltanto quello che a livello individuale sentite essere vero, Carissimi, e non cedete il vostro potere ad un altro. Ognuno di voi può e deve canalizzare il proprio sé superiore. Studiate, osservate, ascoltate, discernete, esaminate ed accettate soltanto quello che risuona dentro di voi.

La strada verso il divino, Maestri, passa attraverso la sacra sovranità del SE’, e nell’Ascensione, la strada verso il SE’ Superiore passa attraverso l’auto-definizione, e la ricerca di quell’aspetto di Dio dentro ognuno di voi, con il grande desiderio che è incorporato in ognuna delle vostre anime. Studiate, cercate e lavorate! C’è poca speranza per il pigro. Voi siete qui per far conoscere l’ignoto! Lavorate a questo! Siate guerrieri della luce all’interno della dualità, perché le vere battaglie  per la maestria di sé sono interiori.  Il percorso non è facile. Ma dentro la Maestria di Sé si trova un’energia così squisita che alimenta tutto ciò che vi serve per andare avanti, e c’è un altro livello a cui ognuno di voi ascende. La coscienza si espande sempre.

Non siete mai soli

Oh, Caro Essere Umano noi sentiamo davvero la tua disperazione e la tua nostalgia occasionali, e sappi che è nostro desiderio che tu sappia che ti onoriamo, sappi che non sei mai veramente solo. Lo Spirito ti abbraccia, e noi siamo particolarmente disponibili per te per  offrirti sollievo e conforto nel cammino della divinità che stai intraprendendo. Perché ti assicuriamo che hai scelto di essere qui esattamente dove sei, e c’è una grande ragione, una nobile aspirazione ed uno scopo nel tuo secolare aspetto di celibato.

E’ il senso stesso della conseguente solitudine  che così spesso sembra dolce-amara e vuota, che ti spinge a cercare il ricco oceano della saggezza disponibile per te quando riscopri il grande conforto all’interno della tua stessa divinità.

Così, dolcemente ti esortiamo a capire che questo, per molte Anime Maestre, è precisamente il motivo per cui sei al di fuori delle relazioni in questo intenso periodo sul tuo pianeta.

Perciò non sei solo a causa di una relazione fallita, non sei solo perché non sei in grado di trovare un partner. Tu sei davvero in una nobile solitudine perché hai scelto di elevarti, di concentrarti sulla tua anima interiore. Ogni anima arriva in solitudine, e partirà verso i regni più elevati in solitudine. Ma quella solitudine è un’apertura alla vera natura della tua coscienza  di pluralità, ti stai riconnettendo alla parte più grande di te, e quella parte non conosce la solitudine. La solitudine esiste soltanto nella dualità.

Cari cuori, usate questo tempo saggiamente, ed accoglietelo, perché avete scelto un percorso che i Maestri sul “Punto di Laurearsi” spesso scelgono. Sappiamo che non è facile, ma la sofferenza stessa che a volte sentite è l’elemento conduttore motivante della riflessione interiore. Siete sull’orlo di un grande salto quantico.

Conclusione

Scoprite il vostro cammino. Scoprite voi stessi. Amate voi stessi, amatevi l’un l’altro, amate la divinità dentro di voi e dentro ognuno di voi. Scoprite gli aspetti multidimensionali della vostra vera Anima. Questa è la nobiltà della solitudine.

Ed anche se il cammino a volte è alquanto difficile e solitario, sappiate che questa è la sfida della dualità, perché al di sopra, voi siete completi, e non vi manca nulla. Nel regno più elevato, Maestri, voi vi trovate nella sacra natura dell’interezza integrale, in totale ed abbondante beatitudine.

Io sono Metatron, Signore della Luce e condivido con voi queste VERITA’! Voi siete amati.

... E così è…

 

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Imparare a curare la vista utilizzando la luce naturale del sole

Giornate luminose
Come non sprecare le sei settimane piú luminose dell’anno, per imparare a curare la vista utilizzando la luce naturale del sole. 
Di Rishi Giovanni Gatti, giornalista, presidente del consiglio direttivo della Associazione Vista Perfetta

 

Le sei settimane a cavallo del solstizio d’estate (21 giugno) sono le più luminose dell’intero anno solare e non dovrebbero andare sprecate: per guarire la vista con i metodi naturali originarî del Dott. Bates è un imperativo categorico ritornare a essere amici della piena luce solare nel massimo del suo splendore.

 

Purtroppo, nella stragrande maggioranza dei casi, ciò non può essere fatto dall’oggi al domani, ma sono necessari alcuni giorni, o mesi, per effettuare un percorso graduale, intelligente e individualizzato di auto-trattamento oculare prima di poter guardare il sole di mezzogiorno senza crearsi problemi all’occhio, anzi traendone grande beneficio.

 

Il guaio è che nella vita civilizzata di oggigiorno quasi tutti hanno perso la loro abitudine al contatto naturale e salutare con la luce solare. Riflettiamo: per quanto tempo nell’arco delle ultime ventiquattrore o dell’ultima settimana chiunque di noi ha avuto modo di esporre gli occhi al sole anche solo per fare una passeggiata all’aperto? Pochissimi, quasi nessuno.

 

Di giorno, siamo di solito in automobile, dietro a vetri ingannevoli e filtranti, oppure siamo nei mezzi pubblici di trasporto, ben nascosti e stipati, oppure in casa o in ufficio, sempre dietro a tende e schermi di ogni tipo, oppure indossiamo occhiali scuri perché la luce ci dà proprio un fastidio fisico insopportabile. Di notte, al contrario, anziché riposarci, indugiamo su schermi elettronici auto-illuminati che hanno bisogno della penombra per essere visti bene, e ci costringono così a vivere in una “contraddizione di fondo” tra luce ambientale (scarsa) e luce emessa dal dispositivo (forte) che il nostro organismo apparentemente tollera bene, ma in realtà ci costa una grande fatica.

 

È sempre più necessario, dunque, ricuperare un corretto rapporto con la luce solare naturale, sfruttando le sei settimane che abbiamo davanti senza sprecare l’occasione che ci viene rinnovata ogni dodici mesi di vita.

 

Per esempio, al mattino presto, appena alzati, sarebbe molto utile rivolgersi verso il sole, ancòra basso all’orizzonte, per esporre la parte bianca dell’occhio guardando in basso, per alcuni minuti, inizialmente con un occhio alla volta, e poi, nei giorni seguenti, se lo si può fare senza il benché minimo fastidio, con i due occhi insieme. Continuando, nell’arco della giornata, si potrà provare a guardare direttamente il sole a occhi chiusi, per diversi minuti, per poi arrivare finalmente al tramonto, quando sarà forse possibile provare a gettare un rapido sguardo a occhi aperti, lampeggiando e sbattendo le palpebre, prima guardando nella zona vuota a lato del disco solare, nel cosiddetto campo eccentrico, ben distanti, e poi sempre più in vicinanza al sole vero e proprio, preparandosi lentamente a godersi il tramonto direttamente, dondolando il sole stesso con oscillazioni sempre meno ampie ma distinte.

 

A questo proposito, il Dott. Bates, prendendo, forse, spunto dalle scoperte sulla “fototerapia” conseguite dal medico italiano Dott. Antonino Sciascia di Canicattì sin dal 1892, inventò, nei primi anni del secolo scorso, uno strumento denominato “La Lente Solare del Dott. Bates” per focalizzare i raggi del sole direttamente sulla sclera dell’occhio mentre il paziente guardava il più possibile in basso (nascondendo la pupilla sotto la palpebra inferiore). In questo modo il Dott. Bates utilizzava gli effetti terapeutici della luce per calmare la mente, essendo che i curativi raggi luminosi penetrando nell’occhio indirettamente, raggiungevano i centri visivi cerebrali senza creare alcun fastidio alla rètina, dato che la pupilla e il cristallino non venivano minimamente interessati dal transito della luce. Dopo alcune sedute, il paziente che prima era terrorizzato dal sole splendente ora poteva tranquillamente alzarsi e camminare in piena luce senza subire il benché minimo abbagliamento, e, al contrario, con grande beneficio anche per il suo difetto visivo iniziale.

L'articolo che stai leggendo continua sotto :
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In tempi moderni, appare sempre più urgente rivolgersi alla forza curativa dl sole per aiutarsi nel proprio cammino di guarigione dei difetti visivi, per due motivi sostanziali:

 

1) il sole è necessario alla vita umana, giacché chi vive al buio diventa cieco e muore;

 

2) la forte luce solare è un ottimo mezzo per capire se la nostra mente è a riposo o se siamo “sotto stress”,

 

ovvero:  se, uscendo in istrada all’aria aperta dopo una giornata passata in un ufficio al chiuso, dovessimo sentire fastidio e paura della luce solare, e a causa di ciò dovessimo strizzare gli occhi o nasconderli dietro a lenti scure, allora questo significherebbe che siamo ben oltre al limite di tensione e nervosismo che il nostro organismo può sopportare e dovremmo, per questi motivi, prenderci una pausa tassativa al fine di riposare e rilassarsi.  Così facendo, nel corso di alcune settimane, lo sperimentatore scoprirà che passare una mezz’ora o più all’aria aperta e in piena luce sarà diventata una abitudine irrinunciabile, proprio come il respirare.

 

Per concludere, è importante notare che le giornate nuvolose sono ancora più preziose per curare il fastidio della luce solare perché in queste condizioni di luce attenuata ma di ampi spazî disponibili per vagare con lo sguardo nel cielo o all’orizzonte, è molto più facile tenere gli occhi ben aperti e godersi lo spettacolo senza alcun timore.

 

Durante i Gruppi di Studio della Associazione Vista Perfetta www.vistaperfetta.it viene sempre riservato un congruo periodo di tempo per discutere di queste tematiche tra i vari partecipanti e permettere di condividere così “alla luce del sole” le proprie esperienze di guarigione, così come viene spiegato nei testi originarî del Dott. Bates e dei suoi più stretti e fedeli collaboratori.

 

La Casa Editrice Juppiter Consulting Publishing Company® di Milano diffonde questi testi attraverso questo stesso sito oppure tramite il suo sito ufficiale www.sistemabates.it al quale rimandiamo per ulteriori approfondimenti.

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IL CERVELLO NON E' IN GRADO DI DISTINGUERE TRA REALE E SIMBOLICO,TRA REALTA' ED IMMAGINAZIONE

IL BOCCONE SULLO STOMACO
Una muta di lupi sta cacciando in una boscaglia; il cibo è scarso, ma all’improvviso uno dei lupi trova la zampa di un coniglio selvatico morto da qualche giorno; per non farsela rubare dagli altri la ingoia in tutta fretta, ma la zampa è troppo grossa e gli resta sullo stomaco. Il lupo si trova in pericolo di vita perché fintantoché la zampa gli rimane sullo stomaco non si sentirà di mangiare. Si tratta di una situazione di emergenza che non sa come risolvere. Immediatamente il cervello si mette in azione ed ordina al corpo di fare una proliferazione cellulare nello stomaco proprio l° dove si trova l’osso della zampa; si tratta di un tumore! Ma tutto ha un senso e quella che sembra essere una malattia inesorabile si rivela essere invece la soluzione perfetta del cervello per la sopravvivenza del lupo. È stato infatti dimostrato in laboratorio che le cellule tumorali dello stomaco secernono una quantità di acido cloridrico che ha un potere digestivo da tre a dieci volte superiore a quello delle cellule normali. Così l’osso può essere digerito più velocemente ed il lupo potrà sopravvivere. Cessato l’allarme, cessato il pericolo, il cervello dà l’ordine al corpo di distruggere il tumore, (vedremo in seguito attraverso quali meccanismi), ed il lupo potrà nuovamente riunirsi alla muta e tornare a cacciare.

Il signor Mario B., di cinquantun anni, ha dedicato tutta la sua vita lavorativa ad una piccola azienda di mobili per ufficio.

Un bel mattino, arrivato sul lavoro, viene chiamato dal proprietario che gli annuncia senza troppi preamboli, il suo licenziamento.

Mario B. rimane senza fiato, incapace di qualsiasi reazione, senza sapersene spiegare la ragione. scoprirà in seguito che il suo posto è stato preso dal figlio del padrone. È un tiro mancino che non si sarebbe mai aspettato e lo esprime dicendo: “l’essere licenziato a questo modo mi è rimasto sullo stomaco!” Immediatamente la mente informa il cervello che invia l’ordine alle cellule dello stomaco che danno inizio ad una proliferazione cellulare, un tumore, per digerire il boccone indigesto che rischia di far morire il signor Mario!

SIAMO PROGRAMMATI PER SOPRAVVIVERE E CONTINUARE LA SPECIE. IL CERVELLO NON FA DIFFERENZA TRA IL REALE (LA ZAMPA DI CONIGLIO RIMASTA SULLO STOMACO AL LUPO) E L’IMMAGINARIO (IL LICENZIAMENTO DI MARIO, VISSUTO COME UN BOCCONE CHE GLI RESTA SULLO STOMACO). LA MALATTIA E’ DUNQUE LA SOLUZIONE PERFETTA DEL CERVELLO IN TERMINI BIOLOGICI DI SOPRAVVIVENZA.

Mario può risolvere il problema eliminando il trauma emotivo, o più “praticamente” trovandosi in altro lavoro. Se Mario non è in grado di eliminare il trauma né di trovarsi un altro lavoro, il cervello entrerà in azione sull’unico campo che ha a disposizione, lo stomaco, prima che Mario consumi tutte le sue energie nel tentativo di… “digerire” l’amaro boccone. Interverrà con l’unico mezzo che può risolvere in tutta fretta il problema: un tumore! Il tumore allo stomaco sarà allora, paradossalmente, la soluzione biologica estrema per salvare la vita del signor Mario B!!

Ma Mario avrebbe potuto vivere il trauma emotivo del suo licenziamento in modi diversi (ciascuno di noi ha la sua storia, la sua educazione, il suo vissuto):

“sono arrabbiato per l’ingiustizia subita”, patologia delle vie biliari;

“è un brutto tiro, impossibile da lasciar passare”, patologia dell’intestino tenue;

“mi ha fatto una porcata”, patologia del colon;

“ho paura di non avere più il mio spazio”, patologia dei bronchi;

“tutto mi crolla addosso”, patologia renale;

“non valgo più niente”, patologia ossea.

Tutte le volte che un individuo, nel corso della sua esistenza, viene colpito da un trauma emotivo che abbia le seguenti caratteristiche:

-sia vissuto in maniera drammatica (con tutte le sfumature del caso, per cui una grossa emozione avrà conseguenze più visibili di una piccola contrarietà: dalla bronchite al cancro ai polmoni, a seconda dell’intensità del dramma vissuto);

-ci colga impreparati, in contropiede, come un fulmine a ciel sereno;

-l’emozione abbia il sopravvento sulla ragione;

-sia vissuto in solitudine, rimuginando continuamente il problema (anche se tutti sanno quello che ci è capitato, nessuno sa quello che abbiamo provato);

-non si trovi una soluzione soddisfacente.

Allora e solo allora il cervello entra in azione mettendo in moto uno speciale programma biologico per la sopravvivenza dell’individuo.

L’intensità del trauma subito determinerà la gravità della malattia, mentre il tipo di emozione provata al verificarsi del trauma determinerà la localizzazione della patologia del corpo.

La malattia è dunque un simultaneo squilibrio a livello psichico, cerebrale e organico dovuto ad un trauma emotivo. Senza conflitto non vi è malattia: rendersene conto è il primo passo verso la guarigione.

IL TURBO SALVA-VITA
State percorrendo in automobile una strada di campagna; l’andatura è tranquilla e vi state godendo la natura circostante, ad ogni curva un nuovo paesaggio, illuminato da un caldo sole di primavera. In lontananza intravedete la sagoma di un grosso TIR che procede lentamente e di li a poco gli sarete dietro. Vorreste sorpassarlo, ma c’è una curva dietro l’altra, siete costretti a procedere a venti all’ora; anche se non avete fretta, cominciate a spazientirvi, siete stufi di respirare tutto ciò che esce dal suo tubo di scarico. Dopo l’ennesima curva ecco un breve rettilineo, la strada è libera, finalmente mettete la freccia e cominciate il sorpasso; ma improvvisamente un’ auto arriva dalla direzione opposta; vi si imperla la fronte di sudore, la tensione aumenta, non fate più in tempo a frenare. È un attimo, è automatico: scalate una marcia e spingete l’acceleratore affondo, il turbocompressore della vostra auto s’inserisce con un sibilo appena percettibile e con una superaccelerazione completate il sorpasso; giusto in tempo, è andata bene. Vi passate una mano sulla fronte, qualche centinaio di metri e lo stress se ne và. Tutto è dimenticato, e cominciate a pensare alla piccola trattoria che vi aspetta a prossimo paese… IL CANCRO E’ IL TURBO CHE IL CERBELLO INSERISCE PER SALVARCI LA VITA!!

ALL’ORIGINE DI TUTTE LE MALATTIE (angina, bronchite, cancro, depressione, epilessia, infarto, leucemia, sclerosi a placche, eccetera) c’è, nella vita del paziente, un EVENTO PARTICOLARE vissuto come TRAUMA: separazione affettiva, offesa, licenziamento, schiaffo, la morte di un famigliare, una diagnosi medica raggelante… Un evento vissuto in modo drammatico, inaspettato e conflittuale, in solitudine e senza la possibilità di una soluzione soddisfacente.

FONTE :
TRATTO DA. La medicina sottosopra di Giorgio Mambretti e Jean Séraphin. Ed. Amrita.
IL CERVELLO NON E’ IN GRADO DI DISTINGUERE TRA REALE E SIMBOLICO,TRA REALTA’ ED IMMAGINAZIONE.
RIPORTATO DA : http://www.asshomosapiens.org

 

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Microonde nemiche della vita

Immaginati in un concerto di musica, sentendo un quartetto di strumenti a corda che suona belle melodie di Mozart. Tutto è ben accordato e armonioso. Immediatamente arriva dietro a te un rumore assordante: una banda di rock con gli strumenti scordati e grandi casse acustiche distruggono a martellate, le melodie. Tu ti senti come se avessi ricevuto un colpo alla testa. Il quartetto si azzittisce…questo stesso effetto brutale e distruttivo hanno le microonde comparato al riscaldamento tradizionale sul fornello.

 

 

 

Quando riscaldiamo una zuppa, il calore che viene dalla fiamma del fornello passa pian piano dalla pentola alla zuppa. L’olio nella friggitrice scalda e questo calore passa alla verdura o ad un altro alimento che vuoi scaldare. Quando cucini il riso il calore fa diventare porosa la parete delle cellule del chicco, l’acqua entra facendo gonfiare il chicco, che diventa morbido da masticare.

 

Quando la cottura è rapida – senza lasciar che l’alimento su rammollisca troppo – e quando evitiamo le fritture, che elevano troppo la temperatura, negli alimenti iniziano alcuni processi simili alla digestione nel corpo umano. In un certo senso la cottura riduce il lavoro dell’organismo. ( E’ vero che si formano anche altre sostanze che possono far male, ma questo è un altro discorso).

 

Nel microonde gli alimenti non sono esposti a un calore dolce, ma sottoposti in modo cruciale a una vibrazione tecnica, dura e anti-naturale.

 

Al contrario della luce solare e delle altre vibrazioni della natura, le vibrazioni del microonde non hanno come principio la corrente elettrica continua, ma la corrente alternata. Nel microonde, la corrente alternata fa sì che gli atomi, le molecole e le cellule cambiano polarità 2.5 bilioni di volte per secondo. Le cellule piene d’acqua entrano in un gigantesco caos e così, l’attrito libera calore che scalda gli alimenti. Le molecole e le cellule sono polarizzate in modo distruttivo. Tutta la vita finisce, come tanti scienziati – Varga, Hertel e altri – dimostrano. Così nascono radicali liberi che causano grandi disagi nel corpo umano.

 

Per la immensa quantità di energia, le cellule degli alimenti si aprono in maniera esplosiva e la loro struttura biologica muore. Questo processo di distruzione assomiglia al processo di irradiazione degli alimenti. La proteina è più alterata che negli altri processi di cottura; il grasso del latte è trasformato in palline giganti; elementi vitali coma la vitamina C – per esempio, nel succo d’arancia sterilizzato al microonde questo è comune – o l’acido folico sono distrutti o degradati.

 

Durante i milioni di anni di storia dell’evoluzione, l’essere umano mai ha avuto contatto con questo tipo di alimentazione, che comincia ad agire nel suo organismo come un veleno. Questo fu constatato in ricerche minuziose che mostrarono gli effetti degli alimenti fatti nel forno a microonde e sull’essere umano. (1)

 

Gli alimenti scaldati, scongelati o cotti nel microonde (latte e legumi) causarono alterazioni nel sangue:

 

diminuzioni dei tassi di emoglobina e dei linfociti (cellule che difendono l’organismo dalle malattie). Queste alterazioni indicano l’inizio di un processo morbido. Appare anche all’inizio di un processo cancerogeno. Oltre a questo fu provato che alimenti fatti nel forno a microonde trasmettono al vibrazione nociva, della microonda all’organismo che lo consuma. Così, possono apparire lesioni simili a quelle che conosciamo quando si subiscono irradiazioni dirette da microonde.

 

Anche se gli apparecchi dei microonde avessero una chiusura perfetta – che non c’è – la radiazione nociva prodotta sarebbe trasmessa all’essere umano. nella letteratura scientifica, appaiono innumerevoli casi di lesioni da microonde. Il ricercatore Kàs, dell’università di Monaco, Germania, ha constatato, che le microonde pregiudicano le funzioni cerebrali; Levengood ha confermato mutazioni genetiche; Thomas mise in guardia, nella rivista medica tedesca, contro gli effetti nocivi delle microonde sul sistema nervoso centrale; il ricercatore nord-americano Knes dimostrò che le microonde possono provocare il distaccamento della retina, etc.

 

In Germania e in Svizzera si sono formati gruppi che protestano contro le installazioni di nuove torri di trasmissione, pianificate dalle poste, in aree densamente popolate. Sono molto conosciuti i danni nelle foreste intorno alle emittenti, provocati dalle radiazioni delle microonde. Con altre nuove emittenti colpirebbero direttamente la popolazione.

 

Nella preparazione degli alimenti, si è constatato che alcuni ortaggi, come carote o broccoli, non diventano ben morbidi nel forno a microonde, anche dopo irradiazione più prolungata, nonostante che la struttura cellulare sia completamente distrutta. L’economia di tempo o d’energia elettrica osservata per piccole quantità va diminuendo nella preparazione della quantità necessaria per una famiglia di quattro persone. L’economia di tempo è piccola quando la preparazione degli alimenti è fatta a tappe, poiché addizionare alimenti è molto più facile in una pentola aperta sul fornello elettrico o a gas. Siccome i cristalli di ghiaccio assorbono meno energia dell’acqua sorge un problema al momento di scongelare: le parti esterne degli alimenti risultano cotte, invece la parte interna è ancora congelata. La cottura è diseguale e i batteri, principalmente le salmonella, non sono totalmente distrutti. Questo contribuisce alle intossicazioni da salmonella, che aumentano ogni anno. Riscaldando il biberon nel microonde, abbiamo il problema contrario: il contenuto all’interno sta già bollendo e fuori è ancora tiepido, questo ha già causato ustioni. Esiste un altro fattore importante: il forno a microonde offre molta rapidità e comodità quando usato per decongelare e scaldare piatti pronti, ma aumenta ancora di più gli scarti di imballaggio. Nessuno si ammalerà se mangerà alcune volte piatti passati al microonde. Ma chi lo fa di regola, per anni e anni, rovinerà la sua salute. Anche senza l’uso di microonde i piatti pronti congelati sono la peggiore cosa che si possa immaginare dal punto di vista di un’alimentazione salutare.

 

Questi piatti praticamente non contengono nessun elemento vitale, ma sono pieni di ogni tipo di additivo. Questo tipo di alimentazione indebolisce il sistema immunitario e la vitalità, le persone non hanno energia per lavorare, sono stanche e, alla fine, si ammalano.

 

Le microonde, comunque, distruggono la vitalità.

 

 

 

Dr. Devanando Otfried Weise

 

Fonte: Lebenskunde – Magazin – maggio 1992

 

 

 

(1) Prof. Dr. Bernhard Blanc, do Instituto de Biochimica da Universidade Federal ETH, Lausanne, Svizzera. Dr. Hans H. Hertel, do projeto de ricerca de Biologia Ambiental, Watterwill, Svizzera

 

 

 

 

 

www.disinformazione.it

 

 

 

 

 

 

 

http://www.laleva.cc/ambiente/microonde.html

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FORNO A MICROONDE

 

LA RICETTA PER AMMALARSI DI CANCRO

 

 

 

 

 

Esiste da dieci anni una prova, che il tribunale svizzero ha soppresso, che dimostra come il cibo trattato con le microonde possa danneggiare il sangue in modo rilevante. Studi più recenti hanno aggiunto prove evidenti che il forno a microonde è un rischio per la salute.

 

 

 

Nel 1989, un nutrizionista svizzero, il Dottor Hans-Urich Hertel fece delle scoperte allarmanti sull'uso del forno a microonde. Ma nonostante ciò per più di dieci anni ha dovuto lottare per avere il diritto di far sapere al mondo che cosa aveva scoperto.

 

 

 

Il punto che ha cercato in tutti i modi di rendere noto al pubblico è di interesse vitale per i consumatori : tutti i cibi che vengono cucinati o scongelati nel microonde possono causare dei cambiamenti del sangue che indicano lo sviluppo di un processo patologico presente anche nel cancro.

 

 

 

Nonostante ciò, Hertel per tutto questo tempo, è stato preso in giro dai fabbricanti di forni a microonde che hanno usato le leggi svizzere sul commercio per tappargli la bocca al punto di minacciare di rovinarlo.

 

 

 

Nel Marzo 1993, il Tribunale per il Commercio di Berna, a segui-to di una denunzia della Associazione Svizzera dei Produttori di Apparecchi Elettrici Domestici ed Industriali, ha fatto divieto al Dottor Hertel di dichiarare pubblicamente o per scritto, che i forni a micro-onde sono dannosi alla salute. Non ubbidire a questo ordine avrebbe potuto significare una multa di 5000 Franchi Svizzeri o addirittura un anno di prigione.

 

 

 

La Corte Federale di Losanna ha confermato questo verdetto nel 1994 giustificandolo sulla base della Legge Svizzera contro la Concorrenza Sleale che proibisce "dichiarazioni discriminanti, false, ingannevoli e dannose contro un produttore e i suoi prodotti" (Giornale delle Scienze Naturali, 1998;1: 2-7) una legge che prende esclusiva-mente in considerazione la facoltà di impedire il commercio in sé e non l'intento di nuocere.

 

 

 

Tale legge imbavaglia anche la stampa svizzera poiché qualsia-si osservazione che possa essere considerata una critica del forno a microonde può con facilità portare ad un processo. Le opinioni svizzere sulle scoperte del dottor Hertel non sono condivise dal resto dei paesi europei. Nell'Agosto del 1998, La Corte Europea dei Diritti Umani stabilì che l'ordine del silenzio emesso dalla corte svizzera contro il Dottor Hertel era contrario al diritto di libertà di espressione : La Corte Europea ordinò anche alla Corte Svizzera di pagare un com-penso di 40.000 franchi svizzeri come risarcimento.

 

 

 

Pur avendo vinto la causa da due anni, il Dottor Hertel è ancora in attesa che il Tribunale svizzero cambi la sentenza precedente e gli tolga la multa di 8000 franchi. Nel frattempo le sue scoperte sensaz-ionali sono state convalidate da testimonianze che spuntano qua e là in tutto il mondo.

 

 

 

DA DOVE E' INIZIATO TUTTO QUESTO?

 

 

 

Si ritiene da parte di molti che i forni a microonde siano stati ideati durante la seconda guerra mondiale in Germania per facilitare la preparazione del cibo nei sottomarini; altri dicono che gli stessi scienziati svilupparono tale invenzione per facilitare le manovre durante l'invasione dell'Unione Sovietica. In ogni modo l'invenzione è databile dalla Seconda Guerra Mondiale.

 

 

 

Dopo la guerra, questa tecnologia fu importata negli USA dove fu sviluppa e come risultato il primo forno a microonde fu messo in commercio nel 1952 dalla Raytheon. Da quel momento in poi, questa tecnologia è stata adottata in tutto il mondo senza che venissero fatte ricerche sui possibili effetti dannosi da parte delle autorità di nessun paese.

 

 

 

Solo negli anni '70 cominciarono a comparire dei rapporti che mettevano in dubbio la sicurezza dei cibi cotti a microonde. Studi istologici sui broccoli e le carote cotti a microonde rilevarono che la struttura molecolare dei nutrimenti erano deformati a tal punto da distruggere le pareti cellulari quando, nella cucina tradizionale, la struttura cellulare rimane intatta (Journal of Food Science, 1975;

 

40 : 1025-9).

 

 

 

 

 

 

 

IL FUNZIONAMENTO DI UN FORNO A MICROONDE

 

 

 

Il forno a microonde usa un dispositivo chiamato magnetron, che fa oscillare un fascio elettronico ad una frequenza molto alta, producendo così una radiazione di microonde (MW). Gli apparecchi domestici o industriali usano una frequenza di 2.45 gigahertz (Ghz)

 

ad una potenza di 400-900 watts per un forno domestico standard, la cui alimentazione è progettata per fornire 4000 impulsi al magnetron.

 

La frequenza di 2.45 Ghz si usa perché l'acqua assorbe l'energia

 

elettromagnetica più velocemente e al massimo grado a questa fre-

 

quenza, dando così modo al cibo che contiene acqua di riscaldarsi rapidamente.

 

 

 

Le molecole contenute nel cibo sono costrette a allinearsi con

 

il campo elettrico molto rapidamente e ad oscillare intorno al proprio asse. Il calore viene prodotto dalla notevole frizione intermolecolare.

 

 

 

Le microonde vengono proiettate dal magnetron all'interno del forno, dove riscaldano il cibo dall'interno verso l'esterno, a differenza dei forno tradizionali che fanno il contrario. Il riscaldamento dall' interno cosa può lasciare delle zone fredde e da ciò la necessità di ruotare costantemente il piatto.

 

 

 

Il massimo livello di perdita permesso dalle norme attuali corris-ponde a una potenza di densità di 5 milliwatts per centimetro quadrato alla distanza di 5 centimetri dalla porta del forno. Questo valore si basa su misurazioni standard per radiazioni MW che sono oggetto

 

di discussione fra coloro che sostengono che gli effetti atermici delle radiazioni MW dovrebbero essere tenuti in considerazione solo quan- do i livelli di radiazione registrati sono bassi (come ad esempio con i cellulari). Lo sportello del forno stesso dovrebbe essere controllata periodicamente per assicurarsi che non ci siano eccessive perdite.

 

 

 

 

 

 

 

LA RICERCA DI HERTEL

 

 

 

Undici anni fa, il Dottor Hertel, un medico nutrizionista che ave-va già lavorato per diversi anni per una società alimentare svizzera,

 

si mise in contatto con il Professor Bernard Blanc dell' Istituto Federale di Tecnologia per sviluppare un programma di ricerca a largo raggio sull'effetto del cibo trattato con microonde negli esseri umani. I due scienziati decisero in seguito di ridurre la loro ricerca ad un livello più limitato, quando il Fondo Nazionale Svizzero non si dichiarò dispon-ibile a finanziare il loro progetto.

 

 

 

Selezionarono otto individui dell'Istituto di Macrobiotica di Kientel in Svizzera che seguivano una dieta strettamente macro-biotica, compreso anche il Dottor Hertel: questo per ridurre al minimo la presenza di elementi che avrebbero potuto essere considerati fuor-vianti per i loro effetti sull'analisi del sangue. Tutti i volontari avevano un'età compresa fra i 20 ed i 40 anni, tranne Hertel che aveva 64 anni.

 

 

 

Come ci racconta Hertel nel suo libro : "Ciò che i dottori non ci dicono" per otto settimane abbiamo vissuto tutti nello stesso albergo e non c'è stato ne fumo, né alcol, né sesso. Ad intervalli di 5 giorni, i volontari ricevevano uno degli otto tipi di cibo disponibili a stomaco vuoto : latte crudo biologico; lo stesso latte preparato in modo tradiz-ionale; lo stesso tipo di latte scaldato in forno a microonde; latte pastorizzato in forma tradizionale; verdura da cultura biologica cruda; la stessa verdura cucinata in forma tradizionale; la stessa verdura surgelata e scongelata in forno a microonde e la stessa verdura cucinata in forno a microonde.

 

 

 

Ai volontari fu prelevato il sangue immediatamente prima di mangiare e a intervalli fissi dopo avere mangiato i suddetti cibi.

 

 

 

Si poterono osservare dei cambiamenti significativi del sangue di coloro che avevano consumato cibo trattato con forno a microonde; mutamenti consistenti in una riduzione di tutti i valori dell'emoglobina e del colesterolo, sia delle lipoproteine ad alta densità (colesterolo "buono") sia di quelle a bassa densità (colesterolo "cattivo") (Nexus, 1995; Aprile / Maggio : 25-7).

 

 

 

I linfociti (globuli bianchi) mostravano una diminuzione a breve termine più evidente dopo che era stato consumato del cibo trattato a microonde che dopo avere consumato del cibo cucinato in maniera tradizionale. Inoltre, Hertel scoprì un'associazione altamente signifi-cativa fra la quantità di energia a microonde nel cibo preso in esame e la luminescenza di quei batteri che si illuminano, se esposti ad una luce speciale, nel sangue di coloro che ne avevano mangiato. Hertel concluse che tale energia poteva essere trasmessa a coloro che mangiavano cibo cucinato a microonde.

 

 

 

Oltre agli effetti suddetti, Hertel notò anche effetti non termici che, egli sostiene, alterano la permeabilità della membrana cellulare poiché cambiano i potenziali elettrici fra l'esterno e l'interno della cellula. Le cellule danneggiate diventano quindi facile preda dei virus, dei funghi e di altri microrganismi.

 

 

 

I meccanismi naturali di riparazione delle cellule vengono anch' essi alterati, e ciò induce le cellule a ricorrere forzatamente alla riserva di energia in "stato di emergenza passando dalla respirazione aerobia (basata sull'ossigeno) a quella anaerobia (priva di ossigeno). Invece di produrre acqua e biossido di carbonio, producono perossido di idrogeno e monossido di carbonio.

 

 

 

In una situazione di questo tipo Hertel asserisce, le cellule passano da un processo generatore di energia di "corretta ossidaz-ione" ad uno di "fermentazione" malata. Hertel prosegue e constata che quando il cibo è trattato con microonde, il forno emette una potenza di 1000 watt o ancora di più. La distruzione e la trasformazione delle molecole del cibo che ne risulta produce dei nuovi composti che si chiamano "radiolitici", sconosciuti in natura. E' opinione corrente nei circoli scientifici che i cibi trattati a microonde non contengano livelli significativamente alti di composti radiolitici più dei cibi cucinati in maniera tradizionale, ma i risultati portati da Hertel suggeriscono il contrario.

 

 

 

Le analisi del sangue dei volontari hanno confermato che in coloro che consumavano cibo trattato a microonde non tutto andava bene. Campioni presi ogni mattina alle 7,45, 15 minuti dopo che avevano mangiato e due ore dopo, mostrarono che i valori degli eritrociti, dell'emoglobina degli ematocriti e leucociti erano al limite minimo della normalità in coloro che avevano mangiato del cibo trattato a microonde.

 

 

 

Tali risultati sono simili a quelli delle persone tendenti all'anem-ia; i risultati erano più evidenti e significativi statisticamente nel secondo mese della ricerca. Inoltre, in correlazione con la diminuz-ione dei valori, si erano innalzati i livelli di colesterolo. Non è difficile capire perché la pubblicazione dei risultati della ricerca nel 1992 abbia causato allarme in Svizzera. Comunque, la reazione delle autorità svizzere e dell'industria che lo portarono davanti ad un tribunale e lo accusarono e condannarono per Concorrenza Sleale, segna un capitolo vergognoso nella stia della Svizzera. Tale fu la pressione sul Professor Blanc che si sentì obbligato a dissociarsi pubblicamente dalla interpretazione data nella relazione congiunta che aveva seguito la loro ricerca, subito dopo la sua pubblicazione. Privatamente, egli ammise che con il Dottor Hertel che lo aveva fatto perché temeva per la sicurezza della propria famiglia (Journal of Natural Sciences,1998; 2-7).

 

 

 

Nonostante tutti i tentativi per metterlo a tacere, la ricerca del Dottor Hertel è disponibile fuori dalla Svizzera per posta o sul sito web (copie disponibili da World Foundation for Natural Science, Box 632, CH-3000, Bern, Switzerland; tel: 0041 33 4381158; fax 437 4816. Sito web : www.wffns.org).

 

 

 

 

 

I RUSSI VIETANO I FORNI A MICROONDE

 

 

 

Dopo la seconda guerra mondiale anche i Russi hanno sperimen-tato il forno a microonde. Dal 1957 fino ad oggi, le ricerche sonostate portate avanti dall'Istituto di Radiotecnologia di Klinsk, Bielorussia. Secondo il ricercatore americano William Kopp, che ha raccolto sia le ricerche tedesche che quelle russe, e che è stato inquisito per questo (Journal of Natural Sciences, 1998; 1: 42-3) - dal gruppo legale russo sono stati rilevati i seguenti effetti :

 

 

 

- La carne già cucinata e scaldata nel forno a microonde con calore sufficiente a distruggere un essere umano provoca :

 

 

 

- d-nitrosoditanolamine (un agente ben conosciuto fra le cause del cancro);

 

 

 

- destabilizzazione dei composti biomolecolari della proteina attiva;

 

 

 

- origine di un effetto binding della radioattività dell'atmosfera;

 

 

 

- origine di agenti che causano il cancro nelle proteine-idrolizzate del latte e dei cereali.

 

 

 

- L'emissione di microonde causava anche alterazioni nel comportamento catabolico (guasto) del glucoside - galattoside - elementi che si trovano nella frutta surgelata se viene scongelata in questo modo.

 

 

 

- Le microonde alteravano il comportamento catabolico degli alcaloidi delle piante se la verdura surgelata, cruda o cotta veniva esposta anche per tempi molto brevi.

 

 

 

- I radicali liberi che causano il cancro si erano formati in

 

alcune strutture molecolari con minerali in traccia nelle sostanze vegetali, specialmente nei tuberi crudi.

 

 

 

- Ingerire cibi trattati a microonde innalzava la percentuale

 

di cellule cancerogene nel sangue.

 

 

 

- A causa delle alterazioni chimiche nelle sostanze alimentari, c'erano delle disfunzioni nel sistema linfatico che causavano una degenerazione della capacità del sistema immunitario di autodifesa contro la crescita del cancro.

 

 

 

- Il catabolismo instabile dei cibi trattati a microonde alterava le loro sostanze elementali, e ciò provocava disturbi della digestione.

 

 

 

- Coloro che avevano mangiato cibi trattati a microonde mostrarono un incidenza statisticamente maggiore di tumori allo stomaco e all'intestino, oltre a una degenerazione generale dei tessuti cellulari periferici ed una graduale perdita delle funzioni digestive e escretorie;

 

 

 

- L'esposizione alle microonde causò una diminuzione significativa dei valori nutrizionali di tutti i cibi studiati particolarmente :

 

 

 

- Una diminuzione della biodisponibilità delle vitamine del complesso B, della Vitamina C, vitamina E dei minerali essenziali e lipotropi;

 

 

 

- Distruzione del valore nutrizionali delle nucleoproteine della carne;

 

 

 

- Diminuzione dell'attività metabolica degli alcaloidi, glucosidi, galattosidi e netrilosidi (tutte sostanze base delle piante presenti nella frutta e nella verdura);

 

 

 

- Notevole accelerazione della disintegrazione strutturale dei cibi (Perceptions, 1996; Maggio / Giugno : 30-3).

 

 

 

- Come risultato di tali ricerche i forni a microonde furono vietati in Russia nel 1976 e questo divieto fu annullato dopo la Perestrojka.

 

 

 

 

 

 

 

RICERCHE RECENTI

 

 

 

Ancora alcune di queste teorie devono essere verificate, ma altre ricerche in Gran Bretagna e negli USA hanno messo in evidenza altri rischi. Nel 1990 all'Università di Leeds, due ricercatori del Diparti-mento di Microbiologia Medica hanno studiato il calore irregolare che i forni a microonde possono causare. Hanno scoperto che il contenuto di sale in una data porzione di purea di patate influiva sulla temperat-ura interna della vivanda- maggiore era il contenuto di sale, minore era la temperatura.

 

 

 

Da ciò i ricercatori hanno concluso che "la scarsa penetrazione

 

di microonde nel cibo preso in esame ad alta concentrazione ionica può essere causato dalla induzione della corrente elettrica/ionica sulla superficie del cibo stesso. Questo spiegherebbe la ragione per cui il cibo confezionato scaldato a microonde di solito è bollente in super-ficie ma freddo all'interno (Nature,1990; 344 : 496).

 

 

 

E' riferito il caso di un paziente che nel 1991 in un ospedale di Tulsa, Oklahoma, è morto per crisi anafilattica dopo una trasfusione di sangue che era stato scaldato in forno a microonde. L'irradiazione

 

sembra avere alterato il sangue in qualche modo e avere causato la

 

morte del paziente (Journal of Natural Sciences, 1998; 1: 2-7).

 

 

 

Nell'Agosto 1989, una ricerca del governo britannico ha dimost-rato che la Listeria ed altri batteri potenzialmente mortali possonosopravvivere nel cibo cucinato a microonde, anche se si seguono le istruzioni (Food Business, 1989; 20 :12).

 

 

 

Un'altra ricerca americana ha dimostrato che l'uso di riscaldare avanzi di cibo nel forno a microonde è potenzialmente pericoloso. I ricercatori che studiavano le cause di una serie di casi di Salmonell-osi fra le persone che facevano picnic nel 1992, scoprirono che delle

 

 

 

trenta persone che riportarono a casa della carne avanzata, i dieci che avevano usato il forno a microonde si erano tutti ammalati. Nessuno dei dieci che avevano usato un forno normale o una padella per riscaldare il maiale si era ammalato.

 

 

 

I ricercatori conclusero che, paragonando i metodi convenzionali di riscaldamento, il forno a microonde non dava nessuna protezione all'insorgere di salmonella (American Journal of Epidemiology, 1994; 139 : 903-9).

 

 

 

 

 

 

 

NON SCALDATE IL LATTE NEL FORNO A MICROONDE

 

 

 

Riscaldare o scongelare latte materno nel forno a microonde causa un diminuzione del livello di fattori anti infettivi del latte, anche se si usano basse temperature (20- 53 °c) ( Paediatrics,1992; 89 :

 

667 -9 ). In uno studio dell'Università di Stanford in California, il riscaldamento a microonde a più di 72°C si dimostrò come la causa di una sensibile diminuzione di tutti i fattori anti infettivi testati.

 

 

 

Un altro studio, fatto a Vienna, trovarono che cuocere a micro-onde causa cambiamenti notevoli delle proteine del cibo cosa che non si verificava dopo una cottura tradizionale. La D prolina e la cis D idrossidoprolina furono rinvenute in quantità significative nella formu-la del latte per neonati scaldato a microonde, mentre di solito solo la L prolina si trova nel materiale biologico. L sta per levogiro, D per destrogiro, riferendosi alla direzione di rotazione degli elettroni sul piano di polarizzazione ottica).

 

 

 

Lubec ed i suoi colleghi misero in guardia per il fatto che "la conversione di forme da trans a cis può essere pericolosa perché quando i cis-aminoacidi sono incorporati in peptidi e proteine invece che nei loro transisomeri, ciò può portare a cambiamenti strutturali, funzionali ed immunologici" (Lancet, 1989; 9 : 1392-3).

 

 

 

Altre ricerche hanno trovato che il latte per neonati trattato con microonde può causare cambiamenti molecolari degli aminoacidi

 

delle proteine del latte, causando in tal modo tossicità o cambiando il valore nutritivo del latte stesso. Però la quantità di proteine cambiate era molto piccola (Journal of the American College of Nutrition, 1994; 13 : 209 -10 ).

 

 

 

Non tutte le testimonianze sono comunque negative. Gli scienz-iati di un laboratorio dell'Istituto di ricerca di Zeist, in Olanda, hanno svolto una ricerca di 13 settimane sugli effetti del cibo trattato a micro-onde, sulla composizione del sangue ed altri indicatori sanitari su topi e sembra che non abbiano riscontrato nessun effetto negativo (Food Chemical Toxic ,1995 ; 33: 245 -56 ). Comunque va tenuto presente che si tratta di studi su animali e non sempre si possono applicare ad essere umani.

 

 

 

ATTENZIONE ! PERDITA DI ADDITIVI

 

 

 

Un altro problema del cibo trattato a microonde è che esso ha un colore ed un sapore meno forte se paragonato al cibo cucinato in modo tradizionale soprattutto ciò si verifica nei cibi che contengono della pasta. Questo fatto ha sviluppato ed incoraggiato la produzione di additivi che possono essere usati nei cibi per forno a microonde e che riproducono artificialmente i colori ed i sapori che i consumatori

 

si aspettano di trovare. Gli studiosi dell'università australiana degli stati di Lara e Ashton nel loro libro che raccomandiamo caldamente

 

di leggere "I Pericoli del Progresso" (Zed Books, Londra, 1999) affer-mano :

 

 

 

"Un esempio di un nuovo tipo tecnologico di sapori special- mente destinati ai cibi da cucinare a microonde sono i recettori. Questi sono di solito incorporati nell'involucro dei cibi per microonde e sono usati per raggiungere delle aree ad alta temperatura; questo da un effetto di rosolatura al cibo durante la cottura a microonde. Un leggero effetto collaterale di alcuni di questi prodotti prima del 1992 significava anche che veniva emessa una piccola quantità di etere bisfenolo Aúdiclicide,

 

una sostanza chimica tossica conosciuta come BADGE, che andava nel cibo durante la cottura a microonde. BADGE era un componente dell'adesivo antigelo usato per fissare i recettori all'involucro."

 

 

 

Gli autori citano uno studio del 1992 su 52 campioni di pizza in cui nove recettori usati in una marca contenevano BADGE in una con-centrazione che andava da 0,2 -a 0,3%. La sostanza chimica passava nella pizza quando questa veniva cucinata nell'involucrocome da istruzioni (Food Additives and Contaminants, 1994; 11 : 231- 40).

 

 

 

Spesso pane e cereali vengono venduti in involucri cerati per poter facilmente essere scaldati a microonde. Ma uno studio recente ha dimostrato seguendo le istruzioni risultava che il 60% della cera passava nel cibo (Food Additives and Contaminants, 1994; 11 : 79 -89).

 

 

 

La pellicola in PVC che copre il cibo durante la cottura a micro-onde lascia particelle di plastica a tal punto che una ricerca del 1996 raccomandava di non usare plastica PVC a diretto contatto con il cibo durante la cottura (AB Badeka, MG Kontominas, 1996; citato da Ashton e Laura,1999, pag.68).

 

 

 

 

 

COME PROTEGGERSI DALLE RADIAZIONI SE SI DEVE

 

CONTINUARE AD USARE IL FORNO A MICROONDE

 

 

 

. Controllare periodicamente specialmente lo sportello di chiusura che è la parte più soggetta a perdite;

 

 

 

- Non aprire mai la porta quando il forno è in funzione;

 

 

 

- Stare ad una distanza di almeno circa 90 centimetri (specialmente i bambini); quando il forno è in funzione per evitare effetti cumulativi anche per esposizioni limitate. Il cristallino degli occhi è la parte a maggior rischio per una esposizione alle microonde perché non ha modo di disperdere l'energia termica o in altro modo;

 

 

 

- Evitare di cucinare a microonde cibi surgelati o preparati, specialmente se vanno cotti nel loro involucro;

 

 

 

- Non usare contenitori in PVC;

 

 

 

- Non incoraggiare gli adolescenti ad usare cibo scaldato a microonde o ad usare il forno in generale;

 

 

 

- Sappiate che la maggior parte dei ristoranti usa cibo da microonde in grandi forni industriali che risultano ancora avere maggiori rischi per i consumatori, e i clienti dovrebbero esserne informati;

 

 

 

Il messaggio è abbastanza chiaro. Non cuocete cibi in forni a microonde, specialmente per i bambini, a meno che non ci sia una

 

vera urgenza. Non date ascolto alla pubblicità ingannevole che vi offre "una preparazione veloce" per la vostra vita "piena di impegni".

 

Rendetevi conto che il vostro corpo ha bisogno di cibi genuini prep-

 

arati nel modo più genuino possibile in modo da farlo funzionare al massimo. Più vengono consumati cibi non genuini e sempre più gli organi del vostro corpo saranno colpiti negativamente verso la degen-erazione e la malattia. Trattate il vostro corpo come trattereste una Rolls-Royce non come un bidone della spazzatura.

 

 

 

 

Scritto da Simon Best, direttore e produttore

 

di "Electromagnetic Hazard Therapy",

 

e-mail : Simon Best

 

website : Hazard Therapy

 

Tradotto dalla Signora Paola Macelloni.

 

 

 

 

 

PUNTI DI VISTA

 

CONFLITTO DI INTERESSI

 

 

 

Simon Best il nostro esperto in elettromagnetica, ci ha dato nel testo suddetto una testimonianza agghiacciante dei pericoli dei forni a microonde.

 

 

 

Una dei testi giornalistici più informati su questo argomento specifico sembra un racconto dell'orrore. Una solida testimonianza scientifica ci fa comprendere che scaldare il cibo a microonde lo priva delle parti nutrizionali più importanti. Mangiare del cibo cucinato in questo modo produce dei cambiamenti del sangue, delle cellule e del sistema immunitario rendendo più facile che si verifichino condizioni cancerogene.

 

 

 

Il cibo cucinato a microonde ha un sapore così disgustoso tanto che le industrie alimentari hanno dovuto usare additivi, coloranti, sapori artificiali ed altra spazzatura per fare in modo da far assomigli-are il più possibile al sapore naturale, o come alternativa hanno aggiunto tali sostanze agli involucri e così facendo gli additivi chimici passano direttamente nei cibo. Non ci dobbiamo quindi sorprendere se quelle particelle di eleganti risparmia - tempo come ad esempio i contenitori di plastica pronti per cucinare, finiscono nei cereali della colazione quando si scaldano.

 

 

 

Ma se questa tecnologia è così pericolosa perché nessuno ha mai detto nulla?

 

 

 

La risposta è che quei pochi che hanno tentato di dire ad alta voce quale è il problema hanno visto le loro informazioni venire soppresse dal le così dette illuminate società occidentali come ad esempio la Svizzera.

 

 

 

Questa non è una storia semplicemente su i pericoli della tecno-logia universalmente venduta al pubblico prima che ne venissero

 

studiati e compresi gli effetti. E' una classica dimostrazione di inter-essi commerciali in collusione con un governo e di un sistema giudiz-iario che mette al primo posto i profitti e non l'interesse pubblico.

 

 

 

Il caso dello scienziato svizzero Dottor Hans-Urich Hertel è un altro capitolo vergognoso della storia della Svizzera. Per 10 anni la Svizzera è riuscita a mettere a tacere la voce del Dottor Hertel usando una legge draconiana che proibisce qualsiasi tipo di critica che poss-ano recar danno al commercio. Anche se questa legge dovrebbe riguardare solo le affermazioni che siano " false o ingannevoli", questo dipende da chi è chiamato ha decidere.

 

 

 

Quello di cui si può accusare la legge svizzera è l'impedire la libertà di parola e la soppressione di qualsiasi prova che avrebbe potuto potenzialmente essere di ostacolo agli interessi di qualche compagnia o industria.

 

 

 

La cosa che da più fastidio è che gli svizzeri proclamano la loro libertà commerciale come sacra e migliore di tutti. Benché il tribunale europeo, quello che dovrebbe avere una voce autorevole più di quello delle singole nazioni, abbia deliberato a favore di Hertel, il tribunale svizzero indugia prima di decidere se intenda prenderne atta.

 

 

 

Lungi da me applaudire il comunismo, ma l'ironia di questa lunga storia sta nel fatto che un regime totalitario e repressivo come era quello russo degli anni '70 sia stato l'unico a reputare giusto proibire una tecnologia che gli scienziati avevano dichiarato pericolosa.

 

 

 

A meno che non crediamo che questo possa succedere in Inghilterra, sta per passare una legge che proibirà di esprimere un giudizio critico su un prodotto se ciò non sarà sostenuto da prove scientifiche. Questo sembra giusto se non consideriamo come potrà essere ricevuta una ricerca come quella di Hertel. Ci saranno dei professori con credenziali che fanno presa sulla gente che probabil-mente sosterranno in tribunale che le prove non sono sufficienti e la voce di Hertel potrebbe essere messa a tacere anche qui.

 

 

 

Qualche volta le leggi che sembrano fatte per proteggerci sono quelle a cui ci dobbiamo opporre più fortemente. Questa nuova legge che dovrebbe aiutare a farci individuare la verità sui prodotti nuovi e vietare alle multinazionali di fare affermazioni false, potrebbe anche proteggere il commercio da dovere sottomettersi a ricerca scientifica. Solo il tempo ci dirà quanti Hertel inglesi avranno la bocca chiusa da una museruola.

 

 

 

 

 

 

 

Scritto dalla Signora Lynne McTaggart, editrice della rivista

 

"What Doctors Don't Tell You" (Vol. no, No. 12),

 

Satellite House, 2 Salisbury Road, London SW19 4EZ, Inghilterra.

 

Tradotto dalla Signora Paola Macelloni.

 

 

 

A cura di Bernadette Sandovaz

 

per gentile concessione del mensile «Biolcalenda» giugno 2003 www.labiolca.it

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