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L'ALLUMINIO STA CAUSANDO L'AUMENTO ESPLOSIVO DELLE MALATTIE NEURO DEGENERATIVE

L'alluminio non tossico al tatto, ma e' tossico se ingerito . L'assunzione di alluminio può avvenire attraverso il cibo, creme, farmaci e Vaccini, attraverso la respirazione e tramite il contatto con la pelle (cosmetici ed altro).

 

 

Un'assunzione continuata di concentrazioni significative di alluminio oppure con iniezioni diretta nel sangue (vaccini) puo' provocare seri effetti sulla salute, come:

 

 

 

Danneggiamento del sistema nervoso centrale

Demenza

Perdita della memoria

Indebolimento

Severo tremore

Autismo (Ndr: l'alluminio, cosi come il Thiomersal)

 

 

L'alluminio costituisce un rischio in certi luoghi di lavoro, come le miniere, dove può essere presente nell'acqua. Le presone che lavorano nelle fabbriche dove si utilizza alluminio durante i processi di produzione possono riscontrare problemi ai polmoni quando respirano polvere di alluminio. L'alluminio può causare problemi ai pazienti di malattie renali quando entra nel corpo durante le dialisi renali.

 

 

 

 

 

L'inalazione di polvere di alluminio a di ossido di alluminio finemente divisa e è stata indicata come causa di danni polmoni e di fibrosi polmonare. Questo effetto, noto come malattia del rasoio, è complicato dalla presenza si silicio e di ossidi di ferro nell'aria inalata.

Può anche essere implicato nella malattia dell'Alzheimer.

 

 

MORBO DI ALZHEIMER: NESSUNO CI DICE VERAMENTE COME PREVENIRE

 

 

 

Demenza senile è il termine dato a diverse malattie che causano demenza nelle persone anziane. Oltre la metà di tutti i casi di demenza sono malati di morbo di Alzheimer. E questo sembra che sia il destino di sempre più persone nella fascia di età chiamata vecchiaia.

 

 

Per prevenire l’insorgenza di queste malattie, è importante evitare prodotti contenenti alluminio.

 

 

Nelle autopsie su persone decedute che erano malate di Alzheimer si osservano calcificazioni e considerevole quantità di alluminio. La medicina ufficiale rifiuta la presenza di alluminio nel cervello come causa dell’Alzheimer, nonostante l’alluminio sia un metallo neurotossico.

 

 

Indipendentemente da questa presa di posizione della scienza, l’alluminio nel cervello non fa certo bene e ci devono essere fonti da dove questo alluminio viene assorbito dall’organismo, e nessuno avrà da obiettare se si consiglia di evitarne l’assunzione per quanto sia possibile.

 

 

La perdita di memoria non è l’unico sintomo del morbo di Alzheimer, dato che nelle fasi iniziali i sintomi della malattia sono diversi. Ci sono molti fattori o combinazioni di fattori che possono causare la malattia. L’ambiente inquinato, i prodotti chimici, le carenze nutrizionali, sono tutti fattori che potrebbero far precipitare la malattia.

 

 

Carenza di calcio e magnesio organici in combinazione con l’accumulo di metalli pesanti quali alluminio possono svolgere un ruolo nell’insorgenza del morbo di Alzheimer. Le fibre nervose nel cervello di persone affette dal morbo Alzheimer contengono quantità insolitamente elevate di alluminio.

 

 

La prevenzione è attualmente l’unica cosa da fare, attualmente non esistono cure, a meno che un essere non sia in grado di rigenerare il suo cervello, cosa alquanto improbabile per un essere condizionato dal cervello affetto dal morbo Alzheimer.

 

 

 

 

 

 

FONTI DI ALLUMINIO

 

 

Pentole e utensili in alluminio: far bollire l’acqua in pentole di alluminio produce idrossidi tossici, farvi lessare la carne produce cloruri e far friggere, per esempio, pancetta o salsiccia in una padella di alluminio aumenta i nitrati. Non si dovrebbero usare teiere in alluminio perché l’acido tannico nel tè facilita l’assorbimento di alluminio nel tè. Andrebbero evitate le bevande gassate in lattina.

 

 

Additivi alimentari: I seguenti additivi alimentari contengono composti di alluminio:

E173, E520, E521, E523, E541, E545, E554, E555, E556, E559.

 

 

L’alluminio è un additivo alimentare comune che viene usato in alimenti come formaggi fusi, sale da cucina, lieviti, sottaceti, farina bianca, impasti pronti, miscele per dolci, creme non derivate dal latte, polveri alla vaniglia e alcuni biscotti secchi. Il latte in polvere per neonati può contenere fino a quattrocento volte più alluminio del latte materno.

 

 

Farmaci: Gli antiacidi molto spesso contengono Trisilicato di alluminio, come anche l’aspirina tamponata (rivestita per evitare emorragie). Gli antiacidi possono contenere 200 milligrammi o più di alluminio elementare in una singola compressa. Alcuni antiacidi popolari contengono idrossido di alluminio. L’alluminio è presente in farmaci da banco e da prescrizione come alcuni antidolorifici e antidiarroici.

 

 

Altri prodotti contenenti alluminio: è possibile trovarlo nei dentifrici, spray nasali, antitraspiranti, amalgami dentali, filtri per sigarette e pesticidi. Alcuni prodotti per pulire e lucidare metalli contengono ossido di alluminio.

 

 

 

 

Per evitare di diventare vittima del morbo di Alzheimer, è prudente evitare tutti i coloranti, additivi, sostanze chimiche tossiche, pesticidi e aria e acqua inquinata. Sarebbe opportuno non bere alcol, in quanto contribuisce a veicolare le molecole di alluminio al cervello. Assicurarsi che i livelli di zucchero nel sangue siano normali ed evitare zuccheri raffinati e farinacei. Sarebbe anche opportuno prendere un grammo di vitamina C al giorno e una compressa di zinco.

 

 

 

 

LA CAFFETTIERA IN ALLUMINIO, UN PERICOLO SCONOSCIUTO

 

 

 

 

 

Le azioni abituali, quelle che vengono fatte ritualmente ogni giorno, apprese fin dall’infanzia e portate avanti fino all’età adulta e avanzata, difficilmente vengono valutate per determinare la loro correttezza o meno. Penso che quasi tutti troveranno fra i loro ricordi il nonno o la nonna mentre preparano il caffè. Prendono i tre pezzi della caffettiera dallo scolapiatti, perché è lì che rimane quando la si usa tutti i giorni e anche più volte al giorno, ci mettono l’acqua nella parte inferiore, infilano il filtro, ci mettono il caffè, avvitano la parte superiore e la mettono sul fuoco o sulla stufa, con movimenti precisi e rapidi.

 

 

Tuttavia se uno ci pensa, quaranta o cinquant’anni di caffè quotidiani fatti con la caffettiera di alluminio, possono avere un certo impatto nel contribuire all’insorgenza del morbo di Alzheimer? Facendo il caffè una sola volta al giorno sono circa 15.000 caffè. Quanto alluminio può “donare” nel corso della vita di una persona che usi abitualmente una caffettiera di alluminio?

 

 

Ci sono stati figli e figlie premurose nei confronti degli anziani genitori che, quando si sono resi conto di questo, sono andati immediatamente a comprare una caffettiera in acciaio inossidabile e l’hanno portata confezionata in pacco regalo per rendere la cosa ancora più difficile da rifiutare.

 

 

Quando dopo una settimana sono tornati a fare visita, hanno scoperto che erano andati a ripescare la vecchia caffettiera in alluminio nella spazzatura, e avevano riposto quella nuova in acciaio inossidabile nello scomparto più in alto di un armadietto della cucina, e quando i figli hanno chiesto il motivo hanno risposto che quella vecchia fa il caffè più buono!

 

 

È possibile che qualsiasi sostanza presa quotidianamente per decenni possa produrre una sorta di richiamo quasi al pari delle droghe?

 

 

Qualcuno potrebbe dire che sono sciocchezze, e a qualche anziano cocciuto, lo dico con tenerezza ricordando persone che ho conosciuto, sarà impossibile togliere la sua amata caffettiera. Sarebbe comunque opportuno che chi ancora desidera bersi qualche caffè fatto in casa con la moka si procuri una caffettiera in acciaio inossidabile. Assicurandosi che anche i filtri siano in acciaio e non in alluminio. Quasi tutte, forse proprio tutte, hanno i filtri in alluminio, ed è difficile far capire ai costruttori che tutta la caffettiera, filtri inclusi deve essere in acciaio.

 

 

È sottinteso che adottare un’alimentazione con frutta e verdura biologiche e uno stile di vita sano come proposto dal Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco sono la primaria strategia di prevenzione per il morbo di Alzheimer e altre malattie degenerative.

 

 

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I DANNI DELL’ALLUMINIO: DOVE SI TROVA, EFFETTI E RIMEDI NATURALI

L’alluminio è presente nel nostro cibo (vedi qui, qui e qui), nell’approvvigionamento idrico e del suolo (vedi qui), e in numerose altre fonti di uso quotidiano (vedi in fondo all'articolo) per cui la maggioranza delle persone soffre di un certo grado di tossicità da alluminio. Dopo anni di esposizione accumulata e del suo deposito nei tessuti del corpo, questo veleno può avere risultati che vanno da una degenerazione del cervello a deformità. Secondo le statistiche del laboratorio Mineral Test, nelle Marche che è una tra le regioni a più basso inquinamento di metalli pesanti, il livello di alluminio nella popolazione è il doppio rispetto al limite massimo consentito.

 

Fegato, ossa polmoni, tiroide e cervello sono i siti in cui si immagazzina l’Al nel nostro organismo. La percentuale di Al nel capello è in stretta relazione alla percentuale presente nelle ossa. E’ accertato che il morbo di Alzheimer è correlato anche ad alte quantità di Al nel tessuto cerebrale.

 

Una ricerca dell’autunno 2000 del dott. R. Chinellato, chimico, svolta tramite spettrofotometro presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, avente per obiettivo l’aranciata in lattine, rivela che anche in presenza di un degrado del rivestimento interno apparentemente non degno d’interesse, l’Al della lattina viene ceduto alla bibita fino ad una concentrazione di 0,5 mg/lt, equivalente ad oltre il doppio della concentrazione massima prevista dalle normative nazionale.

 

 

I PERICOLI DELL’AVVELENAMENTO DA ALLUMINIO

 

- L’alluminio è particolarmente tossico per il sistema nervoso, con una serie di sintomi che possono includere disturbi del sonno, nervosismo, instabilità emotiva, perdita di memoria, mal di testa, e compromissione intellettiva.

 

- Esso può fermare la capacità del corpo di digerire e fare uso di calcio, fosforo e fluoro. Questo impedisce la crescita ossea e riduce la densità delle ossa. L’alluminio può anche causare condizioni che effettivamente scacciano il calcio dalle ossa. Ciascuna di queste situazioni può portare a debolezza e a deformazione della struttura ossea, con effetti paralizzanti.

 

- L’avvelenamento può anche provocare dolori muscolari, disturbi del linguaggio, anemia, problemi digestivi, diminuzione della funzionalità epatica, coliche renali e compromissione della funzionalità renale.

 

 

 

FONTI DI ALLUMINIO

 

I farmaci da banco possono essere una delle maggiori fonti di alluminio: coloro che assumono spesso aspirina tamponata, come le persone con artrite, possono assumere fino a 700 mg di questo metallo ogni giorno. Ma dal momento che l’alluminio contribuisce al danno osseo, l’aspirina aumenta effettivamente l’artrite.

I medicinali per l’apparato digerente, come i farmaci contro la diarrea, gli antiacidi e quelli per le emorroidi, possono contenere anche alluminio. Una dose tipica di antiacidi contenenti alluminio può contenerne fino a 200 mg., e l’uso di un’intera giornata può fornire 800-5000 mg. di alluminio.

L’alluminio è spesso aggiunto ai prodotti per l’igiene, come gli antitraspiranti e i bagnoschiuma.

I cibi che sono stati cotti o conservati in pentole di alluminio e in fogli di alluminio sono un’altra fonte. Le stime dicono che fino a 4 milligrammi di alluminio possono essere trasferiti ad ogni porzione di alimenti acidi come i pomodori o gli agrumi che sono stati riscaldati o conservati con alluminio.

Anche le pentole in acciaio inossidabile possono essere una fonte, in quanto vengono prodotte saldando l’acciaio inox con strati di alluminio. Il mio test e l’esperienza dimostrano che, dopo che il pentolame in acciaio inox è stato utilizzato per un breve periodo di tempo, tracce di alluminio iniziano a passare nel cibo.

Ci sono sei sali di alluminio che sono stati approvati come additivi alimentari negli Stati Uniti. I sali più comunemente usati sono i fosfati di sodio e alluminio. Essi si aggiungono a torte, minestre, pasta surgelata, pancake mix, farine autolievitanti, formaggio fuso, cibi a base di formaggio e birra (in lattine di alluminio). Una singola fetta di formaggio fuso confezionata singolarmente può contenere fino a 50 mg di alluminio. Si pensa che il cheeseburger possa avere uno dei contenuti più alti di alluminio rispetto a qualsiasi alimento. I prodotti da forno hanno circa 5-15 mg per porzione.

Un sottaceto media grandezza contiene da 5 a 10 mg se è stato trattato in una soluzione di allume, come comunemente avviene. L’allume è una forma di solfato di alluminio che viene utilizzata nella soluzione di decapaggio per rassodare i cetrioli.

I Vaccini: il Dr. Hugh Fudenberg, uno dei leader mondiali in immunologia e genetica, ha affermato che i pericoli dei vaccini sono dovuti tra l’altro ”all’alluminio e al mercurio che quasi ogni vaccino anti-nfluenzale contiene. Il graduale accumulo di alluminio e mercurio nel cervello porta a disfunzioni cognitive”.

Le Scie Chimiche spruzzate nel cielo contengono alluminio: il Dottore e Professore Russel L.Blaylock della National Health Federation in un articolo parla specificatamente delle particelle dei composti di alluminio di dimensioni nanometriche, affermando come sia dimostrato scientificamente che tali particelle siano infinitamente più reattive e che inducano ad intense infiammazioni in uno svariato numero di tessuti. Il professore prosegue affermando quanto queste nanoparticelle di alluminio stiano aumentando le malattie neurodegenerative del cervello, tra cui cita demenza di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la malattia di Lou Gehrig (S.L.A.) e di come queste malattie sia scientificamente correlate all’esposizione all’alluminio ambientale.

 

EVITARE DI ASSUMERE ALLUMINIO

 

Il primo passo per liberare il nostro corpo da questo veleno è evitare l’assunzione di alluminio, per quanto possibile, quello successivo consiste nel fornire al vostro corpo dei supporti nutritivi per dare ad esso la forza necessaria per disintossicarsi da questo metallo. Esistono vari supplementi che possono aiutarvi in questo processo.

 

 

 

Sostituire le pentole in alluminio. Su quali sono le pentole più salutari e quali da evitare pubblicherò a breve un articolo.Evitare di usare Caffettiere in alluminio che possono essere lentamente corrosi, favorendo la dissoluzione di alluminio negli alimenti

Non cucinare con foglio di alluminio, e ridurne al minimo l’uso per la conservazione degli alimenti. Non usarlo mai per avvolgere cibi acidi (arance, limoni, pomodori, ecc) o cibi cotti ancora caldi.

Evitare di bere bibite in lattina.

Usate cestelli per cottura al vapore in bamboo invece che di metallo.

Controllate le etichette di tutti i prodotti alimentari, medicinali ed igienici che acquisti, evitando quelli che contengono alluminio.

Ridurre al minimo il consumo di formaggio, in particolare dei formaggi fusi.

Ridurre al minimo l’assunzione di eventuali prodotti da forno che non sono fatti in casa senza additivi alluminio.

Alcuni Lieviti Artificiali e Cosmetici contengono alluminio.

 

RIMUOVERE NATURALMENTE L’ALLUMINIO DAL CORPO

 

Quello che segue è un breve riepilogo di alcuni rimedi.

 

Zeolite - La Zeolite è un minerale di origine vulcanica che protegge e disintossica i nostri organi dalle tossine che invadono quotidianamente il nostro corpo (pesticidi, smog, etc.), combattere i radicali liberi, espellere i metalli pesanti ed altre sostanze dannose come i radionuclidi e lo ione ammonio. E’ il minerale con il più alto valore di scambio cationico che esista. La clinoptilolite, un tipo di zeolite, ha una struttura cristallina costituita da due tetraedri di SiO4 ed AlO4 legati mediante ponti ossigeno che genera ampi spazi liberi e canali a carica negativa nei quali possono essere accolti i cationi dei metalli pesanti. La Zeolite viene poi espulsa con le feci insieme a tutte le sostanze che ha catturato, senza quindi affaticare i reni. Per approfondire leggi la pagina Zeolite Clinoptilolite.

 

Clorella – La Clorella è uno degli alimenti più ricercati. Siccome è un alimento, è difficile assumerne troppo. E’ considerato uno dei migliori disintossicanti ed è in grado di eliminare l’alcol dal fegato, e i metalli pesanti, i pesticidi e i PCB nei tessuti dell’organismo. La clorella può anche assorbire le tossine dall’intestino, alterare la flora batterica intestinale (in meglio), eliminare i gas intestinali e contribuire ad alleviare la costipazione cronica. Circa un terzo di coloro che provano la clorella la tollerano.

 

Coriandolo – Il coriandolo mobilita mercurio, cadmio, piombo e alluminio nel cervello e nel sistema nervoso centrale. Probabilmente è l’unico integratore in grado di mobilitare il mercurio immagazzinato negli spazi intracellulari e nel nucleo della cellula. Esso, tuttavia, può mobilitare più tossine di quante non possa espellerne dal corpo, e quindi può solo spostare i metalli pesanti in un’altra parte del corpo. A causa della incapacità del coriandolo di rimuovere il mercurio dal corpo dopo che esso è stato mobilitato, non dovrebbe mai essere assunto da solo. E’ stato accertato che la Zeolite e la Clorella lavorano in sinergia con il coriandolo in quanto essi riescono ad intrappolare i metalli mobilitati dal coriandolo.

 

Aglio – L’aglio contiene zolfo, che ossida il mercurio, il cadmio e il piombo e li rende solubili in acqua. E’ anche un potente antimicrobico e antimicotico, il che rende lo efficace contro la Candida albicans e i parassiti. L’aglio contiene un minerale che protegge il corpo dalla tossicità del mercurio. Si chiama selenio bioattivo. Il selenio contenuto nell’aglio è la migliore forma di selenio disponibile. L’aglio crudo, ovviamente, sarebbe il migliore. Ma se non ti piace crudo, la forma migliore immediatamente successiva sarebbe l’estratto di aglio invecchiato come il marchio Kyolic. Poiché lo zolfo che si trova nell’aglio è la ragione principale per cui esso è in grado di ossidare i metalli pesanti, potrebbe anche essere utile integrare con MSM, in quanto è una forma di zolfo.

 

Clorofilla – La clorofilla è un pigmento che si trova in piante a foglia verde intenso e che è importante per il processo fotosintetico. Questo pigmento, tuttavia, fa qualcosa di più che agevolare la produzione di energia nelle piante. La Chlorella prende il suo nome per l’elevato contenuto di clorofilla. Spinaci, fagiolini verdi, porro, cavolo verde e altri vegetali a foglia molto verde sono una buona fonte di clorofilla.

 

Acido Malico – L’acido malico è uno dei più potenti disintossicanti dall’alluminio. Aiuta a ridurre la tossicità di alluminio per il cervello, e per questo motivo potrebbe essere utilizzato per aiutare nei casi di morbo di Alzheimer. L’acido malico ha dimostrato di aumentare l’escrezione fecale e urinaria di alluminio. Può anche ridurre la quantità di alluminio che si trova negli organi e nei tessuti del corpo. L’acido Malico si trova in natura, soprattutto nel rabarbaro, nell’aceto di mele e nel vino.

 

SINTOMI DELLA DISINTOSSICAZIONE

 

Quando l’alluminio fuoriesce dalle parti del vostro corpo nelle quali è immagazzinato può agire come irritante. Per esempio, esso ha una tendenza ad irritare le terminazioni nervose, il che può irritare i muscoli. Perciò, quando qualcuno si disintossica dall’alluminio, questo può provocargli un disagio. E, dal momento che i reni sono gli organi che gestiscono questo disintossicazione, ci può essere anche dolore alla schiena, ai reni.

Poiché l’alluminio tende a concentrarsi nel cervello, il processo di disintossicazione può essere accompagnato da confusione mentale.

Esso può anche causare sintomi simil-influenzali con febbre, brividi e scarico delle mucose. La disintossicazione farà il suo corso ed i sintomi scompariranno. Poiché ogni secrezione nasale è tossica, sputatela invece di inghiottirla.

 

Mentre il vostro corpo può tollerare bassi livelli di alluminio, si deve essere sicuri che il livello rimanga basso e non salga. Questo richiede attenzione e un monitoraggio continuo. Ci sono test, come i l’analisi del capello/delle urine/ del sangue che si possono fare per aiutare a controllare i livelli di alluminio nel vostro organismo.

 

 

DENUNCIA DI UN NEUROLOGO - DR. RUSSELL L. BLAYLOCK

 

 

"L’ALLUMINIO PRESENTE NELLE SCIE CHIMICHE STA CAUSANDO L’AUMENTO ESPLOSIVO DELLE MALATTIE NEURO-DEGENERATIVE”

 

 

 

 

Internet è piena di storie riguardanti le “scie chimiche” e la geoingegneria per combattere il “riscaldamento globale” e fino a poco tempo fa, prendevo queste storie con le pinze. Una delle principali ragioni del mio scetticismo era che raramente avevo visto quello che stavano descrivendo nei cieli. Ma nel corso degli ultimi anni ho notato un gran numero di queste scie e devo ammettere che non sono come le scie di condensazione. Sono ampie e stabilizzate in uno schema ben definito che lentamente si trasformano in nuvole artificiali.

 

 

La mia preoccupazione principale è che stanno spruzzando tonnellate di composti di alluminio di dimensioni nanometriche. È stato dimostrato nella letteratura scientifica e medica che le particelle nanometriche sono infinitamente più reattive e producono un intensa infiammazione in un certo numero di tessuti. Di particolare interesse è l’effetto che queste nanoparticelle hanno sul cervello e sul midollo spinale e l’elenco crescente di malattie neurodegenerative tra cui la demenza di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica (ALS), le quali sono fortemente correlate all’esposizione con l’alluminio ambientale.

 

 

Le nanoparticelle di alluminio non sono solo infinitamente più infiammatorie, ma penetrano facilmente nel cervello attraverso una serie di percorsi come il sangue e i nervi olfattivi (i nervi dell’odore nel naso). Recenti studi hanno dimostrato che queste particelle passano lungo le vie neurali olfattive che si ricollegano direttamente alla zona del cervello che è, non solo la zona più colpita dall’Alzheimer, ma anche il primo organo ad ammalarsi.

 

 

Il percorso di esposizione intra-nasale rende la polverizzazione di enormi quantità di nanoaluminio nei cieli particolarmente pericolosi, in quanto sarà inalato da persone di tutte le età, compresi i neonati e i bambini piccoli, per molte ore se non continuamente. Sappiamo che le persone anziane hanno la maggiore reazione a questa esposizione all’alluminio. A causa della micro-dimensioni delle particelle di alluminio, anche i sistemi di filtraggio delle case dove abitiamo non ce la fanno a rimuovere l’alluminio, prolungando così l’esposizione anche in ambienti chiusi.

 

 

Oltre che ad inalarle, queste nanoparticelle di alluminio saturano il terreno, l’acqua e la vegetazione con livelli altissimi, anche 100 volte sopra il limite consentito dalla legge. Normalmente l’alluminio viene scarsamente assorbito dal tratto gastrointestinale ma il nano-alluminio viene assorbito in quantità elevate. L’alluminio assorbito si distribuisce ad un gran numero di organi e tessuti, compreso il cervello e il midollo spinale e provoca delle tremendi reazioni infiammatorie nei polmoni.

 

 

Prego che i piloti che stanno spruzzando questa sostanza pericolosa comprendano appieno che stanno distruggendo la vita e la salute delle loro famiglie. Inclusi i nostri ‘bravi’ funzionari politici. Una volta che il terreno, le piante, e le fonti idriche saranno fortemente contaminate non ci sarà alcun modo per invertire il danno fatto.

 

 

Le contromisure devono essere prese ora per evitare la nascita di un disastro sanitario di enormi proporzioni. Se il progetto di aereosol non viene fermato immediatamente vedremo un aumento esplosivo delle malattie neurodegenerative che attualmente si verificano negli adulti e negli anziani in tassi senza precedenti, così come i disturbi nello sviluppo neurologico dei nostri bambini.

 

 

Dr. Russell L. Blaylock

 

 

 

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10 Strane Cose Che Non Sapevi Che Gli Alberi Sono In Grado Di Fare

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10. Agiscono in base alle esperienze passate

Uno studio della University of Toronto Scarborough ha recentemente confermato che gli alberi hanno una memoria legata alle loro radici. In altre parole, se un albero è nato e cresciuto in un determinato ambiente, reagirà in un determinato modo agli agenti esterni, in base al suo bagaglio di “esperienze personali”. E difatti l’esperimento ha dimostrato che alberi gemelli, (Pioppi), geneticamente identici, sottoposti alle stesse condizioni, avevano delle reazioni molto diverse, a seconda del luogo di provenienza!

9. Possono creare il loro stesso fertilizzante

 

 

 

La natura è veramente fenomenale. Tagliare un albero, contrariamente a quanto si pensa comunemente, non è sufficiente per ucciderlo: la parte di tronco che rimane, infatti, cattura dall’aria l’azoto, e lo sparge nell’area adiacente, e anche le piante circostanti possono beneficiare di questo portentoso fertilizzante. Non tutte le piante sono in grado di compiere questo processo in modo efficiente; quelle che non possono, hanno una capacità di recupero nettamente inferiore!

8. Auto-amputano parti del loro corpo

 

 

A nessuno verrebbe mai in mente di tagliarsi un braccio in seguito ad un taglio. A nessuno, eccetto che ad un albero. Per le piante, “l’auto-amputazione” è infatti un processo doppiamente vantaggioso: in primo luogo si evita che la ferita infetti l’intero albero, e in secondo luogo le energie che verrebbero impiegate per cicatrizzare la ferita sono spese invece per una nuova crescita!

7. Si possono suicidare a causa dell’eccessivo lavoro

 

 

Come avrete facilmente dedotto, alberi e uomini forse non sono poi così distanti come sembra. In tempi poco lontani dei turisti hanno scoperto una pianta gigantesca in Madagascar, così grande (18 metri di altezza per 5 di diametro) che si può vedere perfino dallo spazio, utilizzando Google Earth. Ad enormi dimensioni segue ovviamente un’enorme ecosistema; il problema è che la palma non è in grado di supportare la fioritura di un enorme numero di fiori, e di nutrire tutti gli uccelli, insetti e forme di vita che si installano su di essa, e quindi muore!

6. Assoldano guardie del corpo per difendersi dai predatori

 

 

Anche se non sembrano certo le creature in grado di difendersi nel modo migliore sul pianeta, c’è da dire che anche gli alberi sanno il fatto loro. Sembra infatti che alla mera violenza per l’autodifesa, preferiscano elegantemente assoldare delle guardie del corpo. Generalmente, si coprono di parassiti che tengono lontani i predatori, e allo stesso tempo li “pagano” fornendo loro dei nutrienti essenziali per la vita!

5. Sono le creature viventi più longeve del pianeta

 

 

 

Se si trovano in un ambiente dalle condizioni favorevoli, gli alberi possono vivere davvero a lungo. Ad esempio in Svezia esiste un albero antichissimo, che sembra risalire all’ultima era glaciale, e in Sicilia si trova l’albero di castagne più antico del mondo (sembra abbia più di 4000 anni!). L’aspetto triste della vicenda? Gli alberi in città vivono in media 13 anni.

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4. Prendono fuoco

 

 

 

Alcune piante, come ad esempio gli Eucalipti, hanno un’abilità davvero strana: prendono fuoco. Gli Eucalipti possono infatti ardere improvvisamente, creando un enorme e letale focolare. Ciò che è incredibile è che, una volta terminato l’incendio, nuovi “piccoli” Eucalipti possono crescere sul luogo dell’accaduto, senza risentire di alcun danno e anzi, crescendo in modo portentoso, talvolta rubando addirittura lo spazio vitale ad altre specie!

3. Esplodono

 

 

 

 

Probabilmente prendere fuoco non era abbastanza, poiché gli alberi possiedono un’altra bizzarra e letale abilità: possono esplodere. Alcuni alberi sono veramente un’arma letale, come ad esempio l’Hura Crepitans, noto anche come “l’Albero Dinamite”. La sua particolarità è quella di essere totalmente velenoso e ricoperto di spine, e ha inoltre semi a forma di zucca. Quando avviene “l’esplosione”, la pianta può letteralmente sparare i suoi semi fino a 40 metri di distanza, il che è positivo dal punto di vista dell’albero, che ha una vasta zona dove spargere i suoi semi, ma negativo per qualsiasi essere umano si trovi nei paraggi, in quanto la potenza dello sparo dei semi può raggiungere i 240 chilometri orari!

2. Si lamentano quando sono sotto stress

 

 

 

Quando gli alberi sono sotto stress, si lamentano. Con “sotto stress” si intende una situazione di grande siccità che impedisce agli alberi di ricavare dal suolo tutta l’acqua necessaria alla loro sopravvivenza. In tale situazione, si può udire l’albero emettere un suono simile a delle “bolle”, che è dovuto ad un aumento di pressione a causa dell’aumentato sforzo per ricavare acqua durante le situazioni di siccità, che provoca appunto la comparsa di bolle d’aria nei canali destinati ai liquidi vitali della pianta!

1. Comunicano e si aiutano tra loro

 

 

 

Logicamente, le piante non comunicano con parole e frasi articolate come gli esseri umani, bensì tramite le radici, grazie ad un particolare “fungo simbiotico”, detto Micorriza. Grazie a questo sistema gli alberi possono passarsi e scambiarsi nutrienti in base alle rispettive necessità di nutrimento. Sembra che gli alberi più antichi della foresta assumano la funzione di madri nei confronti degli alberi più giovani, prendendosene cura!

 

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Irrequietezza, eccitabilita', difficolta' di concentrazione : escolzia ti aiuta

Escolzia: pianta dai grandi benefici e proprietà terapeutiche ma da evitare in gravidanza e per i bambini La fitoterapia è una forma molto antica di medicina che utilizza le piante medicinali a scopi salutistici. L’attività che esplica è simile a quella della medicina convenzionale poiché agisce sulla base dei principi attivi contenuti, ma se ne discosta perché, mentre la medicina convenzionale isola un principio attivo e lo “potentizza”, in fitoterapia è la totalità dei componenti che esplicano l’azione e la modulano, riducendo gli effetti collaterali. La fitoterapia ha comunque un’azione “chimica” che rende utile il parere medico anche in virtù della possibile interazione con eventuali farmaci assunti. Le piante medicinali che offrono aiuto in caso di ansia, stress o insonnia sono numerose, in precedenza ho scritto della passiflora e della melissa, ora analizziamo il campo d’azione dell’escolzia. Escolzia Eschscholzia Cham. è un genere delle Papaveraceae. L’escolzia è conosciuta come “papavero della California”, infatti è tipica della zona e non è presente in Europa, se non come pianta ornamentale. I fiori, giallo-arancio, sono molto simili al papavero comune e i frutti sono capsule verde-azzurro. Gli Indiani d’America la utilizzavano per le coliche addominali e il mal di denti. L’escolzia è ricca soprattutto di alcaloidi, protopina, sanguinaria, berberina, chelidonia, piccole quantità di morfina, a cui si attribuisce il suo effetto rilassante, carotenoidi, fitosteroli e flavonoidi. Escolzia indicazioni terapeutiche e benefici In caso di irrequietezza, eccitabilità, difficoltà di concentrazione, scarsa attenzione e irritabilità. Gli alcaloidi della pianta, in particolare la protopina che è un principio attivo sfruttato anche in farmacologia, hanno effetto sul sistema nervoso centrale con azione calmante. In caso di emicrania quando sono di origine emotiva o tensiva. Riduce gli spasmi e i dolori del tratto digestivo e intestinale. In caso di insonnia, l’escolzia oltre a calmare l’ansia e il nervosismo, ha anche un effetto ipnotico che favorisce il sonno, con un risveglio privo di intorpidimento come nei sonniferi. Ricordatevi anche che andare a letto con lo stomaco troppo pieno o vuoto, non favorisce l’addormentamento e che alcuni alimenti invece lo facilitano. Escolzia tintura madre uso e applicazioni Le forme di utilizzo più comune sono la tisana e la tintura madre di escolzia, ma si trova in commercio nelle erboristerie anche l’estratto secco, in compresse, ottenuto per evaporazione della tintura madre. La tisana si ottiene versando 1 cucchiaino da tè di pianta in 150 ml di acqua bollente, coprite, fate riposare per 10 minuti, filtrate e bevete prima di andare a dormire. Attenzione a chi deve guidare l’auto perché la pianta può indurre sonnolenza. L’uso va preceduto da consulto medico. E’ sconsigliato l’uso per i bambini, soggetti ipersensibili ai componenti, in gravidanza e allattamento. Da evitare per chi soffre di bradicardia o ipotensione, per chi assume psicofarmaci o antistaminici perché potrebbe potenziarne gli effetti. Seguite anche il mio blog: benessere-natural-mente Escolzia proprietà controindicazioni e uso, autore: naturopata Angela Ballarati

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LA TECNOLOGIA DI TESLA E IL POTERE DELLE PIRAMIDI

Il Dr. Nikola Tesla ha riscoperto quello di cui erano a conoscenza gli antichi costruttori delle piramidi: piramidi, obelischi e pietre erette generano un flusso costante di ioni negativi, utilizzabili per migliorare gli ecosistemi e rinverdire i paraggi circostanti.

Nikola Tesla (1856-1943) è stato con tutta probabilità il massimo, pressoché insuperabile inventore nei campi dell’elettricità e del magnetismo. Nel 1977, in occasione delle Celebrazioni per il centoventesimo anniversario della sua nascita,

organizzate dall’Accademia Yugoslava delle Arti e delle Scienze, la casa editrice Školska knjiga di Zagabria ha pubblicato Le mie invenzioni, l’autobiografia di Tesla, libro nel quale l’inventore descrive (fra l’altro) la concezione originaria e lo scopo della costruzione della Wardenclyffe Tower a Long Island, che per vari motivi non venne mai ultimata né resa operativa. Segue uno stralcio del capitolo cinque del libro.

Un giorno, mentre girovagavo in montagna, cercai riparo da un’imminente tempesta. In cielo si addensarono grevi nubi, tuttavia in qualche modo la pioggia tardava a cadere sino quando, all’improvviso, vi fu il bagliore di un fulmine e, pochi momenti dopo, si scatenò un diluvio. L’osservazione di questo fatto mi indusse a meditare. Risultava evidente che i due fenomeni erano strettamente correlati da un rapporto di causa-effetto e, dopo una breve riflessione, giunsi alla conclusione che l’energia elettrica implicata nella precipitazione dell’acqua era irrilevante, essendo la funzione del fulmine assai simile a quella di un sensibile innesco. Vi era la possibilità di conseguire fantastici traguardi. Se riuscissimo a produrre effetti elettrici della qualità richiesta, sarebbe possibile trasformare l’intero pianeta e le condizioni di esistenza su di esso. Il sole fa evaporare l’acqua degli oceani e i venti la trasportano in regioni lontane, dove permane in uno stato di delicatissimo equilibrio. Se avessimo la facoltà di capovolgerlo dove e quando desiderato, questo imponente flusso di sostentamento della vita potrebbe essere controllato a piacimento. Potremmo irrigare aridi deserti, creare laghi e fiumi nonché fornire forza motrice in quantità illimitata. Questo sarebbe il modo più efficiente di sfruttare il sole per utilizzi da parte degli esseri umani. Il coronamento di tale obiettivo dipendeva dalla nostra capacità di sviluppare forze elettriche del medesimo ordine di quelle presenti in natura.

[Il grassetto è aggiunto.]

Sembrava un’impresa disperata, tuttavia decisi di provarci e appena di ritorno negli Stati Uniti, nell’estate del 1892…si diede inizio a un lavoro per me ancor più allettante, in quanto un mezzo dello stesso tipo era necessario per la riuscita trasmissione di energia senza l’uso di fili.

 

 

L’ingegneria della pioggia di Tesla

Il Dr. Nikola Tesla intuì con chiarezza che l’acqua è vita, elemento essenziale di origine e sviluppo della vita sul pianeta Terra. Nelle zone aride le forme di vita sono alquanto rare. Solo l’acqua è capace di rendere verde il deserto. Tesla intendeva fabbricare un dispositivo che creasse fulmini e in tal modo generasse pioggia, che a sua volta avrebbe determinato un clima favorevole nelle aree desertiche.

Il fulmine è un fenomeno di scarica elettrica, la cui percepibile manifestazione acustica è il tuono. Ancora oggi gli scienziati sono intenti a cercare di comprendere e spiegare determinati fenomeni correlati ai fulmini.

I processi di condensazione nell’atmosfera inducono l’accumulo di elettricità nelle nubi. La polarizzazione delle cariche all’interno delle nubi temporalesche determina un aumento del potenziale elettrico fra determinate parti, il che ha come esito una scarica elettrica. Le scariche elettriche possono manifestarsi all’interno di una nube, fra due nubi oppure fra una nube e il suolo. Quest’ultimo caso è quello che ci interessa, un gigantesco cortocircuito fra il cielo e la terra.

Nel 1750 Benjamin Franklin scoprì che l’elettricità non è uniformemente distribuita su tutti gli elementi della superficie di un conduttore (salvo che nel caso di una sfera); la sua distribuzione dipende dal grado di curvatura degli elementi della superficie considerata. In linea generale, la densità di carica più elevata è situata sui bordi, sulle parti sporgenti e acuminate piuttosto che su quelle tonde e piane. A livello statistico il fulmine colpisce seguendo il percorso maggiormente conduttivo, vale a dire quello con la più elevata densità di carica. Nel corso dei suoi esperimenti Franklin scoprì che quanto più acuminato e conduttivo era il parafulmine, tanto più facile risultava attrarre un fulmine nel corso di una tempesta elettrica. Questo è il motivo per cui egli progettò il suo parafulmine con la punta laminata d’oro.

Ad ogni modo, da allora imperversa il dibattito sull’eventualità che i parafulmini debbano avere un puntale sferico oppure acuminato. Nel 1892 Nikola Tesla predisse che l’antenna da parafulmine ideale – ricevitore ed emettitore di fulmini – doveva avere una punta arrotondata, non aguzza. Nel 1918 gli venne assegnato il brevetto USA nr. 1.266.175 per il progetto di un dispositivo di protezione dai fulmini in virtù di una pecca della teoria di Franklin: l’asta acuminata ionizza l’aria circostante, rendendo quest’ultima conduttiva ed elevando in tal modo la probabilità di un fulmine. Un documento dal titolo “Lightning Rod Improvement Studies” di C. B. Moore et al., pubblicato nel maggio 2000 sul Journal of Applied Meteorology, va a ulteriore conferma della teoria di Tesla ().

Quindi mentre Franklin inventava il parafulmine, la soluzione tecnica per attirare fulmini naturali dalle nubi, Tesla si proponeva di approntare un dispositivo che generasse fulmini in aree desertiche prive di copertura nuvolosa e in tal modo provocare precipitazioni.

Nel tunnel di scarica di un fulmine naturale la temperatura è pari a circa 30.000°C, la carica elettrica raggiunge 40 MV e la corrente elettrica si aggira attorno ai 110 kA. Si stima che l’energia di un fulmine corrisponda a circa 40MWh. Si presumeva che la Wardenclyffe Tower di Tesla impiegasse un trasformatore per creare alta tensione e, invece di fulmini naturali, producesse scarica ionica senza fiamma ad alta energia. Come base di questo congegno Tesla prefigurava una piramide a otto facce con un emisfero sulla cima. Per quale motivo?

Lo scienziato sosteneva che la Terra è un’armatura di condensatore sferica, mentre la ionosfera rappresenta l’altra armatura. Recenti misurazioni hanno determinato che la differenza di tensione fra la Terra e la ionosfera è pari a 400.000 volt. Le linee di forza della carica elettrica più i campi provenienti dal Sole agiscono verticalmente sui lati della piramide. Equipotenziali magnetici manifestano una grande densità del campo magnetico in cima o al vertice della piramide. La tensione del campo elettrico aumenta di 100 V/m in concomitanza con l’altezza. Il campo negativo terrestre raggiunge la massima intensità e densità in corrispondenza del vertice della piramide. Alla sommità della Piramide di Cheope (altrimenti nota come la Grande Piramide o Piramide di Khufu) vi è una tensione pari a 14.600 V. (Vedere fig. 1).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 1: L’effetto della Piramide di Cheope sulla densità dei campi elettrici e magnetici.

 

 

 

 

 

La Piramide di Cheope dispone di una propria capacità elettrica, la prerogativa di accumulare un certo quantitativo di carica elettrica. Se sulla piramide converge troppa carica elettrica, quella in eccedenza si scarica presso la sommità. Secondo alcune voci, in origine il vertice della Piramide di Cheope consisteva in un pyramidion in oro massiccio – un eccellente conduttore.

La tensione alla sommità della struttura dipende esclusivamente dall’altezza, e questo è il motivo per cui Tesla predispose una torre, una struttura che si elevava in altezza; optò per una forma piramidale a otto lati, ma poteva essere una piramide a quatto lati, una con innumerevoli lati, un cono, la tensione sarebbe stata la medesima in ogni caso. La forma simmetrica della struttura ne avrebbe accresciuto la stabilità statica e la resistenza a fenomeni sismici.

Per quale motivo Tesla fabbricò una sfera, di ventuno metri di diametro, sulla cima della torre piramidale? Cosa si realizzò con tale iniziativa? Il fatto che la sfera fosse priva di punte comportava che la tensione si sarebbe distribuita in modo uniforme sulla sua intera superficie. La tensione scaricata dal vertice della piramide sarebbe stata acquisita dalla sfera, aumentando in tal modo la capacità elettrica complessiva dell’intera torre. Invece di verificarsi presso un punto alla sommità della piramide, la scarica si sarebbe prodotta presso numerosi punti su tutta la superficie della sfera. La conclusione è che aggiungendo la sfera al vertice della piramide, la capacità elettrica del dispositivo sarebbe risultata accresciuta, il che avrebbe aumentato la possibilità di generare fulmini di gran lunga più potenti.

La Wardenclyffe Tower di Tesla fu progettata per elettrificare l’atmosfera in un baleno e produrre un temporale accompagnato da pioggia, nonché per fungere da mezzo per una comunicazione senza fili su scala mondiale. Per nostra grande disdetta, la torre non venne mai ultimata; fu smantellata nel corso della Prima Guerra Mondiale. Tesla non ebbe mai occasione di effettuare gli esperimenti che aveva pianificato a Long Island, né di applicare l’ingegneria della pioggia in condizioni desertiche.

 

 

 

 

 

Ioni negativi ed effetti benefici connessi

Come funzionano i dispositivi d’avanguardia per il condizionamento dell’aria? Regolano umidità e temperatura dell’aria e, inoltre, generano ioni negativi. L’influsso degli ioni negativi sulla salute umana è noto da una sessantina d’anni, accompagnato da una grande mole di ricerche scientifiche.

Nell’organismo umano sono costantemente in atto processi biochimici di ossidazione e riduzione, il che richiede che ioni caricati negativamente funzionino in modo appropriato. Tutti gli esseri viventi ricevono dall’aria ioni caricati negativamente, attraverso la cute e gli organi respiratori. Quando in un locale vi sono ioni negativi a sufficienza, ne consegue un incremento del contenuto di ossigeno nel sangue e la normalizzazione del battito cardiaco, accelerando in tal modo l’eliminazione delle tossine. Grazie a un migliore afflusso di sangue al cervello, la concentrazione e altre facoltà mentali ne risultano rafforzate, le conseguenze dello stress vengono neutralizzate mentre tensione e mal di testa leniti. Gli ioni negativi si legano con le tossine dell’organismo, vale a dire che fungono da antiossidanti, prevenendo in tal modo lo sviluppo di malattie degenerative.

In natura la condizione più favorevole per la ionizzazione dell’aria si presenta dopo temporali, acquazzoni e rovesci, quando si verificano le scariche in atmosfera, ovvero quando nell’aria la quantità di ioni negativi è significativamente superiore a quella di ioni positivi. Accresciute concentrazioni di ioni di ossigeno negativi sono riscontrabili anche nei pressi delle cascate, nelle foreste di pini, in montagna, lungo la riva del mare e anche nelle caverne (il che ha dato origine alla speleoterapia; ).

 

 

 

 

 

Le piramidi come generatori di ioni negativi

Qual era la funzione delle piramidi? Produrre fulmini? Niente affatto. Le piramidi hanno funzionato per millenni, e continuano a farlo, come generatori di ioni negativi. Allo scopo di ionizzare costantemente l’aria circostante, le piramidi dovevano essere collegate a una fonte permanente di ioni negativi. Come si è ottenuto tale scopo? Dove si trovano le linee ‘elettriche’ che conducono alle piramidi?

La Piana di Giza nasconde acque sotterranee in abbondanza. Grossi fiumi sotterranei che scorrono attorno alle piramidi sono zeppi di ioni negativi e, tramite l’effetto piezoelettrico, ‘traspondono’ questi ioni a ciascuna piramide, la quale quindi li accumula e scarica l’eccedenza presso la sommità. Tutte le piramidi della piana sono costruite con pietra a elevato contenuto di cristallo, in grado di legare le cariche elettriche derivanti dall’acqua quando questa, nel sottosuolo, esercita una pressione meccanica contro il cristallo stesso. Se esponiamo il cristallo a deformazione meccanica, cariche elettriche orientate compaiono in superficie – fenomeno noto come effetto piezoelettrico. Il cristallo rappresenta il convertitore di energia meccanica in energia elettrica. In virtù del costante processo di carica e scarica della piramide, che viene caricata elettricamente dai fiumi sotterranei, la piramide stessa si contrae e si espande, determinando continui microterremoti.

 

 

 

Obelischi, chiese e moschee come ionizzatori

Gli obelischi funzionano in base a un identico principio. Sono pilastri fatti di pietra cristallina con un pyramidion in oro, argento o rame posto sulla sommità, e sono siti al di sopra di acque sotterranee. Un obelisco è di fatto uno ionizzatore d’aria.

Il succitato principio è stato applicato ad antiche chiese e moschee, costruite utilizzando pietra dall’elevato contenuto cristallino. Campanili e cupole di chiese e moschee erano in massima parte fatte di rame, argento od oro, e quasi tutte queste antiche costruzioni venivano situate al di sopra di corsi d’acqua sotterranei – fonti naturali di ioni negativi. Anche all’interno di queste chiese e moschee è avvertibile una proficua ionizzazione negativa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 2: Menhir bosniaci

 

 

 

 

 

Menhir come ionizzatori

I megaliti presenti in tutto il mondo rappresentano la forma più primitiva di ionizzatori. Questi menhir sono fatti di materiale cristallino e sono situati al di sopra di corsi d’acqua sotterranei, tuttavia non presentano il vertice aguzzo in materiale conduttivo e quindi la loro prerogativa di ionizzazione dell’aria ha una potenza inferiore, carenza risolta erigendo un consistente quantitativo di megaliti in determinate aree, il che ha incrementato la potenza complessiva.

I menhir bosniaci (figure 2 e 3) appartengono a tale gruppo, singolari e monumentali blocchi di pietra ampiamente diffusi sul territorio della Bosnia-Erzegovina, zone meridionali della Croazia, Montenegro occidentale e Serbia sud-occidentale. I menhir sono simboli di una comune usanza nazionale, e in quanto pietre tombali sono una traccia della cultura medievale di quelle regioni. Ad ogni modo, sono l’eredità e il tesoro autoctono di un’antica civiltà di cui storici e archeologi ignorano tuttora identità e cornice temporale (vedere figura 3).

Dubravco Lovrenović, PhD, membro della Commissione per la Tutela dei Monumenti Nazionali della Bosnia-Erzegovina, stima che solo in tale nazione esistano oltre 100.000 menhir; anche se questi solitamente sono sparpagliati e molti di essi sono stati spostati, mentre i tumuli annessi sono stati ricostruiti varie volte, le pietre sono disposte secondo striscie o linee, la cui direzione è quasi invariabilmente da sud verso nord.

Si stima che in realtà i menhir siano di gran lunga più numerosi di quelli bosniaci registrati a livello ufficiale. Molti di essi sono andati persi, sono stati distrutti, utilizzati per altre costruzioni o semplicemente non localizzati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 3: Posizione e densità dei menhir bosniaci

 

 

Tunnel e caverne come fonti di ioni negativi

Laddove obelischi e menhir bosniaci hanno un effetto esclusivamente esterno, una ionizzazione proficua è avvertibile all’interno degli spazi vuoti di una chiesa, moschea o piramide.

A parte i corsi d’acqua sotterranei, la piramide utilizza un’ulteriore fonte di ioni negativi: una caverna naturale, che intensifica il benefico effetto di ionizzazione della piramide stessa.

La Piramide di Cheope include una caverna (denominata “il Grotto”), situata alla sua base racchiusa nel granito, mentre la Piramide del Sole di Teotihuacan, in Messico, fu eretta sopra una caverna scoperta solo nel 1970. Qualsiasi piramide che non contenga una caverna è collegata, tramite un tunnel, a una caverna distante. I tunnel al di sotto delle piramidi svolgono la funzione di caverne “artificiali”; trascorrervi del tempo è assai salutare.

Gli esiti di misurazioni radar sulla Piana di Giza, effettuate dai geofisici egiziani Abbas Mohamed Abbas, El-said A. El-Sayed, Fathy A. Shaaban e Tarek Abdel-Hafez, sono stati pubblicati sul Journal of Geophysics dell’Egyptian National Research Institute of Astronomy and Geophysics NRIAG (edizione speciale 2006, pp. 1-16; vedere documento).

A trecentocinquanta metri dalla Piramide di Cheope, in direzione sud-est, i geofisici egiziani hanno registrato il segnale di un potenziale tunnel. I valori dielettrici delle strutture sotterranee sono riportati in figura 4 (derivati dal documento di cui sopra, p. 13).

La capacità elettrica (C) di un conduttore che sia collocato nell’isolatore della costante dielettrica (ε) è: C = εC0, dove C0 rappresenta la sua capacità nel vuoto. Quanto più grande è la costante dielettrica del materiale, tanto più grande la capacità del condensatore. Con un vuoto, ε = 1; con l’idrogeno, ε = 1.2; con l’ossigeno, ε = 1.5; con il silicio, ε = 4.5; con il calcare, ε = 4-8; con l’acqua, ε = 81. Quanta più umidità è presente nel tunnel (ε1), tante più cariche elettriche può accumulare l’aria. Onde evitare che il calcare assorbisse tutte queste cariche negative dalla Piana di Giza (ε2), gli originari costruttori del complesso delle piramidi “isolarono” il tunnel con pietre (ε3) inserite nelle pareti del tunnel.

 

 

 

 

 

Figura 4: Questo schema illustra la possibile presenza di pozzi nelle aree esaminate sulla Piana di Giza

 

 

Nella figura 4 (sopra) : pozzo riempito con materiali conduttivi

 

 

ε1

 

costante dielettrica relativa dei materiali di riempimento del pozzo

 

 

ε2:

 

costante dielettrica relativa del calcare della piana della piramide di Giza

 

 

costante dielettrica relativa delle pietre di rinforzo

 

 

 

Piramidi egizie e bosniache come giganteschi oscillatori

I geofisici russi O. B. Khavroshkin, PhD, e V. V. Tsyplakov, PhD, in forza allo Schmidt Institute of Physics of the Earth di Mosca, da molti anni analizzano microterremoti sulla superficie delle piramidi e hanno elaborato numerose teorie sulle loro cause. Gli studiosi hanno effettuato misurazioni dei rumori sismici su una sessantina di piramidi egizie (); li ho incontrati nell’agosto 2007, allorquando stavano effettuando misurazioni sulle piramidi bosniache.

Ai piedi del lato sud della Piramide Piegata di Sneferu, i geofisici hanno registrato un’armonica più forte del microterremoto di 17 Hz, che rientra nella gamma degli infrasuoni (0Hz-20Hz) e non è percepibile dall’orecchio umano (figura 5).

Come possiamo spiegare la ragione di questo continuo microterremoto? La centrale idroelettrica di Aswan dista all’incirca 700 chilometri ed è difficile credere che la subarmonica registrata (F0 = 50 Hz / 3 = 16.67 Hz) derivi da generatori elettrici. Come ipotizzato dai geofisici, esiste forse la possibilità che la Piramide Piegata di Sneferu sia in realtà una stazione radio che capta un segnale dalla pulsar PSR 1913+16, che ha una frequenza pari a 16.95 Hz? (Vedere, ad esempio, http://www.cprm.gov.br/331GC/1184057.html.)

Siamo in grado di osservare che le piramidi egizie sono strumenti musicali accordati su frequenze di tono diverse (figure 5, 6 e 7); nelle piramidi bosniache riscontriamo il medesimo fenomeno (figure 8, 9 e 10).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 5: Spettro del rumore sismico ai piedi del lato sud della Piramide Piegata di Sneferu, nella regione del Dahshur, Egitto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 6: Spettro del rumore sismico proveniente dalla Piramide Rossa a Dahshur

 

 

 

 

 

 

 

Figura 7: Spettro del rumore sismico proveniente dalla Piramide di Micerino a Giza

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 8: Spettro del rumore sismico ai piedi della Piramide del Sole, in Bosnia, f 0 = 81 Hz

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 9: Spettro del rumore sismico proveniente dalla sommità della Piramide del Sole, in Bosnia, f = 83 Hz, 132 Hz, 147 Hz e 165 Hz

 

 

 

 

 

 

 

Figura 10: Spettro del rumore sismico ai piedi del Tempio della Terra, in Bosnia, f = 13 Hz

 

 

Regolazione automatica del funzionamento delle piramidi

In base alle tabelle dei rumori sismici stilate dai geofisici russi, possiamo osservare che ciascuna struttura di forma piramidale presenta caratteristiche di frequenza differenti. Questo aspetto è del tutto logico, in quanto non esistono due piramidi che presentino dimensioni, materiali di costruzione o strutture sotterranee uguali.

Risulta chiaro che ciascuna piramide concentra onde sismiche sfruttando una o più frequenze risonanti. A seconda dell’elettricità atmosferica, la piramide modifica la quantità di cariche negative che assorbe da caverne, gallerie e acque sotterranee, rilasciandole nell’atmosfera; quindi, in virtù dell’effetto piezoelettrico, anche ampiezze e frequenze dei microterremoti subiscono lievi modifiche.

La corrente elettrica inizierà a fluire fra due elementi con carica diversa e la sua intensità dipenderà dalla differenza di potenziale degli elementi stessi. Più elevata la tensione, più intensa la corrente, e viceversa. In condizioni più soleggiate l’aria è più ricca di cariche positive, quindi, per neutralizzarle, la piramide attrae più ioni negativi da caverne, gallerie e acque sotterranee. Dopo la pioggia, la differenza di potenziale è inferiore e la pressione elettrica più debole, quindi la piramide riduce l’intensità della ionizzazione.

 

 

 

 

 

Compendio

Una piramide cristallina, unitamente ai relativi fiumi, caverne e tunnel sotterranei, agisce come un generatore di utili ioni negativi, dotato della facoltà di regolazione automatica dell’intensità.

Nel 1892 il Dr. Nikola Tesla ebbe l’idea di realizzare una macchina per la produzione di pioggia che avrebbe creato condizioni favorevoli alla vita in alcune regioni. Si presumeva che tale macchina funzionasse in base al principio di una forte ionizzazione dell’atmosfera, pressoché istantanea.

Mentre l’idea di Tesla era quella di ionizzare l’atmosfera tramite scariche elettriche, gli originari costruttori delle piramidi possedevano una tecnologia in grado di ionizzare l’atmosfera in modo meno potente, ma

continuo e quasi impercettibile. A migliaia d’anni dalla loro costruzione, le piramidi bosniache funzionano ancora in modo eccellente. Sono ricoperte dalla vegetazione e il territorio circostante è caratterizzato da verdi vallate con abbondanza di benefiche cariche negative provenienti da sotto le piramidi. La costante ionizzazione dell’atmosfera preserva gli ecosistemi locali. L’intera Valle delle Piramidi di Bosnia ospita una rete di tunnel e fiumi sotterranei, come confermato da numerose falde di acqua freatica.

Il fatto che attualmente le piramidi egizie si trovino in un ambiente desertico, privo di vegetazione, mi induce a concludere che non stiano funzionando a dovere; si deve essere verificata qualche avaria nel sistema.

Forse i tunnel sotterranei sono crollati; forse qualcuno ne ha deliberatamente chiusi alcuni, ostruendo in tal modo il flusso di ioni negativi; forse alcune sorgenti sotterranee d’acqua si sono prosciugate o una grande alluvione ne ha provocato una deviazione dei flussi. Il mistero permane.

A distanza di novantadue anni ricordiamo la torre di Tesla, con la sua forma piramidale e la sfera posta sulla sommità. Tesla si trovava nella fase iniziale della ricerca relativa a una tecnologia che forse era già stata elaborata e utilizzata da antichi costruttori delle piramidi. Confidiamo che il retaggio scientifico di questo genio dimenticato, Nikola Tesla, ispiri alcuni ricercatori a realizzare la sua idea per risolvere il mistero delle piramidi di tutto il mondo. ∞

 

 

 

L’autore:

Hrvoje Zujić è nato nel 1970 a Osijek, in Croazia. Laureato in Ingegneria Elettronica, è un ingegnere abilitato alla progettazione e al controllo di installazioni elettriche. Dal 1998 è membro del gruppo di ingegneri elettrici in forza all’Associazione Croata degli Architetti e Ingegneri Edili (http://www.hkaig.hr). Da un quindicennio svolge ricerche su radiazioni geopatiche, bioenergia, biofisica, elettronica biomedica e polycontrast interference photography. Hrvoje è un esperto di piramidi nonché ricercatore nelle aree di confine della scienza; è coautore (assieme a Vilim Kanjski) di the Secrets of the Pyramids Revealed (ISBN 978-953-244-047-8). Per contatti via email: hrvoje.zujic@gmail.com. Visitate il suo indirizzo SCRIBD presso http://www.scribd.com/hrvojezujic.

 

 

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Senza Voce? Prova con i rimedi naturali e l'omeopatia!

raucedine

Raucedine, mal di gola, afonia. Quali sono i rimedi naturali e omeopatici per migliorare le condizioni della nostra voce? Il dottor Roberto Ciuffolotti, medico otorino laringoiatra esperto in omeopatia a Rimini, mette a disposizione la propria conoscenza sui rimedi omeopatici per i disturbi della voce. Abbiamo inoltre indicato alcuni dei rimedi naturali che vengono applicati in questo ambito, come l'utilizzo della malva e dell'erismo, l'erba dei cantanti.

Ecco quali sono i principali disturbi della voce e 10 consigli utili, rimedi naturali e omeopatici che potrebbero esservi d'aiuto.

 

I disturbi della voce

 

1) Raucedine: conosciuta anche con il termine di xerofonia, si caratterizza per la voce roca e velata, ed è uno tra i principali sintomi legati alle patologie invernali.

 

2) Fonoastenia: si tratta di una diminuzione dell'intensità di emissione della voce o dell'interruzione di una nota emessa. La voce si presenta debole e affaticata.

 

3) Afonia: la voce risulta totalmente assente. Può essere determinata da diversi fattori, come affaticamento psicofisico, inalazione di corpi estranei, paralisi bilaterale dei muscoli della fonazione di entrambe le corde vocali.

 

RIMEDI NATURALI E OMEOPATICI PER I DISTURBI DELLA VOCE

 

1) Homeox

 

Rimedio omeopatico studiato per un rapido sollievo in caso di affaticamento alle corde vocali. La sua formulazione contiene alcune sostanze tradizionalmente utilizzate dalla farmacologia omeopatica per il trattamento sintomatico della laringite acuta. La posologia è di 2 compresse ogni 2-3 ore, fino alla graduale diminuzione dei sintomi. Lo si può assumere anche per la prevenzione nelle dosi di 1 compressa al giorno per tutto il tempo in cui la voce verrà utilizzata più del solito.

 

2) Phytolacca 7 CH

 

Nella dose di 5 granuli ogni 2-3 ore viene prescritto in particolare in presenza di infiammazione estesa della gola, con raucedine e dolore laringeo irradiato alle orecchie.

 

3) Kalium bichromicum 9 CH

 

Il trattamento con medicinali omeopatici è indicato anche quando i disturbi della voce sono causati da reflusso gastro-esofageo, con coinvolgimento della faringe e delle corde vocali, che possono irritarsi. In particolare l'esperto consiglia l'assunzione di Kalium bichromicum 9 CH e Argentum nitricum 9 CH assumendo di entrambi 4 granuli 3 volte nel corso della giornata lontano dai pasti e riducendo la frequenza in base al miglioramento ottenuto.

 

4) Fumenti con il bicarbonato

 

I fumenti (o suffumigi) con il bicarbonato di sodio sono utili non soltanto in caso di raffreddore e naso chiuso, ma anche per i disturbi della voce. In particolare l'esperto consiglia fumenti con acqua e bicarbonato o camomilla (fiori interi secchi da versare in una pentola di acqua molto calda) e bicarbonato.

 

Leggi anche: Fumenti e suffumigi contro raffreddore e mal di gola

 

5) Olio essenziale di cipresso

 

In caso di voce rauca e di calo della voce, la farmacista francese Danièle Festy, esperta in oli essenziali, suggerisce di utilizzare olio essenziale di cipresso. Versare 1 goccia di olio essenziale di cipresso in 1 cucchiaino di sciroppo d'acero e unire il tutto ad un infuso di timo. Ripetere il rimedio 3 volte al giorno. Per maggiori informazioni consultate la guida: "La mia Bibbia degli oli essenziali" (Edizioni Sonda).

 

6) Erisimo

 

L'erisimo è conosciuto come erba dei cantanti - considerata ottima per le infiammazioni della gola. Viene utilizzata per la preparazione di una tintura madre e di tisane. E' consigliata per laringiti, faringiti e tracheiti. Si trova anche in compresse. Per la tintura madre, il consiglio è di assumerne da 30 a 50 gocce con un po' d'acqua per 2/3 volte al giorno. Qui altre info utili.

 

Leggi anche: Erisimo: l'erba dei cantanti ottima per le infiammazioni della gola

 

7) Malva

 

In caso di infiammazione delle prime vie aeree e di disturbi quali laringite, faringite e tosse, si può preparare una tisana di malva (si trova facilmente in erboristeria) da bere al bisogno lasciando in infusione per circa 10-15 minuti 1 cucchiaino di fiori e foglie per ogni tazza d'acqua bollente utilizzata. Qui altre info utili su usi e proprietà della malva.

 

Leggi anche: Malva: proprietà e utilizzi

 

8) Zenzero

 

In caso di raucedine potete preparare una tisana a base di zenzero, che vi aiuterà a trovare sollievo. Questa tisana è utile anche per prevenire il raffreddore. Con zenzero, cannella, chiodi di garofano e tè bancha potrete preparare una tisana adatta. Qui la ricetta completa.

 

Leggi anche: Meraviglioso zenzero: ecco la tisana per prevenire il raffreddore

 

9) Evitare alcol e caffè

 

In caso di reflusso gastrico che influisce sui disturbi della voce, l'esperto consiglia di evitare alcol, caffè, e cibi acidi. Se ci si stende dopo i pasti, meglio farlo mantenendo il busto in posizione il più possibile verticale.

 

10) Evitare il fumo

 

Evitare il più possibile il fumo, anche passivo, e gli alcolici: il tabacco in particolare è tra le principali cause dell'irritazione cronica della laringe e della progressiva edemizzazione delle corde vocali. Esso inoltre favorisce i danni generati dal reflusso gastroesofageo e aumenta il rischio di sviluppare patologie degenerative a livello mucoso, secondo le indicazioni dell'esperto.

 

Quali sono i vostri rimedi naturali per i disturbi della voce?

 

Marta Albè

http://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/15659-disturbi-voce-rimedi-naturali-omeopatia

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