Libellula simbolo di liberta'
Ago 8th
LIBELLULA SIMBOLO DI LIBERTA'
Libertà, adattabilità, mutamento, grazia, equilibrio, padronanza della mente e delle emozioni, trasformazione, speranza. Sono molti i significati dietro al simbolo della libellula.
di GIACOMO COLOMBA
Cosa significa il nome libellula?
Si tratta senza dubbio di uno degli insetti più aggraziati che ci sia dato di vedere: elegante, silenzioso, con un volo tanto accurato da sembrare una vera e propria danza nell’aria. Ne esistono di varie dimensioni e colori anche se, purtroppo, la libellula sta divenendo un animale sempre più raro, simbolo di un’epoca che scompare nel passato. Se vogliamo analizzare la simbologia della libellula, possiamo senza dubbio cominciare dal nome, tanto estetico e musicale quanto lo è il suo volo.
Il nome libellula, di origine latina, è suscettibile di molte interpretazioni sovrapponibili. Se da un lato sembra derivare da “livella” per via della nota intercambiabilità tra la V e la B, e quindi ricordare la bilancia e il relativo segno zodiacale (Libra) per via del suo volo sempre equilibrato,
d’altra parte il suo nome potrebbe derivare anche da liber, termine antico dal quale deriva anche il nostro librum, libro. Il termine si riferirebbe alle ali piegate e deriva da scorza, corteccia, copertina, il che ricorda la sua muta da ninfa a pupa.
Ma liber è un termine anche legato a libertà, affrancarsi, salvarsi e, appunto, librarsi in aria cessando di rispettare la forza di gravità.
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Conquistare la libertà e cambiamento sono due caratteristiche simboliche della libellula. Il suo nome inglese, dragonfly, la paragona al drago, anch’esso simbolo di libertà opposta al senso del possesso e del potere.
Con eleganza e grazia la libellula esprime la sua libertà senza neanche far increspare le acque su cui vola. Questo è un simbolo di pace emotiva e di assenza di ego: la libellula vede i riflessi della propria libertà sulle proprie emozioni senza alcuna alterazione.
Ma questa libertà riguarda solo un breve periodo, post-trasformazione, della vita della libellula
Questo è un simbolo preciso e pregnante di quanto la libertà vada preparata, conquistata e infine goduta con grazia. Essa non è dovuta e non è innata, sebbene sia potenziale in ogni essere. Libertà come maturità, ecco il senso della libellula.
La libellula nelle varie culture
Storicamente, la libellula è un simbolo araldico di gioia e contentezza, di amore, di speranza e di cambiamento, cambiamento come realizzazione del sé. La sublime iridescenza della fase finale della sua vita è paragonabile alla cauda pavonis alchemica. Inoltre, l’iridescenza rappresenta un preciso step nella padronanza della propria mente: l’animale iridescente è capace di camuffarsi e creare illusioni ottiche, per tanto è colui che crea la realtà e le illusioni piuttosto che esserne vittima.
Rappresenta uno stato divino della mente. Essa nasce nelle acque e se ne emancipa, terminando la propria vita in aria, un perfetto simbolismo dell’emersione da una fase emotiva infantile a una fase intuitiva più matura e libera.
I giapponesi ne hanno fatto l’emblema nazionale, per gli antichi nativi americani erano le anime dei defunti che si libravano nell’aria
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I PRINCIPALI SIMBOLI
Ago 8th
I PRINCIPALI SIMBOLI
IL SIMBOLO HAMSA
Hamsa, خمسة, letteralmente “cinque” in arabo rappresenta le cinque dita della mano. Hamsa è il segno universale della protezione psichica contro il malocchio, porta un occhio che ha l’effetto di difendere chiunque cerchi di farti del male.
Secondo la storia di questo simbolo, se qualcuno ti guarda con cattive intenzioni e tu indossi questo simbolo, non saranno in grado di farti del male. Contrariamente alla credenza popolare, questo simbolo non è religioso. Questo amuleto detto , Mano di Fatima, è semplicemente un simbolo universale di protezione, noto per la sua efficacia da diversi millenni.
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IL SIMBOLO ANKH
L’Ankh, croce d’Egitto, è un noto simbolo della vita che è associato agli egiziani. Si dice che i nostri antenati usassero la croce di Ankh durante la pratica intima per generare campi magnetici al momento dell’orgasmo. Così, dalla fusione di organi riproduttivi femminili e maschili, hanno creato il più grande dei miracoli: una nuova vita.
Più in generale la croce della vita è stata associata con la vita eterna e la rigenerazione – il segno ankh è spesso tenuto dagli dei. Oggi, è spesso indossato dalle persone come un segno di vita e saggezza spirituale. L’ankh è associato ai due elementi essenziali della vita: l’acqua e l’aria.
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OCCHIO DI HORUS
L’occhio di Ra è spesso sinonimo dell’occhio di Horus. Il Wedjat (o Ujjat / Udjat, che significa “Insieme”) è un potente simbolo di protezione dell’antico Egitto, che rappresenta “l’occhio del dio falco”, Horus. Il Wedjat aveva lo scopo di proteggere il faraone “qui” e nell’aldilà, e di allontanare il male.
I marinai provenienti dall’Egitto e dal Medio Oriente hanno spesso dipinto questo simbolo sulla prua della loro nave per garantire viaggi sicuri in mare.
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IL FIORE DI LOTO
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Simbolo spirituale molto importante nel buddismo e in molte altre religioni. Emblema dell’illuminazione spirituale, il loto è generalmente considerato sacro. Il fiore di loto è venuto dall’oscurità, dall’acqua fangosa (che rappresenta il materialismo) e poi ha aperto i suoi petali ai giorni di sole, all’ illuminazione. Questo simbolo rappresenta il viaggio nell’oscurità e nella trasformazione. Questo è anche un segno dell’importanza del distacco, poiché le gocce d’acqua scivolano facilmente dai pedali.
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IL TAO – YIN e YANG
Questo segno rappresenta l’armonizzazione della dualità. Significa l’unità tra energie maschili e femminili. Lo yin e lo yang è un ricordo spirituale che l’equilibrio tra la luce e l’oscurità fornisce l’approccio più olistico per vivere una vita significativa. L’universo si attiene alla legge dell’equilibrio.
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IL PENTACOLO DAI MILLE SIGNIFICATI: SIMBOLO POSITIVO O NEGATIVO?
un breve approfondimento sul significato del simbolo del pentacolo, la famosa stella a 5 punte che accompagna l’uomo fin dall’antichità
Il simbolo del pentacolo: storia e significato
Chi non ha mai visto il pentacolo, la famosa stella a 5 punte generalmente iscritta in un cerchio? Ma cosa significa? Da dove proviene? È da considerarsi un emblema positivo o negativo? Cercheremo di rispondere a tutte queste domande nell’articolo qui sotto. Seguiteci in una nuova tappa del viaggio all’interno dei più importanti simboli del mondo.
Etimologia del termine pentacolo
L’etimologia del termine è in realtà oscura. Tuttavia la costruzione e il significato suggeriscono una derivazione dal prefisso …
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IL CADUCEO
Spesso erroneamente utilizzato come simbolo di salute, il caduceo è il simbolo tradizionale di Hermes con due serpenti avvolti intorno a un bastone spesso accompagnato da due ali in alto. Il caduceo fornisce la base per il simbolo astrologico che rappresenta il pianeta Mercurio. Il simbolo del caduceo è anche una rappresentazione della energia vitale e della forza dell’energia primaria. I serpenti gemelli rappresentano l’energia della Kundalini che si alza e ruota intorno alla base della spina dorsale, uno femmina e l’altro maschio; intrecciati l’uno con l’altro, permettendo cosi alla persona che si evolve spiritualmente di possedere le ali per una nuova vita.
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LA RUOTA DEL DHARMA
Dharmacakra, o “Ruota della Legge”, è il simbolo buddista per gli insegnamenti del sentiero verso il Nirvana. Il cuore dell’insegnamento del Buddha è contenuto nelle Quattro Nobili Verità enunciate nel primo sermone intitolato Iniziare con la Ruota della Legge. Ogni raggio rappresenta uno stadio del nobile Ottuplice Sentiero del Buddha. È interessante notare che è più antico del buddismo stesso e risale al 2500 aC.
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L'OM......AUM
La Om, la Sillaba Sacra, è un termine sanscrito che compare già nei Veda . Il simbolo rappresenta la Creazione dell’Universo e il suono della Om viene associato alla Vibrazione Primordiale dell’Universo stesso e di tutta la Creazione.
Oṃ è il mantra più sacro e rappresentativo della religione induista, religione nata dal dai Veda . Esso è considerato il suono primordiale che ha dato origine alla creazione, la quale viene interpretata come manifestazione stessa di questo suono.
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IL GRUPPO SANGUIGNO RH NEGATIVO E' PER META' UMANO E META' ALIENO?
Ago 8th
IL GRUPPO SANGUIGNO RH NEGATIVO E' PER META' UMANO E META' ALIENO?
ecco una nuova teoria
Rh negativo e Rh positivo: ti ricordi quando a scuola hai studiato i gruppi sanguigni?
Quello che non ci hanno detto è che non esiste una spiegazione scientifica plausibile che spieghi l’esistenza del gruppo Rh negativo.
Qualcuno ipotizza si tratti di una non identificata mutazione genetica, eppure il sangue è uno dei fattori meno suscettibile alle mutazioni.
Perché esiste il gruppo Rh negativo? Da dove viene?
Oggi ti raccontiamo un’interessante teoria che ribalterà Darwin dalla sedia.
Questa ipotesi sul gruppo sanguigno Rh negativo risulta difficile da accettare perché va contro tutto quello che ci è sempre stato detto sulle nostre origini e sulla evoluzione umana.
Ma facciamo un passo indietro.
Di cosa si parliamo qui?
1 Il fattore Rh
2 La mutazione genetica del gruppo sanguigno Rh negativo.
3 L’ipotesi scientifica sul sangue Rh negativo non regge
4 Quando l’uomo cerca di ibridare gli animali, ottiene scarsi risultati.
5 Rh negativo, la discendenza degli Annunaki
6 I poteri del gruppo Rh negativo
7 Il sangue nobile Rh negativo
Il fattore Rh
I tipi di sangue si suddividono in Rh positivi e Rh negativi in base al fattore Rh.
Ma cos’è l’Rh?
L’antigene Rh fu scoperto nel 1930 in seguito a studi condotti su un gruppo di macachi Rhesus, da cui derivò il nome Rh.
Il fattore Rh è una proteina che troviamo ancorata alla membrana dei globuli rossi.
Se sui globuli rossi troviamo la proteina Rh si parlerà di gruppo sanguigno Rh positivo (Rh+), se invece non è presente abbiamo a che fare con un gruppo sanguigno Rh negativo (Rh-).
Tutte le scimmie hanno Rh positivo ed è questo che ci collega a loro.
Per questo si dice che l’uomo discenda dai primati.
Nel mondo l’85% delle persone sono Rh positive e solo il 15% hanno il gruppo sanguigno Rh negativo.
Logica dice che questo 15% non discenda dai primati.
Quindi da dove viene?
Rh negativo intramundi
La mutazione genetica del gruppo sanguigno Rh negativo.
Secondo alcuni studi si è ipotizzato che il sangue Rh negativo sia apparso 35.000 anni fa, solo in alcune zone circoscritte.
In particolare nella Spagna settentrionale, Francia meridionale e nelle etnie basche.
Circa il 40% della popolazione europea possiede il fattore RH-
Solo il 3% degli africani e l’1% degli asiatici e dei nativi americani è RH-.
Dati statistici alla mano, sembra davvero che il fattore Rh negativo sia stato introdotto in alcune zone geografiche ben precise.
Ma introdotto da chi?
L’ipotesi scientifica sul sangue Rh negativo non regge
La scienza sostiene che il gruppo sanguigno Rh negativo sia frutto di una mutazione anomala che abbia generato un nuovo tipo di sangue.
Però è stato provato che il sangue è uno dei fattori ereditari più stabili e meno suscettibili a mutazioni generazionali.
Se il gruppo sanguigno Rh negativo fosse una tipologia “normale” di sangue come mai insorgono problemi quando una madre Rh negativo dà alla luce un bimbo Rh positivo?
In questo caso nasce una reazione allergica che può portare a gravi conseguenze per il nascituro.
Gli anticorpi presenti nella madre Rh negativo attaccano le cellule del feto Rh positivo.
Si instaura una vera e propria lotta genetica tra due tipi di sangue. Che ricordiamo sono entrambi umani.
Il gruppo Rh (+) è considerato un qualcosa di estraneo dal gruppo Rh (-), qualcosa da eliminare, come un virus.
Rh negativo intramundi:
Quando l’uomo cerca di ibridare gli animali, ottiene scarsi risultati.
Un problema di questo tipo esiste solo in un altro caso in natura: quando incrociamo asini e cavalli per la produzione di muli.
Il mulo nasce in salute, ma è sterile, incapace di riprodursi.
Tutto ciò è comprensibile, infatti si tratta di un incrocio “artificiale”, che allo stato brado non esiste.
L’ibridazione che dà vita ai muli ha luogo esclusivamente a causa dell’intervento umano.
E se qualcuno avesse fatto la stessa cosa con noi?
In natura le mutazioni genetiche vengono eliminate.
Accettare la teoria della mutazione anomala significherebbe dire che due individui con mutazioni genetiche uguali, siano prima sopravvissuti alla mutazione, poi si siano incontrati e abbiano generato prole, anche questa con la mutazione e in grado di riprodursi.
E’ forse possibile che una specie aliena abbia modificato di proposito il patrimonio genetico dell’uomo primitivo?
Difficile da accettare, ma apre nuovi orizzonti.
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Annunaki intramundi
Rh negativo, la discendenza degli Annunaki
Molti testi antichi fanno riferimento a una stirpe giunta dal cielo che avrebbe creato l’uomo a propria immagine e somiglianza.
Gli Annunaki.
L’uomo primitivo li considerava veri e propri Dei in grado di volare, maestri della metallurgia, dell’astronomia e della medicina, nonché di genetica.
Secondo antichi testi sumeri, 400.000 anni prima che una grande alluvione devastasse la Terra e uccidendo milioni di persone, la potente razza degli Annunaki arrivò sul nostro pianeta dai cieli.
Durante la loro permanenza, insegnarono all’uomo avanzate tecnologie e gli fecero fare un salto di specie.
Questa teoria spiegherebbe “l’enigma dell’anello mancante”, i paleoantropologi infatti non sono ancora riusciti a spiegare come l’Homo Erectus abbia compiuto un vero e proprio salto evolutivo per diventare Homo Sapiens.
Evoluzione troppo rapida in termini temporali per rientrare nelle leggi darwiniane.
Che sia il gruppo sanguigno Rh (-) la prova di questi interventi?
Rh Annunaki intramundi- I poteri del gruppo Rh negativo:
In primis gli individui Rh negativo non sono clonabili.
Caratterialmente sviluppano un senso di non appartenenza e la tendenza a ricercare la “verità”.
Sentono di avere una missione nella vita e molto spesso diventano dei guaritori.
Fisicamente hanno pelle chiara e occhi sensibili, spesso chiari, possono avere una costola o una vertebra in più o in meno, la pressione tendenzialmente bassa e bradicardia.
Presentano difese immunitarie più forti e una maggiore resistenza agli attacchi virali.
Il sangue nobile Rh negativo
Voglio lasciarti con una curiosità.
L’espressione “sangue blu” deriva dallo spagnolo sangue azul, che indica l’appartenenza a una stirpe nobile.
Dopo l’occupazione della Spagna da parte dei Mori, le due etnie si mescolarono e diedero origine a matrimoni misti.
Gli aristocratici spagnoli si rifiutano di unirsi con i Mori e conservarono la pelle chiara.
Negli individui con la pelle chiara le vene risaltano come linee di colore azzurro, da qui l’appellativo sangue blu.
Ed è proprio nelle zone della Spagna dove si registra una maggior percentuale di individui con il sangue Rh negativo che nacque questo modo di dire.
Conoscere questa teoria ha smosso in noi tanti interrogativi e la voglia di conoscere in maniera più approfondita varie tematiche.
Ci auguriamo faccia lo stesso con te, rendendoti assetato di conoscenza e verità.
Ti stai chiedendo di che gruppo sanguigno siamo noi?
Ovviamente coloro che scrivono questo articolo: Marco è Rh negativo e Giulia, molto offesa da ciò, è Rh positivo.
E tu? Faccelo sapere!
CHI SONO GLI ANNUNAKI
Gli Anunnaki risalgono alla mitologia sumerica, così come noi nella nostra sentiamo più vicina quella greca (Zeus, Apollo, Era, ecc) ed erano l’insieme degli dei sumeri, più tardi anche della tradizione assiro – babilonese.
Li definisce il termine Anunna, reso poi in akkadico come Anunnaki/Anunnaku e costituivano un’assemblea con a capo An, il dio del cielo. Tale assemblea era composta da sette supremi, di cui facevano parte i quattro principali dei creatori (An, Enlil, Enki, Ninhursag), con l’aggiunta di Inanna, Utu e Nanna e di 50 dei minori, detti anche Igigi.
Così come noi li intentiamo, sono quindi degli dei appartenenti a ciò che noi chiamamo Mitologia, ma se è vero che molte corrispondenze della mitologia si trovano in dei come Zeus e in luoghi come Atene, è molto probabile che l’interpretazione di Zecharia Sitchin possa avvicinarsi a una versione corrispondente se non medesima a quello che sono stati gli Anunnaki.
Sitchin diceva che gli Anunnaki, che vengono definiti dei, sono alieni provenienti dal Pianeta*Nibiru, e a loro è attribuita con molta probabilità l’evoluzione veloce dell’uomo e, in particolare, della civiltà sumerica.
Quando il pianeta Nibiru giunse nel punto della sua orbita più vicino alla Terra fu inviata una prima spedizione di esseri viventi capeggiata da Enki, un nome che ricorre spesso nella mitologia dei Sumeri. I luoghi scelti furono la Valle del Nilo, la Valle dell’Indo e la Mesopotamia.
E’ raro sentire parlare dettagliatamente della civiltà Sumera, nonostante questo popolo abbia lasciato una chiara traccia della fonte della loro elevata conoscenza.
Sono state ritrovate decine di tavolette di argilla e in esse si parla di una storia accaduta 240.000 anni fa, ovvero in quella fascia di evoluzione dell’uomo collocata nell’ “Età dell’Oro”.
E’ impressionante vedere la descrizione di queste tavolette del sistema solare, dei pianeti, sia dal punto di vista numerico che dal tipo di ambiente (nonchè dal fatto che descrivessero i pianeti in modo sferico, nonostante il resto del mondo abbia creduto che la terra fosse piatta fino prima della scoperta dell’America.)
Tutto comincia nel 1849, quando Sir Herry Layard coronò il suo sogno di archeologo, riportando alla luce Ninive, capitale dell’Assiria. in quelle rovine furono ritrovate 25000 tavolette di argilla, nonchè la Biblioteca del re assiro Assurbanipal. in queste tavolette sono contenute informazioni di importanza vitale per quella civiltà scomparsa.
Gli scavi che seguirono fecero riaffiorare città quali Lagash, Nippur, Shuruppak, Ur, Eridu, città vere e proprie , ma attribuite alla mitologia così come noi lo ritenevamo per le città dei nostri “dei greci”; quindi stiamo parlando della solita questione, in cui il tempo cancella le tracce delle cose e il tutto viene relegato dai secoli in uno scenario mitico.
Libri molto importanti sono venuti alla luce tra cui “L’epica di Gilgamesh”, “Il Libro di Enki”, “Atra Asi” e tavolette di argilla per centinaia di migliaia contenenti informazioni relative alla conoscenza davvero rilevanti.
Dagli studi su questi reperti pare che la civiltà Sumera sia apparsa sui luoghi mesopotamici*dal nulla, a un tratto.
La loro scrittura cuneiforme, la conoscenza cosmogonica e cosmologica che avevano, rende veramente complesso l’enigma da risolvere circa la loro natura, perchè sono un caso isolato a confronto di civiltà con forme di prescritture totalmente diverse, per non parlare del tipo di conoscenza posseduta.
Insomma, esistono i reperti, e anche dalle tavolette in cui venivano raffigurati i pianeti, ben 240.000 anni fa, perciò gli Annunnaki effettivamente sono esistiti, affermare il contrario è voler non vedere l’evidenza dei fatti.!!!!!
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IL SUONO E' UN ALIMENTO DEL CERVELLO
Ago 8th
IL SUONO E' UN ALIMENTO DEL CERVELLO
Tutto il corpo è un orecchio, un’antenna ricettrice che vibra all’unisono con la fonte del suono...L’udito è il primo senso che si sviluppa nel feto
La cosa più interessante da ricordare è che il cervello non produce energia, la cattura, ed è l’orecchio che gliela fornisce.
Il suono è quindi un alimento del cervello.Vi sono suoni che affaticano e suoni che rigenerano.I suoni armonici che caricano l’ascoltatore sono frequenze intorno agli 8.000 hz che stimolano positivamente il sistema nervoso centrale e la corteccia cerebrale e provvedono al 90% della carica del suo corpo. Le frequenze piu’ basse sono usate semplicemente per il sistema semantico.
Nyasa è una parola sanscrita che significa sovrimpressione. Il Nyasa è un particolare aspetto del Nada Yoga, lo yoga del suono, che consiste nel sovrimporre eccezionali vibrazioni sonore (MANTRA E BIJA MANTRA ) a certe parti del corpo
L’aspetto terapeutico del suono e’ dato dagli ARMONICI VOCALI e STRUMENTALI
In essi sta la capacita’ conduttiva delle ossa che sono stimolate a frequenze intorno ai 2.000 hz.
Il suono prodotto non e’ nella bocca, non e’ nel corpo, ma nelle ossa poiche’ sono esse cherisuonano quando sono stimolate dai suoni.
La conduzione delle ossa amplifica i suoni grazie alla risonanza del cranio e del teschio. Esse stimolano i muscoli dell’orecchio che a sua volta carica il cervello.
4 ore al giorno di ascolto di suoni ricchi di frequenze armoniche alte o la creazione del proprio suono corretto, sono pratiche sufficienti a caricare il cervello e a farci sentire bene.
Viene cosi’ migliorata anche la qualita’ della nostra voce e non solo, comprenderemo alti livelli di coscienza attraverso la consapevolezza e il puro intento.
I SUONI CURATIVI
Esistono centinaia di suoni sopra e sotto i limiti del nostro campo uditivo che ci bombardano ogni giorni , ma i suoni curativi sono GLI ARMONICI.
Gli armonici, secondo diversi autori, ci sono e non ci sono. sono presenti ma nessuno se ne accorge fino a quando non avviene un cambiamento.
Cambia per primo il nostro udito, poi la voce che riesce a creare suoni che prima non riusciva…poi cambia la nostra coscienza e nuove realta’ si rivelano alla nostra consapevolezza.
Il potere di guarigione dei suoni e’ dato dalla capacita’ degli Armonici di creare cambiamenti vibrazionali sul piano fisico, mentale e spirituale.
Essi svelano principi universali che sono costanti nella varie tradizioni di popoli che utilizzano i suoni per trasformare e guarire.
Essi sono sacri e magici.
Ogni cellula del nostro corpo ha una propria distinta frequenza di vibrazione. Tutte le cellule insieme compongono una frequenza armonica che e’ il nostro distinto ritmo vibrazionale personale.
Occorre trovare i propri suoni personali
questo per incarnarci e radicarci meglio,per avere controllo sulle nostre emozioni e renderle positive,per aprire il nostro cuore e aprirci al mondo e alla percezione sottile, per dare una nuova direzione alla nostra vita per poter comprendere meglio e realizzare i progetti della nostra anima, per concentrarci meglio e avere un’intelligenza piu’ vivace e curiosa
per aprire la nostra coscienza ad un nuovo ed ampio mondo spirituale
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Olio essenziale di cedro legno
Ago 8th
Olio essenziale di cedro legno:
Sii come il cedro, che profuma anche l'ascia che lo abbatte.
Proverbio indiano
L'olio essenziale di legno di cedro è ricavato dal Cedrus atlantica, una pianta della famiglia delle Pinaceae.
Conosciuto per le sue numerose proprietà, svolge un'azione repellente per gli insetti, e anticaduta in caso di alopecia. Scopriamolo meglio.>
Proprietà e benefici dell'olio essenziale di legno di cedro
Armonizzante, l'olio essenziale di legno di cedro favorisce il radicamento a terra, aiuta a riequilibrare il primo chakra Muladhara e permette di “centrarsi” su se stessi, donando coraggio, energia, dignità e favorendo l’autostima.
Particolarmente utile nei momenti di grandi cambiamenti da gestire, come trasferimento, cambio del lavoro; oppure all’inizio di un nuovo rapporto di coppia aiuta a non destabilizzarsi troppo e a non perdere l’obiettivo.L’albero del cedro, maestoso, pieno di forza e vigore se inalato, favorisce le stesse qualità; rende stabili e determinati le persone volubili, immature e poco determinate, aiuta a ottenere il rispetto dagli altri, e a convincere senza contrasti.
di Alessandra Romeo
A cosa serve l'olio essenziale di legno di cedro?
L'olio essenziale di cedro ha le seguenti proprietà: rigenerante, lipolitico, tonico linfatico, astringente, espettorante, antisettico, antidolorifico. In particolare esplica le seguenti azioni benefiche: Per la mente, favorisce l'autostima, aiuta a contrastare gli stati di ansia e di stress.
Così come il leone è considerato il re degli animali, così il cedro lo è tra gli alberi: alto, imponente e maestoso, si erge sulle vette più elevate, ritagliandosi il proprio spazio: forte, incrollabile, pervaso da profonda armonia. Come può un olio essenziale ricavato dal legno di questo imponente albero non essere un’attrattiva irresistibile per coloro che hanno bisogno di ritrovare stabilità e fermezza? Senza contare che il suo profumo, miscelato con i giusti oli essenziali, ha un effetto erotizzante. E allora iniziamo il nostro viaggio spostandoci in Libano, per conoscere meglio la pianta del cedro e l’olio essenziale che se ne ricava.
Cedro, sulle pendici del monte sacro del Libano
Il cedro è un albero molto longevo e può raggiungere i 2000 anni. Alle pendici del Monte Libano si trova un bosco sacro descritto in molte saghe; per migliaia di anni gli uomini vi si sono recati in pellegrinaggio per rinforzarsi, cercare conforto e trovare perdono, annusando l’aura profumata che pervadeva la zona. Il profumo balsamico e caldo aveva un effetto benefico su corpo e mente. Purtroppo adesso il bosco conta solo pochi esemplari, alcuni dei quali hanno oltre 2500 anni.
Attualmente l’olio essenziale di cedro legno si ricava dal cedro dell’Atlante,
che cresce nelle zone montuose del nord Africa e che ha un effetto simile a quello del Libano; anch’esso è un albero maestoso e forte e, attributi che trasmette all’animo umano.
Il Cedro viene utilizzato sin dall'antichità: si adoperava infatti per l’imbalsamazione per ridurre il processo putrefattivo. In Mesopotamia il legno di cedro veniva bruciato per combattere i demoni e utilizzato per la costruzione di case e ambienti sacri affinché mantenessero sicuri agli ambienti. Nella mitologia greca il Cedro era indicato come l’albero che gli dei avevano scelto come la propria dimora sulla Terra in virtù del senso di protezione e sicurezza che emana. In Europa è giunto grazie a Jussieu, botanico del 700. Nel 1698, Nicolas Lemery ha descritto questo prodotto come antisettico urinario e polmonare. Nei primi anni del 1900 i medici Michel e Gilbert in Francia hanno registrato i buoni risultati ottenuti nei casi di bronchite cronica e descritto le sue proprietà toniche e stimolanti.
Olio Essenziale di Cedro legno: conosciamolo meglio
Nome botanico: Cedrus atlantica (Endl.) Manetti ex Carrière
Parte di pianta utilizzata: Legno
Chemotipo: α-β-γ himacalene
Nota aromatica: Base
Profumo: Caldo e legnoso
Metodo di estrazione: Distillazione per corrente di vapore
Resa: Per ottenere 10 ml di questo olio essenziale occorrono circa 300 g di legno
Elemento: Terra/Fuoco
Pianeta: Mercurio
Aromaterapia olistica: forza e determinazione nelle avversità
L'Olio Essenziale di Cedro Legno infonde forza, coraggio e determinazione. Toglie la paura e conduce alla calma, alla fiducia e alla dignità. L'Aroma dell' Olio Essenziale di Cedro Legno è ottimo, inoltre, per rafforzare l’autostima in quanto aiuta a centrarsi su se stessi. È quindi particolarmente indicato nei periodi di forte cambiamento ma anche all’inizio di un nuovo rapporto di coppia, per non destabilizzarsi troppo e non perdere l’equilibrio.
L'Olio Essenziale di Cedro Legno è ottimo per coloro che sono immaturi e poco determinati
. In questo olio essenziale si sente l’aroma della dignità e della forza, senza mai dimenticare il cuore e un pizzico di sensualità; per la sua valenza sui primi chakra (in particolare Muladhara) è un eccellente afrodisiaco. Insomma, ha l’odore dell’uomo perfetto!
Ecco allora una miscela da diffondere nell'ambiente.
10 gocce di cedro legno
5 gocce di patchouli (Pogostemon cablin (Blanco) Benth.)
3 gocce di alloro (Laurus nobilis L.)
L’olio essenziale di patchouli è noto come uno degli oli essenziali afrodisiaci ed erotizzanti per eccellenza, in grado di sublimare l’effetto del cedro.
L’olio essenziale di alloro ci spinge alla realizzazione. Risveglia la necessità di cambiamento e di seguire la propria strada. Ci aiuta a riflettere sugli eventi che non riusciamo a metabolizzare e affrontare, rendendo la mente lucida.
Aromacosmesi: olio essenziale di Cedro Legno: l’amico dei capelli
L'Olio Essenziale di Cedro Legno è dermopurificante, ottimo per capelli grassi, anche con forfora. Inoltre è uno degli oli essenziali di elezione per prevenirne la caduta. Tale effetto è legato al fatto che, data la sua azione rubefacente, richiama il sangue attraverso la sollecitazione della circolazione periferica; in questo modo i tessuti e il bulbo pilifero sono maggiormente irrorati e il capello risulta più nutrito dalla radice.
Frizione preventivo caduta
È possibile realizzare una frizione con cui massaggiare il cuoio capelluto per rivitalizzarlo. Diluire gli oli essenziali nell’olio vegetale e massaggiare l’olio profumato così ottenuto sulla cute per qualche minuto.
100 ml di olio vegetale di ricino (Ricinus communis L.)
15 gocce di olio essenziale di cedro legno
10 gocce di rosmarino (Rosmarinus officinalis L.)
5 gocce di achillea (Achillea millefolium L.)
L’olio di ricino è un nutriente e ristrutturante per i capelli: sfavorisce indebolimento e caduta e aiuta a ripristinare la struttura dei capelli danneggiati da trattamenti aggressivi.
L’olio essenziale di rosmarino è riscaldante e stimolante della circolazione; ottimo contro la caduta dei capelli e tutte le problematiche del cuoio capelluto.
L’olio essenziale di achillea riattiva la circolazione del cuoio capelluto; è detossinante, ottima in caso di caduta dei capelli.
Sii come il cedro, che profuma anche l'ascia che lo abbatte. Proverbio indiano
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