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Categoria: "Notizie scottanti"

Sapevi che gli alberi parlano fra loro ?

L’ecologa Suzanne Simard ha trascorso più di 30 anni a studiare le foreste canadesi facendo una incredibile scoperta: gli alberi “parlano fra di loro”, attraverso una vera e propria rete di comunicazione sotterranea che si estende anche su lunghe distanze.

 

 

Una foresta è molto più di quel che si vede, afferma Suzanne Simard, ecologa che ha studiato per una vita le foreste canadesi. Sotto la superficie c’è un altro mondo, fatto di infinite vie biologiche attraverso cui gli alberi si connettono fra di loro e comunicano, comportandosi come parti di un unico grande organismo.

 

 

Venticinque anni fa, i primi esperimenti della Simard si concetrarono su tre specie: la betulla da carta, l’abete di Douglas e il cedro rosso del Pacifico. Usando degli isotopi di carbonio radioattivo per tracciare lo spostamento del carbonio tra le varie piante, rilevò come la betulla e l’abete comunicassero attivamente fra di loro, mentre il cedro si teneva in disparte.

 

 

In estate, la betulla inviava più carbonio all’abete di quanto questo ne inviasse alla betulla, soprattutto quando l’abete si trovava all’ombra. Ma in altri periodi dell’anno era invece l’abete a inviare più carbonio alla betulla, quando questa non aveva le foglie. Quindi, le due specie si aiutavano l’una con l’altra, ribaltando l’idea che le piante di una foresta siano in competizione, dimostrando come invece collaborino fra loro.

 

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Come comunicavano la betulla e l’abete? La loro interazione avveniva non solo sul piano del carbonio, ma anche dell’azoto, del fosforo, dell’acqua, dei segnali di difesa, dei composti allelochimici e degli ormoni. Già altri scienziati avevano capito come dietro questa comunicazione potesse esserci la “micorriza”, l’associazione simbiotica tra un fungo e le radici di una pianta.

Quando vediamo i funghi, vediamo solo la punta dell’iceberg. Sotto di essi si diramano i filamenti fungini che formano il micelio, il quale infetta e colonizza le radici di tutte le piante e degli alberi.Quando le cellule fungine interagiscono con quelle radicali (delle radici) si verifica uno scambio di carbonio e nutrienti. La rete è così densa che possono esserci centinaia di chilometri di micelio sotto pochi passi. In pratica, il micelio connette diversi individui nella foresta, non solo della stessa specie ma anche di specie diverse, come appunto l’abete e la betulla: funziona più o meno come la rete Internet.

Costruendo la mappa di una parte della foresta canadese, Simard ha individuato in che modo i vari abeti di Douglas fossero connessi fra di loro, tramite i collegamenti fungini. Ha anche individuato come ci siano degli “alberi hub” o “alberi madre” che rappresentano i nodi principali della rete di comunicazione: questi alberi sono quelli che nutrono le piante più giovani, che crescono nel sottobosco.

Di fatto, un albero madre può essere connesso a centinaia di altri alberi. Ogni albero madre invia il proprio carbonio in eccesso, attraverso la rete micorrizica, alle piante più giovani che si trovano nel sottobosco, arrivando anche a limitare l’estensione delle proprie radici per fare loro più spazio. Grazie a ciò i giovani alberi hanno quattro volte più possibilità di sopravvivere.

Inoltre, quando gli alberi madre vengono feriti o muoiono, inviano dei messaggi di “saggezza” alle successive generazioni di plantule che stanno crescendo tutte intorno. Infatti, tracciando lo spostamento del carbonio e di altri segnali – che viaggiano da un albero madre ferito, dal suo tronco fino alla rete micorrizica, e da lì raggiunge le plantule vicine – si è scoperto che la pianta morente dà indicazioni utili che istruiscono le giovani piante su come affrontare meglio in futuro lo stesso tipo di stress.

La conclusione è che le foreste non sono semplicemente un insieme di alberi, sono sistemi complessi con centinaia di “alberi hub” e reti che si sovrappongono fra di loro, mettendo in comunicazione le varie specie vegetali, aprendo la strada all’adattamento e al feedback: tutto questo rende la foresta resiliente.

Tuttavia, la foresta è anche vulnerabile, non solo ai disturbi di origine naturale, come i coleotteri della corteccia che attaccano gli alberi più vecchi, ma anche al disboscamento a fini commerciali. Possiamo prelevare uno o due “alberi hub”, ma c’è un limite perché gli “alberi hub” sono come dei perni in un aeroplano. Possiamo prenderne uno o due, e l’aeroplano continuerà a volare, ma se ne prendiamo troppi, o se prendiamo quello che tiene le ali al suo posto, l’intero sistema crolla.

Nel video qui sotto Suzanne Simard racconta le sue ricerce (video in inglese con sottotitoli in italiano):

http://www.essere-informati.it/2017/02/sapevi-che-gli-alberi-parlano-fra-loro.html

 

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La mente modifica la materia

Qualche anno fa ci siamo imbattuti in uno studio rivoluzionario nato all’Università di Princeton, che ormai in molti conoscono. Lo studio in sé si presentava come qualcosa di straordinario: l’indagine dell’interazione tra mente e materia e la scoperta dell’anomalia del pensiero, ovvero della sua capacità di modificare il campo di informazioni “materiali”, per così dire, grazie alla sola modulazione dell’intenzione. Vediamo di cosa si tratta.

Ciò che non riusciamo a far rientrare nei canoni che utilizziamo per dare una spiegazione agli eventi, lo definiamo anomalo. Ciò che sfora dalle regole pre-imposte o dalle leggi fisiche conosciute è anomalo, la meccanica quantistica e le sue conseguenze sono fatti anomali, proprio perchè ancora non hanno trovato spiegazioni secondo il metro interpretativo classico a cui siamo tanto affezionati.

Quando la nostra mente non riesce a reificare, classificare e poi assimilare, ci troviamo di fronte all’anomalia, alla stranezza. Il peso che questi fatti portano con sé è spesso imbarazzante, perché portano a dover tollerare la presenza di qualcosa di estraneo ai nostri schemi, di qualcosa di sconosciuto e che non si piega alla tendenza di voler capire a tutti i costi (anche a rischio di banalizzare il fatto in questione).

Per questo molte volte questi fatti vengono volutamente ignorati, scartati dalla sfera scientifica e personale: il bagaglio di presupposti ignoti con cui si accompagnano, rischiano di mettere seriamente in discussione le nostre certezze ed abitudini di pensiero, e magari a ventilare l’idea che qualcosa vada cambiato…

Eppure, presto o tardi, ciò che non vuole essere affrontato emerge, con forza sempre più dirompente e in forme che non avremmo mai potuto prevedere. Come nel proprio intimo l’inconscio non ha alcuna intenzione di essere soffocato a vita, la stessa cosa pare che accada nella scienza. Uno dei più grossi sintomi emersi dalla rimozione di alcuni fatti, è il progetto PEAR (Princeton Engineering Anomalies Research – Ricerca Ingegneristica di Princeton sulle Anomalie).

Il programma del Pear, che verrà qui introdotto, è nato nel 1979 ad opera di Robert Jahn, Professore di Fisica Applicata alla Facoltà di Ingegneria e poi Preside all’Università di Princeton. Il suo intento era quello di offrire uno studio scientifico sul ruolo della coscienza umana nell’andamento di alcuni dispositivi ingegneristici.

Per intenderci, lo scopo è stato quello di approfondire più da vicino la questione dell’influenza dell’osservatore nei fatti osservati, vale a dire quanto la coscienza umana intervenga nella realtà circostante. In questo caso, su macchine appositamente costruite per l’esperimento.

Con un metodo scientifico rigoroso, venne analizzato l’effetto della volontà sul comportamento di vari apparecchi ottici, acustici, meccanici ed elettrici, denominati REG, Random Event Generators (generatori di eventi casuali).

Questi REG altro non erano che dispositivi ingegneristici che producono eventi di tipo binario in maniera casuale (0,1,1,0,1,0,0,1.. ) sfruttando una piccolissima onda di elettroni liberi in una giunzione tra semiconduttori. Si tratta del corrispettivo logico di una serie di lanci di moneta, di cui non si può prevedere quando uscirà testa o croce, ma in linea di principio l’andamento: il 50% delle volte uscirà testa e l’altro 50% croce.

Questa interazione fisica tra le particelle microscopiche provvedeva al fatto che la macchina emettesse dunque una serie alternata di impulsi negativi e positivi, particolarmente appropriati per il calcolo statistico. Qualora il numero di elettroni che passavano attraverso la giunzione in una certa frazione di secondo fosse stato superiore alla media, il risultato sarebbe stato 1, in caso contrario, 0. Tale distribuzione tendeva nel complesso ad uniformarsi, e ad ottenere una media tra i due eventi.

I partecipanti all’esperimento venivano fatti sedere a qualche metro di distanza da questi dispositivi, senza avere quindi alcun contatto fisico con essi. Essi dovevano semplicemente “desiderare” di produrre una variazione dalla media probabilistica dei risultati emessi dalle macchine, vale a dire che invece del normale 50% i dispositivi generassero più risultati in favore di 1, o di 0.

Grazie all’introduzione di Brenda Dunne (psicologa) all’esperimento, vennero introdotte delle varianti nell’ambiente e nella modalità standard di condurre le prove.

In pratica, all’inizio di ogni fase, l’operatore spingeva un bottone che avviava il REG alla produzione di una tornata di impulsi binari, per l’esattezza 200. Essi viaggiavano alla velocità di 1000 impulsi al secondo, ogni tornata durava quindi un quinto di secondo; in genere venivano richieste 50 prove successive in 5 tempi diversi, per tre fasi; il tempo per ogni esperimento si aggirava intorno alla mezz’ora.

Durante l’emissione degli impulsi, l’operatore avrebbe dovuto mantenere l’intenzione mentale stabilita, e i dati ottenuti venivano poi analizzati grazie al metodo statistico della deviazione cumulativa, che richiede di sommare le deviazione tra il risultato atteso (su 200 prove, all’incirca la metà di uno dei due eventi) e quello effettivamente ottenuto. La media veniva poi visualizzata e tracciata su un grafico, descritto mediante una curva di Gauss.

Da allora la mole di dati esaminati si aggira intorno ai 3 miliardi di bit di informazioni generati da milioni di prove! Gli studi di una raccolta di dati di oltre 12 anni e mezzo, sono stati sommati ed esposti da vari articoli scientifici dei due autori principali, Jahn e Dunne.

I primi risultati vennero esaminati già dopo le prime 250000 prove. Si trattava, in pratica, di confrontare la curva di Gauss standard ottenuta facendo la media degli eventi casuali, con la curva ottenuta negli esperimenti sulla volizione.

Il confronto avveniva dunque tra tre grafici: 1- quello che raffigurava la curva della probabilità, con la media quindi raffigurata dal picco della campana nel centro; 2- quello che raffigurava la somma di tutte le prove in cui gli operatori avevano cercato di influenzare la macchina a generare più eventi 1; 3- quello in cui gli operatori avevano cercato di influenzare la macchina verso gli eventi 0.

In linea di principio quindi, se non ci fosse stata alcuna influenza esterna sull’andamento del REG, i tre grafici avrebbero dovuto equivalersi, e nella loro sovrapposizione, descrivere la stessa curva di Gauss.

Non fu questo che però avvenne, perché già queste prime prove mostrarono che la curva a campana relativa al secondo grafico si era spostata verso la destra della media della probabilità (rispetto quindi al primo grafico), e quella relativa al terzo verso sinistra.

Complessivamente, il 52% di tutte le prove erano state spostate verso la direzione voluta (dato estremamente anomalo in statistica!), e quasi due terzi dei partecipanti riuscirono ad influenzare l’andamento del REG.

Un ulteriore fatto significativo era che, senza un soggetto davanti al macchinario, i risultati rientravano sempre nella norma prevista.

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Fonte: R. Jahn, “Correlations of Random Binary Sequences with Pre-Stated Operator Intention: A Review of a 12-Year Program”, Journal of Scientific Exploration, Vol. 11, No 3, pgg. 345-367, 1997. Il grafico mostra la deviazione dai valori probabilistici ottenuti per mezzo di 522 serie di esperimenti sulla volizione che hanno coinvolto 33 operatori. PK+ indica le High Intentions (le intenzioni rivolte verso l’evento che abbiamo chiamato 1), PK- le Low Intentions (le intenzioni verso l’evento che abbiamo chiamato 0).
Evidentemente, ci troviamo di fronte ad un fatto che non ha nulla a che fare con la scissione classica tra “oggettivo” e “soggettivo”, in quanto l’evidenza mostra che un fatto mentale ha avuto un’influenza su qualcosa di fisico e tangibile. Ecco perché questi studi sono unici nel loro genere: essi dimostrano con dati statistici e replicabili che i confini tra le due dimensioni non siano così netti.

Non solo. Delle varianti dell’esperimento hanno mostrato che i risultati non erano dipendenti dalla variabile “spazio”, in quanto gli operatori riuscivano a deviare l’andamento dei REG sia che si trovassero di fronte alla macchina che a diversi chilometri di distanza da essa (il che esclude dunque l’esistenza di un mediatore “locale” nelle interazioni).

Inoltre nemmeno il tempo costituiva un problema. In un sottoinsieme di un prove chiamate remote, gli operatori rivolgevano la loro volizione alla macchina in un periodo di tempo che non corrispondeva a quello in cui sarebbero stati generati i dati.

Questi esperimenti, chiamati “off-time”, erano organizzati in un range di tempo che spaziava dalle 73 ore prima alle 336 ore dopo le operazioni della macchina: in pratica, il desiderio di deviare i risultati dalla media, veniva espresso prima o dopo che venisse azionata la macchina. Anche in questo caso i risultati furono molto simili a quelli condotti “on-time”, e quindi ai dati generati in contemporanea alla volizione.

Il progetto PEAR, con un metodo rigoroso e con dati empirici replicabili, ha dato dunque alla luce risultati completamente assurdi qualora si permanga in una visione dualistica di pensiero e materia, e nell’idea di una descrizione obiettiva della natura.

Gli autori stessi riferiscono che i loro studi si rivelano appropriati solo in un corpus teorico che prenda in considerazione l’osservatore nel processo di conoscenza (e in questo caso, anche di azione), in accordo con l’interpretazione di Copenhagen della meccanica quantistica, che include esplicitamente la coscienza nel suo formalismo teorico.

Il sistema percettore/percepito appare anche qui legato da un complesso rapporto che vede entrambi gli elementi compenetrati: i risultati della PEAR rivelano proprio tale legame, pur in modo minimo (le deviazioni dalla media osservate sono nel complesso piccole); questo può portare a pensare che qualsiasi cosa che chiamiamo “casuale”, in ogni contesto, derivi da complessi intrecci di informazione tra i quali si iscrive la risonanza e l’intenzione della coscienza rispetto al sistema o al processo in questione.

A ben vedere, la prospettiva che ne emerge non è per nulla dissimile a quella promossa dalla teoria dei sistemi e dalla teoria della complessità, per la quale il disordine non è nient’altro un ordine che noi non arriviamo a comprendere.

Il modello dell’universo che può venire in mente, in via del tutto intuitiva, rende pensabili altrettanti concetti come libero arbitrio, ordine implicito, o sincronicità.

La non distinzione tra mondo mentale e materiale, mette in primo piano, ancora una volta, il concetto di informazione, unico principio comune a tutte queste “stranezze”. Probabilmente, non siamo che all’inizio.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA


Coppola F., www.ipotesi.net .

Jahn R. G. et al., Engineering Anomalies Research, Journal of Scientific Exploration, Vol.1, No. 1, 1987.

Su http://www.princeton.edu/~pear/Allen_Press/1EA%20i0892-3310-001-01-0021.pdf .

Jahn R. G. et al., Experiments in Remote Human/Machine Interaction, Journal of Scientific Exploration, 6, No. 4, 1992.

Su http://www.princeton.edu/~pear/Allen_Press/6REM%20i0892-3310-006-04-0311.pdf .

Jahn R. G. et al., Correlations of Random Binary Sequences with Pre-Stated Operator Intention: A Review of a 12-Year Program, Journal of Scientific Exploration, Vol. 11, No 3, 1997.

Su http://www.princeton.edu/~pear/correlations.pdf .

Jahn R. G., Dunne B. J., Science of the Subjective, Journal of Scientific Exploration, Vol. 11, No. 2, 1997.

Su http://www.princeton.edu/~pear/sos.pdf .

https://spaziomente.wordpress.com/2010/01/30/la-mente-modifica-la-materia-di-silvia-salese/

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SONNO : Il significato del risveglio durante la notte

Esistono, all’interno del corpo umano, dei sistemi e degli “orologi” che ci aiutano a regolare le funzioni del nostro organismo.

 
Il benessere spirituale e fisico sono connessi direttamente, la medicina cinese infatti pone molta attenzione sui modelli di energia e di movimento in diverse zone del corpo in diversi momenti.

Nel ciclo di 24 ore il nostro corpo trasferisce diverse energie a diversi organi.

Se vi svegliate allo stesso orario costantemente, significa che qualcosa blocca la nostra energia e ciò scombussola il nostro equilibrio naturale. I nostri organi infatti hanno bisogno di energia per funzionare bene.

Qui c’è una lista di orari e degli organi ad esse associate. Ognuno di questi blocchi deve essere interpretato sia a livello fisico che a livello emozionale.

Le ore in cui ci si sveglia e cosa significa:
Dalle 21:00 alle 23:00
Questo è l’orario in cui molta gente cerca di andare a dormire. In questo lasso di tempo il nostro sistema endocrino, che si occupa degli ormoni e del metabolismo, cerca di stabilizzarsi e gli enzimi vengono riforniti.

Se avete difficoltà ad addormentarvi in quel lasso di tempo, siete ancora collegati mentalmente con gli eventi del giorno e vi state già preparando per le sfide che offre il giorno seguente. Ripetete dei mantra positivi, e scaricate la tensione. Anche mangiare poco o troppo tardi può causare questo tipo di blocco.

Dalle 23:00 all’ 1:00
Se vi svegliate spesso a quest’ora potrebbe essere colpa dei risentimenti che portate con voi. Questo è il lasso di tempo in cui l’energia yin si trasforma in yang. L’energia yang è molto attiva, e il vostro corpo dovrebbe conservarla per il giorno dopo.

Rinforzate l’amore e l’apprezzamento per voi stessi, fate del vostro meglio per rimanere calmi e conservare energie. Fisicamente invece, se vi svegliate a quest’ora, potrebbe essere colpa del fatto che state mangiando troppi cibi grassi o troppo oleosi e la cistifellea accumula troppo lavoro nello scindere i grassi.

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Dall’ 1:00 alle 3:00
Questo lasso di tempo è molto importanze per la disintossicazione del nostro corpo. Il vostro fegato infatti scinde le tossine e le rilascia mentre crea altro sangue.

Svegliarsi in questo lasso di tempo è sintomo di rabbia, frustrazione e negatività. E il vostro “fegato” spirituale sta cercando di porre attenzione su questi problemi.

Dalle 3:00 alle 5:00
Questo è il lasso di tempo in cui i polmoni si riparano e inondano il vostro corpo di ossigeno. Siate sicuri distare al caldo per facilitare le funzioni del vostro corpo. Se vi svegliate fate degli esercizi di respirazione.

I problemi ai polmoni sono spesso legati al dispiacere e alla tristezza.

Svegliarsi alle 3:00 potrebbe essere anche un segno di ascensione, cioè il processo di innalzamento dei vostri livelli vibrazionali. Questo processo è associato all’entrata verso uno stato spirituale più consapevole.

Altri segni posso essere l’appetito, il sognare ad occhi aperti, l’avere freddo per lunghi periodi, l’essere sensibili a strani suoni. ( Pensate di star sperimentando lo stato si ascensione?)

Dalle 5:00 alle 7:00
Ogni tossina rilasciata e scissa di notte viene espulsa dal sistema. In questo lasso di tempo si attiva l’intestino crasso. Mangiare poco o troppo tardi può portarvi problemi che vi faranno svegliare.

 Fonte : http://www.panecirco.com/significato-svegliarsi-stessa-ora-notte/

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Ricordiamo alle donne di ESSERE FIERE DI ESSERE DONNE

In occasione della festa della donna, ricordiamo alle donne di ESSERE FIERE DI ESSERE DONNE
e ringraziamo tutte le donne che hanno fatto sacrifici, che amano, che si prodigano per un mondo migliore, che pregano e operano perche’ questo avvenga per amore dei loro figli, di quelli che verranno, di tutta l’umanita’
Grazie Donne! Grazie uomini che amate e aiutate le donne.
Emanuel
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E celebriamo questa ricorrenza con gli insegnamenti di yogi harbhajan

MESSAGGI ALLE DONNE DI YOGI HARBHAJAN
L'amore non conosce il dolore, nessun sacrificio è troppo per lui; è uno stato della mente assoluto e unidirezionato, che cerca soltanto il benessere dell'altra persona, la quale è chiamata amante o amato.

Dovete crearvi il marito, IL COMPAGNO. Il matrimonio vi da la licenza di avere un marito; ma voi dovete scolpire questo tronco fino a farne un pezzo d'arte.

Come si fa a comunicare in maniera creativa? Quando lui si sente sconvolto, voi dovreste ascoltare; quando voi vi sentite sconvolte, lui dovrebbe ascoltare. Ma dovete fare in modo che la comunicazione continui.

Il Guru dice che il desiderio è come il fuoco; più legna metti nel fuoco, più legna il fuoco vorrà. L'unico desiderio utile è quello di diventare senza desideri ne’ aspettative. Amare per amore.

L'amore orientale non conosce il dolore perchè è venerazione. ... L'amore orientale si basa sulla saggezza e non sull'orgoglio nè sull'ego. L'amore orientale crea un campo magnetico.

La vostra vita deve liberarsi di due cose se volete sempre avere il gusto di voi stesse come donne: la prima è quella di non vivere come persone reattive. La seconda è quella di non vivere come persone invitanti. L'idea è quella di creare una personalità molto aggraziata.
Ogni shabd (preghiera) del Siri Guru Granth Sahib è il prodotto di una donna. La donna in sè è una shabd (preghiera)

L'amore occidentale è, se mi ami, fai di più per me; e l'amore orientale è, quando mi ami, è tutto. Niente di più, niente di meno. L'amore è completamente stabile e stazionario come il sole. Non c'è commozione in esso.

Litigare non risolve alcun problema, mentre discutere sì. Discutete i problemi, non bisticciate sulle cose.

Donne, oggi imparate una cosa: lasciate andare il passato. Lasciatelo andare ad ogni costo. Coloro che non dimenticano il passato, ma lo ricordano e fanno del passato la loro sicurezza, troveranno molto difficile avere un buon futuro.

Vivere come una donna aggraziata è la carriera più elevata. Lo so che dovete anche lavorare per supportare la vita. Ma la migliore carriera è quella di parlare in modo aggraziato. La migliore carriera è conquistare la fiducia altrui.

Quando chiedete, contrattate; diventa un business e non è più amore. La donna orientale conosce una cosa: lei plasma la situazione, ma non chiede mai nulla
*
L'amore è un'energia creativa, e l'amore è un'esperienza del proprio Sè all'interno di se stessi.

L'ESSENZA DELLA DONNA E' NEL POTERE DELLA LUNA
La donna ha il potere di riflettere Dio, datole da Dio.
L'uomo può fare solo esperienza di Dio.
…... A detta di ogni conoscenza, il potere che regola le donne è quello della luna...
Niente su questo pianeta crescerebbe e si svilupperebbe, dallo stato di seme alla maturità, senza la luna.....
Il sole è l'energia più potente, grazie alla quale, noi tutti viviamo; ma, da solo, non ha energia di espansione.....
E' la luna che, nel riflettere il sole, espande l'energia. Se non ci fosse la luna, ogni seme non rimarrebbe altro che un seme....
Come la luna, il potere delle donne è nella fermezza della posizione e nella capacità di riflettere, dando la facoltà di crescere....
La luna, in qualunque fase del suo ciclo si trovi, rimane sempre luna, non cambia la sua identità... La luna, crescendo e calando continuamente, crea una costante vibrazione di luce e oscurità...
Ciò che definisce la donna, è la crescita costante, l'espansione costante e la costante ricerca di eccellere.... Nel momento in cui si ferma diventa lunatica....

La donna ha il potere di riflettere Dio, datole da Dio.
L'uomo può fare solo esperienza di Dio.
La donna deve prendersi la responsabilità di essere donna, trattarsi come donna ed espandersi come donna. Tutto questo ha bisogno di nutrimento, protezione, cura e capacità di mettersi in gioco....
La rudezza, la volgarità, l'essere nevrotica non porta nulla di buono ad una donna....
La donna deve rimanere tranquilla, calma e bella in se stessa.
La donna ha un trucco per vincere nella vita: lasciare che l'uomo le parli per primo...proprio come il raggio di sole che colpisce per primo e la luna lo riflette soltanto...
quando la luna splende, c'è l'alta marea; quando una donna è luminosa e splendente, porta energia e prosperità...
Esistono dei percorsi celesti di comportamento... Se una donna li adotta può avere percorsi celesti di comportamento sulla terra. Questo è il potere della danza dell'energia cosmica.

Il sole e la luna sono i lampi, perchè sono due riflettori di luce. Uno dà la luce, l'altra la riflette. Tutte le altre stelle formano un anello, formano l'energia. Tutti gli altri servono per l'energia, non per la luce. Cercate di capire. Guru Nanak è chiaro. E così è Dio. E così è ….

liberamente tratto da “Il potere della luna La donna nel gioco cosmico”
di Yogi Bhajan
grazie grazie grazie!

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Cibi Afrodisiaci che risvegliano il desiderio e la passione per lui e per lei

I cibi afrodisiaci sono utilizzati fin dall’antichità per la loro capacità di innescare il circuito del piacere nel corpo. Essi infatti stimolano aree del cervello ed ormoni che risvegliano la passione e il desiderio, ovvero l’energia sessuale.

 
Infatti i cibi afrodisiaci non sono certamente un’invenzione moderna, dato che già ad esempio nelle antiche culture Egiziana, Greca e Romana veniamo utilizzato per le loro capacità. Il termine afrodisiaco risale ad almeno 5.000 anni e deriva da Afrodite, la dea dell’amore e della bellezza venerata dagli antichi Greci la quale uscì dal mare dentro una conchiglia d’ostrica.

In questi periodi, infatti, le persone erano preoccupate per la fertilità e per le prestazioni sessuali più di quanto non lo fossero per la passione, e da qui la ricerca di cibi che potessero aumentare la virilità. Gli Egizicoltivavano la lattuga, i cui cespi raggiungevano grandi dimensioni e per questo motivo era sacra al dio Min, protettore della fecondità. I Greci consigliavano per esaltare lo stimolo sessuale cipolle, tartufi, miele, uova, pesce e crostacei.

 
22 Cibi Afrodisiaci che risvegliano la passione
1. Ostriche. Sono considerate un cibo afrodisiaco fin dai tempi di Afrodite in epoca greca. Le ostriche sono una ricca fonte di zinco, un minerale necessario per la produzione di testosterone. Questo ormone maschile aumenta la libido femminile e il potere sessuale maschile. Qualche anno fa inoltre è stato dimostrato dagli scienziati che le ostriche non solo hanno questa capacità grazie allo zinco, ma anche per la ricchezza di alcuni aminoacidi rari che innescano un aumento dei livelli di ormoni sessuali.

2. Cioccolato. E’ uno dei migliori alimenti per stimolare la sessualità umana. E ‘delizioso, si scioglie sulla lingua e ha una qualità erotica anche quando non si pensa al sesso. Secondo Amy Reiley nel suo libro Romancing the Stove: The Unabridged Guide to Aphrodisiac Foods, il cioccolato aiuta a fluidificare il sangue, migliora la circolazione alle parti sensibili e rafforza il cuore che favorendo la resistenza. Infatti contiene feniletilamina, uno stimolante, che dà un senso di benessere e di eccitazione. I ricercatori ritengono che il cioccolato contenga sostanze chimiche che influiscono sui neurotrasmettitori nel cervello, e una sostanza correlata alla caffeina, chiamata teobromina che stimola l’energia passionale.

 
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3. Fragole. Sono di colore rosso, che è il colore associato all’amore e alla passione e sono ad alto contenuto di vitamina C. Provale immerse nel cioccolato per l’ultima esperienza afrodisiaca. Non c’è davvero nulla che si confronta con afferrare le piccole foglie verdi sulla sommità di una fragola succosa immersa nel lussureggiante cioccolato fondente, emetterla tra le labbra socchiuse del tuo amante.

4. Caffè. Con il suo gusto piacevolmente amaro e il suo profumo esotico, il caffè aiuta a pompare il sangue. Nel suo libro di cucina afrodisiaca, The New InterCourses: An Aphrodisiac Cookbook, Martha Hopkins raccomanda il caffè espresso per la sua capacità di estendere le prestazioni sessuali aumentando il piacere anche solo per pochi secondi extra gustosi. Inoltre secondo uno studio della Southwestern University, il caffè aumenta la libido.

 

5. Asparagi. Se ti sembra qualcosa di familiare, dovrebbe. L’asparago assomiglia a quella parte del corpo maschile ed è utile anche secondo la Dottrina della Segnatura, messa per iscritto nel sedicesimo secolo, per cui ciò che assomiglia ad una parte del corpo può essere usato per migliorarla. Gli asparagi sono ottimi per la funzionalità sessuale maschile e non a caso sono ricchi di calcio, vitamina E, fosforo e potassio, che offre energia in più per migliorare la resistenza sessuale e stimolare gli ormoni sessuali.

6. Banane. Le banane sono un altro cibo afrodisiaco non solo perché ricordano il fallo maschile, ma anche perché sono ricche in nutrienti che partecipano della produzione degli ormoni. Inoltre nella loro buccia è stata trovata la bufoterina, un alcaloide con leggeri effetti afrodisiaci.

7. Chiodi di garofano. È una spezia forte e dolce allo stesso tempo, pare sia uno dei più potenti afrodisiaci naturali, oltre a essere efficace per combattere la fatica mentale e quindi allontanare lo stress. Può essere messa nelle zuppe o nelle tisane mescolata con altre spezie.

8. Peperoncino. Grazie alla capsicina che agisce sulla vasodilatazione periferica, permette di aumentare l’afflusso di sangue agli organi genitali, stimola le terminazioni nervose e aumenta l’impulso.

9. Zenzero. Ottimo per lui e per lei, lo zenzero essendo un alimento riscaldante favorisce un aumento del flusso del sangue ricco di ossigeno ad alcune delle zone più sensibili del corpo, che si traduce in un maggiore piacere.

10. Rosmarino. Questa erba deliziosa associata con Afrodite, la dea dell’amore, aumenta anche l’apporto di sangue e aumenta la sensibilità della pelle. Il rosmarino può essere usato come condimento nei vari piatti oppure l’ideale è prendere l’olio essenziale e versarne qualche goccia sulla pelle o sui tessuti o in un vaporizzatore.

11. Origano. E’ un buon agente eccitante o anche lo zenzero che oltre a facilitare la circolazione del sangue è conosciuto come “il viag ra orientale”.

12. Miele. E’ ricco di vitamina B e sali minerali, con benefici per la salute e per una forte carica sessuale, i suoi zuccheri sono necessari per la produzione del liquido seminale. Inoltre il miele contiene il Boro, un minerale che ha un effetto sulla libido.

13. Melograno. Il Melograno simboleggiava la dea dell’amore Afrodite nell’antica Grecia, osserva Reiley. I Ricercatori moderni stanno conducendo degli studi su come influisce il succo di melograno per il trattamento della disfunzione erettile. Infatti il succo di melagrana che contiene polifenoli, gli antiossidanti i quali facilitano lo scorrere del sangue e favoriscono le prestazioni sessuali, così come sostengono gli scienziati dell’Università della California a Los Angeles (UCLA).

14. Avocado. Ricco di vitamina B6 aumenta la produzione di ormoni maschili ed essendo ricco di potassio, aiuta nella regolazione della tiroide femminile. Gli Aztechi lo chiamavano ”albero testicolo”, perché i frutti appesi a coppie sui rami sembravano testicoli maschili. L’avocado è quindi ideale per la sessualità maschile.

15. Basilico. Il basilico è stato utilizzato molto tempo fa dalle donne come un profumo di seduzione per guidare i propri uomini selvaggi con il desiderio. Si tratta di un forte afrodisiaco e viene infuso in alcuni profumi. Usalo nell’insalata, pesto o semplicemente lasciane un pò di foglie fresche in giro in modo da invogliare il vostro uomo. Il basilico stimola il desiderio sessuale e aumenta la fertilità, dona un senso di benessere nel corpo e nella mente.

16. Vino. Tutti sappiamo che l’alcol disinibisce e stimola i sensi. Una quantità moderata di vino si ritiene utile per “risvegliare”, ma un eccessivo uso di alcol induce alla sonnolenza.

17. Tartufo. I tartufi sono un afrodisiaco ideale per la donna nella vostra vita. Sono ricchi di amminoacidi e loro profumo è simile a quello di un feromone maschile, o ormone sessuale.

18. Uva. E’ associata a Bacco, il dio romano dell’estasi, ed è una concorrente stretta del cioccolato per essere il miglior afrodisiaco. Cosa potrebbe esserci di più romantico che essere nutriti con uve pelate, una per una dal vostro amante, ed in attesa di quella succosa, dolce esplosione di sapore in bocca?

19. Noce Moscata. Le donne cinesi credevano che la noce moscata fosse un cibo afrodisiaco e che aumentasse il desiderio sessuale, contribuendo così alla procreazione. Non esagerare dato che in dosi elevate può avere un effetto allucinogeno.

20. Anice. Secondo i Greci e i Romani ha speciali poteri sessuali. Si dice che tenendola in bocca i semi rilascino sostanze in grado di aumentare la libido.

21. Zafferano. Si dice che Cleopatra stessa ne facesse uso prima di fare l’amore, la sua fama di spezia afrodisiaca è diffusa anche tra i Greci, Persiani e Sumeri. La stessa Bibbia in un passo dedicato a Salomone cita il potere seduttivo dello zafferano. Ideale quindi per la sessualità femminile grazie alla sua capacità di stimolare le zone erogene. Può essere consumato ad esempio nel risotto alla milanese oppure in alcune tisane speziate.

22. Anguria. Non l’avremmo mai detto eppure uno studio pubblicato su ScienceDaily mostra che gli scienziati hanno scoperto che l’anguria contiene degli ingredienti che simulano l’azione del Vi agra rilassando i vasi sanguigni e aumentando la libido soprattutto negli uomini.

https://www.dionidream.com/cibi-afrodisiaci/

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