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Categoria: "Notizie scottanti"

La politica della Carenza : ci vogliono poveri, indebitati e senza cervello

da Paolo Barnard

LORO, I “RENTIERS” i ricchi “tesorieri” SANNO CHE IL DEBITO PUBBLICO SI PUO’ CANCELLARE

POSSIAMO TUTTI STARE BENE SE SOLO CI RIBELLASSIMO E ADOTTASSIMO LE MISURE CHE TANTI STUDIOSI DI FINANZA

QUI HANNO DIMOSTRATO (LEGGI SOTTO)

NOI NON SAREMMO AFFATTO MESSI MALE, CE LO VOGLIONO FAR CREDERE!

Ci vogliono poveri e indebitati e “senza cervello”

In inghilterra ,Come ha scritto Warren Mosler e spiegato al convegno di Rimini ieri, lo stato non ha bisogno di finanziarsi emettendo debito, la prova è che in Inghilterra da cinque anni stanno quatti quatti ritirando il debito pubblico con una pura manovra contabile, senza aumentare tasse e fare austerità, senza vendere beni pubblici, semplicemente scambiando Gilt con Sterline. E negli ultimi giorni Wall Street Journal, Financial Times e Telegraph parlano del fatto la Bank of England può ora semplicemente cancellarli con un colpo di tastiera...paf !... e 400 miliardi di titoli di stato non esistono più...

E PERCHE’ DA NOI NO?  Leggiamo :

Io qui parlo di ciò che colpisce al cuore i diritti umani e la dignità umana riscattati dopo 5.000 anni di abietta schiavitù in Europa. E quanto segue è terribilmente importante, per chi sa capire. Non sono molti questi ultimi. Il fatto è che la stragrande maggioranza degli intellettuali sceglie di ignorare gli aspetti più micidiali della recente evoluzione storico-economica europea per un motivo, che non è sempre convenienza o asservimento a un Potere, ma è qualcosa di molto più umano: terrore.

Quando posti di fronte a ricerche molto ben documentate come la mia, o, molto più autorevoli sono quelle degli studiosi che mi accompagnano, essi, gli intellettuali, si fanno prendere dal panico, un terrore incontenibile e intimo causato dal fatto che in effetti le cose stanno veramente come noi diciamo. Essi non sono equipaggiati per affrontarle, e la violenza della loro reazione – siamo complottisti, pagliacci, prezzolati, dementi ecc. – è proporzionale a quel terrore. Per voi pochi capaci di reggere la realtà, eccola.

Il saggio politico di fama mondiale più scentrato dell’epoca moderna è di certo La Fine Della Storia di Francis Fukuyama.

Se c’è una cosa che si è evoluta in aspetti inediti, e agghiacciati se si vuole, negli ultimi 20 anni è proprio la Storia.

Fukuyama, un Neoconservatore americano, pensò che col crollo dell’Unione Sovietica la partita della Storia fosse stata vinta del capitalismo del libero mercato, quello dei consumi in veste democratica, e che in effetti non vi sarebbe stata altra significativa evoluzione. A parte l’aver clamorosamente mancato il cosiddetto Scontro della Civiltà (Samuel P. Huntington) insorto dopo la nascita dell’islamismo radicale negli tardi anni ‘80, Fukuyama non ha saputo vedere quale abisso di oscurantismo si stava aprendo in Europa, che avrebbe portato all’attuale Eurozona e alla crisi di cui tutti siamo preda. Questo, credo con quasi certezza, è accaduto perché l’intellettuale americano vive in quella parte del mondo, e come quasi tutti gli americani non capisce niente di Europa, proprio non ce la fanno a capirci.

Lascio Francis, di cui ci interessa poco, e vengo al punto. Ciò che tutti voi state osservando come crisi dell’euro, crescente disoccupazione, pressione per aumentare la produttività diminuendo i redditi, tagli alle spese sociali e aumenti delle tasse, fallimenti aziendali a catena, montante insicurezza economica, crescente e inaudita povertà, perdita di sovranità di Stati e parlamenti – le Austerità in altre parole – non è altro che la veste attuale di un’evoluzione micidiale del Vecchio Continente che io chiamo la Politica della Carenza.

Essa trova le sue radici nel lavoro di uomini legati a doppia mandata al Vaticano negli anni ’30, e oggi è fermamente nelle mani dell’Opus Dei e dei maggiori ‘rentiers’ europei, coi favori vaticani non troppo distanti, anche se traballanti (vedi la corrente gesuita).

La Politica della Carenza è un mostro, di gran lunga peggiore del fascismo, perché essa ha compiuto il prodigio dell’essere supinamente accettata da 27 Stati sovrani e da milioni di persone senza necessitare l’uso di armi o di squadre della morte, e i danni che sta portando sono immensamente superiori al fascismo (si pensi solo che le perdite finanziarie della disoccupazione negli ultimi 20 anni superano quelle di tutte le guerre della Storia).

Infine, mentre le dittature erano facilmente identificabili e quindi colpibili, la Politica della Carenza no, anzi, è vista e propagandata come virtù economica. E la gente ci casca.

Ma cos’è esattamente? Come ho scritto nel mio saggio Il Più Grande Crimine 2011, dopo l’avvento della democrazia e dopo il conseguente riscatto di enormi masse verso un’esistenza più agiata ma soprattutto tutelata da diritti, l’obiettivo primario delle elites finanziarie e grandi industriali (Neomercantili), e in particolare dei ‘rentiers’ europei – cioè gli apparati di potere che per ‘diritto divino’ estraevano immense ricchezze dal lavoro altrui – fu uno solo:

tornare a sottomettere quelle masse immense di esseri umani che, da poco più che mandrie di semi-animali totalmente asservite ai lussi dei ‘rentiers’, avevano acquisito istruzione, diritti, e soprattutto avevano assaggiato l’agio dei consumi.

Questo, i ‘rentiers’, non l’accettarono mai, perché è ovvio che se la persona acquisisce i mezzi per rivendicare una fetta della ricchezza comune, e se queste persone divengono centinaia di milioni, la fetta di ricchezza che non andrà più ai ‘rentiers’ è enorme, e a loro questo non andò mai giù.

Non solo: questi cittadini erano divenuti ‘arroganti’, ardivano reclamare sempre più diritti con sempre maggiori risorse, e i ‘rentiers’ si chiesero allarmati “ma di questo passo che ne sarà di noi?”.

Non solo: il Vaticano vide sciami di fedeli staccarsi dai suoi ignobili ricatti superstiziosi, quindi dal suo controllo, proprio perché quelle persone stavano acquisendo una sicurezza economica e un’istruzione superiori al passato Era finita l’epoca in cui l’ignoranza sorella della povertà spingeva centinaia di milioni di esseri umani a subire senza fiatare le ignobili angherie della  elites benedette dal diritto divino sancito dai Papi.

Questi cambiamenti epocali a svantaggio di ‘rentiers’ e della Chiesa più retriva avevano ricevuto un impulso formidabile non solo da Illuminismo, Socialismo, Relativismo e altre correnti di pensiero europee, ma in epoca più recente anche da un’altra formidabile fucina sociale: gli Stati Uniti d’America.

Negli USA il capitalismo dei consumi era divenuto un volano di una potenza incontenibile. Tutti, anche se solo vagamente, sappiamo come si sia edificato: il Sogno Americano era quello della famiglia che ha lavoro, casa, ferie, tv, shopping, svaghi, sport e che promette alle generazioni successive la medesima cosa, di più. Sappiamo che questo schermo nascondeva un’avidità mostruosa di profitti delle Corporations, una democrazia di plastica e parrucchini, e imprese coloniali intrise di sangue nel Terzo Mondo. Ma si faccia molta attenzione. Il capitalista americano doveva per necessità concedere alle masse almeno una cosa: sufficiente agio e democrazia affinché questi spendessero, oliando così una portentosa macchina di produzione, consumi e profitti. Le parole chiave sono SUFFICIENTE AGIO E DEMOCRAZIA. Esattamente ciò in cui i ‘rentiers’ e il Vaticano videro l’origine del loro incontenibile declino fra l’inizio del ‘900 e il boom del dopoguerra. Presero così ad odiare il modello americano, e a pensare a come distruggerlo qui in Europa, dove si era affermato in modo totale.

Non sto ora a riscrivere ciò che ho già pubblicato ne Il Più Grande Crimine (2011), cioè come si evolse il piano dei ‘rentiers’ e del Vaticano. Ricordo solo i passaggi principali. L’idea era dunque di riportare le masse europee a uno stato di povertà e carenza di diritti tale da ridurle alla sottomissione, quell’ordine sociale perduto ormai da decenni. Bisognava trovare il modo di costringere intere nazioni alla “singola ideologia del sacrificio” (Parguez, 2010), a una deflazione dell’economia su scala gigantesca, là dove si sarebbero ricreati gli “eserciti di riserva dei disoccupati” (Marx), con la creazione di sacche di nuova povertà su scala inaudita, e dove il mondo ideale degli economisti Neoagrari avrebbe trionfato, quel mondo dove i governi sono cartoline di rappresentanza privi di ogni potere reale, e dove non esiste la moneta nelle mani dello Stato, perché tutto si regola magicamente negli equilibri dei mercati (Ricardo, Walras, Jevons, Menger). Ecco nascere la Politica della Carenza.

Come si schiacciano milioni di persone sotto un volere e sotto interessi che esse non hanno mai votato e che le penalizzano a favore di pochi privilegiati? Con una psicosi di massa, semplice.

Gli anni dal 1950 al 1989 sfornarono le psicosi del pericolo rosso sovietico, la Guerra Fredda, la strategia della tensione in Italia, poi quelle delle guerre balcaniche, poi quelle delle epidemie di massa Aids, Sars, Aviaria, Mucca Pazza ecc., poi quelle della Jihad planetaria di Al Qaida.

Era nata la Politica della Paura, dove i consensi e quindi la sottomissione di intere popolazioni contro i loro reali interessi venivano ottenuti perché gli elettori, preda di ansie mediatiche, si arrendevano alla promessa di ‘protezione’ dei partiti forti. Ciò permise a diversi temi d’interesse strettamente elitario – dal complesso militare industriale, al mostro della farmaceutica, a quello della colonizzazione neoliberista dell’Est Europa, fino all’esecuzione capitale di una sfilza di diritti civili in diversi Paesi avanzati – di propagarsi con velocità fulminea sotto i nostri nasi.

I ‘rentiers’ e il Vaticano capirono già dagli anni ’30 che la via più efficace per riconquistare il mondo feudale perduto – milioni di esseri umani intimoriti e indifesi per mancanza di reddito e quindi di diritti, da guidare alla sottomissione più abietta – era di creare un’altra psicosi di massa.

La psicosi della crisi, di una crisi enorme, talmente travolgente da costringere alla resa anche gli Stati stessi, che quindi proclamassero l’INEVITABILITA’ della “singola ideologia del sacrificio, della deflazione dell’economia su scala gigantesca, là dove si sarebbero ricreati gli “eserciti di riserva dei disoccupati”, con la creazione di sacche di nuova povertà su scala inaudita, e dove il mondo ideale degli economisti Neoagrari avrebbe trionfato, quel mondo dove i governi sono cartoline di rappresentanza privi di ogni potere reale, e dove non esiste la moneta nelle mani dello Stato”.

Il loro lavoro di pianificazione, sempre spiegato ne Il Più Grande Crimine 2011, richiese 70 anni. Gli strumenti per creare la crisi, quella crisi immensa e travolgente, furono identificati nell’economia monetaria.

Cioè: se si toglie allo Stato il potere di emettere la sua moneta; se questo Stato viene messo nelle condizioni di dover prendere in prestito la moneta dai grandi capitali privati; se si toglie alle Banche Centrali degli Stati il potere di garantire la spesa dei governi per cittadini e aziende; se si impone la regola dei pareggi di bilancio agli Stati che avevano alti debiti, lasciando così a secco tutto il settore produttivo e dei redditi; se si deregolamentano le banche e le si lascia fare truffe colossali; questo non può che innescare la disintegrazione dell’economia di quei Paesi senza possibilità di riscatto. Proprio una carneficina economica epocale, una crisi epocale. Dalla crisi, che oggi viviamo sulla nostra pelle, nasce la psicosi. Ed eccola la psicosi e la sua applicazione: la Politica della Carenza.

C’è la crisi degli spread. La crisi dell’euro. La crisi delle banche fallite, la crisi dei mercati, la crisi del debito, la crisi del deficit, la crisi non dà lavoro, la crisi distrugge aziende, la crisi abbassa gli stipendi, la crisi alza le tasse, la crisi richiede sacrifici, la crisimanda a spasso gli operai, la crisi non dà lavoro ai giovani, la crisichiude i rubinetti dei crediti, la crisi è ovunque, la crisi non si ferma, la crisi ti fa rassegnare, la crisi non sai come prenderla, non la capisci, è più grande di te.

La crisi crea CARENZA, non c’è lavoro, non c’è liquidità, non ci sono spese pubbliche, si deve risparmiare, non ci sono investimenti, non ci sono case a prezzi umani, non ci sono mutui, non ci sono crediti, non ci sono quindi consumi, non ci sono profitti per le piccole imprese, non ci sono redditi sufficienti, non ci sono alternative, non ci sono alternative! C’è carenza, e tu non ti puoi licenziare da un posto di lavoro infame a tempo determinato a 890 euro, o da un posto di lavoro infame dove ti spremono la vita umiliandoti, c’è carenza di lavoro. Non possiamo salvare dalla disoccupazione le famiglie dei lavoratori Fiat o Alcoa, e spedire al macero le rispettive aziende, con un New Deal rooseveltiano, c'è carenza nelle casse dello Stato, che non ha neppure più la sua moneta. Non puoi evitare di indebitarti per fare quella risonanza magnetica urgente, perché c’è carenza di servizi. Non puoi pagare i tuoi operai, c’è carenza di crediti. Non puoi sposarti, c’è carenza di mutui per un reddito come il tuo. Non puoi protestare, c’è carenza in casa tua e se perdi quel poco che hai sei finito. E hai paura.

Hai paura che anche quel poco che c’è può sparire. Ti dicono che devi accettare il ‘risanamento’, sai che ti fa morire, ma lo accetti per paura, perché c’è carenza, e non sai come girarti. La crisi ti assilla, e se peggiora? Ti propongono la Chemioeconomia, la accetti per paura della carenza. Ti propongono tutto e accetti tutto, lungo la una strada che tu non vedi ma che si chiama Spirale dellaDeflazione Economica Imposta, una spirale che porta dritti al feudalesimo dei diritti e dei redditi, la Grecia di oggi, 450 mila bambini denutriti e gente che si scalda d’inverno nell’auto dei vicini col diesel rubato dai camion. In Grecia, non a Calcutta.

Ti propongono la morte delle prerogative del tuo Stato di proteggerti, e tu l’accetti, perché c’è carenza. Lo Stato stesso l’accetta, per lacarenza, come accaduto alla Repubblica Italiana l’11 novembre 2011, dove la carenza di compratori dei nostri titoli di Stato, causata UNICAMENTE dall’euro, ha imposto un rovesciamento di un governo eletto e l’esautorazione di Camera e Senato.

La carenza economica ti ricatta, e se diventa come oggi un’epidemia continentale ti annienta la testa. Lo ripeto: ti obbligano ad accettare l’inimmaginabile reso plausibile. Il TUO parlamento sta seduto ad aspettare che la TUA finanziaria sia letta e approvata da gente che sta all’estero, poi e solo poi può balbettare qualcosa (Fiscal Compact).

Il tuo Stato deve indebitarsi con le banche per dare miliardi a un fondo da cui gli verranno prestiti che dovrà ripagare spremendo a sangue i cittadini e le aziende… cioè dobbiamo fare un debito per comprare la mazza con cui ci spaccheranno le ginocchia (Meccanismo Europeo di Stabilità MES). Una lobby di un centinaio di ‘rentiers’ (ERT) scrive la regola secondo cui l’Italia sarà approvata dai mercati solo se i risparmi saranno trovati nella Sanità e nelle pensioni, e questa regole diventa legge italiana (Europact).  Abbiamo accettato l’inimmaginabile reso plausibile perché c’è carenza. Stiamo impoverendo il Paese verso un’economia kosovara, verso il sogno dei ‘rentiers’ e del Vaticano, perché c’è carenza, e l’accettiamo perché la carenza non ci dà alternative.

Va compreso, vi prego con tutto me stesso, che quanto descritto è reale, e va ben oltre i più arditi sogni dei capitalisti Neoliberali o Neoclassici. Ciò che le elite dei ‘rentiers’ e dei servi dell’Opus Dei hanno creato in Europa è precisamente un percorso di ritorno a condizioni di tale tracollo economico da riportare milioni di persone all’abbruttimento e alla paura delle epoche feudali. La Politica della Carenza non è più Neoliberismo, è Neofeudalesimo.

Ma come sono identificabili i ‘rentiers’ esattamente? La risposta è piuttosto semplice se si volge lo sguardo al passato: i nobili, i latifondisti, gli oligarchi, e già dai primi anni del XX secolo gli speculatori finanziari.

 

Oggi la cosa è più complessa. Scomparsi duchi e baroni, e i latifondisti delle corti borboniche, i ‘rentiers’ hanno dovuto modernizzarsi, cioè apprendere un mestiere almeno di facciata, pur sempre ricavando le loro fortune dal sudore e dalle abilità di altri. La famiglia Agnelli in Italia è un esempio. Forse i più inetti produttori di auto del mondo occidentale per quasi un secolo, sono sopravvissuti e hanno goduto di immensi privilegi grazie allo sfruttamento di generazioni di immigrati meridionali e a sussidi di denaro pubblico in quantità grottesca. Ben altri autori hanno documentato tutto ciò.

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‘Rentiers’ della più tradizionale specie sono ancora i rampolli di famiglie europee di altissimo lignaggio. Probabilmente la famiglia ancora oggi più ricca di Germania è quella che discende dalla casata Thurn Und Taxis, proprietari immobiliari e terrieri da epoca feudale, con un ramo italiano di tutto rispetto.

Un altro nome è quello del Visconte Etienne Davignon, di origine belga, ma notorio soprattutto perché è stato il gran cerimoniere del più segreto e controverso club di Globocrati (definizione dell’Economist) al mondo: il Bilderberg.

Si legga a pagina 45 del mio Il PGC 2011 la impressionante lista di potentissimi internazionali che appartengono alla corte di Davignon. Altro nome di rilievo è quello dell’attuale presidente del Consiglio Europeo Herman Von Rompuy. Ma ve ne sono migliaia, includendo le diverse case reali ancora parassitarie in Europa. Per costoro è persino intuitivo capirlo, la crescita di blocchi di milioni di cittadini benestanti e tutelati da crescenti diritti fu, e rimane, una bestemmia al loro diritto ‘divino’ di essere le elites in controllo della ricchezza planetaria. La Politica della Carenza è vista da costoro come la penicillina dell’ordina naturale delle cose: il loro potere.

Oggi l’Italia, e l’Europa, vedono crescere coorti di banchieri ‘rentiers’, cioè affaristi i cui istituti di credito sono stra-falliti ma che godono delle rianimazioni dei gentili ……… David Cameron o Mariano Rajoy, a suon di favori miliardari per favorirne la ricapitalizzazione (cioè acquisti di quote societarie), che altrimenti sarebbe impossibile. In Italia i nomi di Monte dei Paschi e Unicredit sono in primo piano in ciò.

 

Va compreso che queste grandi banche oggi non necessitano più dell’economia reale, quella dei redditi-consumi-produzione, poiché ricavano appunto margini enormi dalla protezione dei governi e delle Banche Centrali, possono giocare con assets finanziari assai più che con i crediti, per cui poco gli importa se il Neofeudalesimo dimezza lo standard di vita di noi cittadini e aziende.

 

Ma ben oltre le banche, spesso incolpate di cose inesatte, vi sono i ‘rentiers’ degli Hedge Funds, i grandi speculatori, coloro cioè che grazie a una deregolamentazione scellerata degli scambi finanziari possono oggi sedere in un ufficio e, senza neppure possedere il capitale, giocare d’azzardo sul debito pubblico di un intero Paese come l’Italia.

 

Il meccanismo è complesso, prende il nome di Over the Counter contracts (OTC), shorting e via discorrendo, dove il ‘rentier’ prende in prestito un pezzo di debito italiano, scommette che calerà di valore, collude con tutta una serie di attori finanziari per far sì che ciò accada, e poi incassa fortune incredibili al momento buono. Non ha rischiato quasi nulla, meno che meno un proprio capitale, succhia ricchezza da noi e noi viviamo poi sulla nostra pelle il disastro degli spread e delle Austerità conseguenti . Hedge Funds sono JP Morgan, Bridgewater, John Paulson, Soros Fund, Man Group, BlackRock, Goldman Sachs Asset Management, Blue Crest, Magnetar, Tricadia. In Italia i principali sono: Generali I.A., Azimut Capital Management, Euroimmobiliare A.I., Capitalia I.A., Intesa, Lyxor, Pioneer A.I.M., Pirelli Re Opportunities, Zenit A.I., Duemme Hedge.

 

 

Ma ‘rentiers’ sono in Italia anche i magnate dell’imprenditoria che avendo fallito miseramente in qualsiasi ambito innovativo e produttivo, schiacciati come mosche dalla bravura dei concorrenti stranieri, si sono riciclati in due settori:

 

1) le privatizzazioni, dove acquisiscono a prezzi stracciati grazie appunto alla Politica della Carenza blocchi interi di assets pubblici edificati col lavoro di generazioni, favoriti da criminali pubblici……….

 

2) l’acquisizione, sempre per mezzo del punto precedente, dei servizi essenziali, quelli di cui nessun essere umano può fare a meno, con strade, treni, telefonia, sanità, gas, luce, e presto anche l’acqua.

Sanno che anche se la Politica della Carenza riportasse povertà semi-ottocentesche fra di noi, noi saremo comunque costretti a pagare quei servizi, a costo di mangiare una sola volta al giorno. Sono profitti garantiti per questi ‘rentiers’, che si chiamano…………. tutti coloro che si sono gettati qui nell’abbuffata delle privatizzazioni.

 

 

Infine, e con una portata demolitrice immensamente superiore, ‘rentier’ si può considerare la Germania stessa, che di fatto ha costruito la sua presente fortuna su altri due punti:

 

1) sulla gabbia dell’euro e sfruttando l’indebitamento dei noi mediterranei che gli abbiamo comprato l’ira di Dio di prodotti per 30 anni, per poi essere oggi additati come ‘mailai PIIGS’ spendaccioni.

 

2) sfruttando il lavoro ossessivo e sempre meno pagato di milioni di lavoratori tedeschi che con le riforme Hartz hanno ceduto alle Corporations Neomercantili della Germania una mole immane di forza lavoro tutta goduta da chiunque tranne loro, perché il frutto di essa, i prodotti, sono esportati in tutto il mondo a beneficio di altri, mentre i profitti sono solo delle Corporations.

 

La Germania dei Neomercantili – unitamente a tutte le industrie similmente ‘rentiers’ della UE fra cui le poche italiane –  ha un interesse diretto che milioni di europei vengano impoveriti drammaticamente dalla

Politica della Carenza. Berlino sogna di trovare a pochi chilometri a sud di Monaco di Baviera masse di disoccupati alla disperazione pronti a lavorare per le succursali tedesche, o per le imprese italiane acquisite dalla Germania, a stipendi quasi cinesi. Sarebbe una delocalizzazione a due passi da casa e in più in un Paese, come l’Italia, o come la Spagna, dove le infrastrutture sono modernissime.

 

Naturalmente, ai ‘rentiers’ Neomercantili non importa un accidenti se i nuovi poveri neofeudali europei smetteranno di comprargli i prodotti. I managers di queste Corporations guardano con 40 anni di lungimiranza, e sanno che i nuovi immani mercati di domani non sono qui, ma in Brasile, Cina e India. Là devono competere. Qui gli schiavi al lavoro.

 

 

Sull’Opus Dei è stato scritto e pubblicato di tutto. Trovare le prove però del loro coinvolgimento nella creazione della micidiale macchina di impoverimento sociale automatico che si chiama Eurozona è semplice: l’economista francese ed ex insider del governo Mitterrand, Prof. Alain Parguez, ha personalmente testimoniato l’appartenenza all’Opus Dei del padre creatore di tutto il disegno dell’Europa moderna, l’onnipotente Jaques Delors, che fu anche a capo della Commissione Europea dall’85 al ‘95. A questo, l’accademico parigino aggiunge: “E tutti i membri dei consigli economici del Papa sono uomini dell’Opus Dei, la maggioranza dei quali proviene dall’università Bocconi di Milano”.

 

La Politica della Carenza, sostengo con disperata serietà, è oggi la forza dominante di tutto ciò che voi persone conoscete come Unione Europea, come governi tecnici, come ‘risanamento’. La devastazione che essa mira a portare fra centinaia di milioni di famiglie degne e ignare ha appena ora iniziato a far sentire i propri fetidi morsi con le Austerità. Non si fermeranno davanti a nulla, a meno che quelle milioni di famiglie rompano la maledizione dell’ignoranza su cui i ‘rentiers’ contano per distruggerle e si ribellino. L’Illuminismo ci riuscì 250 anni fa. Oggi si inizia da qui:

http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=429

LORO SANNO CHE IL DEBITO PUBBLICO SI PUO’ CANCELLARE

POSSIAMO TUTTI STARE BENE SE SOLO CI RIBELLASSIMO E ADOTTASSIMO LE MISURE CHE TANTI STUDIOSI DI FINANZA QUI HANNO DIMOSTRATO (LEGGI SOTTO)

NOI NON SAREMMO AFFATTO MESSI MALE, CE LO VOGLIONO FAR CREDERE!

Questo mese le pubblicazioni economiche più importanti al mondo parlano della semplice e radicale soluzione del debito pubblico che qui si propone da due anni, cioè SEMPLICEMENTE DI CANCELLARLO, di farlo sparire nel bilancio della Banca Centrale (per sempre).

Niente finanziarie di tasse, sacrifici, aumenti di IVA e accise, posti di blocco della GdiF, vendite di beni pubblici... una semplice MANOVRA CONTABILE CHE NON COSTA UN EURO.


Non è questione di una teoria "MMT" e Mosler, lo sanno tutti, sotto sotto, a Londra e a New York, al Fondo Monetario, al Wall Street Journal, al Telegraph, al Financial Times, alla City di Londra che il debito pubblico è un gioco di prestigio, un imbroglio e il governo lo potrebbe cancellare quando vuole. Alcuni pensano che proponga "teorie". Errore: qui mi limito ad informare il popolo di quello che si sa nei piani alti.

Il 16 ottobre sul Wall Street Journal: "La Tentazione della Gran Bretagna: cosa succederebbe se la Banca di Inghilterra cancellasse semplicemente i 400 miliardi di debito pubblico che ora detiene.." ("..What would happen if the Bank of England simply canceled the nearly £400 billion of government debt that it holds?..")

Qualche giorno fa Gavyn Davies sul Financial Times, editoriale titolato: "La Banca Centrale cancellerà il debito pubblico ?" (Will central banks cancel government debt?). Questo Davies è l'ex capo economista di Goldman Sachs e cita Lord Turner (capo della FSA, la Consob inglese, che avrebbe detto in privato che una soluzione fattibile (Turner ha poi cercato di smentire quando è apparso riportato sul Guardian)

Oggi sul Telegraph Ambrose Evans-Pritchard cita il report di due ricercatori al Fondo Monetario uscito ad agosto (di cui avevo parlato) che dimostra anche matematicamente che se lo stato stampa moneta in misura sufficiente, può eliminare sia il debito pubblico che il credito bancario e il risultato come PIL, reddito e il resto sarebbe ottimo.

Oggi su BusinessInsider.com Joe Weisenthal cita un trader a Londra che gli parla della possibilità che la Banca di Inghilterra, che ha già comprato 1/4 del debito pubblico inglese, semplicemente lo mandi al macero e dica al governo che non le deve più niente. People Are Talking About A National Debt Solution That Might Actually Make Your Brain Hurt.

Come ha scritto Warren Mosler e spiegato al convegno di Rimini ieri, lo stato non ha bisogno di finanziarsi emettendo debito, la prova è che in Inghilterra da cinque anni stanno quatti quatti ritirando il debito pubblico con una pura manovra contabile, senza aumentare tasse e fare austerità, senza vendere beni pubblici, semplicemente scambiando Gilt con Sterline. E negli ultimi giorni Wall Street Journal, Financial Times e Telegraph parlano del fatto la Bank of England può ora semplicemente cancellarli con un colpo di tastiera...paf !... e 400 miliardi di titoli di stato non esistono più...

Nonostante sia ovvio che funzioni così e sia facile da spiegare, nonostante che qui si riportino esempi su esempi nella storia, nella letteratura economica e persino nell'establishment finanziario attuale del fatto che funzioni così, lo stesso tanta gente ha paura di pensare con la propria testa e accetta un idea solo quando appare su Repubblica, Corriere e in TV. Come titola Joe Weisenthal "...una soluzione al problema del debito che fa sì che il tuo cervello ti faccia male"

LO SANNO TUTTI A QUEL LIVELLO, ma il pueblo italiano e spagnolo (ad esempio anche i nostri vari antitrader, hobi50, traderoscar, vincenzoS...qui sul forum) va menato per il naso con la favola del "dobbiamo pagare i debiti" (dello stato)

LORO SANNO CHE IL DEBITO PUBBLICO SI PUO’ CANCELLARE II

Tutti gli articoli citati qui sopra si riferivano al fatto che DOPO CHE LA BANCA DI INGHILTERRA O LA FED HANNO RICOMPRATO TITOLI DI STATO (dal pubblico, da istituzioni finanziarie o da chiunque glieli venda) li possono ora cancellare e cominciano a circolare rumors che alla fine facciano proprio questo (è scritto negli articoli citati sotto, ma come al solito arrivano commenti di chi non li legge e mi tocca riassumerli)

1) le Banche centrali stanno comprando tonnellate titoli di stato dal 2009 o sul mercato secondario come la FED e la Bank of Japan o anche direttamente in asta (come la Banca di Inghilterra (e come faceva la Banca d'Italia ai bei tempi)

2) dopodichè la la Banca centrale in teoria dovrebbe tenerli fino alla scadenza e alla fine ricevere indietro i soldi dallo stato, quando appunto tra 3 o 5 o 10 anni i titoli scadono. Finora Ben Bernanke e Mervyn King hanno dato da intendere che era così, che si comportavano come un normale investitore che compra titoli di stato e poi quando scadono riceve i soldi del loro ammontare. Cioè finora avevano detto che compravano migliaia di miliardi di bonds solo per abbassarne il costo (vedi anche Draghi negli ultimi due mesi).

3) Ma in realtà la Banca Centrale è lei stessa parte dello stato, è lei che garantisce tutti gli assegni e passa tutti i bonifici dello stato, perchè può accreditare qualunque somma senza limiti e senza vincoli e i soldi" li crea con il computer quando le pare, per cui se alla scadenza dei titoli di stato si accreditasse l'importo sarebbe solo una finzione contabile tra lei e il Tesoro. Le passività nel bilancio del Tesoro diventano attività nel bilancio della Banca Centrale e viceversa, ma non ci sono vincoli, possono fare come vogliono, 100 miliardi a destra e -100 miliardi a sinistra E' SOLO CONTABILITA'

Di conseguenza, ora che sono passati 4 anni dall'inizio dell'Alleggerimento Quantitativo cominciano a far circolare l'ipotesi che in realtà alla Banca centrale alla fine non si faranno riaccreditare l'importo dei bonds dal Tesoro che poi dovrebbe tornare in asta a venderne un altro importo equivalente per essere in grado di fare l'accredito sul conto della Banca Centrale. Ma dato appunto che possono farlo senza alcun costo e senza alcun problema, possono alla fine far cancellare tutti questi 4 o 5 mila miliardi di titoli.

Come spiegato dozzine di volte non creerebbe inflazione, perchè i soldi lo stato li ha già spesi e non cambia l'ammontare della spesa pubblica. Il fatto che continui a finanziarsi con debito oppure che di fatto (come questi articoli implicano) si finanzi semplicemente con moneta cambia solo i rendimenti sul mercato del reddito fisso (cioè la gente che vuole investire si ritrova meno titoli governativi e metterà i soldi in qualcosa d'altro)

Paolo Barnard
GZ
Fonte: www.cobraf.com

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Errori medici, otto volte su dieci la vittima ottiene il risarcimento

I dati dell'Ania, l'Associazione italiana delle imprese assicuratrici. Aumentano i costi per le compagnie, ma anche per Asl, ospedali e cliniche che devono pagare polizze sempre più care. Nel 2011 il 10% delle strutture sanitarie ha disdetto il contratto.

 

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ROMA - Aumentano i risarcimenti per le presunte vittime di errore sanitario che nell'80% dei casi riescono a ottenere un indennizzo. Un dato positivo per chi in sala operatoria ha subito un danno, ma che fa lievitare i costi delle assicurazioni con costi sempre meno sostenibili per ospedali e cliniche. Nel 2011 ha deciso di rinunciare alla polizza il 10% delle strutture sanitarie.

presentata questa mattina a Roma in Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori e disavanzi sanitari.

"Circa l'80%" delle denunce di errori o malpracticemedica porta a un risarcimento assicurativo, che in media costa alla compagnia il 160% rispetto al premio incassato", spiega Dario Focarelli, direttore generale dell'Ania. Un costo che per le imprese assicuratrici è lievitato rapidamente. "Negli anni '90 incassavamo 100 e pagavamo tra 300 e 400. Ora il trend è in discesa, ma essenzialmente perché sono aumentati i premi", osserva Focarelli. 

L'INCHIESTA 2 Troppi errori medici, a rimetterci è la Sanità italiana 3

Polizze alle stelle. Cresce il numero di denunce per malpractice e il fenomeno travolge il sistema sanitario. Le polizze sono costate 485 milioni di euro nel 2009, mentre nel 2010 hanno sfiorato i 500 milioni. Il report dell'Ania rivela un aumento fino al raddoppio della stima dei costi dei rimborsi negli anni. La crescita esponenziale di richieste danni per presunti casi di malasanità fa fuggire le Asl dalle assicurazioni, perché sempre più care. Mentre le assicurazioni preferiscono rinunciare a contratti troppo poco vantaggiosi e decidono di disdire. Il report dell'Ania rivela un aumento fino al raddoppio della stima dei costi dei rimborsi negli anni. 

Secondo l'Ania, i sinistri più vecchi, denunciati e "protocollati" da più tempo, vedono progressivamente aumentare negli anni, fino al raddoppio, la stima del loro costo medio: ad esempio, per quelli protocollati nel 1994, dopo otto anni le imprese di assicurazione avevano stimato mediamente di pagare circa 18.200 euro, mentre a distanza di 10-12 anni la valutazione aveva raggiunto "quello che sembra oggi il costo medio 'ultimo' dei sinistri di quella generazione" cioè circa 36mila euro. 

Un aspetto che non rappresenta "una anomalia italiana" perché "in tutti i principali paesi risulta che le stime iniziali dei danni che implicano delle lesioni fisiche registrino necessariamente degli aumenti". Secondo l'Ania, il 3,8% delle denunce protocollate nel 1994 è ancora in attesa di essere liquidata. 

Disdette il 15% delle polizze a strutture. E' sempre più difficile il rapporto tra Asl, cliniche e ospedali e le compagnie di assicurazioni. Nel 2011 sono state disdette il 15% delle polizze alle strutture sanitarie. Di questo 15%, il 5% è stato disdetto per volontà della compagnia, mentre circa il 10% dalla struttura sanitaria in quanto le nuove condizioni tariffarie non sono state ritenute convenienti.

A fare questa scelta sono più spesso le strutture pubbliche, quasi sempre per l'eccessivo costo dell'assicurazione. Le compagnie invece si tirano indietro, spiega l'Ania, quando pensano che il sistema di prevenzione della struttura sia talmente poco efficace che è impossibile assicurarle. La stima dei premi per il settore delle strutture sanitarie per il 2010 è pari a 290 milioni di euro, che rappresentano il 58% del totale del settore Rc sanitaria.

Premi fino a 20.000 euro l'anno.
Le assicurazioni professionali per medici e operatori sanitari hanno raggiunto premi, "fino a qualche anno fa, impensabili, che arrivano a 15-20.000 euro annui - spiega Antonio Palagiano, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori e disavanzi sanitari - . I massimali previsti dalle polizze, però, non saranno sufficienti ad indennizzare le vittime di errore sanitario quando la causa arriverà a sentenza definitiva. Questo è anche dovuto ad una vera e propria esplosione delle denunce, cui stiamo assistendo negli ultimi anni e che si traducono in una spesa abnorme per l'interno servizio sanitario nazionale". 

Il danno. Fra le priorità c'è anche quella di rivedere il sistema per risarcire le vittime. "Occorre uniformare, in tutta Italia, il risarcimento dovuto per danno biologico - dice Palagiano - .Questo vuol dire stabilire che la perdita di una funzione o il prezzo di una vita umana, venga risarcito in modo uguale, sia che la malpractice si sia verificata a Catania che a Bolzano, cosa che oggi non accade".

Secondo le stime dell'Ania, in 15 anni le denunce sono triplicate e sono aumentate dell'8,2%. Nel 1994 i casi erano 9.567, mentre nel 2009 sono diventati 34.035 e 33.682 nel 2010. Solo nel 2010 sono stati denunciati 21.353 sinistri avvenuti all'interno di una struttura sanitaria.

Medicina difensiva. Di errori medici si è occupato anche appena approvato al Senato. Per arginare il fenomeno della cosiddetta "medicina difensiva", che porta alla prescrizione di esami diagnostici inutili per la salute del paziente, ma utili ai medici come garanzia delle eventuali responsabilità civili, con costi altissimi per la finanza pubblica, è stata introdotta la "depenalizzazione della colpa lieve", nei casi in cui i medici seguono le linee guida internazionali. Inoltre, verrà istituito un fondo ad hoc per garantire l'idonea copertura assicurativa agli esercenti le professioni sanitarie.

http://www.repubblica.it/salute/medicina/2012/10/31/news/errori_medici_8_volte_su_10_la_vittima_ottiene_il_risarcimento-45646810/

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MUORE PER UNA DISTORSIONE ALLA CAVIGLIA

Bologna, 1 novembre 2012 - UNA BANALE distorsione alla caviglia finita nel più tragico dei modi, con la morte di un paziente di soli 56 anni. E ora, dopo la denuncia della moglie dell’uomo, il medico di famiglia ha ricevuto un avviso di garanzia dal pm Massimiliano Rossi con l’accusa di omicidio colposo e dovrà dare molte spiegazioni.
Il decesso di Eugenio Flaviano, libero professionista, risale al febbraio scorso, ma l’avviso di garanzia al camice bianco è stato inviato dalla Procura nei giorni scorsi. Il sospetto è che la terapia a base di eparina sia stata somministrata in dosi insufficienti e che per questo sia sopraggiunta una fatale tromboembolia. «Non si può morire per una distorsione alla caviglia — si sfoga la moglie di Flaviano, Concetta Cosentino —, mio marito prima della caduta stava benissimo. Era un uomo grande e grosso, forte. Ora non c’è più e io chiedo giustizia, affinché tragedie come la sua non capitino mai più».
LA VICENDA inizia l’11 gennaio scorso, quando Flaviano inciampa per strada in un tombino sporgente, cade e si fa male alla caviglia destra. Sulle prime non dà peso alla cosa, ma il giorno dopo, visto il perdurare del dolore, va con la moglie al Rizzoli. Dopo i raggi viene diagnosticata una distorsione e, in prima battuta, i medici vorrebbero applicare un ‘cartone’, poi però decidono di ingessare la caviglia e parte del piede. La prognosi è di 30 giorni e, come sempre in questi casi, viene prescritto un farmaco anticoagulante. In questo caso è particolarmente importante, visto che Flaviano è robusto, 115 chili per 1,85. Il gesso crea però fin da subito disagio al paziente che, una volta a casa, avverte prurito e fastidio.
IL 27 GENNAIO è fissata la prima visita di controllo al Rizzoli, ma che non avviene poiché, secondo l’esposto presentato dalla famiglia tramite l’avvocato Domenico Morace, Flaviano non viene visto da un medico ma solo da due infermiere. Dopo la ‘non visita’, il paziente paga pure 32 euro di ticket. Nei giorni seguenti la situazione peggiora: oltre al prurito, arrivano un senso di freddo alle dita del piede, dolore toracico, fatica a respirare, dolore alla gamba. Nella notte fra il 3 e 4 febbraio Flaviano chiama la guardia medica che (via telefono) consiglia un antifiammatorio. La mattina successiva, sabato 4, l’uomo ha colpi di caldo e tossisce sangue. Sono i giorni del ‘nevone’ e lunedì, cioè il 6, Flaviano chiama il medico di famiglia. Gli descrive i sintomi e il medico, che lo segue da tempo, gli prescrive via telefono tachipirina e gli fissa una visita per 4 giorni dopo, cioè giovedì 9.
QUANDO arriva in ambulatorio, giovedì, Flaviano è in condizioni critiche. Aspetta un’ora prima di essere visitato, poi il medico, vista la situazione, lo manda al pronto soccorso del Sant’Orsola, senza accompagnarlo né chiamare l’ambulanza. Il paziente entra al policlinico alle 17 e gli assegnano un codice giallo. Alle 19 lo visitano. Ma è troppo tardi. Poco dopo le 20, muore per una tromboembolia polmonare. Secondo il perito della famiglia, l’iniziale terapia a base di eparina fu insufficiente e il mancato intervento immediato del medico di famiglia, quando fu contattato lunedì 6 febbraio, ha fatto il resto.
di Gilberto Dondi
http://m.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2012/11/01/795633-muore_distorsione.shtml

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Orticaria cronica e terapie naturali

 

L’orticaria è caratterizzata dalla comparsa sulla pelle di pomfi di colore dal rosso al bianco e di dimensioni variabili, ma quasi sempre accompagnati da prurito. E’ una delle forme di dermatite più comuni  e colpisce circa il 20% della popolazione.  Nel 40% si accompagna ad angioedema (gonfiori edematosi localizzati a livello delle palpebre, labbra, genitali e anche della gola).

 

L’orticaria può essere un fatto del tutto episodico. Altre volte può ripresentarsi per diversi mesi o addirittura anni. Se le manifestazioni ricorrenti durano più di 6 settimane, allora si parla di orticaria cronica. Tra le forme cronica quella “idiopatica”, cioè da causa non dimostrabile, è quella più comune.  Questa forma è molto frustrante per il paziente, dato che tende a durare per anni,  nessuno riesce a scoprirne le cause e le cure non portano mai ad una vera guarigione. Le terapie si limitano ad essere puramente sintomatiche e il farmaco più utilizzato è l’antistaminico. Nei casi più gravi si ricorre al cortisone o addirittura a farmaci immunodepressivi. 


Terapie non convenzionali

Dopo essersi sottoposti alle indagini del caso (cutireazioni e patch test con allergeni comuni e con sostanze chimiche e metalli, ricerca delle IgE specifiche nel sangue, PRIST, proteina cationica degli eosinofili, triptasi, dosaggio del Cl inibitore- test di provocazione), aver escluso patologie immunitarie, ormonali o altre che potrebbero motivare l’orticaria e non essere giunti alla scoperta di una causa precisa, allora si può decidere se intraprendere una cura convenzionale o un percorso diagnostico e terapeutico alternativo.


Alimentazione e Sindrome da Permeabilità Intestinale (SPI)– ho trattato parecchi pazienti con orticarie che duravano anche da diversi anni. Dai test allergologici convenzionali non emergeva nessuna positività ad allergeni alimentari. Nonostante tutto, una rigida e protratta dieta di esclusione, unitamente ad una cura per la SPI,  ha permesso delle guarigioni inaspettate. Altre volte, i pazienti già avevano escluso gli alimenti offensivi segnalati dai test, ma senza apprezzabili risultati. Ancora una volta, una dieta di esclusione e un occhio di riguardo all’immunità e permeabilità intestinale hanno sortito l’effetto sperato. I test convenzionali hanno dei limiti e gli alimenti possono creare o mantenere l’orticaria attraverso un complicato intreccio immunitario che coinvolge soprattutto la tolleranza orale intestinale e che non emerge dagli esami allergologici.  


Medicina ayurvedica – per la Medicina Ayurvedica, l’allergia è soprattutto un problema dovuto ad  accumulo di AMA e ad un AGNI disturbato. Le tossine prodotte possono coinvolgere i vari Dosha, che con le loro qualità caratterizzeranno i sintomi:

* allergie Vata –  potrebbe esserci una sensibilità alle solanacee (pomodori, patate, melanzane, peperoni), fagioli e certi cibi secchi e amari. I fenomeni allergici si accompagnano a meteorismo, gonfiore addominale, cefalea, spasmi muscolari, palpitazioni e insonnia. Sul piano mentale, ci possono essere presenti sintomi come l’ansia, la paura e l’insicurezza. 

* allergie Pitta – si manifestano frequentemente con orticaria, sfoghi cutanei, dermatite, diarrea, nausea, vomito, cefalea, una spiccata componente infiammatoria fino allo shock anafilattico. I cibi più offensivi potrebbero, per esempio, essere rappresentati dalle noccioline, agrumi, uova, aglio, cibi speziati e yogurt. Reazioni eccessive verso le punture di insetto sono del tipo Pitta, così come quelle che seguono l’esposizione al sole. Anche le sensibilità nei confronti di sostanze chimiche è Pitta. Nell’allergia di tipo Pitta possono essere presenti, stress, surmenage lavorativo e collera. 

* allergie Kapha – si manifestano soprattutto sotto forma di riniti, tosse,  wheezing, asma, edema. C’è una certa sensibilità ai latticini e al grano. Può accompagnarsi a sovrappeso, ritenzione e sedentarietà. 


La terapia si basa su preparati a base di erbe, oltre alla dieta e ad eventuali metodiche di purificazione. Le piante utili ed efficaci sono  la curcuma, lo zenzero, il pepe lungo, il neem, il coriandolo, il sandalo, il cardamomo, la liquirizia, l’aloe e numerose altre. 


Omeopatia – negli stati acuti, sono indicati, tra gli altri,  Apis, Urtica urens, Rhus tox e il validissimo Poumon istamine. In particolare, Apis è ricavato dall’ape bottinatrice. La puntura d’ape provoca un pomfo molto simile nell’aspetto e nei sintomi ad una lesione orticarioide. Sulla base dell’effetto inverso, l’ape diluita e dinamizzata cura un complesso di sintomi simili a quelli provocati dal veleno d'ape somministrato a dosi ponderali (Simila Similibus Curentur). Ai primi sintomi, si somministra, in granuli, alla 4CH, a livello sub-linguale, anche ogni due ore, abbinandolo, eventualmente ai precedenti rimedi. I rimedi di fondo possono essere Sulfur, Psorinum, Lycopodium, ma anche molti altri.


Omotossicologia – offre una vasta gamma di farmaci, complessi e unitari, che possono eventualmente essere iniettati. Quello che in questi anni mi ha dato le maggiori soddisfazioni è un composto a base di Vincetoxicum hirundinaria e Sulfur. Somministrato per via iniettiva  e per lunghi periodi riduce l’intensità delle reazioni allergiche. Eventualmente, a questo si possono abbinare della Interleuchina 12 (IL12) alla 4CH e dell’Interferone Gamma (INF-γ ) alla 4CH.


Fitoterapia
-  numerose sono le erbe della nostra tradizione fitoterapia che potrebbero essere indicate nell’orticaria cronica, sia sul piano sintomatico (ribes nero, agrimonia, elicriso, piantaggine, calendula, ginkgo biloba, salsapariglia,  ecc.) sia su quello che riguarda la depurazione, il drenaggio e l’azione sull’intestino (fumaria, bardana, tarassaco, uncaria, ecc.)


Autoemoterapia – nei casi più ostinati, si può ricorrere a questa tecnica, che prevede la miscelazione e dinamizzazione di sangue prelevato dal paziente con farmaci omeopatici e successiva iniezione intramuscolo. La tecnica prevede 1-2 sedute a settimana per diverse settimane. 


Probiotici – possibilmente scegliere prodotti composti da più ceppi batterici, in cui i lattobacilli siano ben rappresentati. Particolarmente efficaci sul piano immunitario sono i preparati a base di Enterococcus faecalis e di Escherichia coli (azione desensibilizzante e anti-permeabilizzante intestinale).


Integratori -  si possono utilizzare oli ricchi di omega-3 come  l’olio di pesce e di borragine, o la vitamina C e la Quercitina, che hanno un effetto paragonabile ad un antistaminico però utilizzando dosaggi alti (consultare un medico per la forma farmaceutica e il dosaggio più appropriato).


Tecniche di rilassamento –  diversi studi indicano lo stress prolungato quale possibile causa dell’orticaria cronica. Inoltre, nello stress vengono prodotti in eccesso cortisolo e adrenalina che aumentano la produzione del VIP (peptide vasoattivo intestinale), che può danneggiare i tessuti intestinali e causare l’orticaria attraverso la liberazione diretta di istamina dai mastociti, come dimostrato da alcuni studi. Quindi, ridurre lo stress, avere una vita regolare e adottare delle tecniche di rilassamento  può essere di grande aiuto.

http://www.dottorperuginibilli.it/index.php/argomenti-vari/291-orticaria-cronica-e-terapie-naturali

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Under 19 a rischio cancro per fumo, alcol e sovrappeso

Gli oncologi italiani mettono in guardia contro fumo, alcol e sovrappeso e invitano a prevenire

 

Il cancro, male del secolo può giungere anche in età adolescenziale e, secondo l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), sarebbero molti gli under 19 a rischio tumore a causa delle cattive abitudini.

Un diciottenne su sette si ubriaca nei week end. Tra i 15 e i 24 anni un milione e centomila giovani fumano regolarmente, il 23 per cento fino a 24 sigarette al giorno. Sei ragazzi su dieci passano, tra scuola e casa, ben undici ore sulla sedia e sulla poltrona e uno su cinque è completamente sedentario. La sedentarietà ha la diretta conseguenza dell'aumento del peso: il 36 per cento degli adolescenti è sovrappeso, il 15 per cento obeso.

http://mobile.tgcom24.it/checkexistpage.shtml?/salute/articoli/1066482/under-19-a-rischio-cancro.shtml

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