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Report: Ecco quanto fanno male i cornetti del bar

Report: Ecco quanto fanno male i cornetti del bar

Posted: 23 Oct 2015 12:33 AM PDT

 

Un’inchiesta di Report in onda domenica 31 maggio su Rai3

“prende di mira” uno dei must della colazione degli italiani. Report ha raccolto le etichette nei bar e nelle pasticcerie italiane e le ha sottoposte a un medico nutrizionista e ad un ecotossicologo. I risultati sono preoccupanti.


Il cornetto al miele non contiene miele dentro, ma un preparato con solo l’8% di miele, praticamente solo l’odore mescolato un 92% di margarina, olio di palma e sciroppo di fruttosio e glucosio. Praticamente un concentrato di grassi saturi dannosissimi per la salute.

Il cornetto alla crema contiene addirittura il palmisto ovvero l’olio di semi di palma che ha “l’82% di acidi grassi saturi. È fra i peggiori alimenti dal punto di vista del rischio di cardiopatie. Per cui chi mangia questi cornetti, come da questo documento che lei mi ha sottoposto, sicuramente è una persona che entra in fascia di rischio ” afferma Guido Perin – Ecotossicologo Università Venezia.


Le etichette raccolte nei bar e pasticcerie di mezza Italia sono state portate anche dal medico nutrizionista Pierpaolo Pavan – Specialista Igiene e Medicina Preventiva: “Lei mi ha portato veramente un campionario chiarissimo di quanto male facciano queste brioche. Una brioche vuota sono 400 calorie. Se lei legge bene, oltre il miele c’è scritto sciroppo di glucosio e fruttosio. Questa è una bomba. È un’endovena di zucchero semplice. Tutti gli alimenti che contengono farine raffinate, o zuccheri semplici in alta quantità, hanno una rapidità di assorbimento delle zucchero molto rapida. E questo dà scariche di insulina, con effetti molto negativi. Perché, tra l’altro, quando l’insulina fa sparire lo zucchero dal sangue, non è che lo fa bruciare, lo trasforma in grassi. Per cui tu il cornetto te lo stocchi tutto sotto forma di grassi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo dice chiaramente che noi dobbiamo assolutamente, non dico bandire, ma ridurre al minimo l’assunzione di questo tipo di grassi. Palma, palmisto, grassi vegetali, margarina vegetale.”

Il 90 per cento delle brioche vendute nei bar italiani, secondo Report, sono a base di margarina. Anche in quelle con la marmellata, la farcitura è composta prevalentemente da glucosio.

Conclude Pavan dicendo: “Ci fanno molto male. Ci fanno molto male. Ci fanno facilmente ingrassare, facilmente accumulare grasso addominale, danneggiano le arterie, danneggiano il cuore. Ci danno buone probabilità di andare incontro a un diabete e hanno comunque degli effetti molto negativi sul nostro organismo.”

Il messaggio mi sembra chiaro. La salute parte da un’alimentazione sana e naturale.

Riccardo Lautizi

Fonte:http://www.dionidream.com/report-ecco-quanto-fanno-male-i-cornetti-del-bar/

 

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…8 erbe miracolose per disintossicare il fegato

Il fegato è uno degli organi più vitali, in quanto incaricato di espellere e pulire il corpo dalle tossine che entrano nel corpo. La funzione del fegato è indispensabile per il nostro organismo.

 

Proprio a causa dell’importanza di questo organo, è necessario mantenerlo pulito. Esistono molte erbe che ci aiutano a tale scopo, ecco le 9 più importanti.

1. Corteccia di Borotutu: molto potente per disintossicare il fegato. Inoltre, viene usata per curare coliche biliari e itterizia. Ricca di antiossidanti, questa corteccia protegge il fegato dai danni più gravi.

  1. Cardo mariano: aiuta a disintossicare il fegato da alcol, rigenera il tessuto epatico danneggiato e stimola la produzione di bile.
  2. Fillanto: utilizzata da secoli dagli indigeni dell’Amazzonia, promuove l’eliminazione naturale delle tossine dal fegato e dalla cistifellea.
  3. Celidonia major: stimola la produzione di enzimi del pancreas, aiuta il fegato ad eliminare particelle estranee e stimola la produzione di bile.
  4. Radice di cicoria: aiuta a trattare malattie come itterizia, pietre epatiche, stitichezza ed indigestione.
  5. Radice di tarassaco: stimola il flusso di bile dal fegato, viene usata spesso per combattere il fegato grasso.
  6. Radice di curcuma: protegge e rigenera le cellule del fegato.
  7. Menta: stimola il flusso della bile, rilassando i condotti biliari ed espellendo i grassi. Inoltre, riduce il colesterolo cattivo, filtrando le tossine.

fonte: http://www.rimedio-naturale.it/8-erbe-per-disintossicare-il-fegato.html

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Con dieta senza muco il corpo è in grado di auto ripararsi e guarire da solo!

 


Il professor Arnold Ehret, agli inizi del Novecento, ideò quella che verrà poi definita come la "dieta senza muco" e la considerò il miglior regime alimentare
per l’uomo: uno stile di vita corretto per prevenire malattie e in grado di donare benessere all’organismo a 360 gradi. Si tratta quindi di uno stile alimentare che non è solo di prevenzione ma anche cura.

Il corpo guarisce da solo
La naturopatia e la medicina tradizionale cinese nello specifico, ci mostrano come il corpo sia una macchina perfetta, in caso di auto equilibrarsi in tutte le reazioni, con la capacità straordinaria di ripararsi continuamente per mantenere quell’equilibrio di salute psico-fisico chiamato omeostasi.
Il sistema di guarigione della dieta senza muco, conosciuto anche come Ehretismo sostiene senza alcun dubbio che il corpo è in grado di auto-guarirsi in maniera naturale, se tenuto nelle giuste condizioni e se nutrito con il carburante corretto.
La dieta senza muco si basa sui concetti base della naturopatia, secondo cui ad ogni problematica è collegata una causa e nessuna reazione del corpo avviene per caso.
Il processo naturale attraverso cui il corpo ripara se stesso è lo scopo fondamentale che la dieta senza muco persegue ed è anche il risultato da auspicarsi per risolvere i disturbi alla radice, indagandone le reali cause.


Un esempio: il mal di testa
Facciamo un esempio pratico: molte persone soffrono di mal di testa ma quanti associano al mal di testa cause di origine interna, spesso molto lontane dal punto in cui si percepisce il dolore? Ormai è noto antinfiammatori o analgesici non possono curare né risolvere il problema alla radice. Per risolvere ogni tipologia di disturbo è necessario cercare la vera origine del problema e agire su quella. A poco serve eliminare la parte visibile (il sintomo) lasciando l’infiammazione presente alla radice.
Secondo Ehret, seguendo un’alimentazione sana e mantenendo il corpo sano, esso è in grado di eliminare le sostanze tossiche o chimiche con cui entra in contatto, così come i virus e i batteri.


Il muco come causa di molte patologie
L’origine e la causa principale di tutte le patologie, secondo Ehret, è la presenza all’interno del corpo di muco.
Per muco non è solo il catarro o le secrezioni respiratorie che vediamo durante un raffreddore: per muco si intendono tutte le sostanze vischiose presenti nell’organismo, che si formano e intaccano le pareti dell’intestino in primis per poi espandersi agli altri organi quando questo ne è saturo. Il muco a livello intestinale non permette l’assorbimento corretto di tutti i nutrienti.
L’eccesso di muco all’interno del corpo, accumulato in anni e anni di alimentazione senza regole, risulta essere la causa di molte le malattie.

Alimentazione per combattere il muco
Ecco allora che di vitale importanza risulta l’alimentazione, il carburante della nostra macchina biologica, l’unica in grado di limitare l’introduzione di cibi potenzialmente produttori di muco.
Bisogna scegliere:


alimenti a base di frutta e verdura,


cibi prevalentemente crudi (molto benèfici sono i fichi e gli agrumi)
eliminando in via definitiva i cibi preparati con farine (tutte le farine), riso e proteine animali.

In questo modo e col passare del tempo, l’organismo è in grado di sgonfiarsi e ripristinare il processo naturale di eliminazione delle tossine mantenendo l’omeostasi all’interno del corpo.
Per chi crede che questo sia l’approccio corretto per la propria salute, è consigliabile rivolgersi a un professionista che inizialmente possa dare dei consigli e calibrare il nuovo stile alimentare. Il fai da te quando si parla di salute non è mai consigliato.
Il passaggio infatti dev’essere graduale, iniziando con l’eliminazione dei prodotti raffinati e industriali, carne e farine, mantenendo l’utilizzo di cibi cotti (verdure o frutta) per abituare il corpo a nutrirsi di cibi naturali riscoprendo i sapori della Natura.
Lo stesso Ehret ha ideato quella che definì “la dieta di transizione” proprio per insegnare, con gradualità, al corpo a riconoscersi e ascoltarsi.

http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/sai-che-cos-e-la-dieta-senza-muco.php

 

 

 

 

 

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