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Categoria: "Notizie scottanti"

MIRRA : olio essenziale antisettico, analgesico, antimicotico, cicatrizzante. Ottimo per emorroidi, cefalee e contro le rughe

OLIO ESSENZIALE DI MIRRA

 

Il nome mirra deriva dall’arabo “murr”, che significa amaro. Essa è una droga conosciuta da antiche culture. Come l’incenso appartiene alla famiglia delle resine. Tutti l’associano facilmente all’incenso e all’oro ricordando la leggenda dei Re magi e dei doni che portarono a Gesù dopo la sua nascita. Le difficoltà di approvvigionamento e l’incetta commerciale la rendevano, infatti, un dono prezioso. Ne fanno menzione gli antichi libri di storia fino a più di 3.000 anni fa. Da secoli è usata come componente dell’incenso a scopi religiosi. Gli Egizi la impiegavano, oltre che nei riti di adorazione del sole, anche nei processi di imbalsamazione. Da secoli che si conoscono le sue virtù astringenti, disinfettanti e cicatrizzanti. Gli antichi usavano portare con sè in battaglia della pasta di mirra da spalmare sulle ferite.

Le donne egiziane la utilizzavano in maschere per il viso contro le rughe, come tuttora la utilizzano in Africa e nei paesi arabi. Gli israeliani usano la mirra polverizzata direttamente deposta sullo spazzolino da denti come polvere dentifricia.

Nella tradizione cinese viene utilizzata come curativo di piaghe ed emorroidi e nei problemi del ciclo mestruale. Essa oggi è presente in quasi tutte le farmacopee nazionali europee.

Descrizione della pianta

Grande arbusto molto spinoso che cresce (4 m.) nativo del Medio e dell'Africa nord-orientale. La corteccia è grigiastra e i rami terminano con spine. Alla fine dell'estate l'arbusto si copre di fiori e sul tronco compaiono una serie di noduli, dai quali essuda un liquido giallognolo che si raccoglie all’interno del tronco, nei serbatoi del parenchima. Quando questo liquido si secca, solidifica assumendo un colore ambrato e viene raccolto sottoforma di resinoide, in grani. Le foglie sono divise in tre lobi. I fiori sono bianchi di piccole dimensioni.

 

Parte utilizzata

Resinoide

Metodo di estrazione

Distillazione in corrente di vapore

Nota dell'olio essenziale di mirra

Nota di base: profumo caldo, speziato, amaro, balsamico

 

La mirra non è altro che la resina della Commiphora, un arbusto diffuso in ben 50 specie soprattutto in Africa – in Somalia, Sudan, nella Penisola Arabica e in molte altre zone – e in India. Sin dai tempi antichi è usata per le sue proprietà conservanti e antinfiammatorie.

 

Myrrh Tree via Shutterstock

Dall’arbusto spinoso che cresce solitamente in climi molto caldi – la sua diffusione in Africa è tutt’altro che casuale – si ricava in estate una potente resina, la mirra per l’appunto. Sul tronco dell’albero sono infatti presenti nodi e rigature che, con l’alta temperatura, rilasciano all’esterno un liquido giallastro solitamente contenuto all’interno del tronco, che ne costituisce il serbatoio. Per l’uso terapeutico si fa ricorso proprio a questa resina seccata oppure dell’olio essenziale che se ne ricava, ricco di chetoni, steroli, sesquiterpeni e polisaccaridi.

La grande versatilità del composto ha permesso di elaborare nel tempo diverse forme di somministrazione: in crema o balsamo per la pelle, tramite l’olio essenziale o in forma secca per gli alimenti. Al giorno d’oggi, però, è proprio l’olio ad avere la meglio sulle altre categorie. Grazie all’odore intenso, con note di acre, e al sapore agrodolce, la mirra è sempre stata utilizzata per il trattamento delle infezioni delle prime vie respiratorie, per via dele sue specifiche proprietà espettoranti. Tuttavia, la scarsa sicurezza dell’assunzione orale ha reso nel tempo questo metodo vetusto e oggi il prodotto naturale viene sfruttato quasi esclusivamente a uso esterno.

Recenti studi di laboratorio, in particolare condotti in Cina e pubblicati sul Journal Of Medical Plants Research, hanno confermato specifiche proprietà antiossidanti e possibilmente antitumorali del composto. Al momento, però, non è stata elaborata una cura effettiva che possa consentire l’assunzione

Proprietà e benefici dell'olio essenziale di mirra

Antisettico e antimicotico usato per gargarismi o localmente, è impiegato in aromaterapia per risolvere i disturbi legati alla bocca, come gengiviti, stomatiti, piorree, afte, contro il mal di gola e La candidosi.

Cicatrizzante applicato sulla pelle, diluito in un olio vegetale, risulta efficace per eczemi, screpolature della pelle, rughe e ferite. Utilissimo nelle emorroidi

Gargarismi: in un bicchiere di acqua tiepida mettete 5 gocce di mirra. Fate sciacqui prolungati, almeno due volte al giorno, contro ulcerazioni e infezioni della bocca.

Diffusione ambientale: 1 gc di olio essenziale di mirra per ogni mq dell’ambiente in cui si diffonde, mediante bruciatore di olii essenziali o nell’acqua degli umidificatori dei termosifoni, contro tosse e raffreddore e per disinfettare l’aria degli ambienti.

Gargarismi: in un bicchiere di acqua tiepida mettete 5 gocce di mirra. Fate sciacqui prolungati, almeno due volte al giorno, contro ulcerazioni e infezioni della bocca.

Uso cosmetico: impacchi contro eczemi, in 300 ml di acqua distillata mettete 6-7 gocce di mirra. Con compresse di garza sterile fate impacchi alle zone interessate. Ripetete quotidianamente finché non noterete un miglioramento.

Antiparassitario: il peculiare profumo della mirra lo rende un rimedio particolarmente efficace per tenere alla larga insetti e parassiti, soprattutto dagli ambienti piccoli. Per questo l’olio essenziale è spesso sfruttato in diffusione, disciolto in acqua calda oppure in poche gocce negli umidificatori di caloriferi e camini;

• Micosi, eczemi e dermatiti: in crema o in pasta, il composto può essere utile per facilitare la guarigione delle micosi della pelle. Il potere disinfettante e antibatterico, infatti, elimina gli agenti infettanti come i funghi, ripristinando il naturale equilibrio delle zone affette;

• Disinfettante orale: sebbene l’ingestione sia sconsigliata, sono diversi coloro che ricorrono alla mirra come valido disinfettante orale, da sciogliersi con poche gocce in acqua e utilizzare alla stregua di un collutorio d’emergenza. Proprio perché la mirra non deve essere ingerita, si sconsiglia questo metodo soprattutto in presenza di bambini.

 

Myrrh Tree Resin via Shutterstock

 

Per le emorroidi:

su una compressa di garza sterile mettete 3 gocce di olio essenziale di Mirra e applicatela per almeno un quarto d'ora sulla zona interessata. Potete anche aggiungerne 10 gocce all'acqua del semicupio e immergervi per un quarto d'ora, venti minuti.

I benefici per la salute, dell’ olio essenziale di mirra sono da attribuire alle sue proprietà anti-microbiche, come astringente, espettorante, anti fungine, stimolante, carminativo, stomachico, anti catarrali, diaforetica, vulneraria, antisettico, circolatorio, tonico, antinfiammatori e antispasmodica.

Oltre ad essere un olio importante per l’aromaterapia risulta essere un valido aiuto anche a livello medico; può essere utilizzato contro qualsiasi malattia derivante da infezione microbica, come febbre, intossicazione alimentare, tosse e raffreddore, parotite, morbillo, vaiolo e le infezioni sulle ferite. Non ha effetti collaterali a differenza di altri antibiotici, come l’indebolimento del fegato, malfunzionamento della digestione, ecc

L’olio essenziale mirra è un astringente, aiuta nella caduta dei capelli aiutando il cuoio capelluto, controlla il flusso del sangue riducendone le emorragie.

Stimola la circolazione sanguigna e garantisce un corretto afflusso di ossigeno ai tessuti. Questo è buono per raggiungere un tasso metabolico adeguato nonché per stimolare il sistema immunitario

 

E’ UN OTTIMO RIMEDIO CONTRO LE CEFALEE ED E’ UN BUON ANALGESICO !

 

L'olio di Mirra risulta efficace per le forme di bronchite, per eczemi e screpolature della pelle, per i dolori reumatici, per gengiviti e stomatiti,

e per la diarrea.

 

Altri vantaggi: Questo olio è molto apprezzato in aromaterapia come sedativo, antidepressivo e come promotore di sentimenti spirituali. Questo olio si prende cura della salute uterina (normalizza le mestruazioni) ed è stimolante , aiuta inoltre a far scomparire cicatrici e macchie, ottimo nel trattamento di malattie come piorrea, diarrea e malattie della pelle come l’eczema, tigna, prurito ecc.

Capacità di stimolo emozionale:

La mirra, compagna dell’incenso, con cui condivide i luoghi di nascita e le modalità di estrazione, ma soprattutto l’impiego sacro, è una grande compagna di viaggio. Infatti accompagna, durante il parto, la nascita del neonato allo stesso modo come protegge il defunto nel suo viaggio verso la vita eterna. Essa ci rende umili e devoti, predisponendoci a ricevere energia ed amore dagli altri. Aiuta a vincere la paura della morte e il dolore della separazione. Regina dei blocchi emozionali e della nostra incapacità di vivere spiritualmente, ci stimola soprattutto durante il sonno eliminando in noi tutti gli eccessi. Riduce il potere di espressione del nostro ego guidandoci verso un senso di universalità. Placa le nostre tensioni sessuali e frena le perversioni.

Armonizzante, la mirra serve a equilibrare il mondo spirituale con quello materiale, dandoci forza e ottimismo, in modo particolare aiuta le persone che hanno paura di rivelare i loro sentimenti. Rende umili e devoti, predisponendoci a ricevere energia e amore dagli altri. Aiuta a vincere la paura della morte e il dolore della separazione. Regina dei blocchi emozionali e della nostra incapacità di vivere spiritualmente, ci stimola soprattutto durante il sonno eliminando in noi tutti gli eccessi.

 

 

Altri usi:

L’olio essenziale di mirra viene utilizzato in piccole quantità come componente di profumi orientali, pesanti e floreali. Il resinoide è anch’esso impiegato in profumeria come fissativo. Per via del loro sapore aromatico e pungente l’olio, il resinoide e l’assoluta, vengono utilizzati nella profumazione di cosmetici ad uso orale come dentifrici e collutori. L’industria farmaceutica utilizza l’olio o il resinoide in preparati dentistici. L’olio è utilizzato come ingrediente aromatizzante in diversi generi alimentari primari, fra cui le bevande.

 

E importante trovare e comprare l'Olio essenziale puro di Mirra, in quanto è puro al 100%, senza aggiunte di nessun componente chimico.

Metodi di utilizzo:

-per bronchiti e influenza: in una bacinella di acqua bollente mettete 10 gocce di olio essenziale di Mirra, copritevi il capo con un asciugamano, inspirate per cinque minuti, interrompendo brevemente e ricominciate a inspirare finché non finirà il vapore sprigionato dall'acqua. Mettete poi in un bruciatore di essenze 3-4 gocce di olio essenziale di Mirra e mettetelo nella camera da letto.

-per eczemi: in 300 ml di acqua distillata mettete 6-7 gocce di olio essenziale di Mirra. Con compresse di garza sterile fate impacchi nelle zone interessate. Ripetete quotidianamente finché non si avranno un miglioramento.

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-per gengiviti e stomatiti: in un bicchiere di acqua tiepida mettete 5 gocce di olio essenziale di Mirra. Fate sciacqui prolungati, almeno due volte al giorno, fino alla fine del disturbo.

- E’ UTILE nelle Infezioni intestinali e infiammazioni

L’AZIONE ANALGESICA DELLA MIRRA è stata invece confermata di recente, nel 1996, grazie a studi italiani che hanno evidenziato come la mirra abbia lo stesso meccanismo della morfina.

Un primo uso consigliabile di questo prodotto è di tipo cosmetico e consiste nel trattamento naturale di eczemi, micosi e dermatiti attraverso l’applicazione di impacchi: versate 6-7 gocce dell’olio essenziale di mirra in 300 ml di acqua distillata e fate un cataplasma con delle garze sterili, stendendole sulle zone interessate; ripetete ogni giorno l’operazione fino al miglioramento delle parti della pelle affette.

LA MIRRA PUO’ DISINFATTARE GLI AMBIENTI

Tra ile numerose proprietà e benefici della mirra c’è anche quella di disinfettare l’aria degli ambienti, soprattutto se piuttosto piccoli: basta disciogliere l’olio essenziale (all’incirca 1 goccia per ogni metro quadro da deodorare) in acqua calda e lasciar diffondere attraverso il bruciatore di olii essenziali o nell’acqua dei deumidificatori dei termosifoni. In questo modo sarà possibile garantire sia una finalità antiparassitaria sia un’azione espettorante in caso di tosse e raffreddore.

Olio essenziale di mirra per le rughe e tutti i benefici per la pelle

Impacco tonificante per pelli mature.

 

In ambito cosmetico le proprietà riconosciute ( o comunque maggiormente utilizzate ) della Mirra ( Commiphora molmol ) sono:

Astringenti

Antisettiche

Deodoranti

Lenitivo ( in associazione ).

 

In ambito profumieristico viene utilizzato come fissatore.

 

Attualmente la mirra è utilizzata come componente di prodotti farmaceutici (proprietà disinfettanti) e soprattutto nella profumeria ma in certi paesi come la Francia ed il Belgio e si trova sotto forma di tintura ed è utilizzata per curare le afte e ulcerazioni della bocca sia pura, da mettere delicatamente sulle piaghe oppure con acqua per risciacquare la bocca.

La Mirra è cicatrizzante se applicata sulla pelle diluita in un olio vegetale, risulta efficace per eczemi, screpolature della pelle, rughe e ferite.

A livello cutaneo si può fare una crema utile per la couperose

 

APPROFONDIMENTO AL SUO UTILIZZO:

 

L' olio essenziale di mirra ha molte proprietà benefiche perche' contiene terpeni, come pinene o timonerie, oltre che le aldeidi cinnamica e cuminica. Grazie alle proprietà astringenti è efficace in caso di emorragie gengivali e parodontiti e aiuta a lenire infine le patologie infiammatorie delle mucose della bocca e della trachea.

 

Contro la pelle secca Alcune gocce di essenza aggiunte alla crema da notte nutrono la pelle secca e la proteggono dall'aggressione degli agenti atmosferici.

Contro i disturbi mestruali Un bagno con l'aggiunta di alcune gocce di essenza di mirra aiuta a stimolare

il flusso mestruale e lenire i dolori spastici.

Miscelato all'essenza di gelsomino, l'olio protegge dalla depressione durante il ciclo.

Per la pelle matura Bagni di vapore per il viso con l'essenza si addicono alle pelli mature, in quanto esercitano una leggera azione tonificante e stimolante.

 

Uso esterno

• Per curare le ferite: gli impacchi con l'essenza di mirra proteggono le ferite dalle infezioni e accelerano la cicatrizzazione. Al bisogno versare alcune gocce di essenza su una garza sterile, applicarla sulla ferita e fasciate.

• Contro le micosi ai piedi: l'azione antisettica di questa essenza aiuta la pelle a combattere le spore fungine. Dopo la doccia spruzzare sui piedi, soprattutto fra le dita, un composto di 50 ml di acqua distillata, 7 cucchiaio di aceto e 8 gocce di essenza di mirra. In queste dosi lo spray dura per più applicazioni (agitarlo prima di ogni trattamento).

• Contro l'alito cattivo e per la salute di denti e gengive: versare alcune gocce di essenza di mirra in 1 bicchiere d'acqua calda, dopo aver lavato i denti.

BENEFICI DELLA MIRRA A LIVELLO PSICOLOGICO

• La Mirra è un olio essenziale che radica, stabilizza, conforta, dona respiro. E’ una terra non semplice da avvicinare, ma appunto se piace può dare sensazione di respiro, di tranquillità, di presenza.

• Per chi ama comporre delle sinergie olfattive, risulta interessante unirla con dei legni, per esempio il Sandalo. Una sinergia piacevole potrebbe essere composta da olio essenziale di Mirra, olio essenziale di Sandalo e olio essenziale di Rosa damascena o Rosa centifolia.

è un olio essenziale anche utile da un punto di vista psicoemotivo, in quanto porta un rilassamento e un senso di presenza accompagnato da fiducia e benessere, quindi ideale nei periodi nei quali c’è bisogno di sentire “la terra sotto i piedi”, una terra che sia femminile, solida e accogliente.

 

Armonizzazioni con altri oli essenziali:

Incenso, rosa damascena, sandalo india (legno).

 

INSIEME AD ALTRE ESSENZE:

 

Collutorio per rinfrescare l’alito

Riempite per metà un bicchiere di vodka. Aggiungete una punta di cannella macinata, 3 chiodi di garofano, qualche goccia di olio essenziale di mirra e un anice stellato. Versate in un vasetto, sigillatelo e lasciatelo in infusione per 3 giorni, quindi eliminatene le erbe. Usatene un cucchiaio in mezzo bicchiere d’acqua per sciacquare la bocca. Non mandatelo giù! In alternativa si possono usare menta, arancio, finocchio o prezzemolo.

Bagno d’olio per nutrire le unghie

In 5 cucchiai d’olio extravergine d’oliva versa due gocce di olio essenziale di limone, due di incenso, due di benzoino e due di mirra. Metti la miscela in una vasetto dall’imboccatura larga e immergi le unghie per almeno cinque minuti. L’olio che resta sui polpastrelli va frizionato poi sulle mani.

Micosi: Unguento: Miscelare in 15 ml di olio vegetale 5 gocce di oe di mirra, 5 di tea tree e 4 di lavanda o santoreggia o maggiorana. Utilizzare la miscela più volte fino alla scomparsa del disturbo.

Cicatrici: Unguento: Miscelare in 25 ml di olio di baobab 5 gocce di oe di mirra, 5 di lavanda e 4 di arancio. Utilizzare la miscela più volte.

 

Mirra controindicazioni e avvertenze:

Come più volte ricordato, l’olio essenziale di mirra – così come qualsiasi altra forma con cui la resina viene venduta – non dovrebbe essere mai assunto per via orale. Questo perché può provocare nausea, vomito, irritazioni e bruciori diffuse su tutto l’apparato digerente. Inoltre, l’assunzione orale può portare a un eccessivo calo della pressione sanguigna E perdite di sangue dall’utero molto rischiose soprattutto in gravidanza.

L’uso esterno è invece decisamente sicuro e non comporta particolare problemi a meno che non si sia allergici o ipersensibili al prodotto, quindi con la possibilità di sviluppare orticarie o dermatiti da contatto. Prima dell’utilizzo topico, si verifichi con un piccolo test sull’avanbraccio oppure si ascolti il parere del medico per accertare l’assenza di interazioni con altri farmaci per la pelle.

 

http://www.cure-naturali.it/olio-essenziale-mirra/2249

http://it.scribd.com/doc/207101032/aromoterapia#scribd

http://www.inerboristeria.com/essenza-di-mirra.html

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L'annuncio del geologo : Ho trovato la tomba di Gesu' Cristo

L'annuncio del geologo: "Ho trovato la tomba di Gesù Cristo"

„L'annuncio del geologo: "Ho trovato la tomba di Gesù Cristo”

L'annuncio del geologo: "Ho trovato la tomba di Gesù Cristo"

„Il geologo Aryeh Shimron ha dichiarato di aver rinvenuto "tracce inequivocabili" del sepolcro di Gesù. Sarebbe stato tumulato con sua moglie Maria Maddalena e suo figlio Judah

 

Il geologo Aryeh Shimron ha dichiarato di aver rinvenuto, a Gerusalemme, "tracce inequivocabili" del sepolcro di Gesù Cristo. Oltre ad indicare il luogo esatto in cui fu sepolto, la scoperta di Shimron proverebbe - il condizionale è d’obbligo - che Gesù ha condiviso la sua tomba con sua moglie Maria Maddalena e suo figlio, Judah.

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All’interno del sepolcro sono stati ritrovati diversi ossuari, sui quali sono state rinvenute delle iscrizioni recitanti le parole "Gesù figlio di Giuseppe", "Maria" ed altri nomi attribuili al Nuovo Testamento. Secondo il geologo, il luogo della sepoltura di Gesù sarebbe la così detta Tomba di Talpiot, sito funebre scoperto nel 1980 e chiamato “L’ultima tomba di Gesù” in un documentario del 2007 diretto da James Cameroon.

La faccenda dunque non è nuova. In passato molti studiosi hanno espresso perplessità su questa teoria, in quanto i nomi trovati all’interno delle tombe erano molto comuni all’epoca. Ma Shimron ha in mano altre informazioni. Secondo il geologo, infatti, un decimo ossuario sarebbe stato rubato e acquistato nel 1970 da un collezionista israeliano.

Si tratta di una tomba recante l’incisione: "Giacomo figlio di Giuseppe fratello di Gesù": un ossuario che secondo il geologo proverrebbe proprio da quel sepolcro. Lo stesso proprietario dell’ossuario ha detto al Times che Shimron "non è ancora giunto a risultati definitivi". La comunità scientifica ha invece spiegato che si esprimerà in merito solo dopo aver valutato i risultati di alcuni test eseguiti sull’ossario.

Fonte http://www.today.it/mondo/tomba-gesu-cristo.html

Leggi articolo completo in inglese qui http://www.independent.co.uk/news/world/world-history/the-lost-tomb-of-jesus-scientist-claims-he-has-virtually-unequivocal-evidence-that-could-help-explain-the-whereabouts-of-christs-remains-10158514.html

 

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Parto orgasmico: mito o realta' ?

“Partorirai con dolore” minacciarono le Sacre Scritture (facendo intendere che fino a quel momento non era così), innescando una maledizione femminile che si è protratta fino ai giorni nostri. E’ certo che chiunque pensi al momento della nascita, non può che immaginare urla strazianti e donne sofferenti, complici la televisione e i film. Ma è davvero inevitabile passare le pene dell’inferno per dare alla luce o esistono esperienze differenti che possano sminuire la paura del dolore che si diffonde nel genere femminile all’idea di partorire?

 

 

 

Eppure di studi e articoli di giornali (come El Mundo, La Stampa e altri) che dimostrano il contrario ce ne sono. Frederick Leboyer, ostetrico e ginecologo francese, propulsore del parto dolce e del massaggio neonatale , fu fra i primi, già negli anni ’70, a considerare le contrazioni dolorose durante il travaglio come sintomi patologici la cui causa si può attribuire alla paura del dolore stesso. Quando una persona si aspetta dolore, si irrigidisce ed effettivamente percepirà dolore. La paura mantiene infatti attivo il sistema simpatico e non permette il rilassamento dei muscoli responsabili dell’ apertura del collo dell’utero, rendendo le contrazioni dei terribili crampi. Invece, quando la partoriente è rilassata, l’ossitocina (uno degli ormoni che si liberano, insieme alla prolactina e alle beta-endorfine, durante il parto e anche durante il coito) fa sì che l’utero si rilassi e si espanda accompagnato da sensazioni piacevoli. L’ossitocina sintetica invece, iniettata in vena bloccando così la produzione di quella naturale, irrigidisce i muscoli uterini provocando forti contrazioni spasmodiche e dolorose.

 

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Altre autorità in materia di parto naturale sono la biologa spagnola Casilda Rodrigañez Bustos e l’ostetrico francese Michel Odent, che nei loro scritti hanno sottolineato l’affinità ormonale (ma non solo) dei processi biologici di accoppiamento e parto e la necessità di ridurre la medicalizzazione di questi ultimi. Entrambi evidenziano l’importanza di recuperare la naturale flessibilità di un utero represso sessualmente fin dall’infanzia, rendendolo rigido a tal punto da vivere processi naturali (come il parto o le mestruazioni) como dolorosi.

 

Per parto orgasmico si intende un parto dove la donna, non necessariamente raggiungendo il climax, entra in uno stato estatico di forte connessione con il bebé, amore profondo e piacere fisico. I fattori determinanti ovviamente sono molti, come durante un incontro amoroso: intimità, sentirsi al sicuro e protetta, fiduciosa e a proprio agio con il proprio corpo e con le persone accompagnanti . Sapere di essere in grado di partorire, in quanto donna, ed avere una relazione sana e positiva con il proprio corpo sono punti chiave del cammino di preparazione fisica, emotiva e spirituale a questo rito di passaggio.

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Benché l’ esperienza del parto estatico non sia comune, per le condizioni in cui avviene la maggior parte di essi e la grande medicalizzazione che inibisce la segregazione naturale dell’ossitocina, vi sono numerosi casi di donne che, pur non raggiungendo l’orgasmo, provano piacere o perlomeno non provano dolore.

 

Uno studio francese (fra i vari realizzati in tutto il mondo) capeggiato dal ricercatore Thierry Postel e pubblicato sulla rivista Sexologies, ha indicato come lo 0,3% dei parti (circa 1.536) si sia rivelato orgasmico. Su 206.000 nascite monitorate, 668 furono indicate tali dalle ostetriche su testimonianza delle madri, mentre altre 868 solo su osservazione delle ostetriche. Curiosamente, solo 9 donne confermarono personalmente di averlo vissuto, il che apre una finestra sul tabù della nostra società a riguardo.

 

Il pluri-premiato documentario Orgasmic Birth (2008) di Debra Pascali-Bonaro raccoglie le testimonianze di 11 madri che hanno avuto la fortuna di vivere quest’esperienza, portando alla luce una tematica alquanto silenziata dai media.

 

Le prove ci sono insomma, schivare la minaccia biblica si può, ora sta a noi percorrere il cammino del cambio e far sì che esso accada, prima di tutto dentro di noi.

 

Christine Michel F.

http://www.greenme.it/spazi-verdi/spirali-di-luna/2263-parto-orgasmico-mito-o-realt%C3%A0

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L'errore di Einstein : dimostrato l'entanglement quantistico

Anche Albert Einstein, ogni tanto, sbaglia. La sua teoria della relatività, a un secolo di distanza dalla formulazione, continua a incassare verifiche e conferme sperimentali, ma non si può dire lo stesso sulle sue previsioni sulla meccanica quantistica, eterno cruccio dello scienziato di Ulm, la teoria che a tutt’oggi ancora non riesce a conciliarsi con la relatività. In particolare, Einstein non poteva digerire il cosiddetto fenomeno dell’entaglement (una traduzione italiana è praticamente impossibile), che prevede che due o più particelle siano intrinsecamente collegate in modo tale che le azioni o misure eseguite su una di esse abbiano effetto istantaneo sulle altre. Bene, gli scienziati del Centre for Quantum Dynamics alla Griffith University sono riusciti, per la prima volta al mondo, a dimostrare sperimentalmente, misurandolo, l’entanglement quantistico di un singolo fotone, dopo che questo si è diviso in due particelle. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature Communication.

 

Per capire qualcosa in più è necessario fare un piccolo passo indietro. Nel mondo subatomico, regolato dalle leggi della meccanica quantistica, una particella può essere in due diverse condizioni, o stati, nello stesso tempo. Per esempio, semplificando un po’, una particella può ruotare in una direzione o nell’altra (in su o in giù, il cosiddetto spin), ma anche in entrambe le direzioni contemporaneamente. Questo doppio stato, detto anche sovrapposizione quantistica, permane finché non si misura lo spin, momento in cui esso collassa su uno solo dei due stati. A complicare le cose c’è poi, per l’appunto, l’entanglement: due particelle possono essere intrinsecamente collegate in modo tale che entrambi abbiano la stessa sovrapposizione di stati allo stesso tempo. Se si esegue una misura sulla prima particella, provocandone il collasso, per esempio, nello stato di spin su, la seconda collasserà istantaneamente nello stato di spin giù. Anche se è molto distante.

 

Tutto questo può succedere anche con una singola particella. Un fotone, per esempio, può essere diviso in due particelle ancora connesse (in senso quantistico) tra loro. La funzione d’onda, l’equazione matematica che descrive lo stato della particella, si estende su distanze grandissime, ma la particella stessa, in sé, non si trova mai in alcuna posizione – o meglio, si trova in tutte le posizioni con diverse probabilità: nel momento in cui viene rilevata da uno strumento, lo stato collassa, come vi abbiamo spiegato prima. Il fenomeno è stato per l’appunto descritto nel 1935 da Albert Einstein, Boris Podolsky e Nathan Rosen in un articolo dal titolo La descrizione quantomeccanica della realtà fisica si può considerare completa? ed è passato alla storia con il nome di paradosso Epr. La conclusione del lavoro era piuttosto apodittica: l’entanglement quantistico di singola particella è impossibile.

 

L’équipe della Griffith University, a quanto pare, ha appena mostrato il contrario. Usando dei rivelatori particolari – strumenti in grado di misurare le proprietà delle onde – gli scienziati, coordinati da Howard Wiseman, sono riusciti, in effetti, a osservare il collasso della funzione d’onda da entanglement di un singolo fotone. In particolare, i ricercatori hanno diviso un singolo fotone in due particelle diverse, dirottate verso due laboratori distanti tra loro, per verificare se le misure effettuate su una di esse si ripercuotessero in un cambiamento immediato nello stato quantistico dell’altra.

 

“Einstein non ha mai accettato la meccanica quantistica ortodossa, e la sua critica più importante riguardava l’entanglement di singola particella”, spiega Wiseman. “Per questo consideriamo così importante dimostrare il collasso non locale della funzione d’onda con una singola particella”. Nella visione di Einstein, invece, ogni particella si trova sempre in un unico punto e il collasso istantaneo della funzione d’onda in tutte le altre posizioni è fisicamente impossibile. “Noi non abbiamo misurato solo la presenza o l’assenza della particella”, prosegue Wiseman. “Siamo andati oltre: i nostri strumenti consentivano di misurare diverse grandezze simultaneamente per verificare il fenomeno. E abbiamo effettivamente osservato il collasso della funzione d’onda in sei modi diversi, il che prova la sua esistenza e mostra che Einstein si sbagliava”.

 

Il meccanismo, come avrete capito, è comunque piuttosto complesso. E la questione del collasso della funzione d’onda (addirittura di cosa sia una funzione d’onda) e dei fenomeni di località e non località in meccanica quantistica è ancora oggetto, nella comunità scientifica, di un dibattito piuttosto aperto.

 

Parlare di posizione di una particella, per esempio, potrebbe essere leggermente fuorviante: il mondo della meccanica quantistica, infatti, è regolato dalle leggi matematiche della probabilità. Lo stesso dicasi per il concetto di traiettoria: a differenza di un pallone, un elettrone non segue alcuna traiettoria, ma è descritto da una funzione matematica che ne stabilisce la probabilità. In questo senso, in maniera ancora più astratta – e volendo passare da una visione semplificata a un approccio più rigoroso –, l’entanglement andrebbe inteso, più che come un’azione a distanza, come un insieme molto particolare di probabilità di esiti di misure su particelle quantistiche, dipendente da come un dato esperimento viene preparato. Per quanto possa suonare complicato, sembra sia così che va il mondo.

http://www.wired.it/scienza/lab/2015/04/01/einstein-fotoni-entanglement-quantistico/?utm_source=wired&utm_medium=NL&utm_campaign=daily

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Segni di un eccesso di tossine nel corpo

I nostri antenati, tantissimi anni fa, di certo non si dovevano preoccupare della presenza di elementi tossici nel corpo o nell’ambiente. A differenza loro, purtroppo, i nostri organismi sono invece esposti quotidianamente a sostanze pericolose

presenti nell’aria, nell’acqua, nei cibi, con conseguenze anche importanti per la nostra salute. Una cosa che i medici professionisti hanno iniziato a riconoscere da relativamente poco tempo, ma che assume connotati preoccupanti. Le tossine, infatti, sono diventate ormai una parte inevitabile della nostra vita quotidiana. Sono praticamente ovunque ed è molto difficile riuscire a condurre uno stile di vita che ci protegga totalmente dalla loro contaminazione. Ecco perché potrebbe essere utile comprendere se e quanto il nostro corpo è intossicato da queste sostanze, in modo da intervenire repentinamente, anche con rimedi naturali. Vediamo allora alcuni dei più comuni segni che indicano una presenza eccessiva di tossine nel corpo. Nell’elenco proposto, noterete che i sintomi possono essere molto generici. Prima di dire quindi che il vostro corpo è effettivamente intossicato, è sempre meglio il confronto con uno specialista. Ecco quali sono i disturbi più comuni a cui si può andare incontro:

disturbi del sonno

alito cattivo

stanchezza persistente

peggioramento dei problemi infiammatori come artrite e asma

problemi digestivi

ulcere o emorroidi

aumento di acne, psoriasi, eczema e altre malattie della pelle

confusione mentale

dolori muscolari e articolari

peggioramento dei sintomi premestruali

 

Chi ha un corpo intossicato può andare facilmente incontro a problemi di stipsi. L’intestino, infatti, è uno degli organi coinvolti nel processo naturale di eliminazione dei rifiuti. Un accumulo eccessivo di tossine può portare a un cattivo funzionamento di questo processo e all’assorbimento delle materie di scarto da parte del flusso sanguigno. L’alitosi può essere dovuta invece al cattivo funzionamento di colon e fegato che non riescono più a purificare il corpo. Le malattie e i disturbi che possono derivare dalla tossicità cronica del nostro corpo sono veramente tante: si parte dalle semplici eruzioni cutanee, a continui mal di testa, fino ad arrivare a disturbi dell’umore e al peggioramento di malattie autoimmuni. L’arma più potente che abbiamo per contrastarle è conoscere e riconoscere i segnali inviati dal nostro corpo e le possibili fonti di contaminazione. La principale fonte di tossine, ad esempio, è il cibo, attraverso l’accumulo di metalli pesanti, di pesticidi, ma anche di tutte le sostanze chimiche che i processi industriali ci mettono dentro. Ancora, come abbiamo visto, un’altra fonte possono essere i prodotti per la cura personale, come shampoo, ma anche cosmetici, dentifrici ecc… Infine, la terza maggiore fonte di contaminazione è proprio l’ambiente, fuori casa e dentro casa. Al link trovate ad esempio alcune soluzioni naturali per purificare l’aria di casa: http://ambientebio.it/6-passi-per-purificare-laria-della-vostra-casa/ Esistono diversi metodi naturali, utili anche a disintossicare il nostro corpo dall’eccessiva presenza di sostanze nocive. La prima soluzione più ovvia è ridurre l’esposizione agli agenti inquinanti. Importante è anche la corretta idratazione del corpo, che aiuta l’espulsione delle tossine. Poi, esistono tutta una serie di rimedi naturali per disintossicare il corpo dai metalli pesanti, pulire il sangue, o depurare il fegato. Cercate di scegliere sempre alimenti biologici, evitando cibi trasformati. Introducete nella vostra dieta la giusta quantità di fibre e fate il corretto esercizio fisico, in modo da sostenere il corpo nella sua normale funzione di depurazione. Infine, potete assumere integratori come ad esempio l’alga spirulina, l’alga clorella, o cibi ricchi di clorofilla che aiuteranno a ridurre la tossicità del vostro organismo. Potete avere ulteriori informazioni sulla dieta disintossicante, leggendo il nostro articolo: http://ambientebio.it/dieta-disintossicante-e-antinfiammatoria-per-il-corretto-funzionamento-del-nostro-organismo/ Ridurre la tossicità del nostro corpo aiuta a vivere meglio, nel presente, ma anche nel futuro. (Foto in evidenza: ronandlisa; foto interna: jazzercise) http://ambientebio.it/segni-di-un-eccesso-di-tossine-nel-corpo/

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