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Categoria: "Notizie scottanti"

Cromoterapia e il significato dei colori

La Cromoterapia e il significato dei colori

 

Se vuoi sognare e hai bisogno di un tonico, rovescia la coppa del cielo e beviti l’azzurro!

(L. Vidales)

Adoro questa citazione perché amo in modo smisurato il colore azzurro. Ogni anno aspetto l’estate solo per perdermi con lo sguardo che non trova il confine tra cielo e mare.

 

La cromoterapia è una medicina antica che attualmente la civiltà occidentale ha riscoperto e viene spesso integrata ad altre terapie o trattamenti olistici per poter curare il corpo o purificare l’anima.

Molte civiltà anticamente sfruttarono il significato dei colori e il loro effetto sul corpo e sulla psiche in campo medico e religioso.

Gli antichi egizi praticavano normalmente la cura dei colori ed edificarono templi dedicati alla cromoterapia costituiti da sette stanze, ciascuna di un colore diverso.

I colori delle stanze non erano affatto casuali, esse corrispondevano ai colori dei sette chakra principali: il rosso, l’arancio, il giallo, il verde, l’azzurro, l’indaco e il viola. Per chi volesse approfondire l’argomento chakra può cliccare nel link…

All’interno di queste stanze vi erano delle vasche dove il malato veniva immerso in un bagno di colore e in base al tipo di malattia il colore cambiava.

La regina Nefertiti era solita ordinare al suo medico di corte di preparare oli da bagno di colori diversi, i bagni stimolanti dovevano essere color porpora e quelli rilassanti verdi o blu.

Anche gli antichi cinesi usufruivano degli scopi benefici della cromoterapia ed erano soliti spennellare di giallo i malati di intestino e lasciavano che la luce filtrasse nella loro stanza tramite un tendaggio dello stesso colore.

Non vi è alcun dubbio che la cromoterapia sia una delle tecniche più antiche e non solo egizi e cinesi se ne servivano ma anche aztechi, maya, romani e greci.

La diffusione della cromoterapia ai giorni nostri la dobbiamo all’americano Edwin Babitt che nel 1878 pubblicò il suo primo libro “The principal of Light and color”, dopo di lui ci fu anche Niels Finsen che riuscì a fondare nel 1896 un istituto di luce per la cura della tubercolosi e in America oramai la terapia con la luce ultravioletta è diventata un metodo standard.

I cromo terapeuti utilizzano le vibrazioni cromatiche per ristabilire un equilibrio energetico alterato e lo fanno sfruttandole come dei catalizzatori che stimolano i processi naturali di auto-guarigione dell’organismo.

Viene impiegata come metodo di guarigione su stati depressivi, nevrosi e ansia con effetto positivo sull’umore ma i più importanti benefici cromatici trovano riscontro nell’ambito della cromo puntura per bambini, indirizzata a curare iperattività, mal di testa, insonnia e disordini emotivi.

 

Nel nostro piccolo possiamo sfruttare i poteri benefici dei colori con l’abbigliamento, il cibo, la casa; tutto quello che ci circonda

è luce che irradiandosi dentro e fuori di noi dipinge la nostra vita.

Secondo la cromoterapia i colori scuri danneggiano il morale e lo spirito, capaci addirittura di incoraggiare le inibizioni e i complessi mettendo barriere all’ottimismo, all’ispirazione e alla realizzazione di sé.

Cromoterapia il significato dei colori

Ogni colore ha proprietà specifiche in grado di agire su disturbi diffusi, vediamoli insieme da vicino:

Rosso: aumenta la vitalità, l’energia e favorisce la circolazione sanguigna. È infatti il colore della forza e della salute. Questo colore è spesso indossato da persone estroverse e vitali tuttavia può essere un colore troppo energico per persone con tendenze violente perché ne aumenta l’aggressività ed è sconsigliato usarlo per tinteggiare le pareti di casa.

 

Arancio: è il colore del calcio e ha un’azione normalizzante, viene impiegato molto con gli asmatici e a chi soffre di problemi respiratori. È un colore socievole e gli amanti dell’arancio apprezzano la compagnia.

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Giallo: è uno stimolante motorio per i muscoli, coadiuvante per la formazione dei tessuti nervosi, aumenta l’attività dello stomaco e dell’intestino. È il colore della felicità, della saggezza e dell’immaginazione, gli amanti del giallo sono sempre alla ricerca di nuove avventure.

 

Verde: è un colore curativo che influisce sull’intero organismo ma in particolar modo sul sistema nervoso simpatico, è il colore associato alla natura e simboleggia speranza, pace e rinnovamento. Gli amanti del verde sono persone miti e sincere, costantemente alla ricerca dell’autoaffermazione e fermi sulle loro opinioni.

 

Blu: colore calmante, induce al rilassamento. Ha un effetto tranquillizzante su persone aggressive ed è un colore capace di far dimenticare i problemi di tutti i giorni. Le persone che prediligono il blu sono molto ammirate per il loro carattere equilibrato, sono particolarmente sensibili ma riescono a controllare la loro emotività.

 

Bianco: è un colore che rivitalizza stimolando cervello e arterie. Dà un senso di purezza e di freschezza non solo esteriore ma anche interiormente. Persone che indossano spesso abiti bianchi sono meticolosi e si perdono in voli pindarici che spesso non portano alla realizzazione delle proprie idee.

 

Rosa: rappresenta l’amore e l’affetto e gli amanti di questo colore sono persone che hanno bisogno di protezione, amore e coccole.

 

Nero: è il colore del misterioso e chi lo indossa vuole apparire interessante, colto e agli occhi degli altri quasi irraggiungibile. Abusare di questo colore prediligendo abiti neri significa soffocare i propri istinti primari, quindi non esageriamo!

 

Marrone: è la terra e indica solidità, forza, pazienza e resistenza. Solitamente chi predilige il marrone sono persone coscienziose e costanti ma anche molto solitarie e fortemente ancorate alle proprie abitudini.

 

Grigio: è in assoluto il colore della chiusura e le persone che prediligono questo colore hanno spesso comportamenti giudizievoli e denigratori verso il prossimo.

Il grigio è segno di indifferenza e rifiuto del cambiamento.

 

Di fatto la Cromoterapia, nonostante sia conosciuta e tramandata da secoli, non fa parte della medicina ufficiale ovvero non si avvale di riconoscimenti scientifici ed è per questo che viene inserita tra le medicine alternative.

 

 

 

Possiamo affidarci al nostro intuito che certamente ci condurrà verso luoghi ignoti ma altresì, veri e benefici, basterà solo aprire gli occhi e guardare il mondo che tanto ci appare scontato e privo di attrattiva quando, invece, riserva bellezze infinite e ogni tanto anche noi, nel nostro piccolo, coloriamo la terra.

http://caffebook.it/tecnologia/item/577-la-cromoterapia-e-il-significato-dei-colori.html

 

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I settenni e l'antroposofia

È un dato ormai accertato che le cellule dell'organismo umano impiegano in media sette anni per essere sostituite completamente (ad eccezione di quelle che non si rigenerano e che restano permanenti per tutto il corso dell'esistenza). Questo significa che ogni sette anni siamo individui biologicamente "nuovi", sebbene con la stessa informazione genetica.

 

Non disponendo di queste scoperte biologiche, R. Steiner arrivò lo stesso ad intuire la centralità dei settenni nello sviluppo evolutivo dell'uomo, e a dare un senso pieno  questo concetto, che ovviamente va ben oltre il dato biologico, che tuttavia ne rappresenta una significativa corrispondenza.

Tale legge "settenaria" viene vista in relazione ai Sette pianeti della cosmologia antica. Questo schema archetipico si riflette sull'evoluzione bio-psichica dell'essere umano, in relazione ai significati e ai compiti esistenziali dei periodi e fasi della vita, scanditi appunto (nella concezione antroposofica) da cicli di sette anni.

Il primo settennio si apre sotto la direzione del principio archetipico dellaLuna, e non è senza motivo che il bambino in questa fase sia particolarmente dipendente dalla madre. In questo periodo si sviluppa il corpo fisico e soprattutto il corpo eterico. Il bambino apprende per imitazione e per specularità, tipica funzione "lunare".

Nel secondo settennio, sotto la segnatura di Mercurio, il bambino ha completato il suo sviluppo fisico (per questa fase della vita), sostituito i denti da latte con quelli permanenti, e impara a relazionarsi in modo più autonomo, soprattutto incontra la figura del maestro e dei compagni, inizia la formazione scolastica. È la fase in cui si sviluppano i primi processi di pensiero autonomo, inizia l'apprendimento concettuale e lo sviluppo delle capacità di relazione e comunicazione.

Nel terzo settennio, che coincide più o meno con l'adolescenza e la prima giovinezza, siamo del dominio di Venere. Sviluppo degli organi sessuali, completamento dello sviluppo sessuale. Si crea in questa fase l'interesse per le relazioni erotiche. Si "incarna" effettivamente il corpo astrale dell'individuo, che è anche il "corpo di desiderio". Nasce qui la sessualità dell'individuo, mentre la proto-sessualità che si manifesta durante un breve periodo del primo settennio, per poi entrare in una lunga fase di latenza, è probabilmente solo un impulso formativo necessario al corpo eterico-fisico.

Nei primi tre settenni si chiude il primo ciclo degli "dèi" del "karma" delle forze collettive che agiscono sulla formazione dell'ego. Non a caso si tratta di archetipi femminili, o nel caso di Mercurio, "androgini".

 

Il principio Sole, si riflette su un arco di ben tre settenni (4°, 5°, 6°), e guida lo sviluppo delle forze animiche del Pensare, del Sentire e del Volere, su cui si esercita ed articola l'attività dell'Io. Pieno completo sviluppo dell'uomo nella sua individualità.


Nella terza triade (da 42 a 63 anni) può avvenire lo sviluppo più cosciente della ʺparte spiritualeʺ, ma non per un processo naturale e spontaneo come avveniva prima, ma soltanto per libera iniziativa individuale, in forza dell’Ioprecedentemente maturato. Inizia il ciclo delle forze che aiutano l’uomo a liberarsi dal karma, archetipi "centrifughi" e maschili.

Il settimo settennio è sotto la segnatura di Marte, sotto la quale si concentra l'elaborazione della forza esecutiva, aggressiva e difensiva.

Nell'ottavo settennio, sotto la direzione e la segnatura di Giove, si sviluppa il principio organizzativo, di direzione, di guida, di potere, di saggezza, di amministrazione, di mediazione e di clemenza. 
Nel nono settennio, il principio Saturno pone un freno e propizia alla comprensione ed attuazione del principio del limite, ma anche dell'austerità e della severità. È anche l'inizio della senilità.


Dopo il 63° anno si apre una fase nuova: si è oltre l'influenza dei sette pianeti sub-saturniani, e si è proiettati già verso un "oltre". I pianeti oltre la sfera di Saturno testimoniano di processi macrocosmici o collettivi che trascendono l'individualità. In tale fase finale della vita, l'essere umano dovrebbe dedicasi a trasformare le residue energie vitali in energie spirituali. In questa fase, a completamento del lavoro di trasformazione interiore compiuto nella triade precedente, alcuni  individui possono pensare di proiettare il loro orizzonte nella direzione del (principio transpersonale) che nella nomenclatura antroposofica si articola su tre fasi (Sé spirituale, Spirito vitale, Uomo-Spirito).

Questa concezione dello sviluppo per settenni trova applicazione nella pedagogia e nella medicina antroposofica.

 

Dott. M. Martini.


Per approfondire: l'articolo sul mio blog

http://gevcoraggiodelleidee.blogspot.it/2016/05/i-settenni-e-lantroposofia.html

 

 

Il Mistero dei Sette Anni

GENNAIO 12, 2014 DI ASCLEPIO

2

La biologia ci assicura che il nostro organismo rinnova completamente le sue cellule – ad eccezione di quelle del SNC – all’ incirca ogni sette anni (le più lente sono gli osteociti che hanno appunto un turnover di sette anni). Così allo scadere di ogni settimo anno il nostro corpo fisico non è più lo stesso.

 

Questo dato della scienza moderna conferma misteriosamente ciò che la Medicina Cinese già affermava: che l’energia vitale, Jing, si sviluppa nella donna con cicli di sette anni (nell’ uomo più lentamente, otto anni). Ugualmente non poche altre tradizioni, come quella pitagorica, rilevano come la Natura segua spesso cicli settenari (la “legge dell’ Ottava”). Anche il fondatore della Medicina Antoposofica, Rudolf Steiner, ha evidenziato l’analogia fra l’evoluzione del sistema solare e dell’essere umano. Ha infatti collegato gli “Archetipi” simbolici dei pianeti alla biografia umana, mettendone in evidenza l’influenza nel corso dei vari settenni.

 

Vi è relazione con Luna, Mercurio e Venere, dalla nascita a 21 anni; Marte, Giove e Saturno dai 42 ai 63 anni. Dai 21 a 42 anni l’uomo trasforma la sua vita interiore sotto l’influsso del Sole.

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armonia sfere settenario

 

 

 

1 – Nella prima triade (da 0 a 21 anni) avviene gradualmente lo “sviluppo corporeo” della persona umana, nelle sue parti costitutive.

 

Primo settennio (infanzia). Lo sviluppo fisico è centrato sulla maturazione del sistema neurosensoriale. Per il lattante il senso del tatto (quindi il sentirsi accarezzato e curato con amore) è un veicolo fondamentale per il suo sviluppo, così come l’udito (tono di voce).  Il bambino piccolo è completamente dipendente dall’ambiente che lo circonda, in particolare dalla mamma (elemento lunare).  Il bambino assorbe le armonie e disarmonie che lo circondano, le percepisce con speciali ʺantenneʺ. LUNA, principio che “rispecchia”.

Secondo settennio.Le forze eteriche si liberano dal loro involucro e cominciano a dare vita all’ attività del pensiero e della memoria. A livello fisico si completa lo sviluppo degli organi connessi con il sistema ritmico (cuore, respirazione, circolazione). Avviene il passaggio dai denti da latte a quelli permanenti. È l’età della scuola. Prendono molta importanza la figura del maestro e quelle dei compagni. A livello animico si sperimentano coscientemente forti correnti di simpatia e antipatia. Si sviluppa il pensiero, e la capacità di relazionarsi e comunicare, infatti questo settennio è sotto l’influsso di MERCURIO, dio che unisce e che comunica.

Terzo settennio. A livello fisico si completa lo sviluppo degli organi sessuali e delle membra, gli arti

si allungano. Si sviluppano il sistema del ricambio e metabolico. Ora – avvenuta  la nascita effettiva del corpo astrale – l’adolescente può misurarsi con concetti astratti, e non più solo con una conoscenza per immagini. L’adolescente può iniziare a formarsi un suo giudizio e accosta materie scientifiche (l’algebra, le scienze naturali, la matematica) in cui il vero e il falso siano sperimentabili. L’adolescente comincia sperimentare il bene e il male anche dentro di sé. È attirato da due estremi: dai grandi ideali, ma anche dai lati oscuri della realtà e di sé stesso. Si potrebbe dire che sperimenta la “cacciata dal paradiso”. È il periodo in cui si sveglia alla sessualità:i si comincia a cercare l’altro che ci completa, il partner. E’ il settennio sotto l’influsso di VENERE, principio equilibrante e “armonizzante”. Si chiude così il primo ciclo, quello sotto l’influsso degli “dei” che determinano passivamente il karma, cioè dei processi di sviluppo innati, dovuti a impulsi naturali o “collettivi”, quelli correlati al concetto di “ego“.

2.    – Nella seconda triade (da 21 a 42 anni) si sviluppa più coscientemente la ʺparte animicaʺ, nelle sue tre facoltà del pensare, sentire e volere. Piena maturazione dell’anima senziente, dell’anima razionale e dell’anima cosciente ( cfr. il mio post sulla “fisiologia occulta“.

 

Dunque: Terzo, quarto e quinto settennio (SOLE) devono attuare il pieno sviluppo dell’Io, in cui si incarnano le forze spirituali dell’essere umano. Pieno, completo e attuale sviluppo dell’individualità umana.g-agrip

 

3.   – Nella terza triade (da 42 a 63 anni) può avvenire lo sviluppo più cosciente della ʺparte spiritualeʺ, non più per un processo naturale, ma soltanto per libera iniziativa individuale, in forza dell’ Io precedentemente maturato. Inizia il ciclo delle forze che aiutano l’uomo a liberarsi dal karma:

 

MARTE  il principio aggressivo

GIOVE  il principio che progetta e sviluppa.

SATURNO  il principio che costringe e pone i limiti, inizio della vecchiaia.

Dopo i 63 anni continua lo sviluppo dell’elemento spirituale nell’uomo, per cui a fronte di un graduale diminuire dell’energia fisica e del deperimento delle forze vitali, alcuni possono sperimentare un aumento delle forze spirituali e di coscienza, corrispondente ai pianeti esterni del sistema solare.

 

Si nota chiaramente che tali forze archetipiche che si manifestano nell’evoluzione fisica e psichica ed esistenziale del singolo seguono, non caso, la disposizione dei pianeti secondo la sequenza della cosmologia tradizionale, con la Luna che apre il ciclo (la madre) e con Saturno (vecchiezza) che lo conclude, o ne avvia la conclusione.

 

Il periodo che segue al 63° anno è come una nuova fase della vita dell’uomo. Nuova perché non si è più sotto la diretta influenza del sistema solare e dei pianeti (almeno dei “sette” sub-saturniani). È un’età che può portare notevoli slanci di una nuova libertà, nuova giovinezza dell’anima. E’ la fase in cui, a completamento di quanto eventualmente intrapreso  nella triade precedente, alcuni uomini sarebbero orientati spontaneamente verso il Sè (principio transpersonale).

 

Il succedersi ciclico di queste evoluzioni spiega perché nel corso degli anni la nostra “costituzione” può cambiare, malgrado il determinismo genetico. E’ bene fra l’altro, che un eventuale terapeuta sappia valutare i disturbi del paziente in relazione al suo stadio evolutivo, alla tappa che sta vivendo nel suo periodo di vita. Questa concezione dell’antroposofia, infatti, trova una esplicita applicazione non solo nella pedagogia ma anche in medicina. La medicina antroposofica dà particolare importanza ai settenni, alla direzione planetaria di questi archetipi che si riflette lungo i settenni nelle specifiche corrispondenze organiche, e all’impiego dei sette rimedi metallici (sono per lo più dei preparati omeopatici in diluizione decimale) impiegati secondo le indicazioni di Steiner. Tali aspetti della farmacologia antroposofica saranno oggetto di miei futuri articoli.

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Scoperta una quinta forza fondamentale della natura?

Nell'aprile 2015 è comparso uno studio del fisico ungherese Attila Krasznahorkay, intitolato “Observation of Anomalous Internal Pair Creation in 8Be: A Possible Signature of a Light, Neutral Boson”.

 

La ricerca è passata praticamente inosservata fino a quando, dopo essere stata ripubblicata lo scorso gennaio su Physical Review Letters, ha attirato l'attenzione di un gruppo di ricercatori americani.

 

Dopo aver analizzato il lavoro di Krasznahorkay, il gruppo di ricercatori americani ha pubblicato un ulteriore lavoro intitolato “Evidence for a Protophobic Fifth Force from Be Nuclear Transitions".

 

Secondo gli studiosi americani, quanto scoperto dai colleghi ungheresi potrebbe provare l'esistenza di una quinta forza fondamentale della natura, come dimostrato anche da successivi esperimenti effettuati.

 

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I test ungheresi avevano lo scopo di trovare prove del fotone oscuro. Per riuscirci i ricercatori hanno colpito con i protoni un piccolo bersaglio di Litio-7 che ha creato dei nuclei instabili di Berillio-8, poi decaduti formando coppie di elettroni e positroni.

 

Secondo il modello standard conosciuto, gli scienziati si aspettavano di vedere una riduzione del numero di coppie all'aumentare dell'angolo che separa le traiettorie dell'elettrone e del positrone. A 140 gradi però il numero è in realtà incrementato di colpo, definito “un salto”, per poi ridursi successivamente.

 

Proprio questo salto sarebbe la prova che una piccola frazione del berillio-8 instabile forma una nuova particella la cui massa è di circa 17 MegaelettronVolt e che poi decade in una coppia di elettrone-positrone.

 

La particella non sarebbe un fotone oscuro, ma un “bosone X protofobico” che porta una forza a raggio estremamente corto che agisce su distanze di poco più grandi rispetto ad un nucleo atomico e riuscirebbe ad accoppiare elettroni e neutroni.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/scoperta-quinta-forza-natura-1264406.html

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E se tutto accadesse simultaneamente? E se il tempo non esistesse affatto?

E se tutto accadesse simultaneamente? E se il tempo non esistesse affatto?

Ho visto di recente una descrizione dell’universo, come percepito in fisica. Per citare William Brown (da non confondersi con il William Brown che lavora per il Resonance Project):

“Cio’ che la scienza ha scoperto esplorando i livelli profondi della realtà, è che il nostro universo è strutturato in strati di creazione. Strati di creazione, dal livello classico e diverso, in superficie, delle percezioni quotidiane, ai livelli piu’ profondi: le molecole, gli atomi, i nuclei, le particelle subatomiche, i mondi nei mondi.”

In sintesi Brown descrive questi livelli in questo modo:

“Il livello di superficie della realtà sensoriale è tipicamente chiamato “mondo classico”. Al di sotto di questo mondo classico, c’è il mondo delle molecole, gli atomi, ovvero il regno dei meccanismi quantici. Poi c’è il nucleo atomico e le particelle subatomiche che è il mondo della teoria del campo quantico, la meccanica quantistica relativista. Ed infine ecco emergere la teoria del campo unificato …” (William Brown: The Light Body)

Dunque tutto cio’ ci porta ad una domanda cruciale…

Cosa è il Tempo?

 

Un collega di Einstein, il fisico John Archibald Wheeler, sviluppo’ una delle prime equazioni di gravità quantica nei primi giorni della unificazione della Teoria Quantica e della Relatività. Sebbene funzioni, questa equazione non incorpora il tempo come parametro fisico e i fisici trovano che questo sia inquietante…

 

“Quando venne quantizzata per la prima volta la Relatività Generale (diventando una teoria della gravità quantica) negli anni ’60 ad opera di John Wheeler, il risultato prediceva uno stato statico dell’universo , ovvero – non c’è alternativa – l’assenza del tempo.

 

Questa particolare soluzione alla quantizzazione della Relatività Generale è nota come l’equazione di Wheeler-DeWitt. Il risultato sembro’ essere paradossale: come puo’ l’universo essere statico ed immutabile, quando tutta la nostra esperienza è di cambiamento?” – William Brown da the Resonance Project Foundation

 

Questa è proprio la questione che andiamo qui ad analizzare in questo articolo, dandole forse una risposta.

 

E’ interessante notare che le equazioni che sono generalmente accettate dall’establishment scientifico, suggeriscono sia che il tempo è una illusione, che l’universo sia di fatto statico. Ovviamente queste idee furono considerate fallaci perchè non sostenevano i fatti, ovvero cio’ che è chiaramente osservabile nell’universo. Ogni giorno vediamo il cambiamento e possiamo misurare il tempo, quindi deve essere vero.

 

E se potessimo cambiare la nostra percezione dell’universo e risolvere questo conflitto?

 

E se il tempo non ci fosse proprio nell’universo ed esso sia solo il risultato di un cambio di prospettiva all’interno di un universo statico, che in qualche modo non mostra un moto né un universo in cambiamento? Per indagare meglio questa idea dobbiamo scoprire cosa sia veramente il moto

 

Ma le cose si muovono veramente?

 

 

 

Nassim Haramein ha detto che cio’ che percepiamo come moto è in realtà dovuto al fatto che la realtà a livello quantico lampeggia ad alta frequenza dentro e fuori l’esistenza e che la creazione, in effetti, appare e scompare oscillando tra la forma e la sua assenza e questo innumerevoli volte ogni secondo, dando cosi la sembianza del moto

 

Quindi, tecnicamente, le cose non si muovono affatto in questo universo, ma appaiono e scompaiono in schemi leggermente diversi, che fanno apparire tutto cio’ come moto.

 

Non è il campo unificato a lampeggiare, ma solo quella che noi percepiamo come materia solida, ovvero le particelle, i nuclei, le particelle sub-atomiche ed il mondo materiale.

 

In un certo modo, potrebbe essere tecnicamente piu’ accurato chiamare cio’ che facciamo ogni giorno …”micro teletrasporto” . Quando entriamo in un negozio e guidiamo la macchina, in realtà stiamo “teleportando” in minime quantità, assurdamente piccole, ma ad una frequenza estremamente alta, per dare la sembianza del moto.

 

Tuttavia questo moto accade solo “percettivamente” sui livelli energetici piu’ bassi della creazione, ovvero il mondo materiale o il mondo classico in cui esistiamo per la maggioranza del tempo, e potenzialmente il livello atomico-molecolare della realtà.

 

Quindi al livello teorico e quantico della realtà … non c’è moto, ma un lampeggio dentro e fuori dall’ esistenza di creazione; dal punto di vista del nostro livello, cio’ appare come un moto fluido. Proprio come le persone nel video della tv che non stanno effettivamente muovendosi, ma sono i piccoli pixel che lampeggiano in reciproco coordinamento e la cosa fa sembrare che ci sia del moto.

 

Il fluire del Campo Unificato

 

Se percepite l’universo dal livello del campo unificato, immaginate che il campo unificato comprenda tutto, tutta la creazione, che tutto il passato e futuro siano codificati olograficamente dentro il campo unificato; tutto li esiste simultaneamente, inscritto nella struttura del vuoto

 

In altre parole, la creazione è sorta da questo campo unificato nella forma di particelle subatomiche, particelle, atomi ed elettroni, nuclei – che non sono che forme di energia condensata – energia senza forma condensata in una forma, mentre l’universo lampeggia dentro e fuori dall’esistenza. Ma NULLA E’ SOLIDO

 

Per citare ancora Einstein:

 

“Quel che abbiamo chiamato materia è energia, Ia cui vibrazione è stata cosi abbassata da essere percepibile ai sensi. Non c’è materia.”

 

E queste manifestazioni di energia collaborano fra loro, guidate da una forza invisibile all’interno della creazione stessa, per formare cose piu’ grandi che danno così l’idea di essere vere e totalmente solide, ma ora sappiamo che non è vero.

 

Immaginate che tutto esista simultaneamente. Immaginate che tutte le versioni dell’albero li fuori dalla finestra, in questo momento presente, dal momento della sua nascita a quello del suo apparente futuro, fino alla morte dell’albero stesso, siano codificate nello spazio e tempo, olograficamente presenti nel campo unificato

 

Quindi nulla in realtà mai appare e scompare, si muove o persino cambia, è solo la nostra percezione della realtà a questo livello che da la sembianza del cambiamento.

 

In altre parole, tutta la realtà, tutto il tempo, tutto il moto, sono un semplice risultato della coscienza in movimento.

 

Se le dinamiche del fluido della teoria del “Black Whole” (“il tutto nero”) di Nassim sono corrette e se tali dinamiche sono in effetti l’origine della coscienza, allora questo è il fondamento della creazione e quindi scopriamo che il fondamento della creazione è un collasso senza forma in se stesse ed una corrispettiva creazione

 

Di fatto non c’è moto nel mondo fisico, la fisica quantistica ce lo ha dimostrato quando ha scoperto che la realtà è un lampeggiare fuori e dentro l’esistenza

 

Ci sono solo immagini olografiche che cambiano, quando la coscienza si espande e si contrae in se stessa. .

 

E se il flusso del campo unificato all’interno dell’universo fosse esso stesso il meccanismo che fa sì che la realtà lampeggi dentro e fuori l’esistenza e che determini altresì il flusso del tempo?

 

Tutta la creazione e tutta l’attività della creazione, sono il risultato della coscienza che interagisce al suo interno con se stessa, creando coscienza ed è solo perché noi tutti condividiamo un comune consenso della realtà (nella piu’ parte dei casi), che sorge il tempo sul pianeta.

 

Informazione codificata olograficamente

 

Puo’ darsi abbiate visto immagini olografiche di una galassia o qualche altra immagine stampata su un foglio di plastica o una cartolina. Questa sembra essere statica, ma se spostate a vostra prospettiva, per esempio ruotando o muovendo la cartolina, sembra che la galassia ruoti.

 

Ma nulla è cambiato nella immagine. Tutte le informazioni sono rimaste li, codificate nella cartolina sin dall’inizio. Solo perché avete cambiato prospettiva, l’immagine apparentemente sembrava muoversi.

 

E se fosse cosi che funziona la realtà? E se il moto e il tempo apparente che sperimentiamo siano solo il risultato della nostra prospettiva sulla creazione, determinata dal nostro livello di coscienza?

 

Il campo unificato è la struttura vuota che teoricamente si espande e collassa secondo le dinamiche del “black whole” (il “tutto nero”, ) di Nassim Haramein, ma tecnicamente non si sta muovendo

 

E null’altro in realtà si muove perchè tutto è fisso, cristallizzato e olograficamente codificato nella struttura vuota; il che significa che tutto è presente non-localmente ovunque e tutto accade simultaneamente.

 

Il Tempo è relativo

 

Il Tempo sarebbe percepito in modo diverso su Marte, rispetto alla Terra, perchè la lunghezza dei suoi giorni è diversa, a causa della rotazione del suo “black whole” (ovvero le dinamche del campo unificato che producono e sono prodotte dalla coscienza)

 

Il tempo non è un fenomeno che sorge in sé e per se nell’universo. Potenzialmente non esiste il tempo come tale. Quel che chiamiamo tempo è una divisione arbitraria dei cicli di cui facciamo esperienza, basandoci sul parametro ciclico del cambiamento, di cui facciamo esperienza in questo livello della realtà. In altre parole… il tempo è una pura percezione

 

Se fossimo in un vuoto non ci sarebbe il tempo, perché non solo non ci sarebbero i cicli per misurarlo, ma non ci sarebbero oggetti con cui determinare il moto, quindi saremmo in una immobilità perpetua e senza tempo

 

Nella sua serie di lezioni dal titolo Living Beyond Miracle (Vivere oltre i Miracoli), Wayne Dyer racconta la storia di un gruppo di minatori che hanno visto collassare su di loro la miniera, in Germania, e sono per questo stati intrappolati per un certo periodo di tempo. Senza luce naturale, senza poter giudicare i cicli dell’universo e quindi senza un parametro di riferimento per la loro percezione.

 

Erano in totale 7 uomini, intrappolati sottoterra e solo uno di loro aveva l’orologio. Costui non volle che le cose scappassero di mano mentre si trovavano in quello stato intrappolati sottoterra e cercò di alleggerire la paura e la preoccupazione dei suoi amici e disse che era passata 1 ora, ogni volta che ne passavano in realtà 2. Dato che nessuno aveva un orologio per convalidare il tutto, gli altri non furono in grado di dire la differenza.

 

Alla fine dei 7 giorni furono salvati e tutti sopravvissero ad eccezione dell’uomo con l’orologio. Si era assunto l’onere di dire che era passata 1 ora mentre in realtà ne erano passate 2: aveva rallentato il tempo per tutti gli altri ed aveva fatto si che gli altri cambiassero il loro “accordo” sul tempo, cosi che potessero percepire di essere bloccati sotto terra per la metà del tempo effettivo in cui essi lo furono .

 

“Fece in modo di cambiare l’accordo collettivo su cio’ che costituiva il tempo e le persone sono “invecchiate” di conseguenza.. ma lui non potè ingannarsi perché aveva un orologio.”

 

Un universo statico

 

“il Tao non agisce

tuittavia è la radice di tutta l’azione.

il Tao non si muove

e tuttavia è la fonte di tutta la creazione.”

– Lao Tzu

 

Abbiamo stabilito che la creazione non si muove e quindi sembra che anche questo campo unificato non si muova. Lo sappiamo perché abbiamo trovato che lo spazio che circonda la Terra, che un tempo si pensava emettesse un fruscio passandoci accanto, come fa l’aria quando passa vicino ad un oggetto in un tunnel ventoso, ora si dimostra essere completamente statico.

 

Non ci lanciamo nello spazio, come pensavamo e lo spazio stesso si espande e si contrae e qui non si muove a priori, ma da solo la sembianza del moto.

 

Poichè il campo unificato che è coscienza, si espande e si contrae e poichè siamo quella coscienza incarnata in un livello di realtà leggermente piu’ denso, ovvero nel “mondo classico”, abbiamo posti in prima fila per il cambiamento apparente, il moto, il tempo e la realtà. Ma questo è solo, come affermano tutte le tradizioni antiche, perchè siamo coscienza universale che si è condensata in questo livello di realtà per fare l’esperienza del mondo che cambia, del mondo delle cose. Della vita, della morte, della nascita, della rinascita e del tempo lineare.

 

L’unico problema è che ci siamo attaccati a questo mondo e siamo intrappolati in un movimento energetico (una turbolenza emotiva) dato che le cose muoiono e cambiano in apparenza, e sono transitorie.

 

Tornando ad Albert Einstein:

 

“Tutto è energia, che è tutto quel che c’è. Accordati alla frequenza della realtà che vuoi e non potrai che ottenere quella realtà. Non c’è un altro modo che questo. Questa non è filosofia, ma fisica.”

fonte: http://www.wakingtimes.com/2014/04/21/unified-field-illusion-time-understanding-source-creation/

 

fonte:http://thelivingspirits.net/

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DIABETE : UN AIUTO DAI PISTACCHI

Mangiate pistacchi per combattere il diabete di tipo 2

…E sono protettivi anche verso le malattie cardiocircolatorie

 

Arrivano nuove conferme dall’European Congress on Obesity che si è tenuto a Sofia, in Bulgaria, dal 28 al 31 Maggio.

Una ricerca presentata nel corso del convegno e promossa da American Pistachio Growers, l’associazione ch rappresenta i coltivatori di pistacchio USA, suggerisce che il consumo di pistacchi migliora la resistenza all’insulina e quindi proteggere contro il diabete di tipo 2.

Lo studio è stato condotto dalla Dott.ssa Mònica Bulló, Human Nutrition Unit, Faculty of Medicine and Health Sciences, Pere Virgili Institute for Investigating Health, Rovira i Virgili University, Reus, Spain, e dai suoi colleghi.

 

“Questa ricerca costituisce un’ulteriore e utile indicazione di come i pistacchi possano inserirsi vantaggiosamente nell’alimentazione quotidiana.” – afferma il professor Giorgio Donegani, presidente della Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare – “Non soltanto per i conosciuti effetti antiossidanti e protettivi verso le malattie cardiocircolatorie, ma anche per la prevenzione di una patologia in preoccupante crescita come il diabete, spesso associata a uno stile di vita poco sano, sia per quanto riguarda l’alimentazione sia per ciò che concerne la scarsa attività fisica”.

 

Il consumo di frutta secca a guscio avrebbe così un effetto benefico su patologie come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari. La frutta secca a guscio è infatti ricca di acidi grassi insaturi che sono stati associati a un minor rischio di malattie croniche, come i disturbi cardiovascolari. Inoltre, contiene altri composti bioattivi con proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti che sono benefici per la salute.

 

Alcune evidenze ad oggi suggeriscono che il consumo di pistacchi può migliorare il metabolismo del glucosio, ma non ci sono studi che al momento valutino l’effetto della frutta secca a guscio sulla progressione del prediabete, uno dei fattori di rischio per lo sviluppo di diabete vero e proprio. In questo studio, i ricercatori avevano lo scopo di valutare l’effetto del consumo frequente di pistacchi sul metabolismo del glucosio e la resistenza all’insulina nei soggetti pre-diabetici.

 

Afferma la dott.ssa Bullò: “La nostra ricerca suggerisce che il consumo regolare di pistacchi ha un effetto importante nel ridurre l’insulina e il glucosio, e potrebbe anche aiutare a contrastare alcune conseguenze metaboliche negative del pre-diabete”.

54 persone sono state destinate a seguire per 4 mesi una dieta di controllo (CD) o una dieta ricca di pistacchi (PD, con 57g di pistacchi al giorno). Lo studio ha previsto 4 mesi di intervento per ciascuna dieta, con un periodo di riposo di due settimane: i partecipanti sono stati sottoposti a una delle due diete CD o PD per quattro mesi, con una pausa di due settimane, per poi sperimentare l’altra nei 4 mesi successivi.

Le diete sono state adeguate per calorie e non differivano nella quantità di acidi grassi saturi e colesterolo. All’inizio e mensilmente, sono stati valutati parametri come le misure corporee, la pressione arteriosa, le abitudini alimentari e l’attività fisica. I campioni di sangue sono stati raccolti prima, all’inizio e alla fine di ogni periodo di intervento.

I ricercatori hanno scoperto che non si sono verificate variazioni statisticamente significative nel BMI (indice di massa corporea) tra i periodi di osservazione. Il livello di glucosio a digiuno, l’insulina e i marcatori di insulino resistenza sono diminuiti significativamente dopo la dieta con pistacchio rispetto alla dieta di controllo. Rispetto ai partecipanti al gruppo CD, quelli del gruppo PD hanno mostrato una non statisticamente significativa diminuzione dei valori dell’emoglobina glicosilata (HbA1c), e una più alta ma non significativa riduzione nei livelli di colesterolo cattivo LDL, che è diventata però significativa quando alcuni partecipanti sono stati esclusi dalle analisi (5 partecipanti hanno abbandonato lo studio per motivi personali). Altri marker di rischio metabolico come fibrinogeno, GLP – 1, LDL ossidato e fattore piastrinico hanno mostrato tutti una riduzione statisticamente significativa dopo la dieta con pistacchio rispetto alla dieta controllo.

 

Gli autori concludono: “Il consumo regolare di pistacchi potrebbe diminuire la resistenza all’insulina suggerendo un potenziale ruolo protettivo del pistacchio contro lo sviluppo del diabete di tipo 2.”

 

Fonte: younetspiegalevele.altervista.org

 

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