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Categoria: "Cure Naturali"

CANCRO : Kalanchoe la pianta anti cancro

Il blog è dedicato alle Kalanchoe, genere che identifica oltre un centinaio di varietà di piante succulente della famiglia delle Crassulaceae. Nella medicina popolare dei Paesi dove crescono spontanee, queste piante sono tenute da sempre in alta considerazione e vengono impiegate per la cura di un gran numero di patologie.

In alcuni paesi dell’America Latina, come il Venezuela, il Perù e la Colombia, le Kalanchoe stanno assumendo un ruolo sempre più di rilievo nella lotta contro il Cancro e un’associazione spagnola no profit, la Dulce Revolución, si sta battendo per divulgare queste importanti informazioni anche qui, nel vecchio continente.

La Dulce Revolución

L’associazione Dulce Revolución da anni coltiva piante officinali nei propri terreni e nelle proprie serre in Spagna. Lo scopo dell’associazione è quello di diffondere informazioni sulle capacità terapeutiche di queste piante officinali, capaci, secondo la loro esperienza, di curare anche patologie molto gravi.

Infatti Josep Pàmies, agricoltore e studioso, nonché socio fondatore dell’associazione Dulce Revolución, non soltanto afferma che queste piante sono estremamente utili per il trattamento di tantissimi tipi di patologie di natura diversa (ipertensione, diabete, malattie psichiche, ecc..) ma soprattutto giura sulla sua efficacia nelcontrastare e nel debellare il Cancro!

Come ho già detto l’associazione è nata con lo scopo di divulgare informazioni sulle reali potenzialità di queste piante. Per fare ciò, oltre a coltivare e vendere piantine (i soldi servono all’autofinanziamento), Josep e gli altri soci cercano di raccoglie e diffondere le testimonianze di chi ha già potuto testare sulla propria pelle l’efficacia curativa delle Kalanchoe e delle altre piante officinali.

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Le testimonianze sono riportate in Spagnolo e in Catalano nel sito: Dulce Revolucion

Diffusione delle informazione in Italiano

Dato che in Italiano si trova poco o nulla, ho pensato di aprire questo blog riportando la traduzione di queste testimonianze, con la speranza di diffondere queste preziose informazioni anche nel nostro Paese.

Tra i casi riportati, ce ne sono alcuni dichiarati “terminali” dagli oncologi e con un’aspettativa di vita di pochi mesi. Sono passati anni e ancora oggi queste persone continuano a godere di ottima salute. E questo per lo più grazie a una dieta alcalina (niente carne rossa, zucchero, latticini, cereali raffinati, ecc.) e al consumo di foglie di Kalanchoe combinate ad altri rimedi naturali (come l’Aloe, l’acqua di mare, le tisane depurative, ecc.).

Per saperne di più

http://kalanchoe.altervista.org/

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ANSIA TRA I SINTOMI DELL'INTOLLERANZA AL GLUTINE

Ansia e panico potrebbero dipendere soltanto da un'ipersensibilità al glutine?

Una dieta gluten free potrebbe liberare completamente e definitivamente da ansia e panico? Molto probabilmente no; la realtà e in particolare quella del nostro corpo ci insegna che ogni manifestazione, sia essa patologica o meno, dipende da un intreccio complesso di variabili che non possiamo sciogliere o semplificare se davvero vogliamo comprendere il problema a fondo.

 

A mali complessi, complessi rimedi

Ansia e panico sono manifestazioni estremamente complesse, che investono praticamente tutti gli ambiti della vita e influiscono in maniera spesso invisibile su questioni non sospette. L'ansia può determinare il nostro comportamento al supermercato o farci impazzire durante una cena in famiglia: se le sue conseguenze possono rivelarsi le più svariate e bizzarre, altrettanto vale anche per le cause.

 

Ansia e panico non sono dei disturbi esclusivamente legati alla sfera mentale, ai significati profondi del nostro vissuto o alle interpretazioni della realtà, così come il lato biochimico o neurologico non sono gli unici ad essere coinvolti. L'ansia quindi non può essere sconfitta nemmeno soltanto modificando la propria alimentazione, questo è certo, ma ciò non significa che non abbia senso provarci, visto che questa scelta implica una completa attivazione nei confronti della propria salute e contemporaneamente una presa di responsabilità sociale e ambientale.

 

 

 

Combattere l'ansia in modo naturale significa combatterla con tutte le forze

 

 

L'unico intervento sensato e definitivo in grado di sconfiggere ansia e panico deve comprendere ogni livello di analisi e non escluderne alcuno. Per liberarci da quest'erbaccia infestante che toglie il respiro, che rende buie le giornate di sole, che non ci permette di goderci la vita al 100%, è necessario capirla e assediarla su ogni lato della sua fortificazione.

 

 

 

Com'è collegata l'ansia all'intolleranza al glutine?

 

 

Sembra che siano moltissime le malattie e i sintomi legati a questa forma di intolleranza, che a differenza della celiachia, può essere diagnosticata soltanto per esclusione, visto che, come sostiene il Prof. Umberto Volta (Presidente CSN-AIC), “non risponde ai test immunologici per l’allergia al grano (anticorpi specifici per il grano e PRICK test), alla sierologia tipica per celiachia (anticorpi antiendomisio ed antitransglutaminasi) e alla biopsia intestinale normale o con alterazioni minime. La gluten sensitivity non sembra avere al momento dei marcatori specifici atti ad identificare questa condizione e a distinguerla dalle altre patologie; l’unica alterazione immunologica riscontrabile nei pazienti con sensibilità al glutine è la positività agli anticorpi antigliadina di prima generazione, chiamati anche AGA.”

 

 

 

Come riconoscere l'intolleranza al glutine?

 

 

Se all'intolleranza al glutine sono state collegate più di 50 malattie, sembra che la diagnosi, visti anche i problemi di cui parla il Prof. Volta, venga fatta solo in una percentuale minuscola. Ciò significa che la maggior parte delle persone che ne è affetta, non sa ancora di esserlo! Un altro problema è legato al fatto che una diagnosi massiccia porterebbe ad una demonizzazione definitiva del glutine, con contraccolpi enormi sull'industria alimentare.

 

 

 

Per quanto innocuo e goloso possa sembrare, il pane tradizionale può causare vari disturbi

 

 

I sintomi dell'intolleranza al glutine

 

 

I sintomi più frequenti legati all'intolleranza al glutine sono questi:

 

1 . Gonfiore, gas intestinale, problemi come diarrea o stitichezza, pirosi.

 

2 . Cheratosi pilare: un' alterazione della cheratinizzazione caratterizzata dalla formazione di tappi cheratinici che occludono gli orifizi dei follicoli piliferi. Si presenta con la presenza di puntini rossi simili a piccoli brufoli nella parte posteriore delle braccia. Dipende da una carenza di acidi grassi e di vitamina A, spesso collegate all'intolleranza al glutine.

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3 . Emicrania, mal di testa e senso di pesantezza del capo.

 

4 . Vertigini, mancanza di equilibrio, capogiri e mancamenti che possono sfociare nel panico.

 

5 . Malattie come la psoriasi, la colite ulcerosa, il morbo di Crohn, la tiroidite di Hashimoto, sindrome del colon irritabile.

 

6 . Sindrome dell’ovaio policistico e altri squilibri ormonali con conseguenti reazioni cutanee come acne e eczemi.

 

7 . Stanchezza, affaticamento eccessivo, deficit di attenzione, problemi di concentrazione, depressione, formicolio alle estremità, anemia.

 

8 . Affaticamento cronico o fibromialgia.

 

9 . Infiammazione, gonfiore o dolore alle articolazioni.

 

10 . Problemi dell’umore, ansia e panico.

 

Proprio così: ansia e panico possono dipendere dall'intolleranza al glutine e molte persone potrebbero ancora non sapere di esserne affette. Sembra che almeno 3 milioni di persone in Italia (il 6% della popolazione) secondo le stime soffra di questa intolleranza.

 

 

 

Alimentazione per combattere l'ansia

 

 

Ciò che sostiene la scienza medica, presa alla sprovvista negli ultimi anni dall'emergere di una prevalenza così alta di queste patologie alimentari, è che nei casi di intolleranza al glutine, con l'eliminazione dalla dieta di questa sostanza, tutte le patologie correlate vadano in remissione, svaniscano. Forse si tratta di una visione semplicistica e azzardata del problema, ma lascia ben sperare.

 

Di sicuro l'alimentazione, essendo il mattone della nostra esistenza, influisce anche sui disturbi come ansia e panico ed abbandonare o ridurre una sostanza come il glutine, presente in eccedenza in moltissimi alimenti e prodotti, non può fare che bene. Viviamo in una realtà alimentare sovraesposta al glutine, che oltre a patologie confermate, porta con sé problemi come la cellulite, la ritenzione idrica e l'obesità.

 

 

 

Sintomi e diagnosi dell'intolleranza al glutine

 

 

Come dicevamo all'inizio dell'articolo, l'intolleranza al glutine non è la causa di tutti i nostri problemi, quindi non corriamo a conclusioni affrettate. La cosa migliore da fare è sempre procedere con cautela e testare l'intolleranza, non soltanto spulciando le varie liste dei sintomi che si possono trovare online, ma attivamente, modificando la propria dieta per un periodo. Non ci sono controindicazioni di alcun tipo nell'eliminazione del glutine, visto che esistono dei sostituti in grado di apportare gli stessi nutrienti, come il mais, il riso, il grano saraceno, la quinoa, il teff.

 

 

 

Intolleranza al glutine e ambiente

 

 

Un consiglio prezioso è quello di non sostituire i prodotti confezionati contenenti glutine con dei prodotti confezionati gluten free: la presenza di conservanti, additivi, ogm e materie prime di scarsa qualità potrebbe mascherare i benefici della dieta senza glutine. Evitare di consumare prodotti confezionati, anche in questo caso, significa risparmiare sugli imballaggi e su tutta la catena della processazione degli alimenti, con tutti i benefici di una scelta responsabile nei confronti dell’ambiente.

http://www.greenme.it/spazi-verdi/calma-verde/2792-l-ansia-tra-i-sintomi-dell-intolleranza-al-glutine

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MANI : 12 sintomi di malattie che si possono capire guardando le mani

medici hanno redatto una scheda dove spiegano alcuni sintomi di malattie che si possono scoprire guardando le mani delle persone

Si sa che le mani dicono tanto di una persona, ma ci sono alcuni particolari, che sicuramente non avete mai notato, che in realtà svelano molto di più di voi.

medici dopo aver analizzato diversi casi hanno redatto una scheda con tutti i sintomi di malattie che si possono comprendere guardando le mani. Eccone alcuni

1 - Polpastrelli bianchi o blu. Indicano una cattiva circolazione del sangue, denominata sindrome di Raynaud, che provoca dolore e formicolio alle mani. Nei casi più gravi possono indicare un basso livello di ossigeno nel corpo o malattie ai polmoni.

2 - Unghie rigate. Sono legate a malattie come il cancro. Quando la malattia è grave, le unghie smettono di crescere.

3 - Bordi bianchi. Se schiacciandosi le dita le unghie restano bianche a lungo (senza diventare subito viola e poi tornare al colore naturale) è il segno di anemia e mancanza di ferro.

4 - Strisce nere. In qualche caso è sintomo di melanoma, il più pericoloso cancro della pelle.

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5 - Tremori alle mani. Causati da eccessi di caffeina, stimolanti, droga o semplicemente troppa ansia, possono essere però anche il sintomo dell'emergenza del Morbo di Parkinson.

6 - Dita "claviformi". La malformazione, con i polpastrelli estremamente più grandi rispetto al resto delle dita, indica gravi malattie cardiache, fibrosi cistiche e cancro ai polmoni.

7 - Palmo arrossato. Sono spesso associati a una condizione denominata "Eritema palmare", segno di disfunzione al fegato, a cominicare dalla cirrosi.

8 - Dita "a salsicciotto". Possono essere causate da problemi alla tiroide o segno di artrite reumatoide.

9 - Palmo sudato. Indica stress o metabolismo accelerato dalla tiroide.

10 - Unghie scolorite. Se le vostre unghie tendono al giallo o al verde, potrebbe essere un fungo o un primo segno di diabete.

11 - Nocche "grasse". Possono essere un sintomo di colesterolo alto, potenzialmente fatale anche in giovane età.

12 - Dita incurvate all'interno. Una malformazione nota come contrattura di Dupuytren che colpisce normalmente i tendini di anulare e mignolo. Può essere causata da eccesso di alcol e diabete.

http://www.ilgiornale.it/news/salute/ecco-12-sintomi-malattie-che-si-possono-capire-guardando-man-1253107.html

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COLON : IL TUO COLON POTREBBE CONTENERE CIRCA 20 CHILI DI VELENI, ECCO COSA PUOI FARE

IL TUO COLON POTREBBE CONTENERE CIRCA 20 CHILI DI VELENI, ECCO COSA PUOI FARE

 

“La nostra salute inizia nel tratto gastro intestinale, un colon sano è un primo grande passo per il benessere.”

Il colon è sorgente di ogni problema e di ogni patologia. Nel colon sta la radice di tutte le malattie

 

Uno dei maggiori specialisti mondiali nel settore della gastroenterologia, è sicuramente il dr Bernard Jensen, che nel suo Hidden Valley Health Ranch, a Escondido-California, ha ospitato negli anni scorsi malati di ogni parte del mondo, insegnando loro ad alimentarsi come si deve e a guarire dai loro problemi all’intestino e soprattutto al colon.

Nel suo peregrinare intorno al mondo, Jensen si rese ben presto conto che nel colon sta la radice di tutte le malattie umane, ed anche la radice del benessere, quando tutto fila liscio.

Chi ha il colon a posto è una persona toccata dalla benevolenza divina, dalla salute, dalla vitalità, dal buonumore, dall’ottimismo a oltranza.

Avere un corpo libero da tossine ti permette davvero di vivere in stato di invidiabile relax.

I problemi della salute umana partono dal colon più che da ogni altra parte del corpo, altro che virus e batteri, altro che Eutirox e statine, altro che insuline e glutationi, altro che prevenzioni e vaccinazioni, altro che ghiandole impazzite da ritoccare ormonalmente!

 

Il corpo in salute dipende da un colon pulito. La pulizia e l’efficienza del sangue, delle reni, dello stomaco, del cervello, delle ghiandole endocrine, dipende da quello che troviamo di giusto, o invece di imbarazzante, all’interno del colon.

 

Il percorso del cibo tra i villi dell’intestino tenue

 

Quando il cibo è passato dalla bocca all’esofago e allo stomaco, esso fa il suo ingresso nel tubo a spirale chiamato piccolo intestino o intestino tenue.

Ed è qui che avviene il 90% dell’assorbimento dei nutrienti, presi dal bolo liquido chiamato chimo.

Siamo nella parte alta chiamata duodeno.

 

Attraverso contrazioni ritmiche (12-16 al minuto), chiamate peristalsi intestinale, il chimo si mescola ai succhi digestivi intestinali (bicarbonati), a quelli pancreatici e a quelli epatico-biliari (veri e propri detergenti che emulsionano gli acidi grassi e i gliceridi, sminuzzandoli).

 

Dopo otto ore di lavoro, il cibo entra nell’intestino crasso

La superficie villosa intestinale misura all’incirca 20 metri quadri.

I villi, come tanti funghetti affamati, assorbono i nutrienti e, tramite la vena porta li affidano al fegato per una ulteriore riduzione e per la distribuzione a tutte le cellule dell’organismo.

A 8-10 ore di distanza dal pasto, il cibo ha superato l’intestino tenue e ha quasi completato la sua digestione, passa l’ileo ed entra nell’intestino crasso (cieco-colon-retto) per la fase digestiva finale e l’eliminazione.

Parliamo ovviamente di cibo virtuoso pre-insalivato e pre-digerito al meglio, non di proteine animali sfiorate e non disintegrate dal loro guscio, e dunque putrefacenti e miasmanti, che comprometterebbero tutto e raddoppierebbero i tempi di transito, richiamando batteri in un’area poco adatta ai medesimi.

 

Colon dominio assoluto di batteri buoni e meno buoni

 

Il colon ha una superficie liscia, priva di villi, ma ha quella classica sua conformazione a seni e salamini, che gli permette di espandersi a fisarmonica.

Grazie alle onde peristaltiche, le feci vengono spinte verso il retto e l’ano per l’eliminazione finale.

Quando le operazioni sono virtuose e il colon è sano, c’è scarsa attività batterica nel piccolo intestino ed enorme lavoro batterico in zona colon.

 

Il ruolo complesso e insostituibile dell’azione batterica

 

L’azione batterica gioca un ruolo inestimabile nella nutrizione e nella digestione.

I nostri amici batteri riescono persino a produrre vitamine del gruppo B (chiamate fattore intrinseco) e vitamina K ricavandole dalle feci. !

Vi si formano anche sottoprodotti della putrofermentazione con indolo, scatolo, solfuro di idrogeno, acidi grassi, metano, ossido di carbonio, sostanze tossiche ed odorose che caratterizzano poi le feci.

Quando le feci raggiungono il retto sono all’incirca 60% acqua, 20% batteri e 20% materiale indigesto tipo residui cibari, cellulosa, e cellule morte (virus endogeni dissolti e lisosomizzati, e scaricati dal corpo a getto continuo).

 

Se alimentiamo il corpo con cibo sbagliato e incompatibile, casca il palco con tutti i burattini

 

Tutto quanto sopra funziona al meglio e il corpo ha tutta l’energia biochimica per farlo.

Ma, se alimentiamo la nostra macchina perfetta con cibo nutrizionalmente incompatibile e deficiente, tutto si complica e si compromette, e viene a mancare al corpo l’energia di spinta.

Il cibo fornito oggi all’umanità proviene già da suoli spesso impoveriti e desertificati dagli erbicidi e dai fertilizzanti chimici.

Viene poi lavorato, seccato, concentrato, cotto e pastorizzato, sterilizzato, chemicalizzato, imbalsamato, arricchito e vitaminizzato.

Il cibo devitalizzato manca di fibre e di contenuto.

Tende ad essere secco, colloso, pastoso, innaturalmente dolce-salato, totalmente inadatto ad affrontare un transito elaborato e complesso nell’intestino umano.

E’ portato semmai ad incollarsi e a rallentare, piuttosto che a procedere agevolmente.

Il circolo vizioso della fame e della stagnazione

 

Ecco allora che si rallenta il transito e si abbassa il rendimento nutrizionale netto, per cui il sistema immunitario, istruito dalle cellule affamate, richiede più cibo per compensare.

Parte un circolo vizioso di fame e stagnazione, con riduzione del rendimento utile e della vitalità.

Sintomi come mancanza di energia, irritabilità, irrequietezza, ansia, intolleranza, litigiosità facile, sono il risultato di quanto sopra.

Il corpo ha bisogno di più elettricità per svolgere il suo aggravato compito, ed è costretto a lavorare in sovraccarico con rischio raddoppiato di rotture e di funzionamenti irregolari, di sbalzi nei valori ormonali.

 

Il muco imputridito e le incrostazioni fecali

 

Quando il colon si incrosta con materiale fecale trattenuto a lungo e mai espulso, l’assorbimento dei nutrienti finali viene compromesso, e inoltre si vanno a formare colonie batteriche sul materiale imputridito.

Il muco indurito del colon, misto ad antiche incrostazioni fecali, ospita a quel punto colonie batteriche pervertite e anaerobiche (operanti in assenza di ossigeno), portatrici di insidie cancerogene e capaci di reintrodursi nell’organismo.

 

Scartare i prodotti bianchi e stracotti da forno e dare priorità ai cereali integrali, come corollario al cibo numero uno che rimane la frutta e la sua acqua biologica

 

La pulizia del colon ha tremenda importanza per la salute nell’assieme.

Quando il colon si avvelena di stagnazioni velenose e i suoi tessuti vengono rigati da abrasioni e da ulcere, i residui tossici della fermentazione putrefattiva trovano facile accesso al sangue, alla linfa e ai liquidi corporali.

Pani bianchi e stracotti, torte, crostate, pasticcini, tutte cose da eliminare.

Sei cereali in forma integrale vanno massimizzati e sono: miglio, segale, avena, mais, riso e grano saraceno. Sempre come contorno del cibo base che rimane la frutta.

 

Dimostrazioni significative sulle orribili sedimentazioni in zona colon.

Incrostazioni fecali tipo pneumatici da camion.

 

La costipazione non è altro che otturazione dell’intestino crasso.

Le membrane mucose irritate sono costrette a difendersi attraverso diversi strati di materiale fecale.

Una delle autopsie esemplari mostrava significativamente un colon che doveva essere 250 mm di diametro utile, e che aveva invece un passaggio libero del diametro di una penna biro, con tutto il resto occupato da incrostazioni fecali simili a pezzi di pneumatico di un camion.

Una seconda autopsia rivelava 20 kg di materiale fecale, e viene da riflettere come possa una persona portarsi sulla schiena 3 sacchi di patate di peso, dove il contenuto non sono patate ma pezzi di caucciù innerito.

In una pulizia intestinale mediante clistere, e quindi dal vivo, sono venuti fuori 14 litri di materiale tossico inguardabile.

 

L’importanza stratosferica dell’alimentazione corretta e compatibile

 

Le feci trattenute sono una autentica maledizione, e causano pure disordini cardiaci, pensieri annebbiati e scompensi sessuali, incluso impotenza e carenza di desiderio.

L’intossicazione intestinale con relativa febbre che attrae il sangue e rende la pelle smorta e gli arti costantemente gelidi, è figlia diretta della costipazione.

La corretta nutrizione gioca dunque un ruolo di importanza stratosferica per il benessere corporale e spirituale dell’uomo.

 

Un esperimento a dimostrazione della resistenza della cellula all’ingiuria del tempo

 

Il dr Alexis Carrell, del Rockfeller Institute of Medical Research, fece un esperimento antipatico e che non approviamo, ma dal valore storico. Prese delle cellule dal cuore di un pollo e le immerse in una soluzione nutritiva che veniva cambiata e rinnovata ogni giorno. Il tessuto della gallina sopravvisse per 29 anni e morì solo il giorno in cui un assistente distratto si dimenticò di cambiare il materiale nutritivo. La conclusione fu che la cellula, di per sé, è addirittura immortale.

 

E’ il fluido in cui vive la cellula a costituire il fattore degenerante e mortifero.

 

I veleni che ogni stato e ogni governo virtuoso dovrebbero bandire e che vengono invece promossi, supportati, finanziati, protetti e coccolati

 

Veleni come la cadaverina e la putrescina, il tabacco, il caffè, l’alcol, lo zucchero industriale, il cioccolato, il sale, i farmaci, gli integratori, i minerali inorganici dei cibi cotti e delle acque minerali, hanno effetti disastranti sulla digestione e sulla eliminazione, in quanto sconvolgono, ribaltano e turbano le secrezioni gastriche e le risposte nervine, e distruggono la flora intestinale.

La gente vive in continuo stato di penuria idrica, di disidratazione, di mancanza di succo zuccherino fruttaceo.

Tutte le malattie del globo terracqueo, nessuna esclusa, sono dovute interamente a carenza di certi principi nutritivi tipo sali minerali organicati, vitamine naturali, enzimi, ormoni, ed all’assenza contemporanea di difese immunitarie e di flora batterica protettiva.

 

Se manca intelligenza nella dieta non ci può essere intelligenza nella eliminazione

Il colon è stato trasformato da tempio umano dell’equilibrio in scarico di rifiuti tossici

 

Questo rimedio naturale è stato inventato nel 1940 ed è stato dimostrato estremamente efficace. Il processo di pulizia ha una durata di 10 a 16 giorni.

 

Ingredienti per una porzione:

 

2 cucchiai. succo di limone

2 cucchiai. Di sciroppo d’acero B

1/10 cucchiaino. di polvere di peperoncini di Cayenna ‘

300 ml d’acqua

 

Istruzioni:

 

Unire tutti gli ingredienti e consumare la miscela risultante per almeno 10 giorni. Consumare 5-8 volte al giorno.

Inoltre, è possibile aggiungere alcuni oli essenziali in quanto sono ricchi di minerali e antiossidanti.

 

See more at: http://naturamorevole.blogspot.it/2016/04/il-tuo-colon-potrebbe-contenere-circa.html#sthash.u71uxkyx.PJsOzmiM.dpuf

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ZUCCHERO ? Santa Inulina, lo zucchero fa bene

Santa Inulina, lo zucchero che non devi conoscere altrimenti ti fa bene.

Che cosa è l’inulina? Prova a recarti in una qualsiasi farmacia e chiedi: “Vorrei 250 grammi di inulina”. Credo che ti guarderebbero con sospetto e quasi certamente ti risponderebbero che ne sono sprovvisti. Una paziente di Milano non è riuscita a trovare Santa Inulina in tutte le farmacie del centro. In una di esse la risposta è stata” Si rivolga altrove, non la teniamo”.

Perché mi interesso così tanto di “zucchero”? Perché esalto questo oligosaccaride introvabile? La risposta lo sai soffia nel vento. Quindi a cosa serve l’inulina e i suoi figli prediletti: i fruttoligosaccaridi (FOS)?

Si tratta in buona sostanza di una fibra solubile costituita da lunghe catene di fruttosio.

 

Possiede caratteristiche fondamentali per il corretto funzionamento ed assorbimento del nostro intestino.

 

1) favorisce la digestione

2) riduce i gas intestinali

3) migliora la qualità del microbiota elevando la percentuale dei batteri buoni (eubiotici )del genere bifidobacterium diminuendo la popolazione dei batteri nocivi che producono il cancro del colon

 

4) aumenta la massa fecale e il numero di evacuazioni

5) aumenta l’assorbimento di calcio, ferro, magnesio.

6) è ben tollerato dai diabetici

7) riduce il colesterolo e i trigliceridi nel siero.

8) controlla la fame

9) incrementa l’energia

10) riduce il peso modulando il glucagon-like peptide (GLP).

 

In poche parole Santa Inulina andrebbe veramente riconosciuta.

 

Pensa che non hai più bisogno di acquistare probiotici e fermenti lattici spesso costosissimi perché l’inulina li produce dentro di te, nutrendo il tuo microbiota, con una facilità estrema.

 

Questa manna per i batteri intestinali, che ti ricordo pesano un chilo e mezzo e contengono cento volte il materiale genetico presente nel nostro DNA, viene definita prebiotico.

 

Si tratta di un nutriente fondamentale per i batteri intestinali (probiotici) per la nostra salute digestiva, per il nostro assorbimento, per la prevenzione dalle malattie.

 

Sai perché non la trovi in giro? Perché costa troppo poco, la stessa cosa accade alla vitamina D. Che strano!

 

Dove si trova Santa Inulina? La radice di cicoria, i topinambur, i tuberi, le verdure ne sono molto ricchi. Puoi però acquistare l’inulina in polvere anche in farmacia. Quanta ne devi assumere?

 

Attenta/o al fai da te che come al solito impera nel mondo. Un cucchiaino al mattino? Dipende, magari è poco o troppo e deve essere integrato da una appropriata dieta e stile di vita. Stai attento/a ad assumerne troppa perchè se sbagli gonfia il pancino.

 

Pensa che con l'intestino in forma e lo spirito alto ti approccerai anche meglio al cammino di ricerca di te stessa /o.

 

Buona Vita, Angelo Bona

 

http://www.ipnosiregressiva.it/blog/545/santa-inulina-lo-zucchero-miracoloso-che-non-devi-conoscere-altrimenti-ti-fa-bene.html

 

ALTRI PARERI:

L’inulina è una fibra solubile, presente naturalmente in numerosi alimenti tra cui carciofi, cipolle, banane ed aglio. Industrialmente, l’inulina viene di solito estratta dalla radice della Cicoria (Cichorium intybus) oppure ottenuta tramite processi di sintesi, e si presenta come una polvere di colore bianco-giallastro. Appartiene alla classe dei prebiotici, componenti alimentari non digeribili che stimolano la proliferazione di numerosi batteri del colon.

Importante per la nostra digestione

L’inulina è un polisaccaride molto importante, l’interesse nei suoi confronti è andato aumentando negli ultimi anni anche a causa di una serie di ricerche che ne hanno decantato numerose proprietà benefiche. Fra le proprietà che le vengono attribuite c’è quella di facilitare la digestione e di ridurre la formazione di gas intestinali: l’assunzione di inulina infatti aumenterebbe in modo spiccato nel tratto intestinale la presenza di Bifidobatteri e Lattobacilli (fermenti lattici importantissimi per una corretta digestione e per la salute del colon) e comporterebbe una diminuzione del numero dei batteri ritenuti nocivi.

Per questo motivo molti prodotti a base di fermenti lattici, compresi i prodotti probiotici, contengono anche inulina, utilizzata per migliorare la sopravvivenza dei fermenti lattici stessi e fornire un substrato ben specifico alla flora batterica intestinale.

Quando la consiglio

L’inulina favorisce il riequilibrio della flora intestinale, potenziandone l’attività e migliorando il metabolismo. Per i suoi effetti regolarizzanti io la consiglio spesso ai miei pazienti che soffrono di stipsi e diarrea.

Altri risultati di alcuni recenti studi indicherebbero che l’inulina riduce il colesterolo e i trigliceridi, quindi in alcuni casi può essere assunta anche per migliorare le condizioni dei pazienti con colesterolo e trigliceridi alti.

La sua dose giornaliera raccomandata, secondo le ultime linee guida, va da 4 grammi a 8 grammi.

L’eccesso di inulina è dannoso

Le quantità di inulina consigliate non vanno superate. A tal proposito è interessante l’ipotesi della dottoressa Joanne Slavin pubblicata sul Journal of the American Dietetic Association: il consumo di grandi quantità di cibi industriali e la presenza di disturbi gastrointestinali potrebbero essere collegati dal fatto che negli ultimi anni l’industria alimentare utilizza sempre di più l’inulina come additivo addensante nella preparazione dei prodotti alimentari industriali.

Secondo i risultati di questo studio, questi sarebbero i limiti di tollerabilità: 10 grammi di inulina o 5 di oligofruttosio al giorno. Oltre questa soglia, i disturbi gastrointestinali diventano probabili.

Tuttavia, restare nei limiti non è sempre facile: come detto, l’inulina viene utilizzata nella produzione di numerosi alimenti, dalle barrette al cioccolato alle bevande, perchè il suo impiego oltre a consentire un’ampia combinazione di vantaggi tecnologici e nutrizionali, permette di migliorare l’aspetto e la consistenza di un vasto gruppo di categorie di prodotti.

Purtroppo a confondere il consumatore è il fatto che la presenza di inulina viene indicata nell’etichetta dei preparati alimentari in svariati modi:

1) inulina.

2) estratto di radice di cicoria.

3) oligosaccaridi.

4) oligofruttosio.

E’ quindi molto facile ritrovarsi a superare le dosi senza neanche immaginarlo.

 

ALTRI PARERI:

 

L’inulina è considerata un alimento prebiotico (ricordiamo che si definiscono prebiotiche quelle sostanze di origine alimentare non digeribili che, qualora assunte in quantità opportuna, favoriscono la crescita dei batteri che sono presenti nel colon oppure di quelli assunti assieme al prebiotico).

Fra le proprietà che vengono attribuite all’inulina ci sono sia quella di facilitare la digestione sia quella di ridurre il gas intestinale; infatti, questa fibra aumenterebbe la densità di bifidobatteri e diminuirebbe quella di batteri nocivi.

Non è un caso che molti alimenti probiotici vengano addizionati con inulina allo scopo di migliorare la sopravvivenza dei fermenti lattici e fornire un substrato specifico alla flora batterica dell’intestino.

L’inulina è però un carboidrato fermentescibile e potrebbe creare alcuni problemi a coloro che sono affetti da colite, meteorismo e altri disturbi della digestione.

Ma l’inulina ha netralita’ biologica, e’ ipoolesterolemizzante- Riduce i trigliceridi, ha effetto lassativo

Aiuta ad assimilare, calcio , ferro e magnesio- Va assunta dai 3 ai 10 g circa al di’

http://www.albanesi.it/alimentazione/inulina.htm

 

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