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Categoria: "Cure Naturali"

Omega-3 : Portulaca l'erba grassa ricca di Omega-3

La Portulaca (Portulaca oleracea L.) è una pianta erbacea succulenta della famiglia delle Portulacaceae. Originaria dell’India e forse del sud America, oggi è diffusa in quasi tutte le zone a clima temperato del mondo, compresa l’Italia. La pianta raggiunge un altezza massima di 30-35 cm ed è caretterizzata da fusti carnosi, striscianti e ramificati, di colore marrone-rossastro e da foglie ovali, color verde chiaro, anch’esse carnose. In Italia la Portulaca cresce un po’ ovunque ed è considerata alla stregua di un’erbaccia infestante. La si può trovare facilmente negli orti, lungo le sponde di fossati, nei campi, accanto ai marciapiedi e tra i campi incolti. La Portulaca è conosciuta nelle diverse regioni d’Italia con diversi nomignoli quali: porcellana comune, porcacchia, sportellecchia, erba grassa, erba dei porci, ecc. Fu però Linneo, famoso medico del XVIII secolo, a conferirgli il nome odierno “Portulaca oleracea”, derivante dal latino Portula, che significa piccola porta, per il modo in cui si apre il seme di questa pianta, che sembra ad una piccola porta. E Oleacera deriva dal latino Oleraceus, che significa Pianta coltivata, per l’utilizzo alimentare che se ne faceva a quel tempo. Proprietà della Portulaca portulacaFra tutte le malerbe cittadine, la Portulaca è probabilmente una tra le erbe mangerecce più conosciute. Quei cespuglietti verdi che crescono ovunque fra le crepe dei marciapiedi, tra i margini delle strade e i lati dei tombini e che calpestiamo distrattamente ogni giorno, sono da sempre ed in tutto il mondo, coltivati con cura e considerati una vera e propria leccornia gastronomica, di dignità pari, se non superiore, a quella della comune lattuga. La Portulaca fino a qualche decennio fa veniva consumata quotidianamente anche dalle nostre parti, ma come molti altri usi e costumi, anche questo è andato via via scemando. Recentemente però la Portulaca è tornata alla ribalta per le recenti pubblicazioni inerenti le sue notevoli proprietà nutrizionali e medicamentose. Tutta la parte aerea della Portulaca è commestibile: foglie, fiori, semi e fusto. In particolare in cucina vengono utilizzate le foglie, crude, o cotte, ma senza dubbio è mangiandole crude che il nostro organismo ne trarrà vantaggio, in quanto manterremo inalterati le vitamine e i sali minerali che con la cottura andrebbero inevitabilmente distrutti. Valori nutrizionali della Portulaca oleacera (100 g di foglie fresche) : Calorie kcal. 16 Acqua % 94 Proteine % 1.3 Carboidrati % 3.4 Grassi % 0.1 Ceneri % 1.2 La sua reintroduzione nella nostra dieta è caldeggiata da molti nutrizionisti per le particolari caratteristiche degli acidi grassi che contiene. Infatti la Portulaca è una delle maggiori fonti vegetali di acidi grassi Omega-3; 100 g di foglie di Portulaca contengono all’incirca 350 mg di acido α-linolenico (acidi grassi facenti parte del gruppo di Omega-3) . Ricordiamo che gli Omega-3 sono per lo più concentrati nei pesci particolarmente grassi come salmone e sgombro, mentre tra gli alimenti vegetali li troviamo soprattutto nella frutta secca. E’ dimostrato da decine di studi internazionali che gli Omega-3 influenzano positivamente la memoria, l’orientamento spazio-temporale, l’attenzione, la fluidità di parola e la velocità di elaborazione dei dati, migliorando sia le performance scolastiche sia quelle lavorative. Altri grandi benefici si hanno a livello cardiovascolare, dove Omega-3 regolano l’equilibrio tra colesterolo buono e cattivo a vantaggio del primo e di conseguenza della circolazione. Hanno inoltre un azione antitrombotica, riducono i trigliceridi e migliorano il ritmo cardiaco, evitando l’insorgenza di aritmie. portulaca oleraceaOltre agli Omega-3 la Portulaca contiene buone quantità di vitamina A (su 100g 66 RAE), vitamina C (21g su 100g di foglie) e alcune vitamine del gruppo B, come la Riboflavina (B2) e la Niacina (B3). Per la sua ricchezza di vitamina C in passato veniva utilizzata dai marinai come pianta antiscorbuto, durante i periodi molto lunghi di imbarco e navigazione. Per quanto riguarda il contenuto di sali minerali troviamo: ferro, potassio, magnesio, fosforo, zinco, selenio e calcio. Tra le sostanze contenute nella Portulaca troviamo anche mucillagini, flavonoidi, e betalaine, una classe di pigmenti vicariante con gli antocianosidi e responsabile del colore rossastro dei fusti e giallo dei fiori. Questo alcaloide sembra avere proprietà anti-mutagene che possono aiutare a prevenire, o rallentare la crescita dei tumori nel corpo. Utilizzi a scopo medicinale La Portulaca, oltre che per uso alimentare, è conosciuta ed apprezzata fin dall’antichità, per le sue molteplici proprietà medicinali. In particolare è utile ad uso esterno per alcune patologie della pelle, come ulcere, eczemi, ed acne e per lenire le punture d’insetto. E’ utile altresì per combattere la tosse, le bronchiti e la febbre. In tal caso viene usata come infuso, tramite il quale favorisce la fluidificazione dei muchi bronchiali e la successiva eliminazione, oltre a sedare la tosse e combattere la febbre. Per il suo alto contenuto di mucillaggini la Portulaca può essere sfruttata anche per rimediare casi di infiammazione intestinale ed infezioni urinarie. La Portulaca ha inoltre un’azione vermifuga, diuretica, rinfrescante e depurativa. Come mangiare la Portulaca cucinare la portulacaIn cucina si utilizzano le foglie e i rami più teneri, usati prevalentemente crudi, più frequentemente in insalate miste, in accompagnamento a verdure e ortaggi, o anche da soli. Nelle regioni meridionali e nelle Isole è frequente l’accompagnamento nelle classiche insalate di pomodori, cetrioli e cipolle, condite con olio, aceto e origano e l’eventuale aggiunta di altri ingredienti, come ad esempio acciughe e capperi. Mangiata cruda ha un leggero sapore salato e acidulo molto particolare simile a quello del limone, che ad alcuni può non piacere, ma che risulta gradito a molti. La Portulaca viene aggiunta anche nelle zuppe, con ottimi risultati sia per il gusto che per le mucillagini che danno densità ai brodi. Si può aggiungere alla frittate e si può consumare cotta, come contorno, con la sola aggiunta di olio e limone o di altri aromi (esempio aglio e acciughe). In diverse località italiane è tradizionale la conservazione delle foglie e dei rametti più teneri sottoaceto (consigliato solo alle persone di gruppo sanguigno B), impiegate poi per antipasti e contorni. http://dietagrupposanguigno.altervista.org/proprieta-della-portulaca/
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Meditazione : fa vivere di piu' e in salute

"La meditazione influenza il DNA e rallenta l'invecchiamento" questa l'affermazione di un premio nobel in Medicina I nostri pensieri e la meditazione possono influenzare lo stato di salute del DNA e la velocità con cui invecchiamo. Ad affermarlo è un premio Nobel per la medicina, Elisabeth Blackburn che insieme alla psicologa clinica Elissa Epel ed altri ricercatori, ha studiato cosa succede nel corpo di chi fa meditazione. La Blackburn aveva vinto il Nobel per la scoperta della telomerasi, un enzima che protegge il DNA dall’invecchiamento attraverso i telomeri, una sorta di “cappucci protettivi” posizionati alle estremità dei cromosomi. Col passare degli anni ed il susseguirsi delle moltiplicazioni cellulari il DNA va incontro a progressivi deterioramenti e questo è una delle cause dell’invecchiamento del corpo. Sono proprio i telomeri ad evitare la perdita di informazioni durante la duplicazione dei cromosomi. Col tempo però anche loro si deteriorano e così sfuggono al controllo alcuni errori nella duplicazione del DNA. Ecco l’interessante scoperta della Blackburn e della Epel: nelle persone abituate a meditare l’attività della telomerasi è significativamente più alta. Si potrebbe dedurre, ma le ricercatrici vanno giustamente ancora caute, che nelle persone abituate a praticare la meditazione i processi di protezione dall’invecchiamento sono molto più attivi. Sono ormai numerosi gli studi scientifici che dimostrano come la meditazione abbia effetto sul nostro corpo e sulla nostra vita in generale: dalla pressione alta, alla depressione, fino all’aumento della vista o della materia grigia nel cervello. Questi benefici non sono fuori dalla nostra portata. Spesso si tende a credere che la meditazione sia possibile solo in luoghi tranquilli immersi nel verde o solo se liberi dagli impegni del lavoro e dalla stanchezza, ma se già siamo tranquilli e in silenzio armonioso a che serve la meditazione? Invece quello che anche lo zen e la Mindfulzen, la pratica zen di consapevolezza, propongono è una nuova visione della meditazione un nuovo modo di meditare proprio sulle basi della psicologia cognitivista e delle ultime ricerche scientifiche: ogni momento della nostra giornata possiamo trasformarlo in meditazione con tutti i suoi benefici, perché meditare per il nostro cervello e il nostro corpo non è necessariamente stare immobili in silenzio, anche se questa è l’immagine che tutti abbiamo della meditazione. Il Fulcro della meditazione è la consapevolezza che ci porta nel momento Qui e Ora eliminando conflitti con lo stress tra quello che siamo e quello che vorremmo essere e mettendo il corpo e la mente in un atteggiamento di tranquilla presenza mentale. Meditazione del camminare per una vita più lunga e consapevole Il bisogno di camminare, si rivela in continuazione nella nostra vita, nulla nell’universo è fermo, e nulla nella nostra vita rimane fermo. Nelle grandi città sono sempre più a disposizione le biciclette per i cittadini, ma ancora meglio è CAMMINARE. Appena potete camminate, non pensate di abbreviare la strada che percorrete solitamente ma al contrario nei limiti del possibile, allungatela, cambiate spesso itinerario per esempio per recarvi da casa in ufficio, cambiare percorso vi costringerà ad una maggiore attenzione, osservazione, svilupperà una maggior consapevolezza sul tempo e sulle persone nuove che incontrerete, allungare la strada non è perdere tempo ma al contrario è guadagnare nuove possibilità e conoscenza della vita. Mentre camminate respirate lentamente mantenete l’attenzione concentrata sul respiro, osservando le persone attorno a voi respirate, una vetrina respirate, la strada respirate, mantenete sempre l’attenzione sul vostro respiro, e lo sguardo è rivolto a tutto quello che incontrate, non è assente assorto in pensieri, ma presente QUI e ORA. Dopo qualche minuto sentirete il vostro intero corpo che respira e lo sentirete camminare, solitamente noi non siamo consapevoli del corpo che si muove, perché ci muoviamo in automatismo. Con questa meditazione consapevole i nostri Propriocettori, i centri del sistema nervoso responsabili della consapevolezza del movimento, si attiveranno e noi ci sentiremo camminare come non ci siamo mai sentiti. Diverremo consapevoli dei nostri piedi che si muovono, delle nostre gambe che ci portano da una parte all’altra della vita, della nostra testa che si orienta nella strada, sarà come scoprire il nostro corpo per la prima volta nella vita, sentiremo persino i nostri pensieri che nascono dal nostro corpo. Sentiremo la sensazione del corpo che si rilassa e si muove in armonia con tutto quello che lo circonda, le tensioni si rilasseranno e ci sembrerà di camminare sulle nuvole, ma perfettamente presenti senza rischiare di finire sotto una macchina. Stiamo provando la meditazione camminata, una delle meditazioni più antiche, il risultato è che ci sentiremo immersi nella vita e non spettatori. L’ansia si calmerà, il nostro DNA sorriderà. Camminate, Camminate, Camminate il più possibile consapevolmente. Per saperne di più sulla pratica Mindfulzen, lo Zen in consapevolezza: www.mindfulzen.it Riferimenti scientifici (Zen e stress ossidativo: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15694242 ) (ricerca sulla meditazione e telomeri: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3057175/) (Meditazione e parametri fisici: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17034289) (Midfulness e salute: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15256293) fonte: http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/meditazione-fa-vivere-di-piu-in-salute.php http://realtofantasia.blogspot.it/ http://terrarealtime.blogspot.it/2014/12/la-meditazione-fa-vivere-di-piu-e-in.html?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed:+TerraRealTime+(TERRA+REAL+TIME)
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INFLUENZA : prevenirla e curarla con le piante

Ogni anno quando arriva l’autunno si torna a parlare dei vaccini anti-influenzali per prevenire la tanto temuta influenza stagionale, poco invece si sottolinea il fatto che esistono in natura delle piante in grado di rafforzare il nostro sistema immunitario e utili quindi a prevenire raffreddore e influenza ma anche tosse, bronchite e altri problemi tipici della stagione fredda. Siqur I metodi naturali per scongiurare i malanni di stagione si rivelano nella maggior parte dei casi molto efficaci ma è importante che i trattamenti con le piante che sto per elencarvi vengano iniziati per tempo, ovvero almeno un mese prima del periodo critico e portati avanti per successivi due mesi in modo tale che possano agire a lungo termine. Si può scegliere di assumere queste piante sotto forma di infuso, sciroppo, compresse, tintura madre o macerato glicerico. Nel caso di sciroppo e compresse le dosi consigliate sono scritte sulla confezione dei prodotti, di tintura madre o macerato glicerico si assumono generalmente dalle 30 alle 50 gocce due volte al dì, infine per quanto riguarda le tisane può essere sufficiente berne un paio al giorno. Vediamo allora quali sono le piante e i rimedi naturali più efficaci in fase di prevenzione: ECHINACEA Diverse ricerche scientifiche hanno evidenziato gli effetti benefici dell’echinacea sul sistema immunitario a cui si aggiungono anche le proprietà antinfiammatorie in particolare sulle mucose, ecco perché si tratta di un ottimo rimedio naturale non solo in fase di prevenzione ma anche nel caso siano già comparsi i primi sintomi di raffreddore e influenza. L’Echinacea è però sconsigliata a chi è allergico alle Asteracee (tra cui ci sono camomilla, calendula e carciofo) e a chi soffre di malattie di tipo autoimmune. Leggi anche: Raffreddore e influenza? La risposta naturale e' Echinacea ROSA CANINA Pianta molto utile al benessere del sistema immunitario è la rosa canina, rimedio naturale sicuro anche per i bambini. Particolarmente ricche in vitamina C, le bacche di questa pianta sono in grado di regolare le difese del nostro corpo in modo tale che possano schermare meglio da virus e batteri. Generalmente è ben tollerata da tutti, rarissime le allergie e come riporta Fabio Firenzuoli nel suo libro “Interazioni tra erbe, alimenti e farmaci” non si evidenzano particolari interazioni con i medicinali. Leggi anche: Rosa Canina: antinfiammatoria, depurativa e immunomodulante ASTRAGALO Meno conosciuto delle precedenti due piante ma ugualmente efficace è l’astragalo, una pianta di origine cinese in grado di potenziare le difese immunitarie e tonificare l’organismo. Anche in questo caso diverse ricerche scientifiche ne hanno evidenziato le proprietà racchiuse in particolare nelle sue radici, la parte che si utilizza in fitoterapia. Sconsigliata l’assunzione di questa pianta a chi assume farmaci immunosoppressori o chemioterapici. ALOE Pianta che si può utilizzare per tantissime problematiche di salute è l’aloe, ottima soluzione anche per chi vuole prevenire le malattie di stagione. In questo caso va assunta sotto forma di succo al 100% (ma privato di aloina, sostanza che può essere irritante sulle mucose intestinali) da assumere tutte le mattine appena alzati. Oltre a modulare la risposta immunitaria l’aloe vi offrirà benefici anche a livello epatico e digestivo e svolgerà un’azione depurativa sul vostro organismo. Leggi anche: Gel Aloe Vera: in crema o in succo, gli utilizzi AGLIO L’aglio è una delle piante più potenti che ci ha donato la natura. Rispetto ai malanni stagionali agisce su più fronti: non solo va a stimolare le difese immunitarie ma contemporaneamente ha potenti doti antibatteriche e antivirali, è in grado quindi di combattere indirettamente e direttamente i nemici del nostro organismo. Leggi anche: Aglio: le proprieta' e i mille utilizzi VITAMINA C Non si tratta di una pianta ma di una sostanza presente in natura all'interno di diverse erbe, piante e frutti: la vitamina C che, tra le altre cose, aiuta a sostenere il sistema immunitario nelle sue funzioni. E’ buona cosa nelle stagioni autunno-inverno incrementare il consumo di cibi che la contengono (QUI trovate l’elenco degli alimenti che ne sono più ricchi) ma spesso le persone preferiscono, per essere sicure di assumerne in abbondanza, servirsi di un integratore nei mesi in cui si è più a rischio raffreddore e influenza. Ne esistono sia con vitamina C estratta da sostanze naturali che di sintesi, ovviamente vi suggeriamo di prediligere i primi, solitamente ottenuti da bacche di rosa canina e acerola. http://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/15186-prevenzione-influenza-raffreddore-piante
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CANCRO : se vi dicessero che con delle iniezioni di sale si puo' sconfiggere il cancro, ci credereste?

Se vi dicessero che con delle iniezioni di sale si può sconfiggere il cancro, ci credereste? Ovviamente no. Invece un articolo del Daily Mail (del 12 agosto 2014) si intitola proprio così: "Iniezione di sale 'uccide le cellule cancerogene' portandole all'auto-distruzione." L'articolo cita la ricerca del Professor Philip Gale, dell'Università di Southampton dove hanno condotto degli approfonditi studi in cui avrebbero dimostrato di poter uccidere le cellule tumorali con il sale da cucina. "Abbiamo scoperto che possiamo indurre la morte della cellula con il sale", ha dichiarato il professore. Secondo Gale, all'Università starebbero sviluppando una molecola in grado di circondare il sodio per farlo entrare nelle membrane cellulari in modo da innescare l'apoptosi cellulare, ovvero la morte della cellula tumorale. Ma scusate - viene da chiedersi - perchè allora non fare delle infusioni di cloruro di sodio (sale da cucina) direttamente nei tumori? ... E' davvero necessario trovare una molecola supertecnologica che faccia entrare il sodio nelle cellule? Fra l'altro, negli Stati Uniti la guerra al cancro con del sale non è più una novità da tempo. Nel 2012 il National Institute of Health (NIH) ha concesso all’Università dell’Arizona un finanziamento di 2 milioni di dollari proprio per studiare gli effetti del bicarbonato di sodio sui tumori. La differenza fra i due metodi è questa: Il Professor Gale attraverso la sua molecola sintetica pensa di innescare l'apoptosi cellulare con il sale (il sodio in particolare), mentre il Professor Pagel (Università dell' Arizona) spiega che "alcuni tumori possono produrre acidi attraverso un processo conosciuto come Effetto Warburg, che incentiva la degradazione dei tessuti intorno alla massa cancerosa, favorendo così la crescita tumorale e le metastasi". (come il CICAP si affretta a puntualizzare nella sua rivista online). E noi, stiamo a guardare? Niente affatto: da noi già molti anni fa un certo Dott. Tullio Simoncini fu radiato dall'albo dei medici - come recita la motivazione ufficiale - "per aver somministrato bicarbonato di sodio a pazienti affetti da tumori". Come ormai è noto Simoncini utilizza il bicarbonato di sodio perchè è convinto che sia un'infezione fungina (di Candida Albicans) a innescare la reazione di crescita delle cellule (che non trovano altro mezzo se non quello della riproduzione esasperata, per fronteggiare l'infezione), quindi il bicarbonato di sodio, uccidendo la Candida, riavvierebbe l'apoptosi cellulare, dato che una volta scomparso il fungo, i tessuti (le famose "cellule impazzite") non avrebbero più motivo di crescere in maniera incontrollata e ricomincerebbero a morire come tutte le altre cellule. Ma se tutti usano dei sali come mai a uno onori, all'altro denari, mentre al nostro riserviamo solo scherno e persecuzioni? Federico Giovannini (Fefochip) http://sottovoce360.blogspot.it/ http://terrarealtime.blogspot.it/2014/12/se-vi-dicessero-che-con-delle-iniezioni.html?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed:+TerraRealTime+(TERRA+REAL+TIME)

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INTESTINO : inulina, ottima per il funzionamento ed assorbimento del nostro intestino

Santa Inulina, lo zucchero miracoloso che non devi conoscere altrimenti ti fa bene. Che cosa è l’inulina? Prova a recarti in una qualsiasi farmacia e chiedi: “Vorrei 250 grammi di inulina”. Credo che ti guarderebbero con sospetto e quasi certamente ti risponderebbero che ne sono sprovvisti. Una paziente di Milano non è riuscita a trovare Santa Inulina in tutte le farmacie del centro. In una di esse la risposta è stata” Si rivolga altrove, non la teniamo”. Perché mi interesso così tanto di “zucchero”? Perché esalto questo oligosaccaride introvabile? La risposta lo sai soffia nel vento. Quindi a cosa serve l’inulina e i suoi figli prediletti: i fruttoligosaccaridi (FOS)? Si tratta in buona sostanza di una fibra solubile costituita da lunghe catene di fruttosio. Possiede caratteristiche fondamentali per il corretto funzionamento ed assorbimento del nostro intestino. 1) favorisce la digestione 2) riduce i gas intestinali 3) migliora la qualità del microbiota elevando la percentuale dei batteri buoni (eubiotici ) del genere bifidobacterium diminuendo la popolazione dei batteri nocivi che producono il cancro del colon 4) aumenta la massa fecale e il numero di evacuazioni 5) aumenta l’assorbimento di calcio, ferro, magnesio. 6) è ben tollerato dai diabetici 7) riduce il colesterolo e i trigliceridi nel siero. 8) controlla la fame 9)incrementa l’energia 10) riduce il peso modulando il glucagon-like peptide (GLP). Pub Med 1 Pub Med 2 In poche parole Santa Inulina andrebbe veramente venerata. Pensa che non hai più bisogno di acquistare probiotici e fermenti lattici spesso costosissimi perché l’inulina li produce dentro di te, nutrendo il tuo microbiota, con una facilità estrema. Questa manna per i batteri intestinali, che ti ricordo pesano un chilo e mezzo e contengono cento volte il materiale genetico presente nel nostro DNA, viene definita prebiotico. Si tratta di un nutriente fondamentale per i batteri intestinali (probiotici) per la nostra salute digestiva, per il nostro assorbimento, per la prevenzione dalle malattie. Sai perché non la trovi in giro? Perché costa troppo poco, la stessa cosa accade alla vitamina D. Che strano! Barbara, consulente alimentare diplomata alla Scuola Medico Tecnica di Lugano e mia fida collaboratrice sa esattamente quanto è importante l’inulina e i fruttoligosaccaridi (FOS) per la salute dei nostri angeli in pancia, del nostro importantissimo microbiota. Dove si trova Santa Inulina? La radice di cicoria, i topinambur, i tuberi, le verdure ne sono molto ricchi. Puoi però acquistare l’inulina in polvere anche in farmacia. Quanta ne devi assumere? Attenta/o al fai da te che come al solito impera nel mondaccione. Un cucchiaino al mattino? Dipende, magari è poco o troppo e deve essere integrato da una appropriata dieta e stile di vita. Stai attento/a ad assumerne troppa perchè se sbagli gonfia il pancino. Pensa che con l'intestino in forma e lo spirito alto ti approccerai anche meglio al cammino di ricerca di te stessa /o. Santa Inulina migliora anche la profondità dell’ipnosi medica regressiva evocativa se il tuo asse intestino/cervello è in buona forma. Domande: sapevi che esisteva Santa Inulina? Hai provato a chiederla in farmacia? La stai usando e ti fa bene? Come mai cadono dalle nuvole e non la procurano? Costa troppo poco per riconoscerne il valore? Buona Vita Angelo Bona http://www.ipnosiregressiva.it/blog/545/santa-inulina-lo-zucchero-miracoloso-che-non-devi-conoscere-altrimenti-ti-fa-bene.html Riportato da : http://compressamente.blogspot.it/2014/12/santa-inulina-lo-zucchero-miracoloso.html

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