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ZANZARE : difendersi in modo naturale

LE ZANZARE….

Ci risiamo... tra poco saremo di nuovo invasi dalle zanzare. Non credere che per combattere questi insetti ci si debba sporcare le mani con prodotti chimici e insetticidi.

Vi sono, come abbiamo già avuto modo di vedere, molte soluzioni totalmente naturali, anti-zanzare completamente ecologici che permettono di liberarsi di questi fastidiosi insetti senza nessun impatto sull'ambiente e sulla nostra pelle. Ecco quelle più efficaci anche secondo mosquitoweb.it, il portale italiano completamente dedicato ai metodi di lotta alle zanzare.

Incominciamo con le trappole per zanzare. Si tratta di apparecchi capaci di attrarre le zanzare feconde in cerca di un pasto di sangue simulando la presenza di un grosso mammifero. L'inganno avviene producendo calore e anidride carbonica nella giusta quantità. Una volta attratte le malcapitate vengono aspirate da una ventola e intrappolate per sempre.

Le trappole più potenti arrivano a coprire superfici fino a 6000 mq, quelle più piccole, che non producono anidride carbonica, difendono qualche centinaio di mq. Scegli apparecchi che non producono CO2, anche se risultano meno efficaci, non contribuiscono ad aumentare la quantità di anidride carbonica immessa nell'atmosfera. Le trappole più conosciute sono Mosquito Magnet, Mega-Catch, Mosquitaire e Zanzatrap……MI FANNO SENSO….

 

LE OVITRAPPOLE FAI-DA-TE

Un luogo gradito alle zanzare (soprattutto le tigre) sono i piccoli ristagni di acqua. Quì vengono deposte le uova che durante i periodi più caldi maturano portando allo sfarfallamento degli adulti in pochi giorni. Perché allora non offrire adeguati luoghi di riproduzione che permettono la deposizione delle uova ma ne impediscono lo sfarfallamento?

Le ovitrappole sono l'ideale per interrompere il ciclo biologico di questi insetti. Per una ovitrappola è sufficiente un bicchiere di plastica nero riempito per metà di acqua e lasciato nel terreno per non più di 5 giorni. È così possibile attrarre la femmina che depone le sue uova. Dopo 5 giorni si svuota l'acqua nel terreno (NON nei tombini) e le uova che vi sono state deposte o le larve che si sono formate al contatto con il suolo e senza acqua moriranno.

PREDATORI NATURALI: GAMBUSIE E PIPISTRELLI

Se hai un laghetto artificiale puoi creare una ovitrappola gigante immettendo nell'acqua delle Gambusie. Si tratta di pesciolini molto voraci che sono ghiotti di larve di zanzare. L'acqua sarà un luogo appetibile per la deposizione delle uova e i fidati pesciolini faranno piazza pulita.

Altri predatori naturali noti per il loro appetito per le zanzare sono i pipistrelli. Per quanto siano dei simpatici animaletti bisogna segnalare che non sono così utili alla lotta contro le zanzare. Per loro fortuna non si nutrono esclusivamente di zanzare (altrimenti sarebbero già estinti) ma di tutti gli insetti che incontrano. Quindi solo una piccola percentuale delle loro prede notturne saranno zanzare. Inoltre la famigerata e fastidiosa zanzara tigre è attiva di giorno, i pipistrelli di notte, raramente si incontreranno. Malgrado questo puoi sempre adottare qualche pipistrello acquistando o costruendo una bat-box. A causa dell'urbanizzazione hanno sempre meno rifugi dove ripararsi.

 

 

Piante antizanzare: la Catambra

La natura ci viene incontro anche con le piante. La pianta antizanzare per eccellenza è la Catambra. Una invenzione tutta italiana che allontana le zanzare per un raggio d'azione pari al doppio della larghezza della chioma.

 

La Catambra è disponibile in molti formati: dalle più piccole alle più grandi che raggiungono una altezza di tre metri. Si possono anche avere in formato siepe con una forma più colonnare, con foglie distribuite lungo tutto il fusto, particolarmente adatta per proteggere balconi e terrazzi.

PROTEZIONI PERSONALI

I principi attivi naturali utili a repellere le zanzare sono molti: Citronella, Olio di Neem, estratto di geranio MEGLIO IL ROSA DEL MADAGASCAR , menta, Ledum Palustre, Aroma di Guna e molti altri. Sarebbe impossibile classificarli tutti ed indicare quale funziona meglio di altri.

L'unico accorgimento è leggere sempre attentamente l'etichetta per capire che sostanze contengono. I repellenti chimici conterranno sicuramente: DEET (o N-diethyl-m-toluamide), Icaridina (o Picaridina o) KBR3023. Attenzione perché alle volte il nome può confondere come il prodotto Orphea baby alle essenze naturali di fiori che contiene DEET.!!!!!

Abiti e tessuti repellenti

I più esigenti possono dotarsi Di abiti e tessuti repellenti. Sono disponibili lenzuola, golf e maglieria per tutte le età. I trattamenti particolari e atossici garantiscono l'efficacia anche dopo molti lavaggi. Anche se non sei dotato di questi tessuti innovativi sappi che alcuni esperimenti hanno evidenziato i colori che più attirano le zanzare (parliamo delle zanzare presenti in Italia):

·         nero (più attrattivo)

·         rosso (molto attrattivo)

·         blu (neutro)

·         verde… giallo   neutri…

·         bianco (meno attrattivo)

Irroratori naturali per ambienti aperti

Se vuoi organizzare una cenetta all'aperto e non avere fastidi puoi puntare ai repellenti d'ambiente naturali da irrorare sulle superfici intorno alla zona da proteggere (muri, vegetazione).

Quelli più conosciuti sono lo Z-stop (estratto di aglio) e Olio di Neem. Sono disponibili in flaconi da alcuni litri e miscelandoli con acqua si possono irrorare sulle superfici circostanti la zona da proteggere. Essendo naturali non hanno contro indicazioni ad essere usati dove si consumano i cibi. Al contrario diffondono un aroma "appetitoso" e mai spiacevole, soprattutto nel caso dell'estratto di aglio.

Dato che come tutti i prodotti naturali hanno una breve persistenza si usa distribuirli anche con irroratori automatici temporizzati. Tali irroratori hanno preso piede da poco negli Stati Uniti e sono convinto che a breve faranno la loro comparsa anche dalle nostre parti.

GESTIONE DEI RISTAGNI

Inutile dire che la prevenzione dei ristagni è la base della lotta alle zanzare. Ti sorprenderà scoprire quanta poca acqua ci vuole per dare origine ad un nugolo di zanzare affamate di sangue. Se nel tuo giardino ci sono tombini sede di ristagni di acqua puoi facilmente risolvere con apposite zanzariere a saracinesca.

 

Si tratta di misure totalmente meccaniche. Si applicano delle saracinesche all'interno del tombino le quali, azionate da un contrappeso, permettono il passaggio di acqua e detriti richiudendosi al termine del deflusso. Una volta chiuse impediscono alle zanzare di raggiungere l'acqua stagnante per la deposizione delle uova. Sono disponibili in diverse misure e forme in modo da adattarsi a qualsiasi tipo di scolo, il montaggio è facile e si può fare da sé. Sono disponibili anche versioni "universali" che si possono adattare ai tombini dalle forme più particolari modellando la forma con un taglierino.

Attenzione però a non abbassare la guardia scordandosi di controllare che i meccanismi siano resi inefficaci dal depositarsi di detriti. Basta una fessura libera perché esse possano proliferare.

LARVICIDA NATURALI

Per la gestione dei ristagni puoi usare un normale e sicuro larvicida. Il Bacillus Thuringiensis var. israeliensis (B.t.i) è una delle metodologie a minore impatto ambientale per il controllo delle zanzare.

Si tratta di un batterio scoperto nel 1976 in Israele. Il B.T.i. è il larvicida in assoluto più selettivo tra quelli attualmente in commercio e non ha grande attività residuale. In condizioni normali la sua attività si estende per 2-3 giorni dopo l'applicazione. In acque poco inquinate ad elevate concentrazioni ne aumentano la persistenza e la residualità. Ci sono in commercio compresse a lento rilascio che possono consentire una residualità per 20-30 giorni.

Il B.T.i. non è assolutamente in grado di propagare alcuna infezione né di dare tossicità sugli animali non interessati. Non provoca alcun effetto tossico sul sistema nervoso centrale o periferico, quando è somministrato per via orale.

Da non usare invece il rame... inquina ed è efficace solo in quantità consistenti.

RIMEDI OMEOPATICI

Un rimedio omeopatico, l'assunzione orale di Ledum Palustre rende l'odore del proprio sudore sgradevole ai sensibili recettori delle zanzare rendendolo un repellente naturale. State pure tranquilli che la variazione è percepita solo dagli insetti e non vi è nessuna evidenza olfattiva tra i nostri simili e risulta particolarmente adatto per i bambini.

 

Infine, se vengono superate tutte le protezioni e venite punti potete usare una pomata al cloruro di alluminio (al 5%) che riduce subito il prurito scongiurando le infezioni da grattamento soprattutto nei più piccoli. Oppure potete strofinare il bozzo con dell'allume di rocca o lo stesso Olio di Neem che è efficacie anche per limitare le infezioni insorte al grattamento.

Goditevi l'estate!

Mario Burgo

 

Ledum Palustre: come funziona e come usarlo per prevenire le zanzare

Il Ledum Palustre è probabilmente il rimedio omeopatico contro le zanzare più noto e utilizzato. Scopriamo allora come funziona e come usarlo per prevenire i tanto fastidiosi pizzichi.

Quando si avvicina il periodo in cui ritornano particolarmente attive le zanzare, si riaffaccia anche il problema di come difendere se stessi ma soprattutto i bambini dalle loro punture. Uno dei rimedi più utilizzati ma anche discussi in quanto a reale efficacia è il Ledum Palustre (Rhododendron tomentosum), detto anche rosmarino selvatico.

Generalmente per un effetto più mirato contro le zanzare si consiglia di utilizzare il Ledum Palustre in granuli per uso interno ma esistono anche prodotti, ad esempio spray, da spruzzare al bisogno per proteggersi dagli insetti oppure la tintura madre che si può utilizzare come soluzione per uso esterno al bisogno.

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Ledum Palustre, come funziona
Questo rimedio rende l'odore del sudore umano sgradevole alle zanzare che dunque si allontanano. Non preoccupatevi del fatto che cambi e diventi più percettibile anche per gli esseri umani perché questo non avviene. Potete utilizzarlo tranquillamente senza rischiare cattivi odori.

Come avviene per la maggior parte dei rimedi omeopatici, anche nel caso del Ledum è necessario attendere i risultati che non sono istantanei ma generalmente si notano dopo qualche giorno o settimana dall'assunzione.

Ledum Palustre, come usarlo
Innanzitutto bisogna specificare che questo rimedio omeopatico andrebbe iniziato un po’ di tempo prima rispetto al momento in cui si desidera proteggersi dalle zanzare. Se ad esempio avete in previsione un viaggio in paesi esotici, potete iniziare a prendere il Ledum Palustre anche qualche settimana prima della partenza.

Per una generica protezione dalle zanzare nella stagione estiva si può anche assumere a partire da maggio e fino al momento in cui questi insetti smettono di proliferare (generalmente settembre).

I granuli si devono far sciogliere lentamente sotto la lingua, lontano dai pasti e soprattutto dal caffè. Non bisogna toccarli con le mani e usare nella vicinanza alimenti o dentrifrici alla menta, canfora o liquirizia che possono limitarne l’effetto.

Il Ledum palustre è disponibile in granuli di diverse concentrazioni (CH) da 3 a 200 CH. Si può scegliere ad esempio:

·         diluzione 5CH o 9CH: in questo caso si assumono generalmente 3 granuli per 3 volte al giorno

·         diluizione 30 CH: sempre tre volte al giorno

·         dose unica da 200 CH

Per sapere come è meglio assumere il Ledum Palustre in base alle vostre esigenze consultate un medico omeopatico o chiedete consiglio ad un farmacista esperto. Anche e soprattutto nel caso vogliate sperimentare l’effetto di questo rimedio sui bambini, vi consigliamo di rivolgervi ad un omeopata che vi indicherà la dose e la diluzione più adatta all’età e alla situazione del vostro bambino.

Ricapitolando il Ledum Palustre:

·         Puo essere assunto in granuli più volte al giorno o in dose unica

·         Si trova in diverse diluizioni fino alla 200 CH

·         Va assunto lontano dai pasti, sciolto sotto la lingua e senza toccare i granuli con le mani

·         Bisogna iniziare a prenderlo prima del vero e proprio periodo delle zanzare

·         Quando si segue una cura omeopatica bisogna evitare l'utilizzo di dentrifrici alla menta, canfora e liquirizia

·         Per assumerlo al meglio chiedete sempre consiglio ad un omeopata

Ledum Palustre, dove trovarlo
I granuli omeopatici di Ledum Palustre si trova disponibili in tutte le farmacie mentre in erboristeria e online potete acquistare anche altri tipi di prodotti che sfruttano il potere repellente di questa pianta contro le zanzare: spray, creme, tintura madre, braccialetti e altro.

 

Ledum palustre: funziona davvero?
Come può avvenire nel caso dei rimedi omeopatici, non sempre il risultato arriva soprattutto se non si è chiesto il parere ad un esperto. C’è quindi chi ritiene il Ledum palustre un ottimo rimedio contro le zanzare e chi invece, pur avendolo provato, non ha ottenuto molti risultati.

Per quanto riguarda gli omeopati stessi, poi, non tutti ritengono giusto utilizzare il Ledum con queste modalità contro le zanzare.

Il Ledum palustre, comunque, agisce in maniera diversa da soggetto a soggetto, a volte si riesce a diminuire le punture delle zanzare ma è necessario comunque spruzzare sulla pelle qualche prodotto a base di Ledum Palustre o altre sostanze naturali dall’effetto repellente.

Ledum palustre, altri utilizzi
Come tutti i rimedi omeopatici anche il Ledum Palustre è indicato in molte situazioni. Non solo per prevenire le punture di zanzare ma anche ad esempio come rimedio per artriti e artrosi e in generale per trattare problemi alle articolazioni. Come sempre va chiesto consulto ad un’omeopata che potrà indicare questo oppure altri rimedi in base alla problematica oltre che alle caratteristiche e alla costituzione del paziente.

Ledum palustre, curiosità
Già nell’antichità il Ledum palustre era considerato un’insetticida naturale. Ad esempio in Finlandia si utilizzavano le foglie secche di questa pianta, si riducevano in polvere e poi si aggiungeva un po’ di birra per conservarlo più a lungo.

E se le zanzare nonostante i rimedi naturali vi hanno ugualmente punto potete lenire i fastidi ed evitare gonfiore e arrossamento provando alcuni dei sistemi che trovate nel nostro articolo dedicato ai rimedi naturali per le punture di zanzare.

Francesca Biagioli

 

10 modi per diventare invisibili per le zanzare

Le zanzare vi tormentano e non riuscite a trascorrere una serata tranquilla all'aperto? Diventare invisibili per le zanzare non è una missione impossibile.

Basta scegliere gli accorgimenti e i rimedi naturali giusti per allontanarle. In questo modo eviterete gran parte delle punture di zanzara e non dovrete affrontare il fastidio del prurito.

1) Usare un cerotto antizanzare

Un progetto in crowdfunding nato lo scorso anno ha avuto al centro la creazione di Kite Patch, un cerotto antizanzare atossico progettato per proteggere le popolazioni in via di sviluppo dalle malattie trasmesse dalle zanzare, come la malaria e la febbre Dengue. Il cerotto promette di rendere invisibile alle zanzare chi lo indossa per 48 ore. Qui altre info.

2) Diffondere o applicare oli essenziali

Alcuni oli essenziali sono più efficaci di altri per allontanare le zanzare e per proteggerci dalle loro punture. Li potrete utilizzare per l'aromaterapia, in un diffusore apposito, in modo che il loro profumo ripari le stanze della vostra casa dall'arrivo delle zanzare. Oppure li potrete applicare sulla pelle dopo averne diluite poche gocce in olio vegetale. Tra gli oli essenziali antizanzare troviamo quelli di lavanda, eucalipto, geranio e citronella. Qui l'elenco completo.

 

3) Sfruttare una nuova molecola

Uno studio condotto di recente dall'Usda ha individuato una nuova molecola, che prende il nome di 1-methylpiperazine e che agisce impedendo alle zanzare di riconoscere l'odore dell'uomo, da cui vengono guidate verso la nostra pelle. Si tratta di una sostanza in grado di inibire parzialmente l'olfatto delle zanzare, agendo in maniera selettiva. Grazie alla nuova molecola potremo dire stop a insetticide e prodotti antizanzare potenzialmente nocivi?

4) Preparare uno spray antizanzare ecologico

Potrete preparare uno spray antizanzare ecologico da vaporizzare sulla pelle a base di oli essenziali. Per ottenerla vi serviranno acqua distillata, alcool del tipo alimentare che si utilizza per preparare liquori e oli essenziali a scelta tra quelli di geranio, lavanda, menta, limone, melissa, Tea Tree e eucalipto. Leggi anche: Spray antizanzare ecologico fai-da-te

5) Vaporizzare acqua floreale di geranio …OTTIMO IL GERANIO ROSA DEL MADAGASCAR DEL NOSTRO AROMOTERAPEUTA

I fiori di geranio e l'olio essenziale di geranio sono entrambi rimedi adatti per allontanare le zanzare che non amano il loro profumo. Infatti il geranio è tra le piante antizanzare che potreste coltivare in balcone e sul davanzale per allontanare le zanzare. Un rimedio naturale da applicare sulla pelle o da vaporizzare nell'ambiente è l'acqua floreale di geranio, nota anche come idrolato di geranio, che potrete acquistare su internet o in erboristeria.

) Non bere birra

Alcuni studi recenti hanno provato a descrivere le caratteristiche della vittima preferita delle zanzare. Pare che le zanzare siano più attratte da coloro che hanno appena bevuto una birra. È possibile che, dopo aver bevuto la birra, la loro pelle sia più calda e dunque, anche per questioni olfattive oltre che di temperatura, tenda ad attirare di più le zanzare.

Leggi anche: Zanzare: scopri perché sei la loro vittima preferita

) Indossare abiti di colore chiaro

Le vittime preferite delle zanzare, oltre a bere birra, indossano abiti di colore rosso o comunque vivaci, oppure scuri, come il nero e il blu, ancora una volta secondo le ultime evidenze portate alla luce dagli esperti. Anche le donne in gravidanza e chi si trova in sovrappeso sarebbero tra i bersagli prediletti per le zanzare. Sperimentare non costa nulla: nelle sere d'estate provate ad indossare abiti chiari per valutare eventuali benefici.

) Usare una zanzariera portatile

E se proprio non riuscite a trovare una soluzione più comoda al problema delle zanzare, ecco in arrivo la zanzariera portatile. Così potrete sedervi tranquilli sulle panchine del parco a leggere un libro nelle sere d'estate, o semplicemente in giardino. Se la presenza di zanzare è davvero fastidiosa e insistente, forse una zanzariera portatile potrebbe fare al caso vostro.

 

Marta Albè

Greenme.it

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RENI : COME DARE BENESSERE AI RENI

Sono la sede dell'energia vitale, ci parlano del nostro rapporto con la paura, amano le cure termali, sanno parlarvi attraverso il colore e la quantità di urina. Piccoli consigli per il benessere dei reni

 

Funzioni e importanza dei reni
I reni sono preziosi per un'infinità di motivi: ripuliscono, filtrano, regolano la concentrazione plasmatica e non solo.

I reni eliminano i prodotti organici di scarto; l’urea e l’acido urico sono infatti rifiuti azotati che se rimanessero nel corpo danneggerebbero l’organismo.

Si tratta di cataboliti, veri e propri residui del metabolismo. I reni inoltre sono molto importanti per l'equilibrio dei sali minerali, soprattutto degli elettroliti; in altre parole, la concentrazione di sodio, potassio, cloro e altri ioni nel plasma dipende direttamente dai reni. Allo stesso modo, anche il pH ematico, il livello di acidità o alcalinità del sangue, dipende dai reni.

Quando il corpo si intossica, i reni collaborano con il fegato nell'opera di depurazione dell'organismo. L'intossicazione di cui stiamo parlando può avvenire su diversi piani: farmaci, sostanze alcoliche, ma - e ci teniamo a ribadirlo - anche pensieri.  

Trattarsi con il Reiki, specie le posizioni sui reni ,e’ davvero davvero di grande aiuto…e ogni mese trattarsi con i cosidetti 4/5 trattamenti lunghi e’ un’ottima prevenzione e cura! 

L'acqua e gli alimenti giusti per il benessere dei reni 
Quale acqua bere? Quanta? Siamo. Se scegliete l'acqua in bottiglia, contenitori in vetro sarebbero preferibili. Fate attenzione al pH, cioè al grado di alcalinità/acidità. Certo, se siete grandi consumatori di carne, l'acqua diventerà un dettaglio, perché vi troverete sempre ad avere un livello di acidità non indifferente. Tenetene conto.  

La formazione di calcoli renali è strettamente legata all'idratazione. I depositi solidi sono di vari tipi: lisci e scuri (a base di acido urico), giallini (a base di fosfati o carbonati), bianchi e acuminati o a composizione mista.

Quando l'apporto di acqua è scarso nel corpo si crea del muco che favorisce il deposito. Per questo occorre che il corpo riceva sempre la giusta dose di liquidi, e per liquidi intendiamo solo pura e semplice acqua, non il latte, i succhi, le varie bevande il lattina o bottiglia; tenete presente che, volendo andare agli estremi, anche tè e tisane sono liquidi che il corpo deve fare un piccolo sforzo per riconoscere. Quindi Acqua !

Toccasana per i reni: le cure termali. L'acqua aiuta l'acqua, si direbbe e il calore è davvero alleato di questi organi (non eccessivo e prolungato). 

Per aiutare la depurazione dei reni occorre limitarsi - se non eliminare del tutto - nel consumo di cioccolato, pomodori, latte, formaggi.

In estate, mangiate anguria o melone ma sempre separatamente, via da altre combinazioni alimentari. Preferite un'alimentazione vegetale, biologica, integrale.

Mangiate con moderazione. Tra gli alimenti che favoriscono il lavoro dei reni sono tutte le piante della famiglia delle liliacee, cioè cipolle, cipollotti, porri, erba cipollina.

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Riposo, cura del corpo e della psiche
Camminate molto. Non fate sforzi fisici eccessivi. Tra le tecniche yoga che rafforzano i reni vi consigliamo delle posizioni che favoriscono l'eliminazione delle tossine come la famosa Bhujangàsana o posizione del cobra (che tonifica anche ovaie e utero) oppure Makiasana parziale o riposo del coccodrillo.

Un massaggio delicato da una persona con cui lo scambio è buono sulla zona renale, che copra entrambe le logge, è sempre un toccasana meglio se con oli essenziali purissimi.

Anche un massaggio ai piedi, secondo i dettami della riflessologia plantare, puon dare benefici ai reni.

Via da tutte le attività che vi "bruciano" l'energia. Non perdete tempo a bere alcolici in serate tutte uguali, non esponetevi a musica alta e tutta uguale, poco vitale, andate a dormire presto. Non che dobbiate diventare monache o monaci, ma tenete sempre in considerazione che sonno, buona alimentazione e giusto movimento sono amici dei reni.

Infine, un consiglio illustre che fa un gran bene ai reni sul versante psicosomatico e che proviene direttamente da una psichiatra svizzera considerata la "mamma della psicotanatologia", avendo esplorato a fondo il legame tra la vita e la morte. I suoi scritti si basano sull'osservazione diretta e le testimonianze dei suoi stessi pazienti, nonché sulla sua esperienza personale. Questa frase racchiude bene lo spirito che aiuta i reni e dona loro grande forza: 

"Dobbiamo imparare a non avere paura. Se solo si conserva apertura mentale, senza alcuna paura, potremo avere grande capacità d'introspezione e grandi rivelazioni. Può accadere a ciascuno di voi che siete qui. Non occorre che andiate da un guru o in India, o che seguiate un corso di meditazione trascendentale." (Elizabeth Kubler-Ross, "La morte e la vita dopo la morte"). 

I rimedi dei dolori ai Reni
Salvo patologie che necessitano di cure farmacologiche specifiche, i disturbi che causano dolori alla fascia renale sono di facile gestione, con rimedi molto semplici.

·         Bere sempre molto. Nella stagione fredda qualche bevanda calda è maggiormente consigliata: tisane a base di uva ursina, pilosella, verga d’oro, gramigna sono tutti rimedi che aumentano la diuresi, aiutano i reni a filtrare meglio e disinfettano le vie urinarie.

·         Tenere la schiena ben protetta e al caldo. Bandiamo quindi la moda ormai superata di pantaloni a vita bassa e pelle a vista. In inverno soprattutto prediligiamo una maglietta intima che copra bene la parte lombare e ne prevenga colpi d’aria o di freddo. Il calore protegge i reni!

·         Alla sera se i reni sono particolarmente indolenziti potete applicare un vecchio rimedio molto efficace: sale grosso caldo avvolto in un panno direttamente sulla fascia lombare. Si prepara in una padella a fondo largo antiaderente: un kilo di sale grosso a fuoco lento per qualche minuto si scalda velocemente, fate attenzione a non farlo imbrunire. Versatelo in un sacchetto grande, come la fodera di un guanciale e poi arrotolatelo e posizionatelo. I cristalli di sale possiedono la proprietà di rilasciare calore per lungo tempo e nel contempo di assorbire l’umidità.

·         Yoga: posizione della candela: è un’asana molto semplice che i meno esperti possono fare di fronte ad una parete di sostegno. In questa posizione diamo un po’ di ristoro ai nostri organi interni sottoposti alla forza di gravità. Alleggeriamo i reni, togliamo pressione alle vertebre, aiutiamo la riossigenazione cellulare, il ritorno venoso degli arti inferiori; è un’asana defaticante.

http://www.cure-naturali.it/salute-organi/4468/consigli-per-benessere-dei-reni/4760/a

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VAGINOSI BATTERICA: SINTOMI E PRINCIPALI RIMEDI

Quando parliamo di vaginosi batterica parliamo di infezione vaginale, che può essere causata da vari fattori:


> Alterazione della flora batterica vaginale generalmente ricca di lattobacilli e modificazione del pHche dovrebbe essere leggermente acido per mantenere l’ambiente protetto dall’attacco dei batteri.

> presenza di batteri patogeni come la Gardnerella Vaginalis, principale causa delle vaginosi e che predilige gli ambienti alcalini.

> rapporti sessuali non protetti e promiscui mettono a repentaglio la salute vaginale. Lo sperma può inibire l’apporto probiotico dei lattobacilli e indebolire così la flora batterica.

>  cure farmacologiche a base di antibiotici depauperano flora batterica intestinale e vaginale.

> scorretta igiene intima, con detergenti troppo aggressivi, che attaccano la naturale protezione delle parti sia interne sia esterne.

 

 

I video di deabyday

 
 

Leggi anche Prurito intimo, rimedi naturali per alleviarlo >>
 

 

 
 

Sintomi della Vaginosi batterica
I sintomi sono spesso confondibili con altre patologie che riguardano l’apparato vaginale. E’ quindi opportuno chiedere la diagnosi del ginecologo e non affidarsi ad una sorta di autolettura che potrebbe portare all’utilizzo di rimedi da banco errati, che non risolvono la problematica, ma anzi possono addirittura innescare recidive sempre più aggressive.

I sintomi principali della vaginosi batterica sono:

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> Perdite vaginali biancastre, spesso abbondanti e gelatinose

> Cattivo odore vaginale provocato dal catabolismo di aminoacidi come la cadaverina e la putrescina

> Possibili pruriti, anche se generalmente sono ascrivibili soprattutto ad un’infezione di natura fungina

 

 

 
 

Rimedi contro la Vaginosi Batterica
E’ fondamentale affidarsi al proprio ginecologo per un’accurata diagnosi. Generalmente la vaginosi batterica richiede l’uso di specifici antibiotici.

Esiste tutta una serie di rimedi da assumere sia per bocca sia da applicare localmente e nel caso anche il partner deve sottoporsi allo stesso trattamento.

Possiamo prevenire l’insorgenza di un ambiente atto ad accogliere batteri patogeni con una corretta igiene intima, utilizzando prodotti non aggressivi che mantengano il giusto grado di acidità del pH.

Non utilizziamo irrigazioni per la detersione interna perché depauperano la flora vaginale e possono trasformasi in conduttori degli agenti patogeni verso l’utero.

La biancheria intima deve essere di cotone o fibre naturali, evitiamo slip sintetici che possono provocare irritazioni e pruriti.

Favoriamo l’utilizzo ciclico di probiotici per aumentare la quota di batteri buoni ad arricchire la flora batterica intestinale e vaginale.

L’uso del profilattico protegge oltre che da malattie sessualmente trasmissibili anche dall’alterazione del pH vaginale da acido a basico dovuto allo sperma.

http://www.cure-naturali.it/salute-organi/4468/vaginosi-batterica-sintomi-e-principali-rimedi/8407/

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Depressione : cure naturali

Dr. Joseph Mercola

Sono 1 su 20 gli americani di età superiore ai 12 anni che combattono contro la depressione1 e un 11% della popolazione degli Stati Uniti di età superiore ai 12 anni è sotto antidepressivi2. Questo, nonostante le prove schiaccianti che dimostrano come gli antidepressivi non sono migliori rispetto al placebo in termini di efficacia. Come osservato in un articolo del 2014 sugli antidepressivi e l’effetto placebo, pubblicato sulla rivista Zeitschrift Fur Psychologie:3

“Si suppone che gli Antidepressivi lavorino correggendo uno squilibrio chimico, in particolare, la mancanza di serotonina nel cervello. Infatti, la loro presunta efficacia è la prova principale per la teoria dello squilibrio chimico.

Ma l’analisi dei dati pubblicati e dei dati non pubblicati, dati che sono stati nascosti da aziende farmaceutiche, rivela che la maggior parte (se non tutti) i benefici sono dovuti all’effetto placebo …


Anche la piccola differenza statistica tra antidepressivi e placebo può essere un effetto placebo potenziato, a causa del fatto che la maggior parte dei pazienti e dei medici nei suddetti studi hanno poi aperto il cieco con successo”.
La teoria della serotonina è stata smentita
Una ricerca4,5 pubblicata nel 2009 ha aggiunto ulteriori prove alla già grande quantità di risultati a riprova che la teoria della serotonina bassa è scorretta, in quanto hanno trovato forti indicazioni a prova che la depressione in realtà inizia molto prima nella catena degli eventi del cervello. In sostanza, i farmaci si concentrano solo sull’effetto e non sulla causa.

Più recenti ricerche sui meccanismi che provocano ansia e fobie sociali hanno focalizzato il trattamento farmacologico convenzionale sugli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI). Come si è visto, questi problemi di salute mentale sono in realtà legati ad elevati livelli di serotonina nell’amigdala, non bassi livelli.6,7,8,9 La vostra amigdala è la sede delle emozioni primitive come la paura. Più serotonina viene prodotta in questa zona, più ansiosi ci si sente.


Questo aiuta a spiegare perché alcuni pazienti depressi finiscano per sentirsi più ansiosi rispetto a prima di prendere gli antidepressivi stimolatori di serotonina. Come indicato nel documento di cui sopra:

“La teoria della serotonina è così vicina all’essere smentita più di qualsiasi altra teoria nella storia della scienza. Invece di curare la depressione, i comuni antidepressivi possono indurre una vulnerabilità biologica che da alle persone più probabilità di diventare depressi in futuro.”


Vitamine e integratori aumentano l’efficacia degli antidepressivi
Un recente studio10 solleva ancora più domande sull’efficacia degli antidepressivi.

La meta-analisi, pubblicata sull’American Journal of Psychiatry, ha scoperto che alcuni integratori alimentari hanno amplificato l’efficacia di diverse classi di antidepressivi, compresi gli SSRI, gli inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI) e gli antidepressivi triciclici.

Un totale di 40 studi clinici sono stati inclusi nella revisione, e quattro integratori – olio di pesce, vitamina D, metilfolato (una forma efficace di acido folico), e S-adenosilmetionina (SAMe) – si è visto che aumentavano l’impatto del farmaco rispetto a quando veniva assunto solamente il farmaco (senza l’associazione dell’integratore).

L’olio di pesce – in particolare il grasso EPA – ha prodotto il miglioramento più significativo. Studi condotti sull’uso di creatina, zinco, vitamina C, triptofano (un aminoacido), e acido folico (B9) hanno prodotto risultati misti. Come riportato da Scientific American:11

“Secondo alcune stime, i due terzi non rispondono al primo antidepressivo che assumono e l’altro terzo non riesce ad ottenere un miglioramento dopo vari tentativi di trattamento.

Le implicazioni sono che i medici e i pazienti possono prendere in considerazione di aggiungere dosi terapeutiche di nutrienti, ad esempio l’omega-3, come potenziale approccio a basso costo per contrastare la depressione nelle persone che non rispondono ai farmaci antidepressivi – spiga il dottor Jerome Sarris.”
Gli integratori potrebbero essere gli unici responsabili dei miglioramenti?
Secondo gli autori, “molti più pazienti nei vari studi hanno mostrato un miglioramento dell’umore, quando venivano loro prescritti gli omega-3 del pesce, metilfolato, vitamina D e integrazione di SAMe in combinazione con farmaci antidepressivi, rispetto a quelli che hanno preso solo i farmaci.”12

Che cosa realmente manca qui è un confronto tra chi assume solo gli integratori, chi solo il farmaco, e chi assume entrambi.

Considerando il fatto che gli antidepressivi hanno dimostrato di non essere migliori rispetto al placebo, e possono addirittura peggiorare la depressione in alcune persone, probabilmente i pazienti dovrebbero sperimentare gli stessi se non migliori risultati prendendo soltanto gli integratori, senza i farmaci.

Se fosse davvero così, allora perché rischiare la salute prendendo un antidepressivo? Infatti, altri studi hanno dimostrato che, soltanto assumendo gli omega-3 e la vitamina D questi possono aiutare a migliorare la salute mentale.

Abbassare l’infiammazione cronica riduce la depressione
Una probabile teoria sul motivo per cui funzionano è perché questi integratori aiutano a combattere l’infiammazione e lo stress ossidativo, non solo nel cervello ma anche nel vostro intestino.

La depressione è spesso associata ad

Infiammazioni gastrointestinali
Malattie autoimmuni
Malattie cardiovascolari
Malattie neurodegenerative
Diabete di tipo 2
Cancro
Un’infiammazione cronica di basso grado è un importante fattore che contribuisce a tutte queste patologie, portando i ricercatori ad affermare che “la depressione può essere una manifestazione neuropsichiatrica di una sindrome infiammatoria cronica” e che la causa primaria di infiammazione può essere una disfunzione dell’asse intestino-cervello.13

Un numero crescente di studi clinici ha infatti confermato che il trattamento dell’infiammazione gastrointestinale con

Probiotici
Omega-3
Vitamine del gruppo B
Vitamina D
può migliorare i sintomi della depressione attenuando stimoli pro-infiammatori al cervello che hanno origine nell’intestino.14

La Vitamina D è il più potente antidepressivo naturale
Omega 3 – L’elisir per la salute cardiovascolare e cerebrale
Come la lamentela riprogramma il cervello verso ansia e depressione
Nota. Altri integratori utili sono la rhodiola rosea e l’inositolo. Va detto anche che in alcuni casi la depressione può avere a che fare con un conflitto profondo irrisolto e che quindi è necessario seguire un trattamento psicologico o olistico che miri al risolvimento della propria situazione interiore.

Inoltre il Dr. Angelo Bona da conferma di queste ricerche affermando nel suo sito:

“Molti  miei pazienti trattati con alti livelli di vitamina D e di omega-3 EPA e DHA guariscono dal panico e dalla depressione eliminando gli antidepressivi.”

https://www.dionidream.com/integratori-naturali-depressione/

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Unghie incarnite: cause e rimedi naturali per combatterle

Tra i diversi disturbi che si possono riscontrare a carico dei piedi, quello delle unghie incarnite è il più comune. Ecco come curarle in modo naturale.

L’onicocriptosi, così si chiama la condizione delle unghie incarnite, non è altro che una crescita innaturale dell’unghia che determina la penetrazione di quest’ultima nella carne circostante. Le conseguenze sono dolorose e possono sfociare in: gonfiore della falange, sanguinamento, formazione di pus e di infezioni difficili da mandar via.


In alcuni casi, infatti, la presenza di un’unghia incarnita particolarmente recidiva può richiedere l’intervento chirurgico.

Cosa causa le unghie incarnite

Tra le cause più comuni che possono portare alla formazione dell’unghia incarnita troviamo:

tagliare le unghie troppo corte o in maniera esagerata nei bordi. Questo incoraggia la pelle circostante a ricrescere, ricoprendo l’unghia;
scarpe o calze scomode o troppo strette. In questi casi, si genera una forte pressione sulla pelle che comporta lacerazioni e la formazione di infezioni;
sudorazione eccessiva o scarsa igiene che fa diventare la pelle troppo facile e la espone maggiormente alle lacerazioni create dall’unghia;
lesioni o traumi;
infezioni;
diabete;
fattori di predisposizione.
Rimedi naturali per le unghie incarnite

Quando si ha a che fare con le unghie incarnite, la scelta migliore è sempre quella di consultare uno specialista. Tuttavia, esiste una serie di rimedi naturali che possono aiutare ad alleviare i fastidi o curare la parte se la problematica è lieve. Vediamo quali.

 

1. Sale di Epsom
Il sale di Epsom, come abbiamo avuto modo di vedere, ha una gamma di usi molto varia. C’è chi lo consiglia anche per trattare il problema delle unghie incarnite, anche se ci sono pareri contrastanti sulla sua effettiva efficacia. In questi casi, la sua utilità è quella di ammorbidire la pelle della zona interessata, rendendo più semplice l’estrazione dell’unghia. Il trattamento prevede di mettere ammollo in acqua, in cui è stato sciolto il sale di Epsom, per circa 15-20 minuti, due volte al giorno.

2. Aceto di mele
L’aceto di mele è un rimedio infallibile per una molteplicità di condizioni. Nel caso delle unghie incarnite, viene utilizzato mescolando qualche cucchiaio di aceto in acqua e lasciando in immersione i piedi per una decina di minuti. L’aceto è un antisettico e un disinfettante naturale.

3. Olio essenziale di origano
L’olio essenziale di origano è considerato un antibatterico e un antisettico e fornisce un rapido sollievo dal dolore. Mescolato con un olio vettore, può essere applicato sull’unghia incarnita.

4. Sale e bicarbonato
Sale e bicarbonato sono utili per effettuare dei pediluvi che fungano da emollienti per la pelle dell’unghia. In fase preventiva, aiuta a evitare che l’unghia si incarni. Se il problema già esiste, aiuta a contenere gonfiore e infezione.

5. Malva
Un impacco creato con foglie fresche di malva è un utile rimedio lenitivo e disinfiammante. Per realizzare l’impacco, bastano delle foglie fresche provenienti dalla pianta, scottate in acqua e ridotte in poltiglia. A questa andranno aggiunte 3-4 gocce di olio di oliva. Amalgamate bene e mettete l’impacco sull’unghia incarnita, avvolgendo con una garza. Tenetelo per 30 minuti e poi risciacquate con acqua tiepida.

 

6. Tea tree oil
L’olio essenziale di Tea Tree è utile come prevenzione, per rimuovere la pelle in eccesso ed evitare che l’unghia si incarni. Va usato mescolato a un cucchiaino di olio extravergine d’oliva per i lavaggi quotidiani.

7. Pomodoro
La polpa di pomodoro, sembra bizzarro a dirsi, è uno dei rimedi più usati dalle nostre nonne per curare l’infiammazione causata dalle unghie incarnite. La polpa di pomodoro va applicata con una garza sterile sulla parte interessata e risciacquata dopo qualche minuto con abbondante acqua. È una soluzione antibatterica e disinfiammante.

Ricordate inoltre di indossare sempre scarpe comode, che non creino pressioni sulla parte e di tenere asciutto e pulito il piede dove è presente l’unghia incarnita.

Se dopo aver provato con questi rimedi naturali il problema persiste, anche dopo un paio di giorni, non esitate a contattare uno specialista.

https://www.ambientebio.it/rimedi-naturali/unghie-incarnite-cause-e-rimedi-naturali/

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