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Categoria: "Notizie scottanti"

Quante donne al mondo possono dire: il corpo e' mio ?

Quante donne al mondo possono dire “il corpo è mio”?

Un recente rapporto del'ONU risponde con una serie di numeri: 43 paesi non hanno una legge sullo stupro perpetrato dal partner cosi'
milioni di donne vengono ogni giorno stuprate dai propri partner

Premesse
Milioni di persone, spiega il rapporto, «sono private ​​dei loro diritti di autodeterminazione», compreso quello di rifiutarsi di avere rapporti sessuali, quello di scegliere con chi sposarsi, di decidere quando avere un figlio o di rivolgersi a un servizio sanitario ogni volta che ne hanno bisogno.

«Abbiamo il diritto inalienabile di scegliere che cosa fare del nostro corpo, per proteggerlo, prendercene cura ed esprimerci attraverso di esso come riteniamo opportuno. La nostra qualità di vita dipende da questo. La nostra stessa vita dipende da questo», si dice: essere in grado «di dire “sì”, “no” o “Questo è il mio corpo e questa è la mia scelta”» è il fondamento «per una vita dignitosa e indipendente».

Per molte donne, invece «il loro corpo non è loro». E «privare donne e ragazze del diritto ad autodeterminarsi è inaccettabile». Una delle cause più profonde della mancanza di autonomia è la discriminazione di genere «che riflette e perpetua i sistemi di potere patriarcale». Quando le norme sociali sono sessiste, i corpi delle donne «diventano oggetto di un controllo esterno» rappresentato dai partner, dalla famiglia o dai governi e dalle leggi: «Le norme discriminatorie possono essere rafforzate da istituzioni politiche, economiche, legali e anche sociali, come scuole e media, servizi sanitari, compresi quelli che forniscono assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva». Questi servizi possono infatti mettere a rischio l’autonomia delle donne e delle ragazze «a causa della loro scarsa qualità e della loro incapacità di soddisfare tutte le loro esigenze».

A molte, i diritti di autodeterminazione vengono rifiutati a causa della loro origine etnica, del loro genere, del loro orientamento sessuale, della loro età o della loro eventuale disabilità. Quando invece le donne e le ragazze sono libere di scegliere sul loro corpo, non guadagnano solamente autonomia, ma anche migliori condizioni in termini di salute e istruzione, reddito e sicurezza.

In questo processo di liberazione, spiega il rapporto, «gli uomini dovrebbero essere degli alleati». Dovrebbero essere più numerosi quelli che decidono di prendere le distanze dai sistemi che sanciscono «il loro privilegio e il loro potere dominante scegliendo stili di vita più giusti e armoniosi». La lotta contro la discriminazione è un’azione, non una sottrazione: «l’accondiscendenza» è infatti «sinonimo di complicità». E il risultato, conclude il rapporto, «è un mondo più giusto e più favorevole al benessere dell’umanità, cosa che avvantaggia ognuna e ognuno di noi».

Il potere di prendere decisioni autonome sul proprio corpo è misurabile?
Il concetto di autonomia sul proprio corpo è strettamente legato a quello di consenso: significa avere il potere e la possibilità di decidere del proprio corpo e del proprio futuro, senza violenze né coercizioni.

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– Leggi anche: La violenza sessuale e il consenso

Nel 2015, le Nazioni Unite hanno adottato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma di azione sottoscritto dai governi dei 193 paesi membri e composto da 17 obiettivi. Il quinto di questi obiettivi è la parità di genere, che comprende a sua volta diversi altri traguardi più specifici, tra cui l’accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti in ambito riproduttivo.

L’Agenda, per la prima volta a livello internazionale, ha fissato anche degli indicatori per monitorare i progressi fatti dai vari governi in questo ambito. Uno di questi, il 5.6.1, vuole misurare la percentuale di donne che, nella fascia di età 15-49 anni, prendono decisioni informate su rapporti sessuali, uso dei contraccettivi e cura della salute riproduttiva.

L’indicatore 5.6.1 si basa sulla risposta data dalle donne a tre domande: chi decide di solito in che modo tutelare la tua salute? Chi decide di solito se devi assumere o meno dei contraccettivi? Puoi dire di no a tuo marito o al tuo partner, se non vuoi avere un rapporto sessuale? Solo quando le scelte sono libere in tutti e tre questi ambiti si può parlare di autonomia nella salute riproduttiva e del potere di esercitare i diritti riproduttivi, dice il rapporto UNFPA.

Il rapporto dice anche che le informazioni raccolte fino ad oggi in 57 paesi, la maggior parte dei quali si trova nell’Africa subsahariana, mostrano che solo il 55 per cento delle donne ha piena autonomia decisionale sulla propria salute, sulla contraccezione e sul dire sì o no a un rapporto sessuale. In Mali, Niger e Senegal, oltre il 90 per cento delle donne è privata della propria autonomia fisica.

Il rapporto dice anche che, sebbene i dati attualmente a disposizione coprano solo un paese su quattro del mondo, il quadro della situazione è «allarmante», per milioni di donne e ragazze.

https://www.ilpost.it/2021/04/24/donne-il-corpo-e-mio-unfpa/

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Se continua a ignorare quello che succede alla Terra, l'umanita rischia l'estinzione

Se continua a ignorare quello che succede alla Terra, l'umanità rischia l'estinzione

FONTE:
SCITECHDAILY

tradotto: Di Salvo Privitera 28 Aprile 2021, Ore 11:49

Il nostro pianeta sta sicuramente passando un periodo non troppo roseo: tra il cambiamento climatico, l'inquinamento e l'estinzione di numerose specie. Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Conservation Science, avverte di un "orribile futuro" in cui assisteremo ad estinzioni di massa e forse anche la fine dell'umanità.

"L'umanità sta causando una rapida perdita di biodiversità e, con essa, la capacità della Terra di supportare la vita complessa", afferma in un comunicato stampa l'autore principale ed ecologo della Flinders University Corey Bradshaw. Nonostante il problema, nessuno sembra dargli l'importanza che merita, venendo messo in secondo piano.

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Il problema è che i sistemi politici ed economici del mondo sono progettati per concentrarsi su sfide e vantaggi a breve termine, secondo gli autori dello studio, facendo sì che i problemi a lungo termine del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e della distruzione ecologica non vengano affrontati.

"La portata delle minacce alla biosfera e tutte le sue forme di vita è così grande che è difficile da afferrare anche per esperti ben informati", continua Bradshaw nel suo comunicato. "Il problema è aggravato dall'ignoranza e dall'interesse personale a breve termine, con la ricerca della ricchezza e degli interessi politici che ostacolano l'azione che è cruciale per la sopravvivenza".

Dan Blumstein, ecologo dell'Università della California, a Los Angeles, ha affermato che il documento è "spaventoso", oltre a essere una questione di vita o di morte.

FONTE:
SCITECHDAILY

FONTE:
SCITECHDAILY,com

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NUOVE CURA PER LA LEUCEMIA NIENTE CHEMIO iniziale per le leucemie linfoblastiche

NUOVE CURA PER LA LEUCEMIA, NIENTE CHEMIO iniziale per le leucemie linfoblastiche

Roma – La leucemia linfoblastica ‘Philadelphia positiva’ e’ stata considerata, prima dell’avvento dei farmaci basati sugli inibitori delle tirosin chinasi, tra le leucemie a prognosi peggiore.

Ora e’ in fase di sperimentazione una nuova terapia che permetterebbe “una sopravvivenza globale del 95% a 18 mesi”, un successo che migliora significativamente i risultati delle cure ad oggi applicate.

Il nuovo trattamento non utilizza la chemioterapia nelle fasi iniziali della terapia, ma la combinazione di un inibitore delle tirosin chinasi (dasatinib) e di un anticorpo (blinatumomab).

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A dimostrarne questa efficacia preliminare e’ uno studio pubblicato sulla rivista scientifica New England Journal Medicine, che vede tra i suoi autori Nicola Fracchiolla, responsabile del Programma Leucemie acute dell’Unita’ di Ematologia del Policlinico di Milano. L’Ematologia del Policlinico, diretta da Luca Baldini, partecipa al team di ricerca Gimema (Gruppo Italiano Malattie EMatologiche dell’Adulto), che ha coordinato lo studio.

Questa pubblicazione- spiega Nicola Fracchiolla- e’ una straordinaria esperienza corale e un importante riconoscimento dell’impegno della nostra Unita’ nella diagnosi e cura delle leucemie acute. Lo studio, di fase 2, descrive un nuovo regime terapeutico che non utilizza chemioterapia nelle fasi iniziali della cura della leucemia linfoblastica Philadelphia positiva, ma combina una terapia target molecolare che bersaglia meccanismi specifici del tumore, il dasatinib, un inibitore delle tirosin chinasi, con una immunoterapia pura basata su un anticorpo ‘bi-specifico’, il blinatumomab. Secondo i dati pubblicati, questa combinazione ha permesso di ottenere una sopravvivenza globale del 95% e una sopravvivenza libera da malattia dell’ 88% a 18 mesi dalla diagnosi”.

I risultati dello studio, secondo gli autori, sono stati ottenuti con “sorprendentemente pochi effetti tossici dovuti alla terapia e con brevissimi periodi di ricovero”. I dati dovranno ora essere ampliati e confermati da nuove sperimentazioni, ma per gli esperti potrebbe partire proprio da qui una possibile nuova era nel trattamento delle leucemie linfoblastiche
Philadelphia positive.

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Quali sono le piante per curare i polmoni e come usarle: elenco completo, chi e quando puo usarle

Quali sono le piante per curare i polmoni e come usarle: elenco completo, chi e quando può usarle

Quali sono le migliori erbe e piante medicinali che fanno bene ai polmoni? Ecco la lista completa delle piante per curare i polmoni:

Curcuma: il migliore antibiotico e antinfiammatorio naturale per i polmoni. Ha proprietà immunostimolanti, antitumorali ed espettoranti. Consigliato in caso infiammazioni alle vie respiratorie (mal di gola, tosse, bronchite e polmonite) e raffreddore.

Zenzero: broncodilatatore naturale, aiuta a respirare meglio in caso di asma o di piccoli fastidi respiratori. Ha proprietà antibiotiche e antinfiammatorie e contribuisce a ridurre la nausea che accompagna la chemio.
Piantaggine: ha proprietà antinfiammatorie ed espettoranti. Utile in caso d’infiammazioni delle mucose che rivestono bocca, gola e vie respiratorie, in caso tosse, catarro bronchiale, bronchite cronica, allergia, sinusite.
Timo: grazie alle sue proprietà espettoranti, balsamiche, fluidificanti, antisettiche e antibatteriche aumenta la produzione di secreto bronchiale, facilitandone l’espulsione, contrasta tosse, asma e bronchite.

Liquirizia: tra le piante per curare i polmoni è tra le più efficaci. La sua radice ha un’azione espettorante, calmante e sedativa sulla tosse, in particolare contro la tosse grassa. Riduce l’infiammazione a carico dell’apparato respiratorio e allevia dagli spasmi bronchiali, bloccando i radicali liberi che causano l’infiammazione.
Eucalipto: ottimo in caso di infiammazioni dell’apparato respiratorio. Svolge un’azione disinfettante e stimola la respirazione e lenisce le irritazioni del setto nasale e della gola.
Farfara: ha proprietà bechiche, espettoranti, mucolitiche, fluidificanti. Ottima in caso di asma, bronchite e di altri disturbi polmonari come infezioni.
Lobelia: ottima per il trattamento dell’asma, contiene lobelina. Un alcaloide che fluidifica il muco, combattendo la congestione delle vie respiratorie e migliorando la salute dell’ apparato respiratorio.
no per chi ha la pressione alta!

Origano: ottima per rafforzare il sistema immunitario, decongestionante naturale ha effetti positivi diretti sul tratto respiratorio e nasale.

Menta: contiene mentolo, ha un’azione antiossidante, decongestionante, lenitiva e rilassa la muscolatura del tratto respiratorio consentendo di respirare meglio.

Salvia: ottima per i disturbi respiratori più comuni, contro il mal di gola e la tosse. (se non hai disturbi ormonali)

Qual’è il più potente rimedio naturale per i polmoni, in realtà non ne esiste solo uno. Anzi, l’azione combinata e sinergica di più piante per curare i polmoni presenti nell’elenco favorisce il corretto funzionamento.

La piantaggine si trova in commercio come sciroppo, infuso, estratto o tintura madre. Il timo e l’eucalipto possono essere assunti sotto forma di infusi, inalati attraverso suffumigi. Oppure assunti in gocce sotto forma di gemmoderivati o estratti idroalcolici. La radice di curcuma e quella di zenzero vengono spesso usate insieme per preparare una tisana. Per respirare meglio, e hanno largo impiego in cucina come spezie per la preparazione di vari piatti.

Salvia così come il timo, la menta e l’origano tra le piante per curare i polmoni, sono più facilmente reperibili e coltivabili in vaso in appartamento o in giardino. L’olio essenziale di salvia può essere usato per l’inalazione di vapori, per dissipare sinusite e disturbi polmonari. Mentre viene usata sotto forma di infuso o tintura vinosa contro tosse e asma. La menta e l’origano possono essere utilizzati per preparare infusi o tisane sia puri che associata ad altre erbe. Oppure si possono trovare in erboristeria sia sotto forma di tintura madre che vinosa. La lobelia può essere acquistata in granuli o in gocce, esiste anche il tè di lobelia. Ma è difficilissimo da trovare in Italia. La farfara si trova facilmente come infuso ed è ottima per sedare le infiammazioni dell’apparato respiratorio.

Mentre se volete preparare una tisana disintossicante per ripulire i polmoni dalle tossine accumulate occorrono 15g di eucalipto, 15g di timo, 10g di fiori di lavanda, 10g di menta. Un cucchiaio di questa miscela va lasciato infondere in una tazza di acqua bollente per 10 minuti, 2-3 volte al giorno (lontano dai pasti) per almeno 10 giorni.

Quando usare le erbe e piante per curare i polmoni e controindicazioni

Le migliori piante per curare i polmoni naturalmente apportano tanti benefici alla salute e permettono di pulirli in modo naturale dal catrame, dall’inquinamento. Oltre che essere di aiuto per curare la bronchite, la polmonite e altre patologie.

Ma ma come tutti i rimedi naturali, non sono esenti da controindicazioni ed effetti collaterali, infatti alcune di queste piante, se non usate correttamente, possono essere addirittura tossiche.

Ecco perché prima di utilizzare un qualsiasi rimedio naturale è opportuno consultare il proprio medico curante. Specialmente in caso di malattie pregresse, assunzione di farmaci o integratori alimentari, oppure in caso di allergia verso uno o più componenti che lo costituiscono. Le controindicazioni ovviamente variano da pianta a pianta. Ecco perché è fondamentale rispettare sempre le dosi consigliate senza esagerare.

Curcuma e zenzero sono sconsigliati se si utilizzano farmaci per il diabete, antinfiammatori e anticoagulanti, specialmente prima di un’intervento. Lo zenzero può provocare gastriti e ulcere se si superano le dosi giornaliere.

Non esistono particolari controindicazioni per l’assunzione della piantaggine. Si consiglia di evitarne l’uso in caso di allergia accertata verso le piante del genere Plantago. La liquirizia deve essere evitata da chi soffre di ipertensione, insufficienza renale, cirrosi epatica e diabete.

La lobelia, invece è una pianta da utilizzare con cautela e solo sotto consiglio del medico, in quanto i suoi principi attivi sono molto forti. Se assunta a dosi maggiori è altamente tossica e provocare vomito, nausea, diarrea, tachicardia, convulsioni e addirittura il coma. L’uso dell’origano è da evitare in caso di gastrite, ulcera peptica, dermatiti od ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.

Anche la mente deve essere evitata da chi soffre di gastrite, ulcere glaucoma e disfunzioni alla tiroide. Può produrre effetti collaterali come: irritazioni delle mucose, nausea, vomito vertigini ed aumento del reflusso gastroesofageo.

https://www.controcampus.it/2021/01/piante-per-curare-i-polmoni-quali-sono-e-controindicazioni/
Quali sono le migliori erbe e piante medicinali che fanno bene ai polmoni? Ecco la lista completa delle piante per curare i polmoni:

Curcuma: il migliore antibiotico e antinfiammatorio naturale per i polmoni. Ha proprietà immunostimolanti, antitumorali ed espettoranti. Consigliato in caso infiammazioni alle vie respiratorie (mal di gola, tosse, bronchite e polmonite) e raffreddore.

Zenzero: broncodilatatore naturale, aiuta a respirare meglio in caso di asma o di piccoli fastidi respiratori. Ha proprietà antibiotiche e antinfiammatorie e contribuisce a ridurre la nausea che accompagna la chemio.
Piantaggine: ha proprietà antinfiammatorie ed espettoranti. Utile in caso d’infiammazioni delle mucose che rivestono bocca, gola e vie respiratorie, in caso tosse, catarro bronchiale, bronchite cronica, allergia, sinusite.
Timo: grazie alle sue proprietà espettoranti, balsamiche, fluidificanti, antisettiche e antibatteriche aumenta la produzione di secreto bronchiale, facilitandone l’espulsione, contrasta tosse, asma e bronchite.

Liquirizia: tra le piante per curare i polmoni è tra le più efficaci. La sua radice ha un’azione espettorante, calmante e sedativa sulla tosse, in particolare contro la tosse grassa. Riduce l’infiammazione a carico dell’apparato respiratorio e allevia dagli spasmi bronchiali, bloccando i radicali liberi che causano l’infiammazione.
Eucalipto: ottimo in caso di infiammazioni dell’apparato respiratorio. Svolge un’azione disinfettante e stimola la respirazione e lenisce le irritazioni del setto nasale e della gola.
Farfara: ha proprietà bechiche, espettoranti, mucolitiche, fluidificanti. Ottima in caso di asma, bronchite e di altri disturbi polmonari come infezioni.
Lobelia: ottima per il trattamento dell’asma, contiene lobelina. Un alcaloide che fluidifica il muco, combattendo la congestione delle vie respiratorie e migliorando la salute dell’ apparato respiratorio.
no per chi ha la pressione alta!

Origano: ottima per rafforzare il sistema immunitario, decongestionante naturale ha effetti positivi diretti sul tratto respiratorio e nasale.

Menta: contiene mentolo, ha un’azione antiossidante, decongestionante, lenitiva e rilassa la muscolatura del tratto respiratorio consentendo di respirare meglio.

Salvia: ottima per i disturbi respiratori più comuni, contro il mal di gola e la tosse. (se non hai disturbi ormonali)

Qual’è il più potente rimedio naturale per i polmoni, in realtà non ne esiste solo uno. Anzi, l’azione combinata e sinergica di più piante per curare i polmoni presenti nell’elenco favorisce il corretto funzionamento.

La piantaggine si trova in commercio come sciroppo, infuso, estratto o tintura madre. Il timo e l’eucalipto possono essere assunti sotto forma di infusi, inalati attraverso suffumigi. Oppure assunti in gocce sotto forma di gemmoderivati o estratti idroalcolici. La radice di curcuma e quella di zenzero vengono spesso usate insieme per preparare una tisana. Per respirare meglio, e hanno largo impiego in cucina come spezie per la preparazione di vari piatti.

Salvia così come il timo, la menta e l’origano tra le piante per curare i polmoni, sono più facilmente reperibili e coltivabili in vaso in appartamento o in giardino. L’olio essenziale di salvia può essere usato per l’inalazione di vapori, per dissipare sinusite e disturbi polmonari. Mentre viene usata sotto forma di infuso o tintura vinosa contro tosse e asma. La menta e l’origano possono essere utilizzati per preparare infusi o tisane sia puri che associata ad altre erbe. Oppure si possono trovare in erboristeria sia sotto forma di tintura madre che vinosa. La lobelia può essere acquistata in granuli o in gocce, esiste anche il tè di lobelia. Ma è difficilissimo da trovare in Italia. La farfara si trova facilmente come infuso ed è ottima per sedare le infiammazioni dell’apparato respiratorio.

Mentre se volete preparare una tisana disintossicante per ripulire i polmoni dalle tossine accumulate occorrono 15g di eucalipto, 15g di timo, 10g di fiori di lavanda, 10g di menta. Un cucchiaio di questa miscela va lasciato infondere in una tazza di acqua bollente per 10 minuti, 2-3 volte al giorno (lontano dai pasti) per almeno 10 giorni.

Quando usare le erbe e piante per curare i polmoni e controindicazioni

Le migliori piante per curare i polmoni naturalmente apportano tanti benefici alla salute e permettono di pulirli in modo naturale dal catrame, dall’inquinamento. Oltre che essere di aiuto per curare la bronchite, la polmonite e altre patologie.

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I BUCHI NERI SUPERVELOCI

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tutto il mondo è rimasto col fiato sospeso per la prima immagine di un buco nero elaborata dai dati del telescopio Event Horizon della NASA.

Un team internazionale di scienziati ha mostrato il buco nero M87 situato nel centro della galassia Messier 87, che ha una massa pari a 6,5 miliardi di volte quella del Sole e si trova a circa 55 milioni di anni luce dalla Terra.

Un obiettivo senza pari per gli astronomi, che per decenni hanno tentato di osservare questi oscuri oggetti.

I buchi neri esercitano un’attrazione gravitazionale così potente da non lasciar sfuggire nemmeno la luce, una volta che ha superato il limite detto “orizzonte degli eventi”.

L’immagine diffusa quindi ricorda proprio questa descrizione: una nera ombra centrale e perfettamente circolare circondata da un’aura di luce.

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