Alzheimer e Parkinson : un aiuto dal rosmarino
QUELL'ESTRATTO DI ROSMARINO PUÒ PRESERVARE IL CERVELLO
Steward Lipton, del Burnham Institute for Medical Research (La Jolla, California) e Takumi Satoh della Iwate University (Morioka, Giappone) sono gli autori di due studi sperimentali che documentano le capacità neuroprotettive del rosmarino, o meglio, di uno dei suoi componenti.
I risultati degli studi pubblicati, il primo su Nature Reviews Neuroscience (ottobre 2007), il secondo su Journal of Neurochemistry (novembre 2007), mostrano infatti che l'acido carnosico, un composto di natura polifenolica, potrebbe avere un effetto neuroprotettivo, senza produrre gravi effetti avversi tipici di molte sostanze farmacologiche adoperate nel trattamento delle patologie neurodegenerative.
L'acido carnosico ha dimostrato di proteggere le cellule cerebrali dai danni provocati dai radicali liberi come si osserva in diverse situazioni quali, ad esempio, il Parkinson e l'Alzheimer.
Gli studi sperimentali hanno infatti dimostrato che l'acido carnosico è in grado di attivare un particolare complesso proteico (via del Keap1/Nrf2) la cui modulazione giocherebbe un ruolo fondamentale nella risposta cellulare allo stress ossidativo.
Per entrambi gli studiosi, la "via dell'acido carnosico" rappresenta una nuova e importante ipotesi sulla quale lavorare per sviluppare nuovi e più sicuri farmaci da utilizzare nell'Alzheimer, nel Parkinson e in alcune ischemie cerebrali. Sarebbe utile, anche, incentivare una "cucina" che contenga rosmarino.
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Il rosmarino (Rosmarinus officinalis; Fam.: Labiate), apprezzata "spezia" della nostra tradizione ga-stronomica, è una pianta perenne legnosa sempreverde.
Ha una interessante azione spasmolitica (foglie) e, nell'uso esterno, è un utile lenimento in alcune malattie reumatiche e favorisce la cicatrizzazione delle ferite.
Eccellente antiossidante il rosmarino, ricco in polifenoli, contiene acidi fenolici, flavonoidi, e un olio essenziale, a prevalente azione antimicrobica e stimolante a livello cardio-circolatorio e del sistema nervoso centrale.
Costituito,soprattutto, da 1,8 cineolo, canfora, alfa-pinene, canfene, borneolo, quest'olio che si ottiene distillando i rametti fioriti, presenta una variabilità, nella sua composizione chimica, a seconda dell'area geografica di provenienza.
Estratti di rosmarino hanno già dimostrato di capacità simili a quella di due conservanti alimentari, il butilato di idrossitoluene (E321) e dell'idrossianisolo butilato (E 320).
Studi sperimentali hanno anche mostrato che un estratto di rosmarino (contenente soprattutto acido carnosico e carnosolo) favorivano la sintesi del Nerve Growth Factor (NGF), elemento vitale per la crescita e il mantenimento della funzione del tessuto nervoso.
Print article | This entry was posted by admin on 30/11/13 at 15:45:00 pm . Follow any responses to this post through RSS 2.0. |
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