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Categoria: "Notizie scottanti"

Cosa succede dopo la morte? La clamorosa e rivoluzionaria teoria dello scienziato Robert Lanza

Se da un lato ci sono religioni che prospettano una certa continuazione della vita nell’aldilà, mitigando la paura della morte e dando un significativo senso alla vita del credente, dall’altro troviamo la società contemporanea che esorcizza la paura della morte o tende a cancellarla dall’esperienza

quotidiana, evitando di parlarle o spettacolarizzandola in fiction televisive o cinematografiche in cui l’eroe immortale di turno uccide i suoi nemici come se fossero mosche.

 

 

 

C’è un libro: “Biocentrism: How Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the Nature of the Universe”(Biocentrismo: come la vita e la coscienza sono le chiavi per comprendere la natura dell’universo) che sta destando un forte clamore nel mondo del web, incuriosito dal nucleo portante della pubblicazione: la vita non finisce quando il corpo muore, ma può durare per sempre.

 

 

 

L’autore di questa rivoluzionaria idea, messa nero su bianco nel libro summenzionato, è Robert Lanza, votato dal New York Times come “il terzo più importante scienziato vivente”, nominato dal Time Magazine come “una delle persone più influenti del mondo”. Lanza, esperto di medicina rigenerativa, direttore scientifico presso l’Advanced Cell Technology e professore aggiunto presso la Wake Forest University School of Medicine con più di 30 libri all’attivo, tra cui “Principles of tissue engineering” (Principi di ingegneria dei tessuti) e “Essentials of stem cell biology”(Fondamenti di biologia delle cellule staminali), conosciuto per la sua vasta ricerca sulle cellule staminali, famoso per aver condotto diversi esperimenti di successo sulla clonazione di specie animali in via d’estinzione, appassionatosi di recente alla fisica, alla meccanica quantistica e all’astrofisica, grazie alla poliedricità dei suoi studi, ha elaborato la teoria del Biocentrismo, secondo la quale la morte, come noi la conosciamo, non è altro che un’illusione generata dalla nostra coscienza.

 

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Lo scienziato, che sul suo sito web scrive “Ci hanno insegnato a pensare che la vita sia sono l’attività generata dalla combinazione di carbonio e di una miscela di molecole, che vivremo per un certo tempo e che poi finiremo per marcire sottoterra”, prosegue: “In effetti, noi crediamo nella morte perché ci è stato insegnato che moriremo o, più specificamente, ci hanno insegnato che la nostra coscienza è un fenomeno associato al nostro organismo e che questo morirà con esso”. Nella sua teoria mette la vita e la biologia al centro e come essenza dell’universo; anzi, sarebbe la vita stessa a creare l’universo e non il contrario. Ciò, secondo Lanza, significa che è la coscienza della persona a determinare la forma e la dimensione degli oggetti dell’universo. Mentre la filosofia realista di provenienza greca ha sempre affermato che la realtà esiste di per sé, a prescindere dall’esistenza dell’osservatore, la fisica quantisticaha scoperto che l’osservatore è determinante nella formazione della realtà. Per spiegare meglio questo concetto, lo scienziato utilizza i colori: una persona percepisce il cielo di un certo colore e gli viene insegnato che quel colore si chiama blu, ma le cellule del cervello di un’altra persona potrebbero percepire un colore diverso, che chiamerebbe sempre blu, ma che potrebbe corrispondere al proprio verde. Lanza pone questo postulato alla base della sua teoria: tutto ciò che percepisci del mondo non può esistere senza la tua coscienza, per cui la coscienza è alla base della realtà.

 

Lo spazio e il tempo sono strumenti della nostra comprensione, per cui, secondo Lanza, “noi portiamo in giro spazio e tempo come fanno le tartarughe coi gusci”; mentre la morte della coscienza esiste solo sotto forma di pensiero, poiché le persone si identificano con il loro corpo, credendo che quando il corpo muore, la coscienza scompare. Se il corpo genera coscienza, quest’ultima muore quando il corpo muore, ma se il corpo riceve la coscienza così come un decoder riceve i segnali satellitari, la coscienza non finisce con la morte fisica. La coscienza esiste fuori dai vincoli temporali e spaziali, si trova nel corpo umano e fuori di esso. Ma c’e’ un punto davvero interessante della sua teoria. Lo scienziato dice: “con la morte la nostra vita diventa un fiore perenne che torna a vivere nel multiuniverso”, il luogo delle possibilità infinite, e che “la vita è un’avventura che trascende il nostro modo ordinario di pensare linearmente. Quando moriamo, lo facciano non nella casualità della tavola da biliardo, ma nella inevitabilità della vita”. Lo scienziato ritiene che universi multipli possano esistere simultaneamente e che, mentre in un universo il corpo muore, in un altro può continuare a esistere, assorbendo la coscienza migrata in quest’ultimo. La persona morta, durante il viaggio attraverso il tunnel, non finisce all’Inferno o in Paradiso, ma in un mondo simile a quello da lei una volta abitato, ma questa volta viva, e questo si ripete all’infinito.

 

Il multiuniverso è un concetto fisico sostenuto da diversi fisici e astrofisici che ritengono che non esistano leggi fisiche che vietano l’esistenza di mondi paralleli. La fisica quantistica, quindi, giustificherebbe, secondo Lanza, l’esistenza della vita eterna. Ma c’è un’altra interessante teoria, nota come Teoria quantistica della coscienza, a far molto parlare di sé: elaborata dal medico americano Stuart Hameroff e dal fisico quantistico inglese Roger Penrose, sostiene che le nostre anime sarebbero inserite in microstrutture chiamate microtubuli, contenute nelle nostre cellule cerebrali (neuroni). L’anima sarebbe composta da prodotti chimici quantistici che, nel momento della morte, fuggono dal sistema nervoso per entrare nell’universo.

 

La loro idea nasce dal concetto di cervello visto come un computer biologico e la coscienza sarebbe una sorta di programma per contenuti quantistici nel cervello che persiste nel mondo dopo la morte di una persona. Anche gli esseri umani, pertanto, sarebbero molto più che semplice interazione dei neuroni nel cervello: sarebbero della stessa sostanza dell’universo ed esisterebbero sin dall’inizio dei tempi. Queste affascinanti teorie però, non risolvono due grandi misteri che arrovellano da sempre l’uomo: qual è lo scopo della nostra.

 

 

 

http://misteri.newsbella.it

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Antibiotici naturali: 10 erbe e cibi che uccidono i superbatteri

I lettori di lunga data di Natural News sanno che, a causa di una massiccia sovra-prescrizione da parte del settore sanitario moderno, coltivazione di oggi di antibiotici stanno diventando sempre meno efficace.

Un altro colpevole è il discriminato uso di antibiotici negli animali da allevamento in batteria "Non è difficile fare microbi resistenti alla penicillina in laboratorio esponendoli a concentrazioni non sufficienti a ucciderli", ha avvertito Alexander Fleming, il creatore del primo antibiotico , penicillina, nel1945, quando ha ricevuto il suo premio Nobel per la medicina. "C'è il pericolo che un uomo ignorante può sottoporsi a un dosaggio di farmaco insufficiente esponendo i suoi microbi a quantità non letali rendendoli resistenti." E mentre i batteri sono stati parte della "vita" sulla Terra fin dagli albori del tempo, con gli esseri umani in costante esposizione agli antibiotici - che uccidono anche i batteri "buoni" - avviano l'ascesa di superbatteri resistenti a un numero crescente farmaci antibiotici.

Con questo in mente, e prima che ti ritrovi in un disperato bisogno di qualcosa che ucciderà i superbatteri, ci sono 10 erbe e cibi che farà questo lavoro naturalmente:

 

- Miele: In uno studio recentemente pubblicato, i ricercatori dell'Università Salve Regina a Newport, Rode Island, hanno ribadito che il miele grezzo è uno dei migliori antibiotici naturali che si possa avere. L'autore principale Susan M. Meschwitz, Ph.D., ha presentato i risultati alla 247a Assemblea nazionale della American Chemical Society. "La proprietà unica di miele risiede nella sua capacità di combattere le infezioni su più livelli, rendendo più difficile ai batteri di sviluppare resistenza ", ha detto. Il miele utilizza una combinazione di armi tra cui polifenoli, perossido di idrogeno e un effetto osmotico. Il miele è praticamente un combattente ambidestro, utilizzando più modalità per uccidere i batteri.

 

 

 

 

 

 

- L'argento colloidale: Come notato da Gregory A. Gore, nel suo libro, Defeat Cancer : l'Argento è stato usato 1.200 anni fa da Egizi, Romani, Greci, marinai e poi dai pionieri che hanno popolato il nostro paese.L'hanno usato per varie malattie e per mantenere i loro cibi e liquidi sani. Prima del 1938, prima degli antibiotici, l'argento colloidale è stato usato dai medici come la principale sostanza per combattere i batteri in modo più naturale che attraverso gli antibiotici che si usano oggi. Gli antibiotici possono danneggiare i nostri reni e le funzioni del fegato. L'argento colloidale favorisce la guarigione.

 

 

 

 

- Pascalite: Questo è un tipo di argilla bentonite si trova solo nelle montagne del Wyoming. Possiede poteri di guarigione notevoli. Quando viene utilizzato per via topica, è noto per la sua capacità di sanare le infezioni da ferite nel giro di ore o giorni, portando così al recupero totale. Il primo uso documentato di Pascalite è stato nei primi anni 30, quando un cacciatore di nome Emile Pascal impostato le sue trappole nei pressi di un lago di montagna, dove aveva aver notato un gran numero di tracce di animali; dopo aver tenuto l'argilla sulle sue mani screpolate, ha notato che dopo qualche tempo gli è parso di migliorare lo stato di salute. Così ha continuato a sperimentare la sostanza che ha scoperto in un numero di usi più grande ed estesa, come per le ustioni, piccole ferite e infezioni.

 

 

 

 

- Curcuma: Questa erba è stata usata nella medicina ayurvedica e cinese per molte migliaia di anni per trattare una vasta gamma di infezioni. Le qualità antibatteriche e anti-infiammatorie sono note per essere altamente efficaci nel trattamento di infezioni batteriche. Può anche essere utilizzato topicamente per il MRSA e ulteriori lesioni della pelle.

 

 

 

 

- Olio di origano: Questo è un olio essenziale noto per la sua capacità di uccidere i batteri, nonché controllare le infezioni da stafilococco come MRSA. Contiene antiossidante, antisettico, antivirale, antimicotico, antinfiammatorio, antiparassitario e proprietà antidolorifiche. Nel 2001, Science Daily ha riferito su uno studio Georgetown University che ha trovato che le proprietà germicida dell'olio di origano erano quasi efficace come la maggior parte degli antibiotici .

 

 

 

 

- Tea Tree Oil (noto anche come olio essenziale di melaleuca):Questo è anche un olio molto potente ed essenziale che ha dimostrato di essere efficace nell'uccisione MRSA antibiotico-resistente sulla pelle. Una nota importante: olio dell'albero del tè terapeutico deve essere utilizzato tale e quale per questo scopo.

 

 

 

 

- Estratto di foglia di oliva: Questa sostanza è stata utilizzata per un certo numero di secoli per combattere le infezioni batteriche e attualmente utilizzata anché per combattere le infezioni MRSA in alcuni ospedali europei. Fornisce supporto al sistema immunitario, mentre lotta contro le infezioni resistenti agli antibiotici.

 

 

 

 

- Aglio: Questo condimento gustoso è stato utilizzata per scopi medicinali in tutto il mondo per migliaia di anni. E' stato anche utilizzato nel 1700 per scongiurare la peste. Possiede un potente antibiotico , antivirale e antimicotico.

 

 

 

 

- Echinacea: Questo composto è stato usato per trattare l'invecchiamento e un'ampia varietà di infezioni da secoli. Era tradizionalmente usato per trattare ferite aperte, così come la setticemia, difterite e altre malattie correlate a batteri. Oggi è usato principalmente per il trattamento di raffreddore e influenza.

 

 

 

 

- Goldenseal: Questa è una delle erbe più popolari vendute sul mercato americano e ha recentemente guadagnato una reputazione di erba potenziatrice del sistema immunitario e come antibiotico. Gli indiani americani hanno usato goldenseal come un farmaco per le condizioni interne infiammatorie nell'apparato respiratorio, digerente e per l'infiammazione del tratto genito-urinario indotta da allergia o infezione.

 

 

 

 

 

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Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte sadefenza e l'autore della traduzione Vàturu

 

 

 

 

FONTI:

 

 

 

 

http://theweek.com

 

 

 

 

http://www.naturalnews.com

 

 

 

 

http://www.naturalpedia.com

 

 

 

 

http://www.sciencedaily.com

 

 

 

 

http://www.herbwisdom.com

 

 

 

 

http://www.acs.org

 

 

 

 

http://science.naturalnews.com

 

 

 

 

 

 

JD Heyes

 

 

NaturalNews

 

 

tradusiu de Sa Defenza

http://terrarealtime.blogspot.it/2015/05/antibiotici-naturali-10-erbe-e-cibi-che.html?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed:+TerraRealTime+(TERRA+REAL+TIME)

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AGLIO : Ecco cosa succede se mangi aglio crudo a stomaco vuoto!

Mangiare aglio crudo porta grandi benefici al nostro organismo. E non si tratta del tipico “rimedio della nonna”, infatti una ricerca condotta dallo Jiangsu Provincial Centre for Disease Control and Prevention

ha rilevato che le persone adulte che consumano aglio crudo regolarmente si ammalano meno di cancro ai polmoni. Discorso che vale anche per i fumatori: l’aglio riduce il rischio che si ammalino di questo di tipo di tumore di circa il 30%.

 

Da sempre all’aglio sono state attribuite qualità terapeutiche: nel corso dei secoli è stato impiegato come rimedio naturale per l’impotenza, il mal di stomaco, i problemi cardiaci e di circolazione.

 

 

Mangiare aglio a stomaco vuoto aumenta il suo potere come antibiotico naturale

Diversi studi hanno riscontrato che consumare aglio crudo prima di mangiare o bere qualsiasi cosa incrementa i benefici che questo alimento porta al nostro corpo. Il motivo per cui l’aglio aumenta il suo potere se mangiato a stomaco vuoto è che i batteri sono sovraesposti e non riescono a difendersi.

 

L’aglio è ricco di vitamine, minerali, sostanze antiossidanti e altri potenti fitochimici. Il nostro corpo riesce a trarre maggiori vantaggi da questi elementi se sono consumati crudi perché mantengono le loro proprietà benefiche.

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Effetti collaterali:

 

Se mangiato crudo, l’aglio potrebbe occasionalmente causare nausea, diarrea e vomito.

 

Fonte: La Fucina

 

http://www.riseearth.com/2014/10/see-what-happens-when-you-eat-garlic-on.html

http://terrarealtime.blogspot.it/2015/05/ecco-cosa-succede-se-mangi-aglio-crudo.html?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed:+TerraRealTime+(TERRA+REAL+TIME)

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NEL CUORE DELLA VIA LATTEA C'E' UN TUNNEL SPAZIO-TEMPORALE

NEL CUORE DELLA VIA LATTEA C'È UN TUNNEL SPAZIO-TEMPORALE

Lo studio ipotizza che al centro della nostra galassia, là dove si trova "Sagittarius A*", una fortissima fonte di onde radio scoperta nel 1974, non ci sia - come finora si è creduto - un buco nero "supermassivo", con una massa di milioni (o miliardi) di volte superiore a quella del nostro piccolo Sole.

Al suo posto potrebbe esserci invece un "Wormhole" (che letteralmente significa "buco di verme", come se l'avesse scavato un tarlo): un "cunicolo spazio-temporale" capace di mettere in collegamento due punti e due tempi diversi del medesimo universo o addirittura di due universi diversi. Roba da fantascienza. Incuriositi dal suggestivo argomento, abbiamo raggiunto il team leader di questa ricerca cinese: è il cosmologo Cosimo Bambi, un giovane fisico italiano che insegna e fa ricerca a Shanghai. Gli abbiamo posto qualche domanda. Professor Bambi, di che cosa si stratta? Esistono davvero simili oggetti da romanzo? Per prima cosa vorrei precisare il contenuto del lavoro apparso recentemente su arXiv. Al momento, si ritiene che al centro di ogni galassia "normale" ci sia un buco nero supermassivo semplicemente perché, osservando la rotazione delle stelle vicine, si deduce che c'è un oggetto con una massa molto grande in un volume relativamente piccolo. Nel caso dell'oggetto al centro della nostra galassia, non si osserva alcuna eventuale radiazione termica dalla sua superficie. Queste due considerazioni suggeriscono che sia un buco nero. Ma, in realtà, non escludono altre possibilità. Con il termine "wormhole" si possono indicare cose di carattere leggermente diverso: nel nostro lavoro, io e il mio studente abbiamo ipotizzato l'esistenza di un "traversable wormhole", che è proprio una sorta di cunicolo spazio-temporale: una struttura a topologia non-banale che funziona da "scorciatoia" collegando due regioni lontane dello stesso universo oppure due universi diversi. In che senso viene definito "traversable"? Ci si potrebbe passare dentro per davvero? Il wormhole è "traversable" proprio perché un osservatore può andare da una parte all'altra e poi tornare indietro. Questi strani oggetti non sono proibiti dalla teoria della relatività generale e possono essere scambiati per buchi neri: anche loro possono avere una massa molto grande in uno spazio relativamente piccolo e di sicuro non emettono radiazione termica dalla loro superficie perché non hanno alcuna superficie. In altre parole: le attuali osservazioni non possono distinguere se l'oggetto supermassivo al centro della nostra galassia sia un buco nero o un wormhole. Nel nostro lavoro facciamo vedere che certe osservazioni potranno farlo. Come siete arrivati a questa conclusione? Con quale strumentazione e attraverso quali ipotesi? La tesi di dottorato di Zilong (l'altro firmatario della ricerca, ndr) verte sulla possibilità di verificare tramite osservazioni astronomiche se gli oggetti che al momento si ritiene che siano buchi neri della relatività generale lo siano effettivamente. In particolare: stiamo studiando le proprietà della radiazione emessa da un blob di plasma che orbita vicino a uno di questi oggetti. Poiché la forza gravitazionale intorno a un buco nero e a un wormhole è diversa, i raggi luminosi sono deflessi in modo diverso. Facendo i conti, si vede che l'immagine secondaria di un blob di plasma vista da un osservatore lontano (l'immagine formata dai raggi luminosi che fanno mezzo giro intorno all'oggetto e poi arrivano all'osservatore lontano) è sensibilmente diversa nel caso di un buco nero e di un wormhole. Nel caso del wormhole, la forza gravitazionale è più debole e quindi l'immagine secondaria si trova su una circonferenza più piccola sul piano dell'immagine dell'osservatore. Tali osservazioni potranno essere possibili nel giro di qualche anno, per esempio con lo strumento GRAVITY in Cile (un grande osservatorio dell'ESO, la principale organizzazione intergovernativa europea che si occupa di astronomia, ndr). Nei prossimi 5-15 anni, comunque, verranno messi a punto nuovi strumenti capaci di andare a vedere cose che prima non erano possibili e quindi ha senso verificare se quello che pensiamo essere vero sia effettivamente vero. Se aveste ragione voi saremmo di fronte a uno di quei "topoi" che hanno alimentato la fantasia degli scrittori di fantascienza. E che effettivamente costituiscono un fenomeno davvero suggestivo... Che sensazioni prova, lei che è uno scienziato, di fronte a questa possibilità? La mia risposta le sembrerà strana, ma un oggetto come un wormhole è qualcosa di effettivamente lontano dalla realtà solo se si pensa a cosa vediamo intorno a noi. Da un punto di vista teorico non è una cosa così... fantasiosa. E le condizioni che si trovano vicino ad uno di questi oggetti al centro delle galassie sono ben lontane dalle condizioni sulla Terra. Non dico che credo fermamente nell'esistenza dei wormholes. Dico che da un punto di vista teorico sono accettabili, ma le nostre conoscenze teoriche sull'argomento sono senza dubbio incomplete, quindi è utile vedere se possiamo imparare qualcosa dalle osservazioni. E in questo caso sembra che la risposta sia positiva. Passiamo a una chiave più personale. "Un fiorentino a Shanghai" sembra l'inizio di una barzelletta. E invece si parla di lei, un giovane fisico, uno scienziato italiano che insegna e fa ricerca presso la Fudan University della megalopoli cinese. È passato dall'Italia agli Usa, poi alla Germania e infine in Cina. Come ci è arrivato? E perché? Dopo il dottorato a Ferrara, sono stato ricercatore un anno nel Michigan, tre anni in Giappone, e un anno in Germania. Poi sono venuto a Shanghai, in Cina. Chiaramente non avevo problemi a spostarmi. Penso che per quello che mi riguarda, le opportunità per fare ricerca qui siano veramente buone per una persona della mia età. Se avessi 10-15 anni di più, potrei trovare le stesse condizioni in Germania o in Giappone (ma in Giappone probabilmente solo se fossi giapponese), non ora. Gli Stati Uniti mi affascinano molto meno, ma sto parlando del mio specifico campo di ricerca. Che cosa "importerebbe" in Italia dal mondo accademico non italiano? Quali solo le differenze più macroscopiche tra l'accademia italiana e quella cinese? E quali opportunità diverse si possono cogliere? Posso rispondere a questa domanda per quanto riguarda il mio campo. Sinceramente non mi piace il sistema accademico italiano, perché ritengo che sia difficile fare ricerca. Le opportunità a Fudan sono veramente interessanti. Io ho 33 anni e ho una posizione che, in Italia, corrisponderebbe a quella di Professore Ordinario. Se qui io ho un'idea, faccio per conto mio una proposta di progetto e, se viene approvata, ho un fondo di ricerca che gestisco come voglio (in Italia questo non è possibile perché le proposte sono fatte da gruppi di docenti e quindi nessuno è veramente indipendente e i tempi di decisione inevitabilmente sono più lunghi). Qui ho veramente la possibilità di avere un gruppo che lavora sui miei progetti. Sono arrivato un anno e mezzo fa e nel mio gruppo ho sei studenti, ognuno dei quali lavora su un particolare aspetto di uno di questi progetti; poi ci sono due ricercatori senior (in Italia, ma pure nel resto dell'Europa o negli Stati Uniti, non sarebbe possibile per una persona della mia età). In Italia non è possibile formare un gruppo perché il numero di studenti di dottorato all'interno di un Dipartimento di Fisica è troppo basso - la maggior parte dei professori non ha dottorandi e, considerando che il carico didattico in Italia può essere notevole, è difficile trovare il tempo per fare ricerca senza l'aiuto degli studenti. Quanto tempo occupa la didattica, nella sua vita a Shsnghai? Qui a Fudan insegno solo un semestrale corso all'anno, quindi ho veramente il tempo per dedicarmi alla ricerca. Ma in Cina non è dovunque così: è vero a Fudan, non negli atenei meno titolati. La Fudan University è una delle più prestigiose del paese: fa parte della "Ivy League" cinese, la cosiddetta "Lega C9", l'élite della ricerca del colosso asiatico. Una nota geopolitica: ora che la Cina ha sopravanzato gli Usa nella classifica mondiale delle potenze commerciali, quando crede (se mai accadrà) che potrà raggiungere gli stessi livelli di eccellenza anche nella ricerca? La Cina sta crescendo molto, anche nel campo della ricerca, ma credo che in molti settori il gap con Europa e Stati Uniti sia ancora notevole. C'é poi da dire che qui c'è un numero ristretto di università e istituti di ricerca (prevalentemente a Pechino e a Shanghai) che dispone di soldi e sta crescendo velocemente, ma nella stragrande maggioranza delle università il livello è molto più basso. Quale scuola ha frequentato, prima di iscriversi alla facoltà di Fisica? Era uno "studente modello" o galleggiava nella media? Quale materia le piaceva di più, tra quelle di studio? Prima di iscrivermi alla facoltà di Fisica ero al liceo scientifico Guido Castelnuovo di Firenze. In generale, ero fra gli studenti più bravi della mia classe: il migliore in matematica e fisica, ma nelle altre discipline c'erano compagni di classe più bravi di me. Com'è la vita a Shanghai, per un ricercatore italiano? Esiste una comunità alla quale fa riferimento o siete tutti dei veri "globe-trotter", apolidi per necessità o per destino? Mi sono trasferito a Shanghai circa un anno e mezzo fa, proprio perché le opportunità per fare ricerca sono veramente buone e poi, non avendo messo su famiglia, è semplice per me spostarmi e scegliere solo in base alle mie esigenze. Shanghai è una città molto internazionale, quindi l'inglese mi basta per il momento; so giusto qualcosa in cinese per emergenze o cose molto semplici. Personalmente un clima internazionale senza riferimenti nazionali troppo pronunciati non mi dispiace. Caso però ha voluto che al Dipartimento di Fisica qui a Fudan ci siano tutti cinesi che lavorano sulla fisica delle basse energie, ma tre professori sono italiani: oltre a me, Antonino Marcianò e Leonardo Modesto. Noi lavoriamo su gravità e cosmologia. L'aria è davvero irrespirabile come si desume dai report sull'inquinamento atmosferico? L'inquinamento è senza dubbio il problema principale di Shanghai, perché per il resto la città può offrire molto. Il gap con le altre città cinesi è notevole e, soprattutto nelle regioni più interne, il paese è ancora molto arretrato. Il suo nome di battesimo è Cosimo, un esplicito tratto di "fiorentinitudine". Ha mai pensato, quando guarda, studia o osserva le stelle, che è lo stesso nome che portava il protettore di Galileo, Cosimo II de Medici? Azzardo: questa omonimia ha avuto un ruolo nelle sue scelte? In realtà, quando mi viene chiesto dell'origine del mio nome - soprattutto da non italiani che non sanno che Cosimo è un nome fiorentino - scherzo dicendo che Cosimo e cosmologia hanno la stessa origine (dal greco "kosmos", ordinato) e che è per questo che mi occupo di gravità. -

See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Nel-cuore-della-via-lattea-un-tunnel-spazio-temporale-c4081c5d-6b77-4685-a67d-b7cfc805daf0.html

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CANCRO : B17, la vitamina anticancro

B17, la vitamina anticancro boicottata dalle multinazionali farmaceutiche per questioni di utili

 

La vitamina B17 è presente nei noccioli amari di albicocca, e di pesca e nelle mandorle amare.

 

ATTENZIONE: una dose eccessiva può essere letale…MA A DOSI OMEOPATICHE E’ UTILISSIMA… La vitamina B17 non è da intendere come un trattamento di prevenzione della malattia.

 

La vitamina B17 viene assorbita dalle cellule e scomposta per idrolisi, in due veleni: benzaldeide e ioni cianuro.

Al’interno di una cellula sana questi due veleni vengono convertiti rapidamente in acido benzoico e tiocianati, entrambi innocui. Questo avviene grazie alla presenza, nelle cellule sane, di Rodanese un enzima invece assente all’interno delle cellule neoplastiche.

 

La cellula neoplastica ( tumorale), essendo priva di Rodanese, non è in grado di rendere innocui i due veleni prodotti dalla vitamina B17 che quindi si diffondono nella cellula fino ad ucciderla.

 

Il medico russo Inosmetzeff professore presso l’Università imperiale di tutte le russie nel 1834 curò una donna di 48 anni con estese metastasi da cancro ovarico e, nel 1845, dopo quindi ben 11 anni, questa donna risultava essere ancora viva.

 

Giuseppe Nacci in “Diventa medico di te stesso” scrive:

 

“La vitamina B17 è una molecola stabile, chimicamente inerte e non nociva se assunta nelle giuste quantità appropriate e sotto controllo medico. Il dosaggio iniziale raccomandato nell’adulto è di 4-5 semini amari al giorno, se semini amari di albicocca, (quantità maggiori o minori se di altro frutto), per la prima settimana, salendo o meno di dosaggio nelle settimane successive, a discrezione del medico, fino a raggiungere valori che devono essere accuratamente calcolati in funzione dell’emi-vita biologica della vitamina B17, delle analisi urinarie (presenza di Tiocianato di sodio e di acido ippurico in quantità tale da far presumere un superamento della soglia limite ritenuta compatibile per la terapia in atto), della massa ematica e corporea del paziente, della buona funzionalità epatica, renale e di altri organi, della possibile colliquazione massiccia della massa tumorale con possibile exitus per blocco renale irreversibile, etc…“

 

Attualmente il trattamento del cancro con vitamina B17 in America è vietato per legge, le multinazionali farmaceutiche hanno portato avanti una lunga campagna denigratoria nei confronti della vitamina in questione già dagli anni 50, convincendo tutti della sua supposta pericolosità.

 

Nonostante ciò, in tutto il mondo, esistono medici che utilizzano questo tipo di vitamina nel trattamento del cancro, spesso abbinandola a una dieta vegetariana del tutto priva di proteine.

 

Ne è un esempio il dott. Francisco Contreras amministratore dell’ospedale Oasis of Hope (Oasi di speranza) di Tijuna Messico che, in 35 anni di attività, ha curato oltre 60.000 pazienti con queste tecniche.

 

Il cancro può essere affrontato in svariati modi diversi, esistono tanti strumenti a nostra disposizione. Purtroppo però ufficialmente l’unica possibilità sembra essere la chemioterapia o la radioterapia..

Entrambe fortemente sospettate di essere inutili e dannose.

 

FONTE: http://curiosity2013.altervista.org/b17-la-vitamina-anticancro-boicottata-dalle-multinazionali-farmaceutiche-questioni-utili-vitamina-si-puo-brevettare/

 

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