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Categoria: "Cure Naturali"

Magnetoterapia ginocchio: per quali patologie e' indicata

La magnetoterapia è un trattamento medico-sanitario che utilizza i campi elettromagnetici per agire su varie aree del corpo. La magnetoterapia ginocchio è tra le più diffuse: la zona da trattare è alquanto ridotta per cui l’efficacia della terapia aumenta.
Il trattamento più indicato è la magnetoterapia CEMP che sfrutta campi magnetici a bassa intensità per alleviare il dolore favorendo la guarigione delle strutture osteo-articolari. Prima di sottoporsi a sedute di magnetoterapia è fondamentale consultare un medico o un fisioterapista. La prescrizione medica è necessaria in quanto esistono controindicazioni.
Per quali disturbi o patologie è indicata la magnetoterapia ginocchio? Quali sono i vantaggi e le
controindicazioni?

Magnetoterapia ginocchio: per quali patologie è indicata
La magnetoterapia ginocchio viene prescritta per il trattamento di diversi disturbi, patologie e traumi:

Artrite e gonartrosi (artrosi del ginocchio)
Sindrome femoro-rotulea
Lesione del menisco e dei legamenti
Condropatia rotulea
Fratture o lesioni a seguito di traumi
Edema osseo
Dolori muscolo-scheletrici e articolari
Osteoporosi
Decalcificazioni
Infiammazioni come la borsite e la tendinite
Ferite chirurgiche e cutanee
Distorsione del ginocchio.

La magnetoterapia favorisce la rigenerazione dei tessuti, migliora l’irrorazione sanguigna e l’ossigenazione cellulare. Non può curare l’artrosi ma può rallentarne il processo degenerativo riducendo il dolore.
Velocizza i tempi di guarigione, è indolore e in genere ben tollerata. La terapia può essere eseguita sia presso un centro specializzato sia a domicilio ordinando apparecchi noleggiabili o acquistabili.

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Come effettuare il trattamento di magnetoterapia a domicilio
Gli specialisti consigliano di utilizzare l’apparecchio per magnetoterapia per un certo numero di ore al giorno (in genere, fino a 8 ore) durante il riposo o altre attività quotidiane.
Il trattamento è semplice, pratico ed efficace. Basta applicare due solenoidi magnetici (placche), ciascuno posizionato ad un lato da fissare al ginocchio con una fascia. I solenoidi sono collegati ad un dispositivo che genera un CEMP (campo elettro magnetico pulsato).
L’apparecchio eroga le onde elettromagnetiche a varie frequenze e presenta settaggi preimpostati per ogni tipo di patologia da trattare.
Non serve avere specifiche conoscenze tecniche o mediche per usarlo. Quando si richiede il noleggio, si riceve – oltre al dispositivo per magnetoterapia – anche assistenza e supporto telefonico per il primo utilizzo.

Benefici della magnetoterapia ginocchio
La magnetoterapia CEMP è indolore e non invasiva: non provoca effetti collaterali negativi né fastidi durante l’uso. Questo rimedio efficace non necessita dell’intervento di personale specializzato.
E’ possibile ottenere risultati già dopo le prime sedute ed è importante proseguire la terapia per almeno un mese se si vogliono mantenere gli effetti a lungo termine.
I tempi di recupero, che variano in base al tipo e all’entità della lesione, sono in genere i seguenti:

Dolore: si riduce già dalle prime sedute;
Lesioni tendinee e legamentose: risultati dopo 10-15 giorni;
Lesioni del menisco: risultati dopo 15-20 giorni;
Fratture: consolidamento già dopo 30-45 giorni.
In certi casi, il terapista potrebbe consigliare al paziente di associare la magnetoterapia ad esercizi specifici
per il ginocchio.
Controindicazioni
Prima di sottoporsi al trattamento di magnetoterapia ginocchio, è fondamentale consultare un medico o un professionista per verificare le condizioni di salute. E’ necessaria la prescrizione medica.
La magnetoterapia è controindicata in caso di:

Presenza di pace-maker ed impianti metallici;
Gravi cardiopatie o extrasistoli;
Gravidanza;
Epilessia;
Lesioni vascolari o emorragie in atto;
Tumori.
 
https://magnetorent.it/magnetoterapia-ginocchio-tutto-quello-che-devi-sapere/

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L'acidosi precede e provoca le malattie

L'acidosi precede e provoca le malattie

"Non esiste la morte naturale. Tutti i casi così definiti sono soltanto il punto finale di una progressiva acidificazione dell'organismo." (George Crile)

Le preoccupazioni, l'ansia, la paura e gli altri stress sono altri fattori in grado di produrre acidità organica, e così pure le sostanze inquinanti e le eventuali tossine presenti nell'ambiente in cui viviamo.

Per poter sopravvivere il corpo deve mantenere il sangue ad un pH pari a 7.4: un valore leggermente alcalino, un valore neutro sarebbe invece rappresentato da un pH = 7.0.
In presenza di un'acidità eccessiva il corpo utilizzerà parte del calcio presente nelle ossa per ridurre l'acidità.
Perché? Perché se non agisse in questo modo si creerebbe una situazione di pericolo, non solo per salute ma per la sua stessa sopravvivenza. Il corpo, per neutralizzare l'acido in eccesso, utilizzerà anche le sue riserve di potassio.

I danni provocati da un eccesso di acidità organica

In ogni organismo vivente, osmosi, diffusione e filtrazione sono responsabile per il trasferimento delle sostanze al fine di mantenerne inalterato l'equilibrio dinamico vitale. I fattori che influenzano il movimento delle sostanze attraverso la membrana
cellulare (osmosi) sono la grandezza delle molecole, solubilità, carica elettrica, viscosità del sangue e quantità di muco congestionato sulle pareti delle cellule.

Se due soluzioni (sostanze nel tratto digestivo una, sangue o sistema linfatico, l'altra) hanno una concentrazione diversa e sono separate da una membrana semipermeabile (come le pareti delle cellule), passeranno l'acqua e le sostanze dissolte in essa. Il soluto (tossine e nutrimenti) passeranno dalla soluzione con concentrazione più alta nella soluzione con concentrazione più bassa, mentre il solvente (l'acqua) passera nella direzione opposta fino a che tra le due soluzioni si sarà stabilito un equilibrio dinamico.

Dopo un pasto, i nutrimenti e le tossine (rifiuti organici) derivanti dalla digestione, fluiscono dal tratto intestinale nel sangue e sistema linfatico.
Attraverso l'osmosi i nutrimenti e le tossine si apriranno anche un passaggio verso il citoplasma all'interno delle cellule organiche.

Tutte le cellule hanno una caratteristica comune: il citoplasma ha una reazione alcalina (negativa) e il nucleo ne ha una acida (positiva), ciò crea una differenza di potenziale elettrico tra il citoplasma ed il nucleo. Questa differenza di potenziale elettrico determina la vitalità delle cellule.

Se questo potenziale elettrico si riduce sotto un certo livello la cellula si ammala ed eventualmente può anche morire. Quando il sangue porta con sé molte sostanze acide, per esempio le tossine, le stesse possono penetrare all'interno delle cellule e neutralizzare l'alcalinità del citoplasma.
Se la concentrazione delle tossine nella circolazione del sangue è più alta di quella nelle cellule, le tossine continueranno a fluire nel citoplasma delle cellule ed, eventualmente, possono precipitare creando dei cristalli.

Periodicamente, durante i periodi in cui la vitalità è elevata, l'organismo tenta di correggere questa condizione attraverso delle acute crisi di guarigione (le cosiddette "malattie").

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Dopo molti anni, se una persona non migliora le sue abitudini di vita, verrà a crearsi una malattia cronica in grado di durare negli anni. Ed alla base di tale malattia possiamo trovare un grande accumulo di tossine.

ci hanno chiesto un esempio e questo e' uno dei tanti prodotti:

Per l’acidosi ottimo e' il prodotto BASENPULVER DELLA DITTA PASCOE (si ordina in farmacia o internet) che ha anche le cartine per fare il test dell’urina
e ora hanno aggiunto, per mantenere il valore del ph, lo zinco…se non siete allergici allo zinco il basenpulver e’ l’equilibrante per eccellenza !! e puoi fare il test quando vuoi.... il basenpulver e' in bustine

chiedere al vs. medico

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PROBLEMI INTESTINALI NELLE SCLERODERMIE E TERAPIE FLEBOLOGICHE E FISIATRICHE

 PROBLEMI INTESTINALI NELLE SCLERODERMIE E TERAPIE FLEBOLOGICHE E FISIATRICHE

INTESTINO

Anche la motilità di tutto il resto del canale alimentare è alterata con un netto rallentamento del tempo di svuotamento gastrico e dei tempi di transito dell’intestino tenue e del colon.

Queste alterazioni sono dovute alla fibrosi dei nervi viscerali che guidano e coordinano la motilità e in seguito anche dei muscoli che la supportano.
Nel 60 % dei pazienti si possono osservare alterazioni radiologiche del piccolo intestino, quali dilatazioni, ristagno di mezzo di contrasto (MIO) etc, E comportano gonfiore, , anoressia, nausea, vomito o malassorbimento delle sostanze nutritive con comparsa di feci schiumose per la presenza di grassi non digeriti.

Ovviamente, il cattivo assorbimento delle sostanze alimentari, può portare a quadri di malnutrizione più o meno evidenti (perdita di peso, anemia, deficit vitaminici, osteoporosi, etc.).

Anche il transito del colon è rallentato con conseguente stitichezza con assenza di stimolo e comparsa di segni radiologici di dilatazione del colon.
Il ristagno delle feci può anche comportare la condizione chiamata SIBO, (in italiano sindrome da sovracrescita batterica intestinale) in cui una quantità eccessiva di batteri fermenta nell’intestino tenue, di solito più o meno sterile, comportando un “furto” degli alimenti all’assorbimento intestinale da parte dei batteri.
Puo' comportare occlusioni intestinali da ricovero

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Riduzione, da parte del pancreas, della secrezione di enzimi e sostanze che servono per digerire e in seguito far assorbire gli alimenti, da cui deriva un aggravamento del malassorbimento già indotto dalla sovracrescita batterica del piccolo intestino e dalla sua alterata motilità.

Alle numerose alterazioni del tratto gastroenterico, vi sono anche le anomalie della motilità esofagea : difficolta' a deglutire, percepire che il cibo rallenta la sua discesa e a volte, per l'alterata motilita' vi sono reflussi di saliva nelle vie respiratorie

 ESAME NON INVASIVO PER LA SCLERODERMIA:
il test al lattulosio per la valutazione del tempo di transito intestinale e il test all’idrogeno per valutare la sovvracrescita batterica consentono in maniera rapida e precisa una valutazione della motilità viscerale e di determinale la presenza di una flora intestinale anomala.

🤍FLEBO PER LA SCLERODERMIA

NELLA SCLERODERMIA una particolare attenzione va posta ai pazienti che mostrano complicanze gravi quali quadri pseudo-occlusivi intestinali.
Tali pazienti presentano un quadro clinico simile a quello che insorge per altre cause (come ad esempio un ostruzione meccanica), ma non sono candidati alla terapia chirurgica quanto piuttosto alla sola terapia medica. In questo caso ci si può avvalere dell’uso della nutrizione per via endovenosa (nutrizione parenterale), possibilmente a cicli o per brevi periodi, al fine di mettere a “riposo” l’intestino ed aiutarlo a ripristinare il suo equilibrio.

 https://www.sclerodermia.net/interessamento-intestinale/
🤍
 nella sclerodermia
Tra le manifestazioni intestinali vi è anche la stipsi da rallentato transito.
La forma più grave è la pseudo-ostruzione intestinale cronica.
tu lo sai che ce l'ho da almeno 4 anni e tu mi curi per non farmi andare in ospedale!

Essa è il risultato di una importante compromissione della funzionalità motoria intestinale.
Si manifesta con episodi ricorrenti caratterizzati da nausea, vomito, dolore e distensione addominale seguiti da una forte stipsi La condizione può esitare in ischemia o perforazione.

Da un punto di vista diagnostico sarà necessario il ricorso a TC o RMN ad alta risoluzione per escludere eventuali stenosi meccaniche. . Da un punto di vista terapeutico l’obiettivo primario è quello di evitare la chirurgia.

 🤍
 nella sclerodermia
Accanto alla terapia farmacologica è importante l’esercizio costante della fisioterapia per mantenere allenata la muscolatura e mobili le articolazioni che, sotto l’effetto tirante della pelle indurita, potrebbero andare incontro ad atrofia-rigidità. In quest’ottica anche il massaggio ha una funzione importante

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SELENITE

La Selenite,

detta anche 'luce liquida', è un gesso incolore e traslucido, ha una vibrazione molto sottile e prende il suo nome da Selene, la Dea della Luna secondo la mitologia greca, il suo aspetto 'lunare' la richiama,
è un cristallo DALL'ENERGIA YIN, legato alle emozioni, all'amore e alle fasi della LUNA

Ha diverse strutture cristalline; forma cristalli esagonali che terminano quasi sempre ad un'estremità a punta. Ha una durezza di 7, il che significa che graffia il vetro.
la gemma può sembrare simile alla calcite, ma l'identificatore principale è che la selenite è molto morbida.

Essa aiuterebbe a sollecitare la capacità intuitiva, spesso schiacciata da quella razionale e da quella percettiva

Promuove la pace e la calma perche' La selenite è un cristallo con un livello di vibrazione molto alto.

Si utilizzano frequentemente
le bacchette di Selenite "per ripulire l'aura"
o, messe sotto il cuscino, per alleviare l'insonnia

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Falangio la pianta ragno che depura l'aria: ne basta una per purificare la casa

Falangio, la “pianta ragno” che depura l’aria: ne basta una per purificare tutta la casa

Scopri le proprietà depurative del falangio una delle piante ornamentali più efficaci per depurare l'aria di casa
[18:50, 9/11/2023] Carmen Cattani: Il falangio è una pianta ornamentale molto diffusa nei nostri appartamenti poiché apprezzata per il bel fogliame e perché molto semplice da coltivare sia negli ambienti interni sia in quelli esterni.

Oltre a essere una pianta resistente e dal bel portamento, il falangio ha anche il pregio di depurare l’aria degli ambienti domestici.
Come tutte le piante, ovviamente anche il falangio rimuove anidride carbonica e produce ossigeno durante la fotosintesi clorofilliana e già questo migliora la qualità dell’aria di casa.
Il falangio è, però, anche in grado di rimuovere altre sostanze dall’ambiente e rientra tra le piante più efficaci nel purificare l’aria.

L’azione depurante del falangio è stata confermata da uno studio condotto dalla NASA diversi anni fa: secondo lo studio, il falangio è in grado di rimuovere dagli ambienti domestici sostanze nocive come il monossido di carbonio e lo xilene. I dati sono stati poi convalidati anche da studi più recenti, come quello condotto dalla State University di New York.
Lo xilene è una miscela di composti chimici usato nella lavorazione di molti materiali, tra cui cuoio, gomme e vernici. Lo xilene è una sostanza tossica per il nostro organismo e può essere presente nelle nostre abitazioni, anche se in piccole quantità.

Il monossido di carbonio viene prodotto in seguito alla combustione di tabacco, metano, benzina e carbone, quindi possiamo ritrovarlo nell’aria in seguito alla cottura dei cibi se utilizziamo una cucina a gas. Il monossido di carbonio ha una grande affinità per l’emoglobina del sangue, quindi anche piccole quantità respirate determinano un minor apporto di ossigeno al nostro organismo.

Collocare una pianta di falangio nelle nostre case può essere d’aiuto per eliminare queste sostanze nocive dagli ambienti chiusi e purificare l’aria.

Caratteristiche e coltivazione del falangio
Il falangio o nastrino (Chlorophytum comosum) è una pianta ornamentale molto comune, facile da coltivare e semplice da riprodurre.

La pianta del falangio è un’erbacea sempreverde e perenne caratterizzata da foglie sottili, lunghe e striate di verde e bianco. Il nastrino o falangio può essere coltivato in appartamento e ha poche esigenze colturali.

Quando innaffiare il falangio
Per quanto riguarda le esigenze d’acqua, il falangio può essere annaffiato due o tre volte al mese durante i mesi freddi. Alla ripresa vegetativa e nei periodi più caldi il bisogno di acqua aumenta e nei mesi di luglio e agosto la pianta andrà annaffiata almeno due volte a settimana. Il falangio non gradisce i ristagni d’acqua, quindi non è necessario l’utilizzo del sottovaso.

Riproduzione del falangio
Il falangio cresce molto in fretta ed è consigliabile il rinvaso ogni anno in primavera in un contenitore di dimensioni maggiori. Il falangio è chiamato anche pianta ragno poiché crescendo sviluppa dei lunghi fusti sottili e ricadenti che crescono dal centro della rosetta di foglie e terminano con una nuova piantina: questa caratteristica del falangio rende questa pianta molto decorativa e adatta a essere collocata in vasi sospesi. Le piantine nate all’estremità dei nuovi fusti possono essere rinvasate per moltiplicare il falangio.

A partire dalla primavera e per tutto il periodo estivo è bene anche concimare il nastrino almeno due volte al mese, per garantirne lo sviluppo grazie alla presenza di sostanze nutritive. Il terriccio migliore per coltivare il falangio è leggero e ricco di torba.

Il falangio produce piccoli fiori bianchi in primavera, che crescono da un fusto al centro della rosetta di foglie.

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