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Categoria: "Crescita spirituale"

Essere Felici e' lo scopo dell'esistenza umana

Dietro a ogni frattura esiste il miracolo della "comunicazione cosmica", chiamata Sincronicità e Coincidenza: mai caso, mai errore, bensì oculata attenzione cosmica nei nostri confronti.

Essere Felici è lo scopo dell’esistenza umana, eppure sembra che molti di noi facciano di tutto per fare altro.

Siamo arrivati all’aberrante! Qualcuno o qualcosa ci sta facendo credere che essere felici sia un concetto, un modo o persino una posizione sociale! Nella migliore delle ipotesi un’illusione dell’ottimista che (povero scemo) se ne gira per il paese a farfugliare cose del tipo ”La felicità esiste! Ne ho sentito parlare!”
Altri la ritengono una virtù del saggio che dichiara fermo: “La vita sarebbe infinitamente più felice se nascessimo a ottant’anni e gradatamente ci avvicinassimo ai diciotto!”

Siamo sicuramente "rotti"! Lì, all’interno di noi, si agita quel semino malefico che ci dice che se una cosa può andare male, allora così sarà!
Chi ti vuole rotto, difettoso al raggiungimento del successo per te stesso?
Chi sta essendo adesso?
Quale parte di te offesa sta portando nel tempo dell’adesso gli spasmi del "non valgo abbastanza" e del "non mi merito..."?
... Impara a dire "Sono io"!

Caro viandante, durante un seminario ho chiesto alle persone cosa gli stesse a cuore. Li per lì, sembrava una domanda trabocchetto, per cui calò un silenzio imbarazzante.
Poi il più intrepido disse: “Ma che domanda è?”
A me non sembrava di aver indagato per una soluzione per la pace nel mondo; avevo semplicemente chiesto cosa rendesse loro felici e cosa stesse loro a cuore!
Allora, le forme pensiero dell’elaborato celebrale del gruppo mi raggiunsero e mi resi conto che quelle persone erano in crisi. Ne ero commossa! La grande e temuta crisi è sempre un momento che ci induce a riflettere e per la quale solo il cambiamento riesce ad ottenerne la risoluzione.

Fermati. Ascolta. Chiediti: cosa ti serve per essere felice?

Caro viandante, il punto è che tutti vogliamo essere felici, ma poi, quando ci chiedono cosa ci renderebbe felici, sembriamo non conoscerne affatto la risposta. Sappiamo solo che non lo siamo, sempre che ci si sia concesso sufficiente tempo per accorgercene!
Spesso, infatti, accade che non siamo felici perché non ci sentiamo di esistere, ma non sappiamo portarlo in parole. Per poter sentire di esistere è necessario prima accorgerci che esistiamo.
Essere, non Fare!
È questo il punto perché non ci si può sforzare di essere felici; dovremmo esserlo naturalmente, esattamente come ci viene naturale respirare.

La primaria condizione della felicità è l’essere saggi.
Ognuno di noi è solo ciò che è, tutto il resto sono etichette che ci attaccano gli altri alle quali non è necessario porre rimedio, è sufficiente fare in modo che non ci importi.

 

La felicità è un’esperienza dell’essere e ci si arriva in un modo così semplice e naturale che non può essere facilitato da qualcuno, né la si può ottenere indotta da qualcosa.
È un po’ come quando si è innamorati e qualcuno ci chiede perché amiamo quella persona. Se non riusciamo a rispondere si tratta di vero Amore! Amiamo, punto! Non c’è un motivo, è! Ed è perché è così e basta!
Se a questa domanda riuscissimo a trovare una risposta, saremmo nella mente e non nel cuore.
Spesso siamo innamorati del come quella persona ci fa sentire di esistere, ma noi dovremmo esistere a prescindere.
Così è la felicità, non può essere prodotta da qualcuno o da qualcosa che già non vibri in noi, poiché la si possiede dentro. Tutto ciò che produce piacere crea un barlume di felicità apparente, ma effimero e quindi non duraturo.

Per Essere Felice è necessario accorgersi di ciò che ci accade nel moto del divenire quotidiano. Per Essere Felice è necessario crearne le condizioni.

La felicità è quell’incontenibile energia del cuore che trabocca e travolge ciò che vede: uno spasimo dell’anima.

Le persone felici ci sorridono mentre ci lasciano il posto a sedere nel tram.
Le persone felici fanno di un evento ordinario, qualcosa di straordinario.
Le persone felici cuciono abiti senza difetti, con amore e dedizione per ciò che fanno. Ammirano il loro elaborato anche in una catena di montaggio!
Le persone felici condividono la loro felicità e nel farlo la sentono aumentare!
Le persone felici sono contagiose e producono ben-essere solo essendo ciò che sono!
Le persone felici non perdono tempo a parlare male perché hanno di meglio da fare.
Le persone felici hanno meno bisogno di essere amate, perché hanno imparato ad amarsi davvero ed il resto arriva di conseguenza.
Le persone felici non hanno di più, hanno di meglio!
Le persone felici sono felici a prescindere da ciò che oggi succederà loro, le frequenze possono essere più alte o più basse, ma la loro radio è sempre accesa e funzionante!

Come si fa ad Essere Felici?

Le persone felici non sono quelle che non cadono più a terra, ma bensì quelle che riusciranno sempre ad accorgersi che sono loro a essere in ginocchio, non gli altri a essere più grandi.

È necessario rimanere meno tempo possibile in frequenze e frequentazioni basse se si vuole mantenersi in una buona carica vitale. Soprattutto, per essere felici è necessario volersi felici.

Per volersi felici è utile togliere le false credenze. Si tratta di sistemi che non ci attrezzano alla felicità, anzi, questi sistemi sono tossici e fanno ammalare poiché non si raggiungono mai, ma sono mantenuti in salute da tutti quelli che credono che funzioni così. Ed ahimè sono la maggioranza!

Cosa crediamo di avere bisogno per essere più felici?

Caro viandante, alcune persone credono (spero non tu!) che la felicità sia avere determinate cose o persone accanto a noi. L’uomo è un animale molto strano. Egli si abitua a tutto.
Qualcuno ha persino fatto una ricerca scientifica al riguardo. Hanno scoperto che una persona entro due anni, qualsiasi cosa ottenga, un amante, un gioco nuovo, una vincita alla lotteria, qualsiasi cosa sia, si abitua e torna alla stessa soglia di felicità di due anni prima. Incredibile vero? Questo viene chiamato principio di adattamento.

Essere felice non si basa su ciò che hai o non hai, si basa sull’essere, non sull’avere!

In realtà non riusciamo a comprendere che ciò dipende da noi; fatichiamo a credere che siamo noi a doverci volere felici.
Si tratta di mantenere un equilibrio, la felicità è l’abilità di ricercare un luogo interiore; non c’entra con l’esterno, dipende direttamente da come noi vediamo ciò che ci accade.
Essere felici non è uno stato d’animo transitorio, ma è la capacità di sintonizzarsi in un luogo di serenità costante, indipendente da ciò che si fa o ci accade. Inoltre, essere felici costituisce un serbatoio sempre pronto dal quale trarre energia nei momenti di bisogno.

Noi dovremmo essere il meglio che possiamo essere.
Dobbiamo imparare a veder le cose per quelle che sono, imparare a scovare la causa e non subirne gli effetti.
Dobbiamo diventare abili a trovare risposte senza raccontarci frottole e convincerci che ogni giorno possiamo essere ciò che vogliamo diventare.

C’è da chiedersi: Chi Voglio Essere? Come ho fatto a diventare infelice? Quale abitudine mi sta creando disagi?

È urgente imparare a vedere cosa va, anziché ciò che non va.

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ARTICOLO di Monia Zanon

FONTE

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Un grande Maestro, un grande discepolo

Questa storia zen narra di un Maestro, Kyodo, e del suo discepolo Kisho.

Questi riteneva di aver completato il suo apprendistato presso il suo Maestro e di esser quindi pronto a diventare egli stesso Maestro. Aveva la convinzione, il giovane, che per assurgere allo stato di maestro dovesse, in qualche modo, “liberarsi il posto” e così, pazientemente aspettava la morte di Kyodo.

Ma Kyodo godeva di ottima salute, i suoi sensi erano vigili più che mai, come fra poco constateremo, e di lasciare il corpo…proprio non sembrava avere nessuna intenzione.

Ma la brama di potere, si sa, non va a braccetto con la pazienza e così, dopo una lunga ed inutile attesa Kisho pensa di porre lui stesso rimedio e decide di far accadere quel che l’Esistenza non vuol far manifestare.

Un giorno, mentre si esercitavano nel tiro con l’arco in un campo, Kisho punta una freccia verso il suo Maestro…e la scocca! Con tempismo perfetto anche il Maestro fa la stessa cosa, puntando non già verso l’allievo ma verso la freccia, e la sua freccia colpisce in volo quella di Kisho e la spezza.

Non pago dell’esperienza, l’allievo tenta per ben nove volte di colpire il Maestro, fino quasi a vuotare la sua faretra…interessante ricorso al numero nove, numero del completamento e della fine di un ciclo…a dimostrazione che l’Esistenza è molto generosa nell’offrire segnali e chiavi di lettura a molti e differenti livelli.

Il Maestro è rimasto senza frecce, l’allievo ne ha ancora una, che non esita a scagliare, di nuovo, verso Kyodo…il quale la spezza, esattamente come ha fatto con le altre, utilizzando stavolta una lancia.

Attraverso questa storia possiamo riflettere, mi pare, sull’atteggiamento educativo di tanti (ancora troppi!) adulti che prediligono “la legge del pescecane”, ovvero incitano i bambini a crescere mettendoli e invitandoli a mettersi essi stessi in competizione fra di loro. I “posti di potere” sono limitati e per arrivarci bisogna esser capaci e disponibili e sgomitare, andar avanti a testa bassa senza guardare niente e soprattutto “fare in fretta”! Molti di noi sono permeati di questa ossessione: fare in fretta, non arrivare in ritardo! Sempre più sono i genitori che iscrivono i figli a scuola con un anno d’anticipo, benedicendo l’Esistenza che il pargolo sia nato entro il mese di aprile così può andare a scuola a cinque anni! La corsa verso…già verso dove? …inizia in realtà assai presto!

L’allievo della storia ci mostra di non essere affatto pronto a diventare maestro (e qui la lettera minuscola è scelta davvero con intenzione), perchè, se lo fosse, perchè mai non potrebbe diventarlo pur restando il suo Maestro in vita?

Forse che vogliamo sostituirci all’Esistenza quando acceleriamo per i nostri figli le tappe dievoluzione, credendoci capaci noi di comprendere quando certi passaggi vadano compiuti? Ma non sarà un tantinello presuntuosa, se non ridicola questa, pretesa? Non tocca certo a me dare risposte…io posso farlo unicamente per me, ma non posso esimermi dal riflettere, e chiedere a voi come “sentite” questo discorso.

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E poi: è davvero necessario che tutti diventiamo Maestri? O è forse auspicabile, per i nostri bambini, che siano…felici?!

Siamo davvero certi che un mondo pieno di professionisti rampanti possa funzionare senza l’apporto di chi a questi professionisti cuce i vestiti, prepara il caffè al bar e taglia i capelli?

Siamo pronti a volere per i nostri bambini la “loro” e non la nostra felicità? Siamo pronti a vederli espandere, crescere, maturare, seguendo la “loro”, e non la nostra, leggenda personale?

Siamo pronti a lasciare andare quelle granitiche forme pensiero secondo cui un certo “stato” (lavoro, tipo di casa, lignaggio) corrisponde ad una miglior realizzazione nella vita?

Pertanto, tornando e concludendo con la storia da cui siamo partiti, io vi dichiaro apertamente che sto dalla parte dell’Esistenza! Io mi fido del fatto che Essa abbia seguito tutti i progressi dell’allievo Kisho e che sappia quale sia il suo massimo bene. Io ho fede nel fatto che se e quando egli sarà pronto per diventar Maestro troverà il suo posto perchè il suo posto c’è sempre stato. Io credo che IL SUO MAESTRO il sia stato un grande Maestro, perchè spezzando le sue frecce e non dirigendone neppure una verso di lui (e tutti sappiamo che avrebbe potuto facilmente farlo) gli dimostra cos’è il vero Amore: comprensione, accettazione, per-dono.

E attendo, insieme a voi che con me siete in cammino, di sentir sempre più spesso pronunciare le parole io mi fido, io ho fede, io credo.

 

Marina luele

http://www.evoluzionefamiglia.it/fiabe-deterna-saggezza/grande-maestro-grande-discepolo

 

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CRESCITA PERSONALE E RESPONSABILITA' VERSO IL DESTINO COMUNE

Nulla di ciò che esiste resta allo stato evolutivo iniziale: è spinto dalla legge naturale verso la sua crescita, la sua completezza, la sua realizzazione, la sua maturità fisica, mentale e spirituale e che consente lo sviluppo delle qualità insite e allo stato potenziale di ogni essere vivente. I “talenti” che ognuno di noi ha fin dalla nascita per fattori genetici, sono poi condizionati dall’ambiente, dal livello sociale, culturale, morale, spirituale della famiglia in cui si vive. Per mezzo della volontà e del libero arbitrio ognuno è chiamato a sviluppare e a far fruttare i “talenti” iniziali. L’inettitudine, l’inerzia, l’apatia, l’indifferenza impediscono lo sviluppo delle potenzialità dell’individuo.

 

Se una persona è travolta dai suoi singoli problemi, se non è libera dentro, se è succube del suo personalismo, condizionato dalle tendenze dominanti, delle sue manie, dalle sue debolezze, non può dare nulla di buono agli altri: come potrebbe dare ciò che non possiede se è lui ad aver bisogno di sostegno?

Solo quando una persona sviluppa una personalità armonica con se stessa è in grado di interagire armonicamente nel sociale. Solo quando un individuo si impegna a superare i propri limiti tende alla realizzazione integrale di se stesso e dà il meglio delle sue possibilità personali.

 

Si è credibili solo quando si è coerenti nei propri principi e nel proprio ideale di giustizia. La coerenza e l’esempio sono componenti imprescindibili per chi spera in un mondo migliore. “Essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo” diceva Gandhi. Non puoi pretendere dagli altri ciò che tu stesso non vivi. Non puoi pretendere giustizia e onestà se tu non sei giusto e onesto; non puoi sperare nel rispetto per le regole se tu le infrangi.

 

Occorre passare dalla coscienza individuale alla coscienza collettiva, capire che i problemi di ognuno incrementano  i problemi del contesto in cui si vive. Capire che ognuno di noi è parte inscindibile di un contesto in cui nessuno è separato e in cui nessuno può vivere senza interagire: vivere per se stessi, assorbiti dalle proprie problematiche, significa consegnare nelle mani di chi ha interesse a conservare l’attuale stato di cose.

Occorre superare la tendenza a scindere la propria responsabilità personale da quella della società in cui vive.

 

Interessarsi della propria crescita personale significa curare lo sviluppo armonico della 4 fondamentali componenti dell’entità umana: fisica, mentale, emozionale e spirituale. La felicità personale è direttamente proporzionale al superamento dei propri limiti e allo sviluppo simultaneo, simbiotico e bilanciato del nostro benessere fisico, della nostra intelligenza, del nostro senso critico positivo, dalla sensibilità del cuore e dal riferimento oggettivo ad un ideale superiore.

I valori fondamentali dell’individuo non si improvvisano e in questo la famiglia, la scuola e lo Stato hanno una diretta responsabilità della quale non possono sottrarsi. I bambini non vengono educati all’amore, alla pace, ma al materialismo, alla competizione, all’indifferenza, all’edonismo.

 

Ciò che realmente occorre è rendere migliore l’uomo per migliorare i meccanismi, i sistemi, il mondo. In futuro l’Universalismo sarà la sola via da percorrere; il sincretismo delle grandi dottrine: il biocentrismo è ciò che renderà responsabile l’individuo verso la natura e che gli consentirà si superare la visione antropocentrica della vita.

 

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Deve nascere in ognuno di noi la consapevolezza che l’umanità è una sola famiglia, che gli animali sono diversi da noi solo nella forma fisica, che tutti respiriamo la stessa aria, beviamo la stessa acqua: un sangue rosso scorre nelle vene di tutti. Ma quando una parte del Tutto è ferita o sofferente è l’intero organismo che è in pericolo di vita. Siamo parte di un tutt’uno. O ci salviamo tutti o nessuno.

Sta nascendo una NUOVA COSCIENZA UMANA, UNA NUOVA ETICA che valorizza le possibilità dell’animo umano rendendo ognuno artefice del proprio destino e pone le basi di una umanità finalmente libera dalla violenza, dalla malattia e dal dolore.

FONTE :

Associazione Vegetariana Animalista

Associazione di Volontariato Onlus affiliata all’EVU

via Cesena 14 Roma 00182 tel. 06 7022863 – 3339633050

vegetarianiroma@fastwenet.it; c.c.p.n. 58343153; c.f.n. 97365030580

In collaborazione con ABIN (Associazione Bergamasca di Igiene Naturale)

www.vegetariani-roma.it; www.universalismo.it; www.medicinanaturale.biz

CRESCITA PERSONALE E RESPONSABILITA’ VERSO IL DESTINO COMUNE

“Quando l’uomo si interessa del tutto è più attento ai problemi di una parte di esso”. (Porfirio)

Franco Libero Manco

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Sono nel pancione : cosa accade ... e quale nome dare al proprio bambino ?

Lo sapete che è stata avanzata l'ipotesi che l'incontro tra la cellula germinale maschile e femminile trasmetterebbe non solo il patrimonio genetico, ma anche un'impronta affettivo-emozionale e relazionale?

Secondo molti autori (R. Turner, J.Charon, D.Bohm, F.Capra, H.Strapp) esiste accanto al DNA anche un DNA emozionale che memorizza al momento del concepimento ogni emozione, vissuto, sentimento, pensiero vissuto da voi.

Tutte le fasi successive della gravidanza seguono questa impronta, ricordate che avete una grande responsabilità nei miei confronti e che chi ben comincia è a metà dell'opera: cominciate con e per amore!

Come mi sviluppo

1° mese

3^ settimana
L'ovulo della mamma (ovocita) viene fecondato e si impianta nella cavità uterina. Eccomi qua, mi sistemo al calduccio nell'utero della mia mamma, che dovrebbe essere un luogo molto tranquillo e pieno di gioia e amore.

Mamma, io lo sento se tu mi vuoi e se mi ami già e questo mi fa decidere di rimanere qui con te! Non farti prendere da tutte le altre preoccupazioni quotidiane, da questo momento tu sei un luogo sacro e nascondi il segreto della vita. Preoccupati solo di me.

Papà, tu sei il custode del nostro benessere, fai in modo che la mamma si senta al sicuro, protetta e amata e io sarò felice!

4^ settimana

All'interno dell'utero della mamma si forma il "sacchetto" che mi ospiterà (sacco gestazionale). Adesso mi chiamano "embrione" e mi chiameranno "feto" a partire dalla 12^ settimana di gravidanza. All'interno del mio corpicino cilindrico si sviluppano delle aree specializzate chiamate "somiti" dalle quali si formeranno scheletro e muscoli.

Il tuo sangue mi porta tutto il nutrimento necessario attraverso la mia "pelle": è l'inizio della circolazione utero-placentare.

2° mese

5-6^ settimana
Il mio cuore comincia a pulsare! Si formano i primi rudimenti del mio corpo... piano piano potrò sentire anche con i sensi quello che già sento dentro. Si abbozzano i miei occhi, le prime strutture cerebrali, il fegato, l'orecchio esterno, l'esofago, lo stomaco, i genitali esterni e la tiroide.

A 6 settimane la testa e il collo formano la metà del mio corpo, le braccia sono corte, appaiono testicoli o ovaie, fegato, pancreas, reni, intestino e polmoni. Il cuore pompa sangue. Si completa il sistema nervoso centrale e si costituiscono i principali centri del cervello: talamo, ipotalamo e cervelletto. Compaiono i primi riflessi, posso succhiare e stringere, posso manifestare preferenze e reazioni che sono solo mie!

7^ settimana
Cominciano a vedersi le mie braccia e le mie gambe, il pancreas e i reni. Ho il cordone ombelicale! La mia corteccia cerebrale comincia a formarsi.

8 settimana
Mi si stanno formando le mani e i piedi, ho anche le dita!

Comincio a manifestare reazioni motorie a stimolazioni facciali.

Peso circa 1 grammo e sono lungo 1,6 cm.

3° mese

9-10^ settimana
Se mi guardi puoi già vedere il mio naso e le mie orecchie. Si stanno già formando le mie prime "gemme dentali" che si svilupperanno in denti! Si sviluppano anche le ossa, i muscoli, i nervi ed i grossi vasi. La mia testa occupa 1/3 di tutto il mio corpo e la mia parete addominale non è ancora completa e c'è un'ernia ombelicale fisiologica. Adesso si può vedere comparire il cosiddetto corpo calloso, cioè la struttura nervosa che collega i due emisferi cerebrali. Mi muovo per oltre il 12% del tempo, comincio a bere il liquido amniotico.

11-12^ settimana
La mia ernia ombelicale fisiologica scompare, perché le anse intestinali sono rientrate completamente nella cavità addominale. Nel mio pancreas si formano le isole di Langherans che sono responsabili della produzione di insulina. Le gemme dentali si trasformano in abbozzi di denti.

Se sono un maschietto nei miei genitali si sviluppa il glande.

Se sono una femminuccia si presenta un primo abbozzo dell'utero.

Sono capace di chiudere la bocca, inghiottire e posso manifestare il singhiozzo.

Adesso peso circa 14 grammi e sono lungo 7 cm.

4° mese

Il meconio, la "cacchina" verdastra che espellerò poco dopo la nascita, è già presente nell'intestino. La mia pelle è sottilissima, trasparente, senza neanche un pelo! La mia tiroide comincia già a funzionare. La vescica e l'uretra sono ben sviluppati.

I genitali esterni si differenziano.

16 settimane se mangi qualcosa che mi piace bevo il liquido amniotico con gusto e se illuminano la tua pancia violentemente giro la testa infastidito e mi aumenta il battito cardiaco!

Se non sono il tuo primo bambino intorno alle 18/19 settimane puoi già sentirmi!

Se sono il tuo primo bimbo aspetta intorno alle 20 settimane: da questo momento, mamma, puoi sentire che mi muovo! All'inizio forse non capirai che sono io, forse ti sembreranno solo piccoli movimenti intestinali, forse sentirai come un leggero battito d'ali, invece sono io, ascoltami!

Mamma, se tu non sei tranquilla, non riesco a muovermi come vorrei perché mi sento stretto nel pancione! Se fumi non riesco ad ossigenarmi bene e non posso muovermi e crescere a sufficienza!

Ora peso circa 105 grammi e sono lungo circa 15 cm.

5° mese

La mia pelle è tutta grinzosa! Comincio a mettere su la mia prima "ciccietta".

Nel pancreas inizia la produzione di insulina da parte delle isole di Langherans.

I genitali esterni di differenziano definitivamente.

20 settimane sono in grado di muovere bene braccia e mani e sono capace di toccare a afferrarmi le mani e i piedi e il cordone ombelicale. Possiedo tutti i moduli del movimento della specie umana e anche di più, poiché con l'andar del tempo ne perdo qualcuno e non ne acquisisco altri.

22 settimane sono capace di succhiare e ogni volta che mi muovo aumenta il mio battito cardiaco.

Adesso peso in media 310 grammi e sono lungo circa 23 cm.

6° mese

La mia pelle è sempre grinzosa e adesso è ricoperta in maniera uniforme da una sottile lanugine (detta lanugo). I miei denti sono già sviluppati e presentano smalto all'esterno e polpa all'interno. Le mie unghiette sono solo all'inizio, ma ci sono!

Nel cervelletto (organo deputato alla coordinazione motoria) inizia a svilupparsi la corteccia, ovvero la parte superficiale, sviluppo che si completerà un anno e mezzo dopo la mia nascita.

25 settimane mi eccitano i rumori forti e improvvisi. Mi calmo se la mamma mi parla con dolcezza e mi canta una canzoncina.

Peso mediamente 640 grammi e sono lungo circa 29 cm.

7° mese

Le mie palpebre sono già separate (palpebra superiore ed inferiore) e i padiglioni auricolari sono addossati alla testa.

Se sono un maschio i testicoli non sono ancora discesi nello scroto mentre se sono una femmina sono già evidenti il clitoride, le piccole e le grandi labbra.

30 settimane mi piace ascoltare il mio cuore.

Adesso peso circa 1670 grammi e sono lungo circa 40 cm.

8° mese

Finalmente la mia pelle è un po' meno grinzosa... però la lanugine c'è ancora! Divento sempre più "rotondo"... ingrasso a vista d'occhio!

Ora peso più o meno 2400 grammi e sono lungo circa 45 cm.

9° mese

39 settimane dormo per il 95% del tempo.

Ora devo solo mettere su peso... sono pronto per nascere!

Alla nascita peso in media 3300 grammi e sono lungo circa 50 cm.

Come si sviluppano i miei organi di senso

A soli tre mesi di gestazione tutti i miei organi sono completi, ora dovrò solo perfezionarli!

Tatto
Per me essere toccato e accarezzato con amore è importante anche più del cibo! Non preoccuparti solo di quello che mangi, di quanto ingrassi, dei valori degli esami del sangue... io sono qui e ho bisogno di sentirmi amato! Quando ti muovi, il liquido amniotico si muove e io me ne sto beato a sentire il dondolio e il massaggio che mi fa, dovrà essere così anche quando nascerò!

Già dalla 6 settimana di gestazione si formano le vie necessarie a portare le sensazioni tattili dalla pelle al cervello. A 8 settimane la mia pelle è già completa: percepisco il contatto, il caldo, il freddo, il dolore. Se a 9 settimanemi solleticano il piedino io sento, contraggo le dita e sposto la gamba per essere lasciato in pace.

La pelle è il mio primo e più fine strumento per comunicare, già dal 4 mese di gestazione se tu ti metti in posizione scomoda per me io te lo faccio capire e se io ti faccio male basta che tu me lo faccia capire, toccandomi o premendo fermamente la mano sulla schiena, e io mi sposterò.

Mi piace se mi appoggi le mani sul sederino e respiri dolcemente... puoi già tenermi in braccio da quando sono nel pancione, tienimi, accarezzami, fammi muovere... io risponderò con gioia e tu imparerai a conoscermi, a capire cosa mi piace e cosa mi infastidisce, sarà più facile comunicare quando sarò nato!

Prova a immergerti nell'acqua e a ritornare a quando anche tu stavi nell'utero, ti sentirai vicino a me e io mi sentirò capito e desiderato, come potremmo iniziare meglio la nostra vita insieme?

Olfatto
L'olfatto è presente già nello spermatozoo, che viene guidato alla fecondazione dall'ovulo che emette molecole simili a una scia odorosa per portarlo a lui.

Dalla 7 settimana di gestazione il nervo olfattivo è formato, a 8-9 settimanepossiedo già i bulbi olfattivi e i primi recettori olfattivi primari.

Io, fin dal 2 mese di gestazione, sento i profumi di quello che mangi e sento anche il tuo odore, gli odori dell'ambiente, gli odori delle persone, degli animali e il profumo della natura, come mi piace!

Quando sarò nato ti riconoscerò grazie al tuo odore, non metterti il profumo né creme, a me piaci tu e nient'altro!

Tu potrai farmi sentire tutti i profumi del mondo, immergiti nella natura, respira l'aria pulita, fammi sentire il profumo del mare, dei fiori, della campagna... io cresco e imparo grazie a te!

Gusto
Verso la 12^ settimana di gestazione i miei recettori gustativi sono abbastanza maturi e comincio a deglutire, a tre mesi sento tutti i sapori: imparo quello che si mangia nell'ambiente nel quale nascerò, ricordati che quando nascerò preferirò nutrirmi come mi sono nutrito nel pancione! Segnati qual è la tua dieta durante la gravidanza e mantienila inalterata durante l'allattamento, così percepirò continuità e mi sentirò tranquillo perché conoscerò già quei sapori.

Non importa cosa mangi, se mangi le cipolle, l'aglio, i cavolfiori... qualsiasi cosa tu mangi io imparo ad apprezzarla e l'apprezzerò anche da grande! Ma ricordati di nutrirti correttamente e di mangiare cibi buoni e sani: io mi sto formando ed ho bisogno che i miei mattoni e il mio cemento siano di grande qualità!

Udito
Già da prima della 25^ settimana di gestazione posso sentire e reagire agli stimoli sonori. Riesco a percepire molto più di quanto tu creda, mi spavento con rumori molto forti e sobbalzo. Al passaggio di un autocarro muovo braccia e gambe, se sento una voce si modifica il mio battito cardiaco: se la voce è conosciuta il mio battito cardiaco decelera, se la voce è sconosciuta accelera. Distinguo il suono di due sillabe diverse, riconosco se una storia è nuova o l'ho già sentita, capisco se una voce è maschile o femminile e so se tu parli con me o con un'altra persona! Quando sarò nato preferirò la tua voce e se mi avrai cantato una canzoncina e ripetuto una filastrocca durante la gravidanza, la riconoscerò e mi calmerò quando me la canterai.

Sento il battito del tuo cuore e mi calma molto, anche quando sarò fuori voglio che tu me lo faccia sentire, così mi sentirò a casa!

Ricordati che i suoni non interessano solo il mio udito, ma tutto il mio corpo, perché le vibrazioni dei suoni agiscono sul mio sviluppo nervoso permettendomi di svilupparmi al meglio.

Fammi ascoltare tanta musica! E ricordati che in genere la musica punk e rock stressa i bambini, Brahms e Beethoven li agitano, mentre Vivaldi e Mozart li calmano.

Ma tu ascolta le mie reazioni alla musica e saprai cosa mi piace e cosa no.

Vista
Comincio a vedere tra il 4 e il 6 mese di gravidanza: non vivo nel buio completo, ma in una serie di tonalità luminose e di colore che dipendono dal clima, dalla stagione e dal tuo stile di vita. Se ti metti una luce intensa sulla pancia, io mi giro infastidito!

Vestiti con colori chiari e luminosi, perché i colori mi piacciono e mi stimolano!

Io, attraverso quello che vedi tu, ricevo messaggi di gioia e positività, guarda cose belle, circondati di bellezza!

Sono già un bimbo, anche se piccolissimo!

Lontano dagli occhi lontano dal cuore... finchè non mi hai tra le braccia e non mi vedi fisicamente ti sembra che io non ci sia, che non senta niente, che non sia reale... invece ci sono e, se dobbiamo dare un merito all'uso delle ecografie, possiamo dire che hanno reso visibile ciò che ogni mamma "sente" nel cuore, cioè che il loro bambino c'è, sente e si comporta nel pancione proprio come quando è nato.

Nel pancione sono "contenuto", mi sento sicuro, per questo dormo beato. Vengo nutrito ogni volta che ho fame, per questo sono tranquillo. Sono sempre con la mia mamma, per questo sono felice.

Ma se qualcuno interviene dall'esterno a disturbarmi, allora sono già capace di manifestare il mio disappunto, mi agito, sobbalzo se mi spavento, mi giro se mi da fastidio la luce troppo intensa, mi sposto se non sono comodo e... so anche piangere! Si, sono capace di piangere con singhiozzi e lacrime già dalla 24 settimana di gestazione e questo deve farvi riflettere sul rispetto che merito!

A proposito di ecografie
Mamma, non mi piace quando fai l'ecografia! Mi disturba sia il calore che emana sia le vibrazioni che produce!

Io sono piccolo, sono delicato, qualsiasi avvenimento che per te può essere normale, per me è amplificato al massimo!

I medici ti dicono che è innocua e puoi farne quante ne vuoi, ma tu dì al medico che non si è informato bene, perché l'ecografia è sì molto utile, se utilizzata saggiamente, ma se abusata può provocare danni e questo è stato scientificamente dimostrato (Journal of clinical ultrasound)

In una gravidanza fisiologica basterebbe eseguire una sola ecografia, l'ecografia cosiddetta morfologica, che ti rassicura sul fatto che io sono sano e sto bene. Le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano non più di 3 ecografie durante la gravidanza.

Se il tuo medico ti fa l'ecografia ogni volta che ti riceve sappi che non è assolutamente necessario e che puoi rifiutarti di eseguirla.

Se cerchi nell'ecografia la rassicurazione sul fatto che ci sono e che sto bene, piuttosto fatti seguire durante la gravidanza da un'ostetrica o un'operatrice che sia in grado di spiegarti cosa ti sta succedendo, che ti coccoli, trovi del tempo per parlare con te delle tue paure, delle tue insicurezze, dei tuoi problemi... ogni mamma ha bisogno di tempo per sé e che qualcuno le dedichi del tempo: diventare mamma è un momento di grande sacralità e in questi 9 mesi non c'è spazio per la freddezza, la noncuranza o il fare canzonatorio.

Frequenta altre mamme, frequenta un buon corso di preparazione al parto, fatti seguire da personale capace che ti faccia sentire protetta e competente: l'ecografia non è indispensabile, non ti dice nulla di me!

Per incontrarmi veramente devi andare nel profondo del tuo cuore... ed imparare ad amarmi anche se non mi hai mai visto e non sai come sono fatto, questo richiede ogni bambino alla sua mamma.

Leggi anche:

L'educazione prenatale

La preparazione al parto

Puoi leggere:
1- Gravidanza e Parto di Sheila Kitzinger

2-Accogliere una Nuova Vita. Gravidanza, parto, puerperio e allattamento. Una guida "Dolce" e Naturale di Ingeborg Stadelmann

3- La Cura del Bambino in Gravidanza. Il programma prenatale per la salute del neonato di Zita West

Novità!!!

DVD Verso una nuova vita

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Quale nome dare al proprio bambino ?

"Nomina sunt omina"

 

Così i latini esprimevano la loro convinzione secondo cui ogni nome è un presagio, perché ponte sonoro tra l'uomo e la realtà: ogni nome ci evoca immagini, sensazioni, emozioni, pensieri, che gli sono stati associati nel corso degli anni. Il nome è energia, che l'uomo incanala in un veicolo fonico.

 

Per questo motivo abbiamo deciso di dedicare uno spazio alla scelta del nome, perché ogni mamma possa avere uno spunto di riflessione su come immagina il suo bambino, come sente che sarà e su cosa le piacerebbe dirgli tutte le volte che lo chiama.

 

Questo non vuole essere un elenco esaustivo, bensì una specie di piccola enciclopedia sui nomi sempre in divenire, dove tutti possono portare il loro contributo.

ELENCO COMPLETO DEI NOMI :

http://www.bimbonaturale.org/node/263

 

FONTE : http://www.bimbonaturale.org

 

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Proponiamo il massaggio nei primi nove mesi di vita del bambino per continuarlo fino a tutta l'infanzia e anche in adolescenza se gradito.L'insegnamento viene dato ai genitori di bambini, ad allievi di naturopatia che vogliono imparare a massaggiare neonati e bambini- Vengono insegnate la teoria e la pratica del massaggio, anche ayurvedico e si dialoga su temi relativi alla prima infanzia. - Un incontro al mese per tre mesi-

https://www.spaziosacro.it/corsi/massaggio_del_bambino/

 

 

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Domenica 16 Ottobre 2011 Umani in divenire inaugura la prima giornata nazionale degli abbracci.

L’energia che si genera in un luogo in cui si regalano abbracci ai passanti è qualcosa di straordinario che solo chi ha vissuto può comprendere.

Chi lo ha già sperimentato sa bene quanta energia si sprigiona quando le anime si aprono, abbracciandosi.

Ci sono attivisti che si organizzano saltuariamente in varie città. Spesso molti vorrebbero partecipare ma non possono viaggiare o, peggio ancora, non sanno nemmeno dell’evento. Ragion per cui ci mobiliteremo insieme in questo giorno, ciascuno dalla propria città, per regalare abbracci all'intera nazione. Ciascuno dunque, in base al luogo in cui si trova, scelga una specifica piazza o strada di ritrovo e

ci comunichi dati, contatti e indirizzi a: contattaci@umaniindivenire.it

Inseriremo i dati di tutti sulla mappa nazionale degli abbracci di questa pagina in modo da essere visibili a tutti e coprire l’intero territorio nazionale.

 

L’intento deliberato di un tale evento congiunto che sfocia in un abbraccio collettivo che coinvolge un’intera nazione, 

ha degli effetti così potenti da generare un gigantesco campo di energia unificato capace di frantumare molte barriere inducendo così molti ad aprirsi.

 

http://umaniindivenire.grou.ps/567466

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