Se ti piace il nostro sito votalo adesso con un click sul pulsante Google +1 qui sotto :


Categoria: "Crescita spirituale"

Prepararsi alla morte e ad assistere i morenti e ad accettare la morte di una persona cara…secondo il buddismo

La morte è un argomento di cui la maggior parte delle persone non ama ascoltare, parlare o persino pensare. Ma perché? Dopo tutto, piaccia o non piaccia, ciascuno di noi dovrà un giorno morire. E ancor prima di dover affrontare la propria morte noi dovremo, molto probabilmente, affrontare la morte di altre persone: i nostri familiari, amici, colleghi, e così via.

 

Non sarebbe meglio avvicinare la morte, che è una realtà, un fatto della vita, con apertura e accettazione, piuttosto che con paura e negazione? Forse il disagio che abbiamo verso la morte è perché pensiamo che sarà un’esperienza terribile, dolorosa e deprimente. Ma, non è detto che sia così.

 

Il morire può essere un tempo di apprendimento e di crescita, un tempo per rendere più profondo il nostro amore, la nostra consapevolezza di cosa è importante nella vita, la nostra fede e impegno verso le credenze e le pratiche spirituali. La morte può essere persino un’opportunità per comprendere la vera natura di noi stessi e di tutte le cose, una comprensione che ci permetterà di liberarci dalla sofferenza.

Prendiamo l’esempio di Inta McKimm, direttrice del Centro di Brisbane in Australia.

Inta morì di cancro ai polmoni nel 1997. Due mesi prima di morire scrisse una lettera al suo insegnante spirituale, Lama Zopa Rinpoce:

 

“Sebbene io stia morendo, questo è il periodo più felice della mia vita!… Per molto tempo la vita mi è apparsa così dura, così difficile. Ma quando ci si rende realmente conto della morte, essa si trasforma nella più grande felicità.

 

Io non vorrei che nessuno evitasse la propria morte e la grande felicità che ne proviene quando sono riconosciute l’impermanenza e la morte.

 

Questo è veramente sorprendente e inaspettato, ed estremamente gioioso. È la più grande felicità della mia intera esistenza, la più grande avventura e la più grande festa!”

Inta trascorse gli ultimi mesi della sua vita dedicandosi alla pratica spirituale.

 

Quando morì la sua mente era in pace ed era circondata da familiari e amici che pregavano per lei.

 

Ci sono molte storie simili di lama, monaci, monache e praticanti spirituali che sono stati in grado di affrontare la morte con serenità e dignità, e in qualche caso sono stati persino capaci di rimanere in uno stato di meditazione durante e dopo la loro morte.

 

Con un corretto esercizio e una giusta preparazione, noi tutti possiamo avere una morta tranquilla e positiva.

 

È importante esaminare i pensieri, le sensazioni e gli atteggiamenti che abbiamo riguardo alla morte e al morire, per vedere se sono realistici e salutari.

Come vi sentite quando leggete o ascoltate le notizie di un disastro, dove molta gente è stata uccisa improvvisamente e inaspettatamente?

 

Come vi sentite quando venite a sapere che uno dei vostri familiari o amici è morto o gli è stato diagnosticato un cancro?

 

Come vi sentite quando vedete un carro funebre o passate davanti a un cimitero?

 

Come pensate che sarà morire? Credete in qualcosa oltre la vita, in un aspetto positivo della morte?

 

Ci sono due atteggiamenti non salutari che qualche volta le persone hanno verso la morte. Uno è di essere spaventati pensando che sarà un’esperienza terribile, dolorosa o che significherà un totale annientamento. Questa paura porta alla negazione e al voler evitare di pensare e parlare della morte. Vi sembra una buona idea, considerando il fatto che un giorno la dovremo affrontare? Non sarebbe meglio accettare la realtà della morte e poi imparare a superare le nostre paure ed essere preparati quando succederà?

 

L’altro atteggiamento non salutare è quello noncurante e irriverente quando si è portati a dire: “Io non ho nessuna paura della morte. So che un giorno dovrò morire, ma tutto andrà bene, potrò gestirla”.

 

Avevo questo atteggiamento quando ero più giovane, ma un giorno mi trovai in mezzo a un terremoto e per alcuni momenti pensai veramente che sarei morta e allora scoprii che in realtà mi ero sbagliata, ero terrorizzata dalla morte e totalmente impreparata ad essa!

 

Nel Libro tibetano del vivere e del morire Sogyal Rimpoce cita un maestro tibetano che diceva: “La gente fa spesso l’errore di essere superficiale verso la morte e pensa: bene, la morte succede a tutti. Non è un grosso problema, è naturale. Andrà benissimo. Questa è una teoria piacevole fino a quando non si sta morendo”.

Se vi accorgete di avere uno di questi due atteggiamenti, allora sarebbe una buona idea indagare di più su cosa sia la morte.

 

Saperne di più sulla morte e sul morire ci aiuterà a diminuire la paura della morte (perché noi tendiamo ad avere paura di ciò che non conosciamo o non capiamo) e aiuterà coloro che hanno un atteggiamento irriverente a prendere la morte più seriamente e a rendersi conto dell’importanza di prepararsi a essa.

 

Questo opuscolo è solo una breve introduzione all’argomento della morte e del morire. L’elenco di letture raccomandate, inserito alla fine, vi permetterà di sapere dove trovare ulteriori informazioni.

 

Prima di tutto esaminiamo come viene vista la morte nella tradizione buddhista.

 

LE PROSPETTIVE BUDDHISTE SULLA MORTE

La morte è un aspetto naturale e inevitabile della vita

Talvolta si pensa alla morte come a una punizione per le cose negative che si sono compiute oppure come un fallimento e un errore, ma non è affatto così. È un aspetto naturale della vita.

 

Il sole sorge e tramonta, le stagioni vanno e vengono, i bei fiori appassiscono, le persone e gli altri esseri nascono, vivono per un certo periodo e poi muoiono. Una delle cose principali che il Buddha scoprì e ci indicò è la verità dell’impermanenza: le cose mutano e muoiono.

 

Vi sono due aspetti dell’impermanenza, uno evidente e l’altro sottile. L’impermanenza evidente si riferisce al fatto che tutto le cose create -che comprendono gli esseri umani e gli altri esseri viventi, tutti i fenomeni in natura e tutte le cose create dall’uomo non dureranno per sempre, ma usciranno dall’esistenza a un certo punto.

 

Come il Buddha stesso disse: Ciò che è nato morirà. Ciò che è stato raccolto verrà disperso. Ciò che è stato accumulato verrà esaurito. Ciò che è stato costruito crollerà e ciò che è stato in alto cadrà in basso.

E ancora:

La nostra esistenza è impermanente come le nubi autunnali. Osservare la nascita e la morte degli esseri è come guardare i movimenti di una danza. Una vita intera è come il lampeggiare di un fulmine nel cielo, come un torrente che precipita da una montagna ripida.

L’impermanenza sottile si riferisce ai cambiamenti che avvengono in ogni momento in tutte le cose animate e inanimate.

 

Il Buddha diceva che a ogni momento le cose non rimangono le stesse, ma cambiano costantemente.

Ciò trova conferma nella fisica moderna come fa notare Gary Zukav in The Dancing Wu Li Masters:

Ogni interazione subatomica comporta la distruzione delle particelle originarie e la creazione di nuove particelle subatomiche.

 

Il mondo subatomico è una danza continua di creazione e distruzione, di massa che si trasforma in energia e di energia che si trasforma in massa. Le forme effimere entrano ed escono dall’esistenza, creando una realtà infinita che viene sempre ricreata.

 

Il Buddha impartì l’insegnamento dell’inevitabilità della morte in una maniera molto abile a una sua discepola, Kisa Gotami.

 

Kisa Gotami era sposata e aveva un figlio che era molto caro al suo cuore. Quando aveva circa un anno il bambino si ammalò e morì.

 

Sopraffatta dal dolore e incapace di accettare la morte del figlio, Kisa Gotami lo prese fra le braccia e andò alla ricerca di qualcuno che potesse riportarlo in vita. Alla fine incontrò il Buddha e gli chiese di aiutarla.

 

Il Buddha accettò e le domandò di portargli alcuni semi di senape che avrebbe dovuto trovare in una casa in cui non fosse morto nessuno.

 

Kisa Gotami andò di casa in casa nel villaggio e sebbene tutti fossero disposti a darle dei semi di senape non riuscì a trovare una casa in cui non c’era stata la morte.

 

Pian piano si rese conto che la morte era capitata a tutti e quindi ritornò dal Buddha, seppellì il figlio e divenne una sua seguace.

 

Sotto la sua guida riuscì a ottenere il nirvana, la totale liberazione dal ciclo di nascita e morte.

 

Le persone hanno forse paura che pensare alla morte e accettarla li renderà morbosi o rovinerà il loro godimento dei piaceri della vita. Ma sorprendentemente è vero il contrario. Negare la morte causa tensione, accettarla porta pace.

 

Ci aiuta a diventare consapevoli di ciò è veramente importante nella vita, ad esempio, essere gentili e affettuosi verso gli altri, essere onesti e altruisti, in modo da mettere la nostra energia in queste cose ed evitare ciò che potrebbe crearci paura e rimpianto di fronte alla morte.

È molto importante accettare la morte ed esserne consapevoli.

 

Nel Sutra del Parinirvana il Buddha disse:

Di tutte le arature, quella autunnale è la suprema.

Di tutte le impronte, quella dell’elefante è la suprema.

Di tutte le percezioni, il ricordo della morte e dell’impermanenza è la suprema.

 

La consapevolezza e il ricordo della morte sono estremamente importanti nel buddhismo per due ragioni principali:

1)            Comprendendo che la nostra vita è transitoria, sarà più probabile che trascorreremo il tempo in maniera saggia, compiendo azioni positive, benefiche e virtuose ed evitando azioni negative e non virtuose. Il risultato sarà che potremo morire senza rimpianti e nella nostra prossima vita rinasceremo in circostanze fortunate.

 

2)           Ricordare la morte ci renderà consapevoli della grande necessità di prepararci alla morte. Ci sono vari metodi (ad esempio, la preghiera, la meditazione, lavorare con la nostra mente) che ci permetteranno di superare la paura, l’attaccamento e altre emozioni che potrebbero sorgere al momento della morte e disturbare, inquietare o addirittura rendere negativa la mente.

 

3)           Prepararci alla morte ci permetterà di morire in maniera tranquilla, con uno stato della mente chiaro e positivo. I benefici della consapevolezza della morte possono essere corroborati dagli stati di esperienze di quasi morte. Queste si manifestano quando una persona sembra morire, ad esempio, su un tavolo operatorio o in un incidente d’auto, ma poi ritorna in vita e descrive l’esperienza avuta. Come sottolinea Sogyal Rimpoce nel Libro tibetano del vivere e del morire:

 

Forse una delle rivelazioni più sorprendenti è come essa [l’esperienza di quasi morte] trasforma la vita di coloro che l’hanno sperimentata.

 

I ricercatori hanno notato una sorprendente serie di effetti e cambiamenti successivi: una minore paura della morte e una sua accettazione più profonda; un maggiore interesse altruistico; una visione amplificata dell’importanza dell’amore, un minor interesse per i conseguimenti materialistici; una maggiore fede nella dimensione spirituale e nel significato spirituale della vita e, naturalmente, una più ampia apertura a credere nella vita oltre la morte.

 

La morte non è la fine di ogni cosa, ma un passaggio a un’altra vita

Ognuno di noi è costituito dal corpo e dalla mente. Il corpo è fatto dalle nostre parti fisiche pelle, ossa, organi, ecc.- e la mente è costituita dai nostri pensieri, percezioni, emozioni, ecc.

 

La mente è un flusso continuo e continuamente mutevole di esperienze: non ha né inizio né fine. Quando moriamo la mente si separa dal corpo e prende una nuova vita. Poter accettare e integrare questo concetto è molto utile per superare la paura della morte ed essere meno attaccati alle cose della vita.

 

Nella tradizione tibetana, ci viene suggerito di pensare alla nostra esistenza in questa vita come all’esperienza di un viaggiatore che rimane un paio di notti in un albergo. Anche se la camera e l’albergo sono di suo gradimento, egli non si abitua a quelle comodità perché pensa che non è il suo posto e sa che domani riprenderà il cammino.

 

Il tipo di vita in cui nasceremo e le esperienze che avremo sono determinate dal modo in cui viviamo.

 

Le azioni positive, benefiche ed etiche condurranno a una buona rinascita e ad esperienze felici mentre le azioni negative e dannose porteranno a una rinascita sfortunata e a esperienze dolorose.

 

Un altro fattore cruciale per determinare la nostra prossima rinascita è lo stato della mente al momento della morte.

 

Dovremmo cercare di morire con uno stato d’animo positivo e tranquillo per assicurarci una buona rinascita.

 

Morire con rabbia, attaccamento o altri atteggiamenti negativi può condurci a nascere in circostanze sfortunate nella nostra prossima vita.

 

Questa è un’altra ragione per cui è così importante prepararci alla morte, poiché per avere uno stato mentale positivo in quel momento, dobbiamo cominciare ora a imparare a mantenere la nostra mente libera da atteggiamenti negativi e a familiarizzarci il più possibile con atteggiamenti positivi.

È possibile diventare liberi da morte e rinascita

 

Morire e rinascere sono due sintomi dell’esistenza ciclica comune (samsara), la condizione di problemi continuamente ricorrenti, insoddisfazione e non-libertà in cui siamo tutti coinvolti.

 

La ragione per cui siamo in questa situazione è la presenza nella nostra mente di difetti mentali - soprattutto attaccamento, rabbia e ignoranza- e le tracce delle nostre azioni (karma) compiute sotto l’influenza dell’ignoranza.

 

Una volta Buddha era come noi, imprigionato nel samsara, ma trovò la via per liberarsi e raggiunse lo stato di perfetta e completa illuminazione.

 

Lo fece non solo per se stesso, ma a vantaggio degli altri esseri, perché si rese conto che tutti gli esseri hanno il potenziale per diventare illuminati: la cosiddetta natura di Buddha, che è la vera, pura natura della nostra mente.

Buddha ha una perfetta e pura compassione e amore per tutti noi, per tutti gli esseri viventi e ci ha insegnato che anche noi abbiamo la capacità di liberarci dalla sofferenza e di ottenere l’illuminazione. È di questo che parla il suo insegnamento, il Dharma.

 

Il Dharma ci mostra come liberare la nostra mente dai difetti mentali e dal karma - le cause di morte, rinascita e di tutti gli altri problemi del samsara - e quindi come liberarci dal samsara e raggiungere lo stato definitivo dell’illuminazione. Ricordare la morte è una delle più potenti fonti di energia di cui abbiamo bisogno per mettere in pratica gli insegnamenti del Buddha e quindi ottenere dei risultati di felicità

 

Vediamo ora alcuni modi in cui possiamo cominciare a prepararci alla morte.

 

COME PREPARARSI ALLA MORTE

 

I quatto compiti del vivere e del morire

Christine Longaker, una donna americana con oltre 20 anni di esperienza con i morenti, ha formulato quattro compiti che ci aiuteranno sia a prepararci alla morte sia a vivere la nostra vita in maniera piena e significativa.

 

I quattro compiti sono:

1) Capire e trasformare la sofferenza.

Sostanzialmente questo significa arrivare ad accettare problemi, difficoltà ed esperienze dolorose, che sono una parte inevitabile della vita, e imparare ad affrontarli.

Se noi impariamo ad affrontare le più piccole sofferenze che incontriamo nella nostra vita,riusciremo meglio ad affrontare le sofferenze più grandi che avremo innanzi quando moriremo. Possiamo chiederci: come reagisco quando sopraggiungono problemi fisici o mentali? Il mio modo di reagire è salutare e soddisfacente o potrebbe essere migliorato? Quali sono le maniere con le quali posso affrontare meglio i problemi?

Le pratiche proposte dalla tradizione tibetana includono la pazienza, il pensare al karma, la compassione e il Tong-Len (prendere e dare).

 

2) Entrare in connessione con gli altri, guarire le relazioni e lasciare andare.

Questo compito si riferisce alle nostre relazioni con gli altri, in particolare famiglia e amici. In questo caso, i punti principali sono: imparare a comunicare onestamente, con compassione e con disinteresse e a risolvere qualsiasi problema non risolto che possiamo avere con gli altri.

Pensa alle tue relazioni con la tua famiglia, gli amici, le persone con cui lavori e così via. Hai dei problemi non risolti con loro? Come puoi iniziare a lavorare per risolverli?

 

Consigli: la meditazione del perdono per risolvere i problemi.

4)           Prepararsi spiritualmente alla morte.

5)

Christine scrive:

“Ogni tradizione religiosa sottolinea che per prepararci spiritualmente alla morte è molto importante iniziare ora una pratica spirituale giornaliera, una pratica così profondamente radicata da diventare parte della nostra carne e ossa, la nostra risposta riflessiva a ogni situazione della vita, comprese le nostre esperienze di sofferenza”.

 

Verifica: prova ad immaginare il momento della tua morte. Che pensieri e sentimenti verranno fuori dalla tua mente in quel momento? Ci sono idee o pratiche spirituali, che tu hai imparato o sperimentato, che ti potrebbero dare conforto e pace in quel momento?

 

4) Trovare significato nella vita.

Molti di noi passano la vita senza una chiara idea sullo scopo e il significato della propria esistenza. Questa mancanza di lucidità può diventare un problema quando diventiamo più anziani e più vicini alla morte, perché diventiamo meno capaci e più dipendenti dagli altri. Perciò è importante esplorare quesiti come: “Qual è lo scopo della mia vita? Perché sono qui? Cosa è importante e cosa non è importante?”.

Vivere in maniera etica

Le esperienze dolorose o spaventose, che accadono al momento della morte e in seguito, sono il risultato di azioni negative, o karma. Per impedire tali esperienze, dobbiamo astenerci da azioni negative e fare quante più possibili azioni positive.

 

Per esempio, noi possiamo fare del nostro meglio per evitare le dieci azioni non virtuose (uccidere, rubare, avere una cattiva condotta sessuale, dire parole dure, mentire, calunniare, spettegolare, avere bramosia, malevolenza, e punti di vista negativi)

 

e praticare le dieci virtù (astenersi consapevolmente dall’uccidere, e così via e fare azioni opposte alle dieci non virtuose).

 

È anche bene prendere voti o precetti e fare pratiche quotidiane di purificazione.

Un altro aspetto dell’etica buddhista è quello di lavorare sulla mente per ridurre le cause stesse delle azioni negative: difetti mentali, o emozioni disturbanti, come rabbia, bramosia, orgoglio, e così via.

 

E la consapevolezza della morte è uno dei più efficaci antidoti dei difetti mentali.

Un esempio per chiarire questo punto: “sono venuta a conoscenza della storia di una donna che aveva litigato col figlio poco prima che quest’ultimo uscisse di casa con suo padre per andare a pescare. Il figlio fu ucciso lungo il tragitto. Potete immaginare il dolore che la madre deve aver sofferto, non soltanto per la perdita del figlio, ma anche per le ultime parole colleriche che gli aveva detto”.

 

Non c’è modo di sapere quando la morte arriverà per noi o per gli altri. Ogni volta che ci separiamo da qualcuno, anche per poco tempo, non c’è certezza che lo incontreremo di nuovo. Rendendoci conto di questo, possiamo cercare di evitare l’attaccamento a sentimenti negativi e di risolvere i nostri conflitti con gli altri il più rapidamente possibile. Questo ci garantirà di non morire con quelle responsabilità nella nostra mente o di non vivere con rimorsi dolorosi se la persona con la quale abbiamo avuto un problema è morta prima di aver avuto la possibilità di scusarci e chiarire la questione.

 

Inoltre, siccome ci avviciniamo alla morte, è bene cominciare a dare via i nostri beni, o almeno fare testamento. Fosse anche spirituale per chi non ha che quello…..

 

Fare questo ci aiuterà a ridurre attaccamento e preoccupazione (Cosa accadrà alle mie cose? Chi prenderà che cosa?) al momento della morte.

 

Studiare gli insegnamenti spirituali

L’apprendimento di insegnamenti spirituali come quelli dati dal Buddha, ci aiuterà a superare i difetti mentali e il comportamento negativo e ci aiuterà a diventare più saggi e compassionevoli. Inoltre, quanto più conosceremo la realtà o verità -la natura della nostra vita, l’universo, il karma, la nostra capacità di sviluppo spirituale e come portarla avanti, tanto meno avremo paura della morte.

Coltivare una pratica spirituale

Mentre stiamo morendo potremo fare esperienza di disagi fisici e dolore.

 

Inoltre potremo fare anche esperienza di pensieri ed emozioni disturbanti, come rimorsi per il nostro passato, paure per il futuro, tristezza per doverci separare dai nostri cari e dai nostri beni, e rabbia per le disgrazie che ci stanno succedendo.

 

Come è stato detto prima, è importante mantenere la nostra mente libera da tali pensieri negativi e avere invece pensieri positivi al momento della morte.

 

Esempi di pensieri positivi possono comprendere:

- ricordare un oggetto della nostra fede come Buddha o Dio;

- accettare tranquillamente la nostra morte e i problemi a essa associati;

- non avere attaccamento per i nostri cari e per i nostri beni;

- sentirci positivi per il modo in cui abbiamo vissuto la nostra vita, ricordando le cose buone che abbiamo fatto;

- sentirci gentili, amorevoli e compassionevoli verso gli altri.

Allo scopo di essere capaci di invocare tali pensieri o atteggiamenti al momento della morte, abbiamo bisogno di familiarizzarci con essi.

La familiarità con gli stati positivi della mente dipende dal tempo e dallo sforzo che noi mettiamo nella pratica spirituale mentre siamo vivi. Il miglior momento per cominciare è adesso, dato che non possiamo sapere quando verrà la morte.

Alcune pratiche raccomandate dalla tradizione buddhista includono:

 

1) Prendere rifugio

Nel buddhismo prendere rifugio è un modo di sentire fiducia e di fare affidamento nei Tre gioielli:

il Buddha, il Dharma e il Sangha, accompagnato da un sincero sforzo di imparare a integrare gli insegnamenti buddhisti nella nostra vita.

 

Negli insegnamenti buddhisti si dice che prendere rifugio al momento della morte ci garantirà di ottenere una rinascita fortunata e di evitarne una sfortunata nella successiva esistenza. Aver fiducia nei propri insegnanti spirituali, o in uno specifico buddha o bodhisattva, come Amitabha o Guan Yin, ci darà lo stesso risultato e, al momento della morte, porterà grande conforto alla mente.

 

2) La pratica della terra pura

Una pratica popolare, specialmente nella tradizione mahayana, è quella di pregare per la rinascita in una terra pura, come la Terra Pura della Beatitudine (Sukhavati) del Buddha Amitabha.

 

Le terre pure sono rese manifeste dai Buddha per aiutare coloro che desiderano continuare la loro pratica spirituale nella vita successiva, liberi dalle distrazioni, controversie e interferenze del mondo ordinario.

Bokar Rimpoce menziona quattro requisiti essenziali che occorre coltivare allo scopo di prendere rinascita nella Terra Pura di Amitabha:

 

1) creare familiarità con le immagini della terra pura e meditarci sopra,

L'articolo che stai leggendo continua sotto :
il linguaggio informatico di Dio
LIBRO IN VENDITA Scritto dal Dott. Emanuel Celano - Un testo unico che coniuga informatica, fisica quantistica e spiritualità
IL LINGUAGGIO INFORMATICO DI DIO [ QUI ]

2) avere un desiderio sincero di nascere là e pregare regolarmente per una tale rinascita,

3) purificare le nostre azioni negative e accumulare azioni positive e dedicarle alla nascita nella terra pura,

4) avere la motivazione di bodhicitta, l’aspirazione a raggiungere l’illuminazione (uddhità) per essere in grado di aiutare tutti gli esseri, come la ragione per desiderare di nascere nella terra pura.

3) La pratica dell’attenzione consapevole

 

L’attenzione consapevole è una pratica meditativa che riguarda l’essere consapevoli di qualunque cosa stia accadendo nel corpo e nella mente, accompagnata da equanimità, libera da attaccamento a quello che è piacevole e avversione per quello che è spiacevole.

Una forte familiarità con questa pratica dà la capacità di affrontare dolore e sconforto, tenere la mente libera da emozioni disturbanti, e rimanere sereni mentre stiamo morendo.

Parecchi libri sull’attenzione consapevole e la meditazione sono menzionati nella lista di letture raccomandate.

 

4) La pratica della gentilezza amorevole

Questa pratica riguarda il coltivare sentimenti di cura, attenzione e gentilezza verso tutti gli altri esseri. Quando affrontiamo difficoltà o dolori, il nostro forte attaccamento all’ “Io” aumenta la nostra sofferenza, mentre l’essere meno preoccupati verso noi stessi e più preoccupati per gli altri diminuisce la nostra sofferenza.

Al momento della morte, pensare agli altri esseri viventi e augurare loro di essere felici e liberi dalla sofferenza porterà grande pace alla nostra mente.

Lama Zopa Rimpoce dice che questi sono i migliori pensieri e sentimenti che noi possiamo avere nella mente prima e durante la morte. Non soltanto ci aiutano ad avere una morte più serena, ma purificano anche le nostre negatività e accumulano potenzialità positive o meriti, che assicurano una buona rinascita nell’esistenza successiva.

Familiarizzarsi con gli stadi del processo di morte

Una delle ragioni per cui le persone tendono ad aver paura della morte è perché non conoscono cosa gli succederà.

 

Nella tradizione del buddhismo tibetano, c’è una chiara e dettagliata spiegazione del processo del morire, che coinvolge otto stadi. Gli otto stadi corrispondono alla graduale dissoluzione di vari elementi, come i quattro elementi: terra, acqua, fuoco ed aria. Quando si attraversano gli otto stadi, ci sono vari segni interni ed esterni.

 

I quattro elementi si dissolvono nei primi quattro stadi.

Nel primo stadio si dissolvono gli elementi della terra, i segni esterni riguardano il corpo che diventa più sottile e più debole, e come segno interno sorge la visione di un miraggio.

 

Il secondo stadio concerne la dissoluzione dell’elemento acqua; il segno esterno è che i liquidi del corpo esterno si asciugano e come segno interno sorge la visione di fumo.

 

L’elemento fuoco si dissolve nel terzo stadio; il segno esterno è il declinare del calore e del potere digestivo del corpo, e internamente, come segno interno si ha una visione di scintille.

 

Nel quarto stadio, dove l’elemento aria o vento si dissolve, il segno esterno è che il respiro cessa e come segno interno si ha la visione di una fiamma pronta a uscire.

 

Questo è il momento in cui una persona normalmente viene dichiarata clinicamente morta. Gli elementi fisici grossolani si sono tutti dissolti, il respiro si è fermato, e non c’è più alcun movimento nel cervello o nel sistema circolatorio.

 

Tuttavia, secondo il buddhismo, la morte non è ancora avvenuta perché la mente o coscienza è ancora presente nel corpo.

Ci sono diversi livelli della mente: grossolani, sottili e molto sottili.

La mente grossolana o coscienza include le nostre sei coscienze (visiva, uditiva, olfattiva, gustativa, tattile e la coscienza mentale) e le ottanta concezioni innate.

Le sei coscienze si dissolvono nei primi quattro stadi del processo di morte, le ottanta concezioni si dissolvono nel quinto stadio, e seguendole si fa esperienza di una visione bianca. Nel sesto stadio, la visione bianca si dissolve e appare una visione rossa. Nel settimo stadio, la visione rossa si dissolve e appare una visione nera. Le visioni bianca, rossa e nera costituiscono il livello sottile della coscienza.

Infine, nell’ottavo stadio, la visione nera si dissolve e la mente molto sottile di chiara luce si manifesta. Questo è il livello più sottile e puro della nostra mente, o coscienza. I meditatori esperti sono capaci di usare questa mente di chiara luce per meditare e guadagnare una realizzazione di assoluta verità, e persino raggiungere l’illuminazione. Questo perché tali meditatori non hanno paura della morte e l’aspettano persino con impazienza, come se stessero andando a una festa!

Questa è una breve spiegazione degli otto stadi.

 

Ulteriori spiegazioni dettagliate si possono trovare in altri libri, come IL LIBRO TIBETANO DEI MORTI.

 

Siccome noi siamo naturalmente più spaventati di quello che non conosciamo, familiarizzandoci con gli stadi del processo di morte, possiamo alleviare alcune delle nostre paure sulla morte.

 

Se siamo in grado di praticare le meditazioni che imitano il processo di morte e risvegliano la mente di chiara luce, che si trovano nella tradizione tibetana vajrayana, possiamo persino essere in grado di ottenere una realizzazione durante il processo della morte.

 

Ci sono soltanto poche pratiche spirituali raccomandate, che possiamo imparare ed esercitare durante il corso della nostra vita, che ci aiuteranno a essere più preparati alla morte.

 

Tuttavia, per persone con differenti caratteristiche e personalità vi sono molti altri metodi adatti alla loro mente. Quando giunge il momento di scegliere il metodo giusto per noi, possiamo usare la nostra intuizione e saggezza o consultare gli insegnanti spirituali nei quali riponiamo fiducia. Vediamo adesso cosa possiamo fare per aiutare chi sta morendo.

 

L’ASSISTENZA A CHI STA MORENDO

 

Negli insegnamenti buddhisti viene detto che aiutare un’altra persona a morire in uno stato sereno e positivo della mente è uno dei più grandi atti di gentilezza che possiamo offrire. Questo perché il momento della morte è tanto cruciale per determinare la futura rinascita. Tuttavia, l’assistenza a una persona morente non è un compito facile.

 

Quando le persone stanno morendo, fanno esperienza di numerose difficoltà e cambiamenti e ciò fa naturalmente aumentare la loro confusione e le emozioni dolorose. Le persone hanno bisogni fisici: il sollievo dal dolore e dal disagio, l’assistenza nel fare compiti essenziali come: bere, mangiare,

alleviare il proprio dolore, fare il bagno e così via.

 

Hanno bisogni emotivi: essere trattati con rispetto, gentilezza ed amore; parlare ed essere ascoltati o, certe volte, essere lasciati soli e in silenzio.

 

Hanno bisogni spirituali: per dare senso alla loro vita, alla loro sofferenza, alla loro morte; per avere speranza su cosa c’è dopo la morte, per sentire che saranno curati e guidati da qualcuno più saggio e più forte di loro.

 

Di conseguenza una delle abilità più importanti nell’assistere le persone morenti è cercare di capire i loro bisogni e fare del nostro meglio per prendersene cura.

 

Possiamo realizzare al meglio questo compito mettendo da parte i nostri bisogni e desideri ogni qualvolta facciamo loro visita, disponendo la nostra mente a stare semplicemente là per loro, pronti a fare qualunque cosa debba essere fatta, qualunque cosa li aiuterà a essere a proprio agio, felici e in pace.

Qui noi ci concentreremo sui bisogni spirituali e come provvedere ad essi.

Lavorare sulle nostre emozioni

 

Come detto in precedenza, quando le persone si avvicinano alla morte hanno talvolta l’esperienza di emozioni disturbanti come paura, rammarico, tristezza, attaccamento alle persone e alle cose di questa vita e persino rabbia.

 

Possono avere difficoltà ad affrontare queste emozioni e sentirsene sopraffatti come se vi affogassero dentro.

 

La cosa utile da fare durante questi periodi difficili è sedersi con loro, ascoltare con compassione e offrire parole confortanti per calmare la loro mente.

 

Ma per essere capaci di compiere questo compito efficacemente, dobbiamo sapere come affrontare le nostre emozioni.

 

Essere in presenza della morte, molto probabilmente, procurerà nella nostra mente le stesse emozioni disturbanti che procura nella mente delle persone che stanno morendo: paura, tristezza, attaccamento, senso di impotenza e così via.

 

Possiamo non aver avuto una precedente esperienza di alcune di queste emozioni e possiamo sentirci sorpresi e persino confusi nel trovarle nella nostra mente.

 

Pertanto abbiamo bisogno di sapere come affrontarle in noi stessi prima di poter realmente aiutare qualcun altro ad affrontarle. Uno dei migliori metodi per affrontare le emozioni è la meditazione consapevole.

 

Un altro è ricordarci dell’impermanenza: il fatto che noi, gli altri, i nostri corpi e menti e proprio ogni cosa nel mondo che ci circonda sta costantemente cambiando e non è mai la stessa da un istante all’altro.

La consapevolezza e l’accettazione dell’impermanenza sono i più potenti antidoti all’attaccamento, come pure alla paura, che è spesso un senso di resistenza al cambiamento.

Anche il coltivare una salda fede nei Tre Gioielli del rifugio (il Buddha, il Dharma e il Sangha) è estremamente utile per darci la forza e il coraggio di cui abbiamo bisogno per guardare ed affrontare le emozioni disturbanti.

 

Se la persona morente è un membro della famiglia o un amico, avremo la sfida aggiuntiva di dover affrontare l’attaccamento e le aspettative in relazione a lei/lui.

Sebbene sia difficile, la cosa migliore che possiamo fare è imparare a lasciar andare la persona.

Attaccarsi alla persona è irrealistico e causerebbe soltanto più sofferenza per entrambi. Di nuovo, dobbiamo ricordare che l’impermanenza è il più efficace rimedio all’attaccamento.

Donare speranza e trovare perdono

Sogyal Rimpoce, nel Libro tibetano del vivere e del morire, dice che due cose sono molto importanti nell’assistere una persona morente: donare speranza e trovare perdono.

 

Quando si sta morendo, molte persone sperimentano senso di colpa, rimorso, scoraggiamento o senso di disperazione.

 

Noi possiamo aiutare queste persone permettendo loro di esprimere i propri sentimenti e ascoltandoli con compassione e senza giudicare.

Ma anche incoraggiandoli a ricordare le cose buone che hanno fatto nella loro vita e a sentire positivamente il modo in cui hanno vissuto.

Li possiamo aiutare a concentrarsi sui loro successi e virtù, non sui loro punti deboli e peccati.

Se sono aperti all’idea, ricordiamo loro che la natura della mente è fondamentalmente pura e buona (nel buddhismo viene chiamata natura di Buddha) e che i loro sbagli ed errori sono temporanei e rimovibili, come la polvere da una finestra.

Alcune persone potrebbero essere preoccupate e pensare che le loro azioni cattive, essendo così numerose e grandi non potranno mai essere perdonate.

 

Se tali persone credono in Dio o nel Buddha, assicuriamoli e ricordiamo loro che l’incondizionato e puro amore compassionevole di Dio e Buddha perdona sempre, indipendentemente dagli errori compiuti. Se le persone non hanno tale fede, allora ciò di cui hanno bisogno è perdonare se stessi.

 

Noi possiamo aiutarli a fare questo, incoraggiandoli a esprimere un sincero dispiacere per i loro errori e chiedere perdono. Questo è tutto ciò che hanno bisogno di fare. Ricordiamo loro che qualsiasi azione abbiano fatto nel passato è ora terminata e non può essere cambiata, così è meglio lasciarla andare.

 

Tuttavia possiamo cambiare da questo momento in poi. Se la persona si dispiace sinceramente dei suoi errori e desidera trasformarli, non c’è ragione per cui non possa trovare il perdono. Se ci sono precise persone che il morente ha danneggiato e che sono ancora vive, incoraggiamolo a esprimere il suo dispiacere e a chiedere il perdono.

 

Sogyal Rimpoce scrive:

 

“Tutte le religioni sottolineano il potere del perdono, e questo potere non è mai tanto necessario, e tanto più profondamente sentito, come quando si sta morendo. Attraverso il perdonare e l’essere perdonati, noi purifichiamo noi stessi del male che abbiamo commesso e ci prepariamo con maggiore completezza al viaggio attraverso la morte”.

 

Come aiutare qualcuno che non è buddhista

Se la persona morente appartiene a un’altra religione fate uno sforzo per capire cosa conosce e in cosa crede, e parlatele di conseguenza.

Ad esempio, se crede in Dio e nel paradiso, incoraggiatela ad avere fede e pregare Dio, a sentirsi fiduciosa che sarà con Dio in paradiso, dopo che avrà lasciato questa vita. E abbiate un atteggiamento rispettoso verso la persona e le sue credenze e pratiche. Ricordate che la cosa più importante è aiutare la persona ad avere pensieri positivi nella mente, in accordo con le sue credenze e pratiche religiose.

 

Non tentate di imporre le vostre convinzioni o di convertirla. Farlo potrebbe essere irrispettoso e non etico e potrebbe causarle confusione e turbamento.

Se la persona non ha religione, usate una terminologia non religiosa al fine di aiutarla a liberarsi dai pensieri negativi quali rabbia e attaccamento e sviluppare pensieri positivi e uno stato mentale sereno.

Se mostra interesse a conoscere quello in cui credete, potete parlargliene, ma state attenti a non predicare.

Potrebbe essere più efficace avere una discussione nella quale condividete apertamente le idee con l’altro. Per esempio, se la persona vi chiede cosa succede dopo la morte, invece di lanciarvi immediatamente in una spiegazione sulla rinascita, potreste dire qualcosa come: “Io non sono veramente sicuro. Cosa ne pensi tu?”. E cominciare da lì.

 

Ricordate che la cosa più importante è aiutare la persona a rimanere il più possibile libera da pensieri negativi, ad avere uno stato mentale positivo e sereno.

Se la persona non è buddhista e non vuole essere confortata ascoltandovi o vedendovi fare una preghiera o pratica buddhista, allora potete fare queste pratiche in silenzio, senza farlo vedere.

Ad esempio, potreste sedervi accanto e meditare sulla gentilezza amorevole e mandare l’energia della gentilezza amorevole dal vostro cuore per colmarla di pace. Oppure potreste visualizzare il Buddha o Cenresig sopra la testa della persona e recitare in silenzio le preghiere o i mantra mentre visualizzate un raggio di luce che scorre dal Buddha alla persona, purificandola e aiutando la sua mente a divenire più pura e serena.

È molto probabile che la persona sentirà gli effetti di queste pratiche anche se non ha idea che sono state fatte a suo beneficio.

 

Il tempo della morte

 

Potete continuare a fare meditazione o recitare preghiere, mantra, i nomi dei Buddha e così via mentre la persona sta morendo, e per tutto il tempo possibile dopo che ha smesso di respirare.

 

Ricordate che la cessazione del respiro non è segno di morte secondo il buddhismo.

 

È soltanto il quarto degli otto stadi del processo di morte, e il punto reale di morte è dopo l’ottavo stadio, quando la coscienza lascia il corpo.

 

Quanto tempo occorre alla persona per giungere a quello stadio dopo che ha smesso di respirare? Non vi è certezza; dipende da vari fattori quali le cause di morte (per esempio, se la persona è stata gravemente ferita in un incidente automobilistico, la coscienza potrebbe lasciare il corpo più velocemente che non se si trattasse di una morte naturale) e lo stato mentale della persona (un

meditante esperto potrebbe essere capace di stare nell’ottavo stadio, lo stato di chiara luce, molto più a lungo di qualcun altro con poca o nessuna esperienza meditativa).

 

Come possiamo sapere se una persona è veramente morta? Secondo la tradizione tibetana, ci sono diversi segni indicanti che la coscienza ha lasciato il corpo: il calore al cuore che non viene più percepito, l’odore che comincia a sprigionarsi dal corpo e una piccola quantità di liquido che viene emessa sia dalle narici sia dall’organo sessuale.

E’ meglio lasciare il corpo indisturbato fino a quando questi segni non saranno presenti, il che potrebbe essere parecchie ore o persino parecchi giorni dopo che il respiro si è fermato.

SI DICE CIRCA TRE GIORNI NEI QUALI LA PERSONA NON DOVREBBE ESSERE TOCCATA…. A MAGGIOR RAGIONE NE’ CREMATA NE’ SEPOLTA

 

Fare questo è possibile se la persona è morta in casa, ma potrebbe essere difficile in ospedale, perché l’ospedale ha delle regole riguardanti il tempo in cui un corpo può essere tenuto in una stanza o all’obitorio.

Potete domandare al personale ospedaliero di spostare il corpo in un’altra stanza dove potrebbe essere lasciato per diverse ore, mentre si continuano a recitare preghiere e mantra. Poi portarlo a casa e non toccarlo per tre giorni

È meglio non toccare il corpo dal momento in cui il respiro si è fermato fino a quando la coscienza se ne è andata. Tuttavia, se è necessario toccare il corpo durante questo tempo, innanzitutto tirate i capelli sulla corona della testa (o toccate la corona se non ci sono capelli).

Questo stimolerà la mente della persona a uscire dalla corona, che è il punto propizio per una rinascita fortunata, come una terra pura.

Dopo potrete toccare altre parti del corpo. Nella tradizione buddhista si raccomanda di non piangere in presenza di qualcuno che sta morendo o ha smesso di respirare. È anche bene non parlare del patrimonio della persona e come potrebbe essere distribuito. Ascoltare tali suoni potrebbe disturbarne la mente. I membri della famiglia e gli amici possono andare in un’altra stanza a piangere o a discutere di questioni pratiche. In presenza della persona morta, è meglio che si odano solo i suoni delle preghiere, i mantra e gli insegnamenti spirituali.

 

 

Se non c’è “un ministro della sua fede”  disponibile, allora fate soltanto qualsiasi preghiera o pratica che conoscete con tutta la fede, sincerità e compassione che potete generare nel vostro cuore.

 

L’assistenza dopo la morte

 

Dopo che la persona è deceduta, possiamo continuare a beneficiarla facendo azioni positive e virtuose, come dire preghiere (o dire ai monaci e alle monache di farlo), fare offerte, liberare animali che sarebbero destinati a essere macellati, fare meditazione etc., e dedicare i meriti di queste azioni affinché la persona abbia una buona rinascita, e si liberi dalle esistenze cicliche e raggiunga l’illuminazione.

 

È perfettamente corretto fare queste pratiche sia se la persona era buddhista o meno.

Va bene usare un po’ del denaro della persona per creare meriti, per esempio, facendo donazioni agli istituti di carità. Anche il merito accumulato dai membri della famiglia (parenti diretti della persona deceduta) è particolarmente potente e utile.

 

Facendo azioni virtuose e dedicando i meriti alla persona deceduta, si aiuta la persona nel bardo

 

(lo stadio intermedio tra la morte e la vita successiva, che potrebbe durare fino a 49 giorni).

 

Tuttavia, una volta che la persona ha preso la rinascita, il merito che noi le dedichiamo potrebbe aiutarla, per esempio accorciando la lunghezza di una rinascita sfavorevole.

 

CONCLUSIONE

Spero che le idee presentate in questo opuscolo vi aiuteranno ad accettare maggiormente la morte e ad averne meno paura, sia la vostra che quella altrui.

 

C’è una grande ricchezza di materiale che ci può aiutare e che proviene dalle antiche religioni e tradizioni spirituali, così come dalle scienze moderne come la psicologia, la sociologia e la medicina delle cure palliative, che possono guidarci a vivere la vita in maniera tale da rimanere tranquilli, calmi e coraggiosi di fronte alla morte. E quando qualcuno che amiamo attraverserà questa esperienza, noi potremo essere per loro una sorgente di conforto, serenità e speranza.

 

Possa questo piccolo testo ispirarvi ad apprendere di più su questo argomento. E possano tutti gli esseri eliminare dalle sofferenze della morte e raggiungere la più alta pace e felicità oltre il ciclo della nascita e della morte.

 

APPENDICE

 

Un Tong-len semplice (prendere e dare)

Meditare usando il proprio problema

 

Si può usare questo metodo ogni volta che c’è un problema-fisico, emotivo, di relazione o di lavoro. Sedetevi, calmate la mente e create una motivazione positiva per fare la pratica. Focalizzatevi poi sul vostro problema, fatelo sorgere nella mente, sentite quanto è doloroso, quanto la vostra mente vuole allontanarlo… Poi pensate: ”Non sono l’unica persona ad avere questo problema. Ce ne sono molte altre…” Pensate ad altre persone che possono vivere un problema uguale o simile, alcune anche con un’intensità maggiore (ad esempio, se avete perso una persona

cara, pensate a coloro che ne hanno perse molte in una guerra o in un’epidemia).

Poi generate compassione pensando: ”Come sarebbe bello se tutte queste persone fossero libere dalla sofferenza”. Decidete poi di accettare e fare vostro questo problema in modo che non debbano patirlo altri esseri. Lo potete fare col respiro: visualizzate di inspirare la sofferenza sotto forma di fumo nero. Esso giunge al vostro cuore dove è collocata la mente egoica nera e dura come un sasso. Il fumo scuro della sofferenza si assorbe nel sasso dell’egoicità e lo distrugge… Poi espirate la felicità, le qualità positive e il merito sotto forma di luce chiara dando a voi stessi e a tutte le altre persone tutte le qualità necessarie per affrontare il problema e per progredire lungo il sentiero dell’illuminazione. Concludete la meditazione sentendo la gioia di aver fatto questa pratica e dedicate il merito (l’energia positiva) affinché tutti gli esseri siano felici e liberi dalla sofferenza.

 

Meditazione sul perdono

Man mano che sviluppiamo la nostra pratica di meditazione diventiamo naturalmente più consapevoli di quello che succede nella nostra mente. Ci diventa più chiaro quello che sentiamo e perché. Cominciamo a scoprire i conflitti della nostra vita ed entriamo in contatto con le ferite di vecchie relazioni. Lentamente siamo in grado di definire le cose ancora in sospeso e di guarire le ferite.

La pratica della meditazione sul perdono è un mezzo meraviglioso di guarire il dolore di vecchie ferite che ci bloccano il cuore e ci impediscono di avere fiducia e di amare noi stessi e gli altri. Il perdono è la chiave per aprire i nostri cuori, per apprendere dalle lezioni dolorose del passato, per muoverci verso il futuro senza ostacoli. Cominciate sedendo in maniera tranquilla, con il corpo rilassato e la mente focalizzata sul respiro. Lasciate che ricordi, immagini ed emozioni fluiscano liberamente nella vostra mente: cose che avete fatto, detto e pensato per le quali non vi siete perdonati.

 

Dal profondo del cuore dite a voi stessi: ”Mi perdono per qualsiasi cosa ho fatto in passato, in maniera intenzionale o meno, con le azioni, le parole e i pensieri.

 

Ho sofferto abbastanza! Ho appreso e sono cresciuto e ora sono disponibile ad aprire il cuore a me stesso. Che io possa essere felice, libero da confusione, che possa conoscere la gioia della vera comprensione di me stesso,

degli altri e del mondo.

 

Che possa giungere a conoscere la mia completezza e integrità e aiutare gli altri a fare la stessa cosa”.

Immaginate ora, nello spazio di fronte a voi, una persona che amate e che volete perdonare o del cui perdono avete bisogno. Comunicate direttamente al suo cuore la seguente frase:

 

”Con tutto il mio cuore ti perdono per qualsiasi cosa tu abbia fatto che mi ha procurato dolore, in maniera intenzionale o meno, con le tue azioni, parole o pensieri. Ti perdono e ti chiedo di perdonarmi per qualsiasi cosa io ti abbia fatto, in maniera intenzionale o meno, con le mie azioni, parole o pensieri chiedo il tuo perdono. Che tu possa essere felice, libero e gioioso. Che si possa entrambi aprire i nostri cuori e le nostre menti a un incontro di amore e comprensione, procedendo nel nostro cammino di completezza”.

 

 

Immaginate che questo messaggio sia stato ricevuto e accettato, e confermate la guarigione che ha avuto luogo dentro di voi e fra voi due. Poi lasciate che l’immagine si sciolga nello spazio. Poi pensate alle innumerevoli persone verso le quali avete chiuso il vostro cuore. Ricordate come vi siete sentiti e cosa avete fatto quando la gente vi ha fatto del male, vi ha parlato duramente, ha preso il “vostro” parcheggio… Pensate a quante persone avete ferito in qualche modo, con le vostre

azioni, parole o pensieri consapevoli o inconsapevoli.

 

Quante volte siete stati voi a fare del male, a imporvi, a parlare duramente? Immaginate questi innumerevoli esseri che stanno davanti a voi. Verso tutti loro esprimete queste parole: ”Vi perdono e vi chiedo di perdonarmi per qualsiasi cosa io abbia fatto, in maniera consapevole o inconsapevole e che vi ha ferito. Che io e voi tutti si possa creare le basi della felicità nelle nostre vite. Che si possa conoscere la gioia di conoscere e sperimentare veramente la nostra interrelazione. Che si possa aprire i nostri cuori e le nostre menti uno all’altro e incontrarci in armonia”.

 

Ripetete questa meditazione riflessiva quante volte volete. Alla fine immaginate e sentite nella maniera più vivida e incondizionata possibile che avete veramente lasciato andare tutta la colpa e il biasimo verso voi stessi. In questo preciso momento permettetevi di sentire il perdono e un’ accettazione paziente di tutte le vostre azioni passate.

 

http://www.sangye.it/altro/?p=2071

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato con UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/newsletterspazio/operazioni.php


#spaziosacro

TROVA LA CURA NATURALE

TROVA LA CURA NATURALE CON UN CLICK

Corsi in Arrivo

reiki bologna


breathwork il potere del respiro

AMI LEGGERE ?

libri gratuiti benessere e crescita personale e spirituale

ACCEDI SUBITO ALLA BIBLIOTECA GRATUITA DI LIBRI DEL BENESSERE, CRESCITA PERSONALE E SPIRITUALE PIU' GRANDE DEL WEB. SCARICA I LIBRI GRATUITI CON UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/interagisci/libri/index.php

FIRMA PER UNA LEGGE SULLE DISCIPLINE BIO-NATURALI

UNA LEGGE PER LE DISCIPLINE BIO-NATURALI : FIRMA ANCHE TU

Ultimi 80 articoli

L'ORIGINE DI TUTTE LE PAURE : LA PAURA DELL'ILLUMINAZIONE

E’ possibile identificare la paura primaria di ogni essere umano ? Ebbene si ! La paura seme, l’origine di tutte le paure è la paura dell’Illuminazione, è la paura del Co-Creare la propria realtà, è la paura di riconoscere la parte Divina che è in noi.

Essa ha origine dal libero arbitrio che ha generato la Dualità Umana. La Dualità è quella parte di noi che mette in dubbio ogni cosa, ed in particolare le cose Spirituali. La Dualità divide ogni cosa. La Dualità ci permette di dire che una cosa è reale o meno, oppure di dire, solo forse è reale.

Nelson Mandela scrive a tal proposito :

“La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati. La nostra paura più profonda è di essere potenti oltre ogni limite. E' la nostra luce, non la nostra ombra a spaventarci di più. Ci domandiamo: ”chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? In realtà, chi sei tu per non esserlo?”

 

Il lavoro sulle CREDENZE GEMELLE ® offre la possibilità di intervenire sull’equilibrio umano della dualità e permettere il processo di ascensione a tutti coloro che avranno compiuto la scelta e l’intenzione di portarsi più vicini alla divinità interiore, di essere operatori di luce.

 

I bambini indaco, hanno già fatto questa scelta. I bambini della nuova era hanno la capacità di allontanare questa dualità, sapendo di meritare di essere nati su questo pianeta perché consapevoli del qui ed ora. Tutti insieme possiamo celebrare questa Nuova Energia, ringraziando dei doni che Essa porta, irradiando Luce, senza sentirsi responsabili per chi non desidera partecipare a questo salto dimensionale.

La Nuova Energia dice Kryon “si presenta come capacità e Potere Umano” e cambiando l’equilibrio umano della dualità “ … il futuro sarà esattamente come l’Umano, che comprende l’ADESSO, lo fa essere”.

Nel seminario sulle “Credenze Gemelle ®” tenuto dalla nostra Associazione “Spazio Sacro” di Bologna, parliamo della “Manifestazione”, della capacità umana di co-creare la realtà così come della paura dell’Illuminazione, ma, prima di procedere con la lettura vorremmo che il lettore si soffermasse sulla frase “riconoscere la parte Divina che è in noi”.

In questo tempo di “caccia alle streghe” e di manipolatori della mente è importante essere chiari. Riconoscere la parte Divina che è in noi non significa sentirsi un Dio in terra, agire spinti dall’ego o semplicemente pensare positivo in uno stato temporaneo di auto-induzione. Al contrario, significa celebrare la vita, rendere sacro ogni gesto, non ostentare i propri doni e la propria potenza, rimanere umili ma consapevoli, non profetizzare catastrofi ma mostrarsi fiduciosi per il futuro. L’operatore di Luce della Nuova Energia è partito dal pensiero positivo della New Age per arrivare all’intenzione creativa della Now Age. Intenzione, coscienza e divinità spostano l’uomo in una nuova realtà.

Nel cammino sulle Emozioni effettutato durante il seminario vedremo insieme le 11 ruote di paure-seme collegate ai 7 chakra vedici.

Ogni ruota “vive” nella polarità degli opposti : le CREDENZE GEMELLE®.

La PRIMA RUOTA di paure-seme da cui nasce la PRIMA CREDENZA GEMELLA, collegata al primo chakra vedico, ci dice : “IO SONO”. Ma chi sono ? Io “sono la vita-morte”. Ossia ho paura della vita ed allo stesso tempo ho paura della morte.  Se  superassi la paura della morte ma rimanessi nella paura di vivere, non potrei egualmente co-creare una vita armoniosa, poiché la vita implica la morte e viceversa. Superare la dualità significa accettare la vita come parte della morte e la morte come parte della vita. Ogni respiro è un passo verso la morte, ogni morte è un passo verso una nuova vita.

Per comprendere il livello di consapevolezza legato a questa paura-seme occorre interrogarsi sul nostro rapporto personale con la madre che ci ha generato e la madre terra, il denaro e il cibo. In senso fisico verificare lo stato di salute dell’apparato muscolo-scheletrico e degli organi riproduttivi.

Così, ad esempio, se ho un cattivo rapporto con mia madre o la madre terra, con il denaro, con il cibo o il sesso significa che difficilmente potrò trovare un equilibrio su questa ruota se non “vi lavoro”.

NB: Invitiamo il lettore a notare la differenza, e, questo anche per tutte le credenze successive, se avessimo scritto io “sono la vita e sono la morte” invece di io “sono vita-morte”. Senza la congiunzione, il valore assoluto della Credenza si trova unicamente nella fusione tra le due parole, con la congiunzione “e” continueremmo a rimanere nella dualità.

Se  superassi la paura della morte ma rimanessi nella paura di vivere che è la sua “gemella”, non potrei egualmente co-creare una vita armoniosa, poiché la vita implica la morte e viceversa.

Ecco quelle che scrive il Maestro Osho sulla vita e sulla morte :

"Si dovrebbe accogliere la morte con gioia... è uno dei più grandi eventi della vita. Nella vita, esistono solo tre grandi eventi: la nascita, l'amore e la morte. La nascita, per tutti voi, è già accaduta: non potete farci più nulla. L'amore è una cosa del tutto eccezionale... accade solo a pochissime persone, e non lo si può prevedere affatto. Ma la morte, accade a tutti quanti: non la si può evitare. È la sola certezza che abbiamo; quindi, accettala, gioiscine, celebrala, godila nella sua pienezza." (Osho)

“La morte non è la fine, bensì il crescendo della vita stessa, il suo culmine... Se hai vissuto nel modo giusto, se hai vissuto totalmente, attimo dopo attimo, se hai spremuto tutto il nettare della vita, la tua morte sarà l'orgasmo supremo.”(Osho)

“La vita in se stessa non ha alcun valore se non c’è gioia, se non c’è danza, se non c’è creatività, se non c’è amore. La morte ci toglie solo quello che non abbiamo imparato ad abbandonare.”(Osho)

“La morte è improvvisa, e così il samadhi. Anche l'esplosione spirituale è subitanea! È come la morte. È più simile alla morte che alla vita: è improvvisa; può avvenire in qualsiasi momento.”(Osho)

Esistono diversi percorsi spirituali per “trasmutare” la paure seme, come quella della  “vitamorte”. Noi utilizzeremo il Sistema delle “Credenze Gemelle” ®.

E’ infatti possibile trasmutare la paura della “vitamorte” in sessioni di meditazione profonda con l’introduzione di particolari PAROLE DI POTERE.

Prima di parlarne, tuttavia, focalizziamo la nostra attenzione sugli atteggiamenti più comuni nei confronti della vita. Il Maestro Osho si rivolge ad ognuno di noi con queste domande e risposte invitandoci ad abbandonare queste false credenze …

L'articolo che stai leggendo continua sotto :
il linguaggio informatico di Dio
LIBRO IN VENDITA Scritto dal Dott. Emanuel Celano - Un testo unico che coniuga informatica, fisica quantistica e spiritualità
IL LINGUAGGIO INFORMATICO DI DIO [ QUI ]

HA MAI PENSATO CHE NELLA VITA VI SIA POSTO SOLO PER I VINCENTI ?

Vivi senza aspettative. Affrontare la vita con aspettative porta inevitabilmente alla frustrazione, sempre e comunque. L'aspettativa è una forte fonte di destabilizzazione.

HAI MAI PENSATO CHE SIA MEGLIO AVERE PIUTTOSTO CHE ESSERE ?

Sii Rilassato. Perché correre affannosamente qua e là senza motivo? Tu sei ciò che l'esistenza vuole che tu sia.

HAI MAI PENSATO CHE LA SERIETA’ SIA ALLA BASE DEL SUCCESSO NELLA VITA ?

Sii giocoso. Ti sorprenderà sapere che tutto ciò che vedi è stato inventato da persone giocose, non dalle persone serie. Le persone serie sono troppo orientate verso il passato, continuano a ripetere il passato, perché sanno che funziona. Non sono mai innovative.

HAI MAI PENSATO CHE ADEGUARSI SIA L’UNICA SOLUZIONE ?

Sii originale. Le persone originali danno sempre fastidio alla società. Non sono così facili da manipolare, rimangono se stesse. Cercheranno di vivere la propria vita non secondo uno schema, ma secondo uno stato naturale e secondo la loro visione. Le persone originali quando sono felici non ostentano ma danzano e ti invitano a danzare, quando sono tristi non si nascondono ma piangono.

HAI MAI PENSATO DI DOVER “FAR FUNZIONARE” L’AMORE ?

Sii liberante. Lascia che il tuo amore si espanda, dona all'altro più spazio di quanto ne abbia mai avuto quando era solo. Nutritelo, ma non avvelenate il suo nutrimento, non possedetelo. Lasciate che sia libero, più libero di quanto non sia mai stato. In questo caso l’amore crescerà in una profonda intimità. Quando l'amore porta con sé la libertà, scende a profondità maggiori. Quando l'amore fa sentire l'altro rispettato, non umiliato, non distrutto ma sostenuto, quando l'amore ci fa sentire nutriti, liberi, allora scende a profondità maggiori. In questo caso diventa preghiera. Diventa l'esperienza più elevata, suprema della vita.

HAI MAI PENSATO CHE AVRESTI VOLUTO CAMBIARE IL TUO PASSATO ?

Sii coraggioso. Rischia tutto, perché il momento successivo non è mai certo, quindi perché preoccuparsi? Perché angustiarsi? Vivi pericolosamente, vivi gioiosamente. Vivi senza paura, vivi privo di sensi di colpa. Vivi senza temere l'inferno, e senza bramare il paradiso. Vivi e basta.

HAI SEMPRE CERCATO UNA RISPOSTA AD OGNI COSA ?

Sii innamorato dell’esistenza e grato per tutto ciò che esiste. A tutti noi viene insegnato ad essere colti, non ad essere innocenti o a percepire la meraviglia dell'esistenza; ci vengono insegnati i nomi dei fiori; degli alberi e non come entrare in comunicazione con loro, in sintonia con l'esistenza. L'esistenza è un mistero e non è accessibile a coloro che vogliono sempre analizzare, selezionare, ma solo a coloro che sono disposti ad innamorarsene, a danzare con lei.

In ultima analisi occorre interrompere la lotta insita nella dualità vita-morte e finire di pensare che la morte sia una nemica, al contrario la morte è la  più grande esperienza della vita, se riesci a morire consapevolmente. E puoi morire consapevolmente solo se non ti opponi ad essa. Se ti opponi, sorgerà un grande panico, una grande paura. Quando sei così spaventato che la paura diventa intollerabile, esiste un meccanismo naturale nel corpo che rilascia delle sostanze che ti rendono inconsapevole. C’è un punto al di là del quale non è possibile sopportare e perdi coscienza. Quindi milioni di persone muoiono inconsapevolmente e mancano un momento importante, il più importante di tutti. È samadhi, è satori, è la meditazione che ti accade. È un grande dono.

Imparare a morire è imparare a vivere veramente! Se siamo aperti, pazienti, e veramente alla ricerca della “Verità” impariamo a aprirci e a lasciarci andare nella vita in quei momenti in cui i nostri condizionamenti ci vogliono chiusi. La morte può darci la chiave per essere presenti alla vita. E questo è l'essenziale da raggiungere nella vita! il dono più grande che la morte ci insegna sulla vita: la mancanza di paura. Solo allora può succedere una vera ribellione, la ribellione del risvegliarci a ciò che siamo, alla libertà nella nostra sconfinata essenza.

La paura si alimenta con l'emozione di perdere, di finire, di soffrire e soprattutto con il timoroso sentimento di confrontarsi con il diverso che appare ignoto e terrificante.

La paura si elimina con la generosità, con l'amore, con il confronto positivo, con l'autocoscienza, con il coraggio di conoscere se stessi e con la voglia di amare ed essere amati.

Ricorda : l'opposto dell'amore non è l'odio, ma è la paura. L'odio è amore a testa in giù, non è l'opposto dell'amore. Il vero opposto dell'amore è la paura. Quando ami ti espandi; quando hai paura ti rattrappisci. Quando hai paura ti chiudi; quando ami ti apri. Quando hai paura ti assalgono i dubbi; quando ami hai fiducia.” (Osho)

[ ... ]

PAROLE DI POTERE PER IL SUPERAMENTO DI QUESTA PAURA IN SESSIONE DI MEDITAZIONE PROFONDA

Durante il Seminario sulle “Credenze Gemelle ®” viene praticata dal facilitatore una  Meditazione guidata, applicando specifiche tecniche dello yoga nidra e delle visualizzazioni creative per far compiere al Sé Superiore della persona un “viaggio” all’interno dei suoi chakra e in altri piani di coscienza dove verrà apposto un Sigillo di trasmutazione che lo sintonizzerà sulle vibrazioni di guarigione con effetti benefici sia sui piani corporei che su quelli astrali ... [ ... ]

[ ... ]

Se siete interessati ad approfondire l'argomento :

https://www.spaziosacro.it/corsi/credenze_gemelle/

Nota: Non è possibile copiare questi testi senza autorizzazione.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato con UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/newsletterspazio/operazioni.php


#spaziosacro

TROVA LA CURA NATURALE

TROVA LA CURA NATURALE CON UN CLICK

Corsi in Arrivo

reiki bologna


breathwork il potere del respiro

AMI LEGGERE ?

libri gratuiti benessere e crescita personale e spirituale

ACCEDI SUBITO ALLA BIBLIOTECA GRATUITA DI LIBRI DEL BENESSERE, CRESCITA PERSONALE E SPIRITUALE PIU' GRANDE DEL WEB. SCARICA I LIBRI GRATUITI CON UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/interagisci/libri/index.php

FIRMA PER UNA LEGGE SULLE DISCIPLINE BIO-NATURALI

UNA LEGGE PER LE DISCIPLINE BIO-NATURALI : FIRMA ANCHE TU

Ultimi 80 articoli

Meditazione Vipassana

E’ una delle più antiche tecniche di meditazione dell’India; fu, infatti, riscoperta ed insegnata più di 2500 anni fa come metodo per superare ogni tipo di sofferenza, un’arte di vivere.

Il termine Vipassana significa “vedere le cose in profondità, come realmente sono“.

Premetto che questo articolo non vuole spiegare o descriverwwe la meditazione Vipassana, ma è un racconto della mia esperienza di meditazione quotidiana, la quale, come dicevo in precedenza, cerca di avvicinarsi alla meditazione Vipassana.

Come la pratico
Prima di tutto, è necessario trovare una posizione comoda e il più possibile silenziosa. Nel caso in cui si scelga di stare sdraiati, consiglio di mantenere la testa leggermente piegata con il mento verso il torace (ad esempio usando un cuscino). Consiglio di praticare la meditazione ad occhi chiusi per evitare di essere distratti da stimoli visivi.

La mia pratica quotidiana si suddivide in tre fasi: una fase preparatoria (Anapana), una fase di meditazione, una fase conclusiva (Metta).

La fase preparatoria è un momento di “centratura“, di “connessione” con la propria interiorità e si svolge attraverso una respirazione consapevole.

Cercando di rimanere immobili portiamo l’attenzione sul respiro cercando di non alterarlo, cioè di mantenerlo naturale: ci limitiamo ad osservare l’aria che entra ed esce dalle narici.

Lo scopo dell’attività descritta è quello di riportarci a vivere il momento presente, il qui e ora, ovvero l’unico tempo che esiste veramente. Gli altri momenti che siamo abituati ad avere tra i nostri pensieri (passatofuturo) sono “illusioni” prodotte dalla nostra mente.

Dopo qualche secondo di pratica, ci accorgeremo di aver perso la concentrazione e di pensare, ad esempio a quello che abbiamo fatto durante la giornata o a quello che dovremo fare domani. Ma non preoccupiamoci / scoraggiamoci: è del tutto normale. Semplicemente, magari con un sorriso, riprendiamo a concentrarci sul nostro respiro.

Con il tempo e l’allenamento, la capacità di concentrazione, e quindi la capacità di essere a nostro agio nel momento presente, continuerà ad aumentare.

La fase di meditazione.

Mantenendo la concentrazione, portiamo l’attenzione alla testa e cerchiamo di osservare tutte le sensazioni che si riescono a percepire da quell’area.
L’osservazione dev’essere priva di giudizio: stiamo semplicemente osservando.

Inizialmente, probabilmente, ci sembrerà di non sentire alcuna sensazione.. ma cerchiamo di sentire con più attenzione, in quanto l’assenza di sensazioni non è possibile; siamo soltanto poco allenati ad ascoltarci.

Come prima osservavamo il nostro respiro senza alterarlo, ora osserviamo le nostre sensazioni accettandole per come sono, cercando di dimenticare le “etichette” che abbiamo collegato loro fino ad oggi, senza reagire; siamo osservatori “distaccati”.

L'articolo che stai leggendo continua sotto :
il linguaggio informatico di Dio
LIBRO IN VENDITA Scritto dal Dott. Emanuel Celano - Un testo unico che coniuga informatica, fisica quantistica e spiritualità
IL LINGUAGGIO INFORMATICO DI DIO [ QUI ]

Una volta individuate delle sensazioni, facendo la stessa attività, portiamo l’attenzione alle braccia; successivamente al torace, alla pancia, alle gambe ed ai piedi.

Fatto questo “percorso“, lo rifacciamo all’inverso, quindi partendo dai piedi e andando su fino alla testa.

Ripetiamo questa attività più volte, con calma e senza innervosirci se abbiamo l’impressione di “non riuscire“.. semplicemente, ricominciamo con un bel sorriso

Con l’allenamento, la sensibilità e la velocità di percezione delle sensazioni del nostro corpo aumenterà e potremo frazionare le aree di osservazione (testa, braccia, torace, pancia, gambe, piedi) in parti sempre più piccole in modo da sentire sempre con più precisione.

Praticando questa tecnica, senza accorgercene, diamo a noi stessi degli insegnamenti che nessun altro può offrirci, poiché l’esperienza diretta è il maestro per eccellenza.

Vediamoli insieme.

  • Impariamo a conoscerci e ad ascoltarci senza giudizioonestamente.
  • Conosciamo l’accettazione.
  • Apprendiamo l’impermanenza delle sensazioni. Tale caratteristica è propria di ogni elemento dell’universo: tutto ciò che ha un inizio è destinato a finire.. è come una ruota che gira; non a caso, il simbolo della meditazione Vipassana è proprio una ruota.
  • Capiamo come gestire le sensazioni in modo distaccato, senza avversione, senzadesiderio, senza attaccamento. Chi insegna la meditazione Vipassana, sostiene che la comprensione profonda di questo concetto porta alla conoscenza di una difficile (da comprendere e da accettare) verità: “il desiderio è la causa prima d’ogni sofferenza“.

La fase conclusiva, è la fase chiamata “Metta” che letteralmente significa “amore egentilezza non condizionate“, “amore universale, infinito, senza limiti“.

Sorridendo, inviamo amoregratitudine agli altri, al resto del mondo con delle affermazioni. Qualche esempio:

  • “La mia famiglia vive nell’armonia e nell’amore
  • “Dono tutto l’amore e la gioia che ho agli altri
  • “Percepisco amore e serenità intorno a me

Il Metta ha lo scopo di diffondere amore ed energia positiva nel mondo. Sembra impossibile, ma è incredibile quanto benessere proveremo nel fare questa attività.

Sempre sorridendo, riapriamo gli occhi e facciamo un respiro profondo.

Concludo con qualche piccolo consiglio da affiancare alla meditazione, per rafforzarne i benefici.

  • Cerchiamo di apprezzare e di sfruttare i rari momenti di silenzio che si presentano durante la giornata.
  • Facciamo qualche servizio utile agli altri. Per la meditazione Vipassana, questo elemento è parte della tecnica stessa.
  • Mangiamo meno carne.
  • Evitiamo droghe e/o intossicanti

« Non chi vince mille volte mille uomini in battaglia, ma colui che conquista la propria mente è un vero vincitore ».
Dhammapada (v. 103)

[da: Alessio Pomaro -  http://www.lamentemente.com/]

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato con UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/newsletterspazio/operazioni.php


#spaziosacro

TROVA LA CURA NATURALE

TROVA LA CURA NATURALE CON UN CLICK

Corsi in Arrivo

reiki bologna


breathwork il potere del respiro

AMI LEGGERE ?

libri gratuiti benessere e crescita personale e spirituale

ACCEDI SUBITO ALLA BIBLIOTECA GRATUITA DI LIBRI DEL BENESSERE, CRESCITA PERSONALE E SPIRITUALE PIU' GRANDE DEL WEB. SCARICA I LIBRI GRATUITI CON UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/interagisci/libri/index.php

FIRMA PER UNA LEGGE SULLE DISCIPLINE BIO-NATURALI

UNA LEGGE PER LE DISCIPLINE BIO-NATURALI : FIRMA ANCHE TU

Ultimi 80 articoli

Ora esco e abbraccio un albero...

"Entrando in una foresta, cercate di prendere coscienza che lì
sono presenti moltissime creature che vanno e vengono, occupate
in diverse attività, e che vi vedono. Cercate di mettervi in
relazione con quelle creature, anche rivolgendo loro la parola
per mostrare che ne apprezzate il lavoro.
Avvicinatevi a un albero, per esempio, e ditegli: "Come sei
bello! Come sei potente, resistente, solido! Ah, se potessi avere
anch'io la tua resistenza, la tua solidità!

 

Ti incarico di dire a
tutti gli altri alberi della foresta che sono magnifici, che li
amo; salutali tutti da parte mia, trasmetti loro un mio bacio".
Abbracciate l'albero, e le entità che lo abitano trasmetteranno
allora il vostro amore a tutta la foresta. Così, mentre
continuate a passeggiare, le altre entità che hanno ricevuto il
vostro messaggio escono dagli alberi per guardarvi; sono
meravigliate e danzano al vostro passaggio. E quando tornate a
casa, siete felici: sentite di aver assaporato qualche cosa della
vera vita."

(Omraam Mikhaël Aïvanhov)

Rudolf Steiner diceva che se camminiamo in un bosco

apprezzando e ringraziando per il lavoro bellissimo

delle miriadi di esseri elementari impegnati a

costruire e mantenere il meraviglioso mondo delle

piante, questo ci porterà fortuna nella vita.

La Natura è di una bellezza travolgente, unita

ad una saggezza infinita... E noi per lo più non

ci rendiamo conto di come tutto questo sia

meravigliosamente  a disposizione della nostra crescita.

Apprezziamo poco e ringraziamo pochissimo...

Mmmmmm... Ho adocchiato un quercia che mi piace proprio...

http://www.coscienzeinrete.net/ecologia/item/766-ora-esco-e-abbraccio-un-albero

 

DENDROTERAPIA ENERGETICA

Armonizzzazione e cura con le Energie delle Creature ALBERO

https://www.spaziosacro.it/corsi/dendroterapia_energetica/

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato con UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/newsletterspazio/operazioni.php


#spaziosacro

TROVA LA CURA NATURALE

TROVA LA CURA NATURALE CON UN CLICK

Corsi in Arrivo

reiki bologna


breathwork il potere del respiro

AMI LEGGERE ?

libri gratuiti benessere e crescita personale e spirituale

ACCEDI SUBITO ALLA BIBLIOTECA GRATUITA DI LIBRI DEL BENESSERE, CRESCITA PERSONALE E SPIRITUALE PIU' GRANDE DEL WEB. SCARICA I LIBRI GRATUITI CON UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/interagisci/libri/index.php

FIRMA PER UNA LEGGE SULLE DISCIPLINE BIO-NATURALI

UNA LEGGE PER LE DISCIPLINE BIO-NATURALI : FIRMA ANCHE TU

Ultimi 80 articoli

CARTA DELLA TERRA

P R E A M B O L O

Ci troviamo ad una svolta critica nella storia del Pianeta, in un momento in cui l’umanitá deve scegliere il suo futuro. A

mano a mano che il mondo diventa sempre piú interdipendente e fragile, il futuro riserva allo stesso tempo grandi

pericoli e grandi opportunitá. Per progredire dobbiamo riconoscere che, pur tra tanta straordinaria diversitá di culture

e di forme di vita, siamo un’unica famiglia umana e un’unica comunitá terrestre con un destino comune. Dobbiamo

unirci per costruire una societá globale sostenibile, fondata sul rispetto per la natura, i diritti umani universali, la

giustizia economica e una cultura di pace. Per raggiungere questo obiettivo é imperativo che noi tutti, popoli della

Terra, dichiariamo le nostre responsabilitá gli uni verso gli altri nei confronti della vasta comunitá degli esseri viventi e

delle generazioni future.

La Terra, nostra casa

L’umanitá é parte di un piú vasto universo in rapida evoluzione. La Terra, nostra casa, é viva e ospita un’unica

comunitá vivente. Le forze della natura rendono l’esistenza un’avventura impegnativa e incerta, ma la Terra

fornisce le condizioni essenziali per l’evoluzione della vita. La capacitá di resistenza della comunitá degli esseri

viventi e il benessere dell’umanitá dipendono dalla preservazione della salute della biosfera, con tutti i suoi

sistemi ecologici, una ricca varietá vegetale e animale, la fertilitá del suolo, la purezza dell’aria e delle acque.

L’ambiente globale, con le sue risorse finite, riguarda tutti i popoli. La tutela della vitalitá, diversitá e bellezza

della Terra é un impegno sacro.

La situazione globale

Il modello dominante di produzione e consumo sta provocando devastazioni ambientali, l’esaurimento delle

risorse e la massiccia estinzione delle specie. Intere comunitá vengono distrutte. I benefici dello sviluppo non

vengono equamente distribuiti e aumenta il divario tra ricchi e poveri. Ingiustizia, povertá, ignoranza e violenti

conflitti sono diffusi e causano grandi sofferenze. L’aumento senza precedenti della popolazione umana

sovraccarica i sistemi ecologici e sociali. Le fondamenta stesse della sicurezza globale sono minacciate. Queste

tendenze sono pericolose, ma non inevitabili.

Le sfide che ci attendono

La scelta é nostra: o creare un’alleanza globale per proteggere la Terra e occuparci gli uni degli altri o rischiare

la nostra distruzione e quella della diversitá della vita. Occorrono radicali modifiche nei nostri valori, nelle

nostre istituzioni e nei nostri stili di vita. Dobbiamo renderci conto che, una volta soddisfatti i nostri bisogni

primari, lo sviluppo umano consiste fondamentalmente nell’essere migliori e non nell’avere di piú. Possediamo

le conoscenze e le tecnologie per provvedere a tutti gli abitanti della Terra e per ridurre il nostro impatto

sull’ambiente. L’emergere di una societá civile globale sta creando nuove opportunitá per costruire un mondo

piú umano e democratico. Le nostre esigenze ambientali, economiche, politiche, sociali e spirituali sono

interconnesse e insieme possiamo costruire soluzioni che le comprendano.

La responsabilitá universale

Per realizzare queste aspirazioni dobbiamo decidere di vivere secondo un senso di responsabilitá universale,

identificandoci con l’intera comunitá terrestre, oltre che con le nostre comunitá locali. Noi siamo, allo stesso

tempo, cittadini di nazioni diverse e di un unico mondo, in cui il locale e il globale sono collegati. Ognuno ha la

sua parte di responsabilitá per il benessere presente e il futuro della famiglia umana e per il piú vasto mondo

degli esseri viventi. Lo spirito di solidarietá umana e di parentela con ogni forma di vita é rafforzato quando

viviamo con un profondo rispetto verso le fonti del nostro essere, con gratitudine per il dono della vita, e con

umiltá riguardo al posto che occupa l’essere umano nello schema complessivo delle cose.

Riconosciamo il bisogno urgente di una visione condivisa di valori fondamentali che provvedano una base etica per

l’emergente comunitá mondiale. Perció, uniti nella speranza, affermiamo i seguenti principi interdipendenti per una

forma di vita sostenibile, in base ai quali guidare e valutare le condotte degli individui, delle organizzazioni, delle

imprese, dei governi e delle istituzioni transnazionali.

CARTA DELLA TERRA

- 2 -

P R I N C I P I

I. . RISPETTO E CURA PER LA COMUNITA´ DELLA VITA

1. Rispetta la Terra e la vita, in tutta la sua diversitá

a. Riconoscendo che tutti gli esseri viventi sono interdipendenti e che ogni forma di vita ha un valore intrinseco,

indipendentemente dalla sua utilitá per gli esseri umani.

b. Affermando la fede nell’intrinseca dignitá di tutti gli esseri umani e nel loro potenziale intellettuale, artistico, etico e

spirituale.

2. Prenditi cura della comunitá vivente con comprensione, compassione e amore

a. Accettando che il diritto di possedere, gestire e utilizzare le risorse naturali si accompagna al dovere di prevenire

danni all’ambiente e di tutelare i diritti dei popoli.

b. Affermando che l’aumento della libertá, della conoscenza e del potere si accompagna all’aumento della

responsabilitá di promuovere il bene comune.

3. Costruisci societá democratiche che siano giuste, partecipative, sostenibili e pacifiche

a. Assicurando che le comunitá garantiscano a tutti i livelli i diritti umani e le libertá fondamentali e forniscano a tutti

l’opportunitá di realizzare appieno il proprio potenziale.

b. Promovendo una giustizia sociale ed economica che permetta a tutti uno standard di vita sicuro e dignitoso che sia

ecologicamente sostenibile.

4. Tutela i doni e la bellezza della Terra per le generazioni presenti e future

a. Riconoscendo che la libertá di azione di ciascuna generazione é condizionata dalle esigenze delle generazioni future.

b. Trasmettendo alle generazioni future valori, tradizioni e istituzioni capaci di sostenere lo sviluppo a lungo termine

delle comunitá umane ed ecologiche della Terra.

Per potere realizzare questi quattro impegni generali occorre:

I I . INTEGRITA´ECOLOGICA

5. Proteggi e restaura l’integritá dei sistemi ecologici terrestri, con speciale riguardo alla diversitá

biologica e ai processi naturali che sostentano la vita.

a. Adottando a tutti i livelli piani di sviluppo sostenibile e norme che integrino la conservazione e il restauro ambientale

in ogni iniziativa di sviluppo.

b. Istituendo e tutelando riserve naturali e riserve della biosfera, comprese aree silvestri e marine, per salvaguardare la

diversitá biologica e preservare il nostro patrimonio naturale.

c. Promuovendo il recupero delle specie e degli ecosistemi in via di estinzione.

d. Controllando ed eliminando gli organismi esogeni o geneticamente modificati dannosi per le specie autoctone e per

l’habitat e impedendo l’introduzione di questi organismi dannosi.

e. Amministrando l’utilizzo delle risorse rinnovabili come l’acqua, il suolo, i prodotti forestali e la vita marina in modo

da non superare la loro capacitá di recupero e compatibilmente con la salute degli ecosistemi.

f. Amministrando l’estrazione e l’uso delle risorse non rinnovabili, come i combustibili minerali e fossili, in modo da

ridurne al minimo l’esaurimento e impedire gravi danni ambientali.

6. Previeni il danno come migliore misura di protezione ambientale e, quando le conoscenze sono

limitate, sii cauto.

a. Prendendo provvedimenti per impedire la possibilitá di danneggiare irreversibilmente o gravemente l’ambiente

anche se le informazioni scientifiche sono incomplete o provvisorie.

b. Assegnando l’onere della prova a coloro che sostengono che una certa attivitá non provocherá danni significativi e

chiamando i responsabili a rispondere di eventuali danni ambientali.

c. Assicurando che, nel processo decisionale, vengano affrontate le conseguenze cumulative, a lungo termine, indirette,

remote e globali delle attivitá umane.

d. Impedendo l’inquinamento di ogni parte dell’ambiente e non permettendo l’accumulo di sostanze radioattive,

tossiche e comunque pericolose.

e. Evitando le attivitá militari che siano dannose per l’ambiente.

CARTA DELLA TERRA

- 3 -

7. Adotta sistemi di produzione, consumo e riproduzione che conservino la capacitá rigenerativa

della Terra, i diritti umani e il benessere delle comunitá.

a. Riducendo l’uso, riutilizzando e riciclando i materiali usati nei processi di produzione e consumo, assicurandosi che i

rifiuti residui siano assimilabili dai sistemi ecologici.

b. Imponendo limitazioni ed efficienza nell’utilizzo dell’energia e affidandosi sempre piú spesso alle fonti di energia

rinnovabile, come l’energia solare o eolica.

c. Promuovendo lo sviluppo, l’adozione e il trasferimento equo delle tecnologie ecologicamente efficaci.

d. Includendo nel prezzo di vendita i costi ambientali e sociali dei beni e dei servizi e permettendo ai consumatori di

riconoscere i prodotti conformi alle normative sociali e ambientali piú severe.

e. Garantendo l’accesso universale all’assistenza medica che sia di sostegno alla salute riproduttiva e a una procreazione

responsabile.

f. Adottando stili di vita capaci di elevare la qualitá della vita e adeguate risorse materiali in un mondo finito.

8. Sviluppa lo studio della sostenibilitá ecologica e promuovi lo scambio libero e l’applicazione

diffusa delle conoscenze cosí acquisite.

a. Promuovendo la cooperazione scientifica e tecnologica internazionale sulla sostenibilitá, soprattutto per quanto

riguarda le esigenze dei Paesi in via di sviluppo.

b. Riconoscendo e preservando le conoscenze tradizionali e la saggezza spirituale presenti in ogni cultura capace di

contribuire alla tutela dell’ambiente e al benessere umano.

c. Garantendo che le informazioni di importanza vitale per la salute umana e la tutela dell’ambiente, comprese le

informazioni in ambito genetico restino di pubblico dominio e a disposizione di tutti.

I I I . GIUSTIZIA ECONOMICA E SOCIALE

9. Elimina la povertá: un imperativo etico, sociale e ambientale.

a. Garantendo il diritto all’acqua potabile, all’aria pulita, alla sicurezza alimentare, al suolo incontaminato, alla casa,

alla sicurezza igienica, assegnando le risorse nazionali e internazionali necessarie.

b. Dando a ogni essere umano l’istruzione e le risorse utili per garantire uno standard di vita sostenibile e fornendo la

previdenza sociale e reti di sostegno a coloro che non sono capaci di mantenersi da soli.

c. Assistendo gli esclusi, proteggendo i vulnerabili, aiutando coloro che soffrono e permettendo loro di sviluppare le

proprie capacitá e perseguire le proprie aspirazioni.

10. Assicurati che le attivitá economiche e le istituzioni promuovano a tutti i livelli lo sviluppo umano

in modo equo e sostenibile.

a. Promuovendo l’equa distribuzione della ricchezza all’interno delle nazioni e tra le nazioni.

b. Accrescendo le risorse intellettuali, finanziarie, tecniche e sociali a disposizione dei Paesi in via di sviluppo,

liberandoli dall’oneroso debito internazionale.

c. Assicurandoti che il commercio promuova un uso sostenibile delle risorse, la tutela dell’ambiente e standard di lavoro

ottimali.

d. Richiedendo alle corporazioni multinazionali e alle organizzazioni finaziarie internazionali di agire in modo

trasparente per il bene comune e chiamandole a rispondere delle conseguenze della loro attivitá.

11. Afferma l’uguaglianza fra i sessi e la giustizia come essenziali per lo sviluppo sostenibile,

garantisci l’accesso universale all’istruzione, all’assistenza sanitaria, alle opportunitá economiche.

a. Garantendo i diritti umani delle donne e ponendo fine a ogni forma di violenza nei loro confronti.

b. Promuovendo la partecipazione attiva delle donne in tutti gli aspetti della vita economica, sociale, politica e culturale

in qualitá di interlocutrici, persone che prendono decisioni, leader, beneficiarie con pari diritti.

c. Rafforzando le famiglie e garantendo la sicurezza e la cura amorevole di tutti i loro membri.

12. Sostieni senza alcuna discriminazione i diritti di tutti a un ambiente naturale e sociale capace di

sostenere la dignitá umana, la salute fisica e il benessere spirituale, con speciale riguardo per i diritti

delle popolazioni indigene e delle minoranze.

a. Eliminando ogni discriminazione in ogni sua forma, come quelle basate su razza, colore della pelle, sesso,

orientamento sessuale, religione, lingua e origine nazionale, etnica o sociale.

b. Affermando i diritti dei popoli indigeni alle proprie espressioni di spiritualitá, conoscenze, terre e risorse e alle relative

pratiche di vita sostenibili.

c. Onorando e aiutando i giovani delle nostre comunitá, rendendoli capaci di esercitare il loro ruolo essenziale per la

creazione di societá sostenibili.

d. Proteggendo e restaurando luoghi importanti che abbiano un significato culturale e spirituale.

IV. DEMOCRAZIA, NON VIOLENZA E PACE.

CARTA DELLA TERRA

- 4 -

13. Rafforza le istituzioni democratiche a tutti i livelli e garantisci trasparenza e responsabilitá a

livello amministrativo, compresa la partecipazione nei processi decisionali e l’accesso alla giustizia.

a. Proteggendo il diritto di ognuno a ricevere informazioni chiare e tempestive sulle questioni ambientali e sui piani e le

attivitá di sviluppo che possano ricoprire un interesse o avere un impatto sulla vita di ognuno.

b. Sostenendo la societá civile a livello locale, regionale e globale e promuovendo la partecipazione significativa di tutti

gli individui e delle organizzazioni interessate nei processi decisionali.

c. Proteggendo la libertá di opinione, espressione, riunione pacifica, associazione e dissenso.

d. Istituendo l’acceso efficiente ed effettivo alle procedure amministrative e giudiziarie indipendenti, compresi i

correttivi legali e le compensazioni connessi a danni ambientali o alla minaccia di tali danni.

e. Eliminando la corruzione da tutte le istituzioni pubbliche e private.

f. Rafforzando le comunitá locali rendendole capaci di prendersi cura del proprio ambiente e assegnando la

responsabilitá per la tutela dell’ambiente a quei livelli amministrativi capaci di risponderne nel modo piú efficiente.

14. Integra nell’istruzione formale e nella formazione permanente le conoscenze, i valori e le

capacitá necessarie per un modo di vivere sostenibile.

a. Fornendo a tutti, soprattutto ai bambini e ai giovani opportunitá educative tali da permettergli di contribuire

attivamente allo sviluppo sostenibile

b. Promuovendo il contributo delle arti e delle materie umanistiche, oltre che di quelle scientifiche, all’educazione e alla

sostenibilitá.

c. Incrementando il ruolo dei mass-media per la crescita della consapevolezza in campo ecologico e sociale.

d. Riconoscendo l’importanza dell’educazione morale e spirituale per un modo di vivere sostenibile.

15. Tratta ogni essere vivente con rispetto e considerazione.

a. Impedendo il trattamento crudele degli animali allevati nel seno delle societá umane e proteggendoli dalla sofferenza.

b. Proteggendo gli animali selvatici dalle tecniche della caccia, intrappolamento o pesca capaci di causare sofferenze

estreme, prolungate ed evitabili.

c. Evitando o riducendo il piú possibile la cattura o la distruzione indiscriminata delle specie animali.

16. Promuovi una cultura della tolleranza, della non violenza e della pace.

a. Incoraggiando e sostenendo la comprensione reciproca, la solidarietá e la cooperazione tra i popoli, all’interno delle

nazioni e tra i Paesi.

b. Realizzando strategie per evitare i conflitti violenti, risolvendo conflitti ambientali e altre dispute mediante la

collaborazione.

c. Smilitarizzando i sistemi di sicurezza nazionali, riducendoli a livello di semplice difesa e convertendo le risorse

militari a scopi di pace, compresa la bonifica ambientale.

d. Eliminando gli armamenti nucleari, biologici e tossici e le altre armi di distruzione di massa.

e. Assicurandosi che l’esplorazione orbitale e spaziale sia usata soltanto ai fini della tutela dell’ambiente e della pace.

f. Riconoscendo che la pace é un insieme composto da relazioni armoniose con se stessi, con le altre persone, con le

altre culture, con le altre vite, con la Terra e con quell’insieme piú vasto di cui tutti siamo parte.

U N N U O V O I N I Z I O

Mai prima d’ora nella storia dell’umanitá il destino comune ci obbliga a creare un nuovo inizio. Tale rinnovamento é la

premessa dei principi della Carta della Terra. Per adempiere a questa promessa dobbiamo impegnarci ad adottare e a

promuovere i valori e gli obiettivi della Carta.

Ció richiede un cambio interiore, del cuore e della mente, richiede un rinnovato senso di interdipendenza globale e di

responsabilitá universale. Dobbiamo immaginare, sviluppare e applicare la visione di un modo di vivere sostenibile a

livello locale, regionale, nazionale e globale. La nostra diversitá culturale é un’ereditá preziosa e le diverse culture

troveranno percorsi specifici e diversi per realizzare questa visione. Dobbiamo approfondire e ampliare il dialogo

globale che ha generato la Carta della Terra perché abbiamo molto da imparare dalla ricerca comune della veritá e

della saggezza.

La vita spesso implica tensioni tra valori importanti. Questo puó significare scelte difficili. Tuttavia, dobbiamo trovare il

modo di armonizzare la diversitá con l’unitá, l’esercizio della libertá con il bene comune, gli obiettivi a breve termine

con quelli a lungo termine. Ogni individuo, famiglia, organizzazione e comunitá ha un ruolo vitale da svolgere. Le arti,

le scienze, le religioni, le istituzioni scolastiche, i mass-media, le imprese, le organizzazioni non governative e i governi

sono chiamati a offrire una leadership creativa. L’azione congiunta dei governi, della societá civile e delle imprese é

fondamentale per una gestione efficace.

Per poter costruire una comunitá globale sostenibile, la nazioni della Terra devono rinnovare l’impegno preso con le

CARTA DELLA TERRA

- 5 -

Nazioni Unite, adempiere ai propri obblighi in base agli accordi internazionali in vigore e sostenere l’implementazione

dei principi della Carta della Terra attraverso strumenti vioncolanti a livello internazionale sull’ambiente e lo sviluppo.

Facciamo in modo che la nostra epoca venga ricordata per il risveglio di un nuovo rispetto per la vita, per la risolutezza

nel raggiungere la sostenibilitá, per un rinnovato impegno nella lotta per la giustizia e la pace e per la gioiosa

celebrazione della vita.

 

O R I G I N E D E L L A C A R T A D E L L A V I T A

La Carta della Vita fu creata dalla Commissione indipendente della Carta della Vita (Earth Charter Commission), convocata a seguito del Summit della Terra

(Earth Summit) nel 1992 allo scopo di produrre una dichiarazione di consenso globale riguardo a valori e principi per un futuro sostenibile. Il documento fu

creato in quasi dieci anni grazie ad un intenso lavoro e a consultazioni internazionali alle quali contribuirono oltre cinquemila persone. La Carta della Vita e´

formalmente sostenuta e adottata da migliaia di organizzazioni, inclusa l’UNESCO e l’IUCN (World Conservation Union). Per maggiori informazioni, potete

visitare il sito www.earthcharter.org

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato con UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/newsletterspazio/operazioni.php


#spaziosacro

TROVA LA CURA NATURALE

TROVA LA CURA NATURALE CON UN CLICK

Corsi in Arrivo

reiki bologna


breathwork il potere del respiro

AMI LEGGERE ?

libri gratuiti benessere e crescita personale e spirituale

ACCEDI SUBITO ALLA BIBLIOTECA GRATUITA DI LIBRI DEL BENESSERE, CRESCITA PERSONALE E SPIRITUALE PIU' GRANDE DEL WEB. SCARICA I LIBRI GRATUITI CON UN CLICK QUI :

https://www.spaziosacro.it/interagisci/libri/index.php

FIRMA PER UNA LEGGE SULLE DISCIPLINE BIO-NATURALI

UNA LEGGE PER LE DISCIPLINE BIO-NATURALI : FIRMA ANCHE TU

Ultimi 80 articoli