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SALVIAMO LA BANCA DEL GERMOPLASMA DI BARI!

La prima in Italia, la seconda in Europa per importanza.
Firmate subito questa petizione:
MailScanner has detected a possible fraud attempt from "www.avaaz.org" claiming to be http://www.avaaz.org...DIBARI/?coMMndb
Le firme possono salvare 84.000 semi che stanno morendo come avevano salvato 2500 cagnolini beagle della Green Hill destinati alla vivisezione. MA DOBBIAMO ESSERE TANTI A FIRMARE. FATE GIRARE IN TUTTO IL MONDO QUESTO LINK:
MailScanner has detected a possible fraud attempt from "www.avaaz.org" claiming to be http://www.avaaz.org...DIBARI/?coMMndb
Sei milioni di firme hanno salvato i cagnolini di Green Hill. Dobbiamo far presto per salvare gli 84.000 semi della Banca del Germoplasma di Bari che rischia di chiudere per mancanza di fondi ministeriali. Dobbiamo contrastare la Rivoluzione Verde delle monoculture. Chiediamo ai giudici che affidino i semi ai privati, piuttosto di distruggerli, come hanno affidato i 2500 cagnolini della Green Hill ai privati, per evitare loro la vivisezione nei laboratori farmaceutici di mezzo mondo.
Questa è una battaglia per difendere il nostro Pianeta Gaia.
Dobbiamo vincerla.
Se volete saperne di più, andate qui:
http://www.stampalibera.com/?p=34003
Primo firmatario: Mario Cherubini, giornalista e scrittore bresciano, coordinatore della piattaforma mondiale di “TalentCity-La Città dei Talenti”:www.youdream.info

 

COS’E’ LA BANCA DEL GERMOPLASMA?
La Banca del Germoplasma del CNR di Bari, fondata nel 1970, si trova in una condizione di altissimo rischio. È l’unica in Italia, la seconda in Europa e tra le prime dieci nel mondo su un totale di 1470. Conserva 84.000 accessioni (campioni) di germoplasma, appartenenti a più di 60 generi e più di 600 specie di piante coltivate e specie selvatiche affini (parenti strette di quelle coltivate), minacciate da erosione genetica e/o estinzione.

MINACCE DALLA RIVOLUZIONE VERDE
La Rivoluzione Verde, responsabile dello sviluppo di sistemi agricoli industriali ad alto impatto ambientale e basati sulle monocolture (coltivazione di un’unica specie ed un’unica varietà di piante su grandi estensioni) e l’uso di varietà molto omogenee, rappresenta una minaccia continua alla biodiversità, sia di quella conservata ex situ (nelle banche di germoplasma) sia di quella conservata in situ (aree di origine). È per questo che quasi tutte le banche di germoplasma sono state fondate negli anni Sessanta e Settanta, cioè subito dopo che organismi internazionali, come la FAO, e studiosi di tutto il mondo, incominciarono a notare e denunciare l’alta erosione genetica determinata dalla Rivoluzione Verde. 
Se, durante la Rivoluzione Verde, questa diversità genetica non fosse stata raccolta e preservata (conservata ex situ) nelle banche di germoplasma, si sarebbe persa per sempre ed oggi non potrebbe essere più reperita, perché non più presente nelle aree di origine. La Rivoluzione Verde avrebbe vanificato completamente il lavoro di millenni degli agricoltori.

UNA STORIA ASSURDA, MA VERA
E’ una storia che è iniziata nel 1999, con la ristrutturazione del CNR, e realizzata nel 2002, con la fusione dell’Istituto del Germoplasma (Banca del Germoplasma) del CNR di Bari con altri quattro piccoli centri del CNR, di Portici (NA), Palermo, Firenze e Perugia, non interessati alla conservazione del germoplasma, ma all’ingegneria genetica e produzione di piante transgeniche.
Questa fusione, come già detto, scatenò ovviamente una serie di problemi alla Banca del Germoplasma. È nata così una storia che a fasi alterne e discontinue ha visto anche l’interessamento di politici, studiosi italiani e stranieri, inclusi alcuni organismi internazionali (FAO) e alcune associazioni di categoria. Purtroppo il loro interessamento è servito a nulla. Infatti, le battaglie non sono riuscite ad evitare la fusione e il risultato è stato che il 30.11.2009 la Banca del Germoplasma, dopo 5 anni di sequestro (dedicati alla riparazione e manutenzione straordinaria degli impianti del freddo delle camere di conservazione e accertamento del danno subito dalle collezioni di semi), con l’esecuzione del decreto di dissequestro dell’ex P.M. dott. Marco DINAPOLI, del 26.10.2009, è stata restituita al CNR, cioè a chi l’aveva messa a rischio. Non è una storia assurda?
(i suddetti contenuti sono estratti dal sito: http://www.stampalibera.com/?p=34003

COSA CHIEDIAMO?
NOI FIRMATARI CHIEDIAMO PERTANTO AI MAGISTRATI RESPONSABILI, AL CNR, ALLE AUTORITA’ POLITICHE NAZIONALI, REGIONALI, PROVINCIALI E CITTADINE DI “SALVARE AD OGNI COSTO LA BANCA DEI SEMI DI BARI”. A COSTO DI CONSEGNARE A NOI FIRMATARI I SEMI DELLA BANCA, PER FARLI RIVIVERE. UN PO’ COME E’ STATO FATTO PER I CAGNOLINI BEAGLE DELLA GREEN HILL DI MONTICHIARI: 2500 BEAGLE CONSEGNATI A PRIVATI PER SALVARLI DALLA VIVISEZIONE.