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Messaggio nella bottiglia

Questo è un appello alla solidarietà . La vicenda di Ester non è solo una storia di malagiustizia, ma anche e soprattutto una storia di discriminazione, una delle tante che colpiscono troppe donne nel mondo del lavoro. Ha lavorato per decenni in condizioni fisiche e psicologiche difficili, sopportando pesante mobbing : quando era a un passo dalla sospirata pensione, che le avrebbe garantito un sostentamento dignitoso nella terza età, da un giorno all’altro si è vista buttare in mezzo a una strada, senza preavviso e senza alcuna valida motivazione. Ester ha impugnato il licenziamento e denunciato il mobbing che ha subito nell’arco di tanto tempo: ma le sue giuste rivendicazioni cadono per ora nel nulla. Sembra proprio che nel nostro Paese, se un cittadino solo e indifeso (donna, per di più) osa mettersi contro un potente, senza disporre delle risorse economiche adeguate per pagarsi gli avvocati ‘giusti’, abbia il destino segnato: Ester deve far fronte sia alle spese legali che a quelle quotidiane. Ha lavorato anche in altri posti, ma il marchio della causa sindacale ha fatto sì che anche tali occupazioni svanissero. Se qualcuno ha colto, attraverso queste poche righe, un sommesso grido di aiuto risponda come può. Preghiamo i curiosi di percorrere un altro sentiero. Se un giornalista e\o un avvocato coraggioso intendono adottare gratuitamente il caso, scrivano a melusina1960@hotmail.it . Urge uno speciale asilo politico per chi non riesce a fronteggiare la giustizia terrena, che può rivelarsi un mare in burrasca. Idem per chi volesse inviare una libera offerta di sostegno finanziario immediato. Grazie, grazie, grazie.