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FARE IL PANE IN CASA

FARE IL PANE IN CASA

Impariamo a fare il pane in casa con l'utilizzo del lievito di birra o la pasta madre,

impariamo a riconoscere le varie farine, le tipologie di pane,

capiamo le differenze tra un pane "industriale" ed un pane fatto in casa....

 

conduce Domenico Benedetto

 


a Cascina Macondo - domenica 23 ottobre 2011

 

durata:         intera giornata dalle ore 9.30 alle ore 18.00
occorrente:  blocchetto per appunti,  penna, grembiule, sacchettino di carta per il pane.

pranzo: ogni partecipante porta cibo e vino da condividere
costo:           per l'intera giornata (compresi i materiali)  70 euro, iva esclusa,

POSTI:         LIMITATI

iscrizione e prenotazione: con una email entro il 19 ottobre

 

-  per chi viene da lontano possibilità di pernottamento
a costi di Bed & Breakfast presso la Foresteria Tiziano Terzani di Cascina Macondo
:

 

 


 

 

 

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CASCINA MACONDO-ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE
Centro Nazionale per la Promozione della
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Nastro Rosa: ottobre il mese per la prevenzione del cancro alla mammella

’ quello della campionessa mondiale di nuoto Federica Pellegrini il volto della campagna 2011 Nastro Rosa promossa dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) ed Estée Lauder.

Anche quest’anno i 395 ambulatori Lilt sparsi in tutta Italia apriranno le porte per offrire screening gratuiti e visite per combattere e per prevenire il cancro alla mammella, il vero big killer delle donne.

A Roma, spiega il presidente nazionale Lilt, Francesco Schittulli, in occasione della conferenza stampa di presentazione della campagna, i controlli si faranno “all'Idi, al Nuovo Regina Margherita, agli Studi Ilda, al Cristo Re e al sant'Anna”, dal momento che la sede Lilt della provincia di Roma è cambiata ed è in fase di allestimento.

Anche il ministro della Salute Ferruccio Fazio è intervenuto alla conferenza stampa e ha ribadito l’importanza di campagne come quella Nasto Rosa perché "gli screening sono importanti nel nostro Paese, ma se si guarda ai dati regionali sono ancora a macchia di leopardo”.

La campagna Nastro Rosa durerà per tutto il mese di ottobre. Protagonisti, come ogni anno, anche monumenti illuminati di rosa e tante occasioni per fare piccoli acquisti per la bellezza contribuendo alla ricerca contro il cancro. Per conoscere giorni e orari di apertura dell'ambulatorio Lilt più vicino, è attivo il numero verde Lilt 800-998877 o si possono consultare i siti www.nastrorosa.it o www.lilt.it.

LAVORI NEL SOCIALE

La Somalia sta morendo

Cari amici,


Oltre 2000 persone stanno morendo ogni giorno in Somalia, a causa di una carestia che minaccia di far morire di fame 11 milioni di persone. Il conflitto in corso fra il regime di Al-Shabaab in Somalia e la comunità internazionale ha bloccato gli aiuti che potrebbero mettere fine alla carestia. Ma alcuni paesi chiave possono fare da mediatori in un accordo per fermare queste atroci sofferenze. Firma la petizione urgente per una tregua umanitaria e inoltrala a tutti:


In questo momento più di 2000 persone stanno morendo ogni giorno in Somalia, a causa di una carestia che minaccia di far morire di fame 11 milioni di persone. La siccità ha messo questo paese in ginocchio, ma è stato lo sfacelo totale del governo e della diplomazia internazionale a portare allo scoppio della crisi alimentare. Noi ora abbiamo la possibilità di fermare tutto questo.

L'area colpita dalla carestia è governata da Al-Shabaab, un regime islamista legato a gruppi terroristici. L'isolamento e il conflitto fra Al-Shabaab, altri leader locali e la comunità internazionale hanno bloccato gli aiuti e il commercio che avrebbero potuto mettere fine alla carestia. Ma alcuni paesi chiave, inclusi gli Emirati Arabi, ancora commerciano con Al-Shabaab: possono fare da mediatori con il regime per superare questa impasse che sta mettendo in pericolo la sopravvivenza di milioni di persone.

Non possiamo lasciare che la politica della guerra al terrore mieta altre vittime innocenti. E' tempo che la comunità internazionale e Al-Shabaab si accordino immediatamente per portare cibo al popolo somalo. Fra qualche giorno si terrà il vertice del Consiglio di sicurezza dell'ONU: chiediamo che prendano azioni immediate per sostenere i paesi arabi chiave per avviare il dialogo con Al-Shabaab per cooperare e mettere così fine alla carestia e cogliere questa opportunità per una soluzione politica di lungo termine:

http://www.avaaz.org/it/somalia_stop_the_famine_unsc/?vl

Il governo della Somalia è stato distrutto nel 2006 da un'invasione appoggiata dagli Stati Uniti per paura dell'estremismo islamico. Ma questa tattica si è rivelata controproducente. Da allora molti gruppi simili ad Al-Shabaab hanno preso il potere e terrorizzato la Somalia, e la comunità internazionale ha sostenuto un governo corrotto che controlla solo alcune parti della capitale. Le politiche di isolamento, invasione e pressione della guerra al terrore non sono servite ad alcunché, e ora migliaia di somali stanno morendo ogni giorno. E' arrivato il momento di avviare un nuovo approccio.

Gli Stati Uniti si sono già fatti avanti per rispondere alla crisi, allentando le leggi anti-terrorismo che bloccavano gli aiuti alla popolazione somala nella regione di Al-Shabaab. Nel frattempo sembrano esserci numerose incrinature fra i gruppi di miliziani e alcuni leader vogliono far entrare gli aiuti. Ma questo non è abbastanza per rompere il muro che circonda le vittime della carestia. Soltanto una diplomazia internazionale coraggiosa potrà coinvolgere tutte le parti e garantire che gli aiuti raggiungano in sicurezza le centinaia di migliaia di famiglie disperate.

Una delle fonti di reddito principali di Al-Shabaab viene dal taglio degli alberi d'acacia per la produzione di carbone, che viene poi esportato illegalmente agli Emirati Arabi e agli altri Stati del Golfo. Questi paesi potrebbero fare leva sui loro legami economici con Al-Shabaab per giocare un ruolo diplomatico cruciale e garantire l'accesso umanitario alle aree devastate dalla carestia.

E' urgente che la Somalia intraprenda un nuovo percorso: appelliamoci al Consiglio di Sicurezza dell'Onu per sostenere gli Stati del Golfo a guidare il processo di mediazione per garantire che i somali che oggi stanno morendo sotto i miliziani di Al-Shabaab possano accedere al cibo e alle cure sanitarie per se stessi e per i loro figli affamati. Firma ora e inoltra questa e-mail a tutti:

http://www.avaaz.org/it/somalia_stop_the_famine_unsc/?vl

Insieme i membri di Avaaz hanno fatto sì che aiuti emergenziali fossero consegnati alla Birmania, ad Haiti e al Pakistan dopo lo scoppio di disastri naturali, salvando così migliaia di vite umane. Ora che il mondo guarda le immagini di bambini scheletrici con orrore, possiamo chiedere ai paesi chiave di dimostrare la loro leadership di cui il popolo somalo ha urgente bisogno. Uniamoci e aiutiamo a mettere fine a questa tragedia in Somalia ora.

Con speranza e determinazione,

Luis, Stephanie, Maria Paz, Emma, Ricken, Giulia, Iain e tutto il team di Avaaz

FONTI

Somalia, la carestia si espande tra violenze e debolezze del governo
http://www.repubblica.it/solidarieta/emergenza/2011/08/04/news/somalia_difficolt_negli_aiuti-20035464/

Somalia: la carestia “ammorbidisce” Al-Shabaab. Italia pronta ad aprire un'ambasciata
http://blog.panorama.it/mondo/2011/07/19/somalia-la-carestia-ammorbidisce-al-shabaab-italia-pronta-ad-aprire-unambasciata/

"Somalia come uno tsunami". E la politica apre gli occhi
http://www.avvenire.it/Mondo/somalia+impegno+politica_201108010728440830000.htm

Somalia, Obama: "Si intervenga"
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo1017133.shtml

Perché salvare il Corno d'Africa vuol dire salvare anche noi stessi
http://archiviostorico.corriere.it/2011/luglio/30/Perche_salvare_Corno_Africa_vuol_co_9_110730103.shtml

Somalia: focus sul commercio del carbone (in inglese)
http://www.somaliawatch.org/archiveoct00/001026601.htm

Mobilitiamoci contro la morte per fame

E' in gioco la vita di dodici milioni di persone.
Mobilitiamoci
contro la morte per fame!
E' urgente!

Flavio Lotti: Se la politica si occupa d'altro, noi non possiamo permettercelo.
Serve una vera e propria missione di pace.

 

Di fronte alla nuova emergenza umanitaria che ha colpito l'Africa, il Coordinatore Nazionale della Tavola della pace, Flavio Lotti, ha diffuso il seguente appello:

Non so voi ma io non riesco a darmi pace. In Africa si sta consumando una nuova strage di innocenti e noi non stiamo facendo nulla per fermarla. I primi a morire sono i bambini. Muoiono di ora in ora, a centinaia. In migliaia non ci sono già più. Quelli che non sono ancora stati raggiunti dalla morte stanno sopportando le più strazianti pene dell'inferno. Dodici milioni di persone, una massa sterminata di gente. Un mix mortifero di fame, sete, malnutrizione, infezioni, malattie, migrazioni forzate, violenze di ogni genere. Una nuova immensa emergenza umanitaria. La più grave del nostro tempo. E il mondo che fa? Per l'ennesima volta scarica tutto su un manipolo di organizzazioni della società civile e di agenzie umanitarie dell'Onu, alle quali nega persino le risorse necessarie per intervenire come si dovrebbe, 300 milioni di dollari per i prossimi due mesi, un miliardo e seicento milioni secondo Ban Ki Moon. Niente a confronto di quanto spendiamo ogni giorno per la guerra.

Contro questa vergogna abbiamo il dovere di mobilitarci. Il mondo deve intervenire subito, con tutte le risorse e gli strumenti necessari. Serve una grande missione umanitaria, una vera e propria missione di pace. L'Italia, l'Europa, l'Onu devono assumere l'iniziativa senza ulteriori esitazioni. Nessuno si permetta di dire che c'è la crisi, che non ci sono soldi. Niente scuse! Questa crisi è ben più grave di quella che ha provocato l'intervento occidentale in Libia. Se si trovano i soldi per continuare a muovere gli eserciti si debbono trovare anche i soldi per muovere il cibo e i soccorsi. Fermare la strage della fame non può essere meno importante che fermare le stragi di Gheddafi.

Questa tragedia è un terribile combinato di guerra, disuguaglianze, siccità, carestia, aumento del prezzo del cibo, cambiamenti climatici, colonialismo, sfruttamento, traffici di armi e di veleni, inadempienze, indifferenza e cinismo. Le nostre responsabilità affondano le radici nella storia e non abbiamo modo di tirarci fuori. Se continuiamo a non fare nulla pagheremo il prezzo della nostra insensibilità e miopia.

Apriamo gli occhi. E' urgente. La politica si occupa d'altro ma noi non possiamo permettercelo. Mobilitiamoci dunque. Contro la fame e la guerra. Ciascuno faccia il possibile per far sentire da subito la propria voce. Facciamolo in modo serio e concreto, mettendo al centro la vita di quelli che vogliamo salvare. E poi organizziamo insieme una grande Marcia per la pace da Perugia ad Assisi. Se vogliamo cambiare questa politica vergognosa, il prossimo 25 settembre dobbiamo essere in tanti, giovani e meno giovani, da ogni parte d'Italia. Per gridare la nostra indignazione e per organizzare la speranza. Se altri restano a guardare, noi diamoci da fare!

Flavio Lotti, Coordinatore nazionale della Tavola della pace

http://www.perlapace.it/