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Mali: paura e minacce di catastrofe umanitaria

MALI: PAURA E MINACCE DI CATASTROFE UMANITARIA

 

Il nord del Mali è zona di guerra. Si moltiplicano le minacce di una catastrofe umanitaria, dopo che i ribelli hanno saccheggiato cibo e medicine, in una regione arida già colpita dalla povertà e dalla denutrizione. Ogni giorno 400 persone attraversano i confini con il Burkina Faso e la Mauritania e sale la probabilità che il numero di bambini affetti da malnutrizione acuta, arrivi a 175.000. Il movimento nazionale MNLA per l’indipendenza dall’area a nord, occupata dai Tuareg, dopo aver preso il potere attraverso il colpo di stato, ha accettato di tirarsi indietro, in cambio dell'amnistia e della revoca delle sanzioni, tra cui l'embargo imposto il 2 aprile. Il Presidente si è dimesso e un governo di transizione deciderà le sorti del paese fino alle future elezioni. Intanto i ribelli si sono spostati a nord di Douentza, a soli 170 km dal Villaggio SOS di Socoura Mopti, dal quale l’1 aprile sono stati evacuati, per motivi di sicurezza, i 140 bambini accolti.

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