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Categoria: "Progetti Umanitari"

No Palio: la raccolta firme continua

No Palio: la raccolta firme continua

La campagna NOPALIO, avviata da IHP per chiedere il divieto di utilizzo di animali nei palii e nelle feste popolari, prosegue e la raccolta firme è stata prorogata al 30 giugno.

L’iniziativa ha avuto l’adesione di molte associazioni italiane e straniere (vedi elenco), che nelle prossime settimane saranno chiamate a unire le loro voci per chiedere la fine di uno sfruttamento ormai anacronistico e fino ad oggi addirittura tutelato dallo Stato contro ogni logica: infatti, la legge 189 del 2004 contro il maltrattamento di animali non viene applicata “alle manifestazioni storiche e culturali organizzate dalla Regione competente”. Una deroga inaccettabile, poiché i fatti dimostrano che le amministrazioni locali sono molto interessate al giro d’affari e poco al benessere degli animali.

La stragrande maggioranza dei cittadini italiani e i turisti stranieri amano le manifestazioni storiche del nostro Paese, purché non vengano sfruttati o uccisi animali: firma anche tu per dare sostegno a questa iniziativa e far sì che l’Italia mostri solo il volto migliore di sé.

Clicca qui per firmare la petizione online
Clicca qui per scaricare il modulo cartaceo

www.horseprotection.it

Progetto di Cooperazione Internazionale di Noemi Robiati

Progetto di Cooperazione Internazionale di Noemi Robiati http://www.foundation.gocongo.cd/it/

Partner per l’Italia

L’associazione Baha’i di Promozione Sociale “Gianni Ballerio” e l’Associazione Sefora Cardone Onlus si sono unite per promuovere il progetto “GOCONGO”. Domenica 22 avremo il lancio del concorso di “Ben & Jerry” dove abbiamo inscritto il progetto GOCONGO. Le prime 25 associazioni che riceveranno più voti saranno favorite per la selezione di un premio di € 2.000 che, se riusciremo a vincere, verrà inviato per il progetto “GOCONGO”. Visto che la APS Ballerio ha ritirato la donazione nel 2011 con un progetto degli amici baha’i dell’Etiopia, quest’anno il capofila sarà “Sefora Cardone Onlus”. Domenica verranno inviate le istruzioni per votare. In attesa di poter partecipare e divulgare il più possibile fra i nostri contatti l’iniziativa, vi ringraziamo tutti per la partecipazione. info@promozionesociale.org

 

 

Associazione di Volontariato IL PICCOLO PRINCIPE chiede il vostro sostegno

Chi siamo. Il Piccolo Principe è un’associazione di volontariato in forma di Comunità Familiare che dal 1996, in una grande casa di campagna, ospita minori senza genitori o con famiglie in situazioni molto critiche. Il Piccolo Principe accoglie, anche, neo – maggiorenni che devono completare un personale percorso di autonomia, e minori provenienti dal carcere per alimentare in loro una più matura e consapevole socialità. I contributi pubblici, però, per far fronte alle necessità di vita dei nostri bambini e adolescenti sono sempre più scarsi e inadeguati a coprire i costi reali, o vengono soddisfatti con grave ritardo esponendo così la comunità a continui rischi di non copertura delle spese.

 

Percorso educativo. La nostra idea è stimolare i ragazzi a scoprire le proprie attitudini per una buona riuscita del loro percorso sia di crescita sia educativo recuperando, tra l’altro, la fiducia nel prossimo, la propria affettività e lo spirito di appartenenza sociale. Proprio per questo la comunità “Il Piccolo Principe”, oltre a ricorrere alle consuete attività di intervento psicologico e pedagogico, cerca di educare i propri bambini attraverso la pratica degli sport che comportano sempre la nascita di una coscienza di gruppo, e lo svolgimento di percorsi artistici e culturali atti ad affinare la sensibilità, stabilendo, così, un rapporto più equilibrato con le proprie emozioni.

La maggiore età. Noi seguiamo i nostri ragazzi anche quando raggiungono la maggiore età sostenendoli nella prosecuzione degli studi e nel successivo ingresso nel mondo del lavoro. Questo si verifica quando i giovani non sono ancora pronti per lasciare la comunità, ma al tempo stesso la società non è assolutamente in grado di proteggerli e di accoglierli. Li accompagniamo anche in questo delicato momento di passaggio, nonostante le difficoltà economiche date dal fatto che i contributi pubblici per i ragazzi che diventano maggiorenni si riducono drasticamente o, addirittura, vengono tagliati completamente.

Angela Lodi fondatrice e responsabile del Piccolo Principe, nasce nel 1937, e trascorre un'infanzia serena nonostante le difficoltà economiche della famiglia. Angela, però, al contrario dei fratelli decide di non proseguire gli studi e svolgerà le più diverse attività fino al suo ultimo impiego come dipendente alla biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna. Sensibile alle esigenze dei più umili e dei lavoratori, si dedica anche all’attività sindacale. L'amore per la giustizia, infatti, alimenta in lei la passione per la politica, ma i partiti la deludono profondamente. Negli anni ottanta, Furio, il figlio che ha avuto nel 1962 dal suo matrimonio, comincia a fare uso di droga. Angela assiste il figlio con determinazione seguendolo anche quando resterà per qualche tempo nella comunità di San Patrignano dove recupererà in fretta, ritornando così a Bologna. Ma avendo contratto l'AIDS al ragazzo restano solo pochi anni di vita. Madre e figlio, allora, si preparano insieme alla definitiva separazione. E’ in questo periodo che Angela matura l’idea di fondare una comunità per bambini provenienti da famiglie in difficoltà. “Il Piccolo Principe” aprirà definitivamente nel 1996 grazie alla determinazione di Angela che investe quasi tutti i suoi averi per ristrutturare la vecchia casa colonica che ne è la sede. Furio si spegne al “Piccolo Principe” il 17 novembre 1996. Da quel giorno Angela ha fatto del dolore la sua forza iniziando così una nuova avventura. Per il suo impegno a favore dell’infanzia e per l’aiuto concreto offerto con dedizione e amore a tanti giovani in difficoltà, nel 2001 ad Angela è stato riconosciuto il titolo di “Bolognese dell’anno” conferito dalla Giuria del Premio “Bolognaviva”. Nel 2009 la Fondazione Rotary International le ha assegnato, inoltre, il titolo onorifico “Paul Harris Fellow” e il Premio Biagi 2009.

 

Come sostenere il Piccolo Principe - Con un piccolo contributo tanto i privati quanto le aziende possono sostenere i nostri ragazzi nel loro percorso di crescita rendendo così più serena e fiduciosa la loro vita.

La comunità, inoltre, è sempre aperta a chi volesse venirci a trovare. Infatti potete vedere di persona, frequentando i nostri bambini e i nostri adolescenti, come riusciamo a dare loro la sicurezza e il calore di vivere in una vera famiglia, tanto più se col vostro aiuto.

E’ possibile versare un contributo al “Piccolo Principe” tramite bonifico bancario sui seguenti conti correnti:

-  Banca di Credito Cooperativo di Castenaso Soc. Coop.

IBAN: IT 22 Y084 7236 8500 0000 0084 134

 

-  Conto BancoPosta n° 73174245

IBAN: IT 14 J 07601 02400 000073174245

 

 

 

 

 

 

- Un ulteriore modo per aiutarci è  di aderire alla campagna “ADDOTTA IL PICCOLO PRINCIPE ” che consiste nel versamento di una quota mensile o annuale deducibile dal reddito, nei limiti previsti dall’Art. 14 D.L. 35/05, e il versamento potrà essere effettuato:

 

IL PICCOLO PRINCIPE – ONLUS – DONAZIONI LIBERE

IBAN: IT 14 J 07601 02400 000073174245

 

 

Per destinare il 5 per mille a Il Piccolo Principe Onlus è sufficiente indicare, nell’apposito riquadro, il nostro codice fiscale 92038270374

 

Per contatti:

Il Piccolo Principe – Associazione di Volontariato Onlus

Via del Bordone, 4 · 40127 Bologna ·

Tel. 051 763134  fax 051763101

www.ilpiccoloprincipe.eu E-mail: piccolo.principebo@libero.it

Katia ha vissuto per anni in auto ed ora chiede il tuo aiuto per una vita normale

Katia è una giovane oss, referenziata e volonterosa.

Il suo cammino si è intrecciato quattro anni fa con quello del suo amico D., meticcio tipo bassotto. Sono inseparabili.

Ora, Katia attraversa un periodo difficile: per parecchio tempo ha vissuto in automobile.

D. ha perso l'uso delle zampe posteriori a causa di una brutta ernia e la sua padrona non aveva mezzi per farlo operare.L'animale si trascinava miserevolmente.

Grazie a una serie di appelli, Katia ha trovato nei giorni scorsi un alloggio in comodato gratuito per un anno e un lavoro temporaneo.

Resta il problema dei soldi perchè ci sono parecchie questioni pregresse da risolvere .

D. è ricoverato in una struttura idonea.

Qualcuno può aiutare entrambi ?

Meritano una vita serena, senza ulteriori sofferenze.

Il cellulare di Katia è 347 6746515.

AIUTIAMO IL CENTRO PEREZ DI TRANSIZIONE AL LAVORO PER PERSONE DISABILI a ferrara

CENTRO DI TRANSIZIONE AL LAVORO

Centro Perez Ferrara

OBIETTIVI
  1. Socializzazione e sviluppo abilità relazionali.
  2. Consentire i tempi necessari al raggiungimento di autonomia, conoscenze ed abilità lavorative, laddove non è più necessaria la formazione, consentendo a quest’ultima un proprio ruolo specifico.
  3. Simulazione della realtà produttiva con il rispetto degli ordini, dei tempi di produzione e di consegna, che vengono programmati con l’utente stesso in base alle proprie risorse.
  4. Prevedere distinte modalità di lavoro in relazione alle diversità degli utenti: le diverse disabilità acquisite e le aspirazioni, che tengano conto delle risorse fisiche, cognitive e comportamentali degli utenti.
  5. Aumentare la consapevolezza, migliorare il rapporto con i colleghi e l’autonomia
  6. Partecipare ed intervenire nella gestione del centro stesso.
Prodotti

Il Centro si configura come una vera e propria piccola azienda, dove, sotto il controllo attivo e costante di operatori e volontari qualificati a garanzia sia della qualità di esecuzione del lavoro che del rispetto dei tempi di consegna, vengono svolte attività lavorative per imprese committenti esterne:

  • stampa digitale: biglietti da visita, depliant, locandine, brochure, tesi
  • data entry: scrittura testi, inserimento dati con data base o su internet
  • piegatura ed imbustamento di materiale informativo
  • etichettatura e inscatolamento di prodotti destinati al commercio
  • assemblaggio di oggettistica varia
  • tampografia (stampa su penne e gadget vari)

Centro Perez

L’integrazione sociale e lavorativa delle persone con disabilità acquisita: questa sfida è iniziata presso la Città del Ragazzo con un’attività di formazione, strettamente connessa con la riabilitazione funzionale, finalizzata all’inserimento in azienda di giovani con esiti di trauma cranio-encefalico. Tale inserimento non è automatico ed anzi, in molti casi, risulta problematico: da qui nasce l’idea del “Centro Perez”, Impresa Sociale finalizzata alla transizione verso la vita attiva e l’autonomia. È costituito da laboratori di produzione, stampa digitale e di attività manuali. Vengono svolte attività di palestra, teatro, ludico ricreative, soggiorni vacanza. Alla nascita del Centro Perez nel 1999 hanno contribuito i Servizi Sociali dell’Azienda USL di Ferrara, il Centro Servizi alla Persona del Comune di Ferrara. Il Centro, che ha la formula del laboratorio protetto, a convenzione con il servizio socio-sanitario, mira all’integrazione sociale e lavorativa personalizzata, cioè “cucita addosso” alla persona, senza forzature nei tempi e nei metodi. Il Centro dispone di un ufficio, di un magazzino in uso esclusivo, di un laboratorio informatico attrezzato e di due ampi locali per lo svolgimento delle attività manuali. Abbiamo a disposizione la palestra, un laboratorio teatrale, sala giochi e spazio verde.


Motivazioni

Le persone con disabilità acquisita necessitano di luoghi e opportunità di integrazione in cui recuperare, riallacciare e  costruire rapporti e relazioni. Circa il 90% di persone con esito di trauma cranio-encefalico ha difficoltà nelle interazioni sociali, nelle relazioni interpersonali e quindi fatica a mantenere e/o instaurare rapporti di amicizia e affettivi (Lezak, 1987).
L’azione degli operatori deve dunque considerare sempre la centralità della persona, dei suoi bisogni e della qualità complessiva della sua vita. 
Di conseguenza occorre una rete di servizi piuttosto che una loro somma, in modo che la persona disabile e la sua famiglia percepiscano il progetto individuale di partecipazione sociale come un percorso unitario, funzionale al miglioramento di diversi aspetti della vita.
Dal punto di vista teorico e metodologico ci sono però delle motivazioni ben più profonde del nostro istinto, studiate ed indicate dall’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità). Lo studio di queste linee guida ci permette di progettare al meglio e di trovare sempre risorse esterne (finanziamenti) ma anche interne (disponibilità e passione a volte vanno rispolverate).
Tra i concetti chiave che riteniamo importanti ritroviamo la definizione di SALUTE (OMS, 1986) che afferma che siamo in condizione di salute quando l’organismo ha la capacità di provare soddisfazione nel lavoro, nell’amore e nel gioco e riesce a rispondere efficacemente nell’ambito di stress ordinari e straordinari.
La SALUTE pertanto viene vista come una RISORSA e non come obiettivo di vita.

Convenzione

Una modalità di realizzazione di detto centro avviene con finanziamenti a retta, secondo una convenzione stabilita a livello locale fra l’ente attuatore, i sevizi sociali dell’USL e i servizi sociali del territorio: si fa riferimento in particolare alla L. 328 dei piani di zona.

Il gruppo tecnico scientifico
Sempre nella logica del lavoro di rete.
Le parti in convenzione convengono di costituire un Gruppo tecnico scientifico per l’ammissione, la frequenza e la verifica dell’andamento dei singoli progetti d’inserimento.


Tale gruppo è composto dalle seguenti unità:


• un responsabile del Centro
• un professionista individuato dall’Unità Operativa e di Medico-Riabilitativa dell’Azienda Ospedaliera
• un professionista delle Unità Operative Socio-Sanitarie afferenti ai Dipartimenti di Cura primarie dell’ Azienda USL del territorio di competenza.


Il Gruppo Tecnico Scientifico
, per le ammissioni dei casi e gli inserimenti, sarà integrato dal Responsabile dei Servizi sociali o un suo rappresentante e/o il Responsabile del caso del Comune di appartenenza.
Il G.T.S. ha funzioni di monitoraggio della qualità, di garanzia nei confronti della convenzione sull’andamento complessivo del Centro, di proposta e di valutazione di nuovi ingressi, di stesura e verifica degli obiettivi generali e dei risultati raggiunti dagli utenti, dei collegamenti con i servizi sociali del territorio.

 


Contatti

Maria Grazia Aretusi.
Conrad Binder. Anna Perale.
Viale Don Calabria, 13
44100 Ferrara
Tel. 0532-747955 Fax:0532-747921
E-mail:
anna.perale@cittadelragazzo.it