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NO agli Alberi geneticamente modificati

NO agli Alberi geneticamente modificati

Una coalizione di organizzazioni ambientaliste sta sollecitando il segretario esecutivo della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica, al fine di emanare un divieto globale di piantare alberi geneticamente modificati.

Secondo il Worldwatch Institute, alberi geneticamente modificati sono stati sviluppati dall’industria forestale per l’impiego in piantagioni industriali come la carta e agrocarburanti. L’ArborGen azienda specializzata nella produzione di alberi OGM, ha presentato una richiesta all’USDA (Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti), per l’approvazione alla vendita di mezzo miliardo di piantine di eucalipto geneticamente modificate per resistere a pesticidi e temperature più fredde.

Le organizzazioni ambientaliste: World Rainforest Movement, Global Justice Ecology Project, Campaign to Stop Genetically Engineered Trees (la campagna per fermare alberi geneticamente modificati), Global Forest Coalition, eBiofuelwatch, hanno inviato una lettera alle Nazioni Unite all’inizio di questo mese sulla questione, sottolineando che la tecnologia è indirizzata esclusivamente a aumentare le entrate ignorando il danno già noto e delle gravi conseguenze che colture geneticamente modificate, possono causare all’ambiente e alla salute umana. Il Sierra Club ha commentato sulla questione, dicendo: “la possibilità che i nuovi geni inseriti negli alberi geneticamente modificati possa interferire con leforeste naturali non è un rischio ipotetico, ma una certezza,” e che “lo sviluppo commerciale di queste nuove generazioni di alberi, in assenza di una tutela ambientale è una ricetta perfetta per il disastro ecologico della Terra. ”

Secondo il rapporto del marzo 2012, “Analisi dello stato degli alberi GE” rilasciato dalla Global Justice Ecology, non si tratta solo della ArborGen ma anche di altre aziende come la Biotech, ma anche “le università, le aziende del legno e i produttori di piantine nel nord-ovest del Pacifico stanno collaborando insieme per sviluppare pioppi geneticamente modificati per la produzione di bioenergia“.

Il Global Ecology Project riporta che ad oggi sono 245 le organizzazioni provenienti da 49 paesi che sostengono la lotta al divieto di piante geneticamente modificate.