Se ti piace il nostro sito votalo adesso con un click sul pulsante Google +1 qui sotto :


Giovanna chiede una donazione

Due parole per salutare, per ringraziare e per chiedere a chi potesse e volesse offrirmelo disinteressatamente  un aiuto economico per pagare spese condominiali spropositate. Il mio recapito è stato dato all'associazione spazio sacro.


Affronto un argomento che ritengo di interesse generale, oltre che personale: la casa. Il diritto al lavoro e il diritto alla casa, sanciti dalla nostra Costituzione, sembrano ora in grave pericolo: la crisi è diventata per molte aziende un alibi per licenziare e per troppi datori di lavoro privati un pretesto per retribuire il meno possibile. Mentre l’abitazione è bersagliata da continue gabelle.


Espongo il mio caso, sperando di suscitare le reazioni di altri lettori e lettrici. Giovannino Guareschi affermava: “Vi parlo di me e delle cose di casa mia, per parlare di voi e delle cose di casa vostra !”. Dal 1986 vivo in un alloggio condominiale a pianterreno. Il condominio risale agli anni ’70. Dal 1986 al 1993 sono stata una puntuale inquilina: il proprietario voleva sempre che me ne andassi per vendere l’immobile vuoto, così nel 1993 i miei genitori, svenduta la loro trentennale attività artigianale a causa di gravi conflitti burocratici, hanno acquistato l’appartamento perché fossi libera da fastidi. Non potevamo supporre che, da quando l’Italia è entrata a far parte della UE, i guai si centuplicassero: perché vari amministratori si sono avvicendati convincendo la maggioranza della ferrea obbligatorietà di innumerevoli lavori, ottenendo pecorile rassegnazione.
L’assemblea è organo sovrano, ma mi chiedo se il singolo sia costretto ad accettarne le decisioni anche qualora ledano pesantemente i suoi interessi.

Non è difficile per rappresentanti di scala e simili manipolare i consensi dei non residenti o delle persone più esauste. Nel 2000 c’è stato il rifacimento del garage comune, che ospita i box: col pretesto della messa in sicurezza, si sono avvicendati progettisti, tuttologi e dintorni, così i lavori si sono protratti fino al 2004. Prima non pioveva nei box, dopo sì: ma pochi hanno rilevato il disagio. Finché la garanzia sui lavori è scaduta e ora si parla di ricominciare daccapo, con nuovi oneri notevoli. Poi c’è la questione delle valvole termostatiche: sono state dichiarate obbligatorie in Piemonte entro il 2012, e già sperimentate come dispendiose e negative in varie circostanze presso altri immobili. Tant’è che in Lombardia non se ne parla più.

Ce le vogliono rifilare in luglio, al costo di 100 euro per termosifone, anche se ci sarà una proroga fino al 2016 e forse l'abrogazione. In poche parole, ben lungi dall’essere libera dalle rogne, mi ritrovo a vivere in casa mia con spese quasi pari mutuo. Ogni volta le spese vengono prospettate come utilissime, defalcabili e foriere di risparmi futuri: futuro remoto, risparmi inesistenti, anche per quanto riguarda il defalcare si tratta di briciole centellinate, mentre i salassi sono oceanici. Per il rifacimento di un cornicione abbiamo sborsato, nel 2006,1800 euro a testa, aggirando la ditta proposta dall’amministratore che si accingeva ad ottenerne 3000 a condomino.


Sono sola e disoccupata dal 2008, con due vertenze di lavoro in atto, ma i Comuni e disservizi sociali da queste parti NON aiutano chi ha casa propria, come se avere un tetto fosse un reato: preferiscono suggerire una svendita!! E dopo, che si fa ? A loro non importa niente.

Quanto agli altri residenti: chi aveva qui la seconda casa, ha svenduto ed è fuggito a gambe levate; mentre gli altri considerano onorare le spese, comunque siano, una questione di prestigio. Sono chiaramente in minoranza e mi chiedo come risolvere la questione restando nella casa dove abito da 25 anni. L’unica che possiedo: 72 mq di calpestabile che, se li svendessi, non mi garantirebbero le risorse per offrirmi un’altra soluzione abitativa.

Lascio il mio recapito a spaziosacro. Sorvolo su tutti i consigli che ho ricevuto: potrei scrivere uno stupidario. Grazie per un aiuto concreto pratico. Cordialmente,

Giò