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Categoria: "amore puro"

I Quattro Principi della Spiritualita' ..

I Quattro Principi della Spiritualità

Il primo principio afferma:
“ Chiunque sia colui che incontri è quello giusto”

Ciò significa che nessuno entra nella nostra vita per puro caso. Tutti quelli che ci circondano, tutti quelli con cui interagiamo, rappresentano qualcosa, ci insegnano qualcosa o ci aiutano a migliorare la nostra condizione attuale.

Il secondo principio afferma:
“ Qualsiasi cosa è successa, è l'unica cosa che poteva succedere “

Nulla, assolutamente nulla di ciò che abbiamo vissuto poteva essere diverso. Nemmeno il dettaglio meno importante. Non vi è alcun “ se solo lo avessi fatto diversamente …,allora sarebbe stato diverso ..” No. Quello che è successo è l'unica cosa che poteva succedere e doveva succedere perchè potessimo apprendere la lezione per andare avanti nella vita. Ogni singola situazione della nostra vita è assolutamente perfetta, anche quando sfida la nostra comprensione e il nostro ego.

Il terzo principio afferma:
“ Ogni volta che inizia qualcosa, è il momento giusto “

Tutto inizia esattamente nel momento giusto, ne prima ne dopo. Quando siamo pronti per qualcosa di nuovo nella nostra vita, ciò è là, pronto per iniziare.

Questo è il quarto principio, quello finale:
“ Ciò che è finito, è finito “

E' semplice. Quando qualcosa nella nostra vita finisce, aiuta la nostra evoluzione. Per questo, arricchiti dall'esperienza recente, è meglio lasciarlo andare e proseguire in avanti il nostro cammino.

Credo non sia una coincidenza che tu stia leggendo questo. Se queste parole ti colpiscono, è perché tu hai le qualità per comprendere che neanche un solo fiocco di neve cade accidentalmente nel posto sbagliato!

Sii Buono con te stesso.
Ama con tutto il tuo essere.
Sii sempre felice.

cometa di Pasqua

Ha superato indenne il massimo avvicinamento al Sole che era di 45 milioni di chilometri circa. Ora se ne sta tornando a casa, o perlomeno se ne sta ritornando negli spazi siderali.

Le nuove foto della cometa di Pasqua

Ancora una manciata di giorni e poi non si farà che parlare di lei, degna erede della famosa Hale-Bopp. La cometa C/2011 L4 Pan-STARRS, o cometa di Pasqua, come è stata ribattezzata, si manifesterà nel nostro emisfero, in tutto il suo splendore, a partire dal 6 marzo (9-10 marzo i giorni migliori per l'osservazione). Per ingannare l'attesa, ecco le prime, spettacolari immagini scattate da chi, dall'altra parte del mondo, ha già avuto la fortuna di osservarla.

COMETE

È in arrivo la “cometa di Pasqua”

Sono ormai trascorsi più di 15 anni dall’apparizione nei cieli dell’emisfero boreale di due comete che si manifestarono nel loro splendore nella primavera del 1996, la Hyakutake, e del 1997, la Hale-Bopp, ma da allora nessun astro chiomato paragonabile a queste due comete ha solcato i cieli settentrionali.

[Guarda le foto delle comete più belle]

Ma il 2013 è un anno che, oltre per l’esplosione di un piccolo corpo cosmico nei cieli della città russa di Celjabinsk lo scorso 15 febbraio (guarda), verrà ricordato anche per l’apparizione di due comete che saranno visibili ad occhio nudo.

 

La cometa Pan-STARRS ripresa verso la metà di febbraio 2013, quando si trovava ad una distanza di circa 145 milioni di km dalla Terra e a 105 milioni di km dal Sole.

La prima sarà la cometa C/2011 L4 Pan-STARRS, scoperta il 6 giugno 2011 dal telescopio a grande campo da 1,80 metri di apertura Panoramic Survey Telescope & Rapid Response System (Pan-STARRS) situato presso l’osservatorio di Haleakala (isola di Maui,  Hawaii). In genere le comete vengono battezzate con il nome dello scopritore, ma in questo caso, dato il coinvolgimento di un gran numero di astronomi e tecnici, è stato deciso di assegnargli il nome del telescopio con cui è stata individuaata.
Al momento della scoperta la Pan-STARRS si trovava a circa 1,2 miliardi di km dalla Terra e i primi dati astrometrici permisero di calcolare un’orbita preliminare, da cui risultò che la cometa sarebbe passata al perielio (minima distanza dal Sole) fra gli inizi di febbraio e la prima metà di aprile 2013 e sarebbe stata visibile ad occhio nudo. Questa cometa proviene dalla Nube di Oort, l’enorme inviluppo di piccoli corpi ghiacciati, residuato della formazione del Sistema Solare, che avvolge come un enorme guscio il Sistema Solare interno e che si suppone si estenda sino a circa 100.000 unità astronomiche dal Sole. Il suo periodo di rivoluzione, infatti, è di circa 110.000 anni, mentre l’inclinazione del piano orbitale di circa 84°, valori tipici per le comete provenienti dalla remota periferia del nostro sistema planetario. Le comete di corto periodo (periodi di rivoluzione inferiori ai 200 anni) hanno, invece, inclinazioni orbitali ed eccentricità minori e provengono dalla Fascia di Kuiper, l’enorme disco di corpi ghiacciati che orbitano attorno al Sole al di là di Nettuno.
Il passaggio al perielio, ad una distanza di circa 45 milioni di km, è previsto per il prossimo 10 marzo.

 

Andamento previsto della luminosità della cometa Pan_STARRS sino al 15 maggio 2013. Nel migliore dei casi (linea verde) arriverà alla magnitudine -1, nel peggiore (linea arancione) alla magnitudine +3. Il suo comportamento, finora (linea celeste), fa ben sperare. Sull’asse verticale sono riportate le magnitudini (più il valore è positivo minore è la luminosità). (JPL/Horizons, & Guy Ottewell’s 2013 Almanac)

Purtroppo, non è facile fare anticipazioni precise sul valore della massima luminosità che potrà raggiungere la Pan-STARRS, in quanto si tratta di una cometa che per la prima volta visita le regioni interne del Sistema Solare e non si conoscono con sufficiente precisione le abbondanze relative di ghiacci e polveri di cui è formato il nucleo, i quali danno origine alla tipica coda. Secondo le previsioni più attendibili, dovrebbe raggiungere e forse superare la magnitudine 2. Salvo sorprese, il condizionale in questi casi è sempre d’obbligo. Diverse comete, infatti, non si sono comportate come previsto. Ad esempio, in tempi recenti, la cometa la Holmes, apparsa nel 2007, nel giro di poche ore aumentò la sua luminosità di ben 15 magnitudini. Le comete sono oggetti bizzarri, capaci di eludere le previsioni anche su tempi scala molto brevi.

 

Il percorso nel cielo della cometa Pan-STARRS dal 1 marzo al 1 maggio 2013. (NASA)

La Pan-STARRS sarà visibile per tutto il mese di marzo nei cieli dell’emisfero boreale dopo il tramonto, anche se piuttosto bassa sull’orizzonte. Si muoverà verso nord, transitando nelle costellazioni dei Pesci, di Pegaso e di Andromeda. In aprile, allontanandosi dal Sole, riprenderà il suo viaggio verso le profondità dello spazio. Diminuirà quindi la sua luminosità, ma risulterà circumpolare nell’emisfero boreale (sarà visibile per tutta la notte). Utilizzando un buon binocolo non si potrà perdere uno spettacolo straordinario: il passaggio, agli inizi di aprile, della cometa vicino alla galassia di Andromeda (M31). Se dovesse essere molto luminosa, sarà un’occasione per realizzare immagini eccezionali. Ma se la Pan-STARRS dovesse deludere, bisognerà attendere pochi mesi per l’apparizione della cometa ISON, che, transitando molto vicino al Sole, sarà molto luminosa e forse visibile anche di giorno (guarda).

Di Mario Di Martino Pubblicato 23 febbraio 2013

 

Altre foto http://www.focus.it/scienza/spazio/le-prime-foto-della-cometa-di-pasqua_C9.aspx

 

Il 2013, astronomicamente parlando, potrebbe passare alla storia come l'anno degli incontri ravvicinati: dopo l'asteroide di San Valentino atteso per il prossimo 15 febbraio (qui tutte le informazioni per seguire l'evento), in autunno potremmo avere l'opportunità di veder transitare nei nostri cieli la cometa ISON, nome ufficiale C/2012 S1.
Potrebbe essere uno spettacolo senza precedenti: la cometa passerà infatti a soli 1,8 milioni di km dal Sole e sarà visibile a occhio nudo. Secondo gli esperti della NASA sarà più luminosa della Luna. Ma chi è ISON? E da dove arriva?

Identikit della cometa.
Osservata per la prima volta il 21 settembre 2012, ISON proviene dalla nube di Oort, una gigantesca nuvola sferica situata ai confini più estremi del sistema solare popolata di corpi ghiacciati. La nube di Oort è così lontana da noi che il suo bordo più esterno si estende fino a circa un terzo della distanza che separa il Sole dalla stella più vicina.
Periodicamente uno di questi conglomerati di ghiaccio, roccia, polvere ed elementi organici viene strappato dalla propria orbita all'interno della dall'attrazione gravitazionale esercitata da una o più stelle della Via Lattea. Nasce così una cometa, che viene proiettata verso il centro del sistema solare lungo una traiettoria ad arco.
Il 17 e 18 gennaio scorsi la ISON è stata fotografata per la prima volta dalla sonda spaziale Deep Impact (la stessa che nel 2010 aveva avvicinato la cometa Hartley2): il risultato delle 36 ore di osservazione è stato montato dalla NASA nel breve filmato che potete vedere qui sotto. Al momento delle riprese la cometa si trovava a 793 milioni di km dalla sonda, quindi ancora al di fuori del Sistema Solare, ma era già attiva e con una coda lunga ben 64.400 km.

 

La traiettoria di ISON calcolata dagli esperti della NASA. Se tutto andrà bene potremo avvistarla in autunno. (© NASA/JPL)

Un'antica debuttante. ISON è particolarmente interessante per gli scienziati perchè si tratta di una cometa “nuova”: le previsioni sulla sua probabile traiettoria fanno pensare che non sia mai transitata verso il centro del Sistema Solare.
Ciò significa che negli strati più superficiali della sua coltre ghiacciata c'è ancora intrappolata una grande quantità di materiale volatile risalente all'epoca della formazione del nostro sistema solare e che con il calore del Sole verrà liberato.
Questa miscela di polvere e gas, che diverrà sempre più voluminosa e visibile con l'avvicinarsi al Sole, costituisce la chioma e la coda della cometa. 

Il rischio di una delusione spaziale? Ma ISON, oltre che uno spettacolo, potrebbe rappresentare anche un pericolo per il nostro pianeta? Assolutamente no, asscurano gli astrofisici: il punto di massima vicinanza con la Terra, previsto per il prossimo 26 dicembre, si troverà a circa 64 milioni di km da noi. Sempre che non si spezzi prima o che, al perielio (cioè il punto di minima distanza dal Sole), non venga definitivamente catturata dalla forza gravitazionale della nostra stella lasciandoci così privi di uno spettacolo difficilmente ripetibile.
Secondo gli esperti, a partire dalla fine di agosto 2013 ISON dovrebbe essere visibile con un piccolo telescopio, mentre tra novembre e dicembre e fino alla metà di gennaio 2014 dovrebbe essere visibile a occhio nudo.

 

STRESS : LE PIANTE CHE CURANO LO STRESS

“L’Anima è l’energia che da vita al corpo. Quando la psiche è sana l’anima può manifestare le sue peculiarità: amore, altruismo, calore, profondità. Quando invece è alterata, la psiche soffoca le qualità positive dell’anima e manifesta le proprie qualità negative: odio, egoismo. Molti credono che la nostra personalità si identifichi con la psiche, invece no, è l’anima che la caratterizza.” (Robert Tisserand)

 

Cosa siginifica "stare bene"

 

 

Se stare bene significa avere un buon equilibrio tra mente, corpo e spirito ed esprimere la propria bellezza esteriore e interiore, stare male è sinonimo non solo di malattia fisica, ma anche di conflitti dell’anima, di incomprensione, di mancanza di amore per se stessi, per gli altri, per la vita. Purtroppo oggi stare bene sta diventando sempre più difficile a causa dei ritmi e delle aspettative sociali e lavorative. Pensieri, preoccupazioni assillanti, cattive abitudini, intoppi quotidiani, pesanti responsabilità e surplus lavorativo creano irritabilità e ci portano ad una situazione di stress psico-fisico.

 

 

Che cos’è lo stress?

 

 

Lo stress può essere definito come l’insieme delle reazioni che l’organismo mette in atto in situazioni di emergenza o stimoli negativi a livello emozionale, psichico o fisico. Dopo la prima fase di “allarme” si passa alla fase in cui l’organismo consuma tutte le energie per resistere e infine, se non correttamente sostenuto, crolla e si arriva alla fase dell’esaurimento.

 

 

Cosa succede quando siamo sotto stress?

 

 

Quando siamo sotto stress il nostro corpo non funziona in maniera corretta e la mente si sente oppressa, confusa. La nostra anima, la parte più sensibile e vulnerabile, si stanca e come conseguenza perdiamo la gioia di vivere. Inoltre il sistema immunitario si indebolisce, l'organismo diventa più fragile ed è facile essere vittime di infezioni e malattie. Questi malesseri sono messaggi, avvertimenti che ci invia il nostro corpo. L’organismo ci avverte che qualcosa non va e ci invita a porvi rimedio. A volte le conseguenze dello stress ce le portiamo dietro per lunghi periodi anche dopo che è terminata la situazione pesante o particolarmente impegnativa. Le conseguenze sono spesso irritabilità, disturbi digestivi, tachicardia, ansia e generale debolezza che, se trascurate, possono portare a vere e proprie depressioni.

 

 

La Fitoterapia nella gestione dello stress

 

 

Le piante sono state usate nel corso dei secoli per infondere pace e oggi possono aiutarci a a ritrovare la pace perduta, calmare la mente, allentare le tensioni del corpo e dell’anima.

 

 

Le erbe si possono prendere in estratto secco, in tintura madre oppure in tisana. Consiglio sempre la tisana, magari unendo due o più delle erbe sotto elencate, poiché nel gesto di prepararsi una tisana c’è anche la consapevolezza di concedersi un momento per se stessi, una pausa, e già questo costituisce l’inizio di un processo di guarigione.

 

 

Ecco alcune delle piante più indicate:

 

 

VALERIANA: tranquillante del sistema nervoso, utile anche per mal di testa da stanchezza e nevralgie.

 

 

PASSIFLORA: eccellente per l’insonnia da stress e superlavoro. In sinergia con Valeriana, Camomilla e Luppolo è un’eccellente tisana che garantisce un sonno profondo.

 

 

MELISSA: calmante, una delle piante più utilizzate per contrastare gli stati di agitazione da stress. In sinergia con la Camomilla aiuta a calmare gli spasmi a livello gastrico che spesso colpiscono chi è sotto pressione.

 

 

LUPPOLO: conosciuto fin dall’antichità per il suo potere di contrastare la malinconia, l’ansia, il nervosismo. Risulta molto utile anche quando c’è una perdita di appetito per le troppe preoccupazioni.

 

 

LAVANDA: ristora lo spirito e rilassa profondamente. Allevia il mal di testa riequilibra le emozioni e l’umore. Utilissimo anche l’olio essenziale, una goccia sulle tempie o dietro la nuca prima di dormire o al bisogno.

 

 

TIGLIO: Blandamente tranquillante è una tisana profumata e rilassante, indicata per un momento di piacere e relax prima di andare a dormire.

 

 

CAMOMILLA: rilassa il sistema nervoso e l’apparato gastrointestinale. Ottima in caso di crampi allo stomaco insieme alla Melissa.

 

 

BIANCOSPINO: il biancospino possiede una efficace azione nel contrastare gli stati ansiosi. Svolge un’azione sedativa sul sistema nervoso e regola il battito cardiaco.

 

 

RODIOLA: aumenta i livelli di serotonina con azione antidepressiva e stimolante. Inoltre essendo un potente adattogeno, aumenta la resistenza alla fatica e aiuta l’organismo ad adattarsi alle situazioni difficoltose o ai cambiamenti.

 

 

Altri aiuti dalla naturopatia

 

 

Da associare alle piante sopra descritte è sempre molto utile il Magnesio per contrastare l’ansia, l’insonnia l’ipereccitabilità e soprattutto per rilassare la muscolatura. E’ noto infatti che quando siamo sotto stress il nostro organismo tende ad eliminare magnesio attraverso l’urina e aumentando invece il deposito di calcio nelle cellule creando così rigidità muscolari spesso associate a crampi. Reintegrare il magnesio perduto è fondamentale per il benessere del nostro apparato muscolare. Infine grande importanza rivestono gli oligoelementi e in particolare il Manganese-Cobalto nella fase di “resistenza” in cui sovente si presentano ansia o insonnia o palpitazioni, oppure la combinazione di Rame-Oro-Argento se invece si è già andati oltre e quindi si attraversa la fase di stanchezza cronica.

 

 

L’importanza di muovere il corpo per scaricare le tensioni

 

 

Non serve essere degli sportivi o praticare attività agonistiche per avere dei benefici. E’ sufficiente camminare, con regolarità, in mezzo alla natura. La natura ci riporta alla nostra essenza, a dare il giusto peso alle cose. Non occorre andare lontano, molti pensano che per camminare nella natura serva prendersi una giornata e questo può scoraggiare, ma la natura è ovunque. Sui davanzali delle finestre, lungo le strade, nei mercatini a Km zero, nei banchi di piante e fiori, nei giardini della città. Se abbiamo un occhio disponibile possiamo trovare natura ovunque e trovare beneficio anche solo concedendoci una mezzora prima o dopo il lavoro.

http://www.naturopataonline.org/articoli/28-rimedi-naturali/2405-le-erbe-che-curano-l-anima-meno-stress-e-piu-benessere-con-i-rimedi-della-natura/1.html

 

 

Elisa Bignotto

INFLUENZA : Rame-oro-argento ed eleuterocco rimedi naturali per ripartire dopo l'influenza

Tra i diversi rimedi naturali, un valido aiuto per recuperare più efficacemente energia e vitalità a seguito dell’influenza contratta durante la stagione invernale ci viene dato dagli Oligoelementi e dall’associazione di Gemmoderivati e di Tinture Madri.

L’oligoterapia e il concetto delle 4 diatesi

 

L’oligoterapia è un trattamento naturale che utilizza quegli elementi chimici che sono presenti in piccolissime percentuali negli organismi viventi (chiamati oligoelementi) e che intervengono nelle reazioni biochimiche delle nostre cellule. Una carenza degli stessi, conseguente ad esempio ad una carenza nutrizionale, stress e/o alterazioni dell’equilibrio acido-base, provoca uno squilibrio metabolico responsabile di diverse forme di disturbi funzionali dell’essere umano. L’uso degli oligoelementi ha principalmente lo scopo preventivo di mettere l’organismo in condizione di autodifendersi, stimolando le difese immunitarie e ripristinando l’equilibrio del patrimonio psico-fisico. Pur essendo quest’ultimo legato a ciascun individuo, Ménétrier, medico francese del secolo scorso, ha raggruppato i soggetti umani con determinate caratteristiche psicofisiche comuni in quattro tipologie, chiamate diatesi, termine utilizzato per indicare la tendenza a soffrire di alcune patologie piuttosto che di altre. Sono state così individuate quattro diatesi con determinate caratteristiche e predisposizione alle malattia e per ciascuna sono stati identificati e associati gli oligoelementi, riassunti nella tabella sotto riportata, in grado di agire efficacemente sulle caratteristiche di ciascuna e di mantenere l’organismo umano in un buono stato di salute.

 

Diatesi Caratteristica Oligoelementi associati

 

1 Allergica ipereattività Manganese

 

2 Ipostenica iporeattività Manganese - Rame

 

3 Distonica distonia generale Manganese - Cobalto

 

4 Anergica astenia, mancanza di autodifese Rame – Oro - Argento

 

Il riconoscimento di una diatesi piuttosto che di un’altra viene determinato mediante un colloquio approfondito e di reciproca collaborazione con la persona. Vengono inoltre definite “giovani” le diatesi Allegica e Ipostenica, reattive e vitali, mentre la Distonica e l’Anergica, definite “vecchie”, si considerano derivanti dalle prime per involuzione al passare dell’età o, come per la diatesi Anergica, a seguito di eventi scatenanti, causa di stati di astenia transitori. A questi ultimi appartengono le astenie post-influenzali come ad esempio anche quelle da cambio di stagione, post-intervento operatorio, post ferie, post parto, ecc.

 

Per una trattazione più approfondita dell’utilizzo e della base scientifica dell’oligoterapia si rimanda ad articoli e testi specifici sull’argomento.

 

Trattamento con Rame–Oro-Argento per astenia post-influenzale

 

Pur essendo considerata l’oligoterapia un trattamento naturale di prevenzione, costituisce un ottimo rimedio naturale sia durante la fase acuta della malattia, accanto ad un’eventuale terapia farmacologica suggerita dal proprio medico curante, che nella fase di convalescenza in cui la persona si sente priva di vitalità per poter affrontare e condurre le proprie attività quotidiane. Il trattamento con Rame – Oro – Argento, oligoelementi associato alla diatesi 4 – Anergica, può pertanto essere utilizzato sia allo scopo preventivo, nei casi in cui l’organismo è debole, privo di difese immunitarie e più predisposto alle malattie da virus, caratteristica fisica della diatesi 4 - Anergica, favorendo in tal modo il rafforzamento del terreno, sia a seguito dei sintomi influenzali a cui la persona è soggetta per la durata della malattia, come rimedio antiastenico al fine di recuperare più efficacemente e rapidamente energia e vitalità psico-fisica.

 

Associazione con tintura madre di Eleuterococco

 

Per aumentare l’efficacia del trattamento con gli oligoelementi, anche se facoltativa, risulta molto utile l’associazione di alcuni rimedi a base di erbe. Accanto all’utilizzo di Rame – Oro – Argento, potremo pertanto aggiungere l’assunzione della Tintura Madre (T.M.) di Eleuterococco. Anche chiamato ginseng siberiano, l’ Eleuterococco è una radice nota per le sue proprietà toniche e adattogene in grado di stimolare il metabolismo ed equilibrare l’energia. Tra le diverse indicazioni per cui viene consigliato, rappresenta un valido aiuto fitoterapico nella convalescenze, nella stanchezza e nelle astenie tipiche degli stati post-influenzali.

 

Modalità di assunzione

 

Per contrastare lo stato di astenia post-influenzale, i rimedi trattati possono essere assunti secondo il seguente schema:

 

Rame – Oro – Argento: 1 fiala al mattino, a digiuno, 3 volte alla settimana fino al miglioramento e alla scomparsa dei sintomi. Se ne consiglia in ogni caso l’assunzione per almeno un mese. Il liquido va trattenuto sotto la lingua, zona riccamente vascolarizzata, per almeno un minuto al fine di renderne più efficace l’assorbimento.

 

Tintura madre di Eleuterococco: 20 gocce al giorno per non più di 10-20 giorni. Avendo un effetto tonico e stimolante se ne consiglia l’assunzione al mattino.

 

Entrambi i rimedi si possono facilmente reperire nelle farmacie, nelle erboristerie e nei negozi di prodotti biologici e naturali.

 

Controindicazioni

 

Gli oligoelementi, alle dosi consigliate, risultano atossici e privi di effetti collaterali e controindicazioni. Tuttavia, per un corretto trattamento che tiene conto in modo appropriato dello stato psico-fisico delle persona è sempre importante e consigliato il colloquio con una persona esperta.

 

Per quanto riguarda l’utilizzo della tintura madre di Eleuterococco, per le sue proprietà toniche e stimolanti, si raccomanda di non superare le dosi e la posologia consigliate. E’ inoltre controindicato in presenta di aritmie (extrasistoli, tachicardie), asma ed enfisema, nelle persone ipertese, in gravidanza, durante l’allattamento e nelle donne che assumono contraccettivi orali.

 

Barbara Leti

http://www.naturopataonline.org/articoli/50-minerali-oligoelementi/2408-oligoelementi-rame-oro-argento-per-astenia-post-influenzale/1.html

OLIO DI ELICRISO

Originario dell'Europa meridionale, tipico della macchia mediterranea alla quale conferisce il profumo caratteristico, l'elicriso è una pianta officinale molto utilizzata per la proprietà antistaminica e antinfiammatoria, che svolge sulla pelle reattiva con tendenza allergica

Di Alessandra Romeo

 

 

L'olio di elicriso è un oleolito, ottenuto dalla macerazione delle sommità fiorite di Helichrysum italicum in un olio vegetale e dotato di una potente azione antistaminica, decongestionante, lenitiva, utile in molti disturbi della pelle. Questo prezioso olio è indicato in presenza di psoriasi, herpes d'ogni genere, eczemi ed irritazioni della pelle sensibile, soggetta ad allergia, come le dermatiti da contatto e rash cutanei.

Il nome della pianta deriva dal greco helios che significa "sole" e chrysos "oro", e si riferisce appunto alla forma a raggiera, al giallo dorato molto luminoso dei suoi fiori e al fatto che la pianta vegeta in luoghi molto assolati e caldi.

L'elicriso, appartiene alla famiglia delle Asteraceae, conosciuta un tempo anche come Compositae, che annovera numerose specie, ed è conosciuto anche col nome di "semprevivo", probabilmente perché conserva il colore dei fiori molto a lungo assieme al suo profumo, che ricorda l'aroma della camomilla, menta e liquirizia insieme.

 

Come si prepara l'olio di Elicriso

Per preparare l'oleolito di elicriso si utilizzano i capolini secchi (100 gr), lasciati essiccare in luoghi ventilati e bui e successivamente messi a macerare in olio di mandorle dolci o olio extra vergine di oliva (500 ml), in modo tale da trasferire i principi attivi liposolubili dai fiori all'olio.

Si mettono i fiori secchi in un barattolo di vetro scuro, dotato di coperchio ermetico. Quindi si aggiunge l'olio, fino a coprirli completamente, avendo cura di girare il macerarato ogni giorno, per evitare la formazione di muffe. Dopo circa 40 giorni, si può filtrare l’olio, attraverso una tela leggera, o una garza. Spremere il residuo, e se si desidera un olio purissimo, si può operare un secondo filtraggio usando una garza di cotone, in modo che le fibre catturino le ultime impurità. Conservate poi l'oleolito così ottenuto, in una bottiglia di vetro scuro, in un posto fresco e possibilmente al chiuso.

 

Olio di elicriso: proprietà e benefici

L'olio di elicriso, grazie all'azione sinergica dei suoi principi attivi, è usato in fitocosmesi nel trattamento topico di eczemi, psoriasi, soprattutto se localizzati su mani o piedi, ginocchia o gomiti. Inoltre per la proprietà analgesica e antinfiammatoria, quest'oleolito è consigliato in caso di dolori reumatici e le varici, in quanto aiuta a riattivare la circolazione sanguigna, risultando davvero efficace in presenza di mani e piedi freddi e geloni.

Inoltre quest'olio è un rimedio davvero efficace per rinforzare e decongestionare la pelle sensibile, reattiva con tendenza allergica, in presenza di piaghe e ustioni, o per sfiammare l'eritema solare. Per questi motivi viene iimpiegato anche come ingrediente funzionale in creme, unguenti e detergenti per ridurre il dolore, il prurito e il bruciore.

 

Olio di elicriso: descrizione della pianta

Le varie specie di elicriso crescono in Europa meridionale, ma è nella zona mediterranea che l'Helichrysum italicum ha la sua maggiore diffusione: in queste condizioni climatiche particolarmente favorevoli, la pianta cresce concentrando i suoi principi attivi, in luoghi aridi e sabbiosi e assolati, fino agli 800 metri; in Italia è diffuso quasi ovunque. Pianta erbacea perenne alta 30-40 cm con corimbi formati da capolini gialli, ha base legnosa alta circa 40 cm, molto resistente, con portamento leggermente prostrato sul terreno, dove forma fitte macchie odorose dal profumo molto intenso e particolare, che ricorda quello di camomilla, menta e liquirizia insieme. Possiede rametti e foglioline coperti da una fitta peluria grigio argentea, dall'aspetto vellutato, che li protegge dalle condizioni avverse del clima (calore estivo e siccità).  È provvisto di una modesta radice a fuso e numerose radichette da cui partono vari fusticini ramosi. Le foglie di color grigio/cinerino sono oblunghe-lanceolate, piatte e pubescenti su entrambe le facce. I fiori, riuniti in corimbi, sono capolini gialli di forma rotonda con petali sottili. Il frutto è un achenio.

 

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