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Categoria: "amore puro"

Cambiare il Mondo con Due Ruote

Aveva 12 anni quando visitò l'India per la prima volta. Da Filadelfia USA al Rajastan le differenze nell'essere bambini e crescere possono essere davvero grandi, e nel trovarsi a chiacchierare con dei coetanei Thomas Hircock fece una scoperta. Il gruppetto di ragazzini di quel villaggio rurale non potevano andare a scuola. Perché la scuola più vicina distava una trentina di chilometri.
Di ritorno a casa Thomas continuò a pensarci su e poi si decise: fece una colletta tra chi conosceva, amici, parenti, e inviò una prima bicicletta al villaggio indiano.
Aiutato dai suoi genitori, cominciò a raccogliere fondi anche presso la sua scuola. Il primo anno riuscirono a manndarne otto. Oggi Thomas ha sedici anni e il suo Bike Club è riuscito a mandarne quattrocento. Ed è riuscito a cambiare la vita a centinaia di ragazzi come lui.

 

http://www.bbc.co.uk/news/magazine-22115506

IN MEMORIA DI CHICO MENDES

Nella mattinata di mercoledi' 17 aprile 2013 a Viterbo il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" ha realizzato una iniziativa di riflessione e di denuncia contro la violenza sugli esseri umani e sull'ambiente, con diretto riferimento a recentissime vicende locali e globali. L'iniziativa e' stata dedicata alla memoria di Chico Mendes.

Chico Mendes, sindacalista, ecologista, amico della nonviolenza, martire; nato nel 1944, operaio nell'attivita' estrattiva del caucciu', sindacalista dei seringueiros, militante del Partito dei Lavoratori, difensore ecologico dell'Amazzonia, premiato dall'Onu per il suo impegno, per il suo impegno fu assassinato il 22 dicembre 1988. Scritti di Chico Mendes: Con gli uomini della foresta, Sonda, Torino 1989. Tra le opere su Chico Mendes: Andrew Revkin, La stagione del fuoco: l'assassinio di Chico Mendes e la lotta per salvare l'Amazzonia, Mondadori, Milano 1990; Vittorio Bonanni, Chico Mendes e la lotta dei seringueiros dell'Amazzonia, Datanews, Roma 1991; A. Schoumatoff, Il mondo sta bruciando. Chico Mendes e la tragedia dell'Amazzonia, Leonardo, Milano 1991.

Ai partecipanti all'incontro e' stato diffuso il testo in memoria di Chico Mendes che di seguito si allega, gia' pubblicato anni fa nel notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

 

Viterbo, 17 aprile 2013

 

 

UNA SERA DI CHICO MENDES (mi ha fatto piangere!)

 

"Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho serbato la fede"

(2 Tm 4, 7)

 

La selva e nella selva l'altra selva

quella nei laghi neri del cuore

quella ove incontri lupe, leoni, lonze

e i killer prezzolati dai padroni.

 

La selva e nella selva vivi gli alberi

e sotto la corteccia il sangue loro

ed e' mestieri di cavarne stille,

fratelli alberi, abbiamo fame anche noi.

 

La selva e nella selva gli abitanti

della selva. Ed ecco stabiliamo

un patto nuovo tra noi della foresta,

fratelli umani che dopo noi vivrete.

 

La selva e noi, le donne antiche e gli uomini

antichi e gli uomini e le donne che eccoci.

Stringiamo un patto, sorelle piante, ci diciamo

parole di rispetto e di dolore, fratelli alberi

abbiamo fame anche noi, hanno fame anche altri, tutti

vogliamo vivere.

 

La selva e nella selva io Chico Mendes

e tre proiettili che passo dopo passo

di ramo in ramo di talento in talento

dal portafogli e dalla scrivania

fino alla tasca e alla cintura e alla fondina

e' tanto che mi cercano, e cercano me

Chico Mendes, il sindacalista

l'amico della foresta, l'amico della nonviolenza.

 

Ed e' gia' questo ventidue dicembre

del mille novecento ottantotto

questa e' la porta di casa mia, sono

le cinque e tre quarti. E mi sotterreranno

nel giorno di Natale antica festa.

Piangono nella selva lente lacrime

di caucciu' le piante, piange l'indio

piange Ilzamar, Sandino ed Elenira

piangono e piangono i compagni tutti,

il sindacato piange e piange il cielo

in questa sera senza luce e senza scampo.

 

Mentre mi accascio guardo ancora il mondo

che possa vivere

ho fatto la mia parte.

 

* * *

Concorso: Coltiva i bio pensieri. Ecor

Titolo

Concorso “COLTIVA i bio pensieri” raccontaci il tuo gesto bio e fai crescere la pianta di chi si impegna per la vita della terra.

Promosso da Ecor per sensibilizzare e condividere come anche un piccolo gesto bio possa migliorare la nostra terra.

A chi è rivolto

Chiunque può partecipare, basta iscriversi seguendo due diverse modalità, da utente partecipante o da utente votante. L’utente partecipante ha anche la possibilità di votare, mentre l’utente che si iscrive in prima battuta come votante, potrà integrare la sua iscrizione in ogni momento per poter partecipare e inviare il suo pensiero bio.

Cosa finanzia

Ogni giorno anche il gesto più piccolo porta in sé il senso del cambiamento. Ognuno può dare il suo contributo attraverso buone azioni verso la Terra e può raccontarlo. Tutti i “gesti bio” diventeranno una foglia o un insetto che farà crescere la grande pianta di chi si impegna per la Vita della Terra. Il concorso permette, quindi, di diffondere l’importanza dei gesti quotidiani per salvaguardare la vita del nostro pianeta e per costruire un futuro migliore.

Chiunque, entrando nel sito del concorso, può visualizzare i pensieri in gara. L’utente iscritto può votare fino a tre pensieri (differenti) al giorno e può condividerli con altri. A voto avvenuto, si aprirà una finestra che comunicherà al votante l’eventuale vincita “instant win”, che consiste in un libro in formato digitale “Il giardino della natura”, scaricabile da subito fino al 30 Luglio 2013 (Edizioni Eugea ).

Il 20 giugno, inoltre, verrà decretato il pensiero vincente a giudizio di una giuria scelta da Ecor e il creatore riceverà una bicicletta elettrica, mentre il pensiero più votato dagli utenti vincerà un voucher spendibile presso una delle strutture Bio Hotel.

http://www.virtuousitaly.it/?os_bandi_e_concorsi=concorso-coltiva-i-bio-pensieri.-ecor

Tubby, il labrador riciclone entrato nel guinness dei primati

Tubby è un labrador retriver che vive con i suoi padroni in Galles e negli ultimi sei anni ha dato una vera e propria “lezione” di ecologia alla “razza umana”. In questi sei anni, infatti, ha raccolto oltre 25 mila bottiglie di plastica PET e per questo gli è stato riconosciuto il guinness dei primati. Il simpatico cane è ormai specializzato nel cercare le bottiglie di plastica da riciclare, ad accartocciarle con i denti (per ridurne l’ingombro) e a riportarle alla sua padrona che provvede poi al conferimento nei cassonetti della raccolta differenziata.

La storia di Tubby è balzata agli onori della cronaca tempo fa, ma è stata recentemente ripresa  sia per il riconoscimento conferitogli, sia perché si è ritenuta istruttiva, oltre che curiosa, la particolare attività dell’ormai famoso labrador tanto da poter risultare utile ad adulti e bambini, insegnando e diffondendo una pratica spesso considerata da noi “umani” fastidiosa e difficile.

La speranza, nostra e di chi si spende per promuovere e diffondere comportamenti virtuosi, è che sempre più persone possano comprendere l’importanza del riciclo sia dal punto di vista ambientale che sociale e seguendo l’esempio di Tubby si impegnino di più per evitare gli sprechi e per salvaguardare le risorse naturali.

http://www.virtuousitaly.it/?os_news=tubby-il-labrador-%E2%80%98riciclone%E2%80%99-entrato-nel-guinness-dei-primati

La semplicita e' del cuore

Lavoro e Compimento

 

Abbiamo ancora un'altra storia di Wo per voi. Ora, Wo non è né un maschio né una femmina, come abbiamo detto in precedenza. Wo è un uomo-donna. Così nella vostra mente Wo può essere dell'uno o dell'altro sesso, ma noi lo chiameremo "lui" perché il mio partner è un "lui". Vi rendete conto che nelle vostre lingue tutto ha un genere, non è vero? L'inglese, la lingua parlata dal mio partner, sul pianeta è la lingua che meno indica il genere. Quasi tutte le altre lingue parlate sul pianeta devono avere per ogni oggetto l'indicazione del genere maschile o femminile. Siete abituati a questo. Non è così dall'altra parte del velo, cari Esseri Umani. Non c'è genere dalla mia parte del velo. Abituatevi a questo!

 

Questo è il  numero cinque e riguarda Wo che ha chiesto lo stato di ascensione. Si è seduto davanti allo Spirito per dire di volere lo stato di ascensione. "Ho il puro intento", disse, "Posso iniziare il processo?" E Dio vide la purezza e disse "SÌ!" Gli angeli erano eccitati.Allora Wo, per conto suo, considerò il da farsi. Si accomiatò da quell'incontro e disse: "Lo so! Quello che farò adesso sarà di lavorare duramente per scalare questa montagna dell'ascensione, perché so che l'energia dell'ascensione è la meta ed io scalerò questa montagna per raggiungerla. So che cosa fare. Qui devo fare questi passi, e poi farò questo e quello, perché è così che si fa. Sono in viaggio verso l'ascensione."

 

Così Wo iniziò a scalare la montagna, e la scalò per tre anni. Andò di qui e andò di là; frequentò corsi; lesse libri; digiunò; pregò; meditò; e seguì i molti passi che, secondo lui, lo stavano portando verso la vetta. Oh, alcune volte scivolò, si sbucciò il gomito, si ferì l'alluce. [Kryon sorride]. Ma si rialzava immediatamente e ricominciava. "Posso

 

farcela", diceva tra sé Wo. "So che posso raggiungere la vetta perché lo Spirito mi ha detto che potevo avere l'ascensione. Arriverò in cima!" E ci arrivò.Rimase là, sulla cima della montagna e reclamò il suo stato d'ascensione, e fu bellissimo. "Oh, mi sento  sereno. So che questo è l'inizio di una vita migliore", disse, "e so di avere molto da imparare, ma questo è il primo passo ed ho lavorato sodo per arrivarci e ci sono voluti anni!"

 

Wo si stava congratulando con se stesso quando casualmente lo sguardo gli cadde sull'altro versante della montagna e rimase senza fiato per lo sbigottimento! C'era uno ski-lift! Uno ski-lift vero! E c'erano persone come lui su quello ski-lift. Stavano tutte risalendo la montagna, una alla volta. Il tempo totale dalla cima della montagna al fondo valle era di tre minuti! Stavano sperimentando lo stato d'ascensione!

 

Wo gridò: "Non è giusto. Non è giusto."

 

Si mise in meditazione e disse: "Caro Spirito, non è giusto. Perché questo? Ho speso tutto quel tempo e fatto tutto quel duro lavoro per scalare la montagna. Perché non mi hai parlato dello ski-lift?"

 

E lo Spirito rispose: "Wo, non me lo hai mai chiesto, vero? Hai portato una supposizione umana all'estremo e non hai mai preso in considerazione nient'altro. Pensavi di aver capito tutto, di dover lavorare per questo, e così hai fatto. E' stata una tua scelta rendere la scalata difficile."

 

Essere Umano, permettimi di dirti dov'è lo

 

ski-lift. Ognuno di voi possiede nel proprio DNA la profondità dell'esperienza sacra di molte vite. Sciamani, voi sapete chi siete nella sala. Vi siete mai chiesti, riguardo alle vostre vite passate, chi siete stati e che cosa avete fatto? Ve lo dirò io: coloro che trascorrono il tempo in una sala come questa, c'erano ed hanno fatto questo [la forte esperienza con un duro lavoro sulla Terra], e portano con sé nel proprio Registro Akashico tutta la maestria e lo sciamanesimo e l'esperienza di cui avranno bisogno per entrare in questo stato d'ascensione.Capite? Il "lavoro" è cumulativo, e voi  ne avete già fatto gran parte nel momento in cui il pensiero consapevole di chiedere di lavorare spiritualmente su voi stessi arriva alla vostra mente.  Non dovete lavorare e non dovete scalare quella montagna e non ci vorranno anni. Andate semplicemente nell'Akasha ed aprite quel vaso che contiene la sacralità delle vostre esperienze su questo pianeta, mettetela su di voi ed andate fuori come sciamani. Potete farlo adesso se lo desiderate! Così, riguardo a Wo, diciamo che se egli soltanto avesse osservato il modo divino di fare le cose invece che quello umano, non ci avrebbe messo tre anni a scalare una montagna che non doveva scalare.

 

Quanti di voi sentono di dover lavorare per questo? "

 

Kryon, non sono sicuro che il tuo messaggio mi piaccia", voi dite. "Non dobbiamo lavorare per alcune di queste cose?" No, questo non è ciò che ho detto. Vi sto dicendo che l'avete già fatto! Volete farlo di nuovo? Volete sperimentarlo di nuovo? Perché usare la logica umana per un attributo spirituale? Andate dentro e prendete la vostra divinità e tiratela fuori dalla vostra esperienza.. una che supera quasi qualunque cosa possiate sognare. E' così, a meno che non adottiate l'idea umana che per progredire spiritualmente dovete soffrire un po'! Sembra questa la logica di Dio o l'idea degli uomini? Alcuni di voi si sentiranno più saggi domani perché avete espresso l'intento della vostra maestria."Kryon, che cos'è la maestria?"

 

Ti dirò che cos'è, Essere Umano. E' quando vai in giro e non hai paura della vita. E' quando sei sereno quando gli altri non lo sono. Le situazioni fonte di tragedie per gli altri per te non lo sono. E' quando il mondo intorno a te è nel caos e tu ci entri e non senti il caos. Al contrario, a qualche livello tu senti la saggezza delle ere. Tu assolutamente sai che non deve influenzarti, e non deve toccarti. E' quando qualcuno grida contro di te e ti  insulta e la tua prima reazione è di chiederti se ha ragione! Questa è la maestria. La prima reazione di un Umano è di reagire. La prima reazione di un maestro è di controllare la propria integrità. Benedetto è l'Essere Umano che ha chiesto questo stasera perché inizierà a vedere un cambiamento nella propria vita e la terra sarà un posto migliore per ciò che ha fatto.

 

http://www.lightworker.it/msg_kryon_seven_illusions.htmlTRATTO DA LE SETTE ILLUSIONI DELL'UOMO SU DIO