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In Sardegna nasce l'Universita' della Felicita'

Nasce in Sardegna Aristan, l'Università della felicità. Per chi non è in cerca del "pezzo di carta" ma vuole allenare la mente a stare bene davvero.


Dopo l’Assessorato alla Felicità dell’Emilia Romagna, arriva l’Università della Felicitàdella Sardegna. Potrebbe sembrare uno scherzo, ma non lo è: in Sardegna sono nate l’Università di ARISTAN e la Facoltà della Felicità, dove – dal prossimo febbraio – partirà il primo “Corso di Laurea in Teoria e Tecniche di Salvezza dell’Umanità”. 
Le materie d’insegnamento di questa nuova e singolare facoltà universitaria spazieranno da FrancoecicciologiaLeggerezza, da Infantologia aDivertentismo, da Ars amatoriaTex Willer, da FolliaCoscienza comparata, da MetamorfosiPoesia all’improvviso, da AmoreZen

I docenti sono personaggi noti e autorevoli: Vittorio Sgarbi, Barbara Alberti, lo scienziato Gianluigi Gessa, il filosofo Giulio Giorello, la scrittrice Michela Murgia e l’attore Benito Urgu – oltre a giornalisti, critici, antropologi, musicisti, ingegneri e poeti. 

Le sedi di Aristan sono dislocate in tutta la Sardegna (Cagliari, Oristano, Santa Maria Coghinas) più una sede distaccata a Firenze. Sono previste unalaurea breve della durata di due anni e una laurea magistrale di tre anni, e i corsi, che partiranno il prossimo febbraio, si terranno il venerdì e il sabato, con lezioni di 40 minuti ciascuna e 20 minuti di confronto docenti-studenti. 

La “mission” dichiarata del neonato Ateneo è quella di diventare “un solido, agguerrito, autorevole punto di riferimento per chi, coraggioso ma sempre più isolato, si batte contro l’epidemia feroce d’idiozia che sta mettendo a rischio l’esistenza stessa del Pianeta”. 

L’ideatore di questa Università così fuori dal comune è Filippo Martinez, pittore, artista e regista sardo. 
L’intera operazione non ha scopo di lucro, i docenti non sono remunerati e sono stati scelti per la passione che hanno nei confronti del tema che tratteranno e per la capacità di emozionare gli allievi e renderli complici del nuovo originale progetto: allenare la mente a cercare la felicità in ogni piega del vivere quotidiano.

Martinez precisa che la “Laurea in Teoria e Tecniche di Salvezza dell’Umanità” non ha alcun un valore legale e non è spendibile sul mercato del lavoro, ma promuove un originale percorso di ricerca della felicità, nel quale si insegna a ricominciare da capo, a sorridere e a ritrovare l’entusiasmo anche di fronte alle avversità quotidiane. 

“A differenza delle altre, questa laurea è per il puro piacere dello studio, sia per i docenti sia per gli studenti. Quella di Aristan – spiega Martinez – è un’idea che maturava già da molto tempo perché con alcuni amici, che sono docenti di Aristan e con i quali abbiamo già portato avanti con successo altre iniziative, volevamo creare una vera università “fuori legge”, perché il pezzo di carta che forniamo non ha alcun valore legale. L’idea è di stabilire uncontatto che ormai nelle università ufficiali si è perso. 
Per i prossimi tre anni, cercheremo di creare uno spazio di incontro dove docenti e studenti si possano confrontare”.

“Partiamo dal presupposto  –  continua Martinez – che i docenti, nei loro vari campi, rappresentano un’eccellenza. A loro non abbiamo chiesto di insegnare la loro materia ufficiale, ma quale materia avrebbero preferito insegnare, se avessero potuto scegliere in base alle proprie pulsioni, passioni e divertimento. Così, ad esempio, il filosofo Giulio Giorello ha scelto di insegnare “Tex Willer”. È evidente che un docente che ha la competenza e la sapienza di Giorello, parlando di Tex Willer vi metterà tutto se stesso, tutta la sua conoscenza”. 

A tal proposito, il neuroscienziato Gianluigi Gessa ha dichiarato: “Io parlerò di libertà, della parte del cervello che controlla il bene e il male e, quindi, del libero arbitrio. La laurea vera ti dà un titolo di studio che, se va bene, può avere ricadute sul lavoro. Aristan, invece, è una palestra della mente e allena a combattere le brutture della vita. I docenti di Aristan parlano di ciò di cui sono innamorati e solo così riescono a trasmettere felicità agli allievi. Insegnare ciò di cui si è innamorati è un grande privilegio”. 

Infine, il preside della “Facoltà di Scienze della Felicità” (Massimo Deiana, preside della Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari) garantisce che si tratta di “un’università serissima. C’è tremendamente bisogno di benessere e il presupposto è che la salvezza dell’umanità parte dalla salvezza del singolo. È una laurea totalmente illegale, ma di grande peso scientifico, perché la felicità è una scienza terribilmente seria, una vaccinazione contro l’idiozia”.

Autore: buonenotizie.it

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La gratitudine "fa bene", e non è solo una sensazione, ma il risultato di precise indagini scientifiche...


Anche la scienza ha dire alcune cose sulla gratitudine, che è stata chiamata il "fattore dimenticato" nella ricerca della felicità. Gli psicologi Robert Emmons dell'Università della California a Davis, e Michael McCullough, dell'Università di Miami, sono i ricercatori più importanti nel campo della gratitudine. Ciò che hanno imparato finora è che la gratitudine fa bene, molto bene!

In un esperimento che ha messo a confronto diverse situazioni, le persone che una volta a settimana hanno portato la loro attenzione su eventi positivi, creando una lista della gratitudine (cioè annotando in una lista tutte le cose per le quali provavano gratitudine), hanno riferito un minor numero di sintomi fisici, hanno praticato più attività fisica, si sono sentite meglio nella loro vita nel complesso, e si sono mostrate più ottimiste nei riguardi della settimana successiva, rispetto a coloro che si erano focalizzati sui problemi o su eventi di carattere neutro (Emmons & McCullough, 2003).
E non finisce qui.

I partecipanti che in seguito hanno continuato a fare la “lista della gratitudine”, hanno mostrato di avere più probabilità nel progredire verso importanti obiettivi personali (accademici, interpersonali e di salute). E c'è di più. I giovani adulti che hanno praticato su base giornaliera degli esercizi focalizzati alla gratitudine, hanno mostrato i più alti livelli di prontezza, entusiasmo, determinazione, attenzione ed energia rispetto al gruppo che si era concentrato sui problemi o su come stare meglio rispetto agli altri.
E la lista dei benefici ottenuti dalla pratica della gratitudine continua a crescere…

Effetti sul cuore

I ricercatori hanno scoperto che quando pensiamo a qualcuno o qualcosa che davvero appreziamo, si attiva quella parte del sistema parasimpatico che fa calmare il sistema nervoso. Se tale schema viene ripetuto, conferisce uneffetto protettivo sul cuore. Gli schemi elettromagnetici del cuore diventano più coerenti e ordinati quando si attivano sentimenti di apprezzamento, come rilevato da test su volontari.

Ci sono prove che quando pratichiamo l'attenzione verso ciò che apprezziamo nelle nostre vite, le emozioni più positive emergono, portando ad alterazioni benefiche nella variabilità della frequenza cardiaca. Questo non può solo alleviare l'ipertensione, ma ridurre il rischio di morte improvvisa per malattia coronarica.

Quanto più ci fermiamo ad apprezzare e mostrare cura e compassione, più facciamo le’sperienza interiore dell’ordine e della coerenza. Quando i nostri cuori sono in uno "stato di coerenza interna", gli studi suggeriscono che sviluppiamo la capacità di essere pacifici e tranquilli, e che mantengono la capacità di rispondere adeguatamente alle situazioni stressanti. 

Neurobiologicamente, la gratitudine è nidificata all'interno delle emozioni sociali, insieme con lo stupore, la meraviglia, lo stato di "elevazione" e l'orgoglio… di cui possiamo fare esperienza simultaneamente.

Anima e serotonina

Un esempio di pratica di gratitudine è il volontariato per aiutare gli altri, per restituire l’aiuto che a nostra volta abbiamo ricevuto. A livello di esperienza, gli effetti si percepiscono nelle stesse regioni frontali del cervello che vengono attivate da stupore, meraviglia e trascendenza. Da queste strutture corticali e limbiche provengono la dopamina e la serotonina, le sostanze chimiche che aiutano a sentirsi meglio.

La gratitudine, quindi, può essere un'esperienza corporea totale, e oltre. Significa che la gratitudine più profonda e più ampia deriva dall'animae da quella parte del cervello - l'amigdala - che registra le esperienze collegate a essa, 

Così, quando guardiamo le cime innevate di Aspen o la Via Lattea di notte dall'alto nelle Montagne Rocciose, le nostre anime cantano e i nostri corpi sono soffusi di flussi di dopamina e serotonina, i doni della gratitudine.

In breve, la percezione regolare del sentimento di gratitudine e di apprezzamento, ci aiuta a guarire a ogni livello del nostro essere.

A volte i poeti ci mostrano la strada per la gratitudine più di quanto possano fare gli scienziati che ne studiano i benefici. Jane Kenyon è stata una poetessa che ha capito il valore dell’apprezzamento. 
Per gran parte della sua vita, fino a quando morì di leucemia nel 1998, ha sofferto di disturbi bipolari e grave depressione. Ma nella sua poesia troviamo come, con saggezza, egli apprezzasse l'ordinarietà della vita e di ciò che spesso diamo per scontato, fino a quando non ci viene tolto.


Fonte: www.dailygood.org/more.php?n=3641

Riportato anche da : http://www.nonsoloanima.tv/index.php?controller=article&author_id=785&article_id=1484

 

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La svolta evolutiva del 2012: la piu' grande rivoluzione della storia umana

La vita e la storia ci mostrano come la realtà superi la fantasia e qualsiasi programmazione; spesso si creano situazioni che non ci saremmo mai aspettati, nonostante avessimo l'impressione di conoscere bene tutti i fattori e tutti i processi in atto dentro e fuori di noi. Altrettanto si può dire a livello collettivo: storici, analisti, opinionisti prospettano con grande autorevolezza scenari sociali, economici, politici, ambientali, ma poi ci ritroviamo sorpresi davanti a sviluppi inaspettati.


Una cosa è certa, anche se difficile da ammettere: noi ci basiamo prevalentemente sull'analisi dei fattori percepibili con i sensi, ci basiamo sull’apparenza degli avvenimenti e ci accontentiamo di  quello che ci viene raccontato dai media, o che i nostri sensi percepiscono intorno a noi. Riusciamo così a prevedere avvenimenti o sviluppi che hanno a che fare con una visione prettamente “sensoriale” del mondo.

In realtà il fluire evolutivo viene determinato da cause, intenti, obiettivi, che appartengono a un mondo che non si vede con gli occhi fisici, ma solo con quelli dello Spirito. L’evoluzione terrestre visibile, percepibile con i sensi, altro non è che la manifestazione superficiale di un grande disegno: il progetto divino di crescita di una infinità di specie, tra cui quella umana. E questo progetto non si vede fisicamente nella sua totalità, ma se ne colgono solo in parte  gli effetti. Quindi nella nostra epoca capire gli eventi non solo non è facile, ma risulta del tutto impossibile se ci si avvale di metodi e presupposti attenti esclusivamente  ai fatti materiali.

Però, come la Medicina incomincia ad accorgersi che in un individuo malattie o guarigioni fisiche hanno a che fare con fattori invisibili, quali la psiche o l’anima, allo stesso modo per capire le vicende collettive si dovrà fare molta più attenzione a tutto ciò che riguarda le anime, o meglio la grande anima dell'Umanità.

Per capire occorre quindi entrare nel mondo invisibile, il mondo delle cause prime, o delle Idee  – come lo chiamava Platone -  nel quale ci sono gli intenti, i progetti e le modalità per l'attuazione del grande progetto di crescita universale e nel quale si muovono i grandi esseri spirituali che hanno concepito il progetto e ne curano l'esecuzione. Sono loro le guide della nostra evoluzione di cui tutte le tradizioni religiose umane hanno sempre avuto certezza, pur chiamandole con nomi diversi: “dei”,  “santi” o “angeli” o in mille altri modi. Loro non scrivono sui giornali, non litigano nei talk-show televisivi. Non fanno politica, non guidano multinazionali o finanziarie, o eserciti, o religioni istituzionalizzate. Non tengono conferenze stampa per spiegarci gli eventi!

Certo una volta lo facevano, nell'antichità, direttamente oppure attraverso i grandi sacerdoti,  i re illuminati, gli sciamani o  i mistici. Ora non lo fanno più da molto tempo, se non in rare e private occasioni, perché vogliono che cresciamo  imparando a decifrare la realtà con i nostri mezzi, vogliono che cresca in noi una coscienza capace di comprendere sempre più in profondità il senso della vita, una coscienza -avrebbe detto Dante- capace di incontrarsi con la Sofia: la conoscenza vera, profonda, divina, femminile, della realtà.

La via della coscienza

Dunque, se ora noi decidessimo di voler capire di più  la situazione attuale, quale strada dovremmo seguire? Una strada che passa attraverso uno sforzo interiore. Qui possiamo solo riepilogarla molto brevemente. Prima di tutto occorre osservare e studiare accuratamente la realtà, e seguirla con grande attenzione, con grande amore, con grande senso di meraviglia, come fanno i bambini, con l'idea di cercare e scoprire cose nuove, buone e positive; non con la mente ed il cuore chiusi dalla critica, dalla ricerca della negatività. A questo proposito Rudolf Steiner riporta una verità profonda: “Solamente quello che ami si rivelerà a te”. Solo dopo aver identificato gli elementi e gli sviluppi positivi, proveremo ad individuare cosa non va, cosa crea problemi ed ostacoli a un’ulteriore evoluzione positiva. Interpreteremo tali ostacoli  come prove per rafforzare la coscienza, e non come negatività assolute ed insormontabili. Cercheremo quindi di capire come ciò che sta accadendo si possa inquadrare in quanto abbiamo compreso del grande piano di crescita delle coscienze umane.  Per  fare questo occorrerà aprire la mente ed il cuore con il massimo di amore per gli altri ed una grande spregiudicatezza, abbandonando ogni preconcetto  interiore, ogni  tesi imposta dall'esterno, ogni motivazione egoistica, ogni condizionamento.

Questo processo, riassunto qui in modo estremamente sintetico, consente gradualmente di ripulire i canali di ricezione della nostra anima e di cominciare a cogliere i messaggi veri: quelli che vengono da chi ha concepito e messo in esecuzione il grande progetto evolutivo.

“Loro” sono sempre intorno a noi, e aspettano solo che facciamo il piccolo/grande passo di aprire il cuore e la mente, per aiutarci in tutti i modi a “capire”!

Dopo un po' di questo vero e proprio lavoro di apertura della coscienza, ci accorgeremo che i messaggi di cui tenere conto sono centinaia: arrivano da tutte le parti, stimolati e collegati dal filo della nostra ricerca amorosa. E' come se “qualcuno” dicesse: “Si è finalmente deciso a modulare la ricezione della sua frequenza radio su quella delle nostre trasmissioni: mandiamogli più  messaggi possibile!”.

E allora accelera il ritmo di certi incontri, di certe frasi, di letture particolari, di messaggi degli esseri della natura, di immagini, di ispirazioni, di intuizioni. Un’ orchestra di segnali si mette in moto verso di noi per donarci progressivamente la capacità di afferrare il senso della sinfonia che il mondo spirituale sta suonando insieme a noi sulla Terra!

La grande onda dei risvegli

Cosa si comincia a scoprire a questo punto?

Che la realtà è ben più positiva e fantastica di come ci viene presentata e di come la pensavamo prima. Un po' alla volta si scopre un mondo di motivazioni e di sviluppi straordinari, che sembrano appartenere alla dimensione della fantasia, ma che hanno invece una concretezza ben superiore alla materia che ci circonda, alla finta Storia che qualcuno ci racconta da millenni.

I fattori percepibili con i sensi sono importantissimi, come gli indicatori economici, sociali, ecologici, geopolitici, ma essi costituiscono solamente gli effetti di cause più profonde, delle quali in genere non si occupa nessuno, almeno a livello pubblico.

La prima cosa strabiliante che si scopre è che, se si guarda solamente agli sviluppi materiali o percepibili, la situazione è veramente preoccupante; ma, se si tengono presenti le cause profonde, di origine spirituale, il quadro è incredibilmente positivo.

No, non sono matto! O meglio, secondo il senso comune materialista, sono sicuramente matto; ma in certe altre dimensioni  i matti sono savi e viceversa…

Si scopre per esempio che il principale sviluppo in corso sulla Terra ci viene accuratamente nascosto dai poteri che vogliono mantenere il controllo delle coscienze. Si tratta del più grande fenomeno delle Storia umana: i “risvegli”.  Ondate di risvegli di coscienze sono in corso in tutto il mondo, in tutti gli strati sociali, in tutte le famiglie e coinvolgono un grandissimo numero di persone, come mai in precedenza. Si tratta di risvegli dal sonno del materialismo, dalle nebbie di una vita priva di senso, dal predominio del denaro sui sentimenti, del corpo sull'anima.

Risvegli graduali o improvvisi in una Terra piena di opportunità di amare in modo cosciente e fattivo. In un mondo pieno di senso e di positività. In una dimensione nella quale le nostre azioni amorose sono in grado di creare il nuovo, il bello ed il buono.

Le guide dell'umanità hanno avviato questo processo nella seconda metà dell' '800, e hanno poi dato un impulso decisivo a partire dagli anni ‘80-‘90 del secolo scorso.

Una grandissima operazione, splendidamente coordinata, si è mossa per cominciare a modificare, aggiornandole, la natura umana e le sue facoltà. Numerosissimi interventi hanno accelerato gli eventi e spinto milioni di vite umane verso nuove dimensioni della coscienza. Schiere di spiriti eletti si sono incarnati per contribuire all’evoluzione, e con loro un grandissimo numero di appartenenti al genere umano, tanti come mai nella Storia. Grandi forme pensiero di enorme forza spirituale sono calate nell'aura della Terra per rendersi pienamente disponibili al risonare dei risvegli individuali e collettivi. Contemporaneamente sono avvenute le necessarie modifiche ambientali sulla Terra e sugli influssi cosmici.

L'operazione sta producendo enormi risultati. Non visibili attraverso i mass media, ma solo da ognuno di noi che si guardi dentro e intorno. In ogni famiglia, in ogni ambiente di lavoro, ovunque sono in aumento le persone che si risvegliano alla ricerca di un senso nuovo della vita, di un rinnovato amore per la natura, per gli animali e le piante, per gli altri. Un numero crescente di persone è alla ricerca di nuove terapie, da ricevere e sempre più spesso da praticare, basate sulla conoscenza dei corpi sottili.

In molti luoghi si possono fare discorsi sui temi del risveglio, che spesso suscitano un interesse genuino, mentre, solo pochi anni fa, questo poteva verificarsi solamente in cerchie chiuse e ristrette.

Dai risvegli individuali alla Rete

Ma quali sono le caratteristiche quantitative e qualitative di questa crescita?

Fino ad ora abbiamo visto una tendenza molto individuale e semiconscia. Raramente negli individui in fase di risveglio spirituale c'è la consapevolezza di far parte di una grande ondata, essi sono spinti per lo più da un semplice impulso a migliorare la propria vita individuale, ad intraprendere un cammino di crescita personale, sperimentando vari percorsi.

 

Questa spinta iniziale, però,  ora comincia a non bastare più. Si sta già passando ad una seconda fase in cui emerge l'esigenza di unirsi in Rete, di rafforzarsi vicendevolmente in una visione ed in un’azione più forti ed incisive.

 

Questa fase sta cominciando a mettere in crisi i percorsi troppo individualistici e a creare seri problemi a quei gruppi che invece di trovare punti in comune con il resto del movimento del risveglio, preferiscono mettere l'accento sulle “differenze”.

Il momento attuale è ormai quello di partecipare consapevolmente all'ondata. In modo aperto, coraggioso, flessibile..

Guardando con attenzione agli ultimi sviluppi ed alle possibilità del prossimo futuro,  il quadro sta diventando entusiasmante.

La grande notizia è che si sta formando rapidamente una nuova cultura, un nuovo modello di riferimento, in modo ancora nebuloso, apparentemente confuso, ma che sta crescendo attraverso la formazione di alcuni capisaldi comuni, che possiamo sintetizzare in questo modo:

la materia non basta a spiegarmi la vita e quello che mi capita;

non c'è solo la materia, ma un mondo sottile, invisibile, di esseri e di energie; spirituale, o come altro vogliamo chiamarlo;

gli eventi non avvengono per caso: ci deve essere un disegno, un senso;

il corpo umano e la natura non sono solo materia (sviluppo della psicosomatica, di terapie nuove o recupero di medicine naturali antiche, del reiki e della pranoterapia, dello yoga ecc...)

le persone possono aiutarsi tra di loro anche con mezzi sottili (dalle varie tecniche terapeutiche alle varie dimensioni operative dell'amore);

l'amore per la Terra intesa come Grande Madre; l'ondata di interesse per gli Angeli; la diffusissima voglia di conoscere il percorso dopo la Morte;

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la scoperta che le antiche religioni e lo sciamanesimo non sono barbarie e superstizione, ma conoscenze profonde ed un autentico rapporto con un mondo invisibile e reale;

lo scoprire che l'Amore è alla base di tutto: di ogni azione positiva, delle società e dei gruppi che funzionano; del vero successo in tutti i settori, nelle terapie, nella pedagogia, nella medicina, nella politica, nell'arte, nell'agricoltura, nell’ economia, nella finanza.... in tutto!

Questo modo nuovo di pensare, con mille articolazioni, si sta diffondendo rapidamente ovunque. Entra nella vita di miriadi di persone.

Nonostante i molti ostacoli posti dalla società e dal nostro ego, l'onda monta comunque. Silenziosa ed orizzontale, passa attraverso le interiorità, i colloqui, un libro, una frase, un amico, un dolore... E non ha limiti territoriali o culturali, sta entrando in tutti gli strati delle nostre società.

Prossimi anni cruciali

Se l'onda continuerà ad espandersi agli attuali ritmi il 2012 verrà superato di slancio cogliendo la grande opportunità storica di questa data: la maturazione di una nuova massa critica, ancora minoritaria, ma sufficientemente forte da creare lo stabilirsi di una nuova cultura di riferimento.

Essa ricollocherà finalmente lo spirito alla base della materia e proporrà un modo di pensare ai fatti ed ai fenomeni della vita differente, connesso al grande progetto di crescita delle coscienze.

Il processo di affermazione di questo nuovo paradigma culturale avverrà, sta avvenendo, in  modo libero, partendo dagli individui e non dalle organizzazioni, dalle interiorità e non dai dogmi, dalla fede nella realizzazione della propria coscienza divina, e non dall'obbedienza cieca e passiva ad altri. Ciò che potrà emergere nei prossimi anni sarà contemporaneamente un nuovo modello culturale, una nuova filosofia “forte”, un nuovo sentire ed un nuovo modello di azione, una nuova morale ed una nuova religione, finalmente basate sulle nostre forze, e non su organizzazioni “madre”. Il ruolo, pur importante fin qui di maestri e  profeti si sta esaurendo.

Le forze contrarie

Le forze che nel mondo si muovono per contrastare la crescita delle coscienze sono forti e numerose. Ma il loro compito - all'interno della più ampia strategia del Bene - è quello di porre ostacoli alla crescita che ci inducano ad un maggiore sforzo di coscienza, che ci portino a diventare più forti nella nostra determinazione e a creare una nuova società, migliore e più evoluta.

Queste forze stanno adottando da decenni delle strategie di emergenza che tentano di bloccare la libertà di crescere, che tentano di frenare o di far fallire l'onda di risvegli. Tali strategie ci coinvolgono tutti:

 

attacchi alla natura umana ed alle sue facoltà di pensare, sentire e agire mediante l'alterazione dell'alimentazione, l'introduzione di certi farmaci, i campi magnetici, le radiazioni, l'energia nucleare, onde di vario tipo, additivi chimici, droghe, alcool, fumo, ritmi e stili di vita antiumani;

 

modifiche negative dell'ambiente della Terra, nuovi conflitti, creazione di nuove zone di guerra, di paura e di ansia;

 

creazione ed evidenziazione di situazioni e personalità facilmente odiabili, per abbassare con l'odio la frequenza di vasti gruppi di coscienze in crescita;

 

deviazione di forme pensiero importanti per la crescita delle coscienze (ad esempio l'amore rappresentato solo come sessualità, o il femminile solo come seduzione, o l'eroismo come esercizio della violenza, o la politica solo come malaffare, ecc..)

Tutte queste strategie anticoscienza  verranno sicuramente rafforzate e raffinate nei prossimi anni, altre nuove verranno introdotte.  Anche spiritualità particolarmente e fortemente negative potrebbero affacciarsi sulla Terra in questi anni: è il tema dell'Anticristo, di cui molti importanti veggenti hanno parlato a proposito dei prossimi anni.

Il tentativo più avanzato e pericoloso potrebbe essere quello di provocare una “confusione delle lingue spirituali” tra coloro che si stanno destando, per portare ad una sorta di esplosione centrifuga dell'onda dei risvegli, proprio quando questa sta cercando di consolidarsi, impedendo così l'unificazione in reti della nuova cultura di riferimento.

Si apre l'epoca del coraggio

Come sta procedendo questo tentativo di ostacolare i risvegli? Fa un grande chiasso. Con la grancassa dei mass media a disposizione. Tanto che moltissimi pensano che siano le forze oscure ad avere la meglio. Ma nel silenzio, nell'intimità delle coscienze umane, l'onda dei risvegli continua al momento inarrestabile, in molti casi traendo giovamento dalla reazione alle operazioni oscure.

Quanto meglio andranno le cose, tanto più ostacoli, e nuovi,  ci troveremo a dover superare, che costituiranno l'opportunità di una nuova crescita, sempre più forte.

Il fatto che oggi, in cerchie di amici ancora piccole, ma sempre più ampie, possiamo parlare di coscienza e di visione spirituale di una vita altrimenti incomprensibile, ci deve incoraggiare verso un futuro non distante nel quale questa visione si consoliderà.

Dobbiamo essere consapevoli che essa verrà ancora ostacolata, deviata, ma sarà sempre più difficile da distruggere perché costruita su una base rafforzata e ampliata da ogni ostacolo che gli è stato frapposto.

Sempre più numerosi potremo scambiarci amore, confortarci, aiutarci, in questa bella e difficile avventura di crescita della nostra coscienza e delle nostre capacità creative.

Dovremo soprattutto alimentare le forze del cuore con azioni ed atteggiamenti d'amore vero, non confonderci con la mente, non perdere la connessione con il grande progetto. In esso è bene solo ciò che aiuta la crescita di tutte le coscienze.

Nel labirinto dei prossimi anni dovremo tenere ben saldo il filo d'Arianna dell'Amore consapevole verso gli altri e verso Madre Terra e le sue creature per seguire in modo infallibile il misterioso  percorso del grande piano divino che ci riguarda.

Un lavoro per l'oggi, da fare con continuità, momento per momento.

Davanti a noi la possibilità di una grande svolta, ma anche, obiettivamente, il rischio di non coglierla e di cadere nel gioco bloccante di quei gruppi che per tanti motivi vogliono continuare a prosperare sulla mancanza di coscienza umana.

Il successo finale della grande “operazione risvegli” dipende solo da quello che penserà, sentirà e farà ognuno di noi, da solo ed insieme con gli altri.

La situazione è quanto mai favorevole e le condizioni ottimali.

 

Fausto Carotenuto

http://www.coscienzeinrete.net/spiritualita/item/275-la-svolta-evolutiva-del-2012-la-piu-grande-rivoluzione-della-storia-umana

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Sullo stesso tema leggere anche questo articolo :

Ecco perche' i Maya hanno smesso di contare il 21-12-2012 : un'ipotesi sul 21 dicembre 2012

https://www.spaziosacro.it/interagisci/blog/blog2.php/ecco-perche-i-maya-hanno

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SESSUALITA' E SPIRITUALITA'

SESSUALITA’ E SPIRITUALITA’

vi postiamo due articoli molto interessanti

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Sessualità e spiritualità
Jeshua canalizzato da Pamela Kribbe

Cari amici, mi dà grande gioia essere di nuovo con voi. Quando vi vedo, non vi vedo tanto come quei corpi fisici che voi osservate nello specchio. È il vostro intimo che io sento e vedo, i movimenti interiori dei vostri pensieri, sentimenti ed emozioni. Sono qui per sostenervi nel vostro viaggio.

 

C'è un tema che vorrei discutere oggi, che ha avuto un grande impatto su di voi lungo tutta la durata della vostra storia sulla terra. Si tratta della sessualità e del modo in cui viene vissuta dagli uomini e dalle donne.

 

Non è un argomento facile. La sessualità è gravata da molti giudizi, paure ed emozioni. Non c'è più quasi nessun aspetto di essa che sia spontaneo ed evidente. Vale a dire che l'aspetto infantile della sessualità, l'aspetto del bambino innocente che l'esplora liberamente, è andato perduto. Siete pieni di paura e di tensione quando si tratta di esprimervi sessualmente.

 

In questa canalizzazione desidero parlare di questo fardello, ma prima vorrei dire qualcosa riguardo a ciò che la sessualità significa da una prospettiva spirituale.

 

La sessualità è il danzare insieme delle energie maschili e femminili. In origine, la sessualità era più di un atto sessuale. Doveva essere una danza a cui partecipano tutti i livelli o aspetti di voi e del vostro partner.

 

Distinguerò quattro livelli o aspetti che possono giocare un ruolo in questa danza delle energie.

 

Quattro aspetti dell'esperienza sessuale

 

Prima di tutto, c'è il livello fisico, l'aspetto del corpo fisico. Il corpo è innocente. Il corpo conosce il desiderio sessuale e la sensualità, e questo è qualcosa che è spontaneamente presente nel corpo. Il corpo cerca gratificazione dei suoi desideri ed è l'umano, oppure la coscienza animica nell'umano, che determina il modo in cui il desiderio sessuale viene applicato e manifestato. Ripeto, il corpo è innocente. Conosce la sensualità e il desiderio. Non c'è nulla di sbagliato in questo. Può essere fonte di gioia, gioco e godimento. Ma il corpo non può scegliere da sé in che modo intende esprimere la sua energia sessuale. Siete voi, l'essere umano, ad avere la responsabilità, e il corpo ha bisogno della vostra guida.

 

Quando vorreste sperimentare la sessualità nel più amorevole dei modi, la sede della guida sarà nel cuore. Quando lasciate che sia il vostro cuore a prendere il controllo della vostra energia sessuale, questa troverà la sua espressione più gioiosa. L'alternativa è permettere che siano i vostri pensieri (giudizi) o le vostre emozioni a regolare il flusso sessuale, e vedrete che questo causerà parecchi blocchi nella vostra energia. Ma parlerò di questo in seguito.

 

Il secondo aspetto della danza sessuale che desidero distinguere è il livello emozionale. L'unione sessuale è un atto profondamente emozionale. Se ignorate questo aspetto, non siete pienamente presenti nell'atto e vi tagliate fuori dal vero significato della sessualità.

 

In una canalizzazione precedente, chiamata "Affrontare le emozioni", abbiamo trattato ampiamente l'argomento delle emozioni. Abbiamo evidenziato le potenti emozioni di paura, rabbia e tristezza, e abbiamo parlato di come possono portarvi fuori dal vostro centro. Quando una qualsiasi di queste potenti emozioni è all'opera in una relazione tra due persone e non viene consciamente riconosciuta e affrontata, questo fatto salterà fuori quando le persone si trovano in intimità. Queste emozioni possono causare reazioni psicologiche di resistenza o di chiusura, quando siete nell'intimità fisica, oppure il corpo potrebbe essere incapace di sentire la sensualità o l'eccitazione.

 

Ogni volta che ci sono questi blocchi fisiologici o fisici, è importante affrontarli al livello a cui sono nati: il livello emozionale. Quando cercate di eliminare i sintomi fisici senza considerare la dinamica emotiva sottostante, mancate di rispetto a voi stessi e al vostro corpo. Quando il corpo resiste all'intimità, vi sta dando il messaggio, puro e chiaro, che c'è un blocco emotivo. Questo può essere dovuto ad un problema fra voi e vostro partner, o può essere una ferita emotiva che vi portate appresso dal passato. Qualunque cosa sia, deve essere affrontato e sistemato in maniera dolce e amorevole prima che l'energia sessuale possa fluire liberamente.

 

Accanto al livello emozionale c'è il livello del cuore, che è il terzo livello, sede del sentimento. Nella stessa canalizzazione che ho appena menzionato ("Affrontare le emozioni"), abbiamo fatto una distinzione tra emozioni e sentimenti. I sentimenti appartengono all'ambito dell'intuizione e della conoscenza interiore. Il vostro lato sentimentale vi parla per mezzo di sussurri silenziosi, pieni di saggezza e compassione. Le emozioni sono di natura più drammatica e le abbiamo chiamate 'reazioni di incomprensione', poiché è questo che esse sono in definitiva: esplosioni del non comprendere cosa vi sta succedendo. (Vedi la canalizzazione per ulteriori chiarimenti.)

 

Quando il cuore si apre tra partner sessuali, c'è fiducia, amore e sicurezza fra loro. Quando il cuore è presente in un incontro sessuale, voi permettete al vostro intuito di prendere nota di quello che sta accadendo tra di voi quando diventate intimi fisicamente. Non nascondete le vostre emozioni, ne parlate apertamente. Un vecchio dolore può affacciarsi ed esso viene accettato come tale. Siete accettati così come siete e questo genere di accettazione è la più grande forza di guarigione che esista. Quando connettete l'energia del cuore con la vostra energia sessuale, una grande guarigione può aver luogo in un'area che ne ha molto bisogno.

 

Tuttavia, il cuore può anche giocare un ruolo sottile nell'impedirvi di sperimentare la sessualità in maniera gioiosa, amorevole. Il cuore può essersi chiuso alla gioia della sessualità per svariate ragioni. Prima di tutto può esserci nel cuore il desiderio di salire al di sopra della realtà fisica della terra. In secondo luogo, possono esserci dei dogmi religiosi all'opera che impediscono al cuore di aprirsi a ciò che la sessualità è in realtà. Ora parlerò di entrambi gli argomenti.

 

Il cuore può avere una forte tendenza ad elevarsi al di sopra del piano denso della realtà materiale. È una specie di nostalgia di casa. Può esserci un desiderio di unità che non è affatto mirato all'unità sessuale ma, in effetti, porta dentro di sé un sottile rifiuto del regno terreno (e anche della sessualità). Molti di voi conoscono il desiderio di trascendere questa realtà. Molti di voi ricordano l'energia dell'amore e dell'armonia che avete sperimentato nei regni non materiali prima di incarnarvi sulla terra. Il vostro cuore urla per la tranquillità e leggerezza di questa vibrazione. Voi cercate di assorbire questa energia quando meditate. Spesso i chakra superiori, cioè il cuore, la gola, il terzo occhio e la corona, sono attivati in questo modo. Si aprono, mentre i tre chakra inferiori (il plesso solare, il ventre e l'osso sacro) che sono vitali per il vostro sé terreno, sono più o meno abbandonati.

 

In un modo più innaturale questo accade anche quando assumete delle droghe. Quando assumete delle sostanze che espandono la mente, i chakra superiori vengono aperti squarciandoli e potete sperimentare temporaneamente l'estasi e la beatitudine che vi fanno dimenticare l'aspetto denso e pesante della realtà terrena.

 

Sebbene il desiderio e la brama della trascendenza siano comprensibili, è importante fare pace con la realtà terrena. Altrimenti creerete una separazione artificiale fra la parte superiore e quella inferiore del vostro campo energetico. Darete la preferenza allo stare con la coscienza nella parte superiore della vostra aura e svilupperete una sottile o evidente resistenza alla realtà del corpo, delle emozioni e della sessualità. Questo crea uno squilibrio nel vostro campo d'energia.

 

Quando avete nostalgia di casa in questo modo, cercate di percepire il motivo e lo scopo del vostro essere sulla terra proprio ora. Il motivo per cui siete qui non è per trascendere la terra bensì per portare Casa quaggiù, sulla terra. Questo è un viaggio sacro.

 

La seconda ragione per cui il cuore evita la sessualità sono i dogmi religiosi, spesso dalle vite passate. Possono esserci state delle vite in cui avete fatto voto di castità o in cui vi è stato insegnato a sentire vergogna o colpa per i piaceri corporali e la sessualità. Queste energie potrebbero ancora stagnare nel vostro cuore. A causa di esse potreste avere dei giudizi negativi o una sottile resistenza all'intimità fisica. Questi giudizi e sentimenti non si basano sulla verità. Desidero ripetere di nuovo che il corpo in sé è innocente. La sensualità, il desiderio e tutti i processi fisici che vi fanno desiderare un'unione sessuale, sono processi naturali, sani. Gli squilibri che avvengono nell'ambito della sessualità sono quasi sempre dovuti ai livelli non fisici, di cui ho per ora spiegato due.

 

Il quarto e ultimo livello è l'aspetto della mente. Al livello mentale possono esserci delle credenze morali o spirituali che vi impediscono di godervi la sessualità. La maggioranza di queste credenze è di natura religiosa.

 

Al livello spirituale potreste sentire che il corpo fisico sia una specie di prigione. La realtà non fisica dei 'regni superiori' (come li chiamate voi, non io), è talmente glorificata che la realtà fisica viene sottovalutata. Questo è frequente fra gli operatori di luce. Specialmente tra loro c'è spesso resistenza al piacere e al godimento che la sessualità può offrire. Questa ha origine parzialmente nelle credenze religiose e morali e parzialmente nella mera inesperienza con questo aspetto della vita. La maggior parte degli operatori di luce ha passato molte vite come preti, suore o in ruoli simili, ritirati dalla comunità, senza un partner o una famiglia. Si sono concentrati talmente tanto sullo spirituale che l'area della sessualità è stata trascurata.

 

Nelle persone spirituali o religiose c'è spesso una mancanza di rispetto per il corpo nella sua espressione naturale. Questo è davvero increscioso perché, dalla nostra parte, l'espressione nella materia viene considerata il viaggio più sacro che un'anima possa intraprendere. Seminare e raccogliere i semi della vostra divinità così lontano da Casa, nella realtà della materia e della forma, è un'impresa sacra. È un atto divino, creativo, di supremo ordine.

 

Forse siete stati presenti qualche volta vicino al letto di morte di qualcuno o avete assistito ad una nascita. In quei momenti, le anime entrano o abbandonano la danza con la materia. Entrambi i punti nel tempo sono circondati da un'atmosfera di sacralità. Potete percepirlo come un profondo, avvolgente silenzio, colmo di rispetto, che annuncia l'arrivo o la partenza dell'anima. C'è soltanto un profondissimo rispetto dalla nostra parte del velo per quello che voi fate in questi momenti. La danza con la materia è sacra. E spessissimo voi la detestate!

 

La sessualità, nel suo significato vero, è una danza nella materia che nel contempo sale sopra la materia. Nell'espressione sessuale equilibrata del sé uno trascende la realtà materiale senza ignorarla o reprimerla, senza abbandonare i tre chakra inferiori e senza cercare l'estasi solo attraverso i tre chakra superiori. La sessualità completa integra tutti i livelli del vostro essere. La sessualità fa da ponte tra la materia e lo spirito.

 

Quando due persone sono fisicamente intime in maniera amorevole, tutte le cellule dei loro corpi vibrano un po' più velocemente - iniziano a danzare un po'. Si apre un portale in una realtà energetica con una vibrazione leggermente più elevata e una sensazione più leggera. Dopo un'unione sessuale a cui partecipa il tutto di voi - vostro corpo, anima e mente - vi sentite sereni e allegri allo stesso tempo. C'è un'estasi quieta. Le cellule del vostro corpo hanno assaggiato l'energia dell'amore e in quel momento avete portato la realtà dell'Amore leggermente più vicino a voi. Avete canalizzato l'energia divina dell'Amore, che così ardentemente desidera fluire attraverso voi e ha soltanto il massimo rispetto per la vostra natura sessuale.

 

Se l'energia di tutti e quattro i livelli fluisce insieme nell'unione sessuale, si tratta di un atto di creazione divina. Che nascano dei bambini da un atto del genere, è solo naturale. Quando la danza del maschile e del femminile si svolge in maniera così gioiosa, ne può scaturire solo bontà e dolcezza. Se un bambino viene concepito in questo modo, esso entra nel regno terreno su uno scivolo di amore e luce. È il benvenuto più amorevole che un'anima possa ricevere sulla terra.

 

Dato che le energie sessuali sono così preziose, vi chiediamo: per favore trattate la vostra sessualità con rispetto. Quando ci sono dei problemi, delle paure o delle tensioni attorno ad essa, non giudicate la sessualità in sé e non rinunciate ad essa, poiché essa è una parte naturale di voi e una parte sacra.

 

Problemi sessuali e la battaglia dei sessi

 

Ora vorrei addentrarmi nella storia della sessualità e poi dire qualcosa sui problemi specifici che le donne e gli uomini affrontano oggigiorno nell'espressione sessuale di sé.

 

Sono accadute molte cose nell'ambito della sessualità. Nel suo nucleo la sessualità porta un grande potenziale di luce, ma grazie a questo c'è anche il potenziale per un grande abuso. La storia di cui desidero parlare è la storia della lotta di potere tra uomini e donne. Questa storia è antica ed ebbe inizio in effetti ai tempi in cui gli imperi galattici extra-terrestri cominciarono ad interferire nella vita sulla terra. (Vedi la 'Serie degli Operatori di Luce' su questo sito web per un resoconto dettagliato di questo processo.) Prima di questo, la terra era una specie di paradiso, un Giardino dell'Eden, in cui prevalevano la bellezza e l'innocenza. Non parleremo di quest'epoca qui, ma noteremo semplicemente che vi trovate nella fase finale di una lotta di potere che è molto più vecchia dei 5.000 anni di storia scritta.

 

Nell'ultima fase di questa storia gli uomini hanno recitato chiaramente il ruolo di perpetratori e oppressori. Ma non è sempre stato così. Ci sono stati dei tempi in cui la donna è stata molto più potente sia nell'ambito pubblico che in quello privato della vita. Anche lei ha oppresso l'energia maschile in modi crudeli e sadici. La donna non è naturalmente il sesso oppresso e sottomesso, sapete, e nemmeno è per definizione il sesso più amorevole. I vostri stereotipi delle donne come dolci ma impotenti e degli uomini come rudi ma insensibili dicono di più sull'ultima fase della storia suddetta che sugli uomini e sulle donne come tali.

 

Ci sono stati dei tempi antecedenti alla storia scritta in cui le società matriarcali erano considerate uno standard. In quei tempi anche le donne usavano le loro energie in maniera distruttiva, mancando di rispetto per la forza vitale individuale e per la creatività in ogni essere umano. C'è stato un tempo in cui le donne hanno avuto il potere sugli uomini. Le donne controllavano e manipolavano gli uomini usando i poteri dell'emozione e dell'intuizione, con le quali hanno un'affinità naturale. Esse usavano inoltre le loro abilità psichiche per controllare gli uomini. Per esempio, ci furono dei sacrifici e rituali in cui gli uomini venivano torturati e uccisi.

 

Voglio sottolineare per la vostra storia ufficiale che questo aspetto disegna un'immagine parziale del rapporto tra uomini e donne. L'oppressione della donna da parte dell'uomo è stata evidente per l'intero periodo coperto dalla vostra storia scritta. Ma il rancore e l'odio che gli uomini hanno dimostrato (e possono ancora dimostrare) contro le donne, non è venuto dal nulla. Oltre alle tradizioni e alle abitudini culturali che li influenzano, esistono anche delle profonde ferite emotive nell'anima maschile collettiva, che hanno origine in un'epoca molto più antica.

 

Senza entrare nel dettaglio riguardo a quest'epoca, vorrei invitarvi a sentire per conto vostro se è possibile che voi abbiate sperimentato questo. Per le donne la domanda è: riuscite ad immaginare che una volta avete esercitato il potere sugli uomini e che avete tentato con successo di controllare la loro energia? E per gli uomini la domanda è: riuscite ad immaginare che questo è accaduto su vasta scala e che voi siete stati 'il sesso più debole'? Forse riceverete certe immagini o fantasie facendovi queste domande dentro di voi. Lasciate che sia il vostro intuito a mostrarvelo e osservate le emozioni che affiorano. Potrebbe essere sorprendente.

 

A causa di questa antica storia, dentro al maschile collettivo è nato l'odio e il risentimento dell'anima. Questo si è espresso nell'oppressione dell'energia femminile nell'ambito della politica, ma anche nell'ambito della religione, in particolare attraverso la chiesa. L'idea che la sessualità sia peccato o al massimo un male necessario, è un modo di pensare maschile, che è stato influenzato dall'odio e dai rancori derivanti dalla repressione della sessualità maschile in un'altra epoca. La sessualità maschile era considerata all'epoca uno strumento per la procreazione, senza rispetto alcuno per il lato sentimentale degli uomini e per i legami emotivi fra un padre e i suoi figli. Spesso i bambini venivano cresciuti dalla madre, separati dal padre, e non si badava quasi per nulla a quello che il padre pensava o desiderava. I valori importanti venivano tramandati attraverso la figura materna e l'inferiorità degli uomini era uno di questi valori. L'uomo era una cavallo da soma piuttosto che un partner alla pari.

 

Oltre alla chiesa, che è un baluardo dell' energia maschile frustrata, anche il mondo della scienza dimostra ostilità verso l'energia femminile. Sebbene sotto molto aspetti la scienza e la religione siano nemici naturali, esse sono unite nella loro resistenza all'aspetto intuitivo, fluido, dell'energia femminile. I dogmi della chiesa sono rigidi e opprimenti, ma anche il metodo scientifico è limitante in un altro modo. Mentre l'impeto dietro la scienza moderna era illuminante e innovativo (nel desiderio di detronizzare la falsa autorità), essa si è bloccata in un pensiero razionale di tipo ristretto, che non permette all'energia femminile di partecipare. Il pensiero scientifico è analitico e logico ma non si apre sufficientemente all'immaginazione e alle fonti extrasensoriali (intuitive) di osservazione. L'avversione che molti scienziati nutrono per 'il paranormale' e per qualsiasi cosa che non possa essere spiegata dal ragionamento razionale è, tuttavia, parzialmente dovuta ad un ricordo che l'anima ha del dolore e dell'umiliazione che risalgono ai tempi in cui le donne abusarono dei poteri psichici usandoli contro gli uomini come strumento di manipolazione.

 

Io parlo di questa storia antica perché vorrei chiarire che nella 'lotta dei sessi' non ci sono, in definitiva, dei colpevoli e delle vittime, niente 'buoni e cattivi', perché tutti voi siete stati entrambe le cose. È stata una lotta tra le energie maschili e femminili in cui queste energie sono diventate opposte, mentre originariamente erano complementari tra di loro. In quest'epoca sia gli uomini che le donne sono invitati ad unire le loro forze di nuovo per riscoprire la gioia e l'onore della originale danza del femminile e del maschile.

 

In essenza, l'energia femminile è dominante e ispiratrice mentre l'energia maschile è servente e protettiva. L'energia femminile è l'ispirazione dietro ogni creazione; l'aspetto maschile si prende cura della manifestazione nella forma e dell'azione. Entrambe le energie operano attraverso ogni essere umano, attraverso ogni individuo, che sia maschio o femmina. In realtà non ha importanza se siete maschi o femmine; quel che conta è l'equilibrio e il rapporto tra entrambe le energie dentro di voi.

 

Blocchi nella sessualità femminile

 

Parlerò ora dei blocchi energetici nell'ambito della sessualità, che si applicano specificamente alle donne o agli uomini. Nelle donne, è la zona del primo e del secondo chakra (osso sacro e ombellico) che viene maggiormente colpita e ferita come risultato dell'oppressione e della violenza sessuale nel corso dei secoli. Per alcuni millenni le donne sono state relegate ad un ruolo dipendente in quasi tutte le aree della società e questo vale ancora per molti luoghi sulla terra. Per quanto riguarda la sessualità, questa disuguaglianza si è manifestata come stupri, aggressioni e umiliazioni su vasta scala. Ne risulta che molte donne, invero l'anima femminile collettiva, ha sofferto incredibilmente. Ci sono delle profonde ferite emotive che hanno bisogno di tempo, amore e massima cura per essere guarite.

 

Spesso l'impulso per un'unione sessuale è sentito dalle donne come un desiderio del cuore o come un sentimento spirituale. Ma quando diventano fisicamente intime, esse possono scoprire che non riescono ad esprimere la loro energia sessuale liberamente a causa dei blocchi energetici nel primo e secondo chakra. In quei centri d'energia ci sono ricordi (dell'anima) di una sessualità che è stata imposta loro e le ha umiliate. Queste esperienze sono state talmente dolorose che la donna ha ritirato la propria energia, la propria coscienza dalla zona del ventre. Quando questa parte del corpo viene ora avvicinata di nuovo sessualmente, i muscoli si tendono istintivamente oppure il corpo emozionale segnala automaticamente resistenza. Le cellule fisiche sono consapevoli del trauma e non seguono così facilmente l'invito a danzare. Vogliono chiudersi e creare una barriera per proteggervi da altre aggressioni. Questa reazione è perfettamente comprensibile e dovrebbe essere sempre affrontata col massimo rispetto. Usare qualunque tipo di forza per eliminare la resistenza significa, in un certo senso, violare di nuovo i centri feriti.

 

Quando avete queste emozioni come donna, è molto importante diventarne pienamente consapevoli; può esserci della rabbia, della resistenza o della paura riguardo all'intimità fisica. E tutte queste emozioni sono spesso più antiche della relazione in cui siete, più antiche persino di questa vita. Possono esserci dei traumi molti vecchi in quei chakra inferiori, che hanno causato delle ferite emotive profonde.

 

In particolare vorrei consigliare alle donne, che riconoscono questo dolore, di indagare sulle vite in cui esse sono state l'aggressore/perpetratore (invece che la vittima). O se trovate difficile avere accesso alle vite precedenti, mettetevi in contatto con 'l'energia del aggressore o della donna potente' dentro di voi. Questo potrebbe sembrare molto strano, ma il motivo è questo. Quando siete state la vittima della violenza sessuale questo ha causato molta rabbia nel vostro campo energetico. Può darsi che ci sia della rabbia da molte vite. Questa rabbia vi blocca e vi tiene prigionieri in un sentimento di impotenza e vittimismo. Per rilasciare la rabbia avete bisogno di comprensione. Dovete capire perché e a quale scopo; dovete vedere il quadro più ampio. Quando riuscite ad immaginare voi stesse come una donna potente, che potrebbe essere spietata e crudele verso gli uomini, e sentire dentro che anche questo è una parte di voi, allora la rabbia può dissolversi. Ne può nascere una comprensione più approfondita, la conoscenza interiore che voi fate parte di una storia karmica più ampia, in cui avete recitato sia il ruolo dell'aggressore sia quello della vittima. È quasi impossibile rilasciare le vostre emozioni di dolore, impotenza e vittimismo senza osservare anche l'altro lato di voi, 'il lato oscuro'.

 

Non dovete necessariamente ritornare alle vite passate per riconoscere questa parte oscura dentro di voi. Potete diventarne più consapevoli anche osservando voi stessi nella vostra vita giornaliera. Quando sentite questa energia (cioè la volontà di esercitare potere o di ferire gli altri), potete sentire che non siete state solo una vittima impotente di circostanze esterne. Esiste un legame karmico tra l'aggressore e la vittima; entrambi i ruoli riflettono aspetti di voi stessi.

 

Non appena conoscerete e accetterete il vostro lato oscuro, potrete osservare le vostre ferite interiori in maniera diversa e iniziare a perdonare. Quando c'è la comprensione, la rabbia può dissolversi e potete entrare in contatto con gli strati di emozioni sottostanti: la tristezza, l'angoscia, il dolore che esiste a molti livelli, anche nel corpo stesso.

 

È molto importante che le donne riconoscano l'aspetto aggressore in se stesse e lavorino con esso. Quando c'è odio e rancore in voi riguardo alla sessualità, rendetevi conto che quanta più rabbia e odio sentite, tanto più vi identificate con il ruolo della vittima e tanto più vi derubate della vostra libertà. Cercate di sentire dentro di voi che nell'arena della sessualità si sta facendo un gioco karmico in cui avete giocato entrambi i ruoli, il buono come pure il cattivo. Da lì potete arrivare ad un punto di perdono - perdonando voi stessi come pure qualcun altro. Le cose accadono per un motivo. Atti di violenza e repressione possono sembrare senza senso, ma c'è sempre una storia dietro. E ogni volta che è coinvolta una violenza sessuale, essa lascia delle profonde impressioni a tutti i quattro livelli dell'essere umano.

 

Blocchi nella sessualità maschile

 

Per quanto riguarda l'esperienza maschile della sessualità, i blocchi che si presentano sono maggiormente al livello del cuore o della testa. A questi livelli può esserci la paura di soffrire, la paura di una profonda intimità emotiva. Nella maggior parte dei casi questa paura risale molto più in là di quanto ricordiate. Si riferisce all'era in cui le donne dominavano gli uomini. Questo rese minaccioso il gioco dell'attrazione sessuale, che era inizialmente innocente e spontaneo. Gli uomini impararono che era pericoloso mostrare apertamente le proprie emozioni e aprire il proprio cuore alla loro partner.

 

Nell'intimo degli uomini ci sono delle paure profondamente radicate riguardo al cedere al loro lato sentimentale, e queste paure non devono necessariamente manifestarsi al livello fisico. Gli uomini possono partecipare all'atto sessuale mentre tengono separati i loro sentimenti. Così l'uomo può essere sessualmente presente al livello fisico mentre la sua natura sentimentale è (parzialmente) assente. Le sue emozioni sono chiuse a chiave a causa della sua paura di aprirsi e diventare ancora una volta vulnerabile al rifiuto. Ci sono degli antichi ricordi dell'anima di abbandono e ferite emotive.

 

 

Pazienza e amore

 

Generalmente, i blocchi energetici sono alquanto diversi negli uomini e nelle donne. Perciò è molto importante comunicare apertamente gli uni con gli altri su quello che sentite e percepite quando siete insieme. Quando vi fidate davvero del vostro partner, potete esplorare senza vergogna dov'è che la vostra energia sessuale si blocca quando siete in intimità. Potete fare questo semplicemente diventando consapevoli, quando c'è un flusso di eccitazione e intimità nascente tra di voi, della misura in cui state permettendo a voi stessi di sentirlo ed esprimerlo. Vedete se vi sentite bloccati in qualunque parte del vostro corpo o in qualunque parte delle vostre emozioni e dei vostri sentimenti. Sentite un piacevole calore nel vostro cuore quando siete insieme? Sentite un'apertura spirituale verso l'altro? Siete preparati ad incontrare l'altro/a nella sua totalità?

 

Suona strano, ma voi avete paura della vera intimità. Tutti voi desiderate fortemente una relazione appagante. Sulle strade quasi tutti i tabelloni pubblicitari si riferiscono ad una relazione emotivamente e sessualmente gratificante. Ma la vera intimità vi spaventa. Quando qualcun altro vi viene molto vicino e siete richiesti di togliere tutte le vostre maschere, sorgono ogni sorta di inibizioni di cui non eravate consapevoli. Nei momenti in cui affiorano, cercate di non giudicare voi stessi per questo. Vedetelo invece come un'opportunità per esaminare quelle inibizioni e blocchi dentro di voi. Nessuno ne è esente. Quasi tutte le persone hanno dei blocchi che impediscono loro di sperimentare la sessualità nel pieno senso che ho descritto all'inizio. Ecco perché voglio chiedere a tutti voi di osservare il flusso dell'energia sessuale dentro di voi con una consapevolezza amorevole - che siate soli o in una relazione - e di trattare quei blocchi che scoprite con cura e rispetto. La forza è il peggior consigliere in queste cose. La pazienza e l'amore sono essenziali.

 

Mantenete vivo il desiderio di sperimentare una sessualità vera e completa! Non c'è bisogno di buttare via il bambino con l'acqua sporca. Il desiderio è sano. La via verso un'esperienza piena e gioiosa della sessualità può essere lunga e tortuosa. Ma lungo la via coltiverete amore e compassione per voi stessi e per gli altri, e questo è così immensamente prezioso nel vostro mondo umano.

 

State guarendo una storia antica di lotta tra uomini e donne. Le energie maschili e femminili vogliono incontrarsi di nuovo e unirsi in una danza di gioia e creatività. Qualunque cosa contribuiate a questo, al livello individuale, avrà un'influenza positiva sull'anima collettiva di uomini e donne. Il vostro amore per voi stessi renderà le energie della pazienza e dell'amore disponibili per altri.

 

www.jeshua.net

Traduzione di Paula Launonen

 

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UNIRE CUORE E CORPO FISICO – L’EQUILIBRIO DEI CHAKRA

 

Quando un uomo e una donna si mettono insieme, non sono più soltanto due persone, ma costituiscono un sistema composto da tre elementi: l’uomo, la donna e la relazione tra loro.

Chiunque si sia avventurato, anche superficialmente, nella terapia di coppia o di famiglia, sa che, perché un cambiamento sia duraturo, bisogna considerare ogni singolo membro come il sistema nel suo complesso: il principio di interazione, le regole del gioco, i canali di comunicazione, l’ordine dell’amore.

Con il passare degli anni, il sistema guadagna sempre più autonomia rispetto all’uomo e alla donna che formano gli altri due vertici del triangolo.

 

Le dinamiche della coppia agiscono quasi fossero entità, descritte con espressioni tipo: “L’amore è diventato solo abitudine”; “Le nostre reazioni sono ormai meccaniche: io dico una cosa e so già cosa risponderà lui”; “Con le altre donne mi sento più libero mentre con mia moglie non riesco a fare diversamente”.

 

Quindi, se viviamo un rapporto di coppia e intendiamo seriamente evolverci (nel senso di una crescita personale e spirituale) dovremo considerare sia il partner che la relazione, altrimenti non andremo lontano e il rapporto entrerà in crisi.

Teniamo, inoltre, presente che quando inizieremo a meditare e a giocare con le energie dei chakra, il partner di conseguenza verrà coinvolto. Se condivide il nostro interesse, sarà il nostro migliore alleato, altrimenti (magari inconsapevolmente) ci frenerà e il sistema-coppia andrà in frantumi. Ma attenzione: uomini e donne hanno modi diversi di sostenersi a vicenda.

 

Il pericolo maggiore che possiamo correre durante questa delicata fase consiste nell’interpretare ogni discordanza di opinioni come un freno alla nostra evoluzione, mentre il più delle volte è un alibi, o la proiezione di un ostacolo personale sull’altro, piuttosto che una dinamica energetica.

In generale, comunque, trovare un equilibrio fra le tematiche del secondo e terzo chakra è il presupposto per arrivare a quello stato esistenziale che si chiama amore.

 

Infatti, quando siamo sbilanciati nel secondo e nel terzo vortice energetico, ci ritroviamo sofferenti all’interno di una vita a due che viene caratterizzata da un continuo e apparentemente infinito altalenare di sentimenti.

 

Siamo così presi dalle dinamiche affettive (marcare i nostri confini, ricercare l’intimità, ritrovare l’io all’interno dell’unità con il partner) che “essere noi stessi” ed “essere in relazione” ci possono sembrare due opposti inconciliabili.

Se le dinamiche di coppia ruotano principalmente intorno a questi due chakra, il rapporto difficilmente riuscirà appagante e sarà invece fonte di nuovi attriti, discussioni, analisi. Prima o poi, inevitabilmente, qualcosa in noi si stancherà per la mancanza di pace, soddisfazione e amore. Durante l’atto sessuale la fissazione sul secondo e sul terzo chakra raffredderà la relazione: ci sarà eccitazione ma mancherà quell’erotismo che ci coinvolge pienamente.

 

H. Meyer, un terapeuta di coppia, lo esprime così:

“Secondo il principio dell’attrazione degli opposti, si incontrano spesso un uomo orientato alla performance e una donna che non sa abbandonarsi. L’incapacità di abbandonarsi deriva dalla convenzione collettiva sul ruolo femminile, secondo la quale vengono sopravvalutati l’amore e l’affetto e vengono considerati impuri o almeno sottovalutati la sessualità e l’erotismo.

 

Secondo le convenzioni riguardanti i sessi, la donna considera l’amore come criterio più importante della relazione, mentre l’uomo considera il sesso più importante, perciò rimangono separati l’uno dall’altro. Benché si attraggano perché complementari, non arrivano all’appagamento.

Entrambi vogliono soddisfare soltanto il loro orgoglio convenzionale: l’uomo vuole essere un amante potente e la donna vuole essere un’amante affettuosa. Entrambi, però, dopo aver fatto l’amore si sentono frustrati perché nessuno ha soddisfatto l’aspettativa dell’altro.”

 

L’atto amoroso soggetto all’influenza di questi due chakra risulta fortemente condizionato da preconcetti su “come lo fa l’uomo e cosa prova la donna”, che in pratica negano l’accesso all’energia sessuale autentica e lo riducono allo strumento con il quale accedere ai sentimenti nel secondo chakra o definire l’io nel terzo.

 

In mancanza di una radicata presenza nel corpo (perciò nel primo chakra), l’uomo tende a stimolare le sensazioni in sé e nella compagna con la rabbia e l’aggressività del terzo chakra.

 

La logica che determina l’azione è guidata dall’assioma: più frizione = più eccitazione = orgasmo più intenso.

 

La donna a sua volta può cercare di concentrarsi molto sui sentimenti e ad ingrandirli, sommando la propria performance interiore a quella esteriore dell’uomo.

 

Quando siamo innamorati, invece, il secondo chakra è aperto spontaneamente (anzi spalancato) e questa apertura ci consente di provare un affetto e un desiderio di unione unici: siamo erotizzati dalla testa ai piedi, coinvolti nella danza fra il sesso del primo chakra e la disponibilità verso il partner nel secondo.

Questo momento è così prezioso, dice Eva Pierrakos, perché ci indica la strada:

“Senza la sua ‘forza d’urto’ molti esseri umani non si aprirebbero mai, e mai si dedicherebbero coscientemente ad abbattere le pareti della loro separazione. La forza dell’eros rappresenta un seme nell’anima e fa in modo che essa impari a desiderare l’unità, spinge l’anima a superare la sua pigrizia e la sua inerzia, ad uscire fuori dal suo guscio protettivo. Tuttavia, il pur forte impatto dell’eros può portare l’anima solo fino a un certo punto.

 

Esso è destinato a dissolversi se la personalità non impara a sviluppare tutte le qualità necessarie per amare veramente. Solo quando vi è vero amore, la forza erotica rimane viva, mentre da sola è destinata ad esaurirsi. Questo, naturalmente, è il problema principale in tutti i matrimoni.

 

Raggiunto tale punto, è la vostra deliberata volontà che deve indurvi a ricercare ulteriormente nell’illimitata profondità dell’altra persona, a svelarvi e a condividere con l’altro la vostra ricerca interiore. Solo facendo questo, potete usare l’eros come ponte per raggiungere il vero amore.”

 

La completa apertura del secondo chakra ci dà il sapore degli stati d’animo che possiamo aspettarci una volta che anche il quarto si aprirà. Innamorarsi è come un dono che la vita ci offre per dirci “vedi, c’è ancora un’infinità di piacere da scoprire”. Rappresenta la forma di unione più semplice, un invito gratuito offerto per invogliarci a metterci in cammino.

 

Le altre forme d’unione al livello del quarto e del sesto chakra (i cosiddetti “pari femminili” che tendono all’empatia) non sono più gratuite, ma richiedono impegno attivo da parte nostra e pretendono che i chakra dispari si rinforzino e realizzino l’io a uno stato sempre più alto. Il loro compito, infatti, è dare forma ed espressione a ciò che quelli pari raccolgono, sentono e intuiscono. Questo passaggio è obbligatorio per salire in alto. Soltanto un Io affermato, sicuro e deciso può concedersi all’amore, dissolvendosi nell’energia del cuore.

 

Il secondo chakra crea un ponte che collega al partner l’energia sessuale del primo, per arricchirla di quella qualità sentimentale che poi conduce al legame, mentre il terzo chakra crea un altro ponte che porta la sessualità del primo e il legame emozionale del secondo a una più profonda comprensione nel quarto, dopo essersi cristallizzato in una volontà decisa e in una voglia di confermare e realizzare la propria personalità.

Un io consolidato è capace di abbandono innumerevoli volte, sa aprirsi a una nuova unione, collega tutte le parti dell’essere umano e poi permette la relazione con altri esseri umani, senza interferire con la loro vita, scaricargli addosso i propri bisogni, né richiedere qualcosa in cambio.

 

In questa dinamica riconosciamo un’oscillazione fra due principi (ovvero l’immortale logica tra il pari e il dispari):

- nel primo chakra proviamo piacere e sicurezza nel corpo;
- nel secondo chakra entriamo in contatto con l’altro, conosciamo l’erotismo e l’intimità;
- nel terzo chakra definiamo il nostro io, la forza attiva e la nostra volontà;
- nel quarto chakra amiamo incondizionatamente;
- nel quinto chakra esprimiamo gli impulsi interiori in modo autentico;
- nel sesto chakra ci apriamo all’intuizione e ai messaggi sottili.

 

Ripercorrendo questa scaletta, notiamo che i chakra dispari rinforzano l’essere, mentre quelli pari ci mettono in contatto con gli altri e con il mondo.

Riuscire a essere intimi (secondo chakra) e percorrere la propria strada (terzo chakra) sono elementi ugualmente importanti per poter amare. Fino a che avremo problemi nel raggiungere l’intimità e vivremo sempre nel carattere, sentendoci continuamente abbandonati, invasi o artificiosi (“come se”), non saremo bilanciati nella nostra pancia e nel nostro baricentro, ovvero: il secondo chakra.

Bilanciare il rapporto in questo senso è indispensabile per aprire la strada fra cuore e sesso. Ma c’è dell’altro: l’innamoramento spesso finisce perché incontra negli innamorati un io ancora troppo debole. La carica erotica iniziale ha aperto la strada, ma non è in grado di mantenerla sgombra in eterno.

 

Il compito successivo, per tenere in vita la relazione, è trovare una stabilità del proprio Io che si traduca in una sensazione a livello dello stomaco e del plesso solare. Questa stabilità rende superfluo chiederci se siamo potenti o no, dominati o dominatori, giudicati o giudici, se esercitiamo un controllo o lo subiamo, se siamo succubi del paragone fra noi stessi e gli altri. Quando questi temi non ingombrano più quotidianamente la relazione, allora l’energia può salire un altro gradino e toccare il quarto chakra.

 

Intraprendendo la ricerca per comprendere le dinamiche di coppia e per rinforzare il secondo e il terzo chakra, abbiamo una buona probabilità di attivare il quarto e di proseguire senza ulteriori grandi sforzi, lasciandoci guidare dall’amore. Se invece non compiamo questi passi, con l’affievolirsi dell’erotismo iniziale l’energia complessiva della coppia si appiattirà e ritornerà ai livelli normali, simili a quelli conosciuti prima dell’innamoramento.

Chiaramente il percorso dell’energia non è sempre così lineare dal basso verso l’alto: per alcuni procede in senso opposto; per altri non inizia dal primo chakra, ma dal secondo o dal terzo; pochi cominciano dal quarto per risolvere successivamente i temi del secondo o del terzo; per qualcuno, ma raramente, inizia da chakra ancora più alti.

 

Le persone che vivono e si esprimono attraverso i primi tre vortici si dimostrano solide e compiacenti verso se stesse e gli altri. Al contrario, quelle che reprimono i primi tre chakra e vivono in prevalenza nei centri alti, benché intelligenti e originali, sembrano avvolte nell’alone di un sogno e di una realtà illusoria.

Bilanciare le forze e sviluppare il secondo e terzo chakra per agire e sentire sempre di più dalle energie che gli sono proprie, anziché dagli strati esteriori, non è indispensabile solo per amare, ma naturalmente anche per fare buon sesso. Infatti, fino a che siamo poco equilibrati nel secondo centro e usiamo il sesso per tenere incollato il rapporto, legare il partner a noi o compensare una carenza di intimità, l’energia del primo chakra rimarrà perennemente al servizio delle strategie del secondo e il piacere non potrà svilupparsi liberamente.

 

Quando avremo imparato ad accettare sia la solitudine sia l’intimità, allora potremo assaporare il sesso per quello che è: un’energia forte, piacevolissima, capace di colmare e nutrire il nostro corpo fisico portandoci alle più alte vette dell’essere.

 

E’ abbastanza diffusa l’opinione che abbracci e carezze siano spesso usati per arrivare al sesso e che questa strumentalizzazione disturbi la relazione. Purtroppo non è altrettanto comune l’opinione contraria, cioè che usare il sesso per ottenere contatto intimo e affetto sia altrettanto nocivo.

 

Possiamo affermare, in linea generale, che qualsiasi chakra lascia una ferita se viene utilizzato a favore delle strategie di un altro chakra, perché sfrutta un’energia profonda per uno scopo che non gli è proprio: la difesa.

Possiamo usare il sesso per sentirci più maschili o femminili; usare l’amore per coinvolgere il partner; i sentimenti per controllarlo; l’intuizione per sedurlo; la conoscenza per manipolarlo; il carisma per evitare intimità. In tutti questi casi stiamo abusando di un’energia che invece dovrebbe essere vissuta per quello che è e, anche se otterremo lo scopo, a lungo andare non faremo che ostacolarci, limitandoci nella crescita.

 

Più siamo in contatto con l’energia chiara e pulita del chakra, e maggiormente crescerà l’intesa a due, la stima di sé e del partner, la qualità del sesso, arrivando a risvegliare l’amore nel quarto. Questo, a sua volta, ci aiuterà a comprendere meglio i primi vortici, a essere più sinceri, accettandoci, pur con tutte le difficoltà che abbiamo a livello di sessualità, intimità e stima.

di Elmar e Michaela Zadra – Postato su Auraweb

 

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Titolo: Introduzione al tantra

Titolo: INSEGNAMENTI DEL TANTRA

 

UN VIDEO SULLA SESSUALITA’ E SPIRITUALITA’ ASSOLUTAMENTE DA VEDERE :

http://youtu.be/cWIhXzZT8dE

La sessualità è il danzare insieme delle energie maschili e femminili. 
In origine, la sessualità era più di un atto sessuale. 
Doveva essere una danza sacra a cui partecipano tutti i livelli del nostro essere e quelli del nostro partner. 
Ecco un filmato da guadare per rivivere questa “danza nella danza” : un’incanto da vedere !

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LA MUSICA DELL'UNIVERSO: RELAZIONE TRA NOI E SUONI SACRI

Tutto inizia da un seme. Le scritture antiche descrivono questo seme originale, chiamato bija, come un suono. Esse raffigurano l’immagine mistica di un suono primordiale dal quale l’intero cosmo si è manifestato. Vedono pianeti, stelle, galassie legate insieme magicamente da frequenze sonore. Anche la fisica quantistica ha da poco scoperto questo campo di vibrazione dinamica che unifica e sostiene, sopra il quale fluttua tutta l’esistenza.

 

Il nostro universo fisico contiene in sé stesso delle caratteristiche musicali. A livello atomico, ogni cosa danza, creando la sua propria “musica”, vibrando a diverse frequenze sonore. Ci sono suoni che ci imprigionano in questo mondo temporaneo e suoni che ci liberano da esso. Nello yoga  sintonizziamo noi stessi su quelli liberatori, cioè le frequenze divine dell’universo. Attraverso la pratica dello yoga, possiamo partecipare alla sinfonia dei suoni sacri.

Tra tutti gli antichi rituali dell’umanità, nessuno è così largamente applicato in questi tempi moderni come quello che rende gloria alla divinità mediante il canto o la recitazione. In tutte le varie tradizioni e fedi che abbelliscono il mondo, sia che una persona sia cosciente che la vita origini dal suono oppure non lo sia, il cuore dell’uomo è stato sempre motivato ad esprimersi attraverso il suono. Dopotutto, noi veniamo all’esistenza come neonati attraverso il suono. La conferma della nostra esistenza avviene quando i nostri primi pianti sollecitano una amorevole e appropriata risposta dai nostri genitori. Così impariamo che possiamo influenzare la vita intorno a noi tramite il suono, e reciprocamente siamo incredibilmente influenzati dai suoni dell’ambiente circostante. L’esperienza uditiva lascia delle impressioni nella nostra coscienza che sono differenti da qualsiasi altro stimolo percepito dai nostri sensi. Il potenziale che il suono possiede nell’influenzarci ad un profondo livello emotivo fa della musica il nostro linguaggio universale. In accordo alle antiche tradizioni, la musica è ovunque.
Noi ascoltiamo il linguaggio musicale nel canto degli uccelli, nel gorgoglìo dei ruscelli, nel rullare dei tamburi, nei grilli della sera, nel mare in tempesta, nel riso, nel pianto, in ogni cosa. Le più antiche tradizioni credevano che l’universo intorno a noi “cantasse”, comunicandoci. La vibrazione energetica che produceva il suono era in sé stessa evidente e i significati di questi canti non richiedevano spiegazioni. In sanscrito, questo si chiama samskrita, o “comunicazione perfettamente compiuta” perché denota un’intima relazione tra la struttura della realtà e il suono prodotto. La filosofia mimamsa dichiara che tutti i suoni esistono eternamente e richiedono solo una variazione delle arie oppure del respiro (individuale o universale) affinché si manifestino. Questo movimento delle arie (prana) è attivato dal fuoco (agni), oppure dalla luce, simbolo di conoscenza. Il linguaggio sanscrito si crede sia stato generato da una conoscenza segreta trasmessa dal suono che è uno dei più potenti mezzi di rivelazione. Gli antichi inni vedici (dei Veda) sono dirette manifestazioni dei suoni sacri che ascoltiamo (shruti) dai saggi poeti che li sintetizzano mettendoli in forma scritta. Questo “ascolto” avviene dapprima nella propria coscienza. Queste rivelazioni assumono una controparte sonora. La consistenza tra i suoni (shabda) e il loro significato (artha), la realtà così annunciata, stabilisce la chiarezza nella comunicazione. L’universo ha sempre parlato all’uomo in un linguaggio chiaro. Ma cosa ci sta dicendo?
L’universo ci parla costantemente della natura divina di tutto ciò che ci circonda! La Chandogya Upanishad descrive che tutta la musica, tutte le canzoni, le parole e tutti i suoni sono uniti tra di loro dal pranava omkara, come foglie unite al ramo. Gli yogi identificano la sillaba sacra “OM” come il suono sacro originale dal quale provengono tutti gli altri suoni. Non fu mai creato e non sarà mai distrutto. Tutti i suoni esistono eternamente all’interno dell’OM ed è solo un cambiamento nel livello vibrazionale della nostra coscienza che produce suoni diversi. Poiché “la natura dell’etere nello spazio del cuore” (antar-hridayakasha-shabdham) è in effetti uguale alla sillaba OM, questo cambio di coscienza inizia con il parlare e cantare dal profondo del cuore. I praticanti seri dello yoga hanno come scopo il generare suoni che emanano direttamente dai loro cuori, dallo spazio dentro di noi, che è qualitativamente non differente dall’OM. Molto spesso un cuore addolorato, solo, affamato inizia il proprio viaggio nel suono sacro.
La letteratura vedica ci offre una bellissima narrativa illustrandoci il modo in cui il primo essere creato sperimentò il suono sacro. Questo si collega con il profondo desiderio di unirci con le nostre aspirazioni divine. Il primo essere creato, Brahma (la divinità dei Purana), si sentiva insoddisfatto, seduto in solitudine sul fiore di loto della sua coscienza che stava sbocciando. Brahma si mise ad ascoltare in quieta meditazione, cercando di capire la ragione della sua esistenza e invitandola a manifestarsi. Sintonizzandosi con la musica dell’universo, ‘vak’, ella apparve davanti a lui come Sarasvati, la dea della musica e del sapere, offrendogli un valido strumento per aiutarlo a concentrarsi dentro il suo cuore.

Questo strumento è il mantra che servì a liberare (tra) la sua mente (manas) per raggiungere un livello di ricettività al suono sacro. Quando il potere di ascolto divenne sempre più profondo, egli sentì il suo cuore impregnarsi di shabdha brahman (il termine usato nelle Upanishad per designare il divino), o il suono assoluto. Questo suono incantevole era quello del flauto di Krishna, che nella sua potenza spirituale non differisce dall’OM, il quale sbocciò dapprima nel gayatri mantra, poi nei quattro versi essenziali del Bhagavata purana e successivamente nell’intero Veda! In tale modo la ricerca del significato della vita e delle rivelazioni divine diventano strettamente unite alla sperimentazione dei suoni sacri. I mantra ci preparano a questa esperienza.

 

I mantra sono le chiavi della creazione. Le loro vibrazioni, come le parole e la musica, sono infuse di energie creative specifiche. L’antica scienza medica dell’Ayur Veda riconosce tre tipi di mantra che corrispondono alle tre qualità caratteristiche della natura che permeano l’universo fisico. I testi vedici descrivono questa energia costituita da suoni come uno stampo, un progetto mediante il quale un suono assumerà una forma fisica o mediante l’effetto che avrà sull’ambiente. Particolari codici sonori informano la materia sull’aspetto che dovrebbe avere. Le rappresentazioni visuali dei mantra che comprendono colori specifici e strutture geometriche che assorbono l’energia dei mantra sono chiamati yantra. Dagli yantra sono generate altre forme. Qualsiasi oggetto materiale incontriamo, perfino ogni emozione sottile, ha una controparte sonora. Alcuni yogi mistici riescono, in modo strabiliante, a manifestare un oggetto fisico recitando un mantra il cui suono contiene i semi per la creazione dell’oggetto. Noi abbiamo la stessa capacità mistica di manifestare la nostra coscienza divina attraverso dei mantra dall’origine sonora appropriata. Questa coscienza divina è dentro di noi, nel più profondo del nostro essere.


La più potente esperienza del mantra divino accade quando noi liberiamo la nostra mente nella sua manifestazione sonora attraverso una recitazione costante: “Questa [rappresentazione verbale del Supremo] deve essere ripetuta costantemente e il suo significato è percepito nel cuore” (taj-japas tad-arthabhavanam, Yoga Sutra 1.28, traduzione del Dott. Graham Schweig). Il saggio Patanjali incoraggia qui una continua e sentita ripetizione del mantra divino, il quale invita l’essenza spirituale a manifestarsi nella nostra esistenza.
I mantra sono di natura misteriosa ed eterna e hanno il potere di tirare le redini dei nostri pensieri fluttuanti per attrarci nella profonda e gioiosa esperienza dell’essere. I mantra sono le chiavi che aprono il dialogo interiore naturale dell’anima con la divinità. Per una pratica yoga che sia efficace, i mantra sono dunque essenziali. Quando vengono recitati ad alta voce, con un accompagnamento musicale, insieme ad altre persone che compiono le stesse pratiche (kirtana), oppure recitati in una meditazione solitaria e devota (japa), l’intonazione dei sacri suoni nella forma dei mantra è di una potenza unica e insuperabile allo scopo di elevare velocemente la coscienza. Il solo requisito per un canto efficace dei mantra è quello di sospendere completamente la propria identificazione con la mente. Per uno yogi, il più grande sacrificio, o yajna, è l’arrendere la propria mente al mantra. Questa offerta della propria mente con la recitazione di preghiere nel linguaggio rituale, o mantra, è il più antico metodo usato dall’umanità per unirsi alle sue origini divine. Dall’antichità fino ai giorni d’oggi, la meditazione con kirtan e japa è praticata abbondantemente da coloro che rifiutano di limitarsi entro i confini della materia.

Completamente al di là del vertiginoso ciclo dell’esistenza materiale, nel regno divino, dove ogni parola è una canzone e ogni passo una danza che celebrano la divinità, l’antica poesia sanscrita rivela un kirtan ispirato che consiste di 16.000 partecipanti principali! Il decimo canto dell’opera Bhagavata Purana, conosciuto come la rasa lila di Krishna, risplende con bellissime descrizioni di maestri di yoga chiamati gopi. In risposta a un richiamo d’amore da parte della divinità (quando Krishna suona il suo flauto), queste perfette yogini sono ispirate spontaneamente ad unirsi tra di loro e con la divinità, creando un cerchio perfetto di canti, danze e musica. Questo cerchio è conosciuto come rasa mandala, e i grandi maestri ci hanno rivelato che è l’essenza di tutti i kirtan che hanno decorato l’etere dall’eternità.
Quando noi offriamo i nostri cuori alla pratica del kirtan, recitando versi sacri, mantra sacri, noi invitiamo la divinità a una relazione più intima, proprio come quella ottenuta dalle gopi con Krishna, quando esse danzarono nella rasa mandala, abbracciandolo. Questa unione è il cuore dello yoga, ed è compresa nella definizione stessa della parola yoga: dalla radice sanscrita “yug” che significa “unire”, “aggiogare”, “connettersi”. Al di là dell’ovvia intimità tra l’anima e la divinità, la rasa mandala indica una potente connessione tra i membri della comunità degli yogi e yogini che insieme si sforzano di realizzare intimamente il divino. Questa comunità spirituale si chiama sanga, ed è costituita per ravvivare la nostra danza con il divino. Nel libro di Graham Schweig, La danza del divino amore, egli estende la definizione del termine sanga, come simbolizzato dalla danza rasa, accogliendo tutte le diverse tradizioni religiose. Le gopi danzano e cantano in sinfonìa nella rasa lila (una manifestazione dei loro sentimenti armoniosi e sincronici nella celebrazione della divinità) diventando un modello comportamentale per gli esseri umani nell’unirsi insieme all’eterna danza dello yoga: “dove Dio e l’anima perdono sé stessi nei ritmi, nelle melodie e nei movimenti dell’amore divino!” Questa “danza dell’amore divino” è la più elevata realizzazione del kirtan, il fine del canto dei mantra.

Innamorarsi del divino attraverso i suoni sacri! Cosa può essere più allettante? Una pratica di yoga efficace renderà la persona particolarmente accorta ai suoni che produce e ai suoni che ascolta, perché la pronuncia e l’ascolto del suono costituisce un cerchio completo nel esperire i suoni sacri. Le scritture vediche sono conosciute come Shruti (conoscenza ricevuta attraverso il sistema uditivo). Shruti è anche conosciuta come apaurusha, cioè la conoscenza che non ha origine dall’uomo. L’“oratore” dei suoni sacri è la divinità stessa, questo è confermato dal Bhagavata Purana (3.26.33). Gli yogi cantano di questo regno immortale quando permettono a loro stessi di essere usati come strumento del divino. Questa esperienza sommerge il cuore dei più sinceri partecipanti al kirtan. Il mantra è dapprima cantato dalla persona che guida il kirtan (mentre l’udienza ascolta), successivamente l’udienza risponde (mentre il leader ascolta). I suoni sacri sono così sviluppati in modo ciclico e dialettico.
Questo dialogo sacro tra colui che guida il kirtan e coloro che rispondono serve come modello di una comunicazione illuminata – le parti sono sintonizzate tra di loro, espressioni che si rispecchiano con l’intento di fare della divinità l’asse attorno al quale ruotano i suoni. In modo simile, nella recitazione individuale del japa è generato un ritmo ciclico simile a un mandala, con l’aiuto di un mala – una corona composta da molti grani – e durante la recitazione il senso del tatto aiuta la concentrazione sulla pronuncia e l’ascolto del mantra.


Lo sviluppo della nostra relazione con il suono sacro è molto illuminante. La nostra percezione della realtà risplende più luminosa quando coscientemente ci sforziamo di unirci alla sinfonia dei sacri suoni che sostengono ogni esistenza. Questo atto di unione è yoga. Il creare suoni che nutrono la nostra esistenza allinea la nostra aria vitale (prana) con la luce della pura coscienza. I suoni così pronunciati aspirano a diventare simili alle canzoni piene d’amore delle gopi. Scopriremo così il potere del suono raggiungendo la destinazione più meravigliosa, questo luogo divino che è già dentro di noi.

Krishna Kanta Dasi (Catherine Ghosh)

fonte: riflessioni.it

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