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I BENEFICI DELLE BACCHE DI GOJI

DETTO “IL FRUTTO DELLA LONGEVITÀ”, UN POTENTE INTEGRATORE NATURALE CHE RAFFORZA IL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO. LE BACCHE DI GOJI DA MIGLIAIA DI ANNI SONO AMATE E COLTIVATE DA POPOLAZIONI DEL TIBET E DELL’ HIMALAYA, OGGI LE BACCHE DI GOJI VENGONO CONSIDERATE DA ESPERTI IN TUTTO IL MONDO TRA LE FONTI DI CIBO NATURALE PIU RICCHE DI NUTRIENTI E ANTIOSSIDANTI ESISTENTE SULLA TERRA.

IL LYCIUM BARBARUM O PIÙ COMUNEMENTE BACCHE DI GOJI CRESCONO SPONTANEAMENTE NELLE VALLI HIMALAYANE, DELLA MONGOLIA, DEL TIBET E NELLE PROVINCE DELLA CINA DELLO XINJIANG E DEL NINGXIA DOVE SONO APPREZZATE DA MIGLIAIA DI ANNI E SONO CONSIDERATE IN TUTTO L’ORIENTE UNA POTENTE RISORSA ANTI-INVECCHIAMENTO.

 

 

QUALI SONO I BENEFICI DELLE BACCHE DI GOJI? COSA LE RENDE COSÌ NUTRIENTI?

LE BACCHE DI GOJI CONTENGONO PIÙ BETA-CARATONE DELLE CAROTE, PIÙ FERRO DEI SPINACI E PIÙ PROTEINE DEI CEREALI. QUESTE PICCOLE BACCHE ROSSE CONTENGONO BEN 21 TRACCE DI MINERALI, INCLUSO IL GERMANIO – UN POTENTE MINERALE TRACCIA EFFICACE NELLA LOTTA CONTRO LE MALATTIE CELLULARI E RARAMENTE SI TROVA IN ALTRI CIBI NATURALI.LE BACCHE DI GOJI CONTENGONO 18 AMINOACIDI, VITAMINA E, E 500 VOLTE LA QUANTITÀ DI VITAMINA C DI QUELLA CONTENUTA NELLE ARANCE. VITAMINE B1, B2 E B6 CHE FACILITANO LA COSTRUZIONE DI NUOVE CELLULE E IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA NERVOSO.

 

IL BETACATOTENE È UN IMPORTANTE SOSTANZA PER IL NOSTRO CORPO, CHE CONVERTITA IN VITAMINA A DAL NOSTRO ORGANISMO AIUTA NELLA LOTTA CONTRO LE MALATTIE CARDIACHE E PROTEGGE LA SALUTE DEGLI OCCHI E DELLA PELLE DAI DANNI CAUSATI DAL SOLE.

 

LE BACCHE DI GOJI SONO UNA RICCA FONTE DI VITAMINE DEL GRUPPO B, ANTIOSSIDANTI CHE FORNISCONO ENERGIA ALL’ORGANISMO, FONDAMENTALI PER IL METABOLISMO ED ESSENZIALI AL CORRETTO FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA NERVOSO.

 

LE BACCHE DI GOGI SONO ANCHE RICCHE DI POLISACCARIDI, GLUCIDI COMPLESSI CHE COSTITUISCONO LA FONTE FONDAMENTALE DI ENERGIA IN QUALSIASI DIETA BILANCIATA, INOLTRE CONTENGONO 18 TIPI DIVERSI DI AMINOACIDI E SONO UN NOTEVOLE FONTE DI POTASSIO E DI MAGNESIO.

 

GLI ANTIOSSIDANTI

 

SONO CONSIDERATE TUTTE QUELLE SOSTANZE PREZIOSE ASSIMILATE DAL CORPO AL FINE DI RALLENTARE IL PROCESSO DI OSSIDAZIONE CELLULARE, VITAMINE, MINERALI, AMINOACIDI ESSENZIALI, FLAVONOIDI TUTTI NUTRIENTI IN GRADO DI CONTRASTARE EFFICACEMENTE L’AZIONE DEI RADICALI LIBERI E IL CONSEGUENTE PROCESSO DI INVECCHIAMENTO DEI TESSUTI.

 

L’ ORAC (OXYGEN RADICAL ABSORBANCE CAPACITY) È UN TEST SCIENTIFICO SVILUPPATO DAL DIPARTIMENTO DELL’AGRICOLTURA DEGLI STATI UNITI, IL QUALE MISURA LA “CAPACITÀ DI ASSORBIMENTO DEI RADICALI DELL’ OSSIGENO”, OVVERO IL LIVELLO DI SOSTANZE ANTIOSSIDANTI PRESENTI NEGLI ALIMENTI VEGETALI.

 

ECCO QUI DI SEGUITO I VALORI ORAC (PER 100GR DI PRODOTTO) DI ALCUNI ALIMENTI VEGETALI NOTI PER I LORO BENEFICI PER LA SALUTE:

MELOGRANO

10.450

MIRTILLI

3.750

UVETTA

2.830

FRAGOLE

2.475

SPINACI

2.450

CAVOLI

2.250

ARANCE

750

IL VALORE ORAC DELLE BACCHE DI GOJI È STATO CERTIFICATO DI OLTRE 25.000!

 

“IL DIPARTIMENTO DELL’AGRICOLTURA DEGLI STATI UNITI HA PUBBLICATO I DETTAGLI DI QUESTO STUDIO DICHIARANDO CHE GLI ALIMENTI CON UN ELEVATO VALORE ORAC AIUTANO A RALLENTARE IL PROCESSO DI INVECCHIAMENTO DEI TESSUTI E PROTEGGONO LE CELLULE DAI DANNI DELL’ OSSIDAZIONE CAUSATI DAI RADICALI LIBERI”.

 

 

BENEFICI DEL GOJI PER IL PH

TUTTE LE REAZIONI ALL’INTERNO DEL NOSTRO ORGANISMO, CHE DEFINISCONO LE CONDIZIONI ESSENZIALI DI UN AMBIENTE IN CUI LA “VITA” SIA POSSIBILE, SI SVOLGONO NELL’AMBITO DI DETERMINATI VALORI, TRA QUESTI IL PIÙ IMPORTANTE È IL RAPPORTO ACIDO/BASICO. PER UNA BUONA SALUTE QUESTO RAPPORTO DOVREBBE SEMPRE RIMANERE COSTANTE. FUNGHI, BATTERI E TOSSINE CHE ARRIVANO NEL SANGUE POSSONO INFLUENZARE NEGATIVAMENTE IL PH E L’ALCALINITÀ DEL SANGUE, CREANDO CONDIZIONI TROPPO ACIDE O TROPPO BASICHE E FACILITARE L’INSORGERE DI MALATTIE. IN QUESTO VIDEO (IN INGLESE), VIENE ANALIZZATO ATTRAVERSO UNA RICERCA MEDICA, COME I NUTRIMENTI CONTENUTI NELLE BACCHE DI GOJI POSSONO COSÌ TREMENDAMENTE AIUTARE IL LAVORO DEI GLOBULI BIANCHI NEL RIPULIRE IL NOSTRO SANGUE DALLE TOSSINE E RIEQUILIBRARE IL PH DEL SANGUE.

 

CHIUNQUE GUARDI CON ATTENZIONE ALLA STORIA DELL’ANTICA CINA, TROVERÀ MOLTI RIFERIMENTI AI POTERI CURATIVI DELLE BACCHE DI GOJI E NUMEROSI SCRITTI DI MEDICINA TRADIZIONALE CINESE DESCRIVONO IL FRUTTO DEL GOJI COME UN POTENTE RIMEDIO ANTI-ETÀ, DALLE GRANDI PROPRIETÀ ANTIOSSIDANTI.

 

UN CURIOSO RIFERIMENTO RITROVATO, NARRA DIUN POZZO D’ACQUA NEI PRESSI DI UN TEMPIO BUDDHISTA IN TIBET.

DURANTE LA DINASTIA TANG (CIRCA 800 D.C.), QUESTO POZZO ERA CIRCONDATO DA PIANTE DI GOJI; GLI ABITANTI DEL LUOGO CHE REGOLARMENTE SI RECAVANO AL TEMPIO PER PREGARE, BEVEVANO LA SUA ACQUA.ESSI GODEVANO DI OTTIMA SALUTE, ANCHE ALL’ETÀ DI 80 ANNI NON AVEVANO CAPELLI BIANCHI E NON AVEVANO PERSO NEANCHE UN DENTE. LE BACCHE DI GOJI CHE CIRCONDAVANO IL POZZO CADEVANO NELL’ACQUA, RENDENDOLA COSÌ “MAGICA”.

http://www.bacchedigoji.it

 

Cosa sono, da dove arrivano e perché è consigliabile includere le bacche di Goji nella nostra alimentazione? E perchè anche i più fedeli sostenitori del cibo di stagione, fresco, e locale come naturopati e nutrizionisti, guardano con attenzione a questo frutto rosso e lo consigliano sempre più spesso anche in Europa ?

Lycium Barbarum

In realtà le bacche di Goji non sono una novità per il mondo orientale, esse sono conosciute da migliaia di anni e considerate un elemento essenziale nella medicina tradizionale cinese che le usa anche per curare una grande varietà di disturbi, oltre ad essere parte dell'alimentazione tradizionale come ingredienti per le zuppe. Le bacche di Goji o Goji Berries (Lycium Barbarum) infatti sono frutti di piante spontanee originarie dell'Asia, più precisamente delle valli Himalayane, del Tibet, della Mongolia ed di alcune aree della Cina. Queste bacche rosse simili a ciliegie allungate sono ormai considerate un "superfood" ed i benefici che possono apportare al nostro benessere li rendono un'eccezione ai buoni e sempre validi consigli di alimentarsi con cibo di stagione e possibilmente locale.

Un potente antiossidante

Esperti di tutto il mondo concordano nel definire le Goji Berries uno degli alimenti naturali più nutrienti e soprattutto più ricchi di antiossidanti, e quindi con importanti proprietà anti-invecchiamento. In effetti un altro soprannome usato per le bacche di Goji è "frutto della longevità" e numerose ricerche mediche hanno dimostrato che costituiscono un potente integratore naturale che può contribuire a rafforzare il nostro sistema immunitario. Spieghiamo meglio: molti frutti come arance, fragole, mirtilli, e melograno sono spesso consigliati per le loro proprietà antiossidanti, ebbene, il potere antiossidante delle bacche di Goji è notevolmente superiore ad ognuno di loro. La capacità antiossidante degli alimenti è stata codificata in una tabella denominata “Orac”, nella quale una scala definisce il grado di capacità di un vegetale di neutralizzare i radicali liberi, uno dei fattori responsabili dell’invecchiamento del corpo umano. La tabella Orac deriva dal un test (il test ORAC appunto), acronimo di Oxygen Radicals Absorbance Capacity (Capacità di Assorbimento dei Radicali dell’Ossigeno), e misura la capacità antiossidante degli alimenti contro i radicali liberi presenti nel nostro organismo. Questo test è stato messo a punto all'università di Boston dai dottori Cao e Prior. Per completezza di informazione segnaliamo anche che i dati per il test ORAC si basano esclusivamente su esami in vitro e che di conseguenza non è detto che ci sia corrispondenza esatta tra un elevato valore ORAC e la sua biodisponibilità. Ebbene le bacche di Goji si sono posizionate al massimo livello della scala Orac con capacità antiossidante sette volte superiore al mirtillo e quasi 3 volte superiore al melograno. PubMed un sito di riferimento del mondo scientifico che vanta un archivio di milioni tra documenti, ricerche e referti biomedici da tutto il mondo, stima più di 100 articoli sulle proprietà benefiche del Lycium Barbarum. tra pubblicazioni, molte delle quali in lingua cinese, riconoscono gli effetti antitumorali del frutto del Goji.

Proprietà nutrizionali

 

Le proprietà nutrizionali variano sensibilmente in relazione al luogo di provenienza per cui scegliamo di non pubblicare tabelle dettagliate limitandoci a evidenziare i nutrienti importanti e il loro contenuto in relazione ad altri cibi. Le Bacche di Goji contengono betacarotene, più di quanto ne contengono le carote, proteine dei cereali, notevoli quantità di ferro(8/9 mg per 100 grammi, più degli spinaci, come le lenticchie) ben 21 tracce di minerali, 18 aminoacidi, Vitamina E, Vitamina C in quantità assolutamente superiore a quella delle arance (fino a 400 volte maggiore per unita di peso), Vitamine del gruppo B (B1, B2 e B6), oligoelementi, polisaccaridi.

 

 

Perchè mangiarle ?

 

- Perchè sono naturali e buone

- Per contrastare l’invecchiamento

- Per rinforzare le difese immunitarie

- Per aiutare a prevenire l’insorgere di malattie

- Per stimolare il metabolismo

- Per rinforzare i capelli

 

- Per dimagrire (nell'ambito di una alimentazione sana e una moderata attività fisica)

 

- Per variare ulteriormente l'alimentazione (un altro ottimo motivo)

Curiosità (le bacche dei lupi)

 

Il Goji appartiene alla famiglia delle solanacee, e tra le altre caratteristiche che rendono interessanti i suoi frutti è il fatto che provenga da zone del globo ancora incontaminate, il cui suolo è molto ricco di minerali e sostanze preziose per la sua crescita. Le qualità provenienti dalla Cina rispondono al nome di Wolfberries, ed il loro nome originale "Gou Qi Zi" si traduce letteralmente in inglese in Wolf+Energy+Berries, ovvero "bacche energetiche dei lupi", in quanto già nel 700 gli agricoltori avevano notato che nel periodo del raccolto i lupi si aggiravano tra gli arbusti e si cibavano di queste preziose bacche.

 

Come si consumano

In frutti freschi, frutti essiccati, e succo. La forma più diffusa in Italia è il frutto essiccato che si presenta con aspetto simile all'uva sultanina, ad eccezione del colore marcatamente rosso.

 

Il sapore

Il sapore è molto gradevole, leggermente zuccherino, ma come spiegare a parole un sapore di un frutto mai assaggiato? Il consiglio è di assaggiarle, per goderne degli effetti benefici ne bastano pochi grammi al giorno.

 

Le Goji Berries bacche della longevità

 

Alcuni siti internet riportano un interessante racconto riferito ad un pozzo d’acqua che ai tempi della dinastia Tang nell'800 d.C. si trovava nei pressi di un tempio buddhista in Tibet, il quale pozzo era era circondato da piante di Goji. Gli abitanti del luogo che si recavano al tempio per pregare, e che abitualmente bevevano la sua acqua, godevano tutti di ottima salute, al punto che anche in anziana età erano sani, avevano mantenuto il colore dei loro capelli e tutti i loro denti. Tutto ciò grazie alle bacche di Goji che cadendo nell'acqua del pozzo la rendevano “un elisir di giovinezza”.

 

In conclusione

 

Ne moda ne cibo miracoloso ma frutti certamente interessanti dal punto di vista nutrizionale e dell'alimentazione naturale, le bacche di Goji hanno caratteristiche nutrizionali analoghe ai frutti rossi di casa nostra ed in particolare mi riferisco ai mirtilli e al melograno. Tuttavia le particolari caratteristiche nutrizionali conferiscono loro un certo interesse, ecco perchè avendo trovato diversi buoni motivi per inserirle nella nostra alimentazione, se ci piacciono, senza cadere in eccessivi entusiasmi il suggerimento è di usarle per arricchire la nostra dieta, mangiandone una manciata ogni tanto (10/15 grammi), ad esempio come spuntino di metà mattina, o meta pomeriggio, da sole, oppure durante la colazione.

Claudio Monteverdi

http://www.naturopataonline.org/articoli/31-cosa-mangiamo/2449-bacche-di-goji-supercibi-antiossidanti-e-frutti-della-longevita/1.html

 

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Bacche Di Goji Controindicazioni: Diarrea, Interazioni Farmaci e Ormoni

 

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Indice Articolo

 

>> Che cosa sono le Bacche di Goji?

>> Composizione chimica delle Bacche di Goji

>> Bacche di Goji Effetti Benefici Sulla Salute

>> Dosaggi: Quante bacche di goji o quanto estratto consumare?

>> Bacche di Goji Controindicazioni ed Effetti Collaterali Gravi

 

Viola Dante, Palermo – Goji Berries è il termine più diffuso al mondo per identificare un tipo di bacche considerate la nuova sorgente della giovinezza.

A loro sono stati imputati un numero ragguardevole di effetti salutari benefici.

 

Ma come in tutte le medicine e come ogni altra cosa al mondo: il troppo storpia! Ed allora sarebbe bene sottolineare eventuali effetti secondari, le famose controindicazioni, per coloro che potrebbero abusarne in maniera scriteriata.

 

 

 

Che cosa sono le Bacche di Goji?

 

 

La bacca di goji è anche chiamata wolfberry, che in italiano potremmo tradurre “bacca del cacciatore”.

 

E’ un frutto di colore arancio misto a rosso e la sua provenienza è orientale. Si tratta, infatti, di una pianta nativa della Cina, dove gli abitanti consumano questa bacca da generazioni nella convinzione che preservi la salute e garantisca una vita lunga.

 

A parte questa generalizzazione, se ne suggeriva il consumo soprattutto a quei soggetti che sembravano soffrire di diabete, pressione alta, febbre, diminuzione della vista correlata all’età, etc.

 

Le bacche del Goji sono i frutti di due specie particolari di piante decidue che appartengono alla famiglia delle Solanacee: Lycium barbarum e Lycium chinense.

 

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E’ piuttosto comune trovarle in regioni dal clima temperato e nelle regioni subtropicali. Oltre alla Cina, Himalaya, Tibet e Mongolia possono vantarne una coltura diffusa.

 

Se consumate con moderazione non apportano nessun effetto secondario serio, almeno stando alle ricerche sin qui condotte.

 

Ma le cose cambiano qualora se ne facesse un uso eccessivo.

 

Le bacche di goji vengono tradizionalmente consumate crude. Ma ho letto anche di preparati cotti o essiccati al sole (proprio come i fichi o l’uva passa). Il più delle volte vengono aggiunti a tisane o succhi o vini.

 

Tempo addietro la nostra cara Daniela ci aveva suggerito come introdurre le bacche di goji all’interno della nostra dieta.

 

LINK: Cinque Modi Per Aggiungere Le Bacche Di Goji Alla Vostra Dieta

 

 

 

>> Indice

 

 

Composizione chimica delle bacche di goji

 

 

Gli studi condotti sulle bacche di goji hanno permesso di isolare carotenoidi come il betacarotene, la luteina, il licopene, la zeaxantina, la zeaxantina dipalmitato, polisaccaridi (presenti specialmente nella polpa di cui compongono da soli circa il 30%), le vitamine (C ed E), acidi grassi, betaina (permette la ritenzione idrica nelle cellule, proteggendole dagli effetti della disidratazione, leggasi >> migliore tonicità ed elasticità della pelle) e peptidoglicani.

 

Le bacche contengono quantità ottimali di calcio, potassio, ferro, zinco e selenio e di riboflavina. Possiedono inoltre un 14% di proteine, un 8% di fibre ed un 20% (totale) di carboidrati.

 

La composizione aromatica, invece, è fortemente influenzata da sostanze volatili quali: steroidi, glicolipidi (è inclusa la presenza dei cerebrosidi), glicosidi, glucopyranosides e alcaloidi (tanto per fare due nomi diciamo spermina alcaloide e alcaloidi poliossidrilati). Ma sono presenti altri composti come i flavonoidi fenolici, le ammidi, i composti peptidi ciclici ed i sesquiterpeni (classe di terpeni costituiti da tre unità isopreniche).

 

Nella foglia sono inoltre presenti rutina, acido clorogenico (chimicamente è l’estere dell’acido caffeico con l’acido-chinico) e lyciumosides.

 

Nella corteccia della radice, invece, sono state identificate diverse ammidi fenoliche.

 

>> Indice

 

 

Bacche di Goji Effetti Benefici Sulla Salute

 

 

Diverse ricerche sono concordi con il fatto che consumare abitualmente le bacche di goji possa portare a dei benefici salutari.

 

Infatti grazie ai potenti antiossidanti di cui sono composte, e grazie ad altre sostanze che analizzeremo più avanti, le wolfberries (e ad essere onesti anche altri frutti di bosco in generale, seppur in quantità minore) aiutano l’organismo a mantenersi giovane (gli antiossidanti combattono i radicali liberi che potrebbero danneggiare il DNA), a difendersi dalle neoplasie (il sistema immunitario diviene più efficiente nella lotta alla formazione di cellule tumorali) e da altre malattie a carico del sistema cardiocircolatorio (abbassando i livelli di colesterolo cattivo).

 

Ma scendiamo nei dettagli (anche se ancora molti studi devono essere confermati ed ampliati).

 

» Le baccje di goji sono ricche di contenuto in Vitamina A

 

La vitamina A è una importantissima molecola per la lotta all’invecchiamento e non solo. Basti pensare che una carenza di retinolo e ritinoidi (termini alternativi a quello di vitamina a) può determinare una inibizione della crescita, una deformazione delle ossa e delle preoccupanti e serie alterazioni delle strutture epiteliali (a ragione di una fallace differenziazione degli epiteli mucosi e una mancata cheratinizzazione degli epiteli, che porta ad un processo noto come metaplasia squamosa) con danni anche alla vista e degli organi deputati alla riproduzione (tanto da incidere notevolmente sul tasso di mortalità materna in gravidanza).

 

» Le bacche di goji contengono un componente chiamato zeaxantina

 

La zeaxantina è una sostanza colorante naturale che da sul giallo-arancio. La possiamo annotare tra i carotenoidi della classe delle xantofille, molecola maggiormente ossidata del carotene.

 

In natura la zeaxantina assorbe con estrema efficacia le radiazioni solari che potrebbero interferire con il processo di fotosintesi, comportando dei danni alle piante del tutto simili alle bruciatore o all’assenza di acqua.

 

Nel nostro corpo, invece, la zeaxantina protegge le cellule della retina da quella degradazione e degenerazione maculare tipica negli anziani che non ci vedono più bene.

 

♣ Bacche in qualità di Antiossidanti: in particolare gli estratti dei polisaccardi delle bacche di goji si sono dimostrati degli ottimi “spazzini” nei confronti di radicali liberi e anioni superossidi, che sono una delle possibili cause di degenerazione delle cellule sane in cellule malate e una delle cause che incidono sull’invecchiamento precoce della pelle e dell’organismo intero (attività enzimatica delle cellule cerebrali, epatiche e cardiache).

 

Stando agli studi condotti fino ad ora sui ratti, l’attività antiossidante di 500 mg di estratto di polisaccaridi delle bacche di goji è maggiore rispetto alla classica vitamina c (naturalmente parliamo di quantitativi equivalenti e quindi sono stati testati anche 500 mg di vitamina c).

 

» Le baccje di goji sembrano stimolare il sistema immunitario e mantengono alte le soglie di allarme ottimizzandone l’efficacia.

 

Inoltre alcuni studi mettono in luce una spiccata dote nel preservare la salute del cervello, tanto da far pensare ad un loro impiego nella prevenzione contro l’Alzheimer.

 

Ma non solo. Infatti esse migliorano la circolazione sanguigna, proteggono il fegato e coadiuvano efficacemente la fertilità. Inoltre ad un loro consumo regolare viene puntualmente imputata una riduzione del rischio di ammalarsi di cancro e di malattie a carico del sistema cardiaco.

 

Spesso gli atleti ne fanno uso per migliorare il proprio metabolismo, la qualità del sonno, l’umore in generale e naturalmente le prestazioni fisiche.

 

♣ Attività Anti Cancro: gli esperimenti condotti sulle bacche di goji in laboratorio sui ratti affetti da neoplasie indotte hanno evidenziato un aumento del peso del timo e della milza contestuale ad un miglioramento dell’attività dei macrofagi. Inoltre sempre degli studi effettuati sui topi, ma questa volta anche su delle cellule umane in vitro, hanno portato alla luce un aumento dell’attività dei linfociti T citotossici e delle citochine TNF (conosciute anche come fattore di necrosi tumorale, coinvolte in numerosi processi cellulari come la apoptosi – morte programmata della cellula – la proliferazione, il differenziamento ed anche la cancerogenesi e la replicazione virale).

 

Degli estratti acquosi sembrano inibire la proliferazione e l’accrescimento del tumore, inducendo anche una autodistruzione indotta alle cellule epatiche degenerate.

 

♣ Attività Sul Sistema Nervoso Centrale: stando a tutta un’altra serie di esperimenti, le bacche di goji paiono aumentare l’attività elettrica spontanea nella regione dell’ippocampo con contestuale diminuzione del rischio di ischemie. Inoltre nei ratti la neuro-tossicità del peptide beta amiloide sembra affliggere meno il cervello. Il peptide beta amiloide è il maggior costituente delle placche amiloidi (o senili), coinvolte in quel processo degenerativo che conduce all’Alzheimer.

 

♣ Altri Effetti Ipotizzati: un estratto preparato con la corteccia della radice sembra possedere azione antifungina da Candida albicans e antimicrobica da Staphylococcus aureus resistente alla meticillina.

 

>> Indice

 

 

Dosaggi: Quante bacche di goji o quanto estratto consumare?

 

 

A dire il vero non ci sono dati a sufficienza per poter tracciare con assoluta precisione una curva dose effetto e dose tossicità.

 

Diciamo comunque che 15 grammi di bacche al giorno dovrebbero garantire in un uomo adulto un aumento di zeaxantina nel sangue e di conseguenza dovrebbero apportare tutti i benefici trattati precedentemente.

 

>> Indice

 

 

Bacche di Goji Controindicazioni ed Effetti Collaterali Gravi

 

 

 

 

Anche se abbiamo detto tutto il bene possibile delle bacche di goji, dobbiamo anche rivelare che ci sono tutta una serie di possibili interazioni con eventuali trattamenti farmacologici in un soggetto.

 

Ad esempio coloro che assumono warfarina (un farmaco anticoagulante cumarinico) dovrebbero evitare il consumo di goji. Le bacche inoltre sembrano interferire con i farmaci regolatori della pressione sanguigna e del diabete.

 

☻ Soggetti che assumono farmaci regolatori della pressione non dovrebbero consumare a cuor leggero le wolfberries. Esse tendono a far calare la pressione sanguigna potendo causare anche ipotensione a causa di un suo sinergismo con eventuali farmaci ipertensivi.

 

☻ Soggetti che assumono anticoagulanti per ridurre eventuali ostruzioni nei vasi sanguigni potrebbero andare in contro ad un maggiore rischio di sanguinamento emorragico.

 

☻ Soggetti che assumono bacche in quantità eccessiva possono andare in contro a diarrea e crampi addominali di diversa entità. Infatti le bacche di goji, come tanti frutti secchi, vengono usate da tempo come rimedio naturale contro la costipazione.

 

☻ Inoltre devono stare attenti i soggetti allergici al polline. Una loro assunzione potrebbe portare a crisi respiratorie, nausea, orticaria e capogiri.

 

Ma approfondiamo il discorso (anche se ancora molti studi devono essere confermati ed ampliati).

 

» Le bacche di goji contengono l’alcaloide atropina: un antagonista dell’acetilcolina per i recettori muscarinici

 

L’atropina provoca nell’uomo effetti parasimpaticolitici senza proprie attività intrinseche.

Una eccessiva assunzione di atropina si manifesta con secchezza della bocca e diminuzione della secrezione salivare; rallentamento dell’attività gastroenterica con stipsi, riduzione della minzione e difficoltà nel dissipare il calore; midriasi e graduale offuscamento della vista; tachicardia.

 

I sintomi possono essere attenuati dalla somministrazione di fisostigmina, agonista indiretto dell’Ach (acetilcolina).

 

» Le Goji berries possiedono un alto contenuto in selenio

 

Il selenio è un elemento la cui presenza è essenziale IN TRACCE all’interno del nostro corpo. Purtroppo, in casi molto rari, alte dosi di selenio possono portare all’insorgenza di defezioni che riducono la fertilità nelle donne, danneggiano la nervatura corporea e possono anche portare a dei problemi gastrointestinali.

 

Riepilogando sulle controindicazioni

 

Tanti effetti negativi del consumo di bacche di goji (ed eventuali succhi) sono dovuti alla loro interazione con diversi farmaci. Stiamo parlando di controindicazioni molto serie.

 

Quindi, a meno che il vostro stato di salute non sia ottimale, se state seguendo delle terapie farmacologiche, vi sconsigliamo di fare di testa vostra e consumare le bacche di goji senza un controllo medico.

 

Viola Dante

http://www.salute-e-benessere.org/nutrizione/bacche-di-goji-approfondimento-scientifico-su-benefici-e-controindicazioni/

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Il glucomannano è una fibra vegetale idrosolubile in acqua derivata dalla radice di Konjac (Amorphophallus konjac), una pianta erbacea perenne il cui tubero – composta da un polisaccaride costituito soprattutto da glucosio e mannosio - contiene mediamente quasi i due terzi di fibra rispetto alla materia secca. Il glucomannano come già scritto è costituito chimicamente da catene di glucosio e mannosio che non vengono assorbite. Il suo utilizzo è legato alla tradizione alimentare giapponese. La fibra di glucomannano appartiene alla tradizione cinese grazie alle sue proprietà medicinali illustrate nella “Materia Medica” di Shen Nong nel periodo della Dinastia Han. L'estratto di glucomannano è una polvere granulosa caratterizzata da elevata viscosità e dalla capacità di rigonfiarsi, assorbendo acqua fino a 60 volte il suo peso. Una proprietà che si esalta in ambiente acido: nello stomaco infatti il glucomannano, trasformandosi in gelatina, aumenta il senso di sazietà. Poiché contrasta l’assorbimento del colesterolo e dei grassi in generale, e rallenta quello degli zuccheri, il glucomannano è utile per problemi di obesità e diabete. Dal glucomannano inoltre si produce una farina – denominata anche farina di Konjac - che può essere poi lavorata in forma di pasta o spaghetti. La consumazione avviene dopo la bollitura della farina o della pasta che assumono le sembianze e la consistenza di un gel.

 

Perché usarlo

 

Il glucomannano viene largamente utilizzato nell'industria alimentare come gelificatore, addensatore, emulsionante, stabilizzatore e fonte solubile di fibra. Si ritrova in prodotti da forno, bevande, caramelle, minestre e sughi pronti e molti altri alimenti confezionati e congelati, alimenti di cui sconsigliamo il consumo se non eccezionalmente in quanto la naturopatia propone il consumo di cibi freschi, biologici, di stagione, e nel caso dei cereali, integrali. Il glucomannano viene consigliato nelle diete per perdere peso in quanto contrasta il senso di fame.

 

Come si usa

 

Si devono assumere almeno 2-3 grammi di polvere micronizzata un’ora prima dei pasti con molta acqua: il glucomannano, dopo circa un quarto d’ora comincia a gelificarsi raggiungendo il picco di volume dopo un’ora. A distanza di due avviene il passaggio nell’intestino, dove stimola l’attività peristaltica.

 

Precauzioni

 

È fondamentale un apporto idrico elevato per poter raggiungere l’obiettivo prestabilito: in caso contrario, infatti, potrebbe paradossalmente subentrare una condizione di stitichezza. È bene assumere il glucomannano sempre da solo.

 

Interazioni

 

Trattandosi di una fibra, il glucomannano può ridurre l’assorbimento di eventuali farmaci, trattenendoli. Consigliamo di consultare il medico sulla sua opportunità di impiego nel caso in cui non si tratti di un'utilizzo occasionale e si debbano seguire terapie croniche.

 

Effetti indesiderati

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Eventuali effetti indesiderati come diarrea, pesantezza di stomaco sono possibili solo in caso di assunzione di quantità eccessive. Si consiglia comunque attenzione dopo le prime assunzioni in quanto in taluni soggetti può favorire il meteorismo e ridurre l’assorbimento delle vitamine liposolubili, come ad esempio la vitamina A, la vitamina D, la vitamina E (tocoferolo), la vitamina K.

 

Controindicazioni

 

Il glucomannano non deve essere utilizzato in caso di ulcera peptica, ernia iatale, difficoltà di deglutizione o restringimento esofageo. Controindicato anche in soggetti che soffrono di ostruzione intestinale.

 

Avvertenze e speciali precauzioni d’uso

 

Dato il suo effetto nel ridurre l’assorbimento di farmaci si sconsiglia pertanto la somministrazione di farmaci in un intervallo compreso fra 30 minuti prima e 2 ore dopo l’assunzione di Glucomannano.

 

Curiosità

 

L’Amorphophallus Konjac proviene dall’Asia sudorientale e dal Giappone dove con le sue radici si prepara il konnyaku, un piatto tradizionale. Un’altra nota interessante è la particolarità di questo alimento di avere un alto peso molecolare, o meglio, il peso molecolare più alto tra tutte le fibre alimentari.

 

Claudio Monteverdi

 

http://www.naturopataonline.org/articoli/28-rimedi-naturali/2295-glucomannano-per-bloccare-la-fame-e-dimagrire/1.html

 

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Trovata in Canada una cura per il cancro

I ricercatori dell'Università di Alberta, a Edmonton, in Canada hanno trovato la cura per il cancro, la settimana scorsa, ma se ne parla pochissimo nei notiziari e alla TV.

È una tecnica semplice, si utilizza un farmaco molto semplice.

Il metodo impiega dicloroacetato, che è attualmente usato per trattare i disordini metabolici. Quindi, non vi è alcuna preoccupazione per gli effetti collaterali o gli effetti a lungo termine.

Questo farmaco non richiede un brevetto, per cui chiunque lo può utilizzare ampiamente ed è economico rispetto ai costosi farmaci antitumorali prodotti da grandi aziende farmaceutiche.

Clicca per ingrandire

Gli scienziati canadesi hanno testato questo dicloroacetato (DCA) sulle cellule dell'uomo, ed ha ucciso le cellule del cancro dal polmone, mammella e cervello ed ha lasciato intatte quelle sane. È stato testato su topi con tumori gravi che si sono ridotti quando sono stati alimentati con acqua integrata con DCA. Il farmaco è ampiamente disponibile e la tecnica è facile da usare. Perché le case farmaceutiche più importanti non sono coinvolte? O i media non ne sono interessati?

Nel corpo umano c'è un elementa naturale che lotta contro il cancro: i mitocondri, ma hanno bisogno di essere “spinti” per essere abbastanza efficaci [i mitocondri sono organi contenuti in ogni cellula umana, con una struttura simile a quella dei batteri, e con un proprio DNA mitocondriale; la funzione principale del mitocondrio è quella di produrre energia - N.d.T.].

Clicca per ingrandire

Gli scienziati hanno sempre pensato che i mitocondri venissero danneggiati dal cancro e quindi hanno pensato di concentrarsi sulla glicolisi che è meno efficace e più dispensiosa. I produttori di farmaci si sono concentrati solo su questo metodo della glicolisi per combattere il cancro. Questo DCA invece non si basa sulla glicolisi ma sui mitocondri, “innesca” i mitocondri che combattono le cellule tumorali.

L'effetto collaterale di questo è che viene anche riattivato un processo chiamato apoptosi. Vedete, i mitocondri contengono un fin troppo importante “pulsante di autodistruzione” che viene a mancare nelle cellule tumorali. Senza di esso, i tumori diventano più grandi e le cellule rifiutano di estinguersi.

Clicca per ingrandireI mitocondri pienamente funzionanti, grazie al DCA invece possono finalmente morire. Le aziende farmaceutiche non investono in questa ricerca perché il metodo DCA non può essere brevettato, senza un brevetto non possono fare soldi, come stanno facendo ora con le cure contro l'AIDS.

Dal momento che le case farmaceutiche non se ne interesseranno, altri laboratori indipendenti dovrebbero iniziare a produrre questo farmaco e fare ulteriori ricerche per confermare le conclusioni di cui sopra e produrre i farmaci.

La ricerca originale (vedi gli screenshot nel presente articolo) è disponibile sul dello stato di Alberta (Canada).

Traduzione dell'immagine:

Le cellule normali (blu) nel bel mezzo della crescita benigna sono affamate di ossigeno, ma possono sopravvivere con la glicolisi, un modo diverso di fare energia. Nel processo i mitocondri, che contengono il meccanismo di autodistruzione cellulare, si spengono. Questo rende le cellule “immortali” e cancerogene (rosso), così esse continuano a replicarsi e il tumore cresce.

La Glicolisi genera anche l'acido lattico che permette al cancro di mangiare cellule attraverso il tessuto, e formare tumori secondari in altre parti del corpo. Un farmaco chiamato dicloroacetato rimette in funzione i mitocondri nelle cellule tumorali (blu) in modo che esse fermino la glicolisi e inizino a produrre energia di nuovo dai mitocondri. Il meccanismo di autodistruzione è quindi attivato, e le cellule avvizziscono e muoiono (marrone).

Traduzione a cura di: Marica Esposito / Fonte:scienzamarcia.blogspot.com

http://www.ecplanet.com/node/2493

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Come curare i piccoli disturbi dei nostri bimbi quando arrivano i primi freddi

Si sa, quando arrivano i primi freddi i bimbi sono i primi ad ammalarsi. L’asilo, la scuola, le loro attività sono tutte occasioni di contatto e scambio che possono portare a piccoli raffreddori, a qualche linea di febbre, se non ai soliti mal di pancia, spesso anche solo dovuti allo stress di tornare a scuola. 
Proprio perché sono tutti fenomeni molto comuni, non è necessario ricorrere subito ai farmaci, ma può essere di aiuto conoscere rimedi naturali che, sebbene un po’ più lenti nella loro azione, sicuramente non hanno controindicazioni. Vediamone qualcuno.

Mal di pancia
Nei bimbi più piccoli in genere è dovuto alle coliche gassose. Se allattati al seno, è bene chiedere al pediatra quali alimenti eliminare o ridurre dalla dieta della mamma. Se allattati con latte artificiale, è consigliabile utilizzare una tettarella anti colica e assicurarsi che i fori non siano troppo grandi. Per aiutare il bimbo a superare quei fastidiosi momenti può essere utile inoltre:
- Regolarizzare le poppate
- Fare un bagno caldo quotidiano al bambino
- Massaggiare la pancia con movimenti circolari leggeri 
- Cullare il bimbo con movimenti dolci e regolari tenendolo a pancia in giù
Se il bambino è più grande, il mal di pancia può avere cause diverse, dal virus gastrointestinale alla stipsi fino all’intolleranza alimentare. In generale, è bene fare rientrare nell’alimentazione il giusto apporto di fibre, yogurt, verdure e frutta di stagione, oltre a una quantità di liquidi sufficiente a idratare bene l’organismo. Se però il problema persiste o si manifesta in maniera acuta, ovviamente è meglio chiamare il pediatra.

Tosse
Per calmare la tosse esiste uno sciroppo, adatto per i bambini, ricavato dalla bava di lumache. In grado di fluidificare il catarro, dotato di proprietà espettoranti, lo sciroppo di lumaca è ideale per gli stati influenzali ed è ottimo per la tosse. Non ha controindicazioni e può essere usato anche in via preventiva per difendere le vie respiratorie.
Se l’idea della bava di lumaca non vi entusiasma, potete ricorrere al succo di zenzero dolcificato con miele da bere due o tre volte al giorno. Lo zenzero è un espettorante e disinfettante. Unito al potere lenitivo del miele, diventa un ottimo rimedio facile da preparare.

Mal di gola
Anche per il mal di gola il miele è un ottimo rimedio. Da mescolare con il succo di limone, che secca la congestione, e da bere tiepido un cucchiaino alla volta.

Febbre
La febbre è il primo campanello d’allarme che avvisa che qualcosa non va. Non è da sottovalutare, ma non è nemmeno necessario reprimerla subito con i farmaci. Il the allo zenzero è uno dei rimedi possibili per abbassare la temperatura, così come l’uso di melissa, camomilla, menta piperita, liquirizia e sambuco. Per rafforzare le difese immunitarie sono ottime l’echinacea e l’idraste. Possono dare sollievo al piccolo anche alcuni sistemi per diminuire la temperatura dall’esterno: per esempio impacchi di acqua tiepida e aceto bianco oppure di alcool puro favoriscono la dispersione del calore in eccesso se passati su polsi, fronte, tempie, pancia e gambe.

 



I pidocchi
Non sono malanni di stagione, ma sicuramente sono legati al contatto con gli altri bambini a scuola, soprattutto nei primi anni delle elementari. Chi preferisce usare i metodi casalinghi ai rimedi naturali già confezionati – come per esempio quelli a base di fiori di crisantemo – può provare seguendo questi consigli:
• Utilizzare olio di timo o di lavanda per massaggiare il cuoio capelluto, lasciando agire durante la notte facendo indossare al bambino un cappello di cotone.
• Preparare una soluzione di olio di timo e aceto molto concentrata per sfregare il cuoio capelluto. Anche in questo caso è bene lasciare agire per una notte.
• Dopo ogni shampoo risciacquare con aceto.

 

 

http://www.fioriblu.it/mamma/angolo-pediatrico/come-curare-i-piccoli-disturbi-dei-nostri-bimbi.htm

 

 

 

 

Per combattere il freddo in arrivo

 

Quel fastidioso bruciore in gola. Il naso chiuso. Le due linee di febbre che ci mettono k.o. Non sempre abbiamo voglia di correre subito ai ripari con le medicine, a volte per necessità a volte per principio. Per questo può essere utile conoscere le proprietà benefiche di alcuni rimedi naturali. Perché è più facile trovarli a casa e ci rassicurano grazie all’assenza di controindicazioni.

Una dieta ad hoc
Come sempre, grande importanza riveste l’alimentazione. Per ridurre le possibilità di raffreddamento, è particolarmente indicato assumere alimenti ricchi di vitamine (C ed E prima di tutto), sali minerali e betacarotene: carote, zucca, patate, pomodori, spinaci, carciofi, barbabietole rosse, broccoli, cavolfiori e peperoni sono ricchi di beta carotene; mandorle, nocciole e olio extravergine d’oliva contengono vitamina E. Infine, tutti gli agrumi e i kiwi sono preziosi per la vitamina C.
Bere molto è una buona abitudine anche d’inverno, perché aiuta a eliminare le tossine più velocemente. A questo scopo, the, tisane, latte caldo sono ideali perché, oltre a scaldare, aiutano ad assumere liquidi in modo piacevole. 

La propoli
Come molti di voi sapranno, la propoli è una sostanza di origine prettamente vegetale che ha subito un processo di rielaborazione da parte delle api, con l’aggiunta di cera, polline ed enzimi prodotti dalle api stesse. Famosa per le sue numerose proprietà terapeutiche, annovera innanzitutto l’azione batteriostatica e battericida, cui si aggiungono una funzione fungicida e proprietà antivirali e cicatrizzanti. Antiossidante e vaso protettiva, favorisce anche l’assimilazione della vitamina C e, se assunta per via interna, migliora la secrezione dei succhi gastrici. Pertanto si dimostra utile in diverse situazioni, dal mal di gola all’herpes, perché è antisettica e protegge l’organismo dallo sviluppo di batteri, virus e funghi.

L’echinacea
Particolarmente adatta per potenziare il sistema immunitario, l’echinacea si può trovare facilmente sotto forma di the in bustine o infuso. Può agire sia come rimedio sia come prevenzione, perché va ad attivare le difese immunitarie, quindi è ideale per intervenire nei momenti di indebolimento, anche con presenza di stati febbrili e influenzali.

Il miele
Oltre a essere ricco di monosaccaridi per l’80% e di saccarosio pari al 10%, il miele contiene in basse quantità proteine (come albumina, globulina), amminoacidi, sali minerali (calcio, potassio, sodio, zinco), vitamine (B, C, E e K, nota come sostanza antiemorragica). 
Le sue proprietà cambiano a seconda del tipo:
• Miele di abete
Antisettico polmonare e delle vie respiratorie, è preferibile in caso di bronchiti, tracheiti, riniti e influenza. 
Miele di acacia
Particolarmente adatto per lattanti e bambini, si usa in caso di infiammazione delle vie respiratorie o dell’apparato gastrointestinale.
• Miele d’arancio o di agrumi
Antispasmodico e sedativo, è adatto in caso di nervosismo, ansia e insonnia. Inoltre è un buon cicatrizzante che lo rende il trattamento ideale per le ulcere. 
Miele di eucalipto
Ha proprietà antispasmodiche, anticatarrali, antiasmatiche, emollienti, calmanti della tosse, antisettiche delle vie respiratorie, delle vie urinarie e dell’intestino.
Miele di biancospino
Particolarmente adatto per chi ha problemi di cuore, è consigliato nei casi di ipertensione arteriosa, palpitazioni, angina pectoris, arteriosclerosi, spasmi, convulsioni.
Miele di tiglio
Calmante e antispasmodico, è consigliato per ridurre nervosismo e insonnia.
Miele di timo
Ha proprietà antisettiche molto forti, per cui è preferibile nei casi di malattie e per disinfettare bronchi e intestino.

Il roiboos
Molto di moda ultimamente, quello che chiamano il the rosso in realtà non è un the perché non contiene teina né caffeina. Al contrario, è ricco di molte sostanze importanti per l’organismo, tra cui fosforo, ferro, vitamina C, magnesio, calcio, manganese e fluoruro. Sembra avere una forte azione antivirale, oltre ad avere effetti benefici contro il nervosismo, ideale per chi soffre di insonnia. Grazie alle sue proprietà antispasmodiche e calmanti, è adatto come trattamento delle coliche infantili. È usato anche per trattare i disturbi digestivi dello stomaco e dell’intestino. Infine, se applicato localmente, ha anche un effetto calmante sulla pelle: allevia le irritazioni cutanee, gli eczemi, riduce acne e macchie cutanee.

La camomilla
Sono i suoi fiori a essere impiegati a scopo terapeutico. La camomilla ha proprietà sedative che la rendono ideale per i problemi di insonnia, ma è efficace anche per i problemi digestivi e intestinali provocati, fra l’altro, dai virus invernali. Ha effetti anche antinfiammatori.

L'eucalipto
Famoso per la sua azione balsamica, l’eucalipto è anche un fluidificante delle secrezioni catarrali dell'apparato respiratorio e un sedativo della tosse. Per questo motivo l'olio essenziale di eucalipto è presente in molte specialità farmaceutiche registrate, perché presenta proprietà espettoranti, balsamiche, antinfiammatorie, antireumatiche, antisettiche, antibatteriche, antimicotiche, febbrifughe, ipoglicemizzanti e diuretiche.

L’erba cornacchia o erba dei cantanti
Così chiamata per le sue proprietà contro le laringiti, l’erba cornacchia ha un effetto mucolitico e antinfiammatorio, per cui è molto indicata nelle tracheobronchiti.

Il caco
In questo caso, non ci riferiamo al frutto ma alle foglie. Una tisana preparata con le foglie del caco è un buon rimedio per attivare le difese immunitarie. Bastano 4-5 foglie di cachi tritate, inclusi il picciolo e i semi, da mettere in infusione e bere a fine pasto.

 

-                     Cajeput fiale  della specchiasol da bere

 

http://www.fioriblu.it/benessere-bellezza/rimedi-naturali/per-combattere-il-freddo-in-arrivo.htm

 

 

 

 

Rimedi sicuri per mamma e figlio

 

La gravidanza è un’esperienza molto importante per una donna. Spesso i nove mesi scorrono senza troppi problemi, ma a volte capita di avere qualche piccolo disturbo che bisogna gestire con più attenzione per evitare l’uso di farmaci dannosi al nascituro. Similmente, anche in fase di allattamento è necessario curarsi imparando a evitare le sostanze che potrebbero essere nocive per il neonato. Vediamo come si può porre rimedio in modo naturale ad alcuni dei disturbi più frequenti in gravidanza e subito dopo. In generale, per cercare di fronteggiare la stanchezza, è bene prendere (per quanto possibile) del tempo per sé per camminare, fare un po’ di moto e mangiare in modo regolare. Non è sempre facile, ma porsi l’obiettivo di trovarlo è già positivo.

Tosse e raffreddore
Per evitare di raffreddarsi e prendere la tosse è necessario consumare alimenti contenenti vitamina B, C e zinco. Aglio e cipolla sono efficaci contro le infezioni, sebbene non siano alimenti che facilitano la socializzazione. Fondamentale utilizzare un umidificatore e fare inalazioni di vapore con eucalipto, lavanda, limone o tea tree.

Il bruciore di stomaco
In gravidanza è bene ridurre la quantità di cibo e aumentare il numero di pasti durante il giorno, per permettere all’organismo di digerire con più facilità. Sia prima sia dopo la nascita del bimbo è bene mangiare yogurt, evitare cibi piccanti e grassi, bere tisane di menta, finocchio, malva, anice, camomilla o liquirizia (se non avete la pressione alta). Ovviamente banditi fumo e caffè.

La nausea
Per ridurre la nausea dei primi mesi può aiutare fare uno spuntino a base di proteine prima di andare a dormire, per ridurre la quantità di zucchero presente nel sangue al mattino. Alzarsi lentamente dal letto, respirare in modo profondo e fare sempre esercizi di rilassamento. Lo zenzero è molto efficace contro la nausea, da bere sotto forma di the o tisana o da assumere come infusione della radice. Se non vi piace lo zenzero, provare con un cucchiaino di aceto di sidro sciolto in una tazza di acqua calda.

Per allattare meglio
Tutti sanno che la tradizionale tisana al finocchio, insieme ad anice e galega, stimola la produzione di latte materno, bevuta nella quantità di un litro al giorno. Utili anche le piante medicinali come la rosa canina, l'ortica, l'equiseto, l'alfa alfa, ricche di vitamine e sali minerali.
Per ridurre i dolorini al seno dovuti all’allattamento si dimostra efficace l’olio di iperico, da applicare dopo la poppata, perché lenisce e disinfiamma.

Intestino regolare
Dopo la gravidanza, spesso si dimostra necessario ripristinare la regolare attività dell’intestino. Si può ricorrere al tarassaco, al carciofo e al boldo che, alla funzione di stimolare la secrezione della bile migliorando lo stato del fegato, uniscono quella disintossicante.
Ovviamente l’esercizio fisico deve essere praticato regolarmente: camminate, nuotate quotidiane tengono l’intestino in esercizio. Bere molti liquidi lontano dai pasti aiuta, così come integrare nella dieta molta frutta, verdura e fibra. Può essere utile anche bere un cucchiaino d’olio d’oliva prima dei pasti e bere a digiuno tisane di finocchio, malva, semi di lino, acqua calda e miele.

Ripresa del ciclo
Finito l’allattamento ci si aspetta che torni il ciclo regolare. Se si ripresenta più doloroso, può essere utile prendere in gocce l’alchemilla, per regolare il flusso, da associare all’artemisia nei dieci giorni precedenti il ciclo. Se il ciclo torna quando ancora si allatta, evitare l’artemisia perché contiene il tujone che passa nel latte materno e potrebbe rivelarsi tossico per il neonato.

 

 

http://www.fioriblu.it/mamma/mamma-in-forma/rimedi-sicuri-per-mamma-e-figlio.htm

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