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Aggiornamenti sul colesterolo

Anche se vi cibate di alimenti biologici questo errore di cottura può danneggiare la salute

L’idea che alti livelli di colesterolo possano provocare danni cardiaci è basata sulla premessa che il colesterolo viene ritrovato nelle placche delle persone sofferenti per patologie coronariche. Ma questo significa automaticamente che sia il colesterolo stesso la causa e quindi vada mantenuto basso per prevenire la formazione di queste placche?

La risposta è “no”.

L’ipotesi non tiene in considerazione la conoscenza olistica di come il colesterolo agisca all’interno del corpo e del perché si formino le placche arteriose.

Il colesterolo è un componente critico dei materiali di costruzione del corpo ed è assolutamente essenziale per la salute.

Come asserisce il Dr. Robert Rowen, è assolutamente importante che il corpo lo produca sia nel fegato che nel cervello. Il colesterolo è il materiale di partenza per la sintesi di tutti gli ormoni steroidei e della vitamina D. Non ci sono dubbi sulla sua necessità.

“Pensateci un momento. I neuroni lo producono per una determinata ragione,“ dice il Dr. Rowen. “Logicamente parlando, se assumete delle statine, che avvelenano l’enzima HMG-CoA reduttasi, il cervello non può produrre il colesterolo che gli necessita, così potete aspettarvi che ci sarà un problema fra qualche anno ed infatti stiamo vedendo adesso che che le statine danneggiano il cervello.”

Allora qual è la correlazione tra colesterolo e patologie cardiache?

Se per il corpo è così necessario, cosa causa l’ostruzione delle arterie? Il dettaglio è, come spiega il Dr. Rowen, che il colesterolo trovato nelle placche arteriose non è un colesterolo qualsiasi, ma un colesterolo ossidato, danneggiato.

“Esiste una eccellente ricerca fatta sugli animali che dimostra che anche se nutriti con cibi pieni di colesterolo stanno benissimo. Ma quando viene dato loro anche una piccola quantità di colesterolo ossidato, in capo ad alcune settimane presentano problemi alle arterie.”

“Ora sappiamo il perché. Ci sono dei recettori nelle cellule endoteliali che rivestono le arterie, recettori per il colesterolo ossidato. Il problema è dovuto al fatto che questo colesterolo viene interpretato come estraneo dai macrofagi del sistema immunitario, al pari dei batteri. I macrofagi si attivano e cercano di sbarazzarsene, proprio come fanno con i batteri e questo causa uno stato infiammatorio all’interno delle pareti arteriose. Il problema reale è il colesterolo ossidato.”

Da dove arriva il colesterolo ossidato?

Il colesterolo ossidato viene introdotto nel corpo ogni volta che si mangia qualcosa cotto in olio vegetale. Al momento che l’olio viene scaldato si mischia con l’ossigeno, diventa rancido. Questo è il perché costantemente raccomando di evitare tutti gli oli vegetali per cuocere, come olio di canola, mais o soia e di sostituirli con dell’olio di cocco biologico, che rimane stabile e non si ossida alle alte temperature. (Infatti l’olio di cocco rimane solido fino a 25°, ndt).

“Sono un promotore del consumare molti più cibi non cotti e sicuramente di nessun cibo cotto in olio,” dice il Dr. Rowen.“Incoraggio fortemente i miei pazienti a mangiare molti più cibi crudi, perché il calore danneggia gli oli, il che equivale a danneggiare il colesterolo e può portare a problemi vascolari.”

Un’altra ragione per evitare gli oli vegetali per cuocere è perché la maggior parte di essi (almeno negli Stati Uniti) derivano da organismi geneticamente modificati; in più vengono processati pesantemente. In questo modo non solo si hanno problemi con I grassi polinsaturi ossidati, ma anche con tossine derivanti dal glifosato (ROUND UP, ndt) e la tossina Bt, che generalmente si ritrovano in mais e soia OGM. Il glifosato è l’ingrediente attivo del Round Up, un erbicida a largo spettro usato in grandi quantità nelle coltivazioni.

Perché le statine non promuovono una buona salute

Secondo la medicina convenzionale, esistono due tipi di colesterolo.

  1. Lipoproteine ad alta densità, o HDL: questo è il colesterolo “buono” che aiuta a tenere lontano il colesterolo dalle arterie e rimuove ogni eccesso dalla placca arteriosa, che può aiutare a prevenire i disturbi cardiaci.
  2. Lipoproteine a bassa densità, o LDL: questo è il colesterolo “cattivo” circolante nel sangue e molto incline all’ossidazione. Secondo il comune pensiero, si può raggruppare nelle arterie e formare delle placche che rendono le arterie meno flessibili, rigide (una condizione detta aterosclerosi). Se si forma una ostruzione in una di queste arterie ristrette dalla placca e si tratta di arterie principali del cuore o del cervello è possibile che si verifichino un attacco cardiaco o un ictus.

L’ American Heart Association (AHA) raccomanda di mantenere il livello di colesterolo totale sotto I 200 mg/dL, ma quello che non dicono è che il livello di colesterolo totale è ininfluente nel determinare il rischio cardiaco, almeno fino a quando rimane sotto 330. in aggiunta l’AHA ha aggiornato le proprie linee guida nel 2004, abbassando ulteriormente il livello raccomandato del colesterolo da 130 a meno di 100 fino a 70 per persone ad alto rischio. Per raggiungere questi oltraggiosi bassi livelli, tipicamente è necessario assumere farmaci anti colesterolo.

Le statine sono molto efficaci nel ridurre il colesterolo. Comunque, come detto poco prima, impediscono che il corpo produca il colesterolo che gli serve per le funzioni cellulari e cerebrali. Le statine inoltre impediscono che il corpo produca sufficienti livelli di vitamina D attraverso l’esposizione alla luce solare, in quanto i raggi UVB interagiscono con il colesterolo nella pelle e lo convertono in vitamina D. Come spiega il Dr. Rowen, mentre le statine riducono efficacemente i valori del colesterolo, non sono di certo di beneficio sulla salute e sulla longevità.

“Diamo un’occhiata a qualche studio sulle statine” continua il Dr. Rowen. “Il rischio relativo è ridotto. Questo è il problema degli studi e le statine rappresentano proprio un bell’esempio: diciamo che ci siano 100000 persone e che fra queste quattro di loro sono in procinto di avere un problema cardiaco. Diamo loro una statina ed il numero si riduce a due. Per questo i ricercatori diranno “Oh mio Dio! Abbiamo una riduzione del 50 percento del rischio di patologie cardiache.”

Ho preso un numero un po’ sproporzionato usando 100.000, ma è ancora un 50 percento del rischio relativo – ma il rischio assoluto per iniziare era trascurabile! E’ scienza stupida. E’ letteralmente folle, idiota scienza… il rischio assoluto non è cambiato molto, è il rischio relative che è cambiato.

... quello che non viene detto è che mentre pochi verranno salvati da un attacco cardiaco fra quelle migliaia di persone trattate, dall’altra parte ce ne saranno alcune che verranno intossicate o svilupperanno l’Alzheimer ed altre patologie grazie alla tossicità del farmaco.

La morbilità e la mortalità assolute rimangono invariate.

Tutto ciò che le aziende farmaceutiche stanno cercando è quale sintomo o valore di laboratorio viene soppresso. Non stanno guardando a questo nel lungo periodo. Questo è il fallimento assoluto del sistema medicale  Americano, dove tutto quello che viene fatto riguarda solamente la soppressione di un sintomo o la variazione di un valore di laboratorio come può essere quello del colesterolo, senza pensare a ciò che può succedere a queste persone tra 10 o 15 anni, problema identico a quello dei vaccini.”

Quando una statina potrebbe essere consigliabile?

Contrariamente a quanto si pensi, poche persone necessitano veramente delle statine. L’ipercolesterolemia familiare è un difetto genetico che ha come risultanza un livello di colesterolo superiore a 330 ed è in questo caso che una persona può beneficiare delle statine.

“Si, penso che tenere controllato il colesterolo totale sia di beneficio in queste persone,” dice il Dr. Rowen. “Sono poche, ma esistono. Ma prima di prescrivere una statina userei il lievito del riso rosso, perché è un prodotto che naturalmente contiene Lovastatina. Preferirei usare questo perché è un alimento completo. Ci sono molti buoni studi che dimostrano che il lievito di riso rosso integrale non solo protegge dal colesterolo alto, ma che gli animali hanno una maggiore longevità con questo.Essendo un alimento completo ci può essere un grande vantaggio nell’utilizzo.

In ogni caso, sia che si utilizzi il lievito di riso rosso o che si assuma una statina, occorre sempre assumere il Coenzima Q10 o ubiquinolo, perché lo stesso enzima che produce il colesterolo è attivo anche nella genesi del Coenzima Q10.

... se il colesterolo totale è superiore a 300-330 considererei l’impiego del lievito di riso rosso o di una statina. È l’unico caso in cui lo prenderei in considerazione. Al di fuori di questo cercherei altri modi per ridurre il potenziale impatto di un metabolismo del colesterolo tossico… per prima cosa, con i miei pazienti, cerco di far capire loro l’importanza di uno stile di vita sano, in modo che quello che fanno nella loro vita non abbia effetti tossici sul loro apparentemente elevato livello di colesterolo. Ho detto “apparentemente elevato” perché non penso che Dio commetta errori.

Se qualcuno viene da me con un colesterolo a 240, io penso che il suo corpo abbia quel livello per una ragione. Probabilmente sta reclamando per avere più vitamina D. Sta chiedendo al fegato di produrre più colesterolo da convertire in vitamina D, oppure il corpo necessita di più testosterone o altri ormoni steroidei, così richiede più materiale da convertire.

Non so quanto voglia interrompere questi processi con dei “martelli” come le statine. Preferirei che il corpo non ossidasse il colesterolo, eliminando i cibi processati e raffinati. Il mio mantra è “niente cibi fast, fritti, processati o raffinati”. Questo è al primo posto della lista. Mantenere un’alimentazione composta da un 70-80 percento di cibi grezzi, integrali e vivi e qualsiasi altra cosa per la restante percentuale – non importa se volete mangiare carne, pollo, pesce e uova… solo non friggete. Mangiate la carne che desiderate all’interno di questo 20-30 percento. Per il resto cercate di mangiare biologico, non OGM, non processato e integrale, in modo da non distruggere gli acidi grassi.

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Personalmente credo di aver trovato la causa alla base delle malattie cardiache o la principale causa in questo paese. È il fatto che stiamo mangiando questi acidi grassi insaturi e li stiamo ossidando ed ingerendo già rancidi. Penso che questa sia una delle cause primarie.”

Marcatori per le malattie cardiache

Il Dr. Rowen non si limita a considerare il livello di colesterolo totale, ma osserva il rapporto tra quello che viene detto colesterolo buono e quello cattivo - HDL e LDL – come pure i trigliceridi. Questi sono i più importanti markers per le malattie cardiache. Si possono vedere persone con un colesterolo totale superiore a 250 ma che hanno un basso indice di rischio per il fatto di avere un corretto livello di HDL. Al contrario, persone che hanno un colesterolo totale inferiore a 200 possono essere ad alto rischio per patologie cardiache perché:

  • Rapporto HDL/Colesterolo: dividere il livello di HDL per il colesterolo totale. Questa percentuale deve essere inferiore al 24 percento.
  • Rapporto trigliceridi/HDL: dividere I trigliceridi per le HDL. Questa percentuale deve essere inferiore a 2.

Per esperienza, un livello di trigliceridi alto ed elevato colesterolo in generale sono tipicamente il risultato di un eccessivo consumo di cereali e zuccheri. Una dieta ad alto contenuto in fruttosio e cereali  contribuisce alla insulino-resistenza, che induce il fegato a produrre più colesterolo e più particelle infiammatorie LDL, incrementando i trigliceridi ed aumentando il rischio di sindromi metaboliche.

Altri marcatori che il Dr. Rowen consiglia di tenere in considerazione sono:

  • Ferritina, perché il ferro partecipa alla ossidazione del colesterolo
  • Omocisteina, che può segnalare potenziali deficit delle vitamine B essenziali
  • Lipoproteina A (LPA), perché influisce sulla coagulazione del sangue
  • 25-idrossi vitamina D
  • Viscosità del sangue.

Viscosità sanguigna e malattie cardiache

La viscosità del sangue è inerente alla fluidità sanguigna. Più il sangue è denso, maggiore è la pressione necessaria a farlo scorrere nel sistema circolatorio, il che equivale all’aumento della pressione sanguigna.

“Pressione e fluidità causano assottigliamenti della parete endoteliale, dove i vasi sanguigni si biforcano, dove le arterie si dividono in due rami,” spiega il Dr. Rowen.

Un test della viscosità del sangue è in grado di fornire informazioni sulla fluidità del sangue. Non è un test usato comunemente, ma alcuni laboratori lo effettuano. Se la viscosità sanguigna è alta viene raccomandato di donare il sangue, perché così si riduce, insieme al livello della ferritina (ferro). Alcuni supplementi nutrizionali possono essere di aiuto, come la vitamina E.

“Possono essere usati dei supplementi di tocoferolo di alta qualità,” dice il Dr. Rowen. “Raccomando le miscele di tocoferoli alfa e gamma e non delta… come pure i tocotrienoli, che sono una forma più attiva.”

Noci e semi sono grandi fonti di vitamina E e di acidi grassi essenziali, combinati con antiossidanti naturali che proteggono i loro oli dall’ossidazione. Personalmente consumo 4 once (1 oncia = 28.35 g circa) al giorno di mandorle biologiche.

Un’altra strategia che può aiutare a ridurre la viscosità del sangue è praticare l’earthinggrounding, cioè camminare a piedi nudi sulla terra. La teoria dice che quando si cammina a piedi nudi sul terreno, questo permette il trasferimento di elettroni liberi dalla terra al corpo, attraverso i piedi. Questo agisce sull’infiammazione nel corpo migliorando il potenziale zeta – la capacità pulsatoria delle cellule rosse del sangue – che aiuta a ridurre la viscosità del sangue.

Se si assumono statine è assolutamente necessario integrare il Coenzima Q10 (CoQ10)

Un Americano su quattro sopra i 45 anni assume statine. Sfortunatamente, pochi sono a conoscenza della necessità di integrare il Coenzima Q10, o la sua forma ridotta, l’ubichinolo, per contrastare alcuni dei più devastanti effetti del farmaco. Il Dr. Rowen raccomanda di assumere l’integratore anche in caso si utilizzi il lievito di riso rosso.

La ragione del perché la supplementazione con Coenzima Q10 è così importante è data dal fatto che le statine bloccano la produzione di CoQ10, che perciò diventa insufficiente. Questa molecola è di vitale importanza per la produzione cellulare di energia – senza la quale le cellule semplicemente non possono funzionare. Quando il corpo diventa sempre più carente di CoQ10, si può soffrire di faticadebolezzadolorabilità muscolare ed anche malfunzionamenti cardiaci. Il Coenzima Q10 è anche molto importante nel neutralizzare i radicali liberi.

Come regola generale, se si assumono statine, sono necessari 100-200 mg al giorno di ubichinolo. Se sono già presenti dei sintomi imputabili ai danni prodotti dalle statine, come il dolore muscolare, diventa necessario aumentare il dosaggio a 200-500 mg al giorno. Non si conoscono effetti collaterali dovuti a questa sostanza.

Consigli per ottimizzare il colesterolo senza farmaci

Il corpo NECESSITA del colesterolo – è importante nella produzione delle membrane cellulari, degli ormoni, della vitamina D e della bile che aiuta a digerire i grassi. Il colesterolo inoltre aiuta l’encefalo a formare le memorie ed è vitale per funzioni neurologiche.

“Per cortesia, non vivete con la paura del vostro livello di colesterolo,” dice il Dr. Rowen. “Fino a quando non raggiunge o supera 300, non credo sia indicativo di rischio cardiaco”.

L’intento delle regole guida sotto riportate non è di abbassare il più possibile il colesterolo, ma piuttosto di ottimizzare i livelli in modo che lavorino in modo bilanciato nel corpo. Il 75 percento del colesterolo viene prodotto dal fegato, che è influenzato dal livello di insulina.Quindi ottimizzando il livello di insulina automaticamente si ottimizzerà il colesterolo. Ecco perché la raccomandazione principale per regolare in modo sicuro il colesterolo ha a che fare con la modificazione della dieta e dello stile di vita come segue:

  • Ridurre, con l’intento di eliminarli, cereali e zuccheri. È particolarmente importante eliminare zuccheri dannosi come il fruttosio.
  • Assicurarsi di assumere una corretta quantità di grassi omega 3 di provenienza animale, come quelli contenuti nell’olio di krill. Nuove ricerche suggeriscono che 500 mg di olio di krill al giorno possono ridurre il colesterolo totale ed i trigliceridi ed innalzare il colesterolo HDL.
  • Sostituire gli oli vegetali ed i grassi trans con grassi salubri, come l’olio di oliva e l’olio di cocco, ricordando che l’olio di oliva è meglio usarlo solo a freddo, preferendo l’olio di cocco per cuocere.
  • Includere cibi fermentati nella dieta quotidiana. Ciò non solo permetterà di ottimizzare la flora intestinale, migliorando l’immunità, ma porterà batteri benefici nella bocca. Una salute orale povera è un altro indicatore dell’aumento del rischio cardiaco.
  • Ottimizzare il livello di vitamina D, idealmente tramite esposizione corretta alla luce del sole in quanto questo permette al corpo di produrre anche vitamina D solfato – un altro fattore cruciale nella prevenzione della formazione delle placche arteriose.
  • Fare esercizio fisico regolarmente, con esercizi intervallati ad alta intensità. Ciò permetterà di ottimizzare la produzione di ormone della crescita (HGH).
  • Evitare di bere alcool e fumare eccessivamente.
  • Avere un sonno di alta qualità e ristoratore.

Considerazioni finali

“La cosa più semplice che si può fare, ed anche la più efficace, è di migliorare la dieta, per iniziare,” dice il Dr. Rowen. “mangiare più cibi non raffinati, non cotti, cibi biologici vivi, cresciuti nella vostra zona e di stagione – antica saggezza cinese…

Fate esercizio. L’esercizio può essere vincente, parecchio. Ci sono persone che hanno seguito un’alimentazione tossica per anni, comprendente molti cibi cotti. Quando fanno esercizio, possono rimediare molto ai danni che si fanno. Questi sono accorgimenti che non costano assolutamente niente. Mangiate cibi fermentati per mantenere la bocca pulita. I cosiddetti antiossidanti, particolarmente la vitamina E naturale, sono ottimi. Specialmente se li ottenete attraverso il cibo, che non vi costa nulla di più.

Vi assicuro che nella maggioranza dei casi, iniziando a seguire questi consigli, vedrete il colesterolo calare. Il mio è 175. I miei trigliceridi sono inferiori a 100. Uso i trigliceridi come marker, perchè più il valore è alto più è indice del fatto che si stanno consumando troppi carboidrati raffinati. Più carboidrati raffinati mangiate, più aumenta il livello di insulina. Più insulina avete, più aumenta la pancia… l’insulina converte tutti questi carboidrati in grassi, il che genera infiammazione (che può essere la stessa infiammazione che si presenta in bocca).

Queste sono le cose che potete fare e che non vi costano un centesimo, potendo cambiare in meglio la salute in modo consistente.”

http://www.livelloalfa.com/colesterolo_aggiornamento.htm

 

Copyright livelloalfa.com

2012

 

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Pericolosita' dei trattamenti canalari

Avete una patologia cronica degenerativa? Vi è stato detto che dipende tutto dalla vostra testa?

Orbene, potrebbe non essere troppo distante dalla realtà… la causa della vostra malattia potrebbe essere nella vostra bocca.

C’è una comune pratica odontoiatrica che praticamente ogni dentista vi dirà essere sicura, al di là del fatto che gli scienziati hanno avvisato dei pericoli indotti da questa procedura da più di 100 anni.

Ogni giorno, solo negli USA, 41000 di queste procedure odontoiatriche vengono eseguite su pazienti che credono siano perfettamente sicure e che risolveranno permanentemente i loro problemi.

Di cosa stiamo parlando?

Del trattamento can alare. (la nota devitalizzazione, N.d.T.)

Più di 25 milioni di trattamenti ca nalari vengono eseguiti ogni anno solo negli USA.

I denti trattati in questo modo sono essenzialmente dei denti morti che possono diventare degli incubatori silenti per batteri anaerobi altamente tossici e che possono, in determinate condizioni, penetrare nel flusso sanguigno e causare un certo numero di serie condizioni patologiche, alcune delle quali possono impiegare decenni prima di apparire.

La maggior parte di questi denti tossici appaiono in buona condizione per molti anni, il che rende il loro ruolo nelle patologie sistemiche molto difficile da rintracciare.

Tristemente, la maggior parte dei dentisti non sono al corrente dei potenziali rischi ai quali stanno esponendo I loro pazienti, rischi che persistono per il resto della vita di questi pazienti. L’American Dental Association (ADA) afferma che il trattamento ca nalare è provatamente sicuro ma non hanno mai pubblicato alcun dato o ricerca a conferma di questa affermazione.

Fortunatamente ho avuto due mentori che mi hanno edotto riguardo questa problematica circa 20 anni fa, il Dr. Tom Stone ed il Dr. Douglas Cook. Se non fosse stato per le ricerche pionieristiche di un brillante dentista, più di un secolo fa, che mise in collegamento i trattamenti canalari con le malattie, questa causa nascosta delle patologie sarrebbe ancora sconosciuta al giorno d’oggi. Questa persona geniale era Weston Price, considerato il più grande dentista di tutti i tempi.

Weston A. Price: Il miglior dentista del mondo

Molti dentisti renderebbero un enorme servizio alla salute pubblica se solo familiarizzassero con il lavoro del Dr. Weston Price. Sfortunatamente il suo lavoro continua ad essere non considerato ed addirittura soppresso dai professionisti della sanità e dai dentisti.

Il Dr. Price era un dentista e ricercatore che viaggiò per il mondo per studiare i denti, le ossa e l’alimentazione della popolazioni native che vivevano senza i “benefici” del cibo moderno. Intorno al 1900, Price stava trattando delle persistenti infezioni canalari e sospettò che il dente che aveva subito il trattamento rimanesse infetto nonostante le procedure applicate. Un giorno consigliò ad una donna, costretta alla carrozzella da sei anni, di farsi estrarre il dente che era stato devitalizzato, anche se appariva in buono stato.

Lei accettò ed il dente estratto venne impiantato sotto la pelle di un coniglio. Il coniglio sviluppò la stessa forma artritica della donna e morì di infezione dieci giorni più tardi. Ma la donna, ora liberata dal dente tossico, si ristabilì completamente e poté riprendere a camminare, senza nemmeno l’assistenza di una stampella.

Price scoprì che è meccanicamente impossibile sterilizzare un dente canalizzato.

Egli poi riuscì a dimostrare che molte patologie cronico degenerative originano dai trattamenti canalari, le più frequenti essendo patologie cardiache e circolatorie. Trovò 16 agenti batterici che causano queste patologie. Ma si evidenziarono anche forti correlazioni tra i denti trattati e le patologie articolari, cerebrali e del sistema nervoso. Il Dr. Price scrisse due libri nel 1922 descrivendo le sue ricerche sulla correlazione esistente tra patologie dentali e malattie croniche. Sfortunatamente il suo lavoro venne deliberatamente ignorato per 70 anni fino a quando un endodontista di nome George Meinig riconobbe l’importanza del lavoro di Price e volle divulgare la verità.

Il Dr. Meinig continua il lavoro del Dr. Price

Il Dr. Meinig, nativo di Chicago, fu capitano della U.S. Army durante la seconda guerra mondiale, prima di trasferirsi ad Hollywood  per fare il dentista delle star. Divenne uno dei fondatori della American Association of Endodontists (specialisti del trattamento canalare).

Nel 1990 passò 18 mesi immerso nel lavoro di Price. Nel giugno del 1993 il Dr. Meinig pubblicò il libro Root Canal Cover-Up, che continua ad essere anche oggi il riferimento più comprensibile su questo argomento. Potete ordinarne una copia alla Price-Pottenger Foundation.

Quello che i dentisti non conoscono circa l’anatomia dei denti

I denti sono fatti della materia più dura presente nel corpo.

Al centro di ogni dente si trova la camera pulpare, una delicate struttura vivente che ospita vasi e nervi. Intorno alla camera pulpare vi è la dentina, composta da cellule viventi che producono una dura sostanza minerale. Lo strato più esterno e resistente dei denti è lo smalto, che racchiude la dentina.

Le radici di ogni dente alloggiano nelle ossa mascellari o mandibolari e sono tenute in sede dal legamento periodontale. Nella scuole odontoiatriche viene detto ai dentisti che ogni dente possiede da uno a quattro maggiori canali. Comunque esistono dei canali accessori che non vengono mai menzionati. Letteralmente chilometri di questi canali!

Proprio come il corpo possiede grossi vasi sanguigni che si diramano fino a formare finissimi capillari, ogni dente ha una grossa quantità di tubuli microscopici che se distesi raggiungono la lunghezza di tre miglia. Weston Price identificò fino a  75 canali accessori separati in un singolo dente incisivo centrale. Per una più dettagliata spiegazione, consultate l’articolo del Dr. Hal Huggins sul sito web della Weston A. Price Foundation.

Organismi microscopici si muovono regolarmente dentro ed attorno a questi tubuli.

Quando un dentista attua un trattamento canalare, rimuove le formazioni all’interno della camera pulpare e dei canali e poi riempie le cavità con una sostanza detta guttaperca (ma esistono anche degli appositi cementi canalari, N.d.T.). In questo modo il dente non è più alimentato dal flusso sanguigno, nessun fluido può più circolare nel dente. Ma il labirinto dei tubuli rimane. Ed i batteri, esclusi dal flusso alimentare, rimangono nascosti in questi tunnels, ben protetti da antibiotici come pure dalle difese immunitarie dell’organismo.

La causa di molte malattie

Sotto l’azione della mancanza di ossigeno e di nutrienti, questi batteri normalmente amici mutano in una varietà anaerobia più resistente e virulenta che produce una quantità di potenti tossine.

Nessuna metodica di sterilizzazione è in grado di raggiungere questi tubuli e praticamente ogni singolo dente trattato con la canalizzazione è risultato colonizzato da questi batteri, particolarmente nella zona dell’apice e del legamento periodontale. Spesse volte l’infezione si estende all’interno dell’osso, creando delle cavità, aree di tessuto necrotico nell’osso stesso.

Le cavità sono zone di osso malato, spesso accompagnate da tasche di tessuto infetto e gangrene. A volte si formano dopo un’estrazione (come quella di un dente del giudizio) ma possono anche seguire ad un trattamento canalare. Secondo la Weston Price Foundation su 5000 interventi di pulizia di queste cavità, solo due sono state trovate non infette.

E tutto questo accade con pochi o nulli sintomi accompagnatori. Si può avere un dente devitalizzato con un ascesso e non saperlo. L’infezione focale nell’immediata area attorno al dente devitalizzato è già un qualcosa di nocivo ma il danno non si ferma qui.

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I trattamenti canalari possono generare patologie cardiache, renali, ossee e cerebrali

Fintanto che il sistema immunitario rimane forte ogni batterio che deriva dal dente infetto viene catturato e distrutto. Ma quando il sistema immunitario è defedato da qualcosa come un incidente, una malattia o altri traumi, può divenire incapace di tenere sotto controllo questa infezione.

Questi batteri possono migrare nei tessuti circostanti e raggiungere il circolo sanguigno, dove vengono trasportati in nuovi siti in cui possono accamparsi. Queste nuove locazioni possono essere qualunque organo, ghiandola o tessuto.

Il Dr. Price fu in grado di trasferire malattie sviluppatesi in un essere umano ai conigli, impiantando frammenti del dente trattato, come già detto sopra. Scoprì che frammenti di un dente canalizzato derivanti da una persona che aveva avuto un attacco cardiaco quando impiantati in un coniglio avrebbero causato la stessa patologia al coniglio entro poche settimane.

Scoprì che questo avveniva nel 100 per cento delle volte per quanto riguarda gli attacchi cardiaci! Altre patologie avevano un’incidenza maggiore dell’80 percento. Praticamente ogni patologia cronico degenerativa è stata collegata ai denti trattati, incluse:

  • Patologie cardiache
  • Patologie renali
  • Artriti, patologie articolari e reumatiche
  • Patologie neurologiche (comprese sclerosi multipla e sclerosi laterale)
  • Patologie autoimmuni (Lupus ed altro)

Ci può anche essere una correlazione con il cancro. Il Dr. Robert Jones, ricercatore sulla relazione tra canali trattati e cancro al seno, ha scoperto un grosso legame tra i denti trattati ed il cancro del seno. Egli afferma di aver estratto questi dati da uno studio durato 5 anni riguardante 300 casi di cancro al seno:

  • Il 93 percento delle donne con cancro al seno ha avuto un trattamento canalare
  • Il 7 percento aveva altre patologie orali
  • I Tumori, nella maggioranza dei casi, si presentano nello stesso lato del corpo dove risiede il dente (o i denti) trattato o la patologia orale

Il Dr. Jones afferma che le tossine dei batteri provenienti dal dente infetto o dall’osso sono capaci di inibire che sopprimono la crecita tumorale. Un medico tedesco riporta dati simili. Il Dr. Josef Issels dice che in 40 anni di trattamento dei pazienti terminali per cancro ha notato che il 97 percento dei pazienti aveva avuto trattamenti canalari. Se questo corrispondesse a verità, la cura per il cancro sarebbe semplice come estrarre il dente (o i denti) incriminato e ristabilire il sistema immunitario.

Il buono diventa cattivo

Come possono questi batteri orali essere mutanti essere connessi alle malattie cardiache o all’artrite? Sia l’ADA che l’AEE americane affermano che si un “mito” il fatto che dei batteri trovati attorno ai denti trattati possano causare malattia. Ma basano la loro asserzione al fatto che i batteri in questi denti malati sono UGUALI ai batteri normali presenti nella bocca, cosa chiaramente non vera in questo caso.

Oggigiorno, i batteri possono venire identificati tramite l’analisi del DNA, che siano morti o vivi.

Nel seguito del lavoro del Dr. Price, la Toxic Element Research Foundation (TERF) ha usato l’analisi del DNA per esaminare i denti devitalizzati, riscontrando una contaminazione batterica nel 100 percento dei campioni analizzati.Hanno identificato 42 specie differenti di batteri anaerobi in 43 campioni. Nelle cavità sono stati identificati 67 differenti batteri tra gli 85 campioni esaminati, ognuno dei quali ospitava da 19 a 53 tipi di batteri ognuno. I batteri trovati includono questi tipi:

  • Capnocytophaga ochracea
  • Fusobacterium nucleatum
  • Gemella morbillorum
  • Leptotrichia buccalis
  • Porphyromonas gingivalis

Si tratta di ordinari e benigni batteri buccali? Assolutamente no. Quattro di questi possono danneggiare il cuore, tre possono attaccare i nervi, due possono lesionare i reni ed il cervello, uno può infettare le cavità sinusali… in sostanza sono tutto fuorché amichevoli!

Approssimativamente il 400 percento in più di batteri venne trovato nel sangue attorno al dente trattato rispetto al contenuto canalare, suggerendo che il dente agisca da incubatrice ed il legamento da fornitore di nutrienti. Anche nell’osso circostante i denti devitalizzati fu riscontrata un’alta conta batterica… la cosa non è sorprendente perché è noto come l’osso sia un fornitore virtuale di nutrienti per i batteri.

Lasciare una parte morta del corpo NEL corpo è una buona idea?

Nessun’altra procedura medica prevede che una parte morta del corpo rimanga nel corpo. Quando l’appendice muore, viene rimossa. Se per congelamento o gangrena un dito o un piede muoiono vengono amputati. Se un feto muore in utero, tipicamente il corpo inizia a soffrirne e cerca di espellerlo.

Il sistema immunitario non si preoccupa per le sostanze morte e la sola presenza di tessuti morti può fare in modo che il sistema lanci un attacco, il che è un’altra ragione per evitare i trattamenti canalari che danno luogo ad un dente morto.

L’infezione insieme alla reazione di rigetto autoimmune causano l’accumulo di batteri intorno al tessuto morto. Nel caso di un dente trattato, i batteri hanno l’opportunità di entrare nel circolo sanguigno ad ogni morso.

Perché i dentisti si aggrappano alla credenza che i trattamenti canalari siano sicuri

L’ADA rigetta la prova del Dr. Price's sostenendo che i trattamenti canalari sono sicuri, ma non offrono pubblicazioni o ricerche per sostanziare questa affermazione. L’American Heart Association raccomanda l’uso degli antibiotici prima di molte pratiche routinarie per prevenire l’endocardite infettiva nelle persone con malattie cardiache che le predispongono a questo tipo di infezione.

Quindi, da un lato l’ADA riconosce che I batteri orali possano farsi strada dalla bocca al cuore e diventare causa di infezione mortale.

Nel contempo, l’industria nega con veemenza la possibilità che questi stessi batteri, ceppi tossici CONOSCIUTI come patogenici per gli esseri umani, possano nascondersi nei denti devitalizzati pronti ad essere rilasciati nel torrente sanguigno ogni volta che si mastica e capaci di danneggiare la salute in svariati modi.

Può esistere un’altra ragione perché così tanti dentisti, come pure l’ADA e la AEE, rifiutano di ammettere che i trattamenti canalari sono pericolosi? Certo, come dato di fatto esiste. I trattamenti canalari sono la procedura più redditizia in odontoiatria.

Cosa bisogna sapere per evitare un trattamento canalare

Consiglio vivamente di non farsi mai devitalizzare un dente. Rischiare la salute per salvare un dente semplicemente non ha senso. Sfortunatamente ci sono molte persone che hanno almeno un dente devitalizzato. In questo caso sarebbe meglio prendere seriamente in considerazione di rimuoverlo, anche se non dà fastidio. Ricordate che in caso di compromissione del sistema immunitario il rischio di sviluppare un serio problema di salute aumenta – e le aggressioni al sistema immunitario sono fin troppo frequenti al giorno d’oggi.

Se avete dovuto rimuovere un dente, ci sono alcune opzioni disponibili.

1.    Protesi parziale: è una protesi rimovibile, a volte detta semplicemente “parziale”. È la soluzione più semplice ed economica.

2.    Ponte: un dispositivo fisso più simile ad un dente vero, ma è più complicato e costoso da costruire.

3.    Impianto: è un dente artificiale permanente, generalmente realizzato in titanio, impiantato nell’osso. Ci sono alcuni problemi dovuti alle reazioni ai metalli usati. Lo zirconio è un materiale nuovo che promette di generare meno complicanze.

Ma estrarre un dente e rimpiazzarlo con qualche cosa di artificiale non è sufficiente.

Ai dentisti viene insegnato a rimuovere il dente lasciando il legamento periodontale. Ma come ora si sa il legamento può servire da fertile terreno di crescita per batteri mortali. La maggior parte degli esperti che ha studiato il problema consiglia di rimuovere il legamento, insieme ad un millimetro della cavità ossea, in modo da ridurre drasticamente il rischio di sviluppare un’infezione dai tessuti infetti lasciati in sede.

Consiglio vivamente di consultare un dentista biologico perché è l’unico in grado di operare queste estrazioni in modo corretto e sicuro, oltre ad essere preparato ed equipaggiato per rimuovere le otturazioni contenenti mercurio, se necessario. Il loro approccio alla cura dentale è molto più olistico e tiene in considerazione l’impatto su tutto il corpo, non solo sulla bocca.

http://www.livelloalfa.com/trattamenti_canalari.htm

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Chlorella, l'alga meravigliosa

Il website Green Med Info ha esaminato una serie di studi realizzati nell’arco di circa 10 anni comprovanti l’evidenza che la Chorella può essere d’aiuto nel prevenire o migliorare oltre 40 patologie.

Questa lista di patologie include:

  • Ipertensione
  • Anemia
  • Diabete
  • Stress acuto
  • Fibromialgia
  • Cancro del fegato

Secondo uno degli studi:

“La Chlorella vulgaris (CV) è stata riconosciuta possedere proprietà antiossidanti ed anticancro... Il nostro studio dimostra che CV possiede un definito effetto chemopreventivo inducendo apoptosi (morte cellulare autoindotta, NdT) ... in epatocarcinomi [cancro del fegato] indotti nei ratti”.

La Chlorella, un’alga monocellulare, è una delle più studiate alghe al mondo. E’ spesso definita come il cibo perfetto, in quanto ricerche condotte negli anni hanno permesso di identificare un sorprendente numero di benefici sulla salute. Mentre è ben nota per la sua abilità nel disintossicare il corpo legando le tossine e permettendo all’organismo di espellerle, questa non è certamente l’unica azione valida.

Un’impressionante lista di benefici per la salute

Come potete vedere, la Chorella sembra soddisfare la descrizione di nutriente miracoloso, che assolve molto più che a una sola funzione.

Ecco una lista di alcuni dei benefici effetti sulla salute associati a questa alga verde:

  • Ripara i tessuti nervosi
  • Aumenta il livello energetico
  • Stimola il sistema immunitario
  • Normalizza i livelli di zuccheri nel sangue
  • Migliora la digestione
  • Normalizza la pressione sanguigna
  • Promuove un corretto livello di pH nell’intestino, permettendo ai batteri utili di proliferare
  • Rimuove i potenziali metalli tossici dal corpo
  • Esalta la concentrazione e la focalizzazione
  • Elimina l’alitosi

La Chlorella può essere benefica ai vegetariani ed ai vegani che cercano una fonte non animale di proteine e vitamine del gruppo B. Essendo composta di proteine per circa il 60% e poiché contiene tutti gli aminoacidi essenziali dei quali il corpo necessita, è considerata una “proteina completa”.

La Chlorella è anche ricca in:

  • GABA (acido gamma amino butirrico, NdT)
  • Folati (come l'acido folico, NdT)
  • Vitamina B12
  • Ferro

Sei patologie che la Chlorella può prevenire o trattare

> Insulino resistenza - Quest’anno, i ricercatori hanno scoperto che la Chlorella ha la capacità di migliorare la sensibilità fruttosio-indotta dell’insulina.  Come discusso in numerose occasioni, l’eccessivo consumo di fruttosio è la causa numero uno dell’insulino resistenza e del diabete di tipo 2. In questo studio sugli animali, dopo essere stati nutriti con mangimi ricchi in fruttosio per 4 settimane, ai ratti venne somministrata la Chlorella tre volte al giorno per 5 giorni, il che ha riportato alla normalità i valori di glucosio-insulina.

Gli autori hanno concluso che “La somministrazione orale di Chlorella permette di migliorare la sensibilità all’insulina e può rappresentare un valido aiuto nella terapia dei pazienti con insulino resistenza.”

> Disintossicazione - E’ particolarmente di aiuto quando usata insieme alla sauna ad infrarossi ed assunta due ore prima della sauna. In questa maniera la Chlorella è presente nell’intestino, capace di legare le tossine che vengono rilasciate durante la sauna. Si legherà irreversibilmente alle tossine e sarà eliminata in tutta sicurezza attraverso le feci.

> Diabete – Recenti studi evidenziano la capicità della Chlorella di migliorare la sensibilità all’insulina. L’alga è capace di migliorare la sensibilità all’insulina e la captazione del glucosio nel fegato di topi con diabete di tipo 1. Gli autori suggeriscono che l’effetto ipoglicemizzante della Chlorella sia dovuto alla migliorata captazione del glucosio nel fegato e nei muscoli. Un altro meccanismo può essere messo in relazione con l’abbassamento degli acidi grassi non esterificati (NEFA), poiché la sensibilità all’insulina è solitamente ostacolata dal tasso elevato di questi acidi grassi presente nel diabete di tipo 1.

> Ipertensione – I risultati di uno studio in doppio cieco pubblicato due anni fa suggerisce che la Chlorella può significativamente ridurre la pressione alta ed i casi di ipertensione borderline. Gli autori propongono la Chlorella come un benefico supplemento alla dieta per prevenire l’ipertensione arteriosa, senza effetti collaterali.

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> Anemia, proteinuria ed edema in gravidanza - L’ipertensione e l’anemia in gravidanza sono due condizioni comuni e potenzialmente pericolose. Una delle cause primarie di queste condizioni è lo stato nutrizionale delle donne. Uno studio pubblicato l’anno scorso evidenzia che la Chlorella può migliorare entrambe queste condizioni nelle donne gravide, probabilmente grazie al suo alto contenuto in folati, vitamina B12 e ferro.

I soggetti assunsero sei grammi di Chlorella al giorno, iniziando tra la 12° e la 18° settimana, fino al parto. Il gruppo che assumeva l’alga chlorella riportò significativi bassi livelli di anemia rispetto al gruppo di controllo. Inoltre si verificarono minori episodi di proteinuria ed edema, due sintomi associati all’ipertensione in gravidanza. Ancora gli autori conclusero che: “Il supplemento di Chlorella può essere utile come fonte naturale di folati, vitamina B12 e ferro per le donne in gravidanza.”

> Fibromialgia – Sebbene i risultati individuali emersi dallo studio furono vari, vale la pena di considerare l’impiego della Chlorella in persone sofferenti per fibromialgia. Lo studio pubblicato nel 2000 verificò l’efficacia di due prodotti commerciali a base di Chlorella in persone con diagnosi di fibromialgia ed il risultato mostrò un 22% di riduzione nell’intensità del dolore. Comunque, mentre sette persone riportarono un miglioramento nei sintomi, sei persone non riportarono alcun effetto, mentre cinque pazienti affermarono di aver avuto un peggioramento. Questo è da tenere presente se si decide di provare l’alga: alcuni ne avranno beneficio, altri no.

> Cancro del fegato – Uno studio pubblicato nel 2009 permise di scoprire che la Chlorella stimola l’apoptosi (morte cellulare), il che suggerisce che può essere utile nella prevenzione del cancro al fegato. Gli autori conclusero: “Il nostro studio dimostra che la Chlorella ha un effetto chemopreventivo inducendo apoptosi deprimendo l’espressione di Bcl-2 (un gene anti apoptosi, NdT) ed aumentando l’espressione di caspasi 8 (le caspasi rivestono un ruolo importante nella trasmissione del segnale apoptotico, NdT) nell’epatocarcinogenesi indotta nei ratti.”

Per notizie sulle ultime ricerche e scoperte, consultate la pagina del sito Green Med Info, che elenca più di  40 situazioni patologiche nelle quali la Chlorella può essere di aiuto.

Chlorella – un potente agente disintossicante

I metalli pesanti tossici, come pure la tossicità da sostanze chimiche, sono divenuti alcuni dei più pressanti attacchi alla salute dei nostri giorni e qui è dove la clorella può essere estremamente utile. La sua abilità nel legare le tossine da metalli pesanti, permettendo che siano eliminate in tutta sicurezza dal corpo, è stata riconosciuta. La sua capacità è cruciale nell’eliminazione sistemica del mercurio, perché la maggior parte del mercurio viene eliminata con le feci. Una volta che il carico di mercurio si è abbassato nell’intestino, questo metallo inizierà a migrare dagli altri tessuti verso l’intestino dove la clorella lo potrà rimuovere.

Si può anche aggiungere il Cilantro (Coriandrum sativum o coriandolo, NdT), che agisce in sinergia con la Chlorella nel processo di disintossicazione. Questa combinazione è particolarmente utile quando si consuma il pesce, che normalmente è ormai contaminato da metalli pesanti e sostanze chimiche. Si può assumere durante il pasto, in modo che l’alga possa legare direttamente le tossine mentre sono nell’intestino, prima che vengano assorbite dal corpo.

Per un’ottima disintossicazione da metalli pesanti, bisogna assumere almeno 4 grammi di Chlorella al giorno.

Effetti collaterali. Quando il corpo inizia a disintossicarsi si possono avere inizialmente una leggera nausea e/o una leggera diarrea e malessere (è la reazione di Herxheimer, o crisi si eliminazione, con la quale si assiste ad un iniziale peggioramento dei sintomi, seguito poi dalla guarigione, tipica di molte pratiche di disintossicazione. NdT). Se questi sintomi sono troppo pesanti, sarà il caso di diminuire la dose iniziale per poi aumentarla gradatamente. Non appena il corpo sarà ripulito dalle tossine, anche questi effetti collaterali scompariranno. Le saune all’infrarosso sono un altro fenomenale metodo disintossicante. Una sauna di una ventina di minuti tutti i giorni è molto salutare.

Il dettaglio fondamentale dell’efficacia della Chlorella

La chiave della funzione disintossicante della Chlorella risiede all’interno delle sue cellule, protette da membrane fibrose (cell walls) non digeribili dagli esseri umani. Ecco perché molti prodotti a base di Chlorella specificano che le membrane cellulari sono state rotte, per descrivere il fatto che in questo modo l’alga è resa digeribile.

Se un prodotto non riporta specificato che le membrane cellulari delle alghe utilizzate sono rotte, assumere quel prodotto equivale a buttare i soldi nella toilette, poiché la Chlorella passerà semplicemente inalterata attraverso l’intestino, senza produrre alcun effetto benefico.

Anche se non siete dei fautori della integrazione alimentare, perché pensate che quello che vi serve si trovi già nei cibi che consumate, considerate il fatto che la Chlorella può considerarsi essa stessa un ottimo cibo, ma deve essere per forza di cose lavorata in maniera appropriata e diventare quindi un integratore affinché esplichi le sue meravigliose proprietà benefiche sulla salute e possa quindi costituire un’ottima aggiunta ad una dieta sana.

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I BENEFICI DELLE BACCHE DI GOJI

DETTO “IL FRUTTO DELLA LONGEVITÀ”, UN POTENTE INTEGRATORE NATURALE CHE RAFFORZA IL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO. LE BACCHE DI GOJI DA MIGLIAIA DI ANNI SONO AMATE E COLTIVATE DA POPOLAZIONI DEL TIBET E DELL’ HIMALAYA, OGGI LE BACCHE DI GOJI VENGONO CONSIDERATE DA ESPERTI IN TUTTO IL MONDO TRA LE FONTI DI CIBO NATURALE PIU RICCHE DI NUTRIENTI E ANTIOSSIDANTI ESISTENTE SULLA TERRA.

IL LYCIUM BARBARUM O PIÙ COMUNEMENTE BACCHE DI GOJI CRESCONO SPONTANEAMENTE NELLE VALLI HIMALAYANE, DELLA MONGOLIA, DEL TIBET E NELLE PROVINCE DELLA CINA DELLO XINJIANG E DEL NINGXIA DOVE SONO APPREZZATE DA MIGLIAIA DI ANNI E SONO CONSIDERATE IN TUTTO L’ORIENTE UNA POTENTE RISORSA ANTI-INVECCHIAMENTO.

 

 

QUALI SONO I BENEFICI DELLE BACCHE DI GOJI? COSA LE RENDE COSÌ NUTRIENTI?

LE BACCHE DI GOJI CONTENGONO PIÙ BETA-CARATONE DELLE CAROTE, PIÙ FERRO DEI SPINACI E PIÙ PROTEINE DEI CEREALI. QUESTE PICCOLE BACCHE ROSSE CONTENGONO BEN 21 TRACCE DI MINERALI, INCLUSO IL GERMANIO – UN POTENTE MINERALE TRACCIA EFFICACE NELLA LOTTA CONTRO LE MALATTIE CELLULARI E RARAMENTE SI TROVA IN ALTRI CIBI NATURALI.LE BACCHE DI GOJI CONTENGONO 18 AMINOACIDI, VITAMINA E, E 500 VOLTE LA QUANTITÀ DI VITAMINA C DI QUELLA CONTENUTA NELLE ARANCE. VITAMINE B1, B2 E B6 CHE FACILITANO LA COSTRUZIONE DI NUOVE CELLULE E IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA NERVOSO.

 

IL BETACATOTENE È UN IMPORTANTE SOSTANZA PER IL NOSTRO CORPO, CHE CONVERTITA IN VITAMINA A DAL NOSTRO ORGANISMO AIUTA NELLA LOTTA CONTRO LE MALATTIE CARDIACHE E PROTEGGE LA SALUTE DEGLI OCCHI E DELLA PELLE DAI DANNI CAUSATI DAL SOLE.

 

LE BACCHE DI GOJI SONO UNA RICCA FONTE DI VITAMINE DEL GRUPPO B, ANTIOSSIDANTI CHE FORNISCONO ENERGIA ALL’ORGANISMO, FONDAMENTALI PER IL METABOLISMO ED ESSENZIALI AL CORRETTO FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA NERVOSO.

 

LE BACCHE DI GOGI SONO ANCHE RICCHE DI POLISACCARIDI, GLUCIDI COMPLESSI CHE COSTITUISCONO LA FONTE FONDAMENTALE DI ENERGIA IN QUALSIASI DIETA BILANCIATA, INOLTRE CONTENGONO 18 TIPI DIVERSI DI AMINOACIDI E SONO UN NOTEVOLE FONTE DI POTASSIO E DI MAGNESIO.

 

GLI ANTIOSSIDANTI

 

SONO CONSIDERATE TUTTE QUELLE SOSTANZE PREZIOSE ASSIMILATE DAL CORPO AL FINE DI RALLENTARE IL PROCESSO DI OSSIDAZIONE CELLULARE, VITAMINE, MINERALI, AMINOACIDI ESSENZIALI, FLAVONOIDI TUTTI NUTRIENTI IN GRADO DI CONTRASTARE EFFICACEMENTE L’AZIONE DEI RADICALI LIBERI E IL CONSEGUENTE PROCESSO DI INVECCHIAMENTO DEI TESSUTI.

 

L’ ORAC (OXYGEN RADICAL ABSORBANCE CAPACITY) È UN TEST SCIENTIFICO SVILUPPATO DAL DIPARTIMENTO DELL’AGRICOLTURA DEGLI STATI UNITI, IL QUALE MISURA LA “CAPACITÀ DI ASSORBIMENTO DEI RADICALI DELL’ OSSIGENO”, OVVERO IL LIVELLO DI SOSTANZE ANTIOSSIDANTI PRESENTI NEGLI ALIMENTI VEGETALI.

 

ECCO QUI DI SEGUITO I VALORI ORAC (PER 100GR DI PRODOTTO) DI ALCUNI ALIMENTI VEGETALI NOTI PER I LORO BENEFICI PER LA SALUTE:

MELOGRANO

10.450

MIRTILLI

3.750

UVETTA

2.830

FRAGOLE

2.475

SPINACI

2.450

CAVOLI

2.250

ARANCE

750

IL VALORE ORAC DELLE BACCHE DI GOJI È STATO CERTIFICATO DI OLTRE 25.000!

 

“IL DIPARTIMENTO DELL’AGRICOLTURA DEGLI STATI UNITI HA PUBBLICATO I DETTAGLI DI QUESTO STUDIO DICHIARANDO CHE GLI ALIMENTI CON UN ELEVATO VALORE ORAC AIUTANO A RALLENTARE IL PROCESSO DI INVECCHIAMENTO DEI TESSUTI E PROTEGGONO LE CELLULE DAI DANNI DELL’ OSSIDAZIONE CAUSATI DAI RADICALI LIBERI”.

 

 

BENEFICI DEL GOJI PER IL PH

TUTTE LE REAZIONI ALL’INTERNO DEL NOSTRO ORGANISMO, CHE DEFINISCONO LE CONDIZIONI ESSENZIALI DI UN AMBIENTE IN CUI LA “VITA” SIA POSSIBILE, SI SVOLGONO NELL’AMBITO DI DETERMINATI VALORI, TRA QUESTI IL PIÙ IMPORTANTE È IL RAPPORTO ACIDO/BASICO. PER UNA BUONA SALUTE QUESTO RAPPORTO DOVREBBE SEMPRE RIMANERE COSTANTE. FUNGHI, BATTERI E TOSSINE CHE ARRIVANO NEL SANGUE POSSONO INFLUENZARE NEGATIVAMENTE IL PH E L’ALCALINITÀ DEL SANGUE, CREANDO CONDIZIONI TROPPO ACIDE O TROPPO BASICHE E FACILITARE L’INSORGERE DI MALATTIE. IN QUESTO VIDEO (IN INGLESE), VIENE ANALIZZATO ATTRAVERSO UNA RICERCA MEDICA, COME I NUTRIMENTI CONTENUTI NELLE BACCHE DI GOJI POSSONO COSÌ TREMENDAMENTE AIUTARE IL LAVORO DEI GLOBULI BIANCHI NEL RIPULIRE IL NOSTRO SANGUE DALLE TOSSINE E RIEQUILIBRARE IL PH DEL SANGUE.

 

CHIUNQUE GUARDI CON ATTENZIONE ALLA STORIA DELL’ANTICA CINA, TROVERÀ MOLTI RIFERIMENTI AI POTERI CURATIVI DELLE BACCHE DI GOJI E NUMEROSI SCRITTI DI MEDICINA TRADIZIONALE CINESE DESCRIVONO IL FRUTTO DEL GOJI COME UN POTENTE RIMEDIO ANTI-ETÀ, DALLE GRANDI PROPRIETÀ ANTIOSSIDANTI.

 

UN CURIOSO RIFERIMENTO RITROVATO, NARRA DIUN POZZO D’ACQUA NEI PRESSI DI UN TEMPIO BUDDHISTA IN TIBET.

DURANTE LA DINASTIA TANG (CIRCA 800 D.C.), QUESTO POZZO ERA CIRCONDATO DA PIANTE DI GOJI; GLI ABITANTI DEL LUOGO CHE REGOLARMENTE SI RECAVANO AL TEMPIO PER PREGARE, BEVEVANO LA SUA ACQUA.ESSI GODEVANO DI OTTIMA SALUTE, ANCHE ALL’ETÀ DI 80 ANNI NON AVEVANO CAPELLI BIANCHI E NON AVEVANO PERSO NEANCHE UN DENTE. LE BACCHE DI GOJI CHE CIRCONDAVANO IL POZZO CADEVANO NELL’ACQUA, RENDENDOLA COSÌ “MAGICA”.

http://www.bacchedigoji.it

 

Cosa sono, da dove arrivano e perché è consigliabile includere le bacche di Goji nella nostra alimentazione? E perchè anche i più fedeli sostenitori del cibo di stagione, fresco, e locale come naturopati e nutrizionisti, guardano con attenzione a questo frutto rosso e lo consigliano sempre più spesso anche in Europa ?

Lycium Barbarum

In realtà le bacche di Goji non sono una novità per il mondo orientale, esse sono conosciute da migliaia di anni e considerate un elemento essenziale nella medicina tradizionale cinese che le usa anche per curare una grande varietà di disturbi, oltre ad essere parte dell'alimentazione tradizionale come ingredienti per le zuppe. Le bacche di Goji o Goji Berries (Lycium Barbarum) infatti sono frutti di piante spontanee originarie dell'Asia, più precisamente delle valli Himalayane, del Tibet, della Mongolia ed di alcune aree della Cina. Queste bacche rosse simili a ciliegie allungate sono ormai considerate un "superfood" ed i benefici che possono apportare al nostro benessere li rendono un'eccezione ai buoni e sempre validi consigli di alimentarsi con cibo di stagione e possibilmente locale.

Un potente antiossidante

Esperti di tutto il mondo concordano nel definire le Goji Berries uno degli alimenti naturali più nutrienti e soprattutto più ricchi di antiossidanti, e quindi con importanti proprietà anti-invecchiamento. In effetti un altro soprannome usato per le bacche di Goji è "frutto della longevità" e numerose ricerche mediche hanno dimostrato che costituiscono un potente integratore naturale che può contribuire a rafforzare il nostro sistema immunitario. Spieghiamo meglio: molti frutti come arance, fragole, mirtilli, e melograno sono spesso consigliati per le loro proprietà antiossidanti, ebbene, il potere antiossidante delle bacche di Goji è notevolmente superiore ad ognuno di loro. La capacità antiossidante degli alimenti è stata codificata in una tabella denominata “Orac”, nella quale una scala definisce il grado di capacità di un vegetale di neutralizzare i radicali liberi, uno dei fattori responsabili dell’invecchiamento del corpo umano. La tabella Orac deriva dal un test (il test ORAC appunto), acronimo di Oxygen Radicals Absorbance Capacity (Capacità di Assorbimento dei Radicali dell’Ossigeno), e misura la capacità antiossidante degli alimenti contro i radicali liberi presenti nel nostro organismo. Questo test è stato messo a punto all'università di Boston dai dottori Cao e Prior. Per completezza di informazione segnaliamo anche che i dati per il test ORAC si basano esclusivamente su esami in vitro e che di conseguenza non è detto che ci sia corrispondenza esatta tra un elevato valore ORAC e la sua biodisponibilità. Ebbene le bacche di Goji si sono posizionate al massimo livello della scala Orac con capacità antiossidante sette volte superiore al mirtillo e quasi 3 volte superiore al melograno. PubMed un sito di riferimento del mondo scientifico che vanta un archivio di milioni tra documenti, ricerche e referti biomedici da tutto il mondo, stima più di 100 articoli sulle proprietà benefiche del Lycium Barbarum. tra pubblicazioni, molte delle quali in lingua cinese, riconoscono gli effetti antitumorali del frutto del Goji.

Proprietà nutrizionali

 

Le proprietà nutrizionali variano sensibilmente in relazione al luogo di provenienza per cui scegliamo di non pubblicare tabelle dettagliate limitandoci a evidenziare i nutrienti importanti e il loro contenuto in relazione ad altri cibi. Le Bacche di Goji contengono betacarotene, più di quanto ne contengono le carote, proteine dei cereali, notevoli quantità di ferro(8/9 mg per 100 grammi, più degli spinaci, come le lenticchie) ben 21 tracce di minerali, 18 aminoacidi, Vitamina E, Vitamina C in quantità assolutamente superiore a quella delle arance (fino a 400 volte maggiore per unita di peso), Vitamine del gruppo B (B1, B2 e B6), oligoelementi, polisaccaridi.

 

 

Perchè mangiarle ?

 

- Perchè sono naturali e buone

- Per contrastare l’invecchiamento

- Per rinforzare le difese immunitarie

- Per aiutare a prevenire l’insorgere di malattie

- Per stimolare il metabolismo

- Per rinforzare i capelli

 

- Per dimagrire (nell'ambito di una alimentazione sana e una moderata attività fisica)

 

- Per variare ulteriormente l'alimentazione (un altro ottimo motivo)

Curiosità (le bacche dei lupi)

 

Il Goji appartiene alla famiglia delle solanacee, e tra le altre caratteristiche che rendono interessanti i suoi frutti è il fatto che provenga da zone del globo ancora incontaminate, il cui suolo è molto ricco di minerali e sostanze preziose per la sua crescita. Le qualità provenienti dalla Cina rispondono al nome di Wolfberries, ed il loro nome originale "Gou Qi Zi" si traduce letteralmente in inglese in Wolf+Energy+Berries, ovvero "bacche energetiche dei lupi", in quanto già nel 700 gli agricoltori avevano notato che nel periodo del raccolto i lupi si aggiravano tra gli arbusti e si cibavano di queste preziose bacche.

 

Come si consumano

In frutti freschi, frutti essiccati, e succo. La forma più diffusa in Italia è il frutto essiccato che si presenta con aspetto simile all'uva sultanina, ad eccezione del colore marcatamente rosso.

 

Il sapore

Il sapore è molto gradevole, leggermente zuccherino, ma come spiegare a parole un sapore di un frutto mai assaggiato? Il consiglio è di assaggiarle, per goderne degli effetti benefici ne bastano pochi grammi al giorno.

 

Le Goji Berries bacche della longevità

 

Alcuni siti internet riportano un interessante racconto riferito ad un pozzo d’acqua che ai tempi della dinastia Tang nell'800 d.C. si trovava nei pressi di un tempio buddhista in Tibet, il quale pozzo era era circondato da piante di Goji. Gli abitanti del luogo che si recavano al tempio per pregare, e che abitualmente bevevano la sua acqua, godevano tutti di ottima salute, al punto che anche in anziana età erano sani, avevano mantenuto il colore dei loro capelli e tutti i loro denti. Tutto ciò grazie alle bacche di Goji che cadendo nell'acqua del pozzo la rendevano “un elisir di giovinezza”.

 

In conclusione

 

Ne moda ne cibo miracoloso ma frutti certamente interessanti dal punto di vista nutrizionale e dell'alimentazione naturale, le bacche di Goji hanno caratteristiche nutrizionali analoghe ai frutti rossi di casa nostra ed in particolare mi riferisco ai mirtilli e al melograno. Tuttavia le particolari caratteristiche nutrizionali conferiscono loro un certo interesse, ecco perchè avendo trovato diversi buoni motivi per inserirle nella nostra alimentazione, se ci piacciono, senza cadere in eccessivi entusiasmi il suggerimento è di usarle per arricchire la nostra dieta, mangiandone una manciata ogni tanto (10/15 grammi), ad esempio come spuntino di metà mattina, o meta pomeriggio, da sole, oppure durante la colazione.

Claudio Monteverdi

http://www.naturopataonline.org/articoli/31-cosa-mangiamo/2449-bacche-di-goji-supercibi-antiossidanti-e-frutti-della-longevita/1.html

 

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Bacche Di Goji Controindicazioni: Diarrea, Interazioni Farmaci e Ormoni

 

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Indice Articolo

 

>> Che cosa sono le Bacche di Goji?

>> Composizione chimica delle Bacche di Goji

>> Bacche di Goji Effetti Benefici Sulla Salute

>> Dosaggi: Quante bacche di goji o quanto estratto consumare?

>> Bacche di Goji Controindicazioni ed Effetti Collaterali Gravi

 

Viola Dante, Palermo – Goji Berries è il termine più diffuso al mondo per identificare un tipo di bacche considerate la nuova sorgente della giovinezza.

A loro sono stati imputati un numero ragguardevole di effetti salutari benefici.

 

Ma come in tutte le medicine e come ogni altra cosa al mondo: il troppo storpia! Ed allora sarebbe bene sottolineare eventuali effetti secondari, le famose controindicazioni, per coloro che potrebbero abusarne in maniera scriteriata.

 

 

 

Che cosa sono le Bacche di Goji?

 

 

La bacca di goji è anche chiamata wolfberry, che in italiano potremmo tradurre “bacca del cacciatore”.

 

E’ un frutto di colore arancio misto a rosso e la sua provenienza è orientale. Si tratta, infatti, di una pianta nativa della Cina, dove gli abitanti consumano questa bacca da generazioni nella convinzione che preservi la salute e garantisca una vita lunga.

 

A parte questa generalizzazione, se ne suggeriva il consumo soprattutto a quei soggetti che sembravano soffrire di diabete, pressione alta, febbre, diminuzione della vista correlata all’età, etc.

 

Le bacche del Goji sono i frutti di due specie particolari di piante decidue che appartengono alla famiglia delle Solanacee: Lycium barbarum e Lycium chinense.

 

E’ piuttosto comune trovarle in regioni dal clima temperato e nelle regioni subtropicali. Oltre alla Cina, Himalaya, Tibet e Mongolia possono vantarne una coltura diffusa.

 

Se consumate con moderazione non apportano nessun effetto secondario serio, almeno stando alle ricerche sin qui condotte.

 

Ma le cose cambiano qualora se ne facesse un uso eccessivo.

 

Le bacche di goji vengono tradizionalmente consumate crude. Ma ho letto anche di preparati cotti o essiccati al sole (proprio come i fichi o l’uva passa). Il più delle volte vengono aggiunti a tisane o succhi o vini.

 

Tempo addietro la nostra cara Daniela ci aveva suggerito come introdurre le bacche di goji all’interno della nostra dieta.

 

LINK: Cinque Modi Per Aggiungere Le Bacche Di Goji Alla Vostra Dieta

 

 

 

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Composizione chimica delle bacche di goji

 

 

Gli studi condotti sulle bacche di goji hanno permesso di isolare carotenoidi come il betacarotene, la luteina, il licopene, la zeaxantina, la zeaxantina dipalmitato, polisaccaridi (presenti specialmente nella polpa di cui compongono da soli circa il 30%), le vitamine (C ed E), acidi grassi, betaina (permette la ritenzione idrica nelle cellule, proteggendole dagli effetti della disidratazione, leggasi >> migliore tonicità ed elasticità della pelle) e peptidoglicani.

 

Le bacche contengono quantità ottimali di calcio, potassio, ferro, zinco e selenio e di riboflavina. Possiedono inoltre un 14% di proteine, un 8% di fibre ed un 20% (totale) di carboidrati.

 

La composizione aromatica, invece, è fortemente influenzata da sostanze volatili quali: steroidi, glicolipidi (è inclusa la presenza dei cerebrosidi), glicosidi, glucopyranosides e alcaloidi (tanto per fare due nomi diciamo spermina alcaloide e alcaloidi poliossidrilati). Ma sono presenti altri composti come i flavonoidi fenolici, le ammidi, i composti peptidi ciclici ed i sesquiterpeni (classe di terpeni costituiti da tre unità isopreniche).

 

Nella foglia sono inoltre presenti rutina, acido clorogenico (chimicamente è l’estere dell’acido caffeico con l’acido-chinico) e lyciumosides.

 

Nella corteccia della radice, invece, sono state identificate diverse ammidi fenoliche.

 

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Bacche di Goji Effetti Benefici Sulla Salute

 

 

Diverse ricerche sono concordi con il fatto che consumare abitualmente le bacche di goji possa portare a dei benefici salutari.

 

Infatti grazie ai potenti antiossidanti di cui sono composte, e grazie ad altre sostanze che analizzeremo più avanti, le wolfberries (e ad essere onesti anche altri frutti di bosco in generale, seppur in quantità minore) aiutano l’organismo a mantenersi giovane (gli antiossidanti combattono i radicali liberi che potrebbero danneggiare il DNA), a difendersi dalle neoplasie (il sistema immunitario diviene più efficiente nella lotta alla formazione di cellule tumorali) e da altre malattie a carico del sistema cardiocircolatorio (abbassando i livelli di colesterolo cattivo).

 

Ma scendiamo nei dettagli (anche se ancora molti studi devono essere confermati ed ampliati).

 

» Le baccje di goji sono ricche di contenuto in Vitamina A

 

La vitamina A è una importantissima molecola per la lotta all’invecchiamento e non solo. Basti pensare che una carenza di retinolo e ritinoidi (termini alternativi a quello di vitamina a) può determinare una inibizione della crescita, una deformazione delle ossa e delle preoccupanti e serie alterazioni delle strutture epiteliali (a ragione di una fallace differenziazione degli epiteli mucosi e una mancata cheratinizzazione degli epiteli, che porta ad un processo noto come metaplasia squamosa) con danni anche alla vista e degli organi deputati alla riproduzione (tanto da incidere notevolmente sul tasso di mortalità materna in gravidanza).

 

» Le bacche di goji contengono un componente chiamato zeaxantina

 

La zeaxantina è una sostanza colorante naturale che da sul giallo-arancio. La possiamo annotare tra i carotenoidi della classe delle xantofille, molecola maggiormente ossidata del carotene.

 

In natura la zeaxantina assorbe con estrema efficacia le radiazioni solari che potrebbero interferire con il processo di fotosintesi, comportando dei danni alle piante del tutto simili alle bruciatore o all’assenza di acqua.

 

Nel nostro corpo, invece, la zeaxantina protegge le cellule della retina da quella degradazione e degenerazione maculare tipica negli anziani che non ci vedono più bene.

 

♣ Bacche in qualità di Antiossidanti: in particolare gli estratti dei polisaccardi delle bacche di goji si sono dimostrati degli ottimi “spazzini” nei confronti di radicali liberi e anioni superossidi, che sono una delle possibili cause di degenerazione delle cellule sane in cellule malate e una delle cause che incidono sull’invecchiamento precoce della pelle e dell’organismo intero (attività enzimatica delle cellule cerebrali, epatiche e cardiache).

 

Stando agli studi condotti fino ad ora sui ratti, l’attività antiossidante di 500 mg di estratto di polisaccaridi delle bacche di goji è maggiore rispetto alla classica vitamina c (naturalmente parliamo di quantitativi equivalenti e quindi sono stati testati anche 500 mg di vitamina c).

 

» Le baccje di goji sembrano stimolare il sistema immunitario e mantengono alte le soglie di allarme ottimizzandone l’efficacia.

 

Inoltre alcuni studi mettono in luce una spiccata dote nel preservare la salute del cervello, tanto da far pensare ad un loro impiego nella prevenzione contro l’Alzheimer.

 

Ma non solo. Infatti esse migliorano la circolazione sanguigna, proteggono il fegato e coadiuvano efficacemente la fertilità. Inoltre ad un loro consumo regolare viene puntualmente imputata una riduzione del rischio di ammalarsi di cancro e di malattie a carico del sistema cardiaco.

 

Spesso gli atleti ne fanno uso per migliorare il proprio metabolismo, la qualità del sonno, l’umore in generale e naturalmente le prestazioni fisiche.

 

♣ Attività Anti Cancro: gli esperimenti condotti sulle bacche di goji in laboratorio sui ratti affetti da neoplasie indotte hanno evidenziato un aumento del peso del timo e della milza contestuale ad un miglioramento dell’attività dei macrofagi. Inoltre sempre degli studi effettuati sui topi, ma questa volta anche su delle cellule umane in vitro, hanno portato alla luce un aumento dell’attività dei linfociti T citotossici e delle citochine TNF (conosciute anche come fattore di necrosi tumorale, coinvolte in numerosi processi cellulari come la apoptosi – morte programmata della cellula – la proliferazione, il differenziamento ed anche la cancerogenesi e la replicazione virale).

 

Degli estratti acquosi sembrano inibire la proliferazione e l’accrescimento del tumore, inducendo anche una autodistruzione indotta alle cellule epatiche degenerate.

 

♣ Attività Sul Sistema Nervoso Centrale: stando a tutta un’altra serie di esperimenti, le bacche di goji paiono aumentare l’attività elettrica spontanea nella regione dell’ippocampo con contestuale diminuzione del rischio di ischemie. Inoltre nei ratti la neuro-tossicità del peptide beta amiloide sembra affliggere meno il cervello. Il peptide beta amiloide è il maggior costituente delle placche amiloidi (o senili), coinvolte in quel processo degenerativo che conduce all’Alzheimer.

 

♣ Altri Effetti Ipotizzati: un estratto preparato con la corteccia della radice sembra possedere azione antifungina da Candida albicans e antimicrobica da Staphylococcus aureus resistente alla meticillina.

 

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Dosaggi: Quante bacche di goji o quanto estratto consumare?

 

 

A dire il vero non ci sono dati a sufficienza per poter tracciare con assoluta precisione una curva dose effetto e dose tossicità.

 

Diciamo comunque che 15 grammi di bacche al giorno dovrebbero garantire in un uomo adulto un aumento di zeaxantina nel sangue e di conseguenza dovrebbero apportare tutti i benefici trattati precedentemente.

 

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Bacche di Goji Controindicazioni ed Effetti Collaterali Gravi

 

 

 

 

Anche se abbiamo detto tutto il bene possibile delle bacche di goji, dobbiamo anche rivelare che ci sono tutta una serie di possibili interazioni con eventuali trattamenti farmacologici in un soggetto.

 

Ad esempio coloro che assumono warfarina (un farmaco anticoagulante cumarinico) dovrebbero evitare il consumo di goji. Le bacche inoltre sembrano interferire con i farmaci regolatori della pressione sanguigna e del diabete.

 

☻ Soggetti che assumono farmaci regolatori della pressione non dovrebbero consumare a cuor leggero le wolfberries. Esse tendono a far calare la pressione sanguigna potendo causare anche ipotensione a causa di un suo sinergismo con eventuali farmaci ipertensivi.

 

☻ Soggetti che assumono anticoagulanti per ridurre eventuali ostruzioni nei vasi sanguigni potrebbero andare in contro ad un maggiore rischio di sanguinamento emorragico.

 

☻ Soggetti che assumono bacche in quantità eccessiva possono andare in contro a diarrea e crampi addominali di diversa entità. Infatti le bacche di goji, come tanti frutti secchi, vengono usate da tempo come rimedio naturale contro la costipazione.

 

☻ Inoltre devono stare attenti i soggetti allergici al polline. Una loro assunzione potrebbe portare a crisi respiratorie, nausea, orticaria e capogiri.

 

Ma approfondiamo il discorso (anche se ancora molti studi devono essere confermati ed ampliati).

 

» Le bacche di goji contengono l’alcaloide atropina: un antagonista dell’acetilcolina per i recettori muscarinici

 

L’atropina provoca nell’uomo effetti parasimpaticolitici senza proprie attività intrinseche.

Una eccessiva assunzione di atropina si manifesta con secchezza della bocca e diminuzione della secrezione salivare; rallentamento dell’attività gastroenterica con stipsi, riduzione della minzione e difficoltà nel dissipare il calore; midriasi e graduale offuscamento della vista; tachicardia.

 

I sintomi possono essere attenuati dalla somministrazione di fisostigmina, agonista indiretto dell’Ach (acetilcolina).

 

» Le Goji berries possiedono un alto contenuto in selenio

 

Il selenio è un elemento la cui presenza è essenziale IN TRACCE all’interno del nostro corpo. Purtroppo, in casi molto rari, alte dosi di selenio possono portare all’insorgenza di defezioni che riducono la fertilità nelle donne, danneggiano la nervatura corporea e possono anche portare a dei problemi gastrointestinali.

 

Riepilogando sulle controindicazioni

 

Tanti effetti negativi del consumo di bacche di goji (ed eventuali succhi) sono dovuti alla loro interazione con diversi farmaci. Stiamo parlando di controindicazioni molto serie.

 

Quindi, a meno che il vostro stato di salute non sia ottimale, se state seguendo delle terapie farmacologiche, vi sconsigliamo di fare di testa vostra e consumare le bacche di goji senza un controllo medico.

 

Viola Dante

http://www.salute-e-benessere.org/nutrizione/bacche-di-goji-approfondimento-scientifico-su-benefici-e-controindicazioni/

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http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-92e874af-75b7-44f9-99d9-74ee81e04705.html

 

 

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