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Viaggio verso il SACRO - Un bellissimo racconto di Bernard Rouch.

… Viaggio verso il sacro, verso ciò che è oltre l’ordinario.

 

Il sacro prende tante forme. La simbologia in Egitto esprime la dimensione del sacro in molti modi…

 

La nostra parte ombra rappresenta una importante opportunità per progredire. L’ombra mette in risalto la luce, e viceversa.

 

Dietro l’appparente dualità c’è l’unità, scopo della vita spirituale…

 

L’anima del mondo è un altro concetto sacro molto importante: è una matrice divina nella quale è immersa l’umanità.

 

Sophia rappresenta la saggezza, e nel Cristianesimo è stata associata allo Spirito Santo.

 

Noi abbiamo scisso noi stessi dalla matrice divina che ci circonda continuamente, come una foglia che si taglia via dal ramo.

 

Basta raccoglierci con la preghiera, la meditazione o lo strumento che più ci è affine, per collegarci con una profonda saggezza interiore, che ci accomuna tutti, dove si trovano quelli che Jung chiamava i Grandi Archetipi.

 

Il Sacro è quella parte che ci collega con l’alto e il basso e non ci fa più sentire divisi da tutto ciò che è intorno a noi… quindi è attraverso il Sacro che uniamo ombra e luce, femminile e maschile…

 

“Viaggio verso il sacro” è una famosa rappresentazione tibetana che rappresenta le tappe da affrontare nel percorso spirituale. Esso ci mostra il “viaggio” di un monaco e narra dei suoi incontri.

 

1. Il monaco va fuori di casa. Riguarda la struttura mentale, l’andare fuori dalle proprie certezze, dai dogmi, per fare esperienza in prima persona. Per uscire ci sono due strumenti. Il primo è l’ascia: per saper dividere ciò che è buono da ciò che non lo è, collegandoci attraverso l’anima del mondo. Come? Con il secondo strumento: il gancio, che è la curiosità.

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2. Il monaco cerca l’elefante. Dobbiamo cercare l’elefante, che è la Coscienza. L’elefante va di qua e di là perché accanto vi è una piccola scimmia che lo distrae… la scimmia oggi sono le tante distrazioni (tv, computer, pensieri…) che mettono alla prova i nostri intenti. Vogliamo fare qualcosa ma la “scimmia” ci porta infine a fare qualcos’altro.

 

3. Incontro con il fuoco. Durante questo percorso, dopo un entusiasmo iniziale, mostriamo il nostro carattere attraverso la capacità di essere costanti. “Costanza” è una parola che non è più di moda… Essa è rappresentata dal fuoco, che brucia e purifica, ma alla fine porta ottimi frutti, cioè intuizioni e rivelazioni.

 

4. Una macchia bianca cresce sull’elefante. Cercando l’elefante-coscienza, alla fine sviluppiamo una maggiore intelligenza. Allora iniziamo a guardarci, ad avere coscienza di quello che facciamo. Sviluppiamo la capacità di accorgerci che siamo attori e spettatori allo stesso tempo.

 

5. La testa dell’elefante diventa bianca, e il monaco tiene l’animale con un gancio. L’elefante chiede: “Chi sei tu, che mi stai tirando con un gancio?” Siamo noi che guardiamo noi stessi. Ci osserviamo. Ma ora c’è anche un nuovo animale: il coniglio. Il coniglio è la noia (“Ancora una meditazione?! Ancora devo auto-osservarmi?!”). Adesso che ci guardiamo, ci stufiamo di noi stessi perché non c’è più l’eccitazione della scoperta. Adesso bisogna semplicemente fare pratica. E questo significa diventare adulti.

 

6. Il monaco si avvicina di più all’elefante, e comincia a usare l’ascia. Con l’ascia della pratica, egli effettua delle scelte. Dice: “Questo voglio viverlo, e questo no. Questo va bene, e questo no. Non voglio ripetere le stesse esperienze di prima, ora sono adulto!” E il coniglio e la scimmia cominciano a diventare bianchi anch’essi.

 

7. A questo livello, il monaco passa davanti agli animali. Comincia a capire che la sua vita può essere decisa da lui. La domanda fondamentale qui è: che direzione devo prendere? Per avere la risposta deve collegarsi con l’anima interiore. Si tratta di comprendere qual è il proprio compito di vita. C’è una responsabilità più grande. C’è anche una conchiglia che ha delle spirali, che rappresentano la salita verso il centro, dove tutto ha un senso.

 

8. A questo punto la scimmia e l’elefante sono sempre più bianchi. La scimmia, inoltre, è docile e in fondo alla coda. non è più lei a guidare la mia vita. Non mi distrae, se non quando scelgo in prima persona di prendermi delle distrazioni.

 

9. Nel passo successivo, il monaco lascia il gancio con cui teneva l’elefante, e butta via l’ascia. Il monaco ora si trova in mezzo tra l’elefante e la scimmia. Sceglie quando essere serio, o quando essere bambino.

 

10. Infine, la scimmia, diventata bianca, va a mangiare i frutti dell’albero. Significa che possiamo distrarci completamente, senza perdere il filo della coscienza.

Conferenza di Bernard Rouch.

http://www.youtube.com/watch?v=twlpiLhfLvc#t=154

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RILASSAMENTO : piante officinali che ci aiutano

Un articolo guida ad alcune delle piante officianali, che possono essere ritenute utili per facilitare il rilassamento dell'intero corpo e allieviare lo stress accomulato.

 

Le piante benefiche con indicazioni terapeutiche in caso di ansia, insonnia e tensione nervosa. Vediamo insieme l'utilità, l'utilizzo e le differenze.

 

Della passiflora, si conoscono alcune centinaia di specie diverse, alcune tossiche ma l'unica che viene utilizzata in erboristeria è la passiflora incarnata, una pianta rampicante di diversi metri di altezza. I fiori, per la loro forma, hanno dato il nome alla pianta, fiore della Passione (di Cristo) perchè evoca la corona di Gesù. I frutti, di colore giallo, arancio o rosso scuro, hanno la dimensione di un uovo e un gradevole sapore. E' una pianta originaria del continente americano e oggi, è coltivata un po' ovunque, sia a scopi medicinali che per i suoi frutti.

 

 

Cosa contiene:

La Passiflora contiene flavonoidi, glucosidi, alcaloidi. Gli alcaloidi (armanici) con i flavonoidi avrebbero un'azione spasmolitica (soprattutto a livello bronchiale), mentre ai flavonoidi viene attribuita l'azione sedativa. Le armaline (alcaloidi), dilatano le arterie coronarie, la cui occlusione può portare ad attacchi di cuore, è perciò un 'ottimo preventivo per i soggetti a rischio ma, in questa situazione è importante la prescrizione medica. I frutti contengono caroteni, da cui l'organismo ricava la vitamina A, e sali minerali tra cui il calcio, il ferro e il fosforo.

 

 

Come si utilizza:

Come alimento viene utilizzato il frutto che ha un ottimo sapore ed è conosciuto con i nomi di: passion fruit, granadilla o maracuja. In vendita nei supermercati o in alcuni fruttivendoli.

Come tisana si utilizza la parte aerea, è reperibile in tintura madre (sempre le parti aeree vengono fatte macerare in alcol alimentare e acqua e successivamente spremute e filtrate) ed estratto secco, in farmacia o in erboristeria.

 

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Per l'insonnia causata da ansia, ipereccitazione, superlavoro. In particolare risulta valida nell'insonnia da eccitazione cerebrale dovuta ad un eccessivo lavoro intellettuale, nei soggetti ansiosi e stressati e nell'insonnia legata ad un leggero stato depressivo. I principi attivi della pianta agiscono sul sistema nervoso centrale abbassando la tensione nervosa, rilassando la muscolatura e regolarizzando il battito cardiaco (in quest'ultimo caso, anche in associazione alla tisana di biancospino). La passiflora non induce dipendenza e facilita il sonno senza intontimento, non ha effetti narcotici. Se la tensione nervosa si riflette sul tratto digerente (gastralgie, coliti e colon irritabile) la passiflora, rilassando la muscolatura liscia dello stomaco e dell'intestino, produce un effetto benefico. Adatta, come miorilassante, anche per i dolori mestruali, è utilizzata fin dal 1800 per favorire il rilassamento e il riposo notturno, apparendo priva di effetti collaterali. E' utile nei disturbi della menopausa come le vampate di calore, lo stress, l'insonnia e il nervosismo tipiche del periodo. Per uso esterno è utilizzata nel trattamento delle ferite in quanto uccide molte muffe, funghi e batteri patogeni. Sconsigliata alle gestanti e in associazione a sedativi, perchè può potenziarne gli effetti, ha un comportamento somigliante a quello dei calmanti tradizionali (come i bromuri) e viene per favorire la fase decrescente da psicofarmaci.

 

La Melissa: cosa contiene.

La melissa è una piccola pianta erbacea perenne che non supera il metro in altezza, cresce in tutta Italia, nei boschi e nei luoghi freschi e ombrosi. Ha un sapore molto gradevole, aromatico, simile a quello del limone. E' ricca di oli essenziali (geraniolo, limonene...), di flavonoidi, alcuni acidi polifenolici come il rosmarinico e l'acido caffeico e triterpeni. E' una delle prime erbe medicinali, Dioscoride l'applicava sulle ferite, Avicenna, il celebre medico arabo vissuto nel X-XI secolo, asseriva che la melissa “dispone la mente e il cuore all'allegria”. La celebre acqua di melissa dei Carmelitani scalzi, curava insonnia, artrite, ferite, digestione difficile, dolori mestruali e mal di testa.

 

 

Come e quando si utilizza:

Come alimento, possono essere aggiunte alcune foglie di melissa, come il basilico, alle insalate e alle frittate. Si usa la tisana ma anche la tintura madre e l'olio essenziale, in vendita nelle farmacie ed erboristerie. Si utilizza come sedativo per combattere la tensione nervosa, in un quadro di irritabilità generale e in caso di insonnia. Valida anche in caso di mal di testa, originato da tensione nervosa. La tintura madre viene usata come antispastico, quando l'ansia somatizza a livello gastroenterico, in quanto il complesso dei componenti ha effetti rilassanti sulla muscolatura liscia dell'apparato digerente e dell'utero quindi è utile per i dolori di stomaco, disturbi della digestione, nausea, meteorismo e per alleviare i dolori mestruali. In caso di infezioni da herpes alla bocca, preparare una soluzione di acqua con 2/3 gocce di olio essenziale e applicare sulla parte, una garzina imbevuta, più volte al giorno. L'uso della melissa è controindicato in persone con glaucoma e può interferire con l'azione tiroidea, è sconsigliato l'uso in gravidanza e allattamento.

 

Conclusioni:

In conclusione, entrambe le piante, usate in tisana, tintura madre o estratto secco, svolgono azione ansiolitica e antispasmodica. In linea generale però, si può dire che se l'ansia si manifesta maggiormente a carico dell'apparato digerente è senz'altro più adatta la melissa, se è il sonno il sintomo più evidente, è più indicata la passiflora. Nella passiflora, le sostanze responsabili della particolare attività sarebbero il maltolo, gli alcaloidi e i flavonoidi che esplicano la loro attività nei momenti in cui c'è l'esigenza di provvedere alla cura del sonno ma anche in casi di forte emotività ad esempio problematiche legate al lavoro piuttosto che alla scuola. Nella melissa sono gli oli essenziali che, oltre a conferire un aroma e sapore gradevole, esplicano l'azione antispasmodica, calmante sul sistema nervoso e rilassante sulla muscolatura.

 

Autore: Angela Ballarati

http://www.naturopataonline.org/rimedi-naturali/erbe-officinali/1083-piante-benefiche-che-facilitano-il-relax-e-abbassano-la-tensione.html

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La ghiandola pineale governa la materia oscura del DNA

Lunghi tratti di dna una volta considerati materia oscura inerte, sembrano attivi in modo particolare in una parte del cervello che controlla il ciclo di 24 ore del corpo, secondo dei ricercatori presso il National Institutes of Health (USA). Lavorando su del materiale cerebrale di ratto, i ricercatori hanno scoperto alcuni tratti di DNA che contengono l'informazione che genera molecole biologicamente attive.

 

I livelli di queste molecole si alzano e abbassano, in sincronia con i cicli di 24 ore di luce e oscurità. L'attività di alcune delle molecole raggiunge il picco di notte e diminuisce durante il giorno, mentre la restante ha il picco durante il giorno e diminuisce la notte. Il materiale viene dalla struttura del cervello conosciuta come ghiandola pineale.

 

Localizzata al centro del cervello umano, la ghiandola pineale aiuta la regolazione delle risposte corporee ai cicli diurni e notturni, spiegano i ricercatori. Di sera e di notte, la ghiandola pineale incrementa la produzione di melatonina, un ormone che sincronizza i ritmi del corpo col ciclo di luce e oscurità. In molte specie, la ghiandola pineale gioca anche un ruolo nei comportamenti associati alle stagioni, come l'ibernazione e l'accoppiamento e anche nella maturazione sessuale.

 

 

Il materiale biologico attivo che deriva dal dna della ghiandola pineale, è detto lungo RNA noncodificante (lncRNA). Il lncRNA è distinto dal meglio conosciuto RNA messaggero (mRNA), che serve come una specie di modello per la traduzione dell'informazione contenuta nel DNA per le proteine da produrre. Il lncRNA sembra invece coinvolto nell'attivazione, nel blocco o nell'alterazione dell'attività dei geni o nell'influenzamento della funzione delle proteine o agisce come supporto per l'organizzazione dei complessi delle proteine. L'uso dei ricercatori dei metodi di sequenziamento di prossima generazione, ha rilevato l'attività del lncRNA in aggiunta al mRNA al quale miravano in precedenza, cosa che li ha aiutati nella scoperta.

 

"Questi lncRNA vengono da aree del genoma che pensavamo essere silenziose", ha detto l'autore principale David Klein, Ph.D., capo della Sezione di Neuroendocrinologia presso l'Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development (NICHD) del NIH, per molta della ricerca condotta. "Invece la ricerca corrente rende inequivocabile che la capacità di trasporto di informazione del genoma è molto superiore di quanto realizzavamo in precedenza".

 

Lo studio è stato una collaborazione tra il Dr.Klein e i colleghi presso il NICHD, il National Human Genome Research Institute (NHGRI), il NIH Intramural Sequencing Center, amministrato dal NHGRI e il Center for Informat ion Technology. In aggiunta, i ricercatori del King's College London, l'Università di Copenhagen, in Danimarca, la compagnia Genomatix Software, a Monaco. Le loro scoperte appaiono online su Proceedings of the National Academy of Sciences. Per condurre le loro analisi, i ricercatori hanno esaminato RNA dalle ghiandole pineali di ratti esposti a cicli di 14 ore di luce e 10 ore di oscurità.

 

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I ricercatori hanno identificato 112 lncRNA con cicli di 24 ore. Per circa il 60% di questi lncRNA, il DNA dei ratti ha prodotto il doppio di molecole lncRNA di notte rispetto al giorno. Inoltre, circa il 90% del lncRNA è stato prodotto in quantità molto superiori nella ghiandola pineale rispetto ad altri tessuti del corpo, molti dei quali non mostrano livelli riscontrabili di questi lncRNA.

 

I ricercatori hanno anche disturbato il ciclo naturale giorno-notte dei ratti accendendo una luce durante il tipico periodo notturno. In 30 minuti di luce, molti degli lncRNA sono diminuiti della metà. Il ruolo degli lncRNA della ghiandola pineale non è chiaro, tuttavia mostrano schemi circadiani di attività. Il Dr.Klein ha precedentemente documentato centinaia di geni nella ghiandola pineale con consistenti cicli d'attività giorno-notte. "I lncRNA mostrano tale forte attività e ovviamente hanno qualcosa da dirci sulla biologia dei ritmi corporei giornalieri", ha affermato il Dr.Klein. "Stiamo solo iniziando a comprendere come la ghiandola pineale aiuti a mantenere i ritmi corporei delle 24 ore".

 

 

Articoli originali: nih.gov / highlighthealth.com

 

Tradotto da Richard per altrogiornale.org

http://www.ecplanet.com/node/4280

 

http://realtofantasia.blogspot.it/2014/06/la-ghiandola-pineale-governa-la-materia.html#more

http://terrarealtime.blogspot.it/2014/06/la-ghiandola-pineale-governa-la-materia.html?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed:+TerraRealTime+(TERRA+REAL+TIME)

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Antibiotici naturali: 10 erbe e cibi che uccidono i superbatteri

I lettori di lunga data di Natural News sanno che, a causa di una massiccia sovra-prescrizione da parte del settore sanitario moderno, coltivazione di oggi di antibiotici stanno diventando sempre meno efficace.

 

Un altro colpevole è il discriminato uso di antibiotici negli animali da allevamento in batteria "Non è difficile fare microbi resistenti alla penicillina in laboratorio esponendoli a concentrazioni non sufficienti a ucciderli", ha avvertito Alexander Fleming, il creatore del primo antibiotico , penicillina, nel1945, quando ha ricevuto il suo premio Nobel per la medicina. "C'è il pericolo che un uomo ignorante può sottoporsi a un dosaggio di farmaco insufficiente esponendo i suoi microbi a quantità non letali rendendoli resistenti." E mentre i batteri sono stati parte della "vita" sulla Terra fin dagli albori del tempo, con gli esseri umani in costante esposizione agli antibiotici - che uccidono anche i batteri "buoni" - avviano l'ascesa di superbatteri resistenti a un numero crescente farmaci antibiotici.

 

Con questo in mente, e prima che ti ritrovi in un disperato bisogno di qualcosa che ucciderà i superbatteri, ci sono 10 erbe e cibi che farà questo lavoro naturalmente:

 

 

 

- Miele: In uno studio recentemente pubblicato, i ricercatori dell'Università Salve Regina a Newport, Rode Island, hanno ribadito che il miele grezzo è uno dei migliori antibiotici naturali che si possa avere. L'autore principale Susan M. Meschwitz, Ph.D., ha presentato i risultati alla 247a Assemblea nazionale della American Chemical Society. "La proprietà unica di miele risiede nella sua capacità di combattere le infezioni su più livelli, rendendo più difficile ai batteri di sviluppare resistenza ", ha detto. Il miele utilizza una combinazione di armi tra cui polifenoli, perossido di idrogeno e un effetto osmotico. Il miele è praticamente un combattente ambidestro, utilizzando più modalità per uccidere i batteri.

 

 

 

- L'argento colloidale: Come notato da Gregory A. Gore, nel suo libro, Defeat Cancer : l'Argento è stato usato 1.200 anni fa da Egizi, Romani, Greci, marinai e poi dai pionieri che hanno popolato il nostro paese.L'hanno usato per varie malattie e per mantenere i loro cibi e liquidi sani. Prima del 1938, prima degli antibiotici, l'argento colloidale è stato usato dai medici come la principale sostanza per combattere i batteri in modo più naturale che attraverso gli antibiotici che si usano oggi. Gli antibiotici possono danneggiare i nostri reni e le funzioni del fegato. L'argento colloidale favorisce la guarigione.

 

- Pascalite: Questo è un tipo di argilla bentonite si trova solo nelle montagne del Wyoming. Possiede poteri di guarigione notevoli. Quando viene utilizzato per via topica, è noto per la sua capacità di sanare le infezioni da ferite nel giro di ore o giorni, portando così al recupero totale. Il primo uso documentato di Pascalite è stato nei primi anni 30, quando un cacciatore di nome Emile Pascal impostato le sue trappole nei pressi di un lago di montagna, dove aveva aver notato un gran numero di tracce di animali; dopo aver tenuto l'argilla sulle sue mani screpolate, ha notato che dopo qualche tempo gli è parso di migliorare lo stato di salute. Così ha continuato a sperimentare la sostanza che ha scoperto in un numero di usi più grande ed estesa, come per le ustioni, piccole ferite e infezioni.

 

- Curcuma: Questa erba è stata usata nella medicina ayurvedica e cinese per molte migliaia di anni per trattare una vasta gamma di infezioni. Le qualità antibatteriche e anti-infiammatorie sono note per essere altamente efficaci nel trattamento di infezioni batteriche. Può anche essere utilizzato topicamente per il MRSA e ulteriori lesioni della pelle.

 

- Olio di origano: Questo è un olio essenziale noto per la sua capacità di uccidere i batteri, nonché controllare le infezioni da stafilococco come MRSA. Contiene antiossidante, antisettico, antivirale, antimicotico, antinfiammatorio, antiparassitario e proprietà antidolorifiche. Nel 2001, Science Daily ha riferito su uno studio Georgetown University che ha trovato che le proprietà germicida dell'olio di origano erano quasi efficace come la maggior parte degli antibiotici .

 

- Tea Tree Oil (noto anche come olio essenziale di melaleuca):Questo è anche un olio molto potente ed essenziale che ha dimostrato di essere efficace nell'uccisione MRSA antibiotico-resistente sulla pelle. Una nota importante: olio dell'albero del tè terapeutico deve essere utilizzato tale e quale per questo scopo.

 

- Estratto di foglia di oliva: Questa sostanza è stata utilizzata per un certo numero di secoli per combattere le infezioni batteriche e attualmente utilizzata anché per combattere le infezioni MRSA in alcuni ospedali europei. Fornisce supporto al sistema immunitario, mentre lotta contro le infezioni resistenti agli antibiotici.

 

- Aglio: Questo condimento gustoso è stato utilizzata per scopi medicinali in tutto il mondo per migliaia di anni. E' stato anche utilizzato nel 1700 per scongiurare la peste. Possiede un potente antibiotico , antivirale e antimicotico.

 

- Echinacea: Questo composto è stato usato per trattare l'invecchiamento e un'ampia varietà di infezioni da secoli. Era tradizionalmente usato per trattare ferite aperte, così come la setticemia, difterite e altre malattie correlate a batteri. Oggi è usato principalmente per il trattamento di raffreddore e influenza.

 

- Goldenseal: Questa è una delle erbe più popolari vendute sul mercato americano e ha recentemente guadagnato una reputazione di erba potenziatrice del sistema immunitario e come antibiotico. Gli indiani americani hanno usato goldenseal come un farmaco per le condizioni interne infiammatorie nell'apparato respiratorio, digerente e per l'infiammazione del tratto genito-urinario indotta da allergia o infezione.

 

 

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte sadefenza e l'autore della traduzione Vàturu

 

FONTI:

 

http://theweek.com

 

http://www.naturalnews.com

 

http://www.naturalpedia.com

 

http://www.sciencedaily.com

 

http://www.herbwisdom.com

 

http://www.acs.org

 

http://science.naturalnews.com

 

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TIROIDE : cure naturali

Curare patologie come ipotiroidismo e ipertiroidismo con le cure naturali si può anche se il medico deve sempre tener sotto controllo il paziente per sicurezza

IPOTIROIDISMO

Descrizione e cause della patologia: l’ipotiroidismo è determinato dall’insufficiente produzione, assoluta o relativa, di ormoni tiroidei. Il momento in cui s’instaura la carenza è critico. L’ormone tiroideo, infatti, esercita un’azione importante sullo sviluppo e sulla differenziazione dei tessuti e sulla maturazione psicosomatica del soggetto; per esempio, gli ormoni tiroidei hanno un ruolo fondamentale nella maturazione del sistema nervoso. L’ipotiroidismo può essere primario, cioè causato da patologie che coinvolgono la tiroide, con distruzione del tessuto funzionante, come nelle tiroiditi, nell’infiltrazione neoplastica o infiammatoria da malattie sistemiche, per deficit ormonale congenito; oppure può essere determinato da agenesia (assenza di un organo) o ipogenesia della ghiandola. Questa malattia può anche essere secondaria a patologie ipofisarie o ipotalamiche.

 

Sintomi: il quadro clinico è principalmente legato al momento in cui l’ipotiroidismo si instaura nella vita dell’individuo. Consideriamo, pertanto, le varie possibilità. Nell’ipotiroidismo neonatale e giovanile la patologia inizia nella vita intrauterina, l’ipotiroidismo, in questo caso, è determinato dalla mancanza totale o parziale della ghiandola, oppure da assunzione di farmaci tossici. La mancanza di ormoni tiroidei, se non trattata tempestivamente, produce effetti irreversibili particolarmente gravi a carico delle facoltà mentali e dei processi di crescita somatica. Raramente l’ipotiroidismo è diagnosticato alla nascita, se non attraverso lo screening neonatale. Nei primi mesi di vita si manifesta con suzione svogliata e inefficace, stipsi, movimenti lenti e ipotonia muscolare, pianto rauco, tendenza alle infezioni respiratorie; più avanti presenta anche un rallentamento della normale curva di accrescimento staturale, con nanismo disarmonico (arti corti e testa grande) e ritardo dello sviluppo psichico (con torpore), difficoltà nella deambulazione e nella fonazione, riduzione dell’affettività.

 

Il grave ritardo intellettivo arriva al cretinismo, per cui la vita affettiva e di relazione del soggetto sono fortemente compromesse. Si ha ritardo della dentizione e, spesso, anche della pubertà. E’ una delle cause relativamente comuni dei difetti della crescita. La faccia diventa tipica: è amimica, presenta naso a sella con radice allargata, macroglossia, labbra e palpebre ispessite e volto “gonfio”, detto mixedematoso, la pelle è secca, fredda e giallognola. Nell’ipotiroidismo dell’adulto, o mixedema, la patologia si sviluppa nel soggetto maturo in seguito ad asportazione o irradiazione della tiroide, o per l’assunzione di farmaci ad azione tireostatica, oppure per processi infiammatori cronici della ghiandola, come nelle tiroiditi autoimmuni; infine può essere determinato da fattori dietetici e ambientali. Esordisce spesso in modo subdolo: si manifesta con astenia, scarsa concentrazione, torpore, faticabilità, intolleranza al freddo, stipsi e senso di gonfiore, aumento di peso.

 

 

Nella forma conclamata i sintomi diventano più evidenti, e sono: ispessimento della cute, che è secca, fredda, desquamante, di colorito cereo, con cadute di peli, rarefazione del terzo esterno delle sopracciglia, capelli sottili e fragilità delle unghie. Il sottocutaneo è infarcito di liquido, che gli conferisce l’aspetto tipico di chi è affetto da questa patologia: palpebre tumefatte, volto largo, sguardo inespressivo, naso e lingua ingrossati;coinvolgimento cardiovascolare: bradicardia precoce, cardiomegalia con frequente versamento pericardico, raramente scompenso cardiaco;sistema nervoso centrale: letargia ingravescente, perdita di memoria e lentezza ideativa. A volte ci sono disturbi di deficit cerebellare (atassia). In un certo numero di casi di lunga data insorge una psicosi maniaco-depressiva. Il coma è un evento finale delle gravi forme. La neuropatia periferica è dovuta per lo più alla compressione dei nervi da parte del rigonfiamento dei tessuti; nelle forme avanzate si può avere una miopatia per aumento di volume dei muscoli striati, che diventano rigidi e dolenti; anche la lingua si ingrossa per questo motivo e per accumulo dell’infiltrazione mixedematosa dell’interstizio. Il timbro della voce diventa basso e la voce roca per ipertrofia della laringe e delle corde vocali;

 

* apparato gastro-enterico: un terzo soffre di stipsi, la peristalsi è rallentata fino a giungere, talvolta, all’ileo paralitico;

* sfera genitale: riduzione della libido, infertilità, oligospermia negli uomini, cicli anovulatori, irregolari fino all’amenorrea nelle donne;

* apparato emopoietico: un terzo presenta anemia microcitica (deficit di assorbimento di ferro) o macrocitica (deficit di assorbimento di vitamina B12, associate alle forme autoimmuni per autoanticorpi)

 

Decorso: la forma più frequente di ipotiroidismo è quella autoimmune (tiroidite di Hashimoto), che si manifesta dopo i quarant’anni. Questa patologia prevede una terapia sostitutiva con ormoni tiroidei per tutta la vita.

 

 

MALATTIA DI BASEDOW (IPERTIROIDISMO)

 

Descrizione e cause della patologia: la Malattia di Basedow è dovuta all’eccessiva produzione di ormoni tiroidei per aumento della funzionalità della ghiandola. L’iperfunzionalità della tiroide insorge a volte senza cause apparenti, oppure in seguito ad uno stress emotivo. E’ considerata una malattia autoimmune.

Sintomi: all’inizio il soggetto avverte nervosismo, palpitazioni, dimagrimento, diarrea, aumento della sete. Questi indizi si aggravano progressivamente e, dopo qualche tempo, si manifestano i sintomi ritenuti tipici di questa malattia: occhi sgranati e sporgenti, sguardo fisso e spaventato, cute pallida e madida di sudore e un ingrossamento diffuso della tiroide, detto gozzo. Inoltre continua il dimagrimento, si ha un aumento della temperatura corporea, della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. Sono poi presenti sintomi psichici, quali irritabilità, irrequietezza, insonnia, esaltazione della capacità ideativa e disturbi nell’area sessuale, come amenorrea nella donna e impotenza nell’uomo.

 

Decorso: la Malattia di Basedow colpisce maggiormente le donne, in età compresa tra i venti e i cinquant’anni. Le forme lievi possono anche guarire spontaneamente. Le forme gravi, se trascurate, possono sfociare in uno scompenso cardiaco grave, in un dimagrimento estremo, oppure nell’aggravamento acuto di tutti i sintomi, fino al coma.

 

CURE E RIMEDI NATURALI

 

Ecco alcune erbe officinali che possono coadiuvare nel controllo dei disturbi della tiroide:

 

Il Fucus vesiculosus detto anche quercia marina è un'alga bruna il cui tallo (corpo vegetativo) è particolarmente ricco in sali minerali, oligoelementi (rame, cromo, zinco, selenio, manganese, ferro, iodio), vitamine (C, B1, B2, B6, B12). Il fucus è un interessante alleato antifatica ed è molto utilizzato nelle diete dimagranti grazie ai talli disidratati che, una volta ingeriti si reidratano nello stomaco ed aumentano il loro volume, tagliando la sensazione di fame. Inoltre, il fucus è utilizzato come stimolante tiroideo e anti-gotta nei casi di ipotiroidismo, ma va comunque assunto sotto il controllo medico per stabilire il giusto apporto dello iodio che contiene.

 

Il Coleus forskholii è una pianta della famiglia delle labiate, originaria dell’Asia, molto gradevole all’aspetto e per questo coltivata e usata come pianta ornamentale. Tra le sue proprietà c’è quella di provocare un aumento della funzionalità degli ormoni tiroidei (il che può favorire l’incremento del ritmo metabolico e per questo è usata a volte per dimagrire.) Il coleus può infatti offrire un beneficio regolando la lipolisi, ovvero il consumo o distruzione del grasso immagazzinato e aumentando la produzione e la liberazione dell'ormone tiroide. Agisce aumentando la concentrazione dell'AMPc (AMP ciclico) all'interno delle cellule, un messaggero cellulare che attiva numerosi enzimi.

 

Altro rimedio naturale abbastanza accreditato è il marrubio d’acqua, che deve ai suoi fiori le proprietà antitireotrope. I fiori del marrubio d’acqua contengono infatti i polifenoli e i flavonoidi, che concorrono a riequilibrare la situazione in caso di ipertiroidismo. Sempre per l’ipertiroidismo è utile la pianta cardiaca, per via delle sue proprietà sedative che la rendono adatta in veste di calmante nelle condizioni in cui l’attività di un organo è sopra le righe. Rientrano nella categoria i problemi cardiocircolatori e l’ipertiroidismo. Per quanto riguarda la terapia farmacologica la levotiroxina viene utilizzata come sostegno in caso di tiroidite allo scopo evitare l'ingrossamento della ghiandola e il relativo gozzo. Infatti, in assenza di ormone tiroideo, il TSH cresce (è l'ormone che da gli ordini alla tiroide) e la tiroide aumenta di volume per cercare di produrre l'ormone tiroideo sufficiente. In molti casi, quando l'ipotiroidismo si aggrava, o la tiroide aumenta troppo di volume, è assolutamente indispensabile compensare questa carenza, ma è vero, e in questo concordiamo con la lettrice, che troppo spesso si fa uso della levotiroxina al minimo segno di carenza tiroidea e spesso senza neanche aspettare quella. Serve quindi cautela, e pur chiedendo alla lettrice di valutare con attenzione la sua eventuale necessità di integrazione, segnaliamo alcune delle indicazioni naturali più semplici per interferire sulla funzione tiroidea, mirando al suo riequilibrio.

 

Terapeuticamente e indispensabile lavorare sul controllo dell'insulina e sulla riduzione dell'infiammazione generale. Questo punta a un riequilibrio nella regolazione del consumo energetico dell'organismo. In particolare per tenere sotto controllo l'insulina è indispensabile seguire una dieta che si rifaccia almeno nei punti fondamentali al metodo DietaGIFT. Cerchiamo di riassumere i punti fondamentali:

 

1. unire sempre carboidrati e proteine a tutti i pasti e in particolare durante le prima colazione.

 

2. colazione abbondante : ridistribuire le calorie durante la giornata concentrandole soprattutto a colazione finendo la giornata solo con una cena leggera. In pratica una colazione da re, un pranzo da signore e una cena da povero!

 

3. Masticare: la masticazione ha un ruolo fondamentale nei processi fisiologici della fame e nel permettere una digestione ottimale priva di spiacevoli fermentazioni intestinali; permette inoltre una ottimale assimilazione dei microelementi fondamentali in una sana alimentazione.

 

4. Attività fisica aerobica continuata per almeno un'ora almeno tre volte la settimana. Ci riferiamo in pratica ad un'ora di corsa, un'ora di bicicletta o anche ad un'ora di camminata svelta.

 

5. Crudo, vivo e colorato: in pratica mangiare prima di ogni pasto un pezzo di frutta o verdura non cotto, non condito e non zuccherato. Questa semplice abitudine permette di sviluppare tolleranza per tutte le diverse classi alimentari.

 

Per quanto riguarda invece il controllo dell'infiammazione è di fondamentale importanza il controllo delle eventuali intolleranze alimentari sia seguendo una dieta di rotazione (e NON di eliminazione) sia utilizzando dei vaccini a bassa dose personali riconoscibili con il Test DRIA.

 

Alcuni integratori sono di particolare utilità. Oltre a quelli sotto indicati, l'apporto di Coenzima Q10, di alghe ricche di iodio naturale, e di Vitamine del gruppo B (come in alimento B50) mira a riottenere l'equilibrio della produzione ormonale. Utilissimo anche il giusto apporto di sostanze iodate, vitamina C e selenio. Un quadro completo come questo molto spesso è in grado di tenere in equilibrio una situazione complessa come l'ipotiroidismo di Hashimita e di evitare la assunzione di altri farmaci.

http://doctorsane.blogspot.it/2013/02/ipertiroidismo-ipotiroidismo-argilla.html

 

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IL MIO COMBATTIVO APPROCCIO ANTI-EUTIROX

 

LETTERA

 

DA SPORTIVO, NON HO CEDUTO ALLE PRESSIONI MEDICHE

 

Grazie Valdo. I risultati parlano chiaro. Nel Maggio 2012, il mio TSH stava a 6,4. Un po' alto secondo i medici, vogliosi di propinarmi l'Eutirox. Non potevo accettarlo! Non riuscivo a capire il percome ed il perché. Volevo trovare la causa e i conti non tornavano. Da sempre faccio sport ed evito gli eccessi, ho sempre curato il mio corpo e la mia mente, eppure non era sufficiente! Ho iniziato a cercare dentro e fuori di me, e la risposta migliore l'ho trovata in lei Valdo Vaccaro.

 

IL MIO APPROCCIO ANTI-EUTIROX

 

Ho eliminato quasi totalmente latte e derivati, il glutine, le carni, il sodio, il glucosio e le cole. Ho introdotto i centrifugati a colazione, la frutta a pranzo, a volte accompagnata da frutta secca. Verdure crude prima di cena, seguite cereali integrali. Il tutto quotidianamente, irrinunciabilmente. Risultati? L'energia aumentava, le dermatiti sparivano, gli sbalzi di umore si smorzavano.

 

LA MIA MISSIONE È FAR STAR BENE LA GENTE

 

Un paio di volte a settimana cena libera, per cui mangio quello che trovo. Non amo gli estremismi. Se posso mi alimento al meglio come sopra citato, ma al mondo molta gente non ha da mangiare! Quindi non demonizzo il cibo quando sono ospite di qualcuno. Tuttavia cerco di dare consigli a chiunque voglia rispettare se stesso e gli altri. In fin dei conti mi occupo di fitness. La mia missione è far stare bene la gente.

 

HO RIPORTATO IL TSH AI VALORI NORMALI SENZA EUTIROX

 

Arriviamo a Febbraio 2013. Le analisi confermano le mie condizioni attuali. Il TSH risulta migliorato e ridotto a 4,8. Tutto questo senza Eutirox. Migliorato da 6,4 a 4,8. Meraviglioso! Grazie-Valdo-grazie. Non solo per me. Non mi sono mai allarmato, sono sempre stato fiducioso e desideroso di risposte, anche se sempre curioso.

 

SERVA IL MIO SUCCESSO COME PROVA E COME INSEGNAMENTO

 

Grazie perché conosco meglio il mio corpo e comprendo tutta la sua potenza. Grazie perché tanti altri vedranno questo successo come riferimento e prova. Grazie perché anche i medici devono avere la possibilità di imparare dai loro errori.

 

NON È SOLO QUESTIONE DI VALORI TABELLARI, MA DI BENESSERE GENERALE

 

Qualcuno ha detto: "Se non hai soldi per acquistare una centrifuga, vendi l'auto e farai molta più strada". Credete a questo detto per favore! Lasciatemi dire una cosa. Non smetterò mai di alimentarmi come Valdo consiglia. Il corpo ha bisogno di questo per funzionare e sprigionare tutto il suo vero potenziale. Permettemi di aggiungere che le crisi di fame compulsiva che mi tormentavano sono solo un ricordo, come i vuoti di energia, come le emicranie, come le insonnie. Niente più febbre e raffreddori ricorrenti, solo forza, potenza, calma e serenità. Grazie Valdo. Continuerò a seguirla e a sostenerla

per quanto possibile.

 

DUE VALORI LEGGERMENTE ESONDANTI

 

Vorrei porle infine un quesito. Ft4 18,5 (valori riferimento 8-17 pg/mL) su Tsh 4,8 e linfociti 47 (val max 44) cosa può significare? Alla precedente analisi del Tsh 6,4 non ho misurato l' Ft4, e credo che anche questo valore si stia normalizzando? Grazie ancora.

Giuseppe

 

*****

 

RISPOSTA

 

LINFOCITI ED FT4

 

Ciao Giuseppe. Quota 47 nei linfociti, seppur altina non è conta da destare preoccupazioni di sorta. Basta una banale infiammazione di un dente per tenertela lievitata. Quanto alla tetraiodotironina libera alta si spiega proprio col fatto che hai invertito la tendenza dall'ipotiroidismo verso la direzione opposta. Gli sbalzi tiroidei tra ipo e ipertiroidismo sono all'ordine del giorno.

 

CONDIVIDO IN PIENO IL TUO ENTUSIASMO

 

Trattasi comunque di variazioni minime e temporanee. Vale e prevale dunque, a mio avviso, il sentirsi in forma ed in equilibrio. Non mi preoccuperei per questo dettaglio e non penso assolutamente serva fare ulteriori test. Questi due dettagli non inficiano in alcun modo la brillantezza dei risultati che stai conseguendo.

 

NON C'È PARAGONE TRA PROMOZIONE SUL CAMPO E PROMOZIONE TABELLARE

 

D'altra parte, lo ricordo ancora, vale 10 volte di più il sentirsi obiettivamente in forma, che il subire un qualsiasi asterisco tabellare. Chi fa sport, senza stimolazioni e doping, mette poi quotidianamente alla prova il proprio organismo, per cui i feedback sono probanti e non illusori. Debolezza, emicrania, insonnia, influenze ricorrenti, nervosismo ed irritabilità, tutte messe in un sacco e scaricate nel bidone delle immondizie, mi pare un risultato significativo e tale da giustificare il tuo entusiasmo.

 

TESINE DA LEGGERE

 

- Tiroidite, malessere linfatico e rivoluzione culturale, del 24/9/12

- Miglioramenti tiroidei senza farmaci, del 31/10/12

- La tiroidite e tutto il resto, dell'11/4/10

- La tiroide ballerina, del 2/10/09

- Tiroide normalizzata e piscine avvelenate, del 18/11/10

- Tiroiditi migliorate risolte senza Eutirox, del 18/11/10

- Squilibrio tiroideo Hashimoto, del 3/9/12

- Ipertiroidismo, morbo di Basedow e tapazole, dell'8/7/12

 

Valdo Vaccaro

http://valdovaccaro.blogspot.it/2013/02/iol-mio-combattivo-approccio-anti.html

 

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Tiroide e ipotiroidismo da tiroidite di Hashimoto

 

Aloe Tiroidite di Hashimoto

 

L’ipotiroidismo è uno stato in cui la ghiandola tiroidea funziona a un livello inferiore al normale.

Da un punto di vista pratico, per ricorrere ad una immagine molto semplice potremmo considerare la tiroide “l’acceleratore” del metabolismo. Se la tiroide produce troppi ormoni (T3 e T4) si avranno ansia, calorosità, fretta, palpitazioni di cuore, movimenti intestinali esagerati (fino alla diarrea), aumento della pressione, sguardo brillante e teso, ecc. Tutto il contrario se la ghiandola produce troppo pochi ormoni. Queste sono tuttavia situazioni già patologiche.

 

Molto più frequenti sono stati in cui c’è un aumento o una diminuzione funzionale dell’attività della ghiandola, ma con ormoni ancora normali o appena alterati.

 

 

 

Bisogna anche sapere che la funzione della tiroide è regolata da un’altra ghiandola, l’ipofisi, tramite un ormone chiamato TSH. Vi è un meccanismo “a bilancia”: se la tiroide “batte la fiacca” l’ipofisi aumenta la produzione di TSH per stimolare la ghiandola, viceversa nella situazione contraria.

 

 

 

Molto frequente è una alterazione chiamata tiroidite autoimmune o di Hashimoto. L’organismo produce auto-anticorpi, cioè anticorpi contro la propria tiroide.

 

E’ poi abbastanza frequente un’altra situazione: che vi siano o no auto-anticorpi, l’ipofisi aumenta la produzione di TSH già quando gli ormoni della tiroide sono ancora normali. Questo è in effetti il primo segno che qualcosa non va, e questa situazione viene chiamata “ipotiroidismo pre-clinico o sub-clinico” nel senso che non vi sono ancora sintomi o segni di ipotiroidismo.

 

La prassi medica corrente somministra già in questa situazione omoni tiroidei di sintesi .

 

Che cosa avviene allora? L’ipofisi non è in grado di distinguere fra gli ormoni prodotti dalla tiroide e quelli somministrati dall’esterno, il TSH si normalizza ed apparentemente tutto si sistema.

 

Quali sono i limiti e gli inconvenienti di questa terapia?

 

la tiroide non viene curata al fine di riprendere la sua attività. L’ormone artificiale verrà somministrato per tutta la vita, e la tiroide pian piano cesserà di funzionare e si atrofizzerà;

la produzione di ormoni non è proporzionata alle differenti situazioni di attività o riposo dell’organismo; è fissa e sempre uguale;

sono possibili effetti collaterali tipo ipertiroidismo, perché non sempre è facile dosare l’omone in modo ottimale;

la produzione di auto-anticorpi (che è il fattore che negli anni porterà a danneggiare la tiroide) a volte cessa o diminuisce, a volte no ma questo è ritenuto inevitabile;

 

 

E’ possibile invece (posso attestarlo per esperienza personale) curare la tiroide con l'omeopatia e l'omotossicologia riducendo il fabbisogno di ormone esterno ed a volte sospendendolo del tutto; allora è la tiroide della persona che guarisce e riprende la sua funzione.

 

Anche l’Aloe Arborescens sì è dimostrata molto utile nel regolare e spesso fare scomparire la produzione di auto-anticorpi, per un effetto chiamato immuno-modulante (e non immuno-soppressivo come il cortisone o altri farmaci).

 

Anche i noduli alla tiroide - noduli tiroidei - rispondono molto bene all'omeopatia, omotossicologia, aloe e altre cure naturali.

 

Ovviamente andrà curato anche l’organismo in modo olistico, come sempre si insiste in questa visione della salute e della malattia.

http://www.leviedellasalute.it/it/salute_e_consigli/tiroidite_di_hashimoto/

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