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SIAMO SCHIAVI CHE AMANO RESTARE SCHIAVI ?

SIAMO SCHIAVI CHE AMANO RESTARE SCHIAVI ?

Anche io vi metto dei prodromi per invogliarvi a leggere tutto…e perche’ penso che spesso non lo facciate…i ragionamenti ,la comprensione delle verita’ hanno bisogno di una lettura lenta e meditata…di un sentire personale..

 

…..Il fatto è che noi odiamo il dubbio perché ci obbliga a pensare. Non vogliamo farci domande. Vogliamo solo risposte rapide e facili. Siamo e vogliamo essere antenne riceventi e replicanti di informazioni come meri specchi che riflettono immagini esterne. Gli specchi però sono piani e non hanno vita propria, tutto quello che riflettono viene da fuori.

 

L’essere umano a gran velocità si sta dirigendo verso quello stato di fatto. Lo permetteremo?

Per intraprendere una profonda trasformazione del mondo, per iniziare un’autentica Rivoluzione che cambi tutto e ci porti verso una migliore realtà, dovremmo discendere nelle profondità della nostra psiche, fino alla sala macchine, dove si muovono tutti i meccanismi che determinano le nostre azioni e i nostri movimenti.

E’ lì che si risolve l’autentica guerra per il futuro dell’umanità.

Nessuno ci salverà facendo da un pulpito dei proclami brillanti e delle promesse per una società più giusta ed equa. Nessuno ci salverà raccontandoci una verità presunta o rivelandoci i segreti più oscuri dei poteri occulti. Non si tratta di qualcosa di esoterico o basato su strane credenze dal carattere Mistico, Religioso o New Age. E’ pura logica: non c’è rivoluzione possibile senza una profonda trasformazione della nostra psiche a livello individuale perché la nostra Mente è programmata dal Sistema.

Per cambiare quindi il Sistema che ci imprigiona, prima lo dobbiamo disinstallare dalla nostra mente. Lo faremo?.....

 

leggi tutto:

 

Ti sei mai chiesto perché nessuno reagisce di fronte all’infame ondata di oppressione e abuso di ogni tipo che stiamo subendo? Non rimani perplesso del fatto che non succede assolutamente nulla, viste le tante rivelazioni di casi di corruzione,

ingiustizia, ruberie e prese in giro della legge e della popolazione in genere, alla quale si è rubato letteralmente il presente e il futuro? Ti sei mai chiesto perché non scoppia una rivoluzione di massa e perché tutti sembrano essere addormentati e ipnotizzati?

 

In questi ultimi anni ogni tipo di informazioni che dovrebbe aver danneggiato la struttura del Sistema fino alle sue fondamenta, è stata resa pubblica, eppure questa stessa struttura continua a essere intatta senza neppure un graffio superficiale.

 

Questo rende palese un fatto veramente preoccupante che sta sotto il nostro naso e al quale nessuno presta attenzione.

 

Il fatto che CONOSCERE LA VERITA’ non importa a nessuno, sembra incredibile, ma i fatti lo confermano giorno dopo giorno.

 

L’informazione non è rilevante.

 

Rivelare i più oscuri segreti e renderli di dominio pubblico non produce nessun effetto, nessuna risposta da parte della popolazione per quanto i segreti siano terribili e scioccanti.

 

Per decenni abbiamo creduto che chi lottava per la verità, gli informatori capaci di svelare fatti nascosti o mettere in piazza i panni sporchi potevano cambiare le cose, potevano alterare il divenire della storia.

 

Siamo cresciuti in realtà, con la convinzione che conoscere la verità era cruciale per creare un mondo migliore e più giusto e di chi lottava per rivelare il nemico più grande dei potenti tiranni.

 

E forse per un periodo è stato così.

 

Oggi, però, “l’evoluzione” della società e soprattutto della psicologia di massa ci ha portato a un nuovo stato di cose: uno stato mentale della popolazione che non avrebbe osato immaginare il più alienato dei dittatori. Il sogno di ogni tiranno della faccia della terra: non dover nascondere né occultare niente al suo popolo.

 

Poter mostrare pubblicamente tutta la sua corruzione, malvagità e prepotenza senza doversi preoccuparsi di alcuna risposta da parte di quelli che opprime. Questa è la realtà del mondo in cui viviamo. E se credete che questa sia un’esagerazione, osservate voi stessi ciò che vi circonda.

 

Il caso della Spagna è lampante. Un paese immerso in uno stato di assuefazione generalizzato, in tutti gli ambiti:

 

giuridico

 

industriale

 

sindacale

 

politico (soprattutto)

 

Uno stato di decomposizione che ha ecceduto tutti i limiti immaginabili, fino a infettare con la sua pestilenza tutti i partiti politici in maniera irreparabile.

 

Eppure, nonostante siano resi pubblici continuamente tutti questi scandali di corruzione politica, gli Spagnoli continuano a votare per la maggior parte gli stessi partiti politici.

 

La cittadinanza ha risposto al massimo con “l’esercitare il legittimo diritto di manifestazione”, un’attività molto simile a quella che fa la massa quando la sua squadra di calcio vince una competizione ed esce per strada a celebrarla.

 

Nessuno ha fatto niente di effettivo per cambiare le cose, salvo un piccolo spuntino.

 

Tutto ciò si impoverisce davanti alla gravità delle rivelazioni di Edward Snowden e confermate dai governi in causa che ci hanno detto in faccia alla luce di riflettori che tutte le nostre telefonate , le attività sui social networks, il nostro navigare in Internet è controllato e che ci stiamo dirigendo inesorabilmente verso l’incubo del Grande Fratello vaticinato da George Orwell nel “1984“.

 

E la cosa più allucinante è che “una volta filtrate” queste informazioni, nessuno si è preoccupato di ribatterle.

 

Tutti i mezzi di comunicazione, i poteri politici e le grandi imprese di Internet implicate nello scandalo, hanno confermato pubblicamente come un qualcosa di reale e indiscutibile questo stato di sorveglianza. L’unica cosa che hanno promesso, in maniera poco convincente e a mezza bocca che non continueranno a farlo…e si sono permessi anche di darci alcuni dettagli tecnici!

 

E quale è stata la risposta della popolazione mondiale quando è stata rivelata questa verità?

 

Quale è stata la reazione generale di fronte a queste rivelazioni?

 

Tutti continuano ad essere assorbiti dal loro smartphone, continuano a rotolarsi nel dolce fango dei social network e continuano a navigare nelle acque infestate di Internet senza muovere nemmeno una falange di un dito…

 

A cosa serve, allora, dire la verità?

 

Nel caso ipotetico che Edward Snowden o Julian Assange siano personaggi reali e non creazioni mediatiche con una missione segreta, a cosa sarebbe servito il loro sacrificio?

 

Che utilità ha accedere all’informazione e rivelare la verità se non provoca nessun cambiamento, alterazione, trasformazione?

 

A che serve conoscere in forma esplicita e documentata il fatto che l’energia nucleare può solo portare disgrazie come dimostrato dai terribili incidenti di Chernobyl e Fukushima, se queste rivelazioni non provocano nessun effetto?

 

A cosa serve sapere che le banche sono enti criminali dediti al saccheggio di massa, se continuiamo a utilizzarle?

 

A cosa serve sapere che il mangiare è adulterato e contaminato da ogni tipo di prodotti tossici, cancerogeni o transgenici, se continuiamo a mangiarli?

 

A cosa serve sapere la verità su qualsiasi fatto importante se non reagiamo per quanto gravi siano le sue implicazioni.

 

Non inganniamoci da soli per quanto sia duro accettare tutto questo. Affrontiamo la realtà così com’è…

 

Nella società attuale, conoscere la verità non significa nulla

 

Informare sui fatti che veramente succedono, non ha nessuna reale utilità; anzi la maggior parte della popolazione è arrivata a un livello tale di degradazione psicologica che come dimostreremo, la rivelazione della verità e accedere all’informazione, rafforzano ancora di più la loro incapacità di risposta e l’inerzia mentale.

 

La grande domanda è: perchè?

 

Che cosa ha portato tutti noi a quest’apatia generale?

 

E la risposta, come succede sempre quando ci rivolgiamo domande di questo tipo, è tra le più inquietanti. Ed è in relazione con il condizionamento psicologico cui è sottoposto l’individuo della società attuale. I meccanismi che disattivano la nostra risposta quando accediamo alla verità per quanto scandalosa possa essere, sono semplici ed effettivi. E sono nella nostra vita quotidiana.

 

Tutto si basa su un eccesso d’informazione….scorretta….

 

E’ un bombardamento degli stimoli così esagerato che provoca una catena di avvenimenti logici che finiscono con lo sfociare in un’effettiva mancanza di risposta: in pura apatia.

 

E per lottare contro questo fenomeno è bene conoscere come si sviluppa il processo…

 

COME SI SVILUPPA IL PROCESSO?

 

Per prima cosa dobbiamo capire che questo stimolo sensoriale che riceviamo è carico d’informazioni.

 

Il nostro corpo è predisposto alla percezione e alla lavorazione di stimoli sensoriali, ma la chiave del tema sta nella percezione di carattere linguistico dell’informazione, per linguistico sta a indicare ogni sistema organizzato con il fine di codificare e trasmettere informazione di ogni tipo.

 

Per esempio, ascoltare una frase o leggerla comporta la sua entrata nel nostro cervello a livello linguistico. Ma lo stesso avviene quando guardiamo il logo di un’impresa, l’ascolto delle note musicali di una canzone, guardare un segnale del traffico o udire la sirena dell’ambulanza, tanto per darvi alcuni esempi…

 

Oggi, una persona è sottoposta a migliaia di stimoli linguistici di questo tipo solo durante un giorno; molti li percepiscono in forma cosciente, ma la grande maggioranza in forma non cosciente che deve essere elaborata dal nostro cervello.

 

Potremmo dividere il processo di captare ed elaborare questa informazione in tre fasi:

 

percezione

 

valorizzazione

 

risposta

 

Percezione.

 

Indubbiamente, in tutta la storia dell’umanità, apparteniamo alla generazione che ha la capacità più grande di elaborare informazioni a livello celebrale, con potere di differenziare soprattutto a livello visivo e auditivo.

 

Man mano che nascono e crescono nuove generazioni acquisiscono una maggiore velocità di percezione dell’informazione. Una dimostrazione di quanto affermato la ritroviamo nel cinema.

 

Guardate un vecchio film western di John Wayne, una scena qualsiasi di azione per esempio una sparatoria. E poi guardate una scena di sparatoria o di inseguimento di macchine di un film odierno. Una qualsiasi scena d’azione di un film attuale è piena di successioni rapidissime di primi piani di breve durata.

 

Solo in 3 o 4 secondi si vedranno diverse figure:

 

il volto del protagonista che guida, quella del compagno che grida, la mano sul cambio della macchina, il piede che spinge il pedale, la macchina che schiva un pedone, l’inseguitore che slitta, il cattivo che afferra la pistola, che spara dal finestrino, ecc… e ogni primo piano sarà durato al massimo una decina di secondi.

 

Le immagini si succedono a tutta velocità come gli spari di una mitragliatrice. Eppure siete in grado di vederle tutte e di elaborare il messaggio che contengono.

 

Adesso rivedete il film di John Wayne. Non troverete successioni di scene a ritmo di mitragliatrice, ma successioni di scene dalla durata più lunga e con un campo visivo più ampio. Probabilmente uno spettatore dell’epoca di John Wayne si sarebbe sentito male vedendo un film attuale poiché non era abituato a elaborare tanta informazione visiva a tale velocità.

 

Questo è un semplice esempio del bombardamento di informazioni cui è sottoposto il cervello di ognuno di noi oggi rispetto a quello di una persona di cinquant’anni fa.

 

Aggiungeteci tutte le fonti di informazioni che ci circondano, come la televisione, la radio, la musica, l’onnipresente pubblicità, i segnali del traffico, i diversi tipi di abbigliamento che indossano le persone che incrociamo per la strada e che rappresentano ognuna di loro, un codice linguistico per il tuo cervello, l’informazione che vedete sul cellulare, sul tablet, in internet e inoltre i vostri impegni sociali, le fatture, le preoccupazioni e i desideri che hanno programmato tu avessi, ecc. ecc. …

 

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Si tratta di un’autentica inondazione di informazione che il vostro cervello deve elaborare continuamente. Tutto questo con un cervello della stessa misura e capacità di quello spettatore dei western di John Wayne di cinquant’anni fa.

 

Per quanto ne sappiamo, sembra che il nostro cervello abbia la capacità sufficiente per percepire tali volumi di informazione e comprendere il messaggio associato a questi stimoli.

 

Il problema quindi non sta lì. Infatti, sembra che il nostro cervello ne goda poiché ci siamo trasformati in tossicodipendenti degli stimoli.

 

Il problema sembra risiedere nella fase che segue.

 

Noi ci scontriamo con i nostri limiti quando dobbiamo valutare l’informazione ricevuta, cioè quando arriva l’ora di giudicare e analizzare le implicazioni che comporta.

 

Questo succede perché non abbiamo il tempo materiale per fare una valutazione profonda di quell’informazione.

 

Prima che la nostra mente, da sola e con i criteri che le sono propri, possa giudicare in maniera più o meno profonda l’informazione che riceviamo, siamo bombardati da un’ondata di stimoli che ci distraggono e inondano la nostra mente.

 

E per questa ragione che non arriviamo a valutare nella giusta misura l’informazione che riceviamo per quanto importanti siano le implicazioni che comporta.

 

Per capire meglio tutto questo, utilizzeremo un’analogia sotto forma di una piccola storia.

 

Immaginiamo una persona molto introversa che passa la maggior parte del suo tempo rinchiusa in casa. Praticamente non ha amici e non intavola relazioni sociali di nessun tipo.

 

Supponiamo adesso che questa persona vada al supermercato a comprare una bottiglia di latte e quando va a pagare gli cade per terra e la rompe causando grande scompiglio e macchiandosi i vestiti sotto gli occhi di tutti e della cassiera.

 

Quando questa persona torna a casa, isolata com’è e senza uno stimolo sociale, darà probabilmente un gran valore a quanto avvenuto al supermercato.

 

Si domanderà perché gli è caduto il latte e quale movimento falso abbia fatto perché questo avvenisse; si domanderà se la colpa fosse sua, o della bottiglia che era troppo spigolosa; nella sua testa analizzerà lo sguardo della cassiera e i gesti e i commenti di ogni cliente; osserverà anche le macchie sui vestiti e tenterà di indovinare ciò che hanno pensato gli altri di lui.

 

Si sentirà ridicola e giudicherà quel fatto meramente aneddotico molto più importante di quanto lo sia stato in realtà. Solo perché quella situazione ridicola al supermercato sarà il grande avvenimento del giorno o della settimana. E forse non lo dimenticherà mai per tutta la vita.

 

Adesso sostituiamo la persona introversa e senza relazioni con un modello opposto.

 

Una persona estroversa che passa tutto il giorno circondata da una gran quantità di persone e di fatti, interagendo freneticamente con clienti e compagni di lavoro, che parla al telefono, organizza incontri, compra, vende, fa riunioni, ride, si arrabbia e termina la giornata bevendo un bicchiere con gli amici.

 

Supponiamo che questa persona va a comprare il latte e anche a lei cade la bottiglia causando un gran scompiglio e macchiandosi i vestiti.

 

La sua valutazione dell’accaduto sarà solo aneddotica poiché rappresenta un evento in più tra tutti quelli a carattere sociale che sperimenta durante la giornata. E in poche ore se ne sarà dimenticata.

 

Una persona della società attuale, assomiglia molto al secondo modello, sottoposta a una grande quantità di stimoli sensoriali, sociali e linguistici.

 

Per noi, ogni informazione ricevuta è rapidamente digerita e dimenticata, portata via dalla corrente incessante dell’informazione che entra nel nostro cervello come un torrente.

 

Perché viviamo immersi nella cultura del “twit”, un mondo dove ogni riflessione su un evento dura 140 caratteri. E questa è la profondità massima cui arriva la nostra capacità di analisi.

 

E’ per questa ragione, per la nostra impotenza di valutare e giudicare da soli il volume di informazione al quale siamo sottoposti, che l’informazione che ci è trasmessa, porta incorporata l’opinione che dobbiamo averne, cioè quello che dovremmo pensare dopo aver realizzato una valutazione approfondita dei fatti, cioè chi emette l’informazione risparmia al ricevente lo sforzo di dover pensare.!!!!!

 

Questo è il procedimento che utilizzano i grandi mezzi di comunicazione e in un mondo di individui autenticamente pensanti sarebbe tacciato di manipolazione e lavaggio del cervello.

 

La televisione è un esempio lampante.

 

L’esempio degli onnipresenti incontri politici dove gli ospiti sono presentati come “opinionisti”. La loro funzione è generare l’opinione che noi dovremmo costruire da soli.

 

Così il bombardamento di informazione continuo e incessante nel nostro cervello ci impedisce di giudicare adeguatamente il valore dei fatti, con un criterio nostro. Ci toglie il tempo che dovremmo avere per soppesare le conseguenze di un avvenimento e lo frammenta in pezzettini da 140 caratteri e lo trasforma in un giudizio breve e superficiale.

 

Risposta.

 

Una volta che la valorizzazione personale dei fatti è ridotta alla minima espressione, entriamo nella fase decisiva del processo, quella che è priva della nostra risposta.

 

Qui entrano in gioco le emozioni e i sentimenti, il motore di ogni risposta e azione.Frammentando e riducendo il nostro tempo, riduciamo la carica emotiva che associamo all’informazione.

 

Osserviamo le nostre reazioni: possiamo indignarci molto nel vedere una notizia in un notiziario, per esempio lo sgombero forzato di una famiglia senza mezzi, ma dopo pochi secondi siamo bombardati da un’informazione diversa che porta verso un’altra emozione superficiale e diversa che ci fa dimenticare la precedente.

 

Per esprimere questo in forma grafica e chiara: la nostra capacità di giudizio e di analisi è pari a un “tweet”, la nostra risposta emotiva è pari a un emoticon.

 

E qui sta la chiave.

 

Qui rimane disattivata la nostra possibile risposta. Non si risponde piu’, si incamera soltanto….speriamo siano cose buone altrimenti….

 

Per capire meglio, torniamo all’analogia della persona introversa ed estroversa che rompeva la bottiglia di latte al supermercato.

 

La persona introversa chiuse nel suo mondo che ha dato un valore più profondo ai fatti avvenuti al supermercato continuerà a rimuginarci sopra più volte.

 

Non dimenticherà facilmente le emozioni legate al ridicolo che ha provato in quel momento e con molta probabilità esporre continuamente le proprie emozioni finirà con provare un certo imbarazzo solo a ripensarci.

 

E’ possibile che non torni per un certo periodo a fare spesa in quel supermercato, anche se implica il fatto di dover andare più lontano a comprare il latte; arriverà anche a provare repulsione per il luogo e le persone che l’hanno reso ridicolo.

 

L’energia emotiva che ha messo su questo fatto concreto diventerà una reazione effettiva per il fatto. Invece, la persona estroversa tornerà al supermercato senza nessun problema poiché mentalmente quanto accaduto, non ha rilevanza emotiva; tuttal più arrossirà al vedere la cassiera o qualche cliente. La persona estroversa non intraprenderà azioni effettive e tangibili che derivano dal fatto della bottiglia di latte.

 

Oltre le valutazioni fatte su questi personaggi inventati, questi esempi ci servono per dimostrare che il bombardamento incessante dell’informazione cui siamo sottoposti finisce con lo sfociare in una frammentazione della nostra energia emotiva e perciò finiamo col dare una risposta superficiale o nulla.

 

E’ una risposta che per il momento in cui viviamo intuiamo che dovrebbe essere molto più contundente eppure non arriviamo a darla perché ci manca l’energia sufficiente per farlo.

 

E tutti guardiamo disperati gli altri e ci domandiamo: “Perché non reagiscono? Perché non reagisco?”

 

E questa impotenza alla fine diventa una sensazione di frustrazione e di apatia generale. Questa sembra essere la ragione per cui non avviene una Rivoluzione quando per la logica dei fatti dovrebbe essere già scoppiata. Si tratta quindi di un fenomeno psicologico. Questo è il meccanismo di base che interrompe ogni risposta della popolazione davanti ai continui abusi che riceve.

 

E’ la base sulla quale si poggiano tutte le manipolazioni mentali cui ci sottopongono oggi E’ il meccanismo psicologico che rende la popolazione docile e sottomessa.

 

Potremo riassumere il tutto così:

 

L’eccessivo bombardamento di informazioni manipolate, ci impedisce di avere il tempo necessario per dare il giusto valore a ogni informazione ricevuta e, di conseguenza, associarla a una carica emotiva sufficiente per generare una reazione effettiva e reale.

 

COSPIRAZIONE O FENOMENO SOCIALE?

 

Non ha importanza se tutto questo fa parte di una grande cospirazione atta a controllarci o se siamo arrivati a questo punto per via dell’evoluzione della società, perché le conseguenze sono esattamente le stesse:

 

i più potenti faranno il possibile per mantenere attivi questi meccanismi e fomenteranno anche il suo sviluppo secondo le loro potenzialità solo perché ne ricevono benefici.

 

Rivelare la verità, in effetti, favorisce questi meccanismi.

 

Ai più potenti non importa mostrarsi come sono o svelare i propri segreti per quanto sporchi e oscuri siano. Rivelare queste verità occulte contribuisce in gran parte all’aumento del volume di informazione con il quale siamo bombardati.

 

Ogni segreto portato alla luce produce nuove ondate di informazioni che possono essere manipolate e rese tossiche con l’aggiunta di dati falsi, contribuendo così alla confusione e al caos dell’informazione e da qui arrivano nuove ondate secondarie di informazioni che ci stordiscono ancora di più e ci fanno sprofondare di più nell’apatia.

 

Se combattiamo quest’apatia, frutto della poca energia emotiva con cui cerchiamo di rispondere, con le tremende difficoltà che il sistema ci mette davanti quando è il momento di punire i responsabili, si generano nuove ondate di frustrazione sempre più forti che ci portano passo dopo passo alla resa definitiva e alla totale sottomissione.

 

Non ponetevi nessun dubbio: alle persone che ostentano il potere interessa bombardarvi con enormi volumi di informazioni il più superficiali possibili; perché una volta instaurata questa forma di interagire con l’informazione ricevuta, tutti noi ci trasformeremo in persone dipendenti da questo incessante scambio di dati.

 

l bombardamento di stimoli è una droga per il nostro cervello che ha bisogno di sempre più velocità per lo scambio di informazioni ed esige meno tempo per poterle vagliare.

 

Succede a tutti noi: ci costa sempre più fatica leggere un lungo articolo pieno di informazioni strutturate e ragionate. Abbiamo l’esigenza che sia stringato, più veloce, che si legga in una sola riga e che si possa ingerire come una pasticca e non come un lauto pranzo.

 

Il nostro cervello si è trasformato in un tossicodipendente da informazione rapida, in un drogato avido di continui dati da ingerire pensati e analizzati da un altro cervello in modo che noi non dobbiamo fare lo sforzo di fabbricare una nostra opinione complessa e contraddittoria.

 

Il fatto è che noi odiamo il dubbio perché ci obbliga a pensare. Non vogliamo farci domande. Vogliamo solo risposte rapide e facili. Siamo e vogliamo essere antenne riceventi e replicanti di informazioni come meri specchi che riflettono immagini esterne. Gli specchi però sono piani e non hanno vita propria, tutto quello che riflettono viene da fuori.

 

L’essere umano a gran velocità si sta dirigendo verso quello stato di fatto. Lo permetteremo?

 

CONCLUSIONE

 

Tutto quanto è stato scritto, forse non lo avreste voluto ascoltare. E’ poco stimolante ed è qualcosa di complicato e farraginoso, ma le complesse realtà non possono essere ridotte in un titolo ingegnoso di tweet.

 

Per intraprendere una profonda trasformazione del mondo, per iniziare un’autentica Rivoluzione che cambi tutto e ci porti verso una migliore realtà, dovremmo discendere nelle profondità della nostra psiche, fino alla sala macchine, dove si muovono tutti i meccanismi che determinano le nostre azioni e i nostri movimenti.

 

E’ lì che si risolve l’autentica guerra per il futuro dell’umanità.

 

Nessuno ci salverà facendo da un pulpito dei proclami brillanti e delle promesse per una società più giusta ed equa. Nessuno ci salverà raccontandoci una verità presunta o rivelandoci i segreti più oscuri dei poteri occulti.

 

Come abbiamo visto, l’informazione e la verità non sono importanti perché i nostri meccanismi di risposta sono invariati. Dobbiamo scendere fino a loro e ripararli; e per fare ciò dobbiamo sapere come funzionano. E non sarà necessario fare un complesso corso di psicologia: osserviamo con attenzione e ragioniamo da soli e potremo raggiungere il risultato.

 

Non si tratta di qualcosa di esoterico o basato su strane credenze dal carattere Mistico, Religioso o New Age. E’ pura logica: non c’è rivoluzione possibile senza una profonda trasformazione della nostra psiche a livello individuale perché la nostra Mente è programmata dal Sistema.

 

Per cambiare quindi il Sistema che ci imprigiona, prima lo dobbiamo disinstallare dalla nostra mente.

 

Lo faremo?

 

Fonte: http://www.stampalibera.com/?a=29635

 

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I nostri antenati, tantissimi anni fa, di certo non si dovevano preoccupare della presenza di elementi tossici nel corpo o nell’ambiente. A differenza loro, purtroppo, i nostri organismi sono invece esposti quotidianamente a sostanze pericolosepresenti nell’aria, nell’acqua, nei cibi, con conseguenze anche importanti per la nostra salute. Una cosa che i medici professionisti hanno iniziato a riconoscere da relativamente poco tempo, ma che assume connotati preoccupanti. Le tossine, infatti, sono diventate ormai una parte inevitabile della nostra vita quotidiana. Sono praticamente ovunque ed è molto difficile riuscire a condurre uno stile di vita che ci protegga totalmente dalla loro contaminazione.

Ecco perché potrebbe essere utile comprendere se e quanto il nostro corpo è intossicato da queste sostanze, in modo da intervenire repentinamente, anche con rimedi naturali. Vediamo allora alcuni dei più comuni segni che indicano una presenza eccessiva di tossine nel corpo.

 

Nell’elenco proposto, noterete che i sintomi possono essere molto generici. Prima di dire quindi che il vostro corpo è effettivamente intossicato, è sempre meglio il confronto con uno specialista.

 

Ecco quali sono i disturbi più comuni a cui si può andare incontro:

disturbi del sonno

alito cattivo

stanchezza persistente

peggioramento dei problemi infiammatori come artrite e asma

problemi digestivi

ulcere o emorroidi

aumento di acne, psoriasi, eczema e altre malattie della pelle

confusione mentale

dolori muscolari e articolari

peggioramento dei sintomi premestruali

 

Chi ha un corpo intossicato può andare facilmente incontro a problemi di stipsi. L’intestino, infatti, è uno degli organi coinvolti nel processo naturale di eliminazione dei rifiuti. Un accumulo eccessivo di tossine può portare a un cattivo funzionamento di questo processo e all’assorbimento delle materie di scarto da parte del flusso sanguigno.

L’alitosi può essere dovuta invece al cattivo funzionamento di colon e fegato che non riescono più a purificare il corpo.

Le malattie e i disturbi che possono derivare dalla tossicità cronica del nostro corpo sono veramente tante: si parte dalle semplici eruzioni cutanee, a continui mal di testa, fino ad arrivare a disturbi dell’umore e al peggioramento di malattie autoimmuni.

L’arma più potente che abbiamo per contrastarle è conoscere e riconoscere i segnali inviati dal nostro corpo e le possibili fonti di contaminazione.

La principale fonte di tossine, ad esempio, è il cibo, attraverso l’accumulo di metalli pesanti, di pesticidi, ma anche di tutte le sostanze chimiche che i processi industriali ci mettono dentro.

Ancora, come abbiamo visto, un’altra fonte possono essere i prodotti per la cura personale, come shampoo, ma anche cosmetici, dentifrici ecc…

 

Infine, la terza maggiore fonte di contaminazione è proprio l’ambiente, fuori casa e dentro casa. Al link trovate ad esempio alcune soluzioni naturali per purificare l’aria di casa (leggi in basso)

 

Esistono diversi metodi naturali, utili anche a disintossicare il nostro corpo dall’eccessiva presenza di sostanze nocive. La prima soluzione più ovvia è ridurre l’esposizione agli agenti inquinanti. Importante è anche la corretta idratazione del corpo, che aiuta l’espulsione delle tossine.

Poi, esistono tutta una serie di rimedi naturali per disintossicare il corpo dai metalli pesanti, pulire il sangue, o depurare il fegato.

Cercate di scegliere sempre alimenti biologici, evitando cibi trasformati. Introducete nella vostra dieta la giusta quantità di fibre e fate il corretto esercizio fisico, in modo da sostenere il corpo nella sua normale funzione di depurazione.

Infine, potete assumere integratori come ad esempio L’ALGA BRUNA che a differenza di altre alghe e’ stata depurata dai metalli pesanti in esse contenutte) La CLOROFILLA per ridurre la tossicità del vostro organismo.

Ridurre la tossicità del nostro corpo aiuta a vivere meglio, nel presente, ma anche nel futuro.

 

purificare l’aria della vostra casa

Sappiamo già quanto l’inquinamento atmosferico possa influenzare e compromettere la nostra salute. Ciò a cui spesso non pensiamo, però, è che anche l’aria dentro la nostra casa può essere, a modo suo, inquinata.

La cosa dovrebbe portarci a riflettere, soprattutto considerando quanto tempo, in genere, spendiamo all’interno di edifici chiusi, che siano le nostre case o gli uffici.

L’americana EPA (Environmental Protection Agency), ad esempio, classifica l’inquinamento dell’aria tra i cinque principali rischi ambientali per la salute pubblica.

Ecco quindi di seguito 6 modi per purificare l’aria delle vostre case, con semplicità.

I primi 3 consigli sono utili come prevenzione, gli ultimi 3 come soluzione. Vediamo insieme quali sono.

1. Evitate l’utilizzo di qualsiasi materiale tossico

La prima cosa da fare è cercare di eliminare o limitare al massimo l’utilizzo di qualsiasi materiale tossico: dalla composizione dei pavimenti, alla scelta delle tende, fino ad arrivare alla pittura che utilizzate per imbiancare casa. Preferite pavimenti in bambù, piastrelle invece di moquette, tappeti di cotone, tessuti e materassi non trattati e fatti con materiali naturali. Per i vostri muri, preferite delle vernici ad acqua e, se siete amanti del fai da te, potete trovare degli spunti per creare delle pitture naturali e sicure da nel nostro articolo http://ambientebio.it/imbiancare-casa-senza-inquinare-ecco-2-ricette-per-vernici-naturali-fai-da-te/.

2. Aerate spesso i locali

Questo suggerimento è importante sia per ciò che concerne la purezza dell’aria che respirate, che per ciò che riguarda acari e muffa. Aprite spesso le finestre, facendo attenzione se inverno a non farlo per più di 5 minuti, in modo tale da non sprecare energia per il riscaldamento. Fate in modo che entri più luce possibile e non abusate in casa di ciò che consuma ossigeno, come impianti a gas e di riscaldamento.

 

3. Riparate eventuali perdite e fate attenzione alla muffa

L’umidità è uno dei nostri nemici, lo sappiamo. Fate in modo quindi che nella vostra casa il livello di umidità sia compreso tra il 30, massimo 60%. Controllate eventuali perdite nel tetto e nella cantina, attenzione alla manutenzione degli impianti e, soprattutto, eliminate ogni traccia di muffa. Infine, tenete gli asciugamano in bagno a una distanza di 3-4 cm dalle pareti e aerate spesso i locali. Potete anche pensare a crearvi un deumidificatore fai da te.

4. Scegliete detergenti naturali

Cercate sempre di pulire casa nel modo più naturale. Avete molte possibilità, potete creare un detergente o un disinfettante per la casa fai da te, utilizzando solo prodotti naturali, o affidarvi ad aziende che fanno dell’amore per la natura il loto principio fondante. Ricordate: aceto e bicarbonato sono un must per pulire senza inquinare. (olio essenziale di ravensera aromatica del madagascar e lavanda del monte bianco)

Prevenite la formazione di parassiti, coprendo i bidoni della spazzatura e conservando bene i vostri alimenti. Non utilizzate nemmeno deodoranti artificiali per l’ambiente, preferite invece metodi naturali.

5. Acquistate piante che purificano l’aria

Uno dei metodi migliori per purificare l’aria della vostra abitazione, ma anche del vostro ufficio, è acquistare piante che aiutino a ossigenare l’ambiente e assorbire le tossine. Ce ne sono davvero molte; se siete indecisi,

6. Utilizzate un filtro per l’aria

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Potete pulire l’aria nella vostra casa utilizzando dei filtri per l’aria, dei purificatori, dispositivi iperfiltranti che depurano e riossigenano l’aria stagnante, restituendola sana e purificata. In commercio ne trovate di diverse tipologie e prezzi.

Ogni passo che fate contribuirà a rendere l’aria della vostra casa più sana e a ridurre il rischio di emicranie, allergie, irritazioni cutanee e altri tipi di malessere.

Fonte

 

Le piante che danno ossigeno alla nostra casa

Ad ogni stanza la sua pianta o una composizione di esse, per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo in casa. Se pensiamo l’aria che respiriamo tra le mura domestiche può arrivare ad essere tre volte più nociva di quella che inaliamo per strada. Questo è quanto emerge da uno studio dell’Università di Sheffield (Gran Bretagna). Complice l’uso di forni, cucina a gas, deodoranti e detersivi, i livelli di monossido di carbonio e altri gas dannosi per la salute registrati in un appartamento del centro città possono essere tre volte superiore ai limiti concessi dai governi per l’ambiente esterno.

All’interno dei nostri ambienti le principali forme d’inquinamento sono:

FORMALDEIDE (o aldeide fòrmica): è la più semplice delle aldeidi. Dato il largo impiego di resine derivate dalla formaldeide nelle produzioni di manufatti, rivestimenti e schiume isolanti, poiché queste tendono a rilasciare nel tempo molecole di formaldeide nell’ambiente, questa sostanza è uno dei più diffusi inquinanti di interni, la possiamo trovare in adesivi, sostanze sigillanti, rivestimenti per soffitto, tendaggi, carte igieniche, tovaglioli di carta e rotoloni, pannelli per pavimenti, cucine a gas, borse per la spesa, vernici, tessuti e vestiti stampati, compensato, lacche. Sostanza altamente cancerogena.

BENZENE: idrocarburo aromatico è un costituente naturale del petrolio, ma viene sintetizzato a partire da altri composti chimici presenti nel petrolio stesso. Lo possiamo trovare in adesivi, sigillanti, rivestimenti per soffitto, stampanti, vernici, pannelli per pavimenti, fotocopiatrici, lacche, fumo di sigaretta, tappezzeria.

XYLENE: è un derivato del benzene, si trova naturalmente nel petrolio e nel catrame, è una sostanza che danneggia il cervello; l’esposizione ad alti livelli per corti periodi (14 giorni o meno) o lunghi periodi (più di un anno) causa mal di testa, mancanza di coordinazione nei muscoli, vertigini, confusioni e cambiamenti di umore.

TOLUENE: Il Toluene è un idrocarburo aromatico; è usato come solvente in sostituzione del benzene; è classificato come sostanza nociva e facilmente infiammabile; è tuttavia meno tossico del benzene. Questa sostanza, come lo Xylene le possiamo trovare in: adesivi, bioemissioni, sigillanti, rivestimenti per soffitto, monitor del PC, stampante, pannelli per pavimenti, vernici, fotocopiatrici, lacche, tappezzeria.

TRICOLOETILENE: noto anche col nome commerciale di trielina, è un sospetto cancerogeno ed inalato, il tricloroetilene deprime il sistema nervoso centrale e produce sintomi simili a quelli dell’ubriacatura da alcol: mal di testa, confusione, difficoltà nella coordinazione motoria. Si trova in stampanti e fotocopiatrici.

AMMONIACA: è un composto dell’azoto, si presenta come un gas incolore, tossico, dall’odore pungente caratteristico, irritante per le vie respiratorie e provoca sintomatiche gravi; è presente in copiatrici, bioemissioni, prodotti per la pulizia della casa, fotocopiatrici.

ALCOLI: (ad es. metanolo, etanolo, propanolo) sono composti organici presenti in: adesivi, bioemissioni, moquette, sigillanti, rivestimenti per soffitto, cosmetici, rivestimenti per pavimenti, vernici, lacche, tappezzeria.

ACETONE: è un liquido incolore e infiammabile con un odore caratteristico, è miscibile con acqua, etanolo ed etere e trova principalmente impiego come solvente. Si ritrova anche in: bioemissioni, cosmetici, moduli prestampati, acetone per unghie.

Noi vi elenchiamo alcune piante utili a tale scopo, da inserire nelle varie stanze della casa che vi aiuteranno a depurare l’aria:

Camera da Letto

In camera da letto possiamo inserire delle piante a patto che siano piante che emanano ossigeno durante la notte. La scelta tutto sommato è anche abbastanza ampia.

La sanseveria, Orchidea Phalenopsis, Begonia, l’Aloe Vera. tutte queste piante emanano ossigeno di notte.

 

 

Sanseveria : combatte l’elettrosmog, emette ossigeno di notte, la sua capacità di rimozione: formaldeide 2 µg/h xilene toluene 0 µg/h ammoniaca 0 µg/h, assorbe vapore acqueo e necessita luce indiretta.

Orchidea Phalenopsis : emette ossigeno di notte, capacità di rimozione: formaldeide 3 µg/h, xilene toluene 0 µg/h, ammoniaca 0 µg/h e necessita poca luce.

Begonia : emette ossigeno di notte, capacità di rimozione: formaldeide 5 µg/h, xilene toluene 0 µg/h, ammoniaca 0 µg/h, assorbe vapore acqueo e necessita luce piena.

Aloe Vera : emette ossigeno di notte, capacità di rimozione: formaldeide 2 µg/h, xilene toluene 0 µg/h, ammoniaca 0 µg/h, assorbe vapore acqueo e necessita luce piena.

Cucina

 

 

Dracaena Fragrans :emette ossigeno di giorno, capacità di rimozione: formaldeide 10 µg/h, xilene toluene 8 µg/h, ammoniaca 3 µg/h, necessita poca luce

Liriope Spicata: emette ossigeno di giorno, capacità di rimozione: formaldeide 8 µg/h, xilene toluene 0 µg/h, ammoniaca 11 µg/h, necessita luce indiretta.

Dendrobium: emette ossigeno di notte, capacità di rimozione: formaldeide 3 µg/h, xilene toluene 10 µg/h, ammoniaca 8 µg/h, necessita luce indiretta.

Bagno

Nel bagno magari capita che si formi eccessivo vapore acqueo, che poi a lungo andare può causare anche muffe, queste piante qui oltre alle ottime proprietà di purificare l’aria assorbono anche vapore acqueo:

 

 

 

Aloe Barbadensis: emette ossigeno di notte, capacità di rimozione: formaldeide 2 µg/h, xilene toluene 0 µg/h, ammoniaca 0 µg/h, assorbe vapore acqueo, necessita luce piena.

Tillandsia Cyanea: combatte l’elettrosmog, emette ossigeno di notte, capacità di rimozione: formaldeide 0 µg/h, xilene toluene 1 µg/h, ammoniaca 1 µg/h, assorbe vapore acqueo.

Soggiorno

Areca Palmata: emette ossigeno di giorno, capacità di rimozione: formaldeide 10 µg/h, xilene toluene 19 µg/h, ammoniaca 0 µg/h, necessita luce indiretta.

Ficus Benjamino: emette ossigeno di giorno, capacità di rimozione: formaldeide 10 µg/h, xilene toluene 8 µg/h, ammoniaca 4 µg/h, necessita luce piena

Spatifillo: combatte l’elettrosmog, emette ossigeno di giorno, capacità di rimozione: formaldeide 10 µg/h, xilene toluene 8 µg/h, ammoniaca 4 µg/h, necessita luce indiretta

E in ufficio che pianta ci possiamo portare??

 

 

Rhapis Excelsa: emette ossigeno di giorno,capacità di rimozione: formaldeide 9 µg/h, xilene toluene 0 µg/h, ammoniaca 19 µg/h, necessita luce indiretta

Orchidea Dendrobium:emette ossigeno di notte, capacità di rimozione: formaldeide 3 µg/h, xilene toluene 10 µg/h, ammoniaca 8 µg/h, necessita luce indiretta

Vediamo di utilizzare queste importanti fonti di pulizia dell’aria che la natura ci offre…

 

Agnese Tondelli

 

http://ambientebio.it/6-passi-per-purificare-laria-della-vostra-casa/

 

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Ricerca sul campo unificato : quella parte immutabile in cui ogni porzione di spazio riposa

La nostra ricerca prosegue. Cercheremo di incontrare diversi autori che con la loro esperienza potranno donare sempre più arricchimento e sfaccettature importanti alla visione globale dell'universo. Queste testimonianze interdisciplinari consentiranno di avere una visione d'insieme più completa ed esaustiva. Le nozioni di fisica che forniamo possono essere ampliate con la testimonianza pratica nella vita di tutti i giorni, che questi autori contribuiranno a darci. Il metodo che useremo è l'improvvisazione meditativa, che consiste nel fornire un tema e vedere come le dinamiche soggettive di campo portino ad un risultato. Questa tecnica prescinderà dalle conoscenze che abbiamo acquisito, al fine di aprire la mente a nuove soluzioni e a nuovi risultati creativi. Oggi abbiamo fatto due chiacchiere con Carlotta Brucco (autrice, cresciuta sotto la guida di grandi lama tibetani e altri maestri di diverse tradizioni spirituali avendo così modo di approfondire lo studio e la pratica di antichi metodi e tecniche di autoconoscenza).Meditazione con tema: Il vero volto della meditazione, l'essenza, il pensiero.

 

 

R: Riccardo

C: Carlotta

 

 

R: Il campo unificato è quella parte immutabile in cui ogni porzione di spazio riposa, le onde che emergono dal vuoto cercano sempre l'armonia il principio unificante.

La mente, quindi, ha il ruolo di insegnare alle onde come accordarsi in pace.

Questa misura della mente crea ordine nel campo personale, nel campo collettivo e in quello universale.

Esperimenti scientifici hanno dimostrato che una persona che medita riduce la criminalità nel mondo di quasi il 10%, più del 60% se a meditare è un gruppo. La meditazione è anche un modo per rinnovare il campo strutturato del corpo (esperimenti dimostrano che i telomeri del corpo hanno grossi benefici in chi medita).

La meditazione è confusa come una tecnica, ma in realtà è la scoperta della perfezione del momento presente, quindi potremmo dire che la meditazione è la vita.

Accettare la perfezione del momento implica comunque una divisione tra chi accetta e ciò che viene accettato, potremmo dire che la meditazione è la fine della divisione, che vuol dire che le onde di pensiero vengono acquietate, perché non c'è dualità, divisione e quindi conflitto. La meditazione è la scoperta dell'essenza (la presenza continua e permanete del campo unificato), quindi è la fine dell'identificazione.

Questo va distillato all'interno e sciolto in un processo di evoluzione di campo che va dalle onde infrarosse all'ultravioletto di campo, in cui vengono osservate le esperienze.

Ma, per chi si avvicina alla meditazione queste rimangono solo parole, qual è quel processo interno per cui si viene veramente in contatto con tale essenza.

 

C: A me piace parlare di contemplazione proprio riferendomi alla meditazione intendendo un tipo di ascolto particolare in cui non c’é proiezione di alcun pensiero ma solo ascolto totale, un morbido, tenero ascolto di ciò che c’é che parte proprio dalla totale accettazione del momento presente. La perfezione del momento presente é difficile da accettare perché l’ego crede di dover trovare delle soluzione ai problemi pensando, invece non é così; la contemplazione porta a far pace con l’istante comprendendo che ha tutto ciò che ci serve per essere felici e ci rivela inoltre quello che potrebbe essere creato partendo da quel momento. Dalla contemplazione nasce l’intuizione che non è un pensiero ma una frequenza, una nuova frequenza che ci indica una nuova possibilità di realtà che prima magari non riuscivamo a vedere.

 

R: Sì, chi si presta a questo tipo di pratica riscontra subito l'aumento del pensiero, se prova ad acquietarlo con la forza o a non pensarlo, esso aumenta, ma se la meditazione è veramente la fine del pensiero allora bisogna rendersi conto di non essere il contenuto del pensiero.

 

C: La meditazione o contemplazione non é una tecnica, come dici tu, ma proprio un modo di essere, di vivere, di guardare alle cose del mondo. Certo, i pensieri aumentano se si decide di non pensare! Nella mia esperienza ho visto che i pensieri si acquietano solo quando ci si stufa di pensare, solo quando capiamo che non ci portano soluzioni. Allora non siamo più interessati a quelle voci e qualcosa si acquieta. Quando i pensieri diminuiscono è possibile avere più chiarezza per prendere consapevolezza che non siamo il contenuto dei pensieri. I pensieri nascono dalle nostre Visioni illusorie che si sono create dalle frequenze dei nostri genitori, avi, ecc.. maschere che non ci appartengono ma che ci tengono legati alle Visioni/frequenze non scelte da noi ma subite da altri. È una schiavitù inconsapevole. Inizialmente é utile prendere consapevolezza che noi non siamo ciò che noi crediamo, non siamo i nostri credo; le nostre convinzioni non ci appartengono ma sono state subite perché nate da Visioni/frequenze non nostre che ci hanno portato su binari obbligati di pensiero e di vita.

 

R: Bene, ora la cosa fondamentale è capire chi è che si accorge del contenuto del pensiero e smette di creare un'immagine di se stessi. Chi è questa entità che si accorge del pensiero? Se diciamo "io", nel momento esatto in cui dico io mi sono accorto del pensiero sto di nuovo pensando, quindi ci deve essere un qualcosa che si accorge del pensiero ma che non è il pensiero stesso.

 

C: Difficile descrivere ciò che non può essere descritto, ma io la chiamo Presenza. Presenza é soggetto e oggetto insieme e non accade nell’Io vedo te ma nell’essere il vedere. Non accade nell’io tocco te ma nel toccare. L’io esiste solo nel tempo. Nella contemplazione, cioè nell’attimo presente o meglio ancora nella Presenza non esiste. Non può essere trovato. L’io é una dimensione sconosciuta alla presenza. Se si dimora nella contemplazione l’io non é più la nostra casa che finalmente ritorna ad essere ciò che é sempre stato: Presenza, o meglio un’amorevole Presenza. Se non c’é amore non c’é Presenza. Sono intimamente legati e se si può dire ancor meglio sono la stessa cosa. Una volta un lama tibetano speciale, un vecchio eremita che viveva sull’Himalaya mi ha detto che ci si accorge di aver realizzato la vera natura della mente se contemporaneamente a ciò si dimora nella compassione. Come dire che amore e saggezza devono sempre stare insieme altrimenti non c’è amore e non c’é saggezza.

 

R: Se lo vediamo da un punto di vista fisico è il campo ultimo, immutabile e sempre perfetto, tale essenza e sempre presente anche quando l'ente non se ne accorge ed è estesa ed unita: ha come principio l'armonia la condivisione dello spazio che ha come misura phi. A questo punto si può dire che la meditazione è la fine del pensiero, cioè quando il pensiero con tutto il suo bagaglio si accorge della sua insensatezza giunge alla fine ed allora la presenza affiora. In pratica potremmo dire che l'io è pensiero? Bilanciare il pensiero consiste nel porre fine al pensiero, in questo senso la fine dl pensiero è la scoperta di sè? L'unico approccio a questo è la compassione, cioè accettare tutto il pensiero così com'è?

 

C: Più che porre fine al pensiero è disidentificarsi con esso. Ci possono essere dei pensieri, certo ma diventano dei mezzi per vivere qui in questo mondo, non più dei padroni. Tuttavia sono pensieri molto legati alle circostanze, molto semplici, oppure sono pensieri nati da intuizioni, o meglio sono traduzioni di queste intuizioni. In questo modo riusciamo a usare le intuizioni portandole in azione in questo mondo. Ci serviamo dei pensieri come il cavaliere si serve dei cavallo per andare in giro a compiere la sua opera. La compassione é l’essenza. La vera natura della mente é un’unica presenza compassionevole. Non parlo di amore nel senso conosciuto, quello é limitato da infinite visioni condizionanti. Parlo di una frequenza, che è ciò che regge il tutto. Compassione é quella frequenza che ti fa riconoscere la sofferenza dell’altro anche se tu sei felice. É quella frequenza che ti fa entrare in azione usando i tuoi talenti anche se tu hai compreso che é tutto un’illusione. Anche se hai compreso che tutto é Uno e l’Io non esiste la compassione ti fa Vedere che per l’altro non é così e quindi sei spinto a portare anche l’altro a vedere che può essere felice. La compassione é una realizzazione che viene mano a mano che ci si libera dalle proprie illusioni e contemporaneamente ci si libera dalle proprie illusioni cercando la compassione. Il problema é che crediamo di poter essere felici pensando nel solito modo alle solite cose; questo é il vero problema.

 

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R: Si, la frequenza di cui parli ha sicuramente una misura in sezione aurea, è un emozione purificata. In pratica il pensiero non può conoscere quel principio universale che chiamiamo amore. Ma, se un dialogo come questo mi aiuta a porre fine al pensiero o mi porta alla quiete, non potremmo dire che in fin dei conti è una meditazione?

 

C: Sì diventa una meditazione se lo mettiamo in pratica, se lo portiamo nella nostra vita. La meditazione non é mai scissa dalla quotidianità. Quando le persone mi chiedono quanto tempo devono meditare io dico loro: “24 su 24!”. La meditazione é uno stato di coscienza; a me piace dire un nuovo linguaggio. Si impara piano piano ma poi lo si parla sempre.

 

R: Sì, ma se mentre parliamo il pensiero si accorge di non essere l'intero, non è forse una pratica?

 

C: Sì certo. Diciamo che il pensiero non può accorgersi di essere l’intero ma la presenza sì. Quindi è più un atto intuitivo di consapevolezza che poi può essere tradotto in un pensiero. La mente capisce, la consapevolezza comprende. Mentre ora parliamo possiamo ascoltare quella parte di noi che intuisce di essere un’amorevole presenza. Magari non la vediamo bene ma qualcosa di noi sa che é così. Questo per ricordarci che é possibile essere liberi e felici.

 

R: Ma, la presenza non è forse già consapevole della sua natura, ed è quella che emerge come intuizione come dicevi prima, quindi in pratica il pensiero deve accorgersi del suo limite e del fatto che è la causa della sofferenza, a quel punto smette di essere?

 

C: Sì penso anche io come dici.

 

R: Bene a questo punto potremmo dire che la causa della sofferenza è l'immagine di sé?

 

C: Sì io dico una distorta Visione di sé.

 

R: Quindi, chi soffre è l'immagine o il pensiero ma mai la presenza interna che è intoccabile?

 

C: Giustissimo! Bisogna diventarne consapevoli. Allora la sofferenza non c’é più. Anche quando c’è dolore la sofferenza non c’é più.

 

R: Ok, il tempo per questa meditazione sta per finire vuoi aggiungere qualcosa prima di salutarci?

 

C: Auguro a tutti, con tutto il cuore di cercare la propria vera natura meravigliosa, felice e compassionevole, perché chi cerca con sincerità e costanza troverà di sicuro. Vi auguro di cercare la consapevolezza della vostra felicità iniziando dall’ascoltare tutto ciò che siete e tutto ciò che é il mondo senza giudicare, senza dare opinioni ma solo offrendo a voi stessi e gli altri un tenero ascolto privo di alcuna proiezione. Se unirete l’ascolto silenzioso alla tenerezza qualcosa di speciale inizierà pian piano a farsi vedere. Bisogna però avere molta pazienza e innaffiare la nostra pratica quotidianamente con gentilezza e costanza. Mi piace dire che quando non sappiamo più che fare é utile abbracciare ciò che non ci piace per arrenderci meglio al momento presente. Solo accettando ciò che c’é in questo momento arriveranno le intuizioni per creare nuovamente una vita ricca e appagante. Vi auguro Buon Natale: che troviate sotto l’albero il volto, la Visione e la frequenza del meraviglioso essere che siete veramente!

 

R: Grazie, Carlotta.

 

 

C: Grazie Riccardo.

http://scienzeeteriche.blogspot.it/2015/12/ricerca-sul-campo-unificato_15.html

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L'esperienza dell'anima antica

L’esperienza dell’anima antica

 

Se sei un’anima antica, leggi. Se non lo sei, leggi comunque! Potresti stupirti. Un’anima antica e saggia potrebbe celarsi tra i membri della tua famiglia, tra i colleghi di lavoro, potrebbe essere un vicino di casa o anche qualcuno che ti siede accanto sull’autobus. Oh… forse è il senzatetto che chiede l’elemosina all’angolo della strada. Potrebbe essere davvero chiunque. Solo che tu non lo sai. Cioè queste persone non vanno esattamente in giro con un’etichetta sulla fronte, ma se osservi bene e da vicino, potrai riconoscerli.


Le anime antiche hanno la maggior esperienza nel gioco della vita. Hanno vissuto talmente tante incarnazioni sulla terra da sentirsi stanche ed esauste, ma tengono duro perché sono queste che stanno facendo la vera differenza sul nostro pianeta in questo momento.

Le anime antiche possono avere qualsiasi età, da meno 20 a oltre 80 anni. Sì, le anime antiche sono sempre con noi, ci accompagnano da sempre, in tutto il mondo, in ogni continente, in ogni città, ed hanno fatto esperienze nelle vite passate sia come donne che uomini, sia che abbiano vissuto a lungo che solo pochi mesi.

Forse voi stessi siete tra queste ed avete dei vaghi ricordi o vi sentite “come se” foste antichi, o magari sapete con certezza di aver vissuto tante e tante esistenze. Avete mai fatto l’esperienza di incontrare qualcuno per la prima volta e sentire di conoscerlo da sempre, diventando subito amici? Questo vuol dire che entrambi siete anime antiche. O, ancora, di incontrare qualcuno per la prima volta e subito sapere che sia qualcuno con cui dovete trascorrere il resto della vostra vita… qui decisamente siete entrambe anime antiche. Quando vi trovate in situazioni che vi sembrano familiari, incontrate persone che non avete mai visto prima, ma vi sentite come se in qualche modo vi siate già conosciuti, beh, è possibile che stiate incontrando membri familiari di passate incarnazioni.

Da quando l’umanità esiste ci sono state guerre e uccisioni su questo pianeta, perciò molto probabilmente ogni anima antica, uomo o donna, in qualunque epoca, è stata coinvolta nelle battaglie che imperversavano, quindi anche se siete donne oggi potreste essere stati feroci guerrieri in un’altra vita, vostro figlio potrebbe essere stato vostro padre o zia o cugino, e persino nemico (se ciò è funzionale alle necessità evolutive delle vostre rispettive anime nella presente incarnazione, ndt), non potete saperlo perché i ruoli e le esperienze variano ad ogni incarnazione, per tutti. I bambini e gli adulti che mostrano una saggezza che va al di là delle parole sono anime antiche.

Per alcuni di voi questo è moto chiaro, ma naturalmente lo tenete per voi, non volete urlarlo ai quattro venti. Anche se oggi non si ha più il timore di essere messi al rogo, tuttavia preferite non parlarne. Andare per il mondo a dichiarare di essere molto antichi e saggi comunque non è il modo di agire di un’anima antica e saggia !

Siate liete anime antiche! Le energie che le anime antiche hanno dovuto sempre combattere sono oggi cambiate e, che ci crediate o no, le energie dell’universo stanno operano con voi/noi anime antiche, quindi non abbiate dubbi o timori, siate coraggiosi e forti e uscite là fuori e fate ciò per cui siete venuti qui, qualunque cosa sia. Siate certi che quanto più assertivi determinati e appassionati sarete, tanto più l’universo collaborerà con voi per donarvi tutto ciò che vi serve per portare a termine il compito che vi compete.

Se vi sentite disorientati e confusi riguardo alla vostra missione e ciò che dovete compiere, aggregatevi a gruppi di altre anime antiche che stanno cercando di familiarizzare con le nuove energie e stanno risvegliandosi alla nuova coscienza. Avete dovuto combattere per i vostri diritti per tanto di quel tempo che ora dovete abituarvi alle nuove energie che sostengono i vostri sforzi. Non avete più bisogno di combattere! Dovete solo andare avanti, agire, usando l’azione positiva, ed ogni cosa sarà perfetta per voi così com’è. Abbiate fede!

State realizzando e vedendo come ogni giorno le nuove energie stiano pulendo e portando in superficie tutte la sporcizia, ogni bugia, le atrocità e le malvagità perpetrate di era in era e tenute nascoste per tanto tempo? Oggi possiamo esultare. Le nuove energie non potranno tollerare più nulla che non sia giusto, chiaro e buono per ogni forma creata. Perciò, malgrado tutte le cose orribili a cui stiamo assistendo, abbiate fede e siate certi che ogni cosa andrà bene.

Le anime antiche sanno e sentono di avere una connessione diretta e speciale con il Creatore. Non dubitano mai né si disperano; hanno vissuto troppe esperienze e sanno di essere sempre amati. Non esiste ombra di dubbio nella loro coscienza sul fatto che il Creatore sia con loro e li protegga sempre.

Le anime antiche recano in sé un grande quantitativo di luce e la luce che esse portano sta illuminando il pianeta in questo momento, perché la loro funzione è di illuminare l’oscurità.

Il campo dei registri akascici che assorbe tutti i pensieri, le emozioni e la conoscenza umani la sta assorbendo dalle sagge anime antiche, per accumularla nelle griglie del pianeta, per le generazioni future. E tutto ciò è grandioso!



traduzione a cura di LaLuceDiGaia

https://lalucedigaia.wordpress.com/2015/12/13/lesperienza-dellanima-antica/

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Antidolorifici naturali

Gli antidolorifici naturali

Aspirina, ibuprofene e paracetamolo (tachipirina) sono molto usati per cercare di far passare il dolore ma hanno effetti collaterali anche gravi. Aumentano infatti il rischio di problematiche cardiache e circolatorie (tra cui ictus e infarto) e gastrointestinali, come sanguinamenti e perforazioni a livello gastrico e intestinale. Uno studio su 100.000 persone ha osservato che i consumatori di aspirina, rispetto a quelli che assumevano il placebo, registravano il 30% circa in più di probabilità di soffrire di un evento grave di tipo emorragico soprattutto a livello gastrointestinale.

Il Dott. Sreenivasa Seshasai del Centro Ricerche Scienze Cardiovascolari a San Giorgio, presso l’Università di Londra, ha dichiarato:

“Siamo stati in grado di dimostrare in maniera abbastanza convincente che, nelle persone sane di cuore o senza precedenti attacchi di ictus, l’uso regolare di aspirina può essere più dannoso che utile”

Prima della diffusione della chimica, gli uomini conoscevano la natura ed usavano con efficacia i suoi doni. Ecco alcuni efficaci rimedi per far passare il dolore.

SALICE BIANCO: Contiene salicina, il predecessore dell’aspirina, che viene trasformata in acido salicilico nello stomaco. A livello gastrico non irrita lo stomaco a differenza del farmaco chimico, l’aspirina, ed è efficace per i dolori muscolari, infiammazioni e della febbre. USO: Si può godere dei benefici della corteccia di salice bianco utilizzandola in un tè. Basta far bollire 1-2 cucchiaini di corteccia essiccata in 250 gr di acqua, lasciar sobbollire per dieci minuti. Bere fino a tre tazze al giorno per i migliori risultati.Si può anche usare corteccia in capsule o in forma liquida. In questo caso il dosaggio dovrebbe essere prescritto da uno specialista qualificato.

BOSWELLIA SERRATA: è una resina che si estrae dalla corteccia di una pianta che cresce in India. Grazie all’acido boswellico svolge una potente azione antinfiammatoria e analgesica su diverse patologie del sistema osteoarticolare. Questa azione si manifesta attraverso una riduzione del dolore e del gonfiore, e il miglioramento delle motilità delle articolazioni. Questo acido migliora la circolazione sanguigna nelle articolazioni e impedisce alle cellule infiammatorie di danneggiare i tessuti. E’ stato dimostrato inoltre che è utile per trattare il cancro alle ovaie. USO: Si può usare sia per via sistemica (compresse o tintura) sia come pomata. Il consiglio in caso di dolore e infiammazione è di 450-750 mg al giorno distribuito su 2-3 assunzioni giornaliere per 3-4 settimane. La tintura madre 30-40 gocce 2 volte al giorno lontano dai pasti.

CAPSAICINA: è il principio attivo del peperoncino, spesso usato localmente nel trattare reumatismi, e dolore ai nervi, muscoli e articolazioni. E’ una sostanza in grado di attivare tutti i fattori di crescita delle cellule dello strato basale della cute. La capsaicina, essendo un ottimo stimolante cutaneo, è utile per contrastare la caduta dei capelli e stimolarne la crescita. USO: Si trova in gel o pomate, da applicare 3-4 volte al giorno. Inizialmente può causare sensazioni urticanti e brucianti, che tipicamente spariscono con l’uso.

UNCARIA TOMENTOSA: I curanderos peruviani la usano per cicatrizzare ferite, ulcerazioni, patologie degenerative, malattie e dolori gastrointestinali. Contiene un principio attivo che inibisce la produzione della prostaglandina, un mediatore che contribuisce all’infiammazione e al dolore. Ha proprietà antivirali, sia nell’assunzione per via interna che per uso esterno, dimostrate da studi clinici condotti su pazienti affetti da Herpes: nell’85% dei soggetti i sintomi sono cessati in 10 giorni. USO: La posologia varia da 250 a 1000 mg al giorno per via orale. Un sovradosaggio può avere effetti lassativi.

CURCUMA: il suo principio attivo, la curcumina, è un potente antidolorifico, capace di bloccare i mediatori dell’infiammazione e la sostanza P che trasmette i segnali dolorifici al cervello. Diverse ricerche dimostrano la sua efficacia nel controllo del dolore cronico dell’artrite reumatoide. Ha tantissime altre proprietà come disintossicante, rigenera il cervello, ripara il fegato, anticancro, ecc. USO: Nei casi dolore e infiammazione, la dose suggerita è di 400-600 mg di curcumina, assunti per via orale 3 volte al giorno.

BELLADONNA (rimedio omeopatico): Può essere utilizzata anche come antinfiammatorio, in caso di mal di gola, di riniti allergiche, di congiuntiviti e di altri sintomi tipici dell’influenza e febbre. Efficace anche per il mal di testa pulsante e per il mal di denti. Riesce anche ad alleviare le mestruazioni dolorose, la gastrite e la stitichezza, il gonfiore e la colite. USO: alla diluizione di 9CH, 3 granuli da 3 a 6 volte al giorno.

NUX VOMICA (rimedio omeopatico): Indicato nei casi di mal di testa, emicrania, sciatalgia, reumatismi e anche mal di gola e raffreddore. USO: alla 9Ch 5 granuli ogni ora. Quando i sintomi migliorano tre volte al dì.

Sono rimedi consolidati che offrono molti benefici. Usarli ci darà sollievo dal dolore ma non dobbiamo dimenticarci di indagare la causa del disturbo qualora persiste, che può essere di tipo alimentare, emotivo o dovuto allo stile di vita. Buon uso della natura.

Prescrizione omeopata o naturopata

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