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Che Tipo di Donna Sei? Scopri la Tua Femminilita'

Che Tipo di Donna Sei? Scopri la Tua Femminilità
Scritto da Simona Oberhammer

«Mi dicono che sono troppo dura»

«Faccio fatica ad imporre la mia volontà. Sono debole e fragile»

«In famiglia mi fanno notare che mi comporto come un generale»

«Il mio compagno non mi rispetta».

Sono frasi che sento dire spesso dalle donne. Hanno una caratteristica: sono l'una l'opposto dell'altra. E spesso vengono riassunte in una frase che dice: «Non mi sento equilibrata».

Perché? Perché le donne si sentono o troppo rigide o troppo cedevoli?

C'è un motivo.

Non vivono bene la loro femminilità.

Il principio femminile e maschile
Se siamo nate donne è proprio dal principio femminile che siamo caratterizzate. Come gli uomini sono caratterizzati da quello maschile. Ciò non significa che nelle donne non ci sia una parte di energia maschile e negli uomini una parte di energia femminile. Per essere in equilibrio una donna deve però avere come energia principale quella femminile e come energia secondaria quella maschile.
Per chiarezza ecco una schematizzazione con delle percentuali. Anche se è una semplificazione esagerata può aiutarti a comprendere il concetto.
La donna in equilibrio dovrebbe avere:

·         un 60-70 per cento di energia femminile

·         un 30-40 per cento di energia maschile.

Cosa succede se le percentuali cambiano?

Se l'energia maschile aumenta di percentuale c'è la donna troppo maschile. Io la definisco donna mascolinizzata. Metaforicamente la donna ruvida.
Se invece è l'energia femminile ad essere troppa, senza una certa dose di quella maschile, c'è la donna con una femminilità in eccesso. Io la definisco donna iperfemminile. Metaforicamente la donna molle.
Ma come sono queste donne? Forse te lo stai chiedendo.

Ecco una descrizione.

 

La donna ruvida: la mascolinizzazione
Per riconoscere la donna mascolinizzata non dobbiamo pensare che si presenti vestita come un uomo, oppure che sia poco truccata o poco curata. Potrebbe invece anche indossare abiti ricercati, avere le unghie smaltate e i tacchi alti. Ciò che la rende una donna mascolinizzata è il suo comportamento. Vediamolo.

L'affetto
Per questa donna è difficile esprimere l'affetto. Se ti abbraccia la senti che resta rigida, mantiene il corpo distaccato. Oppure ti stringe in una rude stretta da cow-boy e subito si stacca. Spesso preferisce una stretta di mano al contatto del corpo.

Il lavoro
È facile riconoscere una donna mascolinizzata in ambito lavorativo. Di solito è la più intransigente, la più aggressiva. O la più cameratesca, quella con la battuta sempre pronta. Per il resto, non condivide emozioni, sensazioni, sentimenti. Sembra impermeabile, inattaccabile. Racconta fatti di cronaca, ma della sua vita ben poco. Fa fatica a capire le situazioni, i problemi altrui.

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L'amicizia
Se ha delle amiche la donna mascolinizzata sarà la perfetta organizzatrice di uscite, eventi, decisioni, iniziative comuni. Cena al ristorante? Ha già prenotato e deciso l'itinerario e i posti in macchina. Indica con sicurezza dove parcheggiare, dà consigli sul menù e destina i posti a tavola: «Tu lì, tu alla sua destra, tu dall'altra parte... ».

I figli
Se ha figli, una donna mascolinizzata stabilisce con loro norme ben precise. «Poche discussioni. In questa casa ci sono regole da rispettare!».
Sul modo di educare i figli è piuttosto intransigente. E lo sostiene davanti agli altri genitori, al partner, agli insegnanti. È la madre che non si lascia affatto impietosire da uno scoppio improvviso di pianto, se non è più che motivato. Che non cede di fronte ai tentativi di evitare interrogazioni, impegni presi, doveri. «Ti alzi e vai» sono le sue parole.
Questa madre non abbraccia e bacia i figli troppo spesso, fa fatica ad accarezzarli sussurrando dolcemente: «Ti voglio bene, tesoro».

L'adolescenza
L'adolescente mascolinizzata è piuttosto individualista, con il viso poco aperto alle emozioni. Spesso è decisionista, grintosa e determinata, sempre in battaglia con tutti: amici, ragazzi, interessi, scuola, sport. Nella sua vita non ci sono partecipanti, ma solo vincitori o vinti.

La coppia
E infine, il rapporto col mondo degli uomini.
Come li vive, in generale, una donna mascolinizzata?
Quando può li dirige, dà ordini, indica cosa fare. «No, non devi fare in questo modo. È così che si fa». Oppure: «Prendi questo, passa di là, porta quest'altro, andiamo su... ». Lei sa meglio di lui qual è il film migliore per la serata, o il dentista più competente, l'abito più adatto, l'itinerario più veloce.
E ha già deciso.
Nelle discussioni è categorica:
«Ho il diritto di sapere... ».
«Certo che è una mia decisione. E mi assumo le mie responsabilità».
«Allora, come spieghi questo comportamento?».
Spesso le piace sfidare gli uomini. Non tanto – o non solo – per sedurre, ma per misurarsi su chi è il migliore. Nel lavoro, nello sport, nel gioco, nello studio... La competizione è il suo forte, è il carburante della sua vita.

La donna molle: l'iperfemminilità
Vediamo invece come si riconosce una donna iperfemminile.
Riprendiamo gli esempi di prima.

L'affetto
Lei quando abbraccia sospira, abbandonando il viso sulla spalla. Si lascia avvolgere e cerca conforto, calore, tenerezza. Chiude gli occhi. In alcuni casi si abbarbica strettamente. «Tienimi stretta» sembra dire il suo corpo.

Il lavoro
Spesso è la più assecondante, quella che non vuole scontri, evita i litigi, scansa le situazioni spinose. Oppure è la persona che preferisce tacere perché si sente sempre e comunque inadeguata. I suoi giudizi, pensa inesorabile, sono certo sbagliati, le sue parole senza peso. Lei stessa è un essere trasparente, di cui non importa nulla a nessuno. Chiude occhi, bocca e orecchie e svolge in silenziosa riservatezza il suo lavoro.

L'amicizia
Nel gruppo delle amiche, una donna iperfemminile lascia sempre decidere gli altri. Per lei va bene comunque. Se gli altri sono contenti, lei si adatta. Su di sé accetta proposte, consigli, indicazioni. Spesso li chiede, in cerca di sicurezza e protezione. Protesta debolmente nelle discussioni, obietta senza troppa convinzione. E alla fine cede.

I figli
Se ha figli, una donna iperfemminile è una chioccia protettiva. Arruffa le penne alla minima contrarietà, al primo accenno di pericolo, schierandosi in difesa del "suo bambino". Che può essere anche un maturo signore professionalmente affermato.
È la madre premurosa che rincorre il figlio aprendogli lo zainetto: «Fa' vedere se hai preso tutto... ».
Nella giornata chiama una, due, dieci volte per le raccomandazioni: ai figli propri e altrui, agli amici dei figli, ai nipoti...
È una mamma globale.
Estremizza spesso e volentieri. Due linee di febbre ed è già panico. Una giornata storta della figlia e subito va in ansia: «È in crisi... Sarà la scuola, il suo ragazzo, o qualcosa che non vuole dirmi?».
Più che risolvere i problemi li prevede, li anticipa, simula cause e conseguenze.
Le madri iperfemminili si illuminano ad ogni piccolo gesto d'affetto che ricevono, piangono quando i figli si trasferiscono, si commuovono per ogni piccola cosa. E fanno un mare di telefonate.

L'adolescenza
L'adolescente iperfemminile si fa sommergere da chiunque di richieste, consigli, approvazioni. È pronta a intenerirsi per ogni cosa, a disperarsi se il suo ragazzo si dimentica un giorno di chiamarla. E cerca di essere sempre carina con tutti. Perché piacere a tutti è proprio ciò che più desidera.
È anche la ragazza sempre incline a considerarsi "un po' meno". Un po' meno bella, un po'meno intelligente, un po' meno simpatica di tutte le altre.

La coppia
Con il mondo degli uomini le cose vanno più o meno nello stesso modo. Lei pensa di non valere molto, cerca un uomo che le dia forza, sicurezza e protezione.
È la donna che focalizza tutto nella relazione affettiva. Il partner diventa il "centro del mondo". Lei, per lui, è sempre disponibile: ai suoi orari, alle sue telefonate – che arrivano o non arrivano – ai suoi programmi. Si dedica alle passioni di lui, anche se la annoiano.
Si veste come piace a lui, anche se non si sente a suo agio con quegli abiti. Persino le amicizie di lui diventano le sue.
E se cambia uomo?
Cambia anche lei, adeguandosi al nuovo partner.
Gli uomini che sceglie spesso sono quelli che la fanno soffrire: è nel dolore che la donna iperfemminile sente che l'amore c'è davvero. Non consciamente, è ovvio. È a livello inconscio che questa donna cerca storie d'amore laceranti, a cui dedicare tutta se stessa. Diventando la vittima della situazione.
Se più relazioni falliscono cresce dentro di lei una rabbia inespressa, ammantata di paura, verso gli uomini. «Sono crudeli, insensibili, prepotenti. Ti fanno soffrire, sono egoisti... ».

La donna in equilibrio
Vicino alla donna mascolinizzata e a quella iperfemminile, c'è però anche la donna in equilibrio.
Purtroppo è piuttosto rara perché le donne oggi devono ancora fare un passo importante nella capacità di esprimersi con la loro energia di genere.

Mi spiego meglio.
Le donne, dopo la rivoluzione femminile, hanno raggiunto un obiettivo fondamentale.
Sono diventate libere nel fare.
Sono libere di lavorare, guadagnare, studiare, di scegliere il partner, di decidere i loro obiettivi personali.
Le donne devono però ancora fare un secondo passo importantissimo.
Riuscire a diventare libere nell'essere.

Cioè diventare libere nel loro modo di esprimersi, "al femminile", attraverso il loro sentire, i loro codici espressivi.
Le donne devono ottenere risultati e diventare protagoniste della loro vita attraverso una "forza morbida". Cioè utilizzando l'energia femminile con equilibrio.

Né troppa.

Né troppo poca.

Attraverso un percorso al femminile è possibile raggiungere questo risultato: diventare donne forti e morbide.

 

scritto da Simona Oberhammer
http://www.macrolibrarsi.it/speciali/che-tipo-di-donna-sei-scopri-la-tua-femminilita.php?pn=2668

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I Disturbi della Menopausa: Risolverli Positivamente

 

I Disturbi della Menopausa: Risolverli Positivamente
Scritto da Simona Oberhammer

«Ho paura di andare in menopausa: leggo, e sento, che mi riempirò di disturbi».

«Che fatica vivere con queste vampate, mi sfiniscono».

«Da quando sono in menopausa mi sembra di avere perso qualcosa: non mi sento una donna completa».

Quando le donne entrano in menopausa – anzi parecchio tempo prima – sono angosciate. Timorose si chiedono: «Cosa mi succederà?» come se un cataclisma si dovesse avventare sul loro corpo. Si domandano: «Mi ammalerò?», «La mia salute peggiorerà?», «Cosa dovrò fare?» come se fosse necessario contrastare qualcosa di pericoloso.

La menopausa è un aspetto della vita femminile molto controverso. Poche sono le donne che vivono serenamente questo evento. Tante sono invece quelle che vanno incontro a disturbi e disagi. Oggi le proposte curative sono numerose: farmacologiche e naturali.

Io sono naturopata e consiglio il secondo tipo di intervento, quello naturale. Però mi sono accorta di un aspetto importante: la donna prima di tutto deve cambiare il suo approccio alla menopausa. Se non succede i risultati sono limitati: perché è difficile vivere serenamente qualcosa che si rifiuta, o si teme.

 

Donne con la data di scadenza

In menopausa non sono più donna?

«Da quando sono andata in menopausa ho smesso di guardarmi allo specchio. Perché non mi sento più quella che ero. Non mi sento più come donna».

Menopausa = data di scadenza.

Il pensiero femminile formula questa equazione. Con rigore matematico. Scadenza di cosa? Non solo della propria fertilità. C'è in gioco molto di più: la femminilità, il potere seduttivo, la sessualità, l'avvenenza, la giovinezza. In menopausa non sono più donna. È il lapidario comunicato che il mondo femminile legge in questa parola.

 

È solo una perdita

L'inizio della fine?

Insorgono allora una infinità di paure e disagi. La menopausa è solo una "perdita". Non si acquista niente.
Le donne camminano a passi incerti verso questa fase della vita. Si sentono sfiorire, come una rosa che fa cadere i suoi petali su un terreno inaridito.
La menopausa è "l'inizio della fine". La donna si sente "a metà", come se la scomparsa delle mestruazioni segnalasse la mancanza di una femminilità completa, un declino della salute, della sessualità, della vitalità.

 

Manca davvero qualcosa?

Non è detto

Ma in realtà manca qualcosa? La risposta potrebbe essere sì. Ma anche no.
Ricordo un fatto che mi fece riflettere. Stavo studiando naturopatia negli Stati Uniti. Ero all'università. Avevo una cara amica con cui condividevo la camera. Era di Delhi. Quando ci trovammo a studiare la menopausa lei mi disse: «Simona, da noi la menopausa non è una malattia come qui in occidente. Le donne entrano in questa fase senza particolari sintomi. Semplicemente smettono di avere le mestruazioni».

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Mentre parlava lei mi guardava come se fosse la più normale – e la più semplice – delle cose. Effettivamente in molte culture le donne non riportano i disagi della menopausa quali secchezza vaginale, disidratazione della pelle, insonnia, osteoporosi, problemi cardiaci. Certamente lo stile di vita è diverso. Ma anche l'approccio mentale è diverso.

 

La menopausa in testa

Le influenze della psiche

La psiche ha un'influenza enorme sul nostro corpo e sul nostro benessere. Come naturopata constato continuamente quanto le terapie naturali siano efficaci. Ma constato anche quanto la nostra mente sia potente sul nostro corpo.

·         Se la mente è positiva tutto è facile.

·         Se la mente è negativa tutto è difficile.

·         Se la menopausa viene affrontata come un dramma, se gli assestamenti del corpo si cristallizzano nel rifiuto, tutto si acuisce.

Non c'è il flusso verso un nuovo passaggio, non c'è la possibilità di riequilibrarsi, rinnovarsi, trasformarsi. E ci si ammala.

 

L'effetto nocebo

Donne preoccupate

Si parla di effetto placebo. Si assume una pastiglia a base di "niente" e si guarisce. Ci sono tante ricerche che lo dimostrano: a un gruppo di persone viene fatto assumere il farmaco, a un altro gruppo solo pastiglie "vuote", prive di principi attivi.

Molto spesso la guarigione accade nei due casi. Perché? È la mente. Lei è potente. Se "pensa" che quella pastiglia funzioni, il corpo guarisce.

Bene, con il verdetto della menopausa, le donne creano l'opposto.
L' "effetto nocebo".

La mente è stata informata riguardo a un elenco interminabile di disturbi correlati alla menopausa. "Pensa" che il corpo si ammalerà. E così succede.
Ma la menopausa è davvero tutto questo? Sì, se la donna la concepisce in questo modo. No, se l'approccio è diverso.
Il nostro modo di affrontare le cose conta molto. Moltissimo.

«Ho le vampate». Quando le donne me lo dicono sono nervosissime. Spesso mi raccontano che le odiano. Le vedo sventolare nervosamente la mano, con le spalle tese e il viso contratto.
Cosa può fare il nostro corpo in queste condizioni? Quali messaggi può ricevere? Di rifiuto.
Ma quando c'è il rifiuto un'alterazione momentanea si cronicizza. E si acuisce.
Come naturopata consiglio diverse terapie naturali per la menopausa, ma ho notato che ce n'è una particolarmente efficace. Spesso rende le altre marginali.


Si chiama accoglienza. Quando accogliamo il nostro corpo e le sue reazioni tutto si normalizza. Il nostro corpo sa cosa fare. Sa dove portarci.

Sa come trovare il suo nuovo equilibrio. Se lo accogliamo, se ci rilassiamo, se ci ammorbidiamo il benessere ritorna.

L'ho potuto constatare più e più volte. Sono arrivate da me donne piene di disturbi e dopo aver acquisito concetti positivi sulla menopausa – ce ne sono diversi – e aver fatto alcuni interventi di stile di vita, tutto si è normalizzato.

 

scritto da Simona Oberhammer http://www.macrolibrarsi.it/autori/_simona-oberhammer.php

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ESISTE LA COSCIENZA? 8 ESPERIMENTI FRA FISICA QUANTISTICA E NEUROSCIENZE PER CAPIRE CHE SIAMO ENERGIA

Sei vuoi essere un nuovo paziente per nuovi dottori, se vuoi essere il nuovo medico di te stesso, questa può diventare un'importante oltre che interessante lettura.

Se curioso, vuoi leggere di come l'antico sapere vedico e la scienza moderna riescono a fondersi, di come la fisica quantistica ci dimostra come noi tutti siamo interconnessi, di come noi con il tutto siamo interconnessi chiedendoti se una coscienza esiste, dove sta e cosa vuol dire, questa può diventare un'importante oltre che interessante lettura.

Negli ultimi tempi ha preso sempre più campo il concetto di salto quantico, il dire che tutti siamo interconnessi, che esiste una mente estesa, che noi possiamo controllare il nostro corpo attraverso la mente e che sempre la nostra mente può, interconnessa, influenzare il comportamento generale quando viene raggiunta una massa critica di pensiero..
Concetti davvero affascinanti che portano quindi a livello individuale ad una stretta applicabilità con l'autoguarigione, a livello globale trovano invece un'affascinante applicabilità con l'interconnessione mentale.

Una nuova visone dell'Universo quindi?
Potrebbe sembrare ma solo perchè nuovi termini vengono usati, in realtà la fisica quantistica e tutti gli esperimenti legati alle neuroscienze ed epigenetica, altro non fanno che "raccontarci in modo scientifico" attraverso dimostrazioni, un antico sapere filosofico, esoterico, potremmo dire archetipo racchiuso in noi, nell'Universo.

Nei Veda, nei Rgveda con precisione , una delle quattro suddivisioni canoniche dei Veda ( "Inni della Conoscenza", essendo il sostantivo ṛgveda composto da ṛc ="inni" o "strofe", e veda ="sapienza" o "conoscenza") che secondo Maharishi è una delle più importanti, si parla di Shruti → la Vibraizone dell'intelligenza in forma sonora che è generata dalla Coscienza. Ovvero l'autocoscienza, autoreferenziale, che riferisce a sè, genera una vibrazione.

Perchè noi siamo l'Universo, noi creiamo il Tutto fuori e dentro di noi.
La nostra mente, questo potente strumento non è stato reso disponibile per essere schiavo dell'Ego ma per essere a nostro servizio nella nostra strada della conoscenza attraverso le nostre vite del Kharma.
L'esistenza quindi di una coscienza diventa evidente ed essenziale, perchè il nostro il cervello non lavora solo su basi computazionali, nemmeno quando affronta questioni matematiche, mentre i computer, compresi i modelli paralleli, non possono fare altrimenti.
Indubbio che il computer disponga di una qualità simile all'intelligenza umana ma una macchina non può avere consapevolezza di sé, anche se può eseguire compiti meglio e molto più rapidamente di un individuo molto intelligente.

Questo la scienza, i transumanisti lo sanno benissimo, per questo in parallelo al classico robot quello che stanno portando avanti è l'uomo sintetico.
L'incontro 'segreto' (tenuto presso la Harvard Medical School a Boston che ha visto la partecipazione di 150 "esperti" ) per valutare la creazione di un genoma umano sintetico, era proprio per dare prossimamente origine ad un uomo senza genitori, costruito puramente in laboratorio.

Se la nostra esistenza è energia , la stessa che ci unisce al tutto
Se la nostra esistenza è una evoluzione di coscienza attraverso l'esperienza delle vite
Se la nostra esistenza, dimostrato con l'epigenetica, è anche il frutto di un bagaglio biologico, emotivo, chimico, energetico dei genitori (che si tramutano in fenotipo e memoria archetipa ed antica)... a questo nuovo essere sintetico, quali esperienze verranno innestate? Con quali memorie verrà alla luce? Con quali progetti base la sua mente emozionale e fisica inizierà a percepire il mondo circostante?

Non sentite aria di "cancellazione dell'umanità"?

Porteremo qui in parole fruibili alcuni esperimenti di fisica quantistica, dimostrazioni in campo neuroscientifico, importanti da assimilare al fine della comprensione che noi siamo essenza energetica, e che una matrix energetica sottende l'intera nostra esistenza (la Shruti dei Rgveda) e che non possiamo lasciarcela cancellare.



Esperimento doppia fenditura

Possiamo vederlo come il portone d'accesso all'intera comprensione.
Dimostra non solo la nostra esistenza energetica, dimostra che la nostra percezione determina ciò che osserviamo, quindi la realtà che viviamo e non solo nel momento definibile presente ma anche a ritroso.
Quando la coscienza, la percezione si muove anche il passato cambia.
Basti vedere che quando noi andiamo a lavorare su traumi, emozioni tossiche eventi nel presente, una volta risolti avremo una percezione profondamente diversa di noi e di quei fatti nel loro tempo passato.
In base a come noi percepiamo il mondo esterno ed interno ( stimoli- emozioni) determineremo la nostra realtà futura, passata e quindi presente.
Per le leggi del campo quantico, NOI abbiamo cambiato il nostro passato, quindi la nostra realtà.

Esperimento
Il concetto è che gli elettroni quando passano attraverso una doppia fenditura se non vengono osservati si comportano come un'onda ovvero danno un'immagine d' interferenza, se vengono osservati si comportano come una particella ovvero danno un'immagine a righe.
Stessa cosa per i fotoni, quando si decide di non rilevarli i fotoni danno un'immagine corrispondente all'interferenza di onde, quando invece si decide di rilevarli il risultato è quello di tanti puntini come se fossero particelle singole e non onde.

Per decenni i fisici si sono dibattutiti a riguardo poi è arrivayo John Wheeler

Lui decide di smettere di misurare gli elettroni/fotoni nel momento in cui passano dalle due fenditure. Si concentra invece nel misurarli dopo il passaggio pensando così di risolvere l'inghippo, se sono passati come particella sono passati particella, se sono passati come onda sono passati come onda..
Risolvere la domanda: Quando l'elettrone o fotone parte è lui che decide come partire sotto forma di onda o particella e che tipo di comportamento mostrare, vista la doppia valenza?

Wheeler non aveva previsto la possibilità che un fotone possa mantenere sia la natura di onda che la natura di particella fino al momento in cui termina la sua vita, ad esempio quando è assorbita da un elettrone che acquisisce la sua energia.


Ha piazzato così due telescopi dietro lo schermo su cui il fascio di elettroni passa, per rilevare quindi la loro costituzione dopo il passaggio, quindi ritardare la chiusura del circuito (delayed cho ice) a quando il fotone lo sta già percorrendo, in modo tale da capire se la sua decisione di essere onda o particella sia stata già presa o no, indipendentemente dalla conoscenza del percorso.

Cosa rileva è sorprendente.
Quando si decide di misurare, a posteriore, si ottiene immagine puntiformi -di particella- quando si decide di non misurare si ottiene un'immagine a rifrazione, quindi onde.

Wheeler infatti dichiara ." L'osservatore crea la realtà e la modifica anche a ritroso".

« Ciò che ci induce a discutere su quando e come il fotone venga a sapere che l'apparato sperimentale si trova in una certa configurazione, e quindi cambi da onda a particella per soddisfare le esigenze di configurazione dell'esperimento, è il presupposto che un fotone abbia una qualche forma fisica prima che lo si riveli. In entrambi i casi si tratta di un'onda o di una particella: per quanto si sia propagato in entrambe le direzioni intorno alla galassia oppure abbia preso una sola direzione. In realtà, i fenomeni quantistici non possono considerarsi né onde né particelle, ma sono intrinsecamente indefiniti fino al momento in cui vengono misurati. In un certo senso il filosofo inglese George Berkeley aveva ragione quando affermava due secoli fa che "essere significa essere percepito". »


Ulteriore conferma arriva di recente con l'esperimento di un team di fisici dell'università di Bristol, fra cui compare un «cervello in fuga» italiano, Alberto Peruzzo. Sono riusciti ad inventare uno strumento in grado di misurare contemporaneamente la doppia natura dei fotoni.

A Quantum Delayed-Ch oice Experiment
Alberto Peruzzo1,*, Peter Shadbolt1,*, Nicolas Brunner2,†, Sandu Popescu2, Jeremy L. O’Brien1,‡

http://science.sciencemag.org/content/338/6107/634.abstract
e nel 2015

Simultaneous observation of the quantization and the interference pattern of a plasmonic near-field
L Piazza, T.T.A. Lummen, E Quiñonez, Y Murooka, B.W. Reed,
B Barwick & F Carbonehttp://www.nature.com/ncomms/2015/150302/ncomms7407/full/ncomms7407.html


La prima foto che mostra la luce sia come onda che come particella (Ansa/Carbone/Epfl)

Nel momento in cui noi cambiamo idea ed osserviamo in un modo invece che nell’altro, il fotone che sta arrivando è già preparato alla nostra scelta!
In pratica, come dice l’articolo di J.Horgan (Le Scienze n.289), “i fotoni devono aver avuto una sorta di premonizione, per sapere come comportarsi in modo da soddisfare una scelta che sarebbe stata fatta da esseri non ancora nati su un pianeta ancora inesistente”!
Si può affermare che l’universo non si trova in uno stato pienamente oggettivo, ma le sue caratteristiche fisiche sono in parte determinate dall’osservatore cosciente.


Questi esperimenti dimostrano anche che dobbiamo cambiare il nostro concetto di tempo.
Il tempo lineare forse non è così lineare, come sempre pensato.
Si dice in gergo che l'osservatore crea il collasso d'onda.
Nel momento che io osservo la materia, che ha questa natura doppia, cade, collassa, perchè io sono entrato in campo, io l'ho osservata.


Entanglement

Parola inglese traducibile come “intreccio-non-separabile” e si riferisce ad un interessantissimo quanto mai inspiegabile (attraverso le nostre categorie mentali) fenomeno che avviene tra le particelle.
Confermato sperimentalmente negli anni ’80 del secolo scorso, il cui significato ritroviamo in tantissimi aspetti della nostra vita, dimostra che esistono eventi sincronici e non locali. Ovvero che accade qualcosa qui ed istantaneamente accade da un'altra parte.
Pur considerandoci entità distinte, siamo parte di un sistema più vasto e costantemente collegati.
Questo spiega empatia, medianità, preveggenza, telepatia ...

Quindi oltre al ruolo dell'osservatore, rivelatoci dall'esperimento della doppia fenditura, abbiamo anche un campo in cui siamo interconnessi.
Perchè quello che accade nell'esperimento non è solo relativo a fotoni-elettroni ma accade quotidianamente fra noi uomini, in particolare fra persone legate sentimentalmente, nel rapporto madre figlio, moglie marito, nei gemelli...


Esperimento
Due elettroni che appartengono allo stesso atomo e poi vengono separati, quando si modifica lo spin di uno dei due, l'altro elettrone allontanato a Km di distanza, avrà la stessa trasformazione. Istantaneamente avrà la stessa modificazione dello spin.

L’esempio classico usato per descrivere l’Entanglement quantistico è un sistema costituito da due elettroni appartenenti allo strato più esterno di un atomo, che hanno la caratteristica di mantenere i loro spin sempre in direzione opposta. In parole più semplici, in una stessa zona intorno al nucleo atomico, i due elettroni devono essere orientati in modo opposto per poter stare in quella stessa zona.

Quello che è stato osservato negli esperimenti è, che essendo i due elettroni in questione entangled, cioè collegati, qualunque sia il valore dello spin assunto da una delle due particelle, il corrispondente valore assunto dall’altra particella è sicuramente opposto al primo e questo non accade solo quando i due elettroni sono vicini, ma accade qualunque sia la distanza tra i due, da pochi nanometri ad anni luce.

Per esempio nel 2008 un gruppo di ricercatori dell’Università di Ginevra ha lanciato due fotoni entangled dall’università fino a due paesi vicini, attraverso un tunnel quantistico in fibre ottiche che non interferiva con le singole particelle. Dopo un viaggio di quasi 18 km, si è dimostrato che cambiando lo stato di uno dei due fotoni, il suo gemello cambiava il suo stato simultaneamente !!

Riconfermato a tre fotoni
Entanglemente a tre
http://www.sciencemag.org/news/1999/02/physicists-create-trio-entangled-particles

e recentemente nel 2016 riconfermato a 4 fotoni.


L’entangelment ci dimostra che TUTTO è collegato.
Concetto che ci era stato già offerto con l'affermazione " un’azione compiuta qui ha un effetto là", bene ora le ricerche dimostrano che possiamo usare la connessione consapevolmente!

Attraverso il collegamento che unisce tutte le cose, la “sostanza” di cui è fatto l’universo (onde e particelle di energia) sembra infrangere le leggi spazio-temporali fin ora conosciute.

Dal DNA del corpo umano agli atomi che costituiscono l’universo, gli elementi naturali sembrano scambiarsi informazioni più rapidamente della velocità della luce, cioè più velocemente di quanto Einstein avesse predetto.

Questa "connessione" dimostrata con l'entanglement non riguarda solo gli esseri umani ma tutti gli esseri animati, di movimento (animali e piante)

Cleve Buster, per anni consulente della CIA, ha pubblicato sulla reazione al poligrafo delle piante.
Applicandolo alle piante si è accorto che la registrazione poligrafica cambiava a seconda se lui si avvicinava con un fiammifero, un coltello o senza fare nulla se lui pensava di bruciare la pianta!

 

Rilevazioni poligrafo: "Le piante hanno pensieri, emozioni, coscienza"

Effetto Maharishi

Arriva negli Stati Uniti negli anni settanta, è maestro di Meditazione ed influenza tantissimi anche medici ad Harvard.
Con lui vengono fatti tanti esperimenti.
Un esperimento importantissimo venne fatto durante la guerra fra Israele e Libano, nei primi anni '80. Vennero trasferite persone ben addestrate a portare calma nella loro mente e corpo in aree colpite dalla guerra. Quando queste persone provavano contemporaneamente il senso diffuso di pace, hanno rilevato una riduzione evidente di incidenti, di violenza nell'aria, del crimine, pronto soccorso, cessavano anche le attività terroristiche. Quando i praticanti cessavano la loro attività meditativa anche l'effetto "pace" terminava.
Poiché queste persone avevano appreso la pratica meditativa da Maharishi questo esperimento divenne noto come "effetto Maharishi"
I risultati erano così evidenti che i ricercatori poterono determinare la percentuale esatta necessaria per avere questo effetto.

La radice quadrata dell'1% di una quantità di popolazione.

Quando si forma questa massa critica, gli effetti sono visibili, ovvio più persone partecipano meglio è.
La radice quadrata dell'1% sono appena 100 persone su 1.000.000 e sono 8.000 sulla popolazione attuale mondiale di 6.500.000 di persone. Questo è quanto occorre per fare la differenza.

Quindi un gruppo ristretto di persone con intenzione focalizzata ha grande potere nel determinare la risposta della nostra realtà e nel mondo
Sviluppa una coerenza interna che lo rende integro ed in grado di produrre coerenza anche nel mondo circostante.

La coerenza è la forza che crea unità, pace, armonia, sinergia dinamica..
Secondo il concetto quantistico quando gli elettroni che trasportano la corrente si muovono in coerenza tutti insieme come se fossero un'unica particella, la corrente scorre senza ostacoli ( effetto Meissner). Allo stesso modo quando soggetti entrano in stato di comunicazione empatica silenziosa, tra le onde elettroencefalografiche dei loro cervelli si produce un forte aumento di coerenza e questo, come è stato ripetutamente dimostrato, determina lo stesso effetto anche nella coscienza collettiva.
Lo stato di armonia sperimentato dal singolo contemporaneamente agli altri individui del gruppo, si irradia all'esterno provocando uno stato di coerenza a livello globale. Un numero minimo richiesto per attivare il cambiamento di coscienza è la radice quadrata dell'1% della popolazione. Quando si forma questa massima critica, gli effetti diventano visibile, ovvio più persone partecipano maggiori saranno gli effetti.
8.000 persone che imparano a sentire emozionalmente la pace e la sentono contemporaneamente, sarebbero sufficienti per portare la pace sul nostro pianeta. Ovviamente ognuno è libero di usare il proprio metodo per andare nello stato di pace. 8.000x8 = 64.000 è il numero considerato più giusto che mette al riparo da eventuali errori nella natura umana.

Quindi chi ci sta intorno con la sua coerenza o incoerenza ci può influenzare..

I bambini che hanno meno costrutti sono maggiormente favoriti a percepire la realtà circostante con il loro campo elettromagnetico del cuore.

 

Campo elettromagnetico del cuore -I cuori battono all'unisono-

Siamo immersi nel campo, siamo tutti collegati, la matrix ci sottende e ci avvolge ma non ce ne accorgiamo.
Così tutti gli studi di Nicola Tesla tornano in auge per questa ragione.

All'Università di Los Angeles alla UCLA, c'è uno psicologo Emilio Ferre che studia come i campi elettromagnetici del cuore si coordinano in persone legate da un sentimento.
Le persone innamorate hanno i campi elettromagnetici in fase ed i loro cuori battono all'unisono.


Studi di Luc Montangier sul DNA

Questi studi ci introdurranno maggiormente all'interno del discorso coscienza,
poichè Montagnier si è dedicato allo studio del DNA da un punto di vista vibrazionale. Una scoperta sorprendente dimostra che il DNA è in grado di trasportarsi attraverso onde elettromagnetiche (vibrazioni) in un altro luogo e che le frequenze hanno trascinato la materia, quindi agiscono su di lei.
Un esperimento che ci porta a riflettere di quanto possa accadere con il pensiero.
Il pensiero cosa non è se non vibrazione.
Il pensiero , quindi attraverso l'energia, va ad agire sulla materia.
Ne consegue che il concetto di autoguarigione, ad esempio, non è più fantascienza ma inizia concretamente a prendere forma.

La realtà che noi viviamo è determinata quindi non solo dalla nostra percezione ma anche dal nostro pensiero che a sua volta determina la percezione.
Pensate al circolo che si forma nel momento che arriva uno stimolo, questo scatena una reazione energetica che attiva l'amigdala con i suoi ricordi antichi, la memoria emozionale entra in gioco e si determina la percezione, la reazione allo stimolo.

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Esperimento
In una provetta con dell'acqua viene disciolto del DNA precedentemente separato dal nucleo delle cellule e viene utilizzata un' onda elettromagnetica che irradia la provetta. Questa onda sulla sua strada di uscita dalla dalla prima provetta incontra un'altra provetta contenete sola acqua. Dopo qualche tempo anche nella seconda provetta compare una struttura a doppia elica, filamenti di DNA.

Studi di Garjajev sul DNA

Quindi diviene evidente che realtà esterna (corpo) e realtà interna (pensiero-mente) sono un tutt'uno e se siamo in grado di alterare la realtà interna mediante il sogno, la meditazione, il pensiero, qualsiasi attività della mente, così possiamo alterare e trasformare la nostra realtà esterna.

Garjajev fa la cosa contraria a Montagnier.
Verifica con il suo team la posizione dei fotoni all’interno del tubo, trovandovi una distribuzione “normale”, pone il DNA in questa provetta e fa si che capti delle frequenze. Dopo qualche tempo i fotoni della provetta da organizzazione casuale assumono un'organizzazione ondulatoria elicoidale, e la mantengono anche dopo aver tolto il DNA,come se esistesse ancora una struttura in grado di dare loro un andamento diverso dalla casualità. Abbiamo il DNA fantasma.
Con la semplice trasmissione di questi dati rimasti riuscirono a riprogrammare un altro genoma.

 

Entrando ancora più all'interno della scienza...

Al CERN si ha LHC ovvero un acceleratore di particelle per provare a far venire un Big Ben nel sottosuolo. Chiamata anche "La macchina di Dio" perchè dovrebbe dimostrare come la materia viene creata dalla pura energia.

 

 

 

 

 

Stephen Hawking conosciuto per tutti i modelli dell'universo basati sulle dimensioni addizionali.
Oltre alle tre dimensioni a cui noi siamo abituati ve ne sono altre, la terza, la quarta e così via..

Lisa Randall ha parlato di spazio iperdimensionale, uno spazio più grande che contiene l'Univero. Concetto che riprenderemo fra poco.

Elisabeth Rauscher ha sostenuto con calcoli fisici una teoria argomentata con equazioni che questo spazio iperdimensionale è lo stesso spazio dei fenomi della mente. Teoria che era già di Carl Popper.


Campi morfogenetici

Rupert Sheldrake, biologo, parla di Campi Morfogenetici.
Sono campi che si strutturano a partire da informazioni.
Ad esempio un paziente convinto di non avere speranza arriva da un dottore il quale pensa di poterlo guarire. Il campo energetico paziente e dottore si stanno incontrando creando un terzo campo, frutto dei due campi informazionali paziente - dottore.
Immaginate ora cosa accade se il medico pensa che non potrà guarire, i due campi si rinforzano.
Pensate invece se il paziente pensa di poter guarire con un medico convinto uguale!!
Il concetto del rinforzo del campo si sviluppa nel tempo.


Alla prima visita ad esempio si ha una creazione, l'incontro informazionale fra medico-paziente.
La volta dopo si ha un ulteriore incontro fra il campo del dottore che poniamo x e quello del paziente xy, diventando così 2x+y, e mano a mano il campo morfogenetico si incrementa.
Esiste quindi in qualche modo una mente estesa, che è frutto dei due campi informativi.

Dal mito della Caverna di Platone al film Matrix
Il mito della caverna Platonica quindi ritrova attuazione nella matrix.
Quindi noi uomini siamo incatenati in una caverana, quello che vediamo sono solo ombre che si stagliano sulla parete della caverna, ed il filosofo è colui che esce dalla caverna ed inizia a guardare la realtà per quello che è.
Stesso concetto che ritroviamo nel film Matrix.
La realtà che percepiamo in termini fisici è ristretta, esiste qualcosa di più rispetto a ciò che percepiamo.

Se proviamo ad uscire dobbiamo per forza prendere in considerazione una realtà diversa, non fatta solo di lunghezza, altezza larghezza, quindi tridimensionale, ma anche una quarta come minimo... il tempo.


Infatti quando si parla del tempo, come afferma Jon Taylor, non si dice altro che qualcosa di spaziale: da/a.
Da un punto ad un altro. Il tempo esiste come ulteriore coordinata dello spazio. Noi pensiamo al presente ed al futuro pensiamo di essere in un prima ed un dopo, in realtà siamo in due punti diversi dello spazio.
Quindi tra ricordo e premunizione non esiste differenza.
Ricordare è automatico, siamo nella dimensione di ritrovare il passato, ma anche la premunizione usa lo stesso sistema di rientro nel sistemo limbico dell'amigdala, cioè un rientro di sensazioni.
Quando le sensazioni rientrano si connettano alla corteccia e ci fanno avere una certa memoria, noi possiamo ricordare eventi futuri. Ed è lo stesso che fa Jhon Weeler nella doppia fenditua, ricordiamo eventi accaduti nel futuro. Se consideriamo il tempo come coordinata dello spazio noi possiamo andare indietro come avanti.


Theilar de Chardin infatti già ci aveva parla di tre piani.
Geosfera (materia inanimata) la biosfera (vita biologia) la noosfera (piano della mente).
La noosfera , sfera dei nostri pensieri, lui la immaginava come una sfera che è attorno al nostro pianeta. I nostri pensieri noi li creiamo e vivono da qualche parte.
Sul tema della noosfera fisici, psicologi di Princeton hanno fatto molti esperimenti a riguardo,progetti portati avanti da veri istituti.
Uno fra questi il Global Consciousness Project con il progetto P.E.A.R

Vengono installati in varie parti del Mondo dei generatori casuali di numeri, come vengono anche installati dei rilevatori di frequenze.
Lo scopo è quello di ricercare le anomalie rilevate da questi strumenti.
Una delle attività che si conoscono di più su questo progetto è ciò che è accaduto l'11 Settembre 2001
I rilevato di frequenze (più di 70) hanno rilevato un incremento in concomitanza dell'attacco. Idem i satelliti che misuravano il campo geomagnetico della terra. L'incremento delle rilevazioni è avvenuto QUALCHE ISTANTE PRIMA che avvenisse fisicamente il fatto.

Questi rilevatori sono stati usati anche per fare esperimenti riguardo la possibilità di modificare l'emissione dei numeri.

Questi generatori infatti generano il numero 0-1 in base a come la particella entra in un semiconduttore.
Hanno preso delle persone, gli hanno chiesto di concentrarsi sul numero 0 o sul numero 1.
A quel punto hanno rilevato il cambiamento statistico sulla generazione del numero 1 o 0 in base alla concentrazione di pensiero su quei numeri.

Sempre a Princeton i risultati più importanti, finora, sono stati ottenuti nello studio dell’ESP (citiamo in particolare gli esperimenti di “telepatia onirica” condotti negli anni ’60 e ’70 al Maimonides Medical Center di Brooklyn da Montague Ullman e Stanley Krippner, i test condotti con metodo ganzfeld e le prove di visione a distanza svolte tra gli anni ’70 e gli anni ’90 dagli scienziati dello Stanford Research Institute di Menlo Park, in California, per conto della CIA e della Defence Intelligence Agency nell’ambito del Progetto Stargate), della PK (grazie soprattutto all’enorme lavoro svolto da Robert Jahn e dai suoi colleghi del PEAR - il Princeton Engineering Anomalies Research Laboratory – con i generatori di numeri casuali di cui parlato prima) e, per quanto riguarda la casistica spontanea, del poltergeist (tra i casi meglio documentati ricordiamo quello di Sauchie, in Scozia, quello di Rosenheim, in Germania, quello di Enfield, in Inghilterra).

Per i scettici.. chiedersi come mai ci dicono che non è vero e poi Agenzie come la CIA, corporazioni Militari, la NASA studiano tutti questi fenomeni spendendo, investendo miliardi?

Quindi abbiamo
una coscienza che può interagire con i sistemi fisici
esiste un collegamente fra le coscienze individuali
la coscienza è un'entità che esiste in un'altra dimensione (nosfera)


Abbiamo visto che il pensiero modifica la realtà, in altri termini possiamo anche dire che la volontà diventa attore principale nella riuscita della creazione.
Infatti fra i tanti esperimenti è stato dimostrato, per chiudere il cerchio, come
la volontà dello sperimentatore vada ad incidere nella riuscita o meno dell'esperimento.


Microtuboli di Hameroff

Grazie infatti agli studi di Hameroff (anestesiologo e docente presso l'Università dell'Arizona) ed agli studi sui microtuboli si è potuto dimostrare come la fisica quantistica non sia solo qualcosa relegato ad esperimenti al CERN ma trasportabile sulle computazioni della nostra mente.

Affascinato dal vedere come sotto effetto di alcuni gas si avesse una perdita di consapevolezza, Hameroff supponeva che le sostanze usate per l’anestesia totale dovessero interferire in qualche modo con l’attività elettrica interna ai microtubuli. Questa attività in seguito addormenta la consapevolezza. Se ciò fosse vero, allora sarebbe vero anche il contrario: l’attività elettrica dei microtubuli, che compongono la parte interna dei dendriti e dei neuroni nel cervello, deve essere in qualche modo il cuore della consapevolezza. I microtubuli sono l’impalcatura della cellula, visto che mantengono la sua struttura e la sua forma.Hameroff aveva scoperto anche un elevato grado di coerenza fra i tubuli tra loro confinanti, in modo che una vibrazione in un microtubulo tende a risuonare all’unisono attraverso i microtubuli vicini.
Quindi una pacchetto di memoria che viene trasmesso ad ogni cellula del nostro corpo.. Memoria cellulare attraverso processi quantistici.

Dimostrazione portata in parallelo da tanti altri scienziati come da Mari Jibu, del dipartimento di anestesiologia dell’Università di Okayama, in Giappone, oppure da un fisico italiano, Enzo Insinna dell’Associazione per la Ricerca nella Bioelettronica.

Finalmente molti di questi scienziati, ognuno dei quali sembrava avere in mano un pezzo del puzzle, decisero di collaborare. Pribram, Yasue, Hameroff e Scott Hagan dal Dipartimento di Fisica dell’Università McGill, assemblarono una teoria collettiva relativa alla natura della consapevolezza umana. In base alla loro teoria, i microtubuli e le membrane dei dendriti rappresentano la rete Internet del corpo. Ogni neurone del cervello può entrare nel sistema nello stesso momento e parlare a ogni altro neurone simultaneamente grazie ai processi quantistici interni. I microtubuli aiutano a mettere in ordine l’energia discordante e a creare una coerenza globale delle onde del corpo – un processo chiamato “superradianza” – e quindi permettono a questi segnali coerenti di vibrare attraverso il resto del corpo. Quando la coerenza viene raggiunta, i fotoni possono viaggiare per tutta la lunghezza dei canali leggeri, come se fossero trasparenti, un fenomeno questo chiamato “trasparenza auto-indotta”

 

Se ciò fosse vero, spiegherebbe l’unità di pensiero nella consapevolezza – ovvero che non pensiamo a un mucchio di cose disparate nello stesso momento. attraverso questo meccanismo, la coerenza diventa contagiosa, passando dalle cellule individuali agli insiemi di cellule – e nel cervello, da alcuni insiemi di cellule neurali ad altri. Ciò darebbe una spiegazione per il funzionamento istantaneo dei nostri cervelli, il quale si verifica in una quantità di tempo compresa tra un decimillesimo e un millesimo di secondo, richiedendo che l’informazione venga trasmessa a una velocità compresa tra 100 e 1.000 metri al secondo – una velocità che supera le capacità di qualsiasi connessione già nota esistente fra gli assoni e i dendriti dei neuroni. La superradianza lungo i canali leggeri potrebbe anche spiegare un fenomeno che è stato osservato da diverso tempo – la tendenza delle configurazioni degli E.E.G. del cervello a sincronizzarsi. Hameroff aveva notato che gli elettroni fluiscono facilmente lungo questi canali leggeri senza rimanere impigliati nel loro ambiente – ovvero, senza disporsi in qualsiasi stato fisso. Ciò vuol dire che possono rimanere in uno stato quantistico – una condizione di tutti gli stati possibili – permettendo al cervello di scegliere fra di essi alla fine. Questa potrebbe essere una buona spiegazione della libera volontà.


Cambiare punto di osservazione

La biologia è un processo quantistico quindi. Tutti i processi del corpo, inclusa la comunicazione cellulare, vengono innescati da fluttuazioni quantistiche, e tutte le funzioni più elevate del cervello e la consapevolezza sembrano funzionare a livello quantistico.


Proviamo a vedere la realtà sotto un'altra prospettiva, cambiare il punto di osservazione.
La consapevolezza che il nostro modo di sentire e di pensare influenzano la
nostra fisiologia apre a nuove incredibili realtà...
Siamo elementi attivi e non passivi nel determinare non solo il nostro stato di salute fisica ma anche il nostro benessere psicologico ed emozionale.
Se tutto è azione e risonanza e se tutto è un campo, possiamo per prima cosa smettere di osservare gli altri, le scelte degli altri, smettere di fare considerazioni sugli altri perchè evitando di pensare agli altri,quindi all'esterno come causa potremmo finalmente pensare a noi come elemento attivo e cocreatore della nostra realtà.
Gli eventi abbiamo visto che non sono imput che arrivano per distruggerci ma solo che farci crescere nella nostra esperienza, quindi osservarli in modo diverso, come esperienza di comunicazione che porterà qualcosa di buono per noi, perchè vedremo qualcosa che prima non vedevamo.
Quindi modificare i nostri percorsi neurali tracciati da anni di rivisitazione di vecchi schemi di paura, attingendo ad una memoria emozionale ricca di blocchi.
Quindi mettersi in ascolto di noi stessi.

“ Per trovare qualcosa che corrisponda alla lezione offertaci dalla teoria atomica dobbiamo rivolgerci a quel tipo di problemi epistemologici che già pensatori come Buddha e Lao-Tzu hanno affrontato nel tentativo di armonizzare la nostra posizione di spettatori e attori a un tempo del grande dramma dell’esistenza.”

Niels Bohr(1885-1962), fisico danese, premio Nobel per la fisica.

Fisica quantistica e conoscenza

 

 

 

Letture correlate:

COSA È L' EPIGENETICA: COME PENSIERI, EMOZIONI, L' AMBIENTE, INFLUENZANO LE NOSTRE CELLULE

MALATTIA COME PORTATRICE DI LUCE: Un nuovo medico, una nuova medicina per nuovi pazienti.

LA MALATTIA COME MESSAGGIO DEL CORPO E NON UNA PUNIZIONE

COME GUARIRE, L'AUTOGURARIGIONE IN 5 PUNTI TRA FILOSOFIA E NEUROSCIENZA

IL PERDONO, IL LETTING GO: COSA È COME AVVIENE,IL SALTO QUANTICO
TRAPIANTI D'ORGANO: TRA VITA, MORTE E TRANSUMANESIMO,PERDITA DELL' INDIVIDUALITÀ. L'UOMOFORMAZIONE

RELAZIONI: PERSONE SPECCHIO, ANIMA GEMELLA PER RAGGIUNGERE LA CONSAPEVOLEZZA (Malanga)

Entanglement
http://www.lescienze.it/news/2014/09/27/news/un_nuovo_stato_della_materia_creato_con_l_entanglement_quantistico-2308668/
http://www.lescienze.it/news/2016/02/22/news/risolto_paradosso_traiettorie_surreali-2981200/

http://www.corriere.it/scienze/cards/2015-10-scoperte-scientifiche-piu-importanti-dell-anno/luce-onda-particella-ora-si-puo-vedere_principale.shtml

 

Fonte :

http://www.lifeme.it/2016/05/esiste-la-coscienza-8-esperimenti-fisica-quantistica.html

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Omeopatia e medicine alternative sono ufficialmente riconosciute dal Governo svizzero e sono a carico dello stato

Il Ministro dell’Interno Svizzero ha annunciato che cinque terapie complementari tra cui l’omeopatia sono legittimate come medicina e hanno lo stesso status della medicina convenzionale. Saranno quindi rimborsate dallo stato.


Le cinque medicine complementari sono:

Omeopatia
Medicina olistica
Fitoterapia
Agopuntura
Medicina tradizionale cinese
Queste terapie acquisiranno lo stesso status dellai medicina convenzionale da maggio 2017. In realtà già da gennaio 2012 esse sono rimborsate dalla spesa sanitaria nazionale grazie al referendum costituzionale del 2009 in cui due terzi degli svizzeri hanno votato per includere questi cinque importanti modalità di guarigione nella lista costituzionale dei servizi sanitari pagati dal stato.

 
Il governo svizzero si rende esempio di apertura verso queste antiche medicine che sono state soppresse nel tempo dalla medicina allopatica basata sui farmaci che non ha avuto il successo sperato, e anzi il consumo di farmaci è davvero dannoso in molti casi. Per chi non lo sapesse infatti, uno studio del 2014 ha dimostrato che i farmaci sono la terza causa di morte al mondo dopo malattie cardiache e cancro, sia in Europa che negli USA.

Un’altra ricerca francese ha passato al setaccio 4.000 farmaci esaminando la reale efficacia, i rischi per il paziente ed i costi dei medicinali prendendo in esame anche molti aspetti del mondo dei medicinali come storia, incidenti e  vicoli ciechi. Il risultato?  Il 50% dei farmaci sono inutili, che il 20% sono mal tollerati e che il 5% arrivano ad essere anche molto pericolosi.

 
Il lato positivo e per cui risulta utile la medicina allopatica è il pronto soccorso e la medicina d’urgenza, ma togliamoci dalla mente che sia una medicina conclusiva e panacea per tutti i mali, come di fatti tutti noi possiamo testimoniare come è molto più frequente che un disturbo guarisca cambiando alimentazione e stile di vita, piuttosto che provare tanti farmaci che sopprimo solo i sintomi (anti-infiammatori, anti-dolorifi, anti-ecc..) peggiorando nel tempo la salute.

Uno studio del 2014 sui medici ha dimostrato che il loro scetticismo verso le medicine alternative deriva dal fatto che non sono informati e infatti non hanno alcuna argomentazione contro di esse mostrando un pregiudizio, affermando solamente che non esiste una evidenza scientifica sufficiente a supporto dell’omeopatia. Probabilmente non hanno letto gli studi menzionati sopra sui danni dei farmaci che prescrivono, oppure di quanto sono pericolose le statine che nella maggior parte dei casi non stanno salvando la vita a nessuno anzi, dei farmaci per l’insonnia che causano demenza, o degli studi scientifici che dimostrano l’efficacia dei rimedi omeopatici. Per questa ragione gli autori dello studio affermano che l’unica soluzione sia includere le medicine complementari nel curriculum scolastico così che i medici possano avere una reale conoscenza di esse.

 
In realtà lo studio a cui tutti i media hanno dato echo è quello del 2005 che avrebbe dimostrato che l’omeopatia non funziona. In realtà, come tutti gli scienziati sanno, è molto facile manovrare i dati per raggiungere la conclusione che si vuole. Infatti se si legge l’intero studio (Shang A et al. Lancet 2005; 366:726-32) si arriva a capire come mostra il prof. Hahn nel suo studio (Hahn RG Forsch Komplementmed. 2013;20:376-81) che “Per concludere che l’omeopatia manca di effetti clinici è stato necessario ignorare più del 90% di tutti I trials disponibili“. Insomma gli autori dello studio del 2005 volevano abbattere l’omeopatia e tutti i media li hanno acclamati. Peccato che nessuna testata giornalistica ha dato risalto agli studi che hanno dimostrato che quello studio manca di criterio scientifico e non è stato eseguito correttamente. Inoltre, casualmente, i media non danno nessuna voce quando si parla dei danni dei farmaci e di tutti i casi di persone guarite dal cancro con la medicina complementare. Guarda caso parlano solo quando uno muore di cancro rifiutando la chemioterapia. Che ci siano interessi in gioco?

Non a caso la Regina Elisabetta si cura con l’omeopatia e sembra stare bene in salute con i suoi 90 anni. Quando alcuni anni fa si volevano chiudere in Regno Unito i centri sanitari che includevano un reparto omeopatico nelle spese sanitarie nazionali dopo le pressioni della comunità medica convenzionale, la famiglia reale si è chiaramente opposta bloccando la riforma.

Il paragone con la situazione italiana giunge spontaneo: nonostante gli oltre 11 milioni di italiani che usano medicine complementari e gli oltre 20.000 medici che le prescrivono, dal punto di vista legislativo, la medicina omeopatica e le altre medicine complementari rimangono prive di regole. Da notare che questi sono dati statistici del 2011, quindi oggi saranno raddoppiati questi numeri se consideriamo il boom delle medicine alternative negli ultimi anni.

Una statistica di fine 2012 ha messo in evidenza che un europeo su due utilizza medicine complementari. E in Europa ogni centomila abitanti ci sono 65 professionisti certificati, medici e non, che le prescrivono: i medici di base sono 95 ogni centomila.

In Germania, Francia e Regno Unito la regolamentazione, la tutela e la formazione sulle medicine complementari è anni luce avanti rispetto alla nostra e nei centri sanitari, affianco allo studio del medico convenzionale c’è spesso quello dell’omeopata o dell’agopuntore.

 

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La medicina tradizionale cinese vanta una grande mole di benefici che può offrire alla popolazione e abbiamo già descritto come la scienza ha dimostrato l’esistenza dei meridiani energetici sui cui si basa.

Per non parlare della fitoterapia ovvero l’uso dei rimedi erboristici basati sulle piante che vanta un’enorme quantità di casistiche essendo praticata da migliaia di anni con risultati a cui i farmaci non possono neanche avvicinarsi. Ma a chi conviene? Una pianta non si può brevettare e non può essere venduta a caro prezzo.

Purtroppo la medicina convenzionale si è allontanata dal suo obiettivo originario che è quello di curare l’essere umano senza danneggiare, come dice il fondamento di Ippocrate. In realtà prescrive farmaci che tolgono sintomi causando effetti collaterali. Quindi non cura né l’interezza dell’essere umano dato che non lavora sulla causa, né lo protegge dato che lo riempie di sostanze sintetiche dannose soprattutto nel lungo termine ed uso quotidiano.

Riferimenti
– Swiss to recognise homeopathy as legitimate medicine
– Gøtzsche PC. Our prescription drugs kill us in large numbers. Pol Arch Med Wewn. 2014;124(11):628-34. Epub 2014 Oct 30.
– Il 50% dei medicinali è inutile: emerge da uno studio francese
– Barros and Fiuza. Evidence-based medicine and prejudice-based medicine: the case of homeopathy. Cad Saude Publica. 2014 Nov;30(11):2368-2376
– La micidiale bufala dell’omeopatia e del placebo. InformaSalus
– Queen’s physician calls for more homeopathy on NHS. The Telegraph
– Royals’ favoured hospital at risk as homeopathy backlash gathers pace. The Guardian

https://www.dionidream.com/omeopatia-medicine-alternative-riconosciute-svizzera/

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Curcumina liposomiale. La curcuma piu' assimilabile e curativa al mondo

La curcumina in liposomi chiamata anche curcuma liposomiale è la forma più assimilabile e potente che esista per far assorbire la curcumina all’organismo ed ottenere in breve tempo i suoi grandi benefici

 
La curcumina è il principale principio attivo della curcuma in cui è presente per circa il 3-5% ed è responsabile di quasi tutti gli effetti curativi di questa spezia considerata una vera e propria medicina sia dagli scienziati oggi sia dalla medicina ayurvedica migliaia di anni fa.

I limiti della curcumina sono:

 
Nella curcuma c’è n’è poca. Questo può essere risolto acquistando direttamente l’estratto titolato al 95% di pura curcumina in capsule.
Ha uno scarso assorbimento. Infatti viene degradata dagli acidi dello stomaco e modificata dal fegato, così che per poterne ottenere un beneficio terapeutico sono necessari elevati dosaggi e deve essere consumata con una sostanza grassa che ne migliora l’assorbimento.
Gli scienziati di recente hanno perciò sviluppato la forma più avanza e assimilabile di curcumina che è la curcuma in liposomi. I liposomi sono molecole impermeabili all’acqua che permettono di penetrare le pareti della cellula dove rilasciano il principio attivo in esse contenuto. Infatti all’interno dei liposomi è possibile incorporare principi attivi scarsamente solubili, come la curcumina, e consentirne la veicolazione in un mezzo acquoso.

Per questo la curcumina liposomiale rispetto alla normale curcumina ha:

 
Maggiore stabilità
Maggiore solubilità
Maggiore biodisponibilità
Maggiore assorbimento da parte della cellula
Minore escrezione nelle urine e nelle feci di curcumina non assorbita
che come effetto finale si traduce con un notevole aumento dei benefici terapeutici che la curcumina può offrire. Gli studi hanno dimostrato che la curcumina racchiusa nei liposomi è circa 30 volte più assimilabile (3000%) rispetto ad un estratto secco titolato al 95% in curcumina.

E’ piuttosto raro trovare nei negozi la curcuma in liposomi ma ora è possibile acquistarla online dal sito della Santé Naturels che proprio qualche giorno fa messo l’ha messa in distribuzione col nome di Lipo Curcumina.

 
E’ un concentrato di nano-emulsioni preparate con un eccesso di fosfolipidi che formano liposomi di curcumina, sviluppato dopo numerosi studi, approfondimenti e ricerche.

Clicca qui per acquistare Lipo Curcumina. La curcumina liposomiale 3000% più assimilabile della curcumina
Modalità d’uso. La dose consigliata è pari 20 g al giorno (quattro misurini da 5 ml) da assumersi per via orale, suddividendola preferibilmente in quattro somministrazioni di 5 g durante l’arco della giornata. Il prodotto può essere assunto tal quale o diluito in acqua o altra bevanda. Agitare bene prima dell’uso. Una volta aperto conservare in frigorifero e consumare entro 60 giorni.

I Benefici della Curcumina in Liposomi
La curcumina ha un ampio spettro di proprietà farmaceutiche tra cui spicca la capacità antitumorale, antiossidante e anti-infiammatoria. Sono stati pubblicati più di 7.000 studi scientifici negli ultimi anni che dimostrano gli enormi effetti curativi della curcumina che sono molto vasti e profondi:

Antinfiammatoria. Può essere impiegata in tutte le infiammazioni croniche come colite, artrite, ecc dove sono necessari trattamenti prolungati con elevata tollerabilità. L’infiammazione cronica è un fattore di rischio per molte patologie croniche degenerative tra cui demenza, Alzheimer, degenerazione maculare senile, patologie cardiovascolari, diabete e tumori.
Anticancro. La curcumina è in grado di modulare l’attività e l’espressione genetica nel distruggere le cellule tumorali e promuovere allo stesso tempo la funzione delle cellule sane. Stimola anche l’anti-angiogenesi, che significa che aiuta a prevenire lo sviluppo di ulteriore afflusso di sangue necessario per la crescita delle cellule tumorali. Aiuta l’organismo a distruggere le cellule tumorali mutate in modo che non possano diffondersi in tutto il corpo.
Digestiva. Stimola il fegato e gli organi digestivi nel promuovere un corretto transito intestinale e un migliore assorbimento dei nutrienti, evitando gonfiori e flatulenza
Depurativa. Favorisce l’espulsione delle tossine
Rigenera il cervello. Diversi studi di cui abbiamo pubblicato le ricerche mostrano come la curcumina ripara il cervello dai danni dovuti ad ictus, tossine e alluminio
Elimina la candida. La curcumina ha un grande effetto anti-fungino che si manifesta nella sua efficacia nel debellare la Candida albicans sia a livello intestinale che per osmosi a livello vaginale.
Protegge il cuore. La curcumina riduce del 56% il rischio di infarto e migliora la funzionalità cardiovascolare.
Allontana la depressione. Ha un effetto antidepressivo efficace senza gli effetti collaterali dei farmaci antidepressivi.
Effetto Anti-age. La sua doppia azione antiossidante contrasta i radicali liberi mantenendo giovane il DNA e quindi tutti i tessuti del corpo. Ha quindi un effetto ringiovanente sulla pelle nel tempo.

Studi scientifici su Curcumina in Liposomi e cancro
Sono stati svolti diversi studi scientifici direttamente sulla curcumina liposomiale. Ecco solo alcune delle importanti conclusioni dei ricercatori che mostrano quanto sia davvero promettente e benefica questa innovativa e altamente assimilabile forma di curcumina.
“Il ruolo della curcumina, per il trattamento del cancro è un argomento di crescente interesse. Tuttavia, grazie al suo basso assorbimento, la scarsa biodisponibilità della curcumina limita l’uso clinico. In questo studio, abbiamo riportato un metodo di incapsulamento di curcumina in nanoliposomi per ottenere una migliore biodisponibilità di un composto idrofobo scarsamente assorbito.”

“Questi dati stabiliscono chiaramente l’efficacia della curcumina liposomiale nella riduzione della crescita del cancro pancreatico umano nel modello in esame. Gli effetti terapeutici basati sulla curcumina, senza limitazione di effetti collaterali, suggeriscono che la curcumina liposomiale può essere utile nei pazienti con carcinoma pancreatico.”

“La curcumina liposomiale diminuisce il meccanismo di NF-kB, sopprimendo la crescita e l’apoptosi delle cellule pancreatiche umane in vitro indotte. Sono stati osservati in vivo effetti antitumorali e antiangiogenici.”

“Uno studio sulla penetrazione cutanea in vitro ha indicato che la curcumina liposomiale più significativamente assorbita rispetto alla soluzione di curcumina. Inoltre la curcumina liposomiale ha maggiore capacità di inibire la la crescita delle cellule del melanoma B16BL6. Questi risultati suggeriscono che la curcumina liposomiale può essere un vettore transdermico promettente della curcumina per il trattamento del cancro.”

https://www.dionidream.com/curcumina-liposomi/

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