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Bagni Derivativi: cosa sono e perche' fanno bene?

Il Bagno Derivativo ha un'azione depurante e consiste nel raffreddare esclusivamente le nostre parti intime in condizioni precise: un metodo efficace per purificare e drenare il nostro organismo...

Siamo un popolo civilizzato. Da millenni, continuiamo ad allontanarci dallo stato animale, ci umanizziamo ogni giorno più profondamente. Tra coloro che, su questa terra, hanno superato i problemi di sopravvivenza, tra coloro che non devono più temere, ogni giorno, il freddo, la fame o le grandi epidemie, la maggioranza delle competenze primitive è scomparsa. Per la maggior parte di noi non serve più nulla il sapersi arrampicare sugli alberi per sfuggire ai leoni, né riconoscere le erbe purganti come sanno fare i gatti. La nostra nuova competenza è il fucile contro il leone, il medicinale per curarci.

Ogni acquisizione si accompagna a una perdita: funziona così l'evoluzione degli esseri viventi.

Il bagno derivativo è una competenza animale e probabilmente arcaica per quello che ci riguarda, poiché tra gli animali, l'istinto di rinfrescare il sesso in condizioni precise, come fanno cani e gatti, si presenta ai nostri occhi ogni giorno.

Come gli animali che ci circondano, dovevamo sapere un tempo, molto tempo fa, come recare sollievo al nostro corpo bagnando il sesso con l'acqua fredda... intelligentemente. La miglior prova di ciò è che questa pratica esiste ancora, perfino in Europa, ma il pudore impedisce spesso di parlarne.

Il bagno derivativo – che consiste nel raffreddare esclusivamente il sesso in condizioni precise – è conosciuto da migliaia di anni. È probabile che facesse parte del nostro “materiale di sopravvivenza” all'inizio del mondo, se si fa riferimento agli animali che lo praticano essenzialmente quando sono malati, feriti, o troppo ben nutriti nelle nostre case, come accade spesso per gli animali domestici.

 

In Cina, il paese dell'agopuntura, si sa che l'estremità del pene nell'uomo e le grandi labbra nella donna sono le parti più reattive del corpo.

 

Il bagno derivativo, come può indicare il suo nome, fa derivare, viaggiare le sostanze, le materie, le molecole di troppo che abbiamo nel nostro corpo, quelle che non sono trasformate in muscoli, sangue, ossa, il bagno derivativo sembra dunque far ritornare lentamente queste eccedenze inutili lì dove erano all’inizio, nell’intestino, al fine di evacuarle.

Può sembrare troppo semplice, troppo facile a dirsi, perché in questa definizione c’è qualcosa di quasi miracoloso ai nostri occhi. Saremmo tentati di rispondere: chi si vuole prendere in giro! Che prove avete?

La ricerca scientifica e medica è talmente avanzata oggi che ci è difficile comprendere, accettare un’affermazione così pacifica. È diventato difficilissimo capire che non bisogna “pagare” nulla per ottenere un buon risultato. È quasi scioccante.

 

Si tiene a precisare che si tratta esclusivamente di benessere e non di cure mediche o guarigione; queste sono funzioni del medico.

France Guillain - I Bagni Derivativi e come praticarli

- Un mezzo semplice e gratuito per la cura e la prevenzione di molte malattie

 

Un rimedio semplice e gratuito per la salute (psico-fisica) del nostro corpo è l’acqua. Ovviamente chi è abituato a correre dal medico per farsi prescrivere rimedi farmacologici per ogni piccolo o grande fastidio difficilmente ci crederà, ma madre natura ha fornito a tutti gli esseri viventi l’accesso a semplici e gratuiti mezzi di guarigione.

Con la differenza che mentre un gatto quando sta male sa per istinto cosa fare, noi uomini tecnologici spesso dobbiamo ragionarci su per delle ore, dei giorni, dei mesi, rivolgerci a specialisti, affidarci a rimedi allopatici od omeopatici, sperare che la cura sia quella giusta.

Noi uomini abbiamo perso il contatto con la tradizione e con tutto ciò che è naturale ed istintivo fino al punto che in tempi non molto lontani ci siamo fatti convincere (da persone che osavano definirsi medici) che l’allattamento al seno fosse una cosa superflua e che il latte artificiale fosse migliore, più sostanzioso, più nutriente di quello materno. In questi tempi finalmente le menzogne sul latte artificiale crollano miseramente su sé stesse e tutti consigliano di allattare al seno i propri bimbi (ponendo ancora spesso assurdi limiti, “allattare solo fino a sei mesi”, “allattare fino a nove mesi”, “non allattare altre l’anno di età”, quando il latte materno fa benissimo anche a bambini di 3, 4 o 5 anni).

 

Se l’allattamento al seno materno è un rimedio semplice e gratuito per garantire al bambino benessere psico-fisico (conforto, affetto, nutrizione equilibrata, difese immunitarie) il bagno derivativo è una tecnica semplice e gratuita per aiutare l’organismo ad espellere le tossine in modo da prevenire e curare molte malattie.

 

La tecnica dei bagni derivativi fa parte di molte tradizioni ancestrali/popolari ed è stata ri-scoperta in occidente da Louis Kuhne. In un periodo in cui è sofferente di una grave malattia ai polmoni egli ha avuto la fortuna di osservare un gatto che per guarire rapidamente da una frattura ha utilizzato una miracolosa cura a suon di leccate sul proprio sesso (e sulla gamba rotta). Kuhne, osservando la rapida guarigione del gatto ha quindi provato a replicare la cura sul porprio corpo ed è guarito rapidamente dalla sua afflizione con quelli che da allora sono stati denominati "semicupi con frizione" o "bagni derivativi".

Io tale tecnica l’ho scoperta di recente grazie a due colleghe che l’hanno sperimentata su sé stesse con ottimi risultati e che mi hanno riferito di un migliore stato di forma psico-fisica ottenuta grazie alla depurazione dell’organismo coi bagni derivati, ed in particolare un riequilibrio della funzionalità intestinale con la scomparsa di patologie refrattarie ad ogni altro tipo di intervento (naturale o farmaceutico).

Adesso mi sono deciso a comprare il libro di France Guillain I bagni derivativi, l’ho letto d’un fiato ed ho deciso di sperimentare anche io tali “bagni”, che poi in realtà bagni non sono, ma risciacqui, piccole frizioni con l’acqua fresca nella zona genitale da fare una o due volte al giorno per 10-15 minuti (vedi sotto).

 

Nel suo libro F Guillain riporta un’esperienza ventennale sull’uso di tale tecnica semplice e gratuita (non finirò mai di sottolinearlo e di ripeterlo) di cura e prevenzione sperimentata su di sé, sulla sua famiglia, sui suoi amici e conoscenti e testimonia i benefici dei bagni derivativi per una lunga serie di problemi di salute:

• foruncoli, acne, dermatiti, eczemi

• verruche

• stitichezza

• vari disturbi associati alla gravidanza

• nevralgie e mal di denti (anche associato ai dentini che spuntano nei bimbi)

• dolori al collo e alla schiena

• mal di gola

• dolori di varia natura

• mal di testa

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• insonnia

• dipendenza da droghe (anche da caffè)

 

... e forse ne ho dimenticato qualcuno. A questi effetti benefici secondo l'autrice del libro citato si aggiungono il riacquisto di un peso-forma, la ricrescita dei capelli ed il riacquisto del colore originale da parte dei capelli che erano diventati bianchi, la diminuzione del tartaro sui denti nonchè la prevenzione delle afflizioni delle vie respiratorie e delle otiti (potrebbe quindi essere un ottimo strumento per contrastare gli effetti venefici delle irrorazioni aeree)

 

Se l'esperienza di F. Guillain e di tante altre persone (testimoniate ad esempio nei numerosi interventi su forum mostra che i bagni depurativi realmente hanno una funzione di cura e prevenzione di molte malattie (tramite l'attivazione di un processo di eliminazione delle tossine), perchè non ipotizzare che possano essere d'aiuto (magari in sinergia con altri trattamenti naturali) anche a chi vuole sconfiggere malattie "incurabili" come il cancro?

Tentare non nuoce anche perchè gli effetti collaterali sono risibili (basta evitare di fare il "trattamento" durante la fase digestiva).

 

Ovviamente tale metodo non è mai stato testato clinicamente (ovvero la medicina ortodossa si è guardata bene dallo sperimentare un metodo di prevenzione e cura che non porta un centesimo nelle tasche delle multinazionali finaziarie) nonostante milioni di persone in tutto il mondo lo utilizzino(qui vicino a noi, soprattutto in Francia) e nonostante l'assenza totale di eventuali seri effetti collaterali.

 

Ben sappiamo invece come la medicina ortodossa continui ad utilizzare da 70 anni la pratica vaccinale senza averla mai testata con un esperimento in doppio cieco (e nemmeno in singolo cieco), pur nonostante continuino ad accumularsi i dati di numerosi seri effetti collaterali fra i quali l'autismo, la paralisi e la morte.

 

Ed eccoci alle semplici istruzioni per effettuare i bagni derivativi

 

(la foto sopra è tratta dalla copertina del libro I bagni derivativi)

 

Bisogna effettuare con l’acqua fredda (ma non gelata, non deve gelare le dita!) delle bagnature nella zona genitale esercitando una leggera frizione . A tale scopo si può usare un guanto di spugna in cotone, senza infilarlo nella mano perché altrimenti si riscalda (io in mancanza del guanto che non ho ancora comprato utilizzo un normale panno/spugna in cotone). Ma cos’è una leggera frizione?

 

Dal libro di F. Guillain (I bagni derivativi – Un mezzo facile e gratuito per mantenersi in forma traggo le seguenti indicazioni: “È qualcosa che si avvicina all'effetto prodotto dalla lingua ruvida di un gatto; soprattutto, non deve fare male né irritare, dovete sentire solo un leggero sfrega¬mento. Trattate quindi il vostro sesso con dolcezza!”

 

Bisogna fare attenzione a fare i bagni in una stanza ben calca tenendo coperto ed al caldo tutto il resto del corpo. Per quanto riguarda le modalità il libro già citato a pagina 181 recita:

“Immergete il guanto nell'acqua e fatelo scivolare facen¬do una leggerissima pressione dall'alto verso il basso. Per le donne: dal pube verso il basso passando sulle gran¬di labbra, con un unico gesto dall'alto verso il basso

Per gli uomini: dall'alto verso il basso sull'estremità del pene, senza preoccuparvi se il glande sia o meno sco¬perto.” Ripetere senza interruzioni per la durata del trattamento (che dipende dall’età e dal peso, vedi in seguito).

 

Bisogna notare però che il libro più recente modifica un poco tali consigli.

 

In tale libro di F. Guillain, I bagni derivativi – Cent’anni dopo Louis Kuhne, sta scritto infatti:

“Cinque anni di lavoro ci portano a questa nuova definizione del bagno derivativo, che vale sia per la donna che per l'uomo. La pratica del bagno derivativo consiste nel rinfrescare con acqua, LA PARTE PIU' BASSA DELLE DUE PIEGHE DELL' INGUINE, su ciascun lato tanto nell' uomo quanto nella donna.

 

A tale scopo, si prende un pezzo di stoffa di fibra naturale e assorbente(un guanto da bagno, un piccolo asciugamano di spugna, o una spugna naturale) e lo si fa SCORRERE DELICATAMENTE dopo averlo immerso in acqua fresca, con un gesto continuo avanti e indietro fra l'acqua fresca e la zona da rinfrescare, che parte da ciascun lato del pube e scende fino al livello dell'ano. Tutto il resto del corpo dev'essere coperto e rimanere ben al caldo. Il rinfrescamento deve durare ALMENO 10 MINUTI consecutivi per una persona adulta e può protrarsi fino ad un'ora.”

 

NOTA BENE: non effettuare i bagni derivati durante la fase digestiva, attendere almeno un'ora e mezza dalla fine del pasto

Per quanto riguarda la durata essi dovrebbero essere secondo le indicazioni di F. Guillain di 10 minuti per una persona adulta con un peso di 70 kg, di 15 minuti se il peso supera i 70 kg. Di due minuti per un neonato di meno di 6 mesi, fino ad arrivare a 3/4 minuti per un bimbo di 18 mesi e 5/7 all'età di 4/5 anni.

Una volta al giorno può essere sufficiente se fatto con regolarità, due volte al giorno se avete fretta di risolvere il vostro problema o se esso avete un notevole sovraccarico di tossine da smaltire.

 

FONTE : http://www.scienzaeconoscenza.it/articoli/i-bagni-derivativi-una-competenza-arcaia-perduta.php

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Rimedi naturali contro le zanzare, le mosche e le formiche

10 Rimedi naturali per allontanare le mosche

Se per voi le mosche, unite al caldo di questi giorni, si trasformano in un vero e proprio fastidio, in particolare mentre vi trovate a tavola o durante la notte, provate a tenerle lontane dalle stanze della casa utilizzando dei rimedi naturali.

Abolite dunque prima di tutto i classici insetticidi spray, pericolosi soprattutto nel caso con voi vivano dei bambini, e provate a sostituirli con dei rimedi naturali che con la loro efficacia vi stupiranno. Potrebbe essere sufficiente, ad esempio, tenere a portata di mano una piantina di basilico o dell'olio essenziale di eucalipto.

1) Macerato all'aceto e menta

Lasciate macerare in un barattolo con dell'aceto per una settimana alcune foglie di menta fresca. Diluite in acqua la soluzione così ottenuta ed utilizzatela per spruzzarla nelle stanze al fine di lasciare spargere un profumo non amato dalle mosche.

2) Olio essenziale di eucalipto

Per mettere in pratica questo rimedio dovrete avere a disposizione un bruciaessenze e dell'olio essenziale di eucalipto, il cui profumo, molto buono per noi ma sgradito agli insetti, vi aiuterà a tenere lontane sia le mosche che le zanzare. Aggiungete nella ciotolina del vostro bruciaessenze cinque gocce di olio essenziale di eucalipto diluite in tre o quattro cucchiai d'acqua ed utilizzatelo nelle ore in cui le mosche sono maggiormente presenti, ad esempio la sera prima di andare a dormire.

3) Pepe

A quanto sembra le mosche non amano molto l'odore del pepe e preferiscono dunque starne lontane. Potrebbe essere quindi utile posizionare sui davanzali o nei luoghi maggiormente interessati dalla loro presenza delle ciotoline ricolme di pepe nero in grani. Altra misura utile potrebbe essere quella di posizionare vicino alla finestra una piantina di pepe in vaso.

4) Limone e chiodi di garofano

Anche l'odore dei chiodi di garofano viene malamente sopportato dalle mosche, soprattutto se accompagnato dal profumo di limone. Posizionate dunque nelle stanza della casa che utilizzate di più, delle ciotoline con spicchi di limone, nella cui buccia inserirete qualche chiodo di garofano.

5) Sacchetto trasparente

Si ritiene che le mosche si spaventino e si allontanino nel vedere la propria immagine riflessa. Sarebbe dunque opportuno provare ad appendere vicino alle porte o alle finestre delle buste di plastica trasparente da riempire con dell'acqua. Un rimedio simile può essere attuato utilizzando delle bottiglie di plastica. C'è chi sostiene che aggiungere una monetina nel sacchetto o nella bottiglia possa essere d'aiuto.

6) Basilico

Tra le piante considerate in grado di allontanare le mosche spicca in particolare il basilico. Provate a tenerne un vaso sul davanzale della finestra da cui gli insetti preferiscono entrare. Solitamente si tratta della finestra della cucina, sia perché in estate viene tenuta aperta più spesso, sia perché le mosche possono essere attirare dagli odori degli alimenti. Detestano però il profumo del basilico, dal quale preferirebbero tenersi dunque alla larga. In questo modo potrete avere sempre a disposizione delle foglioline fresche per preparare un ottimo pesto o per altri condimenti.

7) Insetticida casalingo

Se proprio non potete fare a meno di agire in maniera drastica contro le mosche, provate a sostituire i comuni spray insetticidi con una soluzione d'acqua e sapone liquido o detersivo per i piatti. Diluite un cucchiaio di detersivo in mezzo litro d'acqua e spruzzate solo quando estrremamente necessario.

8) Trappola per le mosche

Un altro rimedio da effettuare in casi estremi, soprattutto se fino ad ora si sono utilizzati abitualmente degli insetticidi, consiste nel preparare una trappola per mosche riempiendo un barattolo di vetro per metà con aceto di mele e aggiungendovi un quarto di sapone liquido ed acqua fino al riempimento. Le mosche dovrebbero essere attirate dall'odore dell'aceto e rimanere intrappolate.

9) Pot-pourri

Preparate delle ciotoline da riempire con del pot-pourri realizzato utilizzando fiori essiccati di lavanda e pepe nero in grani. Profumatelo aggiungendo dieci gocce di olio essenziale di eucalipto e dieci gocce di olio essenziale di citronella. Mescolate il tutto con una bacchetta di legno

10) Carta moschicida fai-da-te

Si tratta di un rimedio adatto a chi volesse sostituire la comune carta moschicida, impregnata di sostanza chimiche che potrebbero risultare pericolose soprattutto in presenza di bambini. Essa può essere realizzata spennellando delle strisce di carta con una miscela di acqua, zucchero e aceto di mele.

Marta Albè

 

http://www.greenme.it

 

Rimedi naturali contro le zanzare

Di serenella bianchi

 

La prima linea di difesa contro le zanzare consiste nel sigillare e chiudere il più possibile i loro punti di accesso all’appartamento. Solitamente le zanzare sono maggiormente attive al mattino presto e a inizio serata. Una domanda sorge spontanea, perché cercano rifugio nelle nostre case? È semplice, le stanze dell’appartamento sono per loro ambienti tranquilli, luoghi di rifugio dalla brezza esterna. Quindi fate attenzione a tener chiuse porte e finestre sul lato della casa esposto alla brezza.

Vediamo alcuni semplici rimedi per non farle entrare in casa:
• Come prima cosa potete eliminare qualsiasi fonte di acqua stagnante. Cambiate spesso l’acqua delle gabbiette per uccellini, quella delle piscine per bambini e la ciotola dell'acqua degli animali domestici, almeno due volte alla settimana. Mantenete la vostra grondaia pulita e ben drenata. In cortile rimuovete tutti i possibili elementi e contenitori che raccolgono acqua piovana.
Se utilizzate il barbecue, gettate un po'di salvia o rosmarino sulla brace per respingere le zanzare.


• Come i vampiri, anche le zanzare odiano l’aglio. Potete creare un efficace repellente naturale mescolando una parte di succo d’aglio con 5 parti d’acqua in una bottiglia a spruzzo di piccole dimensioni. Agitate bene prima dell'utilizzo, spruzzatelo leggermente sulle vostre parti del corpo più esposte alle zanzare, è un ottimo repellente che ha efficacia per un massimo di 5 - 6 ore. Potete anche immergere in questa miscela qualche striscia di stoffa e appenderla in aree aperte come giardini, cortili, terrazze. Tutti i repellenti a base d’aglio disponibili in commercio respingono le zanzare e le loro larve fino ad un periodo di quattro settimane.

 

Conoscete l’olio di Neem? È un olio vegetale naturale estratto dall'albero di Neem che si trova in India. Le foglie e i semi da cui viene estratto l’olio contengono un composto che ha proprietà repellenti contro le zanzare. L’olio di Neem è un prodotto naturale e sicuro da usare.


Piantate delle calendule attorno al cortile, funzionano come repellente naturale contro gli insetti in generale, i fiori infatti emanano un profumo sgradevole per gli insetti volanti.
• Sono sicure, non tossiche e sono disponibili in commercio, stiamo parlando delle trappole per gli insetti a base di feromoni.

• Altro rimedio ecologico per eccellenza, che però non dipenderà da voi, è dato dai pipistrelli. In molte zone all’aperto alcune specie di pipistrelli potranno aiutarvi a combattere gli insetti, infatti sono in grado di mangiare fino a 500 - 1000 zanzare al giorno.


• Altro rimedio anti zanzare sono le classiche trappole elettriche. Questa tipologia di trappole non usa nessun tipo di prodotti chimici, né tantomeno gas propano.
• Se non siete riusciti ad allontanarle e verrete punti, l’ultima spiaggia a cui potete appellarvi sono le svariate creme biologiche anti prurito da puntura. Magra consolazione, ma almeno non avrete eliminato nessun piccolo esserino alato.

 

Per chi non lo sapesse, moltissimi prodotti repellenti contro gli insetti contengono il DEET ossia la dietiltoluamide; una sostanza insetto-repellente molto efficace che si presenta sotto forma di liquido un po' oleoso, incolore ed inodore. Protegge per 4-8 ore ed è più resistente al calore rispetto ad altri prodotti. A questo punto la domanda che sorge spontanea è:

Ma il DEET è sicuro?

Questo prodotto chimico viene assorbito molto facilmente dalla nostra pelle, e deve essere usato con cautela. Infatti i più comuni effetti indesiderati causati dal DEET sono le eruzioni cutanee, gonfiori, pruriti ed irritazione agli occhi. Per farne un uso sicuro adottate alcune piccole precauzioni:

• Sui bambini sono consigliati prodotti che non contengano DEET in percentuale superiore al 10%.

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• Fate attenzione a non applicarlo in prossimità di occhi e bocca.

• Le lozioni o creme possono essere applicate più facilmente rispetto agli spray, che spesso non danno possibilità di controllo sul getto che emettono.

• Se vi trovate in aree con alta concentrazione di zanzare, se possibile, meglio indossare abiti a manica lunga e pantaloni piuttosto che stare svestiti e ricoprirsi di DEET come precauzione.

Gli esperti avvertono che i prodotti repellenti contenenti DEET non devono essere usati in combinazione con le creme solari, e soprattutto non devono essere applicati troppo spesso. Usateli solo negli orari più critici della giornata.

 

La citronella

Proviene da un’erba thailandese ed è un efficacissimo repellente naturale contro gli insetti e le zanzare in particolare. La citronella è un olio naturale, facilmente acquistabile nei supermercati e nei negozi per giardinaggio, che cresce in cespugli. Per usarla come repellente anti-zanzare rompete un gambo fuori dal ciuffo e togliete le foglie fino a quando non trovate lo scalogno alla base dello stelo. Strofinatelo tra le mani e in poco tempo ricaverete un succo polposo che potrete spalmare su tutte le parti esposte della pelle.

La citronella è acquistabile anche in spray e applicatori già confezionati.

 

Altri rimedi naturali

• Utilizzate la menta come repellente contro le mosche. Bustine di menta schiacciata possono essere posizionate in casa per scoraggiare i volatili.
• Foglie di alloro, chiodi di garofano ed eucalipto avvolti in piccoli quadrati di stoffa possono essere appesi alle finestre aperte o sulle porte.
• Posizionate aperto un piccolo contenitore di basilico e trifoglio vicino al cibo per animali o agli alimenti aperti che si trovano in casa.
• Volete una semplice ricetta moschicida? Mescolate 1/4 di tazza di sciroppo, 1 cucchiaio di zucchero semolato e 1 cucchiaio di zucchero di canna in una piccola ciotola. Tagliate delle strisce di carta kraft ed immergetele in questa miscela. Lasciatele asciugare per una notte. Fate poi un piccolo foro nella parte superiore di ogni striscia e appendetele con spago o filo.

Svariati sono i rimedi per le principali specie di insetti e parassiti che abbiamo elencato. Ricordate che un buon rimedio naturale è sempre consigliato, non inquina, non è tossico e ci garantisce maggior sicurezza di utilizzo. Se lo associate alla sua efficacia, avrete risolto senza rischio le scomode invasioni nel vostro appartamento.

E se nonostante tutto ci hanno punto? Leggete i nostri rimedi naturali contro le punture di zanzara

Serena Bianchi

 

 

Rimedi naturali contro le formiche

 

 

 

Lo sappiamo, quando arrivano è difficilissimo mandarle via. Riescono a entrare in tutte le fessure a disposizione, invadono la cucina, le dispense, ogni angolo della casa. Come dice il detto “Prevenire è meglio che curare”, quindi, come prima linea di difesa per proteggersi dall’arrivo delle formiche, rimuovete tutto ciò che può attrarle: tenete gli sportelli e i mobiletti puliti da briciole e macchie appiccicose, chiudete il contenitore dello zucchero e mettete il barattolo del miele in un sacchetto di plastica. Eliminate tutte le possibili fonti d'acqua, come rubinetti gocciolanti o piatti lasciati ammollo durante la notte.

Se però tutte queste misure preventive non sono sufficienti, vi proponiamo altre possibili misure da prendere:

• Le formiche non amano il sapone. Tenete a portata di mano uno spruzzino con dell’acqua saponata, potete spruzzarlo sulle instancabili operaie per allontanarle.


• Posizionate delle bucce o delle fettine di cetriolo in cucina nel punto in cui vedete comparire le formiche dal muro. Molte formiche hanno una naturale avversione a questo ortaggio. PS: i cetrioli amari funzionano meglio.


• Lasciate un paio di bustine di tea alla menta in prossimità dei punti in cui le formiche sembrano più attive. La menta è un ottimo deterrente anti-formica.


• Tracciate una linea che spezza la colonna di formiche vicino al punto in cui fanno capolino. Le formiche non attraverseranno mai pepe di cayennaolio di agrumi (che potreste immergere in un pezzo di spago), succo di limone, cannellafondi di caffè.

 

• Mescolate un litro d'acqua con un cucchiaino di Borax (borato di sodio) e una tazza di zucchero. Mettete a bagno nella soluzione dei batuffoli di cotone, poneteli in un contenitore di yogurt piccolo col coperchio forato per consentire l'accesso delle formiche.

Collocate il contenitore in un luogo dove vedete circolare le formiche. Il barattolino fungerà da esca per l’intera colonia di formiche e le sostanze saranno letali per i piccoli insetti. Attenzione, è importante che lo usiate solo all’interno dell’appartamento e che lo teniate lontano da animali domestici e bambini.

• Lasciate accesa nella zona di maggior attività delle formiche, per un paio di notti, una piccola luce notturna a basso voltaggio. La variazione luminosa può interrompere e scoraggiare i loro classici sistemi di foraggiamento.

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glucosamina-condroitina per osteoporosi e artrosi

 

Salve a tutti,volevo chiedervi se qualcuno di voi conosce oppure ha provato la GLUCOSAMINA unita alla CONDROITINA.
Personalmente la uso dal 7 Aprile e mi sento un miracolato.
Ho da molti anni problema di coxartosi bilaterale,più accentuata sulla SX,ovvio che alla fine mi ero deciso per l'operazione,ma poi ho provato questo prodotto GALENICO di basso costo e miracoloso(per me),tanto che il professore che mi ha visitato al S.Spirito di Roma,ha esclamato che lui non opera le lastre,ma la persona e vista la mia situazione,mi ha fatto gli auguri e di prenderlo tranquillamente non avendo effetti collaterale e ne tossicologici.
Vi chiedo,chi di voi ha provato il prodotto?
Perchè i medici non lo prescrivono(l'ho scoperto tramite un mio amico,che doveva operarsi alla spalla dx e che non poteva più correre per artrosi ai piedi....
Ho postato l'argomento,perchè personalmente ne ho tratto un vantaggio.....ENORME.
Su internet è ben spiegato tutto,e proprio oggi ho scoperto una ditta che lo spedisce a casa e costa ancora meno.......sto cercando riscontri,prima di lasciare la farmacia che mi prepara il prodotto.
Spero che ci sia di aiuto a quanti soffrono di questi dolori.  pinuccio

 

 

Esiste un rimedio per bloccare la degenerazione della cartilagine, è un integratore a base di glucosamina solfato e condroitina solfato.
Ogni volta che ci muoviamo utilizziamo le articolazioni. Durante il giorno si compiono migliaia di movimenti, senza nemmeno accorgersene. Con il passare del tempo, però, i movimenti sono meno fluidi ed automatici, le giunture si consumano poiché la cartilagine si riduce aprendo la strada ai dolori articolari. Sono sempre più le persone che in Italia soffrono di artrosi e artrite che colpiscono le articolazioni con conseguenze anche gravi.
Un’azienda danese ha messo a punto una nuova formulazione Glucosamina + Condroitina, una formula forte, particolarmente adatta durante la stagione fredda e per il trattamento delle osteoartriti più dolorose.
Numerosi studi clinici hanno dimostrato che la glucosamina solfato è efficace per alleviare il alleviare il dolore, aumentare la mobilità delle giunture e ridare la possibilità di camminare normalmente. La glucosamina è un principio attivo ricavato dai crostacei marini ed è indispensabile per la costruzione e il mantenimento della cartilagine.

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Lo studio europeo Guide [Glucosamine Unum In Die (una volta al giorno) Efficacy] ha rilevato come la somministrazione per 6 mesi di glucosamina solfato sia efficace nel controllare la sintomatologia dell'artrosi del ginocchio,

rispetto ad un farmaco con meccanismo puramente antidolorifico (Fans). Lo studio GUIDE è stato presentato dal Prof. Gabriel Herrero Beaumont - Direttore dell'Istituto di Reumatologia della Fondazione Jimenez Diaz dell'Università di Madrid - durante una delle sessioni di lavoro più prestigiose dell'American College of Rheumatology, il più importante convegno mondiale di Reumatologia. Lo studio ha utilizzato la formulazione di Glucosamina Solfato usata in Europa e in Italia come farmaco da prescrizione, che si differenzia da altre preparazioni di glucosamina che usano in realtà sali diversi e dosaggi inferiori. Le conclusioni indicano come la Glucosamina Solfato potrebbe rappresentare il farmaco di prima scelta da instaurare precocemente nel controllo di questa patologia cronica e invalidante.


Per una terapia d’urto si abbina la glucosamina alla condroitina. La condroitina è un mucopolisaccaride estratto dalla cartilagine di squali d'allevamento. La sua funzione a livello cartilagineo è quella di impedire l'attacco di alcuni enzimi distruttori. Inoltre favorisce il transito di liquidi nella cartilagine, importantissimi per la salute e il fisiologico funzionamento di questo tessuto. Pertanto la somministrazione di condroitina può essere raccomandata per tutte le situazioni di assottigliamento cartilagineo.


L'abbinamento della glucosamina solfato e della condroitina genera un effetto protettivo in grado di ridurre i dolori alle articolazioni a lungo termine, poiché si agisce sulle cause e non sui sintomi. Se presi assieme e assunti regolarmente, questi due principi attivi lavorano in sinergia stimolando la produzione di cartilagine e aiutando il controllo degli enzimi che la danneggiano. Di solito si ottengono i primi benefici dopo un periodo di terapia compreso tra le sei e le dodici settimane. Le articolazioni diventano più flessibili e resistenti, oltre ad avvertire contemporaneamente un effetto sedativo contro il dolore, senza gli effetti collaterali che gli antinfiammatori provocano.


http://www.italiasalute.it/newsh.asp?ID=8646

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La meditazione batte i farmaci

La meditazione batte i farmaci

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience, lo zen ha un effetto analgesico. Durante l’esercizio della concentrazione “positiva”, nel cervello si accendono alcune aree e se ne spengono delle altre in un’azione “combinata” che riduce la sofferenza anche del 40%

Altro che analgesici: quando il dolore è troppo forte basta un’ora di meditazione. La capacità di concentrare la propria mente e liberarla dai pensieri negativi, infatti, avrebbe il potere di ridurre l’intensità del dolore fino al 40%. Non solo, abbasserebbe del 57% anche quella sensazione spiacevole che segue la sofferenza. Queste “certezze” sono il punto d’arrivo di uno studio, pubblicato sulJournal of Neuroscience, secondo il quale lo zen batte i farmaci perché è in grado di influenzare l’attività delle aree cerebrali che controllano lo stimolo doloroso, regolandone il grado di intensità. In altre parole, dicono i ricercatori del Wake Forest Baptist Medical Center di Winston-Salem (Usa), la meditazione ha il potere di “assopire” la corteccia somatosensoriale e di “svegliare” il cingolo anteriore, l’insula anteriore e la corteccia fronto-orbitale. Questa azione “combinata” sulle aree che governano la percezione del dolore ha un potere analgesico.

“L’effetto che abbiamo riscontrato è sorprendente – spiega Fadel Zeidan, autore dello studio – basti pensare che la morfina o altri antidolorifici riducono in media il dolore del 25%”. Per testare gli effetti postivi della meditazione sul dolore, il team ha coinvolto 15 volontari. Tutti erano novizi dello zen. Per questo il campione è stato invitato a partecipare a un corso intensivo di una paricolare forma di meditazione, chiamata ‘mindfullness’. Ogni lezione di “attenzione focalizzata” durava 20 minuti, durante gli incontri ai partecipanti si chiedeva di concentrare la mente sul respiro, di mandare via pensieri intrusivi ed emozioni negative.

Contemporaneamente gli studiosi, con un’apposita apparecchiatura sistemata sotto la gamba destra dei soggetti, generavano per cinque minuti un calore dolorifico, raggiungendo una temperatura di 49 gradi centigradi. Prima e dopo le lezioni, i ricercatori fotografavano ciò che accadeva nel cervello dei partecipanti grazie a una speciale risonanza magnetica, chiamata Arterial spin labelling. Questa particolare tecnica è in grado di rilevare, attraverso la mappatura del flusso sanguigno, l’intensita del dolore. Così registravano le reazioni dei partecipanti al dolore sia durante l’esercitazione sia mentre erano a riposo. E’ emerso che la meditazione spegne il dolore riducendolo del 40%, con delle punte del 93% in alcuni volontari.

A livello cerebrale le scansioni hanno messo in evidenza una riduzione significativa dell’attività della corteccia somato-sensoriale, un’area fortemente coinvolta nella genesi della sensazione di dolore. Contemporaneamente si iperattivavano anche altre zone: il cingolo anteriore, l’insula anteriore e la corteccia fronto-orbitale. “Queste regioni cerebrali – dicono i ricercatori – plasmano il modo in cui il cervello costruisce l’esperienza del dolore a partire dai segnali nervosi provenienti dal corpo”. Una delle ragioni per cui la meditazione può essere stata così efficace nel bloccare il dolore è che non agisce su una singola regione del cervello, ma a più livelli.

”Questo studio – dice Fadel Zeidan – mostra che la meditazione produce effetti realmente positivi sul cervello. E che quindi potrebbe garantire il controllo del dolore senza l’utilizzo di farmaci”. (fonte www.repubblica.it)

 

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IL MIGLIO : ottimo rimedio contro la caduta dei capelli

Il miglio è un cereale che ha origini antichissime; cosa più importante, il miglio è una vera farmacia naturale: contiene vitamina Adel gruppo B e acido folico, ma anche ferro, calcio, fluoro, potassio, magnesio, zinco, silicio aminoacidi solforati come la cisterna, importante per rallentare la cura dei capelli (promuove la formazione della cheratina) ma anche per la protezione delle unghie fragili, delle ossa e dello smalto dei denti.

Usa il miglio come alimento quotidiano

Per contrastare la caduta dei capelli possiamo introdurre nella nostra dieta l’uso di questo cerale oggi poco usato. Ma come utilizzarlo? Dopo aver lavato il migliova tostato con pochissimo olio extravergine di oliva. Si aggiungono due tazze di brodo vegetale per ogni tazza di miglio, si porta a ebollizione, si regola di sale, si abbassa la fiamma per altri 10 minuti e il miglio è pronto da saltare in padella con verdure di stagione.

Perché in questo periodo dell’anno cadono i capelli?

Lo stress è uno degli elementi che maggiormente contribuiscono alla sindrome da stanchezza cronica, che fatalmente si riverbera anche sui capelli, favorendone la caduta. In condizioni di stress il corpo libera nel sangue, in quantità maggiori del solito, molecole come l’adrenalina e la noradrenalina che, insieme ad altre, ottengono l’effetto di ridurre l’apporto di ossigeno e di sostanze nutritive al bulbo capillifero. Non ultimo ad aprile, nel pieno della stagione lavorativa, spesso si mangia male e di corsa, togliendo al corpo il necessario apporto di Sali e vitamine. Il risultato è una carenza di quel “carburante” organico che, tra le altre funzioni, ha anche quella di provvedere alla rigenerazione dei capelli, simbolo della vitalità e della vigoria fisica. (fonte /www.riza.it)

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