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OTITE : Rimedi naturali contro otite

Conoscere i rimedi naturali per l'otite può essere utile, specialmente in caso di bambini a casa, l’otite, o infiammazione dell’orecchio medio, è un’infezione molto comune nei bambini sotto i tre anni. Guardando le statistiche si nota, infatti, che due terzi dei bambini ne soffre almeno una volta, contro un terzo che viene colpito da questo tipo di infiammazione in maniera ciclica (tre o più volte). L’età di picco si registra a 7-8 mesi, un momento in cui è molto difficile per un genitore capire perché il suo bambino piange e non riesce a dormire. Per molti genitori, soprattutto per le coppie alle prime armi, è molto frustrante.

Otite: terapia classica

Precedentemente i medici prescrivevano subito degli antibiotici da far assumere al bambino; oggi si tende ad aspettare almeno 72 ore, dal momento in cui si manifesta il dolore, prima di prescrivere degli antibiotici. Molti  genitori infatti non sono d’accordo nel far assumere farmaci così forti ai loro piccoli: hanno paura che il loro sistema immunitario non si rafforzi in maniera adeguata e che, perché così piccoli, sviluppino dei batteri immuni agli anticorpi.

Otite: rimedi naturali casalinghi

Ci sono diversi modi casalinghi per curare l’otite che si tramandano da generazione a generazione. Possono essere estremamente utili per alleviare il dolore, ma non sono in grado di arrivare al nocciolo del problema. Le tecniche maggiormente utilizzate sono:

  • due o tre gocce di succo di cipolla calda in ciascun orecchio;
  • due o tre gocce di olio di oliva caldo sempre in ciascun orecchio;
  • una tazza di sale o di riso avvolta in un calzetto o una pezza, riscaldata al microonde e posta nella parte esterna dell’orecchio del bambino per almeno 10 minuti;
  • qualche goccia di acqua ossigenata in ciascun orecchio per 10 minuti;
  • una bottiglia d’acqua tiepida messa per 10 minuti a contatto dell’orecchio infiammato;
  • far bere dell’acqua a piccoli sorsi al fine di aiutare la tuba di Eustachio ad aprirsi;
  • mettere alcune gocce di latte materno nell’orecchio infiammato, almeno ogni 4 ore.
  • l’allattamento al seno che permette il trasferimento delle immunità della madre;
  • smettere di fumare (il fumo di sigaretta contiene sostanze inquinanti che colpiscono i bambini che sono più inclini alle infezioni dell'orecchio);
  • non tenere il bambino per lungo tempo fuori, in luoghi affollati (la malattia colpisce i bambini con la difese immunitarie più basse).

Naturalmente ci sono diverse misure preventive che aiutano a ridurre l’incidenza di infezioni dell’orecchio come:

La chiropratica

Oltre gli antibiotici e rimedi casalinghi dagli effetti a breve termine, esiste un trattamento per l’infezione all’orecchio del tutto naturale, in grado non solo di alleviare di dolore, ma anche di ridurre la frequenza e la durata delle otiti dei bambini: la chiropratica.

Il chiropratico individua e riequilibra i disallineamenti vertebrali che possono causare disturbi nervosi che a loro volta provocano delle malattie, sia negli adulti che nei bambini.

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I disallineamenti della colonna possono manifestarsi:

  • nella crescita. Questo processo determina una forte pressione sul collo del bambino, che è fragile, e sulla colonna vertebrale;
  • cadute, incidenti e lesioni.

Il chiropratico individua questi disallineamenti e riequilibra la colonna vertebrale per alleviare i disturbi nervosi e, pertanto, ripristinare una corretta comunicazione tra il cervello e corpo attraverso il sistema nervoso. I dati testimoniano che questa tecnica ha sortito effetti positivi su numerosissimo bambini.

Conclusioni finali in merito ai rimedi naturali per curare l'otite:

L’otite è un’infiammazione dell’orecchio né pericolosa né contagiosa, ma estremamente dolorosa. Si manifesta principalmente nei bambini sotto i 3 anni. In genere i medici prescrivono una terapia antibiotica ma, vista l’età precoce, potrebbe essere troppo aggressiva. Per questo molti genitori preferiscono ricorrere a rimedi casalinghi,come infusi di cipolla, latte materno, acqua calda sull’orecchio che sono utilissimi a lenire il dolore, ma non a risolvere la causa. La chiropratica è risultata essere una tecnica naturale estremamente efficace per cura dell’otite dei bambini. Tramite il riequilibrio della colonna vertebrale garantisce sia benefici a breve termine sia vantaggi a lungo termine, come la riduzione della frequenza e durata delle otiti.

http://www.inerboristeria.com/rimedi-naturali-contro-otite.html

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Under 19 a rischio cancro per fumo, alcol e sovrappeso

Gli oncologi italiani mettono in guardia contro fumo, alcol e sovrappeso e invitano a prevenire

 

Il cancro, male del secolo può giungere anche in età adolescenziale e, secondo l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), sarebbero molti gli under 19 a rischio tumore a causa delle cattive abitudini.

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Un diciottenne su sette si ubriaca nei week end. Tra i 15 e i 24 anni un milione e centomila giovani fumano regolarmente, il 23 per cento fino a 24 sigarette al giorno. Sei ragazzi su dieci passano, tra scuola e casa, ben undici ore sulla sedia e sulla poltrona e uno su cinque è completamente sedentario. La sedentarietà ha la diretta conseguenza dell'aumento del peso: il 36 per cento degli adolescenti è sovrappeso, il 15 per cento obeso.

http://mobile.tgcom24.it/checkexistpage.shtml?/salute/articoli/1066482/under-19-a-rischio-cancro.shtml

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Io, vaccinata prima dello stop ho febbre e dolori ovunque

Lina Agostini ha fatto l'antinfluenzale messo al bando. Gola e vene gonfie, collo rigido e un gran mal di testa: ho tutti gli effetti collaterali, ma il ministero non ha detto cosa fare e i medici non sanno come curarmi

di ELSA VINCI

 

ROMA - "Gola gonfia, collo rigido, febbre. Dolori muscolari e un gran mal di testa. Le vene delle mani sono grossissime, sento il sangue pulsare e questo mi fa molta impressione". Lina Agostini, 73 anni, giornalista in pensione, meno di 24 ore dopo avere fatto il vaccino antinfluenzale "Influpozzi adiuvato" della Novartis, uno di quelli messi al bando dal ministero della Salute, si sente "esattamente" come recita il foglietto delle avvertenze alla voce "effetti collaterali". Ce li ha tutti. "Sono un po' spaventata - dice - Data l'età, sa com'è". Ma ha disobbedito al medico curante, che l'ha subito spedita al pronto soccorso. "Non ci sono andata. Vedo come va la notte. Se non peggiora, vorrei evitare il ricovero". Lina Agostini, che di solito gode di ottima salute, non ha patologie legate all'età e va da sola in America, è stata particolarmente sfortunata. Era dal medico alla Asl RME a fare la puntura proprio nei minuti in cui le agenzie di stampa battevano la notizia sul divieto. "Misteriosa vicenda".

 

Perché misteriosa?

"Erano giorni che cercavo il vaccino, ma in farmacia non si trovava. "Non arriva, non c'è", dicevano. Un mistero, appunto, ho pensato. Mi è sembrato un po' strano, ecco".

Quando ha saputo che le avevano iniettato il vaccino appena vietato?

"Diverse ore dopo aver cominciato a star male. Me lo ha detto mio figlio, ieri mattina. Ma nella notte mi ero svegliata molto sudata, indolenzita. Non potevo muovere il collo, le gambe".

E ha pensato al farmaco della Novartis?
"No, ho pensato che stavo male, che forse mi stava prendendo un colpo. Perché avrei dovuto pensare al vaccino? L'avevo fatto anche l'anno scorso e non era successo niente, non mi è venuta in mente nemmeno la possibile reazione allergica. Poi mio figlio mi ha chiesto quale prodotto avessi preso e mi ha detto che era il terzo nella lista di quelli bloccati dal ministero della Salute, che ho subito chiamato".

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Al ministero le hanno risposto, ha ricevuto indicazioni, un aiuto?

"No. Quindi ho chiamato il medico curante, la dottoressa era preoccupatissima: "Venga subito che la visito", mi ha ordinato. Ma una volta lì, misurata la pressione, non sapeva che fare o meglio che darmi perché il ministero non lo ha detto. Il giorno prima aveva vaccinato sette pazienti, anche bambini. Era avvilita".

Il medico non ha potuto aggredire il suo malessere perché il ministero della Salute non ha fornito indicazioni?

"Esatto. Mi ha spiegato che nessuno di loro aveva ricevuto indicazioni".

Non le ha potuto dare alcun farmaco?

"No, come faceva? Si preoccupava per il cuore. Mi ha prescritto una serie di esami, soprattutto sulla coagulazione del sangue. Li farò domani, oggi sto troppo male. Ho brividi, pruriti dappertutto. La dottoressa mi ha spedita in ospedale ma io non ci sono andata. Magari muoio di vaccino".

Almeno non lo ha pagato.

"In Italia si muore gratis".

(26 ottobre 2012)

Fonterepubblica.it

http://www.laleva.org/it/2012/10/io_vaccinata_prima_dello_stop_ho_febbre_e_dolori_ovunque.html

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I flussi migratori a Bologna

I flussi migratori a Bologna

 

Ho il piacere di trasmettere in allegato una nota redatta dal Settore Statistica - Dipartimento Programmazione nella quale vengono analizzati i flussi migratori che interessano la nostra città, con particolare attenzione alle dinamiche dello scorso quinquennio. Bologna da sempre è al centro di intensi flussi demografici sia in entrata che in uscita: tra il

1861 e il 1973 la sua popolazione è passata da circa 101.500 a 493.933 abitanti; successivamente la nostra città ha attraversato una fase di riduzione della popolazione e negli ultimi anni mostra una nuova leggera ripresa.

 

Bolognesi d'adozione

 

Non tutti sanno che solo un terzo dei bolognesi è residente in città dalla nascita, mentre 2 abitanti su 3 sono immigrati da altri comuni italiani o dall’estero. Il fenomeno non è nuovo: anche 26 anni fa le persone immigrate erano il 62% della popolazione allora residente; circa un quarto dei bolognesi d’adozione è infatti residente di lungo corso, abitando in città da più di quarant’anni, ma altrettanti si sono stabiliti in città dopo il 2006.

Fino alla prima metà degli anni ‘80 hanno messo radici a Bologna quasi esclusivamente italiani, mentre gli stranieri sono il 30,5% tra chi si è trasferito dopo il 1985.

Gli italiani non nativi provengono principalmente dall’Emilia-Romagna (il 44,2% dalla provincia e il 14,7% dal resto della regione) e dal Mezzogiorno (numerosi da Puglia, Campania  e Sicilia); inoltre più di un quarto dei residenti stranieri non proviene dall'estero, ma da altri comuni italiani (27,2%).

I bolognesi d'adozione sono prevalentemente italiani maturi (età media 55,4

anni) e giovani stranieri (in media 35,6 anni d'età).

 

Arrivi e partenze

 

Nell'ultimo quarto di secolo il numero degli immigrati è più che raddoppiato; nel 1986 erano soprattutto connazionali (94,2%) e nei cinque anni appena trascorsi sono ancora la maggioranza (56%), ma i cittadini stranieri si approssimano sempre più alla metà dei migranti (44%). Il nostro capoluogo attira persone il cui progetto migratorio sembra volto a una stabilizzazione sul territorio comunale: tra gli immigrati dopo il 2006

8 su 10 abitano tuttora a Bologna.

Anche l'emigrazione dal 1986 è aumentata (21%), ma negli ultimi cinque anni il flusso in uscita dal nostro comune si è gradualmente ridotto.

Nello stesso periodo Bologna ha continuato a cedere abitanti ai comuni della provincia (molti a San Lazzaro di Savena, Castel Maggiore e Casalecchio di Reno) e alle province circostanti, mentre il saldo risulta attivo con la maggior parte delle altre province italiane, in particolare quelle del Mezzogiorno tra cui spiccano le province di Foggia e Napoli.

Il saldo migratorio è tornato positivo dal 1996 e, a partire dal 2008, si è registrato un lieve aumento della popolazione residente (pari mediamente al

+0,7% all'anno).

La fitta rete di scambi economici, sociali e culturali con le zone contigue al capoluogo si traduce in una grande fluidità della popolazione tra la città e il restante territorio provinciale.

Dal 2007 anche il saldo migratorio con l'estero è ampiamente positivo; i saldi più rilevanti sono con la Romania, la Moldova, il Bangladesh, l’Ucraina, il Pakistan.

Nella corona del centro storico che circonda la Cerchia del Mille c'è un intenso ricambio di abitanti: l'emigrazione, per far posto a numerosi nuovi residenti, è rilevante.  L'area di Via Ferrarese (dove sono state costruite

263 nuove abitazioni nell'ultimo quinquennio) pur essendo fortemente attrattiva registra anche considerevoli flussi in uscita. Ambiti urbani in cui appare una corrispondenza tra l’elevata immigrazione e la realizzazione di nuovi spazi abitativi sono l’area Via Emilia Ponente, l’area Croce Coperta, l’area di Via del Lavoro, l’area Canale del Reno.

 

Il profilo degli immigrati negli ultimi 5 anni

 

Gli immigrati italiani

Dal 2007 sono immigrati a Bologna quasi 43.700 italiani, di cui  quasi

17.800 dall'Emilia-Romagna (13.400 dalla sola provincia, in particolare da Casalecchio, San Lazzaro, Pianoro, Castel Maggiore e Zola Predosa), ma è sostenuto il flusso in entrata dall’Italia meridionale, che ha assicurato a Bologna  oltre 13.000 nuovi abitanti.

Seconda solo alla provincia di Bologna è quella di Napoli con 1.926 immigrati;  inoltre sono intensi i flussi dalla  Puglia (dove spiccano le province di Foggia, Lecce, Bari e Taranto) e dalla Calabria, (soprattutto dalla provincia di Cosenza); numerosi i migranti anche da metropoli come Roma (con 1.007 persone trasferite dal 2007) e Milano  (788).

Tra gli italiani arrivati in città 7 su 10 sono giovani tra i 15 e 44 anni; tra questi più di un terzo proviene dalla nostra regione, mentre l'11,9% è originario della Puglia e emergono flussi regionali  a forte connotazione giovanile dalle regioni meridionali del versante orientale.

Un immigrato italiano su tre è laureato; se si esclude l’Emilia-Romagna, da cui proviene il 28,1% dei migranti laureati, il maggior numero di "dottori"

è arrivato da Puglia, Calabria e Campania. Se consideriamo invece l'incidenza percentuale dei laureati sul totale degli immigrati per ciascuna provenienza,  ben il 58,5%  degli immigrati marchigiani è in possesso di un titolo universitario. I più bassi livelli di istruzione (fino alla licenza elementare) si rilevano tra gli italiani rientrati dall’estero (15,1%) e tra i migranti provenienti da  territori montani (Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta).

I migranti italiani sono per il 41% "colletti bianchi" e per il 10% imprenditori e liberi professionisti, mentre gli operai  rappresentano il 13%; da notare che un immigrato italiano su tre non lavora e tra questi le casalinghe rappresentano il 3,6% e gli studenti il 14%.

Esaminando la condizione professionale degli immigrati per provenienza si osservano flussi di imprenditori in particolare dal nord e dal centro, impiegati e dirigenti da sud-est, operai dal sud, dalle isole e dalla nostra regione.

 

Gli immigrati stranieri

Bologna spesso non è la prima tappa del percorso migratorio nella penisola:

infatti oltre un quarto dei 34.322 stranieri immigrati in città negli ultimi cinque anni proviene da altri comuni italiani (26,9%), mentre oltre

25.000 sono arrivati in città direttamente dal paese d’origine (73,1%).

L’afflusso di cittadini stranieri coincide naturalmente con le nazionalità più rappresentate o in forte crescita tra i residenti: Romania, Moldova, Bangladesh, Ucraina e Pakistan.

Si tratta di un contingente piuttosto giovane: il 71,8% ha un'età compresa fra i 15 e i 44 anni e oltre la metà sono giovani tra i 25 e i 44 anni (53,2%). Tra le nazionalità più rappresentate questa percentuale sale oltre il 60% per i migranti provenienti dal Bangladesh, dal Perù e dallo Sri Lanka.

Più di un terzo degli immigrati stranieri è diplomato (36,1%) e  il 18,7% è laureato; l'incidenza dei laureati è più elevata tra i cittadini provenienti dal Brasile, Egitto e Ucraina. I migranti stranieri con basso livello di scolarizzazione o privi di istruzione sono 1 su 8; la quota supera il 21% tra i migranti da Cina, Marocco e Pakistan.

Oltre la metà degli immigrati stranieri (54%) svolge lavori esecutivi nei comparti industriale, artigianale o edile, oppure nei servizi domestici o in quelli di assistenza e cura alle persone. Questi lavoratori rappresentano più del 64% dei migranti da Ucraina, Egitto, Moldova, Polonia, Romania e Filippine.

 

Il profilo degli emigrati negli ultimi 5 anni

 

Gli emigrati italiani

Delle quasi 56.700 persone che hanno lasciato Bologna dal 2007, l’83,4% erano connazionali.  Oltre la metà si è trasferita in provincia (spesso verso comuni contigui come San Lazzaro di Savena, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Pianoro, Zola Predosa, Granarolo dell'Emilia e Castenaso) e complessivamente il 68,2% è rimasto all’interno dei confini dell'Emilia-Romagna. Le  principali mete extra-regionali sono le grandi città di Milano (1.023 emigrati), Roma (915) e Napoli (602).

Tra gli italiani in uscita dalla città i giovani tra i 30 e i 44 anni sfiorano il 40%.

Cambia nel corso del tempo il profilo dei migranti italiani: nel 1986 spesso avevano un basso grado di istruzione (oltre due terzi aveva conseguito al più la licenza media), mentre nel 2011 i diplomati sono il 35,8% e i laureati sono oltre un quarto. L'11% dei laureati si trasferisce all'estero , ma il 40%  dei "cervelli in fuga" si ferma in provincia e complessivamente il 53% resta in Emilia-Romagna.

Dei lavoratori italiani che se ne vanno il 32% sono colletti bianchi e il 14% operai, ma il 30,3% è in condizione non professionale.

 

Gli emigrati stranieri

Una volta arrivati a Bologna, i cittadini stranieri raramente decidono in seguito di andare a vivere altrove: questi ultimi rappresentano infatti soltanto il 16,6% degli emigrati.

Il numero di stranieri che emigra all’estero risulta alquanto ridotto; infatti 9 cittadini stranieri su 10 si trasferiscono in altri comuni italiani. A tale proposito basti pensare che hanno fatto ritorno in Romania, la principale destinazione estera, appena 72 persone negli ultimi cinque anni.

6 emigrati stranieri su 10 sono giovani in età tra i 25 e i 44 anni; i giovani in questa fascia d’età superano il 67% tra gli emigrati tunisini, bangladesi e pakistani.

I cittadini stranieri che lasciano Bologna hanno spesso un buon livello di

istruzione: il 38,1% è in possesso di un diploma di scuola media superiore e il 15% è laureato. Il  31% ha conseguito un titolo corrispondente alla licenza media inferiore, mentre è piuttosto bassa la percentuale di coloro che non sono in possesso di alcun titolo di studio (1,8%) o che hanno esclusivamente la licenza elementare (5,6%).

Oltre la metà dei cittadini stranieri che sono emigrati da Bologna negli ultimi cinque anni svolge lavori esecutivi delle attività artigianali, industriali o delle costruzioni, oppure dei servizi domestici e alla persona (57%). Da notare inoltre che il 18,4% degli emigrati stranieri è in condizione non professionale; su questa percentuale possono pesare gli eventuali cambiamenti della condizione occupazionale e anche la condizione delle donne straniere, nella stragrande maggioranza casalinghe.

 

 

(See attached file: FlussiMigratori_2011.pdf)

 

 

 

Con  l'occasione  si informa che  il Dipartimento Programmazione del Comune di  Bologna  ha  effettuato  l’aggiornamento  di un approfondito  lavoro di analisi  degli  andamenti  della  popolazione  in età e degli iscritti alle scuole  dell’infanzia,  primarie  e  secondarie di primo grado. I dati sono stati  elaborati  sia  con  riferimento  all’intero  comune  di Bologna sia relativamente  a  ciascuna delle 18 zone e delle 90 aree statistiche, nelle quali  si articolano gli attuali 9 quartieri cittadini. Per quanto riguarda in  particolare l’utenza potenziale, oltre ai dati pregressi, vengono anche elaborate previsioni al 31/12/2016.

 

Per maggiori dettagli si veda all'indirizzo

 

http://www.iperbole.bologna.it/iperbole/piancont/evoluzione_scuole/2001_2011/index.htm

 

 

 

 

 

Infine sul nostro sito è on line il report dell’Osservatorio Prezzi Bologna relativo  al mese di settembre, che trasmettiamo in allegato, contenente la

graduatoria   del   carrello  della  spesa  alimentare  e  anche  le  nuove

elaborazioni   dell’indice   dei  prezzi  al  consumo,  che  permettono  di

analizzare  le  variazioni  tendenziali dei beni e dei servizi disaggregate per le diverse tipologie e secondo la frequenza di acquisto.

 

 

(See attached file: OSSERVATORIO_settembre 2012.pdf)

 

 

 

 

Cogliamo  l'occasione  per  chiedervi gentilmente, se lo ritenete utile, di

inoltrare   ai   vostri   associati   la   nostra  newsletter.  Coloro  che

desiderassero essere personalmente inseriti nel nostro indirizzario possono farlo cliccando il seguente link

 

http://www.iperbole.bologna.it/iperbole/piancont/newsletter/newsletter.html

 

compilando il modulo di registrazione alla newsletter.

 

 

Cordiali saluti.

 

Il Capo Dipartimento

Dott. Gianluigi Bovini

 

 

 

Segnaliamo  che,  nel  caso  le  nostre comunicazioni non fossero di Vostro interesse, sarà possibile richiedere la cancellazione dell'indirizzo e-mail dalla  lista  di  distribuzione,  inoltrando al mittente la e-mail ricevuta specificando nell'oggetto "cancellazione"  oppure scrivendo a :

Comune di Bologna

Dipartimento Programmazione

piazza Liber Paradisus n.10 - Torre B

40129 Bologna

o via fax a:

Comune di Bologna

Dipartimento Programmazione

0512195700

Indice

Bolognesi di nascita e d’adozione.................................................................................................................................3

Bologna: crocevia di correnti migratorie................................................................................................................................................................5

Non solo bolognesi: in città 2 residenti su 3 sono immigrati da altri comuni italiani o dall’estero....................................................................................6

I residenti italiani immigrati a Bologna provengono principalmente dall’Emilia-Romagna e dal Mezzogiorno .....................................................................7

Uno straniero su 4 è immigrato in città da altri comuni italiani..................................................................................................................................8

Residenti non nativi: oltre un quarto si è stabilito in città dopo il 2006........................................................................................................................9

Bolognesi d’adozione:italiani maturi e giovani stranieri..........................................................................................................................................10

Da immigrazione di connazionali a quasi un terzo di migranti dall’estero ..................................................................................................................11

Emigrazione: è diretta quasi esclusivamente verso altri comuni italiani.....................................................................................................................12

Il saldo migratorio torna positivo dal 1996...........................................................................................................................................................13

Le correnti migratorie a Bologna nell'ultimo quinquennio...........................................................................................15

Quasi 78.000 nuovi residenti tra il 2007 e il 2011.................................................................................................................................................17

56.700 abitanti hanno lasciato Bologna negli ultimi cinque anni..............................................................................................................................18

Saldo migratorio ampiamente positivo con il sud e le isole.....................................................................................................................................19

Bilanci “in rosso” soprattutto con i comuni della provincia .....................................................................................................................................20

Saldo migratorio estero ampiamente positivo negli ultimi 5 anni.............................................................................................................................21

Forte ricambio nella corona interna al centro storico e nell'area di via Ferrarese dove gli emigrati sono stati sostituiti da nuovi residenti.............................22

Il profilo degli immigrati negli ultimi cinque anni........................................................................................................23

Intensi flussi in entrata dalla nostra provincia, dalle province limitrofe e dal Sud........................................................................................................25

Immigrazione a corto raggio: Bologna attrae popolazione dai territori circostanti........................................................................................................26

Rilevante flusso di stranieri sia dall’Italia che dall’estero........................................................................................................................................27

In cinque anni circa 31.750 giovani italiani arrivati in città ....................................................................................................................................28

Un immigrato italiano su tre è laureato ..............................................................................................................................................................29

Il 59% degli immigrati dalle Marche è laureato, ma il 15% degli italiani rientrati dall’estero ha un basso livello di istruzione.............................................30

Gli immigrati sono per il 41% “colletti bianchi” e per il 10% imprenditori e liberi professionisti....................................................................................31

Flussi di imprenditori da nord e centro, impiegati e dirigenti da sud-est, operai da sud, isole e dalla nostra regione ........................................................32

Oltre la metà degli immigrati stranieri in età tra 25 e 44 anni.................................................................................................................................33

Immigrati stranieri: più di un terzo è diplomato....................................................................................................................................................34

Oltre la metà degli immigrati stranieri esercita professioni scarsamente qualificate.....................................................................................................35

Il profilo degli emigrati..............................................................................................................................................37

Bolognesi “attratti” dalla provincia e dalla regione.................................................................................................................................................39

Emigrazione a corto raggio polarizzata attorno al capoluogo ..................................................................................................................................40

Emigrazione straniera: 9 cittadini su 10 rimangono in Italia....................................................................................................................................41

Giovani italiani in uscita dalla città .....................................................................................................................................................................42

Da migranti a bassa scolarità a migranti con elevato livello di istruzione....................................................................................................................43

Cervelli in fuga: l'11% si trasferisce all'estero, ma il 40% si ferma in provincia .........................................................................................................44

Italiani che se ne vanno: 32% “colletti bianchi” e 14% operai ...............................................................................................................................45

Restano in regione due terzi degli operai e oltre la metà degli altri migranti in condizione professionale ........................................................................46

Emigrati stranieri 6 su 10 hanno tra i 25 e i 44 anni..............................................................................................................................................47

4 emigrati stranieri su 10 sono diplomati.............................................................................................................................................................48

Il 57% degli emigrati stranieri svolge lavori a bassa qualificazione .........................................................................................................................49

50

 

https://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:vits0EkR88AJ:www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/noterapide/popolazione/Flussi%2520migratori/FlussiMigratori_2011.pdf+&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEESiO5q1HpnSNs0CDoS69229S93KY3OaIJasFakzqRTDiyF25RB1v4Kv5Cnvzw5AohQdDr3LSyoPdQ-hLdRuGSxx3MjuzhvJhLoU0Mu7CAVPwoqxpCxucLbt0cRHSOgGpEej2VV8w&sig=AHIEtbTpngm0ZGDAr_7EcDNiyDOfc08KCA

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Menopausa precoce sotto accusa gli ftalati

Gli ftalati, molecole contenute nei prodotti per il make up, nelle lacche per capelli, nei detersivi per la casa e nei materiali di imballaggio dei cibi aumentano il rischio di menopausa precoce danneggiando il sistema riproduttivo femminile, ovaie incluse. La notizia arriva dalla conferenza dell'American Society of Reproductive Medicine di San Diego (Stati Uniti), dove i ricercatori della Washington University di St. Louis hanno presentato i risultati di uno studio che ha coinvolto 5.700 donne, svelando che l'accumulo di questi composti nel sangue e nelle urine è associato a una menopausa anticipata, in media di 2,3 anni.

 

I pericoli associati all'esposizione agli ftalati sono noti già da tempo. In passato alcune ricerche hanno portato ad ipotizzare che questi composti aumentino la probabilità di sviluppare un cancro e di avere problemi di diabete e di obesità. Non solo, questi composti potrebbero anticipare la pubertà nelle ragazze e portare alla femminilizzazione del cervello dei bambini. Nel caso della menopausa, l'effetto può essere talmente forte da anticipare la fine dell'età fertile di una donna addirittura di 15 anni.

 

Una menopausa precoce ha un impatto molto forte sulla salute – ha spiegato Natalia Grindler, coautrice dello studio -. Ci sono molte cose che non sappiamo in questo momento, la nostra ricerca è ancora preliminare, ma è sufficiente a suggerire che tutto ciò ha un effetto deleterio a lungo termine”. Entrare in menopausa precocemente aumenta, infatti, l'incidenza di ictus, malattie cardiache, osteoporosi ed emorragie cerebrali.

 

Grindler e colleghi non hanno identificato la causa esatta dell'accumulo di ftalati nell'organismo delle donne coinvolte nello studio. L'eccessiva esposizione potrebbe essere dovuta all'uso di quantità maggiori di cosmetici o a un consumo più elevato di acqua in bottiglia o di cibi confezionati, ma è ancora troppo presto per condannare definitivamente uno di questi possibili colpevoli.

di Silvia Soligon (25/10/2012)

Tags : menopausa donne make up ftalati

http://www.salute24.ilsole24ore.com/articles/14813-menopausa-precoce-sotto-accusa-gli-ftalati-presenti-nel-make-up

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